Operatore di Laplace: differenze tra le versioni
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In [[matematica]] e [[fisica]], in particolare nel [[calcolo differenziale]] [[calcolo vettoriale|vettoriale]], l<nowiki>'</nowiki>'''operatore di Laplace''' o '''laplaciano''', il cui nome è dovuto a [[Pierre Simon Laplace]], è un [[operatore differenziale]] scalare del secondo ordine: esso può, in termini moderni e generali, essere definito come la [[divergenza]] del [[gradiente]] di una [[funzione (matematica)|funzione]] in uno [[spazio euclideo]]
Si tratta di un [[Equazione differenziale alle derivate parziali ellittica|operatore ellittico]], che in [[coordinate cartesiane]]
Le funzioni [[classe C di una funzione|di classe]] <math>C^2</math> che annullano il laplaciano, ovvero che soddisfano l'[[equazione di Laplace]], sono le [[funzione armonica|funzioni armoniche]]. L'operatore di Laplace viene generalizzato a spazi non euclidei, dove si presenta anche nella forma, ad esempio, di [[Equazione differenziale alle derivate parziali ellittica|operatore ellittico]], [[Equazione differenziale alle derivate parziali iperbolica|iperbolico]]. In particolare, nello [[spaziotempo di Minkowski]] l'operatore di Laplace-Beltrami diventa l'[[operatore di d'Alembert]].
Il laplaciano viene impiegato, ad esempio, per [[modello matematico|
== Definizione ==
Il modo più significativo per denotare l'operatore di Laplace si avvale dell'operatore differenziale vettoriale [[nabla]] elevato al quadrato, abbreviato con <math>\nabla^2</math>. Data una funzione <math>f</math> in uno [[spazio euclideo]], l'operatore di Laplace applicato a <math>f</math> è la [[divergenza]] <math>\nabla\cdot</math> del [[gradiente]] <math>\nabla f</math> di <math>f</math>:
:<math>\nabla^2 f(\mathbf{x}) = \nabla\!\cdot\!\nabla f(\mathbf{x})</math>
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dove l'ultima deriva dallo scrivere:
:<math>\nabla = \left ( \frac{\partial}{\partial x_1} , \
L'operatore di Laplace in [[coordinate cartesiane]], in uno spazio di dimensione ''n'', è dato da:
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Il laplaciano può essere generalizzato ad un operatore ellittico definito su una [[varietà riemanniana]] e chiamato operatore di Laplace–Beltrami, mentre l'[[operatore di d'Alembert]] si generalizza ad un [[Equazione differenziale alle derivate parziali iperbolica|operatore iperbolico]] definito su una [[varietà pseudo-riemanniana]]. L'operatore di Laplace–Beltrami applicato ad una funzione è la traccia della relativa [[matrice hessiana]]:
:<math>\
dove la traccia è calcolata rispetto all'inversa del [[tensore metrico]]. Questo operatore può essere anche generalizzato al caso di [[tensore|campi tensoriali]] con una formula simile.
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Un'altra possibile generalizzazione dell'operatore di Laplace su varietà pseudo-riemanniane fa uso della [[derivata esterna]], attraverso la quale il laplaciano assume la forma:
:<math> \
dove <math>d^*</math> è il [[duale di Hodge|codifferenziale]]. Si nota che rispetto alla definizione data in precedenza c'è la differenza di segno.
In generale, il laplaciano è esteso alle [[forma differenziale|forme differenziali]] <math>\alpha</math> per mezzo dell{{'}}''operatore di Laplace–de Rham'':
:<math>\
che si relaziona all'operatore di Laplace–Beltrami attraverso l'[[identità di Weitzenböck]].
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In [[coordinate polari]] il laplaciano di <math>f</math> è:
:<math>
\left( r {\partial f \over \partial r} \right)
+ {1 \over r^2} {\partial^2 f \over \partial \theta^2} \\&= {1 \over r} {\partial f \over \partial r}
+ {\partial^2 f \over \partial r^2}
+ {1 \over r^2} {\partial^2 f \over \partial \theta^2}
\end{align}</math>
Un'altra forma del laplaciano in coordinate sferiche è:
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:<math>\nabla^2 = {1 \over r^2} {\partial \over \partial r} \left( r^2 {\partial \over \partial r} \right) + {1 \over r^2} \left( \wedge^2 \right)</math>
Dove <math>\wedge^2</math> è
:<math> \wedge^2 = \frac1{
Questa rappresentazione è particolarmente importante perché consente l'applicazione del metodo della [[separazione delle variabili]] nell'[[equazione differenziale alle derivate parziali]]
===3 dimensioni===
In tre dimensioni e nelle coordinate cartesiane è:
:<math>\nabla^2
\dfrac{\partial^2
\dfrac{\partial^2
\dfrac{\partial^2
</math>
Riga 96 ⟶ 98:
e nelle [[coordinate sferiche]] assume la forma:
:<math> \begin{align}\nabla^2 f &= {1 \over r^2} {\partial \over \partial r} \left( r^2 {\partial f \over \partial r} \right) + {1 \over r^2 \sin \theta} {\partial \over \partial \theta} \left( \sin \theta {\partial f \over \partial \theta} \right)
+ {1 \over r^2 \sin^2 \theta} {\partial^2 f \over \partial \phi^2} \\ &=
\end{align}</math>
In [[coordinate curvilinee]] <math>( \xi^1, \xi^2, \xi^3 )</math>, si ha:
Riga 144 ⟶ 146:
e applicandola poi sulle diverse dimensioni dello spazio ambiente in modo da ottenere la somma delle derivate seconde lungo le diverse coordinate, si ottiene che il valore del laplaciano è simile al valore della media della funzione di campo in quel punto. In sostanza, il laplaciano mostra come varia localmente la funzione nello spazio. Se si scrive:
:<math> \frac{\partial^2 f}{\partial x^2} = \lim_{\varepsilon \rightarrow 0}
quindi si può scrivere:
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</math>
Questa proprietà diventa molto interessante nel caso del campo elettrostatico dato che l'operatore di Laplace del [[potenziale elettrico]] di un punto nello spazio è la divergenza dell'opposto del campo elettrostatico (ricordando che il laplaciano di un campo scalare è la [[divergenza]] del [[gradiente]] di tale campo):
:<math>\nabla \cdot (\nabla \phi) = \nabla \cdot (-E) </math>
poiché il campo elettrostatico è definito come l'opposto del gradiente del potenziale elettrico. Quindi il laplaciano segnala la variazione della [[densità di carica]] nello spazio.
L'operatore di Laplace risulta molto utile anche nel caso di risoluzioni numeriche di equazioni tramite il [[metodo delle differenze finite]]. Il laplaciano in un punto della griglia sarà nullo solamente se il valore scalare del punto sarà uguale ai valori scalari dei punti vicini. Questo viene utilizzato nei metodi del rilassamento per risolvere un'[[equazione differenziale alle derivate parziali]] come [[equazione di Poisson|quella di Poisson]] o [[equazione di Helmholtz|quella di Helmholtz]] o l'[[equazione della diffusione]].
==Bibliografia==
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== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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