Torino: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 91.252.231.251 (discussione), riportata alla versione precedente di Il Tuchino Etichetta: Rollback |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
{{nota disambigua}}{{Divisione amministrativa
|Nome = Torino
|Nome ufficiale = Città di Torino
|Panorama =
|Didascalia = Panorama della città dal [[Monte dei Cappuccini]]
|Voce bandiera = Stemma di Torino#Bandiera
|Voce stemma = Stemma di Torino
|Stato = ITA
Riga 14 ⟶ 10:
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Torino
|Amministratore locale = [[Stefano Lo Russo]]
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 27-10-2021
|Sottodivisioni = [[Circoscrizioni di Torino]]
|Divisioni confinanti = [[Baldissero Torinese]], [[Beinasco]], [[Borgaro Torinese]], [[Collegno]], [[Grugliasco]], [[Mappano]], [[Moncalieri]], [[Nichelino]], [[Orbassano]], [[Pecetto Torinese]], [[Pino Torinese]], [[Rivoli]], [[San Mauro Torinese]], [[Settimo Torinese]], [[Venaria Reale]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2617
|Nome abitanti = torinesi
|Patrono = [[Giovanni Battista|
|Festivo = 24 giugno
|Soprannome = ''Capitale delle [[Alpi]]''
|Motto = {{maiuscoletto|Auxilium meum a Domino}}
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map - IT - Torino - Municipality code 1272.svg
|Didascalia mappa =
}}
'''Torino''' (''Turin'' in {{nomelingua|pms}} {{IPA|[tyˈɾiŋ]|pms}} {{audio|Pms-Turin.oga}})<ref>{{Cita web|url=https://navigais-web.pd.istc.cnr.it/|titolo=Carta "Nomi dialettali dei paesi esplorati"}}</ref><ref>Camillo Brero, ''Gramàtica piemontèisa'', Torino, Gros/Tomasone & C., ed. 1975, dal ''colophon'' in lingua piemontese.</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> [[capoluogo]] della [[Regioni d'Italia|regione]] [[Piemonte]] e dell'[[Città metropolitana di Torino|omonima città metropolitana]]. Fu la prima [[Capitale (città)|capitale]] d'[[Italia]] all'[[Unità d'Italia|unificazione nel 1861]].
Sede nel 1911 dell'[[Esposizione internazionale di Torino|Expo]], nel 2006 dei [[XX Giochi olimpici invernali]], dal 2021 (fino ad almeno il 2027) delle [[ATP Finals]]<ref>{{Cita web|url=https://www.federtennis.it/Siti-regionali/Piemonte/News/News/Nitto-Atp-Finals-Torino-e-il-Piemonte-in-fermento-per-la-seconda-edizione|titolo=Nitto Atp Finals: Torino e il Piemonte in fermento per la seconda edizione|sito=federtennis.it|data=15 luglio 2022|accesso=19 luglio 2022}}</ref> e nel 2022 della [[Eurovision Song Contest 2022|66ª edizione]] dell'[[Eurovision Song Contest]],<ref>{{Cita web|url=https://eurovision.tv/story/turin-to-host-eurovision-2022|titolo=Turin, Italy, to host the 66th Eurovision Song Contest in May 2022 🇮🇹|sito=Eurovision.tv|data=8 ottobre 2021|lingua=en|accesso=12 ottobre 2021}}</ref> città natale di alcuni fra i maggiori simboli del ''[[Made in Italy]]'' nel mondo, tra cui il [[vermut]], i [[Gianduiotto|gianduiotti]], i [[grissini]] e il [[caffè espresso]], Torino è stata il fulcro dell'[[industria automobilistica]] italiana, nonché importante centro dell'[[editoria]], del [[Banca|sistema bancario]] e [[Assicurazione|assicurativo]], delle [[Tecnologia dell'informazione|tecnologie dell'informazione]], del [[cinema]], dell'[[enogastronomia]], del settore [[Spazio (astronomia)|aerospaziale]], del [[disegno industriale]], dello [[sport]], della [[Moda (abbigliamento)|moda]] e dell'[[intelligenza artificiale]].<ref>{{cita web|url=https://www.torinoggi.it/2022/06/30/leggi-notizia/argomenti/politica-11/articolo/intelligenza-artificiale-torino-nominato-il-comitato-del-centro-automotive-e-aerospazio.html|titolo=Intelligenza Artificiale Torino, nominato il Comitato del centro automotive e aerospazio}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/intesa-sanpaolo-apre-torino-digital-hub-contro-crimini-finanziari-AETUfslB|titolo=Intesa Sanpaolo apre a Torino il Digital Hub contro i crimini finanziari}}</ref> Nel 2006 fu insignita del titolo di [[Capitale mondiale del libro]] e nel 2015 di [[Capitale europea dello sport]].<ref>{{Cita web|url=http://aceseurope.eu/european-capitals-of-sport-2/|titolo=European Capitals of Sport|accesso=23 novembre 2024}}</ref>
La costante crescita d'importanza a livello internazionale ha fatto raggiungere a Torino il rango di [[città globale]] (quarta città italiana dopo [[Milano]], [[Roma]] e [[Bologna]]) nella categoria ''Gamma -''.<ref>{{Cita web|url= https://gawc.lboro.ac.uk/gawc-worlds/the-world-according-to-gawc/world-cities-2024/|titolo= World Cities 2024|sito= gawc.lboro.ac.uk|accesso= 23 novembre 2024}}</ref>
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{immagine grande|Turin metropolitan area and susa valley from quadrivio raby.jpg|
[[File:Physical map of Turin, Italy (blank).png|thumb|upright=1.2|Mappa fisica del territorio di Torino
{{Colonne}}
{{legend|#306924|200 m}}
{{legend|#357c26|250 m}}
{{legend|#3a8f28|300 m}}
{{legend|#3ea627|350 m}}
{{Colonne spezza}}
{{legend|#3fbd25|400 m}}
{{legend|#82cc28|450 m}}
{{legend|#d5ce2c|500 m}}
{{legend|#e2be2c|550 m}}
{{Colonne spezza}}
{{legend|#c7a92e|600 m}}
{{legend|#ac932f|650 m}}
{{legend|#95802d|700 m}}
{{legend|#7d6d2b|750 m}}
{{Colonne fine}}
]]
Torino sorge tra pianura e altopiano delimitato dai fiumi [[Stura di Lanzo]], [[Sangone]] e [[Po]] (quest'ultimo attraversa la città da sud verso nord), di fronte allo sbocco di alcune vallate alpine: [[Val di Susa]], che collega la città con la vicina [[Francia]] attraverso i trafori del Frejus ([[Traforo ferroviario del Frejus|ferroviario]] e [[Traforo stradale del Frejus|stradale]]), [[Valli di Lanzo]], [[Val Sangone]]. Torino è detta "la città dei quattro fiumi"<ref>{{cita libro|Dario|Lanzardo|La città dei quattro fiumi: Torino lungo le sponde di Po, Dora, Stura, Sangone|2010|Capricorno|Torino}} ISBN 9788877071200.</ref>: oltre ai tre corsi d'acqua prima citati che ne incorniciano il territorio, abbiamo la [[Dora Riparia]] che taglia la città da ovest a est, scorrendo prossima al [[Centro storico di Torino|centro storico]].<ref>Da notare che fino al XVI secolo tutti i fiumi torinesi scorrevano al di fuori della cinta muraria cittadina, oggi visibile parzialmente.</ref>
Il fiume Po accentua la divisione tra la parte
La città è al centro di un anfiteatro montuoso che ingloba alcune delle più belle vette alpine: il [[Monviso]], monte dal quale nasce il Po, il [[Rocciamelone]], e i massicci del [[Gran Paradiso]] e del [[Monte Rosa]], mentre il [[Cervino]] diventa visibile dalla zona sud-est dell'area urbana.
Torino dista {{m|57
Il 19 marzo
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Torino Centro|Stazione meteorologica di Torino Caselle|Stazione meteorologica di Torino
Secondo la [[classificazione dei climi di Köppen]], Torino appartiene alla fascia
Il record assoluto di temperatura
Durante la stagione invernale la zona di Torino, così come buona parte del Piemonte occidentale di pianura e meridionale, è interessata dalla formazione del cosiddetto "cuscinetto freddo", a seguito di afflussi di masse d'aria continentali
I periodi più piovosi sono il trimestre da aprile a giugno,
* [[Classificazione climatica]]: zona E.
* Classificazione secondo il sistema climatico di W. Köppen: [[Clima subtropicale umido|clima Cfa]].
Di seguito è
{{ClimaAnnuale
| nome =
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in
| tempmax01 = 3.7
| tempmax02 = 6.9
Riga 113 ⟶ 95:
| tempmax10 = 16.1
| tempmax11 = 9.3
| tempmax12 = 4.9
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in
| tempmin01 = -1.9
| tempmin02 = 0.1
Riga 127 ⟶ 109:
| tempmin11 = 3.8
| tempmin12 = -0.2
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in
| pioggia01 = 35
| pioggia02 = 37
Riga 157 ⟶ 139:
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Torino}}
[[File:Personalities of Turin, collage (Italy, 2023).png|miniatura|Personalità, di varie epoche, connesse con Torino: romana (governatore anonimo), medievale (sigillo di [[Adelaide di Torino]]), moderna ([[Pietro Micca]]) e contemporanea ([[Gianni Agnelli]]).]]
Città dalla storia bimillenaria, fu fondata probabilmente nei pressi della posizione attuale, attorno al III secolo a.C., dai [[Taurini]], quindi trasformata in [[colonia romana]] da [[Augusto]] con il nome di ''Iulia Augusta Taurinorum'' nel I secolo a.C.. Dopo il dominio [[Ostrogoti|ostrogoto]], fu capitale di un importante [[Ducato di Torino|ducato longobardo]], per poi passare, dopo essere divenuta capitale di [[Marca di Torino|marca carolingia]], sotto la signoria nominale dei [[Casa Savoia|Savoia]] nell'XI secolo. Città dell'[[ducato di Savoia|omonimo ducato]], nel 1563 ne divenne capitale. Dal 1720 fu capitale del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] (anche se solo ''de facto'' fino alla [[Fusione perfetta del 1847]], quando lo divenne anche formalmente),<ref>{{Treccani|Torino/|accesso=23 giugno 2015}}</ref> Stato che nel XIX secolo avrebbe portato all'[[Risorgimento|unificazione italiana]] e che fece di Torino la prima [[Capitale (città)|capitale]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] (dal 1861 al 1865).
=== Età antica ===
Si
Sui resti del villaggio, gli
=== Età medievale ===
Per la maggior parte del periodo che intercorre tra il V secolo e il XV secolo Torino non si contraddistinse particolarmente rispetto al contesto dell'Italia nordoccidentale, rimanendo una [[Urbanistica medievale|città]] di dimensioni piuttosto modeste. La città subì piuttosto una crescita progressiva che la portò, solo alla fine dell'epoca medievale, a spiccare: la sua importanza politica e culturale venne, infatti, definitivamente sancita con l'assegnazione del titolo di [[Capitale (città)|capitale]] dei territori circostanti e con la fondazione dell'[[Università degli studi di Torino|università cittadina]]<ref>{{Cita web |url=https://www.museotorino.it/view/s/0e89bce5fcd441ef84b250b982dae32d |titolo=Torino medievale - MuseoTorino |accesso=20 febbraio 2023}}</ref><ref>{{YouTube |autore=Intesa San Paolo |gCMzyf8lgKE |Podcast A. Barbero – Come Torino divenne capitale del Piemonte |accesso=20 febbraio 2023 }}</ref>.<br/>
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] Torino passò sotto il controllo dei ostrogoti poi dei [[Impero bizantino|Romani Orientali]]. Nel 596 la città venne occupata dai [[Longobardi]], divenendo la capitale di un loro importante [[Ducato di Torino|ducato]]. La nomina del Duca di Torino, [[Agilulfo]] a re dei Longobardi, aumentò il prestigio della città. Torino rimase sotto il regno dei longobardi fino alla discesa dei [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] nel [[Battaglia delle Chiuse (773)|773]]: il ducato fu convertito in [[Contado|comitato]] (contea) mantenendo Torino come capitale. Nell'888 la contea venne assorbita dalla [[marca di Ivrea]] e Torino perse il titolo di capitale fino al 940, data della fondazione della [[Marca di Torino]], un ampio territorio che comprendeva gran parte del [[Piemonte]] sud-occidentale e la [[Liguria]] occidentale. A capo di questa marca v'era la cosiddetta "dinastia arduinica" che, attraverso il matrimonio tra [[Adelaide di Susa]] e Oddone, figlio di [[Umberto I Biancamano]] (fondatore della [[casa Savoia]]), portò la città sotto l'influenza della dinastia sabauda. La città conobbe un periodo di grande sviluppo economico, grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali che collegavano l'Italia alla Francia e alla Svizzera. Con la morte di Adelaide, la marca si sfaldò e Torino si costituì in [[comune medievale|libero comune]], subendo varie dominazioni. Durante questo periodo, Torino aumentò il suo prestigio religioso, con la costruzione di numerose chiese e l'arrivo di importanti ordini monastici, tra cui i benedettini e i cistercensi. Nel 1280 [[Guglielmo VII di Monferrato]] cedette Torino a [[Tommaso III di Savoia]], sancendo la definitiva appartenenza della città alla famiglia sabauda. Nel 1295, con l'insediamento al potere del figlio Filippo I, capostipite del ramo-cadetto degli [[Savoia-Acaia|Acaia]], la capitale della contea venne spostata a [[Pinerolo]], dove rimase fino alla morte dell'ultimo membro dei Savoia-Acaia, [[Ludovico di Savoia-Acaia]], avvenuta nel 1418. Il territorio tornò sotto il dominio diretto del ramo principale dei Savoia, nella persona di [[Amedeo VIII]], il quale lo incorporò nel suo stato, il [[Ducato di Savoia]]. L'accresciuta importanza di Torino dovuta, fra l'altro, alla presenza dello ''[[Università degli Studi di Torino|Studium]]''<ref>L'Università di Torino.</ref>, [[Storia dell'Università degli Studi di Torino|istituito nel 1404]], portò il duca a eleggere la città sede del ''Consiglio ducale Cismontano'', la sede del governo amministrativo itinerante del ducato.
=== Età moderna ===
[[File:BattleofTurin prince Anhalt.JPG|miniatura|left|''Carica del [[Leopoldo I di Anhalt-Dessau|Principe d'Anhalt]]'' di<br />E. Knackfuss]]
Il periodo moderno della storia di Torino è caratterizzato da una significativa crescita economica, politica e culturale della città, crescita evidenziata dall'assegnazione del titolo di capitale del Ducato di Savoia, dall'ampliamento della città e dalla costruzione della maggior parte delle regge Sabaude presenti sul suo territorio. Tuttavia, nello stesso periodo, la città ha affrontato diverse difficoltà, in particolare diverse epidemie di peste e la continua competizione con il vicino [[Regno di Francia]], scaturita in diverse battaglie, assedi e occupazioni da parte di quest'ultimo.
La prima metà del XVI secolo è, per Torino, un'epoca difficile, segnata da due epidemie di peste (nel 1510 e nel 1522) e continue scorrerie da parte degli eserciti di [[Francesco I di Guisa|Francesco I]] e [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]: fra il 1536 e il 1559 la città venne occupata e annessa al Regno di Francia. L'inizio del secolo è anche segnato, però, da un aumento del prestigio religioso grazie alla costruzione del [[Duomo di Torino|Duomo]] e l'elevazione, nel 1515, a sede arcivescovile.
Nel 1563, dopo la [[pace di Cateau-Cambrésis]] (1559), per disposizione del duca [[Emanuele Filiberto di Savoia]], la città divenne capitale al posto di [[Chambéry]], e venne dotata di mura moderne e di una [[Cittadella di Torino|cittadella pentagonale]]. Il secolo si concluse con la terza epidemia di peste, avvenuta nel 1599.
[[File:Carignano Palace - eastside facade (Italy, 2009).jpg|miniatura|[[Palazzo Carignano]] (lato [[Piazza Carlo Alberto (Torino)|p.zza Carlo Alberto]]), sede, dal 1848 al 1860, della Camera dei deputati del Regno di Sardegna e poi, dal 1861 al 1865, della [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] italiana.]]
Il XVII secolo fu un periodo complesso e fiorente per la città, che dovette affrontare guerre e malattie ma, al contempo, il progressivo aumento del prestigio e della potenza del ducato si rifletté nella crescita delle dimensioni e della ricchezza della città, la quale registrò due espansioni. Tra il 1600 e il 1630, Torino e il suo territorio subirono molti episodi bellici di carattere politico o religioso; le guerre tra cattolici e valdesi contribuirono fortemente a destabilizzare l'equilibrio sociale, provocando inevitabili ripercussioni sull'economia locale. Nel 1620, comunque, [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]] ordinò l'espansione della città verso sud, con la costruzione della cosiddettà "Città Nuova". Nel 1630 avvenne la quarta epidemia di peste di [[Peste del 1630#Torino e il Piemonte|Torino]], la più grave per la città, con circa ottomila morti in meno di un anno e il trasferimento temporaneo della corte a [[Cherasco]]. Un conflitto più severo avvenne, per Torino, nel 1639, nel contesto della [[guerra civile piemontese]]: in seguito a una disputa ereditaria, la città fu conquistata dalla fazione dei ''principisti'' e, successivamente, assediata dall'esercito francese. Sia la città che la cittadella subirono danni significativi durante gli scontri. Nel 1656 avvenne l'ultima epidemia di [[Peste del 1656|peste]] la quale, fortunatamente, colpì solo marginalmente la città.
La seconda metà del XVII secolo fu un periodo fiorente per la città: la cosiddetta "Torino barocca" vide un secondo ampliamento (1673, verso est) e la costruzione di diversi edifici, civili e religiosi, anche con grosse committenze. La richiesta di manodopera richiamò in città molte persone, portando la popolazione della città dai 36.649 abitanti del 1631 a 43.866 del 1702.
Nel 1706 Torino subì l'[[Assedio di Torino|assedio]] da parte delle truppe [[francia|franco]]-[[spagna|spagnole]] nell'ambito della [[guerra di successione spagnola]]. La città e l'[[esercito sabaudo]] resistettero per centodiciassette giorni e respinsero così la violenta controffensiva francese. Nel 1713 i duchi di Savoia ottennero il titolo di re, prima di [[Storia della Sicilia piemontese|Sicilia]] e poi, in cambio della Sicilia, di [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Sardegna]]. In entrambi i casi tuttavia i due regni rimasero separati dal Ducato di Savoia, e quindi da Torino, trovandosi solamente in unione personale sotto il Casato dei Savoia. La parentesi siciliana durò effettivamente molto poco (sette anni), mentre l'unione con la Sardegna rimase tale fino al 1847, allorché [[Carlo Alberto di Savoia]] attuò la [[Fusione perfetta del 1847|Fusione perfetta]] fra i suoi domini e quindi Torino, anche formalmente, divenne la città capitale del Regno di Sardegna, anche se di fatto tutte le decisioni più importanti venivano già prese a Torino, anche per quanto riguardava la Sardegna.
