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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
{{NN|geografia|marzo 2016|}}
{{Bio
|Nome = Luigi
}}
Autore di diffusissime [[carte geografiche]] e di [[Atlante (libro)|atlanti]], predominanti e per alcuni periodi unici nel panorama culturale italiano,<ref>cfrCfr. bibliografia. Le carte murali erano presenti in ogni scuola; di atlanti scolastici era obbligatoria l'adozione.</ref>, seppe coniugare scienza e divulgazione in pubblicazioni innovatrici, che ebbero successo in Italia ede all'estero, e contribuì alla diffusione della cultura geografica in ambito mondiale, tanto da essere eletto socio onorario nella ''American Geographical Society''.
Fu per lui motivo di orgoglio che le sue carte fisico-politiche della [[Venezia Giulia]] fossero ''strumenti di lavoro alla [[Conferenza di pace di Parigi (1947)|Conferenza di Parigi]]'' per [[Italia]] e [[YugoslaviaJugoslavia]] in vista dei [[Trattati di Parigi (1947)|Trattati di Parigi]] del [[1947]].<ref name=Valussi>cfrCfr. {{cita|Valussi cit. pag|pp. 18-19|Maghet, Motta e voceValussi}}.</ref> ''LuigiDel Visintin''resto, indue Wikipediagiorni sloveno</ref>dopo il [[trattato di Rapallo (1920)]] aveva pubblicato la carta del nuovo confine orientale dell'Italia (1:500.000).
[[File:Luigi Visintin nel suo studio.jpg|thumb|Luigi Visintin davanti alla scrivania che gli permetteva di lavorare in piedi]]
== Biografia ==
=== I primi anni in Friuli ===
Era originarioOriginario di [[Brazzano]], frazione di [[Cormons]], nel [[Friuli]] allora sotto il dominio dell'[[Impero austriaco|Impero Austriaco]], rimase sempre molto legato alla suacittadinasua cittadina pur vivendo a [[Novara]]. Il piccolo Gigi, primo di tre fratelli, rimase orfano del padre Bartolo (Bartolomeo) a cinque anni. Lo zio Giorgio Visintin,<ref>cfrCfr. ''Dizionario biografico friulano'' e ''Voce Isontina'' 5, VIII.agosto 891989, p. 2.</ref>, parroco di [[Muscoli]], un paese situato nel comune di [[Cervignano del Friuli]], ed appassionato cultore di musica, si occupò di lui con la sorella Maria, lo tenne presso di sé e si accorse delle sue doti intellettuali. Gli diede aiuti di ogni tipo ed influì sulla sua formazione e sulla sua onestà.
[[File:Luigi Visintin, Cadetto austriaco nel 1914.jpg|thumb|Visintin cadetto dell'esercito austriaco nel 1914]]
Dopo la scuola preparatoria frequentò dal [[1905]] al [[1912]] il liceo-ginnasio statale austriaco di lingua tedesca di [[Gorizia]] (Staatsgymnasium).<ref>l' insegnamento si svolgeva in tedesco e l'italiano era insegnato come lingua straniera quattro ore settimanali. [[Claudio Magris]], in ''Un altro mare'', ne descrive l'atmosfera di onore e virtù</ref>. Visse in quegli anni presso lo ''KnabensäminerKnabenseminar'' e poi, come convittore, presso il collegio salesiano di [[Gorizia]].<ref>Per gli studi a Gorizia cfr. {{cita|Maghet 1988a}}.</ref>
=== Studi all'Università di Vienna: musica, storia e geografia ===
Per tre anni, dal [[1912]] al [[1914]], visse nel vivace ambiente culturale [[Vienna|Vienneseviennese]], e come prima di lui aveva fatto il geografo [[Giuseppe Dalla Vedova]], frequentò l'[[Università di Vienna]].<ref>Il suo nome è segnalato fra gli accademici Giuliani di Vienna in ''I cattolici isontini nel XX secolo dal 18 al 34'' di Anna Ascenzi e Roberto Sani, 2005, Political Science, citazione reperibile anche in Google.</ref>. Abbracciò l'indirizzo storico naturalistico della facoltà di [[Filosofia]]: era quella la scuola di [[Albrecht Penck]] e di [[Eduard Brückner]].
[[File:qualche certificato di esame di Vienna.jpg|thumb|certificati di esami universitari in Contrappunto ed in Geografia all'Università di Vienna nel 1913-14]]
Poiché gli piaceva comporre<ref>Aveva composto la [[barcarola]] che accompagnava la processione da [[Grado (Italia)|Grado]] a [[Barbana (isola)|Barbana]]</ref> e sapeva suonare pianoforte, violoncello ed organo, scelse i difficili corsi di [[contrappunto]] del compositore viennese [[Herrmann Grädener]], ma soprattutto conseguì una specializzazione in [[storia]] e [[geografia]].<ref>Cfr. in proposito {{cita|Maghet 1988a}}.</ref>
Seguì i corsi di storia<ref>cfrCfr. attestati dei tre esami su [[Europa]], [[rivoluzione francese]], [[Austria]].</ref> di [[Heirich Kretschmayr]] e di [[August Fournier]], (lo studioso di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]), i corsi<ref>cfrCfr. attestati degli esami di [[cartografia]], [[geografia]] generale, [[geografia fisica]], [[Geografia antropica|antropogeografia]] su [[Africa]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Germania]].</ref> di [[Eugen Oberhummer]], studioso di geografia storica e di storia della geografia, e quelli<ref>cfrCfr. attestati degli esami di [[climatologia]], geografia della [[Germania]], rapporti fra i [[Continente|continenti]], [[geografia matematica]].</ref> tenuti dal geografo [[Eduard Brückner]], che influì moltissimo sulla sua formazione.<ref>cfrCfr. ad es. articolo citato di [[Piero {{cita|Landini]] su Luigi Visintin pag1958|p. 533}}.</ref>. Non risultano invece esami specifici di [[geografia economica]], ramo nel quale poi eccelse<ref>cfrCfr. {{cita|l'opuscolo redatto da [[Umberto Bonapace]] per l'Istituto Geografico De Agostini||Bonapace 1958}} in occasione della morte; contribuì a ciò la sua prima esperienza di insegnamento.</ref> elaborando atlanti economici importanti come l<nowiki>{{'</nowiki> }}''Atlante della produzione e dei commerci'' o l<nowiki>{{'</nowiki> }}''Atlante agricolo dell'Italia fascista'' e proseguendo così la tradizione dell'Istituto De Agostini.<ref>''Atlante di geografia commerciale'' del Prof. Dott. [[Guido Assereto]] "corredato con note illustrative e riveduto da [[E. Friedrich]], Prof. di geografia alla R. Università di Lipsia", Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1908.</ref>.
=== Amici e compagni di studi e di interessi culturali ===
Viveva in un appartamento con alcuni colleghi, a cui aveva accettato di preparare i pasti, mentre gli altri eseguivano il resto dei lavori (odiava ad esempio lavare i piatti). Furono suoi compagni di studi ed amici il germanista e saggista [[Ervino Pocar]]<ref>dal '281928 al '301930 lavorò nella redazione dell'Istituto Geografico De Agostini</ref><ref>cfr. biografia di Pocar di Celso Macor pag. 61, reperibile anche in Google.</ref>, già compagno di banco a [[Gorizia]] e come lui Vorzüglicher (''eminentista''), e poi studente della facoltà di Filosofia di Vienna, il poeta gradese [[Biagio Marin]], [[Augusto De Gasperi]], fratello di [[Alcide De Gasperi]] allora deputato a [[Vienna]]. Si trovavano a [[Vienna]] in quel periodo uno scultore originario di [[Brazzano]], che lavorava per la corte imperiale ed aiutava i compaesani, [[Alfonso Canciani]], ed il glottologo [[Carlo Battisti]], che insegnava all'[[Università di Vienna]], versatile e ricco di interessi. Pur essendo più anziano del Visintin, gli divenne amico e fu con lui prigioniero in [[Impero Russo|Russia]].<ref name=Maghet27>cfrCfr. foto a p. 27 in {{cita|Maghet, Motta, e Valussi ''Luigi Visintin''}}, in cui Battisti è il primo da destra in basso</ref>.
=== La prima guerra mondiale ===
Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] il 28 luglio [[1914]] lui, cittadino austriaco, fu arruolato come aspirantesottotenente ufficialedi complemento (Kadett) nell'esercito [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]].<ref>cfrCfr. la foto p. 13 in {{cita|Maghet, Motta, e Valussi|p. cit13}}.</ref><ref>RicevetteDurante l'istruzione militare ricevette anche una denuncia, perché aveva suggerito ai soldati, per rinfrancarli da una lunga esercitazione, di marciare al ritmo, di "Su fratelli, su compagni", a suo parere molto adatto alla marcia. L'intelligente ufficiale superiore stracciò la lettera, dopo avergliela fatta leggere per metterlo in guardia dalla malevolenza altrui.</ref>. Come gli altri italiani sudditi austriaci, (fra cui gli amici [[Augusto De Gasperi]] e [[Carlo Battisti]]), fu inviato come ufficiale sul fronte russo nell'inferno della [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], dove gli [[imperi centrali]] furono sconfitti nei primi mesi di guerra. Visintin partecipò alla [[battaglia di Galizia]] e rischiò più volte la vita salvandosi fortunosamente dai terribili proiettili ''[[shrapnel]]''.<ref>sempre ne conservò uno, il cui impatto era stato ammortizzato da un grosso mucchio di letame dietro a cui si era gettato</ref> L'Italia del resto faceva parte della [[Triplice alleanza (1882)|Triplice Alleanza]] (Germania, Austria-Ungheria, Italia) e solo l'anno successivo (Visintin era ormai prigioniero da mesi), dopo il [[patto di Londra]] del 26 aprile [[1915]], entrò in guerra contro l'[[Austria]]. Visintin(24 partecipò alla [[battaglia di Galizia]] e rischiò più volte la vita salvandosi fortunosamente dai terribili proiettili ''[[shrapnel]]''<ref>sempre ne conservò uno, il cui impatto era stato ammortizzato da un grosso mucchio di letame dietro a cui si era gettato</ref>maggio).
=== Prigioniero in Russia ===
Venne fatto prigioniero subito all'inizio della guerra con il suo reggimento che era stato circondato dai [[Cosacchi]].<ref>Dopo i faticosi spostamenti diurni, aiutato da un commilitone, riuscì a trovare riparo al freddo notturno nel fieno di una legnaia, che dovettero difendere da un alto ufficiale che li voleva cacciare, facendosi forte della posizione sociale e del grado</ref>. Durante la prigionia studiò il russo<ref>ebbeEbbe occasione di usarlo una volta a Parigi mentre cercava degli atlanti (quello del '541954 ha molti elementi in comune con gli atlanti De Agostini), ma ottenne solo di spaventare i proprietari della libreria, di origine russa, che lo presero per una spia.</ref> ed imparò per passatempo il gioco degli scacchi, ma soprattutto mise a frutto le sue competenze musicali, dirigendo nella Piazza Rossa la banda dei prigionieri da lui creata.<ref>cfr. fotoname=Maghet27 p. 27 in Maghet, Motta, Valussi ''Luigi Visintin'' citato</ref>. Si occupò anche della banda musicale dei vigili del fuoco di [[Orlov (Russia)|Orlov]].<ref>cfrCfr. facciatafaccia posteriore della {{cita|foto suddetta||Maghet, Motta e Valussi}}.</ref>.
Dopo un lungo soggiorno nei campi di prigionia di [[Kirsanov]],<ref>cfrCfr. foto di prigionieri a p. 21 in {{cita|Maghet, Motta, Valussie cit.Valussi}}, con Augusto De Gasperi nella seconda fila penultimo a destra, e paga p. 27 con Battisti ultimo a destra davanti vicino a Frida</ref>, dove dovette affrontare problemi di ogni tipo, nell'ottobre del [[1916]] colse l'opportunità di optare per l'Italia e chiese di esservi inviato, riuscendo nel caos generale a far partire anche i due fratelli, Francesco e Antonio, casualmente ritrovati ed a lui inferiori d'età, il minore dei quali non era computato nel gruppo, di cui lui era responsabile. In particolare riuscì a far imbarcare sul vapore, l'ultimo in partenza perverso l'Italia,<ref>Un quarto scaglione di prigionieri arrivò ad Arcangelo troppo tardi perché i ghiacci avevano chiuso la via del rimpatrio</ref>, il fratello minorepiù piccolo, facendolo passare per suo facchino e nutrendolo poi del suo, in quanto, come tanti altri, era abusivo e non faceva parte del gruppo di cui era il responsabile. Il viaggio si svolse in treno sulla terra russa con partenza da [[Kirsanov]] il 15 ottobre, attraverso [[Jaroslavl']] e [[Vologda (città)|Vologda]] fino al porto di [[Arcangelo (Russia)|Arcangelo]], da cui salparono il 30 ottobre per [[Glasgow]] (con partenza da Glasgow il 10 novembre), [[Southampton]], [[Cherbourg]], ed infine attraverso la [[Francia]] col treno fino a [[Torino]] (arrivo il 16 novembre). Il viaggio fu avventuroso per la tempesta e gli attacchi di navi nemiche, ma ben peggiore fu la sorte di coloro che rimasero in [[Russia]] e rientrarono attraverso la Siberia e il Pacifico (ado, esin qualche caso, rimasero in Russia.<ref>Per l'amicogli [[Augustospostamenti Dein Gasperi]])Russia o,cfr. {{cita|Ferrario|con cartina geografica}}.</ref> La competenza assunta in qualchequesto caso,periodo rimaserogli permise la pubblicazione in Italia della prima carta della Russia.
=== La laurea a Torino ===
Giunto a Torino il 16 novembre deo '161916, vi riunì i fratelli e la madre Benvenuta Culvan. Trovato un impiego, si laureò a tempo di record in ''Lettere e Filosofia'' il 30 aprile [[1918]] con una tesi sulla [[carta geografica]] di [[Paolo dal Pozzo Toscanelli]],<ref>Questione allora attuale perchè nel Congresso Geografico di Roma del 1913 ne aveva trattato Hermann Wagner, maestro tedesco autorevolissimo ed autore di un libro in proposito che ne sosteneva l'autenticità, cfr. Atti del Congresso, p. CLXX.</ref> dopo di aver recuperato i certificati della precedente carriera universitaria ed aver dato anche buona parte degli esami sulle materie apprese a Vienna<ref>cfrCfr. {{cita|Cerruti cit}}.</ref>. Aveva avuto anche qui buoni professori, come [[Lionello Venturi]] in [[Storia dell'arte]]. Si dedicò all'insegnamento nell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Istituto Superiore di Commercio Paolo Boselli'' di [[Chieri]] e fu assistente volontario all'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]] del geografo [[Cosimo Bertacchi]].<ref>su Cosimo Bertacchi si può vedere ''Piccola storia di vita vissuta'' di Amalia Bertacchi, ed. L'Impronta, Torino, 1936.</ref>, che ne apprezzò le doti e la competenza e lo segnalò all'Istituto Geografico [[De Agostini]], che si era affermato per la pubblicazione di svariati atlanti<ref>compreso l<nowiki>{{'</nowiki> }}''Atlante della nostra guerra'' del 1916 (tavole di [[Achille Dardano]] e testo di [[Luigi Filippo De Magistris]]) sugli scacchieri della [[prima guerra mondiale]], dotato di interessanti fotografie</ref>. L'attività dell'Istituto era in declino per motivi economici tanto che cambiò proprietà nel novembre-dicembre [[1919]].
