Democrazia organica: differenze tra le versioni
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La '''democrazia organica''', o ''democrazia [[Corporativismo|corporativa]]''<ref name=salaz />, è
Essa propone tra le proprie caratteristiche principali l'elezione indiretta di vari organi deliberativi e legislativi.
== Storia ==
Un sistema simile fu proposto per la prima volta negli [[anni 1860]]-[[Anni 1870|70]] dal [[Linea di successione al trono di Francia|pretendente al trono francese]] [[Enrico di Borbone-Francia|Enrico d'Artois, conte di Chambord]] nel suo progetto di [[monarchia costituzionale]] [[Autonomismo|autonomista]]-[[Federalismo|federalista]] decentrata, mai realizzato, con un [[suffragio universale]] nel primo stadio, tramite suffragio famigliare e di corporazione (simile a quanto accadeva nelle [[corporazioni medievali]], nelle assemblee dei capifamiglia dei villaggi nell'[[Ancien Régime]], o nelle elezioni per gli [[Stati generali (Francia)|Stati generali]]), e come parte di un sistema a tre stadi coinvolgente in seguito delegati quali [[elezione indiretta|grandi elettori]], fino ad eleggere consiglieri di istituzioni locali e infine un [[Parlamento]] nazionale. Si basava sul testo ''Il suffragio universale'' ([[1866]]) scritto dal pensatore [[Legittimismo|monarchico]] Paul de Pasquier, marchese di Franclieu.<ref>Daniel de Montplaisir, ''Le Comte de Chambord, dernier roi de France'', 2008, p. 354-356</ref>
La democrazia organica è stata applicata in Spagna durante la [[dittatura]] di [[Francisco Franco]] con la ''legge del referendum nazionale'' del 22 ottobre [[1945]] la quale diede attuazione ad un sistema politico corporativo, che era stato in via di sviluppo durante la prima fase della dittatura. L'obiettivo era quello di permettere agli spagnoli, senza l'intervento dei partiti, di partecipare alla vita politica organizzandosi in corporazioni o organizzazioni spontanee quali consigli locali.<ref name="ReferenceA">Guy, Hermet, ''Storia della Spagna del Novecento'', Bologna, Il Mulino, 1999</ref><ref name="ReferenceB">Preston, Paul, ''Francisco Franco'', Milano, Mondadori, 1997</ref> In Spagna la democrazia organica fu oggetto di costanti critiche internazionali in quanto al tempo in Europa occidentale era vigente la democrazia liberale. Verso la fine del [[Franchismo]] uno dei provvedimenti applicativi di questa forma di organizzazione politica fu la liberalizzazione della creazione di associazioni politiche (ma non di partiti politici), effettuata nel 1974 dal governo di [[Carlos Arias Navarro|Arias Navarro]] con l'atto popolarmente noto come ''Espíritu del 12 de febrero''. Questa riforma però fu criticata tanto dai [[Falange spagnola|falangisti]] che dai democratici.<ref name="ReferenceA"/><ref name="ReferenceB"/>▼
=== Le democrazie organiche fasciste ===
Una altro paese dove venne messa in atto la democrazia organica fu il [[Portogallo]], con l'''[[Estado Novo (Portogallo)|Estado Novo]]'' di [[António de Oliveira Salazar|Salazar]]<ref name=salaz>''Salazarismo e retórica dos direitos humanos'', pagina 86; Ana Cláudia Carvalho Campina, Ediciones Universidad de Salamanca, anno 2014</ref>, dove il [[potere legislativo]] era affidato al parlamento unicamerale (''Assembleia Nacional''), eletto ogni quattro anni e coadiuvato dalla ''Câmara Corporativa'' (''Camera delle [[corporazioni]]'')<ref>{{Cita libro |cognome=Ferreira |nome= Nuno Estêvão Figueiredo Miranda |lingua=pt|titolo= A Câmara Corporativa no Estado Novo: Composição, Funcionamento e Influência |anno=2009|editore=Universidade de Lisboa |url= http://repositorio.ul.pt/bitstream/10451/316/1/18507_ulsd_re374_CC_no_EN.pdf }}</ref>, un organismo elettivo formato da rappresentanti di enti e associazioni che operavano in campo economico, sociale e culturale. I partiti di opposizione a partire del 1945 furono tollerati, ma non ebbero nella pratica un ruolo significativo<ref>{{Cita news | autore = Dawn L. Raby | lingua = en | titolo = Controlled, Limited and Manipulated Opposition Under a Dictatorial Regime: Portugal, 1945-9 | pubblicazione = European History Quarterly | anno = 1989 | numero = 19#1 | pp = 63-84 | doi = 10.1177/026569148901900103}}</ref>. In parte la democrazia organica venne attuata anche in [[Austria]] sotto il [[austrofascismo|regime]] di [[Engelbert Dollfuss]].<ref>Collotti Enzo, ''Fascismo fascismi'', Milano, Bompiani, 1989</ref><ref>dalla voce [http://www.treccani.it/enciclopedia/autoritarismo_%28Enciclopedia-delle-scienze-sociali%29/ "Autoritarismo"] di [[Juan José Linz]] dell'''Enciclopedia delle Scienze Sociali'', 1991.</ref>▼
