Sciacca: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Sciacca
|Panorama = Sciacca 0018.
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma = Sciacca-
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Agrigento
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Bertolino, Castellana, Ragana, Raganella, Maragani, Carboj, San Marco, Baia Renella, Foggia, Carbone, Tonnara, Lido, Stazzone, Piana, Cartabubbo, Scunchipani Valle, Baiata, Tabasi, Bordea, Carcossea, Perriera, Seniazza, Ferraro, Cutrone, Montagna Portolana, Montagna Siracusa, Santa Maria, Galati, San Calogero, San Michele, Santa Caterina, Isabella, Cava di Lauro, Fontana Calda, Marchesa, Muciare, Sovareto, Sant'Antonio, Timpirussi, Lumia, Galenzo Aquilea, San Giorgio, Verdura, Misilifurni, Ciurami Spagnolo, Chiana Scunchipane, Grattauli, Gaddimi, Torredara, Guardabasso, Tranchina, Locogrande, Lazzarino, Stancapadrone, Lago del Carboj, Makauda
|Divisioni confinanti = [[Caltabellotta]], [[Menfi (Italia)|Menfi]], [[Ribera]], [[Sambuca di Sicilia]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 887
|Nome abitanti = {{it}} saccensi <br /> {{scn}} sciacchitani
|Patrono = Maria SS. del Soccorso
|Festivo = 2 febbraio
|
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Sciacca (province of Agrigento, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Sciacca nel libero consorzio comunale di Agrigento
}}
'''Sciacca''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/ˈʃakka/|it}})<ref>{{dipi}}</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
È il comune più popoloso del consorzio dopo il [[Agrigento|capoluogo]]. Città marinara, turistica e termale, ricca di monumenti e chiese
== Geografia fisica ==
{{dx|[[File:Lokatie van Sciacca op Sicilië.png|sinistra|miniatura|Posizione di Sciacca]]}}
La città si affaccia a sud sul mare. La linea di costa si estende per circa 33 km<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Comune di Sciacca|titolo=Adozione del piano regolatore generale comunale e delle norme tecniche di attuazione ad esso annesse, del regolamento edilizio comunale, ai sensi dell'Art. 2 della Legge Regionale 27 dicembre 1978, n.71, e ss.mm.ii.
Relazione istruttoria.Valutazioni e osservazioni d'ufficio.|rivista=|volume=|numero=}}</ref>. Ad est si innalza il [[Monte San Calogero (Sciacca)|monte Kronio]] alto 386 metri s.l.m., dalle cui falde scaturiscono le [[Terme di Sciacca|acque termali]].
Il centro storico ha un’area di {{converti|362271| m²|ha|abbr=on}}, mentre l'intero territorio comunale si estende complessivamente per {{m|191|u= km²}}.
=== Idrografia ===
I principali corsi d’acqua presenti nel territorio di Sciacca sono:
* il torrente Femmina Morta, sito in contrada Bertolino e confine naturale con il comune di [[Menfi (Italia)|Menfi]];
* il fiume [[Carboj]];
[[File:Foce Carboj.jpeg|thumb|La foce del fiume Carboj in contrada Maragani|sinistra]]
[[File:Torre Verdura (Sciacca).jpg|thumb|Torre Verdura]]
* il torrente Baiata;
* il torrente Foce di San Marco;
* il torrente Foce di Mezzo;
* il torrente Cansalamone;
* il torrente Cava di Lauro (chiamato anche Bagni), in prossimità del viadotto di Via Enrico Ghezzi;
* il torrente Carabollace;
* il torrente Bellapietra, in zona Timpi Russi<ref>{{Cita web|url=https://www.risoluto.it/cronaca/messa-in-sicurezza-dei-torrenti-di-sciacca-carmela-santangelo-bisogna-intervenire-subito/|titolo=Messa in sicurezza dei torrenti di Sciacca - Articolo}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettinodisicilia.it/2018/11/16/sciacca-costruzioni-sullalveo-del-fiume-musumeci-manderei-in-galera-chi-quelle-opere-le-ha-progettate-e-realizzate/|titolo=}}</ref>;
* il [[Verdura (fiume)|fiume Verdura]], che segna il confine tra Sciacca, [[Ribera]] e [[Caltabellotta]]<ref>{{Cita web|url=https://www.corrieredisciacca.it/terrazzini-sullex-ponte-per-ammirare-flora-e-fauna-del-verdura/|titolo=TERRAZZINI SULL’EX PONTE PER AMMIRARE FLORA E FAUNA DEL VERDURA|sito=Corriere di Sciacca|lingua=it-IT|accesso=2020-01-23}}</ref>.
Sciacca condivide con i comuni di [[Sambuca di Sicilia]] e [[Santa Margherita di Belice]] il [[Lago Arancio]].
=== L'isola Ferdinandea ===
[[File:296Sciacca (Ag) spiaggia di Timpi russi- Sicily.jpg|
A circa {{converti|26
=== Clima ===
Il clima di Sciacca è temperato con prevalenza delle precipitazioni nella stagione invernale. Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio [[1951]]-[[1981]] e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del [[Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare]] relativo al citato trentennio.
{{ClimaAnnuale
| nome = Sciacca<br><small>([[1951]]-[[1981]])</small>
| tempmax01 = 13.7
| tempmax02 = 13.9
| tempmax03 = 15.6
| tempmax04 = 17.6
| tempmax05 = 22.3
| tempmax06 = 26.6
| tempmax07 = 29.3
| tempmax08 = 29.0
| tempmax09 = 26.3
| tempmax10 = 22.3
| tempmax11 = 18.2
| tempmax12 = 15.1
| tempmin01 = 8.8
| tempmin02 = 8.6
| tempmin03 = 9.6
| tempmin04 = 11.3
| tempmin05 = 14.7
| tempmin06 = 18.5
| tempmin07 = 20.8
| tempmin08 = 21.5
| tempmin09 = 19.7
| tempmin10 = 16.4
| tempmin11 = 12.9
| tempmin12 = 10.2
| pioggia01 = 80
| pioggia02 = 80
| pioggia03 = 60
| pioggia04 = 40
| pioggia05 = 10
| pioggia06 = 0
| pioggia07 = 0
| pioggia08 = 0
| pioggia09 = 30
| pioggia10 = 60
| pioggia11 = 80
| pioggia12 = 100
| giornipioggia01 = 8
| giornipioggia02 = 8
| giornipioggia03 = 6
| giornipioggia04 = 5
| giornipioggia05 = 2
| giornipioggia06 = 0
| giornipioggia07 = 0
| giornipioggia08 = 0
| giornipioggia09 = 4
| giornipioggia10 = 6
| giornipioggia11 = 7
| giornipioggia12 = 10
| umido01 = 74
| umido02 = 72
| umido03 = 69
| umido04 = 67
| umido05 = 65
| umido06 = 58
| umido07 = 56
| umido08 = 62
| umido09 = 69
| umido10 = 72
| umido11 = 73
| umido12 = 74
}}
Facendo un riscontro con dati più recenti, questi sono i valori registrati nell'annata 2019, rilevati dalla [[Stazione meteorologica di Sciacca]]<ref>{{Cita web|url=http://www.meteopalermo.com/DatabaseStazioni/196_SCIACCA-DCP/riepilogo_statistiche_avanzate|titolo=SCIACCA DCP/Riepilogo storico completo stazione meteorologica}}</ref>:
{| class="wikitable"
!SCIACCA
([[2019]])
!Valori medi nell'arco dell'anno
|-
!T. max media (°C)
|37
|-
!T. min. media (°C)
|0
|-
!Precipitazioni (mm)
|0
|-
!Umidità relativa (%)
|73
|}
== Origine del nome ==
Il toponimo Sciacca è di probabile origine araba<ref>{{Cita|Tommaso Fazello|p. 380 e seguenti}}.</ref>.
Gli studiosi Giuseppe Licata, nel 1881, e Giuseppe Ciaccio, nel 1900, si cimentarono nello studio dell'origine del toponimo.
