Santo Stefano di Sessanio: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati dell'Abruzzo|giugno 2023}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Santo Stefano di Sessanio
|Panorama=
|Didascalia=
|Bandiera=Santo_Stefano_di_Sessanio-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Santo Stefano di Sessanio-Stemma.png
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|Divisione amm grado 2=L'Aquila
|Amministratore locale=Fabio Santavicca
|Partito=[[Lista Civica]] ''Obiettivo comune''<ref name="Elezioni 2014">{{Cita web|url=
|Data elezione=25-5-2014
|Data istituzione=
|Altitudine=1251
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Barisciano]], [[Calascio]], [[Carapelle Calvisio]], [[Castelvecchio Calvisio]], [[Isola del Gran Sasso d'Italia]] (TE), [[L'Aquila]]
|Zona sismica =
|Gradi giorno = 3433
|Nome abitanti=stefanari
|Patrono=[[santo Stefano]]
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|Didascalia mappa=Posizione del comune di Santo Stefano di Sessanio all'interno della provincia dell'Aquila
}}
'''Santo Stefano di Sessanio''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
== Geografia fisica ==
Il borgo è situato nell'entroterra [[Abruzzo|abruzzese]],
Il territorio del comune si allunga a nord lungo la piana di Campo Imperatore fino a raggiungere il gruppo del [[Monte Prena]], la massima elevazione del comune. A nord poco sotto il paese si apre una piccola piana, sovrastata da monti, adibita alla coltivazione di patate e legumi tra cui la famosa [[lenticchia di Santo Stefano di Sessanio]], oltre alla presenza di un piccolo lago con canneto alimentato dallo scioglimento delle nevi.
È raggiungibile dalla [[Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica|strada statale 17]] svoltando in prossimità di [[Barisciano]] o, in alternativa, di [[San Pio delle Camere]], oppure da [[Ofena]]-[[Capestrano]]. Da nord è inoltre possibile arrivare al paese attraversando Campo Imperatore e superando il [[monte Capo di Serre|valico di Capo di Serre]] oppure da [[Vado di Sole]] (passando poi per Capo di Serre) provenendo da [[Castelli (Italia)|Castelli]] o [[Farindola]]. Una strada secondaria asfaltata raggiunge la parte sud-ovest di Campo Imperatore innestandosi sulla [[strada statale 17 bis]]. Transita qui un tratto della grande [[Ippovia del Gran Sasso]].
=== Clima ===
Dal punto di vista climatico, data la notevole altitudine e la posizione nell'entroterra abruzzese, il paese è caratterizzato dal tipico clima appenninico di media ed alta montagna. L'estate presenta giornate tiepide con temperature giornaliere non elevate (tra i 20° e i 25° in media) ma la notte, come in tutta la provincia dell'Aquila, è caratterizzata da temperature fredde (di solito tra i 10° ed i 15°). L'Aquila risulta infatti essere il capoluogo di provincia con le temperature notturne più basse da aprile a settembre, e in tutto il territorio limitrofo tale caratteristica non è assente. A Santo Stefano l'inverno è rigido con l'alternarsi di fasi fredde e fasi più miti.
Durante la stagione invernale infatti le temperature minime sono regolarmente sotto zero e durante le ondate di freddo più intense (principalmente con il [[burian]] proveniente dai [[Penisola balcanica|Balcani]]) esse possono raggiungere valori negativi notevoli, tanto da essere registrate annualmente notti con temperature prossime ai -15° e saltuariamente di -20°.
Le temperature massime in inverno salgono spesso, seppur di pochi gradi, sopra lo zero. La primavera e l'autunno sono stagioni intermedie che spesso hanno una breve durata. L'inversione termica e l'escursione termica, giornaliera ed annua, sono una caratteristica comune del territorio. Le precipitazioni sono presenti durante tutto l'anno ed anche in estate sono frequenti fenomeni temporaleschi pomeridiani. Le precipitazioni invernali sono costituite principalmente dalla neve che spesso può cadere in quantità molto abbondanti (nei recenti inverni del 2012, 2017 e 2018, per esempio, si è raggiunto e superato il metro di neve). L'accesso stradale al paese nel periodo invernale è quasi sempre garantito, anche se con le nevicate più intense Santo Stefano rimane a volte, per pochi giorni, isolato dalle vie di comunicazione.
