Viterbo: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|la città del [[dipartimento di Caldas]]|Viterbo (Colombia)}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Viterbo
|Panorama =
|Didascalia = Veduta di Viterbo
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado 2 = Viterbo
|Amministratore locale = [[Chiara Frontini]]
|Partito = [[lista civica|liste civiche di]] [[centro-destra]]
|Data elezione = 27-6-2022
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Bagnaia (Viterbo)|Bagnaia]], Castel d'Asso, Fastello, [[Grotte Santo Stefano]], [[La Quercia (Viterbo)|La Quercia]], [[Montecalvello]], Monterazzano, Roccalvecce, [[Sant'Angelo di Roccalvecce]], [[San Martino al Cimino]], Tobia, Vallebona, Ponte di Cetti
|Divisioni confinanti = [[Bagnoregio]], [[Bomarzo]], [[Canepina]], [[Caprarola]], [[Celleno]], [[Civitella d'Agliano]], [[Graffignano]], [[Marta (Italia)|Marta]], [[Monte Romano]], [[Montefiascone]], [[Ronciglione]], [[Soriano nel Cimino]], [[Tuscania]], [[Vetralla]], [[Vitorchiano]]
|Zona sismica = 2B
|Gradi giorno = 1989
|Nome abitanti = viterbesi
|Patrono = [[Rosa da Viterbo|santa Rosa da Viterbo]]
|Festivo = 4 settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Viterbo (province of Viterbo, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Viterbo nell'omonima provincia
}}
'''Viterbo''' (''Vetèrbe'' in
Di probabili origini [[Etruschi|etrusche]], presenta un vasto [[centro storico]] [[Medioevo|medievale]], con il [[Quartiere San Pellegrino|quartiere di San Pellegrino]] ben conservato e [[Città murate italiane|cinto da mura]] quasi perfettamente integre. Viterbo è conosciuta come la ''città dei [[Papa|Papi]]'': alla fine del XIII secolo fu infatti sede pontificia e per 24 anni il [[Palazzo dei Papi (Viterbo)|Palazzo Papale]] ospitò e vide eleggere diversi pontefici. È celebre come [[Terme|città termale]] e vi ha sede l'[[Università degli Studi della Tuscia]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
La città sorge a 326 metri sul
=== Clima ===
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== Storia ==
=== Etimologia ===
Si congettura che ''Viterbo'' derivi dal latino ''Vetus Urbs'' (ossia ''Città Vecchia''<ref>Su questa ipotesi si veda: {{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|anno=1990|editore=UTET|città=Torino|p=838}}</ref>), anche se l'etimologia rimane molto dubbia<ref>{{cita libro|autore=Touring Club Italiano|titolo=Lazio: (non compresa Roma e dintorni)|url=https://books.google.it/books?id=1TwQ54xw9VgC&pg=PA248|anno=1981|isbn=9788836500154|serie=Guida d'Italia del T.C.I|vol=15}}</ref>.
=== Origini ===
Nel territorio di Viterbo vi sono tracce di insediamenti [[neolitico|neolitici]] ed [[eneolitico|eneolitici]], nell'ambito della [[cultura di Rinaldone]]<ref>{{treccani|civilta-di-rinaldone_(Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica)|titolo=RINALDONE, Civiltà di|accesso=13 febbraio 2021}}</ref>.
Sono state rinvenute poche presenze [[etruschi|etrusche]], specie nel sottosuolo, ma probabilmente in questo periodo l'insediamento sul colle del Duomo, da identificare con ''[[Surina]]'' o ''Surna,'' non raggiungeva lo stato di ''[[vicus]]'' ed era un avamposto della [[Lucumone|lucumonia]] di [[Tarquinia]]<ref>{{Cita web|url=https://tuscia.rgpsoft.it/2010/12/surina-colle-duomo.html|titolo=Surina sul Colle del Duomo – Alta Tuscia, Terra Antica|lingua=it|accesso=13 febbraio 2021}}</ref>. Nelle vicinanze sorgevano gli altri centri etruschi di [[Musarna]] e [[Acquarossa (sito archeologico)|Acquarossa]] (poi distrutta, e ricostruita a poca distanza come [[Ferento]]).
Le fantasiose teorie quattrocentesche dell'erudito [[Annio da Viterbo|frate Annio]] (autore di quel complesso e monumentale [[falso storico]] noto come ''[[Antiquitatum variarum volumina XVII]]'') hanno invece supposto che sorgesse qui una tetrapoli etrusca, sulla base dalla sigla FAVL che sarebbe un acronimo formato dalle iniziali di quattro cittadine (''[[Fanum]]'', ''[[Arbanum]]'', ''[[Vetulonia]]'', ''[[Longula]]'')<ref>Secondo Annio, il nome ''FAUL'' risulterebbe da ''FAVL'' attraverso la semplificazione linguistico-fonetica della V latina in U</ref>.
Dopo la conquista romana vi fu costituito, con ogni probabilità, un insediamento militare, chiamato ''Castrum Herculis'' per la presenza nella zona di un tempio che si riteneva dedicato all'[[Ercole|eroe mitologico]], da cui deriva il [[Panthera leo|leone]] simbolo di Viterbo. Nei pressi passava la [[via Cassia]], che aveva una ''[[mansio]]'' ad ''[[Aquae Passaris]]'', nell'area [[Terme romane|termale]] a occidente rispetto all'attuale Viterbo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Immacolata Ditaranto|autore2=Giuseppe Scardozzi|anno=2016|titolo=Gli impianti termali romani lungo la via Cassia presso Viterbo: nuovi dati per la conoscenza dei singoli contesti e per la ricostruzione della topografia antica dell’area|rivista=Journal of Ancient Topography|volume=26|pp=75-158|url=https://www.academia.edu/36418530/Gli_impianti_termali_lungo_la_via_Cassia_presso_Viterbo_nuovi_dati_per_la_conoscenza_dei_singoli_contesti_e_per_la_ricostruzione_della_topografia_antica_dellarea}}</ref>, mentre solo nel medioevo, con la sua ascesa politica, la strada passerà dentro la città.
Notizie più certe si hanno nell'[[Alto Medioevo]] con un ''[[castrum]]'', cioè una fortificazione [[longobardi|longobarda]] posta al confine tra i possedimenti nella [[Tuscia]] e il [[Ducato romano|ducato bizantino di Roma]]: il colle di San Lorenzo, ricordato nella donazione di [[Sutri]] tra le proprietà che [[Liutprando]] promette alla [[Chiesa cattolica|Chiesa]] nel [[729]], fu fortificato nel [[773]] da [[Desiderio (re)|Desiderio]], nell'ultimo periodo della sua contesa con [[Carlo Magno]]. Un documento papale dell'[[852]] riconosce il ''Castrum Viterbii'' come parte delle [[Patrimonio di San Pietro (provincia pontificia)|Terre di San Pietro]], mentre [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] annovera il castello tra i possedimenti della Chiesa.
=== Medioevo ===
[[File:Viterbo, palazzo dei papi, sala del conclave, 03.jpg|thumb|La "Sala del conclave" del palazzo dei Papi di Viterbo]]
Nell'[[XI secolo]] l'incremento demografico contribuì alla nascita di nuclei abitativi fuori dal ''castrum'', e, attorno al [[1090]], a un primo tratto di mura; nel [[1099]] la scelta dei primi consoli sancì il passaggio a istituzioni comunali. È il [[XII secolo]] il periodo in cui Viterbo, libero comune, si assicurò il possesso di numerosi castelli: in tal senso la protezione di [[Federico Barbarossa|Federico I Barbarossa]] (presente nella città nel [[1162]]), e il suo riconoscimento del comune viterbese, conferì legittimità alla sua politica di espansione. Nel [[1172]] venne distrutta la città di [[Ferento]] il cui simbolo (una palma) fu aggiunto al leone, simbolo di Viterbo (l'emblema vigente è costituito appunto da un leone ''accollato ad una palma''); attorno al [[1190]] venne assediata Corneto (odierna [[Tarquinia]]), mentre l'imperatore attaccò [[Roma]] con l'esercito viterbese.
