Pozzuoli: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Pozzuoli
|Panorama = Pozzuoli porto 1130686.JPG
|Didascalia =Porto di Pozzuoli con il centro storico
|Bandiera = Pozzuoli-GonfaloneBandiera.pngsvg
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=Pozzuoli-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Campania Napoli
|Amministratore locale = Luigi Manzoni
|Divisione amm grado 2=Napoli
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Amministratore locale=Vincenzo Figliolia
|Data elezione = [[Elezioni comunali in Campania del 2022#Pozzuoli|14-7-2022]]
|Partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezioneistituzione =7-5-2012
|Altitudine =
|Data istituzione=
|Sottodivisioni = 14 ''(vedi [[#Geografia antropica|sotto]])''
|Altitudine=
|Divisioni confinanti = [[Bacoli]], [[Giugliano in Campania]], [[Napoli]], [[Quarto (Italia)|Quarto]]
|Superficie=43.44
|Zona sismica = 2
|Note superficie=
|Gradi giorno = 979
|Abitanti=81231
|Nome abitanti = puteolani (“puzzulani” nel dialetto locale)
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2017.
|Patrono = [[Procolo di Pozzuoli|san Procolo]]
|Aggiornamento abitanti=31-8-2017
|Festivo = 16 novembre
|Sottodivisioni=Arco Felice, Campana Annunziata, [[Cuma]], [[Licola]] Centro, Licola Lido, [[Lucrino]], Montenuovo, [[Monterusciello]], Pisciarelli, Toiano
|PIL =
|Divisioni confinanti=[[Bacoli]], [[Giugliano in Campania]], [[Nona Municipalità di Napoli|IX]] e [[Decima Municipalità di Napoli|X Municipalità di Napoli]], [[Quarto (Italia)|Quarto]]
|PIL procapite =
|Zona sismica=2
|Mappa = Map of comune of Pozzuoli (province of Naples, region Campania, Italy).svg
|Gradi giorno=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Pozzuoli nella [[città metropolitana di Napoli]]
|Nome abitanti=puteolani
|Patrono=[[Procolo di Pozzuoli|san Procolo]]
|Festivo=16 novembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Pozzuoli (province of Naples, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Pozzuoli nella [[città metropolitana di Napoli]]
}}
'''Pozzuoli''' (''PëzzulëPezzule''<ref>''Antonio Altamura'', Dizionario dialettale napoletano, 1968, 2ª ediz., Fausto Fiorentino ([[Napoli]])</ref><ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=516 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/516 }}</ref> {{IPA|/pətˈtsulə/}} in [[dialetto napoletano|lingua napoletana|napoletano]], {{IPA|/pətˈtsəulə/}} nella variante puteolana, talvolta anche ''Pezzuole'') è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:81831Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Napoli]] in [[Campania]]. Fa parte dell'area urbana di [[Napoli]], risultando strettamente conurbato con la città capoluogo.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Pozzuoli NASA ISS004-E-5376 modified.jpg|thumb|left|Il golfo di Pozzuoli visto dal satellite.|248x248px]]
[[File:Pozzuoli NASA ISS004-E-5376 modified.jpg|thumb|Il [[golfo di Pozzuoli]] visto dal satellite]]
 
Situata sull'[[golfo di Pozzuoli|omonimo golfo]], Pozzuoli si trova in un'area vulcanica, i [[Campi Flegrei]] (cioè ''campi ardenti''), una [[Supervulcano|grande caldera]] attiva.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=M.A|cognome=Di Vito|data=1999-8|titolo=Volcanism and deformation since 12,000 years at the Campi Flegrei caldera (Italy)|rivista=Journal of Volcanology and Geothermal Research|volume=91|numero=2-4|pp=221-246|lingua=en|accesso=21 marzo 2019|doi=10.1016/S0377-0273(99)00037-2|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0377027399000372|nome2=R|cognome2=Isaia|nome3=G|cognome3=Orsi | issn = 0377-0273}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anna|cognome=Tramelli|nome2=Vincenzo|cognome2=Convertito|nome3=Cataldo|cognome3=Godano|data=22 maggio 2024|titolo=b value enlightens different rheological behaviour in Campi Flegrei caldera|rivista=Communications Earth & Environment|volume=5|numero=1|pp=1-6|lingua=en|accesso=22 maggio 2024|doi=10.1038/s43247-024-01447-y|url=https://www.nature.com/articles/s43247-024-01447-y}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-sismico-e-vulcanico/campi-flegrei/flegrei-inquadramento|titolo=Osservatorio Vesuviano - I Campi Flegrei - Inquadramento|sito=www.ov.ingv.it|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
Situata sull'omonimo [[golfo]], Pozzuoli si trova in un'area vulcanica, i [[Campi Flegrei]] (cioè ''campi ardenti''), che comprende un [[vulcano]] ancora in attività, la [[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]].
 
Gran parte del territorio è collinare, comprendendo diversi crateri vulcanicidi origine vulcanica, tra cui uno dei più noti è quello della [[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]], formatosi circa {{formatnum:4000}} anni fa<ref>{{Cita pubblicazione|nome=S.|cognome=Caliro|data=2007-6|titolo=The origin of the fumaroles of La Solfatara (Campi Flegrei, South Italy)|rivista=Geochimica et Cosmochimica Acta|volume=71|numero=12|pp=3040-3055|lingua=en|accesso=21 marzo 2019|doi=10.1016/j.gca.2007.04.007|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0016703707001895|nome2=G.|cognome2=Chiodini|nome3=R.|cognome3=Moretti}}</ref>. Altri [[Cratere vulcanico|crateri vulcanici]] sono gli [[Astroni]], [[Monte Nuovo]] (formatosi durante l'ultima eruzione dei [[Campi Flegrei]], nel 1538<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mauro|cognome=Di Vito|data=1º agosto 1987|titolo=The 1538 Monte Nuovo eruption (Campi Flegrei, Italy)|rivista=Bulletin of Volcanology|volume=49|numero=4|pp=608-615|lingua=en|accesso=20 marzo 2019|doi=10.1007/BF01079966|url=https://doi.org/10.1007/BF01079966|nome2=Lucio|cognome2=Lirer|nome3=Giuseppe|cognome3=Mastrolorenzo}}</ref>) e quello che ospita il [[lago d'Averno]]. Da questa zona il suolo scende abbastanza ripidamente verso sud ([[golfo di Pozzuoli]]), mentre più graduale è la discesa verso ovest, ove insiste un'area pianeggiante presso il litorale[[Litorale domitioDomitio]].
 
FenomenoUn geosismicofenomeno [[Geofisica|geofisico]] tipico di questa città e dell'intera area dei [[Campi Flegrei]] è il [[bradisismo]], ossia il sollevamento e l'abbassamento della crostasuperficie terrestre a seguito dell'aumentodi dellavariazioni di pressione sotterranea legate ad attività magmatico-idrotermale<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Chiodini|data=2003-4|titolo=Magma degassing as a trigger of bradyseismic events: The case of Phlegrean Fields (Italy): MAGMA DEGASSING AND BRADYSEISM|rivista=Geophysical Research Letters|volume=30|numero=8|lingua=en|accesso=21 marzo 2019|doi=10.1029/2002GL016790|url=http://doi.wiley.com/10.1029/2002GL016790|nome2=Micol|cognome2=Todesco|nome3=Stefano|cognome3=Caliro}}</ref>. Il rapido innalzamento del livello del [[mare]]suolo che coinvolse negli [[anni 1980ottanta l'area Flegrea<ref>{{Cita pubblicazione|anninome=F.|cognome=Barberi|data=1º ottanta]]giugno 1984|titolo=Phlegraean Fields 1982–1984: Brief chronicle of a volcano emergency in a densely populated area|rivista=Bulletin Volcanologique|volume=47|numero=2|pp=175-185|lingua=en|accesso=20 marzo 2019|doi=10.1007/BF01961547|url=https://doi.org/10.1007/BF01961547|nome2=G.|cognome2=Corrado|nome3=F.|cognome3=Innocenti}}</ref>, rese necessario il riposizionamento del porto, chedi fuPozzuoli riposizionatodi circa 50 [[metro|metri]] più avanti rispetto alla collocazione precedente.
 
==Origini del nome==
==Storia==
Fondata con il nome di ''Dicearchia'' (governo giusto), nel 338 a.C. fu conquistata dai [[Civiltà romana|Romani]] che le cambiarono il nome in ''Puteoli'' (piccoli pozzi) forse per le numerose [[Terme Stufe di Nerone|sorgenti termominerali]] presenti in zona<ref name=storia>{{cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/percorso-archeologico-del-rione-terra/cenni-storici/|titolo=Cenni storici |accesso=29 luglio 2023 |urlarchivio=https://archive.is/20230729195742/https://comune.pozzuoli.na.it/percorso-archeologico-del-rione-terra/cenni-storici/ |urlmorto=no}}</ref>.
[[File:The Ancient Library - Pozzuoli.jpg|thumb|upright=1.4|Pozzuoli in una pubblicazione del 1864]]
 
===Dicearchia= Storia ==
{{D|Storia di Pozzuoli|commento = Si potrebbe creare nuova voce da ampliare}}
=== ''Dicearchia'' ===
Nel 530 a.C. alcuni profughi provenienti dall'isola greca di [[Samo (isola)|Samo]], sfuggiti alla tirannide di [[Policrate]], approdarono presso le coste puteolane e fondarono, con il consenso di [[Cuma]], la città di Dicearchia, che in greco significa "(città) del giusto governo". Fino a oggi di Dicearchia esiste solo una fonte scritta pervenuta a noi, ma della presunta città non è stato rinvenuto alcun resto.
 
Non è noto se lo sbarco sulle coste puteolane avvenne per caso o se i Sami si mossero secondo un piano prestabilito. Charles Dubois, uno dei più illustri studiosi della storia antica di Pozzuoli, avanza un'ipotesi che, per la sua fondatezza, merita di essere presa in considerazione: «I contatti tra i Sami e i Cumani che erano originari di Calcide, furono verosimilmente facilitati dal ricordo delle vecchie tradizioni di amicizia che esistevano tra Samo e Calcide. Quest'amicizia che il Pais rileva a tal proposito, s'era manifestata durante la lotta che mise alle prese le città euboiche di [[Eretria (città antica)|Eretria]] e di [[Calcide (Eubea)|Calcide]] nella seconda metà del VII secolo, lotta provocata dalla rivalità delle due città in relazione ai loro rapporti commerciali in Oriente ed in Occidente. In questa guerra che ebbe carattere internazionale o interellenico, i Sami si posero accanto a Calcide. L'amicizia dei Sami, dei Calcidesi e delle colonie euboiche dell'Italia e della Sicilia, ebbe certamente peso sulla fusione che si operò tra le genti di Cuma ed i fuggiaschi di Samo».
Nel [[531 a.C.]] approdarono presso le coste puteolane alcuni profughi di Samo, sfuggiti alla tirannide di [[Policrate]] e fondarono, con il consenso di [[Cuma]], la città di Dicearchia cioè del giusto governo. Fino ad oggi di Dicearchia esiste solo una fonte scritta e pervenuta fino a noi, ma della presunta città non è stata rinvenuta una sola pietra.
 
Non sappiamo, però, se lo sbarco dei Sami avvenne per caso o secondo un piano prestabilito. Charles Dubois, uno dei più illustri studiosi della storia antica di Pozzuoli, avanza un'ipotesi che, per la sua fondatezza, merita di essere presa in considerazione. ''I contatti tra i Sami ed i Cumani che erano originari di Calcide, furono verosimilmente facilitati dal ricordo delle vecchie tradizioni di amicizia che esistevano tra Samo e Calcide. Quest'amicizia che il Pais rileva a tal proposito, s'era manifestata durante la lotta che mise alle prese le città euboiche di Eretria e di Calcide nella seconda metà del VII secolo, lotta provocata dalla rivalità delle due città in relazione ai loro rapporti commerciali in Oriente ed in Occidente. In questa guerra che ebbe carattere internazionale o interellenico, i Sami si posero accanto a Calcide. L'amicizia dei Sami, dei Calcidesi e delle colonie euboiche dell'Italia e della Sicilia, ebbe certamente peso sulla fusione che si operò tra le genti di Cuma ed i fuggiaschi di Samo''.
 
Dicearchia visse alle dipendenze di Cuma e, pertanto, difese con essa l'ellenismo della [[Campania antica|Campania]], prima contro gli [[etruschi]] e poi contro i [[sanniti]].
 
===Pozzuoli sotto i sanniti: ''Fistelia''?===
[[File:Phistelia AR Obol 189634.jpg|alt=Moneta di Fistelia.|sinistra|thumb|[[Obolo]] di Fistelia.]]
I sanniti occuparono Dicearchia nel 421 a.C. in seguito alla conquista sannitica di Cuma e del suo territorio. Con i [[sanniti]] Dicearchia, che secondo alcuni studiosi avrebbe cambiato il nome in quello di [[Fistelia]]<ref>[[E. T. Salmon]], Samnium and the Samnites, Cambridge 1967, pp. 71, 72 n. 3, 117 n. 4. Altri autori però sostengono che la collocazione di Fistelia sia al confine tra Campania e [[Sannio]] o nella pianura campana: [[Arthur Sambon]], Les monnates antiques de l'Italie. Étrurie, Ombrie, Picenum, Samnium, Campanie (Cumes et Naples), Parigi, 1903, pag. 33 e ss 826-847 e pl. IV; [[Ettore Pais]], i Daunii e gli Umbri della Campania in "Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei - Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche", serie V vol XV, Roma 1906 seduta del 21 gennaio, pp. 31-32, 35-36; id. Ricerche di storia e geografia storica, Bologna, 1922, II, pp. 201 e seguenti.</ref>, godette di una notevole autonomia politica e commerciale, favorita, quest'ultima, dalla ottima posizione del suo porto e dai contatti che essa ebbe con il retroterra campano.
I sanniti occuparono Dicearchia nel 421 a.C. dopo aver conquistato Cuma. Con i [[sanniti]] Dicearchia, che secondo alcuni studiosi avrebbe cambiato il nome in quello di [[Fistelia]]<ref>[[E. T. Salmon]], Samnium and the Samnites, Cambridge 1967, pp. 71, 72 n. 3, 117 n. 4. Altri autori però sostengono che la collocazione di Fistelia sia al confine tra Campania e [[Sannio]] o nella pianura campana: [[Arthur Sambon]], Les monnates antiques de l'Italie. Étrurie, Ombrie, Picenum, Samnium, Campanie (Cumes et Naples), Parigi, 1903, pag. 33 e ss 826-847 e pl. IV; [[Ettore Pais]], i Daunii e gli Umbri della Campania in "Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei - Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche", serie V vol XV, Roma 1906 seduta del 21 gennaio, pp. 31-32, 35-36; id. Ricerche di storia e geografia storica, Bologna, 1922, II, pp. 201 e seguenti.</ref>, godette di una notevole autonomia politica e commerciale, favorita, quest'ultima, dalla ottima posizione del suo porto e dai contatti che essa ebbe con il retroterra campano.
 
=== ''Puteoli'' ===
{{D|Puteoli|commento = Si potrebbe creare nuova voce da ampliare}}
L'occupazione romana della Campania, avvenuta nel 338 a.C., segnò la romanizzazione anche della città greco-sannita, come dimostra l'uso del nuovo nome latino di Puteoli (che significa piccoli pozzi, forse a causa delle numerose sorgenti di acque termo-minerali che vi si trovano). A quanto si evince dal lessico di [[Sesto Pompeo Festo]] (II sec. d.C.), è lecito pensare che probabilmente l'attribuzione alla località del nome di ''Puteoli'' (‘piccoli pozzi putidi’) avvenne in modo alquanto superficiale e frettoloso da parte dei Romani. Questi ultimi, infatti, forse assimilarono impropriamente fumarole, fangaie e laghetti termali, formazioni naturali dal forte odore simile a quello delle uova marce, ai ''puticoli'', cioè ai fossi puzzolenti scavati nelle rozze campagne protostoriche per seppellirvi alla spiccia i cadaveri.<ref>Sesto Pompeo Festo, ''De verborum significatione'', Parte I, pp. 272-273, Budapest, 1889.</ref>
 
Roma, che durante la [[seconda guerra punica]] (218-201 a.C.) aveva sperimentato l'importanza strategica del porto di Puteoli, vi stabilì nel 195 a.C. una colonia marittima. La conquista romana dell'Oriente e l'esigenza di avere uno scalo aperto ai traffici con esso, fecero di Puteoli il porto mediterraneo di Roma. «''Le possibilità che offriva il retroterra campano di scambio di prodotti agricoli e industriali con le mercanzie d'oltremare e speciali tariffe doganali» - scrive [[Amedeo Maiuri]] - «assicurarono al porto puteolano un regime di preferenza rispetto a quello di Napoli e di concorrenza al porto di Delo. Una moltitudine varia e poliglotta, vi affollava il quartiere del suo emporio marittimo, vi stabiliva aziende (''stationes'') di commercio e di trasporto; vi formava corporazioni professionali di arti e mestieri e associazioni religiose professanti i culti della loro patria d'origine e della loro fede; Greci delle isole e della costa d'Asia, Tiri ed Eliopolitani, Ebrei e Cristiani con la loro prima comunità, legata al ricordo dello sbarco dell'Apostolo Paolo nel febbraio dell'anno 61».''
L'occupazione romana della Campania, avvenuta nel 338 a.C., segnò la romanizzazione della città greco-sannitica. Il suo nuovo nome latino di Puteoli che significa piccoli pozzi, forse a causa delle numerose sorgenti di acque termo-minerali che vi si trovano, ne è la prova.
Roma, che durante la seconda guerra punica (218-201 a.C.) aveva sperimentato l'importanza strategica del porto di Puteoli, vi dedusse, nel 195 a.C. una colonia marittima.
 
«[[Nabatei]] ed Etiopi le dettero presto il carattere, il colore, il costume di un porto greco-orientale, sicché Lucilio poteva chiamarla fin dal 126 a.C. Delus minor e Stazio all'età di Domiziano, litora mundi hospita».
La conquista romana dell'Oriente e l'esigenza di avere uno scalo aperto ai traffici con esso, fecero di Puteoli il porto mediterraneo di Roma. ''Le possibilità che offriva il retroterra campano di scambio di prodotti agricoli e industriali con le mercanzie d'oltremare e speciali tariffe doganali'' scrive Amedeo Maiuri '' assicurarono al porto puteolano un regime di preferenza rispetto a quello di Napoli e di concorrenza al porto di Delo. Una moltitudine varia e poliglotta, vi affollava il quartiere del suo emporio marittimo, vi stabiliva aziende(''stationes'') di commercio e di trasporto; vi formava corporazioni professionali di arti e mestieri e associazioni religiose professanti i culti della loro patria d'origine e della loro fede; Greci delle isole e della costa d'Asia, Tiri ed Eliopolitani, Ebrei e Cristiani con la loro prima comunità, legata al ricordo dello sbarco dell'Apostolo Paolo nel febbraio dell'anno 61''.
[[File:Scène de port, fresque.jpg|alt=Affresco dell'antica città di Stabiae rappresentante il porto di Puteoli.|miniatura|Affresco dell'antica città di ''[[Stabia]]e'' rappresentante il porto di Puteoli.]]
Un lungo, e non sempre tranquillo, periodo di vita municipale diede a Puteoli il carattere e il titolo di colonia; altrettanto fece [[Vespasiano]] (69-79 d.C.) che le assegnò anche una parte dell'agro capuano come premio per essere stata dalla sua parte nella lotta contro [[Vitellio]].
 
Con la sistemazione del porto di [[Ostia (città antica)|Ostia]], iniziato da [[Claudio]] nel 42 d.C., terminato da [[Nerone]] nel 54 d.C. e ampliato da [[Traiano]] fra gli anni 100 e 106 d.C., la fortuna di Puteoli cominciò a declinare lentamente, sebbene il suo porto svolgesse ancora il ruolo di scalo principale della Campania al tempo di [[Antonino Pio]] (138-161 d.C.) che nel 139 d.C. ne riparò il molo dissestato da una mareggiata. Un'operazione analoga di ristrutturazione del porto, danneggiato dal mare, è attestata ancora al tempo dell'imperatore [[Teodosio I|Teodosio]], alla fine del [[IV secolo]].
''Nabatei ed Etiopi le dettero presto il carattere, il colore, il costume di un porto greco-orientale, sicché Lucilio poteva chiamarla fin dal 126 a.C. Delus minor e Stazio all'età di Domiziano, litora mundi hospita''.
 
