Volterra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Superninobot (discussione | contributi)
m rimozione categoria cancellata
Cinema: Ho aggiunto una voce che mancava
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Link a pagina di disambiguazione
 
(262 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Nota disambiguand}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Volterra
|Panorama = Volterra al atardecer (5113682960).jpg
|Didascalia = Il centro storico della città
|Voce bandiera =
|Bandiera=Volterra-Gonfalone.png
|Voce bandierastemma =
|Stato = ITA
|Stemma=Volterra-Stemma.png
|Grado amministrativo = 3
|Voce stemma=
|Divisione amm grado 1 = Toscana
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 2 = Pisa
|Grado amministrativo=3
|Amministratore locale = Giacomo Santi
|Divisione amm grado 1=Toscana
|Partito = #FareVolterra - [[lista civica]] di [[centro-sinistra]]
|Divisione amm grado 2=Pisa
|Data elezione = 27-5-2019
|Amministratore locale=Marco Buselli
|Data istituzione =
|Partito=[[Lista civica|Uniti per Volterra]]
|Altitudine =
|Data elezione=8-6-2009
|Superficie =
|Data istituzione=
|Note superficie =
|Altitudine=
|Sottodivisioni = [[Mazzolla]], [[Montemiccioli]], [[Saline di Volterra]], [[Villamagna (Volterra)|Villamagna]]<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/volterra.pdf Statuto comunale di Volterra], Art. 1.</ref>
|Superficie=
|Divisioni confinanti = [[Casole d'Elsa]] (SI), [[Colle di Val d'Elsa]] (SI), [[Gambassi Terme]] (FI), [[Montaione]] (FI), [[Montecatini Val di Cecina]], [[Peccioli]], [[Lajatico]], [[Pomarance]], [[San Gimignano]] (SI)
|Note superficie=
|Zona sismica = 3
|Abitanti=10519
|Gradi giorno = 2217
|Note abitanti={{cita web|url=http://demo.istat.it/pop2016/index.html|titolo=Statistiche demografiche ISTAT|editore=Istituto nazionale di statistica|accesso= 20 giugno 2016}}
|Nome abitanti = volterrani (colto: volaterrani)<ref name=etnici>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;632.</ref>
|Aggiornamento abitanti=1-1-2016
|Patrono = [[Giusto e Clemente|san Giusto e san Clemente]]
|Sottodivisioni=[[Mazzolla]], [[Montemiccioli]], [[Saline di Volterra]], [[Villamagna (Volterra)|Villamagna]]<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/volterra.pdf Statuto comunale di Volterra], Art. 1.</ref>
|Festivo = 5 giugno
|Divisioni confinanti=[[Casole d'Elsa]] (SI), [[Colle di Val d'Elsa]] (SI), [[Gambassi Terme]] (FI), [[Lajatico]], [[Montaione]] (FI), [[Montecatini Val di Cecina]], [[Peccioli]], [[Pomarance]], [[San Gimignano]] (SI)
|PIL =
|Zona sismica=3
|PIL procapite =
|Gradi giorno=
|Mappa = Map of comune of Volterra (province of Pisa, region Tuscany, Italy).svg
|Diffusività=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Volterra all'interno della provincia di Pisa
|Nome abitanti=volterrani, volaterrani (aulico)<ref name=etnici>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;632.</ref>
|Patrono=[[Giusto e Clemente|San Giusto e san Clemente]]
|Festivo=5 giugno
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Volterra (province of Pisa, region Tuscany, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Volterra all'interno della provincia di Pisa
}}
'''Volterra''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Pisa]] in [[Toscana]].
 
È stata una delle principali [[città-stato]] della Toscana antica ([[Etruria]]), sede nel [[medioevo]] di un'importante signoria vescovile avente giurisdizione su un'ampia parte delle [[Colline toscane]]. Conserva un centro storico di origine [[Etruschi|etrusca]] (di quest'epoca rimangono la ben conservata [[Porta all'Arco (Volterra)|porta all'Arco]]; la [[porta Diana]], che conserva i blocchi degli stipiti; gran parte della [[Mura di Volterra|cinta muraria]], costruita con ciclopici blocchi di pietra locale; l'[[acropoli]], dove sono presenti le fondamenta di due templi, vari edifici ed alcune cisterne; diversi [[ipogei]] utilizzati per la sepoltura dei defunti), con [[rovine]] [[Impero romano|romane]] (fra tutte il Teatro ad emiciclo) ed edifici medievali come la [[Duomo di Volterra|cattedrale]], la [[Fortezza Medicea (Volterra)|Fortezza Medicea]] e il [[Palazzo dei Priori (Volterra)|Palazzo dei Priori]] sull'omonima piazza, nel centro storico.
'''Volterra''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:10519}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Pisa]] in [[Toscana]].
 
Ha dato i natali a [[Papa Lino|san Lino Papa]], immediato successore di [[Pietro (apostolo)|san Pietro]], quindi 2º vescovo di Roma. Nel luogo della sua casa in Volterra, sorge una [[Chiesa di San Lino (Volterra)|chiesa]] a lui intitolata, costruita nel 1480.
La città, celebre per l'estrazione e la lavorazione dell'[[alabastro]], è stata una delle principali città-stato della [[Etruria|Toscana antica (Etruria)]], fu sede nel [[medioevo]] di un'importante signoria vescovile avente giurisdizione su un'ampia parte delle [[Colline toscane]]. Oggi conserva un notevole centro storico di origine [[Etruschi|etrusca]] (di questa epoca rimane la [[Porta all'Arco]], magnificamente conservata; la [[Porta Diana]], che conserva i blocchi degli stipiti; gran parte della [[Mura di Volterra|cinta muraria]], costruita con ciclopici blocchi di pietra locale; l'[[Acropoli]], dove sono presenti le fondamenta di due templi, vari edifici ed alcune cisterne; numerosissimi [[ipogei]] utilizzati per la sepoltura dei defunti), con rovine romane (fra tutte il Teatro ad emiciclo) ed edifici medievali come la [[Duomo di Volterra|Cattedrale]], la [[Fortezza Medicea (Volterra)|Fortezza Medicea]] ed il [[Palazzo dei Priori (Volterra)|Palazzo dei Priori]] sull'omonima piazza, centro nevralgico dell'abitato.
 
''Veláthri'' ({{simbolo|Velathri 2.svg|40}}, il nome [[etrusco]] di Volterra), faceva parte della confederazione etrusca, detta [[dodecapoli etrusca]] o [[lucumonie]]. Il re (e gran sacerdote) era detto ''luchmon'' (lucumone). Il nome della città etrusca è ben leggibile nella serie di monete conservate al Museo Guarnacci<ref>Fabrizio Burchianti, ''Museo Etrusco Guarnacci'', scheda 79. Pacini Editore, Pisa, 2013. A fronte della scheda sono riportate le foto di 3 monete (n° d'inventario MG 4761, MG 4772, MG 4763), abitualmente ricondotte al III sec. a.C. con ben leggibile, su ognuna, in senso antiorario (l'etrusco si leggeva da destra a sinistra), la scritta "FELAODI" (ho usato le lettere della tastiera più vicine ai simboli dell'alfabeto etrusco), che hanno valori fonetici consueti, tranne la F, corrispondente a "v", O corrispondente a "th", D corrispondente a "r". (Burchianti è l'attuale Direttore del Museo Etrusco di Volterra.)</ref>.<!--Riferimento non accademico Alcuni studiosi, tuttavia, sostengono che la corretta pronuncia del nome etrusco fosse in realtà ''Felathrash''.<ref>Giuseppe Foscarini, ''Racconti Etruschi'' pag. 126 "Il vero nome di Volterra etrusca". Loggia dè Lanzi, Firenze 1999</ref>--> In [[lingua latina|latino]] la città assunse il nome di ''Volaterrae'', dal quale derivano il [[lingua greca antica|greco]] Οὐολατέρραι<ref>[[Strabone]] 4.1.12</ref> ''Ouolatérrai'' e l'attuale nome italiano.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio di Volterra si estende nella parte meridionale della [[provincia di Pisa]], nel cuore della [[Maremma Pisana]] e lungo il corso del [[Cecina (fiume)|fiume Cecina]]. Si trova a {{M|531|ul=m slm}} in posizione dominante la [[Val di Cecina]].
Il suo territorio supera il comune di [[Pisa]] e [[Pomarance]], per ordine di superficie.
Confina a nord-est con la [[città metropolitana di Firenze]] e ad est e sud-est con la [[provincia di Siena]]. Non molto distante, in direzione ovest, si trova la [[provincia di Livorno]].
 
