Armando Diaz: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Armando Diaz
|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]] (militare)
|suffisso onorifico = Duca della Vittoria
|professione = [[Militare]]
|immagine = A Diaz.jpg
|immagine = Armando Diaz 01.jpg
|didascalia =
|caricacarica2 = [[Capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano]]
|mandatoiniziomandatoinizio2 = [[9 novembre 1917]]
|monarcamonarca2 = [[Vittorio Emanuele III d'Italia]]
|mandatofine mandatofine2= [[24 novembre 1919]]
|predecessore predecessore2= [[Luigi Cadorna]]
|successore successore2= [[Pietro Badoglio]]
|carica2carica = [[MinistriMinistro della guerra del Regno d'Italiadifesa|Ministro della guerra]]<brGuerra />del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|predecessore2predecessore = [[Marcello Soleri]]
|presidente2 presidente= [[Benito Mussolini]]
|mandatoinizio2 mandatoinizio= 3031 ottobre [[1922]]
|mandatofine2 mandatofine= 30 aprile [[1924]]
|successore2 successore= [[Antonino Di Giorgio]]
|carica3 = [[Senato del Regno d'(Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|sito3 = {{Senatori Regno}}
|legislatura3 = [[XXIV legislatura del Regno d'Italia|dalla XXIV]]
|mandatoinizio3= 27 novembre 1913
|}}
|mandatofine3 =29 settembre 1919
{{Infobox militare
|Nomesuffisso onorifico= Armando Diaz<br />''Duca della Vittoria''
}}
|Immagine =Italian Genera Armandol Diaz.jpg
{{militare
|Nome = Armando Diaz
|Immagine = Gen. A. Diaz LCCN2014713354.jpg
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 5 dicembre [[1861]]
|Nato_a = [[Napoli]]
|Data_di_morte = 29 febbraio{{Calcola età3|1928|2|29|1861|12|5}}
|Morto_a = [[Roma]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = Chiesa[[Basilica di [[Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]], ([[Roma)]]
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->[[Italiani|Italiano]]
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->[[Cattolicesimo|Cattolica]]
|Nazione_servita = {{bandiera|ITA 1861-1946|dim=21}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|Forza_armata = [[File:{{simbolo|Flag of Italy (1860).svg|25px]]23}} [[Regio esercito]]
|Arma = [[Arma di fanteria]]
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = [[1884]][[1924]]
|Grado = [[Maresciallo d'Italia]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra italo-turca]]<br />[[Prima guerra mondiale]]
|Campagne = Campagna di Libia<br>[[Fronte italiano (1915-1918)|Fronte italiano]]
|Campagne =
|Battaglie = [[Battaglia di Zanzur]]<br>[[Battaglia dell'Adamello]]<br />[[Prima battaglia del Piave]]<br />[[Seconda battaglia del Piave]]<br />[[Seconda battaglia del monte Grappa]]<br />[[Battaglia del solstizio]]<br />[[Battaglia di Vittorio Veneto]]
|Comandante_di = [[21°º Reggimento fanteria "Cremona"|21º Reggimento fanteria]]<br /> [[93º Reggimento fanteria "Messina"|93º Reggimento fanteria]]<br /> 49ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]] <br /> XXIII [[Corpo d'armata]] <br /> [[RegioComando supremo militare esercitoitaliano]]
|Decorazioni = Vedi [[#Onorificenze e riconoscimenti|Vedi sezione]]
|Studi_militari = [[Scuola militare "Nunziatella"]]<br>[[Accademia Reale di Torino]]
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre = Con fede incrollabile e tenace valore
|Altro_lavoro = Politico
|Altro_campo =
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|Note =
|Ref = Vedi bibliografia
}}
{{Aristocratico
|nome = Armando Diaz della Vittoria
|immagine = Armando Diaz 1921.jpg
|legenda = Il duca Armando Diaz della Vittoria nel 1921
|titolo = [[Titolo della vittoria#Duca della Vittoria|Duca della Vittoria]]
|stemma = Coat of arms of Armando Diaz.svg
|periodo =
|inizio reggenza = 24 dicembre 1921
|fine reggenza = 29 febbraio 1928
|predecessore = ''titolo creato''
|successore = Marcello Diaz, II Duca della Vittoria
|altrititoli = [[Maresciallo d'Italia]]
|nome completo = Armando Vittorio Antonio Giovanni Nicola Diaz
|data di nascita = 5 dicembre 1861
|luogo di nascita = [[Napoli]]
|data di morte = 29 febbraio 1928
|luogo di morte = [[Roma]]
|dinastia = [[Diaz della Vittoria(famiglia)|Diaz della Vittoria]]
|padre = Ludovico Diaz
|madre = Irene dei baroni Cecconi
|consorte = Sarah De Rosa-Mirabelli
|figli = Marcello<br />Anna<br />Irene
|religione = [[Cattolicesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Armando Vittorio
|Cognome = Diaz
|Sesso = M
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|Attività = generale
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[capo di stato maggiore]] del [[Regio Esercito]] durante la [[prima guerra mondiale]]. NominatoCreato '''[[Titolo della vittoria#Duca della Vittoria'''|duca della Vittoria]] alla fine del conflitto, sarà poi è stato anche [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|ministro della guerra]] e [[maresciallo d'Italia]]
}}
 
Nominato capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano, durante la [[prima guerra mondiale]], riuscì a fermare l'avanzata [[Impero austro-ungarico|austro-ungarica]] lungo il fiume [[Piave]] nella [[Prima battaglia del Piave|prima battaglia del Monte Grappa]]. Nel giugno 1918 condusse le forze italiane a una grande vittoria nella [[Battaglia del solstizio|seconda battaglia del Piave]] e pochi mesi dopo ottenne la vittoria decisiva nella [[battaglia di Vittorio Veneto]], che pose fine alla guerra sul fronte italiano. È celebrato come uno dei più grandi generali della prima guerra mondiale.<ref>[https://historylists.org/people/10-greatest-world-war-i-generals.html 10 Greatest World War I Generals - History Lists]</ref>
 
