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Tornato a Berlino, fu sempre lui a introdurre Trockij presso gli ambienti intellettuali della città, e in particolare presso Kautsky e la ''Neue Zeit''<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 127-129</ref>.
 
Nello stesso anno Gor'kij, che era bolescevico, accusò Parvus di non avergli versato diritti d'autore per 100.00centomila marchi. Parvus si difese eccependo che quando la sua casa editrice era stata liquidata, mentre lui era in Russia, si era chiusa con una rinuncia alle reciproche pretese (che secondo Parvus aveva favorito Gor'kij e non lui). Gor'kij demandò la questione ad un arbitrato della SPD (si pensa che non si sia appellato al POSDR perché temeva che i menscevichi non gli fossero favorevoli). La commissione emise una decisione rimasta segreta, probabilmente un'ammonizione a Parvus<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 132-135</ref>.
 
===Costantinopoli===
Nel 1910 Parvus decise di trasferirsi a Costantinopoli, dove strinse amicizia col marxista bulgaro-rumeno [[Christo Rakovskij]]. Nella capitale ottomana Parvus fu stimato come esperto di finanza da banche e enti pubblici, così divenne un imprenditore: organizzò il rifornimento di grano dall'Anatolia e da Odessa a Costantinopoli, nonché l'importazione dalla Germania di legname e ferro. Ma soprattutto ebbe un ruolo nella costruzione da parte di ditte tedesche di infrastrutture e industrie nell'[[Impero ottomano]]. Parvus si legò ai [[Giovani Turchi]] e fu il promotore dell'avvicinamento fra il loro regime e gli [[Imperi centrali]]<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 138-142</ref>.
 
Quando scoppiò la [[prima Guerra mondiale]] Parvus intensificò la sua attività di organizzatore dei rifornimenti dell'esercito ottomano per preparare l'entrata in guerra della Turchia al fianco degli imperi centrali. Inoltre appoggiò l'"Unione per la liberazione dell'Ucraina" e aiutò la preparazione del corpo di spedizione di esuli ucraini che tuttavia non partì<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 147-151</ref>.
 
===Il treno di Lenin===
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===Gli ultimi anni===
Compreso di non avere più un ruolo nelle trattative di pace, Parvus chiese il permesso di rientrare nella Russia bolscevica, dove pensava di ricevere i dovuti riconoscimenti per il ruolo svolto nel rientriorimpatrio di leninLenin dall'esilio e nel finanziamento della rivoluzione. Pensava inoltre di avere molto da insegnare ai bolscevichi circa la gestione dell'economia
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* [[Pietro Antonio Zveteremich]], ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988,
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.cosmovisions.com/ClercsBasoche.htm ''Les Clercs de la basoche'' su Imago Mundi]
*[https://crm.revues.org/3283 Bernard Ribémont, sunto sulla rivista ''Cahiers de Recherches Médiévales et Humanistes'' del libro di Marie Bouhaïk-Gironès, ''Les clercs de la Basoche et le théâtre politique'', Parigi, Champion, 2007]
 
==Collegamenti esterni==
[http://www.dirittoassicurativo.it/ab-la-storia.asp sito Diritto assicurativo]
 
[http://www.rm.unina.it/rmebook/dwnld/Bezzina_Artigiani.pdf corporazioni genovesi]
 
==Collegamenti esterni==
[http://www.edizionicarrara.it/it/autori/menegazzoliluigi-2547 sito Edizioni Carrara]
[http://www.internetculturale.it/opencms/ricercaExpansion.jsp?q=&searchType=avanzato&channel__creator=Menegazzoli%2C+Luigi&channel__contributor=Menegazzoli%2C+Luigi&opCha__contributor=OR&opCha__creator=OR edizione La Giavanese]
[http://bibdig.biblioteca.unesp.br/handle/10/87/browse?value=Menegazzoli%2C+Luigi&type=author edizioni]
 
==Commerci==