Ancona: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
| Nome = Ancona
| Panorama = AnkonPanorama.jpg
|Didascalia = Veduta del [[Porto di Ancona|porto]] e del centro città
| Didascalia =
|Voce bandiera =
| Bandiera = Flag of Ancona.svg
| Voce bandierastemma =
|Stato = ITA
| Stemma = Ancona-Stemma.png
|Grado amministrativo = 3
| Voce stemma =
|Divisione amm grado 1 = Marche
| Stato = ITA
|Divisione amm grado 2 = Ancona
| Grado amministrativo = 3
|Amministratore locale = [[Daniele Silvetti]]
| Divisione amm grado 1 = Marche
|Partito = [[Forza Italia (2013)|FI]]
| Divisione amm grado 2 = Ancona
|Data elezione = 29-5-2023
| Amministratore locale = [[Valeria Mancinelli]]
|Data rielezione =
| Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| Data elezioneistituzione = 10-6-2013
|Note superficie = {{Cita web|url=http://www.comune.ancona.it/binaries/migrazione/ankonline/risorse/Atti_documenti/ambiti/Atti/statuto-comunale-aggionato-in-vigore-dal-18-luglio.pdf|titolo=Statuto approvato il 18 luglio 2010|accesso=28 luglio 2011|formato=PDF|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923205829/http://www.comune.ancona.it/binaries/migrazione/ankonline/risorse/Atti_documenti/ambiti/Atti/statuto-comunale-aggionato-in-vigore-dal-18-luglio.pdf}}
| Data istituzione =
|Sottodivisioni = Aspio, [[Candia di Ancona|Candia]], Casine di Paterno, Gallignano, Ghettarello, Massignano, Montacuto, [[Montesicuro]], [[Paterno (Ancona)|Paterno]], [[Poggio (Ancona)|Poggio di Ancona]], [[Sappanico]], [[Varano (Ancona)|Varano]].
| Note superficie = {{Cita web|url=http://www.comune.ancona.it/binaries/migrazione/ankonline/risorse/Atti_documenti/ambiti/Atti/statuto-comunale-aggionato-in-vigore-dal-18-luglio.pdf|titolo=Statuto approvato il 18 luglio 2010|accesso=28 luglio 2011|formato=PDF|urlmorto=sì}}
|Divisioni confinanti = [[Agugliano]], [[Camerano]], [[Camerata Picena]], [[Falconara Marittima]], [[Offagna]], [[Osimo]], [[Polverigi]], [[Sirolo]]
| Abitanti = 100861
|Codice postale = 60121-60131
| Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 settembre 2017.
|Zona sismica = 2
| Aggiornamento abitanti = 30-9-2017
|Gradi giorno = 1688
| Sottodivisioni = Aspio, [[Candia di Ancona|Candia]], Casine di Paterno, Gallignano, Ghettarello, Massignano, Montacuto, [[Montesicuro]], [[Paterno (Ancona)|Paterno]], [[Poggio (Ancona)|Poggio di Ancona]], [[Sappanico]], [[Varano (Ancona)|Varano]].
|Nome abitanti = anconetani, anconitani, dorici
| Divisioni confinanti = [[Agugliano]], [[Camerano]], [[Camerata Picena]], [[Falconara Marittima]], [[Offagna]], [[Osimo]], [[Polverigi]], [[Sirolo]]
|Patrono = [[Ciriaco di Gerusalemme]]
| Codice postale = 60121-60131
|Festivo = 4 maggio
| Zona sismica = 2
|PIL =
| Gradi giorno = 1688
|PIL procapite =
| Nome abitanti = anconetani, anconitani
|Soprannome = [[Ankón#L'epiteto "Ancon Dorica"|Città dorica]]<ref>Sergio Sconocchia, ''Ancona greca nelle fonti antiche'', in {{Cita|''Ancona greca e romana e il suo porto'' 2015|pp. 21-45}}.</ref>
| Patrono = [[Ciriaco di Gerusalemme]]
|Mappa = Map of comune of Ancona (province of Ancona, region Marche, Italy).svg
| Festivo = 4 maggio
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Ancona nel territorio dell'omonima provincia
| PIL =
| PIL procapite =
| Mappa = Map of comune of Ancona (province of Ancona, region Marche, Italy).svg
| Didascalia mappa = Posizione del comune di Ancona nel territorio dell'omonima provincia
}}
'''Ancona''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/anˈkona/}})<ref>{{dipi|ancona}}</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] della [[provincia di Ancona|provincia omonima]] e della regione [[Marche]].
 
È uno dei principali centri economici della regione e la maggiore città per dimensioni e popolazione. Affacciata sul [[mare Adriatico]], sorge su un promontorio che dà origine all'[[golfo di Ancona|omonimo golfo]] e protegge l'[[porto di Ancona|ampio porto naturale]], tra i maggiori d'Italia per traffico internazionale di passeggeri<ref name=porto>
'''Ancona''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/anˈkona/}}<ref>{{Dipi|ancona}}</ref><ref>{{DOP|id=85964|lemma=Ancona}}</ref>, {{audio|It-Ancona.ogg}}; ''Ancona'' in [[dialetto anconitano|anconitano]]) è un [[comuni d'Italia|comune italiano]] di {{formatnum:100861}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] della [[provincia di Ancona|provincia omonima]] e delle [[Marche]].
*Anno 2010 - ''[[Il Sole 24 ore]]'', ''Intervista a Luciano Canepa, presidente dell'autorità portuale ell'Adriatico centrale'', 17 novembre 2010, da cui si cita: ''Ancona è il primo porto italiano per passeggeri e veicoli, con oltre 1,5 milioni di passeggeri e 200.000 TIR ogni anno''.
*Anno 2012 - si veda: [http://www.consiglio.marche.it/ www.consiglio.marche.it], ''[http://www.consiglio.marche.it/istituzione/organismi_consiliari/cal/rel_paa_19.pdf Documento della Giunta regionale Marche, p. 21]'', da cui si cita: ''Nel settore passeggeri, quindi, lo scalo marchigiano continua a segnare record di grande importanza quale primo porto per il traffico internazionale''.
*Anno 2021 - si veda: [http://dati.istat.it/ dati.istat.it], ''[http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=25765# Passeggeri per porto di imbarco e sbarco - forma di navigazione: internazionale]''.
*Anno 2022: si veda: [https://www.shipmag.it/ www.shipmag.it], ''[https://www.shipmag.it/boom-di-passeggeri-nel-porto-di-ancona-nel-week-end-di-ferragosto/ Boom di passeggeri nel porto di Ancona]'', da cui si cita: ''primo porto italiano per numero di destinazioni internazionali servite''</ref><ref>Per tutto l'incipit: Sito [https://porto.ancona.it/ porto.ancona.it], ''[https://porto.ancona.it/files/Porto%20di%20Ancona.pdf Porto di Ancona]''</ref>. La città si estende su numerose colline, a picco sul mare nel settore orientale del promontorio. La costa alta della città fa parte della [[Riviera del Conero]] e ricade nel [[Parco del Conero]].
 
La storia della città è legata alle attività portuali e di navigazione sin dal 387 a.C. quando divenne una [[Colonizzazione greca in Occidente|colonia greca]] di [[Syrakousai|Siracusa]], in contatto con i principali centri del levante mediterraneo; l'origine greca di Ancona è ricordata dall'appellativo che le è attribuito comunemente: "[[Ankón#L'epiteto "Ancon Dorica"|città dorica]]". In età romana, sotto l'imperatore [[Traiano]] svolse il ruolo di ingresso d'Italia dai porti d'Oriente, anche se visse il suo periodo aureo nel [[Medioevo]], sia artisticamente sia economicamente, quando fu una florida [[repubbliche marinare|repubblica marinara]] e guadagnò l'appellativo di "porta d'oriente"<ref>Roberto Giulianelli, ''Porto e città...'', FrancoAngeli, 2022 (p. 186). ISBN 9788835134039</ref>.
Affacciata sul [[mar Adriatico]], possiede uno dei maggiori porti italiani<ref>"Ancona è il primo porto italiano per passeggeri e veicoli, con oltre 1,5 milioni di passeggeri e 200.000 TIR ogni anno" (intervista a Luciano Canepa, presidente dell'autorità portuale, pubblicata dal giornale "Il sole – 24 ore" del 17/11/2010)</ref>. Città d'arte ricca di monumenti e con [[Storia di Ancona#La colonia greca: Ankón|2.400 anni di storia]], è uno dei principali centri economici della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione.
 
== Geografia fisica ==
Protesa verso il mare, la città sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell'[[mare Adriatico|Adriatico]] centrale. I [[Storia della Sicilia greca|Greci]] di [[Syrakousai|Siracusa]], che fondarono la città nel [[387 a.C.]], notarono la forma di questo promontorio e per questo motivo chiamarono la nuova città Ἀγκών, "''Ankón''", che in [[Lingua greca|greco]] significa gomito<ref>Strabone, ''Geografia'', V, 4, 2</ref>.
{{Vedi anche|Geografia di Ancona}}
L'origine greca di Ancona è ricordata dall'appellativo con la quale è conosciuta: la "città [[dori]]ca".
=== Territorio ===
[[File:Ancona - Passetto - scogli del Quadrato e Seggiola del Papa.jpg|miniatura|Scogli del Passetto, con la Seggiola del Papa]]
La città di Ancona sorge sulla costa dell'Adriatico centrale, sulle pendici settentrionali del [[monte Conero]], che formano un promontorio di forma triangolare, con il colle del Duomo posto al vertice. Questo promontorio dà origine verso ovest a un golfo, il [[golfo di Ancona]], nella cui parte più interna si trova il porto naturale. La costa del golfo è bassa: le colline arrivano a ridosso del mare, ma non formano rupi; in questa zona si trova la spiaggia sabbiosa di [[Palombina Nuova]], bordata dalla linea ferroviaria.
 
A sud del colle del Duomo la costa è alta e rocciosa, tanto che nel corso dei secoli la città non ebbe mai necessità di costruire mura di difesa verso est; tra le spiagge di questo tratto di litorale, si ricorda [[Passetto (Ancona)#Spiaggia del Passetto|quella del Passetto]], caratterizzata da grandi scogli bianchi, tra i quali la Seggiola del Papa, uno dei simboli della città. Altre spiagge di costa alta si susseguono verso sud, tra le quali quelle di Mezzavalle e di [[Portonovo]].
In base a studi statistici<ref group="A">Tali studi tengono conto del pendolarismo originato dai poli metropolitani, della densità di popolazione, della crescita demografica dei comuni nei singoli intervalli intercensuari dal 1951 ad oggi, del continuum edilizio</ref>, la sua [[area metropolitana]] interessa dai 180.000 ai 350.000 abitanti, a seconda dei parametri di riferimento usati<ref>Sono vari i metodi per definire le aree metropolitane e dunque anche il modo di calcolare gli abitanti di ciascuna di esse; per quanto riguarda Ancona si riportano i seguenti studi e i relativi dati sulla popolazione:
* 177.000 abitanti: {{cita web|url=http://www.cityrailways.it/storage/pdf/01_urbanismi%20ITALIA_2011.pdf|titolo=Urbanismi in Italia - www.cityrailways.it|accesso=24 marzo 2014|formato=pdf}}
* 280.000 abitanti: [http://www.ibs.it/code/9788833919966/bartaletti-fabrizio/aree-metropolitane-in-italia.html Le aree metropolitane in Italia e nel Mondo - Fabrizio Bartaletti - anni 1996-2000-2009 - Bollati Boringhieri].
* 350.000 abitanti: [http://www.pdabruzzo.com/wp-content/uploads/2011/03/Di-Nuovo-PESCARA.pdf ''Dynamic Metropolitan Areas'' in Italia - anno 2001 (pagina 22)]
</ref>.
 
In corrispondenza della linea che congiunge il promontorio di Ancona e [[Promontorio di Piombino|quello di Piombino]] c'è la massima larghezza degli [[Appennini]] e della [[Penisola italiana]]: {{M|254|u=km}}<ref>Battista Melzi, Alfredo Comandini ''Il nuovissimo Melzi: dizionario italiano...'', A. Vallardi, 1920 (pagina 563).</ref>.
[[File:Porto ancona.jpg|thumb|upright=1.3|Vista del [[porto di Ancona]]]]
[[File:Ancona 1860 - imi 22-09-1860.jpg|thumb|upright=1.3|Ancona nel 1860]]
 
Dal punto di vista orografico il territorio urbano è contraddistinto da un'alternanza di fasce collinari e di vallate, che corrono da est ad ovest. Le colline dove sorgono i rioni più antichi sono cinque: il colle Guasco, con il [[Duomo di Ancona|Duomo]], monte Cappuccini, con il [[Faro di Ancona|Faro]], monte Cardeto, con [[Parco del Cardeto|il suo parco]], il colle Astagno, con la [[Cittadella di Ancona|Cittadella]], e il colle di Santo Stefano, con il [[Pincio di Ancona|Pincio]]. Lungo la vallata centrale corrono i tre corsi principali e il viale della Vittoria, che nel loro complesso permettono di attraversare tutto il promontorio percorrendo i due chilometri che separano le banchine del porto dal belvedere marino della pineta del Passetto.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Vedi anche|Geografia di Ancona}}
[[File:Ancona - tramonto sul mare al Passetto - giugno 2005.JPG|thumb|Tramonto sul mare visto dal [[Passetto (Ancona)|Passetto]].]]
[[File:Ancona - veduta sulla costa dalmata all'alba.JPG|thumb|sinistra|Le montagne della [[Dalmazia]] viste da via Panoramica.]]
[[File:163491.jpg|thumb|Il golfo di Ancona visto dal faro vecchio]]
La città di Ancona sorge sulla costa dell'Adriatico centrale su un promontorio formato dalle pendici settentrionali del [[monte Conero]] o monte d'Ancona. Questo promontorio dà origine a un golfo, il [[golfo di Ancona]], nella cui parte più interna si trova il porto naturale.
Ad Ancona il sole sorge e tramonta sul mare; il fenomeno è dovuto alla forma a ''gomito'' del suo promontorio, bagnato dal mare sia a est che a ovest ed è tipico dei litorali con posizione geografica simile<ref group="A">Ad esempio Rodi Garganico e Jesolo.</ref>.
Altra particolarità geografica di Ancona è la possibilità di osservare, nelle giornate molto serene, dalla sommità delle varie colline cittadine, le montagne della [[Dalmazia]] al di là dell'Adriatico; il fenomeno è possibile per due motivi: perché il promontorio su cui sorge la città si spinge verso est diminuendo la distanza tra la costa italiana e l'altra sponda ed anche perché l'altezza delle colline amplia il raggio dell'orizzonte. Di solito accade alcune decine di volte all'anno, specie in corrispondenza dell'alba.
 
Il luogo dove sorge Ancona rientra nella zona a [[Sismologia|sismicità]] medio-alta, è [[classificazione sismica dell'Italia|classificata]] di livello 2 dalla [[Protezione Civile]].<ref>{{Cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perComune.pdf|titolo=Classificazione sismica|editore=[[Dipartimento della Protezione Civile]]|accesso=20 marzo 2008|formato=PDF|p=7|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418214305/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perComune.pdf}}</ref> La scossa maggiore verificatasi a partire dal secondo dopoguerra è quella del 14 giugno 1972, che raggiunse il X grado della scala Mercalli ed ebbe epicentro nel mare di fronte alla città.
La città possiede varie spiagge, sia di costa alta sia di costa bassa. Tra quelle del primo tipo, la più centrale è quella del [[Passetto (Ancona)|Passetto]], con grandi scogli bianchi, tra i quali la Seggiola del Papa (uno dei simboli della città) e lo scoglio del Quadrato. Altre spiagge rocciose, raggiungibili con impervi sentieri, si susseguono verso Sud; tra esse si deve ricordare la lunga spiaggia libera di [[Geografia di Ancona#Costa|Mezzavalle]]. La più nota spiaggia a Sud di Ancona è [[Portonovo]], posta sotto il [[Monte Conero]], con tipici sassi bianchi e arrotondati, sede di attrezzature turistiche. A Nord del porto la costa è bassa; in questa zona è da ricordare la spiaggia attrezzatissima di Palombina, sabbiosa, di carattere urbano e con un'aria vivacemente popolare, con panorama sul [[Golfo di Ancona|golfo dorico]] e bordata dalla linea ferroviaria.
 
==== Particolarità geografiche ====
Dal punto di vista orografico il territorio urbano è contraddistinto da un'alternanza di fasce collinari e di alcune vallate. La fascia di colline più settentrionale, affacciata direttamente sul mare, comprende il colle Guasco, il colle dei Cappuccini e infine monte Cardeto. Più a sud si trova la vallata un tempo detta Piana degli Orti, attraversata dai tre corsi principali e dal Viale della Vittoria.
{{doppia immagine|destra|Ancona - tramonto sul mare al Passetto - giugno 2005.JPG|200|Ancona - veduta sulla costa dalmata all'alba.JPG|200|Le due più note particolarità geografiche di Ancona: il tramonto sul mare (nella foto, visto dal Passetto) e la possibilità di vedere le montagne dalmate (nella foto, viste da via Panoramica)}}
Vi è poi la seconda fascia collinare, con il colle Astagno, il colle di Santo Stefano, monte Pulito, monte Pelago e infine il monte Santa Margherita.
La particolare forma del promontorio dà origine a due fenomeni naturali che sono sempre stati considerati caratteristiche distintive di Ancona: il sole che sorge e tramonta sul mare e la visibilità, in condizioni di tempo sereno, delle cime delle montagne dalmate.
La vallata che si trova ancora a Sud è costituita da valle Miano e dal Piano San Lazzaro, occupato dal quartiere omonimo, il solo pianeggiante della città.
A sud di questa valle si estende la fascia di colline periferiche; le ultime zone urbanizzate occupano la vallata dei Piani della Baraccola.
 