=== Alla direzione scientifica dell'Istituto Geografico di Novara ===
Il prof. Luigi Visintin, reduce a stento dall'[[influenza spagnola]], era stato assunto dal 1º maggio del [[1919]], e prese servizio il 2 maggio come segretario di redazioneDirezione, deladdetto alla revisione scientifica ed all<nowiki>''[[Calendario</nowiki>aggiornamento Atlantedelle Deopere Agostini]]'dell<nowiki>'</nowiki>Istituto e redattore responsabile della rivista ''La geografia''. Già nel [[1920]], previo esame da parte di una commissione, assunse la direzione scientifica dell'Istituto al posto di [[Luigi Filippo De Magistris]],<ref>Nominato all'Università, titolare a Milano e docente alla Bocconi.</ref> a sua volta succeduto a [[Giovanni De Agostini]]. Nel [[1922]] anche [[Achille Dardano]] lasciò il De Agostini,<ref>Fu assunto al Ministero delle colonie.</ref> dopo di che Visintin si trovò solo. Egli seppe far proseguire anche quella scuola interna di [[cartografia]] che raggiunse notorietà mondiale<ref>'' {{Cita|Cerruti|citazione=cosicché dalla scuola di Novara uscirono tecnici geografici provetti e ricercatissimi per la loro perizia}}. Non c'erano in Italia scuole di cartografia, tranne quella dell'I.G.M. CfrChi usciva dalla scuola o rimaneva al De Agostini o veniva assunto nei Comuni, da geometri o ingegneri, da altre aziende cartografiche, es. CommemorazioneTCI die V{{Cita|F. CerrutiFerrario|p. cit72|Ferrario}}.</ref> e promosse durante il suo mandato l'editoria cartografica a Novara. Curò fin dall'inizio una serie di opere.
Del [[1920]] è il ''Nuovo Atlante per Tutti'', un atlante di grande formato, ''di trenta tavole tutte di nuova incisione ed aggiornate secondo i nuovi confini politici'',<ref>cfr. copertina del ''Calendario Atlante'' del [[1921]]</ref> che anticipa in un'ampia trattazione iniziale i principi basilari della sua cartografia. Intitolata ''La [[carta geografica]] Come si costruisce e come si stampa'' e ripubblicata in varie occasioni, è completata da ventun foto dell'Istituto stesso che ne illustrano i reparti, compresi ''gli uffici geografici e cartografici, dove sono raccolti i materiali di consultazione, e dai quali si dirigono i lavori d'impianto e se ne coordina l'esecuzione''.<ref>verteVerte sulla storia della cartografia, sulla necessità dell'uso delle carte geografiche, sulla loro finalità, sulla [[scala di rappresentazione|scala]], sull'indicazione delle fonti, dei vari tipi di disegno e sugli effetti grafici da essi prodotti, sui vari momenti della produzione, compresa l'incisione litografica e il procedimento foto-meccanico, sulla scelta ragionata della [[proiezione (geometria)|proiezione]] più adatta (cfr. disegni, calcoli, grafici).</ref>. L'indice dei nomi costituisce una novità. È premesso alle tavole ed ha ancora l'indicazione di latitudine e longitudine, sostituita in seguito da un sistema più semplice, basato sul reticolato delle mappe.
[[File:Alla scrivania dell'ufficio scientifico nel 1920.jpg|thumb|Alla scrivania dell'ufficio scientifico nel 1920]]
Fu dell'Istituto Geografico [[De Agostini]] ''Direttore Scientifico con procura generale''<ref name=Bonapace1958 />cfr fino al [[1958]], anno della morte. opuscoloSolo nel 1945 partecipò al tentativo di gestione editosocializzata dalldell'Istituto Geograficoaccogliendo Del'invito Agostinidel in''Comando occasioneMilitare dellaAlleato mortedi Novara'' e fece parte dal 2 giugno del ''Comitato di Direzione''.</ref>Luigi finoVisintin, alFerruccio [[1958]]Rossi, annoAchille dellaBoroli, morteFederico De Agostini, in seguito alla sospensione di Cesare Angelo Rossi e del cav. Bertone.</ref><ref>{{Cita|Ferrario|p. 73}}.</ref> Perfino nella casa di cura in cui era ricoverato per l'[[influenza asiatica]], stava lavorando alla quinta edizione del ''Grande Atlante Geografico'', del tutto rinnovata, che uscì postuma nel [[1959]].
L'intensa attività lo costrinse ad abbandonare gli studi musicali, che avrebbe amato proseguire a livello professionale (e la gerarchia ecclesiastica glielo aveva offerto in cambio dell'ingresso nel clero), ma sempre amò la musica e si dedicò a suonare l'organo durante le brevi ferie estive. Si occupava, come passatempo, dell'orto e del frutteto modello, come aveva imparato dallo zio, e seguì a [[Novara]] un corso di frutticultura. Mantenne la sobrietà delle origini e si distinse per il rispetto che portava agli altri, senza distinzione di ceto, origine, occupazione.
Negli ultimi tempi gli era stato dato in aiuto [[Umberto Bonapace]], che fu poi professore all'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]], all'[[Università degli Studi di Milano|Università di Milano]], all'[[Università degli Studi di Firenze|Università di Firenze]], e presidentedirettore del [[Touring Club Italiano]], a sua volta affiancato, non molto tempo dopo la morte di Luigi Visintin, da [[Hans Richard Fischer]], che del Visintin era amico e proveniva dal celebre istituto cartografico [[Justus Perthes]] di [[Gotha]],<ref>cfrCfr. nell'[[XIX secolo|Ottocento]] il celeberrimo atlante di [[Augustus Petermann]].</ref>, dove lo stesso [[Giovanni De Agostini]] si era formato.
Collaborò con varie istituzioni italiane e straniere, come l'[[Istituto Geografico Militare]], e, neidai primi [[Anni 1920|anni venti]], insegnò topografia all'[[Aeroporto di Cameri]] nella scuola di volo ''[[Giuseppe Gabardini]]''.<ref>ricevetteRicevette in omaggio due tondi scolpiti da E. Casarotti, che rappresentavano [[Gabarda]] e torre di controllo con motto "In altissimis gloriam quaero".</ref> Come direttore scientifico diresse l'esecuzione di una carta radiogoniometrica di [[Mediterraneo orientale]] e bacino del [[Nilo]] per il [[Ministero dell'aeronautica]].
Fu presidente dei ''Dirigenti Industriali'' di [[Novara]], che rappresentò a Roma come consigliere nazionale, adoperandosi insieme a [[Giuseppe Togni]] affinché i dirigenti potessero avere la pensione e mantenessero l'autonomia del loro istituto previdenziale.<ref>cfrCfr. azione in proposito di [[Giuseppe Togni]].</ref>.
Ebbe del resto sempre grande interesse per la scuola e la didattica, tanto da occuparsi in prima persona, alla fine della [[seconda guerra mondiale]], insieme alla moglie Ada, maestra, ed alla figlia Lucia, laureata in Lettere, di una serie completa di testi diffusissimi per le elementari.
== Dal [[1920]] al [[1958]] ==
=== I primi atlanti per l'Italia e l'area ispano-portoghese ===
Subito dopo il ''Nuovo Atlante per tutti'', a cui si è accennato, del [[1921]] è l<nowiki>{{'</nowiki> }}''Atlas Metodico de Geographia Moderna'' in portoghese per il [[Brasile]], edito dal [[De Agostini]] insieme al Collegio Salesiano Santa Rosa di Nictheroy (Estado do [[Rio de Janeiro]]). Presenta alcune analogie, e non ultima la copertina di gusto futurista, con il coevo e molto più smilzo ''Atlante per tutti'', di sole 29 tavole contro le 62 dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Atlas Metodico'', particolarmente ampie e numerose riguardo al Brasile.<ref>Per il Brasile in quel periodo fu elaborata e pubblicata una carta.</ref>
L'atlante brasiliano sembra quasi una prima prova del ''Grande Atlante''. Vi è inserito un opuscoletto con un approfondito parere tecnico del ''Cathedratico de Geographia'' HonorioHonório de Souza Silvestre destinato al ''Conselho Superior de Ensino'', che consiglia, per la ''novità e superiorità delle carte'' su quelle degli atlanti stranieri suoi congeneri, la scelta dell'atlante italiano, ''trabalho de alto valor''. Esso è di ''valore inestimabile'' per lo studio politico e fisico dei continenti dopo la conflagrazione mondiale. Da notare inoltre in ogni carta l'indicazione della [[proiezione cartografica]] utilizzata .
Il successo del ''Metodico'' brasiliano<ref>per essere puntuali le maestranze sacrificarono ore di libertà la sera e la domenica</ref> fu tale che nel [[1925]] uscirono, sempre con le tavole di proprietà artistico-letteraria dell'[[Istituto Geografico De Agostini]], due grossi atlanti, uno per le scuole portoghesi, (''NuevoNovo Atlas Escolar Português'', aprovado oficialmente (in tre sezioni: história geral, geografia geral, Portugal e Colónias Portuguesas) ed uno per le scuole brasiliane (''Atlas historicohistórico-geograficogeográfico para uso das escolas do Brasil''), in realtà ''capaci di servire ad usi più molteplici, più svariati e più complessi che non siano quelli scolastici''.<ref>Cfr. l'introduzione italiana del Visintin.</ref><ref>Sono a firma João SoarezSoares, ''professor do Instituto dos Pupilos do exercito'', ma indi realtàproprietà diletteraria Baratta,ed Fraccaroartistica e,dell'Istituto soprattuttoGeografico delDe Agostini. Il cartografo Visintin, è autore della presentazione più importante, perché(in Visintinitaliano), in vicui analizza i rapporti fra le funzioni degli atlanti e i compiti della geografia<ref>. In questa presentazione Visintin con ironia lascia trasparire chi sono i veri autori, dicendo che le tavole storiche sono state "tradotte diligentemente dall'autore", evidentemente nominale, il Soarez</ref>Soares. Ad essi affiancò gli atlanti per le elementari<ref>?Atlante geografico elementare'' ('21), ''Atlantino elementare'', ''Atlantino delle regioni d'Italia''</ref>.
Uscirono al contempo degli atlanti molto più piccoli, quelli per le elementari italiane: ''Atlante geografico elementare'' ('21), ''Atlantino elementare'', ''Atlantino delle regioni d'Italia''.
Del [[1921]] è la nuova edizione per le scuole medie inferiori dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Atlante Geografico Moderno'', impostato in modo molto diverso<ref>Cfr. ''Dizionario Biografico dei friulani''.</ref> da quello di analogo titolo, ormai esaurito, di [[Giovanni De Agostini]] non più suscettibile di miglioramenti;<ref>Valussi, citando un giudizio di [[Mario Baratta]], ne illustra i criteri di chiarezza rappresentativa, di uniformità di metodo, di rigore scientifico, di eleganza, di rispondenza alle necessità scolastiche, cfr. {{cita|Maghet, Motta, Valussie cit., pagValussi|p. 14}}.</ref>; Luigi Visintin lo modificò il suo ''Moderno'' già nel [[1926]] e poi a varie riprese fino alla morte. Del [[1922]] per le superiori è la innovativa nuova edizione (vi compaiono per la prima volta i planisferi equivalenti di Eckert) dell’dell{{'}}''Atlante Geografico Metodico'',<ref>che segue um metodo unitario.</ref>, che fu poi sempre aggiornato e rinnovato,<ref>Il ''Metodico'', di facile ed immediata consultazione perchè costruito razionalmente, ebbe successo anche all'estero: fu pubblicato per esempio in Francia, con modifiche nella struttura, da Fernand Nathan sotto il nome di ''Atlas du XX siècle'' di M. e R. Ozouf, con stampa e copyright sulle cartografia dell'IGDA.</ref>, e divenne il più diffuso nelle famiglie italiane,<ref>rinnovatoRinnovato le prime volte nel [[1926]] e nel [[1929]], per l'ed. del [[1953]] vedi {{cita|l'articolo di Giovanni Calafiore citato nella bibliografia||Calafiore}}, con ampia analisi dell'apparato fotografico.</ref>, oltre alla prima edizione del ''Grande Atlante Geografico''.
La vecchia edizione del ''Moderno'' venne così sostituita da due atlanti, rispettivamente di 39 e 67 tavole.
Le vecchie edizioni dei due atlanti non erano più suscettibili di miglioramenti e di integrazioni e non potevano soddisfare le nuove esigenze.
=== ''Atlante della produzione e dei commerci'' ===
Nello stesso anno [[1922]], sotto gli auspici del Ministero di Industria e Commercio, esce anche questo atlante, che ebbe numerose successive edizioni, in cui venne aggiornato, ampliato oppure ridotto, a seconda della destinazione ai vari gradi scolastici. Le 63 tavole sono disegnate sotto la direzione di C. Franchini capo-cartografo dell'Istituto. Edito sotto gli auspici del Ministero Industria e Commercio, con copertina futurista di [[Giovanni Mataloni]],<ref>dueDue poderose figure maschili nude inginocchiate con attrezzi da lavoro, ai lati di un capitello che sostiene un mappamondo; lo sfondo beige diventò rosso e poi blu nelle successive edizioni; il gusto è quello del gruppo [[Novecento]] e del fregio milanese di [[Antonio Maraini]].</ref>, è datato agosto [[1922]] ed ha una prefazione firmata ''Istituto Geografico De Agostini'' (da attribuire evidentemente al suo direttore) che illustra ragioni e finalità dell'opera.
La prefazione spiega che lo scopo è quello di sfruttare l'ampio materiale raccolto per il ''Grande Atlante'' rendendolo al contempo funzionale alla scuola e utile ''agli industriali, ai commercianti, ai politici e a tutti coloro che vogliono farsi un giusto concetto dei gravi problemi che assillano i popoli'' dopo che la guerra ha spezzata la ''rete di interessi e di traffici'' preesistente. Per ''riallacciare le file infrante'' è utile una conoscenza approfondita della ''distribuzione spaziale'' di materie prime, centri di trasformazione dei prodotti, correnti di traffico, creando così anche una ''norma per il divenire''.
L'opera si basa su fonti recenti e sicure, ma le anomale condizioni prodotte dalla crisi per il momento ancora in atto richiedono un continuo aggiornamento, perché la guerra ha imposto la ricerca e l'utilizzo di nuove materie prime, di risorse locali, di industrie e coltivazioni, che non sempre potranno reggere nella pace, con una continua ''oscillazione dei centri di produzione''.
