Enrico VIII d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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{{Monarca
|nome = Enrico VIII d’Inghilterra
|immagine = Workshop of Hans Holbein the Younger - Portrait of Henry VIII of- EnglandGoogle (Holbein)Art Project.jpg
|legenda = EnricoHans VIIIEworth, d'Inghilterra ritrattoattribuito, da un originale di [[Hans Holbein il Giovane]], tra''Ritratto ildi Enrico VIII'', [[1539pittura a olio|olio]] esu il[[pittura su tela|tela]], 1537-1557, [[1541Walker Art Gallery]]
|titolo = [[Sovrani del Regno Unito|Re d'Inghilterra e d'Irlanda]]
|stemma = Coat of Arms of England (1509-1554).svg
|titolo = [[Sovrani britannici|Re d’Inghilterra]] e d'[[Sovrani irlandesi|Irlanda]]
|trattamento = [[Sua Maestà|Maestà]]
|inizio regno = 21 aprile [[1509]] -<br />28 gennaio [[1547]]
|fine regno = 28 gennaio [[1547]]<br /><small>({{Età e giorni|1509|4|21|1547|1|28}})</small>
|incoronazione = 24 giugno [[1509]]
|predecessore = [[Enrico VII d'Inghilterra|Enrico VII]]
|successore = [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]
|nome completo =
|trattamento = [[Sua maestà]]
|onorificenze =
|altrititoli =
|data di nascita = 28 giugno [[1491]]
|luogo di nascita = [[Greenwich]]
|data di morte = 28{{Calcola gennaio [[età3|1547]]|1|28|1491|6|28}}
|luogo di morte = [[Londra]]
|sepoltura = [[SaintCappella George'sdi Chapel]],San [[CastelloGiorgio (castello di Windsor)|Cappella di San Giorgio]], 4 febbraio [[1547]]
|luogo di sepoltura =
|predecessore = [[Enrico VII d'Inghilterra|Enrico VII]]
|dinastia = [[Dinastia Tudor|Tudor]]
|successore = [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]
|padre = [[Enrico VII d'Inghilterra]]
|coniuge 1 = [[Caterina d'Aragona]] (1509-1533, ann.)
|coniuge 2 = [[Anna Bolena]] (1533-1536, ann.)
|coniuge 3 = [[Jane Seymour]] (1536-1537, def.)
|coniuge 4 = [[Anna di Clèves]] (1540, ann.)
|coniuge 5 = [[Caterina Howard]] (1540-1541, ann.)
|coniuge 6 = [[Caterina Parr]] (1543-1547)
|figli = [[Enrico, duca di Cornovaglia|Principe Enrico]],<br />[[Maria I d'Inghilterra|Regina Maria I]],<br />[[Henry FitzRoy, I duca di Richmond e Somerset|Henry FitzRoy]],<br />[[Elisabetta I d'Inghilterra|Regina Elisabetta I]],<br />[[Edoardo VI d'Inghilterra|Re Edoardo VI]]
|casa reale = [[Tudor]]
|padre = [[Enrico VII d'Inghilterra|Enrico VII]]
|madre = [[Elisabetta di York]]
|coniuge 1 = [[Caterina d'Aragona]]<br /><small>(1509-1533, ann.)</small>
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|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]<br /><small>(1491-1534)</small><br/>[[Anglicanesimo]]<br /><small>(1534-1547)</small>
|motto reale =
|firma = HenryVIIISig.svg
}}
{{Bio
|Nome = Enrico VIII Tudor
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Enrico 08 d'Inghilterra
|Sesso = M
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|GiornoMeseMorte = 28 gennaio
|AnnoMorte = 1547
|AttivitàEpoca = XVI
|NazionalitàAttività = re
|Nazionalità = inglese
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato [[Regno d'Inghilterra|Rere d'Inghilterra]] e [[Signoria d'Irlanda|Signoresignore d'Irlanda]] (in seguito [[Regno d'Irlanda|Rere d'Irlanda]]) dal 21 aprile 1509 fino alla sua morte
}}
 
'''''Enrico VIII d'Inghilterra''''' fu il secondo monarca della [[Dinastiadinastia Tudor]] come successore di suo padre, re [[Enrico VII d'Inghilterra]]. Nei primi tempi fu un fiero oppositore delle teorie di [[Martin Lutero|Lutero]], e per questo motivo ottenne nel 1521 dadal [[papa Leone X]] il titolo di ''[[Defensor Fidei]]'', ossia "''Difensore della fede''",. Il titolo che ancora oggi compare sulle monete inglesi con l'[[acronimo]] [[Lingua latina|latino]] ''DEF. FID.'' Innon séguito,è tuttavia quello originale, arrivòma fu ricreato dalla [[Chiesa anglicana]]. In seguito a un insanabile contrasto consorto sotto [[papa Clemente VII]], einfatti, il titolo fu ufficialmente ritirato da [[papa Paolo III]], ma risulta comunque in uso per gli anglicani.
 
Fu un [[eresiarca]] in quantoil fondatore della [[Chiesa Anglicanaanglicana]], nata in seguito allo [[scisma]] religioso, quindi alla separazione dalla [[Chiesa cattolica]] di [[Roma]].<ref name="L'Enciclopedia p. 271">L'Enciclopedia, la Biblioteca di Repubblica, volume 7, p. 271</ref>
 
Sposato sei volte e detentore di un [[assolutismo monarchico|potere]] assoluto]] incontrastato, segnò fortemente le vicende inglesi. Decretò lo [[Dissoluzionedissoluzione dei monasteri in Inghilterra|scioglimento dei monasteri]] e l'unione dell'[[Inghilterra]] con il [[Galles]].
 
== Biografia ==
=== Giovinezza ===
Enrico nacque a [[Greenwich]] il 28 giugno 1491. Fu ilera secondogenito di [[Enrico VII Tudor]] e di [[Elisabetta di York]]. Soltanto tre dei sei fratelli di Enrico sopravvissero: [[Arturo Tudor|Arturo]] ([[principe di Galles]]), [[Margherita Tudor|Margherita]] (regina consorte di [[Scozia]]) e [[Maria Tudor (regina di Francia)|Maria]] (in séguitoseguito [[regina consorte di Francia]]). Il padre, fondatore della dinastia, conquistò il potere e lo consolidò sposando Elisabetta, figlia del re [[Edoardo IV d'Inghilterra]].
 
NelA 1493due il giovanissimoanni Enrico venne nominato [[Conestabile]] del [[castello di Dover]] e Lord Guardiano dei Cinque Porti,; l'anno successivo divenne [[Duca di York]]. In seguito venne nominato [[Conte maresciallo di Inghilterra|Conte Maresciallo (''Earl Marshal'')]] d'Inghilterra e [[Lord luogotenente d'Irlanda]]. A dieci anni presenziò alle nozze del fratello maggiore [[Arturo Tudor|Arturo]] con [[Caterina d'Aragona]], allora rispettivamente di quindici e sedici anni. Arturo tuttavia morì per una infezione poco dopo ed Enrico, a undici anni, divenne erede al trono.
Nel 1501 presenziò alle nozze del fratello maggiore [[Arturo Tudor|Arturo]] con [[Caterina d'Aragona]], allora rispettivamente di quindici e sedici anni. Arturo tuttavia morì per una infezione poco dopo, ed Enrico, all'età di soli undici anni, divenne erede al trono.
 
Il padre Enrico VII, desideroso di concludere un'alleanza matrimoniale fra Inghilterra e [[Spagna]] con un nuovo matrimonio fra Enrico, ora principe di [[Galles]], e [[Caterina d'Aragona]], incominciò a muoversi a livello diplomatico per realizzare il suo progetto. Per renderlo possibile occorreva ottenere una dispensa di [[papa Giulio II]], perché, malgrado il matrimonio precedente non fosse stato consumato, inglesi e spagnoli convennero sulla necessità di una dispensa papale per la rimozione di tutti i dubbi per quanto riguardava la legittimità dell'unione. Spinto dalla madre di [[Caterina d'Aragona|Caterina]], la regina [[Isabella I di Castiglia|Isabella]], il Papapapa concesse la sua dispensa con una [[Bollabolla papale]]. Nel [[1505]], tuttavia, Enrico VII perse interesse per l'alleanza con la Spagna e il matrimonio non venne più celebrato nei tempi previsti.
 
=== Ascesa al trono e primi anni del regno con Caterina d'Aragona ===
Alla morte del padre, nell'annoNel [[1509]], aalla 18morte annidel padre, Enrico salì al trono, colcon il nome di Enrico VIII. Il nuovo sovrano consolidò il regno: ridusse il potere degli aristocratici di alto rango e si affidò al sostegno della piccola nobiltà di provincia, la ''[[gentry (classe sociale)|gentry]]'', proprietari di terre, che, pur non appartenendo alla nobiltà, erano titolari di prerogative e privilegi tipici degli aristocratici. Circa nove settimane dopo, sotto la spinta della Spagna, Enrico sposò Caterina, già sua promessa sposa per gli impegni presi precedentemente. Papa Giulio II e [[William Warham]], [[Arcivescovoarcivescovo di Canterbury]], avanzarono dubbi sulla validità di tale unione, malgrado la precedente Bollabolla papale e i ripetuti giuramenti di Caterina sulla mancata consumazione delle nozze colcon il principe Arturo,; tuttavia la cerimonia d'[[incoronazione]] dei due sovrani venne celebrata ugualmente, nell'[[Abbaziaabbazia di Westminster]], il 24 giugno dello stesso anno.
 