=== Età contemporanea ===
[[File:Bundesarchiv Bild 101III-Pachnike-018-23, Italien, Sturmgeschütz der Waffen-SS.jpg|miniatura|[[Semovente d'artiglieria|Semoventi d'artiglieria]] tedesca a Torino dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|annuncio dell'armistizio]], nel settembre del 1943]]
Il 26 giugno 1800 Torino ebbe una breve visita del vincitore della [[Campagna d'Italia (1800)|seconda campagna d'Italia]], [[Napoleone Bonaparte]], e poco dopo iniziarono i preparativi per l'annessione del Piemonte alla Francia. S'insediò a Torino il generale [[Pierre Dupont de l'Étang|Dupont]], Ministro straordinario francese per il Piemonte, che nominò una Commissione di governo composta da sette membri, sostituita poi il 4 agosto dal successore di Dupont, il generale [[Jean-Baptiste Jourdan|Jourdan]].<ref>Filippo Ambrosini, ''Piemonte giacobino e napoleonico'', pp. 106-107</ref> Il 19 aprile 1801 Jourdan soppresse tutte le istituzioni governative e divenne Amministratore generale del Piemonte, assistito da un Consiglio di sei membri piemontesi<ref>Filippo Ambrosini, ''Piemonte giacobino e napoleonico'', p. 110</ref> e infine, dopo l'abdicazione di [[Carlo Emanuele
Il [[Congresso di Vienna]] e la [[Restaurazione]] diedero al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Piemonte]] il territorio della [[Liguria]] (precedentemente [[repubbliche marinare]] di [[Repubblica di Genova|Genova]] e [[Repubblica di Noli|Noli]]) gettando così, anche se involontariamente, le basi del processo che porterà in poco più di cinquant'anni all'[[Risorgimento|Unità d'Italia]]. Torino fu la prima capitale del nuovo Stato unitario dal 1861 al 1865, dopodiché la capitale divenne [[Firenze]] e, dal 1871, [[Roma]].
La fine del
[[File:1962 Scontri Fiat Torino.jpg|miniatura|Scontri in corso Traiano a Torino nel luglio 1962]]
L'entrata in guerra dell'[[Italia]] nella [[prima guerra mondiale]] (1915-18) segnò pesantemente la popolazione. Nel 1919-20 si acuirono i conflitti sociali (il cosiddetto [[Biennio rosso in Italia|Biennio rosso]]), sulla spinta di un forte aumento dei prezzi. Molte fabbriche, ''in primis'' la [[FIAT]], vennero occupate dagli [[operai]] che continuarono in alcuni casi la produzione autonomamente. Nel 1922, con la [[marcia su Roma]], il [[fascismo]] conquistò il potere. Questo periodo venne segnato da numerose aggressioni squadriste nei confronti degli oppositori. In città la più nota è conosciuta come la [[strage di Torino (1922)|strage di Torino]]: ebbe inizio il 18 dicembre 1922 (da cui l'[[Piazza XVIII Dicembre|omonima piazza]]) e causò la morte di 11 antifascisti e l'incendio della [[Camera del Lavoro di Torino|Camera del Lavoro]] della città, a opera dei fascisti guidati da [[Piero Brandimarte]].
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, Torino, fondamentale polo industriale, venne [[Bombardamenti di Torino|ripetutamente bombardata]] dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]: il primo attacco ebbe luogo l'11 giugno 1940, gli ultimi nel 1945 (la massima intensità fu raggiunta nel 1943). Nel 1943 ebbe inizio a Torino l'ondata di scioperi nella grande industria che coinvolse quasi tutta l'Italia settentrionale e segnò la ripresa del movimento [[antifascismo|antifascista]]. Dopo l'8 settembre Torino venne occupata dalle truppe [[nazionalsocialismo|naziste]] e [[repubblica Sociale Italiana|repubblichine]] che si macchiarono di numerosi eccidi, come quello del [[Eccidio del Pian del Lot|Pian del Lot]], esecuzioni e deportazioni.
Furono altresì attive in città le formazioni partigiane dei [[Gruppi di Azione Patriottica|Gruppi]] (GAP) e delle [[Squadre di azione patriottica]] (SAP). Il 25 aprile 1945 il [[Comitato di Liberazione Nazionale]], che aveva la propria sede regionale presso la [[Fiorio (conceria)|conceria Fiorio]], proclamò l'ordine di insurrezione generale<ref>La sera prima era stato diramato il {{cita testo|url=http://www.storiaxxisecolo.it/liberazione/liberazione2.htm|titolo=famoso telegramma|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191119013125/http://www.storiaxxisecolo.it/liberazione/liberazione2.htm }} che iniziava con la frase in codice scelta per ordinare l'insurrezione generale: "Aldo dice ventisei per uno" ({{cita testo|url=http://www.valdellatorre.it/storia/resistenza/liberazione.asp|titolo=La Liberazione - "Aldo dice 26 x 1"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191118055816/http://www.valdellatorre.it/storia/resistenza/liberazione.asp }}), ricordata poi anche in un libro di memorie di [[Pietro Secchia]].</ref> e con esso i [[Resistenza italiana|Partigiani]] presero il controllo della città ponendo fine all'occupazione [[Nazifascismo|nazifascista]]<ref>{{cita pubblicazione | autore = [[Mario Giovana]] | titolo = Si combatte a Torino | rivista = [[Il Calendario del Popolo]] | volume = 64 | numero = 740 | data= aprile 2009 | editore = [[Nicola Teti Editore]] | città = Milano}}</ref>. Alcuni giorni dopo, il 3 maggio 1945, giunsero anche le prime truppe alleate.
Nonostante fosse l'antica capitale [[Stato sabaudo|sabauda]]<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.torino.it/cittagora/altre-notizie/75-anni-fa-il-voto-di-torino-per-la-repubblica-e-la-costituente.html/|titolo=75 anni fa, il voto di Torino per la Repubblica e la Costituente – CittAgorà|autore=Claudio Raffaelli|data=2024-11-04|lingua=it-IT|accesso=2024-11-04}}</ref>, al [[referendum istituzionale del 1946]] nel comune di Torino ben il 61,4% (252.001 elettori) votò per la [[Repubblica]] e solo il 38,5% (158.368) votò per il mantenimento della [[monarchia]]<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=02/06/1946&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=1&levsut1=1&lev2=81&levsut2=2&levsut3=3&ne1=1&ne2=81&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=812620&lev3=2620|titolo=Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT|sito=Eligendo|lingua=it|accesso=2024-11-04}}</ref>.
Dopo il [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] Torino fu il simbolo della [[Miracolo economico italiano|crescita economica dell'Italia]], tanto che riuscì ad attirare centinaia di migliaia di emigranti dal [[Italia meridionale|Sud dell'Italia]] e dal [[Veneto]] per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti automobilistici (circa mezzo milione nel ventennio 1951-1971).
Nel 1974 la città raggiunse gli 1,2 milioni di abitanti. Il numero di immigrati fu tanto consistente che il sindaco [[Diego Novelli]] (1975–1985) definì Torino "la terza città [[Mezzogiorno (Italia)|meridionale]] d'Italia per popolazione dopo Napoli e Palermo"<ref>{{Cita news|autore=Petunia Ollister |url=https://www.lastampa.it/torino/2018/01/28/news/quell-orgoglio-meridionale-tutto-torinese-1.33972983/ |titolo="Quell’orgoglio meridionale tutto torinese" |pubblicazione=La Stampa |data=28 gennaio 2018 |accesso=22 febbraio 2023}}</ref>.
Sul finire degli anni '80 cominciò un'importante opera di restauro del centro storico, in ragione della graduale conversione della città da polo industriale a polo culturale e turistico.<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,0955_01_1988_0025_0014_12936866/|titolo=Grattacieli in cornice barocca|pubblicazione=La Stampa|data=30 gennaio 1988|p=14}}</ref>
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Torino}}
[[File:Torino-Stemma
[[File:Torino-Gonfalone.png|
Lo [[stemma]] della Città di Torino, riconosciuto dallo Stato con decreto del Capo del Governo dell'11 agosto 1931<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/80be981b-4cb6-4dc8-b9d1-cd6c63458b04/1758-torino|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Torino|accesso=27 settembre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>, è costituito da uno [[scudo svizzero]] azzurro a cui è sovrapposto un toro rampante d'oro e con le corna d'argento; lo scudo è sormontato da una corona comitale a nove perle.
=== Onorificenze ===
La città di Torino è la quinta tra le ventisette [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni patriottiche che ebbero luogo nella città nel periodo del [[Risorgimento]]
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro alle Città
|collegamento_onorificenza = città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = Per commemorare le benemerenze civili e politiche della cittadinanza torinese nei mirabili fatti che iniziarono e compirono l'opera gloriosa della libertà e dell'unità della Nazione
|data = 1º maggio
}}
Torino figura inoltre tra le [[Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]],
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|motivazione = Capitale e cuore di una regione guerriera non piegò sotto l'urto ferrigno e per diciannove mesi oppose invitta resistenza all'oppressore sdegnando le lusinghe e ribellandosi alle minacce. Rifiutò compromessi, tregue e accordi indegni che avrebbero offuscato la limpidezza delle sue nobili tradizioni e si eresse, con la stessa fierezza dei padri, nuovo baluardo alla continuità e all'intangibilità della Patria. Centro pulsante di vitale linfa, alimentò le sue formazioni partigiane che, senza distinzione di parte, nel piano, sui monti e per le valli opposero i petti dei giovani figli alle dilaganti orde che non riuscirono a portare il ludibrio nelle contrade, nelle case, nelle officine, ove lavoro e onore erano atavico vessillo d'onesta fede e di sacro amore di Patria. Tutto il suo popolo in armi, dopo aver fieramente rifiutato, nonostante minaccia di nuovi massacri e distruzioni, il libero passo al nemico in ritirata, unito in un supremo sforzo che fece di tutti i cuori, un solo cuore pulsante del più nobile ardore, travolgeva e abbatteva per sempre la tracotanza nazifascista. 11 impiccati, 271 fucilati, 12.000 arrestati, 20.000 deportati, 132 caduti e 611 feriti in fatti d'arme, sono il sublime contributo di sangue e di martirio sacro patrimonio alle generazioni future che ha infiorato la dura e radiosa via della redenzione e della libertà. Torino, 8 settembre 1943-25 aprile 1945<ref name="onorificenza"/>
|data = 29 maggio 1959
}}
{{Onorificenze
|immagine =
|nome_onorificenza
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
}}
== Strade ==
{{vedi anche|Stradario di Torino}}
[[File:Torino Center NASA, elaboration.jpg|
=== Reticolo viario ===
A differenza della stragrande maggioranza delle città italiane, che hanno una struttura viaria concentrica, con uno sviluppo di arterie radiali culminanti nel [[Centro storico|centro cittadino]], sede delle principali attività pubbliche, il reticolo viario della città di Torino disegna una [[pianta a scacchiera]], le sue vie cioè si sviluppano in linea retta incrociandosi a 90° con un orientamento
Essa facilita notevolmente l'orientamento e, grazie anche ai grandi viali alberati (che naturalmente seguono le direttrici delle altre vie), rende più scorrevole anche la circolazione meccanizzata, sia dei mezzi pubblici che di quelli privati.
=== Viali e corsi ===
[[File:Corso Francia Torino.jpg|miniatura|[[Corso Francia]]]]
I viali
Le prime piantumazioni di alberi nelle strade cittadine risalgono al XVII secolo<ref>{{cita testo|url=http://www.comune.torino.it/canaleturismo/it/curiosare/portici.htm|titolo=Servizio telematico pubblico della Città di Torino||urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091129074850/http://www.comune.torino.it/canaleturismo/it/curiosare/portici.htm }}</ref>: inizialmente, gli alberi, vennero piantati a delimitare i viali extracittadini (ma oggi inglobati nel tessuto urbano) che collegavano le residenze suburbane con la città; il più celebre era l'Allea Oscura, oggi scomparsa, che collegava la [[Centro storico di Torino#Gli ampliamenti a partire dal XVI secolo|porta Nuova]] con il [[Castello del Valentino]]<ref>{{Cita news|nome=Ottieni |autore=link Facebook e Twitter |url=https://www.rottasutorino.it/2018/05/labbattimento-dellallea-oscura-ostacolo-alla-torino-ortogonale.html |titolo=L'abbattimento dell'Allea Oscura, ostacolo della Torino ortogonale |pubblicazione=Rotta su Torino |data=23 maggio 2018 |accesso=28 febbraio 2023}}</ref>. Il primo viale urbano propriamente detto risale alla fine del XVIII secolo, quando venne realizzato un passeggio pubblico tra l’[[Arsenale militare (Torino)|Arsenale militare]] e la [[Cittadella di Torino|cittadella]]<ref name="storia verde">{{Cita web |url=http://www.comune.torino.it/verdepubblico/il-verde-a-torino/storia-del-verde/ |titolo=Storia del verde a Torino |sito=comune.torino.it |accesso=28 febbraio 2023}}</ref>. Con l'[[Storia di Torino#L'occupazione napoleonica (1800-1814)|occupazione napoleonica]] di inizio ottocento, l'impianto cittadino, in particolare quello militare, venne completamente rivoluzionato secondo i canoni urbanistici illuministi<ref name="boulevard mole24" /><ref name="storia verde" />: nel 1808 il consiglio degli edili, insieme all'allora sindaco [[Giovanni Negro]], stilò un progetto urbanistico generale. La parte riguardante i viali venne effetivamente iniziata a partire dal 1814, con alcuni lievi rimaneggiamenti, realizzata principalmente a opera dell'architetto Lorenzo Lombardi<ref>{{Cita libro |autore=Vera Comoli Mandracci |titolo=Torino |url=https://www.worldcat.org/oclc/11683034 |accesso=28 febbraio 2023 |edizione=1a ed |data=1983 |editore=Laterza |pp=95-96 |oclc=11683034 |ISBN=88-420-2352-3}}</ref>. I lavori proseguirono per tutto l'Ottocento e, fra gli autori di questo incremento, vi fu anche l'architetto [[Jean-Pierre Barillet-Deschamps]] il quale fu direttore della "Divisione Giardini e Parchi di Torino" dal 1858 al 1891<ref>{{Cita web |url=https://www.comune.torino.it/giardini/giardini-storici/barillet-deschamps-e-larte-del-verde-urbano |titolo=Barillet-Deschamps e l'arte del verde urbano |sito=comune.torino.it |urlmorto=sì }}</ref>. Negli anni successivi, l'attenzione per i viali alberati crebbe, e con essa la consapevolezza dell'importanza di questi elementi per il benessere della città e dei suoi abitanti. Nel corso del Novecento, numerose furono le iniziative promosse dalle amministrazioni comunali per il potenziamento dei viali alberati, anche grazie alla collaborazione di importanti architetti e urbanisti, tra cui [[Marcello Piacentini]].
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Vedi anche|Luoghi d'interesse a Torino}}
Torino vanta un patrimonio urbano di grande importanza storica ed artistica. La storia millenaria si riflette nella presenza di edifici che spaziano in moltissimi stili architettonici differenti, dagli edifici romani ai più contemporanei. A causa delle imponenti opere di pianificazione urbana effettuate a partire dal XVI secolo da parte della corte sabauda, però, Torino ha conservato un numero limitato di edifici e monumenti precedenti all'epoca barocca, rappresentati, per lo più, da edifici religiosi. L'impostazione urbanistica attuale deriva principalmente, dunque, degli imponenti rimaneggiamenti operati col passaggio della capitale a Torino: le zone centrali, in particolare, sono ricche di palazzi nobiliari, teatri e chiese; tipici della città sono anche i grandi viali alberati e i portici che adornano diverse strade e piazze, caratteristiche che iniziano a prodursi in questo periodo. Importanti anche gli interventi contemporanei, nati soprattutto in occasione dell'evoluzione industriale del XX secolo e quella post-industriale del XXI secolo. Altra caratteristica cittadina è la grande presenza di parchi e aree verdi, sia in centro che nelle zone periferiche. Pochi sono, invece, gli esempi di edilizia militare architettonicamente rilevante, a causa delle demolizioni operate nel periodo napoleonico. Da citare, infine, le [[Cascine a Torino|cascine "a corte chiusa"]], presenti a partire dall'epoca medievale nel circondario di Torino (oggi facente parte del territorio comunale).
===Architetture religiose===
{{vedi anche|Edifici di culto a Torino}}
Sul territorio comunale di Torino sono presenti 177 edifici di culto con architettura religiosa. Di questi, solo due, il [[Tempio Valdese (Torino)|tempio Valdese]] e la [[Sinagoga di Torino|sinagoga]], sono stati costruiti in principio con destinazione non cattolica; altri cinque edifici, [[Chiesa di Santa Croce (Torino)|Santa Croce]], [[Chiesa di San Michele (Torino)|San Michele]], la [[Chiesa della Santissima Annunziata delle Orfane (Torino)|Santissima Annunziata delle Orfane]], [[Santuario di Sant'Antonio di Padova (Torino)|Sant'Antonio da Padova]] e [[Chiesa del Santissimo Redentore (Torino)|Santissimo Redentore]] sono nate come chiese cattoliche ma sono oggi destinate a riti di culto [[Chiesa ortodossa|ortodosso]], [[Rito bizantino|bizantino]] o [[Luteranesimo|luterano]]. Per quanto riguarda gli stili architettonici, se si escludono le numerose chiese moderne costruite ''ex novo'' dopo la [[seconda guerra mondiale]] a seguito della forte espansione abitativa della città conseguente il grande flusso immigratorio degli anni cinquanta e sessanta, la maggior parte delle chiese di Torino sono state costruite nei secoli XVII e XVIII; lo stile architettonico prevalente è il [[architettura barocca|barocco]], ma non mancano esempi di [[architettura rinascimentale|stile rinascimentale]] e [[architettura neoclassica|neoclassico]] o di commistioni fra uno di questi e il barocco (tipo facciata neoclassica e corpo barocco). Alla progettazione e realizzazione delle opere relative hanno contribuito architetti di chiara fama, fra i quali [[Amedeo di Castellamonte|Amedeo]] e [[Carlo di Castellamonte]], [[Andrea Costaguta]], [[Guarino Guarini]], [[Filippo Juvarra]], [[Filippo Giovanni Battista Nicolis di Robilant]], [[Giuseppe Gallo (architetto)|Giuseppe]] e [[Bartolomeo Gallo]], [[Bernardo Antonio Vittone]], [[Ascanio Vittozzi]], [[Pietro Bonvicini]] e [[Nicola Mosso]].<br/>
La [[cattedrale]] della città è il [[Duomo di Torino]], dedicato a [[San Giovanni Battista]], situata nel centro storico e sede dell'[[arcidiocesi di Torino]]. Altri tre edifici di altissimo pregio, considerati fra i monumenti-simbolo della città, sono la [[basilica di Superga]]<ref>{{Cita web |url=https://www.viaggiamo.it/basilica-superga-come-arrivare-interni-storia/ |titolo=Basilica di Superga a Torino |sito=Viaggiamo |data=23 dicembre 2021 |accesso=26 febbraio 2023}}</ref>, capolavoro [[Filippo Juvarra|Juvarriano]] in stile [[Rococò|tardo-barocco]], la [[chiesa della Gran Madre di Dio (Torino)|chiesa della Gran Madre di Dio]]<ref>{{Cita news|autore=Teresa Barone |url=https://www.ilgiornale.it/news/litalia-scoprire/gran-madre-torino-storia-curiosit-e-leggende-2030684.html |titolo=La Gran Madre di Torino: storia, curiosità e leggende |pubblicazione=Il Giornale |data=2 maggio 2022 |accesso=26 febbraio 2023}}</ref>, suggestiva opera in stile neoclassico situata sulle rive del [[Po]], e la [[Cappella della Sindone]], opera di [[Guarino Guarini]], contenente il [[Sindone di Torino|sudario]] e inserita, insieme al palazzo reale di cui fa parte, nella lista dei [[patrimoni dell'umanità]]<ref>{{Cita web |url=https://www.guidatorino.com/cappella-della-sindone-torino/ |titolo=La Cappella della Sindone di Torino: il capolavoro barocco di Guarino Guarini |sito=Guida Torino |data=25 gennaio 2022 |accesso=26 febbraio 2023}}</ref>. Ulteriori edifici di rilevanza storica o architettonica comprendono la [[Chiesa di San Domenico (Torino)|chiesa di san Domenico]], edificio in [[Architettura gotica|stile gotico]] risalente al 1227, la chiesa più antica ancora in uso della città di Torino, le "chiese gemelle" di [[piazza San Carlo]], ossia [[Chiesa di San Carlo (Torino)|San Carlo]] e [[Chiesa di Santa Cristina (Torino)|Santa Cristina]]<ref>{{Cita web |url=https://www.guidatorino.com/la-chiesa-san-carlo-e-la-chiesa-santa-cristina-le-gemelle-di-torino/ |titolo=La chiesa San Carlo e la chiesa Santa Cristina: le "gemelle" di Torino |sito=Guida Torino |data=17 aprile 2021 |accesso=26 febbraio 2023}}</ref>, [[Santa Maria al Monte dei Cappuccini]] situata sulla collina omonima e famosa per la vista panoramica e, infine, la chiesa [[Villaggio Leumann#Chiesa di Santa Elisabetta|di Santa Elisabetta]] uno dei pochissimi esempi di chiese in stile ''[[liberty]]''<ref group="N">Il ''[[liberty]]'' era considerato uno stile inopportuno per la realizzazione di architettura sacra poiché ostentava forme troppo frivole, talvolta sensuali e spesso evocative di uno stereotipo di femminilità considerato decadente e lascivo.</ref><ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|p. 155}}.</ref>. Da citare, in ultimo, il fatto che la [[Mole Antonelliana]] fu progettata e finanziata inizialmente come tempio israelitico, ma la lievitazione dei costi in corso d'opera fu tale che la comunità israelitica non fu più in grado di sostenerne l'onere quindi vi subentrò il Comune che la terminò riconvertendola a uso civile. Per quanto riguarda l'architettura sepolcrale, Torino presenta sei cimiteri comunali. Fra questi, quello maggiore per importanza e dimensioni è certamente il [[Cimitero monumentale di Torino|Cimitero Monumentale]], di pregevole fattura, il quale contiene numerosi monumenti funebri di personaggi famosi. Altro cimitero degno di nota è il [[Cimitero di San Pietro in Vincoli]]: sito nell'omonima via del borgo [[Aurora (Torino)|Aurora]], fu il primo cimitero della città, costruito nel 1777 sui disegni dell'architetto [[Francesco Valeriano Dellala]] ma dismesso nel 1829 a causa delle dimensioni troppo esigue. Oggi è utilizzato come sede per eventi artistici e culturali.
