Alberto Fujimori: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Alberto Fujimori
|immagine = Visit of Alberto Fujimori, President of Peru, to the =CEC (cropped).jpg
|didascalia = Alberto Fujimori nel 1991
|carica = [[Presidenti del Perù|Presidente del Perù]]
|carica = [[Presidenti del Perù|Presidente del Perù]]
|mandatoinizio = 28 luglio [[1990]]
|mandatofine mandatoinizio = 2228 novembreluglio [[20001990]]
|mandatofine = 22 novembre [[2000]]
|vicepresidente = [[Máximo San Román]] (1990-1992) <br /> [[Jaime Yoshiyama Tanaka]] (1993–95) <br /> [[Ricardo Márquez]] (1995–2000) <br /> [[Francisco Tudela]] (2000)
|vicepresidente = [[Máximo San Román]] <small>(1990-1992)</small><br/>[[Jaime Yoshiyama Tanaka]] <br/><small>(1993–1995)</small><br/>[[Ricardo Márquez]] <br/><small>(1995–2000)</small><br/>[[Francisco Tudela]] <br/><small>(2000)</small>
|predecessore = [[Alan García Pérez]]
|predecessore = [[Alan García Pérez]]
|successore = [[Valentín Paniagua]]
|successore = [[Valentín Paniagua]]
|partito = [[Cambio 90]] (1990) <br /> [[Nueva Mayoría]] <br /> (1995) <br /> [[Perù 2000]] (2000) <br /> [[Sí Cumple]] (2004)
|primoministro = [[Juan Carlos Hurtado Miller]] <br/> [[Carlos Torres y Torres Lara]] <br/> [[Alfonso de los Heros]] <br/> [[Óscar de la Puente Raygada]] <br/> [[Alfonso Bustamante]] <br/> [[Efraín Goldenberg]] <br/> [[Dante Córdova]] <br/> [[Alberto Pandolfi]] <br/> [[Javier Valle Riestra]] <br/> [[Víctor Joy Way]] <br/> [[Alberto Bustamante Belaúnde]] <br/> [[Federico Salas-Guevara]]
|tendenza=[[Centrismo]]<br>[[Neoliberismo]]
|professione = [[professore universitario]]
|}}
|partito = [[Cambio 90]] <br/> <small>(1990-1998)</small> <br/>[[Perù 2000]] <br/> <small>(1999-2005)</small> <br/> [[Sí Cumple]] <br/><small>(2006-2011)</small> <br/> [[Nuovo Partito Popolare]] <br/> <small>(2007-2013)</small> <br/> [[Forza Popolare]] <br/><small>(2024)</small>
}}
{{Bio
|Nome = Alberto Kenya
|Cognome = Fujimori Inomoto<ref>{{cita testo|url=https://infogob.jne.gob.pe/Politico/FichaPolitico/alberto-fujimori-fujimori_historial-partidario_6E9tQc7UK9g%3d9c|titolo=In seguito ''Alberto Fujimori Fujimori'' cfr}}</ref><ref>noto semplicemente come '''Alberto Fujimori''' e soprannominato ''el Chino'' ("il cinese") per le origini [[Asia|asiatiche]], in [[Lingua giapponese|giapponese]]: 藤森アルベルト , ''Fujimori Aruberuto'', pron. [[Lingua spagnola|spagnola]] {{IPA|[alˈβeɾto fuxiˈmoɾi]}}, pron. giapponese {{IPA|[ɸɯʑiꜜmoɾi]}}</ref>
|Cognome = Fujimori
|Sesso = M
|LuogoNascita = Lima
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|GiornoMeseNascita = 28 luglio
|AnnoNascita = 1938
|LuogoMorte = Lima
|LuogoMorteLink = Lima (Perù)
|GiornoMeseMorte =
|GiornoMeseMorte = 11 settembre
|AnnoMorte =
|AnnoMorte = 2024
|NoteMorte = <ref>{{Cita news|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/09/12/e-morto-alberto-fujimori-ex-presidente-del-peru_d312e261-1939-4064-b861-a8b2a93670e5.html|titolo=È morto Alberto Fujimori, ex presidente del Perù|pubblicazione=[[ANSA]]|data=12 settembre 2024|accesso=12 settembre 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://elpais.com/america/2024-09-12/muere-alberto-fujimori-expresidente-peruano-a-los-86-anos.html#|titolo=Muere el autócrata Alberto Fujimori, expresidente de Perú, a los 86 años|sito=elpais.com|data=12 settembre 2024|accesso=12 settembre 2024|lingua=es}}</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = politico
|Nazionalità = peruviano
|PostNazionalità = , [[Presidenti del Perù|presidente]] e poi, in seguito a un [[Colpo di Stato in Perù del 1992|autogolpe]], [[dittatore]]<ref>https://www.corriere.it/opinioni/23_gennaio_27/peru-primi-spiragli-le-proteste-a856d280-9e6b-11ed-b818-21dee78ee2f7.shtml</ref> del [[Perù]] dal 28 luglio 1990 al 17 novembre 2000
|PostNazionalità = di origini [[giappone]]si, oltreché [[agronomia|agronomo]], [[fisica|fisico]] e [[matematica|matematico]]
}} Fu condannato per [[crimini contro l'umanità]] tra cui la [[sterilizzazione forzata]] di centinaia di migliaia di donne indigene e l'essere stato il mandante di [[Esecuzione capitale extragiudiziale|uccisioni extragiudiziali]] avvenute per mano dell'esercito durante il [[conflitto interno peruviano]].<ref name="Sterilization" /><ref>{{Cita web|url=https://www.reuters.com/article/worldNews/idUSTRE5363RH20090407|titolo=Peru's Fujimori gets 25 years prison for massacres}}</ref>
}}
 
Fujimori, [[Ingegneria agraria|ingegnere agrario]] all'epoca della sua ascesa politica quasi sconosciuto, giunse al potere come candidato "[[Centrismo|centrista]]" [[Indipendente (politica)|indipendente]] sconfiggendo nel ballottaggio elettorale il candidato [[Neoliberismo|neoliberista]], lo scrittore [[Mario Vargas Llosa]]. Fujimori vinse il confronto in un momento delicato per il Perù, in seguito alla crisi economica aggravatasi durante il governo del [[Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana|socialdemocratico ''aprista'']] [[Alan García Pérez]], che portò ad un'[[iperinflazione]] e al rischio di fallimento. Il suo governo, a sorpresa, fu economicamente [[Liberismo|liberista]] e neoliberista, dovendo adottare una politica di forte austerità denominata ''"fujishock"'' per ottenere aiuti internazionali e la ripartenza dell'economia, e si contraddistinse per lo stile politico [[Autoritarismo|autoritario]],<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/alberto-kenyo-fujimori_(Dizionario-di-Storia)|titolo=Fujimori, Alberto Kenyo in "Dizionario di Storia"|accesso=17 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190418000326/http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-kenyo-fujimori_%28Dizionario-di-Storia%29/|urlmorto=sì}}</ref> specialmente dopo l[[Colpo di Stato in Perù del 1992|{{'}}''autogolpe'' del 1992]]; con esso furono cancellate le [[Democrazia liberale|libertà democratiche]]. Il colpo di Stato incruento fu perpetrato come risposta a un golpe fallito di una parte ribelle dei militari; i militari sfavorevoli a Fujimori si sollevarono in seguito alla forzatura costituzionale con cui il presidente alcuni mesi prima ebbe esautorato il Parlamento ''aprista'' e la magistratura, supportato da buona parte delle forze armate.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/04/07/peru-golpe-bianco-fujimori-al-potere.html|titolo=Perù, golpe bianco. Fujimori al potere|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=7 aprile 1992|p=20}}</ref>
Fu presidente del [[Perù]] dal 28 luglio [[1990]] al 17 novembre [[2000]]. Gli succedette [[Valentín Paniagua]].
 
Fujimori venne poi accusato e condannato, con prove, per la violazione dei [[diritti umani]] perpetrata con il commissionamento di [[Omicidio|omicidi]], [[Sequestro di persona|rapimenti]], [[Sterilizzazione obbligatoria|sterilizzazioni forzate]], violenze e [[Tortura|torture]], specialmente durante la [[guerra civile]] contro il gruppo [[Terrorismo|terrorista]] e [[Guerriglia|guerrigliero]] [[Sendero Luminoso]], di ispirazione [[Marxismo-leninismo|marxista-leninista]] e [[Maoismo|maoista]], e altri movimenti affini. In particolare fu accusato di crimini il [[Grupo Colina]], un distaccamento dell'esercito peruviano formato dallo stesso governo Fujimori per combattere il gruppo terrorista, ma che uccise circa 60 persone, tra cui minorenni (come nel [[Massacro di Barrios Altos]]) e semplici oppositori politici. Egli negò questi addebiti, asserendo di aver posto un argine ad una guerra lunga decenni con migliaia di morti, circa 69.000. I principali leader catturati di Sendero Luminoso furono anch'essi in seguito condannati, anche dopo la restaurazione della democrazia, a lunghe pene detentive ed ergastoli per omicidi, atti terroristici, sequestri, torture, [[Schiavismo|schiavitù]].<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2015/07/29/ostaggi-sendero-luminoso-liberati/|titolo=Gli ostaggi di Sendero Luminoso liberati dopo 25 anni di prigionia}}</ref>
Fujimori, come gran parte dei dittatori della storia, giunse al potere in un momento veramente delicato per il [[Perù]]. Da un lato la crisi economica del paese si era aggravata durante gli ultimi anni del precedente governo, guidato dall'[[Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana|aprista]] [[Alan García Pérez]].
 
Durante gli ultimi mesi del suo terzo mandato, il governo fu travolto da una serie di [[Scandalo|scandali]] che videro accusati di [[corruzione]] personaggi di primo piano. In seguito a tali fatti, Fujimori fu costretto a dimettersi e decise di fuggire e [[Esilio|autoesiliarsi]] nel suo Paese di origine, il [[Giappone]], che ne rifiutò l'estradizione. Gli succedette [[Valentín Paniagua]].
Il governo di Fujimori si contraddistinse per il suo stile [[autoritarismo|autoritario]], specialmente dopo l'''autogolpe'' del [[1992]], con il quale furono cancellate le libertà democratiche.
Le sue candidature successive furono invalidate per via giudiziale, e in seguito Fujimori fu arrestato (2005) ed estradato durante una visita in [[Cile]]; il 7 aprile 2009 venne condannato a 25 anni<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/alberto-kenyo-fujimori|titolo=Fujimori, Alberto Kenyo nell'Enciclopedia Treccani|accesso=17 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190417174246/http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-kenyo-fujimori/|urlmorto=sì}}</ref> di reclusione per 25 omicidi compiuti dai paramilitari legati ai servizi segreti durante il suo governo, divenuti 32 anni dopo la condanna per corruzione e uso di fondi pubblici a fini illeciti.
 