* [[Classificazione sismica]]: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003.
 
Parte del territorio comunale fu l'[[epicentro]] del [[terremoto]] del 2 agosto [[1853]], che raggiunse la [[magnitudo (geologia)|magnitudo]] 4.,63 della [[Scalascala Richter]] ed il V-VI grado della [[Scalascala Mercalli]].<ref>[http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/consultazione/terremoto.php?visualizzazione=svg Stucchi ''et al.'' (2007). DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04. Quaderni di Geofisica, INGV.]</ref>
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Clima della Toscana|Stazione meteorologica di Volterra Centro}}
Data la collocazione interna e collinare, Volterra riceve saltuariamente precipitazioni [[neve|nevose]] di una certa consistenza. Eccezionale la nevicata di quasi {{M|80&nbsp;|u=cm}} avvenuta tra il 9 e il 10 marzo 2010.<ref>{{cita web|http://forum.meteonetwork.it/nowcasting-discussioni-climatiche-italia-centrale/119820-volterra-fotoreportage-neve-9-10-marzo-2010-lapoteosi-nevosa.html|Volterra fotoreportage neve - Forum meteo MeteoNetwork|26-04-2010}}</ref>
 
* [[Classificazione climatica]]: zona E, {{M|2217 |u=GR/G}}
* [[Diffusività atmosferica]]: alta, Ibimet CNR 2002
 
== Storia ==
La storia della [[città]] di Volterra ha inizio più o meno {{formatnum:3000}} anni fa, fu una delle principali [[città-stato]] della Toscana antica ([[Etruria]]), sede nel [[medioevo]] di un'importante signoria vescovile avente giurisdizione su un'ampia parte delle [[Colline toscane]].
{{NN|storia|febbraio 2016}}
Il suo primo [[insediamento umano]] risale all'[[eneolitico]], ma il centro abitato iniziò a partire dal IX-VIII sec. a.C che, al termine del processo di aggregazione dei vari [[agglomerato|agglomerati urbani]] già presenti dall'[[età del ferro]], si concludeva con la formazione dell'[[etruschi|etnia etrusca]].
=== Dalle origini alla caduta dell'Impero romano ===
{{Vedi anche|Etruria|Conquista romana dell'Etruria}}
[[File:VolterravistadaCascianadiLariconLajatico.JPG|thumb|Il profilo di Volterra visto da [[Casciana Alta|Casciana di Lari]], che dista in linea d'aria 25 km dalla grande città-madre etrusca, con il profilo di [[Lajatico]] a metà strada (circa 10 km).]] Il colle su cui sorge Volterra era abitato già durante la prima [[età del ferro]], come confermano le grandi necropoli [[Civiltà villanoviana|villanoviane]] delle Ripaie e della Guerruccia, situate sui versanti che guardano a ovest e a nord. Gli insediamenti presenti lungo le colline trovarono il loro punto di incontro nell'area della necropoli dove, intorno alla fine dell'[[VIII secolo a.C.]], si iniziarono a tenere mercati e a realizzare aree di culto, dando vita al processo di [[sinecismo]] che originò il primo nucleo urbano.
 
[[File:VolterravistadaCascianadiLariconLajatico.JPG|thumb|Il profilo di Volterra visto da [[Casciana Alta|Casciana di Lari]], che dista in linea d'aria {{M|25|u=km}} dalla grande città-madre etrusca, con il profilo di [[Lajatico]] a metà strada (circa {{M|10|u=km}}).]]
[[File:Etruscan Acropolis - Volterra, Pisa, Italy - March 25, 2016.jpg|sinistra|miniatura|L'acropoli]]I reperti archeologici riferibili ai secoli [[VII secolo a.C.|VII]] e [[VI secolo a.C.|VI a.C.]] sono scarsi, ma mostrano una persistenza della cultura villanoviana accanto alle prime testimonianze della [[Civiltà etrusca|cultura orientalizzante]].
Il colle su cui sorge Volterra era abitato già durante la prima [[età del ferro]], come confermano le grandi necropoli [[Civiltà villanoviana|villanoviane]] delle Ripaie e della Guerruccia, situate sui versanti che guardano a ovest e a nord. Gli insediamenti presenti lungo le colline trovarono il loro punto di incontro nell'area della necropoli dove, intorno alla fine dell'[[VIII secolo a.C.]], si iniziarono a tenere mercati e a realizzare aree di culto, dando vita al processo di [[sinecismo]] che originò il primo nucleo urbano attuale che aveva già una popolazione di {{formatnum:25000}} unità. I reperti archeologici riferibili ai secoli [[VII secolo a.C.|VII]] e [[VI secolo a.C.|VI a.C.]] sono scarsi, ma mostrano una persistenza della cultura villanoviana accanto alle prime testimonianze della [[Civiltà etrusca|cultura orientalizzante]].
''Velathri'' fu una delle [[Dodecapoli etrusca|dodici città principali]] della confederazione etrusca e a partire dalla seconda metà del VI secolo a.C. ingrandì le mura a difesa dell'acropoli fino a raggiungere una circonferenza di circa 1800 metri, in pratica il piano sottostante la vetta del colle; questo processo si completò ai primi del [[V secolo a.C.]]
 
[[File:Etruscan Acropolis - Volterra, Pisa, Italy - March 25, 2016.jpg|sinistra|miniatura|L'acropoli]]
Le mura, ancora oggi per gran parte visibili, vennero costruite alla fine del [[IV secolo a.C.]] ed avevano un'estensione di 7300 metri. Oltre all'accresciuto centro urbano proteggevano anche le fonti, i campi ed i pascoli necessari per far sopravvivere le greggi degli abitanti dei dintorni che si rifugiavano all'interno per salvarsi dai saccheggi che spesso i [[Galli]] e i [[Liguri]] effettuavano in queste zone.
Alla fine del IV secolo a.C., il termine ''Veláthri'' ({{simbolo|Velathri 2.svg|40}}, il nome [[etrusco]] di Volterra), faceva parte della confederazione etrusca, detta [[dodecapoli etrusca]] o [[lucumonie]], a partire dalla seconda metà del VI secolo a.C. ingrandì le [[mura]] a difesa dell'acropoli fino a raggiungere una circonferenza di circa {{formatnum:1800}} metri, in pratica il piano sottostante la vetta del colle; questo processo si completò ai primi del [[V secolo a.C.]]. Il re (e gran sacerdote) era detto ''luchmon'' (lucumone). Il nome della città etrusca è ben leggibile nella serie di monete conservate al Museo Guarnacci<ref>Fabrizio Burchianti, ''Museo Etrusco Guarnacci'', scheda 79. Pacini Editore, Pisa, 2013. A fronte della scheda sono riportate le foto di 3 monete (n° d'inventario MG 4761, MG 4772, MG 4763), abitualmente ricondotte al III sec. a.C. con ben leggibile, su ognuna, in senso antiorario (l'etrusco si leggeva da destra a sinistra), la scritta "FELAODI" (ho usato le lettere della tastiera più vicine ai simboli dell'alfabeto etrusco), che hanno valori fonetici consueti, tranne la F, corrispondente a "v", O corrispondente a "th", D corrispondente a "r". (Burchianti è l'attuale Direttore del Museo Etrusco di Volterra.)</ref>.<!--Riferimento non accademico Alcuni studiosi, tuttavia, sostengono che la corretta pronuncia del nome etrusco fosse in realtà ''Felathrash''.<ref>Giuseppe Foscarini, ''Racconti Etruschi'' p. 126 "Il vero nome di Volterra etrusca". Loggia dè Lanzi, Firenze 1999</ref>--> In [[lingua latina|latino]] la città assunse il nome di ''Volaterrae'', dal quale derivano il [[lingua greca antica|greco]] Οὐολατέρραι<ref>[[Strabone]] 4.1.12.</ref> ''Ouolatérrai'' e l'attuale nome italiano.
 