Il ''districtus'' del comune aumentò considerevolmente in quegli anni. Ulteriore elemento che accrebbe il prestigio e l'importanza politica di Viterbo, fu la sua elevazione a cattedra vescovile nel [[1192]] ai danni di [[Tuscania]], la cui precedente predominanza nella Tuscia romana venne così meno.
All'inizio del [[XIII secolo]] la città fu finalmente inserita nell'orbita papale ed iniziò in tal modo un periodo di grande splendore, soprattutto con il disegno di [[papa Innocenzo III]], che tentò di costituire uno stato territoriale: Viterbo nel [[1207]] ospitò il Parlamento degli stati della Chiesa. Tuttavia, per la presenza nella città di importanti famiglie insofferenti del predominio papale, venne invocata la protezione di [[Federico II di Svevia|Federico II]]: si aprì così, fino al [[1250]] circa, un periodo di lotte interne tra [[guelfi]] (la famiglia dei Gatti), e [[ghibellini]] (i Tignosi, poi Tignosini), con un'iniziale prevalenza di questi ultimi. Si inserì in questo contesto di aspre lotte civili e religiose la vita della più illustre figlia
Il fallito assedio di Federico II nel [[1243]] con la grande vittoria dei viterbesi, guidati proprio da [[Raniero Capocci]], sull'esercito imperiale e il conseguente successo dei [[guelfi]], sancì, per la seconda metà del [[XIII secolo]] ed anche per i secoli futuri, la definitiva politica filo-papale: la ricca famiglia dei Gatti monopolizzò le cariche municipali e i pontefici scelsero Viterbo come sede papale. L'episodio discriminante, che attirò addirittura l'attenzione mondiale su Viterbo, fu l'[[elezione papale del 1268-1271]], che portò [[Gregorio X]] al soglio pontificio: i cardinali che dovevano eleggere il successore di [[papa Clemente IV|Clemente IV]] si riunivano inutilmente da quasi 20 mesi, quando il popolo viterbese sdegnato da tanto indugio, sotto la guida del [[Capitano del popolo]] Raniero Gatti, giunse alla drastica decisione di chiudere a chiave i cardinali nella sala dell'elezione (''clausi cum clave''), nutrirli a pane e acqua, e scoperchiare il tetto lasciandoli esposti alle intemperie, finché non avessero eletto il nuovo Papa; alla fine i cardinali - pressati anche dalle continue rampogne di [[Bonaventura da Bagnoregio]] - scelsero il piacentino Tedaldo Visconti, [[arcidiacono]] di [[diocesi di Liegi|Liegi]], che aveva ricevuto solo gli [[ordini minori]] e in quei giorni si trovava in [[Terra
[[File:Viterbo, palazzo e loggia dei papi, 02.jpg|miniatura|La loggia del palazzo dei Papi|237x237px]]
I papi non verranno più a risiedere in città, anche se diversi pontefici vi soggiorneranno talora per periodi piuttosto lunghi; ne sono esempi [[papa Urbano V]], che si fermò a Viterbo alcuni mesi tra il [[1367]] e il [[1370]]<ref>Urbano V alternò il soggiorno a Viterbo con quello nella vicina [[Montefiascone]].</ref> durante l'infruttuoso tentativo di riportare a Roma la [[Santa sede|sede papale]], e [[papa Niccolò V]], che nel [[1454]] fece addirittura costruire dal Rossellino in zona [[Bullicame]] un bel ''Palazzo termale'' (andato quasi completamente perduto) per venire in città a curare le sue gravi malattie, nonché [[Papa Giulio II|Giulio II]], che fu spesso ospite, nel primo decennio del [[XVI secolo|Cinquecento]], degli [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniani]] viterbesi, vista l'amicizia che lo legava ad [[Egidio da Viterbo]], e [[Leone X]], che veniva a caccia nei dintorni<ref>Queste ultime due presenze papali sono ben descritte dal Signorelli nel suo libro su [[Egidio da Viterbo|Egidio]]: Giuseppe Signorelli, ''Il cardinale Egidio da Viterbo agostiniano, umanista e riformatore'', Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1929, capo V, pag.58.</ref>. Durante la stabile presenza della curia papale a Viterbo, la città aveva raggiunto il suo massimo splendore, sia economico, quale centro posto lungo vie di comunicazione importanti, come la [[Via Cassia]] e la [[Francigena]], che architettonico, con l'edificazione di edifici pubblici municipali, torri, chiese, nel fiorire sia dello [[Arte romanica|stile romanico]] che dello stile [[gotico]], che i [[cistercensi]] avevano inaugurato nel luogo con l'[[abbazia di San Martino al Cimino]].
L'[[Cattività avignonese|esilio avignonese]] dei papi contribuì alla decadenza della città e al riaprirsi delle lotte interne. L'effimera ricostituzione del [[Patrimonio di San Pietro (provincia pontificia)|Patrimonio di San Pietro]] del cardinale [[Egidio Albornoz]], non impedì ai nobili Gatti e ai prefetti [[di Vico]] di imporsi, con istituzioni ormai di tipo signorile, a Viterbo.
Nei primi decenni del [[XVI secolo]] Viterbo ospitò nuovamente, e spesso, papi, da [[papa Giulio II|Giulio II]] a [[papa Leone X|Leone X]], grazie - come sopra accennato - all'opera straordinaria del cardinale agostiniano
A metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] la città conobbe un nuovo, ancorché breve, periodo di fervore culturale e spirituale per la presenza del cardinale [[Reginald Pole]], che riuniva a Viterbo il suo celebre circolo, di cui faceva parte, tra gli altri, la marchesa [[Vittoria Colonna]] ed alle cui riunioni intervenne spesso [[Michelangelo]].
Dal XIII al XVI secolo, Viterbo è stata sede di una [[Comunità ebraica di Viterbo|comunità ebraica]], fino al decreto di espulsione del [[1569]]<ref>Bolla ''[[Hebraeorum gens]]'' di [[papa Pio V]].</ref>.
=== Età moderna ===
[[File:Schott, Franz – Parte seconda dell'itinerario d'Italia, doue si contiene la descrittione di Roma, 1647 – BEIC IE4171477 Viterbo.jpg|miniatura|Viterbo nell{{'}}''Itinerario'' di [[Franz Schott]], 1647]]
Per Viterbo è un periodo di scarsa vitalità, economica e culturale: dalla fine del [[XVI secolo]] la città segue le sorti dello Stato della Chiesa e vede tramontare del tutto la vocazione internazionale che aveva assunto nei secoli del basso medioevo.
Occupata nel [[1798]] dalle truppe francesi del generale [[Jean Étienne Championnet|Championnet]], intervenuto a difesa della [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica romana]], si ribellò, imprigionando la guarnigione lasciatavi dai francesi, quando nel mese di novembre le truppe del generale austriaco [[Karl Mack von Leiberich|Mack]] e del [[regno di Napoli|re di Napoli]] [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] entrarono in Roma. Cacciate tuttavia queste poco dopo dallo Championnet, Viterbo fu attaccata dalle truppe del generale francese [[François Étienne Kellermann]], al quale dovette arrendersi dopo che il medesimo aveva sconfitto nelle vicinanze i
Nel [[1867]], con la colonna garibaldina [[Giovanni Acerbi|Acerbi]], fu testimone della sfortunata [[campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma]], conclusasi a [[Battaglia di Mentana|Mentana]] il 3 novembre con la sconfitta di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] da parte delle truppe pontificie e francesi. La città dovette attendere il 12 settembre [[1870]] per essere di nuovo liberata dalle truppe italiane, questa volta quelle dell'esercito regolare in marcia verso [[Roma]].