Nel 2017 Fujimori fu scarcerato con la [[Grazia (diritto)|grazia]] presidenziale e un [[indulto]] parziale dopo 12 anni di prigione, per motivi umanitari, essendo gravemente malato, ma nel 2018 fu messo nuovamente sotto processo per una strage in cui morirono 6 persone. Dall'ottobre 2018, dopo l'annullamento della grazia, fu messo brevemente in stato di [[detenzione domiciliare]] per finire di scontare la pena, ma dopo pochi mesi (gennaio 2019) fu arrestato in custodia cautelare, in attesa di sentenza, e dal 2020 al 2024 venne recluso in carcere per i residui 13 anni, intervallando con brevi periodi di ricovero ospedaliero, fino alla sua morte nel 2024. Nel 2022 ricevette un'[[amnistia]] e nel dicembre del 2023 venne scarcerato a seguito di una decisione della Corte Costituzionale Peruviana, che approvò una risoluzione favorevole al suo rilascio nonostante le proteste da parte della [[Corte interamericana dei diritti umani|ICHR]].
Fujimori sarà poi accusato e condannato, con prove, per la violazione dei [[diritti umani]] perpetrata con il commissionamento di [[Omicidio|omicidi]], [[Sequestro di persona|rapimenti]], [[Sterilizzazione (medicina)|sterilizzazioni]] forzate, violenze e [[Tortura|torture]], specialmente durante la guerra civile contro [[Sendero Luminoso]]. Egli ha negato questi addebiti.
 
La figlia [[Keiko Fujimori]] tentò tre volte l'elezione presidenziale, con un partito ''fujimorista'' e [[Populismo di destra|populista di destra]] da lei fondato, [[Forza Popolare]], che ebbe numerose volte la maggioranza politica in Parlamento, ma venendo sempre sconfitta alle presidenziali. Anche il figlio [[Kenji Fujimori]] divenne un politico.
Durante gli ultimi mesi del suo terzo mandato, il governo Fujimori fu inoltre travolto da una serie di [[scandalo|scandali]] che videro accusati di [[corruzione]] personaggi di primo piano del Paese. In seguito a tali fatti, Fujimori fu costretto a dimettersi e decise di [[Esilio|autoesiliarsi]] nel suo Paese di origine, il [[Giappone]].
 
Nell'ottobre [[2005]] Fujimori dichiarò di volersi presentare per le elezioni presidenziali del [[2006]], ma appena qualche settimana dopo, il 7 novembre [[2005]] durante una visita pubblica in [[Cile]], fu arrestato dalla polizia cilena.
 
La candidatura alle elezioni del [[2006]] non fu avallata dal Tribunale Elettorale Nazionale (''Jurado Nacional de Elecciones''), dopo che anche il Parlamento di [[Lima (Perù)|Lima]] si era espresso in tale direzione.
 
A seguito delle ripetute richieste avanzate dal governo peruviano, il 22 settembre 2007 la Corte Suprema di [[Santiago del Cile]] ha concesso l'estradizione di Fujimori, attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza. Processato, rischiava condanne fino a 30 anni in relazione ai casi di violazione di diritti umani perpetrate in Perù sotto il suo regime altamente repressivo. Il 7 aprile 2009 viene condannato a 25 anni di reclusione, divenuti 32 dopo la condanna per corruzione e uso di fondi pubblici a fini illeciti.
 
Fujimori è stato il fondatore di quattro raggruppamenti politici: il movimento [[Cambio 90]], il partito [[Nueva Mayoría]], l'alleanza [[Perú 2000]] e il movimento [[Sí Cumple]]. La figlia [[Keiko Fujimori]] ha tentato due volte l'elezione presidenziale. Nel 2017 Fujimori è stato scarcerato con la [[grazia (diritto)|grazia]] presidenziale dopo 12 anni di prigione, per motivi umanitari, essendo gravemente malato.
 
== Biografia ==
Alberto Fujimori nacque a [[Lima (Perù)|Lima]], il 28 luglio 1938 <ref>Champion, Margaret Y. (2006). Peru and the Peruvians in the Twentieth Century: Politics and Prospects. New York: Vantage Press. p. 476</ref><ref>In una intervista rilasciata a Marco Cicala, e pubblicata sul n° 1494 de "il Venerdì di Repubblica" il premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa ha dichiarato: "Dopo il primo turno [delle elezioni del 1990] si presentarono tre ufficiali [della Marina militare] e mi informarono di una strana faccenda. Dissero: "la Marina ha le prove che el Señor Fujimori non è peruviano. I suoi certificati di nascita sono falsi. In realtà è nato in Giappone [e non di certo nel Giorno della Patria] e possediamo i documenti per dimostrarlo". Risposi: "se li avete immagino che li renderete pubblici". Dissero: "Ovviamente", e invece sparì tutto.</ref> da genitori immigrati giapponesi, originari del villaggio di [[Kawachi-Machi]], nella [[Prefettura di Kumamoto]].<ref name=":0">González Manrique, Luis Esteban (1993). La Encrucijada Peruana: de Alan García a Fujimori. Madrid: Fundación CEDEAL. p. 467</ref>. La famiglia emigrò in [[Perù]] nel [[1934]];<ref name=":0" /> nato Alberto, cittadino peruviano per ''[[ius soli]]'', i genitori chiesero all'[[ambasciata]] giapponesedel paese nipponico che il loro figlio potesse mantenere la [[cittadinanza giapponese]].
 
Anche se di fede [[Buddhismo giapponese|buddhista]], i suoi genitori decisero di far battezzare i figli e crescerli nella religione [[Chiesa cattolica|cattolica romana]] perché potessero frequentare un collegio locale. Negli atti di nascita e battesimo ufficiali venne indicato che Fujimori nacque il giorno della Festa Nazionale del Perù, il 28 luglio 1938, anniversario dell'indipendenza. Alcuni suoi oppositori sostennero che in realtà sia nato in [[Giappone]] e in un altro giorno, e che quindi i suoi certificati fossero fasulli. In un'intervista<ref>Rilasciata a Marco Cicala, e pubblicata sul nº 1494 de "il Venerdì di Repubblica"</ref> il premio Nobel per la Letteratura e avversario politico [[Mario Vargas Llosa]] dichiarò: ''«Dopo il primo turno [delle elezioni del 1990] si presentarono tre ufficiali [della Marina militare] e mi informarono di una strana faccenda. Dissero: "la Marina ha le prove che el Señor Fujimori non è peruviano. I suoi certificati di nascita sono falsi. In realtà è nato in Giappone [e non di certo nel Giorno della Patria] e possediamo i documenti per dimostrarlo". Risposi: "se li avete immagino che li renderete pubblici". Dissero: "Ovviamente", e invece sparì tutto»''.
Fujimori fu un brillante studente e si laureò in Ingegneria agraria nel [[1961]]. Successivamente studiò [[fisica|fisica pura]] a [[Strasburgo]] e [[matematica]] negli [[Stati Uniti d'America|USA]], conseguendo il master in scienze matematiche nel [[1969]]. Nel [[1974]] si sposò con Susana Higuchi, anch'essa peruviana di origini giapponesi.
 
Fujimori ottennefu un brillante studente e si laureò in Ingegneria agraria nel 1961. Successivamente studiò [[Fisica|fisica pura]] a [[Strasburgo]] e [[matematica]] negli [[Stati Uniti d'America|USA]], conseguendo il master in scienze matematiche nel 1969. Ottenne una cattedra presso l'Università Nazionale Agraria e successivamente, nel [[1984]], divenne [[rettoreRettore (università)|rettore]] dell'ateneo, carica che occupò fino al [[1989]]. Inoltre nel [[1987]] divienedivenne presidente dell{{'}}''Asamblea Nacional de Rectores.'' Fu anche conduttore di un programma televisivo chiamato ''Concertando'' (1987-1989), trasmesso dalla Televisione Nazionale del Perù.
 
Fujimori fu il fondatore di quattro raggruppamenti politici: il movimento [[Cambio 90]], il partito [[Nueva Mayoría]], l'alleanza [[Perú 2000]] e il movimento [[Sí Cumple]]. I suoi sostenitori fondarono [[Alianza por el Futuro]] e ''Fuerza 2011'', oggi [[Forza Popolare]]. Si sposò due volte, con due donne anch'esse di origine giapponese, [[Susana Higuchi]] (1950-2021), della quale fu marito dal 1974 al 1996<ref>{{Cita news|url=https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-59593986|titolo=Muere Susana Higuchi, ex primera dama de Alberto Fujimori que luego lo denunció por corrupción y abusos|pubblicazione=BBC News Mundo|accesso=9 dicembre 2021|lingua=es}}</ref>, e [[Satomi Kataoka]] (1966), di 28 anni più giovane, conosciuta nel 2002.<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/11/29/Esteri/CILE-DA-FUJIMORI-ARRIVA-SATOMI-KATAOKA-FIDANZATA-EX-PRESIDENTE-PERU_141919.php|titolo=CILE: DA FUJIMORI ARRIVA SATOMI KATAOKA, FIDANZATA EX PRESIDENTE PERU'|accesso=9 dicembre 2021}}</ref> Ebbe quattro figli: [[Keiko Fujimori|Keiko]], [[Kenji Fujimori|Kenji]], Sachi Marcela, Hiro Alberto, e diversi nipoti. Keiko e Kenji seguirono anch'essi la carriera politica ma appartenendo a formazioni diverse, [[Forza Popolare]] e [[Cambio 21]], dopo che Kenji lasciò FP in polemica con la sorella.<ref>{{cita testo|url=https://it.euronews.com/2018/10/04/fujimori-grazia-revocata-e-corsa-in-ospedale|titolo=Fujimori: grazia revocata e corsa in ospedale}}</ref>
Fu anche conduttore di un programma televisivo chiamato ''"Concertando"'' ([[1987]] - [[1989]]), trasmesso dalla Televisione Nazionale del Perù.
 