Le mura, ancora oggi per gran parte visibili, vennero costruite alla fine del [[IV secolo a.C.]] ed avevano un'estensione di {{formatnum:7300}} metri. Oltre all'accresciuto centro urbano proteggevano anche le fonti, i campi ed i pascoli necessari per far sopravvivere le greggi degli abitanti dei dintorni che si rifugiavano all'interno per salvarsi dai saccheggi che spesso i [[Galli]] e i [[Liguri]] effettuavano in queste zone.
 
Dal IV secolo a.C. in avanti i reperti archeologici aumentano ed è possibile ripercorrere la storia della città che raggiunse il suo massimo splendore quando le città etrusche meridionali ([[Veio]], [[Tarquinia]], [[Cerveteri]], [[Vetulonia]] ecc.) iniziarono a decadere a causa della loro vicinanza con la nascente potenza di [[Roma]]. Volterra era collocata molto più lontano e soprattutto era situata su un colle difficilmente accessibile e protetto da mura possenti. In quel periodo la città ebbe un grande sviluppo della sua economia basata sullo sfruttamento delle miniere di [[rame]] e d'[[argento]] poste nei dintorni; oltre che di minerali il territorio volterrano era ricco di pascoli, foreste e di attività agricole. Il vicino [[Cecina (fiume)|fiume Cecina]] e la sua valle furono la naturale via di comunicazione verso il mare favorendo i commerci. La vita politica e sociale era dominata dall'aristocrazia locale, con a capo la famiglia dei ''[[Gens Caecina|Ceicna]]'', che seppe garantire un notevole benessere e anche una certa indipendenza. La parziale indipendenza venne mantenuta anche quando ''Velathri'' fu costretta, ultima tra le [[Lucumonie]] etrusche, a riconoscere la supremazia di Roma e a entrare verso la metà del [[III secolo a.C.]] nella confederazione italica con il nome di ''Volaterrae''.
Riga 70:
La città mantenne dei buoni rapporti con Roma e nel corso della [[seconda guerra punica]] fornì a [[Publio Cornelio Scipione (console 218 a.C.)|Scipione]] grano e navi. La fedeltà venne ricompensata e nel [[90 a.C.]] i volterrani ottennero la cittadinanza romana. Pochi anni dopo la città venne coinvolta nella [[Guerra civile romana (83-82)|guerra civile tra Mario e Silla]] schierandosi con [[Gaio Mario|Mario]] e accogliendo, all'interno delle sue mura, i resti dell'esercito mariano; [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] diresse personalmente l'assedio alla città che resistette per due anni (82-80 a.C.);<ref name="StraboneItaliaV2.6">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 2,6.</ref> dopo i quali, con la popolazione stremata, la città si arrese subendo un devastante saccheggio. Volterra e i suoi abitanti furono privati del diritto di cittadinanza e il suo territorio fu dichiarato [[ager publicus]]. Dopo l'abdicazione di Silla, Volterra, difesa da [[Cicerone]], amico dei ''Caecinae'' (i ''Ceicna'' dell'epoca etrusca) la più potente famiglia volterrana, riuscì a ritornare in possesso di gran parte delle terre confiscate e a godere di un periodo di prosperità e di crescita urbanistica testimoniato dalla costruzione del [[Teatro romano di Volterra|teatro]] e da un quartiere residenziale posto nell'area di Vallebona.
 
Ma furono gli ultimi bagliori. La città era isolata dal punto di vista viario, non era più necessaria come fortezza dopo l'assoggettamento dei Galli, il trasferimento nella capitale delle famiglie più ricche e la crisi economica che colpì i municipi italici nel [[I secolo d.C.]] portò la città a decadere in [[Impero romano|epoca imperiale]]. In quello stesso I secolo d.C. nacquero a Volterra due dei suoi figli più celebri: [[Aulo Persio Flacco]] nel [[34|34 d.C.]], e [[San Lino]], eletto nel [[67|67 d.C.]] secondo papa della storia e [[martirioMartirio (Cristianesimocristianesimo)|martirizzato]] nel [[76|76 d.C.]]
 
Negli anni della crisi e della decadenza dell'impero romano, Volterra non ha lasciato nessuna notizia di sé.
 
=== Dall'età cristiana al Rinascimento ===
{{vedi anche|Signoria di Volterra}}
Nel [[V secolo d.C.]] divenne sede di una [[diocesi]] il cui vastissimo territorio ricalcava quello della Lucumonia e del municipio romano; nello stesso secolo venne fondato il tempio di Santa Maria, il primo duomo della città. Si segnala tra i primi vescovi volterrani, Giusto (†5 giugno 556), poi divenuto il patrono di Volterra, a cui si attribuisce il miracolo di aver salvato la città dall'assedio di [[Totila]] nel [[VI secolo]].
Nel [[V secolo d.C.]] divenne sede di una [[diocesi]] il cui vastissimo territorio ricalcava quello della Lucumonia e del municipio romano; nello stesso secolo venne fondato il tempio di Santa Maria, il primo duomo della città. Si segnala tra i primi vescovi volterrani, Giusto (†5 giugno 556), poi divenuto il patrono di Volterra, a cui la tradizione attribuisce il miracolo di aver salvato la città dall'assedio di [[Totila]] nel [[VI secolo]].
[[File:Fiumi, Enrico – Statuti di Volterra, 1951 – BEIC 14468155.jpg|thumb|Enrico Fiumi, ''Statuti di Volterra'', 1951]]
[[File:Leonardo da Vinci - RCIN 912683, A bird's-eye view of western Tuscany c.1503-4.jpg|thumb|Volterra nella mappa disegnata da [[Leonardo da Vinci]] della Toscana centro-occidentale, 1503-04, conservata nella [[Royal Collection]], [[Castello di Windsor]], [[Regno Unito]]]]
 
Nei secoli seguenti la città venne governata dai [[Longobardi]] e dai [[Franchi]] fino ad arrivare al [[IX secolo|IX]] - [[X secolo]] quando iniziò il potere temporale dei vescovi. Il potere vescovile fu favorito dagli [[Sacro Romano Impero Germanico|imperatori]] che concessero loro il governo della città e i vescovi lo estesero alle vicine città di [[San Gimignano]] e [[Colle di Val d'Elsa]]. Il potere vescovile toccò il suo culmine all'epoca di [[Galgano Pannocchieschi]], vescovo e governatore di Volterra per conto di [[Federico Barbarossa]]. Il suo governo dispotico fu anche la causa dell'inizio della rivolta contro quel potere. Lo stesso Galgano venne massacrato dal popolo inferocito sulla soglia del duomo nel [[1170]]. I capi della rivolta anti-vescovile furono i locali signori feudali e gli esponenti della nascente borghesia comunale.
 