Il semplice ''sistema di rappresentazione cartografica'' ''risulta di un'evidenza senza pari'', evitando dannose''ogni sovrapposizionidannosa sovrapposizione di fenomeni'', che possonopuò ingenerare confusioni, ed armonizzando ''tinte, segni convenzionali, tinte,e diciture''. MoltoIn ampiaparticolare molto utile è l'utilizzo sistematico della [[carta tematica]] ed è introdotto per la prima volta nella tav. 27 sull'emigrazione un [[diagramma a torta]], che sarà poi utilizzato molto frequentemente nelle pubblicazioni del De Agostini, ''Metodico'' compreso. Ampia è la rappresentazione dell'Europa, ''che gode tuttora della più grande importanza dal punto di vista politico-economico'', e per ovvie ragioni, data la destinazione dell'atlante, ''ancor più particolareggiata è l'illustrazione dell' Italia'' (19 carte e cartine).
=== Il ''Grande Atlante Geografico'' del [[1922]]: ragioni e caratteristiche dell'opera ===
Primo in Italia di tale ampiezza, il ''Grande Atlante Geografico'' del [[1922]], di geografia fisica, politica ed economica,<ref>102 tavole di geografia politica, fisica ed economica con duecentocinquanta carte, cartine, indice dei nomi, e con testi esplicativi in fondo alle tavole.</ref> dimostra la capacità di Visintin, che ne era ben consapevole, di coniugare la tradizione scientifico-naturalistica tedesca con quella umanistica italiana al fine di produrre un'opera destinatautile allo studio di livello superiore, all'interpretazione geografica del territorio e non più alla semplice consultazione politica e toponomastica, prevalente in Europa e negli atlanti tedeschi.<ref>Stieler, nonAndree, esclusoDebes, l'Times Atlas, Vivien.</ref> L''[[Atlanteadozione Stieler]]'massiccia di carte al contempo fisiche e politiche, riguardanti aree geografiche e stati, l'utilizzo abbondante e preciso degli indici, la facile accessibilità della struttura generale logicamente coordinata rendevano agevole la consultazione dei dati e lo studio del territorio facendo interagire elementi fisici, antropici, economici, regionali e generali. Il ''Grande Atlante'' vuolevoleva ''dare una visione dell'attività umana, mostrando dapprima il suolo in cui si esplica, poi i fattori svariati che la influenzano e infine i risultati che ne derivano, e che si manifestano nel campo della produzione, dei commerci, delle comunicazioni''.<ref name=V1926 >cfrCfr. {{cita|Visintin ''Appunti di critica cartografica''1926}}.</ref>.
I progressi italiani, di cui era prova il ''Grande Atlante'', testimoniati dal successo ottenuto in Sudamerica, Spagna e Portogallo, avevano portato l'Italia a gareggiare con Germania, Francia, Inghilterra per una specie di monopolio nella cartografia, nonostante che l'Italia avesse ''di fatto, un posto più che secondario'' per la cultura geografica.<ref>cfrCfr. ''Appunti di critica cartografica'' del{{cita|Visintin 1926, edito nella rivista ''La Geografia''}}, in cui il Visintinl'autore discute i giudizi stranieri sul ''Grande Atlante'', in particolare di E. Romer dell'Università di Leopoli per le proiezioni, di W.L.G. Joerg, e le tesi di Eckert, che invita a contemplare l'insieme al di là delle singole carte. EgliVisintin esplicita e confronta le soluzioni adottate nelle due prime redazioni, per numero dei nomi, scala, rappresentazione del terreno, fonti ed invita ad andare alla sostanza delle cosa ed a non fermarsi alle apparenze per comprendere a pieno la portata storica innovatrice del ''Grande Atlante''.</ref>.
Edito in diecimila copie già quasi tutte prenotate prima di uscire, era frutto della collaborazione con il vulcanologo e sismologo [[Mario Baratta]], professore all'[[Università di Pavia]] ed aderente fin dalla prim'ora ai [[Fasci italiani di combattimento|Fasci]] secondo una concezioneun'ideologia estranea al Visintin<ref>indisciplinatoIndisciplinato, non si presentò mai, nonostante le cartoline precetto, alle per lui superficiali conferenze del sabato fascista.</ref> che per di piùvista erala statosua cittadinoformazione austro-ungaricopregressa combattentee nelladato primail guerrasuo mondialeiter.
Egli aveva saputo individuare la necessità, nata dalla [[prima guerra mondiale]], della creazione ''ex novo'' di un [[atlante (libro)|atlante]] per l'appunto di respiro "mondiale", dato che era profondamente mutato lo scenario internazionale. Il nuovo atlante, edito sotto l'auspicio del ''Ministero per l'Industria e Commercio'' e della ''Reale Società Geografica Italiana'',<ref>cfrCfr. il frontespizio.</ref>, fu il primo di tale ampiezza ad essere tutto di produzione ed elaborazione italiana. Infatti quello del [[Touring Club Italiano]], l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Atlante Internazionale'', fu del [[1927]].
=== Ragioni del successo ===
Nel progetto del suo ideatore l'atlante doveva facilitare i più vasti rapporti commerciali, che Visintin auspicava potessero essere sviluppati dall'Italia nella nuova atmosfera di pace:. daDa qui<ref>cfrCfr. la ''Presentazione'' dell'atlante, evidentemente del Visintin.</ref> una delle più importanti novità dell'atlante, e cioè la ricca sezione economica su agricoltura, industria, trasporti, produzione, materie prime, rotte commerciali, condotta mediante una serie di cartogrammi, che, con semplici esami comparativi, permettevano di chiarire i rapporti in essere fra regioni e fatti economici. Tale sezione diede poi origine ad importantissimiagli atlanti speciali.
La leggibilità, l'evidenza dei fenomeni, la precisione della rappresentazione del territorio, l'eleganza del colore, la scelta opportuna delle proiezioni,<ref>perPer la discussione della scelta cfr. in ''Appunti{{cita|Visintin di critica cartografica''1926}} cit. la spiegazione della scelta delle proiezioni nei confronti del prof. Romer, dell'Università di [[Leopoli]].</ref>, della [[scala di rappresentazione|scala]], il taglio delle tavole, la scelta dei toponimi e della loro scrittura dimostrano che il risultato auspicato era stato già allora pienamente raggiunto; queste caratteristiche, che facevano apprezzare l'atlante italiano in confronto a quelli europei<ref>cfr. ''Appuntiname= diV1926 critica cartografica'' cit.</ref>, anche successivamente vennero conservate dagli atlanti di Visintin. ''Gli anni di Giovanni De Agostini sembrano lontani'' nel tempo, se non nello spirito.<ref>cfrCfr. {{cita|Cicala cit}}.</ref>
Data l'entità dell'opera, la rapidità con cui era stata redatta, la preparazione di partenza delle maestranze poco adeguata alle nuove esigenze,<ref>perPer liberarsi dalle maestranze tedesche era stata istituita all' Istituto De Agostini da [[Giovanni De Agostini]] una '''"scuola di cartografia'''", in cui il Visintin continuò ad insegnare.</ref>, quello raggiunto con il ''Grande Atlante'' era un risultato quasi miracoloso. Nella nota introduttiva questo fatto viene messo in evidenza, assieme alla considerazione che già ''a priori'' l'impegno profuso nell'opera si può capire dall'uso di un supporto cartaceo speciale reso necessario dai quattordici colori usati nella stampa e dalle quattordici passate nelle macchine, dalla piegatura introdotta nelle carte più ampie. Il faticoso lavoro, con la responsabilità che comportava, costò al Visintin una forma di esaurimento subito curato nelle lunghe passeggiate della villeggiatura con la famiglia sull'Altopiano del [[Renon]]. I proprietari Cesare Rossi e Marco Boroli ne dedicarono una copia ''Al prof. Visintin con riconoscenza e con tutto l'affetto dell'animo nostro''.<ref>cfrCfr. il volume nell'Archivio Visintin.</ref>.
=== Le novità delle successive edizioni del ''Grande Atlante Geografico'' ===
All'edizione del [[1922]], accompagnata presto da un supplemento a testimoniarne il successo, erano seguite le edizioni del [[1925]] e del [[1927]]. Nella seconda edizione erano state sostituite carte in [[proiezione di Bonne]] con carte nella [[proiezione azimutale equivalente di Lambert]] e nella proiezione cilindrica trasversale di [[Johann Heinrich Lambert|Lambert]], nonostante il costo notevolissimo dei lavori litografici. Rispetto all'edizione del '22 erano state ampliate le sezioni di Europa e Nord America a scapito dell'America meridionale ed era stata inserita con più evidenza la parte economica.
La terza edizione, corredata di una trattazione geograficafisico-politico-economica posta sul rovescio delledi ogni tavoletavola, fu particolarmente elogiata anche dal ''Ministro dell'Economia Nazionale''<ref name=lettera >cfrCfr. lettera riportata come introduzione all'opera.</ref> e da lui considerata ''largamente apprezzabile non soltanto per la parte fisica e politica, ma anche e soprattutto nei riguardi della parte economica esposta con organicità di criteri e larghezza di vedute''<ref>cfr. name=lettera citata</ref>. Il Ministro sottolineasottolineava la rispondenza dell'opera agli scopi culturali prefissati e ne mettemetteva in evidenza la ''ricchezza di notizie, di cartine, di grafici e di dati statistici''.<ref>vedi lettera citata</ref>. Molto attenta l'analisi tecnica di [[Riccardo Riccardi]]<ref>cfr. recensione in Boll. della Soc. Geo. It. cit. pp. 306 e sgg.</ref><ref>che sottolinea l'oculatezza nella scelta delle proiezioni, in particolare l'equivalente ellittica di Eckert e la sinusoidale equivalente di Eckert, confrontate con la [[Mollweide]], e di altre usate in zone più limitate, e della scala, del metodo di rappresentazione del terreno, dell'abbondanza delle cartine di dettaglio, della misura equilibrata dei nomi, della caratteristica distintiva di avere 40 tavole di geografia economica accanto alle carte fisico-politiche</ref>. Qualche sua osservazione non infirma il giudizio positivo, perché Riccardi afferma che l'opera ''nel complesso fa grandemente onore alla cartografia italiana per l'originalità, l'organicità, l'esattezza scientifica e per l'ottima esecuzione tecnica delle carte''<ref>interessante il confronto con i giudizi fortemente negativi riportati nella successiva recensione del quasi coevo ''Atlante Universale'' edito dalle ''Istituto Italiano d'Arti Grafiche'' di Bergamo</ref>. Molto elogiative anche le recensioni straniere di Max Eckert, Fr. Leyden, Paul Girardin<ref>rispettivamente in ''Geographische Zeitschrift'', 1928, fasc.3, pp.180 e segg.;''Zeitschrift der Gesellschaft für Erdkunde zu Berlin'', 1927, 7-8 pg.443-44;, ''La Géographie'' organo della Società geografica di Parigi, fasc. di luglio-agosto, 1927, riportate, in traduzione le due prime, nella rivista ''La geografia'' 1928, N. 1-4, pp. 140-143</ref>. Eckert in particolare apprezza la novità del collegamento (tav. 21) fra etnografia e forme economiche e segnala la capacità di prendere il meglio della scuola inglese (''razionale impostazione esteriore e severo contenuto scientifico'') e della tradizione tedesca (incisione dei nomi).
Molto attenta l'analisi tecnica di [[Riccardo Riccardi]].<ref>cfr. {{cita|Riccardi 1927}}.</ref><ref>che sottolinea l'oculatezza nella scelta delle proiezioni, in particolare l'equivalente ellittica di Eckert e la sinusoidale equivalente di Eckert, confrontate con la [[proiezione di Mollweide|Mollweide]], e di altre usate in zone più limitate, e della scala, del metodo di rappresentazione del terreno, dell'abbondanza delle cartine di dettaglio, della misura equilibrata dei nomi, della caratteristica distintiva di avere 40 tavole di geografia economica accanto alle carte fisico-politiche.</ref> Qualche sua osservazione non infirma il giudizio largamente positivo, perché Riccardi afferma che l'opera ''nel complesso fa grandemente onore alla cartografia italiana per l'originalità, l'organicità, l'esattezza scientifica e per l'ottima esecuzione tecnica delle carte''.<ref>interessante il confronto con i giudizi fortemente negativi riportati nella successiva recensione del quasi coevo ''Atlante Universale'' edito dalle ''Istituto Italiano d'Arti Grafiche'' di Bergamo.</ref> Molto elogiative anche le recensioni straniere di [[Max Eckert]], [[Fr. Leyden]], [[Paul Girardin]].<ref>Rispettivamente in ''Geographische Zeitschrift'', 1928, fasc. 3, pp. 180 e ss.; in ''Zeitschrift der Gesellschaft für Erdkunde zu Berlin'', 1927, 7-8 pp. 443-444; in ''La Géographie'', organo della Società geografica di Parigi, fasc. di luglio-agosto, 1927, riportate, in traduzione nella rivista ''La geografia'' 1928, nn. 1-4, pp. 140-143.</ref>
===L'edizione del [[1938]]=== ▼
Eckert in particolare apprezza la novità del collegamento (tav. 21) fra etnografia e forme economiche e segnala la capacità di prendere il meglio sia della scuola inglese (''razionale impostazione esteriore e severo contenuto scientifico'') sia della tradizione tedesca (incisione dei nomi). Molto elogiativo il confronto con gli atlanti tedeschi di pari mole: ''giova riconoscere che esso rappresenta il vero Atlante da studio, quale manca ancora alla letteratura cartografica tedesca''. Leyden a sua volta sostiene che ''l'Atlante viene a porsi fra gli atlanti di importanza internazionale''. Ne analizza le tavole (salite da 131 a 147, a beneficio dei continenti extraeuropei) ''di grande chiarezza ed evidenza'', e considera impossibile ''recensire brevemente il testo, enormemente copioso'', che le accompagna. Apprezza inoltre la sostituzione della proiezione di Eckert a quella di Mercatore ove non fosse indispensabile l'equivalenza .Con compiacimento ed orgoglio l'autore ne accolse il successo che segnava l'affermazione della cartografia italiana nel mondo.