== Primo mandato presidenziale ==
Nel 1987, di fronte agli intenti del governo dell{{'}}''[[Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana]]'' (APRA) di [[Alan García Pérez]] di [[Nazionalizzazioni|nazionalizzare]] le banche, la [[Destra (politica)|destra]] peruviana, fino ad allora moribonda, trovò una causa e un candidato per il suo rinnovamento, aggregandosi al movimento di protesta lanciato dallo scrittore [[Mario Vargas Llosa]] e dal suo ''Movimiento Libertad''.
[[File:Al Fujimori.jpg|thumb|Alberto Fujimori nel 1998]]
Fujimori venne eletto alle elezioni presidenziali del [[1990]], nelle quali ebbe la meglio, al secondo turno, sul candidato conservatore, lo scrittore [[Mario Vargas Llosa]].<ref>''Novelist and outsider take lead in Peru poll''. The Times (London, England), Monday, April 09, 1990; pg. 11; Issue 63675.</ref> Il risultato sorprendente di Fujimori<ref>''Fujimori Rewrites Peruvian Politics'', The Financial Times (London, England), Tuesday, April 10, 1990; pg. 8; Edition 31,121.</ref> e del suo movimento politico, [[Cambio 90]], è da ricercare nella capacità di capitalizzare il profondo malcontento nella popolazione per l'operato del [[Alan García Pérez|precedente presidente]], e per la diffidenza nei confronti dello stesso Vargas Llosa, considerato un uomo dell'establishment politico peruviano. Inoltre la vittoria di Fujimori fu determinata dal sostegno delle fasce povere della popolazione, spaventate dalle proposte economiche di austerità di Vargas Llosa.<ref>Gregory D. Schmidt, ''Comparative Politics'', Vol. 28, No. 3 (Apr., 1996)</ref>
 
Per rimediare all'[[iperinflazione]], Vargas Llosa promise di applicare un piano shock di stabilizzazione dei prezzi, mentre Fujimori, che avrebbe attuato politiche simili, si mantenne sul vago. Al primo turno delle presidenziali, Vargas Llosa ottenne il 28,2% dei voti; Fujimori il 24,3%; l'[[Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana|APRA]] il 19,6%. Fu chiaro che la sinistra e l'APRA avrebbero sostenuto Fujimori, per nessun'altra ragione che sconfiggere Vargas Llosa, candidato del centrodestra.
Fujimori ereditò un paese in crisi economica<ref>''Dearer still and dearer'', The Economist (London, England), Saturday, August 18, 1990; pg. 54; Issue 7668.</ref> e politica e le sue prime mosse furono volte a far ripartire l'economia del Perù<ref>''Inflation unbeaten'', The Economist (London, England), Saturday, November 3, 1990; pg. 88; Issue 7679.</ref> e a pacificare la nazione. Durante i primi mesi di governo Fujimori si persuase che per fare rientrare il Perù nella comunità finanziaria internazionale occorressero non nuovi aiuti dai paesi esteri ma una strategia economica in rottura con il passato. [[Juan Carlos Hurtado Miller]] venne nominato sia ministro dell'economia che [[Premierato|Premier]] del Perù, mentre molti dei consiglieri originali di Fujimori abbandonarono Cambio 90 in aperta polemica con il presidente. La notte tra il 7 e l'8 agosto del [[1990]], Juan Carlos annunciò il piano economico di austerità di Fujimori che prese il nome di "''Fujishock''", un programma ben più duro di quello supportato da Llosa in campagna elettorale e dallo stesso [[Fondo Monetario Internazionale|FMI]].
 
Lo scrittore peruviano fu visto dagli "apristi" e dalla sinistra come un rappresentante dell'[[Élite (sociologia)|élite]] conservatrice e tradizionale mentre Fujimori venne percepito come un outsider estraneo all'[[establishment]] politico. La condotta dei candidati durante la campagna elettorale, in congiunzione con il prolungato periodo di divisione politica che la precedette, diminuì sensibilmente la fiducia dei peruviani nel sistema politico tradizionale e nei suoi partiti. Questa fu la principale ragione che condusse all'elezione di Fujimori al secondo turno. Vargas Llosa ottenne il 33,9% contro il 56,5% del suo rivale.<ref>''Novelist and outsider take lead in Peru poll''. The Times (London, England), Monday, April 09, 1990; pg. 11; Issue 63675.</ref>
Il costo sociale del Fujishock, specie in una nazione dove il salario minimo mensile era di circa 15 dollari<ref>[http://www.nytimes.com/1990/08/12/world/peru-s-poor-feel-hardship-of-fuji-shock-austerity.html Peru's Poor Feel Hardship of 'Fuji Shock' Austerity - New York Times<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> fu molto alto:<ref>Sally Bowen. ''Decrees to Change Peruvian Agriculture''. The Financial Times (London, England), Wednesday, May 08, 1991; pg. 32.</ref> il prezzo del latte e del pane triplicò, quello dei servizi (acqua, elettricità, gas) aumentò di 20-30 volte e in 11 città venne richiesto lo stato d'emergenza, con pattuglie di militari a presidiare le strade contro i saccheggiatori.<ref>[http://elcomercio.pe/economia/620334/noticia-20-anos-fujishock-y-dios-nos-ayudo A 20 años del 'Fujishock' y de la frase "Que Dios nos ayude" | Peru | Economía | El Comercio Peru<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Lima era diventata una città che aveva, secondo diversi osservatori, ''"Bangladesh salaries with Tokyo prices".''<ref>[http://www.mongabay.com/history/peru/peru-impact_of_the_fujishock_program.html Peru-Impact of the "Fujishock" Program<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il risultato sorprendente di Fujimori<ref>''Fujimori Rewrites Peruvian Politics'', The Financial Times (London, England), Tuesday, April 10, 1990; pg. 8; Edition 31,121.</ref> e del suo movimento politico, [[Cambio 90]], fu imputabile alla capacità di capitalizzare il profondo malcontento nella popolazione per l'operato del [[Alan García Pérez|precedente presidente]], e per la diffidenza nei confronti dello stesso Vargas Llosa, considerato un uomo dell'establishment politico peruviano. Inoltre la vittoria di Fujimori fu determinata dal sostegno delle fasce povere della popolazione, spaventate dalle proposte economiche di austerità di Vargas Llosa.<ref>Gregory D. Schmidt, ''Comparative Politics'', Vol. 28, No. 3 (Apr., 1996)</ref>
Tuttavia, il ''Fujishock''<ref>''Fujishock''. The Economist (London, England), Saturday, October 12, 1991; pg. 90; Issue 7728.</ref> riuscì a far ripartire l'economia del Perù:<ref>''Invest and die''. The Economist (London, England), Saturday, September 7, 1991; pg. 78; Issue 7723.</ref> l'inflazione scese drasticamente e se nel 1990 il PIL segnava un -5,1% già nel 1994, l'economia peruviana cresceva ad un tasso del 13% annuo,<ref>''Full Speed Ahead for 'Fujimobile''' The Financial Times (London, England), Monday, February 03, 1992; pg. 28; Edition 31,674.</ref> più velocemente di qualsiasi altra economia al mondo.<ref>[http://www.indexmundi.com/peru/gdp_real_growth_rate.html Peru GDP - real growth rate - Economy<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>Carol Stokes, Susan. Public Support for Market Reforms in New Democracies. 2001, pagina 163.</ref>
 
Egli fu la terza persona di origine [[Asia|asiatico]]-[[Estremo Oriente|estremorientale]] a diventare presidente di una nazione sudamericana, preceduto da [[Arthur Chung]], ex presidente della [[Guyana]], e da [[Henk Chin A Sen]] del [[Suriname]], di origini [[Cina|cinesi]] (sebbene anche il [[Cuba|cubano]] [[Fulgencio Batista]] avesse degli antenati cinesi). Entrò in carica il 28 luglio 1990, giorno del suo 52º compleanno e Festa Nazionale peruviana.
Fujimori inasprì la lotta all'organizzazione terroristica<ref>''Looking to authority''. The Economist (London, England), Saturday, November 23, 1991; pg. 96; Issue 7734.</ref> nota come [[Sendero Luminoso]], varando una serie di provvedimenti che coinvolsero maggiormente l'intelligence (ovvero il [[Servicio de Inteligencia Nacional]]) nelle operazioni anti-terrorismo e promuovendo l'azione di gruppi paramilitari, nell'ottica di un [[Conflitto a bassa intensità]].<ref>Bending, maybe. The Economist (London, England), Saturday, May 23, 1992; pg. 68; Issue 7760.</ref> Tra questi, il [[Grupo Colina]], si sarebbe reso tristemente noto per alcuni eventi di sangue, tra i quali il [[massacro di Barrios Altos]], il [[massacro di Santa]] e la [[strage di La Cantuta]] (o strage del centro storico di Lima). Anni dopo, Fujimori sarebbe stato accusato non solo di essere a conoscenza dell'operato del ''Grupo Colina'' ma anche di appoggiarlo sia politicamente che economicamente.
 
=== Riforme economiche ===
Le iniziative di Fujimori, nelle politiche [[macroeconomia|macroeconomiche]] e nella lotta ai movimenti sovversivi, trovarono una forte opposizione nel Congresso; in entrambe le camere del parlamento infatti, la maggioranza era costituita dalla coalizione tra ''[[Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana|Alianza Popular Revolucionaria Americana]]'' (APRA) e il ''Frente Democrático'' ([[FREDEMO]]), ostili alla presidenza. Vista la mancanza di cooperazione e l'intransigenza del Parlamento,<ref>''President and army sweep the congress aside in Peru coup''. by Corinne Schmidt and our Foreign Staff. The Times (London, England), Tuesday, April 07, 1992; pg. 15; Issue 64300.</ref> il 5 aprile [[1992]], per porre fine allo stallo politico<ref>''Rally Follows President's Popular Move''. The Financial Times (London, England), Friday, April 10, 1992; pg. 39; Edition 31,732.</ref> Fujimori e i militari realizzarono un vero e proprio autogolpe (o ''Fujigolpe''), sciogliendo il Parlamento stesso<ref>Sally Bowen. ''Fujimori Wins Support in Dissolving Congress''. The Financial Times (London, England), Tuesday, April 07, 1992; pg. 6; Edition 31,729.</ref> e sospendendo le attività della magistratura.<ref>''Peru pays the price of a high-handed president''. The Economist (London, England), Saturday, April 11, 1992; pg. 73; Issue 7754.</ref>
Fujimori ereditò un paese in crisi economica<ref>''Dearer still and dearer'', The Economist (London, England), Saturday, August 18, 1990; pg. 54; Issue 7668.</ref> e politica e le sue prime mosse furono volte a far ripartire l'economia del Perù<ref>''Inflation unbeaten'', The Economist (London, England), Saturday, November 3, 1990; pg. 88; Issue 7679.</ref> e a pacificare la nazione. Durante i primi mesi di governo Fujimori si persuase che per fare rientrare il Perù nella comunità finanziaria internazionale occorressero non nuovi aiuti dai paesi esteri ma una strategia economica in rottura con il passato. [[Juan Carlos Hurtado Miller]] venne nominato sia ministro dell'economia che [[Premierato|Premier]] del Perù, mentre molti dei consiglieri originali di Fujimori abbandonarono Cambio 90 in aperta polemica con il presidente.
In merito agli interventi in campo economico, il primo governo Fujimori attuò drastiche misure<ref>''Pragmatism Doesn't Mean Short-term Solution''. The Financial Times (London, England), Wednesday, September 29, 1993; pg. I; Edition 32,178.</ref> per contenere i prezzi e superare la svalutazione della moneta. Tali misure finirono però per tradursi in una sostanziale svalutazione dei salari per ampie fasce della popolazione (i salari aumentarono di molto ma il costo della vita decollò in modo esponenziale). Fujimori cambiò anche la valuta ufficiale del paese, coniando il [[Nuevo sol peruviano]] al posto dell'Inti iperinflazionato.<ref>''Fujimoriland''. The Economist (London, England), Saturday, May 7, 1994; pg. 66; Issue 7862.</ref>
 
La notte tra il 7 e l'8 agosto del 1990, Hurtado Miller annunciò in televisione il piano economico di [[austerità]] e [[conservatorismo fiscale]] di Fujimori (che precedentemente non era un liberista), che prese il nome di "''Fujishock''", con un famoso discorso che terminò con le parole "Che Dio ci aiuti"; si trattò di un programma ben più duro di quello supportato da Vargas Llosa in campagna elettorale e di quello proposto dallo stesso [[Fondo Monetario Internazionale]] per poter concedere aiuti economici al Perù indebitato e sull'orlo del fallimento economico.<ref name=elcomercio/>
Il 13 novembre [[1992]], il generale dell'esercito [[Jaime Salinas Sedó]], insieme a un gruppo di militari tentò un colpo di Stato, per sovvertire il governo Fujimori. Quest'ultimo si rifugiò presso l'ambasciata del [[Giappone]]. Il golpe però non ebbe esito e i suoi autori furono arrestati.
 
