Enrico VIII d'Inghilterra: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|nome = Enrico VIII d’Inghilterra
|immagine = Workshop of Hans Holbein the Younger - Portrait of Henry VIII
|legenda =
|stemma = Coat of Arms of England (1509-1554).svg
|titolo = [[Sovrani britannici|Re d’Inghilterra]] e d'[[Sovrani irlandesi|Irlanda]]
|inizio regno = 21 aprile [[1509
|fine regno = 28 gennaio [[1547]]<br /><small>({{Età e giorni|1509|4|21|1547|1|28}})</small>
|incoronazione = 24 giugno [[1509]]
|predecessore = [[Enrico VII d'Inghilterra|Enrico VII]]
|successore = [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]
|nome completo =
|trattamento = [[Sua maestà]]
|onorificenze =
|altrititoli =
|data di nascita = 28 giugno [[1491]]
|luogo di nascita = [[Greenwich]]
|data di morte =
|luogo di morte = [[Londra]]
|sepoltura = [[
|luogo di sepoltura =
|dinastia = [[Dinastia Tudor|Tudor]]
|padre = [[Enrico VII d'Inghilterra]]
|madre = [[Elisabetta di York]]
|coniuge 1 = [[Caterina d'Aragona]]<br /><small>(1509-1533, ann.)</small>
|coniuge 2 = [[Anna Bolena]]<br /><small>(1533-1536, ann.)</small>
|coniuge 3 = [[Jane Seymour]]<br /><small>(1536-1537, def.)</small>
|coniuge 4 = [[Anna di Clèves]]<br /><small>(1540, ann.)</small>
|coniuge 5 = [[Catherine Howard]]<br /><small>(1540-1541, ann.)</small>
|coniuge 6 = [[Caterina Parr]]<br /><small>(1543-1547)</small>
|figli = [[Enrico, duca di Cornovaglia|Enrico]]<br />[[Maria I d'Inghilterra|Maria I]]<br />[[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]]<br />[[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]<br />{{piccolo|'''''illegittimi'''''}}<br/>[[Henry FitzRoy, I duca di Richmond e Somerset|Henry FitzRoy]]<br/>Altri<ref>Sebbene Enrico riconobbe come suo figlio naturale solo Henry FitzRoy, era ritenuto padre di numerosi altri bastardi, almeno cinque, con diversi gradi di probabilità.</ref>
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]<br /><small>(1491-1534)</small><br/>[[Anglicanesimo]]<br /><small>(1534-1547)</small>
|motto reale =
|firma = HenryVIIISig.svg
}}
{{Bio
|Nome = Enrico VIII Tudor
|ForzaOrdinamento = Enrico 08 d'Inghilterra
|Sesso = M
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|GiornoMeseMorte = 28 gennaio
|AnnoMorte = 1547
|
|
|Nazionalità = inglese
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato [[Regno d'Inghilterra|
}}
'''''Enrico VIII d'Inghilterra''''' fu il secondo monarca della [[
Fu
Sposato sei volte e detentore di un [[assolutismo monarchico|potere
== Biografia ==
=== Giovinezza ===
Enrico
Il padre Enrico VII, desideroso di concludere un'alleanza matrimoniale fra Inghilterra e
=== Ascesa al trono e primi anni del regno con Caterina d'Aragona ===
Uomo eccezionalmente attraente, alto circa un metro e novanta, biondo e atletico, definito "il più bel principe della cristianità", Enrico era ben lontano dall'immagine successiva tramandata ai posteri di un re tirannico, obeso e spietato: gioviale e cavalleresco, possedeva inoltre una vasta cultura umanistica, una solida conoscenza delle lingue (latino, spagnolo, francese), un genuino interesse per la [[teologia]]
Incominciarono quasi subito i problemi di discendenza che
Enrico aderì alla [[Lega Santa (1511)|Lega Santa]], un'alleanza promossa da papa Giulio II per arginare l'espansionismo del re francese [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]]. Nell'alleanza entrarono anche l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]] e [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando II il Cattolico]], re
Sul piano dinastico, nel [[1516]]
Le vicende europee nel frattempo videro la morte di Ferdinando II nel [[1516]], cui
[[File:
Ritornando ai problemi dinastici interni, Enrico non aveva ancora un erede maschio. Il popolo inglese riteneva disastroso il governo femminile ed Enrico pensò che soltanto un erede maschio avrebbe potuto mantenere il trono e la sua dinastia. Solo una femmina, la principessa Maria, era sopravvissuta
Nel [[1526]], quando ormai la regina Caterina, di salute peraltro sempre più cagionevole, entrò in [[menopausa]], il re cominciò a corteggiare la sorella di Maria Bolena, [[Anna Bolena|Anna]], educata in
Enrico voleva fortemente un erede maschio e incominciò a pensare alla possibilità di [[Dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio|far dichiarare nullo
In questa fase la diplomazia segreta giocò un ruolo determinante per gli avvenimenti che seguirono. Intervennero nella contesa, solo apparentemente interna della corona inglese, gli interessi della Spagna, cattolica, e quindi del [[Sacro Romano
Il re stava ormai per divenire il capo della Chiesa Anglicana e l'influenza di Roma sulle vicende dinastiche della corona inglese stava per essere annullata.
