Capitan Pastene: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = CapitanCapitán Pastene
|Nome ufficiale = CapitànCapitán Pastene
|Panorama = Plaza de Capitán Pastene - panoramio.jpg
|Didascalia = piazza
|Bandiera =
|Stemma =
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|Divisione amm grado 1 = Araucanía
|Divisione amm grado 2 = Malleco
|Divisione amm grado 3 = PurénLumaco
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione = 10 marzo 1907
|Data soppressione =
|Latitudine decimale = -38.1833
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|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti = pastenini
|Patrono =
|Festivo =
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|Sito =
}}
'''Capitán Pastene''' è una frazione del comune di [[Lumaco]], in [[provincia di Malleco]] nella [[Regione dell'Araucanía]], nel [[Cile]] meridionale.
[[File:FamigliaCastagnaColoniCapitanPastene1910.jpg|thumb|right|Coloni modenesi a Capitan Pastene nel 1910: la famiglia Castagna]]
'''Capitan Pastene''' è una località del [[Cile]] meridionale, dove attualmente esiste l'unica comunità [[Italo-cileni|italo-cilena]]. Fu creata da emigranti [[Emilia-Romagna|modenesi]] ai primi del [[Novecento]].
 
'''CapitanNella Pastene'''località è insediata una località del [[Cile]] meridionale, dove attualmente esiste l'unica comunità [[Italo-cileni|italo-cilena]]. Fudi creatacirca 2000 persone, discendenti da emigranti [[Emilia-Romagnaprovincia di Modena|modenesi]] aidei primi del [[Novecento]].
== Caratteristiche ==
Nella località del meridione cileno chiamata Capitan Pastene si trova attualmente una piccola concentrazione di 2.000 italo-cileni, che costituiscono la quasi totalità della popolazione locale e che mantengono qualche parola del dialetto italiano dei loro antenati emigrati.
 
==Geografia fisica==
Infatti nel [[1904]] 88 famiglie dalla [[provincia di Modena]] (principalmente da [[Pavullo]]) vi si trasferirono, in forma organizzata dal governo cileno, per popolare un'area recentemente pacificata dalle truppe cilene nella loro guerra contro le tribù [[Araucani|araucane]]<ref>[http://www.scuolaparadisi.org/component/option,com_docman/task,doc_view/gid,32/ Racconto con informazioni dettagliate sulla "Colonia Nuova Italia"]</ref>.
La località si trova nella [[regione dell'Araucanía]], a 130 chilometri nord-est da [[Temuco]] e circa 630&nbsp;km a sud della capitale [[Santiago del Cile]]. Appartiene al comune di [[Lumaco]], che include gli insediamenti di Lumaco, Capitán Pastene e Pichi Pellahuen, tutti situati nella zona della catena montuosa della [[Cordillera de Nahuelbuta]].
 
Capitán Pastene si trova a 218 {{m s.l.m.}}, a circa 800&nbsp;km a sud della capitale [[Santiago del Cile]].
Queste famiglie fondarono la Colonia Nueva Italia, che attualmente si chiama Capitan Pastene e che sta vivendo un ''revival'' turistico basato sulla [[cultura italiana]] ancora presente nella cittadina.
 
Capitán Pastene è situata a circa dieci chilometri da Lumaco, passando per Traiguén verso la costa, dopo aver salito un ampio pendio.
== L'emigrazione da Pavullo ==
 
==Origini del nome==
Ai primi del [[Novecento]] si ebbe l'emigrazione di numerose famiglie da Pavullo, nell'[[Appennino modenese]], verso il meridione del Cile.
[[File:Busto del Capitán Pastene - panoramio.jpg|miniatura|sinistra|Busto dedicato a [[Giovanni Battista Pastene]] nella piazza principale]]
IlInizialmente paese dichiamata Colonia NuevaNuova Italia venne(''Colonia fondatoNueva nel [[1904]]Italia''), a seguito di una concessione di terreni (nella [[regione dell'Araucanía]]) da parte del governo cileno a una società, lachiamata Nuova Italia, costituitafondata da undal giornalista, Salvatore Nicosia, e dai fratelli Giorgio e Alberto Ricci di [[Pavullo nel Frignano]] con l'obiettivo iniziale di insediare cento famiglie.<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://www.capitanpastene.cl/ |titolo=Sito ufficiale degli italo-cileni di Capitan Pastene] |dateaccesso=novembre23 2017maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170422140334/http://capitanpastene.cl/ |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref>
 
