Busto Garolfo: differenze tra le versioni

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{{F|centri abitati della Lombardia|giugno 2009}}
{{organizzare|Non segue [[Wikipedia:Modello di voce/ComuniCentro italianiabitato]], nell'impaginazione e nei contenuti.|geografia|dicembre 2014}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Busto Garolfo
|Panorama = Busto Garolfo - Palazzo Molteni.jpg
|Didascalia = Palazzo Molteni
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma= Busto Garolfo-Stemma.svg
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Lombardia Milano
|Amministratore locale = Giovanni Rigiroli
|Divisione amm grado 2=Milano
|Partito = [[lista civica]] Busto Garolfo paese amico
|Amministratore locale=Susanna Biondi
|Data elezione = 10-6-2024
|Partito=
|Data elezioneistituzione =25/05/2014
|Altitudine =
|Data istituzione=
|Sottodivisioni = Olcella
|Altitudine=
|Divisioni confinanti = [[Arconate]], [[Canegrate]], [[Casorezzo]], [[Dairago]], [[Inveruno]], [[Parabiago]], [[San Giorgio su Legnano]], [[Villa Cortese]]
|Superficie=12.99
|Zona sismica = 4
|Note superficie=
|Gradi giorno = 2470
|Abitanti=13878
|Nome abitanti = bustesi<ref>{{cita web|url=https://www.comuni-italiani.it/015/041/|titolo=Comune di Busto Garolfo|accesso=10 ottobre 2024}}</ref>
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
|Patrono = [[Beata Vergine del Rosario]], [[Vera Croce|Santa Croce]] (prima domenica di maggio) e [[Santa Margherita di Antiochia]] (prima domenica di luglio)
|Aggiornamento abitanti=28-2-2017
|Festivo = primo lunedì di ottobre Beata Vergine del Rosario
|Sottodivisioni=Olcella
|PIL =
|Divisioni confinanti=[[Arconate]], [[Canegrate]], [[Casorezzo]], [[Dairago]], [[Inveruno]], [[Parabiago]], [[San Giorgio su Legnano]], [[Villa Cortese]]
|PIL procapite =
|Zona sismica=4
|Mappa = Map of comune of Busto Garolfo (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|Gradi giorno=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Busto Garolfo nella città metropolitana di Milano
|Diffusività=
|Nome abitanti=bustesi
|Patrono=[[Beata Vergine del Rosario]] e [[santa Croce]]
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Busto Garolfo (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Busto Garolfo nella città metropolitana di Milano
}}
'''Busto Garolfo'''<ref>{{Dipi|Busto Garolfo}}</ref> (''Büst Picul'' in [[dialetto legnanese|dialetto locale]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]].
 
==Geografia fisica==
'''Busto Garolfo'''<ref>{{Dipi|Busto Garolfo}}</ref> (''Büst Picul'' in [[dialetto legnanese|dialetto locale]]) è un comune italiano di {{TA|13.878}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[città metropolitana di Milano]], in [[Lombardia]].
Pur trovandosi in una zona altamente urbanizzata, il paese mantiene intatte tracce importanti della sua storia agricola e naturale. Attraversato dal [[Canale Villoresi]] che ne ha profondamente mutato la geografia naturale, Busto Garolfo è caratterizzato infatti dalla presenza di una forte componente boschiva e campestre.
 
Le aree boschive a sud e a est del territorio comunale, sono parte del [[Parco del Roccolo]]. Istituito nel 1991 tra i Comuni di [[Parabiago]], Busto Garolfo, [[Casorezzo]], [[Arluno]], [[Canegrate]] e [[Nerviano]] (dal 1997), riconosciuto tale nel 1994 dalla [[Lombardia|Regione Lombardia]], si estende per {{M|15950000|u=m²}}, ed è atto alla difesa di fauna, flora e attività agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza di specie arboree autoctone ([[quercia]], [[ciliegio]], [[pino silvestre]]) ed altre specie introdotte dall'uomo ([[robinia]], [[quercia rossa]], ciliegio tardivo).
Nel dialetto locale, appartenente al [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]], è chiamata ''Büst Picul'' (''Busto Piccola''), per distinguerla da ''Büsti Gràndi'' (letteralmente ''Busto Grande'', che indica la città di [[Busto Arsizio]]) e da ''Büst Cava'' ([[Buscate]]/''Büscàa'').
 
==Origini del nome==
Nel dialetto locale, appartenente al [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]], è chiamata ''Büst Picul'' (''Busto Piccola''), per distinguerla da ''Büsti Grandi'' (letteralmente ''Busto Grande'', che indica la città di [[Busto Arsizio]]) e da ''Büst Cava'' ([[Buscate]]/''Büscáa'').
 