=== Il matrimonio con
Le vicende personali di Enrico VIII e il problema dinastico si mescolarono agli avvenimenti storici e agli accordi segreti tra le diplomazie inglesi, pontificie e spagnole. Il cardinale Wolsey intervenne presso la Santa Sede per contrastare le richieste di Carlo V. Il [[papa Clemente VII]] accettò di esaminare insieme il caso<ref>T. C. Price Zimmermann, ''A Note on Clement VII and the Divorce of Henry VIII'', The English Historical Review, Vol. 82, No. 324 (Jul., 1967), pp. 548-552.</ref>. Venne presa una decisione segreta: la
[[File:Hans Holbein d. J. 065.jpg|thumb|left|Tommaso Moro]]
[[File:Anneboleyn2.jpg|miniatura|destra|Anna Bolena, copia di dipinto,
La carica di [[
Come risposta al matrimonio tra Enrico e Anna Bolena, papa Clemente VII [[scomunica|scomunicò]] il sovrano: la sentenza venne emessa nel mese di luglio del 1533. Anche Tommaso Moro, nel frattempo, si dimise dall'incarico di governo, sostituito da [[Thomas Cromwell]], che divenne il nuovo lord cancelliere<ref>«Tommaso Moro, in seguito alle sue dimissioni e al rifiuto di prestare giuramento al sovrano, secondo quanto stabilito dalla [[Atto di Supremazia|Legge di Supremazia]], venne incarcerato nella [[Torre di Londra]] e quindi giustiziato. Nella sua autodifesa, dopo la condanna a morte, disse che la vera causa della sua accusa di tradimento era stato il rifiuto di accettare l'annullamento del matrimonio di Enrico con Caterina.» ''L'Enciclopedia'', la Biblioteca di Repubblica, volume 19, pp. 755-756</ref>.
Il Parlamento approvò gli atti che sancirono la frattura con Roma nella primavera del 1534. In particolare l{{'}}''Act of Supremacy'' (Legge di Supremazia) stabilì che il re è « [...] l'unico Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra» e il ''Treasons Act'' (Legge sui Tradimenti) del 1534 rese [[alto tradimento]], punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il re come tale. Al papa vennero negate le fonti di finanziamento come l'[[obolo di San Pietro]]. L{{'}}''Act of Succession'' (Legge di Successione), sempre del 1534, spostò la linea dinastica dalla ex sovrana alla discendenza di Anna Bolena. Tutti gli adulti del regno vennero tenuti ad accettare le disposizioni di queste leggi e chiunque avesse rifiutato sarebbe stato giudicato colpevole di alto tradimento e passibile di pena di morte.
Come conseguenza di queste leggi, tutta la struttura della chiesa cattolica inglese venne attaccata. Cromwell, spinto e sostenuto dal sovrano, fece approvare dal parlamento, nel 1536, una legge che espropriò i possedimenti dei monasteri minori: questa azione portò nelle casse dello stato, nel giro di alcuni anni, ingenti quantità di denaro, ma ancora — formalmente — Enrico era un re cattolico. Solo in seguito, sotto l'influenza di Thomas Cranmer, [[arcivescovo di Canterbury]], e di [[Edward Seymour, I duca di Somerset|Edward Seymour]], primo duca di Somerset e conte di Hertford, l'anglicanesimo di Enrico VIII prese un indirizzo protestante.