Il principale autore del piano fu lo stesso ministro dell'Economia Hurtado Miller, e il suo obiettivo principale fu quello di introdurre una disciplina monetaria e fiscale insieme a una notevole [[Pareggio di bilancio|riduzione del disavanzo di bilancio]]. Il Fujishock si basò su una totale liberalizzazione dei prezzi, compreso un aumento del 3.000% dei prezzi dei carburanti (da 41.800 inti a 1.200.000 inti per gallone), con l'eliminazione del [[calmiere]], la modifica delle tariffe e la loro fissazione a un livello compreso tra 10 e 50% (per le merci importate), una limitazione radicale delle restrizioni relative all'importazione di merci in Perù, l'abolizione delle restrizioni al flusso di capitali esteri, la riforma fiscale, compresa la sospensione di tutte le detrazioni, e la fissazione del livello dell'imposta sulle vendite a 14%, la riduzione dei prestiti agevolati per l'agricoltura, un aumento del salario minimo del 300% e il pagamento di un'indennità aggiuntiva per l'importo di una retribuzione mensile per ciascun dipendente. Al contempo fu tagliato l'intervento statale in economia, introdotte privatizzazioni e abbassate alcune tasse. Il costo sociale del Fujishock, specie in una nazione dove il salario minimo mensile era di circa 15 dollari<ref>{{cita testo|url=https://www.nytimes.com/1990/08/12/world/peru-s-poor-feel-hardship-of-fuji-shock-austerity.html|titolo=Peru's Poor Feel Hardship of 'Fuji Shock' Austerity - New York Times<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> fu molto alto:<ref>Sally Bowen. ''Decrees to Change Peruvian Agriculture''. The Financial Times (London, England), Wednesday, May 08, 1991; pg. 32.</ref> il prezzo del latte e del pane triplicò, quello dei servizi (acqua, elettricità, gas) aumentò di 20-30 volte e in 11 città venne richiesto lo stato d'emergenza, con pattuglie di militari a presidiare le strade contro i saccheggiatori.<ref name=elcomercio>{{cita testo|url=http://elcomercio.pe/economia/620334/noticia-20-anos-fujishock-y-dios-nos-ayudo|titolo=A 20 años del 'Fujishock' y de la frase "Que Dios nos ayude" | Peru | Economía | El Comercio Peru<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> Lima divenne una città avente, secondo diversi osservatori, ''"salari del [[Bangladesh]] con prezzi di [[Tokyo]]".''<ref>{{cita testo|url=http://www.mongabay.com/history/peru/peru-impact_of_the_fujishock_program.html|titolo=Peru-Impact of the "Fujishock" Program<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
Fujimori colse quindi l'occasione per inasprire il suo governo autoritario,<ref>''Fujimori Hails Result of Power Grab''. The Financial Times (London, England), Wednesday, April 07, 1993; pg. 4; Edition 32,033.</ref> instaurando quello che lui stesso chiamò ''Governo di emergenza e ricostruzione nazionale.''<ref>''Peru gives its verdict''. The Economist (London, England), Saturday, November 28, 1992; pg. 73; Issue 7787.</ref>
 
Tuttavia, il ''Fujishock''<ref>''Fujishock''. The Economist (London, England), Saturday, October 12, 1991; pg. 90; Issue 7728.</ref> riuscì a far ripartire l'economia del Perù:<ref>''Invest and die''. The Economist (London, England), Saturday, September 7, 1991; pg. 78; Issue 7723.</ref> l'[[inflazione]] scese drasticamente e se nel 1990 il PIL segnò un -5,1% già nel 1994, l'economia peruviana crebbe a un tasso del 13% annuo,<ref>''Full Speed Ahead for 'Fujimobile''' The Financial Times (London, England), Monday, February 03, 1992; pg. 28; Edition 31,674.</ref> più velocemente di qualsiasi altra economia al mondo.<ref>{{cita testo|url=http://www.indexmundi.com/peru/gdp_real_growth_rate.html|titolo=Peru GDP - real growth rate - Economy<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref><ref>Carol Stokes, Susan. Public Support for Market Reforms in New Democracies. 2001, pagina 163.</ref> L'[[iperinflazione]], che già toccò livelli record a livello globale nel [[secondo dopoguerra]] (superati poi dell'inflazione della [[Repubblica Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] nel 1994, da [[Iperinflazione nello Zimbabwe|quella dello Zimbabwe]] nel 2008, e del [[Venezuela]] negli [[anni 2010]]) e nel 1990 arrivò al 7649,6 %, scese di colpo già nel 1991; mentre nel 1994 si attestò intorno allo 10,2 %, al momento delle dimissioni definitive di Fujimori (2000) scese allo 0,1 %, e da allora rimase pressoché stabile tra 2 e 6 %.<ref>{{cita testo|url=https://cdn-images-1.medium.com/max/1600/1*t8JYZrVp_WSr0Eb3f0aUAA.jpeg|titolo=Immagine che mostra un grafico sull'evoluzione dell'inflazione in Perù dal 1980 al 2010}}</ref>
Per l'occasione convocò le elezioni per il ''[[Congresso costituente democratico (Perù)|Congreso Constituyente Democrático]]'' che avrebbe scritto la [[Costituzione]] del [[1993]].<ref>''Independents Win Seats but No Power''. The Financial Times (London, England), Thursday, February 04, 1993; pg. 5; Edition 31,980.</ref>
 
=== La guerra contro ''Sendero Luminoso'' e l'"autogolpe" ===
In questo periodo i servizi segreti riuscirono a catturare [[Abimael Guzmán]], storico leader del gruppo rivoluzionario [[Sentiero Luminoso]], che da anni lottava per stabilire un regime [[maoismo|maoista]] nel paese.<ref>''Fujimori Deploys Psychology against Rebels''. The Financial Times (London, England), Thursday, April 29, 1993; pg. 6; Edition 32,050.</ref>
{{vedi anche|Colpo di Stato in Perù del 1992}}
Fujimori inasprì la lotta all'organizzazione terroristica<ref>''Looking to authority''. The Economist (London, England), Saturday, November 23, 1991; pg. 96; Issue 7734.</ref> nota come [[Sendero Luminoso]], varando una serie di provvedimenti che coinvolsero maggiormente l'intelligence (ovvero il [[Servicio de Inteligencia Nacional]]) nelle operazioni anti-terrorismo e promuovendo l'azione di gruppi paramilitari, nell'ottica di un [[conflitto a bassa intensità]].<ref>Bending, maybe. The Economist (London, England), Saturday, May 23, 1992; pg. 68; Issue 7760.</ref> Tra questi, il [[Grupo Colina]], si rese in seguito tristemente noto per alcuni eventi di sangue, tra i quali il [[massacro di Barrios Altos]], il [[massacro di Santa]] e la [[strage di La Cantuta]] (o strage del centro storico di Lima).
 
Anni dopo, Fujimori fu accusato non solo di essere a conoscenza dell'operato del ''Grupo Colina'' ma anche di appoggiarlo sia politicamente che economicamente. Le iniziative di Fujimori, nelle politiche [[Macroeconomia|macroeconomiche]] e nella lotta ai movimenti sovversivi, trovarono una forte opposizione nel Congresso; in entrambe le camere del parlamento infatti la maggioranza, essendo costituita dalla coalizione tra ''[[Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana|Alianza Popular Revolucionaria Americana]]'' (APRA) e il ''Frente Democrático'' ([[FREDEMO]]), fu ostile alla presidenza.
In questo stesso periodo venne assassinato Pedro Huillca Tecse, segretario generale della principale organizzazione sindacale peruviana, la ''Confederación General de Trabajadores del Péru'' (CGTP).<ref>''El chino or chinochet''. The Economist (London, England), Saturday, October 30, 1993; pg. 68; Issue 7835.</ref>
 
Vista la mancanza di cooperazione e l'intransigenza del Parlamento,<ref>''President and army sweep the congress aside in Peru coup''. by Corinne Schmidt and our Foreign Staff. The Times (London, England), Tuesday, April 07, 1992; pg. 15; Issue 64300.</ref> il 5 aprile 1992,<ref>''Rally Follows President's Popular Move''. The Financial Times (London, England), Friday, April 10, 1992; pg. 39; Edition 31,732.</ref> Fujimori e i militari realizzarono una forzatura costituzionale che fu il prodromo del vero e proprio autogolpe (o ''Fujigolpe''), sciogliendo il Parlamento stesso<ref>Sally Bowen. ''Fujimori Wins Support in Dissolving Congress''. The Financial Times (London, England), Tuesday, April 07, 1992; pg. 6; Edition 31,729.</ref> e sospendendo le attività della magistratura.<ref>''Peru pays the price of a high-handed president''. The Economist (London, England), Saturday, April 11, 1992; pg. 73; Issue 7754.</ref> Il 13 novembre 1992, il generale dell'esercito [[Jaime Salinas Sedó]], insieme a un gruppo di militari tentò un colpo di Stato, per sovvertire il governo Fujimori. Quest'ultimo si rifugiò presso l'ambasciata del [[Giappone]]. Il golpe però non ebbe esito e i suoi autori furono arrestati. Fujimori colse quindi l'occasione per inasprire il suo governo autoritario,<ref>''Fujimori Hails Result of Power Grab''. The Financial Times (London, England), Wednesday, April 07, 1993; pg. 4; Edition 32,033.</ref> instaurando quello che lui stesso chiamò ''Governo di emergenza e ricostruzione nazionale'', il cosiddetto "autogolpe".<ref>''Peru gives its verdict''. The Economist (London, England), Saturday, November 28, 1992; pg. 73; Issue 7787.</ref>
Per quanto concerne gli interventi in campo economico, il primo governo Fujimori attuò drastiche misure<ref>'''Pragmatism Doesn't Mean Short-term Solution'''. The Financial Times (London, England), Wednesday, September 29, 1993; pg. I; Edition 32,178.</ref> per contenere i prezzi e superare la svalutazione della moneta. Tali misure finirono però per tradursi in una sostanziale svalutazione dei salari per ampie fasce della popolazione. Fujimori cambiò anche la valuta ufficiale del paese, coniando il [[Nuevo sol peruviano]].<ref>''Fujimoriland''. The Economist (London, England), Saturday, May 7, 1994; pg. 66; Issue 7862.</ref>
 