Qui di seguito sono riportate le principali ipotesi:
* secondo l'[[arabista]] saccense mons. Giuseppe Sacco il vocabolo Sciacca deriverebbe dal verbo sordo [[Lingua araba|arabo]] ''<sh-q-q>'' - che significa "separare", "dividere", "fendere" - da cui il sostantivo ''al-shaqq'', "divisione").<br />Lo stesso autore riferisce che Sciacca fu così chiamata perché, sin dall'inizio del dominio musulmano, segnò il confine che separava due province o distretti o contrade. Il fatto che Sciacca si trovasse quasi a metà strada fra l'[[Arabi|araba]] [[Marsala]] e la [[Berberi|berbera]] [[Agrigento|Girgenti]] giustificherebbe, secondo lo studioso, tale designazione da parte dei conquistatori [[Ifriqiya|nordafricani]];
* secondo lo storico Savasta il nome di Sciacca si scriveva con la lettera X, cioè Xacca, derivato a suo dire da ''Xech'', dal nome arabo ''Xech'', che sta per "signore" o "persona illustre"<ref name="moresicily.com">{{Cita news|autore=Sicilianmagpie|url=https://sicilianmagpie.com/cosa-vedere-a-sciacca/|titolo=Cosa vedere a Sciacca|pubblicazione=Sicilianmagpie|data=11 dicembre 2024|accesso=14 Gennaio 2025|urlmorto=no}}</ref>;
* ''Xechi'' - in realtà ''[[sceicco|Shaykh]]'' - erano chiamati dagli [[Arabi]] i governatori delle piazze, come attesta [[Tommaso Fazello]];
* Xacca deriverebbe da ''Xach'' che vorrebbe dire [[Mercurio (divinità) |Mercurio]] (forse per un famoso tempio dedicato a questa divinità), oppure [[Pomona]] (dea dell'abbondanza), in latino ''Sacca'';
* un'improbabile parola araba che significa "bagno"<ref>come affermato dagli studiosi Giovanni Alessi e [[Michele Amari]]</ref>, in riferimento alle [[Terme di Sciacca|terme della città]];
* il nome dell'antica divinità [[siria]]na "Shay' al-Qawm"<ref name="moresicily.com" />.
* [[Saba Malaspina]], vescovo romano vissuto nella seconda metà del XIII secolo, nei capp. II e III del IV libro della sua sincrona ''Rerum sicularum historia'' nomina Sciacca tre volte, sempre chiamandola ''Sciacta''<ref name="DelRe">Giuseppe Del Re, ''Cronisti e scrittori sincroni napoletani etc'', vol. II, Napoli, 1868.</ref>. Il nome si sarebbe quindi dovuto rendere in volgare con ''Sciatta'', ma, forse per una malintesa forma grafica, si affermò ''Sciacca''.
* lo storico messinese [[Bartolomeo di Neocastro]], nella sua ''Historia sicula'' chiama la città ''Sacca''.<ref name="DelRe"/>
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Sciacca}}
=== Preistoria ===
Importantissime testimonianze di una presenza preistorica sono state ritrovate nella Grotta Stufa, sulla vetta del [[Monte Cronio]]<ref name="Tsfd">{{cita web|url=https://www.guardiacostiera.gov.it/sciacca/Pages/storia.aspx|titolo=Storia di Sciacca|accesso=26 aprile 2021}}</ref>.
Il primo insediamento preistorico si estendeva probabilmente tra l'attuale via Figuli e la contrada Muciarè presso la foce del torrente Bagni.
Nella valle che compresa tra il Monte Nadore e il Monte San Calogero, a circa sei chilometri dall'odierna cittadina sono venuti alla luce avanzi di fondamenta di grandi dimensioni. Ciò confermerebbe l'esistenza di un'antica città abitata dai [[Sicani]].
===Età antica===
Iscrizioni puniche rinvenute nel territorio saccense confermerebbero il passaggio dei fenici.
Nel [[VII secolo a.C.]], secondo [[Tucidide]], gli abitanti di [[Selinunte]] costruirono un castello nel territorio saccense, e vi fondarono una subcolonia, che chiamarono [[Terme Selinuntine]], per la presenza di sorgenti termali.
Nel [[409 a.C.]], dopo la caduta di Selinunte in mano cartaginese<ref name="Tsfd" />, Terme Selinuntine accolse parte della popolazione scampata alla distruzione della città.
Fu teatro di due importanti battaglie delle [[guerre greco-puniche]].
La prima battaglia, avvenuta nel [[383 a.C.]], fu quella della [[battaglia di Cabala|Cabala]] in cui Dionisio di Siracusa ebbe la meglio sui Cartaginesi.
La seconda battaglia, quella di Cronio, nella valle fra il Nadore e San Calogero, fu combattuta nel [[378 a.C.]]; nel conflitto [[Imilcone (generale)|Imilcone]], figlio di Magone, riuscì a conquistare con uno stratagemma il territorio selinuntino e quello agrigentino, fino al fiume Alico.
Nel [[III secolo d.C.]] Terme Selinuntine cambiò nome in ''Aquae Labodes'', e nel [[IV secolo d.C.]], divenne una statio.
===Medioevo===
Gli arabi conquistarono la città nell’[[840]]<ref>{{Cita web|url = https://www.guidadisciacca.it/index.php?pag=Storia%20gli%20Arabi|titolo = Storia di Sciacca-periodo arabo|accesso= 26 aprile 2021}}</ref>. Ne influenzarono il tessuto urbanistico e la toponomastica (il quartiere San Nicolò, anticamente chiamato Rabato, Schiunchipani, Cartabubbo, Misilifurmi e Raganella<ref name="Portale">{{Cita web|url = http://www.sciacca.it/|titolo = Sciacca - Portale|accesso = 2015-10-24}}</ref>) e diedero impulso all'industria del cotone.<ref name="Portale"/>
Nel [[1087]] Sciacca fu conquistata dai [[Normanni]] e annessa alla [[Contea di Sicilia]]. Al conte [[Ruggero I di Sicilia]] si deve la costruzione delle fosse granarie del caricatore, la riorganizzazione del servizio navale e l'imposizione del dazio sul grano da esportare. Il caricatore, che si trovava a sud del Borgo della Cadda, rimase in funzione sino al [[1336]], quando ne venne costruito un altro fuori Porta del Mare. I normanni ricostruirono le mura e i bastioni della città, restaurono il castello di Cocalo e edificarono il castello Vecchio. Fuori le mura restarono tre sobborghi: quello dei Figuli, quello dei Musulmani detto ''Rabato'', Ruccera e quello degli ebrei chiamato ''Cadda''. Tale nucleo sarà conosciuto fino al XIX secolo col nome di ''Terra Vecchia''<ref>{{Cita web|url = http://www.sciacca.it/lastoria/periodo_aragonese.asp|titolo = Storia Periodo Aragonese|accesso = 2016-02-05}}</ref>.
Sotto la dinastia sveva, Sciacca ottenne lo status di città demaniale, godendo di diversi privilegi. La città era retta da un magistrato, con il diritto d'inviare i propri rappresentanti al Parlamento. [[Federico II di Svevia]] e [[Manfredi di Sicilia]] confermarono i privilegi di cui godeva la città.
Nel 1355 la città passò in mano ai Peralta. A Sciacca fu istituita la carica di Capitano di guerra per la difesa della città. Tale compito fu affidato a [[Guglielmo Peralta]] che, oltre ad essere conte di Caltabellotta, poiché era apparentato col re, possedeva vasti territori avuti in eredità, per occupazione o per concessione regia. Dal re aveva ottenuto la rappresentanza della Magna Curia, cioè l'istituzione di una suprema autorità con funzioni giudiziarie inappellabili.
===
[[File:Sciacca-stemma.svg|right|130px|Stemma del Comune]]
Secondo lo statuto comunale di Sciacca<ref>{{cita web|url= http://lnx.comune.sciacca.ag.it/wp-content/uploads/2020/03/STATUTO-COMUNALE.pdf|titolo=Statuto del comune di Sciacca|accesso=26 aprile 2021}}</ref>:
{{citazione|lo stemma del Comune raffigura "un cavaliere armato di lancia, che corre verso il castello dalle tre torri, illuminato dal sole"; sotto lo stemma compare la scritta "S.P.Q.S." acronimo di ''Senatus PopulusQue Saccensis''.}}
[[File:Provincia di Agrigento-Stemma.svg|120px|right|Stemma della provincia di Agrigento]]
Durante gli [[Anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo|Novecento]], la provincia di Girgenti ([[Agrigento]]) venne dotata di un proprio stemma: esso raffigurava gli emblemi delle città di Girgenti, Sciacca e Bivona, ovvero le sedi provinciali della prefettura e delle due sottoprefetture<ref>{{Cita|Marrone, 2001}}.</ref>.
