Ormisda II: differenze tra le versioni
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|immagine = HormazdII.jpg
|legenda = Moneta di Ormisda II: al dritto, una legenda corrotta in greco, recante il nome di Ormisda, adornato con il caratteristico copricapo in pelle di leone, con una [[svastica]] tra i piedi e un monogramma in [[brahmi]] sulla destra; al rovescio, [[Shiva]] su un toro
|titolo = [[
▲|inizio regno = [[302]]
|fine regno = [[309]]
|incoronazione =
|predecessore = [[Narsete di Persia|Narsete]]
|successore = [[
|luogo di nascita =
|data di nascita = [[III secolo]]
|luogo di morte =
|data di morte = [[309]]
|luogo di sepoltura =
|padre = [[Narsete di Persia]]
|madre = Shapurdukhtak
|consorte = Ifra Ormisda
|figli = si veda ''Discendenza''
|dinastia =
|religione = [[zoroastrismo]]
}}
{{Bio
|Nome = Ormisda II
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Ormisda 02
|PostCognomeVirgola = riportato anche come '''Hormozd''' o '''Ohrmazd''' ({{farsi|هُرمَز دوم|Hurmaz dūm}}; in [[lingua medio persiana|medio persiano]] 𐭠𐭥𐭧𐭥𐭬𐭦𐭣)
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = III secolo
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 309
|Epoca = 300
|Attività = re
|Nazionalità = persiano
|Categorie = no
|FineIncipit = fu re ([[scià]]) della [[sasanidi|dinastia sasanide]] attivo al potere per sette anni e cinque mesi, dal 303 al 309, anno della sua morte
}}
Figlio e successore di [[Narsete di Persia|Narsete]] (regnante dal 293 al 303), durante il suo mandato il [[regno d'Armenia]] aveva da poco dichiarato il [[cristianesimo]] come sua religione ufficiale, abbandonando così l'antico credo [[Zoroastrismo|zoroastriano]] che condivideva con la Persia sasanide. Il regno di Ormisda II fu anche contraddistinto da disordini interni, che riuscì però a gestire con successo. Inoltre, riuscì ad avere successo nella sua campagna verso occidente, sconfiggendo e uccidendo il re [[Ghassanidi|ghassanide]] della [[Siria (regione storica)|Siria]]. Il suo regno fu, tuttavia, interrotto dagli intrighi della nobiltà iraniana, che si convinse a ucciderlo in un luogo appartato.
== Successione a Ormisda ==▼
Gli successe il figlio Adur Narsete, che dopo pochi mesi di regno affrontò la medesima sorte del padre per mano della stessa cerchia di aristocratici. A quel punto essi decisero di optare per il figlio di Ormisda II [[Sapore II]], salito sul trono praticamente da neonato.
== Nome ==
Il nome di Ormisda (scritto anche ''Ōhrmazd'' o ''Hormozd'') è la versione [[Lingua medio persiana|medio persiana]] del nome della divinità suprema dello [[zoroastrismo]], nota in [[lingua avestica|avestico]] come [[Ahura Mazdā]].<ref name="sha462464">{{cita|Shayegan (2004)|pp. 462-464}}.</ref> Il termine corrispondente in [[antico persiano]] è ''Auramazdā'', mentre la traslitterazione in [[lingua greca|greco]] è ''Hormisdas''.<ref name="sha462464"/><ref>{{cita|Vevaina e Canepa (2018)|p. 1110}}.</ref> Il nome è attestato in [[lingua armena|armeno]] con la forma ''Ormizd'' e in [[lingua georgiana|georgiano]] come ''Urmizd''.<ref>{{cita|Schmitt e Bailey (1986)|pp. 445-465}}.</ref><ref>{{cita|Rapp (2014)|pp. 341-343}}.</ref>
==Biografia ==
=== Origini e primi anni ===
[[File:Relief of Hormizd II in Naqsh-e Rostam.jpg|miniatura|sinistra|Bassorilievo di Ormisda II in veste di principe]]
Quando il padre di Ormisda [[Narsete di Persia|Narsete]] salì al trono nel 293, fece realizzare un bassorilievo dedicato all'investitura a [[Naqsh-e Rostam]], dove è raffigurato mentre riceve l'anello della regalità da una figura femminile, sovente ritenuta la dea [[Anahita]]. Tuttavia, alcuni studiosi hanno suggerito che questa potrebbe essere sua moglie e madre di Ormisda, Shapurdukhtak.<ref>{{cita|Weber (2016)}}.</ref> La figura in piedi dietro Narsete è molto probabilmente Ormisda, poiché il suo copricapo ha la forma di quella di un animale [[protome]], un oggetto tipicamente indossato dagli eredi sasanidi.<ref name="sha464465">{{cita|Shahbazi (2004a)|pp. 464-465}}.