== Origini del nome ==
== Storia ==
Le prime notizie di contrade comprese nel territorio comunale di Santo Stefano di Sessanio di proprietà del [[Abbazia di San Vincenzo al Volturno|monastero di San Vincenzo al Volturno]] le dobbiamo al ''[[Chronicon Vulturnense]]'' e risalgono all'inizio del [[IX secolo]]. La prima notizia certa dell'esistenza dell'insediamento detto Santo Stefano è dell'anno [[1239|1240]]. L'opera capillare degli ordini monastici determina un aumento delle terre coltivabili, il ripopolamento delle campagne anche ad alte quote, nonché la nascita e il consolidamento di borghi fortificati, tanto più sicuri quanto più in posizione elevata.▼
[[File:67020_Santo_Stefano_di_Sessanio_AQ,_Italy_-_panoramio_-_trolvag_(1).jpg|thumb|left|upright=1.4|Veduta del pianoro sottostante con il laghetto]]▼
Dal [[XIII secolo]] Santo Stefano fu compreso nel distretto feudale
Nel [[1474]], sotto gli [[Corona d'Aragona|Aragonesi]], l'abolizione della tassa sugli animali e il riordino dei pascoli di [[Puglia]] consentono un forte sviluppo della [[pastorizia]] e della [[transumanza]] al punto che in quell'anno Santo Stefano, [[Calascio]], [[Rocca Calascio]] e [[Carapelle Calvisio|Carapelle]] hanno nella dogana di [[Puglia]] ben
▲L'opera capillare degli ordini monastici determina un aumento delle terre coltivabili, il ripopolamento delle campagne anche ad alte quote, nonché la nascita e il consolidamento di borghi fortificati, tanto più sicuri quanto più in posizione elevata.
Costanza, figlia unica di Innico [[Piccolomini]], cedette la
▲Dal [[XIII secolo]] Santo Stefano fu compreso nel distretto feudale denominato Baronia di Carapelle che includeva anche [[Carapelle Calvisio]], [[Castelvecchio Calvisio]], [[Calascio]] e [[Rocca Calascio]]<ref>{{Cita libro|autore=Walter Morico|titolo=Palear la dinastia dei maestri di Federico II|anno=2016|editore=Streetlib|città=Roma|p=|pp=368 - 382|ISBN=8892598805}}</ref>. Santo Stefano seguì le vicende storiche della baronia fino al 1806, anno di abolizione della feudalità. Il borgo divenne dominio nell'ordine delle famiglie Pagliara, Plessis, Colonna, Celano, Caldora, Accrocciamuro, Todeschini Piccolomini, Del Pezzo, Cattaneo, Medici, Borbone.
Nel [[XIX secolo]] con l'[[Unità d'Italia]] e la [[privatizzazione]] delle terre del [[Tavoliere delle Puglie]] ha termine l'attività millenaria della transumanza e inizia un processo di decadenza del borgo che vede fortemente ridotta la popolazione a causa del fenomeno dell'emigrazione. Nel [[XXI secolo]] l'antico borgo sta avendo una rinascita
▲Nel [[1474]] sotto gli [[Aragonesi]], l'abolizione della tassa sugli animali e il riordino dei pascoli di [[Puglia]] consentono un forte sviluppo della [[pastorizia]] e della [[transumanza]] al punto che in quell'anno Santo Stefano, [[Calascio]], [[Rocca Calascio]] e Carapelle hanno nella dogana di [[Puglia]] ben 94.070 pecore.