== Biografia ==
=== LaGioventù carrieraed esordi nell'esercito ===
[[File:Diaz Bollettino della vittoria.jpg|sinistra|thumb|Diaz Bollettino della vittoria, Venezia, atrio Palazzo Loredan]]
Di lontane origini spagnole<ref name="DBI">{{DBI|nomeurl = armando-vittorio-diaz|nome = DIAZ, Armando Vittorio|autore = [[Giorgio Rochat]]|volume = 39}}.</ref>, nacque a Napoli nel palazzo al numero 22 di strada Cavone Sant'Efrem nuovo, oggi via Francesco Saverio Correra, in sezione Avvocata. Figlio dell'ufficiale di Marina Lodovico e di Irene dei baroni Cecconi, Armando fu avviato giovanissimo alla carriera militare come allievo dell'[[Accademia militare di Torino|Accademia militare d'artiglieria]] di [[Torino]], dove divenne ufficiale. Prese servizio nel [[1884]] al 10º [[Reggimento]] di artiglieria da campo, e dal [[1890]] al 1ºluca è vellomento col grado di [[capitano]]. Nel [[1894]] frequentò la [[Scuola di guerra dell'esercito|Scuola di guerra]], classificandosi primo, e l'anno dopo sposò Sarah De Rosa-Mirabelli. Dal [[1895]] al [[1896]] lavorò allo [[Stato Maggiore]], nella segreteria del generale [[Alberto Pollio]], e nel [[1899]] fu promosso [[maggiore]], comandando per 18 mesi un [[battaglione]] del 26º Reggimento [[fanteria]].
[[File:General Armando Diaz signed drawings by Manuel Rosenberg for the Cincinnati Post, 1921.jpg|thumb|Armando Diaz raffigurato in un disegno per il Cincinnati Post di Manuel Rosenberg (con la firma dello stesso generale) per la celebrazione del 60º compleanno del generale a Cincinnati, 1921]]
Di lontane origini spagnole da parte di padre<ref name="DBI">{{DBI|nomeurl = armando-vittorio-diaz|nome = DIAZ, Armando Vittorio|autore = [[Giorgio Rochat]]|volume = 39}}.</ref>, '''Armando Vittorio<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/armando-vittorio-diaz_%28Dizionario-Biografico%29/ DIAZ, Armando Vittorio in "Dizionario Biografico"]</ref><ref>[http://www.esercito.difesa.it/storia/grande-guerra/Pagine/armando-diaz.aspx Armando Diaz - Esercito]</ref> Antonio Giovanni Nicola<ref>{{Cita web|url=https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua1132642/LaP7XmA|titolo=Atto di nascita di Armando Diaz - Archivio Antenati|sito=antenati.cultura.gov.it|accesso=2025-08-28}}</ref> Diaz''' nacque a Napoli nel palazzo al numero 22 di strada Cavone a Sant'Eframo nuovo, oggi via Francesco Saverio Correra, in sezione Avvocata. Figlio dell'ufficiale di Marina ingegnere del Genio Navale Don Ludovico, nativo di Gaeta e di Donna Irene dei baroni Cecconi, Armando fu avviato giovanissimo alla carriera militare come allievo della [[Scuola militare "Nunziatella"|Scuola Militare Nunziatella]] e in seguito come allievo dell'[[Accademia militare di Torino|Accademia militare d'artiglieria]] di [[Torino]], dove divenne ufficiale.
 
Prese servizio nel [[1884]] al 10º [[Reggimento]] di artiglieria da campo, e dal [[1890]] al 1º Reggimento di artiglieria da campo col grado di [[capitano]]. Nel [[1894]] frequentò la [[Scuola di guerra dell'esercito|Scuola di guerra]], classificandosi primo. Due anni dopo (23/IV/1896, cf. annotazione su atto di nascita) sposò a Napoli Sarah de Rosa dei conti Mirabelli di [[Calvizzano]]<ref>[https://www.antenati.san.beniculturali.it/ark:/12657/an_ua1132642/048Ebye Atto di nascita all'Archivio di Stato di Napoli (verso con annotazione)]</ref><ref>{{Cita web |url=http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/Stato+civile+italiano/Avvocata/Nati/15_06_1861-28_12_1861/004911098_00768.jpg |titolo=Copia archiviata |accesso=7 ottobre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181007225054/http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/Stato+civile+italiano/Avvocata/Nati/15_06_1861-28_12_1861/004911098_00768.jpg |urlmorto=sì }}</ref>. Dal [[1895]] al [[1896]] servì nello [[Stato maggiore]], nella segreteria del generale [[Alberto Pollio]], e nel [[1899]] fu promosso [[maggiore]], comandando per 18 mesi un [[battaglione]] del [[26º Reggimento fanteria "Bergamo"|26º Reggimento fanteria]].
[[Tenente colonnello]] nel [[1905]], passò dopo alcuni anni alla Divisione di [[Firenze]] come [[capo di Stato Maggiore]]. Nel [[1910]], durante la [[guerra italo-turca]], comandò il 21º fanteria e l'anno dopo il [[93º Reggimento fanteria "Messina"|93º Reggimento fanteria]] in [[Libia]],<ref>{{Cita web|url =http://www.lospecchiodellacitta.it/articolo.asp?tit=maggio%202007&titolo=maggio%202007%20/%20Opinioni%20e%20Commenti&id1=123&Numero=0&IDAnno=0&Azione=Find&ID=5964 |titolo = La Caserma "Paolini" e il 94º Reggimento Fanteria |autore = Paolo Pagnottella |sito = Lo Specchio della Città |data = maggio 2007}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/diaz.htm|titolo = Armando Vittorio Diaz|sito = fiammecremisi|accesso = 25 maggio 2015}}</ref> che era rimasto improvvisamente senza comando. Sempre in Libia, a [[Zanzur]], fu ferito nel [[1912]]<ref name="lastampa28092012">{{Cita news|titolo = L'arrivo in Italia dei feriti di Derna e di Zanzur – Lo sbarco a Napoli |url =http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1194_01_1912_0270_0002_24273012/ |pubblicazione = [[La Stampa]] |città = [[Torino]] |data = 28 settembre 1912 |p = 2 |cid = lastampa28092012}}</ref>.
 