Poco dopo convocò le elezioni per il ''[[Congresso costituente democratico (Perù)|Congreso Constituyente Democrático]]'' che poi scrisse la [[Costituzione]] del 1993.<ref>''Independents Win Seats but No Power''. The Financial Times (London, England), Thursday, February 04, 1993; pg. 5; Edition 31,980.</ref> In questo periodo i servizi segreti riuscirono a catturare [[Abimael Guzmán]], storico leader del gruppo rivoluzionario [[Sentiero Luminoso]], da anni in lotta per stabilire un regime [[Maoismo|maoista]] nel paese.<ref>''Fujimori Deploys Psychology against Rebels''. The Financial Times (London, England), Thursday, April 29, 1993; pg. 6; Edition 32,050.</ref> In questo stesso periodo venne assassinato Pedro Huilca Tecse, segretario generale della principale organizzazione sindacale peruviana, la ''Confederación General de Trabajadores del Péru'' (CGTP).<ref>''El chino or chinochet''. The Economist (London, England), Saturday, October 30, 1993; pg. 68; Issue 7835.</ref> Il Grupo Colina fu incriminato più tardi per questo omicidio, ma non direttamente Fujimori.<ref>Corte Interamericana de Derechos Humanos. «Ficha Técnica Completa: Huilca Tecse Vs. Perú». Consultado el 3 de octubre de 2016.</ref>
 
== Secondo Governo ==
[[File:FujimoriUSIP.jpg|upright=1.2|thumb|Alberto Fujimori]]
Fujimori fu rieletto nel [[1995]], sconfiggendo l'ex segretario generale dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] [[Javier Pérez de Cuéllar Guerra]].
Fujimori fu rieletto democraticamente nel 1995, sconfiggendo l'ex segretario generale dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] [[Javier Pérez de Cuéllar Guerra]]. Nell'anno 1998 Fujimori iniziò una serie di operazioni con il fine di potersi presentare, per la terza volta, come candidato alla presidenza del [[Perù]]. A tal fine cercò di fare promulgare una legge di ''interpretazione autentica'' della [[Costituzione]].
 
Infatti, sebbene l'articolo 112 della [[Costituzione]] stessa indicasse che il Presidente potesse essere rieletto una sola volta per un totale di due mandati consecutivi, Fujimori tentò di sostenere che l'elezione del 1990 non dovesse essere conteggiata, in quanto allora in vigore la [[Costituzione]] del 1979 e non quella da lui stesso voluta del 1993. Il Tribunale Costituzionale del Perù tentò di ostacolare la promulgazione di questa legge ''ad personam'', ma invano. Il Parlamento di [[Lima (Perù)|Lima]], a maggioranza ''fujimorista'', rispose infatti destituendo quattro giudici del Tribunale stesso.
Nell'anno [[1998]] Fujimori iniziò una serie di operazioni con il fine di potersi presentare, per la terza volta, come candidato alla presidenza del [[Perù]]. A tal fine cercò di fare promulgare una legge di ''interpretazione autentica'' della [[Costituzione]].
Infatti, sebbene l'articolo 112 della [[Costituzione]] stessa indicasse che il Presidente potesse essere rieletto una sola volta per un totale di due mandati consecutivi, Fujimori tentò di sostenere che l'elezione del [[1990]] non poteva essere conteggiata, perché allora era in vigore la [[Costituzione]] del [[1979]] e non quella da lui stesso voluta del [[1993]].
Il Tribunale Costituzionale del Perù tentò di ostacolare la promulgazione di questa legge ''ad personam'', ma invano. Il Parlamento di [[Lima (Perù)|Lima]], che era di maggioranza ''fujimorista'', rispose infatti destituendo quattro giudici del Tribunale stesso.
 
Questi fatti causarono dimostrazioni di protesta fra gli studenti e le organizzazioni sindacali. Nel 1995 si produsse anche un [[Guerra del Cenepa|conflitto armato con l'Ecuador]], per motivi di confini internazionali. Con l'ascesa a Presidente ecuadoriano di [[Jamil Mahuad]], il governo Fujimori intavolò nuove negoziazioni per addivenire alla soluzione del conflitto. Con il ''Trattato di Brasilia'', [[Ecuador]] e Perù trovavano l'accordo per un tratto di frontiera di 78&nbsp;km. Con un atto simbolico il Perù concedette all'Ecuador a titolo di proprietà privata (senza alcun diritto di sovranità) un chilometro quadrato di territorio, contenente il nucleo urbano di [[Tiwinza]].
Questi fatti causarono dimostrazioni di protesta fra gli studenti e le organizzazioni sindacali.
 
Nel [[1995]] si produsse anche un conflitto armato con l'[[Ecuador]], per motivi di confini internazionali. Con l'ascesa a Presidente ecuadoriano di [[Jamil Mahuad]], il governo Fujimori intavolò nuove negoziazioni per addivenire alla soluzione del conflitto.
Con il ''Trattato di Brasilia'', [[Ecuador]] e [[Perù]] trovavano l'accordo per un tratto di frontiera di 78&nbsp;km. Con un atto simbolico il [[Perù]] concedette all'[[Ecuador]] a titolo di proprietà privata (senza alcun diritto di sovranità) un chilometro quadrato di territorio, ove sorge il nucleo urbano di [[Tiwinza]].
 
== Elezioni del 2000 ==
Fujimori si presentò alle elezioni del [[2000]] senza prima essersi dimesso da presidente uscente. Portò avanti una campagna piena di insulti, esternando il timore di brogli nei confronti del suo avversario principale, [[Alejandro Toledo]]. Dopo la sua elezione venne alla luce uno scandalo di corruzione, che vide coinvolto un membro del governo Fujimori, [[Vladimiro Montesinos]]. L'episodio destò tanto clamore all'opinione pubblica che Fujimori si vide costretto a convocare nuove elezioni generali, sia per l'elezione di un nuovo presidente, sia per l'elezione di un nuovo Parlamento.
 
In mezzo a questo caos politico Fujimori partecipò alla riunione della [[Asia-Pacific Economic Cooperation]] in [[Brunei]], nella sua veste ufficiale di Presidente del [[Perù]]. Terminata la riunione non fece ritorno in Perù, ma si recò in [[Giappone]], temendo di essere accusato e perseguito penalmente per la corruzione del suo governo, ma anche per i crimini contro l'umanità commessi durante i suoi mandati, lentamente anch'essi portati alla luce. Da [[Tokyo]] Fujimori formalizzò al Parlamento le sue dimissioni e mandò un fax con il quale annunciò che avrebbe rinunciato alla presidenza della Repubblica.
Dopo la sua elezione venne alla luce uno scandalo di corruzione, che vide coinvolto un membro del governo Fujimori, [[Vladimiro Montesinos]].
 
== Accuse di violazione dei diritti dell'uomo ==
L'episodio destò tanto clamore all'opinione pubblica che Fujimori si vide costretto a convocare nuove elezioni generali, sia per l'elezione di un nuovo presidente, sia per l'elezione di un nuovo Parlamento.
{{vedi anche|Massacro di Barrios Altos|Sendero Luminoso}}
Diverse organizzazioni criticarono i metodi adottati da Fujimori nella lotta contro [[Sentiero Luminoso]] e il [[Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru]] (MRTA). Secondo [[Amnesty International]], "l'ampia e sistematica violazioni dei diritti dell'uomo commessi durante il governo dell'ex capo dello stato Alberto Fujimori (1990-2000) in Perù costituiscono, secondo il diritto internazionale, [[crimini contro l'umanità]]".<ref>{{cita testo|url=https://www.kintera.org/site/c.luLVJ8MRKrH/b.1419663/k.BE3C/Home.htm|titolo=Bring Former President Fujimori to Justice|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130404064908/http://www.kintera.org/site/c.luLVJ8MRKrH/b.1419663/k.BE3C/Home.htm}}, Amnesty International. Retrieved 26 September 2006.</ref>
[[File:Visita del Presidente de Perú Alberto Fujimori a Chile. (30-11-1999).jpg|thumb|Visita di Stato in Cile (1999)]]
La presunta associazione di Fujimori con gli [[squadroni della morte]] venne posta sotto esame da parte della [[Corte interamericana dei diritti umani]], dopo che la stessa corte accettò di giudicare sul ricorso sollevato nel caso "Cantuta contro Perú". Il [[Massacro di Barrios Altos]] nel 1991 perpetrato dai membri dello squadrone della morte ''[[Grupo Colina]]'', formato da membri delle forze armate peruviane, fu uno dei crimini citati nella richiesta di [[estradizione]] avanzata al Giappone dal governo peruviano nel 2003.
 
=== Campagna di sterilizzazione ===
In mezzo a questo caos politico Fujimori partecipò alla riunione della [[Asia-Pacific Economic Cooperation]] in [[Brunei]], nella sua veste ufficiale di Presidente del [[Perù]].
{{vedi anche|Sterilizzazione obbligatoria#Perù}}
Tra 1996 e 2000, il governo Fujimori supervisionò una massiccia campagna di pianificazione familiare e contenimento dell'emergenza demografica conosciuta come ''Contraccezione chirurgica volontaria''. Le [[Nazioni unite]] e altre agenzie internazionali supportarono questa campagna.<ref>{{cita testo|url=http://www.insightnewstv.com/d68/|titolo=Insight News TV | Peru: Fujimori's Forced Sterilization Campaign<!-- Bot generated title -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110106001745/http://www.insightnewstv.com/d68/}}</ref> Anche la [[Nippon Foundation]], guidata da [[Ayako Sono]], romanziere giapponese e amico personale di Fujimori, sostenne tale campagna.<ref>{{cita testo|url=http://www.cwnews.com/news/viewstory.cfm?recnum=20466|titolo=Catholic World News Enough Evidence to Extradite? 27 September 2001}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://zenit.org/article-2233?l=english|titolo=Peru Plans a Hot Line to Battle Forced-Sterilizations|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090118210937/http://zenit.org/article-2233?l=english}} ZENET LIMA, Peru, 2 September 2001</ref> All'incirca 300&nbsp;000 donne, principalmente indigene, furono obbligate direttamente o indirettamente a essere [[Sterilizzazione (medicina)|sterilizzate]] durante questo periodo.<ref name="Sterilization">{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/2148793.stm|titolo=Mass sterilization scandal shocks Peru|editore=[[BBC News]]|data=24 luglio 2002|accesso=30 aprile 2006}}</ref>
 
=== Crisi dell'ambasciata e altro ===
Terminata la riunione non fece ritorno in [[Perù]], ma si recò in [[Giappone]], temendo di essere accusato e perseguito penalmente per la corruzione del suo governo, ma anche per i crimini contro l'umanità commessi durante i suoi mandati, che piano piano stavano anch'essi venendo alla luce.
{{vedi anche|Crisi dell'ambasciata giapponese a Lima}}
Il successo dell'operazione "Chavín de Huántar" - che pose termine alla [[crisi dell'ambasciata giapponese a Lima]] - fu macchiato da accuse successive secondo le quali almeno tre, e probabilmente otto, dei terroristi furono giustiziati sommariamente dai [[commando]] dopo essersi arresi. Nel 2002 il caso fu sollevato dai [[Pubblico Ministero|Pubblici Ministeri]] ma la Corte suprema peruviana stabilì che la giurisdizione sopra tale scandalo spettasse ai tribunali militari. Una corte militare più tardi assolse i commando e nel 2004 i soldati di "Chavín de Huantar" guidarono la parata militare.
 