Uomo eccezionalmente attraente, alto circa un metro e novanta, biondo e atletico, definito "il più bel principe della cristianità", Enrico era ben lontano dall'immagine successiva tramandata ai posteri di un re tirannico, obeso e spietato: gioviale e cavalleresco, possedeva inoltre una vasta cultura umanistica, una solida conoscenza delle lingue (latino, spagnolo, francese), un genuino interesse per la [[teologia]] - dovuto anche all'approfondita istruzione religiosa ricevuta nell'infanzia, allorché, in qualità di secondogenito, era stato destinato alla carriera ecclesiastica - e un notevole talento musicale.
 
Incominciarono quasi subito i problemi di discendenza che segnerannosegnarono a lungo il regno di Enrico VIII;: la prima gravidanza della regina Caterina si concluse con un figlio nato morto, nel [[1510]], e il secondo figlio, nato il 1º gennaio [[1511]], sopravvisse soltanto due mesi. Nei primi due anni del regno di Enrico il potere effettivo fu esercitato da [[Richard Foxe]], [[Antica diocesi di Winchester|Vescovovescovo di Winchester]] e "[[Lordlord del sigillo privato]]", e da William Warham. Dal 1511 in poi fuFu il cardinale [[Thomas Wolsey]] ad avere maggiore influenza sul sovrano, edai suoi 20 anni in poi; quegli, in qualità di "[[Lordlord Protettore]]", domineràdominò la politica inglese fino alla suapropria morte<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/enrico-viii-re-d-inghilterra/ Enrico VIII voce Treccani]</ref>.
 
Enrico aderì alla [[Lega Santa (1511)|Lega Santa]], un'alleanza promossa da papa Giulio II per arginare l'espansionismo del re francese [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]]. Nell'alleanza entrarono anche l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]] e [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando II il Cattolico]], re delladi Spagna, con il quale Enrico aveva firmato il Trattato di Westminster. Ormai ventenne, Enrico raggiunse l'esercito inglese, attraversando la Manica e partecipando attivamente alle operazioni militari. Nel [[1514]] Ferdinando II abbandonò l'alleanza e si arrivò alla pace con i Francesi. L'ascesa del re [[Francesco I di Francia]] nel [[1515]], portò nuovamente l'Inghilterra e la Francia su posizioni antagoniste.
 
Sul piano dinastico, nel [[1516]], la regina Caterina diede alla luce una bambina, [[Maria I d'Inghilterra|Maria]] (''Ladylady Mary''), facendo sperare a Enrico di poter ancora avere un erede maschio, che fino ad allora, per fatalità, non aveva avuto.
 
Le vicende europee nel frattempo videro la morte di Ferdinando II nel [[1516]], cui successesuccedette suo nipote (e nipote della regina Caterina) [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]. Nel [[1519]] morì anche Massimiliano I. I [[Principi elettori]] scelsero Carlo V come successore alla guida del [[Sacro Romano Impero]], malgrado i tentativi diplomatici dell'allora cardinale Wolsey, che si opposeopponeva a tale nomina. La crescente rivalità fra [[Francesco I di Francia|Francesco I]] e Carlo V permise a Enrico, per un certo periodo, di diventare l'ago della bilancia tra le potenze in Europa. Francia e Spagna cercarono dapprima l'appoggio inglese, ma dopo il [[1521]] l'influenza dell'Inghilterra in Europa cominciò a diminuire. Enrico si alleò con [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] e nella guerra che seguì Francesco I venne rapidamente sconfitto. La situazionemaggiormente internazionalestabile piùsituazione stabileinternazionale che ne seguì ridusse il peso della diplomazia inglese in Europa.
 
[[File:CatherineCatalina aragonde Aragón, por un artista anónimo.jpg|miniatura|Artista sconosciuto, ''Caterina d'Aragona attorno al 1530'', seconda metà del XVII secolo, olio su tavola, 55.,9 x 44.,5 cm, [[National Portrait Gallery (Londra)|National Portrait Gallery]], Londra]]
 
Ritornando ai problemi dinastici interni, Enrico non aveva ancora un erede maschio. Il popolo inglese riteneva disastroso il governo femminile ed Enrico pensò che soltanto un erede maschio avrebbe potuto mantenere il trono e la sua dinastia. Solo una femmina, la principessa Maria, era sopravvissuta sinofino ad allora all'infanzia. Enrico in precedenza aveva avuto varie amanti, tra cui [[Maria Bolena]] ed [[Elizabeth Blount]]. Il figlio di quest'ultima però, [[Henry FitzRoy, I duca di Richmond e Somerset|Henry Fitzroy]], morì appena diciassettenne di [[tubercolosi|consunzione]], senza contare che la sua posizione illegittima avrebbe potuto comunque renderne quantomeno dubbie le pretese al trono; nonostante le voci che attribuivano al re la paternità dei due[[2 Figli|2 figli]] di Maria Bolena, [[Catherine Carey]] ede [[Henry Carey, I barone Hunsdon|Henry Carey]] - (quest'ultimo in effetti straordinariamente somigliante al re -), Enrico, probabilmente anche per questioni di opportunità politica, non fece alcun passo per riconoscerli come propri.
Nel [[1526]], quando ormai la regina Caterina, di salute peraltro sempre più cagionevole, entrò in [[menopausa]], il re cominciò a corteggiare la sorella di Maria Bolena, [[Anna Bolena|Anna]], educata in [[Francia]], già dama di compagnia della regina e in precedenza nota per una relazione - forse addirittura un matrimonio clandestino - con il nobile [[Henry Percy, VI conte di Northumberland]].
 
Enrico voleva fortemente un erede maschio e incominciò a pensare alla possibilità di [[Dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio|far dichiarare nullo]] il suo matrimonio]] con la regina Caterina in base alle precedenti nozze della stessa con il proprio defunto fratello, e ciò malgrado la stessa Caterina avesse ripetutamente giurato che tale unione non era mai stata consumata. Il cardinale Wolsey e William Warham cominciarono riservatamente un'indagine sulla validità del matrimonio, che tuttavia apparve presto difficilmente impugnabile sul piano del diritto. Senza informare il cardinale Wolsey, Enrico si appellò direttamente alla [[Santa Sede]]. Il suo segretario William Knight sostenne, a Roma, che la [[Bolla pontificia|Bollabolla]] di Giulio II era stata ottenuta con un inganno e conseguentemente era non valida. Inoltre Enrico chiese aal [[papa Clemente VII]] anche una dispensa che gli permettesse di sposare Anna Bolena, visto che precedentemente aveva avuto una relazione con la sorella di lei, Maria. Clemente VII, pur non favorevole ad annullare il matrimonio, concesse la dispensa voluta, probabilmente pensando che tale concessione non sarebbe servita a nulla finché Enrico fosse rimasto sposato a Caterina.
 
In questa fase la diplomazia segreta giocò un ruolo determinante per gli avvenimenti che seguirono. Intervennero nella contesa, solo apparentemente interna della corona inglese, gli interessi della Spagna, cattolica, e quindi del [[Sacro Romano ImperatoreImpero]], poiché l'imperatore Carlo V era figlio della sorella di Caterina.: Ll'influenza dell'imperatore sul papato portò Clemente VII a non annullare la Bollabolla Papalepapale di Giulio II, nonostante egli fosse propenso ad annullarla.; Lala reazione di Enrico, che non accettò il rifiuto del Papapapa alle sue richieste, comportò la nascita della [[Chiesa anglicana]] e l'annullamento di fatto del matrimonio tra Enrico e Caterina, cui seguirà a sua volta la scomunica di papa Clemente. La regina Caterina portò la questione davanti alla legge, ma venne sconfitta - celebre la sua supplica rivolta al marito in tale occasione e ripresa nell{{'}}''[[Enrico VIII (Shakespeare)|Enrico VIII]]'' di [[William Shakespeare]] - anche se gli argomenti portati a sostegno della presunta consumazione del matrimonio con il principe Arturo apparvero già all'epoca non molto convincenti.<ref>Celebre in proposito fu la testimonianza - piuttosto colorita - di un cortigiano, Sir Willoughby, a detta del quale, il mattino dopo le nozze, il giovane principe si sarebbe rivolto a lui esclamando «Willoughby, portatemi un boccale di birra, perché stanotte sono stato nel bel mezzo della Spagna!»</ref>. In seguito alla decisione sulla nullità del matrimonio, Caterina fu costretta a lasciare la Cortecorte reale e perse il titolo di regina, venendo chiamata «la principessa vedova del Galles», titolo che le era già stato conferito oltre vent'anni prima.
Il re stava ormai per divenire il capo della Chiesa Anglicana e l'influenza di Roma sulle vicende dinastiche della corona inglese stava per essere annullata.
 