[[Tenente colonnello]] nel [[1905]], passò dopo alcuni anni alla Divisione di [[Firenze]] come [[capo di Stato maggiore]]. Nel [[1910]], durante la [[guerra italo-turca]], comandò il [[21º Reggimento fanteria "Cremona"|21º fanteria]] e l'anno dopo il [[93º Reggimento fanteria "Messina"|93º Reggimento fanteria]] in [[Libia]],<ref>{{Cita web |url = http://www.lospecchiodellacitta.it/articolo.asp?tit=maggio%202007&titolo=maggio%202007%20/%20Opinioni%20e%20Commenti&id1=123&Numero=0&IDAnno=0&Azione=Find&ID=5964 |titolo = La Caserma "Paolini" e il 94º Reggimento Fanteria |autore = Paolo Pagnottella |sito = Lo Specchio della Città |data = maggio 2007 |accesso = 2 febbraio 2021 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20161005141802/http://www.lospecchiodellacitta.it/articolo.asp?tit=maggio%202007&titolo=maggio%202007%20%2F%20Opinioni%20e%20Commenti&id1=123&Numero=0&IDAnno=0&Azione=Find&ID=5964 |urlmorto = sì }}</ref><ref>{{Cita web|url =http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/diaz.htm|titolo = Armando Vittorio Diaz|sito = fiammecremisi|accesso = 25 maggio 2015}}</ref> che era rimasto improvvisamente senza comando. Sempre in Libia, a [[Zanzur]], fu ferito nel [[1912]]<ref name="lastampa28092012">{{Cita news|titolo = L'arrivo in Italia dei feriti di Derna e di Zanzur – Lo sbarco a Napoli |url =http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1194_01_1912_0270_0002_24273012/ |pubblicazione = [[La Stampa]] |città = [[Torino]] |data = 28 settembre 1912 |p = 2 |cid = lastampa28092012}}</ref>.
=== Duca della Vittoria ===
 
=== Prima guerra mondiale ===
==== Sotto Cadorna ====
[[File:Ministry of Information First World War Official Collection Q25740.jpg|thumb|Da sinistra a destra: Armando Diaz e [[Luigi Cadorna]]]]
Nel [[1915]], alla dichiarazione di intervento dell'Italia nella [[prima guerra mondiale]], [[Luigi Cadorna]] lo nominò [[maggior generale]], con incarico al Corpo di Stato Maggiore come addetto al comando supremo del reparto operazioni. Ma nel giugno del [[1916]] chiese di essere destinato a un reparto combattente. Promosso [[tenente generale]] di divisione, gli fu affidato il comando della 49ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]] nella 3ª [[Armata]], e nell'aprile del [[1917]] assunse la carica superiore al XXIII [[Corpo d'armata]]. Questo breve periodo prima di [[battaglia di Caporetto|Caporetto]] gli valse la medaglia d'argento al valor militare per una ferita riportata alla spalla.
Nel [[1915]], alla dichiarazione di intervento dell'Italia nella [[prima guerra mondiale]], [[Luigi Cadorna]] lo nominò [[generale di brigata]], con incarico al Corpo di Stato maggiore come addetto al comando supremo del reparto operazioni. Ma nel giugno del [[1916]] chiese di essere destinato a un reparto combattente. Promosso [[generale di divisione]], gli fu affidato il comando della 49ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]] nella 3ª [[Armata]], e nell'aprile del [[1917]] assunse la carica superiore al XXIII [[Corpo d'armata]]. Questo breve periodo prima di [[battaglia di Caporetto|Caporetto]] gli valse la medaglia d'argento al valor militare per una ferita riportata alla spalla.
 
==== A capo dell'esercito e difesa del Piave ====
La sera dell'8 novembre 1917 fu chiamato, con [[Regio Decreto]], a sostituire [[Luigi Cadorna]] nella carica di capo di Stato Maggioremaggiore dell'esercito italiano. Egli disse in proposito: «Assumo la carica di capo di Stato Maggioremaggiore dell'esercito. Conto sulla fede e sull'abnegazione di tutti». E ancora, sulla condizione dell'esercito: «L'arma che sono chiamato a impugnare è spuntata: la rifaremo».
 
Recuperato quello che rimaneva dell'esercito italiano dopo la [[battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]], organizzò la resistenza sul fiume [[Piave]] e sul [[monte Grappa]], da dove si ricollegava poi al vecchio fronte sull'altopiano di Asiago e nel Trentino meridionale. L'esercito italiano poté così godere di un fronte di combattimento più corto rispetto al passato di circa 170 chilometri dove poter concentrare le proprie armate facilitando così la sua difesa. Gli uomini schierati sul monte Grappa (punto chiave strategico per la difesa italiana) poterono inoltre approfittare delle grandi opere d'ausilio che in previsione di una disfatta simile a quella verificatasi a Caporetto erano state fatte erigere già da Cadorna all'indomani della ''[[Strafexpedition]]'' (una camionabile dalla pianura alla vetta, una strada campestre, due teleferiche e un impianto di sollevamento dell'acqua. Il tutto rientrante nell'importante arteria denominata [[strada Cadorna]])<ref name=":0">{{Cita libro|autore = [[Mario Isneghi]] e [[Giorgio Rochat]]|titolo = La Grande Guerra 1914-1918|anno =|editore = Il Mulino|città = Bologna|p =|pp = 444-457|ISBN =}}</ref>. Diaz poteva schierare solo 33 divisioni intatte e pronte al combattimento, circa metà di quelle disponibili prima di Caporetto. Per rimpinguare i ranghi si ricorse alla mobilitazione dei diciottenni della classe 1899 (i cosiddetti "[[Ragazzi del '99]]") e per il febbraio 1918 altre 25 divisioni erano state ricostituite<ref>{{cita|Thompson|p. 348}}.</ref>. Entro l'8 dicembre 1917 sei divisioni francesi e cinque britanniche con artiglieria e unità di supporto (in tutto circa 130.000 francesi e 110.000 britannici) erano affluite in Italia e, sebbene non entrate subito in azione, funsero da riserva strategica permettendo al Regio Esercito di concentrare le proprie truppe in prima linea<ref>{{cita|Thompson|p. 346}}.</ref>.
 