Il 6 aprile [[2009]] il paese è stato colpito dal [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]] che ha abbattuto la Torre Medicea, simbolo del borgo, e alcune abitazioni, danneggiandone molte altre. Il restauro della torre è stato ultimato a ottobre 2021 a seguito di un intervento durato tre anni e costato circa un milione di euro. Il borgo medioevale ha visto nel tempo molti lavori di restauro che hanno riportato il paese in una condizione pre terremoto.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilcapoluogo.it/2021/10/07/la-torre-medicea-torna-a-svettare-su-santo-stefano-di-sessanio-ogni-pezzo-e-tornato-al-suo-posto/|titolo=La Torre Medicea torna a svettare su Santo Stefano di Sessanio: ogni pezzo è tornato al suo posto|sito=Il Capoluogo|data=2021-10-07|accesso=2021-10-07}}</ref><ref name=":0" />
▲Costanza, figlia unica di Innico [[Piccolomini]], cedette la Baronia di Carapelle a [[Francesco I de' Medici]] [[Granducato di Toscana|Granduca di Toscana]], nel 1579. Queste terre apparterranno ai [[Medici]] fino al 1743. In questo periodo Santo Stefano raggiunge il massimo splendore come base operativa della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana "carfagna", qui prodotta e poi lavorata in [[Toscana]] e venduta in tutta [[Europa]].
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 7 agosto 1992.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?5099|titolo=Santo Stefano di Sessanio|accesso=31 luglio 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{Citazione|Partito: nel primo di azzurro, al Santo Stefano in maestà, [[di carnagione]], aureolato d'oro, capelluto di nero, vestito con la dalmatica di rosso, ornata in basso dal tassello trapezoidale d'oro, e con il camice d'argento, tenente con la mano destra la torre di rosso, mattonata di nero, merlata alla guelfa di quattro, e con la mano sinistra la [[palma del martirio]] di verde, posta in sbarra alzata, il Santo sostenuto dalla [[Pianura (araldica)|pianura]] di verde; nel secondo d'oro, alle sei [[Palla (araldica)|palle]] poste in cinta, la palla posta in capo, più grande di azzurro, caricata di tre gigli d'oro, bene ordinati, le altre palle di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.|Art. 15 dello Statuto<ref>{{cita testo|titolo= Statuto |autore= Comune di Santo Stefano di Sessanio |url= https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-aq-santo-stefano-di-sessanio.pdf |posizione= art. 15 c. 1 ''Stemma e gonfalone storico''}}</ref>}}
Nella prima partizione è rappresentato il patrono santo Stefano, nella seconda è riportato lo stemma dei Medici, granduchi di Toscana, possessori di queste terre dal 1579 al 1743.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
▲Nel [[XIX secolo]] con l'[[Unità d'Italia]] e la [[privatizzazione]] delle terre del [[Tavoliere delle Puglie]] ha termine l'attività millenaria della transumanza e inizia un processo di decadenza del borgo che vede fortemente ridotta la popolazione a causa del fenomeno dell'emigrazione. Nel [[XXI secolo]] l'antico borgo sta avendo una rinascita, grazie al turismo, incentivato dalla politica dei sindaci che si sono susseguiti, grazie alla volontà dei pochi giovani rimasti che, volontariamente, hanno dato il loro contributo alla pro-loco dalla fine degli [[anni sessanta]] fino ad oggi e grazie ai primi investimenti dei residenti. Nel 1994 è arrivato in paese un giovane imprenditore, [[Daniele Elow Kihlgren]], milanese di origini svedesi, che ha acquistato una piccola parte del borgo per realizzarci un [[albergo diffuso]] ed ha attirato, grazie alla pubblicità, l'interesse di altri investitori, facendo sviluppare in modo considerevole tutte le attività della zona.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:
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[[File:San Stefano di Sessanio 045 (RaBoe).jpg|thumb|upright|Cappella di Santa Maria delle Grazie]]
[[File:Torre Medicea 2021.jpg|thumb|Torre medicea nel 2021]]
[[File:Santostefanosessanio02.jpg|thumb|Palazzo [[rinascimento|rinascimentale]] del borgo medievale]]
[[File:Santo Stefano di Sessanio (8191878302).jpg|thumb|Uno dei vicoli tipici di Santo Stefano]]
▲[[File:67020_Santo_Stefano_di_Sessanio_AQ,_Italy_-_panoramio_-_trolvag_(
[[File:Santo Stefano di Sessanio 2013 by-RaBoe 009.jpg|thumb|Veduta del campanile della chiesa di Santo Stefano]]
=== Borgo medievale ===
Il borgo si è sviluppato a partire dal [[XIV secolo]] attorno all'antico presidio fortificato della torre medicea. La torre si presume esistesse sin dall'epoca normanna, isolata sopra un cocuzzolo, e comunicante con la [[Castello di Rocca Calascio|torre di Rocca Calascio]], quella di Castel del Monte e di Castelvecchio Calvisio. La torre di avvistamento serviva per controllare i traffici sul tratturo per Foggia, oppure per mettere in allarme la popolazione durante le invasioni nemiche del territorio. Nel [[XVI secolo]], quando Costanza Piccolomini vendette la baronia di Carapelle al duca Francesco de' Medici, il paese già in via di sviluppo, fu ornato dall'inconfondibile stile rinascimentale fiorentino, di cui la torre principale è l'elemento principe.