Deceduto [[Mario Baratta]] nel 1935, ne fu mantenuto ancora il nome.<ref>''tutto in questo caso è frutto del Visintin, che con questa opera si mette nel novero, in verità non numeroso, dei cartografi mondiali più quotati'' osserva Landini nella sua recensione cit. pag. 306</ref>. Fu aggiunta una sezione storica di Plinio Fraccaro, che con Visintin fu invitato a presentare l'opera in Italia e in Vaticano<ref>Visintin e Fraccaro, firmatario del ''Manifesto [[Croce]]'' del 1925 e convinto che "come la storia insegna, i dittatori fanno sempre la guerra", furono ad esempio invitati a presentare l'atlante a [[Benito Mussolini|Mussolini]], ed il solo Fraccaro fu oggetto dell'interesse di questi, che, tutto preso dalla questione della razza, lo sottopose ad un fuoco di fila di domande sull'impatto della discesa dei [[Longobardi]] in Italia sulla purezza della razza latina. Diverso in altra occasione l'atteggiamento di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], che era apparso molto preparato nelle domande ed accogliente anche nei confronti di Massano che materialmente portava gli atlanti, certo di non essere ammesso alla presenza del re e quindi vestito in modo non consono all'occasione. Al Visintin, che aveva noleggiato l'abito di rito a Roma, toccò di trovare nella tasca un fazzoletto dimenticato, e perciò si dotò poi di tutti gli abiti necessari per le varie occasioni, pur protestando a volte vigorosamente con la moglie che gli pareva di sembrare un pagliaccio</ref>. L'atlante ''si asside tra le più insigni opere del genere'' e segue ''una via del tutto sua, inconfondibile''<ref>cfr. recensione di Landini cit. p. 305</ref>. Nella parte posteriore delle tavole è presente, come nella terza edizione e nella sezione storica, un'ampia ed aggiornata sezione teorico-descrittiva. ▼
▲===L'edizione del [[1938 ]]===
▲Deceduto [[Mario Baratta]] nel 1935, ne fu mantenuto ancora il nome.<ref>''tutto in questo caso è frutto del Visintin, che con questa opera si mette nel novero, in verità non numeroso, dei cartografi mondiali più quotati'' osserva {{cita|Landini nella sua recensione |a cit. pagp. 306 |Landini 1939}}.</ref> . Fu aggiunta una sezione storica di [[Plinio Fraccaro ]], che con Visintin fu invitato a presentare l'opera in Italia e in Vaticano .<ref>Visintin e Fraccaro, firmatario del ''Manifesto [[Croce]]'' del 1925 e convinto che "come la storia insegna, i dittatori fanno sempre la guerra", furono ad esempio invitati a presentare l'atlante a [[Benito Mussolini|Mussolini]], ed il solo Fraccaro fu oggetto dell'interesse di questi, che, tutto preso dalla questione della razza, lo sottopose ad un fuoco di fila di domande sull'impatto della discesa dei [[Longobardi]] in Italia sulla purezza della razza latina. Diverso in altra occasione l'atteggiamento di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], che era apparso molto preparato nelle domande ed accogliente anche nei confronti di Massano che materialmente portava gli atlanti, certo di non essere ammesso alla presenza del re e quindi vestito in modo non consono all'occasione. Al Visintin, che aveva noleggiato l'abito di rito a Roma, toccò di trovare nella tasca un fazzoletto dimenticato, e perciò si dotò poi di tutti gli abiti necessari per le varie occasioni, pur protestando a volte vigorosamente con la moglie che gli pareva di sembrare un pagliaccio .</ref> . L'atlante ''si asside tra le più insigni opere del genere'' e segue ''una via del tutto sua, inconfondibile'' .<ref> cfr. recensione di {{cita|Landini cit. 1939|p. 305 }}.</ref> . Nella parte posteriore delle tavole è presente, come nella terza edizione e nella sezione storica, un'ampia ed aggiornata sezione teorico-descrittiva . Fu introdotto in talune edizioni del periodo di guerra un sistema di rilegatora che permatteva di sostituire le tavole nel caso che venissero superate dagli eventi.
=== La quinta edizione ===
Il ''Grande atlante'' del [[1959]]<ref>astronomiaAstronomia, geologia, geografia fisica, geografia politica, geografia economica, climatologia, demografia, piani di città, indice di centomila nomi.</ref> è del tutto nuovo<ref>cfrCfr. [[Piero {{cita|Landini]], articolo cit1958|p. su Luigi Visintin p537}}.537</ref> e vuole celebrare il cinquantenario dell'attività novarese dell'Istituto. Posteriore all'istituzione del [[Mercato europeo comune]] (MEC) e di alcuni organismi europei si propone di avere respiro più decisamente europeo.
Senza più testo ma ricco di istogrammi, diagrammi, grafici di ogni genere e di numerose carte tematiche, è frutto di un lungo lavoro da parte di Luigi Visintin, che purtroppo non ne vide la pubblicazione<ref>ci stava lavorando anche durante il ricovero ospedaliero per l'[[influenza asiatica]] che lo portò alla morte</ref>. Vi collaborarono [[Herbert Bayer]] per la presentazione grafica, ed [[Umberto Bonapace]] per la parte scientifica.<ref>vediVedi in proposito {{cita|Motta cit2001|p. pag26}}. 26</ref>. Trae vantaggio dall'esperienza degli ultimi atlanti, per l'Italia<ref>il ''Geopolitico Universale'' in specie</ref> e per l'estero, anche nella scelta rinnovata delle proiezioni. cartografiche (es. [[proiezione cartografica]] Goode, particolarmente adatta a rappresentare i fenomeni economici)<ref>cfrCfr. tavole 22-42 con 60 carte economiche nuove di [[geografia]] mondiale.</ref><ref>bellaNotevole la tavola 17 su cavi sottomarini e stazioni climatologiche dell'Oceano Atlantico, già presente nel Golmanns come tav. 30.</ref>. Con cinquecentocinquantasei cartine economiche era ''studiato in funzione di una più larga comprensione dell'interdipendenza dei fenomeni economici''.<ref>cfrCfr. la presentazione dell'opera.</ref>.
Anche quest'opera, ''coronamento di una nobilissima vita d'uomo e di scienziato''<ref>vediVedi la presentazione dell'opera</ref>, ebbe ''ampi ed unanimi consensi''.<ref>cfrCfr. l'introduzione alla sesta edizione dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Atlante'' [[1966]].</ref>. A conferma di ciò nel [[1965]] <nowiki>l{{'</nowiki>}}''International Atlas'' dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Encyclopedia Britannica'' portava 117 tavole novaresi.<ref>cfrCfr. prefazione pag.la ''Prefazione''; {{cita|Motta cit. pag2001|p. 26}}, dove Motta ricorda anche ''La Terra'' del 1965-1966, ''La Tierra'' del 1967, il ''Theatrum Orbis Terrarum'' del 1958 per l'IMI.</ref>.
=== ''L'Atlante Storico'' ===
Grande successo ebbe pure l’l{{'}}''Atlante Storico'', diffuso in varie vesti e con ristampe in Italia ed all'estero<ref>[[Spagna]], paesi sudamericani, [[Francia]], cfr. bibliografia.</ref>. La necessità di creare un atlante storico '''in italiano''' per l'Italia che rispondesse ai postulati della scienza moderna<ref>cfrCfr.{{cita libro|autore=[[Giuseppe Dalla Vedova]], ''|capitolo=Sulla preparazione e pubblicazione di un grande atlante storico d'Italia'', in ''|titolo=Scritti geografici'' |pp. =259-265|url=https://archive.org/stream/dalla-vedova-scritti-geografici/DallaVedovaScrittiGeografici_djvu.txt|via=''archive.org''|accesso=2025-08-25}} Dalla Vedova sottolinea l'abbondanza di materiale per l'evo antico e la carenza per il [[Medioevo]]. Propone l'elaborazione di un ''repertorio'' di argomenti.</ref> era stata largamente dibattuta nei primi congressi storici e geografici, in cui era stata sottolineata la difficoltà dell'impresa e si era cercato di procedere ad un primo progetto.<ref>[[Olinto Marinelli]] e [[Leonardo Ricci (geografo)|Leonardo Ricci]] elaborarono l{{'}}''Atlante storico con testo illustrativo'', Albrighi, Segati & C. editori ricorrendo a svariate fonti oltre che agli atlanti storici stranieri ormai classici, come Kiepert, Sieglin, Spruner-Menke, Schrader, Sroysen, Vidal-La Blache. Essi privilegiarono decisamente, dandogli molto più spazio, il testo rispetto alle carte geografiche.</ref>
Nell'Atlante De Agostini, del Visintin era per intero il fascicolo terzo, ''Evo moderno'', elaborato nel 22-23.<ref>Nella sovracoperta della rivista ''La Geografia'' del [[1923]] (fasc. 2-3) e nel Calendario Atlante dell{{'}}anno successivo è reclamizzato l{{'}}''Evo Moderno'' con l'elenco delle tavole (20), mentre è annunciato come novità l{{'}}''Evo Antico'', attribuito a Baratta e Fraccaro, di 24 tavole.</ref> L{{'}}''Atlante Storico'' era il naturale complemento dell{{'}}''Atlante Metodico'', di cui l{{'}}''Atlante Storico'' riprendeva impianto generale e caratteri fondamentali.<ref>Più avanti riportò per es. sul rovescio delle carte una spiegazione sintetica del contenuto.</ref>
Si trattava di un atlante per la scuola e doveva contribuire alla studio della storia italiana. Perciò fu improntato a sobrietà e il ''nucleo principale delle tavole fu dedicato alla illustrazione dell{{'}}Italia nelle varie epoche dell'Evo Moderno. In queste carte fu esteso il colore a campitura a tutto'' il paese, mentre gli stati confinanti sono limitati ''mediante nastrini di colore''.<ref>Cfr. la prefazione della prima edizione in cui l'autore sottolinea per sommi capi intenzioni e caratteri dell'opera.</ref>
Il secondo nucleo di tavole è dedicato all'Europa e vi sono tavole più diffuse sugli stati ''teatro di grandi avvenimenti''. Il terzo nucleo riguarda tutta la superficie terrestre con particolare riguardo a scoperte, colonizzazione, formazione degli Stati Uniti, esplorazione italiana in Africa.
L{{'}}''Atlante Storico'', improntato a criteri moderni e tutto a colori, era notevole per scelta degli argomenti delle tavole, per l'eleganza della rappresentazione cartografica, la chiarezza dei dettagli, sia pur nella sinteticità delle carte. Successivasmente l'opera fu a più riprese aggiornata.<ref>Fu inserita ad esempio la [[seconda guerra mondiale]] e nel 1974 [[Federico Curato]] vi mise mano per la parte contemporanea (guerra del Vietnam, Corea, conflitto arabo-israeliano), e furono aggiunte delle foto per illustrare la serie di fattori alla base della realtà umana.</ref> Nel [[1938]], come si è detto, una sezione storica tratta da questo atlante fu inserita nel ''Grande Atlante''. Numerose e diversificate furono le edizioni per le scuole.
Del Visintin era per intero il fascicolo terzo<ref>''Evo moderno'' del prof. Luigi Visintin</ref>, che aveva il suo naturale compimento negli atlanti geografici, di cui nell'atlante storico erano ripresi impianto generale e caratteri fondamentali, come la consuetudine di riportare sul rovescio delle carte una spiegazione sintetica del contenuto. Nella sovracoperta della rivista ''La Geografia'' del [[1923]] (fasc. 2-3) figura l<nowiki>'</nowiki>''Evo Moderno'' con l'elenco delle tavole (20), mentre è annunciato come novità l<nowiki>'</nowiki>''Evo Antico'', attribuito a Baratta e Fraccaro.<ref>di 24 tavole</ref><ref>altrettanto avviene nel Calendario Atlante dell'anno successivo</ref>.
E per le scuole furono le numerose carte murali, anche storiche (tre), molto riuscite per la visibilità da lontano specie nella nuova serie elaborata a partire dal '34.
Anche l<nowiki>'</nowiki> ''Atlante Storico'' era notevole per scelta degli argomenti, eleganza della rappresentazione cartografica, chiarezza dei dettagli, sia pur nella sinteticità delle carte, tranne che per alcuni temi, quali la [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]]. Si trattava di un atlante di studio. Numerose e diversificate furono le edizioni per le scuole. Nel [[1938]], come si è detto, una sezione storica fu inserita nel ''Grande Atlante''.
== La produzione italiana per la Germania: il ''Goldmanns GrosserGroßer Weltatlas'' ==
Questo grande atlante,<ref>cfr. in Google sotto la voce {{cita|''Goldmanns GrosserGroßer Weltatlas''}}.</ref>, ''Die Umwelt des Menschen'', edito da Goldmann nel [[1955]] a Monaco, a Vienna ed in Svizzera, più volte aggiornato e ristampato, anche in un'edizione minore forse anche più diffusa.<ref>''Goldmanns Handatlas'', di 92 tavole, del prof. dott. Luigi Visintin e di [[Wilhelm Goldmann]]. Cfr. le prefazioni di Goldmann e Visintin.</ref> trattava astronomia, geologia, geografia, climatologia, antropogeografia, economia.<ref>''Astronomie, Geologie, Geographie, Klimakunde, Wirtschaft, Bevölkerungskunde''.</ref>. Era frutto della collaborazione del Visintin per la parte cartografica, di [[Herbert Bayer]], un artista famoso soprattutto come grafico del [[Bauhaus]], per l'iconografia, di [[Wilhelm Goldmann]] per i testi, dell'Istituto Geografico [[De Agostini]] per la stampa.<ref>''Herausgegeben von Professor L. Visintin, Herbert Bayer und Wilhelm Goldmann''.</ref>.
Visintin nella sua introduzione ricapitolava i criteri a cui si era attenuto ed assicurava di avere aggiornato le sue carte al giorno precedente alla stampa. Aveva voluto produrre, con i suoi due coautori, un atlante ''possibilmente completo, all'altezza delle esigenze scientifiche, funzionale e pratico per chi lo utilizza''<ref name="ReferenceA">cfrCfr. l'introduzione di Luigi Visintin.</ref>. Ben consapevole che in questo caso l'Italia si misurava ancor più con una tradizione scientifica quasi insuperabile, quella tedesca, si augurava che l'atlante in questione fosse ''degno degli altri atlanti tedeschi che l'avevano preceduto''<ref name="ReferenceA"/> e che erano stati utilizzati in Italia prima dei suoi.<ref>Ad es. Dr. Fr. M. Pasanisi, ''Atlante scolastico metodico'' del 1899, stampato a Roma dalla Società Editrice Dante Alighieri, che seguiva del tutto i criteri dell'Istituto Geografico [[Justus Perthes]] di [[Gotha]] negli atlanti di [[Sydow-Wagner]], su cui Visintin aveva studiato, e del Dr. R. LűddeckeLüddecke (le carte, anche quelle italiane aggiunte dal Pasanisi, sono infatti marcate Gotha, Justus Perthes); oppure ''Grande Atlante Geografico'' di [[Adolf Stieler]], ridotto ad uso degli Italiani da [[Bruzzo G.]] ed edito a [[Gotha]] nel [[1912]], farraginoso per l'eccessivo numero dei toponimi e poco evidente nella presentazione dei rilievi per l'uso del solo rado tratteggio.</ref>. Se con modestia Visintin si diceva pronto ad ascoltare i suggerimenti dei lettori, l'editore di [[Monaco di Baviera|Monaco]] nel risvolto di sovracoperta riconosceva l'entità dell'opera svolta ed affermava non senza fondamento che ''In jedem Jahrzehnt erscheinen nur wenige so grosszügigegroßzügige und aussergewöhnlicheaußergewöhnliche Werke wie Goldmanns GrosserGroßer Weltatlas''.<ref>cfrCfr. il risvolto di sovracopertasovraccoperta: ''"in ogni secolo appaiono solo poche opere così grandi ed eccezionali'' come il Grande Atlante Mondiale di Goldmann".</ref>.