=== Il matrimonio con [[Anna Bolena]] e lo Scismascisma dalla Chiesa di Roma ===
Le vicende personali di Enrico VIII e il problema dinastico si mescolarono agli avvenimenti storici e agli accordi segreti tra le diplomazie inglesi, pontificie e spagnole. Il cardinale Wolsey intervenne presso la Santa Sede per contrastare le richieste di Carlo V. Il [[papa Clemente VII]] accettò di esaminare insieme il caso<ref>T. C. Price Zimmermann, ''A Note on Clement VII and the Divorce of Henry VIII'', The English Historical Review, Vol. 82, No. 324 (Jul., 1967), pp. 548-552.</ref>. Venne presa una decisione segreta: la Bollabolla Papalepapale che autorizzava il matrimonio di Enrico con Caterina avrebbe potuto essere dichiarata nulla. Il procedimento, tuttavia, si bloccò ancora una volta per l'intervento spagnolo.: Lala stessa regina Caterina fece appello al nipote, [[Carlo V]], per ottenere sostegno. Il cardinale [[Wolsey]], non ottenendo quanto richiesto, cadde in disgrazia presso il re e rischiò il processo, ma morì prima che questo venisse celebrato, nel [[1530]].
[[File:Hans Holbein d. J. 065.jpg|thumb|left|Tommaso Moro]]
[[File:Anneboleyn2.jpg|miniatura|destra|Anna Bolena, copia di dipinto, c.circa 1534]]
 
La carica di [[Lordlord Cancellierecancelliere]] passò all'intellettuale e umanista [[Tommaso Moro]], mentre [[Thomas Cranmer]] divenne Arcivescovoarcivescovo di [[Canterbury]].<ref name="L'Enciclopedia p. 271" /> Il 25 gennaio [[1533]] si celebrarono le nozze di Enrico e [[Anna Bolena]]. [[Tommaso Moro]] non approvò l'annullamento del matrimonio tra Enrico e Caterina e non partecipò alla cerimonia di incoronazione di Anna,; tuttavia scrisse a Enrico che riconosceva Anna come sua regina. In seguito la principessa Maria venne dichiarata illegittima e nuovo erede al trono designato diventòdivenne la figlia della regina Anna, la [[Elisabetta I d'Inghilterra|Principessaprincipessa Elisabetta]]. Caterina perse il titolo di "regina" e morì, con ogni probabilità di cancro, nela gennaio [[del 1536]].
 
Come risposta al matrimonio tra Enrico e Anna Bolena, papa Clemente VII [[scomunica|scomunicò]] il sovrano: la sentenza venne emessa nel mese di luglio del 1533. Anche Tommaso Moro, nel frattempo, si dimise dall'incarico di governo, sostituito da [[Thomas Cromwell]], che divenne il nuovo lord cancelliere<ref>«Tommaso Moro, in seguito alle sue dimissioni e al rifiuto di prestare giuramento al sovrano, secondo quanto stabilito dalla [[Atto di Supremazia|Legge di Supremazia]], venne incarcerato nella [[Torre di Londra]] e quindi giustiziato. Nella sua autodifesa, dopo la condanna a morte, disse che la vera causa della sua accusa di tradimento era stato il rifiuto di accettare l'annullamento del matrimonio di Enrico con Caterina.» ''L'Enciclopedia'', la Biblioteca di Repubblica, volume 19, pp. 755-756</ref>.
Papa Clemente rispose con la [[scomunica]] di Enrico, emessa nel mese di luglio del [[1533]].
 
Il Parlamento approvò gli atti che sancirono la frattura con Roma nella primavera del 1534. In particolare l{{'}}''Act of Supremacy'' (Legge di Supremazia) stabilì che il re è « [...] l'unico Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra» e il ''Treasons Act'' (Legge sui Tradimenti) del 1534 rese [[alto tradimento]], punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il re come tale. Al papa vennero negate le fonti di finanziamento come l'[[obolo di San Pietro]]. L{{'}}''Act of Succession'' (Legge di Successione), sempre del 1534, spostò la linea dinastica dalla ex sovrana alla discendenza di Anna Bolena. Tutti gli adulti del regno vennero tenuti ad accettare le disposizioni di queste leggi e chiunque avesse rifiutato sarebbe stato giudicato colpevole di alto tradimento e passibile di pena di morte.
[[Tommaso Moro]], nel frattempo, si dimise dall'incarico di governo, sostituito da [[Thomas Cromwell]], che divenne il nuovo [[Lord Cancelliere]].<ref>«Tommaso Moro, in seguito alle sue dimissioni ed al rifiuto di prestare giuramento al sovrano, secondo quanto stabilito dalla [[Atto di Supremazia|Legge di Supremazia]], venne incarcerato nella [[Torre di Londra]] e quindi giustiziato. Nella sua autodifesa, dopo la condanna a morte, disse che la vera causa della sua accusa di tradimento era stato il rifiuto di accettare l'annullamento del matrimonio di Enrico con Caterina.» ''L'Enciclopedia'', la Biblioteca di Repubblica, volume 19, pp. 755-756</ref>
 
Come conseguenza di queste leggi, tutta la struttura della chiesa cattolica inglese venne attaccata. Cromwell, spinto e sostenuto dal sovrano, fece approvare dal parlamento, nel 1536, una legge che espropriò i possedimenti dei monasteri minori: questa azione portò nelle casse dello stato, nel giro di alcuni anni, ingenti quantità di denaro, ma ancora — formalmente — Enrico era un re cattolico. Solo in seguito, sotto l'influenza di Thomas Cranmer, [[arcivescovo di Canterbury]], e di [[Edward Seymour, I duca di Somerset|Edward Seymour]], primo duca di Somerset e conte di Hertford, l'anglicanesimo di Enrico VIII prese un indirizzo protestante.
Il Parlamento approvò gli atti che sancirono la frattura con Roma nella primavera del [[1534]]. In particolare l<nowiki>'</nowiki>''Act of Supremacy'' (Legge di Supremazia) stabilì che il re è «...l'unico Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra» e il ''Treasons Act'' (Legge sui Tradimenti) del 1534 rese [[alto tradimento]], punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il Re come tale. Al Papa vennero negate le fonti di finanziamento come l'[[obolo di San Pietro]]. L<nowiki>'</nowiki>''Act of Succession'' (Legge di Successione), sempre del 1534, spostò la linea dinastica dalla ex sovrana alla discendenza di Anna Bolena. Tutti gli adulti del regno vennero tenuti ad accettare le disposizioni di queste leggi e chiunque avesse rifiutato sarebbe stato giudicato colpevole di alto tradimento e passibile di pena di morte.
 
=== La fine di Anna Bolena e le altre mogli ===
Come conseguenza di queste leggi tutta la struttura della chiesa cattolica inglese venne attaccata. Cromwell, spinto e sostenuto dal sovrano, fece approvare dal parlamento, nel [[1536]], una legge che espropriò i possedimenti dei monasteri minori: questa azione portò nelle casse dello stato, nel giro di alcuni anni, ingenti quantità di denaro, ma ancora - formalmente - Enrico era un re cattolico. Solo in seguito, sotto l'influenza di [[Thomas Cranmer]], [[arcivescovo di Canterbury]] e di [[Edward Seymour, I duca di Somerset|Edward Seymour]], primo duca di Somerset e conte di Hertford, l'anglicanesimo di Enrico VIII prese un indirizzo protestante.
 
=== La fine di Anna Bolena, le altre mogli ===
[[File:Hans Holbein d. J. 032b.jpg|miniatura|destra|Jane Seymour]]
[[File:AnneCleves.jpg|miniatura|Anna di Clèves, ritratto di [[Hans Holbein il Giovane]]]]
[[File:Holbein, Hans (II) - Portrait of a lady, probably of the Cromwell Family formerly known as Catherine Howard.jpg|thumb|right|[[Caterina Howard]] in un ritratto di [[Hans Holbein il Giovane|Hans Holbein]]]]
[[File:Catherine Parr from NPG.jpg|thumb|right|[[Caterina Parr]]]]
Dal 1536, Anna cominciò a perdere il favore di Enrico, non solo per via del suo carattere indisponente che le aveva alienato le simpatie persino dei cortigiani a lei più stretti, ma soprattutto perché neppure lei era riuscita a dare alla luce un figlio maschio. Dopo la nascita della principessa [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta]] (''Lady Elizabeth'') nel [[1533]], Anna ebbe altre gravidanze che si conclusero però con [[aborti spontanei]] o con bambini nati morti; in particolare, il 29 gennaio 1536 ebbe un aborto spontaneo di un maschietto e dopo questa data non fu più considerata in grado di generare un erede. Enrico VIII, nel frattempo, s'si interessò a un'altra nobile della corte, [[Jane Seymour]], dama di compagnia di Anna. Jane era molto meno affascinante di Anna e aveva già 28ventotto anni, un'età ormai avanzata per glii standardcanoni dell'epoca, ma era di carattere più mite, e appariva agli occhi dei contemporanei come una donna di buon senso; era inoltre di famiglia molto più nobile di Anna e soprattutto di famiglia numerosa, il che faceva supporre che fosse fertile.
Al fine di eliminare Anna Bolena, si preferì una modalità tale da evitare scandali internazionali: venne istituito un processo per [[alto tradimento]] e [[stregoneria]], che terminò con la condanna a morte della regina. Il segretario del re, [[Thomas Cromwell]], fu con ogni probabilità l'artefice dell'operazione. Anna venne accusata di aver usato la [[stregoneria]] per spingere Enrico a sposarla, di averlo ingiuriato e di avere cospirato per ucciderlo, di essere colpevole di [[incesto]] con il proprio fratello, [[George Boleyn]], di avere altri amanti fra cui un musicista di corte d'origine fiamminga, Mark Smeaton, i cortigiani Henry Norris, Francis Weston e William Brereton. Durante il processo, dei testimoni dichiararono che Anna aveva confidato a varie dame di compagnia e altri cortigiani, che il re era in realtà impotente, lasciando intendere che la piccola Elisabetta non fosse figlia di Enrico. La corte, presieduta da Thomas Howard e della quale faceva parte l'ex pretendente di Anna, Henry Percy, giudicò la regina colpevole e la condannò a morte, insieme al fratello Boleyn e ai quattro supposti amanti.
 
