Soldati - 365 all'alba: differenze tra le versioni
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|aspect ratio = 1,78:1
163 min <small>(versione televisiva)</small>
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|genere 2 = guerra
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|sceneggiatore = Marco Modugno, Furio Scarpelli, Marco Risi, Stefano Sutriė
| casa produzione = [[Reteitalia]], Numero Uno Cinematografica▼
|produttore = [[Claudio Bonivento]]
| attori = *[[Claudio Amendola]]: Claudio Scanna ▼
|casa distribuzione italiana = [[Consorzio Italiano Distributori Indipendenti Film|C.I.D.I.F.]]
*[[Massimo Dapporto]]: tenente Armando Fili
*[[Ivo Garrani]]: colonnello
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*[[Manlio Dovì]]: Salvatore Sciaffa
*[[Pietro Ghislandi]]: Dario Del Grillo
*[[Ernesto Lama]]: C.le Antonio Esposito
*[[Roberto Cavosi]]: Alvise Marasca
*
*[[Enrico Papa]]: tenente De Lorenzo
*[[Antonella Ponziani]]: Annina, fidanzata di Claudio Scanna
*
*[[Paco Reconti]]:
*
*[[Antonino Iuorio]]: Marini
*[[Gianni Pellegrino (attore)|Gianni Pellegrino]]: Arcuti
*[[Sergio Di Pinto]]: infermiere
*
*[[Sandro Ghiani]]:
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== Trama ==
Dopo il mese di [[Centro addestramento reclute|addestramento]], un gruppo di ragazzi appartenenti al terzo [[Servizio militare di leva in Italia|scaglione]] del [[1987]], viene trasferito
[[File:Soldati(film).jpg|thumb|left|I soldati sull'attenti.]]
Il tenente viene a conoscenza che tra i soldati vi è un giovane
L'accaduto costerà al soldato due mesi di consegna di rigore, ma impedirà anche
▲Il tenente viene a conoscenza che tra i soldati vi è un giovane [[roma]]no, Claudio Scanna, che prima dell'arruolamento ha subito una condanna di sei mesi per [[Rissa (ordinamento penale italiano)|rissa]] ed egli teme che questi possa creare problemi all'interno della caserma. Il rapporto tra i due degenera a seguito di un episodio avvenuto durante la notte precedente al congedo dell'ultimo scaglione: Scanna, precedentemente preso di mira dal ''capo stecca'' Buzzi, viene fatto oggetto di atti di [[nonnismo]] e, recatosi dal tenente per denunciare l'accaduto, trova il suo ufficio vuoto poiché questi ha abbandonato il servizio, non fidandosi della parola della moglie. Scanna deciderà perciò di farsi giustizia da solo.
Tuttavia, l'ultima notte di servizio, la notte del congedo, mentre i soldati stanno festeggiando, la
▲L'accaduto costerà al soldato due mesi di consegna ma impedirà anche all'ufficiale Fili la promozione a [[capitano]] di un comando [[NATO]] a [[Udine]]. Il tenente, ritenendo Scanna responsabile del suo fallimento, sfogherà su di lui la sua frustrazione, aumentata anche dopo essere stato abbandonato dalla moglie, la quale era ormai insofferente alle problematiche del marito. Così, dopo quasi un anno di angherie, Fili compie un estremo tentativo per rovinare il ragazzo, sottraendogli l'arma con l'inganno durante il servizio di guardia: Scanna reagisce, colpendo il tenente al volto e, quando questi gli chiede di sparargli, il soldato esplode un colpo in aria. La conseguente inchiesta disciplinare costringe Fili a una lunga licenza.
▲Tuttavia, l'ultima notte di servizio, mentre i soldati stanno festeggiando, la base viene messa in stato d'allarme e i soldati imbarcati in assetto di guerra su di un [[Alenia G.222|G-222]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|aeronautica]], che decolla con destinazione sconosciuta; alla domanda di Scanna se si tratti di un'esercitazione, il tenente Fili, evidentemente richiamato d'urgenza al suo ruolo, abbozza un sorriso senza rispondere.