Con l'[[unità d'Italia]], aggregato quasi tutto il [[Lazio]] nella provincia di Roma, Viterbo perse la qualifica di capoluogo, che le fu restituita solo nel [[1927]] con il [[riordino delle circoscrizioni provinciali]], attuato da [[Benito Mussolini]].
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In questa occasione però, aspirava al rango di provincia anche [[Civitavecchia]] ma Viterbo riuscì ad avere la meglio, incrementando il proprio territorio e numero di abitanti, sopprimendo e inglobando come frazioni, con assenso governativo, i comuni di [[Bagnaia (Viterbo)|Bagnaia]], [[San Martino al Cimino]], [[Grotte Santo Stefano]], ed altri piccoli centri limitrofi. (vedi [[comuni italiani soppressi]]).
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la città venne rapidamente occupata dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] dalle truppe tedesche della [[3. Panzergrenadier-Division]] che erano in movimento verso
[[File:Leone Viterbo.jpg|miniatura|verticale|Uno dei due Leoni in Piazza del Plebiscito.]]
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Viterbo}}
[[File:Viterbo
Lo stemma civico, riconosciuto con decreto del 19 luglio [[1929]], ha la seguente [[blasonatura]]:
{{Citazione|''d'azzurro, al leone leopardito coronato d'oro sopra pianura di verde, accollato ad una palma fruttata di rosso, al naturale, tenente con la branca anteriore destra una bandiera bifida rossa, alla croce d'argento, cantonata di quattro chiavi di argento, poste in palo, con l'ingegno all'insù ed astato di verde''}}
=== Onorificenze ===
Nel 1962 Viterbo è stata insignita della Medaglia d'argento al Valor Civile per gli innumerevoli caduti ed i gravissimi danni riportati in seguito ai bombardamenti alleati del 1943-44.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:
* [[Duomo di Viterbo|Cattedrale di San Lorenzo]], accanto al [[Palazzo dei Papi (Viterbo)|palazzo dei Papi]]. Il duomo fu eretto in stile romanico nel corso del [[XII secolo]], sul terreno dove era situata una piccola chiesa dell'[[VIII secolo]] dedicata appunto a [[San Lorenzo]], a sua volta edificata sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad [[Ercole]], ma la sua facciata risale al [[1570]], quando fu rifatta in stile [[Rinascimento|rinascimentale]] su disposizione del vescovo [[Giovanni Francesco Gambara]]. Il duomo ha subito notevoli danni durante un bombardamento della città da parte degli alleati nel [[1944]]. Il restauro successivo ha restituito parte della struttura romanica preesistente ai rimaneggiamenti eseguiti durante il periodo [[barocco]]. Il campanile trecentesco è formato nella parte alta da strati segnati da doppie bifore e da fasce policrome orizzontali. Lo spazio interno è articolato in tre navate separate da due file di colonne culminanti in eleganti capitelli. Il pavimento è in [[cosmati|stile cosmatesco]]. Nella zona absidale della navata sinistra vi è il sepolcro di [[papa Giovanni XXI]] (†[[1277]]) e poco distante è sita una pregevole tavola del [[XII secolo]] raffigurante la ''Madonna della carbonara'' di [[Arte bizantina|stile bizantino]].<ref>In realtà nella chiesa cattedrale è esposta una copia della tavola, mentre l'originale è custodito nell'adiacente Museo del Colle</ref> Nella chiesa fu certamente sepolto anche papa Alessandro IV (†[[1261]]), ma la sua tomba è andata perduta.<ref>Francesco Mecucci, ''Viterbo'', pag. 36</ref>
[[File:Scuola_romana,_trittico_su_pergamena,_ante_1283,_01.jpg|miniatura|verticale|Il trittico posto nell'abside della navata sinistra della chiesa di Santa Maria Nuova.]]
* [[File:Quartiere san pellegrino viterbo.jpg|miniatura|verticale|Il quartiere medievale di San Pellegrino durante il periodo natalizio]][[Chiesa di Santa Maria Nuova (Viterbo)|Chiesa di Santa Maria Nuova]], una delle più antiche di Viterbo. Risale al [[1080]] e fu edificata sui resti di un tempio dedicato a [[Giove (divinità)|Giove]] Cimino, la cui testa scolpita (che molti credettero in passato raffigurasse [[Gesù]]) si sporge sopra il portale. In un angolo esterno dell'edificio, figura un piccolo [[pulpito]] in pietra cui si accedeva tramite una scala di legno, da cui, secondo la leggenda, avrebbe predicato nel [[1266]] [[San Tommaso d'Aquino]]. In realtà le ridottissime dimensioni del pulpito non risultano compatibili con la ben nota mole del grande santo domenicano, il cui ciclo di prediche voluto da [[papa Clemente IV]] si tenne con ogni probabilità dentro la chiesa. All'interno è conservata una collezione di [[pittura]] viterbese del periodo che va dal [[XIV secolo|XIV]] al [[XVI secolo]]. Nella navata di sinistra, in fondo, si trova un pregevole [[trittico]] [[Bisanzio|bizantino]] del [[1180]] di [[cuoio]] che raffigura il Cristo. Le navate laterali presentano un soffitto retto da [[capriata|capriate]] lignee e decorato da formelle in [[ceramica]]. Nel Battistero da notare l'affresco con i ''Santi Giovanni Battista, Girolamo e Lorenzo'', di [[Antonio del Massaro|Antonio del Massaro da Viterbo, detto il Pastura]], affine per alcuni aspetti ad [[Antoniazzo Romano]] e per altri al [[Il Perugino|Perugino]]. A un lato dell'[[altare]] maggiore, è posto un ingresso all'antica [[cripta]] [[Arte paleocristiana|paleocristiana]]. Una scala posta all'esterno dell'abside conduce ad un chiostro, erroneamente definito "[[Longobardi|longobardo]]". Il chiostro è rimasto sepolto e sconosciuto fino agli [[anni 1980|anni ottanta]] (non esistevano riferimenti o testimonianze che ne suggerissero l'esistenza), finché il crollo di un'ala del refettorio non ha condotto alla sua scoperta.
[[File:San Silvestro - Viterbo.jpg|miniatura|verticale=0.8|La chiesa di San Silvestro.]]
* [[Chiesa di San Silvestro (Viterbo)|Chiesa di San Silvestro]], antichissima chiesa nella quale, nel [[1271]], avvenne l'efferato assassinio del principe inglese [[Enrico di Cornovaglia]], che suscitò enorme sgomento nel [[XIII secolo]] e che fu anche ricordato da [[Dante Alighieri|Dante]]<ref>[[Dante Alighieri]], [[Inferno - Canto dodicesimo|Inferno XII]], v. 120.</ref>.
* [[Abbazia di San Martino al Cimino]], esempio di architettura [[Architettura cistercense|gotica-cistercense]].
* [[Basilica della Madonna della Quercia (Viterbo)|Basilica della Madonna della Quercia]], a due chilometri da Viterbo, è uno dei più notevoli esempi di arte rinascimentale della Tuscia: primo [[monumento nazionale]] viterbese; sulla facciata maestosa si possono ammirare tre lunette di [[Andrea della Robbia]]. L'interno, progettato da [[Antonio da Sangallo il Giovane]], con soffitto a cassettoni della navata centrale, conserva dipinti di [[Fra Bartolomeo|Fra' Bartolomeo]], di [[Michele di Ridolfo del Ghirlandaio|Michele Tosini]],<ref>Alessandro Nesi, ''Ridolfo del Ghirlandaio, Michele Tosini e i loro allievi, tra committenze medicee e Riforma Savonaroliana'', in "Medicea", Rivista interdisciplinare di studi medicei, n. 10, ottobre 2011, pag. 19.</ref> ed un tempietto di [[Andrea Bregno]].
Le altre chiese del centro storico sono le seguenti.