Al fine di eliminare Anna Bolena si preferì una modalità tale da evitare scandali internazionali: venne istituito un processo per [[alto tradimento]] e stregoneria che terminò con la condanna a morte della regina. Il segretario del re, [[Thomas Cromwell]], fu con ogni probabilità l'artefice dell'operazione. Anna venne accusata di avere usato la [[stregoneria]] per spingere Enrico a sposarla, di averlo ingiuriato e di avere cospirato per ucciderlo, di essere colpevole di [[incesto]] con il proprio fratello, [[George Boleyn]], di avere altri amanti, fra cui un musicista di corte d'origine fiamminga, Mark Smeaton, i cortigiani Henry Norris, Francis Weston e William Brereton. Durante il processo, dei testimoni dichiararono che Anna aveva confidato a varie dame di compagnia e altri cortigiani che il re era in realtà impotente, lasciando intendere che la piccola Elisabetta non fosse figlia di Enrico. La corte, presieduta da Thomas Howard e della quale faceva parte l'ex pretendente di Anna, Henry Percy, giudicò la regina colpevole e la condannò a morte, insieme al fratello George e ai quattro presunti amanti.
L'esecuzione ebbe luogo il 19 maggio 1536. Due giorni prima, l'arcivescovo Thomas Cramer aveva dichiarato nullo il suo matrimonio con Enrico.<ref>In realtà, poiché Anna ufficialmente, secondo questo atto, non era mai stata sposata con Enrico, né lei né i cinque uomini già uccisi avrebbero potuto commettere adulterio; ma questo punto fu convenientemente ignorato.</ref>
 
L'esecuzione ebbe luogo il 19 maggio 1536. Due giorni prima l'arcivescovo [[Thomas Cranmer]] aveva dichiarato nullo il suo matrimonio con Enrico<ref>In realtà, poiché Anna ufficialmente, secondo questo atto, non era mai stata sposata con Enrico, né lei né i cinque uomini già uccisi avrebbero potuto commettere adulterio; ma questo punto fu convenientemente ignorato.</ref>.
Il giorno dopo, 20 maggio, si celebrò in segreto, ma con sontuosa magnificenza, il fidanzamento fra Enrico e [[Jane Seymour]]. Dieci giorni dopo si celebrò il matrimonio. La legge inglese di successione del 1536 dichiarò che i figli di Enrico e della Regina Jane sarebbero stati primi nella linea di successione e che ''Lady'' Mary e ''Lady'' Elizabeth erano illegittime. Il 12 ottobre 1537 Jane diede alla luce un figlio maschio, [[Edoardo VI d'Inghilterra|Principe Edoardo]]. La regina presenziò al battesimo, ma sviluppò una [[sepsi]] e morì una decina di giorni dopo, sinceramente compianta da tutto il popolo. Enrico VIII rimase - a detta di tutte le fonti - profondamente turbato dalla perdita della donna, che gli aveva finalmente generato un erede.
 
Il giorno dopo, 20 maggio, si celebrò in segreto, ma con sontuosa magnificenza, il fidanzamento fra Enrico e [[Jane Seymour]]; dieci giorni dopo si celebrò il matrimonio. La legge inglese di successione del 1536 dichiarò che i figli di Enrico e della regina Jane sarebbero stati primi nella linea di successione e che ''lady Mary'' e ''lady Elizabeth'' erano illegittime. Il 12 ottobre 1537 Jane diede alla luce un figlio maschio, il [[Edoardo VI d'Inghilterra|principe Edoardo]]. La regina presenziò al battesimo, ma sviluppò una [[sepsi]] e morì una decina di giorni dopo, sinceramente compianta da tutto il popolo. Enrico VIII — a detta di tutte le fonti — rimase profondamente turbato dalla perdita della donna che gli aveva finalmente generato un erede.
È probabile che la [[disturbo depressivo|depressione]] conseguente al lutto abbia aggravato i suoi problemi di salute. Nel 1537, Enrico aveva già superato i quarantacinque anni - età, per l'epoca, ritenuta già avanzata - e, complici gli eccessi alimentari (peraltro del tutto consueti per l'aristocrazia inglese), si avviava a diventare obeso, mentre dolorose ferite sulle gambe (con ogni probabilità dovute alla [[gotta]] e al [[diabete]]) gli impedivano di camminare e lo tormentavano con emorragie e infezioni.
 
È probabile che la depressione, conseguente al lutto, abbia aggravato i suoi problemi di salute. Nel 1537 Enrico aveva superato i quarantacinque anni — età, per l'epoca, ritenuta già avanzata — e, complici gli eccessi alimentari (peraltro del tutto consueti per l'aristocrazia inglese), si avviava a diventare obeso, mentre dolorose ferite sulle gambe (con ogni probabilità dovute alla gotta e al [[diabete]]) gli impedivano di camminare e lo tormentavano con emorragie e infezioni.
Nel 1536 Enrico fece approvare l<nowiki>'</nowiki>''Act of Union'' (Legge dell'Unione), che formalmente annetté il [[Galles]] alla corona d'[[Inghilterra]]. L'Inghilterra e il Galles divennero quindi un'unica nazione. La Legge, da quel momento, impose l'uso del solo inglese negli atti ufficiali nel Galles, ignorando le proteste di chi usava la [[lingua gallese]]. Sempre nel 1536 una sommossa, il ''[[Pilgrimage of Grace]]'', scoppiò nell'Inghilterra del Nord. Per calmare i cattolici ribelli, Enrico dapprima fece alcune concessioni ma poi, quando scoppiò una seconda sommossa, i capi della rivolta vennero condannati a morte per tradimento e giustiziati. Nel [[1538]] Enrico sanzionò la distruzione dei santuari dedicati ai santi cattolici romani e fu scomunicato il 17 dicembre dello stesso anno. Nel [[1539]] i monasteri che ancora rimanevano in Inghilterra vennero tutti aboliti e le loro proprietà trasferite alla Corona. Come ricompensa [[Thomas Cromwell]], artefice di queste azioni, venne nominato conte di Essex. I religiosi minori persero i loro seggi alla [[Camera dei Lord]], dove restarono solo arcivescovi e vescovi. I Lord spirituali (membri del clero con seggio nella Camera dei Lord) per la prima volta vennero superati in numero dai Lord temporali.
 
Nel 1536 Enrico fece approvare l{{'}}''Act of Union'' (Legge dell'Unione), che formalmente annetté il [[Galles]] alla corona d'Inghilterra. L'Inghilterra e il Galles divennero quindi un'unica nazione. La Legge, da quel momento, impose l'uso del solo inglese negli atti ufficiali nel Galles, ignorando le proteste di chi usava la [[lingua gallese]]. Sempre nel 1536 una sommossa, il ''[[Pilgrimage of Grace]]'', scoppiò nell'Inghilterra del nord. Per calmare i cattolici ribelli Enrico dapprima fece alcune concessioni, ma poi, quando scoppiò una seconda sommossa, i capi della rivolta vennero condannati a morte per tradimento e giustiziati. Nel 1538 Enrico sanzionò la distruzione dei santuari dedicati ai santi cattolici romani e fu scomunicato il 17 dicembre dello stesso anno. Nel 1539 i monasteri che ancora rimanevano in Inghilterra vennero tutti aboliti e le loro proprietà trasferite alla Corona. Come ricompensa [[Thomas Cromwell]], artefice di queste azioni, venne nominato conte di Essex. I religiosi minori persero i loro seggi alla [[Camera dei Lord]], dove restarono solo arcivescovi e vescovi. I Lord spirituali (membri del clero con seggio nella Camera dei Lord) per la prima volta vennero superati in numero dai Lord temporali.
La questione dinastica tuttavia non era ancora risolta. L'unico erede maschio, il principe Edoardo, non godeva tuttavia di buona salute ed Enrico, su consiglio di [[Thomas Cromwell]], pensò allora ad [[Anna di Clèves]], sorella del protestante duca di [[Clèves]]. Il duca era visto anche come importante alleato in caso di un attacco cattolico all'Inghilterra. Dopo aver visto il lusinghiero ritratto della giovane, dipinto da [[Hans Holbein il Giovane]],<ref>Opera oggi al [[Louvre]], inv. 1348.</ref> Enrico decise di sposarla e il matrimonio si celebrò il 6 gennaio [[1540]]. L'unione tuttavia durò solo fino a luglio, appena sei mesi. Ciò fu dovuto a due cause: la giovane Anna, cresciuta secondo le usanze tedesche e priva della raffinata cultura che aveva contraddistinto le tre precedenti consorti reali, risultò essere assai meno attraente rispetto al dipinto. Inoltre, vi furono forti considerazioni politiche. Il duca di Clèves era impegnato in una disputa con l'imperatore ed Enrico non voleva esservi coinvolto. La regina Anna acconsentì alla richiesta di Enrico di annullare il matrimonio, e testimoniò che il loro matrimonio non era mai stato consumato. Ricevette così, in ricompensa, il bizzarro titolo nobiliare di «Amatissima Sorella del Re», una cospicua rendita annua e svariate tenute, compreso il [[Castello di Hever]], già appartenuto alla famiglia di [[Anna Bolena]], vivendo, pare, alquanto felicemente, fino al [[1557]], ultima a morire tra le sei mogli del sovrano.
 