== Produzione ==
La realizzazione non fu priva di difficoltà. I produttori erano scettici e, non credendo alla riuscita di un film italiano "serio" sull'ambiente militare, desideravano un cast di comici per dare al lavoro un'impronta demenziale;<ref>Dante Matelli: «Avanti, ciak!» in ''L'Espresso'', 27 settembre 1987, p. 87</ref> sino ad allora, infatti, le pellicole che avevano trattato delle vicissitudini nel contesto del [[servizio militare]] in Italia avevano sempre manifestato tale impronta: si pensi a ''[[L'infermiera nella corsia dei militari]]'', ''[[Riavanti... Marsch!]]'' o a ''[[Patroclooo! E il soldato Camillone, grande grosso e frescone]]''.▼
Nel cast ci sono
=== I luoghi delle riprese ===
A causa delle polemiche sul [[servizio militare di leva in Italia]] a metà degli [[anni 1980|anni ottanta]] particolarmente funestato da episodi di [[Suicidio|suicidi]] e di nonnismo e che ispirò anche il tema del film, lo stesso [[Ministero della difesa]], nelle sue più alte cariche dell'[[esercito italiano]], proibì a Risi l'utilizzo di strutture militari attive per la ripresa delle scene. Per tal motivo, le stesse furono quindi eseguite in vari posti diversi tra loro, anche se generalmente si lascia intendere che la storia si ambienti in [[Friuli-Venezia Giulia]], richiamando alla memoria l'allora massiccia presenza di difese militari presso i confini nord-orientali italiani, con caserme dislocate anche nei comuni più piccoli e disagiati.
* La stazione ferroviaria di "Pontebba Scalo" in [[Provincia di Udine]], dove arrivano le leve, non esiste. Quella utilizzata è, in realtà, a [[Bassano Romano]], in [[Provincia di Viterbo]], con un cartello finto. Il comune di [[Pontebba]] comunque, esiste veramente, ma non venne utilizzato nel film. Venne citato soltanto per l'allora presenza di ben tre caserme di frontiera: la "Zanibon" degli [[alpini]], la "Fantina" degli [[alpini d'arresto]], e la "Bertolotti" dell'[[artiglieria da montagna]]. Si tratta di un piccolo comune montano del [[Friuli-Venezia Giulia]], ma al confine con l'[[Austria]], a brevissima distanza da almeno due valichi di frontiera con l'allora [[Jugoslavia]], nel settore della [[Carnia]]. Nel film poi, nella scena in cui i soldati prendono il pullman per andare allo stadio a vedere una partita di calcio (probabilmente [[Udinese Calcio|Udinese]]-[[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] del 1º febbraio [[1987]]), compare un cartello stradale con scritto [[Cave del Predil]], che è una frazione di [[Tarvisio]] ([[Provincia di Udine|UD]]), posta proprio al confine con la ex Jugoslavia, con anche quest'ultima località molta vicina alla vera [[Pontebba]]. Durante la prima libera uscita un soldato chiede "Come si chiama questo posto?" e il soldato Esposito risponde "Cave di Predil", aggiungendo poi "''a Cave di Predil chiov' e fa scintil''" (questo dialogo è presente anche nella versione ridotta del film); successivamente, all'interno del bar, un soldato chiede "ma ndò si trova sto Cave di Predil?"