Blasonatura<ref>R.D. del 15 aprile 1938 con Lettere Patenti del 9 novembre 1939.</ref>:
{{citazione|d'azzurro, con il guerriero in armatura d'argent, con la lancia in resta sul cavallo focoso, rivoltato, poggiante su un declivio al naturale, in atto di espugnare una fortezza sormontata da tre torri merlate alla ghibellina, d'oro, portanti ognuna una bandierina pure d'oro, nel capo destro un sole raggiante d'oro.}}
Il gonfalone è un drappo di verde.
{{Onorificenze
|immagine= Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Titolo di città in Italia
|motivazione=Titolo ab antiquo<ref>{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/sciacca/|titolo=Concessione del titolo di città|accesso=17 maggio 2021}}</ref>
}}
=== Architetture religiose ===
[[File:Duomo2.jpeg|miniatura|Duomo|250px|sinistra]]
[[File:Sandomenico.jpeg|miniatura|Chiesa di San Domenico|200px|sinistra]]
[[File:Portale1.jpeg|miniatura|Portale S. Margherita|200px|destra]]
:La [[Basilica di Maria Santissima del Soccorso|chiesa di Maria SS. del Soccorso]] o Duomo (chiamata anche Chiesa madre o Matrice) si trova in Piazza Don Minzoni e risale al [[XII secolo]]. Fondata nel 1108 da Giulietta (Giuditta) la Normanna, figlia del [[conte Ruggero]] al centro dell'antico quartiere ''Ruccera'', il suo rifacimento è stato eseguito nel [[1656]] su progetto di [[Michele Blasco]] dedicando la chiesa a Santa Maria del Soccorso (prima di allora la basilica era dedicata a Santa Maria Maddalena).
:La chiesa ha tre ampie navate con monumentali archi in stile normanno e colonne ioniche. La facciata, rimasta incompiuta, è decorata da colonne e portali ad arco. Completano la decorazione della facciata tre sculture di [[Giandomenico Gagini|Giandomenico]] e [[Antonino Gaggini|Antonino Gagini]]<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 472 e 473}}.</ref>.
:La volta della navata centrale è decorata da un affresco sulla vita di [[Santa Maria Maddalena]], opera di Tommaso Rossi, figlio di [[Mariano Rossi]].
:All'interno sono conservati i sarcofagi di Bartolomeo Tagliavia e di [[Gerardo Noceto]]; un tabernacolo marmoreo dei fratelli [[Giandomenico Gagini|Giandomenico]] e [[Antonino Gaggini|Antonino Gagini]] raffigurante [[San Pietro Apostolo]] e [[San Paolo Apostolo]] e le storie della [[Passione di Gesù]]<ref>{{Cita web|url = http://exploresicily.it/contenuto/Chiese%2520e%2520Monasteri/135/Chiesa_Matrice_o__Basilica_Maria_SS._del_Soccorso_di_Sciacca|titolo = Explore Sicily|accesso = 5 febbraio 2016|sito = exploresicily.it|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160206080107/http://exploresicily.it/contenuto/Chiese%2520e%2520Monasteri/135/Chiesa_Matrice_o__Basilica_Maria_SS._del_Soccorso_di_Sciacca|dataarchivio = 6 febbraio 2016|urlmorto = sì}}</ref>; nella quarta cappella una statua, raffigurante la Madonna della Catena, attribuita a [[Francesco Laurana]]; nella nicchia dell'altare maggiore la statua della ''Madonna del Soccorso'' di [[Giuliano Mancino]] e [[Bartolomeo Berrettaro]]<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|p. 106}}.</ref>.
:Nel luglio del [[1991]] [[papa Giovanni Paolo II]] elevò la chiesa alla dignità di [[basilica minore]]<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>.
;Cappella di San Giorgio dei Genovesi a Sciacca
:L'antica [[cappella di San Giorgio dei Genovesi]] fu costruita nel [[1520]] dai numerosi mercanti genovesi residenti a Sciacca<ref>{{cita web|url=http://www.sciacca.it/Monumenti/Chiese/Chiesa_S_G_Genovesi.htm|titolo=www.sciacca.it - Chiesa di S. Giorgio dei Genovesi|accesso=1º dicembre 2014}}</ref>.
;Chiesa di Sant'Antonio Abate
:La chiesa, ubicata nei pressi della Chiesa Madre, risale al XV secolo.
;Chiesa del Collegio
:La chiesa di San Giovanni Battista, o chiesa del Collegio dei Gesuiti, fu costruita nel XVI secolo e restaurata nel 1613. L’edificio, situato in via Roma, ha un portale a timpano triangolare e un impianto a navata unica con cappelle incassate. Nel presbiterio è collocata una tela del [[Domenichino]] raffigurante San Giovanni, mentre in una delle cappelle laterali è collocata una Madonna di Michele Blasco della metà del XVII secolo, autografata ''Michael Blasco pinsit''.
;Chiesa di San Domenico
:La chiesa di San Domenico e l’annesso convento dell'[[Ordine dei frati predicatori|Ordine dei Predicatori]] di [[San Domenico]] risalgono rispettivamente al [[1176]] e al [[1538]]<ref name="ReferenceTF387"/> (ventinovesima istituzione dell'ordine in terra di Sicilia fondata da [[Tommaso Fazello]]<ref name="ReferenceJL370">{{cita libro |p=370 |autore=Juan Lopez |titolo=Quinta parte dell'Istoria di San Domenico, e del suo Ordine de' Predicatori |url=https://books.google.it/books?id=ztt1qsJEHFsC |editore=Stamperia di Iacopo Mattei |città=Messina |anno=1652}}</ref>). La chiesa, in stile barocco, ha una sola navata con otto cappelle. Si trova in Corso Vittorio Emanuele, all'entrata della piazza Scandaliato. Tra le opere custodite spicca un dipinto raffigurante lo ''Spasimo'', di [[Antonello da Palermo]]<ref>{{cita libro|pagina= 159 |autore= Gioacchino Di Marzo !titolo= Delle Belle arti in Sicilia: dal sorgere del secolo XV alla fine del XVI |url= https://books.google.it/books?id=mphZAAAAYAAJ |vol= III |città= Palermo |editore= Salvatore di Marzo editore, Francesco Lao tipografo |anno= 1862 }}</ref>.
;Chiesa del Carmine
:La chiesa, situata nell’omonima piazza, fu costruita nel XII secolo<ref name="ReferenceTF387"/>.
;Chiesa di Santa Margherita
:La chiesa di Santa Margherita si affaccia su piazza Carmine<ref name="ReferenceTF387"/>. Fu fatta erigere nel [[1342]] da Eleonora d'Aragona, moglie del Peralta. La chiesa venne decorata nel [[1595]] con colonne angolari, architravi, fregi e cornici. L'ultimo restauro fu eseguito nel [[1994]]. L'ingresso principale è in stile catalano, mentre il portale marmoreo, posto sulla destra, fu realizzato nel [[1468]] da [[Pietro de Bonitate]] su disegno di [[Francesco Laurana]]. L'interno, a navata unica, è barocco e conserva stucchi policromati ed affreschi di Ferraro del XVII secolo. Sull'altare si trova un'icona in marmo del [[1507]]-[[1512]], una statua in legno del [[1544]], opera di Frigia, raffigurante Santa Margherita, ed un organo ligneo del [[1641]]. Nella navata si trovano sei grandi riquadri e medaglioni realizzati dal Portulani tra il [[1529]] e il [[1530]], oltre a due grandi tele del pittore Gaspare Testone raffiguranti la ''Nascita di Gesù'' e l’''Adorazione dei Magi''.
;Chiesa dello Spasimo
:La chiesa di Santa Maria dello Spasimo, situata in Corso Vittorio Emanuele, è del [[1632]]<ref name="ReferenceTF387"/>.