L'11 marzo 1907, nel terzo anniversario dell'arrivo dei coloni, l'insediamento venne ufficialmente ridenominato Capitán Pastene, in onore del capitano genovese [[Giovanni Battista Pastene]], che nel XVI secolo esplorò le coste cilene sotto l'autorità di Pedro de Valdivia, padre della nazione cilena. Pastene fu uno dei primi esplorare le rive del "Mare del Sud" (nome utilizzato all'epoca per indicare l'Oceano Pacifico).<ref>{{cita libro|Stefano|Ferrari|Capitan Pastene: storia di un inganno}}</ref> Alla cerimonia di fondazione della città partecipò anche il presidente del Cile [[Pedro Montt]], oltre a vari ministri e alti funzionari.
Il paese di Colonia Nueva Italia venne fondato nel [[1904]] a seguito di una concessione di terreni (nella [[regione dell'Araucanía]]) da parte del governo cileno a una società, la Nuova Italia, costituita da un giornalista, Salvatore Nicosia, e dai fratelli Giorgio e Alberto Ricci di Pavullo.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.capitanpastene.cl Sito ufficiale degli italo-cileni di Capitan Pastene] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
==Storia==
Originariamente la società prevedeva l'insediamento di cento famiglie, ma alla fine i nuclei furono solo 88. Nel [[1907]] la colonia prese il nome ufficiale di Capitan Pastene, a ricordo di [[Giovanni Battista Pastene]], navigatore del [[Cinquecento]] a cui va il merito di aver esplorato gran parte delle coste cilene.
[[File:FamigliaCastagnaColoniCapitanPastene1910.jpg|thumb|rightleft|Coloni modenesi a Capitan Pastene nel 1910: la famiglia Castagna]]
Nei primi anni del XX secolo numerose famiglie originarie del [[Frignano]] sull'[[Appennino modenese]] (in particolare di [[Pavullo nel Frignano]], [[Zocca]], [[Guiglia]], Modena e Vignola) emigrarono verso il meridione del Cile. Il 2 febbraio 1904 le prime 23 famiglie (con 134 persone totali) partirono dalla [[stazione di Modena]] con un treno speciale diretto al porto francese di Palliche-Rochelle, dove il piroscafo ''Oruba'' li condusse al porto cileno di [[Talcahuano]] dopo un estenuante navigazione durata 32 giorni.
 
Esattamente un anno dopo, il 2 febbraio 1905 partirono da Modena altre 65 famiglie con 373 persone, che compirono lo stesso tragitto.
La vicenda è narrata in dettaglio nel libro di Stefano Ferrari, ''Capitan Pastene: storia di un inganno''.
 