==Storia==
La più antica notizia storica circa Busto Garolfo risale a un documento del giugno [[992]] con il quale Domenico, l'arciprete di [[Dairago]], donò ai canonici di Sant'Ambrogio a [[Milano]] un lotto di vigna ubicato ''in vico ed fundo qui dicitur Bustus Garulfi''. Alla fine del XIII secolo a Busto Garolfo sorgevano, oltre all'antica chiesa di S. Salvatore, 3tre altari in onore di [[Sansan Bartolomeo]], [[Santsant'Innocenzo]] e [[Margherita di Antiochia|Santasanta Margherita]] che la nobile [[Della Croce|famiglia Della Croce]], proprietaria dal [[1317]] di terreni nel circondario del paese, aveva fatto erigere. Nel [[1464]] Stefano Della Croce nel suo testamento ordinava ai suoi eredi di erigere una cappella in onore della Vergine nella chiesa di S. Salvatore. I frati [[Umiliati]], che già dal [[1298]] possedevano una casa nel territorio di [[Busto Arsizio]], fecero costruire l'abbazia di S. Maria Elisabetta, che diventò poi la chiesa parrocchiale.<ref>{{Cita libro|titolo=Del Tredici, F. Comunità, nobili e gentiluomini nel contado di Milano del Quattrocento. Vol. 25. Unicopli, 2013.}}</ref>

Durante il Basso Medioevo, Busto Garolfo divenne feudo prima della famiglia [[Maggi (famiglia)|famiglia Maggi]], degli '''[[Arconati (famiglia)|Arconati]]''' e poi dei Losetti. Infine nel [[1664]] Giambattista Losetti vendette il paese per 4.760 lire milanesi a Giuseppe Arconati, al quale il [[Re di Spagna]] conferì il titolo di '''Marchese di Busto Garolfo'''. Dopo più di un secolo di dominazione austriaca, il paese partecipò attivamente agli avvenimenti che portarono all'[[unità d'Italia]], e durante le guerre d'indipendenza fu teatro di grandi spostamenti di truppe italiane ed austriache, soprattutto in occasione della [[Battagliabattaglia di Magenta]]. Il decreto regio del 1º gennaio [[1870]] aggregava a Busto Garolfo le frazioni di [[Villa Cortese]] e(che disi Olcella,distaccherà dandopoi aldal comuneComune lanel suasecondo {{chiarire|attualedopoguerra) configurazionee territoriale}}<!--di Villa Cortese è ora comune a sé stante, come viene affermato in un paragrafo sotto.-->Olcella. Busto Garolfo ha partecipato attivamente anche alla prima ed alla seconda guerra mondiale pagando un pesante contributo in vite umane.
 
=== Simboli ===
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 6 febbraio 1943.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/72847d8c-d7b6-4664-af4e-7642b431f540/374-busto-garolfo|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Busto Garolfo|accesso=13 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
{{citazione|Troncato di rosso e d'argento, alla lettera maiuscola B [[dell'uno all'altro]]. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Deriva dallo stemma dell'antica famiglia lombarda dei da Busti, di probabile origine bustese, presente nello [[Stemmario Trivulziano]].<ref>''Troncato di rosso e d'argento, a due lettere "B" maiuscole [[dell'uno nell'altro]].''. Cfr {{cita libro|autore= Gian Antonio da Tradate |titolo= Stemmario Trivulziano |pagina= 80 |url= https://archive.org/details/stemmario_trivulziano/page/n97/mode/1up }}</ref>
Il gonfalone, concesso con DPR del 25 giugno 1992<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?283|titolo=Busto Garolfo|accesso=2023-09-12|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>, è un drappo troncato di bianco e di rosso.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Architetture religiose===
[[File:Busto Garolfo - Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita.jpg|thumb|upright|Chiesa Prepositurale dei Santi Salvatore e Margherita|alt=|sinistra]]
[[File:Busto Garolfo - Chiesa di S. Remigio.jpg|thumb|upright|alt=|sinistra|Chiesa di San Remigio]]
 
====Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita====
{{Vedi anche|Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita}}
La chiesa avente il titolo di prepositurale, dedicata ai Santi Salvatore e Margherita, venne costruita nel Cinquecento sui resti di una chiesa medioevale risalente al XIII secolo. La facciata originaria venne progettata nel primo Seicento da [[Francesco Maria Richini]]. La struttura cinquecentesca subì interventi nel corso del Seicento e del Settecento, mentre nell'Ottocento pesanti interventi di risanamento igienico porteranno alla distruzione di alcuni affreschi dei [[Fiammenghini]]. Infine, negli anni tra le due Guerre mondiali, la struttura subirà importanti ampliamenti nella parte presbiterale e alla facciata.
 
