Viktor Dvorčák: differenze tra le versioni
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|AnnoNascita = 1878
|LuogoMorte = Budapest
|GiornoMeseMorte = 8 agosto
|AnnoMorte = 1943
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|Attività = politico
|Attività2 = giornalista
|Nazionalità = slovacco
|Immagine = Viktor Dvorčák.png
}}
== Biografia ==
Prima della [[Prima guerra mondiale]] fu deputato slovacco alla Dieta del [[Terre della Corona di Santo Stefano|Regno d'Ungheria]]. Nel [[1916]] pubblicò l'opera ''Sáros földje 1914 – 15'' ("Gente di [[Šariš (regione storica)|Šariš]] 1914 – 1915"), in cui descrive gli abitati della regione come una popolazione senza una propria vita nazionale, che faceva conto sui magiari. Divenne anche famoso come ideatore e propagandista della concezione del cosiddetto "[[Sloviacchi|popolo sloviacco]]". Dal [[1917]] fu redattore del settimanale filomagiaro ''Naša zastava'' ("La nostra bandiera"), che uscì a [[Prešov]] fra il [[1907]]
▲Prima della [[Prima guerra mondiale]] fu deputato slovacco alla Dieta del [[Regno d'Ungheria]]. Nel [[1916]] pubblicò l'opera ''Sáros földje 1914 – 15'' ("Gente di [[Šariš]] 1914 – 1915"), in cui descrive gli abitati della regione come una popolazione senza una propria vita nazionale, che faceva conto sui magiari. Divenne anche famoso come ideatore e propagandista della concezione del cosiddetto "[[Sloviacchi|popolo sloviacco]]". Dal [[1917]] fu redattore del settimanale filomagiaro ''Naša zastava'' ("La nostra bandiera"), che uscì a [[Prešov]] fra il [[1907]] e il [[1918]] e in seguito riprese le pubblicazioni a [[Budapest]] dal [[1939]] al [[1943]]. Fu anche redattore del giornale in lingua ungherese ''Eperjesi Lapok'' (''Notizie di Prešov'').
Dopo la caduta dell'[[Impero austro-ungarico]], sostenne la tesi che la Slovacchia, o almeno la [[Slovacchia orientale]], sarebbe dovuta rimanere unita all'Ungheria. Come presidente del "Consiglio nazionale della Slovacchia orientale" organizzò assemblee pubbliche per sostenere l'integrità del Regno d'Ungheria. Stabilì anche contatti con altre organizzazioni filomagiare, che erano sorte nella Slovacchia orientale in quel periodo. L'11 dicembre [[1918]] annunciò una Repubblica popolare slovacca indipendente a [[Košice]], proclamando l'indipendenza da Praga e uno stretto legame con l'Ungheria. Successivamente divenne presidente di questa entità e si mise a capo del suo governo. Dopo l'occupazione di Košice da parte delle truppe cecoslovacche, il 29 dicembre 1918, la Repubblica popolare slovacca cessò di esistere.<ref>{{sk}} [http://www.praveorechove.com/newsread1.php?newsid=74 Malá Ida: Fotografia vojaka z roku 1919]</ref> Dvorčák fu condannato a morte in Cecoslovacchia, ma riuscì a fuggire in [[Polonia]] e di lì in [[Ungheria]].
Con il sostegno finanziario del conte [[István Bethlen]], sviluppò le sue attività anticecoslovacche.<ref>Miroslav Michela, ''[http://forumhistoriae.sk/documents/10180/1699289/Pod-heslom-integrity.pdf Pod heslom integrity: Slovenská otázka v politike Maďarska 1918-1921]'', p. 33</ref> Nel marzo del [[1919]] negoziò con il governo ungherese la preparazione di un intervento armato in Slovacchia. Partecipò anche a una campagna per l'uscita della Slovacchia dalla Cecoslovacchia in nome della sua concezione della Slovacchia come di una regione autonoma nell'ambito dello Stato ungherese.<ref>Miroslav Michela, ''[http://forumhistoriae.sk/documents/10180/1699289/Pod-heslom-integrity.pdf Pod heslom integrity: Slovenská otázka v politike Maďarska 1918-1921]'', p. 29</ref> Nel [[1920]] fu eletto membro dell'Assemblea nazionale ungherese, in rappresentanza del collegio di [[Nyíregyháza]] e al di fuori di ogni partito, come rappresentante storico della minoranza slovacca.<ref>Miroslav Michela, ''[http://forumhistoriae.sk/documents/10180/1699289/Pod-heslom-integrity.pdf Pod heslom integrity: Slovenská otázka v politike Maďarska 1918-1921]'', p. 71</ref> Il giorno della firma del [[trattato del Trianon]] parlò al Parlamento ungherese, con un discorso in cui si dichiarò rappresentante degli slovacchi nella Repubblica Cecoslovacca e in America, rigettò l'ingresso della Slovacchia nella Cecoslovacchia ceco-slovacca e denunciò l'"[[imperialismo]] ceco".<ref>Miroslav Michela, ''[http://forumhistoriae.sk/documents/10180/1699289/Pod-heslom-integrity.pdf Pod heslom integrity: Slovenská otázka v politike Maďarska 1918-1921]'', p. 100</ref> Prese parte alle attività dell'organizzazione irredentista ungherese ''Felvidéki Komité'' ("Comitato dell'Alta Ungheria"), in cui fu incaricato di gestire la "propaganda slovacca".<ref>Miroslav Michela, ''[http://forumhistoriae.sk/documents/10180/1699289/Pod-heslom-integrity.pdf Pod heslom integrity: Slovenská otázka v politike Maďarska 1918-1921]'', p. 128</ref> Interpretò le relazioni fra cechi e slovacchi nello spirito delle tesi revisionistiche ungheresi dell'epoca: la nazione slovacca che voleva rimanere in una comune unione con l'Ungheria, sarebbe
Nel novembre del 1920, al cospetto del Parlamento ungherese, dichiarò la lotta ai cechi fino a "
== Note ==▼
== Bibliografia ==
* {{sk}} Juraj Fabián, ''Svätoštefanské tiene: Telekiho zahraničná politika a Slovensko 1939-1945'', Bratislava, Vydavateľstvo politickej literatúry, 1966
* {{sk}} Miroslav Michela, ''[http://forumhistoriae.sk/documents/10180/1699289/Pod-heslom-integrity.pdf Pod heslom integrity: Slovenská otázka v politike Maďarska 1918-1921]'', Bratislava, Kalligram, 2009 {{ISBN|978-80-8101-261-7}}
▲== Note ==
▲<references/>
==Collegamenti esterni==
*{{sk}} ''[https://spravy.pravda.sk/domace/clanok/159904-ked-vychodniari-mali-vlastnu-republiku/ Keď východniari mali vlastnú republiku]'', Pravda, 11 dicembre 2008
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{{portale|biografie|politica|storia}}
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