Il progressivo sprofondamento del litorale puteolano, causato dal bradisismo, costrinse gli abitanti a lasciare, verso la fine del [[V secolo]] o agli inizi del [[VI secolo]], la parte bassa e i quartieri portuali della città e a stabilirsi sull'altura che un tempo fu, quasi certamente, l'acropoli di Dicearchia. Questa fu cinta di mura e diventò, così, il castro puteolano ossia il centro fortificato per difendere la popolazione dalle incursioni nemiche.
Dopo un lungo e non sempre tranquillo periodo di vita municipale diede a Puteoli il carattere ed il titolo di colonia; altrettanto fece Vespasiano (69-79 d.C.) che le assegnò anche una parte dell'agro capuano per premiarla di essere stata dalla sua parte nella lotta contro Vitellio.
 
=== Il Cristianesimo ===
Con la sistemazione del porto d'Ostia, iniziato da Claudio nel 42 d.C. , terminato da Nerone nel 54 d.C. ed ampliato da Traiano fra gli anni 100 e 106 d.C., la fortuna di Puteoli cominciò a declinare lentamente, sebbene il suo porto svolgesse ancora, al tempo di Antonino Pio (138-161 d.C.) che nel 139 d.C. ne riparò il molo dissestato da una mareggiata, il ruolo di scalo principale della Campania. Con il tempo anche questa funzione andò scemando sino a scomparire del tutto alla fine del IV secolo.
L'esistenza a Pozzuoli di una comunità cristiana ben organizzata sin dal [[I secolo]] è testimoniata dal libro degli [[Atti degli Apostoli]]: in viaggio da [[Reggio Calabria]] a [[Roma]], a causa di un forte vento di scirocco, la nave di [[Paolo di Tarso|Paolo]] si fermò nella città campana e l'apostolo, accogliendo l'invito di alcuni fratelli, vi rimase una settimana ([[Atti degli Apostoli|At]] {{Passo biblico|at|28,13-14|libro=no}}).
 
Puteoli ebbe anche i suoi martiri: [[Sant'Artema|Artema]], [[Procolo di Pozzuoli|Procolo]], Acuzio ed Eutiche, [[San Gennaro|Gennaro]], [[Sossio di Miseno|Sosso]], Festo, [[Desiderio di Vienne|Desiderio]].
Il progressivo sprofondamento del litorale puteolano, causato dal bradisismo, costrinse gli abitanti a lasciare, verso la fine del V secolo o agli inizi del VI secolo, la parte bassa e i quartieri portuali della città e a stabilirsi sull'altura che un tempo fu, quasi certamente l'acropoli di Dicearchia. Questa fu cinta di mura e diventò, così, il castro puteolano ossia il centro fortificato per difendere la popolazione dalle incursioni nemiche.
 
===Il CristianesimoEtà medievale ===
[[File:De balneis puteolanis.png|alt=<nowiki>Raffigurazione di Pozzuoli in epoca medievale (dal [[De Balneis Puteolanis]]).</nowiki>|sinistra|miniatura|Raffigurazione di Pozzuoli in epoca medievale (dal [[De Balneis Puteolanis]]).]]
L'esistenza a Pozzuoli di una comunità cristiana ben organizzata sin dal [[I secolo]] è testimoniata dal libro degli [[Atti degli Apostoli]]: in viaggio da [[Reggio Calabria|Reggio]] a [[Roma]], a causa di un forte vento di scirocco, la nave di [[Paolo di Tarso|Paolo]] si fermò nella città campana e l'apostolo, accogliendo l'invito di alcuni fratelli, vi rimase una settimana ([[Atti degli Apostoli|At]] {{Passo biblico|at|28,13-14}}).
In epoca tardo imperiale, Puteoli risentì certamente delle crisi imperiali sempre più frequenti, ma come dimostrato alcune iscrizioni relative a lavori pubblici, restauri e personaggi civici illustri si può dedurre che continuò ad avere benessere. Dal [[IV secolo]] si presentarono problemi di insabbiamento dovuti al bradisismo che porteranno la costa all’immersione fino al livello massimo di 4 metri sotto il livello del mare nel X secolo.
Dal [[Sacco di Roma (410)|sacco di Roma]] di [[Alarico I|Alarico]] si perdono le notizie di Puteoli. Dato il suo passaggio per [[Capua (città antica)|Capua]] e [[Nola]], è lecito supporre che abbia razziato anche la città di Puteoli, cosa asserita ad esempio da Scipione Mazzella.<ref name=":Mazz">{{Cita libro|autore=Tomaso Costo|titolo=Ragionamenti di Tomaso Costo intorno alla descrizzione del Regno di Napoli, et all'antichità di Pozzuolo di Scipione Mazzella|url=https://archive.org/details/bub_gb_zqCi8K1925oC/page/n15/mode/2up|anno=1595}}</ref> Ciò comportò certamente un abbandono delle attività marittime e l'arroccamento della popolazione sul ''castrum'', ovvero la zona pari all'attuale [[Rione Terra]].<ref name=":fiore">{{Cita web|url=https://www.archeoflegrei.it/pozzuoli-nel-medioevo/|titolo=Pozzuoli e i Campi Flegrei nel medioevo|autore=Cristiano Fiorentino|sito=archeoFlegrei|data=6 gennaio 2020|accesso=19 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Savino Eliodoro|titolo=Campania tardoantica (284-604 d.C)|anno=2005|editore=Edipuglia}}</ref>
 
La zona costiera, nonostante il decadimento, a quanto pare rimase ancora frequentata, grazie alla presenza anche di sorgenti termali che continuarono a essere utilizzate per tutto il Medioevo: autori come [[Felice (console 511)|Felice]], [[Cassiodoro]] e [[Beniamino di Tudela]] documentano l’interesse per i bagni flegrei da parte dei vari invasori [[Vandali]], [[Goti]] e [[Longobardi]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Silvia|cognome=Maddalo|data=2007|titolo=I bagni di Pozzuoli nel Medioevo : il De balneis Puteolanis [Texte]|rivista=Publications de l'École Française de Rome|volume=383|numero=1|pp=79-92|accesso=19 maggio 2024|url=https://www.persee.fr/doc/efr_0223-5099_2007_act_383_1_9111}}</ref>
Puteoli ebbe anche i suoi martiri: [[Sant'Artema|Artema]], [[Procolo di Pozzuoli|Procolo]], Acuzio ed Eutiche, [[San Gennaro|Gennaro]], [[Sossio di Miseno|Sosso]], Festo, Desiderio.
La zona flegrea subì una nuova razzia da [[Totila]], re degli Ostrogoti.<ref>{{Cita libro|autore=[[Procopio di Cesarea|Procopio]]|titolo=De Bello Gotico}}</ref> Nel 715, [[Romualdo II di Benevento]] promosse un nuovo saccheggio di Pozzuoli, e nel 866 capitò all'insediamento di [[Miseno (Bacoli)|Miseno]], da parte degli [[arabi]].<ref name=":fiore" />
 
Fino alla fine del XII secolo, l'intera zona dei Campi Flegrei divenne dunque una terra di razzie e incursioni, sia via terra che via mare, e il ''Castrum Putheolorum'' fu conteso tra il [[Ducato di Napoli]] e il [[Regno normanno]], fino alla vittoria di quest'ultimo.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
Nella città sono presenti diversi luoghi di culto di grande interesse artistico - religioso. Tra questi vanno menzionati: la [[Cattedrale di Pozzuoli|cattedrale di San Procolo]], il [[santuario di San Gennaro alla Solfatara|santuario di San Gennaro]], la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]], la [[Chiesa dei Santi Francesco e Antonio]], la [[Chiesa di San Marco (Pozzuoli)|Chiesa di San Marco]], la [[Chiesa del Santissimo Nome di Gesù (Pozzuoli)|Chiesa di San Giuseppe]] e la [[Chiesa di Santa Maria della Consolazione (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria della Consolazione]].
 
Nel 1198, secondo alcune fonti storiche<ref name=":Mazz" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Scandone|autore2=Lisetta Giacomelli|titolo=The relevance of the 1198 eruption of Solfatara in the Phlegraean Fields (Campi Flegrei) as revealed by medieval manuscripts and historical sources|rivista=ScienceDirect|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0377027309003643}}</ref>, ci fu un'eruzione della Solfatara, sebbene di modeste dimensioni, che peggiorò ulteriormente le condizioni di vita in zona, che testimonianze dell'epoca dipingevano come molto decadenti.<ref>{{Cita libro|nome=Vincenzo Ciarlanti|titolo=Guibaldo, Abate Cassinese, lettera all’imperatore Lotario|capitolo=IV}}</ref>
==== Cattedrale di Pozzuoli ====
{{vedi anche|Cattedrale di Pozzuoli}}
 
Con l'avvento del Regno di [[Federico II di Svevia|Federico II]], la situazione per l'area puteolana migliorò: rimanendo comunque un castrum territorialmente differenziato da quello cumano, senza alcun titolo politico o amministrativo, con la nuova monarchia angioina Puteoli fu concessa in feudo da [[Carlo I d'Angiò|Carlo I d’Angiò]] a Jean de Maflers nel 1271, poi a Ludovico de Mons nel 1283 e da [[Carlo II di Napoli|Carlo II d’Angiò]] a Ermengardo de Sabran nel 1294.<ref name=":fiore" />
==== [[Santuario di San Gennaro alla Solfatara|Santuario di San Gennaro]] ====
[[File:Gennaro Solfatara.jpg|thumb|Santuario di San Gennaro alla Solfatara]]
Il [[santuario di San Gennaro alla Solfatara|santuario di San Gennaro]] è situato nei pressi del luogo dove il martire fu decapitato. Qui, come al duomo di [[Napoli]], si liquefa, secondo la tradizione locale, il sangue che ancora è visibile sulla pietra del supplizio.
Una prima basilica sorse nei pressi della [[Solfatara]] tra i secoli VI e VII, poi le eruzioni della Solfatara del 1198 e quella di [[Montenuovo]] del [[1538]] e i successivi [[terremoto|terremoti]] cancellarono quasi completamente quella primitiva basilica, di cui rimane solo l'[[altare]].
il tempio fu ricostruito nel [[1584]] e ristrutturato su progetto del [[Sanfelice]] agli inizi del Settecento.
 
Il 9 maggio 1296, infine, fu dichiarata città demaniale da Carlo II d'Angiò, divenendo così questa la data ufficiale della fondazione dell'attuale Pozzuoli.
==== Chiesa di Santa Maria delle Grazie ====
[[File:Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli).jpg|thumb|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]]
La [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]] è la più antica parrocchia della [[diocesi di Pozzuoli]] edificata nel 1624. Anticamente aveva competenza su un vastissimo territorio, che comprendeva: Pozzuoli, [[Agnano]], [[Bacoli]], Bagnoli, Licola, Miseno e Monte di Procida. A seguito della creazione di altre parrocchie in queste zone, l'area di competenza di Santa Maria delle Grazie oggi si è ridotta solo ad una parte del centro della città.
 
L{{'}}''universitas'' di Pozzuoli era richiesta dai Puteolani sin dal 1254, quando si ribellarono al loro signore feudale Guido Filangieri. L’autonomia favorì lo sviluppo dell’economia locale che si fondava su pesca, agricoltura, estrazione di [[allume]] e sull’attività termale. Ci fu un forte sviluppo di alcuni centri, in particolar modo il centro di [[Tripergole]], che verrà poi distrutto dall’[[Monte Nuovo|eruzione del Monte Nuovo]] nel 1538.<ref>{{Cita libro|nome=Rosario Di Bonito|titolo=Pozzuoli – uomini e vicende tra Medioevo ed Età Moderna|anno=2002}}</ref>
=== Monumenti ===
Lo status di città fu confermato anche dagli [[Regno di Napoli#Periodo Aragonese|Aragonesi]] nel XV secolo, e durante questo periodo la città subì due terremoti, nel 1448 e nel 1468, che portarono il regno a esentare Pozzuoli dal pagamento del ''[[focatico]]''.<ref name=":guido">{{Cita libro|nome=Enrico Guidoni|titolo=Storia Urbanistica - Campania - Pozzuoli|url=https://www.storiadellacitta.it/wp-content/uploads/2021/01/Storia-dellUrbanistica-Campania-I.pdf|anno=1988|editore=Edizioni Kappa|volume=I}}</ref>[[File:Pozzuoli, Braun Hogenberg.png|alt=Pozzuoli nel 1575 (opera di Georg Braun e Frans Hogenberg)|miniatura|Pozzuoli nel 1575]]
 
==== IlEtà monumentomoderna anarchico ====
Nel XVI secolo, successivamente all'eruzione che portò alla nascita del Monte Nuovo e alla distruzione del centro termale di Tripergole, la città di Pozzuoli dovette affrontare la ricostruzione di ciò che venne distrutto da tutti gli eventi susseguitisi a partire dal secolo precedente, e grazie ai vari privilegi economici che il Regno di Napoli riservava alla zona disastrata, su spinta di [[Don Pedro de Toledo]] ebbe la sua prima espansione da quando nel primo Medioevo si ridusse al semplice abitato del Rione Terra: tra il XVI e il XVII secolo, la città si espanse quindi verso i luoghi, non sommersi, una volta abitati dagli antichi romani, estendendosi verso la linea di costa, la zona del [[Macellum di Pozzuoli|Macellum]] (detto anche ''Tempio di Serapide'') e costruendo quindi quell'espansione che oggi fa parte del centro storico. La città crebbe fino all'[[Peste del 1656|epidemia di peste del 1656]], che segnò una battuta d'arresto come per molti altri centri abitati. Delle costruzioni di questo periodo, tuttavia, non ci è giunto praticamente nulla, a causa della forte sismicità del luogo che non risparmiò le costruzioni del periodo, lasciandoci però la nuova delimitazione della città.<ref name=":guido" /><ref name=":alosco">{{Cita libro|autore=Antonio Alosco|titolo=La storia di Pozzuoli dalle origini all'età contemporanea|url=https://cittavulcano.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/09/storiadipozzuoli.pdf|anno=1991|editore=Biblioteca Civica Puteolana}}</ref> Furono ricostruite anche alcune strutture andate perdute nella distruzione di Tripergole, come l'Ospedale.<ref>{{Cita web|url=https://www.archeoflegrei.it/il-villaggio-di-tripergole/|titolo=Il Villaggio di Tripergole|autore=archeoFlegrei|sito=archeoFlegrei|data=25 giugno 2016|accesso=20 maggio 2024}}</ref>
[[File:Anarchici.jpg|thumb|upright=0.7|Monumento anarchico.]]
La città però non fu scevra da incursioni: sulla fine del 1500, pirati turchi e arabi erano soliti attaccare la costa puteolana (che si estendeva burocraticamente fino alla zona di [[Cuma]]), cosa che portò il reame spagnolo a imbastire una flotta a difesa della città. Al borgo di Pozzuoli venne quindi riconosciuta un'importanza strategica, non solo in ambito commerciale, ma anche militare, in quanto borgo posto al confine con la capitale del Regno e quindi buon avamposto difensivo: questo si tradusse anche nella costruzione di una [[Cinta muraria|cinta bastionata]] attorno all'abitato. Durante il vicereame spagnolo, grazie all'operato del vescovo e governatore della città [[Martín de León Cárdenas|Martino de Léon y Cardenas]], riprese a funzionare anche il porto cittadino, sia come porto civile che come porto militare per la marina spagnola.<ref name=":guido" /><ref name=":alosco" />[[File:Vista della Baia di Pozzuoli (Van Wittel).png|alt=Caspar van Wittel, Vista della Baia di Pozzuoli, vicino a Napoli, presa da est, guardando verso il porto di Baia, con le isole di Nisida, Procida e Ischia (ca. 1700)|sinistra|miniatura|Caspar van Wittel, ''Vista della Baia di Pozzuoli, vicino a Napoli, presa da est, guardando verso il porto di Baia, con le isole di Nisida, Procida e Ischia'' (ca. 1700)]]Nel 1647, quando vi fu la [[Masaniello#La rivolta|rivolta di Masaniello]], la città di Pozzuoli rimase fedele alla corona, e difese perfino il Vescovo e la Curia locale dalle incursioni dei rivoluzionari.[[File:Pozzuoli XVI-XVII Secolo.png|alt=Evoluzione della città tra il XVI e il XVII secolo.|thumb|upright=1.8|Evoluzione della città tra il XVI e il XVII secolo.]]
Nel 1667 si registrò un tentativo di rilancio del termalismo puteolano: il viceré [[Pedro Antonio de Aragón|don Pedro Antonio d’Aragona]] affidò a una commissione di medici, guidata da [[Sebastiano Bartoli]], l’incarico di ritrovare le antiche sorgenti termali da [[Coroglio]] a Miseno. Lungo le pendici meridionali del Monte Nuovo furono portate alla luce diverse [[Sorgente idrotermale|sorgenti termali]] (attribuite senza riscontro topografico ai complessi termali di Tripergole), che però non furono utilizzate.<ref>{{Cita libro|nome=Sebastiano Bartolo|titolo=Breve ragguaglio de' bagni di Pozzuolo dispersi, investigati per ordine dell'ecc.mo signore d. Pietro Antonio d'Aragona viceré, e ritrovati. Da Sebastiano Bartolo, medico di sua eccellenza.|url=https://arachne.dainst.org/entity/16168|anno=1667}}</ref>
Tra il XVII e il XVIII secolo, la città continuò a espandersi in zona orientale: nel 1676 fu edificato il convento dei frati [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]] (che fu abbandonato a causa del bradisismo nell'Ottocento e nel Novecento fu costruito al suo posto un ristorante, ancora oggi noto nonostante fu demolito nel 1972, ''Vincenzo 'a mare''<ref>{{Cita web|url=https://www.archeoflegrei.it/la-storia-vincenzo-mare/|titolo=La storia di Vincenzo a Mare|autore=archeoFlegrei|sito=archeoFlegrei|data=2 dicembre 2016|accesso=20 maggio 2024}}</ref>), che assieme al già esistente insediamento dei frati [[Poveri eremiti di San Girolamo|Gerolomini]] ha dato nome alle frazioni che attualmente si trovano sul lungomare orientale di Pozzuoli. Durante il regno di [[Carlo III di Napoli|Carlo III]], la ripresa e la riscoperta dell'epoca classica e dei suoi resti rese Pozzuoli famosa: proprio il re, incuriosito dai resti del Macellum, li fece scavare e vi fece allestire un [[lapidario]], il primo dell'area flegrea. Pozzuoli divenne quindi una delle mete del cosiddetto ''[[Grand Tour]]'', cioè dell'itinerario che attirava turisti e studiosi da tutta Europa alla scoperta dei resti archeologici.<ref>{{Cita web|url=https://www.opencampania.it/it/poi/Macellum-di-Pozzuoli/#55|titolo=Macellum di Pozzuoli|accesso=20 maggio 2024}}</ref>
 