All'interno della struttura sono conservate alcune tele attribuite a [[Giovanni Battista Crespi]] detto il Cerano (teleri nell'abside e pala di sant'Isidoro) ed un coro ligneo la cui parte centrale venne realizzata da [[Carlo Garavaglia]] nel [[1642]]. Altra pala d'altare raffigurante san Barnaba che protegge dal fulmine è opera tardo ottocentesca di [[Carlo Naymiller]]. La facciata, di gusto moderno, risale invece al [[1961]] ed è stata oggetto di aspre critiche. Negli ultimi anni la chiesa è stata ristrutturata all'interno, riportando gli affreschi ai loro colori naturali.
==Chiese esistenti==
===Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita===
[[File:Busto Garolfo - Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita.jpg|thumb|left|upright| Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita]]
La chiesa parrocchiale avente il titolo di prepositurale, dedicata ai Santi Salvatore e Margherita, venne costruita nel Cinquecento sui resti di una chiesa medioevale risalente al XIII secolo. La facciata originaria venne progettata nel primo Seicento da [[Francesco Maria Richini]]. La struttura cinquecentesca subì interventi nel corso del Seicento e del Settecento, mentre nell'Ottocento pesanti interventi di risanamento igienico porteranno alla distruzione di alcuni affreschi dei [[Fiammenghini]]. Infine, negli anni tra le due Guerre mondiali, la struttura subirà importanti ampliamenti nella parte presbiterale e alla facciata. All'interno della struttura sono conservate alcune tele attribuite a [[Giovanni Battista Crespi]] detto il Cerano (teleri nell'abside e pala di sant'Isidoro) ed un coro ligneo la cui parte centrale venne realizzata da [[Carlo Garavaglia]] nel [[1642]]. Altra pala d'altare raffigurante san Barnaba che protegge dal fulmine è opera tardo ottocentesca di [[Carlo Naymiller]]. La facciata, di gusto moderno, risale invece al [[1961]] ed è stata oggetto di aspre critiche. Negli ultimi anni la chiesa è stata ristrutturata all'interno, riportando gli affreschi ai loro colori naturali.
 
Nell'estate del [[2008]] è stato installato un sistema di teleriscaldamento sul pavimento delle chiesa, per distribuire uniformemente il calore.
 
Il campanile alto trentasette metri, possedeva in origine un concerto di 6 campane fuso nel 1889 dalla ditta Pasquale Mazzola in Valduggia, portato poi al numero odierno di 9 con l’aggiunta di 3 campane di dimensione minore nel 1960 con l’avvento dell’elettrificazione del complesso campanario
===Chiesa di San Remigio===
[[File:Busto Garolfo - Chiesa di S. Remigio.jpg|thumb|upright]]
Esisteva, nel secolo XIII anche un ospedale detto dei poveri di S. Remigio, affidato a dei frati; verso la metà del XV secolo esso decadde, tanto che su richiesta dei nobili e degli abitanti di Busto Garolfo, [[papa Callisto III]] lo soppresse. Di questo antico complesso rimane la bella Chiesa di S. Remigio, restaurata negli anni Venti e successivamente negli anni Settanta del secolo scorso, e tuttora aperta al culto.
 
====Chiesa delladi MadonnaSan della NeveRemigio====
Esisteva, nel secolo XIII anche un ospedale detto dei poveri di S. Remigio, affidato a dei frati; verso la metà del XV secolo esso decadde, tanto che su richiesta dei nobili e degli abitanti di Busto Garolfo, [[papa Callisto III]] lo soppresse. Di questo antico complesso rimane la bella Chiesa di [[Remigio di Reims|S. Remigio]], restaurata negli anni Venti e successivamente negli anni Settanta del secolo scorso, e tuttora aperta al culto. Il campanile possiede 6 campane a corda in La3 (Mi4 è originale del [[1572]]) l’ordine dei frati si chiamava degli umiliati sulla facciata della chiesa si può notare una svastica che era il loro simbolo il terreno circostante era adibito a lazzaretto.
Localmente conosciuta come Madonnina, è un edificio religioso aperto al culto cristiano cattolico, di origine seicentesca.
 
L'edificio originario era posto lungo l'attuale via Vincenzo Monti, con la facciata rivolta verso il centro abitato. Demolito nel 1934 per ampliare la strada, venne ricostruito nello stesso anno col contributo di Alpini, qualche decina di metri oltre l'originaria collocazione, con un orientamento ruotato e con fattezze simili alla precedente struttura. Al suo interno due lapidi sepolcrali della marchesa Maria Ponga Arconati (una proveniente dall'originario edificio, l'altra collocata a ricordo della riesumazione e ricollocazione dei reti mortali). Di particolare pregio (anche se in abbandono) l'originario affresco dell'altare maggiore rappresentante una Madonna con ai piedi Gesù Bambino tra i santi Rocco e Giuliana che, secondo una lunga tradizione, è attribuito a [[Bernardino Luini]] o alla sua scuola.
====Chiesa della Madonna della Neve====
All'esterno altre due lapidi sepolcrali provenienti dall'originario edificio demolito e l'adiacente Monumento agli Alpini.
Localmente conosciuta come Madonnina, è un edificio religioso aperto al culto cristiano cattolico, di origine seicentesca. L'edificio originario era posto lungo l'attuale via Vincenzo Monti, con la facciata rivolta verso il centro abitato. Demolito nel [[1934]] per ampliare la strada, venne ricostruito nello stesso anno col contributo degli Alpini, qualche decina di metri oltre l'originaria collocazione, con un orientamento ruotato e con fattezze simili alla precedente struttura. La Chiesa è stata poi oggetto di una nuova ristrutturazione terminata nel [[2013]], sempre finanziata dal Gruppo Alpini locale.
 
