Padova: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{organizzare|La voce non risponde agli standard richiesti da [[Wikipedia:Modello di voce/
{{F|centri abitati del Veneto|maggio 2017|commento=Molte sezioni sono prive di fonti}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Padova
|Panorama =
|Didascalia =
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Padova
|Amministratore locale = [[Sergio Giordani (imprenditore)|Sergio Giordani]]
|Partito = [[Indipendente (politica)|indipendente]] di [[centro-sinistra]]
|Data elezione = 28-6-2017
|Data rielezione = 21-6-2022
|Data
|Altitudine =
|Divisioni confinanti = [[Abano Terme]], [[Albignasego]], [[Cadoneghe]], [[Legnaro]], [[Limena]], [[Noventa Padovana]], [[Ponte San Nicolò]], [[Rubano]], [[Saonara]], [[Selvazzano Dentro]], [[Vigodarzere]], [[Vigonovo]] ([[città metropolitana di Venezia|VE]]), [[Vigonza]], [[Villafranca Padovana]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2383
|Nome abitanti = padovani, patavini
|Patrono = [[Antonio di Padova]]
|Festivo = 13 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Padua (province of Padua, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Padova all'interno dell'omonima provincia
|Sito = http://comune.padova.it/
}}
'''Padova''' (<small>
Si trova all'estremità orientale della [[Pianura Padana]] e all'interno del bacino idrografico del [[Bacchiglione]].
Fondata, secondo la leggenda, dal principe troiano [[Antenore]], la città fu abitata fin dal [[XIII secolo a.C.]] dai [[Veneti]]. Durante la loro permanenza nel [[IV secolo a.C.]] furono costretti a difendersi dai ripetuti attacchi dei [[Galli]] e in questa occasione entrarono in contatto con la [[civiltà romana]] con la quale stabilirono solidi legami. Assunto il titolo di [[Municipio (storia romana)|municipio]], nel [[I secolo]] Padova, in latino ''Patavium'', era la più ricca città d'Italia dopo Roma.<ref>{{Treccani}}</ref> La città fu una delle capitali culturali del Trecento, grazie alla presenza della signoria dei [[Carraresi]] o Da Carrara, che fecero di Padova uno dei principali centri del [[preumanesimo]]. Tra il [[XIV secolo]] e il [[XV secolo]] si sviluppò in concomitanza con [[Firenze]] la corrente culturale nota come [[Rinascimento padovano]], e influenzerà la compagine artistica dell'intera Italia settentrionale del [[Quattrocento]].
A Padova sono presenti due siti dichiarati [[Patrimoni dell'umanità d'Italia|patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]]: l'[[Orto botanico di Padova|orto botanico]], il più antico al mondo e i [[Cicli di affreschi del XIV secolo di Padova|cicli di affreschi del XIV secolo]], conservati in otto complessi edilizi tra cui la [[cappella degli Scrovegni]].<ref>{{Cita web|url=https://ilbolive.unipd.it/index.php/it/news/urbs-picta-entra-patrimonio-unesco|titolo=Padova Urbs Picta entra nel patrimonio mondiale Unesco|autore=Il Bo Live, Università di Padova|sito=Il Bo Live|accesso=15 agosto 2021}}</ref> Dal 1222 Padova è sede di un'[[Università degli Studi di Padova|università]] tra le più antiche del mondo.<ref>{{Cita web|url=https://www.unipd.it/storia|titolo=Storia dell'Università di Padova|autore=Università di Padova|sito=[[Università di Padova]]|accesso=15 agosto 2021}}</ref>
Padova è conosciuta come "''la città dei tre senza''", da ''il Caffè senza porte'' ([[Caffè Pedrocchi]], aperto 24 ore al giorno in passato), ''il Prato senz'erba'' ([[Prato della Valle]]), il ''Santo senza nome'' ([[Basilica di Sant'Antonio di Padova]] conosciuta dai padovani come "il Santo").
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Altimetria del Comune di Padova.jpg|sinistra|miniatura|420x420px|Fasce altimetriche del Comune di Padova]]
Padova è collocata all'estremità orientale della [[
La città poggia su un terreno composto di materiali fini e limoso-sabbiosi, mentre i sedimenti ghiaiosi sono rari. La distribuzione dei vari livelli stratigrafici è molto irregolare a causa delle frequenti divagazioni e variazioni che i corsi dei suoi fiumi hanno subito durante l'ultima era geologica (si veda per esempio la [[rotta della Cucca]]). A ovest della città, nelle aree rurali del quartiere Montà sono ben visibili vari [[Paleoalveo|paleoalvei]] del fiume Brenta.
Considerando l'elevazione del territorio comunale si può notare che:
* il territorio ha un'elevazione media compresa tra 10 e 15 metri sopra il livello del mare;
* il nucleo storico con al centro [[Palazzo della Ragione (Padova)|Palazzo della Ragione]] si trova leggermente sopraelevato rispetto al territorio circostante, rendendo tale posizione più appetibile per la fondazione del primo nucleo insediativo;
* molti quartieri di Padova si trovano sotto i 10 metri di quota, come Pozzoveggiani e Crocifisso a sud, l'interporto, Granze di Camin.
Confina:
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* a sud con [[Albignasego]], [[Ponte San Nicolò]]
Per quanto riguarda il [[Classificazione sismica dell'Italia|rischio sismico]], Padova è classificata nella zona
====Idrografia====
[[File:Canals in Padua - Ponte delle Torricelle.jpg|thumb|left|Veduta dal ''Ponte delle Torreselle'']]
La città è nata e si è sviluppata all'interno dei bacini idrografici dei fiumi [[
In passato, tali corsi d'acqua erano fondamentali per l'economia cittadina, in particolar modo per la presenza di numerosi [[Mulino#Per forza sfruttata|mulini]] e per la loro funzione commerciale, secondariamente per congiungere tramite barche la città con la vicina Venezia e gli altri centri della provincia di Padova. Inoltre, i canali hanno rappresentato a lungo un valido complemento delle opere di fortificazione della città.
Le opere di ingegneria fluviale che si sono susseguite nel corso dei secoli, soprattutto per impulso del [[Magistrato alle
[[File:Riviera san benedetto 1.JPG|thumb|Canale in riviera San Benedetto]]
[[File:I corsi d'acqua della zona di Padova.jpg|destra|senza_cornice|Idrografia di Padova e comuni limitrofi]]
I corsi d'acqua cittadini principali sono:
* [[
* [[Bacchiglione]], che nasce dalle risorgive tra [[Dueville]] e [[Villaverla]] in [[provincia di Vicenza]]; convoglia anche le acque a carattere torrentizio dell'Astico (che ne determina travolgenti piene improvvise) e dopo aver ricevuto a Tencarola
* [[Canale
* [[Bacchiglione#Canale Scaricatore|Canale Scaricatore]], che volge verso est convogliando all'esterno della città la maggior parte delle acque del
* [[Bacchiglione#Canali interni di Padova|Tronco Maestro]], che scorre verso nord costeggiando
* [[Naviglio Interno]], che si dirama dal Tronco Maestro, attraversa il centro storico a sud e ad est, seguendo quello che era anticamente il percorso del
* [[Canale Piovego]],
* [[Canale Brentella]], artificiale, scavato nel 1314 nell'attuale periferia ovest di Padova, che porta al Bacchiglione parte delle acque [[Brenta]].
* Canale Alicorno, scavato nel XIII secolo dai monaci di Santa Giustina per le loro necessità. Ha l'[[incile]] sul Tronco Maestro, costeggia le Mura del '500 fino a Porta Santa Croce per poi essere tombinato fino a Prato della Valle dove costituisce il canale attorno all'isola Memmia. Prosegue pressoché tombinato fino all'Orto Botanico dove confluisce nel Canale San Massimo assieme al canale Santa Chiara.
* Canale di San Massimo, raccoglie le acque dei canali Santa Chiara e Alicorno, transita per il Giardino Treves, attraversa tombinato l'area dell'ospedale per riapparire in via Cornaro per un breve tratto fino al ponte delle Gradelle da dove cambia nome in Roncajette.
* [[Roncajette]] è il nome che assume il canale di San Massimo uscendo dalla città all'altezza del ponte delle Gradelle. Corrisponde all'antico tratto in uscita dalla città del Bacchiglione, si dirige verso sud ricongiungendosi a [[Bovolenta]] con sue stesse le acque provenienti dal [[Canale Battaglia]].
* Altri canali sono stati tombinati o interrati a partire da fine '800: Acquette, Bovetta, Santa Sofia, insieme ad una cospicua parte del Naviglio Interno.
[[File:PadovaPorteContarine1.jpg|thumb|Le Porte Contarine]]
La sequenza Tronco Maestro, Tronco Comune, Naviglio Interno, canali Santa Chiara, San Massimo e Roncajette costituiscono l'antico percorso del Bacchiglione sulle cui ansa e controansa si è sviluppata la citta prima veneta e poi romana.
A partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]], le opere di interramento dei canali cittadini, in particolar modo del Naviglio Interno (oggi riviere Ponti Romani e Tito Livio), ne hanno decretato un lungo periodo di abbandono ed hanno alterato irreparabilmente lo stretto connubio tra Padova e le sue acque. È solo negli [[anni 1990|anni novanta]] che si è assistito ad un recupero delle vie d'acqua cittadine, ora percorse nuovamente da imbarcazioni che ne promuovono il turismo fluviale.
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Padova Aeroporto}}
La città presenta un clima tendenzialmente
{{ClimaAnnuale
| nome = Padova
| tempmax = 5.3, 8.2, 12.7, 17.3, 22.2, 26.3, 28.8, 28.1, 24.1, 17.9, 11.4, 6.6
|
| tempmin = -1.1, 0.4, 4.1, 8.1, 12.3, 15.9, 18.9, 17.3, 14.2, 9.5, 4.5, 0.6
| pioggia = 48, 49, 68, 79, 82, 82, 60, 59, 67, 83, 82, 61
| giornipioggia = 6, 5, 7, 9, 9, 8, 7, 6, 7, 8, 8, 7
| giornigelo = 23, 18, 5, 0, 0, 0, 0, 0, 0, 0, 3, 20
| umido = 80, 73, 69, 70, 69, 70, 68, 69, 71, 74, 77, 81
| elio = 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 9, 6, 4, 3, 2
| vento = ENE, ENE, ENE, ESE, ESE, ESE, SSE, ESE, ESE, ENE, ENE, ENE
|
| nodi = 2, 2, 2, 5, 5, 5, 2, 2, 2, 2, 2, 2
}}
A Padova si registrano anche temperature abbastanza basse, in particolare nel periodo che va dalla metà di dicembre alla metà di gennaio, dovute per lo più a masse di aria fredda sub-polare provenienti da nord (Scandinavia) o da est (Est europeo e Balcani) che non troppo spesso portano abbondanti precipitazioni nevose. Il triangolo Padova-Vicenza-Rovigo è la zona più nevosa della pianura veneta, con una media nivometrica annua storica per Padova e provincia che oscilla tra 10 e 30 centimetri, 15–20 cm in città;<ref>
La città soffre del problema del surriscaldamento urbano ed il centro annovera valori superiori alla provincia di ben un grado. È presente il fenomeno dell'inversione termica, con temperature diurne non superiori ai 3 gradi
Nell'inverno padovano vi sono giornate in cui la temperatura nelle ore più calde arriva a 12 gradi, e si ha una repentina caduta con valori
L'esposizione alle correnti di bora e l'innevamento del suolo possono invece portare a temperature più rigide, con qualche grado sotto lo zero di notte. Il record assoluto è rappresentato dai -19.8 °C registrati presso l'aeroporto nel gennaio 1985. Molto più rigido e nevoso era il clima invernale tra i secoli XVII e XIX, quando la neve permaneva a lungo al suolo, e le giornate "di ghiaccio" (cioè sempre sotto gli 0 °C nelle 24h) erano piuttosto frequenti. Ricordiamo tuttavia che in quei secoli vennero annoverate temperature molto basse in molte zone d'Europa, periodo infatti noto come ''Piccola Età Glaciale'' (vedi [[Inverni freddi in Europa dal XV secolo]]).
'''Gli inverni''' sono solitamente piuttosto rigidi, con minime spesso al di sotto dello zero, soprattutto da fine dicembre a metà febbraio; le precipitazioni sono generalmente scarse e solo sporadicamente nevose in questi ultimi anni. Fino a metà anni settanta erano invece abbastanza frequenti e, in qualche caso, anche abbondanti. In questo secolo, dopo una scomparsa quasi totale negli anni novanta del secolo scorso, si sono ripresentate con una certa frequenza, favorite da infiltrazioni fredde provenienti da est. Caratteristici della zona sono infatti i venti da nord-est (la bora dell’alto Adriatico), provocati da basse pressioni che si formano sul Golfo di Genova; questi portano sensibili cali termici e, talvolta, episodi di burrasca con neve (anche questi, del tutto scomparsi per molti anni, evidenziano una certa tendenza al ritorno in questi ultimi anni, soprattutto a fine inverno). Le nebbie sono un fenomeno caratteristico e comune per tutta la val Padana e sono presenti anche a Padova, seppure in misura minore rispetto al passato; la loro diminuzione va riferita più che alla provincia al centro urbano, che costituisce una grossa 'isola di calore'. Le brinate, intense un tempo e durevoli anche per tutto il giorno fino anche a 10 giorni consecutivi, sono molto ridimensionate e solo eccezionalmente insistono in zona urbana per tutto il giorno. Il cuscinetto freddo, fenomeno importante nelle zone più interne della pianura padana, soprattutto nel Piemonte, è a Padova evento ormai piuttosto modesto e raramente produce, come nel lontano passato, precipitazioni nevose durature per scorrimento di aria più calda in quota per l’arrivo di perturbazioni atlantiche. Venti caratteristici su Padova sono quelli da nord/ nord-est (bora e tramontana), lo scirocco (che porta aumenti termici sensibili e talore piogge consistenti), il maestrale in autunno; solo in qualche occasione arriva anche un debole [[fohn]], il vento di caduta caratteristico delle zone alpine, che riscalda le fredde e limpide giornate invernali.
'''Le estati''' sono molto calde ed afose, con un clima che mette a severo disagio il viaggiatore proveniente da climi più secchi. Non sono pochi i giorni di giugno, luglio ed agosto in cui la combinazione tra alte temperature ed elevate umidità relative rende molto disagevole l’ambiente climatico. Le precipitazioni sono in genere scarse, ma talvolta l’irruzione di aria fredda produce episodi temporaleschi anche di forte intensità, soprattutto verso la fine dell’estate; frequenti sono le grandinate, anche con dimensioni pericolose dei chicchi (2 settembre 1982, 28 agosto 2003 le più rovinose), e i colpi di vento talvolta producono danni consistenti. Le temperature massime sono attorno ai 34, 35 °C e possono perdurare anche per più giorni; punte da record si sono verificate nel luglio 2006, con anche 37 °C, indotte da anticicloni a matrice nord-africana. La temperatura più alta fu registrata all'Orto Botanico nell'agosto 2003 con +39.8 °C.
A tal proposito vengono riportati i dati meteorologici principali riferiti al periodo 2000-2016 (stazione di Padova Orto Botanico). I suddetti dati sono stati resi disponibili dall'ARPAV.<ref>{{Cita web |url=http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data/clima/principali-variabili-meteorologiche |titolo=Principali variabili meteorologiche — ARPA Veneto |accesso=10 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170430222836/http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data/clima/principali-variabili-meteorologiche|dataarchivio=30 aprile 2017 |urlmorto=no}}</ref>
{{ClimaAnnuale
|nome = Dati meteo
|tempmax = 7.3, 9.6, 14.5, 19.1, 24.0, 27.9, 30.2, 29.9, 24.8, 18.7, 12.8, 8.1
|tempmedia = 3.9, 5.4, 9.7, 14.0, 18.7, 22.7, 24.7, 24.0, 19.4, 14.5, 9.5, 4.8
|tempmin = 1.5, 2.3, 5.8, 9.7, 14.1, 18.0, 19.9, 19.4, 15.5, 11.4, 7.0, 2.2
|pioggia = 57.7, 76.6, 81.6, 83.8, 101.9, 80.0, 72.6, 77.5, 92.1, 94.3, 108.69, 60.6
|giornipioggia = 6, 6, 7, 9, 9, 7, 6, 7, 6, 8, 8, 6
|umido = 82, 76, 72, 71, 69, 67, 65, 69, 73, 81, 84, 82
|vento = NE, NE, NNE, NNE, NNE, NNE, NE, NE, NE, NE, NE, NNE
|intensità =
}}
Frequentemente la città è soggetta a temporali estivi, che allo scontro di masse d'aria diverse (fronti freddi che interrompono la calura) possono diventare violenti, con grandinate e forti colpi di vento soprattutto nella prima metà di giugno e nell'ultima di agosto. Fra le diverse [[tornado|trombe d'aria]] che si sono verificate, particolari furono quella distruttiva dell'agosto 1756 e quella che sfiorò la città per poi investire [[Venezia]] nel settembre 1970.