Era un'ulteriore dimostrazione che Visintin non aveva solo pienamente realizzato il programma del fondatore dell'Istituto [[Giovanni De Agostini]],<ref>cfr. sua lettera d'intenti</ref>, ma era andato oltre sia nelle opere degli [[Anni 1920|anni venti]] sia con le ulteriori innovazioni introdotte negli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Esse erano state molto apprezzate nel ''XVI Congresso Geografico Italiano'' di [[Padova]]-[[Venezia]] del [[1954]], dove vennero ammirati due grossi atlanti, uno in lingua tedesca per un editore di [[Zurigo]] e l'altro in inglese (WORLD GEO-GRAPHIC ATLAS) in collaborazione con ''Rand Mac Nally''<ref>editoreEditore dal 1922 del ''Goode's Schhool Atlas Phisycal, Political, and Economic'' di [[John Paul Goode]], aggiornato nel 1949 da [[Edward B. Espenshade]], frutto della collaborazione con altri otto studiosi ed esperti in vari settori.</ref> di [[Chicago]] per la ''Container Corporation of America''.<ref>cfrCfr. in [[Flickr]] sotto la voce Bayer.</ref>, per la redazione del quale era iniziata la collaborazione con [[Herbert Bayer]]<ref>cfr. elenco delle opere e {{cita|''Storia dell'Istituto Geografico De Agostini'' della [[Fondazione Achille e Giulia Boroli]] a pag|p. 123}}.</ref>. In seguito a quest'ultimo atlante, in cui balzava all'occhio la differenza fra la sezione internazionale fatta a Novara e le carte americane, Visintin era stato invitato a trasferirsi negli [[Stati Uniti]], ma non volle abbandonare l'Italia. Bayer (Aspen 1953) ne dedicava una copia al prof. Visintin: ''Für Professor Visintin, zürzur ErinnerungsErinnerung an unsere erfreülicheerfreuliche zusammen ArbeitZusammenarbeit und in Dankbarkeit für ihre grossegroße HielfeHilfe an diesem Buch.''.<ref>''a ricordo della nostra felice collaborazione e con gratitudine per il suo grande aiuto a questo libro'', cfr. copia nell'Archivio Visintin; la collaborazione non era in realtà stata sempre facilissima per Visintin, teso a salvaguardare la scientificità dell'opera di fronte agli interessi prevalentemente artistici di Bayer.</ref>
Era introdotto in questi atlanti l'uso della proiezione cartografica ''Goode''.
== Altre opere fra le più note e significative ==
[[File:Visintin in una foto di famiglia.Jpg|thumb|Visintin in una foto di famiglia]]
=== Il ''[[Calendario Atlante De Agostini]]'' ===
La produzione che ebbe più successo, quella a cui il professore ''tedesco'', come era per antonomasia chiamato, era più affezionato, era il ''[[Calendario Atlante De Agostini]]'', il libretto rosso in formato tascabile che ''compilava di persona con cura attenta e di cui fece un originale, completo e prezioso annuario geografico economico'',<ref name=Bonapace1958 >[[Umberto {{cita|Bonapace]] nell'opuscolo citato dell'Istituto Geografico De Agostini1958}}.</ref>, aggiornandone anno per anno, sulla base di pubblicazioni ufficiali e di fonti elaborate da enti dei paesi del mondo, sia la parte generale sia le sezioni dedicate singolarmente a tutti gli stati.
Lo considerava biglietto da visita suo e della casa editrice e lo chiamava affettuosamente ''Calendarietto'' per ricordare come era alle origini, appunto poco più di un calendario con qualche carta e statistica. I.B.F. Kormoss<ref>op{{cita|Kormoss|p. cit8}}. pag. 8</ref> ne auspicava l'edizione in altre lingue, oltre a quella francese, elogiandolo per la ''ricchezza incomparabile dei dati geografici e statistici'', per il formato indovinato e per il prezzo economico. Fu pubblicato in tedesco, francese, spagnolo, portoghese, ebraico, con il titolo di ''Annuario'', di ''Enciclopedia Geografica'' o di ''Atlante''.<ref>cfrCfr. voce di Wikipedia sul ''Calendario Atlante'' ele edizioni francese e spagnola nel sottostante elenco delle opere.</ref>.
Anche oggi può essere molto utile il confronto fra le varie annate e fra le redazioni nelle varie lingue per la ricostruzione storica dei mutamenti nella carta geografica mondiale, in particolare nelle colonie. Del resto, come si può vedere nell'elenco sottostante, anche altre opere ebbero numerose edizioni in spagnolo, portoghese, francese, sloveno, e furono edite per [[America Latina]], [[America del Nord|Nord America]], [[Francia]], [[Spagna]], paesi dei [[Penisola balcanica|Balcani]].
=== Opere di studio e di consultazione, didattiche (''Metodico'' e ''Moderno'') ed economiche ===
Ebbe vivo il senso delle esigenze della scuola,<ref>[[Umberto Bonapace]]name=Bonapace1958 nell'opuscolo dell'Istituto Geografico De Agostini citato</ref>, come evidenziano sia il testo teorico di ''Geografia generale'', sia le carte murali e di consultazione, i planisferi, i globi, le carte mute, sia, in particolare, gli atlanti scolastici italiani e stranieri, quali, per l'Italia, il ''Moderno'' e, soprattutto il ''Metodico'', ''atlas moderne, avec un plan didactique excellent'',<ref>"atlanteAtlante moderno, con un piano didattico eccellente", cfr, I.B.F. {{cita|Kormoss op|p. cit27}}. p.27</ref>, totalmente ideato dal Visintin, sempre attento a scuola e didattica, come strumento di lavoro e raccolta di documenti, corredato di carte semplici e chiare sia fisiche che politiche, di carte speciali, di indici e, interessante novità, di numerose fotografie sul verso delle tavole. L'emblema grafico venne ideato da [[Giovanni Mataloni]], allora celebre disegnatore,<ref>cfr. Dizionario biografico degli italiani {{cita|DBI|vol.72 (2008)}}.</ref>, intorno al '331933 e rappresenta Atlante che tiene sulle spalle il mondo. Notevole anche una ''felicissima novità'', i testi e gli atlantini per le elementari, ''ricchi di carte semplicissime, ben disegnate, nitide''.<ref>cfrCfr. A.A.V.V.,'{{cita libro|titolo=Il libro per la scuola tra idealismo e fascismo''|autore1=Anna reperibileAscenzi|autore2=Roberto ancheSani|editore=Vita ine GooglePensiero|anno=2005|isbn=883431185X|url=https://books.google.it/books/about/Il_libro_per_la_scuola_tra_idealismo_e_f.html?id=A7B7PxAVvwcC&redir_esc=y}}</ref> Particolarmente indovinato l{{'}}''Albo-atlante di geografia per la 4ª classe elementare'' edito nel [[1928]] (testo, letture, fotografie, carte geografiche).
Quanto al ''Piccolo atlante della produzione e dei commerci'' I.B.F. Kormoss lo definisce ''oeuvrageœuvrage unique dans son genre et très riche d'einseignementenseignement'',<ref>"Opera unica nel suo genere e molto ricca di insegnamenti", {{cita|Kormoss|pp. 27-28}}.</ref>, che contiene unicamente carte economiche ''limitées à l'agricolture et à l'industrie''<ref>pag. 28 "limitate all'agricoltura ed all'industria", {{cita|Kormoss|p. 28}}.</ref> con ''présentation claire et convenable, parfois un peu chargée de noms (Italie, France)''.<ref>"una presentazione chiara e conveniente... talvolta un po' troppo carica di nomi (Italia, Francia)", pag{{cita|Kormoss|p. 28}}.</ref>. ''Réuni au Calendario ou à l'Atlante metodico, il rendra des services encore plus utiles''.<ref>pag. 28,"Collegato al Calendario ed all'Atlante metodico, renderà servizi ancora più utili", {{cita|Kormoss|p. 28}}.</ref>.
All'agricoltura, con l'apporto dell'enologo [[Arturo Marescalchi]], che fu deputato e poi senatore, e dal '291929 al '351935 sottosegretario all'Agricoltura, fu dedicato l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Atlante agricolo dell'Italia fascista'' (92 carte, elenco dei comprensori di bonifica, 145 grafici, [[grafico a torta]] compreso, che riassumono la situazione mondiale in confronto all'Italia), ormai di interesse storico. La copertina, color seppia, raffigura un albero con una vanga in primo piano e, sullo sfondo, un acquedotto romano e la fondazione di una città con un torrione ed un vulcano.
=== Opere divulgative ===
Si preoccupò della divulgazione del sapere geografico, che considerava in Italia troppo poco coltivato anche e soprattutto nella scuola, e cercò di farlo capire nei ''Congressi Geografici Italiani''. Anche per questo scrisse una serie di articoli, per la verità abbastanza specialistici, sulla rivista ''La geografia''. A partire dal periodo di stasi della [[seconda guerra mondiale]], si dedicò ad una grande opera di nuovo tipo, di divulgazione ma di alto livello scientifico, quale è ''Continenti e paesi - Geografia illustrata del mondo moderno'' del [[1952]]. Essa, ristampata a varie riprese e pubblicata anche in lingua francese ed in lingua spagnola, contiene un ampio testo riguardante tutte le parti del mondo, ottanta tavole cartografiche e numerose illustrazioni. ''Continenti e paesi'' proseguiva del resto un lavoro pubblicato nel 1949, l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Atlante geopolitico univarsale'', di formato medio, che, oltre alle 210 tavole, conteneva, sulla scorta del suo corso per licei ed istituti magistrali, 384 pagine di testo sulla Geografia Generale (nozioni propedeutiche), e sulla Geografia Regionale (Continenti, regioni e stati del mondo).
=== Geografia e cartografia in alcuni atlanti ===
Quello cartografico era un lavoro molto complesso, che venne facilitato più tardi, dopo la morte di Luigi Visintin, da nuovi strumenti quali riprese satellitari e uso dei computer. Questi strumenti peraltro necessitano, da parte dalla mente del geografo, di un'opera prioritaria di razionalizzazione e di astrazione riguardo ai fenomeni (antropici, fisici, climatici, economici ecc.) presentati da qualsiasi carta geografica nella loro totalità o in parte. Già a partire dal ''Congresso Internazionale di [[fotogrammetria]]'' di [[Zurigo]] del [[1930]] il Visintin si era posto il problema dell'utilizzo dell'[[aerofotogrammetria]] al posto dei rilevamenti sul terreno nella redazione delle carte topografiche, sia per le planimetrie sia sotto il profilo altimetrico, ed aveva utilizzato il metodo del rilevamento aereo nella redazione di una carta suddivisa in duecento fogli circa<ref>scalaScale 1:1 000 e 1:1 500.</ref> coprenti [[San Paolo (Brasile)|San Paolo del Brasile]] e regioni contermini.<ref>cfr. comunicazione al Congresso di [[Roma]] del [[1938]] nell'Archivio di casa Visintin.</ref>. L'impresa andò a buon fine, come testimonia la lettera di Cesare Rossi a Mussolini datata 22 maggio 1933, XI dell'era fascista.<ref>{{cita|''Storia dell'Istituto Geografico De Agostini'' della ''Fondazione Achille a Giulia Boroli'' cit., |riportata a pagp. 47}}.</ref>.
Visintin riteneva indispensabile per lo studio della geografia il supporto degli atlanti e viceversa. Perciò abbinò in genere immagini e trattazioni di commento alle tavole cartografiche. Possono a questo proposito essere indicativi, oltre al ''Grande Atlante'', l<nowiki>{{'</nowiki> }}''Atlante [[Geopolitica|Geopolitico]] Universale'' ([[1947]]) e l<nowiki>{{'</nowiki> }}''Atlante delle [[Impero colonialecolonialismo italiano|colonie italiane]]'' ([[1928]]), assai preciso su piano cartografico, redatto sulla base delle conferenze e degli accordi internazionali,<ref>adAd es. per la [[Libia]] meridionale la convenzione franco-inglese del [[1889]].</ref>, puntuale nelle note geografiche sulle singole [[Colonia (territorio)|colonie]], che, come al solito nel caso del VisentinVisintin, sono di grande chiarezza e sinteticità<ref>suoloSuolo, clima, idrografia, vegetazione, genti, agricoltura e industrie, condizioni economiche per ciascuna colonia, pp. 1–431-43.</ref>. L'introduzione storico-politica a carattere generale,<ref>pp. 1-15.</ref>, elencate sommariamente le esplorazioni, si sofferma sui singoli domini coloniali, e conclude che le potenze che danno prova di insipienza e trascuratezza ''dovranno per fatalità cedere alle nuove energie che si affacciano desiderose di operare e pretendono avere un posto adeguato nel mondo''.<ref name="ReferenceA"/>. L<nowiki>{{'</nowiki> }}''Atlante delle colonie italiane'', oggi di interesse storico,<ref>cfrCfr. ad es. l'articolo di Edoardo Boria, ''Tu non vedrai alcuna cosa al mondo maggiore di Roma. Quando la Libia era Italia'', in ''[[Limes (rivista)|Limes]]'', ''Quaderno Speciale'', Anno 3 n. 2, aprile 2011 su ''La guerra di Libia'' pp. 147, 148, 150, 153.</ref>, si distingue per la ricchezza delle illustrazioni, significative e per lo più inedite.
Gli studi di Luigi Visintin sull'[[Africa]] risalivano del resto al periodo di [[Vienna]], in cui aveva seguito i corsi di [[Oberhummer]] del [[1913]] e del [[1914]], ed il suo interesse è testimoniato dalle tavole cartografiche da lui introdotte già nel ''[[Calendario Atlante de Agostini]]'' del [[1920]]. Già nel '251925, in occasione dell<nowiki>{{'</nowiki>}}Anno Santo, era stato pubblicato dall<nowiki>{{'</nowiki>}}IGDA il ''Calendario Atlante delle missioni cattoliche'' e perciò non è certo un caso che al Visintin sia stato affidato il delicato ed impegnativo compito di tracciare i confini delle [[Missionario|missioni]] nel ''Testo-atlante illustrato delle missioni'' del [[1932]] della ''Sacra Congregazione di [[Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli|Propaganda Fide]]''.<ref>Cartografia del Visintin, confini tracciati da lui in base ai dati offerti dall'archivista Mons. Monticone, cfr. la prefazione dell'opera.</ref>. Visintin ebbe l'idea di inserire le missioni nella carta politica delle varie zone, il che poi divenne una tradizione.<ref>cfrCfr. articolo di Edoardo Boria su ''Limes'', 3, 2013, e cfr. ''Civiltà cattolica'' 1932, p. 579.</ref>.
Si tenga anche presente che le due carte fisico-politiche della [[Venezia Giulia]] da lui elaborate ([[1946]] e [[1947]]) costituirono la base delle trattative dell'[[Italia]] con la [[Jugoslavia]] durante la [[Trattati di Parigi (1947)|Conferenza di pace di Parigi]] conclusasi il 10 febbraio [[1947]], che stabiliva i confini fra i due stati e le zone da cedere da parte italiana.<ref>cfrCfr. {{cita|Valussi cit. |pp. 18-19 e la voce Luigi Visintin in Wikipedia di lingua slovena|Maghet, che sottolinea l'importanza degli atlanti in slovenoMotta e croato e cita i geografi che li tradussero dall'italianoValussi}}.</ref>.<ref>Per il Visintin dovette essere una grande soddisfazione ''prender piede in Jugoslavia'', area in cui all'inizio non era riuscito a penetrare. cfr. Appunti di critica cartografica{{cita|Visintin 1926|nota 1}}.</ref>.
