Accordo di Charlottetown: differenze tra le versioni
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|titolo = Referendum sull'Accordo di Charlottetown
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|data = 26 ottobre 1992
|tipo = [[Referendum]] sul rinnovo della [[Costituzione del Canada]]
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L{{'}}'''Accordo di Charlottetown''' è un progetto abortito di riforma [[Costituzione|costituzionale]] in [[Canada]]. Proposto dal [[governo federale canadese]] e i [[Province e territori del Canada|governi provinciali]] nel [[1992]], questo progetto fu respinto da una maggioranza di
Il fallimento dell'accordo fu tra le principali cause del riallineamento politico delle [[Elezioni federali in Canada del 1993|elezioni del 1993]], caratterizzate dal crollo dello storico [[Partito Conservatore Progressista del Canada|Partito Conservatore Progressista]], principale architetto dell'accordo, e la nascita di due partiti regionalisti, il populista [[Partito della Riforma del Canada|Partito Riformatore]] e l'indipendentista [[Blocco del Québec]].<ref>{{Cita|Carty, Cross e Young|pp. 43-58}}.</ref> I riformatori causarono il declino dei conservatori progressisti, e il rinnovamento dell'[[Indipendentismo del Québec|indipendentismo quebecchese]] portò al [[referendum sull'indipendenza del Québec del 1995]].<ref>{{Cita|Carty, Cross e Young}}.</ref>
==Contesto==
Fino al 1982,
Nel [[1981]], il [[Primo ministro del Canada|primo ministro]] [[Pierre Elliott Trudeau]] arrivò dopo dei negoziati a un'intesa che formò la [[Legge sul Canada del 1982]]. Anche se questa intesa fu adottata, facendo così
Il primo ministro seguente, [[Brian Mulroney]], era determinato a riuscire là dove [[Pierre Elliott Trudeau|Trudeau]] aveva fallito, arrivando a un'intesa che avrebbe permesso al Québec di ratificare la [[Legge costituzionale del 1982|Costituzione modificata]]. Guidati da Mulroney, i governi federale e provinciali firmarono l'[[Accordo del lago Meech]] nel [[1987]]. Malgrado tutto, nel [[1990]], quando fu raggiunta la data limite della ratifica, due province, il [[Manitoba]] e [[Terranova]], avevano sempre rifiutato di ratificare l'Accordo, la seconda avendo perfino rinnegato la sua firma, per volontà di [[Clyde Wells]]. Questa sconfitta portò alla rinascita dei [[Movimento sovrainista del Québec|movimenti sovrainisti quebecchesi]].
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==Accordo==
Mediante l'Accordo di Charlottetown, i politici tentarono di risolvere varie dispute ancestrali che circondavano la ripartizione dei poteri tra il governo federale e i governi provinciali. Esso accordava alle province una giurisdizione esclusiva sulle foreste, le miniere e le altre risorse naturali, nonché sulle politiche culturali. Il governo federale avrebbe mantenuto il suo controllo sulla [[CBC (azienda)|Société Radio-Canada]] (l'emittente radiotelevisiva pubblica del Canada) e sull'[[National Film Board of Canada|Office national du film]] (la società pubblica di produzione e distribuzione cinematografica del Canada). L'accordo voleva armonizzare le politiche tra
Il diritto federale per il quale il [[luogotenente governatore]] di una provincia poteva domandare al governo federale di approvare una legge provinciale sarebbe stato abolito e il diritto di veto federale se ne sarebbe trovato fortemente limitato.
L'autorità del governo federale sarebbe stata soggetta a un controllo molto più stretto. I governi provinciali avevano spesso contestato certe intese del governo federale secondo le quali questo doveva rimborsare le province che respingevano certi programmi, come quelli concernenti l'assicurazione-malattia, i servizi sociali, l'educazione post-secondaria, ecc., che sarebbero stati sotto giurisdizione provinciale. Queste intese erano spesso accompagnate da condizioni sul finanziamento. L{{'}}''Accordo de Charlottetown'' avrebbe impedito al governo federale di imporre le sue condizioni. Ma questo limite di spesa del potere federale sarebbe stato costituzionalizzato del solo per 5 anni. Dopodiché, avrebbe dovuto esserci un nuovo negoziato tra le province e Ottawa.