=== La fine di Anna Bolena e le altre mogli ===
[[File:Hans Holbein d. J. 032b.jpg|miniatura|destra|Jane Seymour]]
[[File:AnneCleves.jpg|miniatura|Anna di Clèves, ritratto di [[Hans Holbein il Giovane]]]]
[[File:Holbein, Hans (II) - Portrait of a lady, probably of the Cromwell Family formerly known as Catherine Howard.jpg|thumb
[[File:Catherine Parr from NPG.jpg|thumb|
Dal 1536
Al fine di eliminare Anna Bolena si preferì una modalità tale da evitare scandali internazionali: venne istituito un processo per [[alto tradimento]] e stregoneria che terminò con la condanna a morte della regina. Il segretario del re, [[Thomas Cromwell]], fu con ogni probabilità l'artefice dell'operazione. Anna venne accusata di avere usato la [[stregoneria]] per spingere Enrico a sposarla, di averlo ingiuriato e di avere cospirato per ucciderlo, di essere colpevole di [[incesto]] con il proprio fratello, [[George Boleyn]], di avere altri amanti, fra cui un musicista di corte d'origine fiamminga, Mark Smeaton, i cortigiani Henry Norris, Francis Weston e William Brereton. Durante il processo, dei testimoni dichiararono che Anna aveva confidato a varie dame di compagnia e altri cortigiani che il re era in realtà impotente, lasciando intendere che la piccola Elisabetta non fosse figlia di Enrico. La corte, presieduta da Thomas Howard e della quale faceva parte l'ex pretendente di Anna, Henry Percy, giudicò la regina colpevole e la condannò a morte, insieme al fratello George e ai quattro presunti amanti.
L'esecuzione ebbe luogo il 19 maggio 1536. Due giorni prima l'arcivescovo [[Thomas Cranmer]] aveva dichiarato nullo il suo matrimonio con Enrico<ref>In realtà, poiché Anna ufficialmente, secondo questo atto, non era mai stata sposata con Enrico, né lei né i cinque uomini già uccisi avrebbero potuto commettere adulterio; ma questo punto fu convenientemente ignorato.</ref>.
Il giorno dopo, 20 maggio, si celebrò in segreto, ma con sontuosa magnificenza, il fidanzamento fra Enrico e [[Jane Seymour]]; dieci giorni dopo si celebrò il matrimonio. La legge inglese di successione del 1536 dichiarò che i figli di Enrico e della regina Jane sarebbero stati primi nella linea di successione e che ''lady Mary'' e ''lady Elizabeth'' erano illegittime. Il 12 ottobre 1537 Jane diede alla luce un figlio maschio, il [[Edoardo VI d'Inghilterra|principe Edoardo]]. La regina presenziò al battesimo, ma sviluppò una [[sepsi]] e morì una decina di giorni dopo, sinceramente compianta da tutto il popolo. Enrico VIII — a detta di tutte le fonti — rimase profondamente turbato dalla perdita della donna che gli aveva finalmente generato un erede.
È probabile che la depressione, conseguente al lutto, abbia aggravato i suoi problemi di salute. Nel 1537 Enrico aveva superato i quarantacinque anni — età, per l'epoca, ritenuta già avanzata — e, complici gli eccessi alimentari (peraltro del tutto consueti per l'aristocrazia inglese), si avviava a diventare obeso, mentre dolorose ferite sulle gambe (con ogni probabilità dovute alla gotta e al [[diabete]]) gli impedivano di camminare e lo tormentavano con emorragie e infezioni.