La [[primavera]] e l'[[autunno]] sono stagioni di passaggio, per loro natura incerte e spesso turbolente. Sono generalmente le stagioni più piovose (la più secca è l'[[inverno]]) e presentano forti differenze termiche da mese a mese. Se marzo e novembre possono presentarsi come mesi invernali, con gelate e nevicate, ad aprile ed ottobre si possono anche godere i primi/ultimi caldi (pur se raramente
'''Le primavere''' negli ultimi anni dimostrano una certa tendenza ad un prolungamento della stagione fredda, con ripetuti afflussi freddi dai Balcani che si susseguono anche fino ad aprile inoltrato, con episodi anche nevosi. Discreti sono gli apporti di pioggia. Maggio è caratterizzato dai primi caldi che possono arrivare anche sui 30 °C. Anni anomali presentano periodi caldi anche in aprile, ma la tendenza degli ultimi anni per i mesi di marzo e di aprile è per un clima fresco, caratterizzato da tempo prevalente da est. In questi mesi compaiono anche i primi temporali caratteristici della pianura padana, solo eccezionalmente di una certa intensità
'''L’autunno''' negli ultimi decenni dimostra sempre più una tendenza ad essere un prolungamento dell’estate, con temperature abbastanza alte nel primo periodo, in lenta discesa verso il suo finire; sembrano comunque ormai assenti le poderose irruzioni di aria fredda che a partire da metà novembre un tempo segnavano l’arrivo della stagione fredda; solo qualche episodio di maestrale preannuncia in questi ultimi anni il sopraggiungere dell’inverno. La stagione autunnale a Padova è contraddistinta solitamente da un guasto nel tempo verso la fine di settembre, da belle giornate in ottobre, che durano anche per un lungo periodo e infine da un clima umido e nebbioso in novembre. Le precipitazioni possono essere a volte abbastanza intense, con sciroccate pronunciate; più raramente, si hanno autunni secchi.
== Origini del nome ==
L'[[etimologia]] del [[toponimo]] è incerta, ma è evidente l'assonanza con l'antico nome del [[Po]] ''(Padus)''. Vi si potrebbe riconoscere la radice [[Lingua protoindoeuropea|indoeuropea]] ''pat-'', in riferimento forse
Il nome italiano della città, assonante nella terminazione con Genova (''Genua'') e Mantova (''Mantua''), mostra uno slittamento dall'antico ''Patavium'' a un ''Padua'' tardoantico e altomedievale, rimasto, ad esempio, anche nell'[[Padua|esonimo inglese della città]].
== Storia ==
{{vedi anche|Storia
=== Fondazione ===
[[File:Tomba di Antenore.jpg|miniatura|verticale|La cosiddetta [[Tomba di Antenore]]]]
[[File:Padova antica.jpg|miniatura|sinistra|Foto di Padova con indicato il corso del Medoacus, le vie romane e le mura cittadine]]
Insediamenti [[preistoria|preistorici]] sono stati accertati dall'[[archeologia]], già a partire dall'[[XI secolo a.C.]] - [[X secolo a.C.]],<ref group="N">Pertanto, parliamo di emergenze della cosiddetta [[cultura villanoviana]].</ref> [[topografia|topograficamente]] in corrispondenza dell'odierno centro di Padova.
La leggenda narra che la fondazione di Padova sia avvenuta nel 1132 a.C. per opera di [[Antenore]], un principe troiano scampato alla distruzione di [[Troia]]; leggenda riportata anche dallo storico padovano [[Tito Livio]], nel suo ''Ab urbe condita" (la storia di Roma) per sancire l'antica alleanza che univa la propria città a [[Roma]].
Rappresentando uno dei principali centri della cultura [[paleoveneti|paleoveneta]], l'antica Padova sorse all'interno di un'ansa del fiume [[
Nel
=== Storia antica ===
[[File:PadovaAnfiteatro1.jpg|
Già a partire dal 226 a.C. gli antichi patavini strinsero un'alleanza con [[Storia di Roma|Roma]] contro i [[Gallia Cisalpina|Galli Cisalpini]], alleanza poi confermata più volte, in particolare al tempo della [[Battaglia di Canne]] (216 a.C.) e della [[guerra sociale]] (91 a.C.), quando Padova e altre città transpadane combatterono al fianco dei romani. Dal 49 a.C. divenne un ''municipium'' romano, e in età [[Augusto|augustea]] entrò a far parte della [[Regio X Venetia et Histria|X Regio]], della quale costituiva uno dei centri più importanti.
Durante l'epoca imperiale la città divenne molto ricca grazie alla lavorazione delle lane provenienti dai pascoli dell'[[altopiano di Asiago]]. Dalla città passavano (o partivano) numerose strade che la congiungevano con i principali centri romani dell'epoca: la [[via Annia]] che la congiungeva con [[Adria]] e [[Aquileia]], la via Medoaci che portava alla [[Valsugana]] e all'[[altopiano di Asiago]], la via Astacus che la congiungeva con [[Vicenza|Vicentia]], la [[via Aurelia (Veneto)|via Aurelia]] che portava ad [[Asolo]], la via Aponense che la collegava ai centri termali dei [[Colli Euganei]]. Sia a nord che a sud della città vi erano estese [[Centuriazione del territorio di Padova|centuriazioni]]. In [[Civiltà romana|epoca romana]] il territorio di Padova era attraversato da un'altra importante [[strada romana]], la ''[[via Gallica]]''.
In epoca romana, Padova<ref group="N">Altri personaggi che in qualche modo rendono famosa Padova sono [[Stendhal]] per aver sostenuto che ''il caffè Pedrocchi è (era) il migliore d'Italia'', e [[Oscar Wilde]] per il suo [[dramma]] intitolato ''[[La duchessa di Padova]]'' ([[1883]] circa).</ref> fu patria di [[Tito Livio]], insigne storico [[Storia di Roma|romano]] (nello stesso periodo, diede i natali ai letterati [[Gaio Valerio Flacco (poeta)|Gaio Valerio Flacco]], [[Quinto Asconio Pediano]], Trasea Peto,<ref group="N">{{Cita web|url=http://www.pratodellavalle.org/prato/html/trasea.htm|titolo= Trasea Peto raffigurato in una statua di Prato della Valle|accesso=26 agosto 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070927100644/http://www.pratodellavalle.org/prato/html/trasea.htm|dataarchivio=27 settembre 2007|urlmorto=sì}}</ref> di cui vi è ancora ricordo nella [[toponomastica]] cittadina).
=== Storia medievale ===
[[File:Donatello, Monumento equestre al Gattamelata 03.JPG|miniatura|[[Monumento equestre al Gattamelata]]]]
[[File:Porta Altinate (Padova) jm56450.jpg|miniatura|sinistra|verticale|[[Porta Altinate]] vista dalla piazza dei Noli, ora Garibaldi]]
Con la caduta dell'impero Padova riuscì a mantenere un'economia solida, ma nel primo periodo delle [[invasioni barbariche]] fu più volte devastata, prima dagli [[Unni]] nel 452-453 e poi nel 601 dai [[Longobardi]] di [[Agilulfo]], che la incendiò e la rase al suolo per impedire il ritorno dei bizantini. Le invasioni, unite alle periodiche alluvioni, portarono a un crescente spopolamento del comune. Verso la fine dell'[[VIII secolo]], la stabilità portata da [[Carlo Magno]] e le opere di bonifica e canalizzazione eseguite dai [[benedettini]] fecero ripartire l'economia cittadina e posero fine a due secoli di crisi, dando il via alla riurbanizzazione. I danni delle successive alluvioni, mitigati dalle opere dei monaci, furono aggravati dalle devastazioni operate in città dagli [[Magiari|Ungari]] nell'899, nonché dai terremoti del 1004 e [[Terremoto di Verona del 1117|del 1117]].<ref name=comune>{{cita web |url= http://www.padovanet.it/informazione/il-medioevo |titolo= Il Medioevo - Dagli anni bui del declino di Roma, alla rinascita Comunale |sito= padovanet.it |accesso= 30 aprile 2017 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170806022521/http://www.padovanet.it/informazione/il-medioevo |urlmorto= no }}</ref>
Questi secoli videro la progressiva affermazione del [[potere temporale]] dei vescovi in città e la sempre maggiore influenza nelle campagne di famiglie di origine tedesca e [[franchi|franca]] come i [[Camposampiero (famiglia)|Camposampiero]], gli [[Este]], i [[Da Romano]] e i [[Da Carrara]]. Si delineò di conseguenza la contrapposizione tra [[guelfi e ghibellini]], che appoggiavano rispettivamente il papato e l'impero, una divisione che avrebbe portato alle sanguinose lotte intestine dell'[[età comunale]].<ref name=comune/>
Nel [[Basso Medioevo]] Padova si distinse come [[Età comunale|Libero comune]], partecipando alla Lega Veronese e alla [[Lega Lombarda]] contro l'imperatore [[Federico Barbarossa]].<ref name=comune/> Nel periodo comunale la città si arricchì e al 1222 risale la fondazione dell'[[Università degli Studi di Padova|Università]], una delle più antiche del mondo.<ref name=comune2>{{cita web | url= http://www.padovanet.it/informazione/il-rinascimento | titolo= Il Rinascimento - La crescita della città e l'avvento dei Carraresi | accesso= 30 aprile 2017 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180903215301/http://www.padovanet.it/informazione/il-rinascimento | urlmorto= no }}</ref> Passata tra le file ghibelline durante la dominazione di [[Ezzelino III da Romano]],<ref name=comune/> alla sua morte tornò sotto il controllo dei guelfi e divenne oggetto di continui attacchi dei ghibellini veronesi che portarono, nel 1318, alla [[Signoria cittadina|signoria]] dei [[Carraresi]]. Ebbe inizio un periodo di nuovo splendore per Padova, in cui fiorirono l'economia e le arti. Famiglie nobili alleate, come i [[Buzzaccarini]], commissionarono il ciclo di affreschi del Battistero del Duomo ed eressero la Chiesa dei Servi. Nello stesso periodo, tuttavia, proseguirono le guerre con Verona, nonché quelle con Venezia e Milano. L'ambizione dei Carraresi segnò la fine degli [[Scaligeri]] veronesi e degli stessi Carraresi, che dapprima videro l'occupazione di Padova da parte del duca di Milano [[Gian Galeazzo Visconti]] dal 1388 al 1390 dopo la presa di Verona nel 1387, e poi furono definitivamente sconfitti dalla [[Repubblica di Venezia]] nel 1405 nella [[guerra di Padova]], dopo la quale ebbe inizio il lungo periodo di [[Dedizione (Venezia)|dedizione a Venezia]].<ref name=comune2/>
=== Storia moderna ===
[[File:Clock tower and Lion of St. Mark in Padova - just like the ones in Venice.jpg|miniatura|Il [[leone marciano]], segno di fedeltà alla [[Serenissima]] in [[Piazza dei Signori (Padova)|Piazza dei Signori]]]]
Nei successivi quattro secoli Padova, pur perdendo importanza politica, poté godere della pace e della prosperità assicurata dalla signoria veneziana, nonché della libertà garantita alla sua Università, che richiamò studenti ed insegnanti da tutta Europa, divenendo uno dei maggiori centri dell'[[aristotelismo]] e attirando numerosi ed illustri intellettuali, come [[Galileo Galilei]]. Nel 1509, durante la [[guerra della Lega di Cambrai]], Padova dovette subire un terribile assedio, che fu però respinto. Dopo lo scampato pericolo, la Serenissima procedette ad opere di fortificazione, costruendo la [[Mura di Padova#Mura cinquecentesche|cinta muraria]] che ancora oggi presenta gran parte dell'aspetto originale. Nel 1571 Padova contribuì alla vittoria di Lepanto inviando cento gentiluomini tra cui si distinsero i condottieri di galera Pataro [[Buzzaccarini]] e Marcantonio Santuliana.
=== Storia contemporanea ===
Caduta la Serenissima (1797), la città fu ceduta da [[Napoleone Bonaparte]] all'[[Impero austriaco|Austria]]. Dopo una breve parentesi all'interno del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] napoleonico, entrò a far parte nel 1815 del [[Regno Lombardo-Veneto]] [[Casa d'Asburgo|asburgico]]. L'8 febbraio 1848 vide un'insurrezione contro il dominio austriaco, guidata in particolare dagli studenti universitari. Padova entrò a far parte del [[Regno d'Italia]] solo nel 1866, in seguito alla [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]].
Nel corso della [[prima guerra mondiale]], la città era il quartier generale delle forze militari italiane. Merita un cenno il fatto che l'ardimentosa (e pacifica) impresa del [[Volo su Vienna]], di [[Gabriele D'Annunzio|dannunziana]] memoria, prese le mosse dalle vicinanze di Padova ([[Museo dell'aria e dello spazio|Castello di]] [[Due Carrare|San Pelagio]] in comune di [[Due Carrare]], 9 agosto 1918). Nei pressi della città, a [[Battaglia Terme]] il castello di Lispida fu adibito a residenza del re Vittorio Emanuele III. A [[Villa Giusti]] (in località [[#Mandria|Mandria]] di Padova) fu firmato l'[[Armistizio di Villa Giusti|armistizio]] che pose termine al conflitto.
Nella [[seconda guerra mondiale]] Padova fu un importante centro della [[Resistenza italiana|resistenza]] contro il nazifascismo. Numerosi studenti e insegnanti universitari parteciparono alla [[partigiano|lotta partigiana]], a cominciare dallo stesso rettore [[Concetto Marchesi]].
Per questo motivo l'[[Università degli Studi di Padova]] fu premiata (unica università italiana a ricevere tale onorificenza) con la [[Ricompense al valor militare|medaglia d'oro al Valor Militare]]. Alla rivolta partigiana iniziata in città nella notte tra il 26 e 27 aprile 1945, fece seguito nella tarda serata del 28 aprile l'ingresso delle truppe di liberazione britanniche e neozelandesi.<ref>{{cita web | url = http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2017/04/24/news/quel-28-aprile-1945-ecco-come-fu-liberata-padova-1.15244441 | titolo = Quel 28 aprile 1945, ecco come fu liberata Padova |data = 30 aprile 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170428221402/http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2017/04/24/news/quel-28-aprile-1945-ecco-come-fu-liberata-padova-1.15244441 | dataarchivio = 28 aprile 2017 | urlmorto = no }}</ref>
Gli anni del dopoguerra sono stati per Padova di continuo sviluppo urbanistico ed economico grazie anche alla sua collocazione geografica, al centro di importanti vie di comunicazione che hanno favorito industrie e servizi.
La crisi sociale e politica degli [[anni 1970|anni settanta]] vide il polarizzarsi delle tensioni in vicende spesso collegate all'estremismo di frange della comunità studentesca di Padova. Fu una delle città dove organizzazioni come [[Potere Operaio]] e [[Autonomia Operaia]] furono più forti, insieme a [[Roma]] e [[Bologna]]. Questi movimenti a forte componente studentesca nacquero sotto l'egida di professori della facoltà di Scienze politiche quali [[Antonio Negri]]. In città le [[Brigate Rosse]] misero a segno il loro primo delitto rivendicato con l'[[Assalto alla sede del Movimento Sociale Italiano di Padova|attacco alla sede dell'MSI]] nel 1974.
A Padova agirono anche organizzazioni eversive neofasciste come [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] e soprattutto la [[Rosa dei venti (storia)|Rosa dei venti]], organizzazione eversiva parallela al [[Servizio informazioni difesa|SID]], servizio segreto delle forze armate italiane, accusata di collaborare anche con strutture della [[NATO]] nella lotta al comunismo.<ref>{{cita libro |url= https://books.google.co.jp/books?id=QZrcDAAAQBAJ&pg=PT189&lpg=PT189 |titolo= Notiziari Eretici |autore= Francesco Preziosi |editore= Antonio Tombolini editore |anno= 2016 |ISBN= 8893370581 |p= 189 |accesso= 30 aprile 2017 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180904011258/https://books.google.co.jp/books?id=QZrcDAAAQBAJ&pg=PT189&lpg=PT189 |urlmorto= no }}</ref> Negli anni novanta molti furono i politici e gli imprenditori padovani coinvolti nei vari scandali di [[Mani pulite]] e [[Tangentopoli]].<ref>{{cita web | url = http://www.paologiaretta.it/2012/02/anche-a-padova-la-politica-era-partita-per-la-tangente/ | titolo = Anche a Padova la politica era partita per la tangente | data = 30 aprile 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180904052339/https://www.paologiaretta.it/2012/02/anche-a-padova-la-politica-era-partita-per-la-tangente/ | urlmorto = no }}</ref>
Tra la fine del XX e l'inizio del [[XXI secolo]], la città ha vissuto importanti cambiamenti urbanistici, con la costruzione di nuovi moderni edifici direzionali e residenziali e con un profondo rinnovo della viabilità, articolatosi intorno alla realizzazione della [[Raccordo Anulare di Padova|tangenziale cittadina]] e della [[tranvia di Padova]].