L'accordo propose anche una carta per promuovere certi obiettivi quali l'assicurazione malattia, l'istruzione, la protezione dell'ambiente e il commercio. Furono altresì inserite clausole per eliminare le barriere alla libera circolazione dei beni, dei servizi e dei capitali.
L'accordo conteneva anche una ''"clausola [[Canada]]"'', che codificava i valori che definiscono la natura del carattere dei Canadesi. Questi valori comprendono tra gli altri l'[[egualitarismo]], la diversità e il riconoscimento del [[Québec (provincia)|Québec]] in quanto [[società distinta]]. I governi nativi autoproclamati sarebbero stati approvati per principio.
Più di tutto, l'Accordo proponeva una serie di modifiche istituzionali, che avrebbero cambiato radicalmente la faccia della politica canadese. Ad esempio, la composizione e il processo di nomina alla [[Corte suprema del Canada]] sarebbero stati stabiliti dalla [[Costituzione]]. La convenzione voleva che tre dei nove giudici della [[Corte suprema del Canada|Corte suprema]] fossero originari del
Il [[Senato (Canada)|Senato canadese]] sarebbe stato riformato in maniera che questa riforma potesse riassumersi mediante l'acronimo
Anche l'assicurazione contro la disoccupazione diventava un settore di competenza esclusivamente federale.
Cambiamenti furono proposti anche per la [[Camera dei comuni (Canada)|Camera dei comuni]]. Dopo una ridistribuzione, il numero dei seggi sarebbe stato sempre rivisto in aumento e una provincia non avrebbe mai potuto avere meno seggi di un'altra provincia con popolazione minore. Tuttavia, il
L'accordo avrebbe formalmente istituzionalizzato il processo di consultazione federale/provinciale/territoriale e avrebbe permesso in certe circostanze un'inclusione degli [[Prime Nazioni|Indiani]]. Esso aumentava anche il numero di temi costituzionali per i quali una proposta di modifica avrebbe necessitato di un'adozione all'unanimità.
==Referendum==
Contrariamente all'[[Accordo del lago Meech]], il processo dell{{'}}''Accordo di Charlottetown'' era un referendum nazionale. Tre province, la [[Columbia Britannica]], l'[[Alberta]] e il [[Québec (provincia)|Québec]] avevano recentemente adottato leggi che obbligavano tutti gli emendamenti costituzionali ad essere sottoposti a referendum. In più, in seguito ai negoziati di Charlottetown, il primo ministro del Québec di allora, [[Robert Bourassa]], affermò che avrebbe
L'accordo non doveva solamente essere approvato da una maggioranza di cittadini, ma anche dalla maggioranza degli elettori di ciascuna provincia. Se una sola provincia non avesse ottenuto una maggioranza del "50% + 1 dei voti", l'accordo non sarebbe stato adottato.
==Campagna==
La campagna ottenne l'appoggio di vari gruppi per la nuova Costituzione. I [[Partito Conservatore Progressista del Canada|conservatori progressisti]], i [[Partito Liberale del Canada|liberali]] e il [[Nuovo Partito Democratico]] appoggiarono l'accordo,<ref>{{Cita|Carty, Cross e Young|p. 68}}.</ref> contrariamente al [[Partito Riformista del Canada]] e al [[Blocco del Québec]]. Le [[Prime Nazioni]] avallarono l'accordo come fecero i gruppi per la difesa delle donne e gli uomini d'affari. I diedi primi ministri provinciali l'appoggiarono. Nei media anglofoni, pressoché tutti gli editorialisti erano favorevoli. Dunque, la campagna sull'accordo cominciò bene perché era popolare da un oceano all'altro. I capi
Gli oppositori dell'intesa di Charlottetown venivano da orizzonti molto diversi. Nel Québec, principalmente preoccupato da questa intesa a causa del fallimento dell'Accordo del lago Meech ne 1990, c'erano i sovranisti quebecchesi come [[Lucien Bouchard]], capo del [[Blocco del Québec]], e [[Jacques Parizeau]], capo del [[Parti
E mentre la campagna avanzava, l'accordo diventava continuamente sempre meno popolare. Troppo spesso, l'elettorato trovava une parte dell'accordo con la quale era in disaccordo. E ciò, senza contare l'estrema impopolarità di [[Brian Mulroney]] nel [[1992]] e l'antipatia generale della popolazione verso i dibattiti costituzionali. Vari critici, particolarmente quelli dell'ovest, affermarono che l'accordo era creato essenzialmente dalle élite politiche per codificare ciò che il Canada ''"avrebbe dovuto"'' essere. Il divulgatore [[Rafe Mair]] guadagnò un riconoscimento e una notorietà nazionali dichiarando che l'accordo rappresentava un tentativo di imprigionare il potere del Canada in Québec e in Ontario a vantaggio delle altre province come l'Alberta e la Columbia Britannica, che già sfidavano la sua autorità. I difensori di questa opinione fecero campagna utilizzando l'antipatia del popolo verso gli interessi delle élite del Canada.