Il borgo, benché danneggiato dal sisma del 2009, e ancor prima da quello del 1703, è ancora perfettamente conservato, ha la caratteristica del borgo a nido d'aquila che si avvolge con le case attaccate l'una all'altra all'altura della torre centrale, è accessibile da ovest per mezzo di via Nazario Sauro, e da est per via del Cantone, da cui si sale alla porta medicea, che precede la piazzetta dei Medici, con la cappella della Madonna e il Palazzo delle Logge, sede del capitano di giustizia. Il dedalo di strade, di cui si ricordano via Chiesa e via Torre, portano o a una seconda chiesa, Madonna del Ruvo, dentro le mura (chiesa madre) ed alla torre (erroneamente) medicea. Molti passaggi sono caratteristici perché voltati, in parte mostranti ancora i contrafforti delle mura, che si sono fuse con le case civili.
=== Torre medicea ===
Torre di avvistamento documentata nel XIV secolo e posta in cima al borgo. Si presume che esistesse già prima dell'arrivo della famiglia di Francesco de' Medici, feudatario che nel 1579 acquistò da Costanza Piccolomini la Baronia di Carapelle. La torre, prima del crollo, era alta 20 metri, a pianta cilindrica, in pietra concia locale, con delle caditoie e delle finestre per le balestre. L'intervento dei Medici permise di migliorare il passaggio di ronda con scala a chiocciola, e la sommità, con le caditoie, i beccatelli e la merlatura a ghibellina. Crollata durante il [[terremoto]] del 2009, la sua ricostruzione è stata ultimata a ottobre del 2021.<ref name=":0">{{cita web|url=https://news-town.it/cultura-e-societa/37355-santo-stefano-di-sessanio%2C-nuova-vita-per-la-torre-medicea-l%E2%80%998-ottobre-l%E2%80%99inaugurazione.html|titolo=Santo Stefano di Sessanio, nuova vita per la Torre Medicea: l'8 ottobre l'inaugurazione|accesso=7 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211007070231/https://news-town.it/cultura-e-societa/37355-santo-stefano-di-sessanio,-nuova-vita-per-la-torre-medicea-l%E2%80%998-ottobre-l%E2%80%99inaugurazione.html|urlmorto=sì}}</ref>
=== Chiesa Madre di Santo Stefano Martire ===
La [[chiesa (architettura)|chiesa]] madre si trova fuori dalle mura, all'ingresso del cimitero, seguendo via Cesare Battisti. La chiesa attuale mostra un aspetto della metà del Settecento, in quanto rifatta dopo i danni sismici del 1703, ma leggendo il portale romanico, si presume che esistesse già dal [[XIII secolo]]. La chiesa mostra un impianto rettangolare con facciata quadrata all'aquilana maniera, un oculo centrale, in asse col portale inquadrato da una cornice in pietra bianca, con arco a tutto sesto, e lunetta anticamente decorata da un affresco. Il campanile laterale è una torre quadrata con cuspide piramidale, l'abside è semicircolare.
L'interno, al contrario di quanto possa sembrare, è a tre navate, conservando l'impianto storico, con la navata centrale maggiore, voltata a crociera con profondi costoloni, i pilastri hanno archi a tutto sesto, le navate laterali sono più piccole, e mostrano delle tele settecentesche ritraenti le storie del martirio di Gesù e santo Stefano. Il capo altare invece è prettamente barocco, decorato da fastosi pennacchi e stucchi, con la statua del santo. Vi si conservano una statua policroma della ''Madonna col Bambino'' e una di ''Santo Stefano''.
