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__NOINDEX__
=[[RipsimaVincenzo Nigusanti]]=
*https://www.museodelbali.it/storia/
{{Santo
*http://www.raggionline.com/itinerari/veneto/pdf/itinerari-ignaziani-in%20terra-veneta-04.pdf
|nome= Santa Ripsima
*https://hrcak.srce.hr/clanak/369438
|immagine =St. Hripseme.jpg
 
|note= Vergine e martire
 
|nato=
 
|morto= 9 ottobre [[290]]
{{Vescovo
|venerato da= [[Chiesa cattolica]]<br/>[[Chiesa ortodossa]]<br/>[[Chiesa ortodossa copta]]<br/>[[Chiesa ortodossa etiope]]<br/>[[Chiesa apostolica armena]]
|chiesa = cattolica
|beatificazione=
|nome = Vincenzo Negusanti
|canonizzazione=
|stemma = Template-Bishop.svg
|santuario principale=
|immagine =St. Hripseme.jpg
|ricorrenza= [[4 giugno]] (Chiesa apostolica armena)<br/>[[29 settembre]] (Chiesa cattolica)><br/>[[30 settembre]] (Chiesa ortodossa)<br/>[[9 ottobre]] (Chiesa ortodossa copta, Chiesa ortodossa etiope)<ref name=santi>{{cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/92729|titolo=Sante Ripsima, Gaiana e compagne|sito=Santi, beati e testimoni|accesso=24 gennaio 2018}}</ref><ref name=catholic>{{cita web|lingua=en|url=http://catholicsaints.info/saint-rhipsime/|titolo=Sant Rhipsime|sito=CatholicSaints.Info|accesso=24 gennaio 2018}}</ref><ref name=oca>{{cita web|lingua=en|url=https://oca.org/saints/lives/2018/09/30/102821-martyr-rhipsime-of-armenia|titolo=Martyr Rhipsime of Armenia|sito=Orthodox Church in America|accesso=24 gennaio 2018}}</ref>
|didascalia =
|ruoliricoperti =
|sesso=M
*[[Vescovo]] di [[Diocesi di Arbe|Arbe]] <small>(1514-1567)</small>
*[[Vescovo ausiliare]] di [[principato vescovile di Trento|Trento]] <small>(1538-1539)</small>
|nato =
|ordinato =
|nomvescovo = 20 novembre 1514<ref name=hier>{{cita web|lingua=en|url=https://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bnegus.html|titolo=Bishop Vincenzo Negusanti †|sito=Catholic Hierarchy|accesso=20 ottobre 2025}}</ref>
|consacrato =
|deceduto =
}}
{{Bio
|Nome = RipsimaVincenzo
|Cognome = Negusanti
|PostCognome = ({{armeno|Հռիփսիմէ|Hṙipʿsimē}})
|Sesso = M
|LuogoNascita = Fano
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1487
|LuogoMorte = VagharshapatSaltara
|LuogoMorteLink = Echmiadzin
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 2901573
|AttivitàEpoca = santa1400
|Epoca2 = 1500
|Nazionalità = armena
|Attività = vescovo cattolico
|FineIncipit = fu una vergine che subì il martirio in [[Armenia]], ed è venerata come [[santa]] da diverse [[Chiese cristiane]]
|Nazionalità = armenaitaliano
}}
 
==Agiografie Biografia ==
Appartenente alla nobile famiglia dei conti della Cerbara, fu uomo di grande erudizione, esperto in [[lingua greca]] ed [[lingua ebraica|ebraico]]. Entrò giovanissimo nella famiglia cardinalizia di [[Adriano Castellesi]] da [[Tarquinia|Corneto]], del quale fu segretario.
le informazioni certe sulla vita di Ripsima sono scarsissime; è appurato che venne martirizzata insieme ad altre compagne a [[Vagharshapat]], e assieme a loro è considerata [[protomartire]] d'[[Armenia]]<ref name=catholic/>.
 
Fu [[protonotario apostolico]] e prelato domestico di [[papa Leone X]], il quale il 20 novembre [[1514]] lo elesse [[diocesi di Arbe|vescovo di Arbe]], in [[Dalmazia]]<ref name=weber>{{cita|Weber|pp. 100-103.|Weber}}</ref>; l'anno seguente la sua nomina venne approvata dalla [[Repubblica di San Marco]]. Poiché Nigusanti non aveva ancora raggiunto l'età canonica, dovette attendere alcuni anni prima di ricevere la consacrazione episcopale. Come era d'uso, non risiedette ad Arbe ma visse abitualmente a [[Venezia]], governando la sua diocesi attraverso vicari.
Col tempo, sono state scritte diverse [[agiografia|agiografie]] fantasiose sulla storia di Ripsima<ref name=catholic/>, che viene narrata generalmente come segue: Ripsima sarebbe stata una giovane nobildonna [[Roma|romana]], rinomata per la propria straordinaria bellezza, che viveva in una [[comunità monastica]] femminile guidata da una donna di nome Gaiana. Per sfuggire alle mire dell'imperatore [[Diocleziano]] (o [[Massenzio]]), tutte queste donne fuggirono da Roma, riparando in Armenia dopo essere transitate per l'[[Egitto]], la [[Palestina]] e la [[Siria]]; l'imperatore contattò quindi [[Tiridate III]], re d'Armenia, chiedendogli di rimandare indietro Ripsima o di sposarla lui stesso<ref name=oca/><ref name=santi/>.
 