==Risultati==
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I risultati<ref>I risultati del Québec furono contabilizzati dal Direttore generale delle elezioni del Québec e non dal suo omologo federale come avveniva nelle altre province.</ref>:
{| class="wikitable
|+ Risultati del referendum sull'Accordo di Charlottetown
! scope=col | Provincia
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| style="background:#67A9CF;" | '''50,1''' || 49,9 || 71,9
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! scope=row | [[Québec (provincia)|Québec]]
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|-
! Totale
| 45,7 || '''54,3''' || 71
|}
La [[CBC (azienda)|CBC]] commentò i risultati dicendo che "L'Accordo di Charlottetown è nato morto".
I risultati furono sorprendenti sotto parecchi aspetti. Le province che avevano votato per il Partito Conservatore a maggioranza semplice o assoluta durante l'elezione del 1988 (Québec, Alberta e Manitoba), votarono per il No. Le province (o i territori) che avevano votato per il Partito Liberale a maggioranza semplice o assoluta nel 1988 (Ontario, Terranova, Nuovo Brunswick, Nuova Scozia, Isola del Principe Edoardo e Territori del Nord-Ovest), votarono Sì (ad eccezione della Nuova Scozia che votò No con un margine debole). Infine, le province (territori) che avevano votato per il Partito Neodemocratico a maggioranza semplice assoluta nel 1988 (Yukon, Columbia Britannica e Saskatchewan), votarono No. I principali partiti erano dunque contraddetti dagli elettori che formavano la propria base elettorale: i conservatori appoggiando il Sì, ma venendo rinnegati nelle province che avevano votato per loro 4 anni prima, i liberali (tra cui Pierre Elliot Trudeau) appoggiando il No, ma venendo rinnegati dalle province che avevano votato liberale nel 1988, incluse le circoscrizioni anglofone dell'ovest della'isola di Montréal, tra cui l'ex circoscrizione di P.E. Trudeau, Mont-Royal, con più dell'82% per il Sì. L'influenza di quest'ultimo sugli elettori che formavano la base tradizionale dei liberali è stata dunque largamente sopravvalutata.
==Conseguenze==
L'impatto del referendum fece sì che la stampa canadese gli assegnasse il titolo di ''Canadian Newsmaker of the Year'' ("Notizia canadese dell'anno"), un onore che di solito va singole persone. La CBC disse che questa era la prima volta che le "sale stampa del paese hanno selezionato un simbolo invece di una persona specifica", il che sarebbe avvenuto di nuovo nel 2006<ref>{{cita news |autore=CBC.ca |url=http://www.cbc.ca/canada/story/2006/12/25/soldier-newsmaker-061225.html |titolo='Canadian Soldier' voted 2006 Newsmaker |giornale=[[Canadian Broadcasting Corporation]] |data=25 dicembre 2006 |accesso=16 febbraio 2010}}</ref> e nel 2007.