* [[Basilica di San Francesco alla Rocca]]
* [[Chiesa di Sant'Angelo in Spatha]]
* [[Chiesa di Santa Rosa (Viterbo)|Chiesa di Santa Rosa]], nella quale è venerato il corpo della [[Rosa da Viterbo|Santa patrona della città]] e dove si conclude il percorso della [[Macchina di Santa Rosa]]; è edificata su una piccola altura accanto alla cosiddetta Casa di Santa Rosa.
* [[Chiesa di Sant'Egidio (Viterbo)|Chiesa di Sant'Egidio]]
* [[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Viterbo)|Chiesa di Santa Maria del Suffragio]]
* [[Chiesa di San Sisto (Viterbo)|Chiesa di San Sisto]], a lato di [[Porta Romana (Viterbo)|porta Romana]], dove inizia il percorso della Macchina di Santa Rosa.
* [[Chiesa di Santa Maria della Verità (Viterbo)|Chiesa di Santa Maria della Verità]]
* [[Chiesa di Sant'Andrea (Viterbo)|Chiesa di Sant'Andrea]]
* [[Chiesa della Santissima Trinità (Viterbo)|Chiesa della Santissima Trinità]]
* [[Chiesa di San Giovanni in Zoccoli (Viterbo)|Chiesa di San Giovanni in Zoccoli]]
* [[Chiesa di San Pietro (Viterbo)|Chiesa di San Pietro]]
=== Architetture civili ===
* [[Palazzo dei Papi (Viterbo)|Palazzo dei Papi]], costruito fra il [[1255]] e il [[1266]] sul colle di San Lorenzo per ospitare e proteggere i pontefici durante il loro soggiorno a Viterbo, con la celebre [[loggia]] formata in un solo lato da sette archi sorretti da esili colonnine binate che si intrecciano formando una elegante trabeazione. Dalla loggia si entra nella grande Sala del [[Conclave]], teatro della famosa elezione di [[papa Gregorio X]].
[[File:
* [[Quartiere San Pellegrino|Quartiere medievale di San Pellegrino]], nel centro storico, sul percorso della [[via Francigena]]. L'asse principale inizia da piazza San Carluccio e continua lungo via San Pellegrino fino alla piazza su cui confluiscono vicoli laterali e su cui si affacciano l'omonima piccola chiesa e il palazzo degli [[Alessandri (Viterbo)|Alessandri]]. Numerose case sono dotate di [[profferlo]], la scala a vista tipica dell'architettura viterbese medievale.
* Rocca Albornoziana, sede del [[Museo nazionale etrusco Rocca Albornoz|Museo nazionale etrusco]], costruita nel 1354 dal [[Egidio Albornoz|cardinale Egidio Albornoz]] e ristrutturata nel 1506 da [[Bramante]] su incarico di [[papa Giulio II]].
*[[Fontana|Fontane]] medievali dette “a fuso” o a "coppe sovrapposte" per la caratteristica forma del fusto centrale, in piazza della Rocca, piazza Fontana Grande, piazza delle Erbe, piazza della Morte, piazza di San Faustino, piazza Fontana di Piano<ref>{{Cita web|url=https://visit.viterbo.it/le-fontane/|titolo=Le Fontane|sito=Visit Viterbo|lingua=it|accesso=29 giugno 2021|dataarchivio=29 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210629143951/https://visit.viterbo.it/le-fontane/|urlmorto=sì}}</ref>.
*[[Palazzo dei Priori (Viterbo)|Palazzo dei Priori]] (Municipio) e Prefettura su [[piazza del Plebiscito (Viterbo)|piazza del Plebiscito]], meglio conosciuta dai viterbesi come "piazza del Comune".
[[File:Fontana in Piazza della Morte.jpg|miniatura|La fontana in Piazza della Morte.]]
[[File:Fontana di Piazza della Rocca 16.Jh Viterbo Lazio Italien Foto Wolfgang Pehlemann DSC00022.jpg|miniatura|Fontana di Piazza della Rocca.]]
[[File:Viterbo rathaus.jpg|miniatura|Piazza del Plebiscito.]]
[[File:Viterbo, Veduta.JPG|miniatura|Prefettura (a sinistra) e Palazzo dei Priori (a destra) in Piazza del Plebiscito.]]
[[File:FontanagrandeViterbo.JPG|miniatura|verticale|Fontana Grande.]]
[[File:Viterbo - Fontana dei leoni 1.JPG|miniatura|Piazza delle Erbe.]]
[[File:Viterbo, porta romana, già di san sisto, xiii secolo, poi 1653 e 1705, 02.jpg|miniatura|[[Porta Romana (Viterbo)|Porta Romana]].]]
* [[Villa Lante (Bagnaia)|Villa Lante a Bagnaia]], nella frazione di [[Bagnaia (Viterbo)|Bagnaia]], celeberrima per il suo [[giardino all'italiana]] attribuito al [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]], e definita da [[Sacheverell Sitwell|Sitwell]] ''One of the most beautiful places in the world''.<ref>Cioè ''Uno dei posti più belli del mondo'', cfr. Sacheverell Sitwell, ''Great Houses of Europe'', George Weidenfeld and Nicolson Ltd., Londra, ISBN 0-600-33843-6</ref>[[File:Porta Fiorentina - Viterbo - agosto 2019.jpg|thumb|[[Porta Fiorentina (Viterbo)|Porta Fiorentina]].]]
* [[Mura (fortificazione)|Mura]] medievali, estese per circa quattro chilometri, il cui tratto più antico risale al 1095 e il cui tracciato è conservato quasi perfettamente integro, con le due porte principali ([[Porta Romana (Viterbo)|porta Romana]] e [[Porta Fiorentina (Viterbo)|porta Fiorentina]]) e le altre minori (San Pietro, Fiorita, del Carmine, San Lorenzo, di Valle, Faul, Bove, Murata, San Marco, della Verità, San Leonardo)<ref>{{Cita web|url=http://portalemuseo.altervista.org/le-mura-viterbo/|titolo=Le mura di Viterbo|sito=Portale Museale Viterbo|lingua=it|accesso=29 giugno 2021|dataarchivio=29 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210629143950/http://portalemuseo.altervista.org/le-mura-viterbo/|urlmorto=sì}}</ref>; vicino alla porta Faul sorge la torre del Branca, detta ''della Bella Galliana.''
=== Siti archeologici ===
* [[Ferento]], sito archeologico sulla strada Teverina, con interessanti vestigia di epoca etrusca, romana e medievale, e un bel [[teatro romano (architettura)|teatro romano]] in buono stato di conservazione nel quale si svolgono spettacoli teatrali e musicali estivi. Notevole impulso ai ritrovamenti in questo sito e nella vicina ''Acquarossa'' venne dalle varie campagne di scavi condotte personalmente tra il [[1960]] e il [[1973]] dal ''Re archeologo'' [[Gustavo VI Adolfo di Svezia]].
*[[Necropoli]] di Castel d'Asso, la prima a essere scoperta e probabilmente la più vasta della zona<ref>{{Cita|Stephan Steingräber|pp. 357-364|Steingraber2|titolo=Città e necropoli dell'Etruria}}.</ref>.
*Necropoli di [[Norchia]], sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale nei pressi di [[Vetralla]], ma nel territorio comunale di Viterbo.
* Scavi di [[Musarna]] e [[Acquarossa (sito archeologico)|Acquarossa]], portate alla luce nel XX secolo.