Al suo interno due lapidi sepolcrali della marchesa Maria Ponga Arconati (una proveniente dall'originario edificio, l'altra collocata a ricordo della riesumazione e ricollocazione dei resti mortali). Di particolare pregio l'originario affresco dell'altare maggiore rappresentante una Madonna con ai piedi Gesù Bambino tra i santi Rocco e Giuliana che, secondo una lunga tradizione, è attribuito a [[Bernardino Luini]] o alla sua scuola. All'esterno altre due lapidi sepolcrali provenienti dall'originario edificio demolito e l'adiacente Monumento agli Alpini.
 
===Architetture civili===
[[File:Busto Grarolfo - Palazzo Fossati.jpg|miniatura|Palazzo Fossati]]
 
====Casa Donadoni (già Della Croce, poi Majno)====
 
====Casa da Massaro (detta del Gileca)====
Poderoso edificio rurale quattrocentesco (in stato di abbandono) costruito con ciottoli disposti a lisca di pesce e modanature in cotto.
 
====Palazzo Fossati====
 
====Palazzo Comunale (già Bellani Molteni)====
 
====Villa Arconati====
 
====Villa Pinciroli====
 
====Villa Battaglia (già Castelbarco Visconti)====
 
====Villa Comunale (già Brentano, poi Litta Modignani, poi Sala, poi Rondanini)====
La Villa oggi sede di alcuni Uffici comunali si identifica in un complesso di edifici settecenteschi con un parco oggi aperto al pubblico. La villa appartenne dapprima ai Brentano, per poi passare ai Litta Modignani e poi ai Rondanini. L'accesso principale è posto lungo la via Magenta, dove un portone, introdotto da una breve rientranza rispetto al rettifilo della via pubblica, è affiancato da rustici (oggi in parte crollati e non salvaguardati). Dal portone si accede al cortile sul cui fondo è la facciata della villa. Annessi alla villa sono alcuni rustici, tra cui la cosiddetta Filanda, oggi adibita a sede di pubblici Uffici. Durante l'ultima parte della Seconda Guerra Mondiale, quando i proprietari erano i Sala, risiedette in incognito il generale Lombar del CLN.
 
====Villa Lucca====
 
====Villa Villoresi (già Rescalli, poi Beretta)====
Situata in centro al paese, presso Piazza Lombardia, la villa ha origini seicentesche e presenta uno schema ad "U", introdotto un tempo da un suggestivo viale alberato oggi quasi scomparso.
Il complesso della villa è costituito dal corpo di fabbrica destinato all'abitazione nobile (che si articola con uno schema ad "U" attorno al cortile principale), da corpi di fabbrica rustici addossati alle ali della villa (originariamente ospitanti le abitazioni di servizio ed i luoghi di lavoro, tra cui il locale con un grande torchio ligneo del Settecento), il cannocchiale prospettico d'ingresso (che collega la piazza col portale monumentale che introduce al cortile principale) e l'ampio parco all'inglese con adiacente serra. Secondo recenti studi l'impianto dell'edificio, probabilmente voluto dalla famiglia Rescalli (conti di San Vittore) è da attribuire all'architetto Valmagini, che ripropone soluzioni tipiche della villa piacentina.
 
==Chiese scomparse==
===Chiesa di San Carlo===
 
Edificio di culto cristiano cattolico di origine seicentesca, dedicato a san Carlo Borromeo, e demolito negli anni '50 del Novecento. Sorgeva a fianco della Prepositurale del Salvatore e santa Margherita d'Antiochia di Pisidia, sopra una cripta con funzioni sepolcrali a cui si accedeva dall'attigua Prepositurale.
 
===Chiesa di Santa Maria Maddalena (o della Misericordia)===
 
===Chiesa prepositurale di Santa Maria Elisabetta===
Chiesa di culto cristiano cattolico originariamente annessa all'omonimo monastero dell'Ordine degli Umiliati. Alla soppressione dell'Ordine sopravvisse come luogo di culto per alcuni decenni, per poi essere trasformata in abitazione.
 
===Chiesa di San Carlo al Lazzaretto===
 
Piccola cappella di culto cristiano cattolico, dedicata a san Carlo Borromeo, sorta sul luogo adibito a Lazzaretto. La sua definitiva scomparsa è da collegare alla costruzione del Cimitero avvenuta tra la fine Settecento e i primi anni dell'Ottocento, avvenuta sulla stessa area.
 