=== Età contemporanea ===
Vicino al macellum, nei giardinetti prospicienti via Roma, si trova un singolare monumento anarchico. Si tratta di un blocco di marmo con incise le seguenti parole di [[Errico Malatesta]]<ref>Scritti: "Pensiero e volontá," rivista quindicinale di studi sociali e di coltura generale (Roma, 1924-1926) e ultimi scritti (1926-1932), [https://en.wikiquote.org/wiki/Errico_Malatesta citazione] riportata in Wikiquote.</ref>:
[[File:The Ancient Library - Pozzuoli.jpg|thumb|upright=1.2|Pozzuoli in una pubblicazione del 1864.]]
{{citazione|Ciò che più importa è che il popolo, gli uomini tutti, perdano gli istinti e le abitudini pecorili che la millenaria schiavitù ha loro ispirato ed apprendano a pensare ed agire liberamente. Gli anarchici.}}
Nel XIX secolo, con l'avvento dell'[[Unità d'Italia]], il porto di Pozzuoli perse la sua importanza militare, in seguito alla perdita di Napoli dello status di capitale. In questo periodo, però, Pozzuoli si afferma come centro industriale: nel 1886 aprono gli stabilimenti [[Armstrong Whitworth|Armstrong]], che divenne con la [[Prima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]] industria di punta di tutta la Nazione e quindi attività economica importantissima per Pozzuoli, grazie alla sua produzione siderurgica che contribuì all'economia della città fino agli anni 2000, passando di mano e cambiando produzione più di una volta. Nel 1955 aprì poi anche la fabbrica della [[Olivetti]].[[File:Beloch - Puteoli.png|alt=Mappa di Pozzuoli nel 1890.|miniatura|Mappa di Pozzuoli nel 1890.|sinistra|214x214px]]Nel 1889 fu costruita la [[ferrovia Cumana]], che collega Napoli con la zona occidentale (Fuorigrotta, Agnano), Pozzuoli e anche il suo borgo periferico di [[Bacoli]] (ancora facente parte del Comune). La ferrovia permise un'ulteriore espansione della città, verso la zona occidentale questa volta: nel Novecento, nell'insenatura definita tra ''Punta Epitaffio'' e ''Punta Bambinella'', nacque l'insediamento di [[Arco Felice]], che prendeva il nome dall'[[Stazione di Arco Felice|omonima stazione]] chiamata così solo perché geograficamente più vicina all'Arco Felice vecchio, di origine romana, nell'entroterra tra [[Lago di Lucrino|Lucrino]] e Cuma. Questo insediamento, grazie anche alla nascita di cantieri navali<ref>{{Cita news|titolo=Il varo del "Arco Felice"|pubblicazione=don MARZIO - Cronaca di Napoli|data=23 dicembre 1919|url=https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2qfLkeGhvXMhaDaX2qBnG2fMz5__hqLXJtFkQQbYOMAUQA5YBmyPJKpsXLfF5PCc-cXbGmtyP7HjtWEd7UpsKfarRRMv4PvjgRoogkBwuk-OuEekgbSuJ8nnmzS5IUeBeasWQ5Q0SMhc/s1600/13.jpg}}</ref> (come quello di [[Baia (Bacoli)|Baia]]), si sviluppò come zona turistica, con una battuta d'arresto durante la [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]] e avendo il periodo di sua massima espansione tra gli anni '50 e gli anni '60. Nel 1919, il borgo di Bacoli ottenne la separazione da Pozzuoli, divenendo così comune autonomo.
L'opera, realizzata in marmo di Carrara, ricorda l'anarchico puteolano Emanuele Visone (Pozzuoli, 17-07-1897, 31-07-1986), ed è stata eretta l'anno successivo alla sua morte nel luogo che era sede di incontri di gruppi anarchici<ref>[http://bfscollezionidigitali.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/157 Documenti di pietra: Emanuele Visone] - Collezioni digitali BFS.</ref>.
 
La [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '70|crisi bradisismica del 1970]] fu un evento traumatico per la città: preoccupati per l'eruzione imminente della [[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]], le autorità nazionali fecero sgomberare frettolosamente il Rione Terra, evacuando in questo modo la città (era ancora il centro popolare e popoloso del paese) e causando un primo trauma al tessuto sociale della città. Il rione rimase abbandonato a lungo a sé, dichiarato pericolante e insalubre per le condizioni preesistenti aggravate dal fenomeno bradisismico, e scongiurato il pericolo dai geologi si decise di costruire una nuova parte di città per gli sfollati, questa volta però a nord, nelle zone agricole al confine con [[Quarto (Italia)|Quarto]]: nacque così il ''Rione Toiano'', un rione prettamente residenziale.
==== Il monumento ai caduti di Pozzuoli ====
{{vedi anche|Monumento ai caduti (Pozzuoli)}}
Il monumento si trova nei pressi di porta Napoli e fu realizzato su progetto dello scultore Enzo Pulchetti per commemorare i soldati puteolani morti durante la [[grande guerra]]. Venne inaugurato 28 giugno [[1931]]
 
La fragilità della città si rese di nuovo evidente prima con il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980]], che lesionò ulteriormente edifici storici, e soprattutto con la [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '80|crisi bradisismica del 1983-85]], che fece innescare di nuovo il meccanismo d'emergenza dell'evacuazione. Mentre la città storica fu spopolata nuovamente, mettendo di nuovo in crisi il tessuto sociale cittadino, la popolazione in pericolo venne prima spostata nella zona domitia, tra [[Cellole]] e [[Licola]], requisendo le cittadelle turistiche e le abitazioni vacanziere, poi si decise di costruire una nuova città per gli sfollati, ancora più a nord del Rione Toiano: nel 1986, venne quindi inaugurato al confine con il comune di Quarto il popoloso quartiere di [[Monterusciello]], dal nome del colle omonimo sotto il quale è stato costruito. Ancora oggi, Monterusciello è uno dei quartieri più popolosi della città. Per agevolare il collegamento con le zone costruite, si aprì una stazione lungo il tracciato della ferrovia [[Circumflegrea]] (costruita negli anni 60' per raggiungere i quartieri di [[Pianura (Napoli)|Pianura]] e [[Soccavo]], il comune di Quarto e la zona marittima di [[Stazione di Licola|Licola]]) a servizio del nuovo quartiere, la [[stazione di Grotta del Sole]]; e si prolungò la ferrovia congiungendola al capolinea della Cumana, [[Stazione di Torregaveta|Torregaveta]].
==== Il Monumento ai caduti sul lavoro ====
Il monumento ai caduti sul lavoro si erge in Via Carlo Maria Rosini in una terrazza che si affaccia sul golfo della città flegrea. Realizzato attraverso il supporto del “Gruppo amicizia Vincenziana” fu fortemente voluto dal compianto Salvatore Bruno che purtroppo non ne pote vedere la luce essendo la prima cerimonia officiata il primo maggio 1980 poco dopo la sua dipartita.
 
Contestualmente alla costruzione di Monterusciello, si provvide alla ricostruzione e al risanamento degli edifici nella zona storica: è in questo periodo che parte anche la riqualificazione del Rione Terra, con l'obiettivo di renderlo un quartiere alberghiero, quindi a forte vocazione turistica. La [[subsidenza]] del bradisismo e la ricostruzione negli anni 90' ha dato nuova luce alla città, rendendola nuovamente un centro a forte vocazione turistica dopo i fasti degli anni 60'. A contribuire a questo rilancio, i collegamenti marittimi con le isole campane di Ischia e Capri, di cui Pozzuoli è da sempre il porto di partenza prioritario.
Disegnato dal professore Giamminelli, la scultura fu materialmente prodotta da Luigi Di Fraia e Gennaro Del Giudice supportati dall'ingegnere Giovanni Grillo.
 
=== Simboli ===
Ogni anno, dal 1980, il primo maggio, in occasione della festa dei lavoratori, dalla sede del gruppo “Amicizia Vincenziana” parte il corteo processionale, con al vertice i rappresentati dell'amministrazione puteolana, giunti al monumento si deposita una corona di fiori alla scultura.
{{doppia immagine|destra|Pozzuoli-Stemma.svg|110|Pozzuoli-Gonfalone.png|70|Stemma|Gonfalone}}
{{citazione|Uno scudo sannitico, in campo dorato, con angoli superiori arrotolati, sormontato da una corona radiale, contenente sette teste recise di aquile disposte in successione araldica 1, 2, 1, 2, 1. Le teste di aquila a colore naturale, coronate all’antica e con lunghe lingue rosse che fuoriescono dal becco, sono rivolte a destra. Su banda superiore a fondo bianco la scritta PUTEOLORUM e su banda inferiore a fondo bianco la scritta “FIDELISSIMA CIVITAS”}}
 
=== Onorificenze ===
Il monumento è collocato in un'aiuola che, come detto, affaccia sul mare di Via Napoli e si compone in questo modo:
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città
|motivazione = Real privilegio<ref name=storia/> di [[Carlo II d'Angiò]]<ref>{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/pozzuoli/|titolo=Storia dello stemma e del comune|accesso=29 luglio 2023}}</ref>
|luogo = 9 maggio 1296
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Sulla faccia frontale è affissa una targa marmorea che ne riporta la dedica “AI CADUTI SUL LAVORO”. Sulla faccia destra. di chi guarda la scultura, è affissa una targa che ricorda colui che volle questo monumento, appunto il signor Bruno. Nella parte posteriore viene riportato il nome dell'associazione. Infine su quella sinistra viene ricordato il progettista. Presso il piedistallo si erge un piccolo podio, presso il gradino inferiore si erge la colonna che rappresenta idealmente la stessa dove Gesù fu martoriato prima di essere crocifisso. Sul gradino superiore invece s'innalza la figura del Cristo che spalanca le braccia al cielo pronto ad incontrare il padre.
=== Architetture religiose ===
[[File:Gennaro Solfatara.jpg|thumb|left|upright=1.2|Santuario di San Gennaro alla Solfatara]]
Nella città ci sono diversi luoghi di culto di grande interesse artistico - religioso. Tra questi vanno menzionati: la [[Cattedrale di Pozzuoli|cattedrale di San Procolo]], il [[santuario di San Gennaro alla Solfatara|santuario di San Gennaro]], la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]], la [[Chiesa dei Santi Francesco e Antonio]], la [[Chiesa di San Marco (Pozzuoli)|Chiesa di San Marco]], la [[Chiesa del Santissimo Nome di Gesù (Pozzuoli)|Chiesa di San Giuseppe]] e la [[Chiesa di Santa Maria della Consolazione (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria della Consolazione]].
 
==== Cattedrale di Pozzuoli ====
La scultura è realizzata in ferro dello spessore di 2&nbsp;cm.
{{vedi anche|Cattedrale di Pozzuoli}}
La basilica di san Procolo martire è il principale luogo di culto cattolico di Pozzuoli, sede vescovile dell'omonima diocesi. Situato sulla sommità del Rione Terra, è un complesso di epoca molto antica e sorse probabilmente in epoca greca o sannitica come Capitolium della città.
 
==== Santuario di San Gennaro alla Solfatara ====
Ai piedi della scultura sono raffigurati taluni elementi tesi a rappresentare oggetti ricorrenti nel mondo del lavoro:sei spighe di grano per ricordare il settore primario,una ruota dentata per ricordare coloro che hanno perso la vita del secondario ed infine un ancora navale per ricordare le vittime del terziario
{{vedi anche|santuario di San Gennaro alla Solfatara}}
Il [[santuario di San Gennaro alla Solfatara|santuario di San Gennaro]] è situato nei pressi del luogo dove il martire fu decapitato. Qui, come al duomo di [[Napoli]], si liquefà, secondo la tradizione locale, il sangue che ancora è visibile sulla pietra del supplizio.
Una prima basilica sorse nei pressi della [[Solfatara]] tra i secoli VI e VII, poi le eruzioni della Solfatara del 1198 e quella di [[Montenuovo]] del 1538 e i successivi [[terremoto|terremoti]] cancellarono quasi completamente quella primitiva basilica, di cui rimane solo l'[[altare]].
il tempio fu ricostruito nel 1584 e ristrutturato su progetto del [[Sanfelice]] agli inizi del Settecento.
 
==== Chiesa di Santa Maria delle Grazie ====
=== Siti archeologici ===
[[File:Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli).jpg|thumb|Chiesa di Santa Maria delle Grazie|367x367px]]
È una delle poche [[città]] al [[mondo]] a possedere due [[anfiteatro|anfiteatri]] [[Roma (città antica)|romani]], alla pari di [[Roma]], di [[Capua (città antica)|Capua Antica]] (oggi [[Santa Maria Capua Vetere]]), di [[Budapest]], di [[Metz]] e di [[Petronell-Carnuntum]].
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)}}
La [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]] è la più antica parrocchia della [[diocesi di Pozzuoli]] edificata nel 1624. Anticamente aveva competenza su un vastissimo territorio, che comprendeva: Pozzuoli, [[Agnano]], [[Bacoli]], [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]], [[Licola]], [[Miseno (Bacoli)|Miseno]] e [[Monte di Procida]]. A seguito della creazione di altre parrocchie in queste zone, l'area di competenza di Santa Maria delle Grazie oggi si è ridotta solo a una parte del centro della città.
 
=== Architetture civili ===
====Tempio di Augusto====
[[File:Villa Avellino de Gemmis.JPG|thumb|upright=1.2|Villa Avellino de Gemmis di Castel Foce|sinistra]]
{{vedi anche|Cattedrale di Pozzuoli}}
====Centro storico====
Eretto da Lucio Calpurnio negli anni dal 27 a.C. al 14 d.C. sui resti di un podio di un tempio sannitico risalente al secolo V a.C. [[Lucio Cocceio Aucto]] fu l'architetto.
{{vedi anche|Rione Terra}}
Il ''Rione Terra'' è un agglomerato urbano, situato su un promontorio, che costituisce il primo nucleo abitativo di Pozzuoli, abitato fin dal [[II secolo a.C.]].
 
====Villa Avellino - de Gemmis====
Il tempio fu tramutato in chiesa cristiana e dedicato al martire puteolano [[Procolo di Pozzuoli|San Procolo]], probabilmente alla fine del V o agli inizi del VI secolo.
La sontuosa [[Villa Avellino - de Gemmis]] fu edificata nel 1540 da [[Marcantonio Colonna]] Principe di Stigliano e Viceré di Sicilia. Passò poi in proprietà all'archeologo [[Francesco Maria Avellino]] e in seguito al Barone [[de Gemmis]] di [[Terlizzi]]. La villa contiene marmi antichi e diverse piscine ed è oggi una struttura ricettiva. I giardini attigui alla villa formano un ampio parco pubblico comunale.
 
===Architetture militari===
Le strutture romane dell'edificio, nascoste dal rifacimento barocco (1632-1647) semi-demolito da un incendio nella notte tra il 16 e 17 maggio del 1964, sono state portate alla luce.
[[File:Accademia aeronautica - Pozzuoli.jpg|thumb|upright=1.2|L'[[Accademia Aeronautica]]]]
{{vedi anche|Accademia Aeronautica}}
Sulla cima del [[Monte Olibano]] nel 1961 fu costruita la nuova sede dell'[[Accademia Aeronautica]], istituto militare per la formazione degli [[ufficiale (forze armate)|ufficiali]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]].
 
=== Siti archeologici ===
====Necropoli romana====
====Tempio di Augusto====
Pozzuoli, dopo Roma, è l'unica città d'Italia, e forse del mondo, che custodisce un maestoso ed impressionante complesso di mausolei, colombari e ipogei.
{{vedi anche|Cattedrale di Pozzuoli}}
La necropoli inizia dall'odierna via Celle e prosegue quasi fino a Quarto ai lati della via consolare ''Campana'' che da ''Puteoli'' conduceva a Capua .
Eretto da Lucio Calpurnio negli anni dal 27 a.C. al 14 d.C. sui resti di un podio di un tempio sannitico risalente al [[secolo V a.C.]] [[Lucio Cocceio Aucto]] ne fu l'architetto.
Il tempio fu tramutato in chiesa cristiana e dedicato al martire puteolano [[Procolo di Pozzuoli|San Procolo]], probabilmente alla fine del [[V secolo|V]] o agli inizi del [[VI secolo]].
Le strutture romane dell'edificio, nascoste dal rifacimento barocco (1632-1647) semidemolito da un incendio nella notte tra il 16 e 17 maggio del 1964, sono state portate alla luce.
 
====Macellum di Pozzuoli====
[[File:Serapium pozzuoli 2005.jpg|thumb|Il Tempio di Serapidevisto dal suo ingresso originario]]
Il [[Macellum di Pozzuoli]], per il doppio interesse scientifico e archeologico, è il monumento più caratteristico di tutta la regione flegrea, ed uno dei più conosciuti di tutto il mondo antico. Esso ha simboleggiato per alcuni secoli l'indice metrico più pregiato e preciso che si aveva a disposizione per misurare il fenomeno del [[bradisismo]]. Risalente all'epoca romana ([[I secolo d.C.|I]] - [[II secolo d.C.]]), l'edificio è stato denominato impropriamente "Tempio di Serapide" per il rinvenimento di una statua del dio egizio all'epoca dei primi scavi. Invece altro non è che il ''Macellum'', cioè il mercato pubblico della città romana. Tutto l'edificio ricorda nella pianta altri mercati di città antiche, come quelli di [[Roma]], [[Timgrad|Timgad]], [[Djémila]], [[Perge]] e [[Cremna (Turchia)|Cremna]]. Tra questi il Macellum di Pozzuoli resta uno dei meglio conservati, grazie anche alla sommersione bradisismica che nei secoli passati lo ha protetto da una più grande spoliazione dei suoi elementi architettonici. La sua ubicazione presso il mare è pienamente giustificata dal carattere commerciale e marittimo della città. Inoltre, la presenza di una statua di [[Serapide]] al suo interno fa ipotizzare che il Macellum di Pozzuoli potrebbe essere stato dedicato a divinità egizie.
====Anfiteatro Flavio====
[[File:Pozzuoli anfiteatro subterráneos 46.JPG|thumb|I sotterranei dell'anfiteatro Flavio|365x365px]]
{{vedi anche|Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)}}
L'[[Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)|Anfiteatro Flavio]], che si innalza a pochi passi dalla fermata della Linea 2 della [[metropolitana di Napoli]], è uno dei maggiori anfiteatri in [[Italia]]. Secondo alcuni, fu edificato sotto [[Nerone]] (dato a sapere perché l'opera era in [[opus reticulatum]], anche se la tecnica muraria comprende anche i laterizi); poteva contenere fino a {{formatnum:40000}} spettatori. Nei sotterranei sono tuttora visibili parti del sistema per sollevare le gabbie che portavano nell'arena le belve feroci.
[[File:Pozzuoli anfiteatro subterráneos 46.JPG|thumb|I sotterranei dell'anfiteatro Flavio]]
Nel perimetro dell'[[arena (architettura)|arena]] si aprivano botole, anche lungo la "fossa scenica", da dove le belve ([[Panthera tigris|tigri]], [[Panthera leo|leoni]] e [[giraffe]]) facevano la loro entrata.
L'[[Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)|Anfiteatro Flavio]], che si innalza a pochi passi dalla fermata della Linea 2 della [[metropolitana di Napoli]], è uno dei maggiori anfiteatri in [[Italia]]. Secondo alcuni, fu edificato sotto [[Nerone]] (dato a sapere perché l'opera era in [[opus reticulatum]], anche se la tecnica muraria comprende anche i laterizi); poteva contenere fino a 40.000 spettatori. Nei sotterranei sono tuttora visibili parti del sistema per sollevare le gabbie che portavano nell'arena le belve feroci.
Nel perimetro dell'[[arena (architettura)|arena]] si aprivano botole, anche lungo la "fossa scenica", da dove le belve ([[tigri]], [[Panthera leo|leoni]] e [[giraffe]]) facevano la loro entrata.
Durante lo spettacolo le botole e la media via venivano chiuse con tavole di legno.
Nel 305 d.C. i martiri: Gennaro, Festo, Desiderio e Sossio vennero condannati ada essere sbranati nell'Anfiteatro, ma, per miracolo, le belve non li sbranarono. In seguito furono decapitati nei pressi della [[Solfatara]] insieme ai santi Procolo, Eutiche e Acuzio.
 