* Gli esterni della caserma militare in realtà sono del comprensorio dismesso del Campo Raccolta Profughi di [[Padriciano]]<ref>[http://www.davinotti.com/index.php?forum=50002545 LOCATION VERIFICATE: Soldati - 365 all'alba (1987)]</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.padriciano.org/media/curiosit%C3%A0/ |titolo=Copia archiviata |accesso=26 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180926205546/https://www.padriciano.org/media/curiosit%C3%A0/ |dataarchivio=26 settembre 2018 |urlmorto=sì }}</ref> (oggi adibito a Museo di Carattere Nazionale), dove il nome della località compare anche sul cartello stradale in una delle scene della versione integrale. Si tratta di un piccolo comune [[Carso|carsico]] del [[Friuli-Venezia Giulia]], alla periferia di [[Trieste]], quasi al confine con l'allora [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], oggi [[Slovenia]]. La strada che si vede dalla porta carraia è infatti la [[Strade provinciali della provincia di Trieste|Provinciale 1 del Carso]] nel tratto tra frazione ''Opicina'' di [[Padriciano]] e [[Basovizza]]. Il comprensorio fu costruito originariamente come presidio anglo-americano durante la [[seconda guerra mondiale]], poi utilizzato come rifugio durante l'[[Esodo giuliano dalmata]] nel [[secondo dopoguerra]], quindi riqualificato come area museale del Centro Raccolta Profughi<ref>{{Cita web |url=http://www.padriciano.org/media/curiosit%C3%A0/ |titolo=Soldati, 356 all'alba |accesso=7 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150207052839/http://www.padriciano.org/media/curiosit%C3%A0/ |dataarchivio=7 febbraio 2015 |urlmorto=sì }}</ref>. La palazzina color ocra, nella parte est del comprensorio, sfondo dove il Tenente Fili fa il discorso iniziale, recita la scritta "47° BTG GENIO PIONIERI CASERMA GEN. R. ONORATI M.O.V.M." (Medaglia d'Oro al Valor Militare) ma, per lo stesso motivo sopra scritto, ovvero di conflitto con persone o luoghi della vita reale, sia la caserma, che il Battaglione, che il militare R. Onorati non esistono, e scritte e cartelli usati nel film furono finti e temporanei. Osservando i titoli di coda del film, si nota che R. Onorati altri non è che il direttore di produzione del film.
* La piazzetta di paese inquadrata durante la libera uscita delle leve non è quella di Pontebba, ma sono i lati sud e ovest di Piazza Umberto I, dove appare anche il monumento-colonna della Fontana delle Picche, del comune di [[Oriolo Romano]], in [[Provincia di Viterbo]], un paesino nella zona occidentale del [[Lago di Bracciano]]. L'ingresso di "Birra alla spina" è in realtà il bar ''Meridiana'', presente sulla stessa piazzetta di [[Oriolo Romano|Oriolo]], dove nella versione integrale si vede anche la fidanzata di Scanna, Annina, provenire in auto dalla retrostante piccola via Vittorio Emanuele III.
* L'ospedale militare dove viene ricoverato Scanna e dove rincontra Cabiddu è, in realtà, il padiglione 22 dell'[[Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà|ospedale psichiatrico provinciale di Santa Maria della Pietà]] a [[Roma]], ormai dismesso da tanti anni; il XXII era il padiglione più grande ed ospitava circa 320 pazienti [[Epilessia|epilettici]], [[Demenza di Alzheimer|dementi senili]] e [[Schizofrenia|schizofrenici]]. Cabiddu finge per essere congedato attraverso l'Art. 41 D.P.R. 1008/1985 (congedo dal servizio militare per infermità mentale).
* Le manovre di esercitazione militare furono riprese presso delle antiche rovine intorno al Santuario della Madonna del Sorbo, tra [[Campagnano di Roma]] e [[Formello]], [[provincia di Roma]].
=== Le difficoltà nella realizzazione ===
▲La realizzazione non fu priva di difficoltà. I produttori erano scettici e, non credendo alla riuscita di un film italiano "serio" sull'ambiente militare, desideravano un cast di comici per dare al lavoro un'impronta [[demenziale]];
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Il nome del reparto - 47º Battaglione Genio Pionieri - è di pura fantasia; oltretutto l'impiego del reparto nelle manovre nonché i fregi dei copricapo, lascerebbe supporre che si tratti di un reparto di Fanteria anziché del Genio.
▲Nel cast ci sono gli esordienti [[Manlio Dovì]] (in seguito imitatore del [[Il Bagaglino|Bagaglino]]) e [[Pietro Ghislandi]], entrambi rivelatisi nell'edizione 1986-87 di ''[[Fantastico (programma televisivo)|Fantastico]]''. [[Angelo Cabiddu]] lavorava come cameriere in un ristorante [[cucina sarda|sardo]] di Roma e fu incluso "a vista" nel cast da Risi, senza provino<ref>Dante Matelli: «Avanti, ciak!» in ''L'Espresso'', 27 settembre 1987, pag 86</ref>.