* Poggio Giudio.<ref>{{cita web|url=https://www.provincia.viterbo.it/home/news/6532-area_archeologica_di_poggio_giudio_pubblicato_un_avviso_pubblico.html|titolo=Gestione e valorizzazione dell'area archeologica di Poggio Giudìo. Un avviso pubblico|accesso=25 luglio 2024}}</ref>
=== Aree naturali ===
* [[Bullicame]], sorgente di acqua sulfurea calda dalle importanti proprietà terapeutiche, che alimenta - anche se la sua portata mostra significative riduzioni - una [[stazione termale]] e varie ''pozze'' libere, citato da [[Dante Alighieri|Dante]] nell'[[Inferno (Divina Commedia)|''Inferno'']]<ref>[[Dante Alighieri|Dante]], ''[[Inferno - Canto quattordicesimo|Inferno - canto XIV]]'', vv.76-84:
{{Citazione|Tacendo divenimmo la 've spiccia<br />fuor della selva un picciol fiumicello,<br />lo cui rossore ancor mi raccapriccia.<br />Quale del Bullicame esce ruscello<br />che parton poi tra lor le peccatrici,<br />tal per la rena giù sen giva quello.<br />Lo fondo suo ed ambo le pendici<br />fatt'era 'n pietra, e margini dallato|}}</ref>.
* Riserva Naturale Regionale Valle dell'Arcionello, di particolare interesse ambientale, geologico ed archeologico<ref>{{Cita web |url = http://www.parchilazio.it/valledellarcionello |titolo = Riserva Naturale Regionale Valle dell'Arcionello |sito = ParchiLazio.it |accesso = 9 ottobre 2019 }}</ref> con una superficie di 438 ettari si estende dalle propaggini delle mura civiche medievali fino al [[monte Palanzana]] (802 m) comprendendo la [[forra|gola]] del fosso Urcionio. Presenta il fenomeno dell'inversione vegetazionale con piante dei climi freddi e umidi come il [[faggio]] alle quote più basse, mentre piante come il [[leccio]], tipiche di climi caldi e quote basse, crescono a quote più alte in cima alle pareti, ben esposte al sole.
* Prato Giardino, il principale parco della città, collocato appena fuori [[Porta Fiorentina (Viterbo)|porta Fiorentina]], tra via della Palazzina e via del Pilastro e con un'estensione di circa 4 ettari. All'interno del parco sono stati innalzati busti in onore di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], [[Giuseppe Garibaldi]], [[Amedeo I di Spagna|Amedeo di Savoia duca d'Aosta]], [[Giuseppe Mazzini]] e [[Cesare Dobici]] (musicista viterbese).<ref>{{Cita web|url=http://www.lacitta.eu/storia/48475-la-storia-di-prato-giardino-di-viterbo.html|titolo=La storia di Prato Giardino di Viterbo|autore=Super User|lingua=it|accesso=23 settembre 2020}}</ref>
* [[Orto botanico]] "Angelo Rambelli" dell'Università degli studi della Tuscia<ref>{{Cita web|url=https://www.ortobotanico.unitus.it/index.php/it/|titolo=orto botanico angelo rambelli}}</ref>.
==== San Martino al Cimino ====
La frazione di [[San Martino al Cimino]] presenta un disegno urbanistico innovativo di [[casa a schiera|case a schiera]], realizzato nella prima metà del [[XVII secolo|Seicento]] per volontà di [[Olimpia Maidalchini|Donna Olimpia Maidalchini]], una delle più potenti donne del suo tempo, che chiamò a lavorarvi un gruppo di prestigiosi architetti, tra i quali [[Francesco Borromini]].
====
Le acquee sulfuree alimentano vari impianti termali, per i quali è famosa la città, e di cui le più storiche sono le ''Terme dei Papi''<ref>{{Cita web|url=https://termedeipapi.it/|titolo=TERME DEI PAPI}}</ref>.
==== Sottosuolo ====
Le numerose gallerie sotterranee scavate nel [[tufo (roccia)|tufo]], che mettono in comunicazione gran parte degli edifici del centro storico, creano una vasta rete di cunicoli e camminamenti, talvolta parzialmente sommersi, dove sono stati trovati reperti storico-archeologici. Sono utilizzate prevalentemente come cantine, ma nella [[seconda guerra mondiale]] funsero da rifugio della popolazione durante i bombardamenti aerei che colpirono duramente la città nel [[1943]]-[[1944|44]].
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Viterbo}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:7042}}, ovvero il 10,64% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=16 luglio 2025}}</ref>
* [[Romania]] {{formatnum:1937}}
* [[Sri Lanka]] 522
* [[Nigeria]] 394
* [[Ucraina]] 369
* [[Bangladesh]] 259
* [[Albania]] 255
* [[Pakistan]] 201
* [[Senegal]] 195
* [[Repubblica Dominicana]] 186
* [[Cina]] 178
=== Lingue e dialetti ===
In città è diffuso il [[dialetti della Tuscia|dialetto viterbese]], appartenente ai [[dialetti mediani]] e parlato in tutta la [[provincia di Viterbo]]. Influenza in modo minore alcuni dialetti della [[provincia di Terni]], della [[città metropolitana di Roma Capitale]] e della [[provincia di Grosseto]].
=== Tradizioni e folclore ===
La [[Macchina di Santa Rosa]] è una tradizionale manifestazione che si svolge ogni anno la sera del 3 settembre, in onore della Santa patrona: una struttura illuminata, alta 30 metri e del peso di 52 quintali, viene portata a spalla da cento uomini, i "Facchini di Santa Rosa", per le vie abbuiate della città. Nel 2013 è stata inclusa nella [[Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità]] nell'ambito della [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale]] dell'[[UNESCO]] insieme alla [[Festa dei Gigli]] di [[Nola]], alla [[Varia di Palmi]] e alla [[Discesa dei Candelieri]] di [[Sassari]], riunite nella [[Feste delle grandi macchine a spalla|Rete delle grandi macchine a spalla italiane]].<ref name=Unesco1>{{cita web|titolo=Feste delle grandi macchine a spalla|sito=Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO|url=https://www.unesco.it/it/PatrimonioImmateriale/Detail/383|accesso=3 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230923164310/https://www.unesco.it/it/PatrimonioImmateriale/Detail/383|urlmorto=no}}</ref><ref name=Unesco2>{{cita web|titolo=Celebrations of big shoulder-borne processional structures|sito=UNESCO Intangible Cultural Heritage|url=https://ich.unesco.org/en/RL/celebrations-of-big-shoulder-borne-processional-structures-00721|accesso=3 ottobre 2023|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230820110907/https://ich.unesco.org/en/RL/celebrations-of-big-shoulder-borne-processional-structures-00721|urlmorto=no}}</ref><ref name=Unesco3>{{cita web|titolo=Decision of the Intergovernmental Committee: 8.COM 8.16|sito=UNESCO Intangible Cultural Heritage|data=dicembre 2013|url=https://ich.unesco.org/en/decisions/8.COM/8.16|accesso=3 ottobre 2023|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230813210221/https://ich.unesco.org/en/Decisions/8.COM/8.16|urlmorto=no}}</ref>
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
A Viterbo hanno sede: il [[Aviazione dell'Esercito|comando nazionale dell'Aviazione dell'Esercito]], la [[Scuola sottufficiali dell'Esercito Italiano|Scuola Sottufficiali dell'Esercito]], la [[Scuola ITC SUS]] e la [[Scuola marescialli dell'Aeronautica Militare|Scuola Marescialli dell'Aeronautica Militare]].
La principale struttura ospedaliera della città è l'[[ospedale Santa Rosa]]<ref>{{Cita web|url=https://www.asl.vt.it/news/417|titolo=L’ospedale di Viterbo prende il nome Santa Rosa|accesso=18 marzo 2025}}</ref>, situato nella zona sud-est in località Belcolle, sulla Strada provinciale Sammartinese.
== Cultura ==
Viterbo è punto di riferimento per buona parte della provincia per quanto riguarda l'istruzione superiore e città universitaria con discreta presenza di studenti fuori sede.
=== Istruzione ===
Nel 1979 è stata istituita l'[[Università degli Studi della Tuscia]], erede della Libera Università della Tuscia che era attiva dal 1969.