Nel 1536 Enrico fece approvare l{{'}}''Act of Union'' (Legge dell'Unione), che formalmente annetté il [[Galles]] alla corona d'Inghilterra. L'Inghilterra e il Galles divennero quindi un'unica nazione. La Legge, da quel momento, impose l'uso del solo inglese negli atti ufficiali nel Galles, ignorando le proteste di chi usava la [[lingua gallese]]. Sempre nel 1536 una sommossa, il ''[[Pilgrimage of Grace]]'', scoppiò nell'Inghilterra del nord. Per calmare i cattolici ribelli Enrico dapprima fece alcune concessioni, ma poi, quando scoppiò una seconda sommossa, i capi della rivolta vennero condannati a morte per tradimento e giustiziati. Nel 1538 Enrico sanzionò la distruzione dei santuari dedicati ai santi cattolici romani e fu scomunicato il 17 dicembre dello stesso anno. Nel 1539 i monasteri che ancora rimanevano in Inghilterra vennero tutti aboliti e le loro proprietà trasferite alla Corona. Come ricompensa [[Thomas Cromwell]], artefice di queste azioni, venne nominato conte di Essex. I religiosi minori persero i loro seggi alla [[Camera dei Lord]], dove restarono solo arcivescovi e vescovi. I Lord spirituali (membri del clero con seggio nella Camera dei Lord) per la prima volta vennero superati in numero dai Lord temporali.
La questione dinastica tuttavia non era ancora risolta. L'unico erede maschio, il principe Edoardo, non godeva di buona salute ed Enrico, su consiglio di Thomas Cromwell, pensò allora ad Anna di Clèves, sorella del protestante [[Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg|duca di Clèves]]. Il duca era visto anche come importante alleato in caso di un attacco cattolico all'Inghilterra. Dopo avere visto il lusinghiero ritratto della giovane, dipinto da [[Hans Holbein il Giovane]],<ref>Opera oggi al [[Louvre]], inv. 1348.</ref> Enrico decise di sposarla e il matrimonio si celebrò il 6 gennaio 1540. L'unione tuttavia durò solo fino a luglio, appena sei mesi. Ciò fu dovuto a due cause: la giovane Anna, cresciuta secondo le usanze tedesche e priva della raffinata cultura che aveva contraddistinto le tre precedenti consorti reali, risultò essere assai meno attraente rispetto al dipinto. Inoltre vi furono forti considerazioni politiche: il duca di Clèves era infatti impegnato in una disputa con l'imperatore ed Enrico non voleva esservi coinvolto. La regina Anna acconsentì alla richiesta di Enrico di annullare il matrimonio e testimoniò che il loro matrimonio non era mai stato consumato. Come ricompensa, ricevette il bizzarro titolo nobiliare di «Amatissima sorella del re», una cospicua rendita annua e svariate tenute, compreso il [[castello di Hever]], già appartenuto alla famiglia di Anna Bolena, vivendo, pare, alquanto felicemente fino al 1557, ultima a morire tra le sei mogli del sovrano.
Anche Thomas Cromwell, quindi, perse il favore del re per il suo ruolo nella vicenda.<ref>In seguito Cromwell venne privato dei suoi poteri e decapitato. L'ufficio di ''Viceregent in Spirituals'', che era stato creato specificamente per lui, non fu più occupato ed è ancora vacante</ref> Il 28 luglio 1540 (lo stesso giorno della esecuzione di Thomas Cromwell) Enrico sposò la giovane [[Caterina Howard]], già dama di compagnia di Anna di Clèves, prima cugina di [[Anna Bolena]] nonché discendente della nobile casata Howard. Caterina all'epoca aveva diciassette anni.
Tuttavia anche questo matrimonio durò poco. La regina venne sospettata di avere più di una relazione, in particolare con altri due uomini, uno dei quali sosteneva di esserne il legittimo marito, mentre l'altro, certo [[Thomas Culpeper]], era uno dei cortigiani favoriti del re. Thomas Cranmer, già in passato fiero oppositore della potente famiglia cattolica degli Howard, portò le prove del tradimento all'attenzione del re. Le indagini che seguirono provarono i fatti e tra dicembre del 1541 e febbraio del 1542 avvenne l'esecuzione dei due amanti e della stessa Caterina, che all'epoca non aveva nemmeno vent'anni e si presentò al patibolo talmente prostrata da dover essere sorretta fino all'ultimo.