===Architetture civili===
Torino presenta un gran numero di edifici civili d'importanza storico-artistica elevata. Come per il resto del contesto urbano, gli stili più rappresentati sono quelli successivi ai rifacimenti cominciati nel XVII secolo.
Per quanto riguarda gli edifici dell'età antica o romana, in città son presenti più che altro resti murari e scavi archeologici: fra i più importanti il [[Teatro romano di Torino]], alcune abitazioni e domus, soprattutto di epoca imperiale, una necropoli nel sottosuolo di [[Piazza San Carlo]] e un avamposto taurino, il [[Bric San Vito]]. Spicca, però, la presenza della [[Porta Palatina]], uno degli esempi meglio conservati di porta urbica di epoca romana<ref>{{Cita web |url=https://www.museotorino.it/view/s/fb25e1a8d7a34826bde45128ef1580c7 |titolo=Porta Palatina - MuseoTorino |sito=museotorino.it |accesso=9 luglio 2023}}</ref>.
In merito all'epoca medievale e rinascimentale, gli edifici civili rimasti sono rappresentati da cinque palazzi ([[Casa dei Romagnano]], [[Casa del Senato]], [[Casa del Pingone]], [[Casa Broglia]] e [[Palazzo Scaglia di Verrua]]). Di grande importanza è la residenza fortificata dei [[Savoia-Acaia|principi di Acaja]] in Piazza Castello, edificio in parte rimaneggiato e oggi inglobato nel complesso denominato [[Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja]].
{{Approfondimento
|allineamento = Destra
|larghezza = 500px
|titolo = Portici monumentali
|dim-testo = 90%
|contenuto =
[[File:Night view of Via Roma, Turin - Edit (Italy, 2019).jpg|231px|left]]
Una caratteristica di Torino è costituita dai portici che si sviluppano per oltre {{m|18|u=km}}, dei quali circa 12 sono interconnessi. I primi portici risalivano al Medioevo ma è a partire dal XVII secolo che s'incominciò a costruire i portici monumentali tuttora presenti. La prima testimonianza è l'ordinanza di [[Carlo Emanuele I di Savoia]] del 16 giugno 1606 in merito alla costruzione di piazza Castello secondo il progetto di [[Ascanio Vittozzi]], che comprendeva portici attorno a tutta la piazza. Anche nel progetto di [[piazza San Carlo]] di [[Amedeo di Castellamonte]] di qualche anno successivo erano previsti portici tutt'intorno. Negli stessi anni [[Filippo Juvarra]] costruì i portici di porta Palazzo. Nel 1765 [[Benedetto Alfieri]] ebbe l'incarico di rifare i portici di [[piazza Palazzo di Città]] mentre nel corso del XIX secolo si aggiunsero quelli delle attuali [[piazza Vittorio Veneto (Torino)|piazza Vittorio Veneto]], [[piazza Carlo Felice]] e [[piazza Statuto]]. [[Stazioni ferroviarie di Torino|Le stazioni ferroviarie]] di [[Stazione di Torino Porta Nuova|Porta Nuova]] e [[Stazione di Torino Porta Susa (1856)|Porta Susa]] vennero congiunte con un percorso porticato attraverso [[via Nizza]], via Sacchi, [[corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele II]], [[Corso Vinzaglio]] e [[via Cernaia]]. Il portico che unisce [[Piazza Castello (Torino)|piazza Castello]] a Piazza Vittorio Veneto attraverso [[via Po]] sul lato sinistro fu progettato in modo tale da proseguire anche nell'attraversamento delle vie laterali per permettere al re di giungere fino al [[Po]] senza bagnarsi in caso di pioggia.}}
Di gran lunga più numerosi sono gli esempi di edilizia civile di epoca moderna, in particolare in stile [[Architettura barocca|barocco]]. Con lo spostamento della capitale in città, infatti, la famiglia regnante dispose diverse espansioni e un rinnovamento dell'assetto cittadino basato su [[Architettura barocca#Urbanistica|modelli assolutistici]] che è alla base dell'assetto urbanistico e architettonico del centro di Torino. Innumerevoli palazzi nobiliari o altoborghesi costellano le vie e le piazze porticate secondo i progetti di eccellenti architetti dell'epoca, contribuendo all'affermazione del barocco nella città sabauda; fra questi si possono citare [[Ascanio Vitozzi]], [[Carlo di Castellamonte]] e suo figlio [[Amedeo di Castellamonte|Amedeo]], [[Guarino Guarini]], [[Filippo Juvarra]], [[Benedetto Alfieri]] e [[Bernardo Antonio Vittone]]<ref>{{Cita web |url=https://www.museotorino.it/view/s/f764ad88fb5744c3aaf18096d544f7ec |titolo=Torino barocca |sito=museotorino.it |accesso=10 luglio 2023}}</ref>.
Tra i maggiori esempi dell'architettura civile barocca a Torino vi sono le [[Residenze sabaude in Piemonte|residenze sabaude]], ossia le nuove sedi della corte sabauda. Queste sono una serie di edifici nati nell'ambito di un progetto di pianificazione territoriale composto dal rifacimento di antichi castelli e la costruzione di nuove residenze, [[Villa di delizia|delizie]] e [[Capriccio (architettura)|capricci]], sia all'interno che nella cintura verde che circonda la capitale di quello che sarebbe diventato il [[Regno di Sardegna]]. Attualmente, la maggior parte di queste opere sono iscritte, collettivamente, nella lista del [[Patrimonio dell'umanità|Patrimonio Mondiale]] dell'[[UNESCO]] e, di queste, undici sono situate entro il perimetro cittadino:
* ''Zona di comando'', comprendente:
** [[Palazzo Chiablese]]
** [[Biblioteca Reale (Torino)|Biblioteca Reale]]
** [[Armeria Reale]]
** [[Teatro Regio (Torino)|Facciata del Teatro Regio]]
** [[Palazzo della Prefettura (Torino)|Palazzo della Prefettura]] (ex-Regie Segreterie di Stato)
** [[Cavallerizza Reale]]
** [[Regia Zecca]] - attuale Questura in via Verdi
** [[Archivio di Stato di Torino]] (ex-archivio di Corte)
** [[
* [[Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja|Palazzo Madama]]
* [[Palazzo Carignano]]
* [[Villa della Regina]]
* [[Castello del Valentino]]
Moltissimi anche gli esempi delle varie [[Architettura revivalista|correnti revivaliste]] che si possono trovare in città, specialmente in stile [[Architettura neoclassica|neoclassico]], [[Architettura neogotica|neogotico]] ed [[Eclettismo (arte)|eclettico]]. In particolare, il [[Architettura neoclassica in Italia#Piemonte|neoclassicismo a Torino]], fortemente ispirato a quello [[parigi]]no, ebbe una forte valenza urbanistica, piuttosto che architettonica: le antiche fortificazioni furono demolite, con la realizzazione di [[Stradario di Torino|nuovi assi stradali]] e quartieri. Il ridotto controllo del governo sullo stile architettonico da mantenere fece sì che lo stile neoclassico e gli altri stili revivalisti furono espressione, principalmente, dell'edilizia privata: diversi palazzi, nobiliari ma, soprattutto, alto-borghesi, teatri e altre opere civili a firma di architetti quali [[Ferdinando Bonsignore]], [[Bernardo Vittone]], [[Giuseppe Battista Piacenza]] e [[Alessandro Antonelli]], cominciarono a sorgere nei quartieri nuovi della città. Proseguì la porticatura di diverse vie e piazze rendendo i portici una vera e propria caratteristica urbana<ref>{{Cita libro |autore=Carlo alberto Piccablotto |titolo=T come Torino |edizione=1 |anno=1987 |editore=Il Capitello |città=Torino |pp=126-130 |volume=1 |capitolo=Torino neoclassica |ISBN=9788842603511}}</ref>. Due opere di questo periodo che spiccano per importanza e peculiarità sono rappresentate dalla [[Mole Antonelliana]], edificio oggi simbolo della città, e il [[Borgo Medioevale di Torino|Borgo Medievale]], riproduzione alquanto fedele di un tipico borgo tardo medievale edificata in occasione dell'[[Esposizione generale italiana del 1884|Expo del 1884]]. Infine, le tre [[Galleria commerciale|gallerie commerciali]] storiche del capoluogo piemontese - [[Galleria Subalpina|Subalpina]], [[Galleria Umberto I (Torino)|Umberto I]] e [[Galleria San Federico|San Federico]], sono costruite secondo i canoni revivalisti.
Particolare successo ebbe lo stile ''[[Art noveau|liberty]]''. Nello specifico [[Liberty a Torino|panorama torinese]] il ''liberty'' risentì, nelle sue maggiori opere, dell'influenza dell'importante scuola [[Hector Guimard|parigina]] e di quella [[Victor Horta|belga]] divenendo uno dei maggiori esempi italiani di questa corrente, tanto da decretare Torino come una delle capitali italiane dello stile ''liberty'', non senza subire anche inevitabili incursioni [[Eclettismo (arte)|eclettiche]] e [[Art déco|''déco'']].<ref>{{Cita libro |wkautore=Rossana Bossaglia |titolo=Il liberty in Italia |annooriginale=1968 |anno=1997 |editore=Charta |p=13}}</ref> Sebbene vi siano diversi esempi di architetture ''liberty'' nelle zone centrali del capoluogo, come i quartieri del centro storico, Crocetta, San Salvario e collina, i quartieri che presentano la maggior parte delle opere sono quelli di San Donato e Cit Turin. L'architetto più prolifico fu, certamente, [[Pietro Fenoglio]], autore, fra gli altri, di [[Villino Raby]], [[Villa Scott]] e [[Casa Fenoglio-Lafleur]]. Altre opere d'interesse, edificate in questo stile, sono il [[villaggio Leumann]], intero quartiere residenziale progettato per gli operai della fabbrica Leumann, sita nel quartiere stesso, e la [[Centro Storico Fiat|prima fabbrica della Fiat]] (oggi museo e archivio storico della fabbrica). In virtù di questo ricco patrimonio architettonico, la città ha ricevuto, nel 2023, l'onorificenza ''Best LibertyCity'' ("Miglior città dell'"[[Art Nouveau]]" o "città liberty dell'anno") dall'Associazione Nazionale Italia Liberty<ref>{{Cita news|autore=Redazione Ansa|titolo=Torino vince il premio Best LibertyCity|pubblicazione=Ansa|data=24 novembre 2023|url=https://www.ansa.it/piemonte/notizie/2023/11/24/torino-vince-il-premio-best-libertycity_0140249d-c711-4dd9-8b29-2efb2bb3161e.html}}</ref>.
Nell'epoca che intercorre fra le due guerre i risultati più significativi a livello urbano e architettonico sono stati influenzati dal contesto politico, con la costruzione di diversi edifici della cosiddetta [[architettura fascista]]. A differenza di altre località italiane, lo stile architettonico nella città di Torino risulta, però, più moderato, meno retorico e maggiormente pragmatico, in sintonia sia con l'assetto urbano cittadino che con la vocazione operaia della popolazione torinese di quell'epoca: i progetti risultano spesso essere una mediazione fra gli stili contemporanei (soprattutto di stampo [[Funzionalismo (architettura)|funzionalista]], [[Razionalismo italiano|razionalista]]e [[Stile littorio|littorio]]) e una reinterpretazione di linguaggi tradizionali<ref>{{Cita web |url=https://www.museotorino.it/view/s/807102586ea743fca5b1d9857c60fee6 |titolo=Edifici del regime fascista per il controllo del territorio: gruppi rionali e case del balilla|sito=museotorino.it |accesso=22 luglio 2023}}</ref>. Poco presente è, infatti, lo stile [[Monumentalismo|monumentale]], ampiamente adottato in diverse realtà nazionali e invece riscontrabile, a Torino, in pochi esempi fra cui l'imponente ricostruzione di [[Via Roma]] ad opera dell'architetto [[Marcello Piacentini]]. Le opere civili comprendono opere pubbliche e private, di tipo residenziale, industriale, politico-governativo e sportivo. Fra i maggiori contributori si ritrovano architetti quali [[Armando Melis de Villa]], [[Giovanni Antonio Porcheddu]], [[Giuseppe Momo]] ed [[Eugenio Vittorio Ballatore di Rosana]], autori, ad esempio, della controversa [[Torre Littoria (Torino)]], gli stabilimenti della [[FIAT]] a [[Lingotto (comprensorio)|Lingotto]] e [[Fiat Mirafiori]], lo [[Stadio Olimpico Grande Torino|Stadio Mussolini]] e il [[Torino Esposizioni|Palazzo della Moda]]<ref>{{Cita web |url=https://www.museotorino.it/view/s/7df6f61fdb744a4ca204b646345f53ca |titolo=Torino tra le due guerre |sito=museotorino.it |accesso=22 luglio 2023}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Irene Perino |url=https://mole24.it/2012/10/15/cera-una-volta-la-torino-nera-e-lo-stile-razionalista/ |titolo=C’era una volta la Torino Nera e lo stile Razionalista |pubblicazione=Mole 24 |data=15 ottobre 2012|accesso=22 luglio 2023}}</ref>.
I bombardamenti occorsi durante la seconda guerra mondiale produssero la distruzione di circa un terzo del patrimonio urbano torinese, a cui la municipalità rispose con una ricostruzione generalmente poco regolata e disomognea, atta a rispondere nel breve termine alle esigenze abitative e lavorative della popolazione cittadina: molti dei quartieri sorti in questo periodo, soprattutto nelle periferie, sono caratterizzati da edifici di scarso prestigio e qualità tipici dell'uso cosiddetto [[palazzinaro]]. Pochi gli esempi di particolare pregio costruiti nella seconda metà XX secolo: fra questi si possono citare la ricostruzione del [[Teatro Regio (Torino)|Teatro regio]], i grattacieli [[Grattacielo Lancia|Lancia]] e [[Grattacielo Rai|RAI]], il [[Palazzo della Provincia (Torino)|Palazzo della Provincia]], la [[Torre BBPR]], il [[Palazzo a Vela]] ed il vicino [[Palazzo del Lavoro]]. Con il nuovo millennio, in seguito ad una spinta di post-industrializzazione e politiche di riqualificazione cittadina, in città sono sorte diverse opere prestigiose: i grattacieli della [[Grattacielo della Regione Piemonte|Regione]] e di [[Grattacielo Intesa Sanpaolo|Intesa San Paolo]], a firma delle [[archistar]] [[Renzo Piano]] e [[Massimiliano Fuksas]], il modernissimo [[Juventus Stadium]], la [[Stazione di Torino Porta Susa|Stazione Porta Susa]] e il progetto della [[Spina Centrale]], oltre al recupero del patrimonio edilizio in varie zone della città.
=== Mercati ===
[[File:Balon mercato pulci 2007.jpg|
A Torino sono presenti 49 mercati rionali.<ref>
Il mercato più famoso è [[Porta Palazzo]] (''Pòrta Pila'' in Lingua piemontese), che è il mercato all'aperto più grande d'Europa.
Riga 537 ⟶ 288:
Ogni sabato nei pressi si tiene il [[Balon]], un grande mercato all'aperto dell'usato, che la seconda domenica di ogni mese diventa ''Gran Balon'', in cui si vendono anche oggetti di antiquariato.
Nel
=== Aree naturali ===
Nel quartiere [[San Salvario]], caratteristico è il [[Condominio 25 verde|Condominio 25 Verde]], il cui principio è lo stesso del più imponente (perché [[Grattacieli di Milano|grattacielo]]) [[Bosco Verticale]] di [[Milano]].