In risposta all'esito di questo processo, nel 2003 i parenti dei membri del MRTA fecero appello alla [[Inter-American Commission on Human Rights]] (IACHR) accusando lo stato peruviano per violazione dei diritti umani, e più precisamente che ai ribelli del MRTA vennero negati "il diritto alla vita, il diritto alle garanzie giuridiche e il diritto alla protezione giudiziale". La IACHR accettò il caso tuttora sotto indagine.<ref>{{cita testo|url=http://www.cidh.org/annualrep/2004eng/Peru.136.03.eng.htm|titolo=Report Nº 13/04, Petition 136/03, Admissibility, Eduardo Nicolas Cruz Sanchez et al., Peru, 27 February 2004}}, on the [[Inter-American Commission on Human Rights]] (IACHR) site. Retrieved 26 September 2006.</ref> Il ministro della giustizia Maria Zavala dichiarò che questa decisione della IACHR legittimò la richiesta di estradizione di Fujimori da parte del governo peruviano nei confronti del [[Cile]]. Sebbene la decisione della IACHR non implicasse direttamente Fujimori, condannò di fatto il governo peruviano per la sua complicità nel massacro di La Cantuta del 1992.<ref>{{cita testo|url=http://www.livinginperu.com/news/2914|titolo=Verdict made by IACHR favors extradition of Peru's Fujimori|data=21 dicembre 2006|accesso=26 dicembre 2006}}</ref>
Da [[Tōkyō]] Fujimori formalizzò al Parlamento le sue dimissioni e mandò un fax con il quale annunciava che avrebbe rinunciato alla presidenza della Repubblica.
 
== Esilio in Giappone ==
== Accuse di violazione dei diritti dell'uomo ==
Il Parlamento di [[Lima (Perù)|Lima]] rifiutò le sue dimissioni, provvedendo altresì a destituirlo e a interdirlo per incapacità morale dall'esercitare qualsiasi incarico pubblico per un periodo di dieci anni. Da quella data e fino al momento del suo arresto in [[Cile]], Fujimori visse in [[Giappone]]. Gli venne riconosciuta la cittadinanza giapponese, per il principio dello [[ius sanguinis]], in quanto figlio di genitori giapponesi. Nel 2001, [[Alejandro Toledo]] vinse le elezioni presidenziali del Perù e lavorò subito per consegnare Fujimori alla giustizia. Tra le varie iniziative adottate, Toledo chiese anche l'estradizione dell'ex-presidente dal Giappone, ma il governo giapponese respinse sempre le istanze di estradizione, essendo vietata dalla legge giapponese l'estradizione per i propri cittadini. Durante il suo ''auto esilio'' Alberto Fujimori sostenne sempre che il processo messo in piedi contro di lui fosse una ''vendetta politica'' basata su accuse fondate su racconti di terzi, senza che ci fossero prove oggettive rilevanti.
Diverse organizzazioni criticarono i metodi adottati da Fujimori nella lotta contro [[Sentiero Luminoso]] e il [[Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru]] (MRTA). Secondo [[Amnesty International]], "l'ampia e sistematica violazioni dei diritti dell'uomo commessi durante il governo dell'ex capo dello stato Alberto Fujimori (1990-2000) in Perù costituiscono, secondo il diritto internazionale, [[crimini contro l'umanità]]".<ref>[http://www.kintera.org/site/c.luLVJ8MRKrH/b.1419663/k.BE3C/Home.htm Bring Former President Fujimori to Justice], Amnesty International. Retrieved 26 September 2006.</ref>
 
== Arresto e processo ==
La presunta associazione di Fujimori con gli [[squadroni della morte]] è sotto esame da parte della [[Corte interamericana dei diritti umani]], dopo che la stessa corte accettò di giudicare sul ricorso sollevato nel caso "Cantuta contro Perú".
[[File:Alianza por el Futuro 2006.png|thumb|left|upright=0.7|Simbolo presentato dal gruppo fujimorista per le elezioni del 2006]]
Il 6 novembre del 2005 Fujimori arrivò a Santiago a bordo di un aereo privato partito da [[Tokyo]], con l'obiettivo di ripresentarsi alle elezioni presidenziali del 2006 (la sua candidatura fu poi invalidata dalla Corte suprema): ''«È mio obiettivo restare temporaneamente in Cile, nell'ambito dei miei sforzi per ritornare in Perù e mantenere la mia promessa fatta a gran parte del popolo peruviano, che mi ha chiesto di candidarmi alle [[Elezioni generali in Perù del 2006|elezioni del 2006]]»''.<ref name=repubblica/>
 
Il giorno dopo fu arrestato su richiesta della Corte Suprema cilena che ottemperaò a un mandato di cattura internazionale spiccato dall'[[Interpol]]. Il Consiglio dei ministri peruviano, presieduto dall'allora presidente [[Alejandro Toledo]], inviò una commissione nella capitale cilena con il fine di iniziare il processo di richiesta di estradizione.<ref name=repubblica>{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/esteri/arrefu/arrefu/arrefu.html|titolo=Santiago, arrestato in Cile l'ex presidente del Perù Fujimori}}</ref>
Il [[Massacro di Barrios Altos]] nel 1991 perpetrato dai membri dello squadrone della morte ''[[Grupo Colina]]'', formato da membri delle forze armate peruviane, è uno dei crimini citati nella richiesta di [[estradizione]] avanzata al Giappone dal governo peruviano nel 2003.
 
Nel 2009 Alberto Fujimori venne condannato dal Tribunale Speciale a 25 anni di reclusione per l'omicidio di 25 persone, sequestro di persona e violazione dei diritti umani. Nello specifico:<ref>{{cita testo|url=http://www.gennarocarotenuto.it/6926-lex-presidente-peruviano-alberto-fujimori-condannato-a-25-anni-di-carcere/|titolo=Gennaro Carotenuto, ''L'ex presidente peruviano Alberto Fujimori condannato a 25 anni di carcere''}}</ref><ref name=elespanol/>
Tra 1996 e 2000, il governo Fujimori supervisionò una massiccia campagna di pianificazione familiare conosciuta come ''Contraccezione chirurgica volontaria''. Le [[Nazioni unite]] e altre agenzie internazionali supportarono questa campagna.<ref>[http://www.insightnewstv.com/d68/ Insight News TV | Peru: Fujimori's Forced Sterilization Campaign<!-- Bot generated title -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110106001745/http://www.insightnewstv.com/d68/ |data=6 gennaio 2011 }}</ref> Anche la [[Nippon Foundation]], guidata da [[Ayako Sono]], romanziere giapponese e amico personale di Fujimori, sostenne tale campagna.<ref>[http://www.cwnews.com/news/viewstory.cfm?recnum=20466 Catholic World News Enough Evidence to Extradite? 27 September 2001]</ref><ref>[http://zenit.org/article-2233?l=english Peru Plans a Hot Line to Battle Forced-Sterilizations] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090118210937/http://zenit.org/article-2233?l=english |data=18 gennaio 2009 }} ZENET LIMA, Peru, 2 September 2001</ref> All'incirca 300&nbsp;000 donne, principalmente indigene, furono obbligate direttamente o indirettamente ad essere [[Sterilizzazione (medicina)|sterilizzate]] durante questo periodo<ref name="Sterilization">{{Cita news|titolo=Mass sterilization scandal shocks Peru |data=24 luglio 2002 |accesso=30 aprile 2006|editore=[[BBC News]]|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/2148793.stm}}</ref>.
* il [[massacro di Barrios Altos]] del 3 novembre 1991 (15 morti), compiuto da uno [[squadrone della morte]] di [[paramilitari]] del Grupo Colina su ordine del capo dell'intelligence [[Vladimiro Montesinos]], in cui furono uccise persone innocenti erroneamente identificate dai servizi segreti come membri di Sendero Luminoso; nella sparatoria morì un bambino di 8 anni lì presente; Fujimori fu condannato per responsabilità indiretta, per aver costituito il Gruppo e aver coperto i responsabili ostacolando la giustizia.
* il [[massacro dell'Università La Cantuta]] del 18 luglio 1992 (10 morti), in cui 9 studenti e un professore, presunti membri di Sendero Luminoso, furono assassinati dai paramilitari, condannato come mandante.
* il sequestro e la tortura dell'imprenditore [[Samuel Dyer]] e del giornalista [[Gustavo Gorritti]] (quest'ultimo rilasciato in seguito a pressioni internazionali) durante l'autogolpe del 5 aprile 1992, considerati atti di [[terrorismo di Stato]] e quindi per responsabilità indiretta quale capo di Stato.<ref>{{cita web|url=http://derechoshumanos.pe/wp-content/fujimori/sentencia/P4_Fallo.pdf|titolo=Sentencia Fujimori|accesso=31 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211007140722/http://derechoshumanos.pe/wp-content/fujimori/sentencia/P4_Fallo.pdf|dataarchivio=7 ottobre 2021|urlmorto=sì}}</ref>
* il programma di sterilizzazione forzata, da lui approvato e sostenuto.
 
La condanna successivamente fu confermata il 3 gennaio 2010 dalla Corte Suprema. Fujimori sostenne ripetutamente che non vi fossero prove per implicarlo direttamente in qualsiasi crimine.<ref name=elespanol>[https://www.elespanol.com/mundo/america/20171227/crimenes-fujimori-cumplia-condena-siguen-atormentando-peruanos/272473303_0.html Los crímenes por los que Fujimori cumplía condena siguen atormentando a los peruanos]</ref><ref>[http://www.cverdad.org.pe/ifinal/pdf/TOMO%20VII/Casos%20Ilustrativos-UIE/2.56.%20SAMUEL%20DYER.pdf]</ref> Il 20 luglio dello stesso anno fu nuovamente condannato dalla Corte suprema di giustizia a sette anni e sei mesi di carcere per corruzione e malversazione. Fujimori fu riconosciuto colpevole di aver concesso fondi pubblici pari a 15 milioni di dollari all'ex capo dei servizi segreti, Vladimiro Montesinos, per la paura che il suo braccio destro progettasse un colpo di Stato contro di lui.<ref>''Pardon me''. The Economist (London, England), Saturday, October 20, 2012; pg. 48; Issue 8807.</ref>
Il successo dell'operazione "Chavín de Huántar" - che pose termine alla [[crisi dell'ambasciata giapponese a Lima]] - fu macchiato da accuse successive secondo le quali almeno tre, e probabilmente otto, dei terroristi furono giustiziati sommariamente dai [[commando]]s dopo essersi arresi. Nel [[2002]] il caso fu sollevato dai [[Pubblico Ministero|Pubblici Ministeri]] ma la Corte suprema peruviana stabilì che i tribunali militari avevano giurisdizione sopra questo scandalo. Una corte militare più tardi assolse i commandos e nel 2004 i soldati di "Chavín de Huantar" guidarono la parata militare. In risposta all'esito di questo processo, nel 2003 i parenti dei membri del MRTA fecero appello alla [[Inter-American Commission on Human Rights]] (IACHR) accusando lo stato peruviano per violazione dei diritti umani, e più precisamente che ai ribelli del MRTA era stata negata "il diritto alla vita, il diritto alle garanzie giuridiche e il diritto alla protezione giudiziale". La IACHR accetto' il caso che è attualmente sotto indagine.<ref>[http://www.cidh.org/annualrep/2004eng/Peru.136.03.eng.htm Report Nº 13/04, Petition 136/03, Admissibility, Eduardo Nicolas Cruz Sanchez et al., Peru, 27 February 2004], on the [[Inter-American Commission on Human Rights]] (IACHR) site. Retrieved 26 September 2006.</ref>
 