Nel [[1208]] venne iniziata la costruzione del [[Palazzo dei Priori (Volterra)|Palazzo dei Priori]], il simbolo e la sede del potere comunale. La costruzione fu veloce e di pari passo calava l'influenza dei vescovi sulla città che praticamente persero il loro potere alla morte del vescovo [[Pagano Pannocchieschi]] nel [[1239]]. Il [[XIII secolo]] vide la costruzione di numerose case-torri, delle vere e proprie fortezze private per la difesa delle famiglie nobili, impegnate in frequenti e violente lotte di potere. Nello stesso secolo vennero costruite anche le mura medievali, tuttora esistenti. A cavallo tra il XIII e il XIV secolo anche a Volterra divamparono le lotte tra [[guelfi e ghibellini]]; qui le due fazioni erano rispettivamente guidate dalle famiglie [[Belforti]] e Allegretti.<ref name="belforti_ei">{{EI|belforti|Belforti|autore=Ezio Solaini|anno=1930}}</ref>
Nei secoli seguenti la città venne governata dai [[Longobardi]] e dai [[Franchi]] fino ad arrivare al [[IX secolo|IX]] - [[X secolo]] quando iniziò il potere temporale dei vescovi. Il potere vescovile fu favorito dagli [[Sacro Romano Impero Germanico|imperatori]] che concessero loro il governo della città e i vescovi lo estesero alle vicine città di [[San Gimignano]] e [[Colle Val d'Elsa]]. Il potere vescovile toccò il suo culmine all'epoca di [[Galgano Pannocchieschi]], vescovo e governatore di Volterra per conto di [[Federico Barbarossa]]. Il suo governo dispotico fu anche la causa dell'inizio della rivolta contro quel potere. Lo stesso Galgano venne massacrato dal popolo inferocito sulla soglia del duomo nel [[1170]]. I capi della rivolta anti-vescovile furono i locali signori feudali e gli esponenti della nascente borghesia comunale.
 
[[File:Contado de Volterra 1.png|thumb|left|Il territorio dominato dal comune di Volterra nel 1300]]
Nel [[1208]] venne iniziata la costruzione del [[Palazzo dei Priori (Volterra)|Palazzo dei Priori]], il simbolo e la sede del potere comunale. La costruzione fu veloce e di pari passo calava l'influenza dei vescovi sulla città che praticamente persero il loro potere alla morte del vescovo [[Pagano Pannocchieschi]] nel [[1239]]. Il [[XIII secolo]] vide la costruzione di numerose case-torri, delle vere e proprie fortezze private per la difesa delle famiglie nobili, impegnate in frequenti e violente lotte di potere. Nello stesso secolo vennero costruite anche le mura medievali, tuttora esistenti. A cavallo tra il XIII e il XIV secolo anche a Volterra divamparono le lotte tra [[Guelfi e Ghibellini]]; qui le due fazioni erano rispettivamente guidate dalle famiglie Belforti e Allegretti.
 
Il comune di Volterra era circondato da potenti vicini come [[Firenze]], [[Siena]] e [[Pisa]] in piena espansione territoriale, ma grazie a una saggia politica di buone relazioni seppe garantirsi l'indipendenza. Nel [[1340]] gli Allegretti vennero cacciati dalla città che a quel punto vide il passaggio dal comune alla Signoria: i Belforti erano ormai i signori di [[Signoria di Volterra|Volterra]]. Il primo vero signore fu Ottaviano Belforti che politicamente fu molto vicino a Firenze e in particolare a [[Gualtieri VI di Brienne|Gualtieri di Brienne]]. Nonostante la rapida parentesi rappresentata dal Duca d'Atene, Ottaviano rimase signore fino alla morte,<ref name="belforti_ei"/> giunta nel [[1348]]; i suoi anni di governo videro la costruzione della parte meridionale della [[Fortezza Medicea (Volterra)|Fortezza]], soprattutto la torre del Duca d'Atene, localmente nota come "Femmina", da cui è possibile dominare la città. Il successore di Ottaviano fu il figlio Bocchino, che governò come un tiranno e si alienò la fiducia dei volterrani e soprattutto di Firenze. Perso l'appoggio di Firenze, Bocchino cercò di vendere la città ai pisani ma il popolo insorse e tentotentò di linciarlo; Bocchino riuscì a scampare al linciaggio ma dopo un processo sommario venne decapitato sulle scale del palazzo dei Priori il 10 ottobre [[1361]].<ref name="belforti_ei"/>
 
Dopo la sua morte i Belforti vennero cacciati dalla città e Volterra cadde sotto il controllo di Firenze. I fiorentini riconobbero l'indipendenza della città ma fu solo un atto formale. Nella realtà Firenze sceglieva il Capitano del popolo e i Gonfalonieri solo tra persone di sua fiducia e nel [[1427]] anche qui fu imposta la legge del [[Catasto fiorentino]]. Per Firenze Volterra era ormai un suo suddito. Ma i volterrani non si sentivano sudditi e contestarono il provvedimento. Inviarono a Firenze una delegazione che per tutta risposta fu arrestata e tenuta rinchiusa per diversi mesi. I volterrani insorsero in armi e il capo della rivolta fu Giusto Landini: venne cacciato il capitano fiorentino e venne conquistata la fortezza. La nuova indipendenza durò poco, infatti i volterrani si rivolsero a [[Lucca]] e Siena per avere aiuti ma le due città risposero picche. Lo stesso Giusto Landini fu vittima di una congiura ordita contro di lui da alcuni nobili volterrani atterriti dalle conseguenze economiche di uno scontro con Firenze: il Landini venne invitato dagli altri priori a un incontro nel [[Palazzo comunale (Volterra)|palazzo comunale]] ma una volta giunto lì venne gettato da una finestra; accadde il 7 novembre [[1429]]. Firenze ritornò padrona.
Riga 90 ⟶ 95:
 
=== Dal Granducato di Toscana ad oggi ===
[[File:Map Minor settlement 1992 - Volterra - Touring Club Italiano CART-TEM-060 (cropped).jpg|thumb|Mappa di Volterra]]
Dopo il definitivo rientro dei Medici a Firenze, Volterra seguì le vicende del neonato [[Granducato di Toscana]].
Dopo il definitivo rientro dei Medici a Firenze, Volterra seguì le vicende del neonato [[Granducato di Toscana]]. Le principali famiglie sono i [[Lisci (famiglia)|Lisci]], Guidi, Riccobaldi, Lottini, Inghirami, Picchinesi, Buonfidanza, Gherardi, Serguidi, Marchi, Maffei, Guarnacci.<ref>Lodovico Inghirami, Patriziato e cultura a Volterra in età moderna. Atti del Convegno “Dagli albori del comune alla rivolta francese del 1799", 1993.</ref>
 
Il Seicento e il Settecento furono secoli in cui la città subì una grossa flessione demografica causata dalla crisi economica che colpì la Toscana del tempo e accelerata dalle epidemie di [[peste]] del [[1630]] e del [[1656]] ma anche dalla disastrosa [[siccità]] del [[1732]]. In questo periodo di grande crisi è da segnalare la presenza in città del pittore [[Salvator Rosa]], che ospite delledella nobile famiglia Maffei dal [[1654]] al [[1657]], lasciò qui alcuni suoi lavori. Una ripresa si ebbe dopo il passaggio del Granducato ai [[Lorena (dinastia)|Lorena]]. Nel XVIII secolo la lavorazione dell'[[alabastro]] trovò nuovi sbocchi commerciali e l'economia cittadina ne beneficiò.
 
Nel [[1796]] la città venne occupata dalle truppe francesi ma nel [[1802]] le truppe fedeli al Granduca condotte da Inghiramo e Curzio Inghirami cacciarono i francesi. Ma durò poco, infatti dopo l'annessione del Granducato alla Francia, Volterra divenne una [[sottoprefettura]] napoleonica. Questo stato di fatto durò dal [[1808]] al [[1814]] e in questo periodo numerose opere d'arte vennero rubate dallaalla città
 
Il ritorno al potere dei Lorena, nel 1814, coincise con un momento di ripresa economica e di crescita demografica. Negli anni seguenti si ebbe l'industrializzazione della produzione del [[sale]] e il grande sviluppo della manifattura legata alla lavorazione dell'alabastro. Nel [[1843]] Volterra contava 11.000{{formatnum:11000}} abitanti. Gli anni del secondo periodo lorenese videro l'ampliamento delle strade di accesso alla città e la costruzione del bellissimo Viale dei Ponti dalla cui terrazza si gode di un bello e vasto panorama che va fino al mare a e alla punta di [[Capo Corso]].
 