==== Parchi ====
{{vedi anche|Parchi di Torino}}
[[File:Torino-Parco del Valentino-Borgo medioevale.jpg|
Torino dispone di 51 parchi nell'area urbana e quelli più grandi e frequentati sono:
il [[Parco del Valentino]], il [[Parco della Pellerina]], il [[Parco Colletta]], il [[Parco Rignon]] e
==== Alberi monumentali e secolari ====
[[File:Parco del Valentino.jpg|
Torino ospita diversi grandi alberi. Dal [[Platano della Tesoriera|grande platano]] del [[Villa La Tesoriera|Parco della Tesoriera]] (660
==== Via Francigena ====
Per Torino passa la [[Via Francigena]], ramo del [[Colle del Moncenisio|Moncenisio]]<ref>
==== Igiene urbana ====
L'igiene urbana e la raccolta rifiuti sono gestiti dal 1969 da [[Amiat]], società che si occupa anche del recupero ambientale della Discarica Basse di Stura, di cui la parte più vecchia (esaurita nel 1983 e con una superficie complessiva di {{M|300000}} m²) è diventata parco fluviale, nota come Parco urbano della Marmorina.<ref>{{cita web |url=http://www.amiat.it/cms/azienda/106-impianti/interramento-controllato-sito-basse-di-stura |titolo=Sito Basse di Stura|accesso=11 aprile 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130413072309/http://www.amiat.it/cms/azienda/106-impianti/interramento-controllato-sito-basse-di-stura|urlmorto=no}}</ref>
Dal 2003 la città presenta un sistema di raccolta domiciliare che, al 2023, copre più del 50% della città; nei quartieri non raggiunti da questo servizio, dal 2019 è stato proposto un modello cosiddetto ad "ecoisole di prossimità", ossia servito da cassonetti smart, utilizzabili tramite una personale tessera elettronica<ref>{{Cita web |url=https://www.amiat.it/servizi/raccolta-domiciliare |titolo=Raccolta domiciliare - Amiat Gruppo Iren |sito=Amiat |accesso=4 gennaio 2024}}</ref>.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, Torino presenta un buon andamento statistico, risultando quasi costantemente sopra la media italiana delle città al di sopra dei {{formatnum:500000}} abitanti<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.torino.it/ambiente/rifiuti/raccolta_diff/raccolta-differenziata-i-risultati-bozza.shtml |titolo=Dati del Comune di Torino su fonte Amiat S.p.A. |accesso=9 aprile 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130315033850/http://www.comune.torino.it/ambiente/rifiuti/raccolta_diff/raccolta-differenziata-i-risultati-bozza.shtml |urlmorto=sì }}</ref>
{{Demografia
|titolo = Raccolta differenziata nell'area metropolitana di Torino(%)
|fonte = Report annuali del catasto nazionale dei rifiuti <ref>{{Cita web |url=https://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/index.php?pg=pubblicazioni |titolo=ISPRA :: Catasto Nazionale Rifiuti |accesso=4 gennaio 2024}}</ref>
|dimx = 623
|dimy = 373
|popmax = 100
|passo1 = 10
|passo2 = 5
|a1 = 2001|p1 = 20.4
|a2 = 2002|p2 = 21.8
|a3 = 2003|p3 = 25.0
|a4 = 2004|p4 = 31.1
|a5 = 2005|p5 = 36.3
|a6 = 2006|p6 = 41.1
|a7 = 2007|p7 = 45.9
|a8 = 2008|p8 = 49.3
|a9 = 2009|p9 = 49.7
|a10 = 2010|p10 = 50.0
|a11 = 2011|p11 = 50.3
|a12 = 2012|p12 = 51.0
|a13 = 2013|p13 = 51.9
|a14 = 2014|p14 = 50.5
|a15 = 2015|p15 = 51.4
|a16 = 2016|p16 = 52.7
|a17 = 2017|p17 = 55.0
|a18 = 2018|p18 = 56.9
|a19 = 2019|p19 = 57.9
|a20 = 2020|p20 =59.3
|a21 = 2021|p21 =61.3
|a22 = 2022|p22 =62.0
}}
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{vedi anche|Demografia di Torino}}
A partire dal secondo dopoguerra, in particolare nel decennio 1951-1961, la popolazione della città conobbe un'improvvisa e repentina espansione (306.000 abitanti in più nel 1961 rispetto al 1951<ref name=censist>{{Cita web |url=http://www.tuttitalia.it/piemonte/72-torino/statistiche/censimenti-popolazione/ |titolo=Censimenti popolazione di Torino |accesso=20 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150107131724/http://www.tuttitalia.it/piemonte/72-torino/statistiche/censimenti-popolazione/ |urlmorto=no }}</ref>), dovuta alla [[migrazione]] interna dal [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], dal [[Triveneto]] e, seppur in misura minore, dalle vallate e dalle campagne di tutto il [[Piemonte]], da dove la gente si spostava in cerca di [[lavoro]] nelle fabbriche cittadine (segnatamente la [[FIAT]]). Questa improvvisa e smisurata crescita, arrivata peraltro in un momento di precario equilibrio sociale di un Paese appena uscito da un disastroso conflitto, portò naturalmente a notevoli problemi di natura sociale e urbanistica, che solo durante l'ultimo ventennio hanno iniziato a trovare una seppur lenta e graduale risoluzione.
Nel
Considerando i dati dell'ultimo rilevamento provvisorio dell'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] (
{{Demografia/Torino}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:129951}}, ovvero il 15,27% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=13 luglio 2025}}</ref>
* [[Romania]] {{formatnum:42101}}
* [[Marocco]] {{formatnum:14771}}
* [[Perù]] 7 549
* [[Cina]] 7 365
* [[Nigeria]] 6 332
* [[Egitto]] 6 131
* [[Albania]] 5 835
* [[Filippine]] 3 479
* [[Bangladesh]] 2 895
* [[Iran]] 2 453
=== Religione ===
La prima [[religione|confessione religiosa]] a Torino è quella [[Chiesa cattolica|cattolica]] secondo il [[rito romano]]<ref>{{Cita web |url=https://www.diocesi.torino.it/catecumenato/rito-delliniziazione-cristiana-degli-adulti/ |titolo=Rito dell'Iniziazione cristiana degli Adulti |sito=Servizio Diocesano per il Catecumenato |data=24 maggio 2010 |accesso=21 maggio 2023}}</ref>. La città è sede dell'[[arcidiocesi di Torino]], suffraganea di quella di [[Arcidiocesi di Milano|Milano]] fino al 21 maggio 1515, quando [[papa Leone X]] la elevò al rango di [[arcidiocesi]] [[sede metropolitana|metropolitana]]<ref>{{Cita news |autore=Mara Martellotta |url=https://iltorinese.it/2022/06/05/al-museo-diocesano-la-bolla-di-papa-leone-x-per-listituzione-dellarcidiocesi-di-torino/ |titolo=AL Museo Diocesano la Bolla di Papa Leone X per l'Istituzione dell'Arcidiocesi di Torino - Il Torinese |pubblicazione=Il Torinese |data=5 giugno 2022 |accesso=21 maggio 2023}}</ref>. Torino è, inoltre, meta di pellegrinaggio da parte di fedeli cattolici in quanto ospita la [[sacra sindone]], importante reliquia cristiana giunta in città nel 1578. Torino è un centro religioso abbastanza importante anche per quanto riguarda le confessioni [[Chiesa protestante|protestanti]], in particolare per la [[Valdismo|comunità valdese]]: la città, per la vicinanza con le cosiddette [[valli valdesi]], conta un numero non esiguo di fedeli, i quali si riuniscono nel [[Tempio Valdese di Torino|tempio]] situato in [[Corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele II]]. Altre confessioni protestanti o ortodosse presenti in città sono dovute, principalmente, all'immigrazione, in particolari dai paesi dell'[[Europa orientale]].<br/>
Seconda comunità religiosa cittadina è quella [[Islamismo|islamica]] con un numero di fedeli che varia fra le 30000 e le 50000 unità, quasi tutti di origine straniera<ref>{{Cita news |autore=Camilla Cupelli |url=https://futura.news/le-moschee-torinesi-quello-ce-sapere/ |titolo=Moschee a Torino. Tutto quello che c'è da sapere: mappe, foto, interviste|pubblicazione=Futura News |data=14 giugno 2018 |accesso=21 maggio 2023}}</ref>. Nonostante la numerosità della popolazione islamica, in città non vi sono edifici di culto strutturati, bensì delle cosiddette "sale di preghiera" sparse sul territorio cittadino.<br/>
Relativamente all'[[ebraismo]], Torino è sede della [[Comunità ebraica di Torino|comunità ebraica]] più importante del Piemonte, terza in Italia, con oltre mille fedeli in città e diverse istituzioni religiose, scolastiche e culturali. Lo stesso edificio simbolo della città, la [[Mole Antonelliana]], nacque come progetto della prima [[Sinagoga di Torino|sinagoga cittadina]], progetto poi ceduto al comune in cambio del terreno ove sorge l'attuale [[Sinagoga di Torino]].
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
La città è sede d'importanti centri dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]<ref>
* l'[[Istituto
* il
* lo
A Torino hanno inoltre sede la [[Fondazione europea per la formazione professionale]] (ETF), una delle [[agenzie dell'Unione europea]], e l'[[Autorità di regolazione dei trasporti]] (ART), [[Autorità amministrativa indipendente (ordinamento italiano)|autorità indipendente italiana]].<ref>
== Cultura ==
{{F|Torino|aprile 2014}}
{{Citazione|Trovo che qui valga la pena di vivere sotto tutti gli aspetti.|[[Friedrich Nietzsche]], ''Lettere da Torino''}}
=== Citazioni ===
Definita da [[Le Corbusier]] come « [...] la città con la più bella posizione naturale del mondo»<ref>{{Cita web|url=https://www.createdinitalia.com/webapp/wcs/stores/servlet/it/marketplace/piemonte|titolo=Piemonte
=== Istruzione ===
==== Biblioteche e archivi ====
[[File:BibliotecaNazionaleTorino.JPG|upright=1.6|
[[File:Leonardo self.jpg|
La città ospita alcune importanti [[biblioteca|biblioteche]]: la [[Biblioteca nazionale di Torino]] e la [[Biblioteca Reale (Torino)|Biblioteca Reale]] di proprietà dello Stato, la [[Biblioteca civica centrale]] e molte collezioni specializzate come la [[Bibliomediateca di Cinema e Fotografia "Mario Gromo"|Biblioteca internazionale di cinema e fotografia Mario Gromo]], la [[Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano]], la Biblioteca della
La [[Biblioteche civiche torinesi|rete delle biblioteche civiche]] comprende, oltre alla Civica centrale, altre 23 istituzioni analoghe (17 biblioteche civiche diffuse sul territorio, 2 biblioteche situate presso le carceri e 4 punti di lettura), il cui patrimonio complessivo ammonta
A queste si aggiungono le biblioteche centrali e dipartimentali delle università: l'Università degli Studi ne dispone di 50, tra cui spicca la Biblioteca Interdipartimentale di Scienze Religiose [[Erik Peterson]]. Il Politecnico dispone di 17 biblioteche. La consultazione dei volumi è libera per tutti, ma il prestito è riservato ai soli iscritti alle varie facoltà.
Inoltre, i comuni di cintura dell'area urbana e metropolitana cittadina possiedono un sistema bibliotecario integrato denominato SBAM (Sistema Bibliotecario Area Metropolitana) composto di 65 biblioteche per un totale di circa
L'[[Archivio di Stato di Torino]] custodisce i documenti della corte e dell'amministrazione sabauda, sin dall'epoca medievale.
==== Ricerca scientifica ====
[[File:Palazzo dell'Academia delle scienze Torino.jpg|
A Torino hanno sede importanti istituti di ricerca scientifica, tecnologica e cinematografica che sono la testimonianza di una tradizione culturale improntata sulla sperimentazione e sull'innovazione. Qui, infatti si trovano:
* l'[[Accademia delle Scienze di Torino|Accademia delle Scienze]], fondata nel 1757
* l'[[Istituto nazionale di ricerca metrologica]] (INRiM), istituito con DL 38/2004 dalla fusione dell'[[Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris]] con l'[[Istituto di metrologia "Gustavo Colonnetti"]] del [[CNR]]
* il [[Centro ricerche e innovazione tecnologica Rai]]
* l'[[Istituto per l'Interscambio Scientifico]]
* l'[[Accademia di medicina di Torino]]
Riga 644 ⟶ 418:
* il Centro sperimentale cinematografico appartenente alla Scuola nazionale di cinema
Torino è da sempre una città molto vivace dal punto di vista della ricerca scientifica
A Torino, inoltre, si svolsero alcuni episodi notevoli della [[
Nel
==== Università ====
Il polo [[Università|universitario]] torinese è uno dei principali in Italia. Nei due più importanti atenei cittadini, l'[[Università di Torino]] e il [[Politecnico di Torino|Politecnico]], risultavano iscritti nel 2006 quasi 100.000 studenti. Per l'anno 2020/2021 l'[[Università di Torino]] contava oltre 81.700 iscritti<ref>{{Cita web|url=https://www.unito.it/ateneo/chi-siamo/unito-cifre|titolo=UniTo in cifre|accesso=21 ottobre 2021}}</ref> mentre il [[Politecnico di Torino|Politecnico]] 33.102<ref>{{Cita web|url=http://ustat.miur.it/dati/didattica/italia/atenei-statali/torino-politecnico|titolo=DIDATTICA POLITECNICO DI TORINO|accesso=21 ottobre 2021}}</ref>, a cui vanno aggiunti gli iscritti ai corsi degli atenei minori.
Torino, secondo un'inchiesta di ''[[Skyscanner]]'', fa parte delle dieci città universitarie più amate d'Italia.<ref>
I principali istituti di studi superiori, oltre all'Università degli Studi e al Politecnico, sono:
Riga 665 ⟶ 435:
* [[Istituto europeo di design]]
* [[Istituto d'arte applicata e design]]
* [[International University College of Turin]]
* Scuola superiore per mediatori linguistici Unicollege.
A Torino ha inoltre sede uno dei cinque ''campus'' europei
Per quanto attiene
<gallery>
File:Politecnico Torino.JPG|[[Politecnico di Torino]]
File:Valentino castle.jpg|[[Castello del Valentino]], sede della facoltà di architettura del Politecnico
File:Palazzo dell'Università (Turin).jpg|Porticato del rettorato dell'[[Università degli Studi di Torino]]
File:Luigi Einaudi Campus - garden.jpg|[[Campus Luigi Einaudi]], sede delle Scuole di scienze giuridiche, politiche ed economico-sociali
File:Conservatory Giuseppe Verdi - Front (Turin, 1928).png|[[Conservatorio Giuseppe Verdi (Torino)|Conservatorio Giuseppe Verdi]]
File:3363TorinoAccademiaAlbertina.jpg|[[Accademia Albertina]] di belle arti
</gallery>
==== Musei ====
{{Vedi anche|Musei di Torino}}
[[File:
Torino possiede un sistema museale di livello internazionale, forte di oltre 50 musei presenti sul territorio cittadino e metropolitano,<ref>{{Cita web|autore= Redazione Pubblico|url = http://www.comune.torino.it/musei/|titolo = Città di Torino: Torino Musei|accesso = 28 giugno 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150701032440/http://www.comune.torino.it/musei/|urlmorto = no}}</ref> i quali hanno raggiunto nel 2017 la cifra complessiva di 5,3 milioni di visitatori.<ref name="ocp.piemonte.it">{{Cita web|url=http://www.ocp.piemonte.it/doc/relazione_annuale/ocp_relazione-annuale-2017.pdf|titolo=Relazione OCP 2017|accesso=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164722/http://www.ocp.piemonte.it/doc/relazione_annuale/ocp_relazione-annuale-2017.pdf|urlmorto=no}}</ref>
Vi sono quattro musei nazionali ([[Museo nazionale del cinema|Museo del cinema]], [[Museo dell'automobile di Torino|Museo dell'automobile]], [[Museo nazionale della montagna|Museo della montagna]], [[Museo nazionale del Risorgimento italiano|Museo del Risorgimento]]) e numerosi altri musei di rilevanza nazionale e internazionale come il [[Museo egizio (Torino)|Museo egizio]], il [[Museo Accorsi-Ometto]],l'[[Armeria Reale]], ora ricompresa nei [[Musei Reali (Torino)|Musei Reali]], il [[Museo d'arte orientale (Torino)|Museo d'Arte Orientale]], [[Museo dell'astronomia e Planetario di Torino|Museo dell'Astronomia e Planetario]], il [[J-Museum]] a cui si aggiungeva, fino al 2015, il [[Museo dello sport (Torino)|Museo dello sport]].
Alcuni musei sono stati ampliati e rinnovati negli ultimi anni (per esempio il Museo del Cinema, il Museo Egizio e il Museo dell'Automobile) o sono in corso di rinnovamento: tra questi, il [[Museo di anatomia umana Luigi Rolando]], il [[Museo di Antropologia ed Etnografia]], e il [[Museo di antropologia criminale]] [[Cesare Lombroso]], che verranno unificati in un unico [[Museo dell'Uomo]], all'interno del "[[Palazzo degli Istituti Anatomici]]" di corso Massimo d'Azeglio.
Molto importanti sono le collezioni artistiche della città: vi si trovano infatti opere di [[Leonardo da Vinci]], [[Antonello da Messina]], [[Beato Angelico]], [[Andrea Mantegna]], ma anche di [[Jan van Eyck|Van Eyck]], [[Rembrandt]], [[Antoon van Dyck|Van Dyck]]. Per l'arte figurativa è da citare la [[Galleria Sabauda]],
Le collezioni di arte antica, la cui raccolta fu iniziata dal duca [[Emanuele Filiberto di Savoia]] nella seconda metà del Cinquecento, sono conservate nel [[Museo di antichità]], che raccoglie anche le principali testimonianze archeologiche piemontesi dal Paleolitico al Tardo Medioevo. Dal Museo di Antichità furono separate, negli anni quaranta del Novecento, le collezioni egizie che costituirono il [[Museo egizio (Torino)|Museo egizio]], il più importante d'Europa (nonché il più antico al mondo), in quanto custode della seconda collezione di arte egizia del mondo per vastità e importanza dopo quella del Museo del [[Cairo]].
Inoltre, l'apertura del [[Museo d'arte orientale (Torino)|MAO - Museo d'Arte Orientale]] nel dicembre 2008 ha permesso di ospitare ricche collezioni provenienti dal [[Vicino Oriente]], dall'[[India]], dalla [[Cina]] e dal [[Giappone]], oltre che dall'[[Asia centrale]].
Importanti sono poi dal punto di vista storico il [[Museo nazionale del Risorgimento italiano]], presso [[Palazzo Carignano]], e il [[Museo nazionale della montagna]], presso il [[Monte dei Cappuccini]], sulla riva destra del Po. Testimonianze della storia di Torino sono a disposizione presso l'[[Istituto Storico della Resistenza di Torino|Istituto Storico della Resistenza]], che gestisce inoltre il [[Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà]].
Riga 695 ⟶ 470:
Per quanto riguarda le scienze, è sicuramente da ricordare il [[Museo regionale di scienze naturali (Torino)|Museo Regionale di Scienze Naturali]], tra i maggiori in Italia dello specifico settore, e il [[Museo della Sindone]], che illustra al visitatore le scoperte scientifiche sul telo sindonico.
Da ricordare il [[Museo dell'astronomia e Planetario di Torino]], che sorge accanto dell'[[Osservatorio astronomico di Torino]]
Nel 2004 è stato inaugurato il [[Museo A come Ambiente]], il primo in Europa interamente dedicato alle tematiche ambientali.
Da segnalare, infine, che tutti i musei sopra indicati, più numerosi altri all'interno della [[Piemonte|Regione Piemonte]] per un totale di circa 200 siti, sono gratuitamente e illimitatamente accessibili tramite l'Abbonamento Musei regionale, che fin dagli anni '90 è stato sviluppato per permettere la fruizione dei luoghi museali sul territorio previo acquisto annuale forfettario, e che nel 2017 ha raggiunto l'importante obiettivo delle oltre 136.000 tessere vendute e i circa 900.000 ingressi nei siti convenzionati.<ref name="ocp.piemonte.it" />
=== Media ===
Riga 705 ⟶ 484:
Nel capoluogo piemontese sono nate importanti case editrici come:
{{Colonne
* [[UTET]]
* [[Società Editrice Internazionale|SEI - Società Editrice Internazionale]]
Riga 716 ⟶ 495:
* [[EDT (editore)]]
* [[Lattes Editori]]
* [[Loescher]]
* [[Paravia]]
* [[G. Giappichelli Editore]]
* [[Il Capitello]]
* [[Capricorno Espress Edizioni]]
* [[Centro Scientifico Torinese]]
{{Colonne spezza}}
Riga 733 ⟶ 511:
* [[Petrini Editore]]
* [[Viglongo]]
* [[Editrice Il Punto
* [[Daniela Piazza Editore]]
* [[Minerva Medica]]
Riga 740 ⟶ 518:
* [[INSTAR Libri]]
* [[Cosmopolis Edizioni]]
{{Colonne spezza}}
* [[Edizioni ESAV]]
* [[HAPAX Editore]]
* [[
* [[Editrice Antonelliana]]
* [[Agorà Edizioni scolastiche]]
Riga 753 ⟶ 531:
* [[Bradipolibri Editore]]
* [[Arethusa Edizioni]]
* [[ONE Books]]
* [[CET Casa Editrice Torinese]]
* [[ISEDI]]
* [[Paola Caramella Editrice]]
{{Colonne fine}}
Dal 1988 a Torino si organizza il [[Salone
; Periodici
Sede in passato di importanti quotidiani nazionali come la ''[[Gazzetta del Popolo]]'' e ''[[Stampa Sera]]'', adesso hanno sede nel capoluogo piemontese:
* ''[[La Stampa]]''
* ''[[Tuttosport]]''
* ''[[CronacaQui]]''
In città hanno anche sede le redazioni locali de ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''
==== Radio ====
Torino è stata per decenni la sede dell'[[EIAR]] e poi della [[Rai]] e perciò è la città da cui partiva la maggior parte delle trasmissioni radiofoniche nell'epoca in cui non c'era ancora la televisione (
Le principali emittenti radiofoniche cittadine sono: [[Radio Manila]], [[Radio GRP]], [[Radio 2000 Blackout]], [[Radio Veronica One]], Radio Torino International (quest'ultima è dedicata alla comunità proveniente dalla [[Romania]]: la programmazione è trasmessa, infatti, prevalentemente in [[lingua romena]]). In passato esistevano anche [[Radio Flash Orizzonte|Radio Flash]] (che ha chiuso i battenti il 1º luglio 2019 cedendo la sua storica frequenza 97.6 (già 97.7) a Radio Italia Uno ed era affiliata al circuito [[Popolare Network]]) e [[Radio Centro 95]] (poi ridenominata Radio Centro Soft FM e chiusa definitivamente nel 2013).
