Cristianesimo in Cina: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
better pic |
|||
(23 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
[[File:Athanasii Kircheri... China monumentis (1667) "Frontispicio" (22629197626).jpg|thumb|right|
Il '''[[Cristianesimo]]''' in '''[[Cina]]''' è una religione minoritaria, contando al 2010 circa 33 milioni di fedeli<ref name="CSLS2010">2010 Chinese Spiritual Life Survey conducted by Dr. Yang Fenggang, Purdue University's Center on Religion and Chinese Society. Statistics published in: Katharina Wenzel-Teuber, David Strait. ''[http://www.china-zentrum.de/fileadmin/redaktion/RCTC_2012-3.29-54_Wenzel-Teuber_Statistical_Overview_2011.pdf People's Republic of China: Religions and Churches Statistical Overview 2011] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160303184353/http://www.china-zentrum.de/fileadmin/redaktion/RCTC_2012-3.29-54_Wenzel-Teuber_Statistical_Overview_2011.pdf |data=3 marzo 2016 }}''. Religions & Christianity in Today's China, Vol. II, 2012, No. 3, pp. 29-54, ISSN
== Storia ==
===Il cristianesimo nestoriano===
{{vedi anche|Chiesa
Le prime tracce della presenza [[Cristianesimo|cristiana]] in Cina sono documentate dalle «steli [[Nestorio|nestoriane]]» del [[VII secolo]], realizzate durante la [[dinastia Tang]]. L'imperatore Wuzong della [[Dinastia Tang]] governò dall'[[840]] all'[[846]]. Noto come uno
===Le missioni cattoliche e protestanti===
{{vedi anche|Chiesa cattolica in Cina#Storia}}
Nel [[XIII secolo]] arrivarono
Ma furono i missionari [[gesuiti]], inizialmente [[Portogallo|portoghesi]], che stabilirono contatti regolari tra mondo cinese e Occidente, anche se la Cina rimase relativamente impermeabile all'evangelizzazione cristiana.
Riga 18:
Nel [[1601]] [[Matteo Ricci]] ed altri gesuiti furono ammessi a [[Pechino]]. Alla fine del secolo nacquero le prime diocesi in territorio cinese.
I primi missionari protestanti arrivarono in Cina, invece, solo a inizio del XIX secolo. Inizialmente, costoro non avevano il permesso di entrare nell'impero, quindi formalmente si occupavano di altre attività, come l'interpretariato per le compagnie commerciali. Il primo missionario inglese fu [[Robert Morrison]], che arrivo nel 1807; famoso fu anche il missionario protestante [[Karl Gützlaff|Charles Gützlaff]]. I missionari [[protestantesimo|protestanti]] ottennero l'autorizzazione formale a entrare in Cina solo con la fine della [[Prima guerra dell'oppio|Guerra dell'oppio]].
=== Dal XIX secolo alla Repubblica Popolare ===
Riga 33:
Nell'estate del 1900 si scatenò la [[ribellione dei Boxer|rivolta dei Boxer]]: in tutto il Paese si diffusero le violenze e le stragi contro gli stranieri. Trovarono la morte cinque vescovi, trentun religiosi europei, più di cento religiosi cinesi, circa 190 pastori protestanti e i loro familiari. Nonostante la violenza fosse rivolta agli europei, vennero massacrati anche decine di migliaia di cristiani cinesi, additati come traditori del paese<ref>Andrea Riccardi, ''op. cit.'', pagg. 194–5. Le stime del pogrom variano da un minimo di 30.000 fedeli cinesi (per oltre il 90% cattolici), ad un massimo di 100.000.</ref>.
