Basil Feilding, II conte di Denbigh: differenze tra le versioni
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{{Bio
|
|Cognome = Feilding
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1608
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 28 novembre
|AnnoMorte = 1675
|Epoca = 1600
|Attività = politico
|Attività2 = ambasciatore
|Attività3 = militare
|Nazionalità = inglese
|PostNazionalità = , fu uno dei membri rappresentanti della nobiltà inglese all'[[Assemblea di Westminster]] e ''[[Custos rotulorum]]'' di [[Warwickshire]] e di [[Leicestershire]]
}}
==Biografia==
Figlio maggiore di [[William Feilding, I conte di Denbigh
Vol.I, p.539</ref>. Durante il suo periodo di servizio militare seguì le fortune dello zio, il [[George Villiers, I duca di Buckingham|Duca di Buckingham]], di ritorno dalla campagna vittoriosa della [[Presa dell'isola di Ré]], quando il Duca di Buckingham era in pericolo di essere ucciso si riferisce che Feilding si fosse offerto di assumerne l'identità con lo scopo di essere colpito al suo posto<ref>Sir Henry Wotton, ''Reliquiæ Wottonianæ: Or, a Collection of Lives, Letters, Poems, with Characters of Sundry Personages, and Other Incomparable Pieces of Language and Art'', 1685, p.229</ref>. <br/>
In ricompensa della
Al suo ritorno in patria, sposò Lady Anne Weston, figlia di Sir [[Richard Weston, I conte di Portland]], [[Cancelliere dello Scacchiere]] e Lord Tesoriere d'Inghilterra, in difesa del quale sfidò a duello [[George Goring, I conte di Norwich]] che aveva accusato suo suocero di codardia. Il [[14 settembre]] [[1634]] venne nominato da re [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]] ambasciatore straordinario presso la [[Repubblica di Venezia]], trascorrendo i successivi cinque anni tra Venezia e [[Torino]]; dalla sua corrispondenza sembra che la sua occupazione principale sia stata quella di acquistare opere d'arte italiane per conto del re e di altri commissionari, piuttosto che quella di diplomatico<ref>Historical Manuscripts Commission, ''Fourth Report of the Royal Commission on Historical Manuscripts'', Londra, 1876, pp.257-258</ref>.<br/>
Tornato in Inghilterra nel [[1639]] scoprì di aver perso i favori presso la corte inglese, a causa dell'inimicizia della regina [[Enrichetta Maria di Borbone-Francia|Enrichetta]], per essersi espresso favorevole ad un'alleanza con il [[Spagna degli Asburgo|regno di Spagna]] piuttosto che con il [[regno di Francia]], come era desiderio della sovrana. Sebbene Carlo I, infatti, gli avesse promesso di inviarlo nuovamente come ambasciatore a Venezia, nel [[1642]] venne sostituito in questo incarico.
==L'adesione alla causa del Parlamento nella Guerra civile inglese==
Allo scoppio della [[Guerra civile inglese]], Basil Feilding si schierò a favore della fazione dei [[Roundhead|Parlamentari]], contrariamente a quanto aveva fatto il resto della sua famiglia. Le ragioni di una tale scelta sono ancora oggetto di discussione, sua madre, in una toccante lettera di protesta contro questa presa di posizione, attribuisce la sua decisione all'ambizione personale del figlio<ref>Historical Manuscripts Commission, ''Fourth Report of the Royal Commission on Historical Manuscripts'', Londra, 1876, pp.259-60</ref>. Dopo essere stato eletto lord-colonnello delle contee di [[Denbigh (Galles)|Denbigh]] e [[Flint (Regno Unito)|Flint]], il [[23 ottobre]] [[1642]], a capo di un reggimento di cavalleria, guidò l'ala destra dell'esercito parlamentare alla [[battaglia di Edgehill]]<ref>[[John Rushworth]], ''Historical Collections of Private Passages of State'', Vol.5, Londra, 1721, p.36</ref>, dove suo padre combatteva nello schieramento nemico. La fedeltà alla causa parlamentare non crollò nemmeno alla morte del padre l'[[8 aprile]] [[1643]], ereditandone il titolo di [[Conte di Denbigh]] ed accrescendo la sua importanza e la sua influenza in seno al Parlamento, dove entrò di diritto sedendo al seggio lasciato vacante da Lord [[Robert Greville, II barone di Brooke]] alla sua morte. Il [[12 giugno]] [[1643]] venne nominato comandante in capo delle forze parlamentari nelle contee unite di [[Warwick]], [[Worcester (Regno Unito)|Worcester]], [[Stafford]] e [[Shropshire]] e delle città di [[Coventry]] e [[Lichfield]], nonché Lord colonnello del [[Warwickshire]]. Il suo comando iniziò con una disputa con il comitato parlamentare dell'''English Committee of Safety'', il quale aveva avanzato dei dubbi sulla sua fedeltà alla causa parlamentare, dubbi che vennero ricomposti con una dichiarazione ufficiale dello stesso