====Anfiteatro minore====
{{vedi anche|Anfiteatro minore}}
Prima della costruzione del grande anfiteatro di [[età flavia]], Pozzuoli possedeva un [[Anfiteatro]], di proporzioni minori, già vecchio e non più rispondente al maggiore sviluppo che avevano assunto i ludi gladiatori verso la metà del I secolo dell'[[Impero]]. Ne è testimonianza il vaso di
vetro di [[Odemira]], in cui, insieme con altri edifici puteolani, sono raffigurati due anfiteatri: l'uno inferiore contrassegnato dall'emblema del flagello, come se fosse destinato alle ''[[venationes]]''; l'altro superiore contrassegnato da una palma, come se fosse più propriamente adatto a combattimenti fra gladiatori. Le rovine del minore e più antico anfiteatro puteolano, sono state identificate in seguito ai lavori dell'apertura del tronco della [[Ferrovia Roma-Formia-Napoli|direttissima Roma - Napoli]], che lo ha deteriorato, attraversandolo centralmente. AdA tutt'oggi si intravedono ancora dalla strada (ad altezza del cavalcavia della metropolitana) una decina di arcate in opera incerta che sostenevano la curva della [[cavea]]. Gli assi dell'ellisse misurerebbero rispettivamente 130 e 95 metri.
 
==== Lo stadio di Antonino Pio ====
{{vedi anche|Stadio di Antonino Pio}}
Nell'ottobre [[2008]] è stato aperto al pubblico lo [[Stadio di Antonino Pio]], il sito dove sono stati riportati alla luce i resti dello [[stadio]] realizzato sotto [[Antonino Pio]], in onore di suo padre adottivo [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], edificandolo nel luogo ove fuebbe sepoltola insua primoprima luogosepoltura.
 
Era una costruzione di forma ellittica, che fu demolita in parte dalla costruzione della nuova [[Via Domiziana]].
Antonino Pio, inoltre, istituì gare ginniche quinquennali, cui gli atleti accedevano con un trionfo prima di iniziare a esibirsi.
Lo Stadio è l'unico che possiamo trovare in Italia, perché quello che era lo stadio di [[Roma]] è diventato la [[Piazza Navona]].
Antonino Pio, inoltre, istituì gare ginniche quinquennali, dove gli atleti accedevano con un trionfo e dopo iniziavano ad esibirsi.
La cavea era divisa in: Ima, quella d'onore, Media, quella non molto importante, e Summa, di poco conto.
 
====Necropoli romana====
Pozzuoli custodisce un rimarchevole insieme di [[mausolei]], [[Colombario|colombari]] e [[ipogei]] di epoca romana.
La necropoli, in particolare, inizia dall'odierna via Celle e prosegue quasi fino a [[Quarto (Italia)|Quarto]] ai lati della [[Via Antica consolare campana|via consolare ''Campana'']] che da ''Puteoli'' conduceva a Capua.
 
====Macellum di Pozzuoli====
[[File:Serapium pozzuoli 2005.jpg|thumb|Il Tempio di Serapide visto dal suo ingresso originario|sinistra|331x331px]]
{{vedi anche|Macellum di Pozzuoli}}
Il Macellum di Pozzuoli, per il doppio interesse scientifico e archeologico, è il monumento più caratteristico di tutta la regione flegrea, e uno dei più conosciuti di tutto il mondo antico. Esso ha simboleggiato per alcuni secoli l'indice metrico più pregiato e preciso che si aveva a disposizione per misurare il fenomeno del [[bradisismo]]. Risalente all'epoca romana ([[I secolo d.C.|I]] - [[II secolo d.C.]]), l'edificio è stato denominato impropriamente "Tempio di Serapide" per il rinvenimento di una statua del dio egizio all'epoca dei primi scavi. Invece altro non è che il ''Macellum'', cioè il mercato pubblico della città romana. Tutto l'edificio ricorda nella pianta altri mercati di città antiche, come quelli di [[Roma]], [[Timgad]], [[Djémila]], [[Perge]] e [[Cremna (Turchia)|Cremna]]. Tra questi il Macellum di Pozzuoli resta uno dei meglio conservati, grazie anche alla sommersione bradisismica che nei secoli passati lo ha protetto da una più grande spoliazione dei suoi elementi architettonici. La sua ubicazione presso il mare è pienamente giustificata dal carattere commerciale e marittimo della città. Inoltre, la presenza di una statua di [[Serapide]] al suo interno fa ipotizzare che il Macellum di Pozzuoli potrebbe essere stato dedicato a divinità egizie.
 
==== Scavi archeologici di Cuma ====
[[File:Ruined temple to Apollo, Avernus.jpg|thumb|Tempio di Apollo]]
{{vedi anche|Scavi archeologici di Cuma}}
Nella parte settentrionale del territorio comunale sono situati i resti dell'antica città di [[Cuma]], una delle prime [[Colonizzazione greca|colonie greche]] in Italia.
 
==== Percorso archeologico Rione Terra ====
{{vedi anche|Rione Terra}}
Scavato nella roccia tufacea del Rione Terra si trova un intero percorso archeologico perfettamente conservato dell'antica città romana di Puteoli
 
==== Altri resti romani ====
Numerosissimi sono i resti del periodo romano, spesso situati all'interno delle aree abitate della città. È da notare, in particolare, il cosiddetto ''tempio di Apollo'' sul [[lago d'Averno]] e una cisterna situata in via Vecchia San Gennaro, proprietà Luigi Sardo, nota come ''Piscina di Cardito''. Doveva essere utile, con molta probabilità, per l'approvvigionamento idrico delle ville confinanti.
[[File:Ruined temple to Apollo, Avernus.jpg|thumb|200x200px|Tempio di Apollo]]
Numerosissimi sono i resti del periodo romano, spesso situati all'interno delle aree abitate della città. In particolare, è da notare, il cosiddetto ''tempio di Apollo'' sul [[lago d'Averno]] e una cisterna situata in via Vecchia San Gennaro, proprietà Luigi Sardo, nota come ''Piscina di Cardito''. Doveva essere utile, con molta probabilità, per l'approvvigionamento idrico delle ville confinanti.
 
=== ArchitettureAltri civiliMonumenti ===
==== Il monumento ai caduti di Pozzuoli ====
{{vedi anche|Monumento ai caduti (Pozzuoli)}}
Il monumento si trova a largo Giacomo Matteotti, nei pressi di porta Napoli, punto in cui venendo dal lungomare si entra nel centro cittadino. Fu realizzato su progetto dello scultore Enzo Pulchetti per commemorare i 202 soldati puteolani morti durante la [[Grande Guerra]]. Venne inaugurato il 28 giugno 1931.
 
====Villa AvellinoIl -monumento deanarchico Gemmis====
[[File:Anarchici.jpg|thumb|Monumento anarchico|sinistra|328x328px]]
[[File:Villa Avellino de Gemmis.JPG|thumb|upright=1.8|Villa Avellino de Gemmis di Castel Foce]]La sontuosa [[Villa Avellino - de Gemmis]] fu edificata nel 1540 da [[Marcantonio Colonna]] Principe di Stigliano e Viceré di Sicilia. Passò poi di proprietà all'archeologo [[Francesco Maria Avellino]] e in seguito al Barone [[de Gemmis]] di [[Terlizzi]]. La villa contiene marmi antichi e diverse piscine ed è oggi una struttura ricettiva di alto livello, l'ampio parco costituisce i giardini pubblici di Pozzuoli.
Vicino al ''Macellum'', nei giardinetti prospicienti via Roma, si trova un singolare monumento anarchico. Si tratta di un blocco di marmo con incise le seguenti parole di [[Errico Malatesta]]<ref>Scritti: "Pensiero e volontà," rivista quindicinale di studi sociali e di coltura generale (Roma, 1924-1926) e ultimi scritti (1926-1932), [https://en.wikiquote.org/wiki/Errico_Malatesta citazione] riportata in Wikiquote.</ref>:
{{citazione|Ciò che più importa è che il popolo, gli uomini tutti, perdano gli istinti e le abitudini pecorili che la millenaria schiavitù ha loro ispirato ed apprendano a pensare ed agire liberamente. Gli anarchici.}}
L'opera, realizzata in marmo di Carrara, ricorda l'anarchico puteolano Emanuele Visone (Pozzuoli, 17-07-1897, 31-07-1986), ed è stata eretta l'anno successivo alla sua morte nel luogo che era sede di incontri di gruppi anarchici<ref>{{Cita web|url=http://bfscollezionidigitali.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/157|titolo= Documenti di pietra: Emanuele Visone|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150908165809/http://bfscollezionidigitali.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/157 }}</ref>.
 
==== Il Monumento ai caduti sul lavoro ====
Il Monumento ai caduti sul lavoro si trova all'incrocio tra via Carlo Maria Rosini e le rampe Cappuccini, su una piccola terrazza che si affaccia sul golfo di Pozzuoli. Si tratta di una scultura alta 3,80 metri, composta da una base in pietra su cui si trovano una colonna in marmo, sulla cui parte centrale è affissa una targa marmorea che riporta la dedica “AI CADUTI SUL LAVORO”, affiancata dalla sagoma di un Cristo lavoratore realizzato in lamiera di ferro dello spessore di 2&nbsp;cm e, alla base della colonna, da sei spighe di [[Triticum|grano]] (ricordare i caduti nel settore primario), una [[Ingranaggio|ruota dentata]] (per ricordare chi ha perso la vita nel secondario) e un'[[Ancora|àncora]] (per ricordare le vittime del terziario), realizzati in metallo. Realizzato con il supporto del “Gruppo Amicizia Vincenziana” della ''Casa [[Pio XII]]'', fu voluto dal presidente dell'associazione, Salvatore Bruno<ref>non riuscì a vedere realizzata l'opera perché morì pochi mesi prima dell'inaugurazione</ref>.
 
Disegnata dal professore Raffaele Giamminelli, la scultura fu materialmente realizzata da Luigi Di Fraia e Gennaro Del Giudice, supportati dall'ingegnere Giovanni Grillo. Sulla destra del monumento è affissa una targa che ricorda Salvatore Bruno, nella parte posteriore è riportato il nome dell'associazione e sulla sinistra è ricordato il progettista.
 
Fu inaugurata il [[Festa dei lavoratori|1º maggio]] 1980, e da allora, il 1º maggio di ogni anno, in occasione della Festa dei Lavoratori, dalla sede del gruppo “Amicizia Vincenziana” un corteo guidato dai rappresentanti dell'amministrazione comunale raggiunge il monumento, dove si deposita una corona di fiori.
 
=== Aree naturali ===
====Solfatara====
[[File:Lago d'Averno 1.jpg|thumb|left|Il lago d'Averno]]
[[File:Pozzuoli, la solfatara (17424518404).jpg|thumb|La Solfatara]]
{{vedi anche|Solfatara di Pozzuoli}}
La ''Solfatara'' è un vulcano attivo ma quiescente da circa 2000 anni, caratterizzato da elevata temperatura del fondo del cratere, in cui si registrano attività di fumarole di [[anidride solforosa]] e getti di [[fango]] bollente. Dista dal centro cittadino circa 3&nbsp;km. L'attività del vulcano si manifesta con il [[Bradisismo flegreo|bradisismo]].
 
====Lago d'Averno====
[[File:Lago d'Averno 1.jpg|thumb|left|Il [[lago d'Averno]]]]
Il [[lago d'Averno]], di origine vulcanica (dal [[lingua greca|greco]] "senza uccelli" perché il gas sulfureo che emanava uccideva gli uccelli che lo sorvolavano), era molto famoso nell'antichità perché lo si credeva la porta degl'inferi ([[Ade (regno)|Ade]]). Lo specchio d'acqua colpisce per la plumbea, immota pesantezza delle sue acque, negre come acque infernali. Il carattere austero e solenne, quasi tenebroso del luogo, il colore delle acque scaturite dal fondo di un vecchio cratere, dense e limacciose, la presenza di una fonte termale lungo la riva del lago, considerata come acqua della [[Stige (fiume)|Stige]], e il ricordo di antiche esalazioni irrespirabili che ammorbavano l'aria e rendevano impossibile il volo degli uccelli, avevano circondato questo luogo di misteriose e paurose leggende e fatto sorgere sulle sue rive, la religione dell'oracolo. Gli antichi favoleggiavano che nel lago vivesse il popolo dei [[Cimmeri]], condannati a vivere all'interno di grotte e cavità sotterranee, gli stessi Cimmeri, ai quali [[Omero]] fa giungere [[Ulisse]] per interrogare [[Tiresia]], l'oracolo dei morti, prima del suo ingresso nell'Ade. Durante la lotta ingaggiata da [[Augusto|Ottaviano]] per la conquista dell'Impero, il Lago d'Averno, sacro alla religione dell'oracolo e della morte, venne sconvolto dal tumulto bellico. La flotta di [[Sesto Pompeo]], minacciava il litorale ed i ricchi porti della Campania; [[Marco Vipsanio Agrippa|Agrippa]], geniale stratega di Ottaviano, non esitò dinanzi a culti e superstizioni popolari. Vide nel Lago d'Averno un eccellente porto ed un sicuro e comodo cantiere di costruzione, e non esitò a fare quant'era necessario per trasformare il lago in un porto militare, il [[Portus Iulius]] (37 a.C.)
{{vedi anche|lago d'Averno}}
Il [[lago d'Averno]] (dal [[lingua greca|greco]] "senza uccelli" perché il gas sulfureo che emanava uccideva gli uccelli che lo sorvolavano), di origine vulcanica, era molto famoso nell'antichità perché lo si credeva la porta degl'inferi ([[Ade (regno)|Ade]]). Lo specchio d'acqua colpisce per la plumbea, immota pesantezza delle sue acque, negre come acque infernali. Il carattere austero e solenne, quasi tenebroso del luogo, il colore delle acque scaturite dal fondo di un vecchio cratere, dense e limacciose, la presenza di una fonte termale lungo la riva del lago, considerata come acqua della [[Stige (fiume)|Stige]], e il ricordo di antiche esalazioni irrespirabili che ammorbavano l'aria e rendevano impossibile il volo degli uccelli, avevano circondato questo luogo di misteriose e paurose leggende e fatto sorgere sulle sue rive la religione dell'oracolo. Gli antichi favoleggiavano che nel lago vivesse il popolo dei [[Cimmeri]], condannati a vivere all'interno di grotte e cavità sotterranee, gli stessi Cimmeri, presso i quali [[Omero]] fa giungere [[Ulisse]] per interrogare [[Tiresia]], l'oracolo dei morti, prima del suo ingresso nell'Ade. Durante la lotta ingaggiata da [[Augusto|Ottaviano]] per la conquista dell'Impero, il Lago d'Averno, sacro alla religione dell'oracolo e della morte, venne sconvolto dal tumulto bellico. La flotta di [[Sesto Pompeo]], minacciava il litorale e i ricchi porti della Campania; [[Marco Vipsanio Agrippa|Agrippa]], geniale stratega di Ottaviano, non esitò dinanzi a culti e superstizioni popolari. Vide nel Lago d'Averno un eccellente porto e un sicuro e comodo cantiere di costruzione, e non esitò a fare quant'era necessario per trasformare il lago in un porto militare, il [[Portus Iulius]] (37 a.C.)
[[File:Lago di Lucrino.JPG|thumb|Veduta del Lago Lucrino]]
 
Il lago pur essendo pregno di storia e di reperti archeologici di notevole interesse, è stato di proprietà di una società legata al [[clan dei casalesi]]. Il 10 giugno 2009 nell'ambito di una un'operazione antimafia è stato posto sotto sequestro da parte della DIA<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/11/sequestrato-ai-casalesi-il-lago-averno.html Articolo a cura di Irene De Arcangelis pubblicato su "La Repubblica" l'11 luglio 2010 ]</ref>.
 
====Lago Lucrino====
{{vedi anche|lago di Lucrino}}
Il [[lago di Lucrino]] deve il nome al termine ''Lucrum'' e cioè lucrare: infatti il senatore [[Sergio Orata]] nella [[Roma antica]] lo aveva trasformato in un allevamento ittico, essendo lo stesso lago in comunicazione tramite un canale con il mare.
 
Nel [[37 a.C.]], per opera di [[Marco Vipsanio Agrippa]], il [[lago d'Averno]] ede il lago [[Lucrino]] furono collegati al mare attraverso un canale artificiale per la realizzazione di un colossale porto militare ([[Portus Iulius]]).
 
Nei pressi del lago Lucrino si trovano i resti delle [[terme Stufe di Nerone]].
 
==== Altre aree naturali ====
*Sul cono del vulcano [[Monte Nuovo|Montenuovo]] si trova l{{'}}''Oasi naturalistica di Monte Nuovo''.
*[[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]]
*Sul cono del vulcano [[Monte Nuovo|Montenuovo]] si trova l'''Oasi naturalistica di Monte Nuovo''.
*[[Riserva naturale Cratere degli Astroni]]
*[[Parco regionale dei Campi Flegrei]]
 
==Società==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Pozzuoli}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di {{formatnum:2224}} persone, pari al 2,86% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso }}</ref>
 
=== Lingue e dialetti ===
La parlata locale di Pozzuoli, èche unasi varianteaffianca dellaalla [[lingua napoletanaitaliana]], è un dialetto simile al dialetto napoletano con delle connotazioni proprie riguardanti la [[fonetica]], che ha molte analogie con la parlata [[Torre Annunziata|torrese]].
 
[[Raimondo Annecchino]] riportava, a proposito del puteolano<ref>{{cita|Annecchino, Raimondo|p. 296|Annecchino}}.</ref>.
 
{{citazione|Spiccata è la sua tendenza al vocalismo, alla espansione delle vocali, all'[[iato]]. Abbonda nelle parole la pronunzia larga e prolungata di una vocale (''maaa...'' : mamma; ''zuoi'' : zio) oppure di più vocali di seguito (''nuoii'' : ninno, bambino) in una sola emissione di fiato, tenendo a lungo la bocca aperta senza contatto delle labbra. Viene così, con tono aspro e sgradevole, il suono confuso di varie inflessioni vocaliche, che stronca la sillaba finale; si tratta di cadenze difficilmente assimilabili da estranei.}}
 
La parlata puteolana, comunque, nei modi riportati dall'Annecchino, è ormai raramente riscontrabile nel territorio, eed principalmenteè limitatofondamentalmente limitata al centro storico. Questo anche a seguito del trasferimento di molte famiglie dal [[Rione Terra]] ad altre località, principalmente Toiano e Monterusciello.
 
Il puteolano è stato utilizzato dalladagli artisti della [[Nuova Compagnia di Canto Popolare]] nella loro interpretazione della canzone popolare ''Cicerenella'' in un loro [[Nuova Compagnia di Canto Popolare (album 1972)|LP]] del 1972. Le inflessioni puteolane sono talvolta anche utilizzate con connotazione comica da artisti [[Napoli|napoletani]], similmente alle inflessioni [[Dialetti della Puglia|pugliesi]] di [[Lino Banfi]]. Tra le interpretazioni più note ed esilaranti, vi sono quella del personaggio di "Ciairo" Boccia, impersonato da [[Francesco Paolantoni]], e l'uso del puteolano da parte del cantante comico-trash [[Tony Tammaro]] in alcune delle sue canzoni, come ''«'O Trerrote»'' e ''«'Puzzulan Rap»''. Il puteolano è stato anche utilizzato da [[Alessandro Siani]] per realizzare una [[parodia]] di [[Jeeg robot d'acciaio]], chiamata "Giggig" , oltre che da [[Vincenzo Salemme]] nella commedia ''[[Premiata pasticceria Bellavista]]'' con il personaggio di Romina, interpretato dall'attrice puteolana Cetty Sommella, che aveva già utilizzato il dialetto nel 1981 interpretando Maria nella commedia "I casi sono due" di A. Curcio nella compagnia di Carlo e Aldo Giuffrè e ancora in "Polveri condominiali" di Franco Autiero nel 1991. Lo stesso Salemme ha introdotto il personaggio del cameriere "indiano" (in realtà puteolano) che viene smascherato nel finale di "[[Una festa esagerata]]". Lo stesso personaggio è riproposto in "Napoletano? E famme 'na pizza" dello stesso autore.
 