La [[Crisi dell'ambasciata giapponese a Lima#Il blitz delle forze speciali|strage di Chavin de Huantar]] è tuttora sotto indagine da organismi neutrali, ed è indagato per il [[massacro di Pativilca]]. In totale fu condannato a 32 anni di reclusione.
Il ministro della giustizia Maria Zavala ha dichiarato che questa decisione della IACHR legittima la richiesta di estradizione di Fujimori da parte del governo peruviano nei confronti del [[Cile]]. Sebbene la decisione della IACHR non implichi direttamente Fujimori, condanna il governo peruviano per la sua complicità nel massacro di La Cantuta del 1992.<ref>[http://www.livinginperu.com/news/2914 Verdict made by IACHR favors extradition of Peru's Fujimori] 21 December 2006. Retrieved 26 December 2006.</ref>
 
== EsilioScarcerazione ine Giapponenuovi arresti ==
[[File:Protestas contra el Indulto a Alberto Fujimori.jpg|thumb|Proteste popolari contro l'indulto.]]
Il Parlamento di [[Lima (Perù)|Lima]] rifiutò le sue dimissioni, provvedendo altresì a destituirlo e a interdirlo per incapacità morale dall'esercitare qualsiasi incarico pubblico per un periodo di dieci anni. Da quella data e fino al momento del suo arresto in [[Cile]], Fujimori è risieduto in [[Giappone]]. Gli è stata riconosciuta la cittadinanza giapponese, per il principio dello [[ius sanguinis]], in quanto figlio di genitori giapponesi.<br>
Il presidente peruviano [[Pedro Pablo Kuczynski]] e il Parlamento vararono il 24 dicembre 2017 un provvedimento di [[indulto]] "umanitario" parziale per alcuni detenuti, provvedimento in cui rientrò anche Fujimori per motivi di salute, seguito da [[Grazia (diritto)|grazia]] presidenziale per i rimanenti anni di carcere, per cui venne decisa la scarcerazione dopo circa 12 anni.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/25/news/peru_concessa_la_grazia_all_ex_presidente_fujimori-185138704/|titolo=Perù, concessa la grazia all'ex presidente Fujimori|sito=repubblica.it|data=25 dicembre 2017|accesso=25 marzo 2018|urlarchivio=https://archive.is/20180325165144/http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/25/news/peru_concessa_la_grazia_all_ex_presidente_fujimori-185138704/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/12/26/proteste-a-lima-contro-grazia-fujimori_cfa96864-144e-4ac8-abc7-ffb66d851113.html|titolo=Perù: proteste a Lima contro grazia a ex presidente Fujimori}}</ref> Il presidente concesse il provvedimento sulla base di un rapporto medico secondo il quale l'ex dittatore ottantenne venne dichiarato sofferente di diverse patologie in fase terminale, tra cui "una malattia progressiva, degenerativa e incurabile" (secondo fonti giornalistiche del 2012 un [[carcinoma della bocca]] [[Metastasi|metastatico]]<ref>{{cita news|url=https://www.nytimes.com/2012/10/11/world/americas/fujimori-family-requests-pardon-for-former-peruvian-president.html|titolo=Peru: Fujimori Family Requests Pardon for Former Peruvian President|pubblicazione=The New York Times|data=10 ottobre 2012|accesso=27 dicembre 2017}}</ref>) e che la detenzione in carcere ne avrebbe messo a rischio la vita, la salute e l'integrità fisica.<ref>{{cita testo|url=https://www.repubblica.it/esteri/2018/10/03/news/peru_ordinato_l_arresto_dell_ex_dittatore_fujimori-208091221/|titolo=Perù, annullata la grazia: l'ex dittatore Fujimori torna in carcere}}</ref><ref>{{cita news|url=http://larepublica.pe/politica/1161969-alberto-fujimori-libre-ppk-le-otorgo-el-indulto-al-exdictador|titolo=Alberto Fujimori libre: PPK le otorgó el indulto al exdictador|pubblicazione=[[La República]]|data=25 dicembre 2017|accesso=27 dicembre 2017|lingua=es}}</ref>
Nel [[2001]], [[Alejandro Toledo]] vinse le elezioni presidenziali del Perù e lavorò subito per consegnare Fujimori alla giustizia. Tra le varie iniziative adottate, Toledo chiese anche l'estradizione dell'ex-presidente dal Giappone, ma il governo giapponese ha sempre respinto le istanze di estradizione, in quanto la legge giapponese vieta l'estradizione per i propri cittadini. Durante il suo ''auto esilio'' Alberto Fujimori ha sempre sostenuto che il processo messo in piedi contro di lui fosse una ''vendetta politica'' basata su accuse fondate su racconti di terzi, senza che ci fossero prove oggettive rilevanti.
 
Kuczynsky affermò di non voler permettere la morte in carcere di Fujimori, mentre numerosi manifestanti si schierarono contro, e 230 scrittori tra cui l'ex rivale di Fujimori alle elezioni presidenziali del 1990, Mario Vargas Llosa, firmarono un appello contro l'indulto, dichiarandolo "tradimento" e "offesa alla memoria", e sostenendo che il politico non sarebbe davvero ammalato.<ref name=int/> L'opinione pubblica peruviana (visto anche il successo elettorale crescente del movimento fujimorista negli anni 2010) rimase anche in seguito molto divisa - come accaduto in [[Cile]] con [[Augusto Pinochet]] - giudicato da alcuni come un un dittatore spietato e un politico corrotto, e da altri ritenuto il salvatore del Perù dal [[terrorismo]] e dal [[Insolvenza sovrana|fallimento economico]] definitivo.<ref>{{cita testo|url=https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-42479436|titolo="Líder contra la guerrilla y la crisis", pero condenado por violaciones a los derechos humanos y corrupción: Alberto Fujimori, el expresidente indultado que divide al Perú}}</ref>
== Arresto e processo ==
Dopo la liberazione, Fujimori dal letto d'ospedale diffuse poi un video, il 26 dicembre, scusandosi con la parte dei peruviani sentitisi "defraudati" dal suo governo, chiedendo "perdono dal profondo del cuore".<ref>{{cita testo|url=https://www.ilpost.it/2017/12/26/alberto-fujimori-peru-grazia-perdono/|titolo=L'ex presidente peruviano Alberto Fujimori ha chiesto perdono}}</ref> Il 5 gennaio 2018, uscendo dalla clinica, l'ex dittatore apparve in numerose foto sulla [[sedia a rotelle]] e impossibilitato a camminare, accompagnato dal figlio minore per tornare nella propria abitazione.<ref name=int>{{cita testo|url=https://www.interris.it/esteri/l-ex-presidente-fujimori-torna-a-casa|titolo=L'ex presidente Fujimori torna a casa}}</ref>
[[File:Fujimori procès.jpg|miniatura|Fujimori durante una seduta di un suo processo nel settembre 2008.]]
Il 6 novembre del [[2005]] Fujimori arrivò a Santiago a bordo di un aereo privato partito da [[Tōkyō]]. Il giorno dopo fu arrestato su ordine della Corte Suprema cilena che aveva ottemperato a un mandato di cattura internazionale spiccato dall'[[Interpol]]. Il Consiglio dei ministri peruviano, presieduto dall'allora presidente [[Alejandro Toledo]], inviò una commissione nella capitale cilena con il fine di iniziare il processo di richiesta di estradizione.
 
Il 20 febbraio 2018, essendo coperti da grazia e indulto solo i crimini già giudicati, una corte stabilì che Fujimori avrebbe dovuto essere nuovamente processato per il [[massacro di Pativilca]] del 29 gennaio 1992, cioè l'uccisione di sei persone ritenute fiancheggiatori di Sendero Luminoso (tre agricoltori, un professore, uno studente e un autista, i cui corpi [[Desaparecidos|non furono ritrovati]]) commessa sempre dal Grupo Colina, in cui venne accusato di essere il mandante.<ref>{{cita testo|url=https://www.ilpost.it/2018/02/20/alberto-fujimori-peru-processo/|titolo=L'ex presidente peruviano Alberto Fujimori sarà processato di nuovo}}</ref>
Nel [[2009]] Alberto Fujimori è stato condannato dal Tribunale Speciale a 25 anni di reclusione per l'omicidio di 27 persone, sequestro di persona e violazione dei diritti umani. Nello specifico:<ref>[http://www.gennarocarotenuto.it/6926-lex-presidente-peruviano-alberto-fujimori-condannato-a-25-anni-di-carcere/ Gennaro Carotenuto, ''L'ex presidente peruviano Alberto Fujimori condannato a 25 anni di carcere'']</ref>
* il massacro di Barrios Altos (15 morti), compiuto da uno [[squadrone della morte]] di [[paramilitari]]
* il massacro dell'Università La Cantuta (10 morti)
* il sequestro, la tortura e l'omicidio dell'imprenditore Samuel Dyer e del giornalista Gustavo Gorritti (quest'ultimo rilasciato in seguito a pressioni internazionali) durante l'autogolpe del 5 aprile 1992
* il programma di sterilizzazione forzata
 
Secondo alcuni osservatori il provvedimento di grazia e indulto venne dichiarato frutto di un accordo politico tra la presidenza e una frangia del partito di [[Keiko Fujimori]] ([[Forza Popolare]]), a sua volta incriminata e arrestata per reati finanziari, ossia il gruppo scissionista guidato da [[Kenji Fujimori]] ([[Cambio 21]]).<ref>{{cita testo|url=https://www.ilpost.it/2018/10/04/alberto-fujimori-torna-in-carcere-peru/|titolo=L'ex dittatore peruviano Alberto Fujimori dovrà tornare in carcere, dice la Corte suprema del Perù}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.agenzianova.com/a/0/2239447/2018-12-27/peru-procuratore-generale-chavarry-accusato-di-favorire-imputata-keiko-fujimori|titolo=Perù: procuratore generale Chávarry accusato di favorire imputata Keiko Fujimori}}</ref> Nel marzo 2018, Kuczynski venne accusato dalla magistratura di voto di scambio per aver barattato con l'opposizione la liberazione di Fujimori con una votazione a proprio favore dopo essere stato incriminato per corruzione e, rischiando l'[[impeachment]], presentò le dimissioni dalla carica<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2018/03/22/news/peru_il_presidente_si_dimette_prima_dell_impeachment-191907903/?refresh_ce|titolo=Perù, il presidente Kuczynski si dimette prima dell'impeachment|sito=repubblica.it|data=22 marzo 2018|accesso=25 marzo 2018|urlarchivio=https://archive.is/20180325165938/http://www.repubblica.it/esteri/2018/03/22/news/peru_il_presidente_si_dimette_prima_dell_impeachment-191907903/?refresh_ce|urlmorto=no}}</ref>, in cui subentrò il vice presidente [[Martín Vizcarra]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Vizcarra subentra a Kuczynski|rivista=L'Osservatore Romano|numero=69|data=25 marzo 2018|p=3}}</ref>
La condanna successivamente fu confermata il 3 gennaio [[2010]] dalla Corte Suprema.
 