==Società==
==Edifici civili degni di nota==
===Evoluzione demografica===
===Casa Donadoni (già Della Croce, poi Majno)===
*1200 nel [[1751]]
===Casa da Massaro (detta del Gileca)===
*1383 nel [[1771]]
Poderoso edificio rurale quattrocentesco (in stato di abbandono) costruito con ciottoli disposti a lisca di pesce e modanature in cotto.
*1347 nel [[1805]]
*2237 con le annesse [[Arconate]] and [[Furato]] nel [[1811]]
*2393 nel [[1853]]
*2615 nel [[1859]]
{{Demografia/Busto Garolfo}}
 
===Etnie e minoranze straniere<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/|titolo=Istat.it}}</ref>===
===Palazzo Fossati===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di {{formatnum:1045}} persone e rappresentano il 7,5% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
===Palazzo Comunale (già Bellani Molteni)===
*[[Albania]] 182 (17,42%)
*[[Marocco]] 139 (13,30%)
*[[Romania]] 96 (9,19%)
In percentuale minore, erano presenti cittadini stranieri provenienti da: [[Pakistan]] (7,6%), [[Ucraina]] (6,7%), [[Cina|Repubblica Popolare Cinese]] (5,8%), [[Tunisia]] (4,8%), [[Bulgaria]] (3,6%).
 
==Cultura==
===Villa Arconati===
La città di Busto Garolfo viene citata nel film [[Tre uomini e una gamba]] del 1997 e nello spettacolo teatrale ''[[Tel chi el telùn]]'' del 1999 del trio [[Aldo, Giovanni e Giacomo]]. In quest'ultimo i tre comici, in una parodia di ''[[Scuola di polizia (serie di film)|Scuola di polizia]]'', interpretano i ''Busto Garolfo Cops''.
===Villa Pinciroli===
===Villa Battaglia (già Castelbarco Visconti)===
===Villa Comunale (già Brentano, poi Litta Modignani, poi Sala, poi Rondanini)===
La Villa oggi sede di alcuni Uffici comunali si identifica in un complesso di edifici settecenteschi con un parco oggi aperto al pubblico. La villa appartenne dapprima ai Brentano, per poi passare ai Litta Modignani e poi ai Rondanini.
L'accesso principale è posto lungo la via Magenta, dove un portone, introdotto da una breve rientranza rispetto al rettifilo della via pubblica, è affiancato da rustici (oggi in parte crollati e non salvaguardati). Dal portone si accede al cortile sul cui fondo è la facciata della villa.
Annessi alla villa sono alcuni rustici, tra cui la cosiddetta Filanda, oggi adibita a sede di pubblici Uffici.
Durante l'ultima parte della Seconda Guerra Mondiale, quando i proprietari erano i Sala, risiedette in incognito il generale Lombar del CLN.
 
Busto Garolfo è altresì la città natale dello scrittore [[Valter Binaghi]], che ha ambientato gran parte dei propri romanzi proprio nella zona dell'Altomilanese.
===Villa Lucca===
===Villa Villoresi (già Rescalli, poi Beretta)===
Situata in centro al paese, presso Piazza Lombardia, la villa ha origini seicentesche e presenta uno schema ad "U", introdotto un tempo da un suggestivo viale alberato oggi quasi scomparso.
Il complesso della villa è costituito dal corpo di fabbrica destinato all'abitazione nobile (che si articola con uno schema ad "U" attorno al cortile principale), da corpi di fabbrica rustici addossati alle ali della villa (originariamente ospitanti le abitazioni di servizio ed i luoghi di lavoro, tra cui il locale con un grande torchio ligneo del Settecento), il cannocchiale prospettico d'ingresso (che collega la piazza col portale monumentale che introduce al cortile principale) e l'ampio parco all'inglese con adiacente serra. Secondo recenti studi l'impianto dell'edificio, probabilmente voluto dalla famiglia Rescalli (conti di San Vittore) è da attribuire all'architetto Valmagini, che ripropone soluzioni tipiche della villa piacentina.
 
Tra le associazioni più attive a Busto Garolfo, vi è il ''Corpo Musicale S.Cecilia'', che vanta numerose attività, tra concerti e manifestazioni, durante l'anno.<ref>{{Cita web|url=http://www.bandabustogarolfo.it/|titolo=CMP S. Cecilia di Busto Garolfo|sito=CMP S. Cecilia di Busto Garolfo|lingua=it-IT|accesso=2022-01-30}}</ref>
==Geografia fisica==
Il Comune di Busto Garolfo ha una sola frazione, ''Olcella'' situata tra [[Arconate]] e [[Dairago]], ma in passato comprendeva anche la rivale ''[[Villa Cortese]]''; probabilmente a causa del distaccamento di quest'ultima, i bustesi coniarono il modo di dire "''Villa Cortes, brutt paes, mila abitant, tucc ignorant''" ("Villa Cortese, brutto paese, mille abitanti, tutti ignoranti"), che i villacortesini in risposta modificarono in "''Villa Cortes, bell paes, mila abitant, tucc insegnant''" ("Villa Cortese, bel paese, mille abitanti, tutti insegnanti").
 