===Simboli===
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 22 agosto 1941.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/8783edda-d669-4f31-ac25-83a5023b1a3b/1194-padova|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Padova|accesso=5 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
; Stemma
{{Citazione|D'argento, alla croce di rosso. Corona: d'oro gemmata di otto fioroni (cinque visibili).}}
; Gonfalone
{{Citazione|Drappo di bianco alla croce di rosso, ornato di volute alternate di fogliami d'oro, terminante nel basso con cinque liste, di cui la mediana di rosso e le altre quattro laterali di bianco cariche delle volute suddette, bordate e frangiate d'oro. Il drappo sarà appeso ad un'asta orizzontale e sostenuta da cordoni d'oro ad un’altra verticale, ambedue le aste foderate di velluto rosso con bullette dorate poste a spirale. L'asta verticale sarà cimata da una sfera armillare dorata di tre cerchi disposti in forma di croce.}}
==== Onorificenze ====
{{Onorificenze
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica
|immagine = SanitaPubblicaNO.png
|collegamento_onorificenza = Medaglia al merito della sanità pubblica
|data = [[28 marzo]] [[2025]]<ref>{{Cita web|autore=Presidenza della Repubblica Italiana|wkautore=Presidente della Repubblica Italiana|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/1594969|titolo=Città di Padova|data=28 marzo 2025|accesso=7 aprile 2025}}</ref>
|motivazione = Per i valori espressi nel campo sanitario e didattico durante la “Grande Guerra”, dove Padova si distinse nell’assistenza sanitaria, divenendo una vera e propria “Città ospedale militare”. La città riuscì a sopperire alla carenza di medici impegnati al fronte, si approntarono circa 8000 posti letto in edifici pubblici e privati, organizzando altresì corsi accelerati di medicina e chirurgia per oltre 1000 studenti provenienti da tutte le università italiane.
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Monumenti di Padova|Costruzioni di Padova per altezza}}
[[File:Piazza dei Signori (4).jpg|thumb|Veduta notturna da [[Piazza dei Signori (Padova)|Piazza dei Signori]] verso il Palazzo del Capitanio]]
L'apparato monumentale (nella più vasta accezione) del contesto urbano, quale oggi si offre all'osservazione del visitatore, testimonia largamente le varie fasi della vicenda storica patavina.
Se, difatti, non è più presente alcuna traccia delle (supposte) origini preistorico-leggendarie, ogni altra fase cronologica ha lasciato tangibili manifestazioni in altrettanti luoghi salienti e caratteristici, a partire dall'Arena romana, passando per le varie cinte murarie, torri medievali, palazzi di età signorile, chiese ed altri luoghi di culto (cristiani e non), edifici simbolici del potere civile, templi della cultura (il ''Bo'', l'Orto botanico), fino ad espressioni di architettura d'avanguardia (quali, ad esempio, il monumento di [[Daniel Libeskind]] ai caduti delle Torri Gemelle di New York, o la [[Torre Net]]).
=== Architetture religiose ===
{{Vedi anche|Chiese di Padova|Comunità ebraica di Padova}}
[[File:Basilica di Sant'Antonio da Padova.jpg|miniatura|[[Basilica di Sant'Antonio di Padova]]]]
Tra i luoghi di culto cattolici, il maggiore è la [[Duomo di Padova|basilica cattedrale di santa Maria Assunta]] sede della [[diocesi di Padova]], ma è altresì importante la [[Basilica di Sant'Antonio
La [[Sinagoga di Padova di rito italiano|Sinagoga di Padova]],<ref>{{Cita web|url=http://www.turismopadova.it/Itinerari/copy10_of_trip/it/view|titolo=Padova ebraica|sito=TurismoPadova (pubblicazione della Provincia PD)|accesso=26 agosto 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070513202822/http://www.turismopadova.it/Itinerari/copy10_of_trip/it/view|dataarchivio=13 maggio 2007|urlmorto=sì}}</ref> situata nella zona centrale del ghetto (adiacente alle piazze) con gli antichi cimiteri ebraici – situati nella contrada Savonarola – testimoniano la vivace attività della comunità giudaica nella città.
Vicino allo studentato di via Campagnola è stata rinvenuta una [[necropoli]] di 220 tombe risalenti datate tra l'[[età augustea]] fino al II sec. dopo Cristo, unitamente a un nucleo più antico datato tra il quinto e sesto secolo avanti Cristo.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.padovaoggi.it/attualita/necropoli-scavi-via-campagnola-padova-19-maggio-2025.html|titolo=Scoperta una nuova necropoli del VI secolo avanti Cristo durante i lavori per lo studentato|sito=PadovaOggi|accesso=2025-05-26}}</ref>
=== Architetture civili
[[File:
[[File:IMG 0146 Bar Pedrocchi.jpg|miniatura|[[Caffè Pedrocchi]]]]
* [[Palazzo Comunale (Padova)|Palazzo Comunale]], municipio cittadino, di cui fa parte il [[Palazzo della Ragione (Padova)|Palazzo della Ragione]].
* [[Palazzo del Bo]], sede storica dell'università
* [[Arco
* [[Torre dell'Orologio (Padova)|Torre dell'Orologio]]
* [[Caffè Pedrocchi]], il "caffè senza porte"
* [[Loggia del Consiglio (Padova)|Loggia del Consiglio]]
* [[Palazzo Liviano]], sede della facoltà di lettere e filosofia dell'Università
* [[Palazzo del Monte di Pietà
* [[Palazzo del Monte di Pietà Vecchio]]
* [[Centro culturale Altinate/San Gaetano|Centro Culturale Altinate]]
* [[Loggia Amulea]]
* [[Loggia dei Carraresi]]
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==== Palazzi di Padova ====
[[File:Palazzo Zacco (Padua).jpg|miniatura|[[Palazzo Zacco al Prà]]]]
* [[Loggia e Odeo Cornaro]] a Palazzo Cornaro, il primo teatro dell'età post classica
* [[Palazzo
* Palazzo Sambonifacio in contrà Scalona
* [[Palazzo Maldura]], altra sede storica della facoltà di lettere e filosofia dell'Università
* [[Palazzo Zuckermann]], sede distaccata dei Musei Civici agli Eremitani
* [[Palazzo Zabarella]], sede di mostre ed eventi culturali
* [[Palazzo Cavalli alle Porte Contarine]], sede della scuola di ingegneria, del dipartimento di geoscienze e di istituti dell'Università
* [[Palazzo Mussato]]
* [[Palazzo Grimani (Padova)|Palazzo Grimani]]
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* [[Palazzo Papafava dei Carraresi]], che nel periodo della [[Repubblica di Salò]] divenne sede del Ministero dell'Educazione Nazionale
* [[Palazzo Pisani de Lazzara]]
* [[Villa Molin]]
* [[Palazzo Zacco al Prà]]
* [[Palazzo Sacerdoti]] in [[Prato della Valle]] uno degli edifici più caratteristici della città, fu progettato nel 1922 dall’ingegnere [[Augusto Berlese]] (1884-1941) in uno stile che risente di suggestioni di vario tipo (liberty, romanico, bizantino).
* Palazzo Santo Stefano<ref>{{Cita web|url=https://www.provincia.pd.it/museo-di-palazzo-santo-stefano|titolo=Museo di Palazzo Santo Stefano|autore=mercuriali|sito=www.provincia.pd.it|data=2018-10-26|lingua=it|accesso=2024-11-08}}</ref>
==== Portici ====
[[File:Padova juil 09 205 (8379693979).jpg|thumb|Uno scorcio dei portici nel centro cittadino]]
I [[portico|portici]] del centro di Padova si sviluppano per circa 25 km,<ref name=unescoportici>{{cita web |url= http://whc.unesco.org/en/tentativelists/5010/ |titolo= The Porticoes of Bologna |data= 5 aprile 2019 |lingua= en |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190405053422/http://whc.unesco.org/en/tentativelists/5010/ |dataarchivio= 5 aprile 2019 |urlmorto= no }}</ref> issando Padova al secondo posto dietro a Bologna, che possiede una [[Portici di Bologna|rete di portici]] estesa e ramificata come nessun'altra in Europa.<ref>{{cita web |url= http://ecopolis.legambientepadova.it/?p=18169 |titolo= Portici di Padova |accesso= 5 aprile 2019 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190408072330/http://ecopolis.legambientepadova.it/?p=18169 |dataarchivio= 8 aprile 2019 |urlmorto= no }}</ref> La costruzione dei portici in città è un'antica tradizione, se ne trovano in stile romanico, gotico, rinascimentale, neoclassico e moderno.<ref>{{cita web | url = https://www.repubblica.it/viaggi/2017/10/31/news/padova_citta_gioiello_dove_l_arte_e_di_casa-179859018/ | titolo = Padova. Città gioiello dove l'arte è di casa |data = 5 aprile 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190406170351/https://www.repubblica.it/viaggi/2017/10/31/news/padova_citta_gioiello_dove_l_arte_e_di_casa-179859018/ | dataarchivio = 6 aprile 2019 | urlmorto = no }}</ref> Originariamente lo sviluppo totale era maggiore, ma dopo che Padova fu sottomessa dalla [[repubblica di Venezia]] (1405), diverse famiglie nobiliari eliminarono segmenti di porticati per dare risalto alle facciate dei propri palazzi.<ref name=unescoportici/>
=== Architetture militari ===
{{Vedi anche|Mura di Padova}}
La città dal periodo medievale in poi ha avuto tre cerchie di mura che fortificavano la città succedutesi nel tempo.
La prima cerchia, costruita tra il 1195 e il 1210, è quella delle mura cosiddette "comunali" perché eretta durante il periodo del libero comune padovano. Essa cingeva la parte più centrale della città, la cosiddetta "insula" poiché interamente circondata da canali (oggi in parte scomparsi). Di questa cerchia restano tre porte: due di esse ancora oggi transitabili ([[porta Molino]], [[porta Altinate]], [[porta della Cittadella Vecchia]]) mentre una terza fu inglobata nel Trecento nelle strutture del [[Castelvecchio (Padova)|Castelvecchio]]. Inoltre rimangono numerosi tratti della cinta muraria lungo l'antico percorso, spesso inglobati tra costruzioni moderne.
Nel corso del Trecento, con l'espandersi delle aree urbanizzate furono realizzate, in vari momenti, le mura cosiddette "carraresi" perché costruite in gran parte durante la signoria dei Da Carrara. Di queste mura restano pochissimi resti visibili in alzato, e sono perlopiù inglobate in altre costruzioni e fortificazioni rinascimentali. Queste mura di stampo ancora medievale resistettero, con opportuni adattamenti, all'assedio che Padova subì nel 1509 ad opera delle truppe della [[lega di Cambrai]].
In seguito a questo assedio la [[Serenissima]] decise di dotare la città di una nuova cerchia di mura adatta a resistere all'introduzione dell'artiglieria nelle tecniche di guerra. I lavori iniziarono nel 1513 per andare avanti circa fino alla metà del XVI secolo. Questa cerchia è ancora esistente quasi per intero seppur in diversi stati di conservazione a seconda dei vari tratti. Il suo perimetro è di circa 11 chilometri, con 20 bastioni e 6 porte (sulle 8 originarie). Queste mura sono solitamente denominate "veneziane" o "rinascimentali".
'''Archeologia'''
Necropoli IV secolo A.c.<ref>{{Cita web|url=https://www.padovaoggi.it/attualita/necropoli-scavi-via-campagnola-padova-19-maggio-2025.ht|titolo=Scoperta una nuova necropoli del VI secolo avanti Cristo durante i lavori per lo studentato}}</ref>
Terme romane<ref>{{Cita web|url=https://www.padovaoggi.it/attualita/soprintendenza-progetto-scavi-romani-montgrotto-terme-17-dicembre-2024.|titolo=La Soprintendenza avvia un progetto di valorizzazione delle terme romane di via Scavi}}</ref>
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Aree verdi di Padova}}
[[File:Padua (1).jpg|thumb|L'[[orto botanico di Padova]]]]
Secondo dati del 2005, la città di Padova può vantare {{M|2,5|u=km2}} di [[verde pubblico]], di cui {{M|1,7|u=km2}} di verde attrezzato (compresi i parchi-giochi per bambini, le piste ciclabili, i campi polivalenti ecc.), che corrispondono al 2,7% della superficie comunale<ref>Dati pubblicati nel libretto ''Naturalmente Padova... Tre percorsi per scoprire una città che allarga i suoi confini verdi'' (maggio 2007, edito dal Comune di Padova).</ref>. Nel 2006 Padova ha vinto il primo premio ''La città per il verde'', assegnato in occasione della manifestazione ''[[Euroflora]]'' svoltasi a [[Genova]].<ref>Fonte: pubblicazione ''Naturalmente Padova'', distribuita alla cittadinanza dal Comune di Padova.</ref>
Tra gli spazi verdi spicca l'[[Orto botanico di Padova]], patrimonio [[UNESCO]] ed il [[Parco Treves de' Bonfili]] progettato da [[Giuseppe Jappelli]].
== Società ==
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{{Demografia/Padova}}
Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente nel comune di Padova era 210 077 abitanti secondo i dati ISTAT.<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/veneto/64-padova/statistiche/popolazione-andamento-demografico/|titolo=Popolazione Padova (2001-2018) Grafici su dati ISTAT|sito=Tuttitalia.it|accesso=2020-04-22|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150502213539/http://www.tuttitalia.it/veneto/64-padova/statistiche/popolazione-andamento-demografico/|dataarchivio=2 maggio 2015|urlmorto=no}}</ref>
Nel 2017 i nati sono stati {{formatnum:1438}} (6,84‰), i morti {{formatnum:2582}} (12,29‰)<ref name=demoistat>{{cita web |url=http://demo.istat.it |sito=ISTAT.it |accesso=14 ottobre 2020 |titolo=Demografia in cifre |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110709154623/http://demo.istat.it/ |dataarchivio=9 luglio 2011 |urlmorto=no }}</ref> con un incremento naturale di -{{formatnum:1144}} unità rispetto al 2015 (-5,44‰). Il 31 agosto 2024, su una popolazione di {{formatnum:210440}} abitanti, si contavano 36 836 stranieri (18,0%). Le famiglie contano in media 2,08 componenti (in costante calo).<ref>{{cita web|url=http://www.padovanet.it/sites/default/files/attachment/La%20demografia%20del%20mese1217.pdf|titolo=Copia archiviata|accesso=12 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180712220740/http://www.padovanet.it/sites/default/files/attachment/La%20demografia%20del%20mese1217.pdf|dataarchivio=12 luglio 2018|urlmorto=no}}</ref> Inoltre Padova è con {{formatnum:2263.64}} ab/km² la città più densamente popolata del Veneto.
Al 31 dicembre 2023 Padova risultava tra le città in Italia ad aver ricevuto il numero più alto di immigrati interni ed esterni (ovvero nuovi residenti trasferiti da altre zone d'Italia e dall'estero). Oggi solo il 44% degli abitanti risulta essere nato nel comune, mentre gli immigrati costituiscono la maggioranza della popolazione residente (56% nel 2023), provenienti in minima parte dalla provincia (5%) e in larga parte dalle altre provincie del Veneto, dal meridione e dalle isole (31%, e in costante aumento), in particolare da Puglia, Campania e Sicilia. I residenti a Padova nati all'estero costituiscono il 20% della popolazione residente e sono anch'essi in costante aumento. Il dato non tiene conto delle c.d. "seconde generazioni" ovvero residenti nati a Padova con origini familiari in altre parti d'Italia e del mondo.<ref>{{Cita web|url=https://www.padovanet.it/sites/default/files/attachment/%5BWEB%5D%20Capitolo%202%202023.pdf|titolo=[WEB] Capitolo 2 2023.pdf}}</ref>
Il dato sulle provenienze geografiche non tiene conto degli oltre 47mila studenti fuori sede che popolano il capoluogo euganeo<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2023/08/studenti-universitari-fuori-sede-carenza-alloggi-costo-esu-padova-7ecccc4d-886b-49d4-addb-f0d2f595c033.html#:~:text=Sono%2047%20mila%20436%20gli,gli%20iscritti%20sono%2070%20mila.|titolo=Padova, mancano case per gli studenti: posti letto a peso d'oro}}</ref>, in larga parte provenienti da altre regioni d'Italia, e dei tantissimi domiciliati in città per motivi di lavoro e ricerca (quasi 50mila).<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/wp-content/uploads/2020/03/Popolazione-insistente.pdf|titolo=POPOLAZIONE INSISTENTE PER STUDIO E LAVORO}}</ref>
A Padova è stata istituita una "Commissione speciale ''Città metropolitana''", con lo scopo di coordinare le politiche del comune di Padova e dei comuni limitrofi su tematiche di importanza sovracomunale.<ref>{{cita web |url=http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?tassid=1071&id=5368 |titolo=Pagina del sito ufficiale dell'Amministrazione comunale riguardante la comunità metropolitana di Padova |accesso=7 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409090456/http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?tassid=1071&id=5368 |dataarchivio=9 aprile 2008 |urlmorto=no }}</ref> Nel 2012 l'[[area metropolitana di Padova]] contava {{formatnum:401269}} abitanti.