Il 4 ottobre 2018, la Corte Suprema decise che Fujimori avrebbe dovuto tornare in carcere in attesa del processo e per scontare i rimanenti anni di pena, dichiarando nulla la grazia concessa da Kuczynski; l'ex Presidente fece ricorso contro la decisione. La richiesta di arresto fu sospesa in attesa dell'appello, essendo Fujimori nuovamente ricoverato da quello stesso giorno, e dal 6 ottobre in [[terapia intensiva]] nel reparto di [[cardiologia]] della ''Clínica Centenario''.<ref>{{cita testo|url=https://elcomercio.pe/politica/alejandro-aguinaga-alberto-fujimori-terapia-intensa-noticia-nndc-591160|titolo=Alejandro Aguinaga: Alberto Fujimori está bajo terapia intensa}}</ref> Il 12 ottobre, il congresso a maggioranza conservatrice e fujimorista approvò una legge definita ''Applicazione umanitaria della pena'', consentendo a chi ha compiuto 78 anni e scontato almeno un terzo della pena in carcere, di poter scontare il resto della condanna in [[detenzione domiciliare]] e con [[braccialetto elettronico]], norma che in teoria pareva dovesse essere applicata quindi anche a Fujimori.<ref>{{cita testo|url=http://sicurezzainternazionale.luiss.it/2018/10/12/peru-congresso-evita-carcere-ad-alberto-fujimori/|titolo=Perù: il Congresso evita il carcere ad Alberto Fujimori|accesso=31 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190101002739/http://sicurezzainternazionale.luiss.it/2018/10/12/peru-congresso-evita-carcere-ad-alberto-fujimori/|dataarchivio=1º gennaio 2019|urlmorto=sì}}</ref>
Il 20 luglio dello stesso anno è stato nuovamente condannato dalla Corte suprema di giustizia a sette anni e sei mesi di carcere per corruzione e malversazione. Fujimori è stato riconosciuto colpevole di aver concesso fondi pubblici pari a 15 milioni di dollari all'ex capo dei servizi segreti, Vladimiro Montesinos, per la paura che il suo braccio destro progettasse un colpo di Stato contro di lui.<ref>''Pardon me''. The Economist (London, England), Saturday, October 20, 2012; pg. 48; Issue 8807.</ref>
La Corte Suprema applicò poi la misura cautelare del [[divieto di espatrio]] a Fujimori in attesa del nuovo giudizio.<ref>{{cita testo|url=https://www.tvperu.gob.pe/informa/politica/caso-pativilca-alberto-fujimori-no-podra-salir-del-pais-confirma-corte-suprema|titolo=Caso Pativilca: Alberto Fujimori no podrá salir del país, confirma Corte Suprema}}</ref> Nel gennaio 2019 venne emesso un ordine di custodia cautelare in carcere in attesa del processo. Il 13 febbraio la Corte Suprema respinse l'appello di Fujimori contro l'annullamento della grazia, potendo perciò anche scontare gli effettivi 13 anni restanti in cella.<ref>Peru's Fujimori, pardon annulled, forced back to prison". Reuters. 24 January 2019. Retrieved 3 February 2019.</ref> Dopo quattro giorni in clinica dal 4 all'8 febbraio 2020, tornò in prigione per sua stessa volontà, secondo il medico curante.<ref>{{cita testo|url=https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/per-lex-presidente-fujimori-lascia-la-clinica-e-torna-in-cella_14532481-202002a.shtml|titolo=Perù, l'ex presidente Fujimori lascia la clinica e torna in cella}}</ref>
 
== Liberazione ==
La strage di Chavin de Huantar è tuttora sotto indagine da organismi neutrali. In totale è stato condannato a 32 anni.
Nel 2022 la Corte Suprema sentenziò il rilascio di Fujimori, non chiarendo però quando e come (in [[detenzione domiciliare]] o in sospensione della pena), in seguito a una legge di [[amnistia]] promulgata dal Parlamento, a cui seguì un ricorso di ''[[habeas corpus]]'' per il nuovo processo e una richiesta di sospensione della pena già irrogata, che portò i giudici, 4 contro 3, a ripristinare l'indulto del 2017. La [[Corte interamericana dei diritti umani]] (Cidh) ordinò subito dopo al Perù di astenersi temporaneamente dall'eseguire la decisione di scarcerare l'ex presidente "fino a quando non sarà risolta la richiesta di misure provvisorie di tutela delle vittime dei casi Barrios Altos e La Cantuta". L'ex dittatore si trovò temporaneamente libero in attesa di una decisione definitiva.<ref>[https://www.rainews.it/articoli/2022/03/per-amnistia-per-lex-presidente-alberto-fujimori-ma-si-chiede-uno-stop-alla-scarcerazione-c5e23a40-df6b-4696-85ed-c3e849e07712.html Perù, amnistia per l'ex presidente Alberto Fujimori. Ma si chiede uno stop alla scarcerazione]</ref> Nel 2023 subì un nuovo ricovero per aggravamento delle condizioni cardiache.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2023/02/07/peru-fujimori-ricoverato-in-ospedale-per-problemi-cardiaci_edbdd844-caf3-43a0-851f-744b2400ed29.html|titolo=Perù: Fujimori ricoverato in ospedale per problemi cardiaci|sito=Agenzia ANSA|data=7 febbraio 2023|accesso=12 settembre 2024}}</ref> Nel dicembre del 2023 fu nuovamente scarcerato per decisione della Corte Costituzionale Peruviana.
 
Il 1º luglio 2024 dichiarò, dalla clinica dove fu ricoverato a causa di una caduta, di essere disponibile a candidarsi a una carica elettiva nonostante l'età avanzata (85 anni), le condizioni di salute e cinque condanne penali.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2024/07/01/peru-lex-presidente-fujimori-pronto-a-ricandidarsi-a-85-anni_47a97099-618a-42b2-8206-e5cd429dfe34.html|titolo=Perù, l'ex presidente Fujimori pronto a ricandidarsi a 85 anni|sito=Agenzia ANSA|data=1º luglio 2024|accesso=12 settembre 2024}}</ref>
==Scarcerazione==
Il presidente peruviano [[Pedro Pablo Kuczynski]] ha varato nel dicembre 2017 un provvedimento di [[grazia (diritto)|grazia]] e [[indulto]] "umanitario" per alcuni detenuti, provvedimento in cui è rientrato anche Fujimori per motivi di salute (è ricoverato in ospedale per una [[malattia cardiovascolare]] e [[ipotensione]]), e per cui è stata decisa la scarcerazione dopo circa 12 anni.<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/12/26/proteste-a-lima-contro-grazia-fujimori_cfa96864-144e-4ac8-abc7-ffb66d851113.html Perù: proteste a Lima contro grazia a ex presidente Fujimori]</ref>
 
== AltroMorte ==
Fujimori morì a [[Lima (Perù)|Lima]] l'11 settembre 2024 a causa di un [[Carcinoma della bocca|cancro]], come reso noto da un comunicato a nome della famiglia firmato dai quattro figli, all'età di 86 anni.
Fujimori è stata la seconda persona di origine asiatica a diventare presidente di una nazione sudamericana. Il primo fu [[Arthur Chung]] di origine cinese, antico presidente della [[Guyana]].
 
Durante la deposizione di un ex ufficiale dell'esercito al suo processo a Lima, in relazione alle violazioni di diritti umani perpetrate in Perù sotto il suo regime, si è addormentato costringendo il giudice a richiamarlo due volte per svegliarlo.
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze peruviane ===
{{Onorificenze
|immagine = PER Order of the Sun of Peru - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine del Sole del Perù
|collegamento_onorificenza = Ordine del Sole del Perù
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of Merit for Distinguished Service (Peru).svg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine al Merito per Servizio Distinto
|collegamento_onorificenza = Ordine al Merito per Servizio Distinto
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = Military Order of Ayacucho (Peru) - ribbon bar.png
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine Militaremilitare di Ayacucho
|collegamento_onorificenza = Ordine Militaremilitare di Ayacucho
|motivazione =
|luogo=
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = UK Order St-Michael St-George ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Michele e San Giorgio
|motivazione =
|luogodata =[[ 1998]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = ROU Order of the Star of Romania Ribbon1999 Collar rosette.PNGsvg
|nome_onorificenza = Collare dell'Ordine della Stella di Romania (Romania)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Stella di Romania
|motivazione =
|luogo =[[ 22 ottobre 1998]]<ref>[{{Cita web|url=http://canord.presidency.ro/Ord.St.Rom..xls |titolo=Tabella degli insigniti|accesso=28 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140328054109/http://canord.presidency.ro/Ord.St.Rom..xls|urlmorto=sì }}</ref><ref>[https://www.cdep.ro/pls/legis/legis_pck.htp_act_text?idt=18207 DECRET nr.362 din 22 octombrie 1998 privind conferirea Ordinului "Steaua României" în grad de Colan]</ref>
}}
 
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Alberto Fujimori}}
{{Interprogetto/notizia|Cile: arrestato l'ex presidente peruviano Alberto Fujimori|data=7 novembre 2005}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita news |autore=Luis Olano |url=http://www.fusiorari.org/fusiorari/html/modules.php?name=News&file=article&sid=1529 |titolo=Perù, estradizione per l'ex dittatore Alberto Fujimori |pubblicazione=[http://www.fusiorari.org/nuovo/index.php fusiorari.org] |data= |accesso=5 ottobre 2010}}
* {{GREC}}
 
{{Box successione
|carica = [[Presidenti del Perù|Presidente del Perù]]
|periodo = 1990 - 2000
|immagine= Gran Sello de la República del Perú.svg
|periodo = [[1990]] - [[2000]]
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|successivo = [[Valentín Paniagua]]
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
 
[[Categoria:Presidenti del Perù]]
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[[Categoria:Persone condannate per crimini contro l'umanità]]
[[Categoria:Studenti dell'Università di Strasburgo]]
[[Categoria:Anticomunisti peruviani]]
[[Categoria:Anticomunisti giapponesi]]
[[Categoria:Conduttori televisivi peruviani]]
[[Categoria:Persone destinatarie di provvedimenti di grazia]]