Il [[Risorgimento]] vide la costituzione, nel [[1849]], della Guardia civica, espressione delle aspirazioni liberali dei cittadini. Nel [[1860]] la quasi totalità della popolazione votò si all'annessione al [[Regno d'Italia]]. Il maggior evento della vita volterrana fino alla fine del [[XIX secolo]] fu la costruzione dell{{'}}''[[Ex ospedale psichiatrico di Volterra|Asilo per Dementi]]'', che nel [[XX secolo]] divenne uno dei più grandi d'Italia e la fonte primaria per l'occupazione degli abitanti. Nel [[1912]] venne inaugurata la [[Ferrovia Cecina-Volterra|linea ferroviaria Saline-Volterra]] dotata del sistema a [[cremagliera]] e rimasta in attività fino al [[1958]].
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], operò nellenella zona della foresta del Berignone, la 23ª [[Brigate Garibaldi|Brigata partigiana Garibaldi]] "Guido Boscaglia" che contribuì alla liberazione della città avvenuta il 9 luglio [[1944]]. Gli anni della guerra sono stati raccontati dallo scrittore, volterrano d'adozione, [[Carlo Cassola]] che raccontò personaggi ed episodi della vita dei volterrani e in special modo degli alabastrai, fieri [[antifascisti]].
 
'''La vecchia famiglia reale Volterrani'''
 
''Tra le più nobili famiglie d'Italia: dinastie di re, regine, principi, duci e cavalieri''
 
trattamento: sua maestà / sua altezza Reale
 
opinasi che l'origine più lontana e remota di questa distintissima famiglia, sia di Volterra, dalla quale città ancora preso il nome. Lo stemma lo si è prelevato dall'archivio locale, anno III° N.478. Gli antenati discendono dai famosi cavalieri della stella, ordine istituito da Re Roberto il Devoto, nell'anno 1022. Detti cavalieri combatterono e versarono il loro sangue per la fede Cristiana. I Volterrani poi primeggiarono sempre per dovizie, per fasto e per le alte cariche, da loro sostenute nella Toscana, dove hanno sempre fiorito. Furono ancora feudatari ragguardevoli. Per ciò che concerne i significati araldici, consultando la preziosa opera del Ginanni, troviamo avvalorato primieramente, quanto sopra si è detto, inquantoche le due stelle, sono il contrassegno del sudetto cavalierato. La terra (globo) ha analogia con il cognome stesso. Infine il castello addimostra appunto feudatari, feudatari illustri, giacche niuno poteva mettere il castello nella propria arma, se realmente non lo possedeva, d'altra parte niuno poteva fabbricare castelli se non apparteneva ad illustre e doviziosa famiglia.
 
Questa famiglia all'epoca del loro regno era fra le famiglie d'Italia più ricche e possedeva fra le corone più importanti e belle d'Italia: una corona d'oro massiccio con diamanti, perle, rubini, smeraldi e tante altre pietre preziose. Inoltre la famigla posside due scettri uno del potere temporale e uno per il potere politico (entrambi d'oro e tempestati di pietre preziose) e infine il globo sormontato da una croce d'oro per il potere spirituale.
 
=== Simboli ===
[[File:Volterra-Stemma.svg|left|border|150px]]
[[File:Volterra-Gonfalone.svg|border|destra|100px]]
; Stemma
{{Citazione|D'argento, al [[Grifone (araldica)|grifo]] di rosso, afferrante un [[Drago (araldica)|drago]] di verde, con testa e collo rivolti. Ornamenti esteriori da Città.<ref name="Governo"/><ref name="Araldica">{{cita web|url= https://www.araldicacivica.it/comune/volterra/ |titolo= Volterra |sito= AraldicaCivica.it |accesso=6 novembre 2011}}</ref>}}
; Gonfalone
{{Citazione|Drappo di bianco, bordato di rosso, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in oro, recante la denominazione della Città. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.<ref name="Governo"/><ref name="Araldica"/>}}
 
Lo stemma ha origine antica, fu utilizzato nel 1278<ref>{{cita testo|url= https://www.comune.volterra.pi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/195 |titolo= Statuto comunale |posizione= art. 2 - ''Stemma della Città, gonfalone e tradizioni, sede'' |autore= Città di Volterra }}</ref>, ove era rappresentato un [[Grifone (mitologia)|grifone]], animale chimerico di origine etrusca, afferrante una biscia, mutata poi in un [[drago]] o [[Basilisco (mitologia)|basilisco]], per celebrare la vittoria della parte guelfa su quella ghibellina alla fine delle cruente lotte del XIII secolo. Venne ufficialmente riconosciuto con il decreto del [[Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato|capo del governo]] del 12 gennaio 1935<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3072 |titolo= Volterra, decreto 1935-01-12 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone |accesso= 2021 |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>, e concesso con l'aggiunta degli ornamenti da Città con l'apposito [[decreto del presidente della Repubblica]] dell'8 febbraio 2019.<ref name="Governo">{{cita web|url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2019/citta/Volterra.html |titolo= Volterra (Pisa) D.P.R. 08.02.2019 concessione di stemma e gonfalone |accesso= 13 ottobre 2021 }}</ref><ref name="Araldica"/> Il gonfalone riconosciuto nel 1935 era un drappo di bianco.<ref>{{Cita web|url=https://www.crwflags.com/Fotw/Flags/it-pi-vo.html|titolo=Città di Volterra|citazione=Drappo di colore bianco, riccamente ornato di ricami e frangia a fili rossi e verdi, caricato dello stemma civico. L'asta verticale e quella orizzontale, saranno in legno naturale con lance e rifiniture in ferro battuto, Fiocco e cordoni colorati di verde e di rosso.}}</ref>
{{clear|left}}
 
===Onorificenze===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = città nobile, legge del Granducato di Toscana
|data = 1º ottobre 1750
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Riga 106 ⟶ 142:
[[File:Volterra, il teatro romano.JPG|thumb|Particolare del teatro romano]]
[[File:Portadell'arco.jpg|thumb|[[Porta all'Arco|Porta dell'Arco]]]]
[[File:PortaSPorta San Francesco Volterra.StefanoVolterra.JPGjpg|thumb|upright|[[Porta San Francesco (Volterra)|Porta San Francesco]]]]
[[File:Torre Toscano 1.JPG|miniatura|287x287pxupright=0.7|Torre Toscano 1]]
 
=== Architetture religiose ===
Riga 118 ⟶ 154:
 
==== Monasteri ====
* [[Convento di San Girolamo al Velloso]]
* [[Convento dei Cappuccini (Volterra)|Convento dei Cappuccini]]
* [[Badia dei Santi Giusto e Clemente]]
Riga 148 ⟶ 184:
 