comitato del [[2 settembre]] [[1643]] nella quale si riaffermano la credibilità e l'innocenza di Feilding. Nonostante fosse stata provata la sua fedeltà, a Feilding non venne concesso di combattere in operazioni sul campo fino alla primavera del [[1644]], quando il [[29 maggio]] conquistò dalle mani delle truppe del Principe [[Rupert del Palatinato]] [[Rushall|Rushall Hall]] nelle [[Midlands Occidentali (regione)|West Midlands]] e sconfisse le forze realiste nei pressi del [[Castello di Dudley]] il [[10 giugno]] [[1644]]. Il [[22 giugno]] [[1644]] conquistò l'importante cittadina di [[Oswestry]] e pochi giorni dopo guidò personalmente l'assalto al [[Castello di Cholmondeley]] nel [[Cheshire]]<ref>John Vicars, ''Gods arke overtopping the worlds waves, or The third part of the Parliamentary chronicle'', Londra, 1646, pp.239-260</ref>. Per tutti questi successi militari conseguiti Feilding ricevette i ringraziamenti dell'intero Parlamento, tuttavia la sua condotta venne nuovamente messa in dubbio dalle accuse mosse dai comitati del Warwickshire e dello Shropshire. Le accuse, che accesero un'aspra disputa tra Feilding e i comitati parlamentari, sostenevano che Feilding consentisse alle sue truppe la pratica del saccheggio, nonché di proteggere individui di fede realista e di aver intrapreso colloqui sospetti con il nemico. Denbigh replicò a tali accuse con una difesa della sua condotta pubblicata nel ''Journal of the House of Lords'' e l'[[8 novembre]] [[1644]] una commissione parlamentare della Camera dei Lords stabilì che Lord Denbigh dovesse essere scagionato da tutte le accuse. La [[Camera dei Comuni]], tuttavia, non fu dello stesso parere, e stabilì il [[9 novembre]] [[1644]] che Denbigh non tornasse al suo incarico militare di comandante in capo delle contee unificate, ma fece tuttavia passare una risoluzione che stabiliva di inviare Lord Denbigh come membro della commissione parlamentare che avrebbe dovuto presentare una proposta di pace al re Carlo I<ref>[[Bulstrode Whitelocke]], ''Memorials of the English Affairs from the Beginning of the Reign of Charles the First to the Happy Restoration of King Charles the Second'', Londra, 1853, pp.111-114</ref>. Feilding partecipò in qualità di commissario alla delegazione parlamentare al [[trattato di Uxbridge]] nel gennaio del [[1645]]. In questa occasione [[Edward Hyde, I conte di Clarendon|Lord Clarendon]] riferisce che Feilding abbia confessato al sovrano di essersi pentito della sua condotta e delle vittorie conseguite in favore del Parlamento, dal momento che, se esso avesse avuto la meglio, temeva per le sorti di tutta la nobiltà, e cole l'occasione per esprimere il suo desiderio di offrire la sua vita e la sua persona in difesa del re<ref>[[Edward Hyde, I conte di Clarendon]], ''The History of the Rebellion and Civil Wars in England,: Begun in the Year 1641. With the Precedent Passages, and Actions, that Contributed Thereunto, and the Happy End, and Conclusion Thereof by the King's Blessed Restoration, and Return, Upon the 29th of May, in the Year 1660'', Londra, 1707, Vol.VIII, p. 246</ref>. Nulla mai trapelò di questo discorso privato, che rimase segreto. Feilding venne infatti utilizzato nuovamente dal Parlamento come emissario per presentare le sue proposte al re ad [[Hampton Court]] nel [[1647]] e successivamente ancora nel [[castello di Carisbrooke]] nel dicembre dello stesso anno.<br/>
Durante la contesa tra il [[Parlamento Lungo]] e la [[New Model Army]], Lord Denbigh si schierò con quest'ultima, firmando le petizioni del [[4 marzo]] e
==Il passaggio alla causa realista==
A partire dal [[1651]], tuttavia, Feilding manifestò un graduale riavvicinamento alla causa realista. Nella petizione che egli presento a [[Carlo II d'Inghilterra|Carlo II]] dopo la [[Restaurazione inglese|Restaurazione]], Lord Denbigh afferò di avere offerto i suoi servigi al re quando costui era giunto a Worcester. Nel [[1658]] gli agenti in favore della causa realista contarono su di lui per l'eventuale presa di [[Coventry]]<ref>W. Dunn Macray,''Calendar of the Clarendon State Papers Preserved in the Bodleian Library: 1649-1657'', Londra, 1869-76, Vol.III, pp.392-394</ref>. Con la Restaurazione beneficiò dell'''[[Indemnity and Oblivion Act]]'', con il quale il Parlamento inglese concedeva l'amnistia a tutti coloro che avevano commesso crimini
==Famiglia==
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<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|storia}}
{{Assemblea di Westminster}}
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