==== La ristrutturazioneRistrutturazione dell'esercito ====
[[File:1914-Armando-Diaz.jpg|thumb|Ritratto del generale Armando Diaz pubblicato in copertina dal periodico spagnolo La Guerra Ilustrada, José Cuchy Arnau]]
Al momento della sua nomina a capo dell'esercito Diaz aveva 11 anni meno di Cadorna e un'esperienza diretta della guerra di trincea del Carso (cosa che mancava al predecessore). Non è sorprendente quindi che avesse un'idea molto più realistica e moderna della condotta della guerra<ref name=":0" />. Memore dell'esperienza nello Stato Maggiore di Cadorna, decentrò molte funzioni ai sottoposti, riservandosi un ruolo di controllo ed appoggiandosi ai due sotto-capo di Stato Maggiore (vice-comandante) che lo affiancavano, i generali [[Gaetano Giardino]] (rimosso nel febbraio del 1917) ma soprattutto [[Pietro Badoglio]]. I continui siluramenti dei comandanti sotto Cadorna avevano favorito la salita di grado di ufficiali giovani all'interno dell'esercito creando quindi un ambiente più pronto ad accettare i radicali cambiamenti che Diaz aveva in mente di attuare<ref name=":0" />. Il nuovo Comando supremo dell'esercito italiano sotto Diaz fu meglio organizzato (il generale napoletano fu probabilmente aiutato in questo dalla sua carriera pre-bellica negli uffici dello stato maggiore dell'esercito)<ref name=":0" /> dando fiducia ai collaboratori ed ai sottoposti. Fu favorita la cooperazione e lo spirito di squadra venendo attribuite ad ognuno responsabilità concrete e definite. Fu potenziato il servizio informativo dell'esercito retto dal colonnello [[Odoardo Marchetti]], che divenne un elemento decisivo nella pianificazione delle operazioni, mentre l'Ufficio Operazioni, retto dal colonnello [[Ugo Cavallero]], assicurò poi il controllo effettivo di quanto accadeva al fronte, grazie anche a una rete di ufficiali di collegamento, come non succedeva sotto Cadorna. Diaz si occupò personalmente dei rapporti, cercando sempre di mantenerli buoni, con il re ed il [[governo Orlando]] riconoscendo la necessità di una stretta collaborazione fra le forze politiche e l'esercito, pur continuando, come il predecessore, a non accettare nessuna ingerenza esterna nella sua sfera di responsabilità e comando. Stessa cosa avvenne anche nei confronti dei rapporti con gli altri stati [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]].
Al momento della sua nomina a capo dell'esercito Diaz aveva 11 anni meno di Cadorna e un'esperienza diretta della guerra di trincea del Carso (cosa che mancava al predecessore). Non è sorprendente quindi che avesse un'idea molto più realistica e moderna della condotta della guerra<ref name=":0" />. Memore dell'esperienza nello Stato maggiore di Cadorna, decentrò molte funzioni ai sottoposti, riservandosi un ruolo di controllo ed appoggiandosi ai due sotto-capo di Stato maggiore (vice-comandante) che lo affiancavano, i generali [[Gaetano Giardino]] (rimosso nel febbraio del 1918) ma soprattutto [[Pietro Badoglio]]. I continui siluramenti dei comandanti sotto Cadorna avevano favorito la salita di grado di ufficiali giovani all'interno dell'esercito creando quindi un ambiente più pronto ad accettare i radicali cambiamenti che Diaz aveva in mente di attuare<ref name=":0" />. Il nuovo Comando supremo dell'esercito italiano sotto Diaz fu meglio organizzato (il generale napoletano fu probabilmente aiutato in questo dalla sua carriera pre-bellica negli uffici dello stato maggiore dell'esercito)<ref name=":0" /> dando fiducia ai collaboratori ed ai sottoposti. Fu favorita la cooperazione e lo spirito di squadra venendo attribuite ad ognuno responsabilità concrete e definite. Fu potenziato il servizio informativo dell'esercito retto dal colonnello [[Odoardo Marchetti]], che divenne un elemento decisivo nella pianificazione delle operazioni, mentre l'Ufficio Operazioni, retto dal colonnello [[Ugo Cavallero]], assicurò poi il controllo effettivo di quanto accadeva al fronte, grazie anche a una rete di ufficiali di collegamento, come non succedeva sotto Cadorna. Diaz si occupò personalmente dei rapporti, cercando sempre di mantenerli buoni, con il re ed il [[governo Orlando]] riconoscendo la necessità di una stretta collaborazione fra le forze politiche e l'esercito, pur continuando, come il predecessore, a non accettare nessuna ingerenza esterna nella sua sfera di responsabilità e comando. Stessa cosa avvenne anche nei confronti dei rapporti con gli altri stati [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]].
 
Diaz e Badoglio cercarono, con discreti risultati, di migliorare l'addestramento della fanteria italiana e di svilupparne l'armamento (distribuendo ai singoli reparti mitragliatrici [[Fiat-Revelli Mod. 1914]], [[Pistola mitragliatrice|pistole mitragliatrici]] [[Villar Perosa (pistola mitragliatrice)|Villar Perosa]], [[Mortaio Stokes|mortai Stokes]], [[lanciafiamme]], cannoncini da 37&nbsp; mm e bombe a mano)<ref name=":0" />. Sotto Diaz furono sperimentati i primi moschetti automatici, furono distribuite 3 milioni delle migliori [[maschere antigas]] di fabbricazione inglese, fu avviata la progettazione dei primi carri armati [[Fiat 3000]] su modello del francese [[Renault FT]] e fu potenziata l'aviazione fino a conseguire il dominio dei cieli. Fu inoltre potenziata l'artiglieria migliorando l'addestramento, le tecniche d'impiego e l'intensità del fuoco<ref name=":0" />. Si procedette anche ad una riorganizzazione ed un potenziamento del corpo degli [[Arditi]].<ref name=":0" />
 
Sopra ogni cosa Diaz dedicò molta cura a migliorare il trattamento dei soldati onde guarire i guasti del morale dei reparti: la giustizia militare rimase severa ma furono abbandonate le pratiche più rigide, prima tra tutte la [[decimazione]]; vi furono miglioramenti nel vitto (che raggiunse le 3.500 calorie) e nell'allestimento delle postazioni, furono introdotti turni più brevi da passare in prima linea, fu migliorata la paga e le licenze furono aumentate per frequenza e durata<ref>{{cita|Thompson|p. 350}}.</ref>. Con la collaborazione del ministro del Tesoro [[Francesco Saverio Nitti]] fu creata una polizza gratuita d'assicurazione di 500 lire per i soldati e di 1.000 per i graduati. Fu poi disposto in termini tassativi che i feriti e i malati dimessi dagli ospedali militari dovessero rientrare ai reparti d'origine, anziché essere destinati dove capitava, aumentando così l'affiatamento tra i soldati. Alle unità che scendevano dal fronte furono assicurati un riposo effettivo, alloggiamenti confortevoli e possibilità di svago con lo sviluppo di centri ricreativi detti "case del soldato", spacci cooperativi, organizzazione di spettacoli, manifestazioni sportive e [[Casa di tolleranza|case chiuse]]<ref name=":0" />.
 