Enrico sposò quindi la sua sesta e ultima moglie, la ricca vedova [[Caterina Parr]], la terza con questo nome, nel 1543. La Parr, donna di eccezionale cultura e carattere volitivo, si scontrò subito con Enrico per motivi religiosi; infatti era protestante, mentre Enrico era ancora - nell'intimo - un cattolico. Le frequenti discussioni portarono quasi alla rottura, finché qualcuno suggerì alla nuova regina che con le sue argomentazioni aveva passato il segno. Così Caterina si recò dal re per spiegargli che, se discuteva tanto animatamente con lui, era solo per il piacere di sentire le sue doti retoriche. Caterina inoltre contribuì a riconciliare Enrico con le sue prime due figlie, Mary ed Elizabeth, e a garantire qualche anno di serenità ai figli del sovrano.
Nel 1544 una legge del Parlamento reinserì Maria ed Elisabetta nella linea di successione dopo il principe Edoardo, benché fossero ancora ritenute illegittime. La stessa legge confermò a Enrico il diritto di determinare, con le sue volontà, l'ulteriore successione al trono.
=== Malattia e morte ===
[[File:Windsor Castle Sunset - Nov 2006.jpg|thumb|left|Il [[castello di Windsor]]]]
Nel 1544, nonostante l'[[obesità]], quasi sicuramente lo [[scorbuto]] dovuto a una pessima alimentazione - negli ultimi anni, il sovrano pesava all'incirca 180 kg per 1,85 m di statura - e l'aggravarsi della [[gotta]] e del diabete, Enrico prese parte all'[[assedio di Boulogne (1544)|assedio di Boulogne]], espugnando la città dopo oltre due mesi di assedio.
Gli ultimi anni furono segnati da un inarrestabile declino fisico e mentale,<ref>È stato ipotizzato che Enrico soffrisse della [[sindrome di Cushing]], il che spiegherebbe il forte sovrappeso, le piaghe ulcerose e i repentini sbalzi di umore del sovrano. Un'altra ipotesi, scaturita da uno studio recente, sottolinea la compatibilità dei sintomi accusati da Enrico VIII e delle morti premature della maggior parte dei suoi figli con la [[sindrome di McLeod]]. Lo stesso studio indica nella bisnonna materna di Enrico, [[Giacometta di Lussemburgo]], la possibile portatrice della mutazione genetica causa della malattia.</ref> culminato nelle accuse di [[eresia]] e [[infedeltà coniugale|tradimento]] lanciate contro la moglie Caterina Parr, che evitò l'arresto nell'estate del 1546 solo dopo aver formalmente ribadito la propria sottomissione al consorte, e nell'arresto del giovane [[Henry Howard, conte di Surrey|conte di Surrey]] e dell'ormai anziano genitore di questi, [[Thomas Howard, III duca di Norfolk]], con l'accusa di tradimento. Surrey fu [[decapitazione|decapitato]] il 19 gennaio 1547 e il padre ebbe salva la vita unicamente perché l'esecuzione fu rimandata in seguito alla morte del re.
Dopo alcuni giorni di agonia, durante i quali non riuscì più neppure a parlare, Enrico morì il 28 gennaio 1547 nel [[palazzo di Whitehall]].
Il cadavere venne inumato nella cripta reale (''Royal Vault'') della [[Cappella di San Giorgio (castello di Windsor)|Cappella di San Giorgio]] del [[castello di Windsor]], segnato solo da una lapide terragna, accanto alla moglie prediletta [[Jane Seymour]]. Più di cento anni dopo, nello stesso sepolcro, fu deposta anche la salma di [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]].<ref>{{Cita web|cognome=Dean and Canons of Windsor |titolo=Henry VIII's final resting place |url=http://www.stgeorges-windsor.org/assets/files/LearningResources/BackgroundNotesHenryVIII.pdf |urlmorto=si |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130502061037/http://www.stgeorges-windsor.org/assets/files/LearningResources/BackgroundNotesHenryVIII.pdf |accesso=12 marzo 2013 |editore=Windsor Castle: College of St George}}</ref>
Un grandioso monumento funebre, commissionato a vari artisti italiani e che in parte sottraeva elementi a quello di [[Thomas Wolsey]], non fu mai portato a termine e i vari pezzi dell'ultimo progetto realizzato da [[Benedetto da Rovezzano]] si trovano oggi nella [[cattedrale di Gand]] (quattro [[candelabri]] di bronzo), nella [[cattedrale di Saint Paul]] a [[Londra]] (sarcofago riutilizzato nel monumento a [[Orazio Nelson]]) e al [[Victoria and Albert Museum]] (quattro angeli in bronzo)<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Susan Abernethy|url=https://thefreelancehistorywriter.com/2016/07/29/where-is-king-henry-viii-buried-and-why-doesnt-he-have-a-tomb/|titolo=Where is King Henry VIII Buried and Why Doesn’t He Have an Elaborate Tomb?|sito=The Freelance History Writer|data=2016-07-29|accesso=2025-06-15}}</ref>.