I coloni emiliani si insediarono nell'area fino ad allora abitata solo dagli indios [[Mapuche]] e da poco pacificata dalle truppe cilene nella loro guerra contro le tribù [[Araucani|araucane]]<ref>{{Cita web |url=http://www.scuolaparadisi.org/component/option,com_docman/task,doc_view/gid,32/ |titolo=Racconto con informazioni dettagliate sulla "Colonia Nuova Italia" |accesso=28 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060516045123/http://www.scuolaparadisi.org/component/option,com_docman/task,doc_view/gid,32/ |urlmorto=sì }}</ref> In seguito giunsero anche nuclei famigliari di origine romana.<ref name=epopea>{{cita web|titolo=L’epopea di Capitan Pastene|capitolo=Casa della memoria dell'emigrazione|editore=Regione Emilia-Romagna|url=http://emilianoromagnolinelmondo.regione.emilia-romagna.it/casa-della-memoria-dellemigrazione/sezioni/il-salotto/storie%20di%20emigrazione/cile/l2019epopea-di-capitan-pastene|accesso=25 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151533/http://emilianoromagnolinelmondo.regione.emilia-romagna.it/casa-della-memoria-dellemigrazione/sezioni/il-salotto/storie%20di%20emigrazione/cile/l2019epopea-di-capitan-pastene|urlmorto=no}}</ref>
Visto l'alto numero di famiglie modenesi che hanno fondato la comunità, il paese ha mantenuto diverse tradizioni e memorie dei comuni di origine: nella toponomastica, nei cognomi, nella gastronomia, costituendo un raro caso di colonia italiana perfettamente preservata in [[America Latina]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.mclink.it/com/inform/art/07n20419.htm I "Nonnos" di Capitan Pastene] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Nel 1913 venne iniziata la costruzione del ramo ferroviario a scartamento ridotto (60&nbsp;cm) da Saboya a Capitan Pastene, che venne completato dopo cinque anni. Nel 1974 la linea venne definitivamente chiusa e in seguito smantellata.<ref>{{cita web|titolo=Los otros ramales de la EFE de trocha 60 cm: 1 Saboya a Lumaco y Capitán Pastene|sito=Ferrocarriles en el cono sur|lingua=es|url=http://www.ferrocarrilesenelconosur.co.uk/06kcappasteneline.html|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151533/http://www.ferrocarrilesenelconosur.co.uk/06kcappasteneline.html|urlmorto=no}}</ref>
== Gemellaggio ==
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
Nel [[2000]] si è avuto il gemellaggio del comune di Pavullo con quello di [[Angol]] (capoluogo della provincia cilena omonima dove si trova Capitan Pastene), in attesa della creazione del comune di Capitan Pastene (proposto recentemente).
[[File:Iglesia San Felipe de Neri (febrero 2011) - panoramio.jpg|miniatura|destra|Iglesia San Felipe de Neri nel febbraio 2011]]
[[File:Montecorone I (14754459785).jpg|miniatura|destra|Museo-caffetteria Montecorone]]
Nella piazza principale si trova la '''chiesa di [[San Filippo Neri]]''', edificio bianco con campanile laterale. La chiesa è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 2010.
 
L'insediamento è caratterizzato da strade ben tracciate, una piazza con fontane danzanti e una piazza rotonda, intitolate ai principali personaggi storici della cultura italiana, tra cui Dante Alighieri, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Verdi.<ref name=epopea/>
In questa provincia, gemellata a quella di [[Modena]], abitano circa 16.000 discendenti di coloni modenesi<ref>[http://associazionismo.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=6&IDSezione=926&ID=19678 Gemellaggi]</ref>.
 
La '''[[Casa Salvestrini (Capitan Pastene)|Casa Salvestrini]]''' (conosciuta anche come ''Casa de don Pastene'') era un'abitazione storica, situata in calle Manuel Montt 389 all'angolo di calle J. Verdi, costruita tra il 1910 e il 1920 per conto di Ubaldo Salvestrini. Si trattava di una delle poche case in legno costruite all'inizio del XX secolo e ancora in piedi, particolarmente degna di nota per i dettagli nel suo frontone, ringhiera al secondo piano e portico di accesso. L'edificio era realizzato con tronchi di quercia e con un rivestimento interno ed esterno in raulí senza vernice, mentre la struttura del tetto era in legno e coperture in metallo.<ref>{{cita web|titolo=Casa Salvestrini de Pastene|sito=Consejo de monumentos nacionales de Chile|lingua=es|url=http://www.monumentos.cl/monumentos/monumentos-historicos/casa-salvestrini-pastene|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151535/http://www.monumentos.cl/monumentos/monumentos-historicos/casa-salvestrini-pastene|urlmorto=no}}</ref> Nel 2009 la Casa Salvestrini era stata dichiarata monumento nazionale storico dal Ministero dell'educazione del governo del Cile, quale chiara testimonianza e protagonista del processo migratorio che ha accolto centinaia di italiani che continuano a contribuire allo sviluppo dell'area e del Paese.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Governo del Cile - Ministero dell'educazione|titolo=Decreto Nº 298 (2009)|data=10 agosto 2009|url=http://www.monumentos.cl/sites/default/files/decretos/MH_01170_2009_D00298.PDF|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151535/http://www.monumentos.cl/sites/default/files/decretos/MH_01170_2009_D00298.PDF|urlmorto=no}}</ref> Nel maggio 2017 un incendio doloso ha completamente distrutto l'edificio, causando una grave perdita al patrimonio culturale della regione.<ref>{{cita news|autore=Catalina Díaz|autore2=Carlos Martínez|titolo=Indagan intencionalidad en incendio que destruyó casa patrimonial de Capitán Pastene|data=9 maggio 2017|lingua=es|url=https://www.biobiochile.cl/noticias/nacional/region-de-la-araucania/2017/05/09/incendio-destruye-casa-patrimonial-de-capitan-pastene-no-se-descarta-intencionalidad.shtml|pubblicazione=—|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171223235535/http://www.biobiochile.cl/noticias/nacional/region-de-la-araucania/2017/05/09/incendio-destruye-casa-patrimonial-de-capitan-pastene-no-se-descarta-intencionalidad.shtml|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita video|titolo=Incendio arrasó con centenaria casa de Capitán Pastene|sito=Soy Chile|data=9 maggio 2017|url=http://www.soychile.cl/Temuco/Policial/2017/05/09/462731/Incendio-arraso-con-centenaria-casa-de-Capitan-Pastene.aspx}}</ref>
 