Fra le risorse messe in campo per reagire alla disfatta e riarmare lo spirito di resistenza dei soldati, si fece ricorso a un certo numero di intellettuali e artisti scelti fra i soldati competenti in quelle aree, che furono impegnati nella redazione dei [[Giornale di trincea|giornali di trincea]] per curare il morale, intrattenere le armate impegnate nella difesa del Piave e i soldati nelle retrovie. Proprio nel periodo tra Caporetto e Vittorio Veneto, l'utilizzo di disegnatori, illustratori e pittori si fece più che mai importante: questi furono incaricati di creare vignette per i giornali delle armate, manifesti propagandistici, cartoline e in generale per rendere più efficace e comunicativo l'immaginario della guerra e delle vicende al fronte. Queste "truppe scelte" dell'intellettualità militare trovarono identità e voce nel [[servizio P]] (Propaganda), diretto ad attuare una capillare campagna di promozione dello spirito patriottico, utilizzando la [[psicologia]], la [[pedagogia]] e soprattutto la [[retorica]]<ref>{{cita|Isnenghi-Rochat|pp. 411-413}}.</ref>.
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==== Vittorio Veneto ====
[[File:Armando Diaz cropped 111-SC-44886 - NARA - 55248534.jpg|thumb|Armando Diaz nel 1919]]
Nell'autunno del [[1918]] guidò alla vittoria le truppe italiane, iniziando l'offensiva il 24 ottobre, con lo scontro tra 58 divisioni (51 italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 cecoslovacca, 1 reggimento statunitense) contro 73 austriache. Il piano non prevedeva attacchi frontali, ma un colpo concentrato su un unico punto – [[Vittorio Veneto]] – per spezzare il fronte nemico. Iniziando una manovra diversiva, Diaz attirò tutti i rinforzi austriaci lungo il Piave, che il nemico credeva essere il punto dell'attacco principale, costringendoli all'inazione per la piena del fiume.
 
Nella notte tra il 28 e 29 ottobre, Diaz passò all'attacco, con teste di ponte isolate che avanzavano lungo il centro del fronte, facendo allargare le ali per coprire l'avanzata. Il fronte dell'[[Imperial regio Esercito austro-ungarico|esercito austro-ungarico]] si spezzò, innescando una reazione a catena ingovernabile. Il 30 ottobre l'esercito italiano arrivò a Vittorio Veneto, mentre altre armate passarono il Piave e avanzarono, arrivando a [[Trento]] il 3 novembre.
 
Il 4 novembre 1918 l'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]] capitolò, e per la storica occasione Diaz stilò il famoso ''[[Bollettino della Vittoria]]'', in cui comunicava la rotta dell'esercito nemico ed il successo italiano<ref>{{Cita web|url =http://espresso.repubblica.it/grande-guerra/articoli/2014/05/19/news/la-guerra-e-vinta-1.165925|titolo = "La guerra è vinta"|editore = espresso.repubblica.it|data = 19 maggio 2014|accesso = 25 maggio 2015}}</ref>.
Il 4 novembre 1918 l'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]] capitolò, e per la storica occasione Diaz stilò il famoso ''[[Bollettino della Vittoria]]'', in cui comunicava la rotta dell'esercito nemico ed il successo italiano<ref>{{Cita web|url = http://espresso.repubblica.it/grande-guerra/articoli/2014/05/19/news/la-guerra-e-vinta-1.165925|titolo = "La guerra è vinta"|editore = espresso.repubblica.it|data = 19 maggio 2014|accesso = 25 maggio 2015|dataarchivio = 4 marzo 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304194420/http://espresso.repubblica.it/grande-guerra/articoli/2014/05/19/news/la-guerra-e-vinta-1.165925|urlmorto = sì}}</ref>.
 
Negli anni seguenti rammentò quei giorni di fortuna senza alcuna presunzione, ma conscio dell'importanza dell'opera compiuta. Egli disse: «Non mi faccio illusioni su me stesso, ma posso dire di avere avuto un merito: quello di equilibrare le forze e gli ingegni altrui, di far regnare la calma fra i miei generali e la fiducia fra le mie truppe. Sento che questa è la mia caratteristica»; giudizio col quale, decenni dopo, si mostrerà concorde lo storico [[Denis Mack Smith]], scrivendo: «Cadorna fu sostituito da Diaz, un napoletano di discendenza spagnola. Il quale si preoccupò maggiormente del benessere materiale dei suoi uomini ed istituì degli uffici di propaganda con il compito di esporre ai soldati la condotta e le finalità della guerra».
Al termine della guerra Diaz con Regio Decreto ''motu proprio'' del 24 dicembre [[1921]] e Regie Lettere Patenti dell'11 febbraio [[1923]], venne insignito del titolo di ''[[Titolo della vittoria#Duca della Vittoria|Duca della Vittoria]]''.
 
{{Citazione|Armando Diaz ha saldato con una gemma di incomparabile bellezza la splendente catena d'oro, plasmata al fuoco di quella passione, di cui il primo anello si trova nella lontananza del tempo tra cospirazioni, galere e forche. Il Bollettino della Vittoria, che ogni italiano rilegge con animo grato e con commosso cuore, è inciso profondamente in una tavola di diamante e gli evi vi passeranno sopra senza scalfirlo, più forte del tempo che tutto travolge e distrugge. Essa reca a piè il nome di Diaz e questo apparirà alle genti lontane circonfuso di gloria, come quello di un nume, cui è indissolubilmente legata la storia e il fato di un gran Popolo.|[[Giovanni Favoino di Giura]], su ''Il Vittoriale'', N.3 – Anno IV, New York, marzo 1928}}
 
=== Ministro della guerra ===
[[File:General of War.jpg|thumb|Da sinistra a destra: [[Alphonse Jacques de Dixmude]], Armando Diaz, [[Ferdinand Foch]], [[John J. Pershing]], e [[David Beatty]] al [[ticker-tape parade]] dalla città di [[New York]] del 1921]]
Il 24 febbraio [[1918]] era stato nominato dal re [[senatore del Regno]]<ref>[http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/4c1a0e70e29a1d74c12571140059a394/ab5e5fd9ac5f90634125646f005b23bf?OpenDocument Sito Senato].</ref>.
Il 24 febbraio [[1918]] era stato nominato dal re [[senatore del Regno]]<ref>[http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/4c1a0e70e29a1d74c12571140059a394/ab5e5fd9ac5f90634125646f005b23bf?OpenDocument Sito Senato] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20211010153706/http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/4c1a0e70e29a1d74c12571140059a394/ab5e5fd9ac5f90634125646f005b23bf?OpenDocument |data=10 ottobre 2021 }}.</ref>.
 