Il palazzo più grande fu costruito dai [[Medici]] come residenza signorile, lungo la via della chiesa. La costruzione in pietra ha due grandi bastioni, e due finestre bifore di gusto tardo-gotico. Il palazzo nei primi anni 2000 è stato trasformato in un albergo ristorante, uno dei più visitati, con il nome: "La Bifora". La facciata che dà verso l'interno del paese è decorata da un ordine di logge classicheggianti.▼
=== Cappella medicea di Santa Maria delle Grazie o del Carmine ===
La chiesa si trova in piazza Medicea, e svolge anche le funzioni parrocchiali della chiesa di Santo Stefano, danneggiata dal sisma del 2009. La costruzione risale al [[XVIII secolo]], e prima del 1918 aveva una facciata in pietra grezza, con un campanile a vela. In occasione del termine della [[Grande Guerra]], è stata posta una grande lapide con la decorazione allegoria della Vittoria alata, con una lastra di marmo centrale che mostra i nomi dei caduti. Nel 1946 è stata posta una seconda lastra per commemorare i caduti civili della seconda guerra mondiale. Il portale di ingresso era l'unico elemento decorativo prima di realizzare il Monumento ai caduti, ed è tipicamente barocco, seguendo lo stile romano, a timpano curvilineo spezzato. L'interno è a navata unica, l'altare maggiore è a cappella con architrave e nicchia e ospita la statua della ''Beata Vergine Maria del Carmine''.
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▲Il palazzo più grande fu costruito dai [[Medici]] come residenza signorile lungo via della Chiesa, poco distante da piazza Medici, lungo la via della chiesa. La costruzione in pietra ha due grandi bastioni, e due finestre [[Bifora|bifore]] di gusto tardo-gotico.
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Si trova a fianco la chiesa medicea, prima di arrivare a piazza Medici. Non si sa se la porta esistesse già prima dell'arrivo dei Medici, fatto sta che era il principale punto di accesso al borgo, e oggi si presenta nel restauro del XVI secolo. La porta si presenta come un blocco turrito collegato ad un'abitazione, con profondo fornice a sesto acuto, sormontato dallo stemma gentilizio dei Medici con sei bisanti: 5 palle e il giglio, posto sotto una caditoia che serviva per contrastare gli assalti gettando delle pietre dai canali. Si presume che la porta terminasse con una torre merlata a ghibellina, come accadde col rifacimento delle mura del castello di Rocca Calascio, ma oggi questa parte è scomparsa, forse distrutta dal terremoto del 1703.
Si trova poco fuori il centro, presso il laghetto di Santo Stefano. Cappella pastorale costruita nel [[XVII secolo]], poi ampliata, è a navata unica, [[barocco|barocca]], con [[portico]] sulla facciata. Danneggiata soprattutto nel portico nel 2009, è in restauro.▼
=== Cappella della Madonna del Lago ===
▲Si trova poco fuori
=== Luoghi di interesse naturalistico ===
* Piano Racollo, Lago Racollo, Rifugio Racollo
* Laghetto di Santo Stefano
* Percorso naturalistico guidato fino a [[Rocca Calascio]]
* Percorso sciistico per l'[[
== Società ==
[[File:67020_Santo_Stefano_di_Sessanio_AQ,_Italy_-_panoramio_-_trolvag_(9).jpg|thumb|upright=1.2|Scorcio del borgo]]▼
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Santo Stefano di Sessanio}}
Dei 115 residenti, nel 2020 meno di 20 erano infratredicenni. Come in molti paesi dell'entroterra abruzzese il fenomeno dello spopolamento è stato di notevoli dimensioni, specie dai primi del [[Novecento|900]] in poi, e molti abitanti si sono trasferiti nelle maggiori città italiane ed in misura importante all'estero (principalmente in Canada, Francia, Belgio e Germania). Negli ultimi anni per far fronte a tale fenomeno sono stati stanziati fondi ed aiuti per aiutare a ripopolare il paese, con la possibilità di ricevere supporto economico nell'apertura di nuove attività.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Julia Buckley|url=https://edition.cnn.com/travel/article/santo-stefano-italy-pay-to-move/index.html|titolo=Idyllic Italian village will pay you to move there|sito=CNN|data=2020-10-21|accesso=2024-12-26}}</ref>.