==Natura==
Le aree boschive a sud e a ovest del territorio comunale, sono parte del [[Parco del Roccolo]]. Istituito nel 1991 tra i Comuni di [[Parabiago]], Busto Garolfo, [[Casorezzo]], [[Arluno]], [[Canegrate]] e [[Nerviano]] (dal 1997), riconosciuto tale nel 1994 dalla [[Lombardia|Regione Lombardia]], si estende per 15.950.000&nbsp;m², ed è atto alla difesa di fauna, flora e attività agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza di specie arboree autoctone ([[quercia]], [[ciliegio]], [[pino silvestre]]) ed altre specie introdotte dall'uomo ([[robinia]], [[castagno]], quercia rossa, prunus serotina). Attualmente è in progetto una sua estensione fino all'[[WWF Italia|Oasi WWF]] del bosco di Vanzago.
 
==Associazioni musicali==
Tra le associazioni più attive a Busto Garolfo, vi è il ''[http://www.bandabustogarolfo.it Corpo Musicale S.Cecilia]'', che vanta numerose attività, tra concerti e manifestazioni, durante l'anno.
 
===Istruzione===
A Busto Garolfo le scuole vanno dalla [[Scuola materna]] alla [[Scuola media]], non sono presenti istituti di istruzione superiore.
 
Di scuole elementari in Busto Garolfo ne sono presenti due, la "Giulio Tarra" e la "Don Mario Mentasti", invece come istruzione per l'istruzione media vi è la "Antonietta. e Giovanni Caccia"; queste scuole sono frequentate mediamente da 2000 giovani al giorno. A Olcella vi sono invece la scuola elementare statale " Ferrazzi-Cova" e una scuola materna statale.
 
==Economia=Eventi===
*Primo fine settimana di marzo e lunedì successivo: Fiera primaverile - festa storica nata come fiera del bestiame, è oggi caratterizzata da un generico mercato.
Ubicato nella pianura padana a ovest di [[Milano]], nei pressi del [[Ticino (fiume)|Ticino]], il territorio di Busto Garolfo era un tempo coltivato a viti; attualmente invece le colture più diffuse sono i cereali. Notevole è lo sviluppo delle attività artigianali e anche l'industria ha conosciuto una notevole espansione nel dopoguerra, con la [[Rimoldi]] che produceva macchine da cucire, l'impresa chimica Caccia e la tessitura Pessina & Sala (risalente ai primi del Novecento). Nella aree di queste ultime due aziende oggi sorgono villette a schiera e diversi appartamenti, pur rimanendo tracce del passato manifatturiero, testimoniate da un'antica ciminiera.
*Ultimi dieci giorni di agosto: Festa popolare a Olcella, con fuochi d'artificio (solitamente vengono fatti il primo lunedì di Settembre), giunta alla trentaseiesima edizione nel 2016.
*Ultimo fine settimana di settembre: Festa dell'uva a cura della Pro Loco.
*Prima domenica di ottobre: Festa patronale della Madonna del Rosario.
*Secondo lunedì dopo l'11 novembre ([[Martino di Tours|San Martino]]): Festa autunnale.
*Prima domenica dell'Avvento Ambrosiano: Festa patronale di Santa Geltrude a Olcella - antica quanto la festa primaverile.
 
==Geografia antropica==
Ad oggi il paese può contare su una moltitudine di attività che spaziano dalle ferramenta alle agenzie turistiche, dalle cartolerie alle fattorie.
Il Comune di Busto Garolfo ha una sola frazione, ''Olcella'' situata tra [[Arconate]] e [[Dairago]], ma in passato comprendeva anche la rivale ''[[Villa Cortese]]''; probabilmente a causa del distaccamento di quest'ultima, i bustesi coniarono il modo di dire "''Villa Cortes, brutt paes, mila abitant, tucc ignorant''" ("Villa Cortese, brutto paese, mille abitanti, tutti ignoranti"), che i villacortesini in risposta modificarono in "''Villa Cortes, bell paes, mila abitant, tucc insegnant''" ("Villa Cortese, bel paese, mille abitanti, tutti insegnanti").
 