=== Etnie e minoranze straniere ===
I cittadini stranieri residenti a Padova che hanno acquisito la cittadinanza italiana dal 2007 al 2020, sono 9 110, pari al 3,2% della popolazione residente, e in costante aumento.<ref>{{Cita web|url=https://www.padovanet.it/sites/default/files/attachment/Nuovi%20Italiani%202007-20.pdf|titolo=I “Nuovi Italiani” dal 2007 al 2020}}</ref>
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla [[Romania]] con il 27,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla [[Moldavia]] (10,9%) e dalla [[Repubblica Popolare Cinese]] (8,4%).
=== Religione ===
[[File:Duomo (Padua) - Facade.jpg|miniatura|il [[duomo di Padova]]]]
[[Cattedrale di Padova|Sede vescovile]] a capo di una delle [[Diocesi di Padova|diocesi]] più estese ed antiche d'Italia è universalmente conosciuta anche come la ''città del Santo,'' appellativo con cui viene chiamato a Padova [[Antonio di Padova|sant'Antonio]], il famoso [[Ordine francescano|francescano]] [[Portoghesi|portoghese]], nato a [[Lisbona]] nel 1195, che visse in città per alcuni anni e vi morì il 13 giugno<ref group="N">È la data tuttora celebrata come ''festa del Santo'' dai padovani.</ref> 1231. I resti del Santo sono conservati nella [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|Basilica di Sant'Antonio]], importante meta di pellegrinaggio della cristianità e uno dei monumenti principali cittadini. [[Antonio di Padova|Antonio]] è uno dei quattro santi patroni della città con [[Giustina di Padova|Giustina]], [[Prosdocimo di Padova|Prosdocimo]] e [[Daniele di Padova|Daniele]]. A Padova si venerano pure le reliquie di [[Luca (evangelista)|san Luca]], [[Mattia (apostolo)|san Mattia]] (entrambi gli apostoli riposerebbero presso la [[basilica di Santa Giustina]]) e [[Leopoldo da Castelnuovo|san Leopoldo Mandić]]. Nel 1829, Padova fu la sede del primo [[Rabbino|Convitto Rabbinico]], importante istituzione dell'[[ebraismo]] italiano<ref>[http://www.ucei.it/?cat=8&pag=89 Collegio Rabbinico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140407140503/http://ucei.it/?cat=8&pag=89|data=7 aprile 2014}}, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane</ref>.
=== Tradizioni e folclore ===
==== I "senza" ====
Padova è nota per essere la città dei "senza"<ref>[http://www.turismopadova.it/turismo/informazioni/brochures/it/file/brpdf-pedrocchi-it Sito del turismo di Padova - Brochure sul Caffè Pedrocchi] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070425214206/http://www.turismopadova.it/turismo/informazioni/brochures/it/file/brpdf-pedrocchi-it |data=25 aprile 2007 }}</ref><ref group="N">Esistono poi altri "senza" (probabilmente di origine [[
* "Capitello senza colonna", in riferimento al capitello che si trova sotto l'angolo del ''[[Palazzo della Ragione (Padova)|Salone]]'' verso Via Fiume, attaccato alla volta ma senza la sottostante colonna;
* "Cavallo senza cavaliere", in riferimento al monumento di [[Donatello]] al condottiero Erasmo da Narni, detto il [[Gattamelata]], e che è conservato nel [[Palazzo della Ragione (Padova)|Palazzo della ragione]];
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* "Bo senza stalla" o "Bo senza corna": si tratta del Palazzo centrale dell'Università, chiamato il "Bo" (che in dialetto significa "bue") perché sorge sull'area dove anticamente esisteva un'osteria con l'insegna del Bucranio (il [[cranio]] del [[bue]]), frequentata non solo da commercianti di bestiame, ma poi anche dai primi studenti e professori universitari;
* "Gatta senza coda", con riferimento al condottiero Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, il cui [[Monumento equestre al Gattamelata|monumento equestre]], opera di Donatello, sorge sulla Piazza del Santo;
* "Cavour senza occhiali": è il monumento [[
* "Orologio senza catena": si riferisce all'orologio costruito da Jacopo Dondi nel 1344 che non ha le solite lancette ed una catena con degli ingranaggi ma dei cubi che ruotano a mostrare data e ora.
</ref>:
* "Santo senza nome", perché [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]], di cui è tradizionalmente popolare la devozione, è comunemente chiamato "il Santo" per [[antonomasia]], con speciale riferimento alla [[Basilica di Sant'Antonio
* "Caffè senza porte", perché il monumentale [[Caffè Pedrocchi]], storico locale cittadino, sino al
* "Prato senza erba", perché il [[Prato della Valle]], spettacolare "piazza", la più grande d'Europa secondo alcuni,<ref>[[Lionello Puppi]], Giuseppe Toffanin jr. ''Guida di Padova. Arte e storia tra vie e piazze''. Trieste, 1983. p. 163.</ref> era in realtà fino alla fine del [[XVIII secolo]], periodo in cui assunse la sistemazione attuale grazie ad Andrea Memmo, una superficie paludosa<ref>
* "Capitello senza colonna", perché presso l'angolo nord-ovest del Palazzo della Ragione, detto il "Salone" dai Padovani, (coordinate: {{coord|45|24|26.5|N|11|52|29.2|E}}) all'incrocio di una volta, c'è un capitello ma manca la colonna sottostante.
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* ''la [[gatta di Sant'Andrea]]'', una statua situata su una [[colonna]] nel piccolo sagrato antistante alla [[Chiesa di Sant'Andrea (Padova)|relativa chiesa]]. Il monumento, composto da una scultura in pietra raffigurante un leone posto su una colonna d'età romana, è stato più volte distrutto, ricostruito e sostituito con copie, l'ultima delle quali è stata abbattuta il 23 settembre 2013 da un mezzo di trasporto in manovra.
* ''il [[Mura di Padova|bastione]] della Gatta''<ref group="N">Passa quasi inosservata un'altra statuetta, sommariamente riproducente una gatta seduta in posa antropomorfica, con un "topo" tra le grinfie. Il piccolo manufatto è posto a pochi metri dalla "gatta principale".</ref>, in corrispondenza dei [[Giardini della rotonda di Padova|Giardini della rotonda]] (alla confluenza delle odierne vie [[Paolo Sarpi]] e Codalunga), ci riporta all'[[assedio]] di Padova da parte degli imperiali di [[Massimiliano I d'Asburgo]], avvenuto nel
{{Citazione|Su, su, su, chi vol la gatta,<br />venga innanti del bastione,<br />dove in cima de un lanzone<br />la vedrete star legata,<br />su, su, su, chi vol la gatta?}} e così via per una buona dozzina di strofe.</ref>
<gallery>
File:Gatta-andrea.jpg|La
File:Gatta-bastione.jpg|La Gatta dell'omonimo bastione.
File:Gattina.jpg|La statuetta in prossimità sul
</gallery>
==== Il Canton del Gallo ====
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È tradizionalmente considerato il punto più centrale della città, e pare si chiami così dal nome di una locanda o osteria che ivi sorgeva. Anche se oggi la circolazione veicolare è praticamente abolita ''in loco,'' fu proprio al Canton del Gallo che venne installata la prima pedana per il "vigile" che doveva disciplinare il traffico<ref>Toffanin, ''Le strade di Padova'' cit., pag. 205</ref>.
==== Il toponimo
{{Vedi anche|Ordalia}}
L'origine del toponimo viene fatta risalire all'[[Alto Medioevo]], durante il quale in questo luogo pare si tenessero i [[duello|duelli]] di ''campioni'' e ''bravi'' (due categorie di "spadaccini" [[mercenari]] che
Risulta che il [[fenomeno]] fosse disciplinato da una [[legge]] locale, in vigore dal
In realtà diverse città dell'ex Repubblica Veneta (tra cui la vicina [[Vicenza]]) denominano "Stanga" la zona esterna alla loro porta orientale; è possibile che ''stanga'' stia semplicemente per ''zona posta a oriente'' (si confronti ''stangare'', lemma [[laguna
=== Istituzioni enti e associazioni ===
====
[[File:Théâtre-anatomique-Padoue.JPG|thumb|Il [[teatro anatomico di Padova]], il più antico del mondo.]]
La città di Padova è principalmente servita dal polo universitario-ospedaliero dell'[[Azienda Ospedale-Università di Padova]] (un tempo Ospedale Giustinianeo e poi Ospedale Civile). Altro nosocomio cittadino è l'Ospedale S. Antonio (ex Centro Traumatologico Ortopedico, CTO) appartenente alla stessa Azienda Ospedale-Università di Padova. È inoltre sede dell'[[Istituto Oncologico Veneto]] (IOV), struttura riconosciuta come [[Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico]] (IRCCS) dedicato alla cura dei tumori e alla ricerca in campo oncologico.
Sempre in città vi è la sede del Centro Militare di Medicina Legale (CMML), ex-Ospedale Militare, e il Complesso Socio Sanitario dei Colli, ex-Ospedale Psichiatrico ora adibito a centro poliambulatoriale dell'ULSS. Nel 2003 è stato chiuso il centrale Ospedale Geriatrico.
Con oltre {{formatnum:50000}} ricoveri l'anno, il polo dell'Azienda Ospedaliera di Padova è uno dei più grandi ospedali del nord e uno dei poli d'attrazione in Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.sanita.padova.it/azienda-ospedaliera/i-16-numeri-dell-azienda/,25|titolo=I 16 numeri dell'Azienda|editore=Sito dell'Azienda Ospedaliera di Padova|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111223002506/http://www.sanita.padova.it/azienda-ospedaliera/i-16-numeri-dell-azienda/,25|dataarchivio=23 dicembre 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref name="Giornale">{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_ospedali_migliori_ditalia/10-03-2009/articolo-id=334777-page=0-comments=1|titolo=Ecco gli ospedali migliori d'Italia|pubblicazione=Il Giornale|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120318062827/http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_ospedali_migliori_ditalia/10-03-2009/articolo-id=334777-page=0-comments=1|dataarchivio=18 marzo 2012|urlmorto=no|giorno=10|mese=03|anno=2009}}</ref>
Il Centro Gallucci presso l'Azienda Ospedaliera di Padova occupa un posto rilevante in Italia per i trapianti e la chirurgia cardiaca. Prende il nome dal cardiochirurgo [[Vincenzo Gallucci]] che a Padova nel 1985 eseguì il primo [[trapianto di cuore]] in Italia. Inoltre presso il centro è stato eseguito il primo impianto di cuore artificiale in Italia il 10 dicembre 2007.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/scienza_e_tecnologia/cuore-artificiale/cuore-artificiale/cuore-artificiale.html?ref=search.asp|titolo=Padova, batte un cuore artificiale
la prima volta che accade in Italia|pubblicazione=La Repubblica|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090212190906/http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/scienza_e_tecnologia/cuore-artificiale/cuore-artificiale/cuore-artificiale.html?ref=search.asp|dataarchivio=12 febbraio 2009|urlmorto=no|giorno=10|mese=12|anno=2007}}</ref>
Le associazioni di pubblica assistenza presenti nel territorio della città sono la sede padovana della [[Croce Rossa Italiana]], la [[Croce Verde Padova|P.O. Croce Verde]], la Croce Bianca, la ZIP Onlus e la Croce Padova.
== Cultura ==
=== Istruzione ===
{{Citazione|Per il grande desiderio che avevo<br />di vedere la Bella Padova, culla delle arti, sono arrivato…<br />ed a Padova sono venuto, come chi lascia uno stagno<br />per tuffarsi nel mare,
==== Università ====
{{Vedi anche|Università degli Studi di Padova}}[[File:Palazzo Bo (Padua).jpg|thumb|Cortile interno del [[Palazzo del Bo]], storica sede dell'Università di Padova]]L'[[Università degli Studi di Padova]], fondata nel 1222, è una delle [[Università più antiche in attività|più antiche università al mondo]] e la seconda in Italia. Nel 2023 conta circa {{formatnum:71000}} studenti e {{formatnum:2200}} docenti<ref>{{cita web|titolo= Dati Statistici|url= https://www.unipd.it/dati-statistici|accesso= 2 marzo 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200302131213/https://www.unipd.it/dati-statistici|dataarchivio= 2 marzo 2020|urlmorto= no}}</ref>.
L'
Nel corso della sua storia, l'Università di Padova fu luogo d'incontro di alcune tra le più importanti personalità europee ed italiane, tra le cui file si annoverano personaggi del calibro di [[Leon Battista Alberti]], [[Niccolò Copernico]]<ref group="N">In realtà, Copernico era una sorta di "dilettante" di lusso dell'astronomia, poiché traeva i mezzi del proprio sostentamento dalla carica di [[canonico]], affidatagli da un suo zio [[vescovo di Frombork]], nella [[Varmia]].</ref><ref group="N">Copernico studiò medicina (tra il [[1500]] ed il [[1503]]), peraltro senza laurearsi; questo abbandono non gli impedì di essere considerato un medico di successo, oltre che un professionista del [[diritto amministrativo]] in relazione all'incarico di canonico già rammentato.</ref> e [[Melchiorre Cesarotti]]. Dal 1592 per 18 anni consecutivi (definiti dall'interessato [[Galileo Galilei#L'insegnamento a Pisa (1589-1592)|i migliori della sua vita]]), [[Galileo Galilei]]<ref group="N">A Padova Galileo perfezionò il [[cannocchiale]], con cui, dalla sua casa in Padova, avrebbe successivamente scoperto i [[Satelliti naturali di Giove|4 satelliti di Giove]].</ref> resse la cattedra di [[matematica]] presso l'ateneo patavino. Nel medesimo, per la prima volta al mondo ([[1678]]) si laureò una [[donna]]: [[Elena Lucrezia Corner|Elena Lucrezia Cornaro Piscopia]].
[[William Harvey]], l'illustre [[medico]] [[inglesi|inglese]] cui si deve la prima descrizione scientifica del [[sistema circolatorio]] (1628), fu allievo a Padova di [[Girolamo Fabrici]]. Va peraltro ricordato che in questa città sorse il primo [[Teatro anatomico di Padova|teatro anatomico]] (1594), ed il fondatore della ''Scuola Clinica Padovana'', [[Giovanni Battista Monte]], fu il primo medico a tenere le lezioni nelle corsie di un ospedale.
Nell'ambito dell'Università furono fondati anche l'[[Orto botanico di Padova]], il più antico orto botanico del mondo ancora esistente (1545), la [[Biblioteca universitaria di Padova]] (1629) e la [[Specola di Padova]] (1777).
Nel
L'Ateneo gestisce anche nove Musei scientifici, fra cui il [[Museo di
La città ospita inoltre il [[Conservatorio Cesare Pollini]], fondato nel 1878 e dedicato all'[[Cesare Pollini|omonimo pianista]], che ne fu anche il primo direttore. Vi ha sede la [[Scuola Italiana Design]], istituto post-diploma specializzato nel design industriale e nella comunicazione del prodotto, che costituisce il dipartimento formativo del Parco Scientifico e Tecnologico Galileo.