Nel [[1921]], Diaz fu il primo italiano ad essere onorato da una ''[[ticker-tape parade]]'' dalla città di [[New York]], in occasione del suo viaggio negli [[Stati Uniti d'America|USA]]. Durante lo stesso viaggio, il 1º novembre, Diaz si recò a [[Kansas City (Missouri)|Kansas City]] per prendere parte alla cerimonia d'inaugurazione del [[National World War I Museum and Memorial|Memoriale della Libertà]] – il monumento nazionale statunitense in ricordo della Grande Guerra – che era stato eretto in quella città. Erano presenti per l'occasione anche gli altri comandanti vittoriosi delle nazioni dell'[[Intesa]]: il tenente generale Baron Jacques del [[Belgio]], l'ammiraglio [[David Beatty]] della [[Gran Bretagna]], il maresciallo francese [[Ferdinand Foch]] e il generale statunitense [[John J. Pershing]]. A riceverli c'era il vicepresidente degli Stati Uniti [[Calvin Coolidge]].<ref>Nel [[1935]] venne aggiunto al Memoriale un [[bassorilievo]] raffigurante Jacques, Foch, Diaz e Pershing, realizzato dallo scultore [[Walker Hancock]].</ref>
 
Andando contro il parere di [[Pietro Badoglio]], Diaz sconsigliò, nel [[1922]], una soluzione militare della crisi innescata dalla [[marcia su Roma]]. Dopo essere entrato nel primo [[governo Mussolini]], su precisa condizione del re [[Vittorio Emanuele III]] che intendeva in questo modo porre nel governo una figura di prestigio e lealmente monarchica, assunse l'incarico di [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|Ministro della Guerra]], varando la riforma delle [[forze armate]] e accettando la costituzione della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] sottoposta al potere personale di [[Benito Mussolini|Mussolini]].
Terminata l'esperienza governativa il 30 aprile del [[1924]], si ritirò a vita privata.
 
=== Gli ultimiUltimi anni e morte ===
[[File:Grab Diaz.jpg|thumb|upright=1.2|right|Tomba di Armando Diaz. nella [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]], [[Roma]]]]
Nello stesso anno, venne insignitopremiato insieme al generale Cadorna del grado di [[Maresciallo d'Italia]], istituito espressamente da Mussolini per onorare i comandanti dell'esercito nella prima guerra mondiale. L'appartenenza di Armando Diaz alla [[massoneria in Italia|massoneria]], secondo [[Aldo A. Mola]], è asserita ma non accertata<ref>[[Aldo A. Mola]], ''Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni'', Bompiani, Milano, 1992, pag. 453.</ref>.
 
Morì nela Roma il 29 febbraio del [[1928]]<ref>[https://www.antenati.san.beniculturali.it/ark:/12657/an_ua19749647/57vyqkJ eAtto fudi sepoltomorte aall'Archivio di Stato di Roma]</ref> nellaove chiesafu disepolto nella [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]], dove riposa vicino all'ammiraglio [[Paolo Thaon di Revel]] e a [[Vittorio Emanuele Orlando]]. Al suo funerale parteciparono [[Benito Mussolini|Mussolini]] e il re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]].
 