Nel 1461, Aloisio Della Croce, cittadino milanese e proprietario di numerose terre nel settore nord del territorio di Busto Garolfo, ottenne dal comune del borgo l'approvazione di costruire in quell'area una "nuova cassina et alie domus et habitationes in quibus possint locari et conduci habitatores [...] causa laborandi terras incultas, brugarias et buscos<ref>{{Cita libro|titolo=AISMi, Atti dei notai, b. 1398, 12 novembre 1941.}}</ref>". Nacque così ''cassina Giella,'' l'odierna Olcella, una cascina composta da diverse "habitationes".
==Trasporti pubblici==
Attualmente il comune di Busto garolfo è collegato con i comuni del magentino, castanese e legnanese e con il capoluogo milanese tramite numerose autolinee di trasporto su gomma assegnate in appalto a [[MOVIBUS]] le quali erano precedentemente gestite da [[ATINOM]] e sono:
 
==Economia==
* Linea '''z625''' Busto Arsizio - Dairago - Busto Garolfo;
Ubicato nella pianura padana a ovest di [[Milano]], nei pressi del [[Ticino (fiume)|Ticino]], il territorio di Busto Garolfo era un tempo coltivato a viti; attualmente invece le colture più diffuse sono i cereali. Notevole è lo sviluppo delle attività artigianali e anche l'industria ha conosciuto una notevole espansione nel dopoguerra, con la Rimoldi che produceva macchine da cucire e le imprese tessili Caccia e Pessina & Sala (risalente ai primi del Novecento). Nella aree di queste ultime due aziende oggi sorgono villette a schiera e diversi appartamenti, pur rimanendo tracce del passato manifatturiero, testimoniate da un'antica ciminiera.
* Linea '''z627''' Castano Primo [[Ferrovienord]] - Cuggiono - Busto Garolfo - Legnano;
* Linea '''z642''' Legnano - Villa Cortese - Busto Garolfo - Arluno - Magenta;
* Linea '''z644''' Arconate - Busto Garolfo - Parabiago;
* Linea '''z647''' Cornaredo - Arluno - Busto Garolfo - Castano Primo (ex corse scolastiche z649);
* Linee per Milano:
 
Ad oggi il paese può contare su una moltitudine di attività che spaziano dalle ferramenta alle agenzie turistiche, dalle cartolerie alle fattorie.
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!colspan=5|Linea Z648 Milano-Busto Garolfo diretto
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{{Percorso_fer|uexKBHFa||[[Milano]] [[Molino Dorino (metropolitana di Milano)|Molino Dorino]]}}
{{Percorso_fer|uexSTR|||ingresso [[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]] Torino-Milano}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Arluno]] uscita casello autostradale}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Ossona]]}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Casorezzo]]}}
{{Percorso_fer|uexBHF||Busto Garolfo capolinea}}
{{Percorso_fer|uexSTR|||proseguimento alcune corse per castano primo}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Arconate]]}}
{{Percorso_fer|uexHST||[[Buscate]]}}
{{Percorso_fer|uexKBHFe||[[Castano Primo]] capolinea}}
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==Infrastrutture e trasporti==
{| class="wikitable" style="float:left; margin: 1em; font-size:90%"
Attualmente il comune di Busto Garolfo è collegato con i comuni del magentino, castanese e legnanese e con il capoluogo milanese tramite numerose autolinee di trasporto su gomma assegnate in appalto a [[MOVIBUS]] le quali erano precedentemente gestite da [[ATINOM]].
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!colspan=5|Linea Z649 Milano-Busto Garolfo
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{{Percorso_fer|uexKBHFa||[[Milano]] [[Molino Dorino (metropolitana di Milano)|Molino Dorino]]}}
{{Percorso_fer|uexHST|||[[Vighignolo]]}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Cornaredo]]}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Pregnana Milanese]]}}
{{Percorso_fer|uexBHF|||[[Rogorotto]]}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Arluno]]}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Ossona]]}}
{{Percorso_fer|uexHST||[[Casorezzo]]}}
{{Percorso_fer|uexKBHFe||Busto Garolfo capolinea-deposito}}
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==Amministrazione==
==Persone legate a Busto Garolfo==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
===Nati===
{{ComuniAmminPrec|6 giugno [[1993]]|23 aprile [[1995]]|Giuseppe Gatti|[[Lega Nord]]|[[sindaco]]|}}
* [[Roberto Battaglia (schermidore)|Roberto Battaglia]], pluricampione mondiale di spada a squadre e pluricampione italiano di spada individuale
{{ComuniAmminPrec|23 aprile [[1995]]|13 giugno [[1999]]|Ernesto Carlo Rimoldi|[[lista civica]]|[[sindaco]]|}}
* [[Franco Rondanini]], calciatore della [[Pro Patria]] e della [[Lazio]]
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[1999]]|13 giugno [[2004]]|Ernesto Carlo Rimoldi|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
* [[Valter Binaghi]], scrittore
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[2004]]|7 giugno [[2009]]|Giovanni Alli|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
* [[Carlo Naymiller]], pittore e architetto (1831-1902)
{{ComuniAmminPrec|7 giugno [[2009]]|26 maggio [[2014]]|Angelo Pirazzini|[[lista civica]] Nuovi orizzonti di libertà|[[sindaco]]|}}
* [[Flavio Crespi]], pluricampione mondiale ed italiano di arrampicata sportiva
{{ComuniAmminPrec|26 maggio [[2014]]|27 maggio [[2019]]|Susanna Biondi|[[lista civica]] Busto Garolfo paese amico|[[sindaco]]|}}
* [[Carlo Raja]], inventore
{{ComuniAmminPrec|27 maggio [[2019]]|''in carica''|Susanna Biondi|[[lista civica]] Busto Garolfo paese amico|[[sindaco]]|}}
* [[Massimo Gadda]], calciatore del [[Milan]] e dell'[[Associazione Calcio Ancona]]
{{ComuniAmminPrecFine}}
* [[Alberto Gatti]], cestista della [[Pallacanestro Varese]]
 