La possibilità di vedere sia l'alba, sia il tramonto sul mare è dovuta al fatto che il promontorio cittadino è bagnato dall'Adriatico sia ad est che a ovest. Ciò è considerato particolare perché, mentre osservare il sole sorgere sul mare è tipico di tutta la costa adriatica occidentale, non è così per il tramonto<ref>* [[Curzio Maltese]], I padroni delle città, Feltrinelli Editore, 2007 (p. 88). ISBN 978-88-07-17137-6
Il luogo dove sorge Ancona rientra nella zona a [[Sismologia|sismicità]] medio-alta, è [[classificazione sismica dell'Italia|classificata]] di livello 2 dalla [[Protezione Civile]].<ref>{{Cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perComune.pdf|titolo=Classificazione sismica|editore=[[Dipartimento della Protezione Civile]]|accesso=20 marzo 2008|formato=PDF|pagina=7|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418214305/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perComune.pdf|dataarchivio=18 aprile 2009}}</ref>
* [[Guido Piovene]], ''Viaggio in Italia'', Arnoldo Mondadori Editore, 1957 - XI edizione - 1961 (p.403)</ref>.
 
Il fenomeno è visibile nella sua completezza per circa un mese, a cavallo del [[solstizio d'estate]], quando il sole cala direttamente nell'orizzonte marino; negli altri periodi il sole tramonta dietro ad una sottile striscia di terra.
 
Occasionalmente, nelle giornate molto serene, da alcuni punti della sommità delle varie colline cittadine, è possibile osservare ad occhio nudo le vette più alte delle [[Alpi Dinariche]], al di là dell'Adriatico<ref>* Nando Cecini, ''Le parole e la città'', Il Lavoro Editoriale, 2010 (capitolo ''Ancona'') - il testo raccoglie diverse testimonianze letterarie del fenomeno. ISBN 978-88-7663-469-7</ref>.
 
=== Clima ===
{{Vedi anche|Geografia di Ancona#Clima}}
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Ancona Monte Cappuccini|Stazione meteorologica di Ancona Falconara}}
[[File:Ancona-nebbia.jpg|miniatura|Nebbia in dissolvimento]]
Secondo la [[classificazione dei climi di Köppen|classificazione Köppen]], Ancona, nella sua fascia costiera, appartiene alla zona ''[[Clima subtropicale umido|Cfa]]'' e ''[[Clima mediterraneo#Csa|Csa]]'', perché un mese di estate riceve una quantità di precipitazioni superiore a 40 millimetri.<ref>[http://koeppen-geiger.vu-wien.ac.at/present.htm World Maps of Köppen-Geiger climate classification]</ref><ref>[http://www.meteogiornale.it/notizia/5898-1-classificazione-dei-climi-della Classificazione dei climi della terra secondo il climatologo Koppen - MeteoGiornale.it]</ref>
In base alla [[classificazione dei climi di Köppen|classificazione dei climi di Köppen-Geiger]], Ancona appartiene alla zona climatica [[Clima mediterraneo#Csa|Csa]] (clima mediterraneo)<ref>Per tutta la sezione: {{Cita web |url=http://www.ancona.climatemps.com/|titolo=Ancona Climate & Temperature|accesso=13 marzo 2022|urlmorto=no}}</ref>.
Il clima di Ancona ([[classificazione climatica dei comuni italiani|classificazione climatica]]: zona D, 1.688 GG) è caratterizzato dall'unione di elementi tipicamente continentali con altri spiccatamente mediterranei. Lo si può accomunare a quello di altre città del versante nord del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] centro-orientale, quali [[Salonicco]] o [[Istanbul]]. Se dal punto di vista termico sono evidenti le influenze mediterranee, che stemperano i rigori invernali e la calura estiva, dal punto di vista pluviometrico la città non conosce la "secca" estiva tipica delle altre località a [[clima mediterraneo]] (l'andamento delle piogge è quantomai regolare, con addirittura un massimo assoluto proprio ad agosto<ref>[http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Ancona Clima Ancona - Medie climatiche | IL METEO.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>).
 
Gli inverni sono moderatamente freddi e piovosi: le temperature diurne raggiungono in media 9,3&nbsp;°C e la minima notturna è di 4&nbsp;°C; nevicate sono possibili in caso di irruzioni gelide che investono l'Italia dai quadranti settentrionali o orientali; il mese più freddo è gennaio, con una media di 6&nbsp;°C. In primavera la temperatura media diurna è di 16,3&nbsp;°C e la minima notturna di 10,7&nbsp;°C. Le estati sono calde e umide, con temperatura media diurna di 26&nbsp;°C e minima notturna di 19,3&nbsp;°C. In autunno la media diurna è di 18,7&nbsp;°C e la minima notturna di 14&nbsp;°C. I mesi più piovosi sono ottobre (98&nbsp;mm) e gennaio (66&nbsp;mm).
[[File:Traiano sotto la neve.jpg|thumb|La nevicata del 2012.]]
[[File:Ancona-nebbia.jpg|thumb|Nebbia in dissolvimento.]]
Gli inverni sono moderatamente freddi e umidi (media gennaio +5&nbsp;°C), con precipitazioni abbastanza frequenti e possibilità di nebbia (sebbene gennaio sia il mese meno piovoso dell'anno, con una media di 43&nbsp;mm). La neve non cade spessissimo in città, mentre è più frequente nelle frazioni collinari.
Le precipitazioni nevose sono probabili ogni qual volta si ha un'irruzione d'aria fredda dai quadranti settentrionali (nord Europa) o da quelli orientali ([[Russia]] e [[Penisola balcanica|Balcani]]), in quanto le masse d'aria fredda o gelida si umidificano passando sopra il [[mare Adriatico]], oppure interagiscono con le depressioni presenti nel centro del Mediterraneo. Il [[Anni 2000|decennio 2000-2010]] è stato il meno nevoso della storia recente di Ancona, ma anche nell'ultima parte degli [[Anni 1990|anni novanta]] si è assistito a un drastico calo delle nevicate rispetto agli inverni precedenti. Tra il primo e il secondo dopoguerra la città aveva una media nivometrica di circa 20&nbsp;cm annui. Le ultime nevicate di rilievo, con accumuli intorno ai 50&nbsp;cm, si sono verificate nel [[Nevicata del 1985|gennaio 1985]], nel dicembre 1996, nel febbraio 1991 e nel dicembre del 2010<ref>[http://www.unimeteo.net/foto-video-la-storia-della-meteorologia/132-14-15-16-dicembre-2010-nevicata-storica-per-ancona.html Forum Meteo e Rete Climatologica - Unimeteo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130314055014/http://www.unimeteo.net/foto-video-la-storia-della-meteorologia/132-14-15-16-dicembre-2010-nevicata-storica-per-ancona.html |data=14 marzo 2013 }}</ref> Da segnalare il ''nevone'' del febbraio 2012: [[Ondata di freddo del febbraio 2012|l'intensa ondata di gelo e neve]] che ha colpito buona parte d'Italia ha interessato in maniera significativa la città, con accumulo totale di neve di uno - due metri nelle frazioni collinari e di 50 – 100&nbsp;cm. nell'area cittadina (valori del genere non si riscontravano dal 1956)<ref>{{Cita news|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2012/02/08/665072-vigili_fuoco.shtml|titolo=Noi, con i vigili del fuoco, là dove è impossibile arrivare|editore=[[Il Resto del Carlino]]|data=8 febbraio 2012|accesso=15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://multimedia.quotidiano.net/?keyword=anconaneve2012|titolo=Foto e video della nevicata 2012|editore=[[Il Resto del Carlino]]|accesso=15 febbraio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121120214617/http://multimedia.quotidiano.net/?keyword=anconaneve2012|dataarchivio=20 novembre 2012}}</ref> Le temperature negative sono abbastanza comuni tra dicembre e febbraio<ref group="A">I giorni con gelate sono in media 35 nel corso di un anno nell'[[aeroporto di Ancona-Falconara]], che però non è all'interno dei confini comunali</ref> e nei dintorni del capoluogo sono state registrate punte assolute fin sui -10 / -15&nbsp;°C (vedi 1985, 1991, 1996 ecc.).
 
Il [[soleggiamento]] è buono, con 2.135 ore di sole all'anno. La massima temperatura del mare si ha in agosto (23,5&nbsp;°C) e la minima in febbraio (10&nbsp;°C).
Le stagioni intermedie sono assai variabili e presentano caratteristiche ora proprie della stagione precedente, ora di quella successiva (basti pensare ai colpi di coda invernali, possibili fino ad aprile inoltrato, o alle temperature estive riscontrabili ogni tanto sia ad ottobre che a novembre).
 
I venti caratteristici sono la [[Bora]] da N/E, che spira a volte con violenza e che è in grado di causare intense mareggiate, lo [[Scirocco]], da S/E, umido e spesso piovoso (afoso d'estate) e il [[Libeccio|Garbino]], da O–S/O, vento di caduta dall'[[Appennini|Appennino]] che spira con maggiore frequenza in autunno e in primavera<ref>S. Bugarini, R. Romagnoli, ''{{cita testo|url=https://www.lavoroeditoriale.com/estratti/Climatologia_estratto.pdf|titolo=Climatologia dell'area medio-adriatica}}'', Il Lavoro editoriale, 2014.</ref>.
L'estate è invece calda e piuttosto afosa (media agosto +22,5&nbsp;°C), data la vicinanza del mare. I temporali sono frequenti specie ad agosto e inizio settembre, quando possono assumere le caratteristiche di veri e propri nubifragi. Picchi di caldo notevoli si hanno in concomitanza di avvezioni dal vicino nord-Africa.
 
Le stazioni meteorologiche sono due: quella [[Stazione meteorologica di Ancona Falconara|di Falconara]] e quella [[Stazione meteorologica di Ancona Monte Cappuccini|di Monte Pulito]].
I venti caratteristici di Ancona e della zona circostante sono i seguenti: la [[Bora]] da N-N/E, che spira a volte con violenza e che è in grado di causare rovinose mareggiate; il ''[[Burian (vento)|Burian]]'', vento proveniente dalle steppe russe che giunge sulla città carico di gelo e neve (questo vento è ormai sempre più una rarità nello scenario meteo-climatico cittadino){{citazione necessaria}}; lo [[Scirocco]] da S/E, umido e spesso piovoso (afoso d'estate); il ''[[Libeccio|Garbino]]'' da W – S/W, vento di caduta dall'[[Appennini|Appennino]] che spira con maggiore frequenza in autunno e in primavera, ma possibile in ogni stagione. Questo vento provoca sbalzi termici notevoli, facendo impennare la temperatura e causando vistosi cali dell'umidità relativa (''effetto [[favonio|fohn]]''). D'inverno può portare a valori massimi anche di +20° e oltre, mentre d'estate fa sì che le temperature tocchino valori di oltre +35° (il record assoluto, di +40,8&nbsp;°C, risale al luglio 1968).
 
== Origini del nome ==
Gli eventi meteorologici più significativi della storia recente di Ancona sono:
[[File:Golfo di Ancona (South).jpg|miniatura|Il golfo di Ancona visto dal faro vecchio]]
* l'alluvione del 5 settembre 1959, quando caddero oltre 200&nbsp;mm di pioggia in poche ore: la città fu sconvolta da una grave inondazione che colpì tutta la parte bassa, provocando 10 vittime e danni ingentissimi.
I [[greci]] di [[Siracusa (città antica)|Siracusa]], che fondarono la città nel [[387 a.C.]], notarono la forma particolare del promontorio, simile ad un triangolo o ad un gomito piegato, e per questo motivo chiamarono la nuova città Ἀγκών, ''[[Ankón]]'', che in [[Lingua greca|greco]] significa «gomito»<ref>Strabone, ''Geografia'', V, 4, 2.</ref>
* il ''nevone'' del 1929, quando in città il manto bianco superò il metro di altezza.
;Toponimi derivati
Come è avvenuto per altre città italiane anche il nome di Ancona è stato usato per denominare città di nuova fondazione nei vari continenti. Così abbiamo un'[[Ancona (Illinois)|Ancona]] nordamericana negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (nello Stato dell'[[Illinois]]), una sudamericana in [[Bolivia]] (nel dipartimento di [[Potosí]]) ed un'[[Ancona (Victoria)|Ancona]] oceaniana in [[Australia]] (nello Stato di [[Victoria (Australia)|Victoria]]).
 
La città di Ancona è chiamata ''Ancône'' in [[Lingua francese|francese]], ''Ankona'' in [[Lingua polacca|polacco]], [[Lingua lituana|lituano]], [[Lingua lettone|lettone]], [[Lingua albanese|albanese]], [[Lingua azera|azero]] e in [[Lingua turca|turco]], ''Jakin'' in [[Lingua croata|croato antico]], ''Ἀγκών'' (Ankón) in [[Lingua greca antica|greco antico]] e ''Ανκόνα'' (Ankona) in [[Lingua greca moderna|greco moderno]]; in [[Lingua latina|latino]] è detta ''Ancon'' o ''Ancona''. Nelle lingue che usano l'[[alfabeto cirillico]] diventa invece ''Анкона'' (Ankona).
 
Quattro località [[Croazia|croate]] derivano il loro nome dal nome di Ancona in croato antico, ''Jakin''. Esse sono: la baia di Jakišnica nell'[[Pago (isola)|isola di Pago]], la baia di Jakinska e il promontorio di Jakisnica nell'isola di [[Melada]] e infine la località di Jakin nell'isola di [[Brazza]]<ref>{{fr}}Vladimir Skračić, ''Noms des peuples non croates dans la toponymie adriatique''; Marche e Dalmazia tra umanesimo e barocco: atti del convegno internazionale di studio, Ancona, 1988.</ref>; in passato erano infatti molto frequentate da navigatori anconetani. In un noto canto popolare [[Bosnia ed Erzegovina|bosniaco]] si parla inoltre di un giovane ''jakinlija'' e di ragazze ''jakinke''<ref>Esperienze letterarie, Casa Editrice Napoletana; Giuseppe Cingolani, Ancona e il suo porto, Sala Stampa Edizioni, 2004.</ref>.
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Ancona}}
=== Preistoria e Protostoria ===
Alcune costanti caratterizzano la storia bimillenaria della città: anzitutto il legame con il mare, poi un particolare attaccamento alla libertà e all'indipendenza, che la condusse a subire ripetuti assedi, infine un disinteresse per l'espansione territoriale. In definitiva, Ancona fu una città che si difese spesso e con energia, non si impegnò mai in guerre di conquista, e dedicò le sue forze migliori alla navigazione e alle attività portuali. Questa unità di intenti della popolazione permise spesso di superare gli interessi di parte; perciò i conflitti sociali che in alcune epoche caratterizzarono la storia di altre città non furono mai significativi.
Il promontorio di Ancona era già abitato nell'[[Età del bronzo]]. I suoi abitanti entrarono presto in contatto con i navigatori [[civiltà micenea|micenei]], che frequentavano il porto naturale sottostante.
 
Nel periodo finale dell'Età del Bronzo, sul [[Geografia di Ancona#Le colline|colle dei Cappuccini]] esisteva un villaggio di [[cultura protovillanoviana]], che poi continuò a svilupparsi sino all'[[Età del ferro|Età del Ferro]], diventando un villaggio [[Piceni|piceno]]. Il suo porto era frequentato dai navigatori greci, fatto che lo rendeva un vero e proprio [[emporio]] marittimo greco-piceno<ref>Delia G. Lollini, ''La civiltà picena'' in ''Popoli e civiltà dell'Italia antica'', Roma, Biblioteca di Storia Patria, 1976, Vol. V.</ref>. Il centro era costituito da magazzini, strutture portuali e da una serie di edifici abitati da greci che conservavano le proprie tradizioni e, pur non avendo la sovranità del territorio, vivevano in piena autonomia. Gli abitanti autoctoni, dal canto loro, facevano da tramite tra i greci e i mercati dell'entroterra, dove infatti si ritrovano manufatti greci<ref>{{Cita|Sebastiani 1996|p. 21}}.</ref>.
Contrariamente a ciò che succede in altre regioni, Ancona è capoluogo di regione non perché dominò in qualche epoca il territorio circostante (la [[Marca anconitana]] fu una realtà più geografica che politica), ma perché, oltre ad essere da sempre il centro più importante, ha nella sua storia l'esempio più evidente dello spirito di autonomia e di indipendenza tipico di tutte le città delle [[Marche]], regione contraddistinta proprio dalla pluralità.
 
=== PeriodoEtà anticoantica ===
====Periodo greco====
{{Vedi anche|Ankón}}
{{Vedi anche|Ankón|Tempio di Afrodite (Ancona)}}
I primi insediamenti sorsero nell'[[Età del bronzo]]; successivamente, nell'[[Età del ferro]], Ancona fu un villaggio [[Piceni|piceno]]<ref>Delia G. Lollini, ''La civiltà picena'' in ''Popoli e civilta dell'Italia antica'', Roma, Biblioteca di Storia Patria, 1976, Vol. V.</ref>.
La definitiva grecizzazione risale al IV secolo a.C. Fu nel 387 a.C.<ref>Luca Antonelli, ''I Piceni: corpus delle fonti, la documentazione letteraria'', Roma, L'Erma di Bretschneider, 2003, ISBN 88-8265-242-4.</ref>, infatti, che un gruppo di greci provenienti da Siracusa, esuli dalla tirannide di [[Dionisio I di Siracusa|Dionisio I]], sbarcarono ad Ancona e vi fondarono una propria colonia<ref>Strabone, ''Geografia'', capitolo 5, paragrafo 4, comma 2</ref>. La fondazione di Ancona rientrava nel piano di Dionisio I di espandere l'influenza siracusana nell'Adriatico, e fu accompagnata dalla nascita di altre colonie greche nella sponda orientale di questo mare.
 