Altri edifici residenziali storici sono Casa Rosatti, Casa Viani, Casa Balota, Casa Barbieri e Casa Guidatti.
 
Tra gli edifici industriali, si distingue il molino Rosati, costruito nel 1914 dall'omonima famiglia, che riuscì a realizzare anche una piccola centrale elettrica per far funzionare le macine e che diede un grande contributo all'economia agricoltura della città. Al momento della costruzione, si trattava di un'architettura innovativa per l'epoca e la zona, in quanto realizzata in [[calcestruzzo]].
 
==Società==
NellaA località del meridione cileno chiamata CapitanCapitán Pastene si trova attualmente una piccola concentrazione di 2.000 italo-cileni, che costituiscono la quasi totalità della popolazione locale e che mantengono qualche parola del dialetto italiano dei loro antenati emigrati.
 
===Lingue e dialetti===
L'uso della lingua italiana è pressoché scomparsa fra i discendenti dei coloni italiani, i quali erano giunti dall'Italia parlando solo il [[dialetto modenese]]. Nei primi anni dopo la fondazione era attiva una scuola italiana, che però smise presto di insegnare la lingua italiana, ritenendo che fosse un'inutile perdita di tempo in un paese di lingua spagnola. Ad ogni modo, è ancora in uso qualche parola dialettale modenese, specialmente in ambito agricolo (''vanga'' per indicare il [[badile]] o pala) oppure culinario (''cucér'' e ''furzèina'' per indicare il cucchiaio e la forchetta).<ref name=epopea/> Dal 2005 la locale scuola "República de Italia" ha ripreso a tenere lezioni di lingua italiana.
 
===Tradizioni e folclore===
Annualmente, la comunità italo-cilena di Capitán Pastene organizza quattro feste o sagre gastronomiche per celebrare le proprie origini e l'arrivo dei coloni. Nel mese di marzo si celebra l'anniversario della fondazione della città e la popolazione locale indossa i vestiti tradizionali risalenti agli inizi del XX secolo, percorrendo le strade a bordo di carretti trainati da cavalli.<ref name=epopea/> A giugno si svolge la ''fiesta de la castaña'', a cui segue la ''fiesta del prosciutto'' ad agosto e la ''fiesta de la pasta'' a novembre.
 
==Cultura==
[[File:Casa de Capitán Pastene - panoramio (1).jpg|miniatura|destra|Il centro culturale con le bandiere italiana, cilena e della Regione Emilia-Romagna]]
Capitan Pastene è luogo d'incontro di tre culture: la cultura Mapuche, che ha fortemente mantenuto credenze e costumi, la cultura creola cilena, che mostra parte della sua identità nei rodei, nelle corse equestri tradizionali (''carreras a la chilena'') o nelle celebrazioni religiose e, infine, la cultura italiana, che si distingue per la sua storia di immigrazione, le sue case e la gastronomia.
 