Molti pensarono, da una prospettiva che favorisse l'unità nazionale, che il risultato ottenuto fosse probabilmente il miglior risultato possibile dopo l'approvazione dell'accordo: dal momento che sia il Québec che il Canada anglofono lo avevano respinto, non c'era in realtà un disaccordo fondamentale come nel caso di Meech. Una spaccatura nel [[Partito Liberale del Québec]] riguardo all'accordo avrebbe portato l'ex presidente del comitato dei giovani liberali [[Mario Dumont]] (che aveva fatto campagna contro Charlottetown) a lasciare il partito e fondare l'[[Azione Democratica del Québec]] nel [[1994]].
Probabilmente, il risultato più impressionante del referendum fu il fatto che la maggior parte della popolazione del Canada votasse contro un accordo appoggiato da ogni primo ministro e dalla maggior parte dei gruppi politici e dei mezzi di comunicazione. Malgrado la forte pressione politica e mediatica, una maggioranza degli elettori canadesi non era disposta a sostenere l'accordo. Questa pungente polemica contro la "classe politica" in Canada era un'anticipazione di cose future. Mulroney si ritirò dalla politica nel giugno 1993 dopo che i sondaggi mostraronomche i Conservatori sarebbero stati pesantemente sconfitti continuando sotto la sua guida. Nelle [[Elezioni federali in Canada del 1993|elezioni federali del 25 ottobre 1993]], solo un anno meno un giorno dopo il referendum di Charlottetown, i conservatori progressisti guidati dal successore di Mulroney, [[Kim Campbell]], furono ridotti a due seggi nella peggiore sconfitta di un governo in carica a livelli federale. Nella maggior parte dei collegi elettorali occidentali essi furono sostituiti dal Partito della Riforma e in Québec dal Blocco del Québec, partiti che si erano opposti all'accordo. Il NPD fu ridotto a soli nove seggi. I liberali, malgrado il loro sostegno per l'accordo, trovarono un nuovo leader in [[Jean Chrétien]], che promise di non rivisitare temi costituzionali, e ottennero una larga maggioranza nel nuovo Parlamento grazie alla loro vittoria quasi totale in [[Ontario]].
Una delle riforme dell'accordo che trattava specificamente del Nuovo Brunswick fu attuata con successo nel 1993 con l'articolo 16.1 della [[Carta canadese dei diritti e delle libertà]]<ref>{{cita libro |autore=Peter Russell |titolo=Constitutional Odyssey |edizione=2 |città=Toronto |editore=University of Toronto Press |anno=1993 |p=231}}</ref>.
Tra la fine degli anni 1990 e l'inizio degli anni 2000, parecchie materie relative allo status del matters relating to the status of Québec sono state affrontate attraverso iniziative parlamentari (ad es., la [[Legge sulla chiarezza]]) o attraverso accordi intergovernativi. Nel 2006 la [[Camera dei comuni (Canada)| Camera dei comuni del Canada]] approvò la "mozione sulla nazione quebecchese", riconoscendo i Quebecchesi francofoni come nazione all'interno di un Canada unito. francophone Quebecers as a nation within a united Canada. Al 2017 non vi sono stati ulteriori tentativi di risolvere lo status del Québec attraverso un processo costituzionale formale.
I recenti cambiamenti nella popolazione canadese, dove il Québec ha ormai il 23% della popolazione totale, confermano che la clausola di garanzia del 25% per il Québec sarebbe scattata durante le future distribuzioni dei seggi. Durante la ridistribuzione dei seggi della Camera dei comuni del 2012, ad esempio, il Québec ricevette un numero di seggi proporzionale alla sua popolazione in rapporto al Canada (23%), leggermente meno del 25% dei seggi che sarebbero stati garantiti in base all'Accordo di Charlottetown.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Rebuilding Canadian party politics|autore=R. Kenneth Carty|autore2=William Cross|autore3=Lisa Young|url=https://archive.org/details/rebuildingcanadi0000cart|anno=2000|lingua=en|editore=UBC Press|ISBN=978-0-7748-0777-7|cid=Carty, Cross e Young}}
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Politica del Canada]]
[[Categoria:Governo del Québec]]
[[Categoria:Referendum in Canada]]
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