==== Scuole e istituti ====
Padova ospita numerose [[scuola|scuole]] e tra queste le più degne di nota sono il Liceo ginnasio statale Tito Livio e il [[Liceo scientifico statale Ippolito Nievo]], che rappresentano la storica coppia di licei della città. Entrambi situati in pieno centro storico, il primo fu fondato nel
==== Musei ====
[[File:Museo d´Arte Medioevale e Moderna (Padova) jm56863.jpg|thumb|Chiostro dei [[musei civici di Padova]]]]
[[File:La Cappella degli Scrovegni.JPG|thumb|[[Cappella degli Scrovegni]]]]
* [[Musei Civici agli Eremitani]]<ref>[http://www.padovanet.it/padovacultura/musei/ PadovaCultura -Musei Civici] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070403014251/http://www.padovanet.it/padovacultura/musei/|data=3 aprile 2007}}</ref> - il circuito che va sotto questo nome comprende:
** nel complesso degli [[Eremitani]]:
*** Sala multimediale della [[cappella degli Scrovegni]], per una visita virtuale dei celebri affreschi [[Giotto|giotteschi]]
*** Museo archeologico, con reperti di epoca pre-romana, romana, [[egizi]]a, [[greci|greca]], [[etruschi|etrusca]] ed [[italioti|italiota]]
*** Museo d'arte medievale e moderna, con dipinti di [[Giotto]], [[Giorgione]], [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], [[Tintoretto]], [[Veronese]], [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]]
** [[Palazzo Zuckermann]], che a sua volta ospita:
*** Museo di arte applicata
*** [[Museo Bottacin]]<ref group="N">Tutti gli enti culturali del circuito "Musei civici" sorgono nel comprensorio Scrovegni-Eremitani-Arena romana</ref>
* [[Musei dell'Università degli Studi di Padova]]
** [[Museo della Natura e dell'Uomo]] e altri 10 musei
* Museo archeologico ambientale delle acque del padovano<ref>[http://www.maaap.org Sito ufficiale Museo delle acque] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080224085259/http://www.maaap.org/|data=24 febbraio 2008}}; è ospitato nell'ex chiesetta [[XVIII secolo|settecentesca]] di [[Eufemia di Calcedonia|Sant'Eufemia]], antica parrocchiale di Altichiero (Quartiere 6 Ovest)</ref>
* [[Museo del Risorgimento e dell'età contemporanea (Padova)|Museo del Risorgimento e dell'età contemporanea]]
* [[Museo diocesano (Padova)|Museo diocesano]] di arte sacra
* Museo dell'internato ignoto (presso l'omonimo tempio)<ref>{{Cita web|url=http://digilander.libero.it/clapad5/padova/internato|titolo=Sito del tempio-museo dell'internato ignoto|accesso=14 aprile 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070427115103/http://digilander.libero.it/clapad5/padova/internato/|dataarchivio=27 aprile 2007|urlmorto=no}}</ref>
* Museo della terza armata
* Museo della Padova Ebraica
* Museo delle antiche strumentazioni (istituto tecnico Belzoni-Boaga)
* Museo al Santo
* Oratorio di San Michele ''(vedi {{Link sezione|Monumenti di Padova|Chiese parrocchiali, oratorii e cappelle}})''
* [[Ponte di San Lorenzo]]
* Museo delle macchine "Enrico Bernardi"
* [[Museo di storia della medicina in Padova|Museo di storia della medicina]] nell'[[ospedale di San Francesco Grande]].
* Museo del marinaio d'Italia
* Museo di zoologia
* [[Museo di storia della fisica dell'Università di Padova|Museo di storia della fisica]]
* Museo di mineralogia e petrografia e paleontologia
* [[Museo del precinema]] (collezione Minici Zotti)
* La [[Specola di Padova|specola]] e l'adiacente [[Castelvecchio (Padova)|castello di Ezzelino e Torlonga]].
* [[Palazzo Zabarella]]
* Museo di scienze archeologiche e d'arte
* Piano nobile del Caffè Pedrocchi
* [[Esapolis]], [[insettario]]
=== Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti ===
Riga 650 ⟶ 444:
=== Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica ===
Il [[Premio
=== Media ===
==== Stampa ====
Sono due i quotidiani storici che normalmente si occupano
Nel passato la città ha avuto altre due testate di cronaca locale: ''[[L'Eco di Padova]]'', nato nel
Nella città e in tutta la [[diocesi]] viene anche stampato e diffuso il [[settimanale]] [[diocesi|diocesano]] [[La Difesa del popolo]].
In città è presente una redazione de ''[[Il Sole 24 Ore]]''.
Esisteva anche ''Il Comune'', quotidiano politico con sede in via Spirito Santo.
==== Radio ====
A Padova (o nelle immediate vicinanze) hanno sede alcune emittenti radio,<ref>Per un elenco delle emittenti e relative frequenze nella zona di Padova, si consulti [http://www.fm-world.it/frequenze/?city=7213 questa pagina] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170414085715/http://www.fm-world.it/frequenze/?city=7213 |data=14 aprile 2017}}</ref> tra le quali:
{{Colonne}}
*
* [[Bum Bum Energy|Bum Bum Network e Energy]] <small>(1980-2012)</small>
* [[Easy Network]]
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==== Televisione ====
A Padova (o nelle immediate vicinanze) hanno sede alcune emittenti televisive<ref>Per un elenco delle emittenti nella zona di Padova, si consulti [https://www.regione.veneto.it/c/document_library/get_file?uuid=675385ef-ebce-48f6-8e32-01a927430803&groupId=10733] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170626180643/http://www.regione.veneto.it/c/document_library/get_file?uuid=675385ef-ebce-48f6-8e32-01a927430803&groupId=10733|data=26 giugno 2017}}</ref>, tra le quali:
{{Colonne}}
* [[7 Gold Telepadova]]
*
* [[CafèTV24]]
* Canale 77
* [[Company TV]]
* [[Canale Italia|Gruppo Canale Italia]] <small>(Padova e [[Rubano]])</small>
*
* [[Gruppo Editoriale Romi Osti|La 9 e La 8]]
{{Colonne spezza}}
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* [[Rete Veneta]] <small>(sede di Padova)</small>
* [[Serenissima Televisione]] <small>(Padova e [[Rubano]])</small>
*
* [[TeleChiara]]
* [[TeleNordest]] <small>(1984-2010)</small>
Riga 710 ⟶ 505:
* [[Mediaset]]
=== Teatro ===
[[File:Teatro Stabile del Veneto -Teatro Verdi - panoramio.jpg|miniatura|[[Teatro Verdi (Padova)|Teatro Verdi]]]]
Nella storia Padova ha sempre avuto il suo posto come città di spettacolo. Attorno al 60-70 d.C. fu edificato il teatro romano detto "il [[Zairo]]", le cui fondamenta riaffiorano in occasione di bonifiche e sistemazioni della canaletta che circonda Prato della Valle.<ref>{{cita web|url=http://www.lavecchiapadova.it/02-TESTI/CURIOSITA-01/PDF/148-IL%20TEATRO%20ZAIRO.pdf|titolo=Immagini dei resti dello Zairo nella canaletta di Prato della Valle|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://scienzaconlapancia-padova.blogautore.repubblica.it/2018/12/26/operazione-zairo-un-anno-dopo/|titolo=Operazione Zairo, un anno dopo| accesso= 25 febbraio 2023|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190502133123/https://scienzaconlapancia-padova.blogautore.repubblica.it/2018/12/26/operazione-zairo-un-anno-dopo/|dataarchivio= 2 maggio 2019|urlmorto= no}}</ref> {{Senza fonte|Fanno riferimento sia agli spalti superiori che contenevano una volta le gradinate originarie, sia alla loggia teatrale che ospitava lo spettacolo stesso}}.
Alla città è legata la danza alla [[pavana]] ossia alla padovana, una delle più celebri forme musicali tra i secoli XVI e XVIII. Nel 1524, a Padova fu costruito per la prima volta dopo l'[[Antichità classica|età classica]] uno spazio interamente dedicato alle rappresentazioni teatrali, la [[Loggia e Odeo Cornaro|Loggia Cornaro]]; mentre il 25 febbraio 1545 si costituì legalmente, con atto notarile, una compagnia di comici teatranti, la prima testimonianza al mondo di una società di commedianti professionisti, nascita simbolica della [[Commedia dell'arte]]<ref>{{Cita web|url=http://padovacultura.padovanet.it/it/attivita-culturali/giornata-mondiale-della-commedia-dellarte-2015|titolo=Giornata Mondiale della Commedia dell'Arte 2015 {{!}} Padova Cultura|accesso=17 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150512071650/http://padovacultura.padovanet.it/it/attivita-culturali/giornata-mondiale-della-commedia-dellarte-2015|dataarchivio=12 maggio 2015|urlmorto=no}}</ref>. I principali teatri padovani sono:
* [[Teatro Verdi (Padova)|Teatro Verdi]]
* [[Gran Teatro Geox]]
* Teatro del Seminario Vescovile
* Teatro Antonianum
* Teatro Don Bosco
* Teatro Ai Colli
* [[Teatro Maddalene]]
* Piccolo Teatro
* [[Teatro Ruzante]]
===
* A Padova è l’ambientazione dell’opera ''[[La bisbetica domata]]'' ([[1594]]?) di [[William Shakespeare]].
* ''[[Angelo, tiranno di Padova]]'' di [[Victor Hugo]].
* Nel [[romanzo]] ''[[La Certosa di Parma]]'' di [[Stendhal]] viene citata Padova, soggiorno dello scrittore, nella ''Avvertenza'' iniziale.
* A Padova è ambientata la tragedia ''[[La duchessa di Padova]]'' del 1883, secondo dramma composto da [[Oscar Wilde]].
* Un quartiere di Padova, la Guizza, è al centro di gran parte della narrativa, peraltro di impianto internazionale, di [[Piero Sanavio]].
* A Padova [[Bertolt Brecht]] ambienta la prima parte dell'opera teatrale ''[[Vita di Galileo]]''.
* Nel romanzo ''[[Incontro con Rama]]'' di [[Arthur C. Clarke]], l'11 settembre [[2077]] un [[asteroide]] distrugge Padova e buona parte del [[nord Italia]].
* Il [[romanzo]] autobiografico sulla resistenza ''[[I piccoli maestri]]'' di [[Luigi Meneghello]] è in parte ambientato a Padova.
* ''[[Diario a due]]'' di [[Paolo Barbaro]] è ambientato a Padova.
* Il racconto fantastico ''[[La figlia di Rappaccini]]'' di [[Nathaniel Hawthorne]] è ambientato a Padova.
* Il romanzo ''L'animale femmina'' di [[Emanuela Canepa]] è ambientato a Padova.<ref>{{Cita web|url=https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/lanimale-femmina-emanuela-canepa-9788806237349/|titolo=L’animale femmina, Emanuela Canepa. Giulio Einaudi Editore - Stile libero Big|sito=Einaudi|accesso=7 dicembre 2020}}</ref>
* I romanzi ''Assassino all'Ikea'' e ''Turno di notte'' di [[Giovanna Zucca]] sono entrambi ambientati a Padova.<ref>{{Cita web|url=http://www.lepersonalbookshopper.it/2017/01/13/mani-calde-di-giovanna-zucca-intervista/|titolo="Mani calde" di Giovanna Zucca, intervista all'autrice| sito=Personal Book Shopper|data=13 gennaio 2017|accesso=7 dicembre 2020}}</ref>
===
{{C|Elenco da verificare, per ogni film valutare l{{'}}'''effettiva rilevanza dello stesso col luogo''', un paio di riprese non giustificano l'inserimento|Veneto|giugno 2013|arg2=storia del cinema}}
* ''[[Troppo caldo per giugno]]'' di [[Ralph Thomas]] con [[Dirk Bogarde]] e [[Sylva Koscina]] (1964)
* ''[[Grazie zia]]'' di [[Salvatore Samperi]] con [[Lisa Gastoni]] e [[Lou Castel]] (1968)
* ''[[La moglie del prete]]'' di [[Dino Risi]] con [[Sophia Loren]] e [[Marcello Mastroianni]] (1970)
* ''[[Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave]]'' di [[Sergio Martino]] con [[Edwige Fenech]] (1972)
* ''[[Gli ordini sono ordini]]'' di [[Franco Giraldi]] con [[Monica Vitti]] e [[Gigi Proietti]] (1972)
* ''[[Libera, amore mio!]]'' di [[Mauro Bolognini]] con [[Claudia Cardinale]] (1975)
* ''[[Il gatto dagli occhi di giada]]'' di [[Antonio Bido]] (1977)
* ''[[Cugine mie]]'' di [[Marcello Avallone]] con [[Ely Galleani]] e [[Nieves Navarro]] (1978)
* ''[[Delitti e profumi]]'' di e con [[Jerry Calà]] con [[Umberto Smaila]] e [[Lucrezia Lante della Rovere]] (1988)
* ''[[Quattro figli unici]]'' di [[Fulvio Wetzl]] con [[Roberto Citran]], [[Mariella Valentini]], [[Ivano Marescotti]], Valentina Holtkamp (1992)
* ''[[Viaggi di nozze]]'' di e con [[Carlo Verdone]] (1995)
* ''[[I piccoli maestri (film)|I piccoli maestri]]'' di [[Daniele Luchetti]] con [[Stefano Accorsi]] (1998)
* ''[[La lingua del santo]]'' di [[Carlo Mazzacurati]] con [[Antonio Albanese]] e [[Fabrizio Bentivoglio]] (2000)
* ''[[Il gioco di Ripley]]'' di [[Liliana Cavani]] con [[John Malkovich]] (2000)
* ''[[Il fuggiasco (film 2003)|Il fuggiasco]]'' di [[Andrea Manni]] con [[Daniele Liotti]] (2003)
* ''[[La giusta distanza]]'' di Carlo Mazzacurati (2007)
* ''[[Hortus Botanicus Patavinus]]'' di [[Michele Francesco Schiavon]] (1995 - ried. 2008)
* ''[[Romanzo di una strage]]'' di [[Marco Tullio Giordana]] (2012)
* ''[[Sole a catinelle]]'' di [[Gennaro Nunziante]] (2013)
* ''[[La sedia della felicità]]'' di [[Carlo Mazzacurati]] (2013)
===
{{Vedi anche|Cucina padovana}}
La cucina padovana si basa su una lunga tradizione ricca di piatti per lo più prodotti freschi e di origine contadina, tra questi i più noti sono i [[bigoli]], i secondi basati sulla [[Padovana (pollo)|gallina padovana]] e la [[torta pazientina]].<ref>{{Cita web|url=http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=10665|titolo=Gastronomia - Comune di Padova|accesso=1 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131231060646/http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=10665|dataarchivio=31 dicembre 2013|urlmorto=no}}</ref>
=== Eventi ===
* Padova Vintage Festival in settembre presso il centro Culturale San Gaetano
* La ''"Settimana della cultura scientifica e tecnologica"'', che si svolge da marzo ad aprile.
* La ''"[[
[[File:Padova - Rievocazione del Transito di Sant'Antonio.jpg|thumb|Rievocazione del Transito di Sant'Antonio]]
[[File:Natale 2012 a Padova.jpeg|thumb|Luminarie per il Natale 2012]]
* ''[[Fiera di Padova|Fiera campionaria]]'', in maggio: è la più grande rassegna intersettoriale del Nord Est, raggiunta da più di duecentocinquantamila visitatori. Sono presenti mille espositori raggruppati in cinque settori: arredamento, enogastronomico, turismo, tempo libero, artigianato.
* ''Rievocazione del Transito di sant'Antonio, sera del 12 giugno''. La rievocazione storica in costume vuole celebrare l'ultimo viaggio di sant'Antonio: egli infatti dimorava a Camposampiero quando percepì che la sua vita terrena volgeva al termine, chiese dunque di essere trasportato verso l'amata Padova per esalare l'ultimo respiro. Steso su un carretto trainato dai buoi, non riuscì però a raggiungere le porte della città e venne ricoverato presso l'allora convento francescano di Santa Maria de' Cella (la leggenda vuole che sia stato fondato da san Francesco in persona), dove morì (il luogo dove spirò il santo si trova oggi all'interno del Santuario di Sant'Antonio d'Arcella). La rievocazione storica del transito parte da Piazza Azzurri d'Italia, prosegue lungo via Tiziano Aspetti, viale Arcella e termina presso il santuario di Sant'Antonio d'Arcella; un concerto di campane di tutte le chiese di Padova precede la messa.
* ''Festa di Sant'Antonio'', 13 giugno. Dopo una solenne messa celebrata nel mattino dal [[vescovo]] nella [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]], nel pomeriggio segue una seconda messa solenne, celebrata dal padre provinciale dei [[Ordine dei frati minori conventuali|Frati Minori Conventuali]], dopo la quale la reliquia del mento del Santo, preceduta dalla statua, è portata in processione per le vie del centro della città, seguita da una sfilata delle confraternite con i rispettivi gonfaloni, e dalle autorità. La processione si snoda lungo le principali vie del centro storico secondo il seguente percorso: piazza del Santo, via del Santo, via San Francesco, via Roma, via Umberto I, Prato della Valle, via Beato Luca Belludi, Piazza del Santo. Terminano l'evento il discorso del Sindaco e la Benedizione con la reliquia del Dito del Santo.
* ''"Sherwood Festival"'', in giugno-luglio; [[Radio Sherwood]], una radio indipendente padovana, dà vita allo Sherwood Festival, importante evento cittadino della durata di un mese. Sul palco si avvicendano importanti gruppi musicali della scena alternativa italiana ed internazionale.
* nel 2005 e nel 2006 si è svolta la ''[[Notte bianca]]'' in giugno (all'inizio dell'estate) e dicembre (in occasione del [[Natale]]).
Riga 888 ⟶ 579:
* Rievocazioni storiche, in settembre: rievocazioni storiche in costume nelle [[fortificazione|cittadine murate]] di [[Montagnana]], [[Monselice]], [[Montegrotto Terme]] e [[Cittadella (Italia)|Cittadella]].
== Geografia antropica ==
=== Quartieri ===
Lo statuto suddivide il territorio comunale in quartieri. Prima della legge n. 42/2010, che ha soppresso le [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]] nei comuni con meno di 250 000 abitanti, i sei quartieri erano organi elettivi; a decorrere dal maggio 2014 sono stati sostituiti con i Comitati di quartiere, organismi collegiali composti da residenti nominati dal sindaco, con funzioni consultive e propositive e di supporto all'amministrazione. La delimitazione territoriale è rimasta invariata.