La questione dinastica tuttavia non era ancora risolta. L'unico erede maschio, il principe Edoardo, non godeva di buona salute ed Enrico, su consiglio di Thomas Cromwell, pensò allora ad Anna di Clèves, sorella del protestante [[Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg|duca di Clèves]]. Il duca era visto anche come importante alleato in caso di un attacco cattolico all'Inghilterra. Dopo avere visto il lusinghiero ritratto della giovane, dipinto da [[Hans Holbein il Giovane]],<ref>Opera oggi al [[Louvre]], inv. 1348.</ref> Enrico decise di sposarla e il matrimonio si celebrò il 6 gennaio 1540. L'unione tuttavia durò solo fino a luglio, appena sei mesi. Ciò fu dovuto a due cause: la giovane Anna, cresciuta secondo le usanze tedesche e priva della raffinata cultura che aveva contraddistinto le tre precedenti consorti reali, risultò essere assai meno attraente rispetto al dipinto. Inoltre vi furono forti considerazioni politiche: il duca di Clèves era infatti impegnato in una disputa con l'imperatore ed Enrico non voleva esservi coinvolto. La regina Anna acconsentì alla richiesta di Enrico di annullare il matrimonio e testimoniò che il loro matrimonio non era mai stato consumato. Come ricompensa, ricevette il bizzarro titolo nobiliare di «Amatissima sorella del re», una cospicua rendita annua e svariate tenute, compreso il [[castello di Hever]], già appartenuto alla famiglia di Anna Bolena, vivendo, pare, alquanto felicemente fino al 1557, ultima a morire tra le sei mogli del sovrano.
Anche [[Thomas Cromwell]] quindi perse il favore del re per il suo ruolo nella vicenda.<ref>In seguito Cromwell venne privato dei suoi poteri e decapitato. L'ufficio di ''Viceregent in Spirituals'', che era stato creato specificamente per lui, non fu più occupato ed è ancora vacante</ref> Il 28 luglio del [[1540]] (lo stesso giorno della esecuzione di Thomas Cromwell) Enrico sposò la giovane [[Caterina Howard]], già dama di compagnia di [[Anna di Clèves]], prima cugina di [[Anna Bolena]] nonché discendente della nobile casata Howard. Caterina all'epoca aveva circa 18 anni.
 
Anche Thomas Cromwell, quindi, perse il favore del re per il suo ruolo nella vicenda.<ref>In seguito Cromwell venne privato dei suoi poteri e decapitato. L'ufficio di ''Viceregent in Spirituals'', che era stato creato specificamente per lui, non fu più occupato ed è ancora vacante</ref> Il 28 luglio 1540 (lo stesso giorno della esecuzione di Thomas Cromwell) Enrico sposò la giovane [[Caterina Howard]], già dama di compagnia di Anna di Clèves, prima cugina di [[Anna Bolena]] nonché discendente della nobile casata Howard. Caterina all'epoca aveva diciassette anni.
Tuttavia, anche questo matrimonio durò poco. La regina venne sospettata di avere più di una relazione, in particolare con altri due uomini, uno dei quali sosteneva di esserne il legittimo marito, mentre l'altro, certo [[Thomas Culpepper]], era uno dei cortigiani favoriti del re. [[Thomas Cranmer]], già in passato fiero oppositore della potente famiglia cattolica degli Howard, portò le prove del tradimento all'attenzione del re. Le indagini che seguirono provarono i fatti e tra il dicembre [[1541]] e il febbraio [[1542]] avvenne l'esecuzione dei due amanti e della stessa Caterina, che all'epoca non aveva nemmeno vent'anni e si presentò al patibolo talmente prostrata da dover essere sorretta fino all'ultimo.
 
Tuttavia anche questo matrimonio durò poco. La regina venne sospettata di avere più di una relazione, in particolare con altri due uomini, uno dei quali sosteneva di esserne il legittimo marito, mentre l'altro, certo [[Thomas Culpeper]], era uno dei cortigiani favoriti del re. Thomas Cranmer, già in passato fiero oppositore della potente famiglia cattolica degli Howard, portò le prove del tradimento all'attenzione del re. Le indagini che seguirono provarono i fatti e tra dicembre del 1541 e febbraio del 1542 avvenne l'esecuzione dei due amanti e della stessa Caterina, che all'epoca non aveva nemmeno vent'anni e si presentò al patibolo talmente prostrata da dover essere sorretta fino all'ultimo.
Enrico sposò quindi la sua sesta e ultima moglie, la ricca vedova [[Caterina Parr]], la terza con questo nome, nel [[1543]]. La Parr, donna di eccezionale cultura e carattere volitivo, si scontrò subito con Enrico per motivi religiosi; infatti era protestante mentre Enrico era ancora - nell'intimo - un cattolico. Le frequenti discussioni portarono quasi alla rottura, finché qualcuno suggerì alla nuova regina che con le sue argomentazioni aveva passato il segno. Così Caterina si recò dal re per spiegargli che se discuteva tanto animatamente con lui, era solo per il piacere di sentire le sue doti retoriche. Caterina inoltre contribuì a riconciliare Enrico con le sue prime due figlie, Mary ed Elizabeth, e a garantire qualche anno di serenità ai figli del sovrano.
 
Enrico sposò quindi la sua sesta e ultima moglie, la ricca vedova [[Caterina Parr]], la terza con questo nome, nel 1543. La Parr, donna di eccezionale cultura e carattere volitivo, si scontrò subito con Enrico per motivi religiosi; infatti era protestante, mentre Enrico era ancora - nell'intimo - un cattolico. Le frequenti discussioni portarono quasi alla rottura, finché qualcuno suggerì alla nuova regina che con le sue argomentazioni aveva passato il segno. Così Caterina si recò dal re per spiegargli che, se discuteva tanto animatamente con lui, era solo per il piacere di sentire le sue doti retoriche. Caterina inoltre contribuì a riconciliare Enrico con le sue prime due figlie, Mary ed Elizabeth, e a garantire qualche anno di serenità ai figli del sovrano.
Nel [[1544]] una legge del Parlamento reinserì Maria ed Elizabeth nella linea di successione dopo il principe Edward, benché fossero ancora ritenute illegittime. La stessa legge confermò a Enrico il diritto di determinare, con le sue volontà, l'ulteriore successione al trono.
 
Nel 1544 una legge del Parlamento reinserì Maria ed Elisabetta nella linea di successione dopo il principe Edoardo, benché fossero ancora ritenute illegittime. La stessa legge confermò a Enrico il diritto di determinare, con le sue volontà, l'ulteriore successione al trono.
=== La morte di Enrico VIII ===
[[File:Windsor Castle Sunset - Nov 2006.jpg|thumb|left|Il [[Castello di Windsor]]]]
 
=== Malattia e morte ===
Nel [[1544]], nonostante l'[[obesità]], quasi sicuramente lo scorbuto dovuto ad una pessima alimentazione - negli ultimi anni, il sovrano pesava all'incirca 180&nbsp;kg per mt 1,85 di statura - e l'aggravarsi della [[gotta]] e del [[diabete]], Enrico prese parte all'[[Assedio di Boulogne (1544)|assedio di Boulogne]], espugnando la città dopo oltre due mesi di assedio.
[[File:Windsor Castle Sunset - Nov 2006.jpg|thumb|left|Il [[castello di Windsor]]]]
Gli ultimi anni furono segnati da un inarrestabile declino fisico e mentale,<ref>È stato recentemente ipotizzato che Enrico soffrisse della [[Sindrome di Cushing]], il che spiegherebbe il forte sovrappeso, le piaghe ulcerose e i repentini sbalzi d'umore del sovrano</ref> culminato nelle accuse di [[eresia]] e [[Infedeltà coniugale|tradimento]] lanciate contro la moglie Caterina Parr, che evitò l'arresto nell'estate [[1546]] solo dopo aver formalmente ribadito la propria sottomissione al consorte, e nell'arresto del giovane poeta il [[Henry Howard|Conte di Surrey]] e dell'ormai anziano genitore di questi, [[Thomas Howard, III duca di Norfolk]] con l'accusa di tradimento: [[Henry Howard|Surrey]] fu [[decapitazione|decapitato]] il 19 gennaio [[1547]], il padre ebbe salva la vita unicamente perché l'esecuzione fu rimandata a seguito della morte del re.
 
Dopo alcuni giorni di agonia durante i quali il Re non riusciva più neppure a parlare, Enrico si spense il 28 gennaio [[1547]] nel palazzo di [[Whitehall]]. Il corpo del sovrano venne sepolto nella ''Saint George's Chapel'' nel [[Castello di Windsor]], vicino alla terza moglie [[Jane Seymour]]. (La leggenda tramanda che la sepoltura di Enrico VIII fu una macabra cerimonia, dovuta proprio alle dimensioni del corpo ed alle condizioni in cui si presentava).
Nel 1544, nonostante l'[[obesità]], quasi sicuramente lo [[scorbuto]] dovuto a una pessima alimentazione - negli ultimi anni, il sovrano pesava all'incirca 180&nbsp;kg per 1,85 m di statura - e l'aggravarsi della [[gotta]] e del diabete, Enrico prese parte all'[[assedio di Boulogne (1544)|assedio di Boulogne]], espugnando la città dopo oltre due mesi di assedio.
 
