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{{Valle
|nomevalle=Candalla
|immagine=Fiume di Candalla.jpg
|didascalia=Fiume di Candalla
|nazione={{ITA}}
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}}
 
'''Candalla''' è una valle che si trova nel versante [[Versilia|versiliese]] delle [[Alpi Apuane]] meridionali, fra [[Camaiore]] e Casoli.
 
La valle, profonda e stretta, è situata alle pendici delle montagne che circondano la cittadina di [[Camaiore]]: il monte Prana, il [[Monte Gabberi]] e lo sperone roccioso del monte Penna, in provincia di [[Lucca]] ([[Toscana]]).
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== Caratteristiche generali ==
 
Il nome della valle deriva dal latino "Candianula" cioè villa o podere, da cui, attraverso le successive forme "Candianla" e "Candialla" si arriva a Candalla.<ref>{{Cita libro|autore=Paolo Dinelli|altri=Dall'epoca preromana ai primordi del cinquecento|titolo=Storia di Camaiore|data=1971|editore=Arti Grafiche Camaiore|città=Camaiore|p=27}}</ref> <ref>{{Cita libro|autore=M. Lopes Pegna|titolo=Versilia Ignota|anno=1958|editore=Editoriale Toscana|città=Firenze|p=71}}</ref>
 
La valle si distende ai piedi del monte Prana, che raggiunge un'altezza di 1221 metri, e del monte Gabberi, che raggiunge un'altezza di 1108 metri, ed è sovrastata dallo sperone roccioso del monte Penna, che ha un'altezza di 497 metri sul livello del mare e, nonostante la modesta altezza, ricopre una grande attrattiva per gli alpinisti.<ref>{{Cita web|url=http://www.alpiapuane.it/apuane-meridionali.html|titolo=Apuane Meridionali|autore=Paolo Moriconi|sito=www.alpiapuane.it|lingua=it-it|accesso=2018-01-08|dataarchivio=8 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180108233448/http://www.alpiapuane.it/apuane-meridionali.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.escursioniapuane.com/itinerari/Itinerario.aspx?Id_Itinerario=237|titolo=(LU-Camaiore) MULINO DI CANDALLA (150m) - CASOLI (360m) - METATO (408m) - MULINO DI CANDALLA (150m) [ANELLO]     ::Escursioni Apuane|sito=www.escursioniapuane.com|accesso=2018-01-08}}</ref>
 
[[File:Cascata di Candalla.jpg|thumb|Cascata di Candalla]]
 
Il nome della valle deriva dal latino "Candianula" cioè villa o podere, da cui, attraverso le successive forme "Candianla" e "Candialla" si arriva a Candalla.<ref>{{Cita libro|autore=Paolo Dinelli|altri=Dall'epoca preromana ai primordi del cinquecento|titolo=Storia di Camaiore|data=1971|editore=Arti Grafiche Camaiore|città=Camaiore|p=27}}</ref> <ref>{{Cita libro|autore=M. Lopes Pegna|titolo=Versilia Ignota|anno=1958|editore=Editoriale Toscana|città=Firenze|p=71}}</ref>
 
La valle si distende ai piedi del monte Prana, che raggiunge un'altezza di 1221 metri, e del monte Gabberi, che raggiunge un'altezza di 1108 metri, ed è sovrastata dallo sperone roccioso del monte Penna, che ha un'altezza di 497 metri sul livello del mare e, nonostante la modesta altezza, ricopre una grande attrattiva per gli alpinisti.<ref>{{Cita web|url=http://www.alpiapuane.it/apuane-meridionali.html|titolo=Apuane Meridionali|autore=Paolo Moriconi|sito=www.alpiapuane.it|lingua=it-it|accesso=2018-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.escursioniapuane.com/itinerari/Itinerario.aspx?Id_Itinerario=237|titolo=(LU-Camaiore) MULINO DI CANDALLA (150m) - CASOLI (360m) - METATO (408m) - MULINO DI CANDALLA (150m) [ANELLO]     ::Escursioni Apuane|sito=www.escursioniapuane.com|accesso=2018-01-08}}</ref>
 
[[File:Main candalla.jpg|thumb|Candalla e le sue "pozze"]]
 
Il fondovalle è coltivato prevalentemente a oliveto; cominciando a salire si trovano dei castagneti e infine ancora più in alto inizia il bosco. Il terreno adiacente ilal torrente Lombricese in autunno è oggetto di fioritura dei [[Cyclamen|ciclamini]], nel periodo primaverile delle [[Primula|primule]] e [[Non ti scordar di me (erba)|non ti scordar di me]].
 