=== Tradizioni e folclore ===
Il Santo Patrono di Pozzuoli è [[Procolo di Pozzuoli|San Procolo]], martire che viene ricordato dalla Chiesa cattolica il 18 ottobre, mentre a Pozzuoli è ricordato il 16 novembre. I festeggiamenti in suo onore, però, si tengono la seconda domenica di maggio. Questo perché il corpo del santo fu recuperato e riportato in città il 13 maggio del 1781. In ricordo di questo avvenimento, dal 1845, come stabilito dal vescovo [[Raffaele Purpo]], nella seconda domenica di maggio le reliquie e un busto argenteo del santo sono portate in processione solenne per le vie della città, insieme a un busto marmoreo di San Gennaro e a quello ligneo di San Celso. Procolo risulta essere uno dei nomi più diffusi in città e spesso viene usato come identificativo, soprattutto il diminutivo: Procolino. Alcuni casi emblematici sono il famoso dolce o la mascotte animata che il comune ha usato per la comunicazione alla cittadina del PUC.<ref>https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/pozzuoli_procolino_nuova_mascotte_comune_sensibilizzare_cittadini-8502169.html</ref>
Oltre ai festeggiamenti nella importante ricorrenza di [[San Gennaro]] il 19 settembre, il 15 agosto viene festeggiata l'[[Assunzione di Maria|Assunta]] con la competizione che si svolge durante il cosiddetto ''palo di sapone''. Un pennone in legno viene tenuto in posizione quasi orizzontale su un molo del porto e cosparso di sapone. I concorrenti locali provano a turno a raccogliere delle bandierine poste all'estremità del ''palo'', cadendo, nella maggior parte dei casi, in mare. Di sera la ricorrenza viene festeggiata con una processione ed uno spettacolo di fuochi d'artificio. Il Santo Patrono di Pozzuoli, San Procolo, co-martire insieme a San Gennaro, viene festeggiato il 16 novembre; i festeggiamenti in suo onore si svolgono la seconda domenica di maggio. Il 13 giugno, inoltre, dalla [[Chiesa dei Santi Francesco e Antonio|chiesa di Sant'Antonio]] parte la celebre processione del santo padovano, nata in ambito marinaro e ancora oggi molto sentita dai puteolani, che attraversa gran parte della città.
 
Il 19 settembre viene festeggiato San Gennaro, mentre il 13 giugno dalla [[Chiesa dei Santi Francesco e Antonio|chiesa di Sant'Antonio]] parte una processione in onore del santo padovano, nata in ambito marinaro; il 15 agosto si tiene il ''Pennone a Mare'', noto anche come ''"palo di sapone",'' festa popolare legata alla devozione dei pescatori puteolani per la Madonna Assunta, protettrice della gente di mare. Si tratta di una competizione che si svolge nell'area del porto cittadino, dove su un molo viene sistemato un palo in legno di 15 metri, cosparso di grasso animale, posto a 45° rispetto alla banchina e sospeso sul mare. Sul palo sono posizionate 3 bandierine, corrispondenti ad altrettanti gradini del podio, e vince chi, camminando sul palo reso scivoloso dal grasso, riesce a strappare una delle tre bandierine, prima di cadere in mare. La manifestazione, di cui si parla per la prima volta in un articolo datato 1886, da luglio 2020 è iscritta nell’Inventario IPIC degli Elementi Culturali Immateriali Campani, secondo regolamento [[UNESCO]] del 2003.<ref>{{Cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/7320-2/|titolo=Pennone a Mare - Palo di Sapone}}</ref>
=== Fatalità legate a Pozzuoli ===
 
La sera del 28 luglio 2013 sul Viadotto Acqualonga a [[Monteforte Irpino]] (AV), un pullman con 48 persone a bordo precipita da 40 metri. Ci furono 40 vittime di cui 29 puteolani.
Oltre alle feste patronali, a Pozzuoli vivono anche dei credi folkloristici, come quello di [[Mamozio|''San Mamozio'']], figura nata a seguito della scoperta della statua di [[Lolliano Mavorzio]] nel 1704 e che è stato, a seguito dello spostamento del monumento a [[Complesso archeologico di Baia|Baia]], identificato con la statua del vescovo Léon y Cardenas, a cui era stata storicamente posta vicino nella piazza centrale del paese.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/italia/santo_mamozio_statua_pozzuoli_terremoto_pozzuoli_campi_flegrei-8083344.html|titolo=Santo Mamozio, il caso della statua di Pozzuoli: «Va rispostata in piazza, il bradisismo causa della sua ira»|data=27 aprile 2024|accesso=21 maggio 2024}}</ref>
 
== Cultura ==
[[File:Coroglio al crepuscolo.jpg|thumb|Il Golfo[[golfo di Pozzuoli]] dal [[Parco Virgiliano (Napoli)|Parco Virgiliano]] di [[Napoli]]. In primo piano via Coroglio e il quartiere di [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]], inclusa l'area su cui un tempo sorgeva l'acciaieria [[Italsider]].]]
=== MuseiIstruzione ===
==== IlArchivi museo diocesanostorici ====
{{* vediArchivio anche|Museostorico diocesano di"Angelo Pozzuoli}}D'Ambrosio"
L'unico museo della città è stato ideato per salvaguardare la memoria dell'arte sacra diocesana che è stata in parte compromessa prima dall'incendio della cattedrale nel 1964 e poi dalle crisi bradisismiche.
La sede definitiva è stata inaugurata dal [[vescovo]] mons. [[Gennaro Pascarella]] il 20 maggio [[2016]] presso i locali del palazzo vescovile al [[Rione Terra]] un tempo ad uso del [[Seminario|seminario diocesano]].
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
* Polo culturale <nowiki>''Palazzo Toledo''</nowiki>
* Biblioteca diocesana
 
==== ScuoleRicerca ====
L{{'}}'''Istituto Telethon di Genetica e Medicina''', o '''TIGEM''', è un ente di ricerca genetica sito a Pozzuoli, all'interno dell'ex Comprensorio Olivetti. Il TIGEM, diretto dal Professor [[Andrea Ballabio]], è un istituto di ricerca impegnato nell'ambito delle [[Malattia genetica|malattie genetiche]] rare. È stato creato nel 1994 a [[Milano]] dalla [[Telethon|Fondazione Telethon]] per volontà di [[Susanna Agnelli]] allo scopo di promuovere l'avanzamento della ricerca finalizzata alla diagnosi, prevenzione e cura delle malattie genetiche umane rare. Nel 2000 il TIGEM si è trasferito a [[Napoli]] in una palazzina dello storico [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]] a Via [[Pietro Castellino]], stabilendo diverse collaborazioni con i ricercatori del CNR e delle università locali. Da quel momento in poi il TIGEM ha avuto modo di allargare i propri ambiti di ricerca introducendo la terapia genica e la biologia dei sistemi. Nel 2008 in collaborazione con l'Università Federico II di Napoli viene realizzato il primo [[studio clinico]] sull'[[Amaurosi congenita di Leber]]. A luglio del 2014 il TIGEM si è trasferito nuovamente a Pozzuoli, all'interno dell'ex Comprensorio [[Adriano Olivetti]]<ref>L'eccellenza della ricerca del TIGEM è testimoniata dai numerosi fondi che riceve dall'Unione europea e da prestigiose istituzioni internazionali tra cui il National Institutes of Health, la Fondazione europea di biologia molecolare (EMBO) e il Wellcome Trust e l’ERC (European Research Council). Inoltre il TIGEM ha stipulato una collaborazione internazionale con diverse case farmaceutiche prestigiose per studi come la ricerca per sviluppare approcci di terapia genica o farmacologica a malattie neurodegenerative e da accumulo lisosomiale. Fino a novembre 2016 i geni associati a malattie, identificati dal TIGEM, sono arrivati a 26.</ref>.
Nel comune di Pozzuoli sono presenti numerose scuole di ogni ordine e grado<ref>[http://www.comuni-italiani.it/063/060/scuole/ Scuole di Pozzuoli/Comuni Italiani.it]</ref>. Gli Istituti Superiori sono:
 
Nello stesso comprensorio c'è anche l'Istituto di Chimica Biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche.<ref>{{Cita web|url=https://www.icb.cnr.it/icb-home-it/sede-principale-di-pozzuoli/|titolo=Sede principale di Pozzuoli (NA)}}</ref>
* I.S.I.S. "Guido Tassinari"
* I.S.I.S. "Giovanni Falcone"
* Istituto Alberghiero "Petronio"
* Liceo Scientifico "Ettore Majorana"
* Liceo Artistico
* I.S.S "Pitagora"
* I.M.S "Virgilio"
 
==== EventiScuole ====
Nel comune di Pozzuoli si contano numerose scuole di vario ordine e grado, dall'[[asilo nido]] alle [[Istruzione secondaria|scuole secondarie]], sia pubbliche che [[Scuola paritaria|paritarie]], sparse per tutto il territorio e in tutte le frazioni, per un totale di 115 istituti e complessi. In città ci sono [[Liceo classico|licei classici]], [[Liceo linguistico|linguistici]], [[Liceo scientifico|scientifici]], [[Istituto tecnico|istituti tecnici]], [[Istituto Magistrale|magistrali]], [[Istituto Alberghiero|alberghieri]], turistici, agrari e di ragioneria.<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/campania/94-pozzuoli/75-scuole/|titolo=Scuole Pozzuoli (NA) - pubbliche e private|sito=Tuttitalia.it|accesso=21 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/063/060/scuole/|titolo=Scuole Pozzuoli pubbliche e private|accesso=21 maggio 2024}}</ref> All'[[Accademia Aeronautica]] si svolgono anche corsi universitari, forniti in collaborazione con l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II]].<ref>{{Cita web|url=https://www.accademiaaeronautica.it/universita/|titolo=UNIVERSITÀ|sito=Accademia Aeronautica|accesso=21 maggio 2024}}</ref>
*A Corto di Donne: festival di cortometraggi che si tiene a Pozzuoli dal 2005. È organizzato dall'associazione culturale "Quicampiflegrei" e dal Coordinamento Donne Area Flegrea. La rassegna è dedicata alle filmmaker donne e ai loro cortometraggi, a tema libero, divisi in 4 sezioni: animazione, documentari, fiction e videoarte.
* [[Pozzuoli Jazz Festival]]<ref>[http://www.pozzuolijazzfestival.com/ Pozzuoli Jazz Festival]</ref>: festival della musica [[jazz]] che si tiene annualmente a Pozzuoli dal 2010 organizzato dall'associazione culturale "Jazz and Conversation".
* Pozzuoli Folk Festival, nasce nel 2015, dalla volontà delle Associazioni: Noi Re(si)stiamo Qui - Pozzuoli, DiversaMenteGiovani e GenerAzione Flegrea.
* Malazè : evento Archeoenogastronomico che si svolge di solito nella prima decade di settembre, con una durata di circa 15 giorni, manifestazione ideata dall'associazione "campiflegrei a tavola " dove si fondono insieme cultura, storia, gastronomia, enologia, natura e ambiente.
* Premio Dicearchia, organizzato il 31 maggio di ogni anno da Acli Dicearchia Pozzuoli, in memoria di Lia Di Francia. Trattasi di un'opera di artisti puteolani ( per due anni del Maestro Antonio Testa, gli ultimi due anni del Maestro Antonio isabettini). Viene assegnato ad una personalità impegnata per la tutela dell'ambiente e della salute. Nel 2014 il Premio è stato consegnato a Padre Maurizio Patriciello; nel 2015 al Comandante del Corpo Forestale dello Stato, Gen. Sergio Costa; nel 2016 alla vedova del poliziotto Roberto Mancini che scoprì la "terra dei fuochi"; nel 2017 al Prof. Antonio Giordano, Direttore e Fondatore dell'Istituto di ricerca per il cancro Sbarro a Philadelphia (Usa).
 
=== RicercaMusei ===
* L''''Istituto Telethon di Genetica e Medicina''', o '''Tigem''', è un ente di ricerca genetica sito a Pozzuoli, all'interno dell'ex Comprensorio Olivetti. Il TIGEM è un istituto di ricerca impegnato nell'ambito delle malattie genetiche rare diretto dal Professor [[Andrea Ballabio]]. È stato creato nel [[1994]] a [[Milano]] dalla [[Telethon|Fondazione Telethon]] per volontà di [[Susanna Agnelli]] per promuovere l'avanzamento della ricerca finalizzata alla diagnosi, prevenzione e cura delle malattie genetiche umane rare. Nel 2000 il TIGEM si è trasferito a [[Napoli]] in una palazzina dello storico CNR a Via [[Pietro Castellino]], stabilendo diverse collaborazioni con i ricercatori del CNR e delle università locali. Da quel momento in poi il TIGEM ha avuto modo di allargare i propri ambiti di ricerca introducendo la terapia genica e la biologia dei sistemi. Nel 2008 in collaborazione con l'Università Federico II di Napoli viene realizzato il primo [[studio clinico]] sull'[[Amaurosi congenita di Leber]]. A luglio del 2014 il TIGEM si è trasferito a Pozzuoli all'interno dell'ex Comprensorio [[Adriano Olivetti]]. L'eccellenza della ricerca del TIGEM è testimoniata dai numerosi fondi che riceve dall'Unione Europea e da prestigiose istituzione internazionali tra cui il National Institutes of Health, la Fondazione europea di biologia molecolare (EMBO) e il Wellcome Trust e l’ERC (European Research Council). Inoltre il TIGEM ha stipulato una collaborazione internazionale con diverse case farmaceutiche prestigiose per studi come la ricerca per sviluppare approcci di terapia genica o farmacologica su malattie neurodegenerative e da accumulo lisosomiale. Fino ad novembre 2016 i geni associati a malattie, identificati dal TIGEM, sono arrivati a 26.
 
==== PersoneIl legatemuseo a Pozzuolidiocesano ====
{{ vedi anche|Museo diocesano di Pozzuoli}}
* [[Riccardo Improta]] (1993 -), calciatore del [[Bologna Football Club 1909]] nato a Pozzuoli
L'unico museo della città è stato ideato per salvaguardare la memoria dell'arte sacra diocesana che è stata in parte compromessa prima dall'incendio della cattedrale nel 1964 e poi dalle crisi bradisismiche.
* [[Giovanni Battista Pergolesi]] (1710 - 1736), compositore, organista e violinista italiano morto a Pozzuoli il 17 marzo 1736
La sede definitiva è stata inaugurata dal [[vescovo]] mons. [[Gennaro Pascarella]] il 20 maggio 2016 presso i locali del palazzo vescovile al [[Rione Terra]] un tempo a uso del [[Seminario|seminario diocesano]].
* [[Luigi Punzolo]] (1905-1989), arcivescovo titolare di Sebastea, Nunzio Apostolico in Paraguay, Panama, Siria (Pro-Nunzio), Amministratore apostolico di Velletri.
 
* [[Raimondo Annecchino]] (1874 - 1954), storico, scrittore e politico nato a Pozzuoli
=== Eventi ===
* [[Lino Cannavacciuolo]], un violinista e compositore, nato a Pozzuoli
*'''''A Corto di Donne''''': festival di cortometraggi che si tiene a Pozzuoli dal 2005. È organizzato dall'associazione culturale "Quicampiflegrei" e dal "Coordinamento Donne Area Flegrea". La rassegna è dedicata alle filmmaker donne e ai loro [[Cortometraggio|cortometraggi]], a tema libero, divisi in 4 sezioni: [[animazione]], [[Documentario|documentari]], [[fiction]] e [[videoarte]].
* [[Gennaro Cannavacciuolo]] (1960 - ), attore, cantante, cabarettista e fantasista nato a Pozzuoli
* '''''[[Pozzuoli Jazz Festival]]'''<ref>{{Cita web|url=http://www.pozzuolijazzfestival.com/ |titolo=Pozzuoli Jazz Festival|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130717064624/http://www.pozzuolijazzfestival.com/}}</ref>'': festival della musica [[jazz]] che si tiene annualmente a Pozzuoli dal 2010 organizzato dall'associazione culturale "Jazz and Conversation".
* [[Vincenzo D'Angelo]] (1906 - 1984), pittore, poeta e scrittore nato a Pozzuoli
* '''''Pozzuoli Folk Festival''''': nato nel 2015, dalla volontà delle associazioni "Noi Re(si)stiamo Qui - Pozzuoli", "DiversaMenteGiovani" e "GenerAzione Flegrea".
* [[Giacinto Diano]] (1731 - 1803), pittore nato a Pozzuoli
* '''''Malazè''':'' Manifestazione archeo-eno-gastronomica che si svolge a settembre, ideata dall'associazione "Campiflegrei a tavola", con eventi sul territorio che fondono insieme cultura, storia, gastronomia, enologia, natura e ambiente.
* [[Guglielmo Giannini]] (1891 - 1960), giornalista, politico, scrittore, regista e drammaturgo nato a Pozzuoli.
* '''''Premio Dicearchia''':'' organizzato il 31 maggio di ogni anno da "ACLI Dicearchia Pozzuoli", in memoria di Lia Di Francia. Il premio è un'opera di artisti puteolani (per due anni del Maestro Antonio Testa, gli ultimi due anni del Maestro Antonio Isabettini). Viene assegnato a una personalità impegnata nella tutela dell'ambiente e della salute. Nel 2014 il premio è stato consegnato a Padre Maurizio Patriciello; nel 2015 al comandante del [[Corpo forestale dello Stato|Corpo Forestale dello Stato]], Generale Sergio Costa; nel 2016 alla vedova del poliziotto Roberto Mancini che scoprì la cosiddetta "Terra dei fuochi"; nel 2017 al professor Antonio Giordano, direttore e fondatore dell{{'}}''Istituto di ricerca per il cancro Sbarro'' a [[Filadelfia]] ([[Stati Uniti]]).
* [[Sophia Loren]] (1934 - ), attrice italiana vissuta a Pozzuoli durante l'infanzia
*'''''Libro Fest della Kermesse Villaggio Letterario''':'' evento annuale dedicato al libro con autori legati alla Campania e alla Sicilia, organizzato dalle associazioni "Lunaria Onlus A2" e "Villaggio Letterario". La V edizione è stata dedicata a [[Raimondo Bucher]], scopritore dei [[Parco sommerso di Baia|resti archeologici sommersi di Baia]].
* [[Nando Paone]] (1956 - ), attore comico e cantante nato a Napoli, ma cresciuto a Pozzuoli.
*'''''No Limits Wine e Diving''':'' Vini estremi del Mondo e immersioni nel ''Portus Iulius'' di Pozzuoli. Evento annuale organizzato dalle associazioni "Lunaria Onlus A2" e "Villaggio Letterario".
* [[Adele Pandolfi]] (1959 - ), attrice nata a Pozzuoli
*'''''Pozzuoli S'Move Festival''':'' Festival musicale che ospita ogni anno artisti e DJ di fama internazionale che si svolge alla darsena di Pozzuoli a cura dell'Associazione "Darsena".
* [[Gennaro Sardo]] (1979 - ), calciatore del [[Associazione Calcio ChievoVerona|ChievoVerona]] nato a Pozzuoli
* [[Nicola Terracciano]] (1837 - 1921), botanico e micologo nato a Pozzuoli
* [[Ciro Ginestra]] (1979- ), calciatore della [[Salernitana]] nato a Pozzuoli
 
== Geografia antropica ==
=== Quartieri ===
[[File:Pozzuoli2.JPG|thumb|L'[[Accademia Aeronautica]]]]
[[File:Pozzuoli Boardwalk (5048281816).jpg|thumb|Lungomare]]
 