===Gemellaggi===
==Eventi e cultura==
Busto Garolfo è gemellata con [[Senise]], in [[provincia di Potenza]]. Motivo di questa amicizia, è la forte presenza in Busto Garolfo di "oriundi" del paese [[Lucania|lucano]], giunti qui durante gli anni del ''[[Miracolo economico italiano|boom economico]]'', con le migrazioni dal [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]].
* Primo fine settimana di marzo e lunedì successivo: Fiera primaverile - festa storica nata come fiera del bestiame, è oggi caratterizzata da un generico mercato.
* Ultimi dieci giorni di agosto: Festa popolare a Olcella, con fuochi d'artificio (solitamente vengono fatti il primo lunedì di Settembre), giunta alla 36esima edizione nel 2016.
* Ultimo fine settimana di settembre: Festa dell'Uva a cura della Pro Loco
* Prima domenica di ottobre: Festa Patronale della Madonna del Rosario
* Secondo lunedì dopo l'11 novembre ([[Martino di Tours|San Martino]]): Festa autunnale
* Prima domenica dell'Avvento Ambrosiano: Festa Patronale di Santa Geltrude a Olcella - antica quanto la festa primaverile
 
==SocietàSport==
La principale società calcistica di Busto Garolfo è la Bustese Calcio, fondata nel 1946. Nella sua storia vanta quale maggior successo alcune partecipazioni al campionato di [[Serie D]], e una vittoria del campionato di Eccellenza da imbattuta. Il colore sociale è il [[granata (colore)|granata]] e il campo interno è lo stadio Roberto Battaglia, struttura multifunzionale (dotata anche di [[velodromo]]) che sorge nella zona polisportiva comunale, accanto a piscina, campi da tennis, palestre e un campo di atletica leggera.
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Busto Garolfo}}
===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 836 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
Tra le altre realtà sportive, degne di nota sono la Società Ciclistica Busto Garolfo, che ogni anno organizza la competizione locale delle Tre Sere su pista nel velodromo comunale, e la ASD Tennis Busto Garolfo.
*[[Albania]] 200 1,48%
*[[Romania]]150 1,24%
 
A livello individuale, invece, Busto Garolfo è legata allo schermidore [[Roberto Battaglia (schermidore)|Roberto Battaglia]], medaglia olimpica alle [[Giochi della XV Olimpiade|Olimpiadi di Helsinki]] e al quale è dedicato appunto il centro sportivo comunale.
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
Busto Garolfo è gemellata con [[Senise]], in [[provincia di Potenza]]. Motivo di questa amicizia, è la forte presenza in Busto Garolfo di "oriundi" del paese [[Lucania|lucano]], giunti qui durante gli anni del ''[[Miracolo economico italiano|boom economico]]'', con le migrazioni dal [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]].
 
==Note==
==Galleria d'immagini==
<references/>
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Immagine:Busto Garolfo - Palazzo Molteni.jpg|Palazzo Molteni
Immagine:Busto_Garolfo_-_Chiesa_dei_Santi_Salvatore_e_Margherita.jpg|<div align="center">Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita</div>
Immagine:Busto_Garolfo_-_Chiesa_di_S._Remigio.jpg|<div align="center">Chiesa di S. Remigio</div>
Immagine:Busto_Grarolfo_-_Palazzo_Fossati.jpg|<div align="center">Palazzo Fossati</div>
</gallery>
 
== Note Bibliografia==
*Del Tredici, F. ''Comunità, nobili e gentiluomini nel contado di Milano del Quattrocento''. Vol. 25. Unicopli, 2013.
<references/>
*ASMi, Atti dei notai, b. 1398, 12 novembre 1461.
*Gaggiotti, C. ''Notizie e appunti storici riguardanti Busto Garolfo, il suo territorio e le sue famiglie feudali.'' Busto Arsizio, 1952.
*Parodi, P. ''Busto Garolfo, frammenti storici con una dissertazione su Busto Cava,'' Abbiategrasso,1927.
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
== Altri progetti ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Interprogetto|commons=Category:Busto Garolfo}}
*{{ToponimoLombardia}}
*https://www.istat.it/it/
*https://www.tuttitalia.it/
 
{{Comuni della città metropolitana di Milano}}
{{Comuni dell'Alto Milanese}}
{{Comuni del consorzio del Naviglio Grande}}
{{Comuni del Parco del Roccolo}}
{{Pieve di Dairago}}
{{Controllo di autorità}}