Secondo la maggior parte degli storici, la colonia greca sorse sulle pendici del colle ora chiamato Guasco; sulla sommità del colle sorse l'acropoli, con il [[Tempio di Afrodite (Ancona)|tempio di Afrodite]]<ref>* Lidiano Bacchielli, ''Domus Veneris quam dorica sustinet Ancona'', in ''AC. XXXVII'', 1985 (pagine 106-137)
Con il nome di Ankón divenne una città nel [[387 a.C.]]<ref group="A">La data è dedotta in base ai dati sulla colonizzazione siracusana dell'Adriatico riportati da Diodoro siculo; l'interpretazione non è univoca e pertanto la data di fondazione oscilla tra il 387 e il 385</ref>: in quell'anno un gruppo di [[Grecia antica|Greci]] [[siracusa]]ni, esuli dalla tirannide di [[Dionisio I di Siracusa|Dionisio]], vi fondò una colonia<ref>Strabone, ''Geografia'', capitolo 5, paragrafo 4, comma 2</ref> sulle pendici del colle ora chiamato Guasco; sulla sommità del colle sorse l'acropoli, con il tempio dedicato a [[Afrodite]]<ref>
* Nicola Bonacasa, Lorenzo Braccesi, E. De Miro, ''{{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=YZVFgUgid0QC&dq=lidiano+bacchielli+ancona&source=gbs_navlinks_s|titolo=La Sicilia dei due Dionisî - atti della Settimana di studio,|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150328214726/http://books.google.it/books?id=YZVFgUgid0QC&dq=lidiano+bacchielli+ancona&source=gbs_navlinks_s }}'' Agrigento, 24-28 febbraio 1999, L'Erma di Bretschneider, 2002 (p. 120).</ref>. Dato che i siracusani fondatori della città erano greci di [[dori|stirpe dorica]], Ancona è fin dall'epoca antica chiamata «la città dorica». Una delle più importanti caratteristiche di questa [[polis]] è il suo persistente attaccamento al carattere greco e la sua resistenza culturale alla [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]]<ref>Alessandra Coppola, ''Ancona e la presenza greca nel Piceno'', in ''Piceni popolo d'Europa'', Roma, De Luca, 1999. ISBN 978-88-8016-355-8.</ref>.
*Lidiano Bacchielli, ''Domus Veneris quam dorica sustinet Ancona'', in ''AC. XXXVII, 1985 (pagine 106-137)
*Nicola Bonacasa, Lorenzo Braccesi, E. De Miro, ''La Sicilia dei due Dionisî'' - atti della Settimana di studio, Agrigento, 24-28 febbraio 1999, L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2002 (pagina 120). Il testo è consultabile su Google libri; vedi la seguente [http://books.google.it/books?id=YZVFgUgid0QC&dq=lidiano+bacchielli+ancona&source=gbs_navlinks_s pagina]</ref>. Dato che i siracusano fondatori della città erano greci di [[dori|stirpe dorica]], Ancona è fin dall'epoca antica chiamata "la città dorica". Una delle più importanti caratteristiche di questa [[polis]] è anzi il suo persistente attaccamento al carattere greco e la sua resistenza culturale alla [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]].
 
====Periodo romano====
All'arrivo dei Romani nel [[Regio V Picenum|Piceno]] Ancona attraversò un periodo di transizione tra la civiltà greca e quella romana. Le tappe principali della romanizzazione sono due: il [[133 a.C.]], quando ci fu la deduzione di una colonia romana nell'agro anconitano in seguito alla [[Lex Sempronia Agraria]], e il [[90 a.C.]] quando fu istituito il municipio romano in seguito alla [[Guerra Sociale]]. Da quell'anno Ancona può dirsi città romana, pur rimanendo per alcuni decenni un'[[isola linguistica]] e culturale greca<ref>Per tutto l'incipit la fonte è: Maurizio Landolfi, ''Ancona greca e romana'', in ''Scultura nelle Marche'', a cura di Pietro Zampetti, Nardini editore, 1993.</ref>. In età imperiale svolse per Roma la funzione di collegamento marittimo con l'Oriente e per questo l'imperatore [[Traiano]] ne ampliò il porto.
All'arrivo dei Romani nel [[Regio V Picenum|Piceno]], Ancona attraversò un periodo di transizione tra la civiltà greca e quella romana. Le tappe principali della romanizzazione sono due: il [[133 a.C.]], quando ci fu la deduzione di una colonia romana nell'agro anconitano in seguito alla [[Lex Sempronia Agraria]], e il [[90 a.C.]] quando fu istituito il municipio romano in seguito alla [[Guerra Sociale]]. Da quell'anno Ancona può dirsi città romana, pur rimanendo per alcuni decenni un'[[isola linguistica]] e culturale greca<ref>Maurizio Landolfi, ''Ancona greca e romana'', in ''Scultura nelle Marche'', a cura di Pietro Zampetti, Nardini editore, 1993.</ref>. In età imperiale svolse per Roma la funzione di collegamento marittimo con l'Oriente e per questo l'imperatore [[Traiano]] ne ampliò il porto.
 
=== Medioevo ===
[[File:Repubbliche marinare - fondachi anconitani.png|thumb|upright=2.3|Vie commerciali, sedi di consolati e di fondachi anconitani all'inizio del XVI secolo]]
{{vedi anche|Repubblica di Ancona}}
{{doppia immagine|destra|Repubbliche marinare - fondachi anconitani.png|300|Ciriaco d'Ancona di Benozzo Gozzoli.jpg|150|Repubblica di Ancona: le sue vie commerciali, i suoi consolati e fondachi e la sua figura più rappresentativa: Ciriaco Pizzecolli, padre dell'Archeologia}}
Alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] Ancona, come tutta la penisola, fu soggetta prima al dominio di [[Odoacre]] e poi degli [[Regno ostrogoto|Ostrogoti]] ([[493]]-[[553]]). Dopo la [[guerra gotica (535-553)|guerra gotica]] fu tra i possessi dell'[[Impero bizantino]] e dopo l'arrivo in Italia dei [[Longobardi]] rimase ancora possesso dell'Impero Bizantino, costituendo insieme a quattro altre città la [[Pentapoli bizantina|Pentapoli marittima]]. Nel [[774]] la città passò allo [[Stato Pontificio]]. Con l'istituzione del [[Sacro Romano Impero]] la città fu posta a capo della [[Marca anconitana|Marca di Ancona]], che dopo aver assorbito le marche di [[Camerino]] e [[Marca fermana|di Fermo]], comprese quasi tutta l'odierna regione [[Marche]].
Alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], Ancona seguì la sorte del resto d'Italia. Dopo la [[guerra gotica (535-553)|guerra gotica]] entrò tra i possessi dell'[[Impero bizantino]], costituendo insieme a quattro altre città la [[Pentapoli bizantina|Pentapoli marittima]]. Nel [[774]] la città passò allo [[Stato Pontificio]]. Con l'istituzione del [[Sacro Romano Impero]] la città fu posta a capo della [[Marca anconitana|Marca di Ancona]], che dopo aver assorbito le marche di [[Camerino]] e [[Marca fermana|di Fermo]], comprese quasi tutta l'odierna regione [[Marche]].
 
AllaUno finedei delperiodi più fiorenti di Ancona iniziò nell'[[XIIXI secolo]], Anconaquando iniziò a reggersi come [[Comune medievale|libero comune]] e [[Repubbliche marinare|repubblica marinara]], la [[Repubblica di Ancona]]<ref>{{cita libro |autore = C. Barsanti |url_capitolo = http://www.treccani.it/enciclopedia/ancona_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/ |capitolo = Ancona |titolo = Enciclopedia dell'Arte Medievale |città = Roma |editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] |anno = 1991 |accesso = 31 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita libro |autore = Letizia Pani Ermini |url_capitolo url= http://www.treccani.it/enciclopedia/l-europa-tardoantica-e-medievale-i-territori-entro-i-confini-dell-impero-l-italia-ancona_(Il-Mondo-dell'Archeologia)/ |capitolo = L'Europa tardoantica e medievale. I territori entro i confini dell'Impero. L'Italia: Ancona |titolo = Il Mondo dell'Archeologia |città = Roma |editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] |anno = 2004 |accesso = 31 ottobre 2014|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150323152633/http://www.treccani.it/enciclopedia/l-europa-tardoantica-e-medievale-i-territori-entro-i-confini-dell-impero-l-italia-ancona_%28Il-Mondo-dell%27Archeologia%29/|urlmorto = no}}</ref>. Per difendere la propria indipendenza si scontrò sia con il [[Sacro Romano Impero]]<ref, group="A">Per treche voltetentò l'Impero tentòripetutamente di sottomettereristabilire lail cittàsuo neleffettivo giropotere, disia 50 anni: nelcon [[1137Venezia]]<ref>Cfr. venneArmando assediataLodolini, dall'imperatore'Le repubbliche del mare'', pagina 204.</ref>, che non accettava nell'Adriatico altre città marinare. Nell'[[Lotario IIRepubblica di SupplimburgoAncona#L'assedio del 1173|Lotarioassedio IIdel 1173]], nel <ref>[[1167]]Boncompagno da [[Federico BarbarossaSigna]], nel''Liber [[1173]]de nuovamenteobsidione dalAnconae'', BarbarossaViella, che1999.</ref> neda affidòparte ladelle conduzionetruppe alimperiali, suosi luogotenente,distinsero l'arcivescovole [[Cristianogesta di Magonza[[Stamira]].</ref>, chel'eroina tentòanconitana ripetutamenteper eccellenza, e del sacerdote Giovanni di ristabilireChio. ilTale suoassedio effettivosi potere,concluse siain confavore [[Venezia]]<ref>Cfr.dei Armandodifensori Lodolini,anconetani: ''Leuna repubblichespedizione delriuscì mare'',ad paginaavvisare 204.</ref>gli alleati, che nonarrivarono accettavain nell'Adriaticoaiuto altredella città marinare.ormai allo stremo, Nellcostringendo l'assedioesercito delimperiale [[1173]]<ref>a ritirarsi.
* La fonte maggiore su quest'assedio è il volume ''Liber de obsidione Anconae'', di [[Boncompagno da Signa]], composto pochi anni dopo il fatto, conservato presso la [[Biblioteca comunale Luciano Benincasa|Biblioteca comunale "Luciano Benincasa"]], edito da Nicola Zanichelli nel [[1937]] e nuovamente da Viella nel [[1999]], citato da tutti gli storici cittadini successivi.
* Un riassunto del testo di Boncompagno è consultabile su ''Storia d'Italia narrata al popolo italiano'', di Giuseppe La Farina, [http://books.google.it/books?id=d5oBAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=Giuseppe+La+Farina,+Storia+d'Italia+narrata+al+popolo+italiano&hl=it&sa=X&ei=PNhHUoiVK4qj4gSunYCgAQ&ved=0CDMQ6AEwAA#v=onepage&q=assedo%20di%20Ancona&f=false alla pagina].
* La data dell'assedio oscilla tra il [[1173]] e il [[1174]]; nel [[1937]] Giulo Carlo Zimolo, editore del principale documento di riferimento, chiarì definitivamente, attraverso una lettura comparata di tutti i documenti esistenti in merito, che l'evento avvenne nel [[1173]]. Si veda a proposito: [http://www.rm.unina.it/biblioteca/scaffale/Download/Autori_M/RM-Mascanzoni-Boncompagni.pdf Leardo Mascanzoni, ''Boncompagno da Signa, l'assedio di Ancona e Bertinoro (1173)''], edito nella “Nuova Rivista Storica”, XLI-III (settembre-dicembre 2007), pagine. 777-794.</ref> da parte dell'[[Imperatori del Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico Barbarossa|Federico I Barbarossa]] si distinsero le gesta di [[Stamira]], eroina anconitana (alla quale sono intitolati uno dei corsi principali ed una piazza del centro cittadino di Ancona), e del sacerdote Giovanni di Chio. Tale assedio si concluse in favore dei difensori anconetani, grazie alle forze congiunte di [[Bertinoro]] e [[Ferrara]] guidate rispettivamente dalla contessa [[Aldruda Frangipane]] e dal nobile Guglielmo Marcheselli, che arrivarono in aiuto della città ormai allo stremo, costringendo l'esercito imperiale guidato dall'arcivescovo [[Cristiano di Magonza]] a ritirarsi.
 
Figura di spicco del periodo della repubblica di Ancona fu [[Ciriaco Pizzecolli]] (detto Ciriaco d'Ancona), umanista, archeologo e navigatore, che viaggiò per tutto il Mediterraneo alla ricerca di testimonianze storiche, nel tentativo di salvarle dall'oblio e dalla distruzione; per questa sua attività era chiamato dai suoi stessi contemporanei ''pater antiquitatis'' ed è oggi considerato il fondatore in senso generale dell'[[Archeologia]]<ref>
=== Periodo moderno ===
* {{Cita libro |curatore = Edward W. Bodnar |curatore2 = Clive Foss |titolo = Cyriac of Ancona: Later travels |editore = Harvard University Press |città = Cambridge (Massachusetts) |anno = 2003 |isbn = 0-674-00758-1}} Bodnar chiama Ciriaco: «''the founding father of modern classical archeology''» ("il padre fondatore della moderna archeologia classica");
Agli inizi del XVI secolo, a causa della [[Colonizzazione europea delle Americhe|scoperta dell'America]] e della [[caduta di Costantinopoli]] nelle mani dei [[Impero Ottomano|turchi]], il centro dei commerci iniziò a spostarsi dal [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] all'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] e per tutte le città marinare italiane, compresa Ancona, iniziò un periodo di recessione che raggiunse il suo apice nel [[XVII secolo]].
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli|R. Bianchi Bandinelli]], [[Massimo Pallottino|M. Pallottino]], E. Coche de la Ferté - Treccani, alla voce {{Treccani|archeologia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)|archeologia}}</ref>.
 
=== Età moderna ===
Tuttavia, agli inizi del 1500, Ancona era ancora florida, anzi aveva la nomea di essere una delle città più ricche d'Italia. Ciò destò la cupidigia del [[papa Clemente VII]], il quale, ansioso di reitegrare le vuote casse vaticane dopo il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma del 1527]], cedette il governo della città al cardinale di Ravenna [[Benedetto Accolti il Giovane|Benedetto Accolti]] per una somma tra i 5700 ducati d'oro ed i 20000 scudi d'oro l'anno<ref>L'importo di 5700 ducati d'oro è indicata da E. Repetti, in ''Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana'', Firenze, 1846, p. 35. La somma di 20000 scudi d'oro l'anno è riferita da [[Carisio Ciavarini]], in ''Sommario della storia d'Ancona raccontata al popolo anconetano'', Ancona, 1867, pagg.155. Un ducato d'oro, moneta coniata dallo Stato Pontificio a partire dal [[1432]], equivaleva ad 1 scudo d'oro (nuova moneta adottata dal Papato nel [[1531]]) e 9 baiocchi d'argento, ovvero 9 centesimi di scudo.</ref>, nominandolo Legato pontificio della Marca di Ancona.
[[File:Schott, Franz – Itinerario overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia, nella quale si ha piena notitia di tutte le cose piu notabili, & degne d'esser vedute, 1649 – BEIC IE4226323 Ancona.jpg|miniatura|Ancona nell{{'}}''Itinerario'' di [[Franz Schott]], 1649]]
La perdita della libertà fu segnata dalla costruzione della [[cittadella di Ancona|Cittadella]] progettata dall'architetto [[Antonio da Sangallo il Giovane]], offerta dal papa alla città con il pretesto di fornirle difesa da un imminente attacco da parte dei turchi, ma in realtà realizzata per mantenere Ancona strettamente sotto il dominio papale, con la maggior parte dei cannoni puntati sulla città e sulle sue principali vie di accesso. Il 19 settembre [[1532]], infatti, [[papa Clemente VII]] vincolò Ancona alla Santa Sede<ref>Cfr. [[Carisio Ciavarini]], ''Sommario della storia d'Ancona raccontata al popolo anconetano'', Ancona, 1867, pagg.153-159, leggibile in [https://books.google.it/books?id=lrkynZM3p3EC&printsec=frontcover&dq=Carisio+Ciavarini&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiq64Ov-5nQAhVEzRQKHeCaD0IQ6AEIGzAA#v=onepage&q=Carisio%20Ciavarini&f=false Gooble Libri]</ref>.
[[File:Claude-Joseph Vernet - Ancient Port of Ancona - The Hermitage Museum.jpg|miniatura|''Il porto di Ancona'', [[Claude-Joseph Vernet]], 1775-80, [[Museo dell'Hermitage]].]]
 
In seguito alla [[caduta di Costantinopoli]] e alla [[Colonizzazione europea delle Americhe|scoperta dell'America]], per tutte le città marinare italiane, compresa Ancona, iniziò un periodo di recessione che raggiunse il suo apice nel [[XVII secolo]].
La perdita della libertà condusse a partire dalla seconda metà del Cinquecento ad una lenta decadenza che durò oltre un secolo e che si interruppe solo nel [[1732]] con la concessione da parte del [[papa Clemente XII]] del ''[[Porto franco (economia)|porto franco]]'', ovvero dell'esenzione delle imposte doganali. Oltre a dare alla città questo nuovo ''status'', [[papa Clemente XII|Clemente XII]] incaricò l'architetto [[Luigi Vanvitelli]] di restaurare ed ampliare il porto. Grazie a queste misure, la città visse un nuovo momento di benessere, legato alla ripresa della grande navigazione.
 
Tuttavia, agli inizi del 1500, Ancona era ancora florida. Ciò destò la cupidigia del [[papa Clemente VII]], il quale, ansioso di reintegrare le casse vaticane, vuote dopo il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma del 1527]], decise di impossessarsi della città, con un abile piano. Il primo passo fu la costruzione della [[cittadella di Ancona|Cittadella]], offerta dal papa alla città con il pretesto di fornirle difesa da un imminente attacco da parte dei turchi, ma in realtà realizzata per mantenere Ancona strettamente sotto il dominio papale: i cannoni della nuova fortezza erano puntati sulla città e sulle sue principali vie di accesso. Grazie a questo stratagemma, con un colpo di Stato, il 19 settembre [[1532]] [[papa Clemente VII]] vincolò Ancona alla Santa Sede<ref>[[Carisio Ciavarini]], ''{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=lrkynZM3p3EC&printsec=frontcover&dq=Carisio+Ciavarini&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiq64Ov-5nQAhVEzRQKHeCaD0IQ6AEIGzAA#v=onepage&q=Carisio%20Ciavarini&f=false|titolo=Sommario della storia d'Ancona raccontata al popolo anconetano|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161109022211/https://books.google.it/books?id=lrkynZM3p3EC&printsec=frontcover&dq=Carisio+Ciavarini&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiq64Ov-5nQAhVEzRQKHeCaD0IQ6AEIGzAA#v=onepage&q=Carisio%20Ciavarini&f=false }}'', Ancona, 1867, pagg.153-159</ref> e cedette il governo della città al cardinale [[Benedetto Accolti il Giovane|Benedetto Accolti]] in cambio di un'ingente somma di rendita annua, nominandolo legato pontificio della Marca di Ancona; il governo dell'Accolti fu segnato da violenze e persecuzioni.
=== Periodo napoleonico ===
{{vedi anche|Repubblica Anconitana}}
Nel [[1797]] [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] occupò la città e dopo poco venne proclamata la [[Repubblica Anconitana]], che nel [[1798]] venne annessa alla [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]]. Dopo alterne vicende ed assedi che la videro passare in mano francese ed austriaca, fu annessa nel [[1808]] al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno Italico napoleonico]].
[[File:!0180ancona.jpg|thumb|upright=1.4|left|Mappa dell'Ancona seicentesca ("[[Civitates orbis terrarum]] " - Georg Braun e Frans Hogenberg, 1572)]]
Con la [[Restaurazione]], nel [[1815]], tornò a far parte dello Stato Pontificio.
 