'''Quartiere 1 Centro'''<br />Detto anche Centro storico, si estende per 5,2
Comprende le seguenti unità urbane (dati aggiornati a dicembre 2015):<ref name=":0" />
* 1.1 Piazze -
* 1.2 Savonarola -
* 1.3 Santo - Portello -
* 1.4 Prato della Valle -
* 5.2 Stazione Ferroviaria -
'''Quartiere 2 Nord'''<br />Chiamato anche Arcella - S. Carlo - Pontevigodarzere, ha una superficie di 6,71 km
Comprende le seguenti unità urbane (dati aggiornati a dicembre 2015):<ref name=":0" />
* 23 Pontevigodarzere -
* 24 San Carlo -
* 25.1 Arcella -
* 25.2 San Bellino -
'''Quartiere 3 Est'''<br />È chiamato anche Brenta-Venezia, Forcellini-Camin ed ha una superficie di 28,02 km
Comprende le seguenti unità urbane (dati aggiornati a dicembre 2015):<ref name=":0" />
* 5.1 Fiera -
* 6 Stanga -
* 7 Forcellini -
* 26 Mortise -
* 27 [[Torre (Padova)|Torre]] -
* 28 San Lazzaro -
* 29 [[Ponte di Brenta]] -
* 30.1 Zona Industriale - 523 residenti; densità: 65 abitanti/km
* 30.2 Isola di Terranegra - 245 residenti; densità: 210 abitanti/km
* 31 Camin -
* 32 Granze - 926 residenti; densità: 530 abitanti/km
'''Quartiere 4 Sud-Est'''<br />Viene chiamato anche S. Croce-S. Osvaldo, Bassanello-Voltabarozzo ed ha una superficie di 17,58 km
Comprende le seguenti unità urbane (dati aggiornati a dicembre 2015):<ref name=":0" />
* 1.5 Città Giardino -
* 8 Sant'Osvaldo -
* 9 Madonna Pellegrina -
* 10 [[Voltabarozzo]] -
* 11 SS. Crocifisso -
* 12 [[Salboro]] -
* 13 [[Guizza]] -
'''Quartiere 5 Sud-Ovest'''<br />Viene chiamato anche Armistizio-Savonarola ed ha una superficie di 14,05 km
Comprende le seguenti unità urbane (dati aggiornati a dicembre 2015):<ref name=":0" />
* 2 Sacra Famiglia -
* 3 San Giuseppe -
* 4.1 Porta Trento sud -
* 4.2 Porta Trento nord - 609 residenti; densità: 1.312 abitanti/km
* 14 Mandria -
'''Quartiere 6 Ovest'''<br />Il quartiere è chiamato anche Brentella-Valsugana ed ha una superficie di 21,88 km
Comprende le seguenti unità urbane (dati aggiornati a dicembre 2015):<ref name=":0" />
* 15 [[Brusegana]] -
* 16 Cave -
* 17 Brentelle -
* 18 Sant'Ignazio -
* 19 [[Montà (Padova)|Montà]] -
* 20 Ponterotto -
* 21 Sacro Cuore -
* 22 [[Altichiero (Padova)|Altichiero]] -
==== Centro ====
[[File:M-liston.jpg|thumb|upright|Il Listón a Natale 2007; a sinistra, il Bò, a destra il Municipio]]
Il Centro (Quartiere 1 Centro) nell'ottica dei Padovani si estende grosso modo all'interno delle mura cinquecentesche.
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Non si identifica con la zona limitata delle Piazze, anche se queste ultime ne costituiscono il cuore economico e culturale.
[[File:San-fermo.jpg|thumb|Via San Fermo, nel tratto pedonalizzato, ospita i negozi per lo ''[[shopping]]'' più lussuoso.]]
Nel quartiere è compreso anche il ''Portello'', corrispondente alla parte orientale del centro, cosiddetto perché nelle vicinanze di [[
==== Arcella ====
{{vedi anche|Arcella (Padova)}}
Arcella (Quartiere 2 Nord) è la zona nord della città di Padova. Il suo confine è ben delineato dalla [[ferrovia]] [[Venezia]]-[[Milano]] a Sud e dal fiume Brenta a Nord (comprendendo il rione di Pontevigodarzere).
Nota per essere il luogo della morte di [[Antonio di Padova|sant'Antonio]] (l'evento è ricordato dal santuario di Sant'Antonino) e per essere stata la periferia agricola di Padova fino alla [[seconda guerra mondiale]], l'Arcella ha conosciuto nel dopoguerra un impetuoso sviluppo urbanistico, fino al raggiungimento degli attuali 38 000 abitanti. Il metrotram la collega in maniera migliore con il centro cittadino.
Arcella è anche il nome del vicariato della [[diocesi di Padova]] che comprende le parrocchie di Sant'Antonio ("Sant'Antonino"), [[Chiesa di San Carlo Borromeo (Padova)|San Carlo Borromeo]] (San Carlo), San Gregorio Barbarigo (San Gregorio), San Giovanni Battista ([[Pontevigodarzere]]), San Lorenzo da Brindisi, San Bellino, San Filippo Neri, Santissima Trinità, Gesù Buon Pastore, Sacro Cuore, Maternità B.V. Maria (Altichiero).
==== Pontevigodarzere ====
''Pontevigodarzere'' (Quartiere 2 Nord) è situata in corrispondenza dei due ponti che collegano la zona a nord di Padova con la città stessa
Inizialmente zona rurale, si è velocemente espansa nel periodo della ricostruzione dopo essere stata quasi rasa al suolo dai bombardamenti degli alleati nel tentativo di fermare la ritirata tedesca.
Dista circa 3 km dal centro cittadino, è una zona in fase di riqualificazione grazie al completamento della tangenziale nord che permette al traffico di raggiungere la nuova strada "del Santo" senza passare per via Pontevigodarzere.
Fa parte del quartiere 2-Nord che comprende anche Arcella e San Carlo.
È sede della principale [[moschea]] di Padova, che sorge proprio a fianco della parrocchia di
La [[Chiesa di San Giovanni Battista (Pontevigodarzere)|chiesa parrocchiale di Pontevigodarzere]], dedicata a [[San Giovanni Battista]], fu costruita nel [[1924]] in sostituzione di un antico oratorio. La parrocchia venne eretta nel [[1925]] con territorio dismembrato da quelle di Altichiero, Arcella, Meianiga e Torre<ref>{{cita web|url=http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/other/atlante.jsp?icsc=7610180|titolo=PONTEVIGODARZERE - SAN GIOVANNI BATTISTA|accesso=28 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181228174835/http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/other/atlante.jsp?icsc=7610180|dataarchivio=28 dicembre 2018|urlmorto=no}}</ref>.
==== Ponte di Brenta ====
{{vedi anche|Ponte di Brenta}}
Ponte di Brenta (Quartiere 3 Est) è un antico borgo sorto in prossimità della confluenza delle vie provenienti rispettivamente da [[Venezia]] (oggi [[Strada statale 11 Padana Superiore|strada regionale 11 Padana Superiore]]) e da [[Mestre]]/[[Treviso]]
Quest'ultima, oggi classificata come [[Strada statale 515 Noalese|strada regionale 515 Noalese]], a sua volta originata dalla fusione della [[Via Miranese|strada provinciale 32 Miranese]] proveniente da [[Mirano]] Parte del Comune di Padova prima della [[
Nato attorno ai traffici di barcaroli e viaggiatori, il borgo è caratterizzato dalla presenza di alcune notevoli ville patrizie veneziane, tra le quali spicca Villa Breda con il suo parco, oggi di proprietà della Fondazione "[[Vincenzo Stefano Breda]]", voluta dall'omonimo senatore del Regno e a lui intitolata. La villa, oggi sede museale, si affaccia sul fiume, dal quale avveniva l'accesso fino alla costruzione verso la fine del [[XIX secolo]] della ferrovia Padova-Venezia, ad opera sempre del senatore Breda, che con l'occasione creò una fermata esattamente in asse con il viale di accesso alla villa, dal lato del parco. Al senatore Breda sono tra l'altro intitolati l'ospizio per anziani e l'[[Ippodromo Vincenzo Stefano Breda|ippodromo di Padova]], situati anch'essi nella frazione, l'asilo infantile, situato nella piazza principale e la modernissima struttura per persone affette da [[sclerosi multipla]] ''Casa Breda'', di recente costruzione, nel quartiere Brentelle.
Riga 1 016 ⟶ 679:
Nella piazza principale di Ponte di Brenta si affacciano l'antica chiesa parrocchiale di San Marco e San Michele, di aspetto settecentesco. All'interno, opere di Luca Giordano e un pregevole organo dell'epoca.
Una piccola località di Ponte di Brenta è ''Torre'', che secondo la storia in [[epoca medievale]] raggruppava le attuali frazioni di Mortise, Ponte di Brenta, Arcella e [[Altichiero (Padova)|Altichiero]]. C'è chi afferma che [[
==== Guizza ====
{{vedi anche|Guizza}}
La ''Guizza'' (Quartiere 4 Sud-Est) è uno dei quartieri più meridionali della città, estendendosi dalla zona del Bassanello sino al confine settentrionale del comune di [[Albignasego]].
Quartiere residenziale, con una forte densità abitativa, è stato interessato dalla costruzione del principali asse del Metrotram cittadino, che ha il capolinea in questo quartiere. Rappresenta il principale punto di accesso alla città per il traffico proveniente dalla parte meridionale della provincia. La storia del quartiere, da quando era una stazione di posta alla sua incorporazione nella città, è al centro di gran parte della narrativa dello scrittore padovano [[Piero Sanavio|Piero Sanavìo.]]
==== Madonna Pellegrina ====
La Madonna Pellegrina (Quartiere 4 Sud-Est) è una zona anticamente nobile di Padova situata tra il Ponte del Bassanello, il Ponte Quattro Martiri e le mura cittadine. Gode di efficienti servizi di trasporto tra i quali
==== La Mandria ====
[[File:Villa-Molin-3.jpg|thumb|upright|[[Villa Molin]] nel quartiere Mandria]]
''La Mandria'' (Quartiere 5 Sud-Ovest) confina con i comuni di [[Abano Terme]] ed [[Albignasego]], divisa da quest'ultimo dal [[Canale
Sorta attorno all'antica [[strada romana]] [[Via Annia|Annia]] che conduceva da Padova ad [[Adria]], ospita sul proprio territorio [[Villa Giusti
====
Sacra Famiglia (''Quartiere'' 5 Sud-Ovest) si trova a circa 1,5 chilometri dal municipio del capoluogo; tuttavia la parte più a nord est del quartiere è in pratica a ridosso delle mura di Padova. La località confina a sud ovest col comune di [[Albignasego]] precisamente con la frazione di Mandriola-Sant'Agostino divisa da quest'ultima dal fiume [[Bacchiglione]]. Nel novembre 2010, la località è stata la zona di Padova più colpita (dopo [[Salboro]]) dall'[[alluvione del Veneto del 2010]]. Nella località ha sede il consiglio di quartiere n.5; in essa si trova anche uno dei maggiori club tennistici del capoluogo.
La località si sviluppa su un territorio totalmente pianeggiante; a sud-ovest è bagnata dal fiume Bacchiglione che la separa dal comune di [[Albignasego]]. Proprio a ridosso del fiume, si concentra la maggior parte delle coltivazioni della zona. La località è posta a circa 8 chilometri a nord-est dei [[Colli Euganei]] e a 21 chilometri a ovest dalla [[laguna di Venezia]].
Fino agli [[Anni 1940|anni quaranta]] era un insieme di casupole circondate dalla campagna, salvo un piccolo sbocco sulle [[Mura (fortificazione)|mura]] (porta San Giovanni), poi la cementificazione (che prosegue fino ai nostri giorni) ha in gran parte neutralizzato le coltivazioni della zona e ampliato di molto la piccola località. In particolare negli [[Anni 1970|anni settanta]] si è costruito il prosieguo del rione, edificando decine di nuovi condomini. Ancora oggi prosegue questo fenomeno.
==== Montà ====
Della vecchia ''Montà'' (Quartiere 6 Ovest), situata sulla strada Padova-Ponterotto-Taggì di Sotto a circa 4 km dal centro della città, rimane solo l'antica intitolazione della chiesa parrocchiale di [[Bartolomeo (apostolo)|San Bartolomeo]], risalente al XVI sec. Dello scorso secolo, invece, è la fondazione della parrocchia di Sant'Ignazio di Loyola. Rimane ancora visibile dietro [[Villa Ottoboni]], ai piedi della zona del cavalcaferrovia costruito negli anni 80, parte dell'antico Arzeron sopraelevato che attraversava il territorio fuori delle mura cittadine. Questa zona della Montà era detta "borgo dea paja".
Dai primi anni del 2000 il territorio della frazione è stato soggetto a forti trasformazioni insediative ed è stato di fatto inglobato nel capoluogo. Nel 2004 è stato completato il cavalcavia di Corso Australia che ha nel contempo eliminato l'unico semaforo ancora esistente sulla tangenziale e contribuito a rompere l'isolamento della frazione con il resto della città. Nel 2017 è stato inaugurato il sottopasso di via Montà che ha agevolato l'ingresso al centro città.<ref>{{Cita web|url=https://www.padovaoggi.it/cronaca/inaugurazione-sottopasso-padova-via-monta-oggi-16-ottobre-2017.html|titolo=Aperto il sottopasso di via Montà: taglio del nastro alla presenza di centinaia di cittadini|accesso=2024-04-26}}</ref>
Del quartiere Montà, fanno parte anche le zone di Sant'Ignazio e Ponterotto.
== Economia ==
La [[Consorzio Zip|zona industriale di Padova]] è nata nel 1956 nell'area orientale della città,<ref>{{cita web|url=http://www.zip.padova.it/index.php/il-consorzio-zip/chi-siamo|titolo=
L'interporto di Padova dispone, oltre ad altre infrastrutture, di una linea ferroviaria dedicata ([[Ferrovia Padova-Padova Interporto|Padova-Padova Interporto]]) che lo collega alla stazione Centrale di Padova. A Padova sono diffuse e rinomate le produzioni [[artigianato|artigianali]] di [[ceramica|ceramiche]], di [[porcellana|porcellane]], di [[Tessuto (materiale)|tessuti d'arte]], di [[strumenti musicali]], oltre ai laboratori di [[oreficeria]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=18}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
La storica tradizione di crocevia tra alcune delle principali vie di comunicazione nazionali ha favorito lo sviluppo economico cittadino.<ref name=comunestoria1>[http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=8948
La città si è sviluppata secondo il sistema dell'[[urbanistica romana]], con i [[Cardine (storia romana)|cardini]] nelle odierne vie Dante e Barbarigo e i [[Decumano|decumani]] nelle vie S. Francesco e Vescovado. Un altro importante polo fu l'odierna via Altinate, da cui partiva il ramo orientale della Annia. All'incontro di queste strade sono state costruite le piazze che formano il centro cittadino, in particolare [[Piazza delle Erbe (Padova)|Piazza delle Erbe]], [[Piazza della Frutta]], [[Piazza dei Signori (Padova)|Piazza dei Signori]] e [[Piazza
<!--SEZIONE COMMENTATA: NON CONFORME ALLE LINEE GUIDA
Molte delle zone del centro sono diventate [[area pedonale|aree pedonali]]; una delle più affollate è il ''[[Liston#Padova|Liston]]'', lungo il quale si trovano diversi edifici storici tra cui il Palazzo Moroni (sede del minucipio), il [[Palazzo del Bo]] (sede dell'università) ed il [[Caffè Pedrocchi]].<ref>[http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=15818
Lungo le [[Mura di Padova#Mura cinquecentesche|mura cinquecentesche]] si trovano la circonvallazione stradale interna e quella esterna, oggi meno congestionate dopo la costruzione delle tangenziali. Tra le opere costruite nel nuovo millennio, significativi sono i due cavalcavia colleganti il popoloso quartiere [[Arcella (Padova)|Arcella]] al centro della città, che hanno alleviato il pesante traffico gravante sul vecchio cavalcavia vicino alla stazione ferroviaria.
<!-- SEZIONE COMMENTATA: NON DESCRIVE INFRASTRUTTURE - TONI PROMOZIONALI - LINGUAGGIO NON ENCICLOPEDICO
==== Piste ciclabili ====
L'amministrazione del comune di Padova ha predisposto un ufficio apposito per la mobilità ciclabile con gli obiettivi di migliorare la viabilità, ridurre l'inquinamento e migliorare la salute dei cittadini<ref>[http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?tassid=1630&id=8947 Ufficio mobilità ciclabile]</ref>. A tale scopo, negli ultimi anni sono stati realizzati 40 km di nuovi percorsi ciclabili, per arrivare ad una rete di circa 115 km,<ref>{{cita web|url=http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?tasstipo=C&tassidpadre=1491&tassid=1632&id=10091|titolo=Rete piste ciclabili}}</ref> che fa di Padova la città con più piste ciclabili in Italia. Lo sviluppo di questa rete<ref>Per una guida dettagliata con mappa vedere [http://www.legambientepadova.it/files/piste_ciclabili.pdf questo sito]</ref> permette ai cittadini di raggiungere punti strategici della città e rende possibile l'utilizzo della bicicletta per percorsi estesi, e dunque anche per recarsi a scuola o al lavoro.