Gli ultimi anni furono segnati da un inarrestabile declino fisico e mentale,<ref>È stato ipotizzato che Enrico soffrisse della [[sindrome di Cushing]], il che spiegherebbe il forte sovrappeso, le piaghe ulcerose e i repentini sbalzi di umore del sovrano. Un'altra ipotesi, scaturita da uno studio recente, sottolinea la compatibilità dei sintomi accusati da Enrico VIII e delle morti premature della maggior parte dei suoi figli con la [[sindrome di McLeod]]. Lo stesso studio indica nella bisnonna materna di Enrico, [[Giacometta di Lussemburgo]], la possibile portatrice della mutazione genetica causa della malattia.</ref> culminato nelle accuse di [[eresia]] e [[infedeltà coniugale|tradimento]] lanciate contro la moglie Caterina Parr, che evitò l'arresto nell'estate del 1546 solo dopo aver formalmente ribadito la propria sottomissione al consorte, e nell'arresto del giovane [[Henry Howard, conte di Surrey|conte di Surrey]] e dell'ormai anziano genitore di questi, [[Thomas Howard, III duca di Norfolk]], con l'accusa di tradimento. Surrey fu [[decapitazione|decapitato]] il 19 gennaio 1547 e il padre ebbe salva la vita unicamente perché l'esecuzione fu rimandata in seguito alla morte del re.
 
Dopo alcuni giorni di agonia, durante i quali non riuscì più neppure a parlare, Enrico morì il 28 gennaio 1547 nel [[palazzo di Whitehall]].
 
Il cadavere venne inumato nella cripta reale (''Royal Vault'') della [[Cappella di San Giorgio (castello di Windsor)|Cappella di San Giorgio]] del [[castello di Windsor]], segnato solo da una lapide terragna, accanto alla moglie prediletta [[Jane Seymour]]. Più di cento anni dopo, nello stesso sepolcro, fu deposta anche la salma di [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]].<ref>{{Cita web|cognome=Dean and Canons of Windsor |titolo=Henry VIII's final resting place |url=http://www.stgeorges-windsor.org/assets/files/LearningResources/BackgroundNotesHenryVIII.pdf |urlmorto=si |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130502061037/http://www.stgeorges-windsor.org/assets/files/LearningResources/BackgroundNotesHenryVIII.pdf |accesso=12 marzo 2013 |editore=Windsor Castle: College of St George}}</ref>
 
Un grandioso monumento funebre, commissionato a vari artisti italiani e che in parte sottraeva elementi a quello di [[Thomas Wolsey]], non fu mai portato a termine e i vari pezzi dell'ultimo progetto realizzato da [[Benedetto da Rovezzano]] si trovano oggi nella [[cattedrale di Gand]] (quattro [[candelabri]] di bronzo), nella [[cattedrale di Saint Paul]] a [[Londra]] (sarcofago riutilizzato nel monumento a [[Orazio Nelson]]) e al [[Victoria and Albert Museum]] (quattro angeli in bronzo)<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Susan Abernethy|url=https://thefreelancehistorywriter.com/2016/07/29/where-is-king-henry-viii-buried-and-why-doesnt-he-have-a-tomb/|titolo=Where is King Henry VIII Buried and Why Doesn’t He Have an Elaborate Tomb?|sito=The Freelance History Writer|data=2016-07-29|accesso=2025-06-15}}</ref>.
[[File:Coffins in the vault of Henry VIII St Georges Chapel Windsor.png|thumb|Le bare di Carlo I, Enrico VIII e Jane Seymour deposte nella cripta (disegno del 1888)]]
La cripta con i feretri di Enrico VIII, Jane Seymour e Carlo I (unitamente alla salma di uno dei figli della [[Anna di Gran Bretagna|regina Anna]] morti in tenerissima età) fu riaperta nel 1813 e nel 1888 nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione della cripta reale.
 
== Successione e discendenza ==
[[File:Edward VI, aged 6.jpg|thumb|[[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] a sei anni, in un ritratto di [[Hans Holbein il Giovane|Hans Holbein]]]]
In conseguenza dell'Atto delladi successione del [[1544]],1534 l'unico figlio maschio di Enrico, Edoardo, ereditò la corona, diventando [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]. Edoardo fu il primo monarca [[protestante]] a regnare in Inghilterra. Poiché Edoardo aveva soltanto nove anni, non poté esercitare un potere reale. I sedici esecutori che formavano il consiglio di reggenza scelsero [[Edward Seymour, I duca di Somerset|Edward Seymour]], primo duca di Somerset, come [[Lord protettore]] del regno, affiancato da Lord Hertford, il quale tuttavia venne sostituito presto da John Dudley, primo duca di Northumberland, e condannato a morte per tradimento. Il duca, tuttavia, non prese il titolo di Lord protettore, ma invitò Edoardo a dichiarare la sua maggiore età prima dei diciotto anni, trasgredendo quindi le volontà di Enrico VIII.
Lord Hertford tuttavia venne sostituito presto da John Dudley, primo duca di Northumberland, e condannato a morte per tradimento. Il duca di Northumberland, tuttavia, non prese il titolo di Lord protettore, ma invitò Edoardo a dichiarare la sua maggiore età prima dei diciotto anni, trasgredendo quindi le volontà di Enrico VIII.
 
In base alla legge di successione del 15441534 e secondo le volontà di Enrico VIII, a Edoardo (in mancanza di una sua discendenza) sarebbe succeduta la sorellastra, [[Maria I d'Inghilterra|Maria]]. Se Maria non avesse avuto figli, la corona sarebbe passata a [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta]], figlia di Anna Bolena. Se anche Elisabetta non avesse avuto figli, la successione sarebbe tornata ai discendenti della sorella defunta di Enrico VIII, [[Maria Tudor (regina di Francia)|Maria Tudor]].
Edoardo VI e i suoi consiglieri, tuttavia, avevano disegni diversi. Sul suo letto di morte, Edoardo espresse volontà in contraddizione alle disposizioni di Enrico.
 
Edoardo VI e i suoi consiglieri, tuttavia, avevano disegni diversi. Sul suo letto di morte, Edoardo espresse volontà in contraddizione alle disposizioni di Enrico: Maria ed Elisabetta vennero infatti escluse dalla linea della successione come illegittime;. ancheAnche Frances Brandon, duchessa del Suffolk (figlia di Maria Tudor, duchessa del Suffolk), venne estromessa e al loro posto venne designata ''Lady'' [[Jane Grey]], la figlia della duchessa del Suffolk e nuora del potente Duca di Northumberland. Alla morte di Edoardo, nel [[1553]], Lady Jane venne proclamata regina. Secondo la legge, tuttavia, questo non era possibile;: la legge del Parlamento del 1544, voluta in seguito alla riconciliazione con le figlie, aveva specificamente consentito a Enrico di assegnare la corona con le sue volontà, ma nessuna legislazione simile era stata approvata per Edoardo. Con questa motivazione, [[Maria I d'Inghilterra|Maria]] depose e fece condannare a morte lady Jane, prendendo la corona per sé stessa.
 
QuandoNel Maria I nel [[1558]] Maria morì senza discendenza, e le successe la sorellastra [[Elisabetta. I d'Inghilterra|Elisabetta]], Ila quale non si sposò né nominò mai un erede, causando una crisi di successione. Per impedire agli Stuart di diventare una famiglia dinastica in [[Europa]] e, quindi, scongiurare l'eventualità che i cattolici scozzesi sedessero sul trono d'Inghilterra, Elisabetta ordinò l'esecuzione di [[Maria Stuarda|Maria Stuart]]. Secondo le volontà di Enrico VIII, a Elisabetta sarebbe dovuto succedere l'erede di Maria Tudor, Lady Anne Stanley. In realtà il regno passò a [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo VI, re di Scozia]], figlio di Maria Stuart. Giacomo fu sin dall'inizio sufficientemente potente, quindi laa sua successionevolta non incontrò opposizioni. Giacomo VInipote di ScoziaMargherita diventò così Giacomo ITudor, primosorella redi d'InghilterraEnrico del [[Stuart|Casato degli Stuart]]VIII.
 