;Chiesa di San Michele
:La chiesa di San Michele<ref name="ReferenceTF387"/>, in Piazza Noceto, fu fondata da Guglielmo Peralta nel [[1371]]. Fu ricostruita nel XVII secolo. Presenta un portale con architrave e un portale gotico. L'interno è a tre navate con colonne ed archi al centro. La chiesa conserva anche un crocifisso quattrocentesco, due acquasantiere del XVI secolo, una scultura di [[Domenico Gagini]]<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|p. 171}}.</ref>, un polittico cinquecentesco e una statua seicentesca in legno di San Michele. In una teca sono poste le due [[Sacra Spina|sacre Spine]] del martirio di Cristo<ref>{{cita web|url=http://lnx.comune.sciacca.ag.it/le-sacre-spine-della-corona-di-cristo-nella-chiesa-di-san-michele/|titolo=E SACRE SPINE DELLA CORONA DI CRISTO NELLA CHIESA DI SAN MICHELE|editore=Comune di Sciacca|accesso=20 novembre 2020|dataarchivio=20 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210120032929/http://lnx.comune.sciacca.ag.it/le-sacre-spine-della-corona-di-cristo-nella-chiesa-di-san-michele/|urlmorto=sì}}</ref>, donate da [[Eleonora d'Aragona (1346-1405)|Eleonora d'Aragona]], figlia di [[Giovanni d'Aragona (1317-1348)|Giovanni di Sicilia]], e dal marito [[Guglielmo Peralta]], che le aveva ricevute dai [[Angioini|D'Angiò]]. Le due spine furono ritenute autentiche dal [[arcidiocesi di Agrigento|vescovo di Agrigento]] [[Matteo Fugardo]] con la bolla vescovile del 31 maggio [[1386]] in occasione dell'inaugurazione della chiesa e parte del Monastero di Maria Santissima dell'Itria.
;Chiesa di Santa Maria dell'Itria
:La chiesa di Santa Maria dell'Itria e l’annesso monastero femminile dell'[[Ordine di San Benedetto]] furono fatte costruire dal Peralta<ref name="ReferenceTF387">{{Cita|Tommaso Fazello|p. 387}}.</ref>. Sul primo altare a destra, ''S. Scolastica'', sul secondo, la ''Sacra Famiglia'', sul terzo, ''S. Benedetto che rovescia gli idoli e scaccia i demoni da Montecassino'', tutti dipinti da [[Gaspare Testone]].
Sul primo stare a sinistra, il ''Martirio di S. Eufemia'', anch’esso attribuito al [[Testone (famiglia)|Testone]].
;Chiesa di San Nicolò La Latina
:La chiesa di San Nicolò La Latina, in Piazza San Nicolò, risale al XII secolo. Ha un prospetto decorato in stile arabo-normanno.
;Chiesa di Santa Maria delle Giummare
:La [[chiesa di Santa Maria delle Giummare]], in via Valverde<ref name="ReferenceTF388">{{Cita|Tommaso Fazello|p. 388}}.</ref>, fu costruita per volere di Giuditta nel [[1103]] e rifatta nel [[XVI secolo]]. La fiancheggiano due torri merlate. L’impianto è ad unica navata. Al suo interno si trova sulla sinistra la cinquecentesca ''Cappella della Madonna delle Grazie'', un rilievo di San Gerolamo, un'acquasantiera quattrocentesca, un crocifisso cinquecentesco e una Vergine col Bambino nell'altare maggiore, attribuita a Laurana. Da ricordare le tele del Testone ''S. Biagio in Gloria'', ''S. Leonardo'' e la ''Presentazione di Maria al Tempio''.
;Chiesa di Sant'Agostino
:Risalente al [[1753]], la chiesa di Sant'Agostino sorge in via Valverde, sull'area della chiesa di San Barnaba Apostolo<ref name="ReferenceTF388"/>. Custodisce una statua raffigurante la ''Madonna del Soccorso'', opera di [[Giacomo Gagini]], proveniente dalla [[#Chiesa di San Francesco|chiesa di San Francesco d'Assisi]],<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 422, 502}}.</ref> e portali barocchi.
;Chiesa di San Francesco
:Risalente al XV secolo, la chiesa di San Francesco<ref name="ReferenceTF388"/> (con convento dell'[[Frati minori riformati|Ordine dei frati minori riformati]]), in via Agatocle, conserva pitture del saccense [[Mariano Rossi]].
;Santuario di San Calogero
:Il [[Santuario di San Calogero (Sciacca)|santuario di San Calogero]] del XVIII secolo, arricchito da una ricca decorazione barocca, custodisce al suo interno la statua di San Calogero, scolpita [[Antonello Gagini]] nel [[1535]] e consegnata dal figlio [[Giacomo Gagini]] nel [[1538]].
==== Chiese minori ====
*Chiesa di San Giuseppe (XVI secolo),
*Chiesa di San Vito (XVIII secolo),
*Chiesa di San Francesco di Paola (1627), con il convento del [[1224]],
*Chiesa di Santa Caterina ([[1796]]),
*Chiesa di Santa Maria del Giglio (XVII secolo),
*[[Chiesa del Purgatorio (Sciacca)|Chiesa del Purgatorio]] ([[1691]]). In essa sono attribuibili a Gaspare Testone le tele con la ''Vergine, S. Anna e S. Gioacchino'', e la ''Fuga in Egitto'',
*Chiesa di San Pietro ([[1885]]),
*Chiesa San Leonardo ([[1797]]),
*Chiesa di Santa Maria di Loreto ([[1930]]),
*Chiesa dell'Olivella (XIX secolo),
*Chiesa della Madonnuzza ([[1693]]),
*[[Chiesa di Santa Maria della Raccomandata]] ([[XIII secolo]]),
*[[Chiesa di San Lorenzo (Sciacca)|Chiesa di San Lorenzo]] ([[XVI secolo]]).
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Piazza del Popolo (Sciacca)}}
[[File:Palazzo Steripinto, Sciacca, Sicilia.jpg|thumb|[[Palazzo Steripinto]]|sinistra]]
[[File:Palazzo Tagliavia, Sciacca, Sicilia.jpg|thumb|right |Palazzo San Giacomo Tagliavia]]
[[File:Palazzo Bertolino-Tommasi.JPG|miniatura|Palazzo Bertolino-Tommasi|170px|destra]]
*[[Palazzo Manno]], residenza settecentesca della nobile casata siculo-fiorentina. L'edificio fu trasformato in albergo nel [[XX secolo]]<ref>{{cita web|url= http://www.sciacca.it/dentro_sciacca/monumenti/Palazzi/Manno.html|titolo=Palazzo Manno|accesso=26 aprile 2021}}</ref>;
*Palazzo Amato, situato nell'omonima via, risale al XIII secolo.
*Palazzo San Giacomo [[Tagliavia]], del [[XV secolo]]. La sua facciata in stile impero si affaccia sul corso Vittorio Emanuele, quella in stile neogotico, già appartenuta alla famiglia [[Testone (famiglia)|Testone]], è opera dell'architetto Gravanti, e si affaccia sulla piazza S. Friscia.
*Palazzo [[Arone|Arone di Valentino]], in corso Vittorio Emanuele, fu costruito nel XIX secolo;
*Palazzo Bertolino-Tommasi, in corso Vittorio Emanuele, presenta una candida facciata neoclassica opera dell’architetto Gravanti;
*Palazzo Ventimiglia, in vicolo Gino, risalente al XV secolo;
*Palazzo [[Grifeo|Graffeo o Grifeo]], in vicolo Orfanotrofio, del XVIII secolo;
*Palazzo Inveges, del XVII secolo, sito nell'omonima piazza;
*Palazzo Maurici in piazza Scandagliato, del XVIII secolo;
*Palazzo Ragusa, costruito in via Licata nel [[1770]];
*Palazzo Perollo, costruito in via Incisa nel XV secolo
*[[Palazzo Steripinto]] o Sortino, costruito del XVI secolo;
*Palazzo Venuti;
*Villa Venuti Tagliavia, residenza di campagna settecentesca, in stile barocco, comprendente anche una cappella.
[[File:Castello1.jpeg|miniatura|Castello Luna|250px|sinistra]]
*Torre Campanaria, in salita San Michele, a breve distanza dalla Chiesa di San Michele, risalente al [[1550]].
*Torre medievale, in via Molinari, costruita nel XV secolo.