==== Oratori e cappelle ====
* [[Oratorio della Visitazione (Volterra)|Oratorio della Visitazione]]
* [[Oratorio dei Santi Quirico e Giulitta]]
* [[Oratorio di Sant'Ottaviano in Collina]]
* [[Oratorio di Santa Margherita in Casazano]]
* [[Oratorio della Madonna della Neve (Villamagna)|Oratorio della Madonna della Neve]]
* [[Cappella della Croce di Giorno]]
Riga 167 ⟶ 203:
* [[Teatro romano di Volterra|Teatro romano]]: il [[Teatro (architettura)|teatro]] [[Architettura romana|romano]] venne riportato in luce negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] da scavi [[Archeologia|archeologici]] condotti nella località di Vallebuona. Il monumento si data alla fine del [[I secolo a.C.]] e la sua costruzione venne finanziata dalla ricca famiglia volterrana dei ''[[Caecina]]''. Il teatro era parzialmente scavato nel pendio naturale di un'elevazione, in analogia ai [[Teatro greco|teatri greci]]. Alla fine del [[III secolo]] il teatro venne abbandonato e in prossimità dell'[[Spazio scenico|edificio scenico]] venne installato un [[Terme|impianto termale]]. In epoca [[Medioevo|medioevale]], le mura cittadine inglobarono il muro di chiusura della parte più alta delle gradinate (''summa cavea'').
* [[Fonte di Docciola]]: costruita verso il [[1250]] è stata utilizzata come lavatoio pubblico. Formata da due imponenti archi, all'interno ospita una grande vasca rettangolare.
* [[Anfiteatro romano di Volterra]]: anfiteatro romano scoperto nel 2015 e tuttora in fase in scavo
*Padiglioni dell'ex villaggio manicomiale del [[Ex ospedale psichiatrico di Volterra|ospedale psichiatrico]]
 
==== Palazzi ====
Riga 179 ⟶ 217:
 
=== Architetture militari ===
* [[Mura di Volterra|Cinta muraria]]: d'origine [[Etruschi|etrusca]], fu modificata in epoca [[Medioevo|medioevale]]. Qui si trova la celebre [[Porta all'Arco (Volterra)|Porta all'Arco]], un tempo facente parte dell'antica [[Mura (fortificazione)|cerchia muraria]] del [[IV secolo a.C.]]
* [[Fortezza Medicea (Volterra)|Fortezza Medicea]]: è formata da due fortificazioni unite da una cortina muraria. La rocca più antica presenta una torre a pianta semiellittica, mentre la cosiddetta Rocca Nuova, caratterizzata da un possente [[mastio]], fu costruita per volontà di [[Lorenzo de' Medici]].
 
===== Le porte =====
* [[Porta all'Arco (Volterra)|Porta all'Arco]]
* [[Porta Diana]], subito fuori dall'odierna Porta Fiorentina, in direzione della [[Valdelsa]].
* [[Porta Menseri]], presso l'[[Chiesa dei Santi Giusto e Clemente (San Giusto Nuovo)|abitato di San Giusto]], un tempo compreso dentro la cinta difensiva etrusca.
Riga 196 ⟶ 234:
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Volterra}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[ISTAT]] al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di {{formatnum:583}} persone.<ref>{{cita web | url = http://demo.istat.it/str2019/index.html | titolo = Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2019 | autore = ISTAT | accesso = 14 ottobre 2019 }}</ref>
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
* [[Romania]], 162, 1,62%
* [[Albania]], 70, 0,81%
 
=== Tradizioni e folclore ===
* Nella seconda e terza domenica di agosto si svolge una rievocazione medievale dal nome "Volterra A.D. 1398"<ref>{{Cita web |url=http://www.volterra1398.it/it/ |titolo=Volterra AD 1398 |accesso=7 agosto 2018 |dataarchivio=7 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180807190059/http://www.volterra1398.it/it/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.volterratur.it/volterra-ad-1398/ |titolo=Copia archiviata |accesso=7 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180807190105/http://www.volterratur.it/volterra-ad-1398/ |dataarchivio=7 agosto 2018 |urlmorto=sì }}</ref>.
* {{chiarire|La domenica precedente al 2 giugno di ogni anno si svolge la manifestazione denominata "UT ARMENTUR BALISTARII", un Torneo di tiro con la balestra antica da banco, nel quale i balestrieri della Compagnia volterrana si sfidano per ottenere il titolo di Priore dei Balestrieri.
*Il 2 giugno di ogni anno si svolge il "Palio del cero", gara di tiro alla fune in abiti medievali tra le otto contrade della città.
* Nella terza e quarta domenica di agosto si svolge una rievocazione medievale dal nome A.D. 1398.
* La prima domenica di settembre si svolge una manifestazione chiamata Astiludio. Trattasi di una serie di gare tra quattro squadre (tre squadre di tre città più la squadra di Volterra) di sbandieratori.
* L'ultima domenica di Ottobre si tiene illa Paliocorsa dei Caci Volterrani tra le Contrade della Città, in costume medievale. La gara consiste nel percorrere nel più breve tempo possibile la ripida Via Franceschini facendo rotolare delle piccole forme di cacio volterrano.|chiarire con fonti terze e autorevoli la rilevanza storica di ciascuna tradizione}}
 
== Cultura ==
Riga 212 ⟶ 258:
* [[Palazzo Incontri-Viti]]
* [[Ecomuseo dell'Alabastro]]
*Museo della psichiatria - Lombroso
 
=== Teatri ===
Riga 230 ⟶ 277:
 
=== Letteratura ===
* ''[[Forse che sì forse che no (romanzo)|Forse che sì forse che no]]'' - romanzo-tragedia scritto da [[Gabriele D'Annunzio]] nel 1910. È una storia d'amore affascinante, intrigante e struggente nello stile del Vate di Pescara in cui i protagonisti, il pilota Paolo Tarsis e le sorelle Isabella e Vana Inghirami (cognome importante nella nobiltà volterrana - vedi anche le tombe etrusche Inghirami) conducono la propria vicenda nell'atmosfera magico-misteriosa di una Volterra in cui lo scrittore riesce a far sentire il rumore del vento che proviene dalle Colline Metallifere e che risalendo su per la Salina tormenta gli animi ed i corpi dei protagonisti. Struggente e nel contempo estremamente affascinante è il senso di vuoto e di ineluttabile fine che proviene dalle Balze, sul ciglio delle quali sembra che i protagonisti immobili come l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[ombra della sera]]'', la statuetta filiforme del Museo Guarnacci, attendano il proprio destino.
* Lo scrittore [[Carlo Cassola]] ha ambientato a Volterra e dintorni diversi suoi romanzi: ''[[La ragazza di Bube (romanzo)|La ragazza di Bube]]'', ''[[Fausto e Anna]]'', ''[[Paura e tristezza]]'', ''[[L'antagonista]]'', ''[[Un cuore arido]]''.
* ''Il volo dei corvi'' di [[Antonio Gestri]]. PassatoUn eromanzo presentethriller sitra alternanopassato pere farpresente emergere la verità. Quella stessa verità che vi gelerà il sangue. Ambientatoambientato nello splendido scenario della città di Volterra, la trama si snoda tra realtà, presagi e maledizioni. Dei fatti che accadono nulla sembra avere un filo logico, ma qualcosa sta ritornando dal passato per presentare il conto da pagare.
* ''[[Chimaira (romanzo)|Chimaira]]'', un romanzo di [[Valerio Massimo Manfredi]]. Fabrizio Castellani arrivò a Volterra una sera di ottobre a bordo della sua Fiat Punto, con un paio di valigie e la speranza di vincere un posto da ricercatore all'Università di Siena. Un amico di suo padre gli aveva trovato un alloggio a buon mercato in una fattoria della Val d'Era a non molta distanza dalla città. Il colono se n'era andato qualche tempo prima, il podere era sfitto e lo sarebbe rimasto ancora a lungo perché il padrone pensava di ristrutturare il fabbricato e di venderlo a uno dei tanti inglesi innamorati della Toscana.
* ''[[Assassin's Creed: Rinascimento]]''. Libro dell'omonimo videogame, scritto da Oliver Bowden, racconta le avventure di Ezio Auditore, il quale tra i tanti nemici incontra Antonio Maffei. Quest'ultimo, è stato uno dei monaci che furono sotto l'impiego di Lorenzo de' Medici, ma adirato per la conquista di Volterra, suo paese natale, si allea con Uberto Alberti e i Pazzi nella congiura che ha cercato di assassinare i Medici.
* ''Il giardino delle erbe proibite'': l'autrice Titania Hardie ambienta quasi interamente il romanzo in Toscana, tra i giorni nostri e la metà del Trecento. Volterra è fra le città che la protagonista americana visita durante la sua vacanza in Italia.
* ''[[Twilight (serie)]]'': nei romanzi di [[Stephenie Meyer]], Volterra è la città dove risiedono i [[Personaggi minori di Twilight#I Volturi|Volturi]], un potente clan di vampiri, garanti delle leggi della loro specie.
 