A Viterbo sono presenti tutti i principali istituti di istruzione secondaria superiore statali, ed i seguenti istituti di istruzione superiori: Liceo Ginnasio Statale "Mariano Buratti" (Classico e Linguistico), [[Liceo scientifico statale Paolo Ruffini|Liceo Scientifico "Paolo Ruffini"]], Liceo delle Scienze Umane e Musicale "Santa Rosa da Viterbo", Istituto Tecnico Economico "Paolo Savi", Istituto Tecnico Tecnologico "Leonardo Da Vinci", IPSIA "Guglielmo Marconi", IISS "Francesco Orioli".
Dal 1975 ha sede a Viterbo l'Accademia di Belle Arti "Lorenzo da Viterbo" (ABAV), parte di un network europeo di istituzioni artistiche. Presso i locali della AUSL ha sede il distaccamento di Didattica delle Professioni Sanitarie dell'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università La Sapienza]] di Roma. Dal 2001 Viterbo ospita anche gli studenti americani del progetto School Year Abroad per la scuola superiore e del progetto Usac per l'università.
Ha sede in Viterbo l'[[Istituto Teologico San Pietro]] per la formazione dei presbiteri della [[Diocesi di Viterbo|diocesi]], della [[Congregazione di San Giuseppe]] e dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]].
=== Musei ===
* [[Museo nazionale etrusco Rocca Albornoz|Museo Nazionale Etrusco
* [[Museo civico (Viterbo)|Museo Civico]], ospitato dal 1955 nell'ex convento di Santa Maria della Verità in piazza Crispi, riaperto nel 1994 e nel 2014, intitolato a [[Luigi Rossi Danielli]], archeologo viterbese. Tra le principali opere del museo vi sono il grandioso ed artisticamente rilevante ''Presepe'', pala d'altare di notevoli dimensioni opera del pittore viterbese del XV secolo [[Antonio del Massaro]], detto ''il Pastura'', che fu allievo prediletto del [[Pinturicchio]], e la [[Pietà (Sebastiano del Piombo)|Pietà di Sebastiano del Piombo]], grande tavola che il maestro veneziano realizzò tra il [[1516]] e il [[1517]]<ref>Secondo il [[Giorgio Vasari|Vasari]] l'opera sarebbe stata suggerita a [[Sebastiano del Piombo]] dal suo grande amico [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] (cfr. Giorgio Vasari, ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'', Firenze, Torrentini, 1550), che ne avrebbe persino realizzato un disegno preparatorio, esistente, e un cartone, andato perduto ma le cui tracce sono risultate visibili nell'esame radiografico della tavola.</ref>.
* [[Museo della Ceramica della Tuscia]], ospitato dal 1996 nel Palazzo Brugiotti in
* [[
* [[Museo del sodalizio dei facchini di santa Rosa|Museo della Macchina di Santa Rosa]], ospitato nella sede del Sodalizio Facchini di Santa Rosa in
* Museo Rosa Venerini, ospitato presso il convento delle [[Maestre pie Venerini|Maestre Pie Venerini]] in
* Museo Roberto Jappolo
* Museo storico dei Cavalieri Templari
* Museo della Casa di Santa Rosa
* Museo dell'Aviazione dell'Esercito
* Museo dei Portici
* Sistema Museale dell'Univeristà della Tuscia<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/lazio-musei-monumenti/sma-viterbo|titolo=Musei Universitari - Viterbo}}</ref>
=== Teatri e auditorium ===
* [[Teatro Unione|Teatro dell'Unione
* Cinema Teatro Genio, presso
* Teatro San Leonardo, in
* Sala Gatti, presso
* Auditorium di Santa Maria in Gradi, all'interno dell'ex convento omonimo, un tempo penitenziario e sede dell'
* Teatro di Ferento, teatro romano di epoca augustea raggiungibile dalla strada provinciale Teverina, all'interno dell'area archeologica di [[Ferento]], che ospita un'affermata stagione estiva di spettacoli.
===
* Biblioteca San Giuseppe
* Biblioteca Consorziale
* Biblioteca dei Frati Minori Cappuccini
* Biblioteca di Santa Maria in Gradi
=== Media ===
La principale emittente radiofonica è stata a lungo ''Radio Verde'', nata nel 1976 e chiusa nel 2018. Oggi è attiva la web radio ''Radio Svolta''. In passato sono esistite ''Radio Gluc, Radio Sole, Radiondazzurra, Radio Mediterraneo''.
Le emittenti televisive locali sono ''Tele Lazio Nord'' (canale 629 del digitale terrestre) e ''Tele Tuscia Sabina 2000'' (canale 172 del digitale terrestre), nata a Rieti nel 1989 e presente a Viterbo dal 1999. Dal 1977 al 1998 ha trasmesso ''TeleViterbo (TVT)'', che si è a lungo distinta per le dirette della Macchina di Santa Rosa e per la grande attenzione dedicata allo sport, soprattutto calcio e basket. Dal 2008 al 2011 è stata attiva una redazione viterbese della romana ''IesTv''.
=== Cucina ===
{{Senza fonte|A Viterbo è tipica una zuppa chiamata ''[[Acquacotta|Acqua cotta]],'' nata si stima più di un secolo fa dalle famiglie più povere, ottenuta aggiungendo ad un tegame di acqua delle erbe di campo, aglio, patate e cipolle, per poi essere condita alla fine con un filo di olio di oliva e dei pezzi di pane raffermo per riempire la pancia; in base alla stagione si mettevano poi erbe aromatiche come mentuccia, maggiorana, cicoria o borragine. Alcune versioni più o meno recenti introducono anche l'uso delle uova e/o di guanciale.}}
Si consuma anche un'insalata simile alla [[panzanella]] conosciuta come [[Canata (gastronomia)|canata]].<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario delle cucine regionali italiane|autore=autori vari|editore=Slow Food|anno=2010|pagine=124}}</ref>
{{Senza fonte|Altro piatto tipico della zona è il ''[[Fieno canepinese]]'' dall'omonimo paese di appena {{formatnum:3000}} abitanti. Consiste in una semplice pasta all'uovo (un uovo ogni 100g di farina), simile alle fettuccine, se non per la particolarità di essere fino appena qualche millimetro. Questa pasta fatta chiaramente a mano, viene poi servita con un sugo a base di salsa di pomodoro, con l'aggiunta di salciccia, cipolla ed odori che variano da famiglia in famiglia.}}
== Geografia antropica ==
=== Quartieri ===
All'interno del centro storico sono individuabili i quartieri Pianoscarano, [[Quartiere San Pellegrino|San Pellegrino]], San Faustino, Cunicchio. Tutto il resto della città compresa all'interno della cinta muraria medioevale è noto semplicemente come Centro Storico.
Al di fuori delle mura sorgono numerosi quartieri di espansione moderna.
* A sud Carmine, Pietrare, Grotticella, Ponte dell'Elce.
* A est Cappuccini, Murialdo (che comprende anche le zone di Pila e Barco).
* A nord Paradiso, Ellera, Santa Lucia, [[Santa Barbara (Viterbo)|Santa Barbara]], Villanova, Palazzina, Riello e Poggino (zona industriale).
* A ovest Pilastro e Terme.
Il quartiere Cappuccini è stato il primo a sorgere al di fuori delle mura, negli anni Venti e Trenta del XX secolo, con abitazioni destinate a ferrovieri e impiegati statali. Il secondo, dagli anni Quaranta, è stato il Pilastro. Nel dopoguerra entrambi hanno conosciuto una forte espansione e sono nati tutti gli altri.
[[File:Quadrato and casino - Villa Lante, Bagnaia, Italy - DSC01904.jpg|miniatura|verticale|I giardini di [[Villa Lante (Bagnaia)]].]]
=== Frazioni ===
Sant'Angelo di Roccalvecce è noto come il ''paese delle fiabe'' o il ''borgo delle favole'', per via dei numerosi [[murales]] dipinti sulle facciate della case.<ref>{{Cita web |url=https://wikituscia.altervista.org/santangelo-di-roccalvecce/ |titolo=Copia archiviata |accesso=21 marzo 2023 |dataarchivio=21 marzo 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230321081032/https://wikituscia.altervista.org/santangelo-di-roccalvecce/ |urlmorto=sì }}</ref>
== Economia ==
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).<ref name=imprese>{{Cita web |url=http://asc.istat.it/asc_BL/ |titolo=Atlante Statistico dei comuni dell'Istat |accesso=27 febbraio 2020 |dataarchivio=14 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114110901/http://asc.istat.it/asc_BL/ |urlmorto=sì }}</ref>
{| class="wikitable"
|+
!