*Torre del Pardo, in via Incisa, appartenne dapprima agli Incisa e poi al mercante catalano Antonio Pardo<ref>{{Cita web|url = http://www.sicilie.it/sicilia/Sciacca_-_Torre_del_Pardo|titolo = Sciacca - Torre del Pardo|accesso = 5 febbraio 2016}}</ref>. Risale al XV secolo e si compone di tre piani (nel primo è presente una finestra la cui cornice è retta da due [[Cariatide|cariatidi]]).
;Castrum di Rocca Nadore
:A 7 km dalle coste saccensi sorge un imponente sperone roccioso, la Rocca Nadore (forse dall'arabo ''nuzūl'', "discesa"). Il [[castrum]], risalente all'[[Sicilia punica|eparchia cartaginese]], presentava una struttura quadrangolare. Vi sono state ritrovate ceramiche variopinte<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/4188143/Il_castrum_di_Rocca_Nadore|titolo = Il castrum di Rocca Nadore|accesso = 24 ottobre 2015}}</ref>.
;Fortino di Mazzallakkar
:Presso il [[lago Arancio]], nel territorio di Sciacca, si trovano i ruderi del [[fortino di Mazzallakkar]], un fortino costruito dagli [[Arabi]].
;Castello Nuovo
:Fu eretto nel [[1380]] da [[Guglielmo Peralta]], conte di [[Caltabellotta]] e, dopo la morte di [[Federico III di Sicilia|Federico III]], uno dei quattro vicari della Sicilia. In seguito al matrimonio della figlia Margherita con Arturo di Luna, il castello divenne proprietà dei conti Luna.
:Il complesso, a pianta poligonale, sorge sulla viva roccia nella parte alta a est di Sciacca. Anticamente presentava due piani: il piano terra per la servitù e il piano superiore per l'alloggio del conte e dei suoi familiari. L'ingresso era posto a nord e prevedeva un ponte levatoio; dall'ingresso si accedeva a un cortile che precedeva il castello e cui vi erano inserite le scuderie e una cappella dedicata a San Gregorio.
:Il complesso si compone di quattro parti: la cinta muraria, la torre grande (mastio) e quella cilindrica entrambe a nord, e il palazzo del Conte a ovest. Della grande torre a pianta quadrangolare rimane la base, mentre la torre cilindrica di due piani si è conservata per intero.
;Castello Vecchio
:Il castello, detto ''Vecchio'' per distinguerlo dal ''Castello Nuovo'' o ''dei Luna'', fu eretto durante l'invasione della Sicilia da parte dei [[Normanni]] (sec. XII circa) dal conte [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero]] insieme alle prime mura che, come una morsa, chiudevano la città.
:Successivamente il castello passò alla casata dei [[Perollo (famiglia)|Perollo]], in seguito al matrimonio di Giulietta (figlia di Ruggero) con Gilberto Perollo. Il castello rimase sotto la custodia dei Perollo fino alla sua distruzione nel [[1529]] per mano dei partigiani di Sigismondo Luna durante il famoso ''[[Caso di Sciacca]]''
:Il castello era situato nella parte orientale della città, all'incirca tra Porta San Pietro, Porta Bagni e il monastero di Santa Caterina (ossia nella zona compresa fra gli attuali cortili Chiodi, Rizza e Carini). Il castello era munito di torri rettangolari e aveva dei sotterranei che conducevano al Monastero di Valverde. Il complesso aveva tre entrate: una esterna, detta "di San Pietro in Castro", nei pressi dell'omonima ex chiesa, quella principale, detta "del Cotogno", nelle vicinanze della Porta Bagni, e una terza, a ovest.
:Del Castello Vecchio rimane solo la terza entrata, sulla quale è scolpito lo stemma dei Perollo.
=== Porte ===
[[File:Porta S.Calogero.jpeg|thumb|Porta San Calogero|sinistra]]
[[File:Porta S. Salvatore.jpeg|thumb|right|Porta San Salvatore]]
[[File:Porta Palermo.jpeg|thumb|right|Porta Palermo]]
* Porta Palermo, collega piazza [[Don Luigi Sturzo]] con piazza [[Guglielmo Marconi (partigiano)|Guglielmo Marconi]] e fu riedificata nel [[1753]], durante il regno di Carlo III di Borbone, in stile barocco.
* Porta San Salvatore, del XVI secolo, si trova in piazza Carmine. È decorata con sculture rinascimentali.
* Porta San Calogero, era la porta d’ingresso al quartiere di San Michele.
Due porte ormai scomparse costituivano, insieme alle tre precedenti, le cosiddette cinque porte di Sciacca:
* Porta Bagni, fra Corso Vittorio Emanuele e Viale della Vittoria;
* Porta di Mare, che collegava la Marina e con il centro (probabilmente situata fra Campidoglio e Terme).
Esistevano altre porte minori, come quella di San Pietro e quella di San Nicolò La Latina.
=== Archeologia ===
Nelle acque al largo del picco Cammordino (chiamato anche Coda di Volpe), sono stati ritrovati i resti di due imbarcazioni francesi del [[XVI secolo]], oggi conservati nella sede del Comune di Sciacca. Fra questi sono degni di nota tre cannoni di bronzo. Su un cannone sono riportate la salamandra che estingue il fuoco, simbolo di [[Francesco I di Francia]], e una F (abbreviazione di Francesco I). Su un altro cannone sono presenti le lettere B e D con l'incisione di un fiore a cinque petali. Il terzo cannone è tortile, e vi è incisa una B (abbreviazione di Peter Bande, artigiano francese che fuse cannoni per il re di Francia e per il re [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII di Inghilterra]]). Tali reperti risalgono al 1553, quando la flotta ottomana di [[Lala Kara Mustafa Pascià|Mustafa Pascià]] e la flotta francese attaccarono la Sicilia Occidentale al fine di indebolire la cattolicissima Spagna. Molte città siciliane furono saccheggiate e rase al suolo (come [[Licata]] che fu data alle fiamme). Sciacca, grazie a uno stratagemma di [[Antonino Amodei]], riuscì a salvarsi e costrinse gli incursori a reimbarcarsi<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/10961448/Cannoni_francesi_nel_mare_di_Sciacca_Archeologia_Viva_luglio-agosto_1997_pp._36-45_Note_preliminari_sul_rinvenimento_di_un_relitto_francese_nelle_acque_di_Sciacca_Atti_XI_Rassegna_di_Arch._Sottom._di_Giardini_Naxos_4_ottobre_1996|titolo = Cannoni francesi nel mare di Sciacca, Archeologia Viva, luglio-agosto 1997, pp. 36-45 = Note preliminari sul rinvenimento di un relitto francese nelle acque di Sciacca, Atti XI Rassegna di Arch. Sottom. di Giardini Naxos, 4 ottobre 1996|accesso = 22 dicembre 2015}}</ref>.
Tra la contrade Galenzo Aquilea e San Giorgio si erge un [[dolmen]] risalente al III millennio a.C. circa. In contrada Carabollace è stato rinvenuto un insediamento, con ceramiche e [[Lucerna (lampada)|lucerne]] africane risalenti al X e XI secolo<ref>{{Cita web|url = http://www.fastionline.org/excavation/micro_view.php?fst_cd=AIAC_2474&curcol=bibliog|titolo = FASTI - Record View Page: AIAC_2474|accesso = 1º novembre 2015}}</ref>. In contrada Locogrande (6 km a est da Sciacca nei pressi del fiume Carabollace) sono state rinvenute delle ''hexas di Akragas'', antiche monete risalenti al 400 a.C. circa<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/2120115/Sciacca|titolo = Sciacca|accesso = 1º novembre 2015}}</ref>. In contrada Tranchina (11 km a est da Sciacca) è stata, nella seconda metà del Novecento, una necropoli. Sono state trovate varie tombe, vasi, ciottoli e ''dentalium'' (collane fatte con pezzi di conchiglie) risalenti all'[[Eneolitico]]<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/4330010/La_necropoli_Tranchina_di_Sciacca|titolo = La necropoli Tranchina di Sciacca|accesso = 24 ottobre 2015}}</ref>.In contrada Grattavoli si estende una grande area archeologica nella quale furono scoperti; una necropoli e delle dimori rupresti (databili al [[III millennio a.C.]]) anche se le ricerche condotte negli ultimi anni hanno riportato degli affreschi databili [[Storia della Sicilia bizantina|all'epoca bizantina]], confermando così la presenza di qualche comunità eremita stabilitosi nell'area.