== Onorificenze e riconoscimenti ==
[[File:DiazVictoryMemorialKC.jpg|miniatura|Memoriale della libertà di [[Kansas City (Missouri)|Kansas City]], [[National World War I Museum and Memorial]]. Da sinistra verso destra: [[David Beatty]], [[Ferdinand Foch]], [[John Pershing]], Armando Diaz e [[Alphonse Jacques de Dixmude]]]]
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
|immagine =Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
Riga 132 ⟶ 174:
|collegamento_onorificenza = Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|motivazione =
|luogodata = [[1919]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
|luogodata = [[1919]], de jure
}}
{{Onorificenze
Riga 149 ⟶ 191:
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona d'Italia
|motivazione =
|luogodata = [[1919]], de jure
}}
{{Onorificenze
Riga 160 ⟶ 202:
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = Comandante di corpo d'armata, durante una ricognizione nelle linee più avanzate rimaneva colpito ad un braccio da palletta di granata a doppio effetto. Vincendo l'aspra sofferenza prodotta dalla ferita, riusciva a dissimulare l'una e l'altra, e procedeva oltre, imperturbato, fino all'esaurimento del proprio compito, occupandosi, con la serenità e l'interessamento consueti, di ogni particolare, e lasciandosi curare soltanto alcune ore più tardi: esempio nobilissimo di forza d'animo e sentimento del dovere.
|luogodata = 3 ottobre [[1917]]
}}
{{Onorificenze
|immagine =Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
Riga 167 ⟶ 215:
|collegamento_onorificenza = Croce al merito di guerra
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine = ItaloTurca.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
|motivazione =
|luogodata = 1912
}}
{{Onorificenze
|immagine = 1GMx4.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 181918 (4 anni di campagna)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18
|motivazione =
|luogodata = 1920
}}
{{Onorificenze
|immagine = Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia 1848-1918
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
|motivazione =
|luogodata = 1922
}}
{{Onorificenze
|immagine = Allied Victory Medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa italianainteralleata della vittoriaVittoria (1918)
|collegamento_onorificenza = Medaglia interalleata della vittoria (Italia)
|motivazione =
|luogodata = 1920
}}
{{Onorificenze
|immagine = Mauriziana BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia Mauriziana pel merito militare di dieci lustri per ufficiali generali
|collegamento_onorificenza = Medaglia Mauriziana
|motivazione =
|luogo =
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Ordre du Dragon d'Annam (par le Gouvernement Francais) Commandeur ribbon.svg
|immagine =MaltaBali.png
|nome_onorificenza = BalìCommendatore didell'Ordine Grandel CroceDragone d'Onore(Annam, eImpero Devozionevietnamita, delper Sovrano Militare Ordineil digoverno Maltafrancese)
|collegamento_onorificenza = SovranoOrdine Militaredel OrdineDragone di MaltaAnnam
|motivazione =
|luogo = [[1919]]
}}
{{Onorificenze
|immagine =SMR Order of Saint Marinus Ord.Franz.Joseph- Grand Cross BARCOM.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran CroceCommendatore dell'Ordine equestreimperiale perdi ilFrancesco merito civile e militareGiuseppe (Repubblica di SanImpero Marinoaustro-ungarico)
|collegamento_onorificenza = Ordine equestreimperiale perdi ilFrancesco merito civile e militareGiuseppe
|motivazione =
|luogo = 23 novembre [[1918]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Grand_Crest_Ordre_de_Leopold.png
|immagine =Legion_Honneur_GC_ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine delladi Legion d'OnoreLeopoldo (FranciaBelgio)
|collegamento_onorificenza = LegionOrdine d'Onoredi Leopoldo
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine = BEL Croix de Guerre WW1 ribbon.svg
|immagine =Grand_Crest_Ordre_de_Leopold.png
|nome_onorificenza = CavaliereCroce di Gran Croce dell'Ordine diGuerra Leopoldo1914-1918 (Belgio)
|collegamento_onorificenza = OrdineCroix dide Leopoldoguerre 1914–1918 (Belgio)
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Order_of_the_Bath_ TCH_CS_Vojensky_Rad_Bileho_Lva_2st_(ribbon1945)_BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine del BagnoLeone Bianco (InghilterraCecoslovacchia)
|collegamento_onorificenza = Ordine del BagnoLeone Bianco
|motivazione =
|data = 20 luglio 1926
|luogo = [[1919]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = MY-KEL Order of Charlesthe Crown of IIIKelantan - SashStar of CollarMuhammad.svg
|nome_onorificenza = CollareCavaliere di gran croce dell'Ordine didel Carlograno IIId'oro (SpagnaCina)
|collegamento_onorificenza = Ordine didel Carlograno IIId'oro
|motivazione =
|luogo = 18 aprile [[1921]]
}}
{{Onorificenze
|immagine =POL Polonia Restituta Wielki BAREST_Cross_of_Liberty_Military_Leadership.svgpng
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Poloniadella RestituitaLibertà (PoloniaEstonia)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Carlo III
|motivazione =
|luogo = [[1922]]
}}
{{Onorificenze
|immagine =TCH_CS_Vojensky_Rad_Bileho_Lva_2st_(1945)_BAR Legion_Honneur_GC_ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine deldella LeoneLegion Biancod'Onore (CecoslovacchiaFrancia)
|collegamento_onorificenza = OrdineLegion del Leone Biancod'Onore
|motivazione =
|luogo = [[1926]]
}}
{{Onorificenze
|immagine =JPN Daikun'iRuban kikkashode BARla Médaille militaire.svgPNG
|nome_onorificenza = CavaliereMedaglia di Gran Croce dell'Ordine del Crisantemomilitare (GiapponeFrancia)
|collegamento_onorificenza = Médaille militaire
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ruban_de_la_Croix_de_guerre_1914-1918.png
|nome_onorificenza = Croce di Guerra 1914-1918 (Francia)
|collegamento_onorificenza = Croix de guerre 1914–1918 (Francia)
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = JPN Daikun'i kikkasho BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran Cordone dell'Ordine supremo del Crisantemo (Giappone)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Crisantemo
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine = ME Order of Danilo I Knight Grand Cross BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine del Principe Danilo I (Regno di Montenegro)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Principe Danilo I
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Stemma daPOL disegnarePolonia Restituta Wielki BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine deldi GranoPolonia Dorato, Prezioso e BrillanteRestituita (CinaPolonia)
|collegamento_onorificenza = Ordine deldella GranoPolonia Dorato, Prezioso e Brillanterestituta
|motivazione =
|luogodata = 1922
}}
{{Onorificenze
|immagine =POL Virtuti Militari Komandorski BAR.svg
|immagine =Ord.Aquilarossa-GC.png
|nome_onorificenza = CavaliereCroce di 1* ClasseCommendatore dell'Ordine dell'AquilaVirtuti Rossa diMilitari Prussia(Polonia)
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'AquilaVirtuti rossaMilitari
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine = PRT Military Order of the Tower and of the Sword - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran Crocecroce dell'Ordine militare della Torre e della spada, del valore, lealtà e merito (Portogallo)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Torre e della spada
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine = PRT Military Order of Aviz - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Grangran Crocecroce dell'Ordine militare di San Benedetto d'Avis (Portogallo)
|collegamento_onorificenza = Ordine militare di San Benedetto d'Avis
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =EST_Cross_of_Liberty_Military_Leadership Ord.Aquilarossa-GC.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di I classe dell'Ordine delladell'Aquila LibertàRossa (EstoniaRegno di Prussia)
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Aquila rossa
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Order of Michael the Brave Order_of_the_Bath_(ribbon).svg
|nome_onorificenza = MembroCavaliere digran Icroce Classeonorario dell'Onorevolissimo Ordine didel MicheleBagno, ildivisione Coraggiosomilitare (Romania)GCB, mil., Regno Unito)
|collegamento_onorificenza = Ordine didel Michele il CoraggiosoBagno
|motivazione =
|luogodata = 1919
}}
{{Onorificenze
|immagine =POL VirtutiOrder Militariof KomandorskiMichael BARthe Brave ribbon.svg
|nome_onorificenza = CroceMembro di CommendatoreI classe dell'Ordine Virtutidi MilitariMichele il Coraggioso (PoloniaRegno di Romania)
|collegamento_onorificenza = Ordine Virtutidi MilitariMichele il Coraggioso
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ord.Franz.Joseph SMR Order of Saint Marinus -COM Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = CommendatoreCavaliere di gran croce dell'Ordine equestre per il merito civile e militare di FrancescoSan GiuseppeMarino (AustriaRepubblica di San Marino)
|collegamento_onorificenza = Ordine imperialeequestre diper Francescoil Giuseppemerito civile e militare
|motivazione =
|data = 23 novembre 1918<ref>{{cita web|lingua=it|autore=Il commiato|url=https://www.ilcommiato.it/celebri-addii/10-armando-vittorio-diaz/|titolo=Un celebre addio}}</ref>
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine = MaltaBali.png
|immagine =Ordre du Dragon d'Annam (par le Gouvernement Francais) Commandeur ribbon.svg
|nome_onorificenza = Balì gran croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM)
|nome_onorificenza = Commendatore dell'Ordine del Dragone (Annam)
|collegamento_onorificenza = OrdineSovrano delMilitare DragoneOrdine di AnnamMalta
|motivazione =
|luogodata = 1919
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ruban deOrder laof MédailleCharles militaireIII - Sash of Collar.PNGsvg
|nome_onorificenza = MédailleCollare militairedel Reale e Distinto Ordine spagnolo di Carlo III (Spagna)
|collegamento_onorificenza = MédailleOrdine militairedi Carlo III
|motivazione =
|data = 18 aprile 1921
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ruban_de_la_Croix_de_guerre_1914-1918 Distinguished Service Medal ribbon.pngsvg
|nome_onorificenza = CroixMedaglia dedel GuerreServizio franceseDistinto del(Stati Uniti 1914-1918d'America)
|collegamento_onorificenza = Croix de guerre 1914–1918 (Francia)
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =BEL Croix de Guerre WW1 ribbon.svg
|nome_onorificenza = Croix de Guerre belga del 1914-1918
|collegamento_onorificenza = Croix de guerre 1914–1918 (Belgio)
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Distinguished Service Medal ribbon.svg
|nome_onorificenza = Distinguished Service Medal
|collegamento_onorificenza = Distinguished Service Medal (Stati Uniti d'America)|Distinguished Service Medal
|motivazione =
}}
|luogo =
 