[[File:Coffins in the vault of Henry VIII St Georges Chapel Windsor.png|thumb|Le bare di Carlo I, Enrico VIII e Jane Seymour deposte nella cripta (disegno del 1888)]]
La cripta con i feretri di Enrico VIII, Jane Seymour e Carlo I (unitamente alla salma di uno dei figli della [[Anna di Gran Bretagna|regina Anna]] morti in tenerissima età) fu riaperta nel 1813 e nel 1888 nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione della cripta reale.
== Successione e discendenza ==
[[File:Edward VI, aged 6.jpg|thumb|[[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] a sei anni, in un ritratto di [[Hans Holbein il Giovane|Hans Holbein]]]]
In conseguenza dell'Atto
In base alla legge di successione del
Edoardo VI e i suoi consiglieri, tuttavia, avevano disegni diversi. Sul suo letto di morte, Edoardo espresse volontà in contraddizione alle disposizioni di Enrico: Maria ed Elisabetta vennero infatti escluse dalla linea della successione come illegittime
Giacomo fu fin dall'inizio sufficientemente potente, quindi la sua successione non incontrò opposizioni. Giacomo VI di Scozia diventò così Giacomo I, primo re d'Inghilterra del [[Stuart|Casato degli Stuart]].{{-}}
{| border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|- bgcolor=cccccc
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|colspan=4|'''''da [[Caterina d'Aragona]] (16 dicembre 1485-7 gennaio 1536)'''''
|-
|Figlia senza nome nata morta || 31 gennaio 1510||
|-
|[[Enrico, duca di Cornovaglia]]||1º gennaio
|-
|
|-
| Enrico, Duca di Cornovaglia
|-
|[[Maria I d'Inghilterra|Maria I]]||18 febbraio
|-
|Figlia senza nome
|-
|colspan=4|'''''da [[
|-
|[[Henry FitzRoy, I duca di Richmond e Somerset]]||15 giugno 1519||18 giugno 1536||illegittimo ma riconosciuto; sposato nel 1533 a quattordici anni con Lady Mary Howard, da cui non ebbe figli
|-
|colspan=4|'''''da [[Maria Bolena]] sorella di Anna Bolena (morta 19 luglio 1543)'''''
|-
|[[Catherine Carey]]||circa 1524 ||15 gennaio 1568||reputata illegittima; sposata con Sir [[Francis Knollys]]; ebbe quindici figli di cui l'ultimo morto si presume intorno al 1643
|-
|[[Henry
|-
|colspan=4|'''''da [[Mary Berkeley]]'''''
|-
|[[Thomas Stucley|Sir Thomas Stucley]]||
|-
|[[John
|-
|colspan=4|'''''da [[Joan Dyngley]]'''''
|-
|[[Etheldreda Malte]]||
|-
|colspan=4|'''''da [[Anna Bolena]] (morta il 19 maggio 1536)'''''
|-
|[[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]]||7 settembre
|-
|''Figlio senza nome''||29 gennaio
|-
|colspan=4|'''''da [[Jane Seymour]] (1509
|-
|[[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]||12 ottobre
|-
|}
'''<nowiki>*</nowiki>''' ''Nota:
== Principali atti politici e legislativi sotto il suo regno ==
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Tra i consiglieri più seguiti nei primi anni figura Thomas Wolsey, che curò specialmente l'aspetto economico, facendo svincolare il Consiglio Privato dall'amministrazione dei beni della corona, dando più autonomia agli uffici del tesoro.<ref>''La Storia'', vol. 7, "Il cinquecento: la nascita del mondo moderno", in: La Biblioteca di Repubblica, p. 518</ref>
* Nel 1521, quindi nei primi anni di regno, consigliato da Tommaso Moro, scrisse un ''Assertio Septem Sacramentorum'', che gli fece guadagnare l'appellativo di ''Defensor fidei'' da parte del Papa.