Alla morte di Clemente VII, il nuovo [[papa Paolo III]] Farnese ordinò l'imprigionamento del cardinal Accolti, il riconoscimento dell'innocenza dei cinque nobili anconetani da lui giustiziati sommariamente ed il ritorno in città degli esiliati; ripristinò inoltre una qualche autonomia del Senato anconetano. Nonostante ciò, la realtà fu che la città non fu più libera di autodeterminarsi, rimanendo sotto lo stretto controllo dei legati pontifici.
=== Periodo risorgimentale ===
I patrioti anconetani parteciparono ai [[Moti del 1830-1831|moti del 1831]] che vennero repressi con processi e condanne.
 
La perdita della libertà condusse a partire dalla seconda metà del Cinquecento ad una lenta decadenza, che durò oltre un secolo e che si interruppe solo nel [[1732]], quando [[papa Clemente XII]] concedette il ''[[Porto franco (economia)|porto franco]]'', ovvero dell'esenzione delle imposte doganali. Oltre a dare alla città questo nuovo ''status'', Clemente XII incaricò l'architetto [[Luigi Vanvitelli]] di restaurare ed ampliare il porto. Grazie a queste misure, la città visse un nuovo momento di benessere, legato alla ripresa della grande navigazione.
Durante la [[Prima guerra di indipendenza italiana#L'assedio e la resa di Ancona|Prima guerra di indipendenza]], nel [[1849]], Ancona si dichiarò libera dal dominio papale e aderì alla [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]]. Il papa allora chiamò gli [[Impero austriaco|austriaci]] per riprendere il possesso delle sue terre. Compagna di [[Venezia]] e di [[Roma]], la città di Ancona per settimane resistette eroicamente all'[[Repubblica Romana (1849)#La seconda invasione delle Legazioni e l'assedio di Ancona|assedio austriaco]], grazie anche alla guida del Ten. Colonnello [[Giulio Especo y Vera]], comandante della Guarnigione militare pontificia, che aveva aderito alla Repubblica romana, e del colonnello bolognese [[Livio Zambeccari]], capo dei volontari provenienti da varie regioni d'Italia. Si distinse nella lotta l'anconetano [[Antonio Elia]], che fu uno dei più strenui difensori della città<ref>Secondo il Santini "''la marina mercantile anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere''" (cfr. G. Santini, ''Diario dell'assedio e difesa di Ancona nel 1849'', L'Aquila 1925, p. 108 e segg.).</ref> e che, dopo la resa dei patrioti e l'occupazione austriaca, venne arrestato con false accuse e fucilato.
 
===Età contemporanea===
==== Il periodo napoleonico ====
{{vedi anche|Repubblica Anconitana|Assedio di Ancona (1815)}}
 
Nel [[1797]] [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] occupò la città e dopo poco venne proclamata la [[Repubblica Anconitana]], che nel [[1798]] venne annessa alla [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]]. Dopo alterne vicende ed assedi che la videro passare in mano francese ed austriaca, fu annessa nel [[1808]] al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno Italico napoleonico]], all'interno del [[Dipartimento del Metauro]].
Nel [[1815]] [[Assedio di Ancona (1815)|fu assediata]] dalle forze anglo-austriache e, con la [[Restaurazione]], nello stesso anno, tornò a far parte dello Stato Pontificio.
 
==== Il Risorgimento ====
Durante la [[Prima guerra di indipendenza italiana#L'assedio e la resa di Ancona|Prima guerra di indipendenza]], nel [[1849]], Ancona si dichiarò libera dal dominio papale e aderì alla [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]]. Il papa allora chiamò gli [[Impero austriaco|austriaci]] per riprendere il possesso delle sue terre. Compagna di [[Venezia]] e di [[Roma]], la città di Ancona per settimane resistette eroicamente all'[[Storia di Ancona#L'assedio del 1849|assedio austriaco]], grazie anche ai volontari provenienti da varie regioni d'Italia. Si distinse nella lotta l'anconetano [[Antonio Elia]], che fu uno dei più strenui difensori della città<ref>Secondo il Santini "''la marina mercantile anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere''" (cfr. G. Santini, ''Diario dell'assedio e difesa di Ancona nel 1849'', L'Aquila 1925, p. 108 e segg.).</ref> e che, dopo la resa dei patrioti e l'occupazione austriaca, venne arrestato con false accuse e fucilato.
 
Per l'eroismo e l'attaccamento agli ideali di libertà e di indipendenza dimostrati nel 1849 Ancona venne insignita della [[Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|medaglia d'oro come "benemerita del Risorgimento nazionale"]].
 
==== L'adesione al Regno d'Italia ====
[[File:Porto di Ancona alla fine di Settembre 1860.png|miniatura|Il porto di Ancona dopo l'assedio del 1860 che permise l'unione al Regno d'Italia]]
Nel [[1860]], dopo la [[Battaglia di Castelfidardo#Epilogo: la presa di Ancona|sconfitta di Castelfidardo]], le truppe pontificie si rifugiarono ad Ancona per tentare l'ultima difesa dei territori pontifici. Seguì un difficile [[Battaglia di Castelfidardo#Epilogo: la presa di Ancona|assedio]] da parte delle truppe sarde. Il 29 settembre le truppe dei generali [[Enrico Cialdini]] e [[Manfredo Fanti]] entrarono vittoriose ad Ancona, seguite dopo pochi giorni dal re [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]]. Il 4 novembre dello stesso anno un [[Plebisciti risorgimentali#Plebisciti del 1860|plebiscito]] ufficializzò l'ingresso di Ancona, [[Marche]] ed [[Umbria]] nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], poi [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
Nel [[1860]], dopo la [[Battaglia di Castelfidardo|sconfitta di Castelfidardo]], le truppe pontificie si rifugiarono ad Ancona per tentare l'ultima difesa dei domini papali.
 
Seguì un difficile [[Battaglia di Castelfidardo#Epilogo: la presa di Ancona|assedio]] da parte delle truppe sarde.
 
Il 29 settembre le truppe dei generali [[Enrico Cialdini]] e [[Manfredo Fanti]] entrarono vittoriose ad Ancona, seguite dopo pochi giorni dal re [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]]. Il 4 novembre dello stesso anno un [[Plebisciti risorgimentali#Plebisciti del 1860|plebiscito]] ufficializzò l'ingresso di Ancona, Marche ed Umbria nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], poi [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
 
Nel decennio tra il [[1860]] e il [[1870]], a causa della situazione geopolitica nazionale, Ancona rivestì un ruolo militare di primo ordine e fu dichiarata ''[[Storia di Ancona#Ancona piazzaforte del regno|piazzaforte]] di prima classe'']] insieme a sole altre quattro città italiane; il nuovo ruolo fu alla base di un notevole sviluppo urbano e dell'introduzione di tutti i servizi pubblici che il progresso metteva a disposizione in quegli anni.
 
Il nuovo ruolo fu alla base di un notevole sviluppo urbano e dell'introduzione di tutti i servizi pubblici che il progresso metteva a disposizione in quegli anni.
=== Dal Novecento ai giorni nostri ===
A cavallo della [[prima guerra mondiale]], due momenti diversi videro la città sulla ribalta nazionale: nel [[1914]] per la [[Settimana rossa]] e nel [[1920]] per la [[Rivolta dei Bersaglieri]], episodio culminante del [[Biennio rosso in Italia|Biennio rosso]]. Nel periodo della [[prima guerra mondiale]] si ricordano il precoce [[Bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915|bombardamento navale di Ancona]] e le azioni della [[Regia Marina]] in Adriatico.
La difesa del cielo della città era affidata alla [[102ª Squadriglia]] di [[Osimo]] del [[Corpo Aeronautico]] del [[Regio Esercito]] ed alla [[264ª Squadriglia]] idrovolanti della Marina.
 
==== Dal Novecento ai giorni nostri ====
[[File:Passetto Viale della Vittoria.JPG|left|thumb|upright=0.8|Il Viale della Vittoria visto da Piazza IV Novembre]]
[[File:Ancona WW2 - Bombardamento (8092131320).jpg|miniatura|upright=0.8|Il bombardamento di Ancona.]]
Durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] la città di Ancona ebbe un notevole sviluppo urbanistico, con l'apertura del viale della Vittoria e la costruzione del [[Circoscrizioni di Ancona#Rione Adriatico|rione Adriatico]].
A cavallo della [[prima guerra mondiale]], due momenti diversi videro la città sulla ribalta nazionale: nel [[1914]] per la [[Settimana rossa]] e nel [[1920]] per la [[Rivolta dei Bersaglieri]], episodio culminante del [[Biennio rosso in Italia|Biennio rosso]]. Nel periodo della [[prima guerra mondiale]] si ricordano il precoce [[Bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915|bombardamento navale di Ancona]] e l'[[Impresa di Premuda]].[[File:Targa nuova rifugio AN.JPG|miniatura|upright=0.8|Targa a ricordo delle oltre 700 vittime perite nel rifugio durante i bombardamenti alleati|sinistra]]Durante il [[Storia del fascismo italiano|ventennio fascista]], la città di Ancona ebbe un notevole sviluppo urbanistico, con l'urbanizzazione lungo il viale della Vittoria e la costruzione del [[rione Adriatico]].
 
Negli ultimi anni della [[seconda guerra mondiale]], a causa della sua importanza strategica, Ancona subì numerosissimi [[Bombardamenti di Ancona del 1943|bombardamenti]] da parte delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]], che dovevano preparare il passaggio del fronte. In particolare, quello del 1º novembre [[1943]] fu uno dei più tragici; in pochi minuti migliaia di persone persero la vita, di cui settecento all'interno di un solo rifugio antiaereo, e un intero rione della città storica (il [[Centro storico di Ancona#Rione San Pietro|rione Porto]]) venne quasi cancellato.[[File:Wladyslaw Anders.jpg|miniatura|upright=0.8|Il gen. [[Władysław Anders]], comandante del II Corpo d'Armata polacco]]In seguito alla [[Battaglia di Ancona]], il 18 luglio [[1944]] il generale [[Władysław Anders]] liberò la città dai [[Germania nazista|nazisti]], a capo del [[II Corpo polacco]] e assieme alle formazioni partigiane ed ai militari italiani del [[Corpo Italiano di Liberazione|C.I.L.]].
[[File:Targa nuova rifugio AN.JPG|thumb|Targa a ricordo delle oltre 700 vittime perite in questo rifugio]]
Negli ultimi anni della [[seconda guerra mondiale]] Ancona, a causa della sua importanza strategica, subì numerosissimi [[Bombardamenti di Ancona del 1943|bombardamenti]] da parte delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]], che dovevano preparare il passaggio del fronte. In particolare, quello del 1º novembre [[1943]] fu uno dei più tragici; in pochi minuti migliaia di persone persero la vita, di cui settecento all'interno di un solo rifugio di fortuna, e un intero rione della città storica ([[Centro storico di Ancona#Rione San Pietro|rione Porto]]) venne quasi cancellato.
 
In riconoscimento del comportamento solidale della popolazione durante l'occupazione tedesca e i bombardamenti alleati, Ancona fu insignita della [[medaglia d'oro al valor civile]].
[[File:Wladyslaw Anders.jpg|thumb|upright=0.7|left|Il gen. [[Wladyslaw Anders]], comandante del II Corpo d'Armata polacco]]
In seguito alla [[Battaglia di Ancona]], il 18 luglio [[1944]] il generale [[Władysław Anders]] a capo del [[Secondo corpo polacco|II Corpo d'Armata polacco]] entrò ad Ancona, assieme alle formazioni partigiane ed ai militari italiani del [[Corpo Italiano di Liberazione|C.I.L.]], liberandola dai [[Germania nazista|tedeschi]].
 
Nel secondo dopoguerra Ancona si riprese velocemente dalle pur gravi ferite della guerra; tra l'altro, il [[1959]] vide la fondazione dell'[[Università di Ancona|Università]]. Si sono abbattute poi sulla città tre gravi calamità naturali: un'alluvione nel [[1959]], un [[Geografia di Ancona#Il sisma del 1972|terremoto]] nel [[1972]] e una [[Geografia di Ancona##La .E2.80.9Cgrande“grande frana.E2.80.9Dfrana” del 1982|frana]] nei rioni [[Circoscrizioni di Ancona#Rione di Posatora|Posatora]] e [[Circoscrizioni di Ancona#Rione della Palombella|Palombella]] nel [[1982]]. Anche in queste disastrose occasioni la ripresa della città fu rapida.
 
Da segnalare negli ultimi annidecenni vi è nel [[1959]] la fondazione dell'[[Università]], nel [[2002]]sono: la riapertura del [[Teatro delle Muse]] (2002), nel [[2005]] l'inaugurazione del grande [[Parco del Cardeto]] (2005) e negli ultimi due decenni la grandenotevole intensificazione dei traffici del porto nelle comunicazioni con l'[[Penisola balcanica|Europa balcanica]] e la [[Grecia]]. Nel [[2008]] il governo ha scelto Ancona come sede del Segretariato permanente dell'[[Iniziativa Adriatico Ionica]], nella storica [[Cittadella di Ancona|Cittadella]] cinquecentesca.
 
Nel [[2013]] Ancona ha [[Ankón#Celebrazione dei 2400 anni dalla fondazione|celebrato i suoi 2400 anni didalla storiafondazione]], contati a partire dalla data presuntadella fondazione della [[Storia di Ancona#La colonia greca: Ank.C3.B2nAnkón|colonia greca]].
 
=== Simboli ===
[[File:Ancona-Gonfalone.png|thumbminiatura|upright=0.5|Il gonfalone]]
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del Capo del Governo del 18 novembre 1934.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?181|titolo=Ancona, decreto 1934-11-18 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone|sito=Archivio Centrale dello Stato|accesso=2024-10-16}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/d98c2cdc-24e1-4530-a6fc-267bc32ee9dd/54-ancona|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Ancona|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città|accesso=2024-10-16}}</ref>
Dallo Statuto<ref name="template divisione amministrativa-superficie" /> comunale si ricavano le descrizioni dello stemma, del bollo e del gonfalone.
;Stemma
{{Citazione|Scudo di rosso, al Capo d'Angiò e al Guerriero d'oro armato di spada sul cavallo corrente.
Il Capo d'Angiò è d'azzurro, al lambello di rosso di quattro pendenti con tre gigli d'oro sottostanti allineati.
Lo scudo è sormontato da corona murale dalle cinque torri ed è affiancato da due ramoscelli (d'ulivo e di quercia rispettivamente a destra ede a sinistra di chi guarda) che si incrociano in basso, con nastro sovrapposto recante la scritta:
"ANCON DORICA CIVITAS FIDEI".}}
;Sigillo
;Bollo
{{Citazione|È tondo, conforme allo stemma, con fascia perimetrale entro la quale è la scritta:
"ANCON DORICA CIVITAS FIDEI" orientata in senso orario e preceduta in alto da una croce scorciata espansa fra due stelle.}}
Riga 176 ⟶ 183:
Gli ornamenti esterni, dorati, sono costituiti da due cordoni laterali per parte, di differente lunghezza, con nappe terminali che si annodano prima all'asta trasversale pomellata e quindi a quella verticale, al cui incontro è un nastro azzurro con frange dorate, decorato agli estremi con il guerriero dorato come allo stemma.
L'asta è sormontata dal guerriero d'oro armato di spada sul cavallo corrente.}}
[[File:Flag of Ancona.svg|thumbminiatura|La bandiera del libero comune di Ancona, usata come base del gonfalone.]]
 