Candalla è apprezzata dagli appassionati di [[trekking]], oltre che dai naturalisti e dai fotografi.<ref>{{Cita web|url=http://www.viareggino.com/news/2012/10/06/iniziativa-scientifico-divulgativa-al-vecchio-molino-di-candalla/26186/1/|titolo=Iniziativa scientifico-divulgativa al vecchio Molino di Candalla {{!}} News {{!}} Viareggino|autore=Viva Communication srl|sito=Viareggino|lingua=it|accesso=2017-12-11}}</ref>
 
== Ripari preistorici ==
Il sito di Candalla, scoperto nel [[1981]] dal gruppo archeologico di Camaiore, si pone, per la caratteristica e la quantità dei reperti trovati e ora conservati nel museo Blanc di [[Viareggio]], tra i più importanti siti dell' [[Età del bronzo]] della [[Toscana]] nord-occidentale.
 
I ripari di Candalla non erano abitazioni fisse ma semplici bivacchi nelle transumanze verso i pascoli del [[Monte Matanna]]. Si trattava di un villaggio di capanne, costruite con argilla e con copertura vegetale, dislocato sulla sponda destra del torrente Lombricese, abitato sporadicamente a iniziare dal [[Neolitico]] e maggiormente frequentato nell'[[Età del bronzo]] da una comunità di pastori.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2007/09/05/LV3PO_LV303.html|titolo=A Rovigno una mostra su Candalla - Il Tirreno|pubblicazione=Archivio - Il Tirreno|accesso=2018-01-11|dataarchivio=22 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171222051643/http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2007/09/05/LV3PO_LV303.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nell'[[Età del bronzo]] i ripari venivano utilizzati come rifugi stagionali dove si svolgevano attività legate alla [[pastorizia]], ad esempio colare e bollire il latte, alla [[tessitura]] e alla [[Metallurgia|metallurgia.]].
 
La prova delle attività artigianali, alle quali si dedicavano gli abitanti di Candalla, è data dal ritrovamento di pesi da telaio, che documentano una rudimentale lavorazione tessile, che si concretizzava con la produzione di tessuti in lana. Allo stesso modo, la presenza di colini in ceramica attesta la produzione di formaggio, principale risorsa dei pastori dell'[[Età del bronzo]].
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È testimoniata anche la raccolta di frutti selvatici quali ghiande, susine, mele selvatiche e [[Cornus mas|corniolo]].
 
All'inizio dell'[[Età del bronzo|età del Bronzo]] medio venivano costruite abitazioni con cannicci che sfruttavano come appoggio la parete rocciosa: all'interno di queste furono ritrovati [[Ciottolato|acciottolati]] e [[focolare|focolari]].
 
Nel Bronzo recente la frequentazione di questi rifugi diventò più saltuaria e nel Bronzo Finale il ritrovamento di un grano d' [[ambra baltica]] di tipo [[Tirinto]], che veniva lavorata prevalentemente in area padana, testimoniò uno scambio di oggetti di prestigio anche a lunga distanza<ref>{{Cita news|url=http://www.comune.camaiore.lu.it/it/sezioni-turismo-e-cultura/135-storia-di-camaiore/1018-i-ripari-di-candalla|titolo=I RIPARI DI CANDALLA|pubblicazione=Comune di Camaiore|accesso=11 dicembre 2017}}</ref>
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=== Pastificio Bertagna ===
 
Tra tutti i resti che costeggiano il torrente Lombricese, sono particolarmente importanti quelli del pastificio Bertagna, detto così dal nome del propietarioproprietario Luigi Bertagna che, oltre a questo pastificio, possedeva sempre lungo il Lombricese un frantoio ed un mulino.
 