=== Cinema ===
* ''[[Vaghe stelle dell'Orsa]]'' (1965), un film di [[Luchino Visconti]].
* ''[[Ritratto di donna velata]]'' (1975), un film TV di [[Flaminio Bollini]].
* ''[[Camminacammina]]'' (1981), un film di [[Ermanno Olmi]].
* ''[[Prima la musica, poi le parole]]'' (1998), un film di [[Fulvio Wetzl]].
* ''[[Milonga (film)|Milonga]]'' (1999), un film di [[Emidio Greco]]
* ''[[Mondovino]]'' (2004), un film di Jonathan Nossiter, in concorso al [[57º Festival di Cannes]]
* ''[[The Twilight Saga: New Moon]]'' (2009), un film di Chris Weitz
* ''[[La musica del silenzio]]'' (2017), un film di [[Michael Radford]]
* ''[[Fullmetal Alchemist (film)|Fullmetal Alchemist]]'' (2017), film di [[Fumihiko Sori]]
* ''[[Speak No Evil]]'' (2022), film di [[Christian Tafdrup]]
 
===Televisione Musica ===
* ''La bambina (L'inverno è neve, l'estate è sole)'' è una canzone dell'album ''[[Il giorno aveva cinque teste]]'' (1973) di [[Lucio Dalla]] con testo di [[Roberto Roversi]]. Attraverso lo sguardo e l’innocenza di una bambina, il cantautore richiama la battaglia di Volterra del luglio 1944, combattuta tra gli americani della Quinta Armata e le retroguardie tedesche. In piazza dell'Ortino una scultura di Alessandro Marzetti ricorda questo avvenimento.[[File:Scultura "La Bambina" di Alessandro Marzetti.jpg|miniatura|Scultura ''La Bambina'' di Alessandro Marzetti. La scultura situata in piazzetta dell'Ortino a Volterra richiama la canzone ''[[Il giorno aveva cinque teste|La Bambina]]'' del cantautore bolognese [[Lucio Dalla]]. Sullo sfondo, la [[Fortezza Medicea (Volterra)|Fortezza Medicea di Volterra]]. ]]
Volterra fu anche l'ambientazione dello sceneggiato televisivo trasmesso alla Rai Tv [[Ritratto di donna velata]].
 
===Televisione===
nel novembre 2017, Volterra è stata anche luogo di riprese, per la seconda stagione, [[I Medici (serie televisiva)|I Medici]]
Volterra fu anche l'ambientazione dello sceneggiato televisivo trasmesso alla Rai Tv ''[[Ritratto di donna velata]]''.
Nel novembre 2017, Volterra è stata anche luogo di riprese per la seconda stagione de ''[[I Medici (serie televisiva)|I Medici]]'' (2016 - 2019), serie tv di [[Frank Spotnitz]] e [[Nicholas Meyer]], e nuovamente per la terza stagione.
 
===Giochi===
== Persone legate a Volterra ==
Volterra è il titolo di un gioco da tavolo di Julien Griffon, edito da Steffen-Spiel nel 2020. Si tratta di un gioco astratto per due giocatori dove l'obiettivo è quello di possedere a fine partita la torre più alta. In Italia è distribuito da XV Games.
{{div col|2}}
* [[Aulo Persio Flacco]] (Volterra, 34 – [[Roma]], 62), poeta satirico
* [[Papa Lino]] (Volterra, 10 ca - [[Roma]], 76), pontefice
* [[Papa Leone I]] ([[Toscana]], 390 ca – [[Roma]], 461), pontefice, forse nato a Volterra
* [[Meshullam da Volterra]] (ante 1443 – Volterra, 1508), mercante e viaggiatore
* [[Antonio Maffei da Volterra]] (Volterra, 1450 – [[Firenze]], 1478), presbitero, fece parte della [[Congiura dei Pazzi]]
* [[Tommaso Inghirami detto Fedra]] (Volterra, 1470 – [[Roma]], 1516), letterato ed umanista
* Daniele Ricciarelli detto [[Daniele da Volterra]] (Volterra, 1509 – [[Roma]], 1566), pittore e scultore
* [[Giovanni Francesco Lottini]] (Volterra, 1512 – [[Roma]], 1572), vescovo, politico e scrittore
* [[Francesco Capriani|Francesco Capriani da Volterra]] (Volterra, 1535 – [[Roma]], 1594), architetto
* [[Iacopo Inghirami]] (Volterra, 1565 – Volterra, 1624), ammiraglio
* [[Baldassarre Franceschini]], detto il Volterrano (Volterra, 1611 – [[Firenze]], 1690), pittore
* [[Curzio Inghirami]] (Volterra, 1614 – 1655), archeologo
* [[Mario Guarnacci]] (Volterra, 1701 – Volterra, 1785), archeologo e numismatico
* [[Francesco Gaetano Incontri]] (Volterra, 1704 – [[Firenze]], 1781), arcivescovo
* [[Giovanni Battista Tempesti]] (Volterra, 1729 – [[Pisa]], 1804), pittore
* [[Jacopo Riguccio Galluzzi]] (Volterra, 1739 – [[Firenze]], 1801), storico
* [[Francesco Inghirami]] (Volterra, 1772 – [[Badia Fiesolana]], 1846), archeologo, incisore e disegnatore
* [[Giovanni Inghirami]] (Volterra, 1779 – [[Firenze]], 1851), presbitero e astronomo
* [[Mario Battistini]] (Volterra, 1885 – [[Schaerbeek]], 1953), storico della scienza
* [[Bruno Landi (tenore)|Bruno Landi]] (Volterra, 1900 – [[Buenos Aires]], 1968), tenore lirico
* [[Raffaello Consortini]] (Volterra, 1908 – Volterra, 2000), scultore
* [[Mino Trafeli]] (Volterra, 1922), artista
* [[NOF4]], vero nome Oreste Fernando Nannetti ([[Roma]], 1927 – Volterra, 1994), artista
* [[Franco Magni]] (Volterra, 1930 – [[Perugia]], 2005), fisiologo
{{div col end}}
 
== Geografia antropica ==
Riga 297 ⟶ 323:
== Economia ==
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], è ancora attiva e diffusa [[ceramica|l'arte della ceramica del coccio]], rinomata per i metodi di lavorazione tradizionali e per i prodotti tipici locali.,<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=8}}</ref> oltre alla nota lavorazione dell'alabastro.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
 
=== Ferrovie ===
In località [[Saline di Volterra|Saline]] è presente la [[fermata ferroviaria]] di [[Stazione di Volterra-Saline-Pomarance|Volterra-Saline-Pomarance]], capolinea della [[Ferrovia Cecina-Volterra|linea per Cecina]].
 
Fino al [[1958]] la già citata linea arrivava fino al centro di Volterra attraverso un tracciato [[Ferrovia a cremagliera|a cremagliera]], e terminava nella [[stazione di Volterra]].
 