!2015
!
!
!
!
!
!2014
!
!2013
!
|-
|
|Numero imprese attive
|% Provinciale Imprese attive
|% Regionale Imprese attive
|Numero addetti
|% Provinciale Addetti
|% Regionale Addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|-
|Viterbo (città)
|{{formatnum:6592}}
|28,21%
|1,45%
|{{formatnum:18655}}
|31,41%
|1,21%
|{{formatnum:6660}}
|{{formatnum:18603}}
|{{formatnum:6798}}
|{{formatnum:19286}}
|-
|Viterbo (provincia)
|{{formatnum:23371}}
|
|5,13%
|{{formatnum:59399}}
|
|3,86%
|{{formatnum:23658}}
|{{formatnum:59741}}
|{{formatnum:24131}}
|{{formatnum:61493}}
|-
|Lazio
|{{formatnum:455591}}
|
|
|{{formatnum:1539359}}
|
|
|{{formatnum:457686}}
|{{formatnum:1510459}}
|{{formatnum:464094}}
|{{formatnum:1525471}}
|}
Nel 2015 le {{formatnum:6592}} imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 28,21% del totale provinciale ({{formatnum:23371}} imprese attive), hanno occupato {{formatnum:18655}} addetti, il 31,41% del dato provinciale ({{formatnum:59399}} addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco meno di tre persone (2,83).
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:SS 675 near A1 interchange at Orte.jpg|miniatura|Indicazioni stradali sulla [[Strada statale 675 Umbro-Laziale|SS675]]]]
Le principali direttrici stradali di Viterbo sono:
* [[Strada statale 2 Via Cassia|via Cassia]], divisa in Cassia Nord in direzione [[Montefiascone]] e Cassia Sud in direzione [[Vetralla]];
* [[Strada statale 675 Umbro-Laziale]];
* Strada provinciale 1, Cimina;
Riga 355 ⟶ 353:
* Strada provinciale 5 Teverina;
* [[Strada statale 204 Ortana|Strada provinciale 151 Ortana]]
* Circonvallazione Giorgio Almirante, nota come Tangenziale Semianello. È una strada urbana a scorrimento veloce composta da due carreggiate separate da guardrail con due corsie per senso di marcia.
* Tangenziale ovest
=== Ferrovie ===
[[File:Stazione di Viterbo (interno).jpeg|
Viterbo è raggiunta dalle seguenti linee ferroviarie:
* La linea [[FL3 (ferrovia regionale del Lazio)|FL3]] [[Ferrovia Roma-Capranica-Viterbo|Viterbo-Capranica-Roma]]. Su questa linea, nel territorio comunale, si trovano le stazioni di [[Stazione di Viterbo Porta Fiorentina|Porta Fiorentina]] (capolinea) e [[Stazione di Viterbo Porta Romana|Porta Romana]];
* La linea [[Ferrovia Viterbo-Attigliano|Viterbo-Attigliano-Orte]] che collega la città con il nodo ferroviario di [[Stazione di Orte|Orte]], collocato sulla linea [[Ferrovia Firenze-Roma|Firenze-Roma]] e sulla [[Ferrovia Roma-Ancona|Roma-Ancona]]. Su questa linea, nel territorio comunale, si trovano le stazioni di [[Stazione di Viterbo Porta Fiorentina|Porta Fiorentina]] (capolinea) e [[Stazione di Grotte Santo Stefano|Grotte Santo Stefano]];
*La linea [[Ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo|Roma-Civita Castellana-Viterbo]], nota anche come Viterbo-Roma nord, gestita da [[ASTRAL|Astral]] e [[Cotral]]. Su questa linea, nel territorio comunale, si trovano le stazioni di [[Stazione di Viterbo|Viale Trieste]] (capolinea) e [[Bagnaia (Viterbo)|Bagnaia]].
=== Aeroporti ===
L'[[Aeroporto di Viterbo]] è un aeroporto militare che si trova a nord-ovest dalla città ed è sede del Centro di Addestramento dell'[[Aviazione dell'Esercito]] (Aves)<ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.esercito.difesa.it/Organizzazione/Organizzazione%20Centrale/Comando%20delle%20Forze%20Operative%20Terrestri/ComandoAviazione/CentroAddestrativoAves/Pagine/default.aspx|titolo =Centro Addestramento Aviazione Esercito|accesso =|data =|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20130719093143/http://www.esercito.difesa.it/Organizzazione/Organizzazione%20Centrale/Comando%20delle%20Forze%20Operative%20Terrestri/ComandoAviazione/CentroAddestrativoAves/Pagine/default.aspx|dataarchivio =19 luglio 2013}}</ref>. È intitolato al tenente pilota Tommaso Fabbri (1908-1936).
=== Mobilità urbana ===
I trasporti pubblici urbani sono gestiti dalla società Francigena, i trasporti interurbani vengono svolti con servizi regolari di autobus gestiti da [[COTRAL]].
== Amministrazione ==
{{Vedi anche|Sindaci di Viterbo}}
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio [[1927]], venne istituita la [[provincia di Viterbo]] di cui la città divenne [[Capoluogo (Italia)|capoluogo]], staccandosi dalla [[provincia di Roma]].
Dal 27 giugno 2022<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.viterbo.it/palazzo-dei-priori-chiara-frontini-sindaca-di-viterbo/|titolo=Comune di Viterbo » Palazzo dei Priori, Chiara Frontini sindaca di Viterbo|lingua=it|accesso=29 giugno 2022}}</ref> è [[Sindaci di Viterbo|sindaca]] [[Chiara Frontini]], [[Indipendente (politica)|indipendente]] eletta con [[Lista civica|liste civiche]].
=== Gemellaggi ===
Viterbo è gemellata con le seguenti città{{
* {{Gemellaggio|USA|Binghamton
* {{Gemellaggio|USA|Albany (New York)}}
* {{Gemellaggio|Brasile|Santa Rosa de Viterbo (Brasile)}}
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== Sport ==
===
*ASD Atletica Viterbo<ref name="atletica">[http://www.fidal.it/mappa.php?regione=LAZ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)]</ref>
*Atletica Di Marco Sport<ref name="atletica" />
=== Baseball ===
* Viterbo Rams
=== Calcio ===
*{{Calcio Viterbese|N}}, militante in [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]]
*G.S.D. Pianoscarano 1949, militante in [[Prima Categoria]].
=== Pallacanestro ===
*Viterbo Ants, milita in serie A2 femminile.
* Stella Azzurra Viterbo che, nel campionato 2021-2022, milita nel campionato maschile di [[Serie C regionale|Serie C Gold]].<ref>[http://www.fip.it/risultati.aspx?com=RLA&IDRegione=LA&IDProvincia=RM Il campionato regionale sul sito della FIP]</ref>
*Favl Viterbo
=== Pallavolo ===
* ASD Volley Life che nel 2019-2020 milita nel campionato femminile serie B2.<ref>[https://fipavonline.it/main/gare_girone/28758/1 Il campionato sul sito Federvolley Comitato regionale Lazio]</ref>
=== Rugby ===
* Union Rugby Viterbo che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di serie C.<ref>[https://www.federugby.it/index.php?option=com_joomleague&func=showResultsRank&p=258&layout=bydiv&Itemid=957&lang=it Il campionato sul sito federugby]</ref>
* Tuscia Rugby che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di serie C2.