Per non avere problemi legali con l'autorità militare circa l'uso non autorizzato delle divise, i costumisti dotarono gli attori di uniformi dell'Esercito Italiano, ma con alcune modifiche:
▲=== Location ===
* quasi tutte le uniformi hanno stellette a sei punte anziché cinque;
* i fregi dei copricapi sono quelli della fanteria, ma senza la canna di uno dei due fucili;
* le mostreggiature ricalcano quelle della fanteria (fiamme a due punte rosse), ma sono di colore giallo (le fiamme gialle a due punte non esistono tra le mostreggiature dell'Esercito);
* il fazzoletto da collo di colore azzurro era in dotazione all'Arma delle Trasmissioni, ma è incoerente sia per un reparto del genio (qual era nella finzione il 47º Battaglione), sia per un reparto di fanteria (come parebbe essere dai fregi).
== Colonna sonora ==
Le musiche originali del [[film]] furono scritte da [[Manuel De Sica]], la canzone ''Soldati'' che apre e chiude il film, è invece scritta e cantata da [[Umberto Smaila]]. Nel corso della pellicola si possono ascoltare alcuni brani in voga nella seconda metà degli [[anni 1980|anni ottanta]], tra cui ''OK Italia'' e ''Tu vuoi l'America'' di [[Edoardo Bennato]], ''[[I Wanna Dance with Somebody (Who Loves Me)]]'' di [[Whitney Houston]], ''[[Papa Don't Preach]]'' di [[Madonna (cantante)|Madonna]], ''[[Gente di mare/Lascia che sia il tuo cuore|Gente di mare]]'' di [[Umberto Tozzi|Tozzi]]-[[Raf]] e viene citato il tema di ''[[Top Gun]]''. A circa metà del film, durante la festa da ballo di fine anno [[1986]], viene proposto, dalla improvvisata
== Distribuzione ==
=== Le versioni home video e televisive ===
Oltre alla versione proiettata nei cinema, della [[pellicola cinematografica]] esistono due versioni, una breve uscita al cinema e poi pubblicata per il mercato ''[[home video]]'' in [[VHS]] e [[DVD]] e una più lunga ideata e pubblicata solo per la televisione dalla durata di 163 minuti circa. Quest'ultima contiene alcune scene non presenti nella prima contenenti anche riferimenti al [[nonnismo]] e momenti che illustrano meglio la psicologia ed il carattere del tenente Fili, espunte dalla versione breve poiché ritenute non gradite.
== Curiosità ==
* I fucili in dotazione ai personaggi sono principalmente dei semi automatici [[M1 Garand]]. In alcune scene appaiono degli [[Beretta AR 70|AR-70]].
* Il Tenente Fili cita l'art. 7 del regolamento di Disciplina Militare, per indicare lo stato di subordinazione del sottoposto ad un superiore, trattandosi invero dell'articolo 5. L'articolo 7 è riferito al riconoscimento della bandiera quale simbolo della Patria<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1986/09/15/086U0545/sg;jsessionid=SeaNtR0Srkes3MGWHRyC4A__.ntc-as1-guri2a}}</ref>.
* Massimo Dapporto avrebbe voluto essere accreditato per questo film come "Massimo Rapporto", visto il suo personaggio, ma non fu possibile per problemi di copyright<ref>{{Cita web|url=https://infodifesa.it/soldati-365-allalba-curiosita-di-un-film-cult-sul-servizio-militare-di-leva/|titolo=Soldati – 365 all’alba. Curiosità di un film cult sul servizio militare di leva|autore=Redazione web|sito=INFODIFESA|data=2022-10-23|lingua=it|accesso=2024-01-03}}</ref>.
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{
{{Marco Risi}}
{{portale|cinema}}
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[[Categoria:Film ambientati in Friuli-Venezia Giulia]]
[[Categoria:Film diretti da Marco Risi]]
[[Categoria:Film con composizioni originali di Manuel De Sica]]
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