== Alcuni giudizi ==
La dedizione al lavoro lo spingeva a lavorare in piedi accanto ad una scrivania speciale<ref>cfrCfr. foto riportata.</ref> e lo portava all'Istituto Geografico De Agostini anche qualche ora della domenica mattina, perché poteva lavorare indisturbato. Diceva che il suo impegno ed il suo successo derivavano in buona parte dalla fame che per lunghi periodi aveva dovuto sopportare. Della sua attività è testimone l'elenco delle opere, più volte ristampate ed aggiornate, pubblicate in Italia ed all'estero, in [[Francia]], [[Spagna]], [[Svizzera]], [[Germania]], [[Slovenia]], [[Turchia]], [[Israele]], [[America Latina]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], "e pochi sanno che quasi tutte furono merito del solo professore".<ref>cfr. opuscolo cit. di Umberto {{cita|Bonapace per l'Istituto Geografico De Agostini, pag1958|p. 1}}.</ref>.
Le sue competenze geografiche e cartografiche sono ben evidenziate, oltre che dalle opere stesse, dai suoi articoli sulla cartografia e dall'apprezzamento per l'altissimo standard degli atlanti da parte di [[Erwin Raisz]] della ''Harvard University'',<ref>''{{cita libro|lingua=en|Erwin|Raisz|General Cartography'', New York, |1948|Mc Graw Hill|New 1948, York|p, =218|url=https://archive.org/details/generalcartograp0000erwi_f9k3/page/n7/mode/2up|via=''archive.org''}}</ref>, dagli elogi di [[I.B.F. Kormoss]]<ref>''Atlas Scolaires Européens-Essai de bibliographie critique'', Bruxelles, Commission Belge de bibliographie, 1957, pag{{cita|Kormoss|pp. 8 e pp. 27-28}}.</ref>, dagli studi in proposito di Valussi e di Motta sotto citati. Importanti sono il giudizio prima ricordato di Honorio de Souza Silvestre, accompagnato da una attenta analisi e da una serie di confronti con le opere coeve non italiane, e quello del tedesco [[Friedrich Eduard Max Eckert]]<ref>Treccani{{cita|EI}}.</ref>, il teorico della cartografia come scienza autonoma,<ref>autore dell'opera monumentale ''Die Kartenwissenschaft'' ed ideatore di alcune proiezioni equivalenti fra cui la [[proiezione cartografica|proiezione]] ellittica equivalente</ref>. Ilper il quale il ''Grande Atlante Geografico'' è ''un'opera cartografica eccellente, non inferiore alle migliori tedesche, anzi capace in qualche punto di superarle''.<ref>''Geographische Zeitschrift'', 1928, fasc{{cita|Eckert}}.3 pg.180, riportato in traduzione nella Rivista ''La Geografia'', 1928, N. 1-4, pp. 140-141</ref>.
Per la comprensione delle novità da lui introdotte nell'arretrata cartografia italiana si segnalano, oltre alla ''Presentazione'' del ''Grande Atlante Geografico'' del [[1922]] e all'introduzione al ''Goldmanns Grosser Weltatlas'' del [[1953]], firmata Luigi Visintin, gli ''Appunti di critica cartografica'' citati più sotto.<ref>Per un'analisi bibliografica degli atlanti vedi anche {{cita|De Magistris 1944|pp. 99, 100, 103, 104, 105, 106, 107, 112}}.</ref>
== Riconoscimenti e onorificenze ==
[[File:Visintin in una cerimonia ufficiale.jpeg|thumb|Visintin in una cerimonia ufficiale (15-05-1927)]]
In alcune città gli è dedicata una via, ad es. a [[Novara]], [[Udine]], [[Brazzano]], [[Cormons]], [[Gorizia]]. Il Comune di [[Cormons]], in collaborazione con <nowiki>{{l'</nowiki>}}''Istituto Geografico De Agostini'', <nowiki>{{l'</nowiki>}}''Istituto di Geografia della Facoltà di Economia e Commercio'' <nowiki>dell{{'</nowiki>}}''[[Università degli Studi di Trieste]]'', la ''[[Biblioteca statale Isontina]]'', la ''Biblioteca Civica di [[Gorizia]]'', gli dedicò una lapide e un Convegno tenutosi a [[Brazzano]] il 9 luglio [[1988]] con conferenze, piccola mostra e pubblicazione degli atti, presentati nella Sala del Consiglio Comunale di Cormons (23 Dicembre [[1989]]).
Gli furono intitolate dalla ''Fondazione [[Achille Boroli]]'', nell'anno [[2000]], diciassette borse di studio per gli alunni delle classi Quinte che avessero superato l'esame di maturità conseguendo il voto di cento/centesimi e si iscrivessero all'Università.<ref>Motivazione: ''Fu Direttore Scientifico [...] dal 1920 al 1958. In tale periodo curò tutte le opere geografiche e cartografiche dell'Istituto. In modo particolare sono da ricordare gli Atlanti Scolastici, il Moderno, il Metodico e gli atlanti storici. Nel 1922 realizzò il primo Grande Atlante che poi fu pubblicato in varie edizioni e tradotto in molte lingue estere''.</ref>. Fu
# Membro onorario della [[American Geographical Society]], con pieni diritti e privilegi dal [[1951]];
# Cavaliere del [[Regno d'Italia]] ([[Ordine della Corona d'Italia]]);
# Commendatore del [[Regno d'Italia]] ([[Ordine della Corona d'Italia]]);
# Grand'Ufficiale dell'[[Ordine al merito della Repubblica italiana]], in data 02-06-561956, su proposta della [[Presidenza del Consiglio dei ministri]] e del [[Ministero della Pubblicapubblica Istruzioneistruzione]].
[[File:targa(2)Luigi Visintin Targa Brazzano.Jpg|thumb|targaTarga a Brazzano]]
== Opere ==
== Opere<ref>;L'elenco è sostanzialmente tratto dall'opuscolo sotto citato, edito dall'I.G.D.A. in occasione della morte del Visintin e redatto da U. Bonapace</ref> ==
===Scritti vari===
* {{Cita libro|titolo=[[Africa]] Minore e regione dell'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]]|pubblicazione=La Geografia|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1919|serie=7°|numero=1|p= 52}}
* {{Cita libro|titolo=Sulle migliori proiezioni in planisfero|pubblicazione=La Geografia|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1921|serie=9°|numero=6|pp= 181-203}}
* {{Cita libro|titolo=Ancora sui migliori planisferi|pubblicazione=La Geografia|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1922|serie=10°|numero=1|pp= 37-38}}
* {{Cita libro|titolo=Intorno alle nuove ripartizioni territoriali ed amministrative della Russia|pubblicazione=La Geografia|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1923|serie=11°|numero=2-3|pp= 52-66}} Comprensivo di carta della [[Russia europea]] a 1:{{formatnum:5000000}} e con i risultati del nuovo censimento.
* {{Cita libro|titolo=Appunti di critica cartografica|pubblicazione=La Geografia|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1926|serie=14°|numero=1-2|pp= 42-60|cid=Visintin 1926}}
* {{Cita libro|titolo=La superficie della [[Libia]]|pubblicazione=La Geografia|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1927|serie=15°|numero=3-4|pp= 109-113}}
* {{Cita libro|titolo=Una costruzione geometrica del planisfero ellittico di [[Eckert]]|pubblicazione=La geografia|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1930|serie=18°|numero=1-6|pp= 95-97}}
* {{Cita libro|titolo=La carta geografica: come si costruisce e come si stampa|pubblicazione=Nuovo atlante per tutti|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1920}}
* {{Cita testo|titolo=Cenni geografici generali riguardo all'[[Africa Orientale Italiana]] (pp. 131-150), alla [[Libia]] (pp. 363-374), alle Isole italiane dell'[[Egeo]] (ppp. 537-540)|pubblicazione=AA. VV., L'impero coloniale fascista|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1936}}, conCon immagini, mappe varie, piante e cartine
* {{Cita testo|titolo=Gli Europei in Africa|pubblicazione=Realtà Nuova|serie=anno 18|numero=4|data=aprile 1953}} Conferenza del 1953 tenuta al ''[[Rotary International|Rotary Club]]'',
* {{Cita conferenza|titolo=Note e commenti in margine al XVI Congresso Geografico Italiano|anno=1954|conferenza= conferenza del [[Rotary International|Rotary Club]]}}
=== Testi geografici ===
* {{Cita pubblicazione|titolo=[[Calendario Atlante De Agostini]]|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|postscript=nessuno}}, pubblicazione annuale. Dal 1919 al 1958 fu redatto personalmente dal prof. Luigi Visintin: con lui divenne una vera e propria enciclopedia geografica, che continuamente aggiornava. Edito per numerosi altri stati, con maggiore sviluppo della geografia dello Stato di pubblicazione; ad es. in [[Francia]] ebbe il nome di ''Encyclopédie géographique de poche'' ed a [[Barcellona]] di ''Enciclopedia geografica manual''.
* {{Cita libro|titolo= Geografia generale|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|annooriginale=1931|anno=1936|ed=2|postscript=nessuno}}, parte I del ''Corso di geografia'', ad uso dei Licei e degli Istituti Magistrali Superiori, scritto con [[Piero Landini]].
* Sezione geografica del ''Sussidiario'' di AA. VV. ''Primo Seme'', per il triennio delle scuole elementari, Novara, Istituto Geografico De Agostini, dal 1945 in poi.
* ''Atlante geopolitico universale'', Novara 1949, con 210 tavole cartografiche e 384 pagine teoriche di geografia generale e geografia regionale
* {{Cita libro|titolo=Continenti e paesi Geografia illustrata del mondo moderno|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1957|ed=4}}. Tradotto anche in Francese ed in Spagnolo, edito in due tomi, aggiornamenti di [[A. Difrieri]]. Continentes y paisespaíses, Editorial Codex
=== Opere cartografiche generali (con testi di commento e cartine speciali) ===
* {{Cita libro |autore2=Luigi Visintin|autore=[[Umberto Bonapace]]|titolo=Grande atlante geografico economico|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|ed=6|anno=1966}} Con collaborazione di Motta, Fischer, Giuliani, Bayer.
* {{cita libro |autore=[[Umberto Bonapace]]|autore2=Giuseppe Motta|autore3=Luigi Visintin|titolo=Grande Atlante Geografico|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|ed=7|anno=1972}} Con collaborazione di Fischer, Soldani, Giuliani ed altri).
* Luigi Visintin (cartografia di), ''Atlante Geografico De Agostini'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 8ª ed., 1984-1986.
Nelle sue varie versioni il Grande Atlante fu molto diffuso, anche con edizioni speciali, ad es. per l'[[Istituto Mobiliare Italiano|IMI]]. Si ricorda che i nomi degli autori del ''Grande Atlante Geografico'' erano in ordine alfabetico.
=== Opere cartografiche generali per l'estero ===
* {{Cita libro|titolo=Geographischer und Wirtschaftlicher Handatlas|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1949}} 252 tavole e 500 carte e mappe, con indice dei nomi.
* ''Neuer Weltatlas'' (''Land und WirtsschaftWirtschaft aller Staaten'') (con [[Eugen Th. Rimli]]), [[Zurigo]], Fraumünster Verlag – Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1ª ed. 1949; 2ª ed. 1955; ''3ª ed. 1958. 252 tavole, 198 pagine di indice dei nomi''
* ''Nouvel Atlas Mondial Géographique et EconomiqueÉconomique de tous le pays'', [[Zurigo]], Stauffacher Verlag – Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1ª ed. 1956. 2 ªed. 1958. 256 tavole, 192 pagine di indice dei nomi.
* {{cita libro|autore1=Luigi Visintin, |autore2=[[Herbert Bayer]], |autore3=[[Wilhelm Goldmann]], ''|titolo=Goldmanns GrosserGroßer Weltatlas'', ''die Unwelt des Menschen'', [[Monaco di Baviera|Monaco]], città=München|editore=Wilhelm Goldmann Verlag, |anno=1955|url=https://books.google.it/books/about/Goldmanns_Grosser_Weltatlas.html?id=4xtynQEACAAJ&redir_esc=y|cid=''Goldmanns Großer Weltatlas''}} Numerose edizioni successive, 220 tavole di geografia fisica, politica, economica e storica, indice dei nomi.
* Luigi Visintin, [[Wilhelm Goldmann]], ''Goldmanns Handatlas'', [[Monaco di Baviera]], W. Goldmann Verlag, 1956. 92 tavole geografico-economiche, indice dei nomi.
* Luigi Visintin e [[J. Vincens Vives]], ''Atlas Ibero-Americano de GeografìaGeografía Mundial'', [[Barcellona]], E.D.H.A.S.A., e [[Buenos Aires]] – Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1957. 79 tavole di geografia fisica, politica, economica, indice dei nomi.
* Luigi Visintin e [[F. Condeminas]], ''Atlas Geográfico Universal'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. 30 tavole di geografia fisico-politica.
* ''Nuevo Atlas universalUniversal de bolsillo'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1931 (112 mapas de todos los paises del mundo - Vistas de las ciudades y paisajes más notables - Texto explicativo).
* carte di geografia generale pp. 74-79 74–79 e 169-276 (stampa Istituto Geografico De Agostini), in [[Herbert Bayer]], ''World geo-graphicgeographic atlas'', per la ''Container Corporation of America'', Chicago, Rand Mac Nally, 1953.
* carte generali, in [[Juan Morales y Eloy]], ''Ecuador''-''Atlas HistòricoHistórico-geograficogeográfico'' per il ''Ministerio de relaciones exteriores'', stampa Istituto Geografico De Agostini, edizioni 1941 e 1942. (Cfr. lettera di Juan Morales y Eloy al prof. Luigi Visintin, con richieste e ringraziamenti, datata [[Quito]], 25 giugno 1941, Archivio di casa Visintin).
* ''Atlas Universal Teide GeograficoGeográfico, EstadisticoEstadístico, Ilustrado'', Novara, Editorial Teide, Istituto Geografico De Agostini, 1964.
* [[Umberto Bonapace]] e Luigi Visintin, ''Darkot Modern Büyük Atlas'', [[Istanbul]], 1965.
=== Atlanti speciali con note, illustrazioni o trattazioni esplicative ===
* [[Mario Baratta]] e Luigi Visintin, ''Atlante delle colonie italiane'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1928, con 36 tavole cartografiche, "notizie geografiche ed economiche" (pp. 43) e 113 illustrazioni in calcografia (pp. 60), indice dei nomi; edito sotto gli auspici del Ministero delle colonie.
* Sacra Congregazione di [[Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli|Propaganda Fide]], ''Testo-atlante illustrato delle missioni'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1932. Cartografia del Visintin che sulle 54 tavole politiche "ha tracciato i confini delle circoscrizioni missionarie" ed indicato le giurisdizioni. Tradotto anche in tedesco.
* [[Arturo Marescalchi]], Luigi Visintin, ''Atlante agricolo dell'Italia fascista'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1928, 1929, 1933, 1935. Di 92 carte e 145 grafici.