=== Suddivisioni storiche ===
Pozzuoli è suddivisa in diverse frazioni e quartieri:
* '''[[Rione Terra]]''' è il quartiere storico del paese, ovvero il suo centro di origine greco-antica e su cui si è sviluppata anche la città medievale. [[Acropoli]] in epoca greca, in epoca romana fu il quartiere dei [[Lupanare|lupanari]]. Oggi, è prettamente disabitato, a seguito dello sgombero per il [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '70|bradisismo del 1970]], ma è stato completamente ristrutturato per diventare un'attrazione turistica e un quartiere alberghiero per la città, nonché un luogo di ritrovo culturale, data la presenza di tracce archeologiche di grande importanza nei vecchi edifici storici.
* '''Borgo delle Piscinelle''' è il quartiere attiguo al Rione Terra, facente parte oggi del centro storico e corrispondente agli insediamenti sorti nel XVI secolo di fianco alla Porta Napoli, cioè la porta d'ingresso alla città. È chiamato così perché vi era in zona l'acquedotto che portava l'acqua dal [[Acquedotto romano del Serino|Serino]]. Il quartiere si estende nella zona orientale, dal Rione Terra al Macellum, e il nome è arrivato a identificare anche il ''Rione [[Postierla]]'', che nacque lo stesso periodo e si espanse verso l'attuale [[Porto di Pozzuoli|porto]].
* '''[[Arco Felice]]''' è un quartiere situato tra Lucrino e Pozzuoli borgo, sorto agli inizi del 1900 dopo lo sviluppo della [[Ferrovia Cumana|linea ferroviaria Cumana]]. Prende il nome dai resti di un acquedotto romano in [[laterizio]], di cui rimane in piedi un grande [[Arco (architettura)|arco]], detto arco felice vecchio, sito in località [[Cuma]].
* '''Lucrino ''' Frazioneè un quartiere in cui sono ubicati: la parte occidentale dell'oasi naturalistica del Monte Nuovo e il [[lago Dd' Averno]] considerato la porta agli inferi; e, allesulle sue sponde ési presentetrova il famoso Tempio di Apollo. Il suo nome deriva dalla parola ''lucrum'' (guadagno). Nel [[I secolo a.C.]], infatti, unl<nowiki/>[[Imprenditore|']]<nowiki/>i<nowiki/>mprenditore tale ingegnere romano [[Sergio Orata]], impiantò nelle acque del lago impiantò una coltivazione di ostriche, ricavandone grandi ricchezze. Prima dell'eruzione del [[Monte Nuovo]] del [[1538]], doveche oralo c'èdistrusse Lucrinocompletamente, csorgeva, su una collina dell'eraodierna Lucrino, [[Tripergole]], un villaggio termale. L'eruzionenoto loper distrussele completamenteproprietà curative termali delle sorgenti flegree.
* '''Rione [[Alfonso Artiaco|Artiaco]]''' è un quartiere popolare nato tra il 1958 e i primi anni 60', come soluzione abitativa per gli abitanti eccedenti al Borgo delle Piscinelle.<ref>{{Cita web|url=http://www.memoriedalterritorio.it/index2.php?option=com_sobi2&sobi2Task=dd_download&fid=39&format=html&Itemid=53|titolo=Intervista a D'Oriano Renato, segretario della DC giovani di Pozzuoli ai tempi del bradisismo}}</ref> È posto sulla via omonima, via di collegamento tra Pozzuoli e [[Quarto (Italia)|Quarto]] (proseguendo per quella strada si giunge di fatti alla cosiddetta "[[Montagna Spaccata|Mon]]<nowiki/>[[Montagna Spaccata|tagna spaccata]]").
* '''Pisciarelli''' è quella parte della località di [[Agnano|Agnano Terme]] ricompresa nel territorio del comune di Pozzuoli. La restante parte di Agnano fa parte dell'ex frazione [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]] del comune di Napoli.
* '''Rione Bognar''' è un quartiere residenziale nato negli anni 50' nella zona alta di Pozzuoli, nei pressi dell'[[Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)|Anfiteatro Flavio]] cittadino. Il quartiere si sviluppa nei pressi della [[Stazione di Pozzuoli Solfatara]].
* '''Toiano''', è un quartiere popolare sorto per dare una risposta abitativa ai cittadini di Pozzuoli, sfrattati dal Rione Terra e dal centro storico dopo il bradisismo del 1970, è posto al centro tra l'antica Pozzuoli e il “contemporaneo” megaquartiere di Monterusciello, ed è il centro dell'attività amministrativa, dove si trova la casa comunale, ci sono alcune scuole ed alcune attività commerciali.
* '''Pisciarelli''' è quella parte della località di [[Agnano|Agnano Terme]] ricompresa nel territor<nowiki/>io del comune di Pozzuoli. La restante parte di Agnano fa parte dell'ex frazione [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]] del comune di Napoli.
* '''Monterusciello o Monteruscello'''<ref>Monterusciello o Monteruscello: origini del nome. Non è un equivoco né un errore chiamarlo Monteruscello o Monterusciello, il secondo non è altro che una pronuncia dialettale del primo, che a seguito è stato anche accettato dalla toponomastica. Inoltre, il toponimo Monterusciello deriva probabilmente dal tardo latino "Mons Rosellus", cioè "monte delle canne".</ref> è un quartiere costruito a seguito del [[bradisismo]] avvenuto negli [[Anni 1980|anni ottanta]] e oggi abitato da oltre 30.000 abitanti. La presenza di tanto spazio ha qui permesso uno sviluppo del tutto diverso rispetto a quello di molte altre zone della Campania. Se infatti queste si contraddistinguono per strade strette e per poco verde, Monterusciello può invece vantare ampi viali alberati, strade larghe e ben asfaltate, enormi parchi residenziali, diverse attività commerciali. Notevoli sono inoltre le infrastrutture presenti nel territorio, come la piscina olimpionica all'interno del moderno Palazzo dello Sport, che ha tra l'altro ospitato per alcune stagioni la squadra di basket di [[Napoli]], la Scuola calcio Monterusciello con un campo regolamentare interamente costruito in erba sintetica ed una pista da jogging lunga 500 metri. Da non dimenticare infine i licei e gli istituti tecnici e professionali, con studenti provenienti sia dalle province di Napoli che da quelle di [[Caserta]]. Tuttavia sono presenti delle opere mai completate o realizzate anche a causa delle infiltrazioni camorristiche come il centro tennistico in Via De Curtis, ampi locali non utilizzati a ridosso dell'Ufficio Postale, l'ex scuola alberghiera e un Centro Commerciale in Via Modigliani mai messo in funzione ed ora distrutto dal tempo e dai vandalismi. Inoltre non vi sono luoghi di ritrovo, come cinema o teatro.<ref>[https://web.archive.org/web/20071022091256/http://cirobiondi.wordpress.com/inchesta-de-il-manifesto-i-solitari-fantasmi-di-monterusciello/ Articolo a cura di Francesca Pilla pubblicato su "Il Manifesto" il 18 aprile 2006]</ref>
* '''[[Monte Cigliano|Cigliano]]''' è un insediamento agricolo, posto nel cratere del monte omonimo, a ovest<nowiki/> degli [[Riserva naturale Cratere degli Astroni|Astroni di Agnano]] e a est della località Campiglione. La zona settentrionale di questo insediamento agricolo è detto "''Cofanara''", per il nome della via su cui insiste.
* '''[[Scavi archeologici di Cuma|Cuma]]''', è una quartiere alla periferia ovest della città di Pozzuoli, conosciuta per possedere i famosi siti archeologici: tempio di Apollo, tempio di Iside, tempio di Giove, Arco Felice, strade romane, antro della Sibilla, anfiteatro cumano e necropoli.
* '''San Vito''' è una contrada sulle pendici occidentali del monte Cigliano, in cui è pr<nowiki/>esente una [[necropoli]] romana del [[I secolo d.C.]], e una chiesa [[San Vito|omonima]], insistente sulla zona dal 1655 (e che dà nome alla contrada).<ref>{{Cita web|url=https://campiflegrei.it/mobile/Necropoli%20di%20San%20Vito.html|titolo=Necropoli di San Vito - Pozzuoli - Campi Flegrei|sito=campiflegrei.it|accesso=21 maggio 2024}}</ref>
* '''Licola''', è il quartiere pianeggiante e prevalentemente litoraneo a nord-ovest della città di Pozzuoli, confinante a sud con [[Cuma]], ad est con Monterusciello.
* '''La Schiana''' è la contrada in cui insiste l'[[Ospedale]] di Pozzuoli "Santa Maria delle Grazie", nato nel XVI secolo di fianco all'[[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)|omonima chiesa]] nel centro storico del paese<ref>L'Ospedale rimase lì, gestito da una confraternita Laica, fino alla fine del XIX secolo. Nel 1917 l'Ospedale fu spostato nel Tubercolario militare, nei pressi dell'attuale Accademia Aeronautica, e vi rimase fino al 1967.</ref>. È una zona poco abitata, dove compaiono solo diverse ville unifamiliari, posta a ovest del Rione Toiano, a nord del [[lago d'Averno]] e a est della zona di Cuma. A nord dell'ospedale vi è un insediamento abitativo chiamato "''Privata Monterusso''", dal nome dell'omonima via.
=== Urbanistica ===
* '''Campiglione''' è una zona posta a est del Rione Toiano, di preciso indica la [[caldera]] del [[Monte Gauro]]. All'interno del cratere è stato istituito dal 1966 il "[[Carney Park]]", un centro ricreativo per i militari della [[United States Navy|U.S. Navy]]. In zona, insiste la [[Via Antica consolare campana|Via Campana]], lungo la quale sono sorte diverse attività commerciali e anche un centro commerciale. Sulle pendici settentrionali del Monte Gauro, in zona insiste un'area residenziale denominata "''Castagnaro''", mentre sulle pendici occidentali insiste la zona agricola di "''Sant'Angelo''".
==== Vie Storiche ====
* '''Rione Toiano''' è un quartiere popolare sorto per dare una risposta abitativa ai cittadini di Pozzuoli, sfrattati dal Rione Terra e dal centro storico dopo il bradisismo del 1970, ed è posto al centro tra l'antica Pozzuoli e il “contemporaneo” megaquartiere di Monterusciello. È il centro dell'attività amministrativa, in quanto vi si trova la casa comunale, e ci sono anche alcune scuole e alcune attività commerciali. È un quartiere prettamente residenziale, che ha la connotazione di un quartiere di [[Edilizia residenziale pubblica|case popolari]].
{{Div col|3}}
* '''[[Monterusciello]] (o Monteruscello)'''<ref>Non è un equivoco né un errore chiamarlo Monterusciello o Monteruscello, il primo non è altro che una pronuncia dialettale del secondo, che a seguito è stato anche accettato dalla toponomastica. Tendenzialmente, si tende a utilizzare "Monterusciello" per indicare il quartiere e "Monteruscello" per indicare la zona geografica, il colle sotto il quale è stato costruito il quartiere. Inoltre, il toponimo Monterusciello deriva probabilmente dal tardo latino "Mons Rosellus", cioè "monte delle canne".</ref> è un quartiere costruito a seguito del [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '80|bradisismo]] avvenuto negli anni '80 e oggi abitato da oltre {{formatnum:30000}} abitanti. Data la vastità della zona, nata per essere in parte una ''"new town"'', presenta ampi viali alberati, strade larghe, enormi parchi residenziali, e diverse attività commerciali, specialmente ai confini con [[Quarto (Italia)|Quarto]] e a sud. Diverse le infrastrutture comprese nel territorio, come la [[Piscina olimpica|piscina olimpionica]] all'interno del Palazzo dello Sport (che ha tra l'altro ospitato per alcune stagioni la squadra di pallacanestro di [[Napoli]]) e un campo regolamentare interamente costruito in erba sintetica e una pista da jogging lunga 500 metri (a uso della Scuola calcio "Monterusciello"). Vi sono anche licei e istituti tecnici e professionali, con studenti provenienti dalla città metropolitana di Napoli e anche dalla provincia di [[Caserta]]. Tuttavia sono non mancano opere mai completate o realizzate, anche a causa delle infiltrazioni camorristiche, come il centro tennistico in via De Curtis, ampi locali non utilizzati a ridosso dell'Ufficio Postale, l'ex scuola alberghiera e un Centro Commerciale in Via Modigliani mai messo in funzione e ora distrutto dal tempo e dai vandalismi. Inoltre non vi sono luoghi di ritrovo, come cinema o teatri.<ref>{{Cita news|autore=Francesca Pilla|titolo=“I solitari fantasmi di Monterusciello”|pubblicazione=Il Manifesto|data=18 aprile 2006|url=http://cirobiondi.wordpress.com/inchesta-de-il-manifesto-i-solitari-fantasmi-di-monterusciello/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071022091256/http://cirobiondi.wordpress.com/inchesta-de-il-manifesto-i-solitari-fantasmi-di-monterusciello/}}</ref> Nella zona settentrionale del quartiere, zona prettamente residenziale, si svolge anche il mercato rionale cittadino; e la piazza [[Totò|Antonio De Curtis]] è stata recentemente zona di riqualificazione urbana tramite il progetto "Monterusciello Agro City".<ref>{{Cita web|url=https://www.cronacaflegrea.it/pozzuoli-inaugurata-la-nuova-piazza-de-curtis-a-monterusciello-le-foto/|titolo=POZZUOLI/ Inaugurata la nuova Piazza de Curtis a Monterusciello – LE FOTO|sito=Cronaca Flegrea|data=29 gennaio 2021|accesso=21 maggio 2024}}</ref><ref name="liniziativa.net">{{Cita web|url=https://www.liniziativa.net/progetto-mac-al-via-i-lavori-di-riqualificazione-di-piazza-de-curtis-a-monterusciello/|titolo=Progetto MAC/ Al via i lavori di riqualificazione di Piazza De Curtis a Monterusciello - l'Iniziativa|data=18 novembre 2019|accesso=21 maggio 2024}}</ref><ref name="liniziativa.net"/><ref>{{Cita web|url=https://www.macpozzuoli.eu/|titolo=Il Progetto MAC|accesso=21 maggio 2024}}</ref> La zona è collegata mediante la stazione ferroviaria di [[Stazione di Grotta del Sole|Grotta del Sole]], anche se per la sua posizione eccessivamente a nord (è praticamente al confine con Quarto e Giugliano) non connette in modo efficiente tutto l'abitato.
* Via Cosenza
* '''[[Scavi archeologici di Cuma|Cuma]]''' è un quartiere alla periferia ovest della città di Pozzuoli, conosciuta per possedere i famosi siti archeologici: [[Tempio di Apollo (Cuma)|tempio di Apollo]], tempio di Iside, [[Tempio di Giove (Cuma)|tempio di Giove]], Arco Felice, strade romane, [[antro della Sibilla]], anfiteatro cumano e necropoli. È un quartiere non densamente abitato, dove però si sono sviluppate anche attività terziarie (prettamente ristoranti). Le abitazioni si sono sviluppate soprattutto nella zona pianeggiante e ex-paludosa della ''Nuova Colmata'', posta a sud di Licola, mentre nei pressi dell'Antro della Sibilla si trova la zona agricola denominata "''Monte di Cuma''". Sarebbe collegato tramite la [[Ferrovia Circumflegrea|Circumflegrea]] grazie alla [[Stazione di Cuma|stazione omonima]], ma la tratta è inattiva a causa della scarsa affluenza di traffico.
* Via De Fraja
* '''[[Licola]]''' è il quartiere pianeggiante e prevalentemente litoraneo a nord-ovest della città di Pozzuoli. Sviluppatosi in era fascista grazie a una bonifica e all'inserimento di famiglie provenienti dal nord-est italiano a cui il regime assegnava casa, podere e animali e agli insediamenti dell'[[Opera Nazionale Combattenti]]. Confina a sud con [[Cuma]], a est con Monterusciello, a nord con [[Giugliano in Campania]] (la cui zona confinante ha lo stesso nome ed è in parte tutelata nell'ambito della [[Riserva naturale Foce Volturno - Costa di Licola|Riserva naturale Costa di Licola]]). In passato era una zona a forte vocazione turistica, oggi ridimensionata (causa anche la antropizzazione maggiore dei luoghi causata dagli sfollati del bradisismo). Nella zona sorge il depuratore di Licola-Cuma, che serve tutta l'area settentrionale della Città metropolitana di Napoli, posto nei pressi della [[Stazione di Licola|stazione della Circumflegrea]] (attuale capolinea della ferrovia). Una parte di questo quartiere è denominata ''Marina di Licola'', servita dalla [[Stazione di Marina di Licola|stazione omonima]] presente sulla tratta inutilizzata da Licola a [[Stazione di Torregaveta|Torregaveta]], che dovrebbe servire gli stabilimenti balneari in zona. Nei pressi della frazione vi è una parte della riserva "Foce di Licola".
* Corso Garibaldi
* Lungomare Pertini
* Corso Umberto Primo
* Via Maso Carrese
* Via Rosini
* Corso Terracciano
* Via Solfatara
* Via Duomo
{{Div col end}}
 
== Economia ==
=== TerziarioAgricoltura e Pesca ===
==== Mercato itticoortofrutticolo all'ingrosso ====
In viale dell'Europa Unita si trova il mercato ortofrutticolo all'ingrosso di Pozzuoli, che almeno fino al 2015 era ritenuto il quarto in Campania per fatturato e superficie, il sesto in tutto il Sud Italia. Parzialmente chiuso nel 2010 per carenze igienico sanitare, fu riaperto a settembre del 2015 dopo un intervento di ristrutturazione e manutenzione straordinaria costato circa 2 milioni di euro e finanziato dal programma PIU Europa.<ref>{{Cita web|url=https://www.ildenaro.it/pozzuoli-riapre-il-mercato-dell-ortofrutta-all-ingrosso/|titolo=Pozzuoli, riapre il mercato dell’ortofrutta all’ingrosso}}</ref>
Nella città è presente un rilevante [[mercato ittico]] all'ingrosso, almeno fino al [[2009]] riportato come il terzo più grande d'Italia.<ref>[http://www.notiziarioitaliano.it/index.php/notiziario-flegreo-economia/76798-mercato-ittico-allingrosso-unoccasione-da-non-perdere Mercato Ittico all'ingrosso, un'occasione da non perdere], NotiziarioItaliano (21 dicembre 2009)</ref>
 
==== Mercato ittico all'ingrosso ====
Nella città è attivo un rilevante [[mercato ittico]] all'ingrosso, situato in via Fasano e inaugurato nel 1977.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/pozzuoli_dal_governo_6_milioni_per_il_palazzo_del_mare_ultime_notizie-8150378.html|titolo=Pozzuoli, dal governo 6,2 milioni per il Palazzo del Mare|sito=www.ilmattino.it|data=30 maggio 2024|accesso=30 maggio 2024}}</ref> Almeno fino al 2009 viene riportato come il terzo mercato ittico all'ingrosso più grande d'Italia.<ref>{{Cita web | url = http://www.notiziarioitaliano.it/index.php/notiziario-flegreo-economia/76798-mercato-ittico-allingrosso-unoccasione-da-non-perdere | titolo = Mercato Ittico all'ingrosso, un'occasione da non perdere | sito = NotiziarioItaliano.IT | data = 21 dicembre 2009 | accesso = 25 novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130729131510/http://www.notiziarioitaliano.it/index.php/notiziario-flegreo-economia/76798-mercato-ittico-allingrosso-unoccasione-da-non-perdere }}</ref> Nel 2023 ha aperto anche dei magazzini per la vendita di [[frutti di mare]] (dopo averli chiusi nel 2016).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/pozzuoli_riapre_il_mercato_ittico-7778242.html|titolo=Pozzuoli, riapre il mercato ittico all'ingrosso dopo sette anni|sito=www.ilmattino.it|data=25 novembre 2023|accesso=22 maggio 2024}}</ref> È in progetto, grazie ai fondi [[Piano nazionale di ripresa e resilienza|PNRR]], una ristrutturazione del fabbricato in cui è ospitato.<ref>{{Cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/comunicato-stampa-pozzuoli-approvato-il-bilancio-del-comune-ecco-tutti-gli-interventi-previsti-nei-prossimi-tre-anni/|titolo=[COMUNICATO STAMPA] Pozzuoli. Approvato il bilancio del Comune: ecco tutti gli interventi previsti nei prossimi tre anni|autore=Giordana Mobilio|sito=Comune di Pozzuoli|data=31 maggio 2023|accesso=22 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liniziativa.net/primo-piano-e-terrazze-del-mercato-ittico-allingrosso-di-pozzuoli-verso-la-concessione-ai-privati-per-18-anni/|titolo=Primo piano e terrazze del mercato ittico all’ingrosso di Pozzuoli, verso la concessione ai privati per 18 anni|data=10 febbraio 2022|accesso=22 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cronacaflegrea.it/la-rivoluzione-del-mercato-del-pesce-di-pozzuoli-che-punta-a-diventare-il-piu-bello-del-mondo/|titolo=La rivoluzione del mercato del pesce di Pozzuoli che punta a diventare «il più bello del mondo»|sito=Cronaca Flegrea|data=5 giugno 2023|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
 
=== Secondario Industria===
==== Stabilimenti meccanici di Pozzuoli ====
Nella città era presente una fiorentissima l'attività industriale, difatti lungo l'asse viario (Via Fasano) che collega il centro con l'insediamento urbano di Arco Felice hanno operato per lungo tempo gli stabilimenti meccanici di Pozzuoli, importante realtà industriale della provincia. Le origineorigini risalgono al [[1885]], quando l'industria britannica [[Armstrong Whitworth|Armstrong]], che costruiva armi per forze armate di tutto il mondo venne autorizzata ada impiantare a Pozzuoli una fabbrica metallurgica per la costruzione di artiglierie navali, lungo la costa, su un'area di 50mila{{formatnum:50000}} metri quadrati, dove anticamente, secondo la tradizione, sorgeva l'Accademia di Cicerone.
 