La prima notizia del pastificio Bertagna risale all'anno [[1854]] come documentano le tasse sugli edifici relative a quell'anno. Le sue macchine di ferro venivano mosse da una ruota verticale molto grande situata all'esterno dell'edificio.
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Al secondo piano a tetto c'era una grande stanza uso di magazzino, una stanza centrale con il focolare ed una terza stanza dove vi era una macchina che utilizzava un [[meccanismo biella-manovella]] per tritare il grano per i vari tipi di pasta.
 
L'attività del pastificio terminò probabilmente verso la fine dell'[[Ottocento]] dato che agli inizi del [[Novecento]] vi era una cartiera al suo posto.<ref name="barsaglini">{{Cita|Barsaglini|pp. 73-74 127-128.}}</ref>
 
=== Mulino di Taccone ===
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Si tratta di un edificio a tre piani. Al piano terra vi sono tre stanze con tre ingressi indipendenti, due lato nord e uno lato ovest; in una di queste stanze sono collocate due macine.
 
Al primo piano vi sono quattro stanze e cioè una cucina, due camere, e un vano per usi diversi. Al secondo piano a tetto vi sono due camere e un fienile<ref>{{Cita|Barsaglini|pp. 73-74name="barsaglini" 127-128.}}</ref>
 
=== Ferriera Barsi ===
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Nel tempo si sono succeduti diversi proprietari finché nel [[1910]] fu sottoposta a sequestro e venduta all'asta.
 
Jacopo Barsi, appartenente a una famiglia che aveva posseduto una ferriera sul monte Matanna, lesse sul giornale di questa cosa e con l'aiuto di uno zio ritornato dall'[[America]]<nowiki/> partecipò all'asta aggiudicandosi la ferriera per la somma di 6.000 lire.
 
Jacopo insegnò il mestiere al figlio Nilo che a sua volta lo insegnò ai suoi due figli, Delio (deceduto nel [[1982]]) e Giuseppe, proprietario della ferriera.
 
In questo laboratorio venivano realizzati, soprattutto, strumenti utili per lavorare la terra quali zappe e vanghe.<ref>{{Cita|Barsaglini|pp. 73-74name="barsaglini" 127-128.}}</ref>
 
Nel [[1965]] i locali furono allagati dalle acque del torrente Lombricese che arrivò a un livello di 1.20 metri sopra il piano della ferriera.
 
Superata la crisi, per la ferriera Barsi si aprì un periodo assai fiorente, grazie anche all'arrivo dello scultore Rosario Murabito a Camaiore. Ebbe così avvio una produttiva collaborazione che vide il mescolarsi dell'estro di Murabito con l'esperienza di Delio Barsi, insieme anche all'aiuto di un altro fabbro ferraio, Luciano Regattieri.
 
La gestione Barsi riuscì a insediarsi sul mercato della ferramenta con una vasta clientela.
 
La ferriera Barsi rappresenta una vera e propria scuola frequentata da molti artisti stranieri come JoahnJohn Crawford, soprannominato Giovanni l'Americano, il quale dopo aver messo a punto il mestiere, lasciò Candalla per fare fortuna e ottenere successo con sculture in ferro battuto a [[New York]].<ref>{{Cita|Tabarrani}}.</ref>
 
La ferriera è diventata un'attrattiva turistica versiliese che presenta, oltre al laboratorio in cui tutto viene realizzato, il "museo alternativo" che Giuseppe Barsi ha creato lungo Lombrici, ovvero enormi zappe e utensili di vario genere messi in mostra lungo la strada.
 
Giuseppe Barsi, nominato Cavaliere della Repubblica, fece un omaggio ai suoi avi con una grande vanga alta 4 metri, larga 2,2 metri e con un manico di 10 metri circa. Questo enorme utensile è visibile nel "museo alternativo" lungo la strada di Lombrici<ref>{{Cita news |url=http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2001/08/12/LV306.html|titolo=Ecco la vanga da Guinness Una nuova impresa della storica ferriera Barsi - Il Tirreno|pubblicazione=Archivio - Il Tirreno|accesso=2017-12-12|dataarchivio=22 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171222052155/http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2001/08/12/LV306.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Iniziative e riconoscimenti ==
[[File:Bagni d'estate in Candalla.jpg|thumb|Bagni d'estate in Candalla]]
 