=== Atlanti italiani: scolastici, economici e di consultazione ===
* ''Albo Atlante di Geografia'' per la 4ª classe elementare, 1929 (approvazione del Ministero del 1928)
* ''Atlante Geografico Metodico'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. Del tutto rinnovato nella qualità delle tavole e firmato dal 1922 da Luigi Visintin, ancora migliorato da lui nell'edizione del 1927 e soprattutto del 1929; ripreso poi in varie edizioni come ''Nuovo Atlante Geografico Metodico'' con modifiche ed aggiunte varie, sempre funzionale all'uso scolastico, a quello della consultazione delle famiglie e degli studiosi.
* ''Atlante Geografico Moderno'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, decisamente rinnovato nelle edizioni del 1921 e del 1926 rispetto all<nowiki>{{'</nowiki>}}''Atlante scolastico moderno'' del 1904-1905, e poi sempre aggiornato e migliorato da Luigi Visintin.
* ''Atlante delle regioni d'Italia'', illustrato, Novara, 1932 e seguenti
* ''Atlante geografico illustrato'', Novara, Istituto Geografico De Agostini.76 tavole, 208 cartine e piani di città, 478 illustrazioni.
* ''Nuovo atlante geografico moderno'', Novara, Istituto Geografico De Agostini dal 1940.
* ''Atlantino storico-geografico'', dal 1945.
* ''Atlantino elementare'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. In tre volumi. (con Besso)
* ''Atlante geografico illustrato'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1948.
* ''Atlante geografico muto'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. 14 tavole, ad uso delle scuole.
* ''Piccolo atlante geografico moderno'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, in 35 tavole.
* [[Mario Baratta]], [[Plinio Fraccaro]], Luigi Visintin, ''Atlante storico-geografico'', Novara, Istituto Geografico De Agostini.
* {{Cita libro|titolo=Atlante storico|anno=2007|url=https://archive.org/details/atlantestoricota0000stud|vol=3|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini}}
* [[Mario Baratta]], [[Plinio Fraccaro]], Luigi Visintin, ''Piccolo atlante storico'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. Carte e testi esplicativi nel verso.
* ''Geografia e storia'', in collaborazione con [[C. Besso]], Novara, Istituto Geografico De Agostini, in tre volumi: per la terza classe elem. 68 pp. di testo, 6 tavole geografiche; per le quarta classe elementare 78 pp. di testo, 6 tavole geografiche; per la quinta classe elementare 104 pagine di testo, 10 tavole illustrate.
=== Atlanti scolastici stranieri ===
cfr. anche il ''CatalogoCatálogo de las publicaciones geograficasgeográficas especiales'' per i paesepaesi latino-americani, Istituto Geografico De Agostini, [[1927]]
* [[F. Condeminas]] e Luigi Visintin, ''Atlas històricohistórico universal'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 26 tavole a colori.
* ''Pequeño AtlàsAtlas de la RepublicaRepública Argentina'', 1929.
* ''Nuevo Atlas escolar portuguesportugués'', Novara, Istituto Geografico De Agostini.
* ''Atlas historicohistórico geograficogeográfico para uso das escolas do Brasil'', Novara, Istituto Geografico De Agostini.
* [[Mario Baratta]] e Luigi Visintin, ''Atlas històricohistórico universal'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. 51 tavole, per il ''Ministero dell'educazione pubblica'' della [[Colombia]]
* [[F. Condeminas]] e Luigi Visintin, ''Atlas historicohistórico de España'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. 13 tavole a colori.
* [[F. Condeminas]] e Luigi Visintin, ''Atlas geograficogeográfico metodicometódico'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1933. 47 mapas de geografia fisicafísica, politicapolítica y astronomicaastronómica.
* [[F. Condeminas]] e Luigi Visintin, ''Atlas geograficogeográfico metodicometódico'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 4ª 1947. 54 mapas de geografiageografía fisicafísica, politicapolítica y astronomicaastronómica.
* ''Nuevo atlas escolar moderno'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1947. Atlante di consultazione scolastica.
* [[F. Condeminas]] e Luigi Visintin, ''Atlas geogràficogeográfico de EspaňaEspaña'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. 10 tavole a colori di geografia fisico-politica-economica.
* [[F. Condeminas]] e Luigi Visintin, ''Atlas GeogràficoGeográfico Universal y de EspaňaEspaña'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. 37 tavole di geografia fisico-politica-economica.
* [[F.Condeminas]] e Luigi Visintin, ''Atlas geogràficogeográfico de AmericaAmérica'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. 14 tavole di geografia fisico-politica.
* Luigi Visintin, [[Arkin Mehfaret]] e [[R. Gökalp]], [[Bir Yaynevi]], ''Resimli Ilkİlk Atlas'' Istanbul, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 4ª 1956. di pp. 26, ancora edito nel 1965 e nel 1968.
* [[Mario Baratta]], [[Plinio Fraccaro]], Luigi Visintin, ''Zgodovinski Atlas za srednje in njim sorodne šole'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 8ª 1941. Atlante geografico illustrato, in sloveno, di 32 tavole geografiche.
* ''Zemljepisni Atlas za liudskeljudske šole'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1941. Atlante geografico illustrato, in sloveno, di 20 pagine illustrate e 20 tavole geografiche.
* ''Zemljepisni Atlas za srednje in nijim sorodne šole'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1941. Atlante scolastico in sloveno, di 56 tavole di geografia fisica e politica.
* ''Zemljepisni Atlas za srednje in nijim zorodnesorodne šole'', Novara, Istituto Geografico De Agostini. Nuova edizione per le minoranze slovene.
* R. e M. Ozouf, ''Atlas du XXe siècle'', Parigi, Fernand Nathan e Istituto Geografico De Agostini (stampa) (le tavole sono siglate IGDA e le immagini di solito sono del ''Metodico'', escluse poche tavole tratte dall'"Atlas de France").
=== Carte scolastiche, murali e di consultazione ===
Oltre che per le scuole anche ad es. per ''FFSS'' e ''Società di Navigazione Adriatica''e per opere italiane e straqniere, ad es. per le ''Lecciones de geografia universal'' di Hugo Ruan, ed. Hermanos Belloso Rossel, Maracaibo (Venezuela)
* dell''''Europa''': 1) ''Europa fisico-politica'' (quattro fogli a colori) [[scala di rappresentazione|scala]] 1:{{formatnum:3500000}} [[1954]], (mm. 1637 per 1744); 2) ''Europa'' 1:{{formatnum:6000000}} politica; ''Europa'' 1:{{formatnum:10000000}} carta politica; 3) ''Europa'' 1:{{formatnum:3000000}} fisica; 4) '' Europa'' 1:{{formatnum:4000000}} fisica; 5) ''Europa'' 1:{{formatnum:4000000}} politica; 6) ''Europa'' 1:{{formatnum:8000000}} fisico-politica; 7) ''Europa'' 1:{{formatnum:3500000}} fisico-politica.
* dell''''Italia''': 1) ''Italia'' carta scolastica fisica 1:{{formatnum:700000}}; 2) ''Italia'' con i nuovi confini (scol. politica 1:{{formatnum:700000}}); 3)''Italia fisico-politica'' 1:{{formatnum:700000}}; 4) ''Italia'' con i nuovi confini 1:{{formatnum:1000000}} scol. fisico-politica; 5) ''Italia'' fisico-politica-amministrativa 1:{{formatnum:2500000}} del [[1947]] ed altra antecedente; 6) ''Italia'' fisica 1[[948]] 1:{{formatnum:4000000}}; 7) ''Italia'' 1:{{formatnum:4000000}} fisico-politica.
* delle ''' provincie italiane''' (probabilmente tutte, ma cfr. esempi): 1) ''Valle d'Aosta'' 1:{{formatnum:100000}} fisico-politica-amministrativa; 2) ''Valle d'Aosta'' carta geografica in francese 1:{{formatnum:252000}}; 3) ''Piemonte e valle d'Aosta'' fisico-politica; 4) ''Lombardia politico-amministrativa.-stradale'' 1:{{formatnum:200000}}; 5) ''Trentino-Alto Adige'' fisico-politico-amministrativa 1:{{formatnum:150000}}; 6) ''Venezia Giulia'' fisico-politica 1:{{formatnum:500000}}; 7) idem con confini aggiornati del [[1947]]; 8) ''Venezia Tridentina'' 1:{{formatnum:250000}}; 9) Emilia 1:{{formatnum:200000}} fisico-politica; 10) ''Lazio'' 1:{{formatnum:150000}} fisico-politica; 11) ''Puglia e Basilicata'' 1:{{formatnum:200000}} (135*172 cm.); 12) ''Sicilia'' 1:{{formatnum:200000}} fisico-politica; 13) ''Sardegna'' 1:{{formatnum:200000}} fisico-politica (due fogli a colori 114 per 94 cm.); 14) ''Provincie di Vercelli e Novara'' 1:{{formatnum:200000}} fisico-politico- amministrativa con le principali distanze stradali; 15) ''Provincia di Viterbo'' 1:{{formatnum:100000}} fisico-politica; 16) ''Provincia di Novara'' 1:{{formatnum:350000}}); 17) ''Provincia di Forlì'' 1:{{formatnum:100000}} fisico-politico-amministrativa.
* di '''zone italiane''': 1) ''Laghi'' (Maggiore, Orta, Lugano, Como) al 250.000; 2) ''Le Alpi'' 1:{{formatnum:500000}}; 3) ''Alpi italo-francesi e Corsica'' 1:{{formatnum:450000}}; 4) ''Dolomiti'' (carta turistica) 1:{{formatnum:650000}}.
* di '''Mediterraneo e dintorni''': 1) ''L'Italia nel Mediterraneo'' 1:{{formatnum:3000000}} fisico-politica. 2) ''Terre Italiane d'Oltremare'' 1:{{formatnum:3000000}} fisico-politica; 3) ''Paesi del Mediterraneo'' 1:{{formatnum:5000000}} (nuova ed.); 4) ''Mediterraneo'' 1:{{formatnum:3000000}} politica; 5) ''Bacino mediterraneo: l'Europa centrale ed il Mediterraneo'' (tre fogli a colori 1:{{formatnum:5000000}} Ed. Soc. Navigazione Adriatica, Venezia, 915 per 643 mm., [[1957]]; 6) ''Cirenaica e Basso Egitto'' 1:{{formatnum:250000}} (anche ed. tedesca e ed. francese); 7) ''dalla Cirenaica all'Etiopia'' 1:{{formatnum:4000000}} (Egitto e Sudan anglo-egiziano); 8) ''Tunisia'' 1:{{formatnum:1000000}}.
* di '''zone d'Europa''': 1) ''Balcania Nord-occidentale'' (Dalmazia, Croazia, Montenegro, Serbia) 1:{{formatnum:1000000}}; 2) ''Albania'' 1:{{formatnum:250000}} fisico-politica in quattro fogli; 3) ''Albania'' 1:{{formatnum:275000}} fisico-politica; 4) ''Albania'' 1:{{formatnum:3000000}}; 5) ''Dalmazia'' 1:{{formatnum:300000}} (scol. in due fogli); 6) ''Slovenjia'' 1:{{formatnum:100000}} in lingua slovena; 7) ''Nezavisna DrzavaDržava Hrvatska'' 1:{{formatnum:300000}} scol. in 4 fogli in croato; 8) ''Spagna'' 1:{{formatnum:1750000}}; 9) ''Isole Britanniche'' 1:{{formatnum:200000}}; 10) ''Scandinavia e Baltico'' 1:{{formatnum:2500000}}; 11) ''Europa danubiana e balcanica'' (Ungheria, Albania, Grecia, Iugoslavia, Romania, Bulgaria) 1:{{formatnum:2000000}}; 12) ''La Russia dei Sovieti'' 1:{{formatnum:5000000}} carta politico-amministrativa del territorio europeo con testo illustrativo; 13) '' Russia Europea'' 1:{{formatnum:6000000}}.
* di '''altri continenti''': 1) ''Cina e Giappone'' 1:{{formatnum:3500000}}; 2) ''Asia'' 1:{{formatnum:8000000}} fisico-politica; 3) ''Asia'' fisico-politica 1:{{formatnum:7000000}} fisico-politica; 4) ''Africa'' 1:{{formatnum:8000000}} fisico-politica. 5) ''Africa'' 1:{{formatnum:7000000}} fisico-politica; 6) ''America sett.'' 1:{{formatnum:7000000}} fisico-politica; 7) ''America merid.'' 1:{{formatnum:8000000}} fisico-politica; 8) ''America merid.'' 1:{{formatnum:7000000}} fisico-politica; 9) ''Brasile'' scala 1:{{formatnum:4000000}}; 10)''Australia e Oceania'' 1:{{formatnum:8000000}} fisico-politica; 11) ''Australia e Oceania'' 1:{{formatnum:7000000}} fisico-politica.
[[File:casa natale oggi.Jpg|thumb|La casa natale oggi]]
* carta''Carta d'Italia'' per i treni delle ''[[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]]''.
* ''Venezia'', per la ''Società Adriatica'', Novara, Istituto Geografico De Agostini.
* ''Europa Politica'' durante e dopo la guerra [[1914]]-[[1918]] a scala 1:{{formatnum:3000000}} (in sei fogli), Novara, Istituto Geografico De Agostini.
== Bibliografia ==
* Istituto Geografico De Agostini (a cura di), ''{{cita testo|titolo=Luigi Visintin '', |città=Novara , |editore=Istituto Geografico De Agostini ,|anno=1958|cid=Bonapace 1958 .}} Opuscolo redatto da U.Umberto Bonapace con nota della proprietà. ▼
* Enciclopedia Treccani.
* {{cita libro|titolo=Grande Enciclopedia , |editore=Istituto Geografico [[De Agostini ]], |volume=vol. 20 <sup>o</sup>, º|p . =284 .}}▼
* Dizionario biografico dei Friulani (voce di Franca Battigelli)
* {{cita libro|titolo=Storia dell'Istituto Geografico De Agostini 1901-1997|città=Novara|editore=Fondazione Achille e Giulia Boroli|anno=2003|posizione=''passim''|cid=''Storia dell'Istituto Geografico De Agostini''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160712011755/http://www.fondazioneaegboroli.it/fondazione/sigd/sommario.jsp|url=http://www.fondazioneaegboroli.it/fondazione/sigd/sommario.jsp|accesso=4 aprile 2012}}
▲* Grande Enciclopedia, Istituto Geografico [[De Agostini]], vol. 20<sup>o</sup>, p. 284.