=== Pallanuoto ===
* Nuoto Club Viterbo<ref>{{Cita web|url=https://www.viterbonews24.it/news/la-prima-squadra-di-pallanuoto-viterbese-esordir%C3%A0-in-campionato-_129858.htm|titolo=La prima squadra di pallanuoto viterbese esordirà in campionato}}</ref>
===Impianti sportivi===
* [[Stadio Enrico Rocchi]]
* [[PalaMalè]]
* Campo Rugby Sandro Quatrini
* Campo sportivo caserma Saloni<ref>[http://www.fidal.it/impianto/CAMPO-SPORTIVO-CASERMA-SALONI/1279 L'impianto sul sito della Fidal]</ref>
* Piscina comunale (Centro Federale [[Federazione Italiana Nuoto|FIN]])
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Città e necropoli dell'Etruria|autore=Stephan Steingräber|url=https://www.academia.edu/28223006/pdf_Etruria_I.pdf|via=Academia|editore=Newton Compton Editori|città=Roma|anno=1983|collana=Quest’Italia. Storia e archeologia|edizione=1|capitolo=Le tombe rupestri dell’Etruria meridionale|pp=333-343|OCLC=490872138 |SBN=RMR0006027|cid=Steingraber2|accesso=9 gennaio 2020}}
* {{Cita libro |titolo=Viterbo Medievale. Pianta della città murata intorno al 1462 |curatore1=Enrico Guidoni |curatore2=Carlo Armati |curatore3=Luigina Romaniello |editore=Kappa |città=Roma |anno=2006 |ISBN=8878907677 |LCCN= 2008420357 |OCLC=962514130 |SBN=RML0167457}}
* {{Cita libro |titolo=L'insediamento templare di Santa Maria in Carbonara a Viterbo |autore=Nadia Bagnarini |editore=Penne & Papiri |città=Tuscania |anno=2010 |ISBN=978-88-89336-45-8 |OCLC=753311223 |SBN=RML0208546}}
* {{Cita libro |titolo=Le epigrafi medievali di Viterbo (secc. VI-XV) |autore=Attilio Carosi |editore=Agnesotti |città=Viterbo |anno=1986 |OCLC=18867903 |SBN=CFI0020320}}
* {{Cita libro |titolo=Case e torri medievali |curatore1=Elisabetta De Minicis |curatore2=Enrico Guidoni |editore=Kappa |città=Roma |anno=2001 |pp=152-188 |ISBN=88-7890-399-X |OCLC=1062091709 |SBN=MIL0326305}}
* {{Cita libro |titolo=Le mura medievali del Lazio. Studi sull'area viterbese |autore=Massimo Miglio |wkautore=Massimo Miglio |curatore1=Elisabetta De Minicis |curatore2=Enrico Guidoni |editore=Kappa |città=Roma |anno=1993 |capitolo=Riflessioni sulle mura di Viterbo |pp=11-15 |ISBN=88-7890-093-1 |LCCN= 94144594 |OCLC=928146264 |SBN=VEA0047930}}
* {{Cita libro|titolo=Lazio |curatore=Touring Club Italiano |editore=Mondadori |città=Milano |anno=2007 |ISBN=88-365-2917-8 |OCLC=898711780 |SBN=PAR1020775}}
* {{Cita libro|titolo=1258-1271 Viterbo Caput Mundi |autore=Giovanni Faperdue |editore=Tipografia Agnesotti |città=Viterbo |anno=2013 |SBN=RMS2609624}}
* {{Cita libro|titolo=Viterbo in posa. Monumenti, simboli, misteri e segreti |autore=Giovanni Faperdue |editore=Agnesotti |città=Viterbo |anno=2007 |SBN=RMS2026256}}
* {{Cita libro|titolo=Il tesoro dei viterbesi |autore=Giovanni Faperdue |editore=Tipografia Quatrini |città=Viterbo |anno=2001 |SBN=RMS0130558}}
* {{Cita libro|titolo=Racconti viterbesi. Storie della terra di Tuscia con ricordi, leggende, amori, tradizioni, fenomeni esoterici, sogni e realta, in compagnia di femmine belle e uomini veri |autore=Giovanni Faperdue |editore= |città=Grotte di Castro |anno=2004 |SBN=RMS1429257}}
* {{Cita libro|titolo=La Santa dei Viterbesi |autore=Giovanni Faperdue |editore=Ceccarelli |città=Grotte di Castro |anno=2002 |SBN=RMS0165045}}
* {{Cita libro|titolo=I conclavi viterbesi: fatti e misfatti |autore=Giovanni Faperdue |editore=Ceccarelli |città=Grotte di Castro |anno=2004 |SBN=RMS1155785}}
* {{Cita libro|titolo="Le Nobiltà dei Viterbesi |autore=Giovanni Faperdue |editore=Ceccarelli |città=Grotte di Castro |anno=2003 |SBN=IEI0649894}}
* {{Cita libro|titolo=Ferento, Cartagine dei Viterbesi |autore=Giovanni Faperdue |editore= Ceccarelli|città=Grotte di Castro |anno=2005 |SBN=RMS1670169}}
* {{Cita libro|titolo=Dante è tornato al Bullicame. Farsetta viterbese in due atti |autore=Giovanni Faperdue |editore=Agnesotti |città=Viterbo |anno=2009 |OCLC=1138614776 |SBN=RMS2276596}}
* {{Cita libro|titolo=Dentro Viterbo |autore=Francesco Mattioli |wkautore=Francesco Mattioli (sociologo) |editore=Gruppo editoriale |città=Acireale |anno=2009 |ISBN=88-779-6557-6 |LCCN= 2009421957 |OCLC=419646187 |SBN=RMS2310978}}
* {{Cita libro|titolo=Papi e antipapi a Viterbo, Aula speciale della Chiesa Romana |autore=Roberto Saccarello |editore=Edizioni Araldiche |città=Viterbo |anno=2009 |OCLC=991730622 |SBN=RMS2234323}}
* {{Cita libro|titolo=Viterbo nel Rinascimento |autore1=Simonetta Valtieri |autore2=Enzo Bentivoglio |editore=Ginevra Bentivoglio Editori |città=Roma |anno=2012 |ISBN=978-88-95064-32-1 |LCCN= 2012446033 |OCLC=868311730 |SBN=PMI0016523}}
* {{Cita libro|titolo=Le grandi dimore d'Europa |curatore=Sacheverell Sitwell |editore=Mondadori |città=Milano |anno=1962 |LCCN=62000669 |OCLC=799276744 |SBN=RAV0137682}}
* {{Cita libro|titolo=Memorie : il romanzo della resistenza viterbese nel biennio giacobino (1798-1799) |autore=Alexandre Edme de Méchin |wkautore=Alexandre Edme, barone di Méchin |curatore=Fernando Funari |editore=ArcheoAres |città=Viterbo |anno=2011 |ISBN=978-88-96889-32-9 |OCLC=955715195 |SBN=CFI0781594}}
* {{Cita libro|titolo=Il cardinale Egidio da Viterbo agostiniano, umanista e riformatore |autore=Giuseppe Signorelli |wkautore= |curatore= |editore=Libreria Editrice Fiorentina |città=Firenze |anno=1929 |OCLC=798310599}}
* {{Cita libro|titolo=Storia della città di Viterbo illustrata con note e nuovi documenti in gran parte inediti |autore=Cesare Pinzi |editore=Tip. della Camera dei deputati |città=Roma |anno=1887 |LCCN= 74338734 |OCLC=679304839 |SBN=RMR0001188}}
* {{Cita libro |titolo=Il palazzo papale di Viterbo nell'arte e nella storia |autore=Cesare Pinzi |editore=Agnesotti |città=Viterbo |anno=1910 |OCLC=77831980 |SBN=RML0075461}}
== Voci correlate ==
* [[
* [[Conclave]]
* [[Tuscia]]
* [[Elezione papale del 1268-1271]]
* [[Dialetti della Tuscia viterbese]]
* [[Università degli Studi della Tuscia]]
* [[Aeroporto di Viterbo]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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