</ref> Molto probabilmente, Ormisda non prese parte alla guerra di suo padre contro l'[[impero romano]], che si concluse disastrosamente per i Sasanidi con la [[Battaglia di Satala (298)|battaglia di Satala]] del 298, oltre che con la cattura della moglie di Narsete e di alcuni dei suoi discendenti. La successiva [[pace di Nisibis]] del 299 vide una serie di province dell'[[Armenia persiana|Armenia]] e della [[Mesopotamia]] passare in capo ai romani al fine di liberare i membri della sua famiglia fatti prigionieri.<ref name="sha464465"/> Ormisda potrebbe corrispondere a Ormisda II Kushanshah, un principe sasanide che governò brevemente gli [[Indo-sasanidi]] dal 300 al 303.<ref name="rez83">{{cita|Rezakhani (2017)|p. 83}}.</ref> Entrambi coniarono monete dove vengono ritratti con una corona alata, mentre sulla parte posteriore, che di solito mostra il tradizionale [[Tempio del Fuoco|altare del fuoco]] affiancato da due servitori, riproduce una testa che emerge dal fuoco, un tipico disegno indo-sasanide che compare per la prima volta sulle monete sasanidi emesso sotto Ormisda II.<ref name="rez83"/>
=== Regno ===
Nel 303, Ormisda II salì al trono, assumendo una corona la cui forma somigliava a quella usata dai primi sovrani sasanidi, come nel caso di [[Bahram II]] (r. 274-293). Non si conoscono molte informazioni relative al regno di Ormisda; è possibile che nelle prime fasi del suo regno esercitò il potere in maniera rigida, mutando il suo atteggiamento nel corso del tempo e divenendo più conciliante.<ref name="sha464465"/>
Questo cambiamento nel comportamento è descritto da [[Ṭabarī]];
{{citazione|Il popolo era in soggezione nei suoi confronti e aveva sperimentato durezza e severità. Eppure, egli disse loro che era pienamente consapevole dei loro timori per la sua severità e il suo pugno duro, e li informò che aveva abbandonato la rigidità e la risolutezza della sua natura per lasciare il posto alla mitezza e alla clemenza. Da quel momento, governò in maniera più premurosa e si comportò nel modo più equo possibile. Si dimostrò desideroso di soccorrere e fornire sostegno i deboli, di rendere la terra prospera e fiorente e di diffondere la giustizia tra i sudditi.|Ṭabarī, ''Storia dei profeti e dei re'', vol. 5<ref>{{cita|Ṭabarī|vol. 5: p. 49}}.</ref>}}
[[File:Naqsherostam37.jpg|miniatura|upright=1.2|Bassorilievo che raffigura Ormisda II intento a trafigge il suo nemico a [[Naqsh-e Rostam]]]]
Tuttavia, a differenza di suo padre, che era tornato alla politica di tolleranza religiosa praticata durante il regno dei primi due scià, [[Ardashir I]] (r. 224-242) e [[Sapore I]] (r. 240-270), Ormisda perseguitò i [[Manicheismo|manichei]] che avevano vissuto pacificamente durante il regno di suo padre.<ref name="sha464465"/><ref>{{cita|Shahbazi (2005)}}.</ref> Stando a quanto riferito dalle fonti, Ormisda fondò il distretto rurale di Kurang (o Wahisht-Hormozd), vicino a [[Izeh]], nella provincia del [[Khūzestān|Khuzestan]].<ref name="sha464465"/> Il sovrano provò a migliorare le relazioni sasanidi con il [[Regno d'Armenia|Armenia]], che recentemente sotto Tiridate III aveva dichiarato il [[cristianesimo]] religione di stato; concesse inoltre sua figlia Hormizdducht in sposa a un principe mamikoniano di nome Vahan.<ref>{{cita|Daryaee (2009b)|p. 15}}.</ref>
Il rilievo rupestre di Ormisda a [[Naqsh-e Rostam]] nella provincia di [[Provincia di Fars|Pars]] indica che c'erano disordini interni nell'impero durante il suo dominio. Nel rilievo è raffigurato a cavallo mentre trafigge un nemico il cui elmo è riconducibile alla famiglia di Papak, un nobile di alto rango che prestò servizio come ''bitakhsh'' (viceré) dell'[[Albania (satrapia)|Albania]] durante il regno di Bahram II e Narsete.<ref name="sha464465"/> Hormizd, durante gli ultimi anni del suo regno, fece irruzione nei domini dei re [[Ghassanidi|ghassanide]] in [[Siria (regione storica)|Siria]], dal quale provò a estorcere un tributo. Di conseguenza, il sovrano ghassanide si rivolse in cerca di assistenza all'imperatore romano, ma fu ucciso prima che i rinforzi romani potessero giungere.<ref name="sha464465"/> In seguito, Ormisda fu vittima di un'imboscata nel 309 e finì ucciso dalle truppe ghassanidi mentre stava cacciando nel deserto. È decisamente che la sua dipartita non fu casuale e risultò molto probabilmente frutto della nobiltà persiana, che lo uccise in un luogo appartato e che tentò presto di eliminare anche i suoi figli.<ref name="sha464465"/>