==== Televisione ====
Torino è tra le sedi principali del Centro di Produzione Televisiva [[Rai]], come quelli di [[Roma]], [[Milano]] e [[Napoli]]. Assieme a queste tre sedi, da quando ha iniziato i suoi programmi nel 1954, il [[Centro di produzione Rai di Torino|centro di Torino]] (ospitante il [[Museo della Radio e della Televisione]]) è stato anche il primo dell'azienda televisiva.<ref>{{Cita web|autore=[[Carlo Boccazzi Varotto]]
Altre emittenti a diffusione regionale sono [[Rete 7 (Piemonte)|Rete 7 Piemonte]], [[Videogruppo Piemonte]] e [[GRP Televisione]]. In passato vi erano anche [[Quartarete TV]], [[TeleStudio Torino]], [[Quinta Rete]] e [[Telesubalpina]] (poi sostituita da Radio Bianconera TV) chiuse tra il 2010 e il 2022. Fino al 2017 anche il canale alessandrino [[Telecity Piemonte|7 Gold Telecity]] aveva una redazione locale nel capoluogo piemontese in Corso Unione sovietica, in seguito dismessa<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2017/02/21/edizioni/alessandria/telecity-ufficializza-la-richiesta-di-esuberi-tra-castelletto-alessandria-assago-torino-e-genova-T8m1ALXaPB3lsfHgQRrOzI/pagina.html|titolo=''Telecity ufficializza la richiesta di 69 esuberi tra Castelletto, Alessandria, Assago, Torino e Genova''}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.lastampa.it/alessandria/2017/04/29/news/telecity-licenziamenti-solo-congelati-e-chiudono-le-sedi-di-alessandria-genova-e-torino-1.34625326/|titolo=''Telecity: licenziamenti solo congelati e chiudono le sedi di Alessandria, Genova e Torino''}}</ref>.
Una delle più importanti produzioni ambientate a Torino è stata la ''[[soap opera]]'' ''[[CentoVetrine]]'' che ha utilizzato la gran parte delle ''[[___location]]'' esterne per le case dei protagonisti, il commissariato Franco Balbis, il carcere, l'ospedale e le principali piazze. Nel 2012 approda su [[Rai 1]] la ''[[Fiction televisiva|fiction]]'' ''[[Questo nostro amore]]'', ambientata a Torino. Il 21 dicembre 2012 è stato trasmesso su [[Canale 5]] il film per la televisione ''[[Natale a 4 zampe]]'' con [[Massimo Boldi]], dove gran parte delle riprese cinematografiche sono state girate a Torino.
==== Altri media ====
===
[[File:Teatro Regio - sala 2005b.jpg|thumb|upright=1.2|Il [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]], progetto di Carlo Mollino]]
Torino può oggi vantare una grande varietà di teatri e sale di rappresentazione. La città è inoltre sede di diverse istituzioni teatrali, tra cui la principale è il [[Teatro Stabile di Torino]], dichiarato Teatro Nazionale<ref>{{Cita web|url = http://www.teatrostabiletorino.it/teatro-stabile-torino-diventa-teatro-nazionale/|titolo = Il Teatro Stabile di Torino riconosciuto come Teatro Nazionale • Teatro Stabile Torino|accesso = 23 gennaio 2016|sito = Teatro Stabile Torino|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160130063458/http://www.teatrostabiletorino.it/teatro-stabile-torino-diventa-teatro-nazionale/|urlmorto = no}}</ref>: fondato nel 1955, secondo in Italia dopo il Teatro Stabile di Milano, gestisce le produzioni stagionali del Carignano, del Gobetti e delle Fonderie Limone di Moncalieri.
Fra i teatri maggiori, con una capienza superiore a 400 posti, vi sono il [[Teatro Regio (Torino)|teatro Regio]], in cui si tenne la prima de ''[[La bohème]]'' di [[Giacomo Puccini|Puccini]], il [[teatro Carignano]], il [[Teatro Vittorio Alfieri (Torino)|teatro Alfieri]] e il [[teatro Colosseo]]; importante, poi, è il [[teatro Gobetti]], sede principale del sopracitato teatro stabile cittadino. Altre sale teatrali minori comprendono:
{{colonne}}
* [[Alfa Teatro]]
* [[Teatro Erba]]
* [[Teatro Gioiello]]
* Teatro Vittoria
* [[Teatro Tangram]]
* [[Teatro Monterosa]]
* [[Teatro Agnelli]]
* [[Teatro Astra (Torino)|Teatro Astra]]
* [[Teatro Araldo]]
* [[Teatro Cardinal Massaia]]
* [[Teatro Le Musichall]] (ex Teatro Juvarra)
* [[Teatro della Caduta]]
{{colonne spezza}}
* [[Teatro Nuovo di Torino|Teatro Nuovo]]
* [[Cineteatro Baretti]]
* [[Teatro Marchesa]]
* [[Teatro Ruggero Leoncavallo Torino|Teatro Ruggero Leoncavallo]]
* [[Teatro Principessa Isabella]]
* [[Teatro del Pilone]]
* [[Teatro Educatorio della Provvidenza]]
* [[Teatro Crocetta]]
* [[Teatro Giulia di Barolo]]
* [[Teatro Don Pollarolo]] (Officine Caos)
* [[Casa del Teatro Ragazzi e Giovani]]
* [[Piccolo Teatro Comico]]
{{colonne spezza}}
* [[Teatro San Giuseppe]]
* [[Cubo Teatro]]
* [[Piccolo Teatro Scalzo]]
* [[Teatro Espace]]
* [[Café Müller]]
* [[Cab 41]]
* [[Teatro Grande Valdocco]]
* [[Circolo Bloom]]
* [[Cap 10100]]
* [[Teatro BellARTE]]
* [[Atelier Teatro Fisico]]
{{colonne fine}}
Vi sono inoltre diversi ''auditorium'':
* [[Auditorium Rai di Torino|Auditorium Rai "Arturo Toscanini"]], sede dell'[[Orchestra sinfonica nazionale della RAI]]
* [[Auditorium Gianni Agnelli|Auditorium "Gianni Agnelli"]] del Lingotto
* [[Auditorium Intesa-Sanpaolo]] (interno dell'[[Grattacielo Intesa Sanpaolo|omonimo grattacielo]])
* Auditorium "Vivaldi" ([[Biblioteca nazionale di Torino|Biblioteca Nazionale]])
* [[Educatorio della Provvidenza]] - Auditorium Orpheus
Diversi edifici teatrali sono andati distrutti o caduti in disuso. Fra questi il [[teatro Balbo]] e il [[teatro di Torino]], distrutti durante un bombardamento nel 1943, il [[teatro Rossini (Torino)|teatro Rossini]], bruciato in un incendio nel 1941, i teatri [[Teatro Adua|Adua]], [[Teatro Gianduja|Gianduja]], [[Teatro Gerbino|Gerbino]] e Arena torinese, smantellati e, infine, il teatro Nazionale riconvertito in cinema; inoltre v'è una sala teatrale, oggi in disuso, nell'edificio storico della [[Cavallerizza Reale]].
In città, inoltre, si svolgono alcuni eventi periodici riguardanti il teatro. Tra i più significativi vi sono:
* "[[Festival delle colline torinesi]]": festival di teatro contemporaneo che si svolge a Torino dal 1996 impegnando fra luglio e agosto diversi spazi della città.
* "Torino Fringe Festival": festival annuale di arti performative e teatro off organizzato dal 2013<ref>{{Cita web |url=https://www.tofringe.it/edizioni-precedenti/ |titolo=Torino Fringe Festival - edizioni precedenti |data=2020-01-15 |lingua=it-IT |accesso=2024-06-03}}</ref>.
=== Cinema ===
{{vedi anche|Cinema a Torino}}
Torino può vantare un patrimonio culturale cinematografico molto ricco e antico e diversi primati nazionali: Torino, infatti è stata la prima città italiana in cui è stato proiettato un film (Ospizio di Carità in [[via Po]], 1896), in cui si è insediato il primo studio cinematografico (Carlo Rossi & C., nel 1907), il primo ''[[cinema d'essai]]'' italiano (il Romano nella [[Galleria Subalpina]], nel 1971), la principale associazione cinematografica nazionale (l'[[Aiace Torino]]) e la prima [[Cinema multisala|multisala]] del Paese (l'Eliseo, nel 1983).
Molti studi e case di produzioni cinematografiche hanno (o hanno avuto) sede in città: tra queste l'[[Ambrosio Film]], l'[[Itala Film]], l'[[Aquila (casa di produzione)|Aquila]], gli [[studi Fert]] la [[Movies Inspired]] e il [[Cineporto]].
Fra i film interamente ambientati a Torino vi sono [[Un colpo all'italiana]], [[Profondo rosso]], [[La donna della domenica (film)|La donna della domenica]], [[Torino violenta]], [[Così ridevano]], [[Santa Maradona]], [[Non ho sonno]], [[Heaven (film 2002)|Heaven]], [[Dopo mezzanotte]] e [[La solitudine dei numeri primi (film)|La solitudine dei numeri primi]]. Molte, inoltre le citazioni o apparizioni in film nazionali ed internazionali.
Oggi Torino è tra le principali sedi di realizzazioni cinematografiche e televisive in Italia, grazie al ruolo della [[Torino Film Commission]] che vi riporta la produzione di molti lungometraggi, sceneggiati e spot.
In città, inoltre, hanno luogo molti eventi e festival incentrati sull'arte cinematografica. Fra questi il [[Torino Film Festival]], il [[Lovers Film Festival - Torino LGBTQI Visions|Lovers Film Festival]], il ViewFest ed Cinema a Palazzo Reale.
=== Musica ===
{{vedi anche|Musica a Torino}}
L'ente lirico di Torino è il [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]], mentre la principale [[orchestra sinfonica]] cittadina è l'[[Orchestra sinfonica nazionale della RAI]], che si esibisce all'[[Auditorium Rai di Torino|Auditorium della RAI]]. Nell'ambito della musica classica sono attive anche l'[[Orchestra Filarmonica di Torino]], la Filarmonica del Regio e l'Accademia Musicale Stefano Tempia, specializzata nel repertorio barocco. Inoltre, notevole rilevanza è rivestita dalle stagioni annuali dell'Unione Musicale e di Lingotto Musica, che vantano numerose collaborazioni con prestigiosi solisti e orchestre internazionali.
A Torino vi è una ricca offerta musicale. Viene eseguita dal vivo ogni tipo di musica e, oltre ai principali teatri e sale da concerto per la musica classica, dopo le recenti Olimpiadi sono aumentati i Palazzetti dove avvengono concerti ed esibizioni di musica leggera. Tra questi
* il [[PalaRuffini]], conosciuto anche come ''Palazzetto dello Sport'';
* il [[PalaTorino]], già ''PalaStampa'' e ''Mazda Palace'' (chiuso dal
* il [[Palasport Olimpico]], oggi
Inoltre vi si svolgono
* [[Settembre Musica]]: rassegna musicale che si tiene ogni anno a settembre in vari luoghi, unendo concerti di musica classica, jazz, etnica e pop. Fondata nel
* ''Club to Club'': festival internazionale di musica e arti elettroniche che dal
* ''Torino Jazz Festival'': festival internazionale di [[musica Jazz]] tenutosi ogni anno a fine aprile dal
* [[Traffic - Torino Free Festival]]: festival musicale gratuito che si è svolto annualmente a Torino dal
* [[Movement Torino Music Festival]]: festival di musica elettronica, arti visive e circensi nato nel 2006, che ospita le performance dei migliori musicisti e DJ internazionali, per rappresentare gli sviluppi della cultura musicale contemporanea.
* [[Kappa FuturFestival]]: nato come evento artistico nel 2009, è, dal 2012, un festival di musica elettronica diurno che si svolge al [[Parco Dora]].
*{{cita testo|url=https://reloadmusicfestival.com/|titolo=Reload Music Festival}}: festival di musica [[Electronic dance music|EDM]] che si svolge dal 2015 ogni anno tra febbraio e marzo. L'edizione 2020 è stata annullata a causa della [[COVID-19|pandemia del COVID-19]].<ref>{{Cita web|url=http://www.palaalpitour.it/events/reload-music-festival-2020/|titolo=ANNULLAMENTO RELOAD MUSIC FESTIVAL 2020|sito=Pala Alpitour|accesso=15 maggio 2020}}</ref>
=== Magia e occultismo ===
{{Citazione|Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante non d'Italia, ma del mondo|[[Giorgio de Chirico]], 1939<ref>Citato in: Vittorio Messori e Giovanni Cazzullo, ''Il Mistero di Torino'', Milano, Mondadori, 2005, ISBN 88-04-52070-1, p.217</ref>}}
{{NN|storia|aprile 2013|Molti riferimenti puntuali mancano dell'indicazione della pagina, il che li rende, oltre che fuori norma, pressoché inutili, visto che per un controllo eventuale bisogna leggersi l'intera opera citata}}
[[File:Esoteric Turin collage.png|miniatura|Elementi di Torino tradizionalmente considerati esoterici. Da in alto a sinistra in senso orario: statua della carità davanti alla [[Chiesa della Gran Madre di Dio (Torino)|Gran Madre]], [[Piazza Statuto|monumento al traforo del Fréjus]], [[Casa della Vittoria|Casa dei Draghi]], [[portone del diavolo]]]]
La città è anche conosciuta per la tradizione di magia e occultismo.<ref>Uno dei primi autori che parlò di un'origine insolita di Torino fu [[Emanuele Tesauro]] nella sua ''Della Historia della città di Torino'', 1678, opera dedicata a ''Madama Reale'' [[Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours]]. Vedi inoltre: Gianni Oliva, ''I Savoia'', Milano, Oscar Mondadori, 1998, (riguardo all'interesse per l'alchimia di Emanuele Filiberto). Lo storico Cibrario narra che nel 1648 venne scoperto un complotto che utilizzava la magia nera, avente lo scopo di uccidere [[Cristina di Borbone-Francia|Maria Cristina di Francia]]: i responsabili, un monaco di nome Gandolfi, l'aiutante di camera Gioia e il senatore Sillano vennero arrestati. Vedi inoltre: Danilo Tacchino, ''Torino. Storia e misteri di una provincia magica'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2007</ref> Effettivamente, Torino non è soltanto la sede della [[Sindone]] e dei [[Santi Sociali|santi sociali]] del XIX secolo, come [[Giovanni Bosco]] o [[Giuseppe Benedetto Cottolengo]]. Leggende popolari, partendo dal fatto che la città fu una munitissima piazzaforte nel XVII secolo, affermano che Torino sia attraversata da una fittissima rete di gallerie e sotterranei, utilizzata dai Savoia e dai nobili per spostamenti in incognito.<ref>AAVV., ''I segreti di Torino sotterranea'' Torino, Editrice il Punto, 1996 e AAVV., ''I Misteri del Piemonte sotterraneo'', Torino, Editrice il Punto, 2001</ref> Nel 1556 a Torino ha soggiornato [[Nostradamus]]<ref name=messori210>Messori e Cazzullo, ''Il mistero di Torino'', p. 210</ref> e qui ha vissuto recentemente un singolare personaggio come [[Gustavo Adolfo Rol]].<ref name=tacchroma>Danilo Tacchino, ''Torino, Storia e misteri di una provincia magica'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2007</ref> A Torino fecero la loro comparsa anche [[Cagliostro]], [[Paracelso]],<ref>Enrico Bassignana, ''Guida alla Torino incredibile magica e misteriosa'', Scarmagno, Priuli e Verlucca, 2017, p. 52. ISBN 978-88-8068-820-4</ref> il [[Conte di Saint-Germain]] e [[Fulcanelli]].<ref name=messori210/> Gli esperti di occultismo sostengono che Torino sia vertice in due triangoli magici: il primo, quello [[magia bianca|bianco]], con [[Lione]] e [[Praga]], mentre il secondo, quello [[magia nera|nero]], insieme a [[Londra]] e [[San Francisco]].<ref>Messori e Cazzullo, ''Il mistero di Torino'', p. 209</ref>
Da un punto di vista strettamente storico, l'origine di questa tradizione va ricercata, secondo alcuni, nel [[Risorgimento]]<ref>Francesco Cognasso, ''Storia di Torino'', Gruppo Editoriale Giunti, 2002; Enrico Nassi, ''La Massoneria'', Roma, TEN, 1994. Per l'anticlericalismo dell'eroe dei due mondi: ''Le mie memorie'' di Giuseppe Garibaldi, Rizzoli editore, 1982.</ref> e nella massiccia campagna di discredito organizzata contro la città dalla Curia Romana, che era contraria all'unità nazionale.<ref>A titolo d'esempio, il 4 maggio 1850 l'arcivescovo di Torino, monsignor Luigi Fransoni, venne arrestato per il rifiuto di comparire in tribunale, colpevole di aver invitato i parroci del Regno di Sardegna a resistere all'attuazione delle leggi Siccardi. Il 10 aprile il nunzio apostolico a Torino, per protesta, aveva abbandonato la città</ref>{{Senza fonte}} Altri sostengono invece, o almeno in concomitanza e contrapposizione, che le autorità civili, Stato e comune e la corte sabauda, abbiano tollerato e sostenuto circoli massonici, associazioni teosofiche e spiritistiche, favorendo così una specie di agguerrita "concorrenza" nei confronti della Chiesa cattolica e favorendo quindi anche il mito di Torino, città magica.<ref>Messori e Cazzullo, ''Il mistero di Torino'', pp. 223-224</ref> Libertà di pensiero e un certo spirito anticlericale furono poi rinfocolati, dopo l'Unità d'Italia, dal progressismo positivistico e dal nascente movimento operaio.{{Senza fonte}} Simboli massonici sono presenti in molti palazzi e in alcune tombe del Cimitero monumentale di Torino. Da qualche tempo vi sono in città dei ''tour operator'' che organizzano anche visite guidate sui misteri di Torino.<ref>{{Cita web|url=http://www.guidatorino.com/visite-guidate-torino-tour/|titolo=Visite guidate ai misteri di torino|accesso=30 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171106222220/http://www.guidatorino.com/visite-guidate-torino-tour/|urlmorto=no}}</ref> Ai lati della scalinata che conduce all'ingresso della chiesa della Gran Madre di Dio troviamo le due statue raffiguranti la Fede e la Religione, tra le quali si troverebbe il nascondiglio del [[Graal]].<ref>Messori e Cazzullo, ''Il mistero di Torino'', p. 226</ref>
La [[Fontana del Frejus]] di [[Piazza Statuto]] fu ideata dal conte Marcello Panissera per ricordare l'inaugurazione dell'omonimo traforo ed è indicata dagli esoteristi come il "cuore nero" della città, per due motivi: perché si trova a occidente, e quindi in posizione infausta a causa del tramonto del sole, e perché qui vi era la ''vallis occisorum'', luogo di esecuzioni capitali e di sepoltura.<ref name=tacchroma/><ref name=rossesot>Renzo Rossotti, ''Torino Esoterica'', Roma, Newton & Compton Editori, 2009</ref> Ospitava infatti il patibolo, che rimase per secoli in piazza Statuto e che venne poi spostato dai francesi all'incrocio tra corso Regina Margherita e Via Cigna: il ''rondò 'd la forca'' (Rotonda della forca).<ref name=tacchroma/>
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina torinese}}
La cucina tipica torinese è
* "[[Salone internazionale del gusto|Terra Madre - Salone del Gusto]]": manifestazione enogastronomica internazionale che riunisce ogni due anni a Torino produttori e artigiani del settore agroalimentare provenienti da tutto il mondo.