=== Onorificenze ===
La città di Ancona è la sedicesima tra le 27 [[città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]].
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|collegamento_onorificenza = Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza negli [[Storia di Ancona#L'assedio del 1849|episodi militari del 1849]]. Il riferimento è all'assedio di Ancona, dopo che la città aveva seguito le sorti della Repubblica Romana. Mentre Roma era stretta dai francesiFrancesi, Ancona sosteneva con soli 4.000 uomini l'attaccol’attacco di 11.000 austriaciAustriaci del maresciallo von Wimpffen, iniziato il 24 maggio 1849 e sostenuto da una squadra navale. Dopo una strenua resistenza, la città fu costretta a capitolare.|data = Roma, 18 maggio 1899 <ref>{{cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/17982|titolo=motivazione|accesso=1º dicembre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061005061826/http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=18396&iddecorato=17982|urlmorto=no}}</ref>
}}
|luogo = stata insignita il 18 maggio [[1899]].<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=18396&iddecorato=17982|titolo=motivazione}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza = Valor civile
|motivazione = In riconoscimento per il comportamento della popolazione durante l'[[Bombardamenti di Ancona del 1943|occupazione tedesca e i bombardamenti alleati.]]
|luogodata = stata19 insignita il 9 ottobresettembre [[1960]]<ref>La medaglia è stata conferita con decreto del Presidentepresidente della Repubblica il 19 settembre 1960, come riportato nel testo seguente: ''Tuttitalia, Enciclopedia dell'Italia Antica e Moderna'', Volumevolume ''Marche'', Sansoni editore - Firenze e Istituto Geografico De Agostini - Novara (1963). Nel sito del Quirinale sono riportate le parole del presidente della repubblica in occasione della sua visita ad Ancona: "«due volte medaglia d'oro, valorosa nelle lotte del Risorgimento, coraggiosa nel far fronte alle distruzioni provocate dalla seconda guerra mondiale, da cui seppe presto risorgere"</ref><ref>{{cita web |url=http://www.istitutonastroazzurro.org/documents/21/calendario2011.pdf |titolo=Sito del Nastro Azzurro |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.giustiziaquotidiana.it/dblog/articolo.asp?articolo=2592|titolo=Relazione dr. Fabio Roia, Consiglio Superiore della Magistratura in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2010 del Distretto di Ancona|accesso=12 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150326061755/http://www.giustiziaquotidiana.it/dblog/articolo.asp?articolo=2592|urlmorto=sì}}</ref>
}}{{Onorificenze
*{{cita web|http://www.istitutonastroazzurro.org/documents/21/calendario2011.pdf|Sito del Nastro Azzurro}}
|immagine = Ribbon for the Calabrian-Sicilian earthquake - 2nd type.png
*{{cita web|url=http://www.giustiziaquotidiana.it/dblog/articolo.asp?articolo=2592|titolo=Relazione dr. Fabio Roia, Consiglio Superiore della Magistratura in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2010 del Distretto di Ancona}}
|nome_onorificenza = Grande medaglia d'oro di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)
</ref>.
|collegamento_onorificenza = Medaglie per il terremoto calabro-siculo
|motivazione = Alla Città di Ancona
|data = Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Arco di Traiano al calar del sole.JPG|thumb|Veduta del centro storico.]]
[[File:Faroancona.jpg|thumb|Il [[Faro di Ancona|Faro vecchio]] al Colle dei Cappuccini.]]
{{vedi anche|Monumenti di Ancona}}
I luoghi e i monumenti più rappresentativi sono inseriti in un contesto naturale dominato dal promontorio collinare sul quale sorge la città; ciò permette di ammirare dalle piazze e dalle strade spettacoli naturali inconsueti in analoghi luoghi urbani: strapiombi affacciati sulle spiagge, il sorgere e il tramontare del sole e della luna sul mare, le onde delle burrasche<ref name="autogenerato2">Giorgio Petetti, ''Ancona e il mare'', in: Marina Turchetti, ''Storie del Passetto'' Affinità Elettive Ancona 2010 ISBN 978-88-7326-156-8, pag. 130-143</ref>. I monumenti più significativiimportanti della città non a caso sorgono nei luoghi più significativi delnel suo promontorio: il [[Duomo di Ancona|Duomo]] proprio, al suo vertice, l'[[Anfiteatro romano di Ancona|Anfiteatro romano]], l'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]] e il [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]] sulle [[banchina|banchine]] delnel porto, il [[Faro di Ancona|Faro vecchio]] e la [[Cittadella di Ancona|Cittadella]] sulle sommità di collineuna collina a picco sul mare e il [[Monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai Caduti]] nel luogo in cui la vallata centrale della città sbocca sulla costa alta.
 
Le testimonianze storiche più importanti sono legate ai due periodi di massimo splendore della città e del suo porto: l'epoca del [[Repubblica di Ancona|repubblica marinara]] e quella del [[Porto franco (economia)|porto franco]] settecentesco.
Gli altri monumenti sono quasi tutti affacciati sul porto come fossero palchi di un teatro<ref>C. Mezzetti e F. Pugnaloni, ''Il Lazzaretto, un'opera dimenticata'' Cassa di risparmio di Ancona, Ancona 1980. Fabio Bronzini, Maria Angela Bedini, Stefano Sanpaolesi ''Il profumo della città'' Il Lavoro editoriale, Ancona 2009</ref>.
Altre caratteristiche che contraddistinguono la città e colpiscono chi la visita sono la presenza di un porto internazionale a ridosso del centro storico e l'esistenza di un asse stradale lungo due chilometri che attraversa tutto il promontorio da ovest ad est, dal porto alle spiagge della costa alta<ref name=autogenerato2 />.
 
Per ciò che riguarda le testimonianze storiche ed artistiche, pur essendo ben rappresentati tutti i periodi da quello romano all'età moderna, le opere più importanti sono legate ai due periodi di massimo splendore della città e del suo porto: l'epoca del [[Repubblica di Ancona|libero comune]] e quella del [[Porto franco (economia)|porto franco]] settecentesco.
 
=== Architetture religiose ===
[[File:CathedralAncona of- St.Duomo Cyriacus,di AnconaSan (8264376623)Ciriaco - veduta aerea.jpg|miniatura|Il [[Duomo di Ancona|Duomo di San Ciriaco]].duomo]]
[[File:Ancona, Chiesa di S.M. della Piazza, XI-XII secolo (5).JPG|thumbminiatura|Particolare della facciata di [[Chiesa di Santa Maria della Piazza|Santa Maria della Piazza]].]]
[[File:San Francesco church-Ancona.jpg|thumbminiatura|Il portale della [[Chiesa di San Francesco alle Scale]], di [[Giorgio da Sebenico]].]]
{{vedi categoria|Chiese di Ancona}}
Il [[Duomo di Ancona|Duomo di San Ciriaco]] è uno dei simboli della città, sia perché con i suoi più di ventiquattro secoli ne riassume la storia, sia perché con la sua posizione, sulla sommità del colle Guasco e sulla punta più estrema del promontorio, domina il porto, il golfo e caratterizza i panorami della città: è visibile persino da alcuni quartieri periferici. È una fusione di [[arte romanica]] e [[Arte bizantina|bizantina]], quest'ultima presente nella pianta a [[croce greca]] e nelle sculture. I due leoni [[stilofori]] del portale sono essi stessi uno dei simboli cittadini<ref>AA. VV. San Ciriaco, la cattedrale di Ancona, Federico Motta Editore</ref>.
Si danno ora brevi note sui più importanti monumenti religiosi della città.
;[[Duomo di Ancona|Duomo di San Ciriaco]]:
Millenario, svettante sul vertice del promontorio, è uno dei simboli della città; romanico nella decorazione, bizantino nella pianta a [[croce greca]], domina il mare da tre lati ed ha un portale caratterizzato da due leoni stilofori, che sono fra i simboli di Ancona<ref>AA. VV. San Ciriaco, la cattedrale di Ancona, Federico Motta Editore</ref>.
;[[Chiesa di Santa Maria della Piazza]]: Capolavoro di arte romanica, caratteristica per la facciata ad archetti di ispirazione bizantina e per le figure simboliche scolpite intorno al portale, conserva nelle sue fondamenta i resti di una basilica paleocristiana<ref name=autogenerato1>Paolo Piva, Marche romaniche, Jaca Book D'auria editrice</ref>.
;[[Chiesa di San Francesco alle Scale]]: Con portale ricco di sculture quattrocentesche dell'architetto e scultore dalmata [[Giorgio di Matteo|Giorgio da Sebenico]] e interno del [[XVIII secolo]], conserva dipinti di [[Lorenzo Lotto]], [[Andrea Lilli]] e di [[Pellegrino Tibaldi]]<ref name=autogenerato3>Vincenzo Pirani, Le chiese di Ancona, Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, 1998</ref>.
;[[Chiesa del Santissimo Sacramento (Ancona)|Chiesa del Santissimo Sacramento]]:
Ha una semplice facciata cinquecentesca e un ricco interno barocco (di [[Francesco Maria Ciaraffoni]]) decorato dalle statue degli apostoli di [[Gioacchino Varlè]]<ref name=autogenerato3 /> e dagli affreschi dei quattro evangelisti di [[Francesco Podesti]].
;[[Chiesa del Gesù (Ancona)|Chiesa del Santissimo Nome di Gesù]]:
Costruita nel [[1743]] su progetto di [[Luigi Vanvitelli]], con essa il grande architetto completò il suo programma di ridisegno della città; è caratterizzata da una facciata concava che riassume la curva del porto<ref>C. Mezzetti e F. Pugnaloni, ''Il Lazzaretto, un'opera dimenticata'' Cassa di risparmio di Ancona, Ancona 1980</ref>.
;[[Chiesa di San Domenico (Ancona)|Chiesa di San Domenico]]: La settecentesca chiesa, progettata da [[Carlo Marchionni]], domina scenograficamente [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Plebiscito]] e conserva dipinti di [[Guercino]] e del [[Tiziano]]<ref>Fabio Mariano, Piazza del Papa ad Ancona. Ancona, L'incontro, 1993</ref>. Inoltre la chiesa ospita anche quadri di [[Andrea Lilli]] e sculture di [[Gioacchino Varlè]] particolarmente interessanti.
;[[Chiesa dei Santi Pellegrino e Teresa]]: Detta ''degli Scalzi'', è una costruzione del [[XVIII secolo]] a pianta centrale, con una grande cupola ricoperta di rame che domina il panorama della città<ref name=autogenerato3 />.
;[[Cattedrale di Santo Stefano (Ancona)|Cattedrale di Santo Stefano]]: Edificata sul colle Santo Stefano o Lunetta venne distrutta in seguito all'assedio di Federico Barbarossa nel 1176.
;[[sinagoghe di Ancona|sinagoga]]:
Situata nel cuore dell'antico ghetto, è stata costruita nell'Ottocento e presenta una struttura doppia: al piano superiore la sinagoga di rito levantino e al piano terra quella italiana, entrambe le sale conservano gli arredi cinquecenteschi dei precedenti edifici sacri<ref>[http://www.morasha.it/zehut/mlm05_sinagoghemarche.html : : Maria Luisa Moscati - Sinagoghe nelle Marche : :<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
;[[parco del Cardeto|Campo degli Ebrei]]: Dal [[XV secolo|XV]] al [[XIX secolo]] è stato l'ampio e antico cimitero israelitico, panoramicamente situato nei pressi dell'orlo della falesia<ref>Mario Natalucci, Ancona attraverso i secoli, Città di Castello, Unione arti grafiche, 1960</ref>.
 
Per il Medioevo, oltre al Duomo, sono notevoli altre due chiese. La prima è [[Chiesa di Santa Maria della Piazza|Santa Maria della Piazza]], che ha una facciata ad archetti di ispirazione bizantina e un portale ricco di figure simboliche; dal suo interno si accede ai resti della sottostante basilica [[Arte paleocristiana|paleocristiana]]<ref name=autogenerato1>Paolo Piva, Marche romaniche, Jaca Book D'auria editrice</ref>. La seconda è la chiesa monastica di [[Chiesa di Santa Maria di Portonovo|Santa Maria di Portonovo]]; è situata nei dintorni della città, tra il bosco e la spiaggia di [[Portonovo]] e sotto le rupi di [[Monte Conero]]. Ha una singolare pianta, fusione tra una basilica a cinque navate e una croce greca<ref name=autogenerato1 />.
* Si segnala inoltre la presenza, in quartieri non centrali o fuori città, di altre chiese:
 
;[[Chiesa di Santa Maria di Portonovo|Santa Maria di Portonovo]]:
Nel Quattrocento, lo scultore e architetto dalmata [[Giorgio di Matteo|Giorgio da Sebenico]] ha lasciato in città tre notevoli esempi di [[Arte del Rinascimento#Rinascimento adriatico|Rinascimento adriatico]]: i portali della [[chiesa di San Francesco alle Scale]] e dell'ex [[Chiesa di Sant'Agostino (Ancona)|chiesa di Sant'Agostino]]<ref name=autogenerato3>Vincenzo Pirani, Le chiese di Ancona, Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, 1998</ref> e la facciata di un edificio civile: la [[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]]. Lo stesso artista è autore anche di [[Palazzo Benincasa]], palazzo nobiliare gotico.
La chiesa monastica medievale citata in tutti i libri di Storia dell'Arte a causa della sua pianta singolare, è una fusione di basilica e di [[croce greca]]; si trova in posizione suggestiva, sotto le rupi di [[Monte Conero]] tra il bosco e la spiaggia di [[Portonovo]]<ref name=autogenerato1 />.
 
;[[chiesa di Santa Maria Liberatrice (Ancona)|Chiesa di Santa Maria Liberatrice]]: Cinquecentesca, piccola chiesa che sorge in Piazza Padella (Piazza Posatora), ha una pianta circolare e fu eretta per voto popolare dal Comune (come testimonia il civico stemma in pietra sopra la porta d'ingresso) in ringraziamento per una cessata epidemia di peste.
Arrivando al Settecento, si ricordano: la [[Chiesa del Santissimo Sacramento (Ancona)|chiesa del Santissimo Sacramento]], con interno barocco ricco di sculture e originale campanile spiraliforme<ref name=autogenerato3 />, la [[chiesa del Gesù (Ancona)|Chiesa del Gesù]], di [[Luigi Vanvitelli]], con la cui facciata concava l'architetto completò il suo programma di ridisegno della città<ref>C. Mezzetti e F. Pugnaloni, ''Il Lazzaretto, un'opera dimenticata'' Cassa di risparmio di Ancona, Ancona 1980</ref>, la [[chiesa di San Domenico (Ancona)|Chiesa di San Domenico]], di [[Carlo Marchionni]], che domina scenograficamente [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Papa]], e la [[Chiesa dei Santi Pellegrino e Teresa|chiesa degli Scalzi]], notevole per cupola ricoperta di rame che svetta nel panorama della città visto dal porto<ref name=autogenerato3 />.
;[[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Ancona)|chiesa di San Francesco d'Assisi]]:
 
Neogotica, detta comunemente "dei Cappuccini", fu eretta su disegno di frà Angelo da Cassano d'Adda ed è importante perché conserva all'interno pale d'altare e decorazioni di [[Augusto Mussini|frà Paolo Mussini]], il frate-pittore degli inizi del Novecento.
Le due antiche sinagoghe di Ancona, quella levantina e quella italiana, sono alloggiate in un unico edificio, nel cuore dell'antico ghetto<ref>{{Cita web |url=http://www.morasha.it/zehut/mlm05_sinagoghemarche.html |titolo=: : Maria Luisa Moscati - Sinagoghe nelle Marche: :<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=30 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140805235009/http://www.morasha.it/zehut/mlm05_sinagoghemarche.html |urlmorto=no }}</ref>; suggestivo è inoltre l'antico e ampio cimitero israelitico, il [[Parco del Cardeto#Campo degli Ebrei|Campo degli Ebrei]], panoramicamente situato nei pressi dell'orlo della falesia<ref>Mario Natalucci, Ancona attraverso i secoli, Città di Castello, Unione arti grafiche, 1960</ref>.
 
Si segnala inoltre la presenza, in periferia, della piccola chiesa cinquecentesca di [[chiesa di Santa Maria Liberatrice (Ancona)|Santa Maria Liberatrice]] e della neogotica [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Ancona)|chiesa dei Cappuccini]], con dipinti di [[Augusto Mussini|fra Paolo Mussini]].
 
=== Architetture civili e militari ===
{{vedi anche|Palazzi e ville di Ancona}}
[[File:Ancona, Palazzo del Senato, XIII secolo (1).JPG|thumb|Il [[Palazzo del Senato (Ancona)|Palazzo del Senato]].]]
[[File:Ancona, Loggia dei Mercanti.JPG|miniatura|La [[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]], con la facciata di [[Giorgio da Sebenico]].]]
[[File:0420025141 - Mole Vanvitelliana (Lazzaretto) - Ancona (Italy).jpg|miniatura|Il [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]] e il [[Mandracchio]]]]
[[File:Arco di Traiano in lontananza.JPG|thumb|Veduta con l'[[Arco Clementino]].]]
 
[[File:0420025141 - Mole Vanvitelliana (Lazzaretto) - Ancona (Italy).jpg|miniatura|Il [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]] e il [[Mandracchio]].]]
Testimonianza eccezionale dell'Età Antica è l'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]], attribuito ad [[Apollodoro di Damasco]], che si erge sul molo che l'imperatore volle a protezione del porto. L'[[Anfiteatro romano di Ancona|Anfiteatro romano]] è stato completamente scavato nella zona dell'ingresso principale, detto "Arco Bonarelli", mentre la parte posteriore del monumento non è stata ancora completamente riportata alla luce e risulta dunque di difficile lettura per il profano.
{{vedi categoria|Palazzi di Ancona}}
 
Le più importanti costruzioni civili e militari dal punto di vista storico-artistico sono descritte riassuntivamente qui sotto.
Tra Medioevo e Rinascimento, tre furono i palazzi in cui ebbe sede il governo della [[Repubblica di Ancona]]: il romanico [[Palazzo del Senato (Ancona)|Palazzo del Senato]], il gotico, altissimo [[Palazzo degli Anziani (Ancona)|Palazzo degli Anziani]], con la facciata principale rifatta nel Seicento, e il [[Palazzo del Governo (Ancona)|Palazzo del Governo]], a cui lavorò anche l'architetto [[Francesco di Giorgio Martini]], affiancato dalla torre che domina [[Piazza del Papa]].
 
Per il Rinascimento, si ricordano i due monumenti più significativi. Il primo è la poderosa [[Cittadella di Ancona|Cittadella]], fortificazione a pianta di stella pentagonale, opera di [[Antonio da Sangallo il Giovane]], uno dei primissimi esempi di [[fronte bastionato all'italiana]]; è sede del Segretariato permanente della [[Iniziativa Adriatico Ionica]]. Il secondo è [[Palazzo Ferretti]], sede del [[Museo archeologico nazionale delle Marche]], con
cortile pensile affacciato sul porto.
 
Il Settecento vide una rinascita artistica della città, di cui fu protagonista [[Luigi Vanvitelli]], che oltre alla già citata Chiesa del Gesù lasciò in città il [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]], singolare e vastissima costruzione pentagonale, costruita all'interno del porto su un'isola artificiale; vanvitelliani sono anche l'[[Arco Clementino]] e il tratto di molo su cui sorge. Dopo i radicali interventi urbanistici di Vanvitelli, la città venne dotata di un nuovo ingresso monumentale, [[Porta Pia (Ancona)|Porta Pia]], che fa da contraltare all'Arco di Traiano, sul lato opposto del porto.
 