Visto l'alto numero di famiglie modenesi che hanno fondato la comunità, il paese ha mantenuto diverse tradizioni e memorie dei comuni di origine: nella toponomastica, nei cognomi, nella gastronomia, costituendo un raro caso di colonia''[[enclave]]'' italiana ed emiliana perfettamente preservata in [[America Latina]]<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://www.mclink.it/com/inform/art/07n20419.htm |titolo=I "Nonnos" di Capitan Pastene] |dateaccesso=febbraio 2018marzo 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111117190917/http://www.mclink.it/com/inform/art/07n20419.htm |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
===Cucina===
La località di Capitan Pastene è nota per aver mantenuto le antiche tradizioni culinarie italiane, in particolare della [[cucina modenese]]. Fra i piatti tradizionali vi sono infatti i [[tortellini]], i [[Borlengo|borlenghi]], la [[polenta]] e, tra i salumi, il [[prosciutto crudo]], la [[Coppa (salume)|coppa]] e i salamini, tutti chiamati con i loro nomi italiani.<ref name=epopea/><ref>{{cita web|autore=Gian Paolo Bonomi|titolo=CILE, Capitan Pastene,,, QUELL’ANGOLO DI EMILIA CON TORTELLINI E ‘PORSUT’|url=https://www.gianpaolobonomi.it/cile-quellangolo-di-emilia-con-tortellini-e-porsut/|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151533/https://www.gianpaolobonomi.it/cile-quellangolo-di-emilia-con-tortellini-e-porsut/|urlmorto=no}}</ref>
 
Il [[prosciutto de Capitán Pastene]] viene preparato utilizzando una miscela di spezie chiamata ''[[merquén]]'' un tempo utilizzata dalla tribù dei Mapuche, per poi essere stagionato secondo la tradizione della salumeria modenese del [[prosciutto di Modena]];<ref name=epopea/> questo prodotto ha peraltro ottenuto dal governo cileno anche il marchio di denominazione d'origine.
 
==Economia==
===Turismo===
QuesteLa famiglie fondarono la Colonia Nueva Italia, che attualmente si chiama Capitan Pastene e checittà sta vivendo un ''revival'' turistico basato sulla [[cultura italiana]] ancora presente nella cittadina.
 
==Amministrazione==
===Viceconsolato===
Fino agli anni 1950 Capitán Pastene fu sede di un viceconsolato italiano onorario, il cui ufficio fu ricoperto da don José Balbo. Ciononostante i contatti con l'Italia rimasero interrotti per circa 80 anni.<ref>{{cita web|titolo=La Historia poco conocida del Gemellaggio de Capitán Pastene-Pavullo|data=14 maggio 2004|autore=Claudio Sacca|url=http://claudiosacca.cl/blog/capitan-pastene/gemellaggio/|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726233848/http://claudiosacca.cl/blog/capitan-pastene/gemellaggio/|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Gemellaggi ===
Nel [[2000]] si è avuto il gemellaggio del comune di Pavullo con quello di [[Angol]] (capoluogo della provincia cilena omonima dove si trova Capitan Pastene), in attesa della creazione del comune di Capitan Pastene ({{chiarire |proposto recentemente|quando?}}).
 
In questa provincia, gemellata a quella di [[Modena]], abitano circa 16.000 discendenti di coloni modenesi<ref>[{{Cita web |url=http://associazionismo.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=6&IDSezione=926&ID=19678 |titolo=Gemellaggi] |accesso=12 gennaio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722042710/http://associazionismo.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=6&IDSezione=926&ID=19678 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
*{{cita pubblicazione|autore=Carolina Aguayo Acevedo|titolo=Capitan Pastene: su patrimonio cultural una historia de inmigración italiana en el sur de Chile|editore=Universidad de Chile|anno=2012|url=http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/112160/aguayo.pdf|cid=Aguayo}}
*{{cita libro|autore=Stefano Ferrari|titolo=Capitan Pastene: storia di un inganno|anno=2014|isbn=9786050309966|lingua=es, it|url=https://books.google.it/books?id=lMjoAwAAQBAJ&pg=PA0|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726134937/https://books.google.it/books?id=lMjoAwAAQBAJ&pg=PA0|urlmorto=sì}}
*{{cita libro|autore=Maria Rosaria Stabili|titolo=Da sfruttati a sfruttatori; Italiani e mapuches in Capitan Pastene, Cile, 1905—1940|curatore=Vanni Blengino|curatore2=Emilia Franzina|curatore3=Adolfo Pepe|opera=La riscoperta delle Americhe: lavoratori e sindacato nell'emigrazione italiana in America Latina 1870—1970|città=Milano|editore=Teti Editore|anno=1993|pp=291-310}}
 
== Voci correlate ==
* [[Italo-cileni]]
* [[Giovanni Battista Pastene]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
{{Emigrazione italiana}}
{{Portale|migrantiCile|migrazioni umane}}
 
[[Categoria:Località del Cile]]
[[Categoria:Emigrazione italiana in America meridionale]]