Importante è anche l'area archeologica di [[Monte nadore]],nella quale vi sorse la città di Nadore, centro fortificato fondato nel [[VII secolo a.C.]] e distrutto verso la fine del [[IV secolo a.C.]] e gli inizi del [[III secolo a.C.]]
== Società ==
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{{Demografia/Sciacca}}
Secondo i dati ISTAT la popolazione straniera residente a Sciacca era di 658 persone (349 femmine e 309 maschi), con un incremento di 63 unità rispetto all'anno precedente
=== Tradizioni e folclore ===
==== Le leggende saccensi: la dracunara e l'oleastro Inveges ====
In contrada Schiunchipani, a circa 8 km dal centro storico, sorge l'oleastro Inveges
==== Carnevale di Sciacca ====
{{Vedi anche|Carnevale di Sciacca}}
==== Festa
[[File:Madonna 11 013.JPG|
Una delle più importanti ricorrenze religiose di Sciacca è la festa della [[Beata Vergine Maria del Soccorso]], patrona del paese, celebrata il [[2 febbraio]] e il [[15 agosto]]. In tale
La festa, di interesse
==== Festa di San Calogero ====
Festa celebrata in onore di San Calogero ogni martedì di Pentecoste per ringraziare il santo del miracolo del [[1578]]
=== Eventi ===
Il centro storico di Sciacca è stato luogo in questi ultimi anni di eventi internazionali ed esclusivi, quali il [[Google]] Camp (per 2 anni consecutivi) e il [[Dolce & Gabbana|Dolce&Gabbana]] Party 2019.
La sagra del mare ha luogo, sin dal [[1920]], presso il porto, tra la fine di giugno e i primi di luglio. In quest'occasione la statua di San Pietro viene portata in processione in mare, seguita da una lunga fila d'imbarcazioni. Sul piazzale viene posta una grande padella con oltre cinquecento litri d'olio per soffriggere oltre cento cassette di gamberi.
== Cultura ==
Sciacca viene citata nel romanzo ''[[Il gioco della mosca]]'' di [[Andrea Camilleri]]. La "buttana" di Sciacca è uno dei personaggi del libro<ref>{{Cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/maudisim/Camilleri/Approfondimenti%20Il%20gioco%20della%20mosca.htm|titolo=Camilleri. Il gioco della mosca}}</ref>.
Sciacca è uno degli scenari del romanzo ''Il regno dei malvagi'' della scrittrice statunitense Kerri Maniscalco, i cui bisnonni erano originari della cittadina siciliana<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=_dpKEAAAQBAJ&pg=PT23&lpg=PT23&dq=il+regno+dei+malvagi+kerri+maniscalco+sciacca&source=bl&ots=leiM6nyDGU&sig=ACfU3U3OgHwBr7yFyPliQ_Jwspk2BA_Eyg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjiyrOcspv2AhWLgP0HHSEUA_QQ6AF6BAgyEAI#v=onepage&q&f=false|titolo=Anteprima di ''Il regno dei malvagi'' di Kerri Maniscalco}}</ref>.
* Museo del Corallo Nocito - '''MUNC''' - Racconta la storia della pesca del Corallo di Sciacca fra il 1875 ed il 1914<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.nocitogioielli.com/museo-del-corallo/|titolo=Il museo del corallo|sito=Nocito Gioielli|accesso=2025-01-25}}</ref>.
* [[Monte San Calogero (Sciacca)|Antiquarium di Monte Kronio - Stufe di San Calogero]]<ref>[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=155&IdSito=95 Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Casa Museo “F. Scaglione”, in piazza Duomo, conserva ceramiche, tele e manufatti vari d'inestimabile valore.
* Museo del carnevale di Sciacca, sito in contrada Perriera, ospita documenti, foto, sculture e opere in cartapesta sul carnevale saccense.
* Museo del mare<ref>{{cita web|url= https://www.museionline.info/musei/museo-del-mare-e-delle-attivita-marinare-di-sciacca |titolo= Museo del Mare e delle Attività Marinare |accesso=24 aprile 2021}}</ref>.
* Museo del giocattolo, situato in via Fratelli Argento, ospita una collezione di giocattoli degli anni 1890-1990.
* Casa del Sapone, situata in contrada Cartabubbo. La casa-museo è un vecchio fabbricato rurale del XIX secolo. L’esposizione è incentrata sugli usi scientifici e cosmetici del sapone.
*[[Collezione Veneroso]]
[[File:Sciacca; Castello incantato - incubo di teste -.jpg|miniatura|Castello incantato - incubo di teste -|sinistra]]
*Castello Incantato, museo all’aperto con esposizione di teste scavate e scalpellate nella roccia ad opera di un artista contadino. Era in origine il podere dell’artista naïf [[Filippo Bentivegna]], vissuto tra il [[1888]] e il [[1967]]. Le sue sculture raffigurano personaggi, famosi e non, a cui dava un nome e che, nella sua mente, rappresentavano i sudditi del regno che egli aveva creato e di cui era il “Signore”. Alcune sue opere sono esposte presso il Museo dell'Art Brut di Losanna.
=== Biblioteche ===
* Biblioteca comunale "Aurelio Cassar", custodisce una collezione di circa 45.000 volumi<ref>{{cita web|url=http://lnx.comune.sciacca.ag.it/2020/12/07/biblioteca-cassar-i-giorni-e-gli-orari-di-apertura/|titolo=Biblioteca comunale|accesso=26 aprile 2021|dataarchivio=26 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210426110526/http://lnx.comune.sciacca.ag.it/2020/12/07/biblioteca-cassar-i-giorni-e-gli-orari-di-apertura/|urlmorto=sì}}</ref>
* Biblioteca dell'apicoltore<ref>{{Cita web |url=http://www.sicilia.federapi.biz/dove-siamo/sedi-provinciali/142-sede-di-sciacca-biblioteca-dell-apicoltore |titolo=Biblioteca dell'apicoltore |accesso=2 gennaio 2024 |dataarchivio=17 agosto 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220817185420/http://www.sicilia.federapi.biz/dove-siamo/sedi-provinciali/142-sede-di-sciacca-biblioteca-dell-apicoltore |urlmorto=sì }}</ref>
=== Teatro ===
[[File:Teatro Popolare Samonà (interno).jpg|miniatura|destra|Interno del [[Teatro Popolare Samonà]]]]
Il [[Teatro popolare Samonà]], in via Agatocle, è un moderno teatro progettato dall'architetto [[Giuseppe Samonà]].
=== Media ===
Hanno sede a Sciacca l'emittente televisiva [[Tele Radio Monte Kronio|RMK TV]]<ref>{{cita web |url=http://www.teleradiosciacca.it/chisiamo.aspx |titolo=Copia archiviata |accesso=27 luglio 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140727182143/http://www.teleradiosciacca.it/chisiamo.aspx |dataarchivio=27 luglio 2014 }}| TRS</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.telemontekronio.it/index.php/l-azienda/la-storia|titolo=Tele Radio Monte Kronio: la Storia.}}</ref> e le
emittenti [[Radiofonia|radiofoniche]] [[Modulazione di frequenza|FM]] ''RadioStudio5'' (104.7 MHz), ''Radio Torre Macauda'' (97.6 MHz) e ''Radio Voce della Speranza Sciacca'' (94.8 MHz)<ref>{{Cita web|url=https://www.radiostudio5.it/2019/chi-siamo.html|titolo=RadioStudio 5: Chi Siamo}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://sicilia.onderadio.net/ListeFM/AG/FMAG_Sciacca.html|titolo=Emittenti radio FM ricevibili a Sciacca (AG)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.radiotorremacauda.it/frequenze/|titolo=Frequenze RTM}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://radiovocedellasperanza.it/stazioni/|titolo=Elenco stazioni RVS|accesso=2 gennaio 2024|dataarchivio=30 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200930194708/https://radiovocedellasperanza.it/stazioni/|urlmorto=sì}}</ref>.