Dell'Ottocento si ricorda il [[Teatro delle Muse]], con facciata [[Architettura neoclassica|neoclassica]] recante sul frontone gli altorilievi delle nove muse, di Apollo e di [[Palemone (divinità)|Palemone]], dio dei porti.
*I tre palazzi nei quali in epoche successive ebbe sede il governo del [[Repubblica di Ancona|libero Comune]]:
**[[Palazzo del Senato (Ancona)|Palazzo del Senato]]: romanico con bella facciata a bifore del XIII secolo.
**[[Palazzo degli Anziani (Ancona)|Palazzo degli Anziani]]: gotico, quasi un grattacielo medievale, con la facciata principale rifatta nel [[XVII secolo|Seicento]] e l'imponente prospetto verso il porto ancora con il suo aspetto originario.
**[[Palazzo del Governo (Ancona)|Palazzo del Governo]]: Rinascimentale, a cui lavorò anche il celebre architetto [[Francesco di Giorgio Martini]]; è affiancato dalla [[Torre civica]].
*[[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]]: notevole esempio dell'architettura gotica di influsso veneziano. Soprattutto noto per la facciata quattrocentesca opera dell'architetto e scultore dalmata [[Giorgio di Matteo|Giorgio da Sebenico]], ricca di sculture preannuncianti il Rinascimento, ha l'interno riccamente decorato nel [[XVI secolo|XVI]] e ancora nel [[XVIII secolo]].
*[[Palazzo Benincasa]], edificio gotico di mattoni del XV secolo.
*[[Cittadella di Ancona|Cittadella]]: poderosa fortificazione cinquecentesca a cinque baluardi, opera di [[Antonio da Sangallo il Giovane]], fu, insieme alle coeve [[Fortezza da Basso]] di Firenze e [[Rocca Paolina]] di Perugia, uno dei primi esempi europei di forte bastionato; è sede del Segretariato permanente della [[Iniziativa Adriatico Ionica]].
*[[Palazzo Ferretti]]: tardo rinascimentale (1560), sede del [[Museo archeologico nazionale delle Marche]], dominante il porto, dal cortile pensile e dai finestroni cinquecenteschi, fu progettato e affrescato da [[Pellegrino Tibaldi]] e conserva dipinti di [[Taddeo Zuccari|Taddeo]] e [[Federico Zuccari]].
*Le geniali opere portuali di [[Luigi Vanvitelli]], del 1733:
**[[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]]: costruito su un'isola artificiale a pianta pentagonale realizzata all'interno del porto sotto la direzione dello stesso artista. Il Lazzaretto è circondato dal canale del [[mandracchio]], zona peschereccia del porto, molto pittoresca specialmente all'ora del ritorno delle imbarcazioni.
**[[Arco Clementino]]: accesso trionfale al ''Molo Nuovo'', porta una nota di eleganza e di arte in mezzo alle gru e alle navi mercantili. Per ciò che riguarda specificatamente l'Arco Clementino, è da segnalare il fatto che, trovandovisi di fronte, si possono vedere in un solo colpo d'occhio tre simboli della città delle tre epoche della Storia: l'arco vanvitelliano, dell'[[Storia moderna|Evo Moderno]], il Duomo, del [[Medioevo]] e infine l'Arco di Traiano, dell'[[Storia antica|Evo Antico]].
*[[Porta Pia (Ancona)|Porta Pia]]: senz'altro l'ingresso più monumentale della città, permette a chi passa sotto il suo arco di inquadrare due simboli cittadini: il Duomo in cima al colle Guasco e il Faro antico sul colle dei Cappuccini.
*[[Teatro delle Muse]]: il massimo teatro della città, con la facciata neoclassica recante sul frontone gli altorilievi delle nove muse, di Apollo e di Palamede, co-intitolato al grande tenore anconetano di fama mondiale [[Franco Corelli]].
*[[Mercato delle Erbe (Ancona)|Mercato delle Erbe]]: architettura di ghisa e vetro in [[Art Nouveau|stile liberty]] del [[1926]], ancora accoglie un affollato e caratteristico mercato; si affaccia sul tratto di Corso Mazzini che ospita l'altrettanto caratteristico mercato delle bancarelle.
*[[Monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai caduti]]: al Passetto, opera eseguita da [[Guido Cirilli]] nel 1932. È una costruzione relativamente moderna, eppure diventata in breve uno dei simboli della città, per la sua posizione alta sul mare e per l'energia espressa dalle sue forme serenamente classiche.
 
Del Novecento notevoli sono il [[Mercato delle Erbe (Ancona)|Mercato delle Erbe]], architettura di ghisa e vetro in [[Art Nouveau|stile liberty]], e il [[Monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai caduti]], con la sua scenografica scalinata conducente al mare sottostante, accolto in breve tra i simboli della città.
Nei dintorni sono interessanti la [[Portonovo#La Torre di Guardia|Torre di Guardia]] ed il [[Portonovo#Il Fortino Napoleonico|Fortino Napoleonico]] a [[Portonovo]] e i [[Castelli di Ancona]]; di questi ultimi vanno segnalate le fortificazioni di [[Falconara Marittima#Architetture civili|Rocca Priora]], [[Agugliano|Castel d'Emilio]], [[Sirolo]] e [[Offagna]] che ospita una rocca ben conservata, costruita su un colle panoramico dagli anconitani nel [[XV secolo]] per difendere il loro territorio.
 
=== Siti archeologici ===
{{Vedi anche|Zone archeologiche di Ancona|}}
[[File:Traiano AN 2012.jpg|miniatura|L'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]].]]
[[File:Le tredici cannelle.JPG|miniatura|La [[Fontana del Calamo|Fontana delle Tredici Cannelle o del Calamo]]]]
{{Vedi anche|Zone archeologiche di Ancona}}
[[File:Ancona - Fontana dei Cavalli.jpg|miniatura|Piazza Roma e la [[Fontana dei Cavalli]]]]
;[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]]: Sul Molo Nord, fu edificato nel 115 d.C. su probabile progetto di [[Apollodoro di Damasco]] sul molo che l'imperatore volle a protezione del porto. In ottimo stato di conservazione, ha le linee eleganti e slanciate degli archi romani ad un solo fornice e a prospetto rettangolare. Subì lo spoglio delle decorazioni bronzee dorate nel IX secolo da parte dei pirati saraceni. Fin dall'epoca romana uno dei simboli della città e della sua apertura verso i paesi del [[Mediterraneo]] orientale.
[[File:Monumento Caduti Ancona dal Viale Vittoria.JPG|miniatura|Il [[Monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai caduti]] all'alba]]
;[[Anfiteatro romano di Ancona|Anfiteatro romano]]: Risalente al [[I secolo|I secolo d.C.]], con annessi spazi termali dai quali affiorano mosaici con epigrafe (Via Pio II). Alcuni settori dell'anfiteatro sono ancora oggetto di scavi e dunque sono di difficile lettura per il profano. La zona dell'ingresso principale, visibile da Piazza Anfiteatro, è invece godibile da tutti; l'ingresso è comunemente detto "Arco Bonarelli", in quanto costituiva le cantine del palazzo nobiliare della famiglia [[Bonarelli]], che sorgeva a fianco dell'anfiteatro.
[[File:Parco del Cardeto Ancona.JPG|miniatura|Veduta del [[Parco del Cardeto]]]]
;[[Chiesa di Santa Maria della Piazza#Resti della basilica paleocristiana|Basilica paleocristiana]]: Sottostante la Chiesa di Santa Maria della Piazza, del IV - VI secolo d.C. Situata in piazza S. Maria, secondo alcuni era l'antica cattedrale di Santo Stefano. Sono visibili mosaici policromi con simbologia paleocristiana, resti delle absidi, dei colonnati, del fonte battesimale e della cattedra. Sono visibili, dietro l'abside, mura in blocchi di arenaria di età ellenistico-repubblicana (II secolo a.C.) pertinenti alle mura cittadine oppure alle strutture portuali. Per la visita si deve presentare richiesta al Museo Diocesano di Ancona o all'Ufficio per la cultura dell'Arcidiocesi.
[[File:Ancona - Villa S. Margherita - aranciera.JPG|miniatura|Aranciera di [[Parchi pubblici di Ancona#Giardini storici|Villa Santa Margherita]]]]
; Tempio di Venere Euplea: Resti del tempio ellenistico-repubblicano dedicato alla dea [[Venere (divinità)|Venere Euplea]], patrona dei naviganti, del [[II secolo a.C.]]. Sotto il Duomo S. Ciriaco rimane il basamento del tempio, studiando il quale è stato possibile ricostruire idealmente tutto l'edificio. Il tempio è citato anche da [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]] ed era uno dei simboli della città romana. L'edificio più sacro della città antica era dunque costruito nello stesso luogo di quello della città moderna. Lo scavo sarebbe accessibile dalla Cripta delle Lacrime del [[Duomo di Ancona|Duomo]], ma nonostante il notevole interesse la visita è da anni impossibile.
[[File:Ancona - Parco del CRASS.JPG|miniatura|Veduta del Parco del CRASS]]
 
Nell'area archeologica del [[Tempio di Afrodite (Ancona)|Tempio di Afrodite]], situata sotto al [[Duomo di Ancona|Duomo]], è visibile il basamento del tempio, studiando il quale è stato possibile ricostruire idealmente tutto l'edificio, che dall'alto del colle Guasco dominava l'Ancona greca e quella romana<ref>Lidiano Bacchielli, ''Domus Veneris quam dorica sustinet Ancon'', in Archeologia Classica volume XXXVII, 1985 (pagine 106-137); Mario Luni, in ''San Ciriaco: la cattedrale di Ancona: genesi e sviluppo'', Volume 1º, a cura di Maria Luisa Polichetti, F. Motta Editore, 2003 (pagine 49-93).</ref>. Lo scavo è accessibile dall'interno del Duomo, ma nonostante rivesta un notevole interesse è da anni precluso ai visitatori.
=== I luoghi urbani più rappresentativi ===
[[File:AnconaIII.JPG|thumb|La [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Plebiscito]], detta comunemente Piazza del Papa, per la presenza della statua di [[papa Clemente XII]].]]
[[File:Le tredici cannelle.JPG|miniatura|La [[Fontana del Calamo|Fontana delle Tredici Cannelle o del Calamo]].]]
[[File:Ancona - Fontana dei Cavalli.jpg|miniatura|Piazza Roma e la [[Fontana dei Cavalli]].]]
[[File:Monumento Caduti Ancona dal Viale Vittoria.JPG|thumb|Il [[Monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai caduti]] all'alba.]]
Come accade in tutte le città, per conoscere Ancona non è sufficiente vedere i suoi monumenti principali, ma è necessario percorrere strade e luoghi caratteristici.
;Via XXIX Settembre: È una passeggiata affacciata sulle banchine portuali, dalla quale si ha una bella vista sugli arrivi e sulle partenze delle navi; da questa via si può ammirare uno dei più classici panorami della città, dominato dal [[Duomo di Ancona|Duomo]] e dal [[Faro di Ancona#Faro vecchio|Faro vecchio]] che si specchiano sul mare e dominano dall'alto i vecchi rioni arrampicati sui colli del Guasco e dei Cappuccini. La via inizia in Piazza della Repubblica, comunemente detta "del Teatro". Questa piazza è il punto di unione tra centro e porto; vi si ammira uno scorcio delle banchine, con i traghetti in partenza per la Grecia e i paesi balcanici; vi si affaccia il prospetto principale del [[Teatro delle Muse]].
;[[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Papa]]: È il cuore dei rioni più antichi della città. Prende nome dalla statua di [[papa Clemente XII]], responsabile della rinascita settecentesca dei traffici portuali, ma vi si trovano anche il medievale Palazzo del Governo, la chiesa di San Domenico e la cinquecentesca Torre civica ([[1581]]); numerosi tavolini di bar all'aperto permettono di godere della visione scenografica della piazza, definita il "salotto di Ancona".
;Via della Loggia: È l'antica via del Porto, sulla quale si affacciano edifici che hanno visto la storia della città marinara, tra i quali la [[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]] e il [[Palazzo Benincasa]], entrambi della metà del Quattrocento, le cui facciate furono entrambe curate dal grande architetto dalmata [[Giorgio di Matteo|Giorgio da Sebenico]].
;I quartieri ottocenteschi: Esempi di urbanistica post-unitaria, sono caratterizzati da tre corsi paralleli che formano il centro commerciale della città: Corso Garibaldi o Corso Nuovo, Corso Mazzini o Corso Vecchio, occupato da un amatissimo mercato di bancarelle, e Corso Stamira. Centro di questi quartieri sono [[Piazza Cavour (Ancona)|Piazza Cavour]], una piazza-giardino del [[1868]], e Piazza Roma. Nei suoi dintorni si trova la storica [[Fontana del Calamo|Fontana delle Tredici Cannelle]] dell'architetto, scultore e pittore [[Pellegrino Tibaldi]]; secondo la tradizione chi deve partire può assicurarsi il ritorno in città bevendo l'acqua di questa fontana.
;Via del Comune (Via Pizzecolli): Prima dell'apertura dei corsi ottocenteschi, fu per secoli la strada principale della città. Percorre in salita tutto l'antichissimo rione di San Pietro e conduce sulla sommità del Colle Guasco, dove sorge il [[Duomo di Ancona|Duomo]]; ha aspetto medievale ed è ricca di palazzi storici, monumenti e di scorci panoramici sul porto.
;[[Centro storico di Ancona#Rione Capodimonte|Rione di Capodimonte]]: Antica e popolare zona della città, vi si trova la suggestiva scalinata di via ad Alto e il belvedere di Capodimonte (nei pressi di Piazza del Forte), il miglior punto da cui osservare l'isola pentagonale del [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]]. La zona di via Astagno costituiva l'antico [[Centro storico di Ancona|Ghetto ebraico]], con i suoi alti palazzi e le strade strette e ripide.
;Molo nord: È da percorrere fino alla Lanterna Rossa ed è interessante soprattutto per l'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]], l'[[Arco Clementino]] del Vanvitelli, e per il panorama sul [[Porto di Ancona|porto]] e sulla città storica.
;Viale della Vittoria: Con begli esempi architettonici di edifici degli anni 1920 e 1930, insieme ai tre corsi paralleli (Garibaldi, Mazzini e Stamira), è la passeggiata preferita dagli anconetani, che permette di congiungere i due lati del promontorio sul quale sorge la città; la corsia centrale, pedonale, è bordata di alberi e piante e panchine. Il Viale termina davanti allo slanciato [[Monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai caduti]], e conduce alla Pineta del [[Passetto (Ancona)|Passetto]], affacciata in alto sul mare; da essa si può ammirare un bel panorama sulla costa alta. Lo sguardo spazia fino al lontano [[Monte Conero|Monte d'Ancona]]; dalla Pineta si può scendere sulla riva del mare percorrendo la scenografica scalinata del Passetto, oppure, nei soli mesi estivi, servendosi di un ascensore panoramico. La costa del Passetto è caratterizzata da grandi scogli pittoreschi e dalla presenza, alla base delle rupi, di una peculiarità della città: le caratteristiche [[Passetto (Ancona)#Le grotte del Passetto|grotte del Passetto]], scavate dai pescatori fin dalla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] per il ricovero delle barche.
 