* Nel 1533,
* Nel 1534, sollecitato da Thomas Cromwell, il Parlamento approvò diverse leggi che sancirono la frattura con Roma: lo ''Statute in Restraint of Appeals'' (Statuto per la limitazione degli appelli), che impediva alla Chiesa di emettere regole senza il consenso del re. L
* Tra il 1536 e il 1543 gli ''Acts of Union'' (Atti di Unione) unirono l'Inghilterra e il Galles in una nazione.<ref>''Atlante storico'', vol. 31, L'Enciclopedia, La Biblioteca di Repubblica, p. 654</ref>
* Nel 1542 il ''Witchcraft Act'' puniva con la morte « [...] l'invocazione o l'evocazione dello spirito diabolico».
==
Enrico VIII ha avuto [[Enrico VIII nella cultura di massa|un grande impatto]] anche e soprattutto dopo la sua scomparsa. Il sovrano è stato citato e raffigurato in letteratura, nell'arte e, a partire dal XX secolo, anche nel cinema e nella televisione. Memorabile l'interpretazione che l'attore inglese [[Charles Laughton]] ne diede nel film ''[[Le sei mogli di Enrico VIII (film)|Le sei mogli di Enrico VIII]]'' (1933) di [[Alexander Korda]].
== Titoli reali e araldica ==
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Enrico VIII fu il primo monarca inglese a usare regolarmente il titolo di "Vostra Maestà", benché anche le alternative "Vostra Altezza" e "Vostra Grazia" fossero usate di tanto in tanto.
Parecchi cambiamenti sono stati fatti ai titoli reali durante il suo regno. Enrico originalmente ha usato l'intitolazione: "Enrico ottavo, per grazia di [[Dio]], [[Elenco di monarchi britannici|re d'Inghilterra]], [[Francia]] e signore (Lord) d'Irlanda". Nel
Nel
Il
Le [[araldica|arme]] di Enrico VIII furono uguali a quelle usate dai suoi predecessori a partire da [[Enrico IV d'Inghilterra|Enrico IV]]. Inquartato: nel primo e nel quarto d'azzurro a tre gigli d'oro (per la [[Francia]]); nel secondo e nel terzo di rosso, a tre leoni guardanti e passanti d'oro (per l'Inghilterra).
Tra gli altri titoli e onorificenze portò anche il nastro di
[[File:Royal Standard of Henry VIII of England.svg|miniatura|Stendardo Reale di Enrico VIII, con sopra il suo distintivo araldico, il [[Y Ddraig Goch|drago rosso di Galles]]]]
== Onorificenze ==
=== Onorificenze inglesi ===
{{Onorificenze
|immagine =
|nome_onorificenza =
|collegamento_onorificenza = Ordine della Giarrettiera
|motivazione =
|data = 22 aprile 1509; già Cavaliere Compagno (K.G., 1485<ref>https://archive.is/20111026003051/http://www.leighrayment.com/orders/garter.htm#selection-14819.0-14824.0</ref>)
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Golden Rose MNMA Cl2351 n1.jpg
|nome_onorificenza = Rosa d'Oro (3) (Santa Sede)
|collegamento_onorificenza = Rosa d'Oro
|motivazione =
|data = [[1512]], [[1521]]
}}
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Enrico VIII d'Inghilterra
|2 = [[Enrico VII d'Inghilterra]]
|4 = [[Edmondo Tudor]]
|8 = [[Owen Tudor]]
|16 = Maredudd ap Tudur
|17 = Margaret ferch Dafydd
|9 = [[Caterina di Valois]]
|18 = [[Carlo VI di Francia]]
|19 = [[Isabella di Baviera]]
|5 = [[Margaret Beaufort]]
|10 = [[John Beaufort, I duca di Somerset]]
|20 = [[John Beaufort, I conte di Somerset]]
|21 = [[Margaret Holland]]
|11 = [[Margaret Beauchamp di Bletso]]
|22 = Roger Beauchamp, barone di Bletso
|23 = Edith Stourton
|3 = [[Elisabetta di York]]
|6 = [[Edoardo IV d'Inghilterra]]
|12 = [[Riccardo Plantageneto, III duca di York]]
|24 = [[Riccardo Plantageneto, III conte di Cambridge]]
|25 = [[Anna Mortimer]]
|13 = [[Cecilia Neville]]
|26 = [[Ralph Neville, I conte di Westmorland]]
|27 = [[Joan Beaufort, contessa di Westmorland]]
|7 = [[Elisabetta Woodville]]
|14 = [[Richard Woodville]]
|28 = Richard Wydevill
|29 = Elizabeth Bodulgate
|15 = [[Giacometta di Lussemburgo]]
|30 = [[Pietro I di Lussemburgo-Saint Pol]]
|31 = Margherita Del Balzo
}}
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Francis Hackett|titolo=Enrico VIII|trad=Roberto Palmarocchi|editore=Bemporad|città=Firenze|anno=1935}} - Marzocco, 1943; Dall'Oglio, Milano, 1958.