La situazione in Cina rimase pericolosa per i cristiani per vari decenni. La nascita della repubblica (1912) non pacificò completamente l'ex impero. La Cina fu attraversata da eserciti e milizie in guerra tra loro
La Cina fu anche il laboratorio di un nuovo metodo missionario, che prevedeva il trasferimento graduale del vescovato da prelati occidentali a prelati cinesi. I primi vescovi locali vennero consacrati il 28 ottobre [[1926]]. In seguito la Chiesa cattolica s'ingrandì: furono create nuove circoscrizioni ecclesiastiche e nominati nuovi vescovi cinesi. Nel [[1936]] anche la capitale di allora, [[Nanchino]], ebbe il suo primo vescovo nativo, [[Paul Yu
Il numero dei fedeli continuò a crescere, fino a raggiungere, all'alba degli [[Anni 1940|anni
=== Dal 1948 ai giorni nostri ===
Nel [[
Il regime maoista si professava apertamente ateo. Non era in pregiudizievole contrasto con la religione, purché si trattasse della religione "naturale", cioè di quella cinese. In una prima fase del processo di creazione dell'uomo socialista, la religione tradizionale poteva anche essere tollerata. Ma non il cristianesimo che, per la sua origine straniera, veniva visto come una potenziale minaccia alla creazione della società socialista. <br/>
Il cristianesimo fu quindi combattuto con ogni mezzo, sradicato ed estirpato dal tessuto sociale cinese. Le Chiese cristiane vennero accusate di essere conniventi con le potenze imperialiste. Vennero loro tolte tutte le proprietà, da quelle fondiarie a quelle immobiliari. La legge sulla riforma agraria collocò le comunità cristiane nel campo dei nemici di classe<ref>Andrea Riccardi, ''op. cit.'', pag. 238.</ref>. <br/>
Le chiese cristiane provarono a tendere la mano al regime. Nel maggio [[1950]] alcune personalità delle chiese protestanti formularono un "Manifesto cristiano", in cui si dichiaravano favorevoli alla riforma agraria e proclamavano la loro estraneità alle potenze imperialiste. Nasceva il "Movimento delle Tre Autonomie" (autogoverno, autofinanziamento, autopropaganda). [[Zhou Enlai]], capo del governo, approvò il manifesto. Poco più di un anno dopo il documento era stato sottoscritto da 400.000 cinesi, la metà circa di tutti i protestanti del paese<ref>Andrea Riccardi, ''op. cit.'', pag. 239.</ref>.<br/>
Nel novembre 1950 i cattolici del [[Sichuan]] settentrionale pubblicarono un "Proclama sull'indipendenza e la riforma". Il regime fece pressioni per l'allineamento con il Movimento delle Tre Autonomie. Intervennero i vescovi cattolici, che rifiutarono ogni forma di distacco dalla Santa Sede.
Il regime intanto procedeva nella chiusura di seminari, cattolici e protestanti, e nell'espulsione di missionari europei. Venne colpito anche l'impegno dei cristiani nell'aiuto agli orfani e nelle scuole.
Tra il [[1951]] e il [[1952]] un'ondata di arresti e di esecuzioni sommarie attraversò il paese. Tra le centinaia di migliaia di vittime, vennero colpiti anche molti cristiani<ref>Andrea Riccardi, ''op. cit.'', pag. 240, riferisce che: "c'è che parla di milioni di vittime".</ref>.
Fu altissimo il numero delle persone imprigionate. Nella Cina maoista le forme di reclusione erano diverse. Nelle prigioni vere e proprie venivano inviati i condannati a morte (in attesa di esecuzione) o i quadri di partito caduti in disgrazia. La grande massa dei detenuti condannati per reati comuni scontava invece la pena nei campi di lavoro. Ce n'erano di due tipi: campi di lavoro forzato (chiamati in cinese ''[[laogai]]'') e forme attenuate di deportazione come il ''laojiao'' e il ''jiuye''. In quest'ultimo i lavoratori coatti avevano qualche libertà: potevano ricevere visite e sposarsi. <br/>
La maggior parte dei cristiani veniva inviata nei campi di lavoro forzato. In teoria lo scopo della reclusione era far cambiare pensiero ai “rei” per farne socialisti modello e poi reintegrarli nella società. In realtà i condannati rimanevano chiusi nei campi per il resto della loro vita<ref>Andrea Riccardi, ''op. cit.''.</ref>.