Giacomo fu fin dall'inizio sufficientemente potente, quindi la sua successione non incontrò opposizioni. Giacomo VI di Scozia diventò così Giacomo I, primo re d'Inghilterra del [[Stuart|Casato degli Stuart]].{{-}}
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|colspan=4|'''''da [[Caterina d'Aragona]] (16 dicembre 1485-7 gennaio 1536)'''''
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|Figlia senza nome nata morta || 31 gennaio 1510|| -31 gennaio 1510 ||&nbsp;
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|[[Enrico, duca di Cornovaglia]]||1º gennaio [[1511]]||22 febbraio [[1511]]||&nbsp;
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|''Figlio senza nome''||ottobre17 settembre [[1513]]||ottobre17 settembre [[1513]]||&nbsp;
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| Enrico, Duca di Cornovaglia''||5 dicembre [[1514]]||5 dicembre [[1514]]||&nbsp;
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|[[Maria I d'Inghilterra|Maria I]]||18 febbraio [[1516]]||17 novembre [[1558]]||sposata [[nel 1554]] con [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], da cui non ebbe figli |
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|Figlia senza nome || 10 novembre 1518 || 17 novembre 1518 circa ||&nbsp;
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|colspan=4|'''''da [[MariaElizabeth BolenaBlount]] sorella di Anna Bolena (morta 19 luglio 1543)'''''
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|[[Henry FitzRoy, I duca di Richmond e Somerset]]||15 giugno 1519||18 giugno 1536||illegittimo ma riconosciuto; sposato nel 1533 a quattordici anni con Lady Mary Howard, da cui non ebbe figli
|[[Catherine Carey]]||c. [[1524]] ||15 gennaio [[1568]]||reputata figlia biologica; sposata con Sir [[Francis Knollys]]; ebbe 15 figli di cui l'ultimo morto si presume intorno al 1643
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|colspan=4|'''''da [[Maria Bolena]] sorella di Anna Bolena (morta 19 luglio 1543)'''''
|[[Henry Carey, I barone Hunsdon]]||4 marzo [[1526]] ||23 luglio [[1596]]|| reputato figlio biologico; si sposò nel [[1545]] con [[Ann Morgan]], ebbe 16 figli
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|[[Catherine Carey]]||circa 1524 ||15 gennaio 1568||reputata illegittima; sposata con Sir [[Francis Knollys]]; ebbe quindici figli di cui l'ultimo morto si presume intorno al 1643
|colspan=4|'''''da [[Elizabeth Blount]]'''''
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|[[Henry FitzRoyCarey, I ducabarone di Richmond e SomersetHunsdon]]||154 giugnomarzo [[1519]]1526||1823 giugnoluglio [[1536]]1596|| reputato illegittimo; sposatosi sposò nel [[1533]] a 14 anni1545 con LadyAnn Mary HowardMorgan, da cui non ebbe sedici figli
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|colspan=4|'''''da [[Mary Berkeley]]'''''
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|[[Thomas Stucley|Sir Thomas Stucley]]||c.circa [[1525]]||4 agosto [[1578]]|| reputato illegittimo; sposato con Anne Curtis; discendenza non nota
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|[[John PerrottPerrot|Sir John Perrot]]||c.circa [[1527]]||settembre [[1592]]||reputato illegittimo; sposato con (1) Ann Cheyney e (2) Jane Pruet; ebbe discendenza
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|colspan=4|'''''da [[Joan Dyngley]]'''''
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|[[Etheldreda Malte]]||c.circa [[1529]]||dopo [[1555]]|| reputata illegittima; sposata con [[1546]]–[[1548]]1546–1548 John Harrington; discendenza non nota
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|colspan=4|'''''da [[Anna Bolena]] (morta il 19 maggio 1536)'''''
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|[[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]]||7 settembre [[1533]]||24 marzo [[1603]]||&nbsp;non si sposònubile e nonsenza ebbediscendenza figli
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|''Figlio senza nome''||29 gennaio [[1536]]||29 gennaio [[1536]]||&nbsp;
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|colspan=4|'''''da [[Jane Seymour]] (1509 ca.circa -24 ottobre 1537)'''''
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|[[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]||12 ottobre [[1537]]||6 luglio [[1553]]||&nbsp;mortocelibe probabilmentee senza discendenza avvelenato
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|}
 
'''<nowiki>*</nowiki>''' ''Nota: Tra iDei figli di Enrico VIII reputati illegittimi, solo il Duca di Richmond e Somerset fu riconosciuto formalmente dal Re. La paternità degli altri figli illegittimi non fuè invece stabilita pienamente.''
 
== Principali atti politici e legislativi sotto il suo regno ==
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Tra i consiglieri più seguiti nei primi anni figura Thomas Wolsey, che curò specialmente l'aspetto economico, facendo svincolare il Consiglio Privato dall'amministrazione dei beni della corona, dando più autonomia agli uffici del tesoro.<ref>''La Storia'', vol. 7, "Il cinquecento: la nascita del mondo moderno", in: La Biblioteca di Repubblica, p. 518</ref>
* Nel 1521, quindi nei primi anni di regno, consigliato da Tommaso Moro, scrisse un ''Assertio Septem Sacramentorum'', che gli fece guadagnare l'appellativo di ''Defensor fidei'' da parte del Papa.
* Nel 1533, colcon il ''Buggery Act'', fu promulgata la prima legge contro la sodomia in Inghilterra.
* Nel 1534, sollecitato da Thomas Cromwell, il Parlamento approvò diverse leggi che sancirono la frattura con Roma: lo ''Statute in Restraint of Appeals'' (Statuto per la limitazione degli appelli), che impediva alla Chiesa di emettere regole senza il consenso del re. L<nowiki>{{'</nowiki>}}''Ecclesiastical Appointments Act'' (Atto sulle nomine ecclesiastiche), che impone al clero di scegliere vescovi nominati dal sovrano. L<nowiki>{{'</nowiki>}}''Act of Supremacy'' ([[Legge di Supremazia|Atto di Supremazia]]) dichiarava che il re è "l'unico Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra". Il ''Treasons Act'' (Legge sui Tradimenti) rese [[alto tradimento]], punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il Re come tale. Al Papa vennero negate le fonti di finanziamento come l'[[obolo di San Pietro]]. L<nowiki>{{'</nowiki>}}''Act of Succession'' (Legge di Successione), rigettando le decisioni del Papa, convalidò l'unione fra Enrico e Anna Bolena.
* Tra il 1536 e il 1543 gli ''Acts of Union'' (Atti di Unione) unirono l'Inghilterra e il Galles in una nazione.<ref>''Atlante storico'', vol. 31, L'Enciclopedia, La Biblioteca di Repubblica, p. 654</ref>
* Nel 1542 il ''Witchcraft Act'' puniva con la morte « [...] l'invocazione o l'evocazione dello spirito diabolico».
 
== La figura di Enrico VIII nella cultura di massa ==
Enrico VIII ha avuto [[Enrico VIII nella cultura di massa|un grande impatto]] anche e soprattutto dopo la sua scomparsa. Il sovrano è stato citato e raffigurato in letteratura, nell'arte e, a partire dal XX secolo, anche nel cinema e nella televisione. Memorabile l'interpretazione che l'attore inglese [[Charles Laughton]] ne diede nel film ''[[Le sei mogli di Enrico VIII (film)|Le sei mogli di Enrico VIII]]'' (1933) di [[Alexander Korda]].
{{vedi anche|Enrico VIII nella cultura popolare}}
 
== Titoli reali e araldica ==
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Enrico VIII fu il primo monarca inglese a usare regolarmente il titolo di "Vostra Maestà", benché anche le alternative "Vostra Altezza" e "Vostra Grazia" fossero usate di tanto in tanto.
 
Parecchi cambiamenti sono stati fatti ai titoli reali durante il suo regno. Enrico originalmente ha usato l'intitolazione: "Enrico ottavo, per grazia di [[Dio]], [[Elenco di monarchi britannici|re d'Inghilterra]], [[Francia]] e signore (Lord) d'Irlanda". Nel [[1521]], per una concessione didel [[papa Leone X]], espressa come ricompensa del libro di Enrico che attaccava [[Martin Lutero]] e difendeva la [[Chiesa cattolica]], l'intitolazione reale si è trasformata in "Enrico ottavo, per grazia di Dio, re d'Inghilterra e di Francia, [[Fidei Defensor|protettore della fede]] e signore d'Irlanda". Dopo la frattura con [[Roma]], [[papa Paolo III]] annullò la concessione del titolo "protettore della fede", ma una [[legge]] del [[parlamento]] dichiarò che essa rimaneva valida in rapporto alla Chiesa d'Inghilterra.
 
Nel [[1535]], Enrico aggiunse la "frase delledella supremazia" al titolo reale, che si trasformò in "Enrico ottavo, per grazia di Dio, re d'Inghilterra e Francia, difensore della fede, signore d'Irlanda e capo supremo in terra della [[Chiesa d'Inghilterra]]". Nel [[1536]], la frase "della Chiesa d'Inghilterra" fu cambiata in "della Chiesa d'Inghilterra e anche d'Irlanda".
 
Il [[1542]], Enrico cambiò il titolo di "signore d'Irlanda" in "[[re d'Irlanda]]", dopo che gli fu fatto notare che molti [[Irlanda|irlandesi]] guardavano al [[Papa]] come al vero capo del loro paese, con il signore d'Irlanda che fungeva da mero rappresentante. L'intitolazione "Enrico ottavo, per grazia di Dio, re d'Inghilterra, di Francia e d'Irlanda, protettore della fede e Capo supremo in terra della chiesa d'Inghilterra e anche d'Irlanda" è rimasta in uso fino alla fine del regno di Enrico.
 
Le [[araldica|arme]] di Enrico VIII furono uguali a quelle usate dai suoi predecessori a partire da [[Enrico IV d'Inghilterra|Enrico IV]]. Inquartato: nel primo e nel quarto d'azzurro a tre gigli d'oro (per la [[Francia]]); nel secondo e nel terzo di rosso, a tre leoni guardanti e passanti d'oro (per l'Inghilterra).
 