=== Strade ===
Di grande importanza per Volterra è la [[Strada statale 68 di Val Cecina|SS68 di Val Cecina]], che la collega a ovest con la costa e con la [[Strada statale 1 Via Aurelia|SS1 Aurelia]].
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1944]]|[[1946]]|Amedeo Meini|designato dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]], [[socialista]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|[[1946]]|[[1951]]|[[Mario Giustarini]]|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Partito Socialista Italiano|PSI]], [[Partito d'Azione]]|[[Sindaco]]|}}
|[[1944]]
{{ComuniAmminPrec|[[1951]]|[[1956]]|Mario Giustarini|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
|[[1946]]
{{ComuniAmminPrec|[[1956]]|[[1960]]|Mario Giustarini|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
|Amedeo Meini
{{ComuniAmminPrec|[[1960]]|[[1964]]|Mario Giustarini|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
|designato dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]], [[socialista]]
{{ComuniAmminPrec|[[1964]]|[[1970]]|Mario Giustarini|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
|[[Sindaco]]|
{{ComuniAmminPrec|[[1970]]|[[1975]]|Mario Giustarini|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1975]]|[[1980]]|Mario Giustarini|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|[[1980]]|[[1985]]|[[Giovanni Brunale]]|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
|[[1946]]
{{ComuniAmminPrec|[[1985]]|[[1990]]|Giovanni Brunale|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
|[[1951]]
{{ComuniAmminPrec|[[1990]]|[[1995]]|Giovanni Brunale|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|}}
|[[Mario Giustarini]]
{{ComuniAmminPrec|[[1995]]|[[1999]]|Ivo Gabellieri|[[Lista civica]] Federazione Democratica appoggiata dal centrosinistra|[[Sindaco]]|}}
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Partito Socialista Italiano|PSI]], [[Partito d'Azione]]
{{ComuniAmminPrec|[[1999]]|[[2004]]|Ivo Gabellieri|[[Lista civica]] Unione per Volterra appoggiata dal centrosinistra|[[Sindaco]]|}}
|[[Sindaco]]|
{{ComuniAmminPrec|[[2004]]|[[2009]]|Cesare Bartaloni|[[Lista civica]] Insieme per Volterra appoggiata dal centrosinistra|[[Sindaco]]|}}
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2009]]|[[2014]]|Marco Buselli|[[Lista civica]] Uniti per Volterra|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|[[2014]]|[[2019]]|Marco Buselli|[[Lista civica]] Uniti per Volterra|[[Sindaco]]|}}
|[[1951]]
{{ComuniAmminPrec|[[2019]]|''In carica''|Giacomo Santi|[[Lista civica]] Fare Volterra appoggiata dal PD|[[Sindaco]]|}}
|[[1956]]
|Mario Giustarini
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1960]]
|Mario Giustarini
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1960]]
|[[1964]]
|Mario Giustarini
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1964]]
|[[1970]]
|Mario Giustarini
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1975]]
|Mario Giustarini
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1980]]
|Mario Giustarini
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1980]]
|[[1985]]
|[[Giovanni Brunale]]
|Lista [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1990]]
|Giovanni Brunale
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|[[1995]]
|Giovanni Brunale
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[1999]]
|Ivo Gabellieri
|[[Lista civica]] Federazione Democratica appoggiata dal centrosinistra
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1999]]
|[[2004]]
|Ivo Gabellieri
|[[Lista civica]] Unione per Volterra appoggiata dal centrosinistra
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2004]]
|[[2009]]
|Cesare Bartaloni
|[[Lista civica]] Insieme per Volterra appoggiata dal centrosinistra
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2009]]
|[[2014]]
|Marco Buselli
|[[Lista civica]] Uniti per Volterra
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2014]]
|''In carica''
|Marco Buselli
|[[Lista civica]] Uniti per Volterra
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Riga 418 ⟶ 359:
La città di Volterra è gemellata con:
* {{gemellaggio|Francia|Mende (Francia){{!}}Mende}} dal 1992
* {{gemellaggio|Germania|Wunsiedel}} dal 2006
* {{gemellaggio|Germania|Bruchsal}}-Heidelsheim dal 2022
 
Esistee ha un pattoPatto di amicizia con:
* {{gemellaggio|GermaniaPolonia|BruchsalSandomierz}} - Heidelsheim dal 20082012
 
== Note ==
Riga 435 ⟶ 377:
* {{cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Caciagli|titolo=Pisa e la sua provincia|editore=Colombo Cursi Editore|città=Pisa|volume=vol.&nbsp;3, tomo II|anno=1972|pagine=907–1035}}
* Gabriele Cateni, '' L'ombra della sera'', Felici Editore, 2007
* Gabriele Cateni, ''Volterra. Il museo etrusco''. Ed. Pacini, 2007
* Lorenzo Aulo Cecina, ''Memorie istoriche della città di Volterra''. Pisa, 1758
* Mario Cristofani, ''L'acropoli di Volterra, nascita e sviluppo di una città''. Milano, 1981
* Paolo Ferrini, ''Volterra. Monografia della città''. 2000. Gian Piero Migliorini Editore
* Enrico Fiumi, ''Volterra etrusca e romana''. Ed. Pacini, 1984
* Alessandro Furiesi, ''Guida alla Pinacoteca di Volterra'', Felici Editore, 2006
* Francesco Galluccio, Volterra etrusca alla luce delle nuove scoperte, in Opuscula Romana, 24, 1999, pp.&nbsp;83–98.
* Lelio Lagorio, "Il lungo cammino di Volterra. Storia di una città millenaria dalle antiche leggende ad oggi", Pacini Editore Pisa, 1999
* Lelio Lagorio, "La vita a Volterra negli Anni Trenta. Come un'antica città e un popolo orgoglioso hanno attraversato il fascismo", Franco Cesati Editore Firenze, 1995
* Lelio Lagorio (a cura di), "Dizionario di Volterra"- La storia, La città e il territorio, I personaggi e gli scritti - 3 volumi e 1 appendice, Pacini Editore Pisa 1997
* Luigi Pescetti, "Storia di Volterra". Seconda edizione a cura di Renato Galli, Biblioteca della Rassegna Volterrana, 1985
* Susanna Trentini, ''Volterra''. Arti Grafiche C.G., Milano 2002
 
== Voci correlate ==
* [[Diocesi di VolterraAlabastro]]
* [[Balze di Volterra]]
* [[Comunità Montana Alta Val di Cecina]]
* [[Teatro romanoDiocesi di Volterra]]
* [[Ecomuseo dell'alabastro]]
* [[Ex Ospedale psichiatrico di Volterra]]
* [[Monetazione di Volaterrae]]
* [[Stazione di Volterra-Saline-Pomarance]]
* [[Stazione meteorologica di Volterra Saline]]
* [[MonetazioneTeatro romano di VolaterraeVolterra]]
* [[Val di Cecina]]
* [[Ex Ospedale psichiatrico di Volterra]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Volterra|q|q_preposizione=su}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[https://www.discovervolterra.it Discovervolterra.it] Sito informativo su Volterra
* [http://www.comune.volterra.pi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1 Comune di Volterra] - Sito ufficiale
*[https://manicomiodivolterra.it Manicomiodivolterra.it] Sito dedicato alla memoria dell'ex ospedale psichiatrico di Volterra{{Collegamenti esterni|manicomiodiVolterra.it=Sito dedicato alla storia, le strutture, i racconti, la vita all'interno del Manicomio di Volterra, il più grande villaggio ospedale psichiatrico d'Italia.}}
* [http://www.volterratur.it Consorzio Turistico Volterra] - Informazioni turistiche e culturali
* [http://www.volterracity.com Volterracity] - Informazioni storiche, culturali e turistiche
* [http://www.gazzettadivolterra.it Gazzetta di Volterra] - News e Informazioni
* [http://corrierevolterrano.blogspot.it/ Corriere del Volterrano] - News e Informazioni
* [http://www.youtube.com/VolterraTelevision Volterra Television] - Archivio Video Volterra
 
{{Città romane della Regio VII Etruria}}
{{Comuni della provincia di Pisa}}
{{Stati italiani dal 1077 al 1156}}
{{Stati italiani dal 1156 al 1454}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Toscana}}
 
[[Categoria:Volterra| ]] <!--Spazio vuoto STANDARD. Non modificare-->