--> Padova è circondata da un anello di tangenziali che formano il [[Grande Raccordo Anulare di Padova]], il cui sviluppo supera i 30 km. Per l'80% del percorso è composto da quattro corsie principali più due di emergenza, in prossimità di Padova Est le corsie diventano sei più due. Il progetto già approvato prevede di dare in gestione l'intero sistema cittadino di tangenziali alla società [[Autostrada Brescia-Verona-Vicenza
==== Autostrade ====
* {{simbolo|Autostrada A4 Italia.svg|25}} [[Autostrada A4 (Italia)|
* {{simbolo|Autostrada A13 Italia.svg|25}} [[Autostrada A13 (Italia)|
Attorno a Padova sono presenti 4 uscite autostradali: quelle di Padova Est e Padova Ovest sulla A4, la Padova Sud all'imbocco della A13 e la Padova Zona Industriale sul raccordo tra le due autostrade, che lambisce la periferia sud-orientale.
==== Strade Statali ====
* {{simbolo|Strada Regionale 11 Italia.svg|45}} Ex statale [[Strada statale 11 Padana Superiore|'''''Padana Superiore''''']]: per [[Venezia]] e [[Torino]], via [[Milano]];
* {{simbolo|Strada Statale 16 Italia.svg|45}} '''''[[Strada statale 16 Adriatica|Adriatica]]''''': per [[Lecce]], via [[Rimini]], [[Ancona]] e [[Bari]];
* {{simbolo|Strada Provinciale 47 Italia.svg|45}} Ex statale [[Strada statale 47 della Valsugana|'''''della Valsugana''''']]: per [[Trento]], via [[Cittadella (Italia)|Cittadella]] e [[Bassano del Grappa]];
* {{simbolo|Strada Regionale 47 Italia.svg|45}} [[Strada statale 47 racc di Altichiero|'''''di Altichiero''''']]: [[Tangenziale Ovest di Padova|'''Tangenziale Ovest''']] e [[Tangenziale Sud di Padova|'''Tangenziale Sud''']];
* {{simbolo|Strada Statale 250 Italia.svg|45}} Ex statale [[Strada statale 250 delle Terme Euganee|'''''delle Terme Euganee''''']]: per [[Montegrotto Terme]], via [[Abano Terme]];
* {{simbolo|Strada Regionale 307 Italia.svg|45}} Ex statale [[Strada statale 307 del Santo|'''''del Santo''''']]: per [[Resana]], via [[Camposampiero]] e [[Campodarsego]];
* {{simbolo|Strada Regionale 308 Italia.svg|45}} '''''Nuova superstrada del Santo''''': per [[Castelfranco Veneto]], ([[Tangenziale Est di Padova|'''Tangenziale Est''']])<sub>;</sub>
* {{simbolo|Strada Regionale 515 Italia.svg|45}} Ex statale [[Strada statale 515 Noalese|'''''Noalese''''']]: per [[Treviso]], via [[Noale]] e [[Scorzè]]; e per [[Mestre]], via [[Mirano]], tramite la [[Via Miranese|strada provinciale 32 Miranese]] ([[Tangenziale Nord di Padova|'''Tangenziale Nord''']]);
* {{simbolo|Strada Statale 516 Italia.svg|45}} '''''[[Strada statale 516 Piovese|Piovese]]''''', per [[Piove di Sacco]] e innesto con la [[Strada statale 309 Romea|Romea]].
=== Ferrovie ===
Padova è dotata di varie [[stazione ferroviaria|stazioni ferroviarie]], la principale delle quali è la [[stazione di Padova]]. Altre stazioni interne alla città sono: [[Stazione di Padova Campo Marte|Padova Campo di Marte]] e [[Stazione di Padova Interporto|Padova Interporto]].
Nel
=== Porti ===
All'interno della città sono state realizzate banchine per l'ormeggio di piccole imbarcazioni
Il porto fluviale vero e proprio non è in attività, nonostante siano state realizzate 400 metri di banchine e un terminal container di [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] per il trasbordo dei container da nave a treno.<ref>{{Cita web |url=http://www.legambientepadova.it/files/PIEG_IDROVIA_4_ANTE.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=15 maggio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091007102410/http://www.legambientepadova.it/files/PIEG_IDROVIA_4_ANTE.pdf |dataarchivio=7 ottobre 2009 |urlmorto=no }}</ref>; lo stesso è inserito nel contesto dell'[[idrovia Padova-Venezia]], progettata all'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]], che parte dall'interporto, attraversa il fiume Brenta e quindi il Novissimo, per arrivare alla conca Gusso, l'unica di tutto il canale; dopo un ulteriore breve tratto in terraferma supera l'argine di conterminazione lagunare e raggiunge il canale di grande navigazione Malamocco Marghera. Il percorso totale è di 27,575 km.
Da diversi decenni è stata riattivata la navigazione turistica fluviale tra Padova e Venezia a bordo dello storico '[[Burchiello (imbarcazione)|Burchiello]]'. A cavallo tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni 2000 è stata rimessa in funzione anche la navigazione in altri corsi d'acqua cittadini, che a tale scopo sono stati dragati
=== Aeroporto ===
L'[[aeroporto di Padova]] "Gino Allegri" è principalmente utilizzato dall'[[aviazione militare]] e dai voli sanitari a supporto dell'attività del policlinico cittadino. È anche sede di un aeroclub, che organizza voli privati e scuole guida con piccoli aerei ad ala fissa e alianti.
La città è servita dall'[[aeroporto di Venezia-Marco Polo]] che dista 45 km.
Sono vicini anche gli aeroporti [[Aeroporto di Treviso-Sant'Angelo|di Treviso]] (low cost), [[Aeroporto di Verona-Villafranca|di Verona]] e [[Aeroporto di Bologna|di Bologna]].
=== Mobilità urbana ===
{{vedi anche|Tranvia di Padova}}
Il sistema del [[trasporto pubblico]] è gestito da [[APS (Padova)|BusItalia Veneto]]. Il principale asse è la [[tranvia di Padova|rete tranviaria]], attualmente costituita dalla sola [[Tranvia di Padova|linea SIR1]], che serve il centro storico della città e i suoi principali monumenti collegandolo con la periferia Nord (Pontevigodarzere) e Sud (Guizza), integrato con una rete di autolinee urbane e suburbane. Dal 2023 sono in fase di costruzione i progetti delle nuove linee SIR2<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.padovanet.it/informazione/progetto-nuova-linea-tranviaria-vigonza-rubano-sir2|titolo=Progetto nuova linea tranviaria Vigonza-Rubano (Sir2) - Comune di Padova|sito=www.padovanet.it|accesso=2024-04-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.apsholding.it/societa-trasparente/linea-tranviaria-sir2-rubano-vigonza-progetto-finanziato-pnrr/|titolo=LINEA TRANVIARIA SIR2 RUBANO VIGONZA – PROGETTO FINANZIATO PNRR|sito=APS Holding|lingua=it|accesso=2024-04-23}}</ref> e SIR3<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.padovanet.it/informazione/progetto-nuova-linea-tranviaria-stazione-voltabarozzo-sir3|titolo=Progetto nuova linea tranviaria Stazione-Voltabarozzo (Sir3) - Comune di Padova|sito=www.padovanet.it|accesso=2024-04-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.padovanet.it/sites/default/files/attachment/230322%20Presentazione%20Gregorianum%20%281%29.pdf|titolo=Presentazione nuova linea tranviaria Stazione-Voltabarozzo (Sir3)|sito=Padovanet.it|data=18 aprile 2024|formato=PDF}}</ref>. La prima collegherà due comuni della Provincia situati a Est ([[Vigonza]]) e a Ovest ([[Rubano]]) della città,<ref name=":1" /> mentre la seconda partirà dalla Stazione ferroviaria per giungere a Voltabarozzo.<ref name=":2" />
Il servizio interurbano su gomma è gestito mediante autocorse della medesima società, ed anche da [[Actv]], [[Mobilità di Marca]] e [[SVT (Vicenza)|
Fra il
* [[Tranvia Padova-Abano-Torreglia/Villa di Teolo|Padova-Abano-Torreglia/Villa di Teolo]]
* [[Tranvia Padova-Malcontenta-Fusina|Padova-Malcontenta-Fusina/Mestre]]
Riga 1 094 ⟶ 783:
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di
[[File:Padova-Gonfalone.png|150px|thumb|Gonfalone civico]]
La sede comunale si trova a Palazzo Moroni, in Via del Municipio, 1.
Riga 1 100 ⟶ 790:
=== Consolati esteri ===
A tutto il maggio del 2013, erano presenti a Padova i consolati dei seguenti Paesi:<ref>[http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=2789
{{Colonne}}
* {{ALB}}
Riga 1 114 ⟶ 804:
* {{MDA}}
{{Colonne fine}}
Nel 2009 si parlava dell'imminente apertura in città dei consolati di [[Cina]] e [[Romania]]<ref>Daniele Mont D'Arpizio, "[http://www.scribd.com/doc/41074104/Pezzi-di-mondo-in-citta Un pezzo di paese straniero tra noi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160307160335/https://www.scribd.com/doc/41074104/Pezzi-di-mondo-in-citta |data=7 marzo 2016 }}", [[La Difesa del popolo]], 7 giugno [[2009]], p. 13</ref>, ma a tutto il maggio del 2013 non sono ancora stati realizzati.
=== Gemellaggi ===
Padova è [[Gemellaggio|gemellata]] con:<ref>[http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=2867
{{Colonne}}
Riga 1 130 ⟶ 820:
* {{Gemellaggio|ITA|Cagliari|2002}}
* {{Gemellaggio|HRV|Zara (Croazia){{!}}Zara|2003}}
* {{Gemellaggio|UK|Oxford|2019}}
{{Colonne fine}}
== Sport ==
{{Vedi categoria|Sport a Padova}}
=== Calcio ===
[[File:Padova 1957-58.jpg|thumb|La squadra di calcio del {{Calcio Padova|N}} terzo classificato nel campionato italiano 1957-58]]
Il {{Calcio Padova|N}} è la storica compagine calcistica cittadina. La squadra, fondata nel 1910, ha militato per 16 stagioni in [[Serie A]] (di cui 14 tra il 1929 ed il 1962 e le ultime due tra il 1994 ed il 1996) annoverando tra le sue file giocatori come [[Kurt Hamrin]] e [[Alessandro Del Piero]] e allenatori come [[Nereo Rocco]] e [[Béla Guttmann]]. Il miglior risultato raggiunto è il terzo posto in [[Serie A]] nella stagione [[Serie A 1957-1958|1957-1958]]. Memorabile fu anche la [[Coppa Italia 1966-1967]], in cui i [[Calcio Padova|biancoscudati]] giunsero alla finale, persa col [[Associazione Calcio Milan|Milan]] (1-0), dopo aver sconfitto l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] in semifinale per 3-2. Negli ultimi anni ha preso importanza il [[Derby di Padova|derby]] tra il Padova e il [[Associazione Sportiva Cittadella|Cittadella]], l'altra squadra della provincia,<ref group="N">Il Cittadella nelle stagioni 1999-2000 e 2000-2001 mentre militava in [[Serie B]], giocò nello [[Stadio Euganeo]] e mutò il nome in Cittadella Padova</ref> con cui ha spesso giocato nella stessa divisione a partire dalla stagione [[Serie C1 1998-1999|1998-1999]]. Attualmente il Calcio Padova disputa il campionato di [[Serie B]] sul terreno dello [[stadio Euganeo]].
Di buon livello calcistico negli [[anni 1910|anni dieci]] e [[anni 1920|anni venti]] fu l'[[Associazione Sportiva Petrarca Calcio]], che nel campionato del [[Prima Categoria 1921-1922|1922]] rubò ai [[Calcio Padova|biancoscudati]] lo scettro di regina cittadina. In quella stagione fu eliminato nel girone a tre squadre di semifinale dalla [[Unione Sportiva Novese|Novese]], che disputò poi la finale sconfiggendo la Sampierdarenese e laureandosi Campione d'Italia. Il [[Associazione Sportiva Petrarca Calcio|Petrarca]] ha cessato l'attività nel 2016.
Attiva negli [[anni 1970|anni settanta]] e [[anni 1980|anni ottanta]] era la squadra di [[calcio femminile]] del [[Unione Calcio Femminile Padova|Gamma 3 Padova]], che vinse lo [[scudetto (sport)|scudetto]] nel 1972 e nel 1973 e una [[Coppa Italia]] nel 1975. Ora la migliore squadra padovana di calcio femminile è il Padova (già Zensky), che ha disputato diversi campionati in [[Serie A2 (calcio femminile)|serie cadetta]].
===
Il [[Gruppo Petrarca Basket]] disputò il massimo campionato nazionale maschile tra la fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] e l'inizio dei settanta, classificandosi terza nella [[Serie A maschile FIP 1965-1966|stagione 1965-1966]]. La [[Virtus Padova]] ha militato in [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A2]] nella stagione [[Serie A2 maschile FIP 1993-1994|1993-1994]]. Attualmente tutte le locali compagini di basket disputano campionati minori. Vi sono in città anche 2 squadre di [[pallacanestro in carrozzina]], il Millennium Basket e il CUS Padova.
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La principale squadra di pallavolo maschile è la [[Pallavolo Padova]], che milita nel campionato di [[Serie A1 (pallavolo maschile)|Serie A1]]. Nel suo palmarès spicca la conquista della [[Coppa CEV maschile|Coppa CEV]] nel 1994. Tra il 2004 e il 2007 la principale squadra di pallavolo femminile era rappresentata dal [[Volley Club Padova]], che ha disputato due campionati di [[Serie A1 (pallavolo femminile)|Serie A1]] prima di cedere il titolo sportivo a [[Forlì]]<ref>{{Cita web | url = http://www.volleyclubpadova.it/scripts/home/index.php?pagesc_az=notizie_show_rec_id&pagesc_az_var=638&form_bkpos=2&pagina_id=2 | titolo = COMUNICATO STAMPA | sito = Volley Club Padova | data = 3 luglio 2007 | accesso = 6 ottobre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20070811141110/http://www.volleyclubpadova.it/scripts/home/index.php?pagesc_az=notizie_show_rec_id&pagesc_az_var=638&form_bkpos=2&pagina_id=2 | dataarchivio = 11 agosto 2007 }}</ref> e di proseguire l'attività solo a livello giovanile. Nella stagione sportiva 2005-2006 Padova è stata l'unica città a essere rappresentata nei massimi campionati di A1, sia nel volley maschile che in quello femminile, rispettivamente dal [[Sempre Volley]] e dal [[Volley Club Padova]].
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[[File:Petrarca Rugby 1973-1974.jpg|thumb|La squadra di rugby del {{Rugby Padova|N}} campione d'Italia 1973-74]]
Importante è il ruolo di Padova nel rugby nazionale; il {{rugby Padova|N}}, sezione dell'omonima polisportiva, vanta la vittoria in 15 campionati nazionali tra il [[serie A 1969-1970 (rugby a 15)|1970]] e il [[TOP10 2021-2022|2024]], oltre a quattro [[coppa Italia (rugby a 15)|coppe Italia]].
Le {{Rugby Fiamme Oro|N}} contribuiscono al palmarès cittadino con ulteriori cinque scudetti tra il [[serie A 1957-1958 (rugby a 15)|1958]] e il [[serie A 1967-1968 (rugby a 15)|1968]], prima di scioglieri nel 1978 e rifondarsi a Milano nel 1985 e successivamente trasferirsi a Roma.
Altre realtà di rilievo che hanno militato in massima divisione sono il {{Rugby CUS Padova|N}} e, più recentemente, il {{Rugby Valsugana|N}}.
Tra le donne, invece, figura la squadra femminile del Petrarca, chiamata ''Perle Nere'', attiva tra fine anni [[anni 1990|novanta]] e primi [[anni 2000|duemila]], pioniera della disciplina in città, e più recentemente quella del citato Valsugana, le cui giocatrici sono chiamate familiarmente ''Valsugirls''.
Quest'ultima compagine ha vinto 4 scudetti tra il [[serie A 2014-2015 (rugby a 15 femminile)|2015]] e il [[serie A 2021-2022 (rugby a 15 femminile)|2022]] e contribuisce a fare di Padova, con 24 campionati nazionali vinti, la città più scudettata del rugby italiano dopo [[Treviso]].
Tra i rugbisti padovani messisi in luce a livello internazionale figurano [[Fulvio Lorigiola]] (tra i convocati alla prima Coppa del Mondo nel 1987), [[Marco Bortolami]], i fratelli [[Mauro Bergamasco|Mauro]] e [[Mirco Bergamasco]] e, più recentemente, [[Federico Ruzza]].