== Economia ==
▲[[File:67020_Santo_Stefano_di_Sessanio_AQ,_Italy_-_panoramio_-_trolvag_(
Il luogo ha avuto in passato una forte vocazione all'[[allevamento]] e alla [[pastorizia]], specie di [[ovini]], alla [[transumanza]] nonché all'[[agricoltura]] montana, tra cui la coltivazione di [[Solanum tuberosum|patate]], [[ceci]] e [[lenticchia di Santo Stefano di Sessanio|lenticchie]] autoctone, [[presidio Slow Food]]<ref>
Il borgo, in parte recuperato e restaurato dall'imprenditore italo-svedese '''Daniele Kihlgren''' e vincitore del premio ''“Italia è – Una bella storia di casa nostra”'', è un modello turistico per cultura e artigianato "chilometri zero" e attrae turisti da tutto il mondo.<ref>[https://www.giannellachannel.info/santo-stefano-di-sessanio-aquila-business-cultura-borgo-resuscitato/ ''Santo Stefano di Sessanio: fare business (e cultura) con un borgo resuscitato''], attualizzato da ''Sette - Corriere della Sera'', testo di Salvatore Giannella, foto di Vittorio Giannella (29 novembre 2013)</ref>▼
▲Il borgo, in parte recuperato e restaurato dall'imprenditore italo-svedese
== Cultura ==▼
▲=== Eventi ===
=== Lana di Santo Stefano ===
Nel XVI secolo, con l'arrivo dei Medici, il commercio e la produzione di tessuti subì un profondo rinnovamento e incoraggiamento imprenditoriale, con la tradizione che si è mantenuta viva, grazie al recupero culturale e materiale del paese, sino ad oggi. La tessitura avviene ancora alla maniera artigianale con il telaio a mano, anziché impianto più moderni industriali, e si caratterizza per la duttilità, e per la varietà di tipi e colori con cui si realizzano suddetti tessuti. La tradizione non è mai venuta meno, poiché abbondava, almeno sino alla metà del Novecento, la lana di pecora, per il fatto che Santo Stefano era stazione di riposo dei pastori transumanti, che negli stazzi conducevano le pecore. Poi, per svernare, a settembre, conducevano le pecore verso le dogane di Foggia.
▲== Cultura ==
=== Cinema ===
* ''[[Una pura formalità]]'' di [[Giuseppe Tornatore]] - (1994)
* ''[[Palestrina princeps musicae]]'' di [[Georg Brintrup]] - (2009)
* ''[[Purché finisca bene]]'' (episodio ''Piccoli segreti, grandi bugie'' - 2ª stagione) - 2016
=== Eventi ===
Ogni anno il paese, da più di cinquant'anni, ospita la sagra della lenticchia di Santo Stefano di Sessanio. Essa si svolge il primo fine settimana di settembre ed il piatto tipico della lenticchia è accompagnato da prodotti gastronomici tipici abruzzesi.
== Amministrazione ==
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|[[Lista Civica]] di [[Centro-sinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
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}}
{{ComuniAmminPrec
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|[[Lista Civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
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{{ComuniAmminPrec
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|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
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{{ComuniAmminPrec
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|[[Lista Civica]] ''Per il futuro di Santo Stefano''
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>{{Cita web|url=
}}
{{ComuniAmminPrec
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{{ComuniAmminPrecFine}}
==Sport==
Nel paese è transitato più volte il Giro d'Italia nelle tappe verso Campo Imperatore, come nelle edizioni 2018 e 2023.
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* {{cita libro |titolo=Borghi e paesi d'Abruzzo |città= Pescara |editore=Carsa Edizioni |volume=4|capitolo=Santo Stefano di Sessanio |pp=48-61 |anno=2008 |SBN=
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=965&codice=elenco&page=1|titolo=Santo Stefano di Sessanio nel sito del Club dei Borghi più belli d'Italia|accesso=27 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080423172135/http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=965&codice=elenco&page=1|urlmorto=sì}}
{{Comuni della provincia dell'Aquila}}
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{{Portale|Abruzzo}}
[[Categoria:Gran Sasso]]
[[Categoria:Santo Stefano di Sessanio| ]]
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