* ''[[CioccolaTò]]'': manifestazione fieristica del cioccolato, che si svolge con cadenza annuale.
=== Eventi ===
Torino è un centro culturale vivace ed attivo. In città hanno sede molti eventi a carattere artistico, cinematografico, culinario, scientifico, sportivo e tecnologico. Essi hanno luogo in diversi sopazi fieristici, come l'[[Oval Lingotto]], nei teatri, nelle piazze e nei parchi della città.
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
{{Vedi anche|Circoscrizioni
[[File:Circoscrizioni torino 2016.png|thumb|upright=1.8|Mappa delle Circoscrizioni di Torino]]
La città di Torino è cuore di un'[[Area metropolitana di Torino|area metropolitana]] che conta circa 1,7 milioni di abitanti ed è suddivisa in 92 zone statistiche e relativi quartieri cittadini. Questi ultimi sono raggruppati in 8 macro-zone amministrative, chiamate "circoscrizioni", con i rispettivi centri civici.<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.torino.it/statistica/osservatorio/annuario/2002/pdf/03_Territorio.pdf |titolo=Annuario del Comune di Torino-2002 |accesso=14 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131108170452/http://www.comune.torino.it/statistica/osservatorio/annuario/2002/pdf/03_Territorio.pdf |urlmorto=no }}</ref>
Ognuna delle 8 [[Circoscrizione comunale|Circoscrizioni]] con i rispettivi centri civici a loro volta comprende più quartieri storici: borghi, rioni, borgate, zone.
Riga 953 ⟶ 676:
* '''Circoscrizione III''': [[Borgo San Paolo]] - [[Cenisia]] - [[Pozzo Strada]] - [[Cit Turin]] - [[Borgata Lesna]]
* '''Circoscrizione IV''': [[San Donato (Torino)|San Donato]] - [[Campidoglio (Torino)|Campidoglio]] - [[Parella (Torino)|Parella]]
* '''Circoscrizione V''': [[Borgata Vittoria|Borgo Vittoria]] - [[Madonna di Campagna (Torino)|Madonna di Campagna]] - [[Lucento]] - [[Borgata Ceronda]] - [[Vallette]]
* '''Circoscrizione VI''': [[Barriera di Milano]] - [[Regio Parco]] - [[Barca (Torino)|Barca]] - [[Bertolla]] - [[Falchera]] - [[Rebaudengo]] - [[Villaretto]]
* '''Circoscrizione VII''': [[Aurora (Torino)|Aurora]] - [[Borgo Vanchiglia|Vanchiglia]]/[[Vanchiglietta]] - [[Borgata Rosa-Sassi|Sassi]] - [[Madonna del Pilone]]
* '''Circoscrizione VIII''': [[San Salvario]] - [[Cavoretto]] - [[Borgo Po]] - [[Nizza Millefonti]] - [[Lingotto (Torino)|Lingotto]] - [[Filadelfia (Torino)|Filadelfia]]
== Economia ==
Torino è uno dei poli economici più importanti d'Italia, posizionandosi quasi costantemente, dagli anni cinquanta, sul podio insieme a Milano e Roma<ref>{{Cita web|url=https://www.to.camcom.it/sites/default/files/studi-statistica/13692_CCIAATO_1112012.pdf|titolo=Conoscere Torino|accesso=22 agosto 2023}}</ref>. Diversi fattori, in particolare le olimpiadi invernali 2006, hanno reso la città anche uno dei comuni col maggior debito pubblico: al 2021, la città presentava, infatti, un PIL di circa 20,3 miliardi e un debito pubblico di circa 4,2 miliardi di [[Euro|€]]<ref>{{Cita web |url=https://www.intwig.it/reddito-degli-italiani-2021-torna-a-crescere-classifica-comuni-regioni/ |titolo=Reddito degli italiani: dopo un anno di difficoltà torna a crescere e va oltre il livello pre-pandemia |sito=intwig.it |data=21 aprile 2023 |accesso=29 agosto 2023}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Fabio de Ponte |url=https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2022/04/watchfolder-tgr-piemonte-web-de-ponte-conti-comune--approfondimento--sr-tgpmxf-ddda1bca-86cc-4f31-90a9-4e2909b66241.html |titolo=Oltre 4 miliardi di debito, ecco il piano di rientro della giunta per salvare il Comune |pubblicazione=RaiNews |data=7 aprile 2022 |accesso=29 agosto 2023}}</ref>. Torino presenta un tasso di disoccupazione tra i più alti del Nord Italia, attestatosi nel 2014 al 12,9%, con un andamento che a partire dal 2008 ha seguito quello medio nazionale. Il tasso di disoccupazione nel 2019 si attesta all'8,3%. Insieme alla [[provincia di Torino|sua provincia]] è ai vertici dell{{'}}''[[export]]'' italiano, piazzandosi al secondo posto tra le province italiane per valore delle esportazioni.<ref>{{Cita web |url=http://www.mincomes.it/opuscolo/aggiornamento_parteI/ultimoagg/province_export.pdf |titolo=Ministero del Commercio internazionale - Direzione generale per le Politiche di internazionalizzazione (Osservatorio economico), dati 2006 |accesso=28 ottobre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061011051540/http://www.mincomes.it/opuscolo/aggiornamento_parteI/ultimoagg/province_export.pdf |urlmorto=no }}</ref>
[[File:Fiat - Mirafiori building (Italy, 2020).png|thumb|left|Lo stabilimento [[Fiat Mirafiori]], la fabbrica più grande d'[[Italia]] nonché la più antica in [[Europa]] ancora in funzione.<ref>{{cita web|autore=A. Statera|url=http://www.repubblica.it/economia/2011/01/13/news/grido_torino-11162048/|titolo=Torino e la guerra tra i poveri "Ma non saremo mai schiavi"}}</ref>]]
Considerata una delle capitali europee dell'automobile, a Torino e cintura sono presenti alcune delle più importanti aziende del settore: [[FIAT]], [[Comau]], [[Teksid]], [[Magneti Marelli]], [[Italdesign Giugiaro]], [[Pininfarina]], [[Iveco]].
Il forte radicamento del settore automobilistico nel territorio è favorito anche da un sistema universitario con percorsi di studio esclusivi a livello nazionale (il [[Politecnico di Torino]] è l'unico in Italia ad avere un corso di laurea in Ingegneria dell'autoveicolo) e la presenza di istituti di ''design'' come l'[[Istituto europeo di design|IED]] e l'[[IAAD]].
In territorio torinese ci sono centri direzionali e stabilimenti produttivi di [[CNH Industrial]], operante nel settore dei ''capital goods'' e tra i principali ''leader'' del settore e di [[Stellantis]] dove Torino è diventata nodale per la crescita di [[Maserati]]<ref>{{Cita web |url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/09/13/news/il_futuro_di_mirafiori_i_vertici_fiat_da_fassino-66437826/ |titolo="Il futuro di Mirafiori", ''La Repubblica'' 13/09/2013 |accesso=6 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304200744/http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/09/13/news/il_futuro_di_mirafiori_i_vertici_fiat_da_fassino-66437826/ |urlmorto=no }}</ref>: a [[Grugliasco]] vengono prodotte [[Maserati Ghibli (2013)|Ghibli]] e [[Maserati Quattroporte|Quattroporte]], mentre nello stabilimento di [[Fiat Mirafiori|Mirafiori]] viene prodotta, dall'inizio del 2016, la nuova [[Maserati Kubang|Maserati Levante]]. I livelli occupazionali nel settore automobilistico sono rimasti pressoché stabili nel periodo 2012-2014<ref>{{Cita web |url=http://www.jobonline.it/magazine/index.php?id=5745 |titolo=Riflessioni sul settore auto in Italia, Jobonline |accesso=6 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305035358/http://www.jobonline.it/magazine/index.php?id=5745 |urlmorto=no }}</ref>, a peggiorare è stato il ricorso alla [[Cassa Integrazione Guadagni|cassa integrazione]], iniziata a calare solamente nel 2014<ref>{{Cita web |url=http://www.cisl.it/sito.nsf/0c6e3251b5deae87c12571fb00524b40/6b2e2f486915e259c1257de200516a29?OpenDocument |titolo=Rapporto CISL, CISL |accesso=6 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923203720/http://www.cisl.it/sito.nsf/0c6e3251b5deae87c12571fb00524b40/6b2e2f486915e259c1257de200516a29?OpenDocument |urlmorto=no }}</ref> grazie alla ripresa degli investimenti e alla ripartenza dei principali mercati automobilistici europei.
Importante anche il contributo dell'automazione industriale alla crescente internazionalizzazione dell'economia torinese, con la presenza di aziende come [[Prima Industrie]] e [[Comau]], con quest'ultima (tra le prime 4 in Europa per fatturato<ref>{{Cita web |url=http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-08-22/robot-solo-comau-insidia-064047.shtml?uuid=AbJimsRG |titolo="Robot: solo Comau insidia i tedeschi", ''Il Sole 24 Ore'' |accesso=6 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924082853/http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-08-22/robot-solo-comau-insidia-064047.shtml?uuid=AbJimsRG |urlmorto=no }}</ref>) che realizza in tutto il mondo robot per i principali gruppi automobilistici.
A Torino è molto sviluppato anche il comparto bancario con [[Intesa Sanpaolo]], prima banca italiana per capitalizzazione di mercato e terza della zona euro<ref>{{Cita web |url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2015/07/17/intesa-supera-capitalizzazione-eni_b123179c-98de-416f-b83c-946e9b13d9f1.html |titolo="Intesa Sanpaolo supera capitalizzazione Eni", ''ANSA'' 17/07/2015 |accesso=6 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150803123006/http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2015/07/17/intesa-supera-capitalizzazione-eni_b123179c-98de-416f-b83c-946e9b13d9f1.html |urlmorto=no }}</ref>, e il comparto assicurativo con [[Reale Mutua Assicurazioni]]. Le fondazioni bancarie [[Compagnia di San Paolo]] e [[Fondazione CRT]] operano in campo sociale, culturale e filantropico e sono rispettivamente la seconda e la terza fondazione d'origine bancaria d'Italia per dimensione patrimoniale<ref>{{Cita web |url=https://acri.it/_upload/Rapporto/24RAPP.pdf |titolo="Rapporto Acri 2018, p. 68" |accesso=5 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200414095739/https://acri.it/_upload/Rapporto/24RAPP.pdf |urlmorto=no }}</ref>; la prima è la principale azionista del gruppo [[Intesa Sanpaolo]], mentre la seconda fa parte della compagine azionaria di [[UniCredit]].
Anche le banche di ''private banking'' e d'investimento [[Fideuram]] e [[Banca Investis]] hanno sede a Torino, così come la più piccola [[Banca del Piemonte]].
Altre aziende di rilievo in territorio torinese sono: [[Alpitour]], [[Avio Aero]], [[Basic Net]] ([[Robe di Kappa]]), [[Centrale del Latte d'Italia]], [[De Fonseca (azienda)|De Fonseca]], [[Eataly]], [[Kelémata]], [[Luigi Lavazza (azienda)|Lavazza]], [[Martini & Rossi]], [[Caffè Vergnano]], [[Carlo Pignatelli]], [[Reply]], [[Sabelt]], [[Seven (azienda)|Seven]], [[Sparco]], [[Gruppo Armando Testa]], [[Urmet]]. A Torino o nella sua [[Città metropolitana di Torino|città metropolitana]] hanno sede legale anche diverse filiali italiane di società estere come [[Suzuki]], [[Vodafone Italia]], [[Bavaria (azienda)|Bavaria]], [[Diageo]], [[Michelin]], [[Kimberly-Clark]], [[Petronas (azienda)|Petronas]], [[Mizuno]] e [[SKF (azienda)|SKF]].
Negli anni la città ha attraversato una lunga fase di riconversione industriale, sia per la crisi dell'industria metalmeccanica, sia per la tendenza delle aziende dei paesi avanzati a trasferire le loro produzioni manifatturiere nei paesi in via di sviluppo. Dagli anni ottanta Torino ha vissuto un'importante fase di terziarizzazione, pur rimanendo uno dei principali centri industriali italiani ed europei. Tante sono le aziende che hanno scelto Torino, tra le quali [[General Motors]], che ha deciso di tenere nel capoluogo piemontese una base di ricerca per la sperimentazione dei motori diesel. Con una rete di oltre 350 aziende di componentistica, la Camera di Commercio di Torino ne ha selezionate 145. Il progetto ''From Concept to Car'' mira a promuovere le eccellenze del settore in tutto il mondo.<ref>Dal Centro Estro della Camera di Commercio di Torino, sezione dedicata al progetto ''From Concept to Car'' {{cita testo|url=http://www.centroestero.org/Page/t07/view_html?idp=949|titolo=vedi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071030012117/http://www.centroestero.org/Page/t07/view_html?idp=949 }}</ref>
Negli anni vi è stato un ''boom'' del settore informatico ed elettronico. Alla già preesistente attività di ricerca del [[Politecnico di Torino]], dell'Istituto Mario Boella, dell'Istituto Galileo Ferraris e del [[Centro Ricerche Fiat]], si è affiancata l'attività del distretto informatico Torino Wireless che appartiene alla rete dei distretti italiani riconosciuti dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Nato per coordinare tutte le attività di ricerca e di produzione del settore ICT dell'area torinese, attualmente vi sono impegnate circa 6000 imprese. Un'altra operazione importante è stata la riconversione di una parte della superficie occupata dalla fabbrica di [[Fiat Mirafiori|Mirafiori]], sostenuta dal progetto Torino Nuova Economia<ref>{{cita testo|url=http://www.tne.to.it/|titolo=Sito di Torino Nuova Economia||urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070710014601/http://www.tne.to.it/ }}</ref> che, anche grazie alla collaborazione con il Politecnico, ospita il Centro del ''design''.
L'evento olimpico del 2006 ha contribuito a diminuire il ristagno economico. Grandi opere pubbliche come quelle per il [[Passante ferroviario di Torino|Passante Ferroviario]], la [[Metropolitana di Torino|Metropolitana]] e le Spine hanno ridisegnato e stanno ridisegnando il volto della città. Culla del [[cinema italiano]], grazie all'associazione [[Torino Film Commission]], la città è diventata un'apprezzata quinta per l'ambientazione e la produzione di film, pubblicità e video musicali. All'interno della [[Mole Antonelliana|Mole]] è ospitato il [[Museo nazionale del cinema]]. Nel capoluogo sabaudo è inoltre attivo il Cineporto, una struttura polifunzionale dedicata alle produzioni cinematografiche unica in Italia.
Nel 2016 è stata classificata da ''GaWC'' come una [[Città globale|città mondiale]] "Gamma".<ref>''{{cita testo|url=http://www.lboro.ac.uk/gawc/world2016t.html|titolo=The World According to GaWC 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131010004859/http://www.lboro.ac.uk/gawc/world2010t.html }}''</ref>
Nel 2014 l'[[UNESCO]] ha dichiarato Torino [[Città Creativa]] nella categoria del ''[[disegno industriale|design]]''.<ref>{{Cita web |url=http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=14256 |titolo=L'Unesco dichiara Torino ''Creative City'' per il ''design'' |accesso=5 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141210002008/http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=14256 |urlmorto=no }}</ref>
Nel 2024 [[Confindustria]] ha designato Torino come Città Capitale della Cultura d'Impresa. Il dossier vincente, intitolato “Torino, spazio al futuro” <ref>{{Cita web |url=https://www.torinospazioalfuturo.it/ }}</ref>, è stato presentato da [[Unione Industriali Torino]].
===Industria===
Torino è una città con una forte tradizione industriale e ospita una vasta gamma di imprese di diverse dimensioni e settori. Una delle principali attività economiche della città è l{{'}}''automotive'', con la presenza di importanti aziende come Fiat Chrysler Automobiles e CRF ([[Centro Ricerche Fiat]]). Altri settori di rilievo sono l'aerospaziale, con aziende come Leonardo e Airbus, e il settore della meccanica in genere. La città è anche sede di numerose imprese operanti nei settori dell'alimentare e del tessile.
Oltre alle grandi aziende, Torino è anche sede di numerose piccole e medie imprese che contribuiscono all'economia cittadina e alla creazione di posti di lavoro. La città è anche un importante centro per la ricerca e lo sviluppo, con la presenza di università e centri di ricerca di livello internazionale.
=== Turismo ===
[[File:Guida de forestieri TO0E003553 TO0324 PNI-65 000000 00005.jpg|thumb|upright|{{cita testo|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=703000&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL6&pds_handle=|titolo=Guida de' forestieri}}, 1753]]
Già meta del ''[[Grand Tour]]'', Torino è una delle prime città [[Italia (regione geografica)|italiane]] ad avere avuto un'organizzazione turistica nella storia; per esempio, per i trecento anni del miracolo del SS. Sacramento, il libraio Giovanni Gaspare Craveri pubblicava la ''Guida de' forestieri''. La guida del Craveri suddivide la visita della città in quattro giornate e descrive, con dovizia di particolari, anche i dintorni. A quella del Craveri fecero seguito altre guide come, per esempio, quella di Onorato Derossi ''Nuova guida per la città di Torino'', pubblicata nel, 1781.
A partire dal 2006, anno dello svolgimento dei [[XX Giochi olimpici invernali|XX Giochi Olimpici Invernali]], l'attrattiva turistica della città è cresciuta in modo deciso e costante.