==== ''Estado Español'' (1939–1975) e l{{'}}''Estado Novo'' (1926–1974) ====
L'attuazione della democrazia organica, sia nella [[Spagna franchista]] che nel Portogallo di Salazar, ha generato il riaffermarsi di poteri locali a scapito di quelli centrali. Tale fenomeno, già presente nei decenni precedenti la presa di potere di Franco, era noto come [[caciquismo]] (una sorta di [[feudalesimo]] elettivo) in [[Spagna]]: esso era presente soprattutto nelle zone più arretrate culturalmente, e la sua permanenza fu favorita nei decenni del franchismo dall'abbandono del precedente processo elettorale<ref>''Localism and Centralism in Europe: The Political and Legal Bases of Local Self-government'', pagina 130; Edward Page, Oxford University Press, anno 1991</ref>. ▼
▲La democrazia organica
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▲L'attuazione della democrazia organica, sia nella [[Spagna franchista]] che nel Portogallo di Salazar, ha generato il riaffermarsi di poteri locali a scapito di quelli centrali. Tale fenomeno, già presente nei decenni precedenti la presa di potere di Franco, era noto come [[caciquismo]] (una sorta di [[feudalesimo]] elettivo) in [[Spagna]]: esso era presente soprattutto nelle zone più arretrate culturalmente, e la sua permanenza fu favorita nei decenni del franchismo dall'abbandono del precedente processo elettorale<ref>''Localism and Centralism in Europe: The Political and Legal Bases of Local Self-government'', pagina 130; Edward Page, Oxford University Press, anno 1991</ref>.
==== Repubblica Sociale Italiana (1943–1945) ====
Un abbozzo di tale modello di stato fu anche proposto durante il [[Congresso di Verona (1943)|Congresso di Verona]] nella [[Repubblica Sociale Italiana]] ad opera di [[Silvio Gai]]. La sua applicazione era prevista, in concomitanza alle leggi di natura economica, per il 25 aprile [[1945]]<ref>Mario Viganò, ''Il Congresso di Verona - 14 novembre 1943'', Edizioni Settimo Sigillo, Roma</ref>, ma non venne attuata a causa della [[Guerra di liberazione italiana|sconfitta del fascismo e della repubblica di Salò]].
=== Anni recenti ===
{{cn|La [[Cina|Cina popolare]] usa un sistema simile alla democrazia organica, dove il popolo elegge le assemblee 'comunali', le quali poi a loro volta eleggeranno quelle di grado e di entità territoriale più vaste, in ordine gerarchico piramidale, fino ad arrivare al [[Assemblea nazionale del popolo|parlamento nazionale cinese]].}}
{{cn|La soppressione dell'elezione diretta delle [[Provincia (Italia)|Province italiane]] nel 2014-2015, a seguito della "''riforma Delrio''" e l'introduzione del [[suffragio ristretto]], possono essere visti come una forma di democrazia organica (limitatamente al sistema provinciale).}}
== Note ==
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* Hermet, Guy, ''Storia della Spagna del Novecento'', Il Mulino, Bologna, 1999.
* ''Enciclopedia delle Scienze Sociali'', voce ''Autoritarismo'', Juan José Linz, 1991.
* Montplaisir, Daniel de, ''Le Comte de Chambord, dernier roi de France'', 2008, ISBN 978-2-262-02146-7
* Pasetti, Matteo, ''Progetti corporativi tra le due guerre mondiali'', Carocci editore, Roma,
* Preston, Paul, ''Francisco Franco'', Mondadori, Milano, 1997.
* Schwarzenberg, Claudio, ''Il sindacalismo fascista'', collana ''problemi di storia'', Mursia, Milano, 1972.
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/autoritarismo_(Enciclopedia_delle_Scienze_Sociali)/|Voce ''Autoritarismo'' di Juan José Linz dell{{'}}''Enciclopedia delle Scienze Sociali'', 1991}}
{{Democrazia}}
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