Nel [[2007]] una delegazione del gruppo [[Archeologia|archeologico]] di Camaiore, si recò a [[Rovigno]], città gemellata con Camaiore, per allestire una mostra di interesse archeologico, dal titolo "Candalla di Camaiore e il castelliere di Moncodogno".<ref name="Rovigno">{{Cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2007/09/05/LV3PO_LV303.html|titolo=A Rovigno una mostra su Candalla - Il Tirreno|pubblicazione=Archivio - Il Tirreno|accesso=11 dicembre 2017|dataarchivio=22 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171222051643/http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2007/09/05/LV3PO_LV303.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Candalla, nel [[2013]], insieme ai fiumi Serra e Vezza dell'alta Versilia, è stata al centro di un'iniziativa di ripopolamento della [[trota]] per salvaguardare la fauna ittica della zona.<ref>{{Cita web |url=http://www.lagazzettadiviareggio.it/sport/2013/04/flyclub-90-versilia-pesca-a-mosca-e-difesa-del-territorio/ |titolo=Flyclub '90 Versilia: pesca a mosca e difesa del territorio |sito=La Gazzetta di Viareggio |accesso=2 gennaio 2018 |dataarchivio=22 dicembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171222051200/http://www.lagazzettadiviareggio.it/sport/2013/04/flyclub-90-versilia-pesca-a-mosca-e-difesa-del-territorio/ |urlmorto=sì }}</ref>
 
Nel [[2014]] la rivista britannica [[The Guardian]] ha stilato una classifica delle dieci più belle piscine naturali situate in Italia: Candalla è stata posizionata al quinto posto.<ref>{{Cita news|lingua=en |nome=Michele|cognome=Tameni |url=httphttps://www.theguardian.com/travel/2014/apr/25/top-10-wild-swimming-locations-in-italy |titolo=Top 10 wild swimming locations in Italy |pubblicazione=The Guardian |data=25 aprile 2014 |accesso=11 dicembre 2017}}</ref>
 
A partire dal [[2016]] sul rio Lombricese viene praticato il [[canyoning]], o torrentismo, disciplina in cui si discendono a piedi strette gole percorse da piccoli corsi d'acqua, senza l’aiuto di gommoni o canoe. <ref>{{Cita news |url=http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2016/08/06/news/canyoning-a-candalla-la-discesa-a-piedi-del-lombricese-1.13925025?refresh_ce |titolo=Canyoning a Candalla: la discesa a piedi del Lombricese - Video - Cronaca - il Tirreno |pubblicazione=il Tirreno |data=6 agosto 2016 |accesso=2 gennaio 2018 |dataarchivio=3 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180103011801/http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2016/08/06/news/canyoning-a-candalla-la-discesa-a-piedi-del-lombricese-1.13925025?refresh_ce |urlmorto=sì }}</ref>
 
Nel [[2017]], dato l'incremento turistico in questa zona, l'amministrazione ha istituito una navetta affinché diminuisse il flusso di automobili in transito e il passaggio dei mezzi di soccorso fosse garantito.<ref>{{Cita news |url=http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2017/07/19/news/multe-e-carroattrezzi-alle-pozze-di-candalla-serve-una-navetta-1.15633256|titolo=Multe e carroattrezzi alle pozze di Candalla «Serve una navetta» - Cronaca - il Tirreno |pubblicazione=il Tirreno |data=19 luglio 2017 |accesso=2 gennaio 2018}}</ref>
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== Note ==
<references/>
 
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |nome=Alberto |cognome=Barsaglini |titolo=Gli opifici del torrente Lombricese e fiume di Camaiore |data=2008 |editore=Massarosa |OCLC=955649855 |ISBN=9788862070119 |cid=Barsaglini}}
* {{cita libro |autore=Angelo Tabarrani |autore2=Bruno Orsi |autore3=Luca Santini |titolo=L'arte del ferro nella terra di Camaiore: storia delle Ferriere di Camaiore dalle fucine del medioevo alla Ferriera Barsi |editore=Associazione volontari camaioresi |anno=1999 |OCLC=954818677 |pp=29,43 |cid=Tabarrani}}
 
 
== Voci correlate ==
{{div col|1}}
* [[Camaiore]]
* [[Versilia]]
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* [[Età del Bronzo]]
* [[Lucca]]
 
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{portale|Toscana|geografia}}