Nel [[1957]] il
Da allora la situazione non si è sostanzialmente modificata. Secondo un rapporto sulla libertà religiosa in Cina realizzato da ''ChinaAid'', nell'anno [[2012]] sono stati riscontrati 132 casi di persecuzione nel paese; 4.919 cristiani sono stati perseguitati, di cui 442 sacerdoti o pastori; 1.441 persone sono state imprigionate, di cui 236 sacerdoti o pastori; nove persone sono state giustiziate. Inoltre, 28 persone hanno subito pestaggi o torture.<ref>{{Cita news|lingua=it|autore=Leone Grotti|url=http://www.tempi.it/blog/non-solo-ma-daqin-nel-2012-la-cina-ha-perseguitato-almeno-4919-cristiani-442-sacerdoti-e-pastori#.URusKK7KqaI|titolo=Non solo Ma Daqin: nel 2012 la Cina ha perseguitato (almeno) 4919 cristiani, 442 sacerdoti e pastori|pubblicazione=Tempi|data=4 febbraio 2013|città=|pagina=|accesso=13/02/2013|cid=}}</ref>
Dopo la politica delle riforme avviate nel [[2013]] dal neo-presidente [[Xi Jinping]] <ref>{{Cita news|lingua=it|autore=|url=http://www.ilpost.it/2013/11/16/riforme-cina-xi-jinping/|titolo=Le riforme di Xi Jinping|pubblicazione=[[Il Post]]|data=16 novembre 2013|città=|pagina=|accesso=22 agosto 2014|cid=}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|autore=China Files per il Fatto|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/05/cina-contro-la-corruzione-dei-funzionari-il-campo-di-rieducazione-high-tech/973365/|titolo=Cina, contro la corruzione dei funzionari il campo di rieducazione high-tech|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=5 maggio 2014|città=|pagina=|accesso=|cid=}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|autore=China Files per il Fatto|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/11/cina-un-sito-dei-tribunali-per-raccogliere-delazioni-sui-funzionari-corrotti/1081744/|titolo=Cina, ecco il sito per raccogliere le delazioni sui funzionari corrotti|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=11 agosto 2014|città=|pagina=|accesso=|cid=}}</ref>, nel [[2014]] il governo cinese ha iniziato a tollerare maggiormente i cristiani; secondo il ''[[China Daily]]'' i cinesi protestanti sarebbero circa 23-40 milioni, ma ai giorni nostri le persecuzioni sembrano continuare. L'11 ottobre 2024 210 persone sono state arrestate nella città di [[Changchun]] e due persone sono state torturate a morte nel giro di quattro giorni<ref>{{Cita web|url=https://www.tpi.it/esteri/cina-persecuzione-cristiani-20190114232481/|titolo=Chiese chiuse e preti arrestati: la repressione del cristianesimo in Cina|accesso=15-08-2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.dire.it/17-02-2025/1125052-cristiani-perseguitati-in-cina-nel-2024-nella-provincia-di-jilin-oltre-600-credenti-arrestati/|titolo=Cristiani perseguitati in Cina: “Nel 2024 nella provincia di Jilin oltre 800 credenti arrestati”|accesso=15-08-2025}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|autore=China Files per il Fatto|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/22/pechino-credenti-in-aumento-partito-comunista-annuncia-la-teologia-cristiano-cinese/1084894/|titolo=Pechino, credenti in aumento: Partito comunista vuole teologia cristiano-cinese|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=22 agosto 2014|città=|pagina=|accesso=|cid=}}</ref>.
==Gli Eluosi==
Gli "Eluosi", trascrizione fonetica di "Russi", sono una minoranza etnica russa di fede ortodossa; sono 35.000 e vivono tra lo [[Heilongjiang]], lo [[Xinjiang]] e la [[Mongolia Interna]].
==Note==▼
<references />▼
==Bibliografia==
Riga 62 ⟶ 66:
* ''Handbook of Christianity in China, Volume One: 635-1800'', (Handbook of Oriental Studies: Section 4 China), Edited by Nicolas Standaert, Brill: Leiden - Boston 2000, 964 pp., ISBN 978-9004114319
* ''Handbook of Christianity in China. Volume Two: 1800 - present''. (Handbook of Oriental Studies: Section 4 China), Edited by R. G. Tiedemann, Brill: Leiden - Boston 2010, 1050 pp., ISBN 978-90-04-11430-2
▲==Note==
▲<references />
==Voci correlate==
*[[Chiesa cattolica in Cina]]
*[[Gabriele Allegra]]
*[[Missione gesuita in Cina]]
== Altri progetti ==
{{portale|Cina|Cristianesimo}}▼
{{interprogetto}}
[[Categoria:Cristianesimo in Cina| ]]
|