Nel 2017 la città di Torino si colloca stabilmente fra le prime 10 in Italia per arrivi e presenze turistici, rispettivamente 1.200.000 e 3.700.000. Se si comprende anche la prima cintura urbana gli arrivi sfiorano quota 1.900.000 e le presenze i 5.000.000.<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.piemonte.it/pinforma/turismo/1949-piemonte-nel-2017-il-turismo-e-cresciuto-anche-grazie-ai-turisti-stranieri-2.html|titolo=Nel 2017 turismo cresciuto, anche grazie agli stranieri - Piemonteinforma|accesso=1º maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180502135855/http://www.regione.piemonte.it/pinforma/turismo/1949-piemonte-nel-2017-il-turismo-e-cresciuto-anche-grazie-ai-turisti-stranieri-2.html|urlmorto=no}}</ref>
Il riconoscimento sembra arrivare anche dalla presenza straniera e dall'interesse della stampa internazionale: per il 2016 il ''[[The New York Times|New York Times]]'' ha consigliato la città di Torino - l'unica in Italia - come una delle 52 destinazioni del mondo da visitare nell'anno<ref>{{Cita news|url = https://www.nytimes.com/interactive/2016/01/07/travel/places-to-visit.html|titolo = 52 Places to Go in 2016|pubblicazione = The New York Times|data = 7 gennaio 2016|accesso = 2 febbraio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160201185615/http://www.nytimes.com/interactive/2016/01/07/travel/places-to-visit.html|urlmorto = no}}</ref>, mentre ''[[Skyscanner]]'' le dedica l'apertura della rassegna tra le venti bellissime città d'arte in Italia<ref>{{Cita web |url=http://www.skyscanner.it/notizie/le-20-piu-belle-citta-darte-italiane |titolo=Le 20 più belle Città d'Arte italiane |accesso=29 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160505063624/http://www.skyscanner.it/notizie/le-20-piu-belle-citta-darte-italiane |urlmorto=no }}</ref> e i ''[[blog]]ger'' la includono tra le sedici città italiane da visitare.<ref>{{cita testo|url=http://www.turismo.it/natura/multimedia/art/i-blogger-consigliano-16-citt-italiane-da-visitare-nel-2016-id-11339/|titolo=I blogger consigliano: 16 città italiane da visitare nel 2016}}</ref> In totale, le presenze registrate in città durante l'anno solare sono state 4.800.000.<ref>{{Cita web |url=http://www.mole24.it/2017/04/06/turismo-torino-sfiora-5-milioni-visitatori-nel-2016-anno-record/ |titolo=Turismo, Torino sfiora i 5 milioni di visitatori: nel 2016 anno record |accesso=6 aprile 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170407054129/http://www.mole24.it/2017/04/06/turismo-torino-sfiora-5-milioni-visitatori-nel-2016-anno-record/ |urlmorto=no }}</ref>
Il [[sito web|sito internazionale]] di viaggi ''[[eDreams]]'' ha designato Torino come una delle mete turistiche più importanti a livello mondiale per il 2017 e come prima tappa turistica [[Europa|europea]], definendola inoltre la capitale culturale del [[Italia settentrionale|Nord Italia]].<ref>{{Cita web |url=http://www.guidatorino.com/torino-la-capitale-europea-del-turismo-2017/ |titolo=Torino: la capitale europea del turismo 2017 |accesso=14 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220151311/http://www.guidatorino.com/torino-la-capitale-europea-del-turismo-2017/ |urlmorto=no }}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
==== Collegamenti autostradali ====
Su Torino convergono cinque autostrade (tra cui è particolarmente importante quella in direzione della Francia)
* [[Autostrada A4 (Italia)|A4]] Torino - [[Milano]] - [[Brescia]] - [[Verona]] - [[Venezia]] - [[Trieste]]
* [[Autostrada A5 (Italia)|A5]] Torino - [[Ivrea]] - [[Aosta]] - [[Traforo del Monte Bianco]]
* [[Autostrada A6 (Italia)|A6]] Torino - [[Fossano]] - [[Savona]]
* [[Autostrada A21 (Italia)|A21]] Torino - [[Alessandria]] - [[Piacenza]] - [[Brescia]]
Riga 1 005 ⟶ 739:
==== Tangenziali ====
{{vedi anche|Tangenziale di Torino}}
La
La tratta che manca a est ([[
Il sistema autostradale urbano di Torino comprende inoltre il raccordo all'[[Autostrada A4 (Italia)|A4 Torino-Milano]]
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazioni ferroviarie di Torino|Servizio ferroviario metropolitano di Torino}}
[[File:Transports of Turin, collage (Italy, 2023).png|thumb|upright=1.4|Esempi di trasporti a Torino: ferroviario, tranviario, metropolitana e aeroporto]]
Torino è un importante nodo per il [[Trasporto ferroviario|traffico ferroviario]] passeggeri e merci, terzo in Italia dopo [[Stazioni ferroviarie di Roma|Roma]] e [[Stazioni ferroviarie di Milano|Milano]]<ref>{{Cita web |url=https://www.grandistazioni.it/content/grandiStazioni/it/le-nostre-stazioni/torino-porta-nuova.html |titolo=Torino Porta Nuova |accesso=21 aprile 2023}}</ref>. La città presenta sei stazioni attive ed è servita da diverse linee locali, nazionali e internazionali; la maggior parte dei binari ferroviari sono interrati nel cosiddetto [[passante ferroviario di Torino]]. La prima linea ferroviaria ad attraversare la città fu la [[Ferrovia Torino-Genova|Torino-Genova]], inaugurata nel 1848 con l'apertura della tratta che collegava l'[[Imbarcadero di Torino Porta Nuova]] alla [[Stazione di Trofarello]]<ref>{{cita|Ballatore e Masi, ''Torino Porta Nuova''|p. 41|Ballatore e Masi, 1988}}.</ref>.
La rete ferroviaria all'interno dei suoi confini è costituita principalmente da linee ferroviarie [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]. La linea più importante per numero di passeggeri e merci è quella che va verso [[Milano]], la quale è servita sia da una [[Ferrovia Torino-Milano|ferrovia tradizionale]] che da una ad [[Ferrovia Torino-Milano (alta velocità)|alta velocità]]. Altre linee ferroviarie principali che si diramano da Torino sono quelle che vanno verso [[Ferrovia Torino-Genova|Genova]], [[Ferrovia Torino-Fossano-Savona|Savona]], [[Ferrovia Torino-Pinerolo|Pinerolo]], verso la [[Francia]] (via [[Bardonecchia]] e il [[Traforo ferroviario del Frejus]]) e [[Ventimiglia]] (tramite il [[Traforo ferroviario del Colle di Tenda]]). Le linee ferroviarie della città sono servite dal [[servizio ferroviario suburbano]] della città, l'[[Servizio ferroviario metropolitano di Torino|SFM]], che con 8 linee offre un collegamento fra le diverse zone del Torinese ([[Circondario di Pinerolo|pinerolese]], [[Val di Susa]], [[canavese]]) e delle contigue province di [[Provincia di Cuneo|Cuneo]] e [[Provincia di Asti|Asti]]; la linea che unisce [[Ferrovia Torino-Ceres|Torino a Ceres]] collega, inoltre, la città all'[[Aeroporto di Torino-Caselle|aeroporto cittadino]] (servizio rimasto sospeso dal 2007). Infine, Torino è uno dei due terminali designati della linea ferroviaria ad alta velocità [[Ferrovia Torino-Lione|Torino-Lione]], attualmente in via di realizzazione.
La città di Torino è attualmente servita da sei stazioni:
* [[Stazione di Torino Porta Nuova]]
* [[Stazione di Torino Porta Susa]]
* [[Stazione di Torino Lingotto]]
* [[Stazione di Torino Stura]]
* [[Stazione di Torino Rebaudengo Fossata]]
* [[Stazione di Torino Grosseto]]
Porta Nuova e Porta Susa sono le due maggiori, facendo transitare trasporti nazionali, internazionali e ad alta velocità; le altre quattro sono stazioni minori, permettettendo il transito di linee metropolitane o regionali.<br/>
Oltre a queste, vi sono tre ulteriori stazioni in cantiere e dieci stazioni dismesse, alcune demolite altre riqualificate. Infine è presente [[Deposito locomotive di Torino Smistamento|Torino Smistamento]], un [[deposito locomotive]] fulcro del servizio di ricovero di motrici ferroviarie dell'area nord-occidentale dell'Italia<ref>{{Cita news|autore=Giuseppe Bottero |url=https://www.lastampa.it/torino/2018/09/30/news/ferrovie-punta-su-torino-nasce-la-super-officina-1.34048749/ |titolo=Ferrovie punta su Torino, nasce la super-officina |pubblicazione=[[La Stampa]] |data=30 settembre 2018 |accesso=21 aprile 2023}}</ref>.
=== Aeroporti ===
Attualmente la città di Torino dispone di uno [[aeroporto|scalo aereo]] internazionale: l'[[Aeroporto di Torino-Caselle]], un aeroporto di medie dimensioni (200-300 ettari, 1-5 milioni di passeggeri all'anno) inaugurato nel 1953. È presente anche l'[[Aeroporto di Torino-Cuneo Levaldigi|Aeroporto di Torino-Cuneo]], in provincia di Cuneo, che fa riferimento al capoluogo piemontese come secondo aeroporto del Piemonte.
In [[corso Marche]], inoltre, è presente l'[[aeroporto di Torino-Aeritalia
Vi sono, infine, due aeroporti dismessi:
* [[Torino Mirafiori]] - Il primo scalo aereo della città fu quello di [[Mirafiori Sud|Mirafiori]], costruito per scopi militari e inaugurato nel 1911. L'aeroporto, a causa dei forti danni strutturali subiti durante i bombardamenti della [[
* [[Torino Piossasco]] - Aeroporto Cerrina (Codice [[Organizzazione internazionale dell'aviazione civile|ICAO]]: LILT).
=== Mobilità urbana ===
{{Vedi anche|Trasporti a Torino|GTT (
La rete di trasporti di Torino è gestita dal GTT, acronimo di [[GTT (
==== Tram ====
{{Vedi anche|Rete tranviaria di Torino}}
La città dispone di una fitta rete tranviaria, gestita da [[GTT (azienda)|GTT]]. Essa si estende per {{M|90|u=km}} e su 9 linee; inoltre, nei periodi festivi, circola una linea speciale, la linea 7 di [[Piazza Castello (Torino)|Piazza Castello]], sulla quale circolano vetture storiche<ref>{{Cita web |url=https://www.gtt.to.it/cms/turismo/linea-7-storica |titolo=Linea 7 storica |accesso=1º marzo 2023}}</ref>. Il parco tranviario torinese utilizza solo [[Tram snodato|tram articolati]] composti da sei serie di vetture.<br/>
La rete tranviaria di Torino è la più antica d'Italia, risalendo le prime linee a trazione equina al 1871<ref>[http://www.tramditorino.it/storia_tram_1.htm Storia del tram a Torino 1871-1982<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.Nel corso degli anni, si discusse della necessità di modernizzare la rete di tram a cavalli con l'elettrificazione dei veicoli. Tra i sostenitori, anche il fisico [[Galileo Ferraris]], allora consigliere della città: nel 1897 fu assegnata la concessione alla Società Anonima Elettricità Alta Italia (SAEAI). Nel 1907 la SAEAI venne municipalizzata, dando vita all'ATM, Azienda Tranvie Municipali. Nel 1922 vennero incorporate anche le altre società che operavano sul territorio comunale (STT e STB), determinando il processo di unificazione delle reti. La massima espansione della rete tranviaria si verificò nel 1949, quando a Torino si contavano ventitré linee di tram. La rete subì un periodo di declino negli anni cinquanta e sessanta, con la soppressione di molte linee, ma negli anni settanta tornò timidamente a espandersi. Nel 1982 il Comune di Torino attuò una profonda riforma della rete tranviaria, che mirava a sostituire l'originario impianto a struttura radiale con uno "a griglia" che consentisse altresì di eliminare le sovrapposizioni. Inoltre si propose l'istituzione di una rete di [[metrotranvia]] composta da cinque linee, di cui però una sola fu realizzata.
[[File:Mappa Rete Tranviaria di Torino.svg|centro|senza_cornice|800x800px|Attuale mappa della rete tranviaria]]
==== Metropolitana ====
{{Vedi anche|Metropolitana di Torino}}
[[File:Metro Turin Italy XVIII Dicembre station.JPG|
La [[metropolitana]] di Torino è un sistema di trasporto pubblico di massa dotato di [[VAL (trasporti)|sistema automatico VAL]] e gestita dal [[Gruppo Torinese Trasporti]]. La rete si compone attualmente della linea 1 di {{m|15,1|u=km}} (23 stazioni), di cui sono in corso prolungamenti verso ovest. Il progetto della linea 2 prevede di collegare la zona nord-est con quella sud-ovest, interscambiando con la linea 1 a [[Porta Nuova (metropolitana di Torino)|Porta Nuova]]<ref>{{Cita news|autore=Andrea Parisotto |url=https://www.diariodelweb.it/torino/articolo/?nid=20181120-533095 |titolo=La linea 2 della metropolitana di Torino è realtà, definito il tracciato: ecco dove passerà |pubblicazione=diariodelweb.it |data=20 novembre 2018 |accesso=5 marzo 2023}}</ref>.<br/>
Il primo progetto per una rete metropolitana nella città di Torino risale agli anni venti del XX secolo, su idea dell'imprenditore [[Biella|biellese]] [[Riccardo Gualino]], ripreso nel 1931 da [[Marcello Piacentini]] nel contesto della grande [[Via Roma (Torino)#La grande ristrutturazione|ristrutturazione di via Roma]] con la creazione di un vano sotterraneo adatto al transito di mezzi; il progetto, però, non si realizzò. Negli anni sessanta, sull'onda del [[Miracolo economico italiano|boom economico]], l'idea del sistema metropolitano venne ripreso: a questo collaborò anche la [[FIAT]] e venne costituita una società dedicata. La [[crisi petrolifera del 1973]], l{{'}}''[[austerity]]'' e l'elezione di una giunta comunale avversa al sistema metropolitano sancirono l'abbandono del progetto.<ref>{{Cita news |titolo=Metropolitana verrà sciolta |pubblicazione=la Stampa |data=11 novembre 1975 |p=5 |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1110_01_1975_0261_0005_16346201/}}</ref> Lo spazio sottostante la via Roma, da piazza San Carlo a piazza Castello, venne adibito a parcheggio pubblico a pagamento. Una linea di ferrovia metropolitana venne poi realizzata e inaugurata il 4 febbraio 2006, in occasione dei [[XX Giochi olimpici invernali]].
=== Trasporto merci ===
Riga 1 054 ⟶ 794:
== Amministrazione ==
{{Vedi anche|
[[File:Torino - Bandiera ufficiale04.jpg|
Le prime testimonianze riguardanti l'amministrazione della città risalgono ad un documento del 827 riguardante un [[placito]] tenuto dal messo imperiale Bosone, in cui sono citati tre [[scabini]] di Torino: Sunifrè, Giovanni e Gherardo<ref name="cibrario">{{Cita libro |autore=Luigi Cibrario|wkautore=Luigi Cibrario |titolo=Storia di Torino |url=https://books.google.it/books?id=KhM5AAAAcAAJ&pg=PA107&lpg=PA107&dq=torino+scabini+827+torino&source=bl&ots=rCYnpDQsGI&sig=ACfU3U1_YM_ARAJ8m1nvmjzGxpQG0srjjQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj_v_TQ3P_zAhVxMOwKHaD1CsUQ6AF6BAgWEAM#v=onepage&q=torino%2520scabini%2520827%2520torino&f=false |accesso=4 novembre 2021 |data=1846 |editore=Aless. Fontana |pp=107-112 |volume=1|cid=Cibrario}}</ref>. Ad esclusione di definizioni poco chiare, il secondo documento in cui si può riconoscere la presenza di figure amministrative della città è un [[rogito]] (''Breve recordationis de conventione facta inter Taurinenses cives et Ribaldum de Ripalta''<ref>{{Cita libro |wkautore=Benedetto Baudi Di Vesme |autore2=Edoardo Durando |autore3=Ferdinando Gabotto |titolo=Cartario della abazia di Cavour Carte inedite o sparse dei signori e luoghi del Pinerolese fino al 1300 |url=https://gutenberg.beic.it/view/action/nmets.do?DOCCHOICE=1051986.xml&dvs=1636065983046~124&locale=it_IT&search_terms=&show_metadata=true&adjacency=&VIEWER_URL=/view/action/nmets.do?&DELIVERY_RULE_ID=7&divType= |accesso=4 novembre 2021 |anno=1909 |editore=[[Deputazione Subalpina di storia patria|Società storica subalpina]] |lingua=la |posizione=Documento XX}}</ref>) redatto dal notaio torinese Ogerio il 30 giugno 1149, in cui sono citati dei consoli torinesi (''Taurinenses consules''): Ulrico e Bongiovanni Zucca, Taurino Rufo, Taurino Dudolo, Rodolfo Alessandra e Ansaldo Fibentaria<ref>{{Cita libro |autore=Mirko Riazzoli |titolo=Cronologia di Torino dalla fondazione ai giorni nostri |ed=2 |anno=2017 |capitolo=1149 |ISBN=9788892671867}}</ref>. La carica di console non era unica e variava sia per numero che per le funzioni svolte, le quali andavano dall'amministrazione della giustizia al disbrigo dei pubblici affari e all'esercizio del potere esecutivo. Inoltre, v'era una suddivisione in base al lignaggio in "Consoli maggiori", di famiglia aristocratica (o "d'albergo"), a cui erano riservati gli incarichi più prestigiosi, e "Consoli minori" di origine popolare e con compiti meno importanti<ref name="cravero">{{Cita libro |autore=Davide Giovanni Cravero |wkautore=Davide Giovanni Cravero |curatore=Città di Torino |titolo=Trecento anni di vita del Palazzo civico di Torino 1663-1963 |ed=1 |dataoriginale=1º gennaio 1964 |città=Torino |p=76 |capitolo=11 - Com'era retto il comune di Torino nei secoli passati}}</ref>. L'assetto consolare durò fino al 1149, quando le tensioni sociali e la sempre maggior preminenza della città sul territorio circostante portarono alla creazione di un sistema bipolare del potere con la nomina di un [[potestà]] imperiale: Tommaso il Nono di Annone; dopo una breve parentesi nel 1199, in cui i nobili ripresero il potere in città, dal 1200 il potestà divenne la figura preminente del potere cittadino<ref name="cravero" /><ref>{{Cita|Cibrario|p. 188}}.</ref>. Nel 1270 la città passò sotto il dominio di [[Carlo I d'Angiò]] e, con la cacciata del potestà, fu nominato un vicario regio, l'[[Alba_(comune_italiano)|albese]] Pietro di Brayda<ref>{{Cita libro |autore=Gennaro Maria Monti |titolo=La dominazione angioina in Piemonte |url=https://www.worldcat.org/title/dominazione-angioina-in-piemonte/oclc/5136734 |accesso=5 novembre 2021 |data=1930 |p=30 |volume=133 |oclc=5136734}}</ref>. La figura del vicario era, però, maggiormente legata alla figura del signore dominante e, perciò, l'amministrazione cittadina era delegata ad un sistema complesso, formato da figure quali chiavarii (o clavarii), sindaci, capitani e gruppi consigliari (o credenzie: credenzia maggiore, credenzia minore e parlamento)<ref name="cravero" /><ref name="storia">{{Cita libro |autore=Franco Bolgiani, Giuseppe Sergi e Rinaldo Comba |titolo=Storia di Torino. |url=https://www.worldcat.org/oclc/38312738 |accesso=5 novembre 2021 |data=1997 |editore=[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] |p=743 |volume=1 |oclc=38312738 |ISBN=88-06-14258-5}}</ref>. Questo intricato assetto istituzionale durò fino al 1562, quando [[Emanuele Filiberto di Savoia]] ammodernò l'apparato amministrativo cittadino, riducendo il numero di consiglieri a sessantadue unità ("consiglio generale"); tra questi, ventidue ("consiglio ristretto") avranno il compito di eleggere annualmente dai due ai quattro decurioni che, salvo casi eccezionali, provenivano dall'aristocrazia. I primi tre decurioni furono eletti nel 1564: Paolo Nicolò, Lorenzo Nomis e Bernardino Ranzo<ref name="electo">{{Cita news|autore=Andrea Missud|titolo=La storia dei sindaci di Torino, in breve |pubblicazione=Electo Magazine |data=28 aprile 2021 }}</ref>.
=== Consolati ===
Torino è sede di uffici diplomatici stranieri dal 1684, quando venne aperta in città, l'ambasciata del [[Regno di Francia]]<ref>{{Cita news|titolo=Torino, capitale consolare: la storia dei primi 330 anni |pubblicazione=La Stampa |data=4 marzo 2014}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Marco Bonatto |titolo=La lunga vita dei consolati a Torino |pubblicazione=La Repubblica |data=2 settembre 2017}}</ref>. Fra il XVIII e il XIX secolo, in quanto capitale del [[ducato di Savoia]] prima e del [[Regno d'Italia]] poi, la città si arricchì di diverse ambasciate; con il trasferimento della [[Firenze Capitale|capitale a Firenze]] e, successivamente, a [[Roma Capitale|Roma]], gli uffici delle ambasciate si spostarono e, a Torino, rimasero le sedi consolari di alcuni stati. Attualmente, il corpo consolare di Torino annovera al suo interno cinquanta Consolati, comprendenti tre [[Console generale|Consoli generali]] ([[Marocco]], [[Perù]] e [[Romania]]), quarantacinque Consoli generali onorari e Consoli onorari con ufficio a Torino, e due Consolati con uffici ubicati fuori regione; essi rappresentano gli interessi nazionali nelle entità territoriali della regione [[Piemonte]] e, sovente, della [[Valle d'Aosta]]<ref>{{Cita web |url=https://corpoconsolareditorino.it/ |titolo=Corpo consolare di Torino |sito=corpoconsolareditorino.it |accesso=25 febbraio 2023}}</ref>.