* {{Cita libro|lingua=en|autore=John Bowle|titolo=Henry VIII: A Study of Power in Action|url=https://archive.org/details/henryviii0000unse_s0t1|città=Boston|editore=Little, Brown|anno=1964}}
* {{Cita libro|autore=Neville Williams|titolo=Enrico VIII e la sua corte|editore=Librex|città=|anno=1974}}
* {{Cita libro|autore=[[Carolly Erickson]]|titolo=Il Grande Enrico. La stravagante vita di Enrico VIII, Re d'Inghilterra|trad=M. Buzzi|edizione=Collana Nuova Biblioteca Storica n.32|editore=Sugarco|città=Milano|anno=1982}} - Collezione Le Scie, Mondadori, Milano, 2002.
* {{Cita libro|autore=John J. Scarisbrick|titolo=Enrico VIII|edizione=Biblioteca Storica|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=1984}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=[[Alison Weir]]|titolo=The Six Wives of Henry VIII|url=https://archive.org/details/sixwivesofhenryv0000weir|editore=Bodley Head|città=London|anno=1991}}
* {{Cita libro|autore=[[Antonia Fraser]]|titolo=Le sei mogli di Enrico VIII|edizione=Collezione Le Scie|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1993}}
* {{Cita libro|autore=[[Dara Kotnik]]|titolo=Enrico VIII|editore=Rusconi|città=Milano|anno=1995}}
* {{Cita libro|autore=M.D. Palmer|titolo=Enrico VIII|edizione=Collana Universale Paperbacks|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=2003}}
* {{Cita web|
* "Henry VIII", ''Encyclopædia Britannica,'' 11th ed. London: Cambridge University Press, 1911.
* {{cita web|
* {{cita web|url=http://www.pbs.org/wnet/sixwives/|titolo=Public Broadcasting Service. (2003). "The Six Wives of Henry VIII."}}
* {{cita web|
* {{cita web|
== Voci correlate ==
[[File:Royal Monogram of King Henry VIII of England.svg|thumb|verticale=.5|Il monogramma personale di re Enrico VIII.]]
[[File:Dual Cypher of King Henry VIII & Queen Anne Boleyn of England.svg|thumb|verticale=.5|Il monogramma di re Enrico VIII e della regina Anna Bolena.]]
* [[Caterina d'Aragona]]
* [[Elenco di monarchi britannici]]
* [[Riforma protestante]]
* [[Chiesa anglicana]]
* [[Dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio]]
* [[Divorzio]]
* [[Dinastia Tudor]]
* [[Elisabetta I d'Inghilterra]]
* [[Castello di Leeds]]
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* [[Pendennis Castle]]
* [[Salterio di Enrico VIII]]
* [[
* [[Storia dell'Inghilterra]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.tudorplace.com.ar/aboutHenryVIII.htm|
* {{cita web|url=http://www.archsoc.com/games/Henry.html|
* {{cita web|url=http://members.ozemail.com.au/~tperrott/sirjohn.htm|
* {{cita web|url=http://www.sho.com/site/tudors/home.do|titolo=Sito ufficiale della serie "The Tudors"|urlarchivio=https://arquivo.pt/wayback/20090628084026/http://www.sho.com/site/tudors/home.do|dataarchivio=28 giugno 2009|lingua=en}}
{{Box successione
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|successivo = [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]
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