Pur [[Livorno|livornese]] di nascita, si annovera anche [[Marzio Innocenti]], nella vita di tutti i giorni medico [[Otorinolaringoiatria|otorinolaringoiatra]] a Padova e giocatore per lungo tempo del Petrarca, che fu il capitano della nazionale alla citata coppa del Mondo del 1987 e che al 2022 ricopre l'incarico di presidente della [[Federazione Italiana Rugby]].
In ambito femminile figurano invece [[Valentina Ruzza]] (sorella del citato Federico), [[seconda linea]] internazionale dal 2019 allo {{rugby femminile Stade Français|N}} di [[Parigi]], [[Beatrice Veronese]], terza linea ala, [[Beatrice Rigoni]] (originaria di [[Abano Terme]], mediano d'apertura), [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] (di [[Camposampiero]], estremo) ed [[Emma Stevanin]] (di [[Monselice]], mediano d'apertura), tutte formatesi o militanti nel Valsugana.
=== Scacchi ===
La squadra scacchistica a squadre di Padova, legata al ''Club Italiano di Scacchi "Guido Cortuso" di Padova'' e sponsorizzata dall{{'}}''Obiettivo Risarcimento'', società italiana di risarcimento sanitario, è da anni la miglior realtà italiana degli scacchi nazionali a squadre avendo vinto per 13 volte il [[Campionato italiano di scacchi a squadre]] e le ultime sette (al 2024) consecutive e per una volta la [[Coppa europea di scacchi per club]]. In passato a Padova è stato organizzato un importante torneo di scacchi internazionale il [[Festival scacchistico internazionale di Padova]].
===
Le compagini cittadine più importanti nella [[scherma]] sono state l'antica Accademia Comini, il [[Associazione Sportiva Petrarca Scherma|Petrarca Scherma]] e il Cus Padova, che hanno formato atleti vincitori di [[Giochi olimpici|Olimpiadi]] e Campionati del Mondo. La squadra italiana di sciabola giunta seconda alle [[Scherma ai Giochi della XIV Olimpiade|Olimpiadi di Londra 1948]] era composta da atleti padovani allenati dal grande maestro Guido Comini. La fiorettista padovana [[Francesca Bortolozzi]] ha conquistato ori olimpici e mondiali ([[Scherma ai Giochi della XXV Olimpiade|Barcellona 1992]] ed [[Campionato mondiale di scherma 1993|Essen 1993]]), gli sciabolatori [[Marco Marin]] e [[Gianfranco Dalla Barba]] hanno conquistato titoli olimpici e mondiali ([[Scherma ai Giochi della XXIII Olimpiade|Los Angeles 1984]], [[Campionato mondiale di scherma 1995|L'Aia 1995]]) e la sciabolatrice [[Anna Ferraro]] è stata campionessa del mondo a squadre ([[Campionato mondiale di scherma 1999|Seul 1999]]). Il [[Trofeo Luxardo - Coppa del Mondo di Sciabola|Trofeo Luxardo]] di Padova, giunto nel 2007 alla 50ª edizione, è l'unica prova di Coppa del Mondo di sciabola che si disputa in Italia.
=== Sport acquatici ===
Nella [[pallanuoto]], i club cittadini più rilevanti sono [[Plebiscito Padova|Plebiscito]], la cui squadra femminile ha vinto 4 [[Serie A1 (pallanuoto femminile)|campionati italiani]] e 3 [[Coppa Italia (pallanuoto femminile)|coppe Italia]] negli [[anni 2010]] e una [[Coppa LEN (pallanuoto femminile)|Coppa Len]], mentre la compagine maschile gioca nel campionato di [[Serie B (pallanuoto maschile)|Serie B.]]
Tra i molti nuotatori padovani che hanno vinto titoli italiani spicca [[Novella Calligaris]], prima medaglia d'oro italiana in un campionato mondiale di nuoto, ottenuta a [[campionati mondiali di nuoto 1973|Belgrado 1973]], che arrivò anche tre volte sul podio alle [[Nuoto ai Giochi della XX Olimpiade|Olimpiadi di Monaco del 1972]]. Le maggiori società cittadine di [[canottaggio]] sono la Padovacanottaggio (nata nel 1993 dalle ceneri del CUS Padova) e la [[Canottieri Padova]], che annoverava tra le sue file l'ex campione olimpico e mondiale [[Rossano Galtarossa]].
=== Altri sport ===
A Padova ha sede la squadra di [[hockey in-line]] maschile dei [[Ghosts Hockey Team Padova|Ghosts]] fondata nel 1998, nel cui palmares figurano lo scudetto del 2003, la seconda posizione nella prima edizione della Champions League del 2003, la Coppa Italia del 2006 e i secondi posti in serie A nel 2006 e nella Supercoppa Italiana dello stesso anno. La maggiore squadra cittadina di [[football americano]] sono i [[Saints Padova|Saints]], che nel 1992 vinsero il [[SilverBowl]], il campionato di seconda divisione.
Un'altra gloria dello sport patavino è il pilota [[Riccardo Patrese]], che ha ceduto a [[Rubens Barrichello]] il primato (il suo era di 256) del maggior numero di gare disputate in [[Formula 1]], dove risultò vincitore di sei [[Gran Premio di Formula 1|Gran Premi]]. Discreta la carriera del pilota [[Giorgio Pantano]], vincitore del campionato 2008 della [[GP2]] e con qualche Gran Premio disputato in F1 nel 2004.
Tra i ciclisti più decorati espressi dalla scuola padovana vi sono [[Giuseppe Beghetto]], campione olimpico nel tandem a [[Ciclismo ai Giochi della XVII Olimpiade|Roma 1960]] e tre volte [[Campionati del mondo di ciclismo su pista - Velocità maschile|campione del mondo della velocità]], e [[Leandro Faggin]], campione olimpico a [[Ciclismo ai Giochi della XVI Olimpiade|Melbourne 1956]] nell'inseguimento a squadre e nel chilometro da fermo, e 3 volte [[Campionati del mondo di ciclismo su pista - Inseguimento individuale maschile|campione mondiale di inseguimento individuale]]. Il 23 maggio 2000, la 10ª tappa dell'[[Giro d'Italia 2000|83º Giro d'Italia]] si concluse a Padova con la vittoria di [[Ivan Quaranta]].
Tra gli avvenimenti sportivi annuali più rilevanti c'è la [[maratona di Sant'Antonio]], un evento che si tiene solitamente in aprile, con partenza da [[Campodarsego]] [[Provincia di Padova|(PD)]] e arrivo in Prato della Valle. L'astista ucraino [[Sergej Bubka]] il 30 agosto 1992 realizzò al [[stadio Daciano Colbachini|Colbachini]] dell'[[Arcella (Padova)|Arcella]] il suo terzultimo record del mondo (6.12) nel [[meeting Città di Padova]],<ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/31/Bubka_ricomincia_volare_co_0_9208319342.shtml |titolo=''Bubka ricomincia a volare'', Corriere della Sera, 31 agosto 1992 |accesso=8 novembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121105020504/http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/31/Bubka_ricomincia_volare_co_0_9208319342.shtml |dataarchivio=5 novembre 2012 |urlmorto=no }}</ref> la manifestazione di punta dell'atletica cittadina che si tiene dal 1987 con scadenza annuale.
=== Impianti sportivi ===
[[File:Stadio Euganeo.JPG|thumb|Lo
; Impianti attivi
* [[Stadio Euganeo]], calcio, atletica leggera, rugby
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* [[Stadio Daciano Colbachini]], atletica leggera, rugby
* [[Palasport San Lazzaro]], pallavolo, pallacanestro, calcio a 5, pallamano
* [[Palazzetto dello
* [[Palaindoor di Padova|Palaindoor]], atletica leggera, ginnastica artistica
* [[Ippodromo Vincenzo Stefano Breda]], corse al [[trotto]]
* [[Velodromo Giovanni Monti]], ciclismo
* [[Campo Baseball Plebiscito]], baseball, softball
* [[Centro Sportivo Plebiscito]], pallanuoto, hockey su ghiaccio, [https://skatingdiaries.it/___location/padova-3/ pattinaggio su ghiaccio], tennis, squash, arrampicata, nuoto e baseball
* [[Centro Sportivo Memo Geremia]], rugby, calcio
; Importanti impianti demoliti
* [[Palasport Tre Pini]], pallavolo, pallacanestro
* [[Stadio Tre Pini]], rugby, calcio
== Città con nome ispirato a Padova nel mondo ==
Alcune città del mondo sono state "battezzate" con un nome chiaramente ispirato a Padova:
* {{Bandiera|CAN}} Padoue ([[Québec (provincia)|Québec]])<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.mamr.gouv.qc.ca/cgi-bin/repert1.pl?T2=&T3=&D3=&D4=padoue&D5=&btnsubmit=Chercher ''Répertoire des municipalités du Québec''] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
* {{Bandiera|USA}} Padua ([[Minnesota]])<ref>
* {{Bandiera|USA}} Padua ([[Illinois]])<ref>
* {{Bandiera|USA}} Padua ([[Ohio]])<ref>
* {{Bandiera|USA}} Padua ([[California]])<ref>
* {{Bandiera|ARG}} [[San Antonio de Padua]] ([[Buenos Aires]])
* {{Bandiera|ARG}} [[Concordia (Argentina)|Padua]] ([[Provincia di Entre Ríos]])
* {{Bandiera|COL}} Padua ([[Dipartimento di Tolima|Tolima]])
* {{Bandiera|COL}} Padua ([[Dipartimento di Sucre|Sucre]])
* {{Bandiera|IND}} Padua (Orissa)<ref name="geolocalizador.com">{{Cita web |url=http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html |titolo=Copia archiviata |accesso=9 giugno 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081204061805/http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html |dataarchivio=4 dicembre 2008 |urlmorto=no }}</ref>
* {{Bandiera|MOZ}} Padua ([[Sofala]])<ref name="geolocalizador.com"/>
* {{Bandiera|AUS}} Padua ([[Queensland]])<ref name="geolocalizador.com"/>
* {{Bandiera|BGD}} Padua (
* {{Bandiera|NZL}} Padua (Dipartimento di [[Wellington]])<ref name="geolocalizador.com"/>
* {{Bandiera|PNG}} Padua<ref name="geolocalizador.com"/>
* {{Bandiera|HRV}} Villa Padova ([[Regione
* {{Bandiera|RUS}} Padova Raka (Carelia)
* {{Bandiera|BRA}} [[Nova Pádua]]
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group="N"/>
=== Bibliografiche ===
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|
* {{cita libro|Giuseppe
* {{cita libro|Elio | Franzin| Padova e le sue mura| 1982| Signum| Padova}}
* {{cita libro|Giuseppe |Toffanin jr | Guida di Padova (con L. Puppi) | 1983 | | Trieste}}
* {{cita libro|Giuseppe |Toffanin jr| Cento chiese padovane scomparse | 1988 | città=Padova| isbn=88-7123-042-6}}
* {{cita libro|Giuseppe | Toffanin jr | Il Santo magico | 1990 | | Verona}}
* {{cita libro|Maria Beatrice | Rigobello Autizi | Storia di Padova città d'Europa: dalle origini alle soglie del Duemila | 1991 | Atesa | Bologna}}
* {{cita libro|Giuseppe|Toffanin jr|Le strade di Padova|1999|Newton & Compton|Padova|isbn=88-8289-024-4}}
* {{cita libro|Elio | Franzin | Luigi Piccinato e l'antiurbanistica a Padova 1927-1974. Con alcuni scritti padovani di Luigi Piccinato | 2005 | Il prato | Saonara}}
* {{cita libro|Maria Beatrice | Rigobello Autizi| Storia di Padova: arte, cultura| 2003| Il prato| Padova}}
* {{cita libro|Leopoldo| Saracini|Padova nord. Storia di un quartiere| 2001| ***. Cult. Amici dell'Arcella| Padova}}
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* {{cita libro | cognome=Preto | nome= Paolo| titolo= I servizi segreti di Venezia| editore= Il Saggiatore | città=Milano | anno= 1994| isbn=88-428-0833-4}}
* {{cita libro | cognome=Baldan | nome=Alessandro | titolo= studio storico ambientale artistico della Riviera del Brenta (da Fusina al Portello di Padova) | editore= Edizioni Bertato| città=Villa del Conte | anno= 1995}}
* {{cita libro
* {{cita libro | cognome= Rossi| nome=Paolo | titolo= La nascita della scienza moderna in Europa| editore= Laterza| città= Roma - Bari| anno= 2004| isbn= 88-420-6120-4}}
* {{cita libro | cognome= Fischer| nome= Ernst Peter| titolo= Aristotele, Einstein e gli altri | editore= Raffaello Cortina| città= | anno= 1997 | isbn= 88-7078-455-X}}
* {{cita libro | cognome=Mambella | nome=Raffaele | titolo= Padova e il suo territorio nell'antichità. Guida con itinerari| editore= Zielo Editore| città= Padova| anno= 1991 |cid= R. Mambella }}
* {{cita libro |cognome=[[Guido Beltrame]], Citton Guerrino, Mazzon Daniela | titolo= Statuti del Comune di Padova| editore= Biblos| città= Padova| anno= 2000| isbn= 88-86214-96-0}}
* Claudio Rebeschini, ''Il palazzo del monte di pietà a Padova'',
* Furio Gallina, ''Gli anni del vulcano.'' ''Le'' ''conseguenze dell'eruzione del Tambora
* Pier Giovanni Zanetti, Acque di Padova 150 anni del Canale Scaricatore, Cierre Edizioni, 2013, ISBN 978-88-8314-726-5
== Voci correlate ==
<!-- PER FAVORE, manteniamo l'ordine alfabetico. Filippof ringrazia sin d'ora per l'attenzione. MERCI, DANKE, THANKS, MUY OBLIGADO… -->
{{Colonne}}
* [[APS (Padova)]]
* [[
* [[Basilica di Sant'Antonio di Padova]]
* [[Cappella Antoniana]]
* [[Cangrande I della Scala]]
* [[Cappella degli Scrovegni]]
* [[Cucina padovana]]
* [[Derby di Padova]]
* [[Diocesi di Padova]]
* [[Ente di bacino Padova 2]]
* [[Galileo Galilei]]
* [[Gaspara Stampa]]
* [[Giotto]]
* [[La Difesa del popolo]]
{{Colonne spezza}}
* [[Orto
* [[Palazzo della Ragione (Padova)]]
* [[Palazzo del Monte di Pietà Nuovo]]
* [[Paleoveneti]]
* [[Petrarca Padova Foot-Ball Club]]
* [[Prato della Valle]]
* [[Sinagoga di Padova di rito italiano]]
* [[Spritz]]
* [[Storia di Venezia]]
* [[
* [[Tito Livio]]
* [[Università degli Studi di Padova]]
{{Colonne fine}}
<!-- PER FAVORE, manteniamo l'ordine alfabetico. Filippof ringrazia sin d'ora per l'attenzione. MERCI, DANKE, THANKS, MUY OBLIGADO… -->
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.itinerari-veneti.it/stpd-giallo/stpd-pag-376g.htm|Storia di Padova da: "La Patria" di G. Strafforello, 1903.}}
* {{cita web|http://www.turismopadova.it/|Turismo a Padova}}
* {{cita web|http://www.pd.camcom.it/|Camera di Commercio di Padova}}
* [https://web.archive.org/web/20180421072638/http://www.padovasparita.it/ Padova Sparita] immagini dal 1873 al 1978
* {{cita web|http://digilander.libero.it/clapad5/padova/index.html|Album fotografico di Padova}}
* [http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=5068 Stradario di Padova] scaricabile in [[PDF]]
* [http://cartografia.comune.padova.it/website/tuttopadova/viewer.asp Cartografia del Comune di Padova] consultabile ''on line''
* {{cita web | 1 = http://www.castellocarrarese.it/ | 2 = Sito illustrante il recupero materiale e funzionale del Castello Carrarese | accesso = 10 settembre 2007 | dataarchivio = 9 novembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071109212337/http://www.castellocarrarese.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.padovanet.it/allegati/C_1_Allegati_4320_Allegato.pdf | 2 = Mappa turistica generale di Padova (dal sito del comune) | accesso = 2 gennaio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090521031314/http://www.padovanet.it/allegati/C_1_Allegati_4320_Allegato.pdf | dataarchivio = 21 maggio 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.interportopd.it/|Interporto Padova}}
* {{cita web|http://www.minicizotti.it/|Museo del Precinema: la Collezione Minici Zotti}}
* {{cita web|http://www.accademiagalileiana.it/|Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti}}
* [https://www.padovanet.it/informazione/impianto-da-calcio-sacra-famiglia padovanet.it]
* [https://www.padova-decorata.it/ ''Padova decorata'']
{{Comuni della provincia di Padova}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Stati italiani dal 1077 al 1156}}
{{Vie romee}}
{{Via Annia}}
{{Via Gallica}}
{{Controllo di autorità}}
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