Secondo la ''[[Cronaca di Seert]]'' dell'XI secolo, Ormisda dichiarò guerra ai romani per vendicare la sconfitta di suo padre, mentre la ''Cronaca di Arbela'' afferma che quando l'imperatore romano iniziò a perseguitare i suoi sudditi cristiani, il sovrano sasanide radunò una grande armata, invase i domini romani e fece irruzione in molte città. La credibilità delle due opere resta dubbia, in quanto gli eventi non vengono riportati in altri scritti. Secondo l'iranologo Alireza Shapour Shahbazi, «si può solo supporre che sia probabilmente un riflesso della presunta incursione di Ormisda in Siria».<ref name="sha464465"/>
Dopo la morte di Ormisda, gli successe il figlio maggiore Adur Narsete, il quale, dopo un breve regno durato pochi mesi, fu ucciso da alcuni nobili dell'impero.<ref name="taf477">{{cita|Tafazzoli (1983)|p. 477}}.</ref> Essi accecarono poi il secondo e imprigionarono il terzogenito ([[Ormisda (figlio di Ormisda II)|Ormisda]], che in seguito cercò asilo nell'impero romano).<ref name="tab50">{{cita|Ṭabarī|vol. 5, p. 50}}.</ref><ref name="sha461462">{{cita|Shahbazi (2004b)|pp. 461-462}}.</ref> Il trono fu riservato al figlio non ancora nato della moglie di Ormisda II Ifra Hormizd, ovvero a Sapore II. A quanto risulta dalle fonti, Sapore II fu l'unico re nella storia ad essere stato incoronato quando era ancora un feto, poiché la leggenda afferma che la corona fu posta sul grembo di sua madre mentre era incinta.<ref>{{cita|Daryaee (2009b)|p. 16}}.</ref> Tuttavia, secondo Shahbazi, è improbabile che Sapore sia stato incoronato re mentre era ancora nel grembo di sua madre, poiché i nobili non potevano sapere del suo sesso in quel momento. Afferma inoltre che Sapore nacque quaranta giorni dopo la morte di suo padre e che i nobili uccisero Adur Narsete e incoronarono Sapore II per ottenere un maggiore controllo dell'impero, cosa che furono in grado di fare fino a quando Sapore II raggiunse la maggiore età quando aveva sedici anni.<ref name="tab50"/>
== Discendenti ==
Ormisda II fu uno dei sovrani sasanidi con il maggior numero di figli, avuti sia da sua moglie Ifra-Hormizd sia da molte altre mogli e concubine:
* Principe Adur Narsete (III secolo – 309), nono re dell'impero sasanide.<ref name="taf477"/>
* Principe [[Sapore II]] (309 – 379), decimo re dell'impero sasanide.<ref>{{cita|Daryaee (2009a)}}.</ref>
* Principe Adurfrazgird (??? – IV secolo), governatore dell'[[Arbayistan]] meridionale.<ref name="bru478">{{cita|Brunner (1983)|p. 478}}.</ref>
* Principe Zamasp (??? – IV secolo), governatore dell'Arbayistan settentrionale.<ref name="bru478"/>
* Principe Sapore Sakanshah (??? – IV secolo), governatore del [[Sakastan]].<ref>{{cita|Wiesehöfer (2001)|p. 223}}.</ref>
*Principe [[Ormisda (figlio di Ormisda II)|Ormisda]] (??? – IV secolo), imprigionato dalla nobiltà persiana e successivamente fuggito in cerca di asilo nell'impero romano.<ref name="sha461462"/>
* Il principe [[Ardashir II]] (309 – 383), undicesimo re dell'impero sasanide.<ref name="sha464465"/>
* Il principe Narsete (??? – IV secolo), occupò brevemente il trono armeno a metà degli anni 330.<ref>{{cita|Lenski (2007)|p. 391}}.</ref>
* La principessa Hormizdducht (??? – IV secolo), sposò il principe mamikoniano Vahan.<ref name="sha464465"/>
== Note ==
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== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
* {{cita libro|lingua=en|autore=[[Ṭabarī]]|cid=Ṭabarī|anno=1985-2007|curatore=Ehsan Yar-Shater|titolo=The History of Al-Ṭabarī|volume=40|città=Albany|editore=State University of New York Press}}
=== Fonti secondarie ===