Degli scavi archeologici dell'[[Anfiteatro romano di Ancona|Anfiteatro romano]] si è già dato conto nella sezione ''[[#Architetture civili e militari|Architetture civili e militari]]''.
==== Giardini e parchi urbani ====
{{Vedi anche|Parchi pubblici di Ancona}}
La città è ben dotata di viali, piazze alberate e parchi panoramici perché posti sulle parti più alte delle colline. Tra essi si elencano i più importanti dal punto di vista storico e paesaggistico.
;Parchi posti sulla costa alta
[[File:Parco del Cardeto Ancona.JPG|miniatura|Veduta del [[Parco del Cardeto]].]]
;[[Parco del Cardeto]]: {{Vedi anche|Parco del Cardeto}} È il più vasto della città (circa 35 ettari) è caratterizzato da numerose testimonianze storiche e da un'elevata naturalità. Si estende lungo la falesia e occupa la sommità di due colline: Monte Cardeto e il Colle dei Cappuccini. Al suo interno zone di prato naturale, di boschetti sempreverdi, di macchie di [[Spartium junceum|ginestre]]; le fioriture spontanee (tra cui quelle di varie [[orchidaceae|orchidee]] selvatiche) si susseguono lungo il corso dell'anno. Nell'area del Parco sono presenti il Campo degli Ebrei, antico cimitero ebraico, la Polveriera "Castelfidardo", il vecchio Faro.
[[File:Ancona Passetto (1).JPG|thumb|left|Lo storico bar della Pineta del [[Passetto (Ancona)|Passetto]].]]
;[[Passetto (Ancona)|Pineta del Passetto]]: È sita nelle adiacenze del [[Monumento ai Caduti (Ancona)|Monumento ai Caduti]]. Si trova affacciata direttamente sul [[mare Adriatico|mare]] con vista sulla sottostante spiaggia del Passetto, con stabilimenti e ristoranti costruiti a palafitta sul mare. Dalla Pineta si accede all'ascensore che conduce alla spiaggia: esso presenta nel piano a livello della Pineta un'ampia terrazza protesa sul mare con vista a 270°.
[[File:Piscina AN 18-08-12 (5).JPG|thumb|Ancona, Piscina del Passetto]]
;[[Passetto (Ancona)|Parco del Passetto]]: È sito a sud del Monumento ai Caduti. È separato dall'area della Pineta, oltre che dal Monumento, dal caratteristico edificio ovale del Ristorante "Passetto". Il Parco è diviso in due dalla via Thaon de Revel: nel lato prospiciente il mare un sentiero da un lato conduce al mare, dall'altro porta al laghetto e all'area giochi per bambini, alla pista di pattinaggio a rotelle e alla piscina all'aperto. Purtroppo questa zona verde è in grave degrado<ref>{{cita web|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2014/03/01/1032949-controlli-degrado-parchi-aree-verdi.shtml#1|titolo=Articolo del Resto del Carlino}}</ref>.
;Parchi posti sulla dorsale collinare interna
;[[Parco della Cittadella di Ancona|Parco della Cittadella]]: {{Vedi anche|Parco della Cittadella di Ancona}}
[[File:Ancona - Parco Cittadella (18).jpg|left|thumb|Ancona, [[Parco della Cittadella di Ancona|Parco della Cittadella]], percorso con parallele]]
Frequentatissimo, cinto dalle mura del Campo Trincerato ed ancora mancante dell'area fortificata da cui prende il nome; una parte di quest'ultima ospita la sede dell'[[Iniziativa Adriatico Ionica]] e ciò permetterà finalmente di completare il restauro e quindi di estendere il parco anche nell'area della vera e propria [[Cittadella di Ancona]]<ref>Il presidente della Regione Marche Spacca in un'intervista riportata anche sul sito web "www.diariodelweb.it", ha annunciato l'intenzione del Governo di inserire il progetto di recupero della Cittadella (detta anche Fortezza) tra quelli finanziabili. «Un impegno assunto dal precedente Governo – ha dichiarato Spacca – e che ora entra nella fase operativa. Si aggiunge così – ha osservato – l'ultimo tassello per l'avvio dei lavori che restituiranno alla città di Ancona e alla comunità regionale un bene prezioso.</ref>. All'interno del parco le antiche strutture militari convivono con una vegetazione in gran parte spontanea; interessante la presenza di un percorso dedicato alla conoscenza tattile e olfattiva del mondo vegetale; esso è destinato a tutti, ma in particolar modo a coloro che hanno disturbi della vista;
[[File:Ancona - tramonto dal Pincio.JPG|miniatura|Tramonto sul [[porto di Ancona|porto]] visto dal parco del [[Pincio]].]]
[[File:AN - Pincio (1).JPG|miniatura|left|[[Pincio]], Monumento ai caduti della [[Resistenza italiana|Resistenza]] di [[Pericle Fazzini]].]]
;Parco del Pincio: Piccolo, ma di grande importanza storica, dato che è il più antico della città, essendo sorto dopo la [[presa di Roma]] del [[1870]]. Il nome ricorda infatti il famoso [[Pincio]] della capitale, nel quale [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] fece porre le statue degli Italiani più celebri. Per rievocare il suo omonimo romano, il Pincio di Ancona è ricco di sempreverdi, ha un impianto geometrico dei sentieri ed ha un belvedere da cui si gode di un'ampia vista sulla città. Al suo interno è collocato il Monumento ai caduti della Resistenza, con il complesso scultoreo di [[Pericle Fazzini]].
;Giardini storici
Oltre al Pincio, ottocentesco, si segnalano altri due giardini storici.
[[File:Ancona - Parco del CRASS.JPG|miniatura|Veduta del Parco del CRASS.]]
;Parco dell'ex Crass: Al [[Circoscrizioni di Ancona#Rione del Piano San Lazzaro|Piano San Lazzaro]]. Nacque nel [[1901]] come giardino dell'Ospedale Psichiatrico; ha gli alberi più rigogliosi della città, dato che da molti anni sono stati risparmiati dalle potature: [[Magnolia grandiflora|magnolie]], [[Taxus baccata|tassi]], [[platanus|platani]], [[tilia|tigli]], [[Quercus ilex|lecci]] sono dei veri monumenti naturali. È interessante anche per l'organizzazione degli spazi in grandi cortili verdi collegati da porticati coperti da capriate in legno. Questi camminamenti rendono il parco visitabile anche con la pioggia. Nonostante la presenza della sede del [[Corpo forestale dello Stato]], ci si deve rammaricare per una preoccupante diffusione di gravi fitopatologie, specie sui tassi e sugli ippocastani.
[[File:Ancona - Villa S. Margherita - aranciera.JPG|left|miniatura|Aranciera di [[Parchi pubblici di Ancona#Giardini storici|Villa Santa Margherita]]]]
;Villa Santa Margherita: Nella zona del [[Passetto (Ancona)|Passetto]], (nota anche con i nomi di Villa Almagià, Giardino dei Frati e di Villa Gusso). Sorta nel [[1889]], è organizzata come un [[Giardino all'inglese|giardino romantico]], con eleganti elementi architettonici, splendide [[Arecaceae|palme]], [[Aesculus hippocastanum|ippocastani]], [[Taxus baccata|tassi]], un [[Ginkgo biloba|ginkgo]] secolare e un singolare viale di [[tilia|tigli]] potati a candelabro. Negli ultimi anni sono stai eliminati tutti i grandi vasi di [[agrume|agrumi]] che d'inverno trovavano ricovero nell'[[Giardino d'inverno|aranciera]]; potature malfatte hanno favorito l'insorgere di fitopatologie specie nel viale di tigli, che ha subito abbattimenti notevoli, senza alcuna sostituzione; i perimetri delle aiuole, prima realizzati in cristalli di [[Gesso (minerale)|gesso]], come tradizione della città, sono stati sostituiti con cordoli di pietra bianca completamente inadatti. Nota positiva è invece il restauro dell'[[Giardino d'inverno|aranciera]], del loggiato panoramico e del [[Belvedere (architettura)|belvedere]], elementi tipici dei giardini antichi.
* Viali e piazze alberate
[[File:Passetto Viale della Vittoria.JPG|miniatura|Ancona, Viale della Vittoria]]
;Viale della Vittoria: Aperto da quasi un secolo, è la più apprezzata passeggiata cittadina; ha due filari misti di [[Robinia pseudoacacia#Varietà ornamentali|acacie ornamentali]]<ref group="A">La varietà ornamentale usata al Viale della Vittoria è ''Robinia pseudoacacia - var. bessoniana''</ref>, [[styphnolobium japonicum|sofore]], [[Fraxinus excelsior|frassini]] e gli ultimi superstiti [[Ulmus|olmi]] originari. Il Viale della Vittoria è nel complesso la strada alberata nelle condizioni migliori: potature rispettose, piazzole ampie, manutenzione costante. Notevole è in questa strada anche il complesso degli edifici che la bordano, quasi tutti buoni esempi di architettura eclettica e liberty.
 
Sotto la chiesa di Santa Maria della Piazza ci sono i [[Chiesa di Santa Maria della Piazza#Resti della basilica paleocristiana|resti della basilica paleocristiana]] che, secondo alcuni studi, sarebbe stata l'antica cattedrale di Santo Stefano, la prima della città. Si può accedere a questa zona archeologica dall'interno della chiesa, e si possono ammirare mosaici policromi con simbologia paleocristiana, resti delle absidi, dei colonnati, del fonte battesimale e della cattedra<ref>Maria Luisa Polichetti, ''Santa Maria della Piazza'', Sagraf, 1981</ref>.
Altre strade alberate importanti della città sono: corso Carlo Alberto, via Giordano Bruno, via Torresi, via Tavernelle, via Marconi, viale Leonardo da Vinci, tutti alberate a [[platanus|platani]].
 
=== Altro ===
Le piazze alberate storiche sono [[Piazza Cavour (Ancona)|piazza Cavour]], piazza Cappelli e piazza Stamira; sono nate tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso, ed ancora conservano i caratteri originali. Tipica del periodo è la presenza di [[cycas]] e di [[Arecaceae|palme]] di varie specie: [[Chamaerops humilis|palma di San Pietro]], [[Washingtonia filifera|della California]], [[Phoenix canariensis|delle Canarie]], [[Trachycarpus fortunei|della Cina]].
;Strade
Via XXIX Settembre è affacciata sulle banchine portuali, sugli arrivi e sulle partenze delle navi e su uno dei più classici panorami della città, dominato dal [[Duomo di Ancona|Duomo]], dal [[Faro di Ancona#Faro vecchio|Faro vecchio]] e dai vecchi rioni arrampicati sui colli. All'inizio della via si trova la [[statua di Traiano da Minturno#Via XXIX settembre, Ancona|statua bronzea di Traiano]], che ricorda l'ampliamento del porto deciso dall'imperatore.
 
Via della Loggia è l'antica via del Porto, sulla quale si affacciano edifici che hanno visto la storia della città marinara, tra i quali la [[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]] e il [[Palazzo Benincasa]].
=== Il Parco del Conero ===
{{vedi anche|Parco regionale del Conero}}
[[File:Raggi sulla punta della Scalaccia.jpg|thumb|La costa alta anconitana rientra nel Parco del Conero. In lontananza la punta delle Due Sorelle e il Monte Conero.]]
Una gran parte della fascia costiera del territorio comunale di Ancona rientra all'interno del [[Parco regionale del Conero]], caratterizzato da ampi boschi sempreverdi di [[macchia mediterranea]], da scogliere a picco sul mare, da spiagge raggiungibili solo a nuoto o per impervi "stradelli", da una campagna di alto valore paesaggistico e ricca di prodotti tipici, come la [[Lavandula|lavanda]], il miele, l'olio, i legumi. Tra le località anconetane all'interno del Parco va citata almeno la baia di [[Portonovo]], meta suggestiva e frequentatissima da anconetani e turisti, con i suoi boschi a ridosso delle spiagge e con i suoi antichi monumenti.
 
La passeggiata "da mare a mare", ossia dalle banchine del porto al belvedere del [[Passetto (Ancona)|Passetto]], permette di congiungere i due lati del promontorio sul quale sorge la città; è costituita dai tre corsi principali e dal Viale della Vittoria. I tre corsi, dedicati a Garibaldi (Corso Nuovo), Mazzini (Corso Vecchio) e a Stamira, attraversano paralleli i quartieri ottocenteschi della città e ne costituiscono il centro commerciale. Il Viale della Vittoria, attraversa invece l'espansione urbanistica del primo Novecento e presenta interessanti esempi di architettura eclettica e liberty.
Peculiarità della città è il fatto che il [[Parco regionale del Conero|Parco del Conero]] comprende anche aree prettamente urbane: tra esse la zona del [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere del Passetto|Passetto]] (con le rupi, la pineta, la spiaggia e le scogliere) e delle valli di [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere di Pietralacroce|Pietralacroce]], che dal centro abitato scendono verso il ciglio delle rupi e poi giù fino al mare.
 
Via del Comune (Via Pizzecolli), prima dell'apertura dei corsi ottocenteschi, fu per secoli la strada principale della città. Percorre in salita tutto l'antichissimo rione di San Pietro e conduce sulla sommità del Colle Guasco, dove sorge il [[Duomo di Ancona|Duomo]]; ha aspetto medievale ed è ricca di palazzi storici, di monumenti e di scorci panoramici sul porto.
Il parco ha senz'altro fornito uno strumento prezioso di tutela della zona; d'altro canto esso ha provocato una valorizzazione economica di tutte le case coloniche, che si stanno trasformando in ville suburbane, con inevitabili conseguenze negative sulla fruibilità pubblica delle aree naturali e sulla stessa permanenza dei valori naturalistici<ref group="A">Si veda ad esempio: [http://www.parks.it/ilgiornaledeiparchi/2005-06/rassegna.stampa/13.html I sentieri del Parco del Conero a rischio di chiusura, dalla rassegna stampa dei giornali dei parchi italiani]. Sono ormai tipici i casi di chiusura di sentieri o della loro trasformazione in strade carrabili (anche sugli itinerari ufficiali del Parco), di distruzione della vegetazione per realizzare giardini privati, di installazione di recinzioni che di fatto rendono inaccessibili aree verdi che da sempre erano di libero accesso, e ciò vale anche per zone di gran valore panoramico e naturalistico come quelle situate sul ciglio della falesia</ref>.
 
Via Astagno, con i vicoli limitrofi, costituiva l'antico [[Centro storico di Ancona|ghetto ebraico]], con i suoi alti palazzi e le strade strette e ripide.
Una delle caratteristiche più importanti del [[Parco regionale del Conero|Parco del Conero]] è il rapporto strettissimo tra boschi, campagna e il mare, raggiungibile percorrendo stretti e panoramici sentieri che scendono lungo le rupi. Si deve registrare a questo proposito una nota dolente: la decisione dell'amministrazione comunale e della [[Corpo delle capitanerie di porto - Guardia Costiera|Capitaneria di Porto]] di chiudere, per motivi di sicurezza, tutti i sentieri che conducono al mare<ref>[http://www.mezzavalle.net/component/option,com_docman/task,doc_view/gid,114/Itemid,50/ Alcuni sentieri e spiagge chiuse a causa dell'ordinanza]; [http://www.entilocali.provincia.le.it/ordinamento/doc/cds_6366_07.pdf Testo dell'ordinanza]; [http://www.viveremarche.it/index.php?page=articolo&articolo_id=153692 reiterazione del divieto dopo sospensione]</ref>. Di fatto, quindi, al 2015 molte delle zone del Parco più caratteristiche ed importanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico sono precluse alla visita di turisti ed abitanti. La preoccupazione per la sicurezza sembra eccessiva alle associazioni naturalistiche, che ricordano che, seguendolo stesso criterio, si dovrebbero chiudere al pubblico tutte le coste alte e le zone montuose d'Italia, soggette agli stessi tipi di rischi<ref>{{cita web|url=http://www.italianostra.org/?p=29085|titolo=Comunicato stampa delle associazioni}}</ref>.
 
;Piazze
==== Le valli di Pietralacroce ====
Le piazze centrali della città sono quattro.
Tra i luoghi naturalistici più interessanti del Parco del Conero ci sono le valli di [[Circoscrizioni di Ancona#Rione di Pietralacroce|Pietralacroce]], ai margini del centro abitato; sono affacciate sui dirupi della costa alta e sono ricoperte da una fitta vegetazione mediterranea. Alcuni punti panoramici permettono di ammirare begli scorci sul promontorio del Conero e sui rioni della città costruiti sopra le [[Falesia|falesie]]; quattro sentieri conducono alle scogliere naturali sottostanti, caratterizzate dalla presenza delle grotte scavate dai pescatori, nei secoli scorsi, alla base delle rupi<ref>Le notizie sulle valli di Pietralacroce sono tratte da: Giorgio Petetti, ''Le valli di Pietralacroce'' in ''Storie del Passetto'', edizione Affinità Elettive 2010 ISBN 978-88-7326-156-8</ref>. L'Ente Parco ha deciso nel
2012 di comprendere nel suo itinerario ufficiale nº 13 i percorsi che attraversano le valli della Fonte, della Selva e della Scalaccia, riconoscendo il valore naturalistico della zona<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.parcodelconero.com/ente_parco/images/stories/pdf/urbanistica_e_territorio/ACC%20A2%20BOZZA%20MAG%202012.pdf Carta dei sentieri del nuovo regolamento del Parco del Cònero] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
[[Piazza della Repubblica (Ancona)|Piazza della Repubblica]], comunemente detta "del Teatro", è il punto di unione tra centro e porto; vi si scorgono le banchine, con i traghetti in partenza per la Grecia e i paesi balcanici; vi si affaccia il [[Teatro delle Muse]].
==== I fondali marini ====
Da anni è in discussione al [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare|Ministero dell'Ambiente]] l'ipotesi di istituire un [[Area marina protetta|parco marino]] nel mare che bagna la costa orientale della città e il [[Parco regionale del Conero|Parco del Conero]], motivata dalla presenza di fondali di grande ricchezza naturalistica: non è certo comune in Adriatico incontrare, ad esempio, [[Scleractinia|madrepore]], [[Alcyonacea|gorgonie]] e tante specie di [[nudibranchia|nudibranchi]]. In una costa così frequentata e nella quale il rapporto con il mare è intenso ed antico, si dovrà tutelare la zona senza impedire gli usi tradizionali e innocui per la natura, come la balneazione, la nautica a vela o a remi e la piccola pesca amatoriale<ref>[http://www.legambiente.it/contenuti/mare/procedere-allistituzione-dell-area-marina-del-conero Procedere all'istituzione dell'Area marina del Conero]</ref>.
 
[[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Papa]], di forma singolarmente allungata, è il cuore dei rioni più antichi della città. Prende nome dalla statua di [[papa Clemente XII]], responsabile della rinascita settecentesca dei traffici portuali; è un ritrovo serale molto frequentato.
=== Selva di Gallignano e Orto Botanico Universitario ===
{{Vedi anche|Orto botanico Selva di Gallignano}}
[[File:ANCONA - SELVA DI GALLIGNANO.jpg|thumb|Ancona, Selva di Gallignano]]
[[File:ANCONA - SELVA DI GALLIGNANO - MAPPA.jpg|thumb|Ancona, Selva di Gallignano, cartina]]
Nei pressi della frazione di [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione di Gallignano|Gallignano]] si trova la selva omonima, interessante esempio del bosco [[autoctono (biologia)|autoctono]] di [[Deciduo|caducifoglie]] che una volta caratterizzava le colline marchigiane; nei secoli passati la messa a coltura di quasi tutto il territorio collinare delle [[Marche]] ha risparmiato solo questa selva, quella di [[Castelfidardo]], entrambe in provincia di Ancona, e quella dell'[[Riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra|Abbadia di Fiastra]], in provincia di Macerata.
 
L'ottocentesca [[Piazza Cavour (Ancona)|piazza Cavour]] è la più vasta della città ed è sistemata a giardino, come la vicina piazza Stamira; in entrambe le piazze le aiuole sono caratterizzate da palme di varie specie.
La selva di [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione di Gallignano|Gallignano]] è il cuore dell'[[Orto botanico Selva di Gallignano|Orto Botanico dell'Università di Ancona]] ed è anche la sua maggiore peculiarità, in quanto in altri [[Orto botanico|orti botanici]], normalmente, non ci sono zone di bosco [[Autoctono (biologia)|autoctono]].
Le collezioni di piante, tipiche di ogni [[orto botanico]], si trovano negli ex terreni agricoli dai quali la selva era circondata. Alcune collezioni permettono di conservare ''ex-situ'' alcune [[Endemismo|specie endemiche]] adriatiche, specie alimentari spontanee e [[pianta officinale|piante officinali]] locali.
 