=== Gemellaggi ===
Al settembre 2024, Torino è gemellata<ref>
{{Div col|strette}}
* {{Gemellaggio|Francia|Chambéry|1957}}
Riga 1 064 ⟶ 808:
* {{Gemellaggio|Argentina|Córdoba (Argentina){{!}}Córdoba|1986}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Detroit|1998}}
* {{Gemellaggio|Lussemburgo|Esch-sur-Alzette|1958}}
* {{Gemellaggio|Palestina|Gaza|1999}}
* {{Gemellaggio|Regno Unito|Glasgow|2003}}
* {{Gemellaggio|Belgio|Liegi|1958}}
* {{Gemellaggio|Francia|Lilla|1958|Lilla (Francia)}}
* {{Gemellaggio|Giappone|Nagoya|2005}}
* {{Gemellaggio|Guatemala|Quetzaltenango|1997}}
* {{Gemellaggio|Paesi Bassi|Rotterdam|1958}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Salt Lake City|2006}}
* {{Gemellaggio|Cina|Shenyang|1985}}
{{Div col end}}
Sempre a settembre 2024, ha accordi di collaborazione con:
{{Div col|strette}}
* {{Bandiera|ROU}} [[Bacău]], [[Romania]], dal 2007
* {{Bandiera|BRA}} [[Campo Grande (Mato Grosso do Sul)|Campo Grande]], [[Brasile]], dal 2002
* {{Bandiera|FRA}} [[Cannes]], [[Francia]], dal 1999
* {{Bandiera|RUS}} [[Ekaterinburg]], [[Russia]], dal 1998
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|KOR}} [[Gwangju]], [[Corea del Sud]], dal 2024
* {{Bandiera|ISR}} [[Haifa]], [[Israele]], dal 2005
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|FRA}} [[Lione]], [[Francia]], dal 2012
* {{Bandiera|BFA}} [[Ouagadougou]], [[Burkina Faso]], dal 2003
* {{Bandiera|CPV}} [[Praia]], [[Capo Verde]], dal 2003
* {{Bandiera|ARG}} [[Rosario (Argentina)|Rosario]], [[Argentina]], dal 2011
* {{Bandiera|RUS}} [[San Pietroburgo]], [[Russia]], dal 2012<ref>
* {{Bandiera|BRA}} [[Salvador (Brasile)|Salvador de Bahia]], [[Brasile]], dal 2003
* {{Bandiera|BRA}} [[Santos]], [[Brasile]], dal 2011
* {{Bandiera|CHN}} [[Shenzhen]], [[Cina]], dal 2007
* {{Bandiera|MKD}} [[Skopje]], [[Repubblica di Macedonia]], dal 2012
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|MMR}} [[Yangon]], [[Birmania]], dal 2015<ref>{{cita testo|url=http://www.comune.torino.it/cittagora/article_13775.shtml|titolo=Torino e Yangon diventano città sorelle|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150521091019/http://www.comune.torino.it/cittagora/article_13775.shtml }}</ref>
* {{Bandiera|CZE}} [[Zlín]], [[Repubblica Ceca]], dal 2004
{{Div col end}}
Riga 1 115 ⟶ 847:
e ha firmato lettere di intenti con:
* {{Bandiera|CHN}} [[Harbin]], [[Cina]], nel 2003
* {{Bandiera|FRA}} [[Nantes]], [[Francia]], nel 2013
== Sport ==
{{Vedi anche|Sport a Torino|}}
[[File:Sport in Turin, collage (Italy, 2021).png|thumb|upright=1.4|Immagini sportive di Torino: [[XX Giochi olimpici invernali|Olimpiadi invernali 2006]], [[derby di Torino]], [[canottaggio]] sul [[Po]], [[ATP Finals 2021]]]]
La città di Torino ha una lunga tradizione sportiva, sede di alcune fra le prime società sportive italiane, di club pluripremiati e luogo di eventi internazionali di massimo rilievo. Nel 2015 alla città è stato assegnato il titolo di [[Capitale europea dello sport]]<ref>{{cita testo|url=http://www.aceseurope.eu/index.php/it/notizie/182-torino-capitale-europea-dello-sport-2015|titolo=Torino, Capitale Europea dello Sport 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202230232/http://www.aceseurope.eu/index.php/it/notizie/182-torino-capitale-europea-dello-sport-2015 }}</ref>, in quanto eccellenza nel panorama [[sport]]ivo [[Europa|europeo]]<ref>{{cita web|url=http://www.torino2015.it/il-dossier-della-candidatura/|titolo=Dossier della candidatura a Capitale Europea dello Sport 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130313045259/http://www.torino2015.it/il-dossier-della-candidatura/}}</ref>, riconoscimento assegnato annualmente da ACES Europe a città che si contraddistinguono con dei progetti che seguono i principi etici dello sport.<br/>
La prima società sportiva di Torino risale al XIX secolo, più specificatamente al 17 giugno 1844, data della fondazione della prima società ginnica italiana, la [[Reale Società Ginnastica di Torino]]<ref name="TSmagenta">{{Cita news|url=https://torinostoria.com/magenta-quelli-che-inventarono-la-ginnastica-2/ |titolo=Magenta, quelli che inventarono la ginnastica, il 17 marzo 1844 |pubblicazione=Torino Storia |data=12 giugno 2017 |accesso=9 novembre 2021}}</ref>.<br/>
Nel 1863 venne fondata la [[Reale Società Canottieri Cerea]], la più antica società di canottieri d'Italia<ref>{{Cita web|url=https://www.canottiericerea.it/la-societa/storia-della-cerea/|titolo=Storia della Cerea|sito=Reale Società Canottieri Cerea - 1863 Torino|data=15 gennaio 2015|accesso=10 novembre 2019}}</ref>; 25 anni dopo, nel 1888, venne fondata la [[Federazione Italiana Canottaggio]] con il nome di Rowing Club Italiano, seguita il 25 giugno 1892 dalla [[Fédération Internationale des Sociétés d'Aviron]] (FISA), la federazione internazionale di canottaggio<ref>Maurizio Crosetti, ''La città che inventò lo sport, in Torino e lo sport. Storia luoghi immagini'', Torino, Archivio Storico della città di Torino, 2005, pp. 168-169</ref>.<br/>
Torino è una città molto importante anche per il gioco del [[calcio (sport)|calcio]]: oltre a essere sede di due delle società professionistiche più antiche e premiate d'Italia e del mondo, la {{Calcio Juventus|N}} (fondata nel 1897) e il {{Calcio Torino|N}} (del 1906), vi fu fondata nel 1898<ref>Fabrizio Melegari (a cura di), ''Almanacco illustrato del calcio italiano 2011'', Modena, Panini, 2010, p. 15</ref> la Federazione Italiana Football, oggi [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]] e, nello stesso anno, l'8 maggio, si tenne al [[Velodromo Umberto I]] il [[Campionato Italiano di Football 1898|primo campionato ufficiale]]<ref>Patrizia Ferrara, ''Ginnastica, sport e tempo libero'', in ''Storia di Torino - vol. 7 Da capitale politica a capitale industriale 1864-1915'', Torino, Einaudi, 2001, p. 1083</ref>.<br/>
Altro sport in cui la città ha una tradizione di rilievo è il [[ciclismo]]: il capoluogo piemontese, oltre ad avere ospitato diverse volte una tappa del [[Giro d'Italia]], è il luogo d'arrivo della [[Milano-Torino]], la corsa ciclistica più antica del mondo, essendosi disputata per la prima volta nel 1876<ref>{{cita web|url=https://www.agoravox.it/Vogliono-cancellare-la-corsa.html|titolo=Vogliono cancellare la corsa ciclistica più antica del mondo|autore=Jvan Sica|editore=agoravox|data=24 settembre 2008|accesso=13 ottobre 2019}}</ref>.<br/>
Anche il [[tennis]] può essere annoverato fra gli sport rilevanti per la città: oltre a essere stata sede del [[Tennis Club Juventus]], campione per tre volte del [[Campionato degli affiliati|campionato italiano di Serie A1 per squadre]], la città ha ospitato numerosi tornei di prestigio, tra i quali quelli disputati della [[Squadra italiana di Coppa Davis|squadra nazionale di Coppa Davis]] durante sei edizioni della competizione e, come sede unica, la [[Federation Cup 1966]]. A Torino sono state inoltre assegnate le [[ATP Finals]] dal 2021 al 2025<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/2019/04/29/cronaca/a-palazzo-madama-la-cerimonia-di-presentazione-ufficiale-delle-atp-finals-jIGwh5YvsPrn3NJkIK7sBP/pagina.html|titolo=A Torino le Atp Finals: “Un milione di biglietti in 5 anni. Impatto economico di 400- 500 milioni”|sito=LaStampa.it|accesso=10 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190506060836/https://www.lastampa.it/2019/04/29/cronaca/a-palazzo-madama-la-cerimonia-di-presentazione-ufficiale-delle-atp-finals-jIGwh5YvsPrn3NJkIK7sBP/pagina.html|urlmorto=no}}</ref>.<br/>
Un ulteriore primato della città è rappresentato dal rugby: Torino vanta la primogenitura in Italia sia del [[rugby a 15]] (o ''rugby union'') che del cosiddetto [[rugby a 13|"tredici"]] (o ''rugby league''). Fu nel capoluogo sabaudo, infatti, che nel 1910 si tenne la prima partita documentata di rugby a 15 mai disputata in Italia, un incontro dimostrativo tra il [[parigi]]no SC Universitaire e la [[ginevra|ginevrina]] {{Calcio Servette|N}}<ref name="Rugby via">{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,26/articleid,0982_08_1987_0012_0026_13641813/|autore=Romano Sirotto|titolo=Il rugby è nato a Torino, poi se n'è andato|data=25 settembre 1987|pubblicazione=[[La Stampa|Torino Sette]]|accesso=1º dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203003742/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,26/articleid,0982_08_1987_0012_0026_13641813/|urlmorto=no}}</ref>, e ivi nacque il primo club rugbistico italiano, che durò solo il tempo di un incontro amichevole contro una selezione di rugby della [[Football Club Pro Vercelli 1892|Pro Vercelli]]<ref name="Rugby via" />. Nel 1952 Torino ospitò il primo incontro interno della [[Nazionale di rugby a 13 dell'Italia|Nazionale italiana a XIII]]<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,0048_01_1952_0121_0004_12367457/|titolo=L'Italia battuta dalla Francia nell'incontro di rugby XIII: 22-18|giorno=23|mese=maggio|anno=1952|pubblicazione=La Stampa|accesso=1º dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203003735/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,0048_01_1952_0121_0004_12367457/|urlmorto=no}}</ref>, una sconfitta 18-22 contro la {{RL|FRA}} (solo nel 2008 la [[Nazionale di rugby a 15 dell'Italia|Nazionale a XV]] disputò il suo primo incontro a Torino<ref name="argentina">{{Cita news|titolo=Italrugby, un passo indietro. Brutta e nervosa, vincono i Pumas|autore=Pasquale Notargiacomo|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|url=http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/sport/rugby/italia-argentina/italia-argentina.html|giorno=15|mese=novembre|anno=2008|accesso=2 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131204201723/http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/sport/rugby/italia-argentina/italia-argentina.html|urlmorto=no}}</ref>, una sconfitta 15-22 contro l'{{RU|ARG}}<ref name="argentina" />).<br/>
Realtà prestigiose, nelle rispettive discipline, sono poi la Femminile Juventus Torino (prima squadra femminile della città, fondata nel 1978), la [[Juventus Football Club (femminile)|Juventus Women]] (calcio femminile, cinque volte Campionesse d'Italia), i [[Giaguari Torino]] ([[football americano]], campioni nel [[Serie A1 FIAF 1991|1991]]), la [[Sisport]] ([[Pallacanestro|pallacanestro femminile]], cinque scudetti e una [[EuroLeague Women|Coppa dei Campioni]]), il [[CUS Torino Pallavolo|CUS Torino]] ([[Pallavolo|pallavolo maschile]], quattro scudetti e una Coppa dei Campioni) e l'Auxilium Torino (squadra di pallacanestro vincitrice della Coppa Italia nel 2018).
Un altro sport abbastanza praticato è l’hit ball<ref>{{Cita web|url=https://www.plvhitball.it/|titolo=P.L.V. Hit Ball – UISP Pallapugno leggera variante Hit Ball|accesso=9 settembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.plvhitball.it/chi-siamo/|titolo=Chi siamo – P.L.V. Hit Ball|accesso=9 settembre 2022}}</ref>. A Torino nei primi anni ’90 è stata fondata la Federazione Italiana Hit Ball (FIHB), che dal 1992 organizza il campionato nazionale<ref>{{Cita web|url=https://mole24.it/2015/10/25/torino-hit-ball-il-gioco-nato-a-torino/|titolo=Hit ball: il gioco nato a Torino|sito=Mole24|accesso=9 settembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://hitdogs.it/hit-ball/|titolo=Hit Ball – Hit Dogs|accesso=9 settembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://hitdogs.it/hit-ball/storia/|titolo=Storia dell’Hit Ball – Hit Dogs|accesso=9 settembre 2022|dataarchivio=28 settembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220928151536/https://hitdogs.it/hit-ball/storia/|urlmorto=sì}}</ref>.
Altri sport praticati in città sono [[baseball]], [[curling]], [[hockey]], [[pattinaggio di figura]] e [[short track]], [[pallanuoto]], [[pallamano]], [[Scherma (sport)|scherma]], [[tennis tavolo]], [[tiro con l'arco]], [[bocce]] e [[pallapugno|pallone elastico]].
===Eventi sportivi===
Per quanto riguarda gli eventi sportivi, il maggiore vanto della città è l'aver ospitato la [[XX Giochi olimpici invernali|XX edizione dei Giochi olimpici invernali]], svoltisi il 10-26 febbraio del 2006, seguiti a marzo dalle [[IX Giochi paralimpici invernali|Paralimpiadi]]. Il 14 maggio 2014 la città ha ospitato la [[Finale della UEFA Europa League 2013-2014|finale]] di [[UEFA Europa League]] tra il [[Sevilla Fútbol Club]] e il [[Benfica]]. Un altro evento di grande prestigio per Torino è rappresentato dal torneo di [[tennis]] [[ATP Finals]], ospitato in città per cinque edizioni, dal 2021 al 2025. <br/>Ulteriori competizioni di rilievo che si son svolte in città comprendono il [[campionato mondiale di scherma 2006]], le [[Olimpiadi degli scacchi del 2006]], i [[campionati mondiali universitari di golf]] nel 2006 e nel 2022, le [[XXIII Universiade invernale|Universiadi invernali del 2007]], i Campionati Mondiali Olimpici e Paralimpici di tiro con l'arco del Luglio 2011, i Mondiali assoluti di nuoto pinnato nel 2015, le fasi finali del [[campionato mondiale maschile di pallavolo 2018]] e la fase finale della [[UEFA Nations League 2020-2021]], oltre a diversi altri campionati sportivi europei.
===Impianti sportivi===
Grazie alla solida tradizione sportiva della città, Torino dispone di impianti sportivi e d'intrattenimento all'avanguardia, parco implementato grazie all'assegnazione della sede ospitante i XX Giochi Olimpici Invernali. Fra le strutture con una capienza superiore ai 10000 posti si citino lo [[Juventus Stadium]], lo [[stadio Olimpico Grande Torino]], il [[Palasport Olimpico]] e il [[PalaTorino]], quest'ultimo chiuso però dal 2011; altri impianti con capacità molto vicine a questi numeri sono lo [[stadio Primo Nebiolo (Torino)|stadio Primo Nebiolo]] e il [[Palazzo a Vela|PalaVela]]. Decisamente più piccolo (circa 4000 posti), ma ugualmente importante per la storia sportiva cittadina, è il [[PalaRuffini]]. Una menzione speciale, infine, merita lo [[stadio Filadelfia]], teatro del ciclo di vittorie del [[Grande Torino]] negli [[Anni 1940|anni quaranta]] del XX secolo, oggi rinnovato e ridimensionato come [[Filadelfia (centro sportivo)|centro sportivo]] e campo di allenamento della squadra di calcio del [[Torino Football Club|Torino]]. Da non dimenticare il [[Palazzo del Nuoto]] di via Filadelfia, l'impianto natatorio più importante di tutta la regione che ospita gare di nuoto regionali, interregionali e nazionali per la [[Federazione Italiana Nuoto]], grazie all'accordo tra essa e il Comune di Torino, il Palazzo del Nuoto dal 2021 ha un Centro Federale di Alta Specializzazione<ref name=":0" />, da quel momento in poi la struttura ha già ospitato un Campionato Italiano Master di Nuoto nel dicembre 2023 e li ospiterà di nuovo nel dicembre 2024.
Nel [[Borgo Cina]] del quartiere Mirafiori Nord, in Corso Enrico Tazzoli, è presente ''[[Multiplayer (Stefano Arienti)|Multiplayer]]'', un [[campo da calcio a 5]] e [[Campo da pallacanestro|da pallacanestro]] / opera d'[[arte pubblica]] progettato da [[Stefano Arienti]].<ref>{{Cita web|url=https://www.atitolo.it/project/stefano-arienti-multiplayer-2004-2008/|titolo=Multiplayer. Stefano Arienti|accesso=16 settembre 2025}}</ref>
== Altri riferimenti al nome della città ==
* Alla città di Torino è stato dedicato l'asteroide [[9523 Torino]], in riferimento all'[[Scala Torino|omonima scala di pericolosità]] degli oggetti di tipo [[Oggetto near-Earth|NEO]] (''near-Earth object'').
* A Torino è dedicata l'automobile [[Ford Torino]], un modello ''coupé'' molto in voga negli USA durante gli anni settanta: si tratta della vettura utilizzata dall'agente Starsky nella serie televisiva ''[[Starsky & Hutch]]''. Il nome del modello "GT" compare nel film ''[[Gran Torino]]'', diretto
== Note ==
===Annotazioni===
<references group="N"/>
===Fonti===
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|editore= Torino, Stamperia Reale|
* {{cita libro|autore=Filippo Ambrosini|titolo=Piemonte giacobino e napoleonico|città= Milano|editore=Rizzoli|collana=
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* Giuseppe Dardanello, ''Stuccatori luganesi a Torino. Disegno e pratiche di bottega, gusto e carriere'', in ''Ricerche di Storia dell'arte'', 55, 1995, 53-76; Idem (a cura di), ''Sculture nel Piemonte del Settecento "Di differente e ben intesa bizzarria"'', Torino 2005, 29-30.
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* Beatrice Bolandrini, ''I Somasso e i Papa. Due dinastie di stuccatori a Torino nel Sei e nel Settecento'', in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento
* {{cita libro|
* A. L. Cardoza, G. W. Symcox,
== Voci correlate ==
* [[Area metropolitana di Torino]]
* [[
* [[Luoghi d'interesse a Torino]]
** [[Costruzioni più alte di Torino|costruzioni di Torino più alte]]
** [[Pietre d'inciampo a Torino]]
* [[Storia dell'illuminazione pubblica a Torino]]
* [[Piemonte]]
* [[Rete filoviaria di Torino]]
* [[Salone
* [[Sindone di Torino]]
* [[Storia di Torino]]
* [[Stradario di Torino]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.
{{Torino}}
{{Comuni della città metropolitana di Torino}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
Riga 1 331 ⟶ 932:
{{Capitale mondiale del libro}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Edifici sabaudi del Piemonte}}
{{Città romane della Regio XI Transpadana}}
{{Via Gallica}}
{{Capitale mondiale del design}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|automobili|giochi olimpici|patrimoni dell'umanità
[[Categoria:Torino| ]]
|