* A.{{cita pubblicazione|autore=Alessandro Aspesi, ''|titolo=Il Grand'Ufficiale Luigi Visintin et al.'', "|rivista=Bollettino Storico per la Provincia di Novara", |città=Novara, ''|editore=Società Storica Novarese'', |anno=1958, |volume=anno 49 <sup>0</sup>, fasc. º|numero=1, |pp=88-90|url=http://www. 88–90ssno.it/BSPNo/vita58.html#583-1|accesso=2025-08-25}}
* P.{{cita news|autore=Piero Bianucci, ''|titolo=Quando votava lo 0,9% - Il calendario De Agostini- il libretto rosso in cui da sei generazioni si rispecchia il paese'', "|pubblicazione=[[La Stampa",]] ''- [[Tuttolibri'', ]]|data=3 aprile 2010|p=VIII|url=https://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000000204442|accesso=2025-08-25|via=''cinquantamila.it''}}
* U.{{cita Bonapace,pubblicazione|autore=Umberto ''Bonapace|titolo=Ricordo di Luigi Visintin'', "|rivista=La geografia nelle scuole", |data=gennaio-febbraio 1968, |numero=1<sup>o</sup> fascicolo.}}
* G.{{cita pubblicazione|autore=Giuseppe Calafiore, ''|titolo=Il mio primo atlante. Uno sguardo al mondo del 1953'', |rivista=Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia, |città=Roma, |editore=La Sapienza, |volume=XXV, fascicolo |numero=I, |data=gennaio-giugno 2013 |pp=57-91|url=https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/15177|doi=10.13133/1125-5218. 57–9115177|abstract=sì}}
* {{cita pubblicazione|autore=V. Cerruti, ''|titolo=Commemorazione del Gr. Uff. Prof. Luigi Visintin'', "|rivista=Bollettino storicoStorico per la provinciaProvincia di Novara", |città=Novara, |editore=Società Storica Novarese, |anno=1958, |volume=anno 49<sup>0</sup>, fascicolo º|numero=1.|cid=Cerruti}}
* {{cita pubblicazione|autore=F. Chiesa, ''|titolo=Ricordo di Luigi Visintin'', in ''|rivista=Friuli Venezia Giulia'', Rivista di: scuola e cultura, |volume=anno 6<sup>o</sup>, fascicolo º|numero=13, |anno=1986|pp. 58–59.=58-59}}
* R.{{cita libro|curatore=Roberto Cicala, ''|titolo=100 anni di editoria, Storia dell'Istituto Geografico De Agostini, 1901-2001'', |collana=Quaderni del laboratorio di editoria dell'Università Cattolica di Milano, |anno=2015, |città=Milano|posizione=''passim''|isbn=8867803557|url=https://books.google.it/books/about/100_anni_di_editoria.html?id=_jO7AwAAQBAJ&redir_esc=y|cid=Cicala}}
* {{cita libro|Luigi Federico|De Magistris|wkautore=Luigi Federico De Magistris|Sussidi bibliografici fondamentali per la conoscenza delle FONTI GEO-CARTOGRAFICHE MODERNE|1944|Edizioni Universitarie ''Cisalpino''|Milano|posizione=''passim''|cid=De Magistris 1944}}
* F. F. Ferrario, ''Esempi dall'altro ieri. Il prof Visintin come modello di vita'', in ''Novara è'', ottobre 1916, pp. 66-75 ▼
* {{cita pubblicazione|lingua=de|autore=F.E. M. Eckert|titolo=Recensione del Grande Atlante|rivista=Geographische Zeitschrift|anno=1928|numero=3|p=18|cid=Eckert}} Riportata in traduzione nella rivista ''La Geografia'', 1928, nn. 1-4, pp. 140-141.
* H.R. Fischer, ''Luigi Visintin'' in Kartographische Nachrichten, 2, 1958, pp. 51-52 ▼
▲* F.{{Cita F. Ferrario, ''pubblicazione|titolo=Esempi dall'altro ieri. Il prof . VisintinV. come modello di vita '',|autore=F.F. in ''Ferrario|rivista=Novara è '', |data=ottobre 1916 , |pp .= 66-75 |cid=Ferrario}}
* H.R. Fischer, ''75 Jahre Istituto Geografico De Agostini und die Entwicklung der Privatkartographie sei der Einigung Italiens '' , in ''Kartographische Nachrichten'', Kirschbaum Verlag, Bonn-Bad Godesberg, ottobre 1976, pp. 177-182, passim ▼
▲* {{cita pubblicazione|lingua=de|autore=H.R. Fischer , ''|titolo=Luigi Visintin '' in |rivista=Kartographische Nachrichten , |numero=2 , |anno=1958 , |pp . =51-52 }}
* Fondazione Achille e Giulia Boroli (a cura di), ''Storia dell'Istituto Geografico [[De Agostini]] 1901-1997'', Novara, Fondazione Achille e Giulia Boroli, 2003, passim
▲* {{cita pubblicazione|lingua=de|autore=H.R. Fischer , ''|titolo=75 Jahre Istituto Geografico De Agostini und die Entwicklung der Privatkartographie seiseit der Einigung Italiens '' , in ''|rivista=Kartographische Nachrichten '', |editore=Kirschbaum Verlag , |città=Bonn-Bad Godesberg , |data=ottobre 1976 , |posizione=pp. 177-182, ''passim ''}}
▲* Istituto Geografico De Agostini (a cura di), '' Luigi Visintin'', Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1958. Opuscolo redatto da U. Bonapace con nota della proprietà.
* {{cita libro|lingua=fr|I.B.F. |Kormoss, ''|capitolo=Atlas Scolaires Européens'', "|Essai de bibliographie critique", |1957|Commission Belge de Bibliographie, 1957.|cid=Kormoss}}
* P.{{cita pubblicazione|autore=[[Piero Landini, '']]|titolo=La quarta edizione del Grande Atlante De Agostini'', in |rivista=Boll. Soc. Geogr. It. |anno=1939, |pp. =305-310|url=https://www.bsgi.it/index.php/bsgi/article/view/5459/4777|cid=Landini 1939}}
* P.{{cita pubblicazione|autore=Piero Landini, ''|titolo=Luigi Visintin'', in |rivista=Boll. Soc. Geogr. It., 1959, |anno=1958|pp. =533-538|url=https://www.bsgi.it/index.php/bsgi/article/view/5863/5181|cid=Landini 1958}}
* {{cita news|autore=G. Maghet, ''|titolo=Il friulano prof. Luigi Visintin eminente cartografo e geografo'', ''|pubblicazione=Voce Isontina'', |data=5 marzo 1988, |p. =9.|cid=Maghet 1988a}}
* {{cita pubblicazione|autore=G. Maghet|titolo=Il friulano prof. Luigi Visintin eminente cartografo e geografo|numero=90|rivista=Iniziativa Isontina|volume=anno XXX|anno=1988|altri=di sei pagine con numerose fotografie}}
* G.Maghet, ''Il geografo arrivato da Brazzano - L'Atlante "De Agostini" è anche opera sua! - Luigi Visintin per quarant'anni direttore scientifico del famoso Istituto Geografico'', in ''Friuli nel mondo'', Udine, gennaio 1989 p. 4
* {{cita news|autore=Guido Maghet|titolo=Il geografo arrivato da Brazzano a Novara - L'Atlante "De Agostini" è anche opera sua! - Luigi Visintin per quarant'anni direttore scientifico del famoso Istituto Geografico|pubblicazione=Friuli nel mondo|città=Udine|data=gennaio 1989|p=4|url=http://www.friulinelmondo.com/assets/files/anni_80/411-01-1989.pdf|accesso = 12 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305074048/http://www.friulinelmondo.com/assets/files/anni_80/411-01-1989.pdf|urlmorto = sì}}
* G.{{cita libro|autore1=Guido Maghet, G.|autore2=Giuseppe Motta, G.|autore3=Giorgio Valussi, ''|titolo=Luigi Visintin: 1892-1958: geografo e cartografo'', |città=Cormons, |editore=Comune di Cormons (GO)|anno=1989|cid=Maghet, 1989.Motta e Valussi}} Contiene articoli della rivista ''La geografia''.
* G.{{cita libro|autore-capitolo=Giuseppe Motta, ''|capitolo=La cartografia italiana e l'apporto dell'Istituto Geografico De Agostini'', in |curatore=Domenico Ruocco (a cura di), "|titolo=Cento anni di geografia in Italia", |città=Novara, |editore=Istituto Geografico De Agostini, |anno=2001, |pp. 245–246.=245-246|cid=Motta 2001}}
* {{cita news|autore=E. Pelizzone, ''|titolo=Visintin, gli Atlanti e i compiti della geografia; Lo studioso che improntò l'attività scientifica ed editoriale dell'Istituto De Agostini'' in ''|pubblicazione=Corriere di Novara'', |data=25 agosto 2014, |p. =28}}
* R. Riccardi, ''Recensioni. Di alcune recenti pubblicazioni cartografiche: Istituto Geografico De Agostini. Grande Atlante Geografico, III ediz.'', in Boll. Soc. Geogr. It., 1927, p. 706 sgg. ▼
* {{cita pubblicazione|autore=S. Perini|titolo=Un cartografo di Brazzano alla De Agostini|rivista=Mitteleuropa|numero=2|data=agosto 2006|volume=Anno 26|p=10}}
* R. Riccardi, ''Cartografia'', in ''Un sessantennio di ricerca geografica italiana'', Roma, Società Geografica Italiana, 1964, pp. 560–563. ▼
▲* R.{{cita pubblicazione|autore=Riccardo Riccardi , ''|titolo=Recensioni. Di alcune recenti pubblicazioni cartografiche: Istituto Geografico De Agostini. Grande Atlante Geografico, III ediz. '', in |rivista=Boll. Soc. Geogr. It. , |anno=1927 ,|pp=306 p. 706ss|cid=Riccardi sgg.1927}}
* A. Sestini, ''L. Visintin, Continenti e paesi. Geografia illustrata del mondo moderno'', in "Rivista Geografica Italiana", 60<sup>o</sup> 1953, pp. 397–398, (recensione). ▼
▲* R.{{cita libro|autore-capitolo=Riccardo Riccardi , ''|capitolo=Cartografia '', in ''|titolo=Un sessantennio di ricerca geografica italiana '', |città=Roma , |editore=Società Geografica Italiana , |anno=1964 , |pp . 560–563.=560-563|collana=Memorie della Società geografica italiana|numero=26}}
* A. Sestini, ''Cartografia generale'', Bologna, Pàtron, 1981. ▼
▲* {{cita pubblicazione|autore=A. Sestini , ''|titolo=L. Visintin, Continenti e paesi. Geografia illustrata del mondo moderno '', in "(recensione)|rivista=Rivista Geografica Italiana ", |volume=60 <sup>o</sup> |anno=1953 , |pp . 397–398, (recensione).=397-398}}
* A. Sestini, ''La lettura delle carte geografiche'' con cenni sugli esercizi cartografici e sulla storia della cartografia, Firenze, Le Monnier, 1959, quarta ed., p. 156 e p. 157 ▼
▲* A.{{cita libro|Aldo|Sestini , ''|Cartografia generale '', |1981|Pàatron|Bologna , Pàtron, 1981.}}
* F. Spessot, ''Ricordo di Luigi Visintin'', in ''Studi Goriziani'', vol. 23<sup>o</sup>, 1958, pp 123-125.
▲* A.{{cita libro|Aldo|Sestini , ''|La lettura delle carte geografiche '' |altri=con cenni sugli esercizi cartografici e sulla storia della cartografia , Firenze, |1959|Le Monnier |Firenze|edizione=4|pp=156, 1959, quarta ed., p. 156 e p. 157 }}
* {{cita testo|url=https://www.borcsanroc.it/public/archivi/publicazioni/200171109_150042_id_60.pdf|urlmorto=sì|titolo=Il prof. Luigi Visintin da Brazzano al mondo|autore=Paolo Sluga|pp=67-72|editore=Borc San Roc (Centro per la conservazione e valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco)|città=Gorizia}}
* {{cita pubblicazione|autore=Francesco Spessot|titolo=Ricordo di Luigi Visintin|rivista=Studi Goriziani|volume=XXIII|anno=1958|url=https://opac.rivistefriulane.it/ricerca/dettaglio/ricordo-di-luigi-visintin/21921|pp=123-125}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.friulinelmondo.com/assets/files/anni_80/411-01-1989.pdf|Il geografo arrivato da Brazzano... a pag.4}}
* {{cita web | url = http://www.unibg.it/dati/bacheca/488/15168.pdf | titolo = Scheda biografica cartografi DISCI | accesso = 22 marzo 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140721025700/http://www.unibg.it/dati/bacheca/488/15168.pdf | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-visintin/|Enciclopedia Treccani}}
* {{cita web|url=http://www.saperesemestrale-geografia.itorg/sapere/searchindex.html?q=php/sdg/article/download/4/5|titolo=VisintinIl mio primo atlante. Uno sguardo al mondo del 1953 Il LuigiMetodico EnciclopediaDe SapereAgostini}}
* {{cita web | url = http://www.modernism101.com/bayer_grosser_weltatlas.php | titolo = WORLD GEO-GRAPHIC ATLAS (in "graphic design" pag 3 Bauhaus,Herbert Bayer) | accesso = 20 agosto 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130621215030/http://www.modernism101.com/bayer_grosser_weltatlas.php | urlmorto = sì }} ▼
* {{cita web|url=http://www.friul.net/dizionario_biografico/index.php?id=4121&x=1|titolo=Dizionario biografico friulano}}
* {{cita web|url=http://www.unibglombardiabeniculturali.it/datiarchivi/bachecasoggetti-produttori/488ente/MIDB001357/15168.pdf|Schedatitolo=Istituto biograficaGeografico cartografiDe DISCIAgostini}}
* {{cita web|url=https://www.books.google.it/books?id=tJQpTdgRGnMC&pg=PA579&Ipg=PA579&dq=Tes /|titolo = Testo-atlante illustrato delle missioni |urlmorto=sì}} ▼
* {{cita web|http://www.fondazioneaegboroli.it/fondazione/|Storia dell'Istituto Geografico De Agostini (pp.39;41–51 e passim)}}
* {{cita web|url = https://www.rotaryclubnovara.it/wp-content/uploads/2013/09/Luigi-Visintin.-La-cartografia-15-11-1928.pdf|titolo= Discorso tenuto al Rotary di Novara il 15 novembre 1928 sulla ''cartografia come scienza e come industria''|formato= pdf|autore= Luigi Visintin|accesso= 10 aprile 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190717151732/https://www.rotaryclubnovara.it/wp-content/uploads/2013/09/Luigi-Visintin.-La-cartografia-15-11-1928.pdf|urlmorto= sì}}
* {{cita web|http://www.semestrale-geografia.org/index.php/sdg/article/download/4/5|Il mio primo atlante. Uno sguardo al mondo del 1953 (Il Metodico)}}
* {{cita testo|url=https://www.borcsanroc.it/public/archivi/publicazioni/200171109_150042_id_60.pdf|urlmorto=sì|titolo=Il prof. Luigi Visintin da Brazzano al mondo|autore=Paolo Sluga|pp=67-72|sito=Borcsanroc.it}}
▲* {{cita web|http://www.modernism101.com/bayer_grosser_weltatlas.php|WORLD GEO-GRAPHIC ATLAS (in "graphic design" pag 3 Bauhaus,Herbert Bayer)}}
* {{cita web|url=http://www.google.it/search?q=Goldmanns+Grosser+Weltatlaspf|titolo=Goldmanns Grosser Weltatlas}}
* {{cita web|http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001357/|Istituto Geografico De Agostini}}
▲* {{cita web|url=https://www.books.google.it/books?id=tJQpTdgRGnMC&pg=PA579&Ipg=PA579&dq=Tes /titolo = Testo-atlante illustrato delle missioni}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Nati a Cormons]]
[[Categoria:De Agostini]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di ViennaTorino]]
[[Categoria:Luigi Visintin]]
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