Partecipò al [[concilio Lateranense V]], quindi accompagnò il cardinale [[Ippolito de' Medici]] nella sua [[Legato pontificio|legazione]] in [[Ungheria]]<ref name=weber/>.
Tiridate la fece cercare dai suoi servi che, una volta trovatala, le intimarono di sottomettersi al volere del re; Ripsima dichiarò invece che lei e le sue compagne erano già sposate con [[Cristo]] e che quindi non potevano prendere un altro marito sulla terra; dal cielo si udì quindi una voce che disse a Ripsima: "Sii coraggiosa e non avere paura, perché Io sono con te"<ref name=oca/>. Infuriato, Tiridate la diede ai torturatori, che le strapparono la lingua, le aprirono lo stomaco, l'accecarono e quindi la uccisero: ispirate da lei, Gaiana e altre due donne scelsero di seguire la stessa sorte, mentre tutte le altre vergini vennero passate a fil di spada, e i loro corpi gettati alle bestie<ref name=oca/>. L'unica superstite, [[santa Nino]], riparò in [[Georgia]].
 
Nella cappella privata della propria residenza nel sestiere [[Dorsoduro]], nel giugno [[1537]] conferì gli [[ordine sacro|ordini sacri]] a [[Ignazio di Loyola]] e ai suoi primi soci della [[Compagnia di Gesù]] ([[Simão Rodrigues]], [[Diego Laínez]], [[Alfonso Salmerón]], [[Nicolás Bobadilla]], [[Francesco Saverio]] e Giovanni Cadurio); il 10 del mese gli [[ordini minori]], il 15 e il 17 [[suddiaconato]] e [[diaconato]], e il 24 il [[presbiterato]] (tranne che a Salmerón, troppo giovane)<ref name=weber/>.
Come punizione per i loro misfatti, Tiridate e i suoi servitori vennero tormentati dai [[demoni]] e, impazziti, fuggirono nelle foreste come animali selvatici<ref name=oca/>. Il re venne più tardi guarito dall'intervento di [[san Gregorio Illuminatore]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.newadvent.org/cathen/07023a.htm|titolo=Gregory the Illuminator|sito=New Advent - Catholic Encyclopedia|accesso=24 gennaio 2018}}</ref>.
 
Successivamente divenne [[vescovo suffraganeo]] per [[Bernardo Clesio]] nel [[principato vescovile di Trento]], dove è documentato a partire dal 24 agosto 1538, quando consacrò la [[Chiesa dell'Assunzione di Maria (Bresimo)|cappella di Santa Maria]] a [[Baselga (Bresimo)|Baselga]] di [[Bresimo]] (e, due giorni dopo, due altari laterali della stessa); il 1° marzo 1539 dedicò gli altari laterali della [[chiesa di San Vigilio (Ossana)|chiesa di San Vigilio]] a [[Ossana]], e il 4 marzo un altro nella [[chiesa di Santa Maria Assunta (Cles, Mechel)|chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Mechel (Cles)|Mechel]]. Il successivo 17 marzo prese possesso della [[diocesi di Bolzano-Bressanone|sede vescovile di Bressanone]] per procura del Clesio, che ne era diventato [[amministratore apostolico]], e il 25 aprile gli venne conferita la parrocchia di [[Cavalese]]; il giorno seguente consacrò la [[chiesa di Santa Maria Assunta (Mezzocorona)|chiesa di Santa Maria Assunta]] di [[Mezzocorona]], e il 5 ottobre due altari in [[Chiesa di Sant'Antonio (Cavedine)|Sant'Antonio]] a [[Stravino]]. L'ultimo atto di cui si abbia notizia in Trentino, risalente al 30 ottobre 1539, è il conferimento della [[tonsura]] a Iacopo, figlio di Alberto [[Roccabruna (famiglia)|Roccabruna]]<ref name=weber/>.
 
Nel 1540 fu suffraganeo per la [[diocesi di Verona]]; a novembre 1546, dopo un primo rifiuto, accettò lo stesso incarico in [[diocesi di Brescia]], su richiesta del vescovo cardinal [[Andrea Corner (cardinale)|Corner]], mantenendolo sino al 1550<ref name=weber/>
 
Il 12 aprile del 1561 tornò a [[Trento]] per il [[Concilio di Trento|Trento]], dove celebrò i vespri in [[duomo di Trento|cattedrale]] al 14 maggio e cantò la messa del giorno dopo per la festa dell'[[Ascensione (festività)|Ascensione]]; era ancora in città a metà gennaio dell'anno seguente<ref name=weber/>.
 
Nel [[1569]], raggiunti gli ottant'anni, chiese al papa di poter abbandonare il governo della diocesi di Arbe; si ritirò nel suo castello di Saltare, presso [[Pesaro]], dove morì pochi anni dopo.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* Daniele Farlati, ''Ecclesia Jadertina cum suffraganeis, et ecclesia Zagabriensis'', apud Sebastianum Coleti, Venetiis 1775, p.&nbsp;264.
* Konrad Eubel, ''Hierarchia catholica'', vol. III, sumptibus et typis librariae Regensbergianae, Monasterii 1923, p.&nbsp;115.
*{{cita libro|cognome=Weber|nome=Simone|wkautore=Simone Weber|titolo=I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento|anno=1932|cid=Weber|città=Trento|editore=Aor}}
 
==Collegamenti esterni==
==Altri progetti==
{{collegamenti esterni}}
{{interprogetto}}
 
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Arbe|Vescovo di Arbe]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 20 novembre 1514 - 1567
|precedente = Alvise Malombra
|successivo = Biagio Sideneo
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portalePortale|biografie|cattolicesimo}}
<nowiki>
[[Categoria:SantiVescovi perdi nomeArbe]]
[[Categoria:Vescovi ausiliari di Trento]]
</nowiki>