===
Sciacca fu set dei film ''[[Sedotta e abbandonata]]'' e ''[[In nome della legge]]'', del regista [[Pietro Germi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.italyheritage.com/learn-italian/documentaries/sciacca.htm|titolo=Sciacca, a film set for Pietro Germi}}</ref><ref>{{YouTube|id=9jl3MUEYIyg|titolo=Sciacca, la Sicilia di Germi}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liboriobutera.com/2008/04/pietro-germi-un-regista-che-ha-amato-la-sicilia/|titolo=Pietro Germi, un regista che ha amato la Sicilia}}</ref>. Fu [[Federico Fellini]] a consigliare al regista genovese la cittadina marinara. A Pietro Germi è dedicata una statua commemorativa, collocata all'interno del Cinema Badia Grande<ref>{{Cita web|url=http://cinit.it/omaggioa-pietro-germi-a-sciacca-dove-fu-girato-il-film-sedotta-e-abbandonata/|titolo=OMAGGIO A PIETRO GERMI A SCIACCA, DOVE FU GIRATO IL FILM “SEDOTTA E ABBANDONATA”}}</ref><ref>{{Cita web|url= https://www.risoluto.it/cultura/luglio-1963-pietro-germi-gira-a-sciacca-sedotta-e-abbandonata-simbolo-di-cultura-popolare-e-discendenza-artistica/|titolo= Luglio 1963: Pietro Germi gira a Sciacca “Sedotta e abbandonata”, simbolo di cultura popolare e discendenza artistica |autore= Massimo D'Antoni |data= 9 luglio 2018}}</ref>.
La città è la destinazione di un fittizio telegramma in uno sketch della coppia comica [[Franco e Ciccio]].
Sciacca è stata una delle otto città italiane scelte per promuovere il film di [[Woody Allen]] ''[[Un giorno di pioggia a New York]]''<ref>{{Cita web|url=https://www.lasicilia.it/news/agrigento/307457/il-porto-di-sciacca-nel-film-di-woody-allen.html|titolo=Il porto di Sciacca nel film di Woody Allen}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://agrigento.gds.it/articoli/cultura/2019/11/26/sciacca-tra-le-citta-che-lanceranno-il-film-di-woody-allen-cd46f584-ff95-4d74-8b19-e7a6b5376112/|titolo=Sciacca tra le città che lanceranno il film di Woody Allen}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.risoluto.it/spettacolo/sciacca-tra-le-8-___location-per-promuovere-in-italia-il-nuovo-film-di-woody-allen-un-giorno-di-pioggia-a-new-york/|titolo= Sciacca tra le 8 ___location per promuovere in Italia il nuovo film di Woody Allen "Un giorno di pioggia a New York" |autore= Veronica Gallo |data= 25 novembre 2019}}</ref>.
=== Cucina ===
I due dolci tipici di Sciacca sono l'Ova Murina e i ''cucchiteddi''. Entrambi i dolci sarebbero stati ideati dalle suore tra il Medioevo e il Rinascimento<ref>{{Cita web|url=http://www.storienogastronomiche.it/i-dolci-tipici-di-sciacca-ova-murina-e-cucchiteddi/|titolo= I dolci tipici di Sciacca: Ova Murina e Cucchiteddi |data= 3 ottobre 2018}}</ref>.
L'Ova Murina consiste in una [[Crespella|crêpe]] di mandorle tostate, ripiena di crema al latte arricchita di scaglie di cioccolato e [[zuccata]]<ref>{{Cita web|url=http://www.aulinoeditore.it/index.php?option=com_content&view=article&id=87:francesca-augello-ovamurina&catid=89&Itemid=138|titolo= Ovamurina. L'origine e la storia, gli ingredienti, la ricetta, il procedimento }}</ref>. La sua origine viene tradizionalmente ricondotta alle monache della Badia Grande di Sciacca. Le monache avrebbero così inteso sostituire il più famoso cannolo siciliano, visto che nel periodo estivo non veniva prodotta la ricotta.
I ''cucchiteddi'' sono bocconcini di pasta di mandorle a forma di mezzo cucchiaio farciti con zucca verde (la stessa che viene utilizzata per altri dolci siciliani come la [[Cassata siciliana|cassata]] o la zuccata) e poi glassati con zucchero. Tale dolce fu eseguito per la prima volta nel 1380 dalle suore di clausura del Monastero di Santa Maria dell'Itria di Sciacca<ref>{{Cita web|url=https://www.distrettoturisticoselinuntino.it/p.cfm?id=15|titolo=Cucchitelle - Prodotto Tipico Alimentare}}</ref>.
==Geografia antropica==
=== Urbanistica ===
Il tessuto urbanistico di Sciacca risente dell’influenza islamica. Le mura furono ricostruite e ampliate più volte nel corso dei secoli. Gli interventi più recenti risalgono al [[1550]]. Il viceré [[Juan de Vega|Giovanni De Vega]] ne diresse i lavori e le rinforzò con appositi bastioni armati, che furono chiamati ''Porta'', ''Bagni'', ''Alfiere'', ''Sant'Agata'', ''Santa Margherita'' e dei Vega<ref>{{Cita web|url=http://www.vivisciacca.com/le-mura-e-i-bastioni-di-sciacca-mare-agrigento-vega.html|titolo=Le Mura e i Bastioni|accesso=23 luglio 2016|dataarchivio=3 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160803223225/http://www.vivisciacca.com/le-mura-e-i-bastioni-di-sciacca-mare-agrigento-vega.html|urlmorto=sì}}</ref>. In un secondo momento, sempre per iniziativa di De Vega, furono rinforzate le mura della zona Nord di Sciacca con appositi bastioni che vanno dall'attuale ''porta San Calogero'' a ''porta Palermo'': il ''bastione San Calogero'', il ''bastione di Vega'', ''Gusman'' e, più a sud, il ''bastione Verrana''<ref>{{Cita web|url=http://www.corrieredisciacca.it/?id=39082|titolo=ALLA SCOPERTA DEI NOSTRI TESORI. IL ROTARY CLUB OFFRE LE TABELLE INFORMATIVE SULLE MURA DI CINTA DELLA CITTÀ E SUI BASTIONI|accesso=23 luglio 2016}}</ref>.
Tra il XV e il XVI secolo l'aristocrazia terriera costruì sontuosi palazzi. Ne sono esempio la presunta fortezza di re Carlo V e il palazzo dello Steripinto, costruito sul finire del XIV secolo e ornato con bifore e con una merlatura a coda di rondine.
== Economia ==
=== Pesca ===
[[File:318 Sciacca (Ag) - Sicily.jpg|
Il porto può ospitare circa cinquecento<ref>{{Cita web|url = http://www.termedisciacca.it/public/sciacca/il-porto-di-sciacca/|titolo = Il Porto di Sciacca - Sciacca pesca pesce azzurro sicilia pesca turismo terme di sciacca tonno pesca sgombro ittico conservieri sciacca trasformazione pesce azzurro sicilia porto sciacca Sciacca Comune di Sciacca Ceramica di Sciacca Carnevale di Sciacca|accesso = 6 febbraio 2016}}</ref> natanti tra pescherecci e piccole imbarcazioni. La flotta peschereccia comprende circa 140 barche e con 5939 TSL (tonnellate stazza lorda) è la seconda in [[Sicilia]] dopo quella di [[Mazara del Vallo]]<ref>{{cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/note/join/2010/431596/IPOL-PECH_NT(2010)431596_IT.pdf|titolo=Parlamento Europeo - politiche comunitarie e di coesione - Pesca|accesso=6 luglio 2014}}</ref>. Tale attività impegna, comprese le strutture a terra, quasi duemila persone con un fatturato annuo che supera i trenta milioni di euro. I tipi di pesca più note sono lo strascico, la sottocosta e il palangresi. La pesca più praticata è quella del pesce azzurro "a cianciolo", esportato in tutto il mondo, facendo di Sciacca il primo produttore europeo. Un cantiere navale di medie dimensioni provvede alla costruzione di piccole e medie imbarcazioni.
=== Agricoltura ===
{{vedi anche|Arancia di Ribera}}
Molto importante è la produzione ortofrutticola, olearia e vinicola. Sono presenti una cantina sociale e numerosi oleifici, che producono olio extravergine d'oliva [[Val di Mazara (olio di oliva)|D.O.P. Val di Mazara]].
Il territorio saccense è compreso nella zona di produzione dell'[[Arancia di Ribera]] [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]].
La [[zootecnica]], dopo anni di crisi, ha conosciuto una forte ripresa, grazie anche alla valorizzazione del formaggio D.O.P. [[Vastedda della Valle del Belice]].