La fabbrica fu un'importante fonte di reddito per la maggior parte delle famiglie puteolane; nel [[1886]] vi lavoravano 250 operai che diventarono 4.000{{formatnum:4000}} nel [[1911]] e {{formatnum:5000}} nel [[1916]]. Negli anni che precedettero il [[primo conflitto mondiale]] nello stabilimento venne costruito gran parte dell'armamento delle [[Nave da battaglia|navi da battaglia]] [[Dante Alighieri (nave da battaglia)|Dante Alighieri]] e di quelle delle classi [[Classe Conte di Cavour|Cavour]] e [[Classe Caio Duilio (nave da battaglia 1913)|Duilio]], in particolare l'armamento principale costituito dal [[cannone]] [[305/46 Mod. 1909|305/46]] [[Elswick WorksOrdnance Company|ElswickEOC]] [[Pattern|Pattern "T"]] che ha equipaggiato la corazzata Dante Alighieri e le corazzate [[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Cesare]] e [[Caio Duilio (nave da battaglia 1913)|Duilio]]; lo stabilimento divenne la maggiore fabbrica di cannoni in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]. All'inizio del [[XX secolo|novecento]] alla lavorazione meccanica venne abbinata quella siderurgica. Lo stabilimento era favorito dalla posizione, con la collocazione sul mare, con un grande pontile lungo 200 metri, fornito di binari ferroviari che si estendevano per sette chilometri all'interno della fabbrica. La posizione consentiva l'approdo delle navi da carico che portavano il carbone e il minerale ferroso e anche delle navi militari, in cui dovevano essere imbarcati i cannoni. Nel corso della prima guerra mondiale lo stabilimento ebbe una grande espansione produttiva cui sarebbe seguito un periodo di crisi dopo il [[1919]], a causa della fine dell'economia di guerra, che provocherà il passaggio nel [[1929]] al gruppo [[Ansaldo]].
 
Nel periodo tra le due guerre la denominazione divenne prima "Arsenale artiglierie" per poi assumere quella di "Ansaldo artiglierie" dopo il passaggio all'Ansaldo.
 
Dopo la seconda guerra mondiale la denominazione divenne ''Stabilimenti meccanici di Pozzuoli'' e venne progressivamente abbandonata la produzione bellica, per dedicarsi alla produzione meccanica media, fucinatura, stampaggio e carpenteria. Nel primo periodo dopo la guerra poiché le commesse civili tardavano a decollare, venne sviluppato e costruito per la [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] un moderno pezzo d'artiglieria navale, il [[cannone]] anti aereoantiaereo da 76/{{M|62&nbsp;|u=mm}} denominato tipo [[Oto Melara 76/62 MMI|SMP3]], cioè da tre pollici, da cui scaturisce la sua sigla “SMP-3”, imbarcato sulle [[Corvetta|corvette]] [[Classe Albatros (corvetta)|Albatros]] e sulle corvette dello stesso tipo realizzate nei [[Cantiere navale|cantieri]] italiani per la [[Marina reale danese|marina danese]] e [[Marina Olandese|olandese]]. La produzione di questo cannone fu l'ultima commessa militare di questi stabilimenti, in quanto la [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] decise di affidare la produzione delle sue artiglierie navali agli stabilimenti [[Oto Melara]] di [[La Spezia]].
 
Nel [[1948]] questi stabilimenti passarono sotto il controllo dell'[[Istituto per la Ricostruzione Industriale|IRI]], come diramazione della finanziaria [[Finmeccanica]]. Inizia così anche la costruzione di materiale rotabile ferroviario prima con l'insegna degli stessi S.M.P. per proseguire nel [[1957]] con l'[[Aerfer]] ede infine nel [[1967]] con la [[Sofer (azienda)|SOFER]].
 
Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] gli stabilimenti vengono rilevati dalla [[IMAM]] (Industrie meccaniche aeronautiche meridionali SpA) che a sua volta venne inglobata dalla Aerfer, società di Finmeccanica costituita il 26 luglio [[1955]] per raggruppare le attività del polo aeronautico campano.
 
Nel [[1967]], in seguito alla scissione di questa società, lo stabilimento venne ceduto alla [[Sofer (azienda)|Sofer Officine Ferroviarie]] del gruppo [[EFIM]], che l'anno seguente, in seguito alla ristrutturazione delle aziende del gruppo che operavano nel settore ferroviario, venne inglobata dalla [[Breda Costruzioni Ferroviarie|Breda Ferroviaria]] con cui negli [[Anni 1980|anni ottanta]] diede vita al [[consorzio]] [[Inbus]].
 
Nel tempo lo stabilimento ha raggiunto i 170mila{{formatnum:170000}} metri quadrati di estensione.
 
Dopo una prima grande crisi nel [[1993]], nel [[2003]] gli stabilimenti sono stati chiusi dopo oltre 100 anni di attività..
 
Per l'area precedentemente occupata dagli stabilimento è in corso un progetto per la riqualifica e la successiva destinazione a [[centro velico]], e parte dell'area dismessa è stata data in concessione dalla [[Prysmian|Prysmian Group]], che ha una sua sede già nei pressi di Arco Felice.<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuolinews24.it/prysmian-chiude-battipaglia-ampliamento-ex-sofer-pozzuoli/|titolo=POZZUOLI{{!}} Prysmian chiude a Battipaglia e punta sull’ampliamento nell’area ex Sofer|autore=Chiara Sorice|sito=Pozzuoli News 24|data=19 aprile 2024|accesso=22 maggio 2024}}</ref> Vi è compreso anche un parcheggio.<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuolinews24.it/parcheggio-gratuito-via-fasano-pozzuoli/|titolo=POZZUOLI{{!}} Aperto un nuovo parcheggio in via Fasano|autore=redazione|sito=Pozzuoli News 24|data=23 dicembre 2022|accesso=22 maggio 2024}}</ref> Vi è anche un'ampia zona afferente al [[Porto di Pozzuoli|porto]].<ref>{{Cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/aree-tematiche-2/mobilita-e-polizia-locale/il-porto/|titolo=Il Porto|sito=Comune di Pozzuoli|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
Per l'area precedentemente occupata dagli stabilimento è in corso un progetto per la riqualifica e la successiva destinazione a centro velico.
 
==== Stabilimento Olivetti ====
{{vedi anche|Stabilimento Olivetti (Pozzuoli)}}
Lo '''stabilimento Olivetti''' è stato uno degli stabilimenti della società [[Olivetti]] costruito durante la presidenza di [[Adriano Olivetti]]. Progettato negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] da [[Luigi Cosenza]], lo stabilimento è un'opera di [[Movimento moderno|architettura moderna]] di Pozzuoli ed è un esempio di integrazione architettonica nel panorama naturale della costa napoletana. Lo stabilimento nacque per la produzione di [[Calcolatore|macchine calcolatrici]] e [[macchine da scrivere]]; negli anni 80' l'informatizzazione portò l'Olivetti a rendere lo stabilimento un centro di produzione computer, specializzato nel [[software]] (l'[[hardware]] era prodotto agli stabilimenti di [[Marcianise]]): nacque così quindi il Centro Tecnologie e Servizi di Impresa Olivetti.<ref>{{Cita web|url=https://www.docomomoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Vincolo.pdf|titolo=Vincolo Stabilimento Olivetti a Pozzuoli - Docomomo Italia}}</ref> Nel 2004 la proprietà è passata al Fondo Tecla, società del [[Pirelli RE|Gruppo Pirelli]].<ref>{{Cita web|url=https://prelios.com/it/news/tecla-fondo-uffici-attivita-di-dismissione-del-portafoglio-immobiliare-residuo-del-fondo|titolo=Tecla Fondo Uffici: Attività di dismissione del portafoglio immobiliare residuo del fondo}}</ref> Alla chiusura del fondo, nel 2017,<ref>{{Cita web|url=https://www.fondiimmobiliarichiusi.it/sito/fondo-tecla-fondo-uffici/|titolo=Fondo Tecla Fondo Uffici {{!}} Fondi immobiliari Chiusi e SIIQ - Fondiimmobiliarichiusi.it|accesso=22 maggio 2024}}</ref> gli stabilimenti sono passati in mano alla [[DeA Capital|DeA Capital Real Estate SGR]].<ref>{{Cita web|url=https://www.wiparchitetti.com/progettazione-nuovi-uffici-olivetti/|titolo=Progettazione nuovi uffici Olivetti|autore=Andrea Rinaldi|sito=WIP Architetti|data=17 ottobre 2021|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
 
Dopo essere stato per anni sede degli stabilimenti Olivetti, oggi ospita anche diverse altre attività, come il TIGEM e l'Istituto di Chimica Biomolecolare del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], uffici [[Vodafone Italia|Vodafone]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/speciali/studiare_impresa/vodafone_dietro_le_quinte_della_rete_che_lega_il_mondo-6685775.html|titolo=Vodafone, dietro le quinte della rete che lega il mondo|sito=www.ilmattino.it|data=13 maggio 2022|accesso=22 maggio 2024}}</ref> e [[Wind Tre|WindTre]].
 
==== Cantieristica ====
Nel comune puteolano è presentaattiva una floridissima retirete di aziende di cantierismocantieristica.
 
==Infrastrutture e trasporti==
=== Ferrovie ===
 
[[File:Stazione di Pozzuoli Solfatara 2.JPG|thumb|Stazione di Pozzuoli Solfatara]]
=== Trasporto ferroviario ===
[[File:Stazione di Pozzuoli Solfatara 2.JPG|thumb|Stazione di Pozzuoli-Solfatara]]
 
Pozzuoli è collegata con il [[Napoli|capoluogo]] attraverso tre linee ferroviarie:
* la [[Linea 2 (servizio ferroviario metropolitano di Napoli)|linea 2]] della [[metropolitana di Napoli]] (con la [[stazione di Pozzuoli Solfatara]]);
* la [[ferrovia Cumana]] (con [[Ferrovia Cumana#Percorso|3 stazioni attive e una in costruzione]] nel territorio comunale di Pozzuoli);
* la [[Ferrovia Cumana|linea Cumana]];
* la [[ferrovia Circumflegrea]] (con [[Ferrovia Circumflegrea#Percorso|4 stazioni sulla tratta]] ricadente nel comune, delle quali attive solo quella di [[Stazione di Licola|Licola]] e [[Stazione di Grotta del Sole|Grotta del Sole]]).
* la [[ferrovia Circumflegrea]].
Dalla [[stazione ferroviariadi ''Pozzuoli- Solfatara'']], capolinea della [[Linea 2 (servizio ferroviario metropolitano di Napoli)|linea 2]], partono anche treni diretti verso [[Stazione di Villa Literno|Villa Literno]], che effettuano le fermate nelle stazioni di [[FormiaStazione di Quarto di Marano|Quarto di Marano]], e [[SalernoStazione di Giugliano-Qualiano|Giugliano-Qualiano]].
I treni per Villa literno effettuano le fermate nelle stazioni di Quarto di Marano
e Giugliano - Qualiano; i treni per Formia effettuano le fermate nelle stazioni di: Quarto di Marano, Giugliano - Qualiano, Villa Literno, Cancello Arnone, Falciano - Mondragone Carinola, Sessa Aurunca - Roccamonfina e Minturno - Scauri.
 
==== Trasporto su gommaTramvie ====
Fra il 1883 e la [[seconda guerra mondiale]] era attiva la [[tranvia Napoli-Bagnoli-Pozzuoli]].
È collegata a Napoli con le linee extraurbane di autobus della [[SEPSA]] che raggiungono [[Bacoli]] e [[Torregaveta]] e della [[CTP (Napoli)|CTP]] che raggiungono [[Mondragone]] e [[Baia Domizia]]. È collegata anche, ma con arrivo a Piazzale Tecchio, a [[Fuorigrotta]], con autolinee dell'[[Ente Autonomo Volturno|EAV]] (ex [[SEPSA]]), con partenze di ogni mezz'ora circa dal capolinea nella frazione di Monteruscello nei pressi della stazione Grotta del Sole della [[Ferrovia Circumflegrea]] e con percorso in Tangenziale, ingresso Monteruscello Sud uscita Agnano e viceversa; dallo stesso capolinea e sempre con autolinee EAV ogni ora un collegamento con Nisida, [[Città della scienza]], con passaggio nei pressi dell'Ospedale La Schiana e un percorso che attraversa Arco Felice e il centro cittadino per raggiungere il capolinea attraverso il lungomare. Trasporti all'interno del territorio di Pozzuoli sono gestiti dalla [[CTP (Napoli)|CTP]], ma con cadenza non molto frequente<ref>Ad esempio, il P9 che collega il porto con la Solfatara passa una volta l'ora. Vedi anche l'[http://www.ctpn.it/percorsi2.asp?LINEA=P9 orario] della [[CTP (Napoli)|CTP]]. URL consultato il 15-09-2008.</ref>.
 
Tra il 2022 e il 2023<ref>{{cita web |url=https://www.sudnotizie.com/mobilita-sostenibile-ok-definitivo-al-pums-della-citta-metropolitana-di-napoli/ |titolo=Mobilità sostenibile, ok definitivo al PUMS della Città Metropolitana di Napoli }}</ref> è stato approvato dalla Città Metropolitana di Napoli il nuovo [[Piano Urbano della Mobilità|Piano Urbano della Mobilità Sostenibile]], che prevede la progettazione di un collegamento, con bus o [[tramvia]] a sede riservata, detto ''Gronda Ovest'', che dalla [[Chiaiano (metropolitana di Napoli)|stazione di Chiaiano]] della [[Linea 1 (metropolitana di Napoli)|Linea 1]] dovrebbe passare per i comuni di [[Mugnano di Napoli]], [[Marano di Napoli|Marano]], [[Calvizzano]], [[Villaricca]], [[Qualiano]] e [[Giugliano in Campania|Giugliano]], fino alla [[stazione di Licola]] della [[Circumflegrea]], nel territorio di Pozzuoli.<ref>{{cita web |url=https://www.cittametropolitana.na.it/documents/10181/9755501/Relazione+di+Piano+-+Progetto+PUMS+CMNA.pdf/f1310fab-03d0-4084-b0d9-7412667769f1 |titolo=Città Metropolitana di Napoli- Relazione Piano di progetto PUMS CMNA |urlmorto=sì }}</ref>
=== Trasporto tranviario ===
Fra il [[1883]] e la [[seconda guerra mondiale]] era attiva la [[tranvia Napoli-Bagnoli-Pozzuoli]].
 
=== Trasporto marittimoPorto ===
{{vedi anche|Porto di Pozzuoli}}
Il [[porto]] di Pozzuoli ha collegamenti regolari con le [[isola|isole]] di [[Isola d'Ischia|Ischia]] e [[Procida]] e collegamenti meno frequenti con [[Isola di Capri|Capri]].
Il [[porto]] di Pozzuoli ha collegamenti regolari con le [[isola|isole]] di [[Isola d'Ischia|Ischia]] e [[Procida]] e collegamenti meno frequenti con [[Isola di Capri|Capri]], [[Isola di Ponza|Ponza]] e [[Isola di Ventotene|Ventotene]].
 