Tra gli altri titoli e onorificenze portò anche il nastro di Gran MaestroSovrano dell'[[Ordine della Giarrettiera]].
[[File:Royal Standard of Henry VIII of England.svg|miniatura|Stendardo Reale di Enrico VIII, con sopra il suo distintivo araldico, il [[Y Ddraig Goch|drago rosso di Galles]]]]
 
== Onorificenze ==
 
=== Onorificenze inglesi ===
{{Onorificenze
|immagine =Institution duOrder of the MériteGarter militaireUK ribbon.pngsvg
|nome_onorificenza =Gran MaestroSovrano edel CavaliereNobilissimo dell'Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza = Ordine della Giarrettiera
|motivazione =
|data = 22 aprile 1509; già Cavaliere Compagno (K.G., 1485<ref>https://archive.is/20111026003051/http://www.leighrayment.com/orders/garter.htm#selection-14819.0-14824.0</ref>)
|luogo=
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Golden Rose MNMA Cl2351 n1.jpg
|nome_onorificenza = Rosa d'Oro (3) (Santa Sede)
|collegamento_onorificenza = Rosa d'Oro
|motivazione =
|data = [[1512]], [[1521]] e, [[1524]]
}}
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
<div align="center">
|1 = Enrico VIII d'Inghilterra
{| class="wikitable"
|2 = [[Enrico VII d'Inghilterra]]
|-
|4 = [[Edmondo Tudor]]
|-
|8 = [[Owen Tudor]]
| rowspan="16" align="center"| '''Enrico VIII d'Inghilterra'''
|16 = Maredudd ap Tudur
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Enrico VII d'Inghilterra]]
|17 = Margaret ferch Dafydd
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Edmondo Tudor]]
|9 = [[Caterina di Valois]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Owen Tudor]]
|18 = [[Carlo VI di Francia]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Maredudd ap Tudur
|19 = [[Isabella di Baviera]]
|-
|5 = [[Margaret Beaufort]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Margaret ferch Dafydd
|10 = [[John Beaufort, I duca di Somerset]]
|-
|20 = [[John Beaufort, I conte di Somerset]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Caterina di Valois]]
|21 = [[Margaret Holland]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Carlo VI di Francia]]
|11 = [[Margaret Beauchamp di Bletso]]
|-
|22 = Roger Beauchamp, barone di Bletso
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Isabella di Baviera]]
|23 = Edith Stourton
|-
|3 = [[Elisabetta di York]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Margaret Beaufort]]
|6 = [[Edoardo IV d'Inghilterra]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[John Beaufort, I duca di Somerset|John Beaufort, duca di Somerset]]
|12 = [[Riccardo Plantageneto, III duca di York]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Giovanni Beaufort, I conte di Somerset|Giovanni Beaufort, conte di Somerset]]
|24 = [[Riccardo Plantageneto, III conte di Cambridge]]
|-
|25 = [[Anna Mortimer]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Margaret Holland]]
|13 = [[Cecilia Neville]]
|-
|26 = [[Ralph Neville, I conte di Westmorland]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Margaret Beauchamp di Bletso]]
|27 = [[Joan Beaufort, contessa di Westmorland]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Roger Beauchamp, barone di Bletso
|7 = [[Elisabetta Woodville]]
|-
|14 = [[Richard Woodville]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Edith Stourton
|28 = Richard Wydevill
|-
|29 = Elizabeth Bodulgate
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Elisabetta di York]]
|15 = [[Giacometta di Lussemburgo]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Edoardo IV d'Inghilterra]]
|30 = [[Pietro I di Lussemburgo-Saint Pol]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Riccardo Plantageneto, III duca di York|Riccardo Plantageneto]]
|31 = Margherita Del Balzo
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Riccardo di Conisburgh]]
}}
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Anna Mortimer]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Cecilia Neville]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Ralph Neville|Ralph Neville, conte di Westmorland]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Joan Beaufort, contessa di Westmoreland|Joan Beaufort]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Elisabetta Woodville]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Richard Woodville]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Richard Wydevill
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Elizabeth Bodulgate
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Giacometta di Lussemburgo]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Pietro I di Lussemburgo-Saint Pol]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Margherita Del Balzo
|}
</div>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Francis Hackett|titolo=Enrico VIII|trad=Roberto Palmarocchi|editore=Bemporad|città=Firenze|anno=1935}} - Marzocco, 1943; Dall'Oglio, Milano, 1958.
* {{Cita libro|lingua=en|autore=John Bowle|titolo=Henry VIII: A Study of Power in Action|url=https://archive.org/details/henryviii0000unse_s0t1|città=Boston|editore=Little, Brown|anno=1964}}
* {{Cita libro|autore=Neville Williams|titolo=Enrico VIII e la sua corte|editore=Librex|città=|anno=1974}}
* {{Cita libro|autore=[[Carolly Erickson]]|titolo=Il Grande Enrico. La stravagante vita di Enrico VIII, Re d'Inghilterra|trad=M. Buzzi|edizione=Collana Nuova Biblioteca Storica n.32|editore=Sugarco|città=Milano|anno=1982}} - Collezione Le Scie, Mondadori, Milano, 2002.
* {{Cita libro|autore=John J. Scarisbrick|titolo=Enrico VIII|edizione=Biblioteca Storica|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=1984}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=[[Alison Weir]]|titolo=The Six Wives of Henry VIII|url=https://archive.org/details/sixwivesofhenryv0000weir|editore=Bodley Head|città=London|anno=1991}}
* {{Cita libro|autore=[[Antonia Fraser]]|titolo=Le sei mogli di Enrico VIII|edizione=Collezione Le Scie|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1993}}
* {{Cita libro|autore=[[Dara Kotnik]]|titolo=Enrico VIII|editore=Rusconi|città=Milano|anno=1995}}
* {{Cita libro|autore=M.D. Palmer|titolo=Enrico VIII|edizione=Collana Universale Paperbacks|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=2003}}
* {{Cita web|httpurl=https://tudorhistory.org/wives/|titolo=Eakins, L. E. (2004). "The Six Wives of Henry VIII."}}
* "Henry VIII", ''Encyclopædia Britannica,'' 11th ed. London: Cambridge University Press, 1911.
* {{cita web|httpurl=https://www.luminarium.org/renlit/tudor.htm|titolo=Jokinen, A. (2004). "Henry VIII (1491–1547)."}}
* {{cita web|url=http://www.pbs.org/wnet/sixwives/|titolo=Public Broadcasting Service. (2003). "The Six Wives of Henry VIII."}}
* {{cita web|httpurl=https://www.newadvent.org/cathen/07222a.htm|titolo=Thurston, H. (1910). "Henry VIII." ''The Catholic Encyclopedia''. (Vol. VII). New York: Robert Appleton Company.}}
* {{cita web|httpurl=https://www.luminarium.org/renlit/vallieres.htm|titolo=Vallieres, S. (1999). "Tudor Succession Problems"}}
 
== Voci correlate ==
[[File:Royal Monogram of King Henry VIII of England.svg|thumb|verticale=.5|Il monogramma personale di re Enrico VIII.]]
[[File:Dual Cypher of King Henry VIII & Queen Anne Boleyn of England.svg|thumb|verticale=.5|Il monogramma di re Enrico VIII e della regina Anna Bolena.]]
* [[Tommaso Moro]]
* [[Thomas Cromwell]]
* [[Thomas Cranmer]]
* [[Thomas Wolsey]]
* [[Caterina d'Aragona]]
* [[Anna Bolena]]
* [[Maria Stuarda]]
* [[Elenco di monarchi britannici]]
* [[Riforma protestante]]
* [[Chiesa anglicana]]
* [[Dissoluzione dei monasteri in Inghilterra]]
* [[Dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio]]
* [[Divorzio]]
* [[Scomunica]]
* [[Dinastia Tudor]]
* [[I Tudors]]- Serie televisiva.
* [[Elisabetta I d'Inghilterra]]
* [[Castello di Leeds]]
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* [[Pendennis Castle]]
* [[Salterio di Enrico VIII]]
* [[AssedioOatlands di Boulogne (1544)Palace]]
* [[Storia dell'Inghilterra]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Henry VIII of England}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.tudor-portraits.com|Buehler, Edward. (2004). "Tudor and Elizabethan Portraits."}}
* {{cita web|url=http://www.tudorplace.com.ar/aboutHenryVIII.htm|Castelli,titolo=Enrico JorgeVIII H. (2004). "Henry VIII."d'Inghilterra|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.archsoc.com/games/Henry.html|Stevens,titolo=Enrico Garry.VIII (2003)d'Inghilterra|urlarchivio=https://web. "Henry VIIIarchive.org/web/20070927222651/http: Intrigue in the Tudor Court//www."archsoc.com/games/Henry.html|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://members.ozemail.com.au/~tperrott/sirjohn.htm|Perrott, Terry. (2004). "titolo=Sir John Perrott|urlarchivio=https://web."archive.org/web/20060917151400/http://members.ozemail.com.au/~tperrott/sirjohn.htm|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.sho.com/site/tudors/home.do|titolo=Sito ufficiale della serie "The Tudors"|urlarchivio=https://arquivo.pt/wayback/20090628084026/http://www.sho.com/site/tudors/home.do|dataarchivio=28 giugno 2009|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.anglicani.it/|Anglicani Online - Il Portale dell'Anglicanesimo in Italia}}
* {{cita web|http://www.sho.com/site/tudors/home.do|Sito ufficiale della serie "The Tudors" su Showtime Network}}
 
{{Box successione
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|successivo = [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]
|immagine = Royal Standard of Ireland (1542–1801).svg
}}
{{Box successione
|tipologia = titolo nobiliare
|carica = [[Principe di Galles]]
|precedente = [[Arturo Tudor]]
|periodo = 18 febbraio [[1504 ]]-22 aprile [[1509 ]]<ref>Divenuto Re d'Inghilterra</ref>
|successivo = [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI Tudor]]
|immagine = Coat of Arms of the Prince of Wales (Modern).svg
}}
{{Box successione
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|immagine = Arms of Henry Tudor, Duke of York.svg
}}
 
{{Re d'Inghilterra}}
{{Re d'Irlanda}}
{{Anglicanesimo}}
{{Storia del cristianesimo}}
{{Governatori supremi della Chiesa d'Inghilterra}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cristianesimo|politica|storia}}