==Tavola genealogica della famiglia detentrice del titolo di Duca della Vittoria==
{{Discendenza
|1|-1|famiglia Diaz|
 
|100|1|'''Armando Vittorio, I duca'''|1861-1928 <br/> ⚭ Sarah De Rosa Mirabelli dei Conti di Calvizzano
 
|110|100|'''Marcello, II duca'''|1903-1975 <br/> ⚭ Flaminia Macchi
 
|120|110|'''Armando Vittorio, III duca'''|1940-2022 <br/> ⚭ Maria Camilla Pallavicini
 
|130|120|'''Sigieri Maria Guglielmo, IV duca'''|1969 <br/> ⚭ Carlotta Calabresi
 
|140|130|Francesco|2007
 
}}
 
Riga 372 ⟶ 417:
 
== Bibliografia ==
* [[Luigi Gratton]], ''Armando Diaz, Duca della Vittoria. Da Caporetto a Vittorio Veneto'', Foggia: [[Bastogi Editrice Italiana|Bastogi]], 2001, EAN:ISBN 9788881852963
* Giors Oneto, ''Apres Caporetto'', Spiridon France, Aubagne 1990.
* [[Giorgio Rochat]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/armando-vittorio-diaz_%28Dizionario-Biografico%29/ «DIAZ, Armando Vittorio»], ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'' – Volume 39 (1991), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]
 
== Voci correlate ==
* [[Prima guerra mondiale]]
* [[Bollettino della Vittoria]]
* [[LuigiBollettino Cadornadi guerra n. 887]]
* [[Conseguenze della prima guerra mondiale]]
* [[Triplice intesa]]
* [[Battaglia di Vittorio Veneto]]
* [[Conseguenze della Prima guerra mondiale]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons = Category:Armando Diaz|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url =http://www.youtube.com/watch?v=zpnlIvBeFcc|titolo = Il generale Armando Diaz legge il Bollettino della Vittoria}}
* {{cita web|url =https://www.youtube.com/watch?v=zpnlIvBeFcc|titolo = Il generale Armando Diaz legge il Bollettino della Vittoria}}
 
{{Box successione
|tipologia = militare
|carica = [[Capo di statoStato maggioreMaggiore dell'Esercito Italiano#Corpo di stato maggiore e Servizio di stato maggiore|Capo del Corpo di stato maggiore e del Servizio di stato maggiore del Regio Esercito]]
|immagine = Flag of the chief of staff of armedthe Regio forceEsercito.svg
|periodo = [[1917]] – [[1919]]
|precedente = [[Luigi Cadorna]]
Riga 406 ⟶ 450:
|successivo = [[Antonino Di Giorgio]]
}}
{{Box successione
|tipologia = titolo nobiliare
|carica = [[Titolo della vittoria|Duca della Vittoria]]
|immagine = Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg
|periodo = [[11 febbraio]] [[1923]] - [[29 febbraio]] [[1928]]
|precedente = Titolo Creato
|successivo = Marcello Diaz, II Duca della Vittoria
}}
{{Ministri dell'Italia fascista}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Grande Guerra}}
{{Ministri dell'Italia fascista}}
 
[[Categoria:CavalieriArmando dell'OrdineDiaz| supremo della Santissima Annunziata]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce dell'Ordine militare di Savoia]]
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Marescialli d'Italia]]
[[Categoria:Ministri della Guerraguerra del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Capi di Stato Maggiore del Regio Esercito]]
[[Categoria:Ispano-italiani]]
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Governo Mussolini]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia]]
[[Categoria:Croci al merito di guerra]]
[[Categoria:Decorati di Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia]]
[[Categoria:Decorati di Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca]]
[[Categoria:Decorati di Medaglia interalleata della vittoria]]
[[Categoria:Decorati di Medaglia mauriziana]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine equestre per il merito civile e militare]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Bagno]]
[[Categoria:Gran croce della Legion d'onore]]
[[Categoria:Collari dell'Ordine di Carlo III]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Polonia restituta]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Leone bianco]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Principe Danilo I]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Rossa]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada]]
[[Categoria:Commendatori dell'Ordine Virtuti militari]]
[[Categoria:Commendatori dell'Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe]]
[[Categoria:Decorati con la Croix de guerre (Belgio)]]
[[Categoria:Decorati con la Médaille militaire]]
[[Categoria:Decorati con la Croix de guerre (Francia)]]
[[Categoria:Nobili italiani del XX secolo]]