=== Artigianato ===
[[File:Sciacca - Agrigento.jpg|miniatura|In foto si nota la terrazza di Via Campidoglio che, oltre ad essere un ottimo belvedere per il porto, è costeggiata da vasi dei maestri ceramisti della cittadina.|sinistra]]
Le ceramiche rappresentano una voce importante dell'economia della città<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=18}}</ref>. Le [[maiolica|maioliche]] saccensi consistono in piatti, vasi, anfore, statue, piastrelle, dai colori accesi del giallo, verde e blu cobalto.<br />La recente riscoperta di antiche fornaci fa pensare che la produzione della ceramica di Sciacca abbia avuto inizio nel XIV secolo.
Il Duomo di Monreale fu decorato nel 1498 con mattoni del maestro Lombardo e l'ex Chiesa di Santa Margherita, situata nelle vicinanze della Chiesa del Carmine, decorata con mattoni dei maestri Scoma e Francavilla nel 1469.<br />Molti altri sono i nomi dei maestri (soprattutto operanti tra il XV e il XVII secolo). Tra questi spiccano i nomi di Piparo, Di Facio, Lu Xuto, Lo Boj e di Giuseppe Bonachia.[[File:SCIACCA (Sicily) View from Piazza Scandaliato.jpg|miniatura|Vista panoramica da piazza Scandaliato]]
=== Turismo ===
Sciacca è la più antica località [[Terme di Sciacca|termale]]<ref>{{Cita|Tommaso Fazello|p. 381}}.</ref> della Sicilia ed uno dei maggiori centri presenti nel tratto di costa sud-occidentale. Il [[Carnevale di Sciacca]] è un importante richiamo turistico.
== Sport ==
Esistono due squadre dilettantistiche che giocano nello [[stadio Luigi Riccardo Gurrera]], sito in Corso Accursio Miraglia (quartiere Perriera): la [[Unitas Sciacca Calcio]] e l’Asd Verdenero.
È presente una squadra dilettantistica di pallavolo, l'Apd “Volley Club Sciacca”. La squadra ha una sezione maschile e una femminile: la prima milita in [[Lega Nazionale Pallavolo|Serie B]], la seconda in [[Serie D (pallavolo femminile)|Serie D]].
Lo stadio Pallone Tenda, oltre alla squadra di pallavolo, ospita anche la squadra dilettantistica di basket Icaro Basket Club, che milita nel campionato di promozione, e una squadra di hockey su carrozzina, che milita in serie A1.
Tra lo stadio Gurrera e il Pallone Tenda sorge un complesso di campi da tennis e padel gestito dall{{'}}''Asd Passione Tennis Sciacca''<ref>{{Cita web|url=http://www.tpratennis.it/ITA/altro/Scheda_circolo.fit?IdCircolo=3115|titolo=ASD PASSIONE TENNIS SCIACCA}}</ref>.
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}{{ComuniAmminPrec|26 agosto [[1976]]|2 maggio [[1980]]|Giuseppe La Torre
|5 =
|6 =<ref name="i_sindaci">{{cita web |url=http://www.sciacca.it/uffici_Servizi/sindaci.asp |titolo=I Sindaci di Sciacca dal 1945 |accesso=2 agosto 2018}}</ref>
}}{{ComuniAmminPrec|3 maggio [[1980]]|22 settembre [[1980]]|Giuseppe Molinari
|5 =
|6 =<ref name="i_sindaci"/>
}}{{ComuniAmminPrec|23 settembre [[1980]]|25 agosto [[1982]]|Simone Di Paola
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|6 =<ref name="i_sindaci"/>
}}{{ComuniAmminPrec|26 agosto [[1982]]|28 ottobre [[1982]]|Baldassare Santangelo
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|6 =<ref name="i_sindaci"/>
}}{{ComuniAmminPrec|29 ottobre [[1982]]|19 settembre [[1983]]|Calogero Craparo
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|6 =<ref name="i_sindaci"/>
}}{{ComuniAmminPrec|20 settembre [[1983]]|15 febbraio [[1984]]|Michele Marciante
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}}{{ComuniAmminPrec|16 febbraio [[1984]]|31 luglio [[1984]]|Onofrio Allegro
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|6 =<ref name="i_sindaci"/>
}}{{ComuniAmminPrec|1º agosto [[1984]]|27 luglio [[1986]]|Giuseppe Craparo
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}}
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{{ComuniAmminPrec|26 giugno [[2017]]|
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{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[2022]]|''in carica''|Fabio Termine
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|Note =<ref name=interno />
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|BRA|Salvador (Brasile){{!}}Salvador de Bahia|2001}}
* {{Gemellaggio|Italia|Aprilia (Italia){{!}}Aprilia|2003}}
* {{Gemellaggio|TUR|Kırşehir|2011}}
* {{Gemellaggio|TUR|Mustafakemalpasa|2011}}
* {{Gemellaggio|Italia|
* {{Gemellaggio|Spagna|Santoña|2025|}}<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://belicenews.it/cultura/sciacca/sciacca-gemellata-con-santona-arriva-lok-dal-ministero-per-gli-affari-regionali-e-le-autonomie/|titolo=Sciacca gemellata con Santoña, arriva l'ok dal Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie|sito=belicenews.it|accesso=2025-02-14}}</ref>
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Sciacca fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.7 (Pianura tra il Belice ed il Platani)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=8 luglio 2011}}</ref>.
== Note ==
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* Giacomazzi, ''Sciacca'', Palermo;
* Leone-Curatolo, ''Radioattività dei calcari dolomitici del monte San Calogero'', Palermo;
* Giuseppe Licata, Sciacca e le Terme Selinuntine, Sciacca, Tipografia I. Barone, 1881. (ISBN non disponibile)
* Luttanzi-Trasselli, ''Mostra storico-bibliografica di Sciacca'', Palermo;
* {{cita libro|Antonino|Marrone| Bivona città feudale voll. I-II| 1987| Salvatore Sciascia Editore| Caltanissetta-Roma|cid=Marrone, 1987|isbn=no}}
* {{cita libro|Antonino| Marrone| Bivona dal 1812 al 1881|2001| Comune di Bivona| Bivona|cid=Marrone, 2001|isbn=no}}
* [[Giuseppe Pitrè]], ''Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane'', Palermo;
* Francesco Savasta, ''Il famoso caso di Sciacca'', 1843 Palermo [http://books.google.com/books?hl=it&id=h4cHAAAAQAAJ&dq=&printsec=frontcover&source=web&ots=4-OTDtoV7S&sig=mAXcVwvhsg2yhj5w-RLS-gShT1A#PPP5,M1]
Riga 424 ⟶ 591:
* Zinno, ''Analisi qualitativa e quantitativa dell'acqua di Sciacca'', Napoli;
* D.G.M., ''Stazzone ieri e oggi''
* {{Cita libro
|titolo = Della Storia di Sicilia - Deche Due
|autore = [[Tommaso Fazello]]
|url = https://books.google.it/books?hl=it&id=hM2XPuLTSDgC
|editore = Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana
|città= Palermo
|anno = 1817
|volume = 1
|cid= Tommaso Fazello
}}
*Giuseppe Verde, ''Cannalivari. Il Carnevale di Sciacca dalle origini al 2011'', 2013, Aulino Editore, Sciacca, ISBN 978-88-86911-41-2.
*Francesca Augello, ''Ovamurina, L'origine e la storia, gli ingredienti, la ricetta, il procedimento'', 2013, Aulino Editore, Sciacca, ISBN 978-88-86911-42-9.
*Francesco Savasta, ''Il famoso Caso di Sciacca, nuova edizione in caratteri moderni'', 2017, Aulino Editore, Sciacca, ISBN 978-88-86911-69-6.
*Pietro Meli - Costanza Meli - Angela Scandaliato, ''Santa Margherita dei Teutonici'', 2017, Aulino Editore, Sciacca, ISBN 978-88-86911-75-7.
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.comune.sciacca.ag.it/|Comune di Sciacca}}
* {{cita web|http://www.guidadisciacca.it/|Guida di Sciacca}}
* [https://sciacca.app/ A Sciacca - app]
{{Comuni del libero consorzio comunale di Agrigento}}
{{Città italiane della ceramica}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia|Agrigento}}
[[Categoria:Sciacca
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