=== Mobilità urbana ===
In corso è un progetto teso allo spostamento dello scalo flegreo presso l'area adiacente al'attuale nautica Maglietta.
È collegata a Napoli con le linee extraurbane di autobus dell'[[Ente Autonomo Volturno|EAV]] che raggiungono [[Bacoli]] e [[Torregaveta]] e della ex [[CTP (Napoli)|CTP]] che raggiungono [[Mondragone]] e [[Baia Domizia]]. È collegata anche, ma con arrivo a Piazzale Tecchio, a [[Fuorigrotta]], con autolinee dell'EAV (ex [[SEPSA]]), con partenze di ogni mezz'ora circa dal capolinea nella frazione di Monteruscello nei pressi della stazione Grotta del Sole della [[Ferrovia Circumflegrea]] e con percorso in Tangenziale, ingresso Monteruscello Sud uscita Agnano e viceversa; dallo stesso capolinea e sempre con autolinee EAV ogni ora un collegamento con Nisida, [[Città della scienza]], con passaggio nei pressi dell'Ospedale La Schiana e un percorso che attraversa Arco Felice e il centro cittadino per raggiungere il capolinea attraverso il lungomare. Trasporti all'interno del territorio di Pozzuoli sono gestiti dalla ex [[CTP (Napoli)|CTP]], ma con cadenza non molto frequente. Ad esempio, il P9 che collega il porto con la Solfatara passa una volta l'ora, mentre il 955 dell'EAV, che collega il porto con via Campana e la zona di [[Monte Cigliano|Cigliano]], passa una volta ogni 65 minuti.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|6 maggio 1944|14 novembre 1946|[[Raimondo Annecchino]]|[[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]]-<br />[[AMGOT]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|15 novembre 1946|20 giugno 1952|Raimondo Annecchino|[[Partito Socialista Italiano|PSIUP/<br/>PSI]]|Sindaco}}
|6 giugno [[1993]]
{{ComuniAmminPrec|21 giugno 1952|17 gennaio 1954|Domenico Conte|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|Sindaco|<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Francesco|cognome=Lubrano|titolo=Domenico Conte, poliedrico uomo di sport|accesso=8 maggio 2024|url=https://www.academia.edu/42923228/Domenico_Conte_poliedrico_uomo_di_sport}}</ref>}}
|27 aprile [[1997]]
{{ComuniAmminPrec|18 gennaio 1954|4 settembre 1954|Giovanni De Silva||Commissario<br/>prefettizio|<ref>{{Cita news|titolo=Commissario prefettizio insediato a Pozzuoli|pubblicazione=L'Unità|data=19 gennaio 1954|p=1|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1954/01/19/page_001.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Un grave arbitrio clericale contro il comune di Pozzuoli|pubblicazione=Avanti!|data=19 gennaio 1954|p=16|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1954/1954_1-2-3-4/1954_1_19_16_Edizione-romana.pdf#search=pozzuoli&page=6}}</ref><ref name=":A">{{Cita libro|autore=Raimondo Annecchino|titolo=Storia di Pozzuoli e della zona flegrea|anno=1996|editore=Alberto Gallina Editore|ISBN=9788887350586}}</ref>}}
|Aldo Mobilio
{{ComuniAmminPrec|5 settembre 1954|26 dicembre 1954|Alfonso Ferrara||Commissario<br/>prefettizio|<ref name=":A" />}}
|[[Partito Democratico della Sinistra]]
{{ComuniAmminPrec|27 dicembre 1954|22 marzo 1956|Alfonso Allodi||Commissario<br/>prefettizio|<ref name=":A" />}}
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
{{ComuniAmminPrec|23 marzo 1956|28 maggio 1956|Filippo Piscopo||Commissario<br/>prefettizio|<ref name=":A" />}}
}}
{{ComuniAmminPrec|29 maggio 1956|20 giugno 1960|Giuseppe Di Matteo|[[Democrazia Cristiana|DC]]|Sindaco|<ref>{{Cita news|titolo=Dopo 7 giorni di sciopero agli SMP Vigorelli si impegna di convocare le parti|pubblicazione=L'Unità|data=30 gennaio 1959|p=7|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1959/01/30/page_007.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Ritorna la calma a Pozzuoli che è presidiata dalla polizia|pubblicazione=La Stampa|data=13 novembre 1958|p=9|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0067_01_1958_0270_0009_24766293/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Il dramma di Pozzuoli|pubblicazione=Avanti!|data=19 marzo 1958|p=8|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1958/1958_1_2_3_4/1958_3_19_67_Edizione-romana.pdf#search=pozzuoli&page=7}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|21 giugno 1960|23 luglio 1961|Odoacre Oriani|[[Partito Monarchico Popolare|PMP]]-DC|Sindaco|<ref>{{Cita news|titolo=A Pozzuoli una giunta di democristiani comunisti e destre|pubblicazione=Avanti!|data=22 giugno 1960|p=1|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1960/1960_5-6-7-8/1960_6_22_149_Edizione-romana.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Ancora su Pozzuoli|pubblicazione=Avanti!|data=25 giugno 1960|p=1|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1960/1960_5-6-7-8/1960_6_25_152_Edizione-romana.pdf#search=pozzuoli&page=1}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Tre donne denudano il vigile che multa il pilota del camion su cui viaggiano|pubblicazione=La Stampa|data=24 giugno 1960|p=7|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0074_01_1960_0151_0007_16924495/}}</ref><ref name=":0">{{Cita libro|autore=Angelo D'Ambrosio|titolo=Storia della mia terra - Pozzuoli|url=https://archive.org/details/DAmbrosioStoriaDellaMiaTerraPozzuoli/mode/2up|anno=1976|editore=Roberto Giamminelli - Centro Turistico Giovanile di Pozzuoli}}</ref>}}
|27 aprile [[1997]]
{{ComuniAmminPrec|24 luglio 1961|8 ottobre 1961|Enrico Vellinati|PCI|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=https://www.streetnews.it/gli-ultimi-lavori-di-maurizio-erto-su-antifascismo-a-pozzuoli-ugo-giugnarelli-e-ferdinando-ii/|titolo=Gli ultimi lavori di Maurizio Erto su antifascismo a Pozzuoli, Ugo Giugnarelli e Ferdinando II • streetnews|autore=Redazione StreetNews.it|sito=streetnews|data=11 luglio 2022|accesso=9 maggio 2024}}</ref>}}
|13 maggio [[2001]]
{{ComuniAmminPrec|9 ottobre 1961|2 luglio 1964|Vincenzo Visone|DC|Sindaco|<ref name=":0" /><ref>{{Cita news|titolo=Aggrediscono il sindaco cinque donne a Pozzuoli|pubblicazione=Corriere della Sera|data=5 ottobre 1963|p=2|url=https://archivio-corriere-it.wikipedialibrary.idm.oclc.org/Archivio/pro/view.shtml#!/MTovZXMvaXQvcmNzZGF0aWRhY3MyL0A5ODY4}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Il sindaco di Pozzuoli si è dimesso|pubblicazione=Avanti!|data=2 luglio 1964|p=4|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1964/1964_7-8-9/1964_7_2_153_Edizione-romana.pdf#search=#sindaco%20di%20pozzuoli#&page=4}}</ref>}}
|Gennaro Devoto
{{ComuniAmminPrec|3 luglio 1964|26 febbraio 1965|Enrico Vellinati|PCI|Sindaco}}
|[[Partito Democratico della Sinistra]]<br>[[Democratici di Sinistra]]
{{ComuniAmminPrec|27 febbraio 1965|22 febbraio 1967|Domenico Conte|PCI|Sindaco}}
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
{{ComuniAmminPrec|23 febbraio 1967|17 ottobre 1967|Eugenio Cammisa|PSI|Sindaco|<ref name=":0" /><ref name="gazzettaufficiale.it">{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19671121&numeroGazzetta=290&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&numPagina=17&edizione=0&elenco30giorni=&home=|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=9 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Nuova proroga alia Trezza imposta in Giunta dalla DC|pubblicazione=L'Unità|data=1º marzo 1967|p=6|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1967/03/01/page_006.pdf}}</ref>}}
}}
{{ComuniAmminPrec|18 ottobre 1967|21 aprile 1968|Enrico Vellinati|PCI|Sindaco|<ref name="gazzettaufficiale.it" />}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|22 aprile 1968|7 agosto 1968|Odoacre Oriani|DC|Sindaco|<ref name=":0" />}}
|13 maggio [[2001]]
{{ComuniAmminPrec|8 agosto 1968|26 gennaio 1969|Carlo Lessona||Commissario<br />prefettizio|<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19681122&numeroGazzetta=297&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&edizione=0&elenco30giorni=&home=&numPagina=8|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=10 maggio 2024}}</ref>}}
|13 aprile [[2008]]
{{ComuniAmminPrec|27 gennaio 1969|24 gennaio 1974|Angelo Gentile|DC|Sindaco|<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuoli21.it/la-nuova-aula-consiliare-sara-intitolata-a-nino-gentile-il-sindaco-del-bradisismo/|titolo=La nuova aula consiliare sarà intitolata a Nino Gentile, il “sindaco del bradisismo”|autore=Danilo Pontillo|sito=Pozzuoli 21|data=15 aprile 2017|accesso=8 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Raffaele Giamminelli|titolo=Il Rione Terra Di Pozzuoli - Cronaca dal 1970 al 1989. Testimonianza di Nino Gentile, sindaco di Pozzuoli nel 1970|url=https://cittavulcano.wordpress.com/wp-content/uploads/2018/05/quaderno-n-10.pdf|data=1990|pp=85-90}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19690310&numeroGazzetta=63&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&edizione=0&elenco30giorni=&home=&numPagina=11|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=10 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Sarà chiuso il manicomio giudiziario di Pozzuoli?|pubblicazione=La Stampa|data=10 gennaio 1975|p=7|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1105_01_1975_0008_0007_15826451/}}</ref>}}
|Vincenzo Figliolia
{{ComuniAmminPrec|24 gennaio 1974|21 dicembre 1975|Giuseppe Artiaco|DC|Sindaco|<ref name=":0" /><ref name=":1" />}}
|[[L'Ulivo]]
{{ComuniAmminPrec|22 dicembre 1975|21 dicembre 1976|Edoardo Paggi|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|Sindaco|<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita news|titolo=Pozzuoli: c'è chi manovra contro l'adozione del PRG|pubblicazione=L'Unità|data=13 luglio 1976|p=9|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1976/07/13/page_020.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Zona Flegrea: sorgeranno 24 consigli di quartiere|pubblicazione=L'Unità|data=21 febbraio 1976|p=12|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1976/02/21/page_021.pdf}}</ref>}}
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
{{ComuniAmminPrec|22 dicembre 1976|5 giugno 1978|Domenico Conte|PCI|Sindaco}}
}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno 1978|6 febbraio 1979|Filippo Milazzo|PCI|Sindaco|<ref name="archivio">{{Cita news|titolo=Pozzuoli: è stato eletto un altro sindaco comunista|pubblicazione=L'Unità|data=8 febbraio 1979|p=10|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1979/02/08/page_018.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|7 febbraio 1979|30 aprile 1979|Sergio D'Oriano|PCI|Sindaco|<ref name="archivio" /><ref>{{Cita news|autore=Camillo Sebastiano|titolo=Alla prova dei fatti la DC rompe l'intesa|pubblicazione=L'Unità|data=15 aprile 1979|p=9|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1979/04/15/page_024.pdf}}</ref>}}
|13 aprile [[2008]]
{{ComuniAmminPrec|1º maggio 1979|9 giugno 1981|Angelo Gentile|DC|Sindaco}}
|15 maggio [[2011]]
{{ComuniAmminPrec|9 giugno 1981|11 maggio 1983|Mario D'Oriano|DC|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=https://archivio.quirinale.it/aspr/diari;jsessionid=E769937A811853F980F890694C61120E/EVENT-002-009126/presidente/alessandro-pertini|titolo=Intervento del Presidente della Repubblica al giuramento degli Allievi Ufficiali del Corpo "Aquila 4" dell'Accademia Aeronautica di Pozzuoli}}</ref>}}
|Pasquale Giacobbe
{{ComuniAmminPrec|11 giugno 1983|9 settembre 1983|Giuseppe Scotto Di Minico|DC|Sindaco|}}
|[[Il Popolo della Libertà]]
{{ComuniAmminPrec|9 settembre 1983|24 settembre 1983|Mattia La Rana|PRI|Sindaco|<ref>{{Cita news|titolo=Pozzuoli: arrestato sindaco designato|pubblicazione=La Stampa|data=30 agosto 1983|p=12|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,12/articleid,1398_02_1983_0233_0012_22828675/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=E intanto se ne va il sindaco «chiacchierato»|pubblicazione=Avanti!|data=20 settembre 1983|p=5|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF_OUT/16.%20Avanti%20Ed.%20Nazionale%201977-1989%20OCR/Ocr%20-D-/Avanti%20Ed.%20Nazionale%20dal%201982%20-29%20Dicembre%20pag.%2001%20al%20%201986%20-4%20Febbraio%20pag.%2016/CFI0422392_19830920.87-221_0001_d.pdf#search=ingegner%20%20rana%20pozzuoli&page=5}}</ref>}}
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
{{ComuniAmminPrec|21 settembre 1983|15 novembre 1984|Gennaro Postiglione|PRI|Sindaco|<ref>{{Cita news|titolo=Pozzuoli, battaglia per avere una casa «Non crediamo alle promesse di Scotti»|pubblicazione=La Stampa|data=16 ottobre 1983|p=1|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1032_01_1983_0245_0001_14750395/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Tecnici esclusi dagli appalti occupano stanza sindaco Pozzuoli|pubblicazione=La Stampa|data=26 novembre 1983|p=2|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1033_01_1983_0280_0002_14772061/}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Giovanni Cerruti|titolo=Anche il sindaco lascia Pozzuoli|pubblicazione=La Stampa|data=29 settembre 1984|p=1|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1019_01_1984_0231_0001_14532573/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=11 dicembre 1984 - pag. 6 - Albo Pretorio|pubblicazione=Avanti!|data=11 dicembre 1984|p=6|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1984/12/11/page_006.pdf}}</ref>}}
}}
{{ComuniAmminPrec|15 novembre 1984|3 marzo 1985|Giuseppe Caminiti|DC|Sindaco|<ref>{{Cita news|titolo=600 nuove case così rinasce Pozzuoli|pubblicazione=La Stampa|data=22 dicembre 1984|p=8|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,1022_01_1984_0302_0008_14539043/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=5 Febbraio 1985, pag. 16 - Albo Pretorio|pubblicazione=Avanti!|data=5 febbraio 1985|p=16|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1985/02/05/page_016.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|4 marzo 1985|28 marzo 1986|Stelio Romano|DC|Sindaco|<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Cerruti|titolo=Pozzuoli, non c'è bradisismo ma si teme la speculazione|pubblicazione=La Stampa|data=19 marzo 1985|p=11|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,11/articleid,1001_01_1985_0055_0011_13852625/}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Guida di Pozzuoli e del suo territorio. Introduzione del sindaco di Pozzuoli Stelio Romano|url=https://cittavulcano.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/09/guidadipozzuolicap1.pdf|anno=1986}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Pozzuoli tradita o risanata?|pubblicazione=Avanti!|data=19 marzo 1985|p=5|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1985/03/19/page_005.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archivio.quirinale.it/aspr/diari/EVENT-002-019736/presidente/francesco-cossiga|titolo=Intervento del Presidente della Repubblica al giuramento degli Allievi Ufficiali del Corso "Eolo 4" dell'Accademia Aeronautica di Pozzuoli}}</ref>}}
|15 maggio [[2011]]
{{ComuniAmminPrec|29 marzo 1986|2 febbraio 1988|Antonio Ciarleglio|PSI|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=https://www.cronacaflegrea.it/pozzuoli-e-morto-nino-ciarleglio-fu-sindaco-nel-post-bradisismo/|titolo=POZZUOLI/ È morto Nino Ciarleglio, fu sindaco nel post-bradisismo|sito=Cronaca Flegrea|data=10 agosto 2016|accesso=8 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Formata a Pozzuoli una «giunta di rinascita»|pubblicazione=Avanti!|data=28 marzo 1986|p=6|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1986/03/28/page_006.pdf}}</ref>}}
|6 maggio [[2012]]
{{ComuniAmminPrec|3 febbraio 1988|25 luglio 1988|Giuseppe Artiaco|DC|Sindaco|}}
|Agostino Magliulo
{{ComuniAmminPrec|3 febbraio 1988|23 settembre 1990|Antonio Procacci|DC|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuoli21.it/addio-allex-sindaco-procacci/|titolo=Addio all’ex sindaco Procacci|autore=Danilo Pontillo|sito=Pozzuoli 21|data=30 novembre 2022|accesso=8 maggio 2024}}</ref>}}
|[[Il Popolo della Libertà]]
{{ComuniAmminPrec|24 settembre 1990|29 settembre 1991|Carmelo Cicale|DC|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuolinews24.it/pozzuoli-e-morto-lex-sindaco-carmelo-cicale/|titolo=POZZUOLI{{!}} È morto l’ex sindaco Carmelo Cicale|autore=redazione|sito=Pozzuoli News 24|data=11 agosto 2022|accesso=8 maggio 2024}}</ref>}}
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
{{ComuniAmminPrec|30 settembre 1991|8 febbraio 1992|Salvatore Lubrano|DC|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/09/tenta-di-uccidersi-assieme-ai-due-figli.html|titolo=TENTA DI UCCIDERSI ASSIEME AI DUE FIGLI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=9 gennaio 1992|accesso=8 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.segnideitempi.it/la-missione-di-salvatore-lubrano-amore-pozzuoli-lo-sport-disabili/|titolo=La missione di Salvatore Lubrano: amore per Pozzuoli, lo sport e i disabili|autore=Redazione Segni dei Tempi|sito=Segni dei Tempi|data=12 gennaio 2017|accesso=8 maggio 2024}}</ref>}}
}}
{{ComuniAmminPrec|9 febbraio 1992|20 giugno 1993|Giovanni Amato|DC|Sindaco|<ref>{{Cita web|url=http://www2.comune.pozzuoli.na.it/index.php?option=com_phocadownload&view=category&download=56:approvazione-dei-criteri-e-delle-modalita-nella-concessione-di-contributi-e-sussidi&id=1:regolamenti&Itemid=300|titolo=Approvazione dei criteri e modalità nella concessione di contributi e sussidi}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|21 giugno 1993|12 maggio 1997|Aldo Mobilio|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|Sindaco}}
|6 maggio [[2012]]
{{ComuniAmminPrec|12 maggio 1997|28 maggio 2001|Gennaro Devoto|DC|Sindaco}}
|''in carica''
{{ComuniAmminPrec|28 maggio 2001|23 dicembre 2005|Vincenzo Figliolia|[[L'Ulivo]]|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|23 dicembre 2005|15 aprile 2008|Pasquale Basso<br/>Maria Fornaro<br/>Vincenzo Madonna||Commissione<br/>straordinaria|<ref>Comune sciolto per infiltrazioni mafiose.</ref>}}
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
{{ComuniAmminPrec|15 aprile 2008|6 maggio 2010|Pasquale Giacobbe|[[Il Popolo della Libertà|PdL]]|Sindaco}}
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
{{ComuniAmminPrec|6 maggio 2010|23 giugno 2011|Roberto Aragno||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''}}
}}
{{ComuniAmminPrec|23 giugno 2011|23 novembre 2011|Agostino Magliulo|PdL|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|23 novembre 2011|7 maggio 2012|Ugo Mastrolitto||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''}}
{{ComuniAmminPrec|7 maggio 2012|27 giugno 2022|Vincenzo Figliolia|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|14 luglio 2022|In carica|Luigi Manzoni|PD|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Gemellaggi===
* {{Gemellaggio|GRC|Agios Dimitrios|1986|Agios Dimitrios (Attica)}}
Riga 404 ⟶ 444:
* {{Gemellaggio|ESP|Tarragona|2003}}
* {{gemellaggio|Abruzzo|Abruzzo|2001}}<ref>[http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/001/472/Documentazione_prefetto_Gabrielli.pdf Comune di Pozzuoli] Gemellaggio con la Regione Abruzzo</ref>, per l'Emergenza Campi Flegrei
*{{Bandiera|Crimea}} [[Jalta]], dal 1974
 
===Patti di amicizia===
* {{Bandiera|ITA}} [[Benevento]]
* {{Bandiera|ITA}} [[Pompei (comune)|Pompei]]
 
== Sport ==
La squadra di calcio della città è la [[Società Sportiva Dilettantistica Puteolana 1902|Puteolana]]. Il club toccò l'apice nel 1921-1922, quando sfiorò la qualificazione alla finalissima per l'assegnazione dello scudetto, perdendo la finale di Lega Sud contro la Fortitudo di Roma, e laureandosi vice campione dell'Italia centro-meridionale.
 
Il [[basket]] è rappresentato dalla Virtus Pozzuoli.
=== Calcio ===
La squadra calcistica della città è la [[Società Sportiva Dilettantistica Puteolana 1902|S.S.D. Puteolana 1902]], che è il club più antico della Campania e il terzo dell'Italia Meridionale.
 
=== Basket ===
A Pozzuoli ha sede la squadra di [[pallacanestro]] femminile [[Pallacanestro Pozzuoli]] che ha disputato diversi campionati nella [[Serie A1 (pallacanestro femminile)|massima serie nazionale]].
 
Ha avuto sede nel territorio di Pozzuoli altresì la Serapide Pozzuoli,compagine cestistica che ha raggiunto l'A2 per poi trasferire il titolo sportivo alla città di Napoli.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|Raimondo|Annecchino|wkautore=Raimondo Annecchino|Storia di Pozzuoli e della zona flegrea|anno=1960|città=Pozzuoli|editore=Arti Grafiche D. Conte|curatore=comune di Pozzuoli|cid=Annecchino}}
* {{cita libro|autore=Mario Sirpettino|titolo=La Solfatara d Pozzuoli|città=Napoli|anno=1990|ISBN=8885263011}}
* {{cita libro|autore=Mario Sirpettino|titolo=I Campi Flegrei: guida storica|città=Napoli|anno=1999|ISBN=978-88-811-4789-2}}
* {{cita libro|autore=Mario Sirpettino|titolo=I Campi "Abbruciati" - Asterischi flegrei|città=Napoli|anno=2002}}
* {{cita libro|autore=Achille della Ragione|titolo=Da Puteoli a Pozzuoli una storia gloriosa|città=Napoli|anno=2018}}
 
==Voci correlate==
Riga 429 ⟶ 468:
*[[Scavi archeologici di Cuma]]
*[[Solfatara di Pozzuoli]]
*[[:Categoria:Persone legate a Pozzuoli]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Pozzuoli}}
{{Interprogetto/notizia|Quasi 35 milioni di euro per un sei al Superenalotto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.tombolonapoletano.it|Tombolonapoletano}}
* {{cita web|httpsurl=http://www.pozzuolimaniatombolonapoletano.com/it|Portale della città di Pozzuolititolo=Tombolonapoletano}}
* {{cita web|httpurl=https://www.pozzuolionlinepozzuolimania.com/|Pozzuolititolo=Portale ondella Linecittà di Pozzuoli}}
* {{cita web|url=http://spazioinwindwww.liberopozzuolionline.itcom/popoli_antichi/altro/Dicearchia.html|Dicearchiatitolo=Pozzuoli on Line}}
* {{cita web|url=http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/altro/Dicearchia.html|titolo=Dicearchia}}
*{{cita web|http://www.vesuviolive.it/vesuvio-e-dintorni/notizie-di-pozzuoli/25752-souvenir-dallantica-puteoli/|Archeologia a Pozzuoli: l'antica Puteoli}}
* {{cita web|url=http://www.vesuviolive.it/vesuvio-e-dintorni/notizie-di-pozzuoli/25752-souvenir-dallantica-puteoli/|titolo=Archeologia a Pozzuoli: l'antica Puteoli}}
 
{{Colonie della Magna Grecia}}
{{Città romane della Regio I Latium et Campania}}
{{Via Domiziana}}
{{Campi Flegrei}}
{{Comuni della città metropolitana di Napoli}}
{{Comuni del Parco regionale dei Campi Flegrei}}
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[[Categoria:Pozzuoli| ]]
[[Categoria:Campi Flegrei]]