* {{cita libro|autore=C.J. Brunner|cid=Brunner (1983)|anno=1983|capitolo=Ādurfrāzgird|titolo=Encyclopaedia Iranica|volume=I, Fasc. 5|p=478|url=https://www.iranicaonline.org/articles/adurfrazgird-a-brother-of-the-sasanian-king-sapur-ii-a|lingua=en}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Touraj Daryaee|cid=Daryaee (2009a)|anno=2009a|capitolo=Šāpur II|url=https://www.iranicaonline.org/articles/shapur-ii|titolo=Encyclopaedia Iranica}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Touraj Daryaee|cid=Daryaee (2009b)|anno=2009b|titolo=Sasanian Persia: The Rise and Fall of an Empire|isbn=978-1-85043-898-4|città=Londra|editore=I.B. Tauris}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Mehrdad Kia|cid=Kia (2016)|anno=2016|titolo=The Persian Empire: A Historical Encyclopedia|editore=ABC-CLIO|url=https://books.google.it/books?id=B5BHDAAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|isbn=978-16-10-69391-2}}
* {{cita libro|autore=Noel Lenski|cid=Lenski (2007)|anno=2007|titolo=The Cambridge Companion to the Age of Constantine|editore=Cambridge University Press|isbn=978-11-39-00084-0}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Parvaneh Pourshariati|cid=Pourshariati (2008)|anno=2008|titolo=Decline and Fall of the Sasanian Empire: The Sasanian-Parthian Confederacy and the Arab Conquest of Iran|editore=I.B. Tauris|isbn=978-1-84511-645-3}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=Rapp (2014)|autore=Stephen H. Rapp|url=https://books.google.it/books?id=BggkDwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it|anno=2014|titolo=The Sasanian World through Georgian Eyes: Caucasia and the Iranian Commonwealth in Late Antique Georgian Literature|editore=Ashgate Publishing, Ltd|isbn=978-14-72-42552-2}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Khodadad Rezakhani|cid=Rezakhani (2017)|anno=2017|titolo=ReOrienting the Sasanians: East Iran in Late Antiquity|editore=Edinburgh University Press|url=https://books.google.it/books?id=bjRWDwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it|isbn=978-14-74-40030-5}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Rüdiger Schmitt|autore2=Harold W. Bailey|cid=Schmitt e Bailey (1986)|capitolo=Armenia and Iran iv. Iranian influences in Armenian Language|titolo=Encyclopaedia Iranica|url=https://iranicaonline.org/articles/armenia-iv|volume=II, Fasc. 4-5|pp=445-465}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=A. Shapur Shahbazi|cid=Shahbazi (2005)|anno=2005|capitolo=Sasanian Dynasty|titolo=Encyclopædia Iranica|url=https://www.iranicaonline.org/articles/sasanian-dynasty}}
* {{cita libro|autore=A. Shapur Shahbazi|cid=Shahbazi (2004a)|url=https://www.iranicaonline.org/articles/hormozd-ii|lingua=en|anno=2004a|capitolo=Hormozd II|titolo=Encyclopaedia Iranica|volume=XII, Fasc. 5|pp=464-465}}
* {{cita libro|url=https://www.iranicaonline.org/articles/hormozd-ormisdas|autore=A. Shapur Shahbazi|cid=Shahbazi (2004b)|anno=2004b|capitolo=Hormozd (2)|titolo=Encyclopaedia Iranica|lingua=en|volume=XII, Fasc. 5|pp=461-462}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=M. Rahim Shayegan|anno=2004|cid=Shayegan (2004)|capitolo=Hormozd I|titolo=Encyclopaedia Iranica|volume=XII, Fasc. 5|pp=462-464|url=https://www.iranicaonline.org/articles/hormozd-i}}
* {{cita libro|autore=Ahmad Tafazzoli|cid=Tafazzoli (1983)|anno=1983|capitolo=Ādur Narseh|lingua=en|url=https://www.iranicaonline.org/articles/adur-narseh-son-of-the-sasanian-king-hormizd-ii-a|titolo=Encyclopaedia Iranica|volume=I, Fasc. 5|p=477}}
* {{cita libro|lingua=en|autore-capitolo=Yuhan Vevaina e Matthew Canepa|cid=Vevaina e Canepa (2018)|anno=2018|capitolo=Ohrmazd|autore=Oliver Nicholson|titolo=The Oxford Dictionary of Late Antiquity|città=Oxford|editore=Oxford University Press|isbn=978-0-19-866277-8}}
* {{cita libro|autore=Ursula Weber|cid=Weber (2016)|lingua=en|capitolo=Narseh|titolo=Encyclopædia Iranica|url=https://www.iranicaonline.org/articles/narseh-sasanian-king}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Josef Wiesehöfer|cid=Wiesehöfer (2001)|anno=2001|titolo=Ancient Persia|url=https://archive.org/details/ancientpersiafro0000wies|traduttore=Azizeh Azodi|editore=I.B. Tauris|isbn=978-1-86064-675-1}}
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