[[Piazza Roma (Ancona)|Piazza Roma]], insieme al Corso Vecchio, ospita nei giorni feriali l'animato mercato di bancarelle ed è caratterizzata dalla [[Fontana dei Cavalli]]; a pochi passi c'è l'antica [[Fontana del Calamo|Fontana delle Tredici Cannelle]]; secondo la tradizione chi deve partire può assicurarsi il ritorno in città bevendo l'acqua di questa fontana.
La Selva di Gallignano si estende su una superficie di circa cinque ettari ed è posta sul versante settentrionale del colle di [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione di Gallignano|Gallignano]], tra 100 e 200&nbsp;m di altezza. Essa è un<nowiki>'</nowiki>''area floristica protetta''<ref group="A">Istituita dalla Regione [[Marche]] ai sensi della L.R.52/74</ref> ed è riconosciuta come ''emergenza botanico-vegetazionale di eccezionale interesse'' dal Piano Paesistico Ambientale Regionale; inoltre è all'interno di un<nowiki>'</nowiki>''oasi faunistica''<ref group="A">Istituita dalla Provincia di Ancona nel [[1998]] ai sensi della L. n.157/1992</ref> dell'estensione di 99,49 ettari e sede di un ''centro di educazione ambientale''<ref group="A">Istituito nel [[1999]] dalla Regione Marche</ref>.
 
;Luoghi panoramici
==== Ambiente ====
I luoghi panoramici più noti di Ancona sono<ref>''Marche'', Touring club, 2005 (pp. 94, 103, 112, 114)</ref>: il piazzale del Duomo, affacciato sul porto, sulla città e sulla costa, visibile sino a Pesaro; [[Porta Pia (Ancona)|Porta Pia]], con vista su porto, Duomo e Faro, il belvedere di Capodimonte, da cui si può osservare l'isola pentagonale del [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]] circondata dal [[Mandracchio]], il [[Pincio di Ancona|Pincio]], con vista sulla città e sul porto, la pineta del Passetto, affacciata sulla costa alta, visibile sino a Monte Conero. A questi punti panoramici classici si aggiungono quelli aperti al pubblico negli ultimi decenni: la Lanterna Rossa, con vista completa sui rioni antichi disposti ad anfiteatro intorno al porto, e il [[Faro di Ancona|Faro]], alto sulle rupi e sui tetti della città antica<ref>Sito dell'ANSA, ''{{cita testo|url=https://www.ansa.it/marche/notizie/2020/06/12/da-136-si-torna-alla-lanterna-rossa-del-porto-di-ancona_cdc2d5e3-ba33-44fd-97af-66d0d207303f.html|titolo=Si torna alla Lanterna Rossa|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211028165632/https://www.ansa.it/marche/notizie/2020/06/12/da-136-si-torna-alla-lanterna-rossa-del-porto-di-ancona_cdc2d5e3-ba33-44fd-97af-66d0d207303f.html }}''; {{en}} Sito Lonely Planet, ''{{cita testo|url=https://www.lonelyplanet.com/italy/umbria-and-le-marche/ancona/attractions/parco-del-cardeto/a/poi-sig/1401906/360075|titolo=Parco del Cardeto|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211029171554/https://www.lonelyplanet.com/italy/umbria-and-le-marche/ancona/attractions/parco-del-cardeto/a/poi-sig/1401906/360075 }}''</ref>.
L'oasi di protezione si sviluppa nella fascia di collina litoranea dell'entroterra anconetano, a nord-est del rilievo ove sorge la frazione di Gallignano (235&nbsp;m [[s.l.m.]]), e comprende il bacino idrografico del Fosso della Selva, la cui testata è formata dal Monte degli Elci (307&nbsp;m [[s.l.m.]]) e dal Monte di Sappanico (222&nbsp;m [[s.l.m.]]). L'area è caratterizzata dalla presenza del modesto bosco relitto della Selva di Gallignano (8 ettari) e da estesi seminativi a cui si affiancano vigneti, uliveti, aree incolte, arbusteti e piccole porzioni di prato-pascolo. La Facoltà di Agraria dell'[[Università Politecnica delle Marche]], che si occupa della gestione della Selva, ha realizzato un [[Orto botanico Selva di Gallignano|Orto Botanico Interdipartimentale]] con scopi scientifici e didattici.<ref name=Guida>Cfr. "''Guida alle aree di interesse naturalistico della Provincia di Ancona''", Provincia di Ancona, Ancona, 2007</ref>
 
==== FaunaAree naturali ====
==== Parchi pubblici di Ancona ====
Tra i mammiferi sono presenti tutte le specie che frequentano la fascia basso-collinare, come [[Erinaceus europaeus|Riccio]], [[Sorex araneus|Toporagno comune]], [[Volpe]], [[Meles meles|Tasso]]. Le zone incolte e cespugliate sono un ambiente idoneo ai passeriformi, come [[Averla piccola]], [[Upupa]] e [[Sterpazzolina]], ai rapaci, quali [[Gheppio]], [[Buteo buteo|Poiana]], [[Assiolo]] e [[Athene noctua|Civetta]], e ad alcune specie di rettili (come [[Ramarro occidentale]] e [[Lucertola campestre]]); il bosco ospita, tra le altre specie, [[Allocco]], [[Jynx torquilla|Torcicollo]], [[Picchio muratore]], [[Scricciolo]], [[Usignolo]], [[Orbettino]]. Nelle poche aree umide sono presenti alcuni anfibi ([[Triturus carnifex|Tritone crestato italiano]], [[Tritone punteggiato]], [[Raganella italiana]], [[Rospo comune]] e [[Pelophylax esculentus|rane verdi]]).<ref name=Guida/>
{{vedi anche|Parchi pubblici di Ancona}}
La città è ben dotata di viali, piazze alberate e parchi, panoramici perché posti sulle parti più alte delle colline; ha infatti {{M|52|ul=m2}} di verde per abitante<ref>{{Cita web |url=https://www.openpolis.it/il-verde-urbano-per-limitare-linquinamento-nelle-citta/ |titolo=Verde urbano |accesso=26 dicembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210915143143/https://www.openpolis.it/il-verde-urbano-per-limitare-linquinamento-nelle-citta/ |urlmorto=no }}</ref>. Tra essi si elencano i più importanti dal punto di vista storico e paesaggistico.
 
; Parco del Cardeto
==== Flora e vegetazione ====
Il [[Parco del Cardeto]] il più vasto della città (circa 35 ettari) è caratterizzato da interessanti testimonianze storiche, da un'elevata naturalità e da numerosi punti panoramici. È a picco sul mare ed occupa la sommità di due colline: Monte Cardeto e il Colle dei Cappuccini. Al suo interno zone di prato naturale, di boschetti sempreverdi, di macchie di [[Spartium junceum|ginestre]]; le fioriture spontanee (tra cui quelle di varie [[orchidaceae|orchidee]] selvatiche) si susseguono lungo il corso dell'anno.
Nonostante le ridotte dimensioni, la Selva ospita 4 tipi di bosco ben differenziati tra loro: sul versante collinare si sviluppano il querceto a [[Quercus cerris|Cerro]] e il bosco a [[Carpino nero]], mentre nella fascia di impluvio è presente il raro bosco a [[Frassino meridionale]]. Alla base del versante si osserva il "bosco a galleria" con [[Corylus avellana|Nocciolo]], [[Alloro]] e [[Rosa di S. Giovanni]], mentre un querceto a Roverella si sviluppa sul pendio meridionale del Monte Sappanico. Nelle fasce ecotonali troviamo, tra le altre, [[Osyris alba|Ginestrella comune]], [[Cornus sanguinea|Sanguinelle]], [[Euonymus europaeus|Berretta da prete]], [[Pungitopo]], [[Caprifoglio peloso]] e [[Rovo]]. Lungo il Fosso della Selva la vegetazione ripariale è formata essenzialmente da [[Salice bianco]] e [[Pioppo nero]]. I terreni non più coltivati ospitano praterie a [[Enula ceppitoni]] e [[Holcus lanatus|Bambagione]].<ref name=Guida/>
 
; Parco del Passetto
==== Come raggiungere il sito ====
Il [[Passetto (Ancona)#Parco del Passetto|Parco del Passetto]] è situato a sud del Monumento ai Caduti. Si trova a picco sul mare, cui conduce un sentiero; è caratterizzato dalla presenza di tre laghetti artificiali, di una pista di pattinaggio e di una piscina pubblica e da terrazze affacciate sul mare. Per anni lasciato in degrado, il suo recente restauro è stato segnato da vicende giudiziarie che hanno rivelato una progettazione mal eseguita e mal realizzata<ref>{{Cita web |url=https://www.cronacheancona.it/2019/11/07/corruzione-in-comune-tra-gli-appalti-i-laghetti-del-passetto-perquisito-ufficio-dellassessore-manarini/199117/ |titolo=Corruzione in Comune |accesso=26 dicembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211030015357/https://www.cronacheancona.it/2019/11/07/corruzione-in-comune-tra-gli-appalti-i-laghetti-del-passetto-perquisito-ufficio-dellassessore-manarini/199117/ |urlmorto=no }}</ref>.
In auto: dal casello dell'[[Autostrada A14 (Italia)|A-14]] di Ancona-Nord prendere in direzione di [[Agugliano]], da dove si prosegue verso [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione di Paterno|Casine di Paterno]] (e Ancona). Dal casello di Ancona-Sud si seguono le indicazioni per Agugliano-[[Polverigi]], svoltando quasi subito per Montesicuro. Da [[Jesi]] raggiungere Agugliano e proseguire per Gallignano.
Mezzi pubblici: Gallignano è servito dalle autolinee della [[Conerobus]].
Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Ancona e [[Chiaravalle]].<ref name=Guida/>
 
; Parco della Cittadella
==== Orto Botanico ====
Il [[Parco della Cittadella di Ancona|Parco della Cittadella]] è cinto dalle mura del Campo Trincerato e confina con la [[Cittadella di Ancona|Cittadella]], da cui prende il nome. All'interno del parco le antiche strutture militari convivono con una vegetazione in gran parte spontanea; interessante la presenza di un percorso dedicato alla conoscenza tattile e olfattiva del mondo vegetale.
Il frammento superstite di vegetazione forestale autoctona della Selva di Gallignano è stato inserito nell'elenco delle Aree Floristiche Protette della Regione Marche, in virtù della sua importanza quale "testimone vivente" dell'antica copertura boschiva delle aree pianeggianti e collinari. Oggi l'area è oggetto di importanti progetti di recupero e valorizzazione promossi dalla Facoltà di Agraria dell'[[Università di Ancona]]: una delle iniziative è quella di creare la "Banca del germoplasma" della flora autoctona. L'oasi è percorsa da alcuni facili sentieri didattici attrezzati con bacheche illustrative che ne descrivono le peculiarità ambientali: partendo dalla confluenza tra il Fosso della Selva con il Fosso del Vallone, si risale la valle e, superata l'area dell'[[Orto botanico Selva di Gallignano|Orto Botanico]], si entra nel bosco. Da qui si può raggiungere la frazione di Gallignano o completare il percorso ad anello imboccando la sterrata che, tra due file di maestose roverelle, ci riporta in pochi minuti al punto di partenza, passando nei pressi del futuro centro visite (un bel casolare attualmente in ristrutturazione). I due itinerari si percorrono in due ore circa (percorso lungo, 3&nbsp;km) o in un'ora (percorso breve, 2&nbsp;km).<ref name=Guida/>
 
; Pincio
Il [[Pincio di Ancona]], non molto esteso, è di grande importanza storica, dato che è il più antico della città, essendo sorto dopo il [[1870]] per celebrare la [[presa di Roma]]. Come il suo omonimo romano, il Pincio di Ancona è ricco di sempreverdi, ha un impianto geometrico dei sentieri ed ha un belvedere da cui si gode di un'ampia vista sulla città.
 
; Villa Santa Margherita
[[Villa Santa Margherita (Ancona)|Villa Santa Margherita]] risale all'Ottocento<ref group="A">È nota anche con i nomi di Villa Almagià, Giardino dei Frati e di Villa Gusso</ref> ed è organizzata come un [[Giardino all'inglese|giardino romantico]]: tra la vegetazione che imita il paesaggio naturale sorgono quinte architettoniche, un'[[Giardino d'inverno|aranciera]] e un edificio [[Belvedere (architettura)|belvedere]] immerso nel bosco, ricco di alberi monumentali. Per vent'anni fu sede del convento dei Frati Minori<ref>Mario Natalucci, Ancona attraverso i secoli, 1960, III volume (p. 522); {{cita testo|url=http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/243|titolo=Villa Santa Margherita (Almagià)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210913094811/http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/243 }}</ref>.
 
; Parco del Cras
Il [[Parchi pubblici di Ancona#Parco del Cras|Parco del Cras]] nacque nel [[1901]] come giardino dell'Ospedale Psichiatrico; ha gli alberi più rigogliosi della città, dato che per molti anni sono stati risparmiati dalle potature. È interessante anche per l'organizzazione degli spazi in grandi cortili verdi collegati da porticati coperti da capriate in legno, che rendono il parco visitabile anche con la pioggia<ref>{{Cita web |url=https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/bilanciamo/wp-content/uploads/sites/17/2019/01/Percorsi-extraurbani-1.pdf |titolo=Bilancio partecipato 2018 |accesso=26 dicembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210913092648/https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/bilanciamo/wp-content/uploads/sites/17/2019/01/Percorsi-extraurbani-1.pdf |urlmorto=no }}</ref>.
 
==== Parco regionale del Conero ====
[[File:Raggi sulla punta della Scalaccia.jpg|miniatura|La costa alta anconitana rientra nel Parco del Conero. In lontananza la punta delle Due Sorelle e il Monte Conero]]
 
Una gran parte della fascia costiera del territorio comunale di Ancona rientra all'interno del [[Parco regionale del Conero]], caratterizzato da ampi boschi sempreverdi di [[macchia mediterranea]], da scogliere a picco sul mare, da spiagge raggiungibili solo a nuoto o per impervi ''stradelli'', da una campagna di alto valore paesaggistico e ricca di prodotti tipici, come la [[Lavandula|lavanda]], il miele, l'olio, i legumi. Tra le località anconetane all'interno del Parco va citata [[Portonovo]], meta molto frequentata da anconetani e turisti, con i suoi boschi a ridosso delle spiagge e con i suoi antichi monumenti.
 
Peculiarità della città è il fatto che il [[Parco regionale del Conero|Parco del Conero]] comprende anche aree prettamente urbane: tra esse la zona del [[Passetto (Ancona)|Passetto]], con le rupi, la pineta e le scogliere, e quella delle [[Parco del Conero#Itinerario n° 13 - Le Valli di Pietralacroce|Valli di Pietralacroce]], che dal centro abitato scendono verso il ciglio delle rupi; quattro ''stradelli'' conducono al mare, attraversando boschi e prati. Queste zone sono ricche di punti panoramici sulle scogliere sottostanti e sulla città.
 
; I fondali marini
Da anni è in discussione al [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare|Ministero dell'Ambiente]] l'ipotesi di istituire un [[Area marina protetta|parco marino]] nel mare che bagna la costa orientale della città e il [[Parco regionale del Conero|parco del Conero]], motivata dalla presenza di fondali di grande ricchezza naturalistica: non è comune in Adriatico incontrare, ad esempio, [[Scleractinia|madrepore]], [[Alcyonacea|gorgonie]] e tante specie di [[nudibranchia|nudibranchi]]. In una costa molto frequentata e nella quale il rapporto con il mare è antico ed intenso<ref name=rapporto>{{Cita web |url=https://www.consiglio.marche.it/informazione_e_comunicazione/pubblicazioni/quaderni/pdf/228.pdf |titolo=Ancona e il mare |accesso=26 dicembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210915103203/https://www.consiglio.marche.it/informazione_e_comunicazione/pubblicazioni/quaderni/pdf/228.pdf |urlmorto=no }}</ref>, si prevede di proteggere l'ambiente marino senza impedire gli usi tradizionali e innocui per la natura, come la balneazione, la nautica a vela o a remi e la piccola pesca amatoriale<ref>{{Cita web |url=http://www.legambiente.it/contenuti/mare/procedere-allistituzione-dell-area-marina-del-conero |titolo=Procedere all'istituzione dell'Area marina del Conero |accesso=26 dicembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821043228/http://www.legambiente.it/contenuti/mare/procedere-allistituzione-dell-area-marina-del-conero |urlmorto=no }}</ref>.
 
==== Selva di Gallignano e Orto Botanico Universitario ====
 
La [[Selva di Gallignano]], di circa 100 ettari, è una rara testimonianza del bosco [[autoctono (biologia)|autoctono]] di [[Deciduo|caducifoglie]] che una volta caratterizzava le colline marchigiane. È un{{'}}''area floristica protetta''<ref group="A">Istituita ai sensi della L.R.52/74</ref> ed è il cuore dell'[[Orto botanico Selva di Gallignano|Orto Botanico dell'Università di Ancona]], oltre che la sua maggiore peculiarità. Alcune collezioni permettono di conservare ''ex-situ'' alcune [[Endemismo|specie endemiche]] adriatiche, specie alimentari spontanee e [[pianta officinale|piante officinali]] locali.
 
== Società ==
 
=== Evoluzione demografica ===
 
{| class="wikitable" style="font-size:90%;float:righttexttext-align:centerright;"
|+ Evoluzione della popolazione di Ancona<ref>P. Burattini. ''Stradario – GuidaStradario–Guida della città di Ancona''. Ancona, 1951. Per gli anni successivi si fa riferimento ai dati ISTAT</ref>
! Anno || centro urbano || frazioni e<br /> case sparse || totale
|-
| 1174 || 11&nbsp;000{{formatnum:11000}} || ||
|-
| 1565 || 18&nbsp;435{{formatnum:18435}} || ||
|-
| 1582 || 20&nbsp;500{{formatnum:20500}} || 7&nbsp;270{{formatnum:7270}} || 27&nbsp;770{{formatnum:27770}}
|-
| 1656 || 10&nbsp;326{{formatnum:10326}} || 6&nbsp;707{{formatnum:6707}} || 17&nbsp;033{{formatnum:17033}}
|-
| 1701 || 8&nbsp;644{{formatnum:8644}} || 7&nbsp;568{{formatnum:7568}} || 16&nbsp;212{{formatnum:16212}}
|-
| 1708 || 8&nbsp;274{{formatnum:8274}} || 7&nbsp;920{{formatnum:7920}} || 16&nbsp;194{{formatnum:16194}}
|-
| 1725 || 7&nbsp;000{{formatnum:7000}} || ||
|-
| 1763 || 13&nbsp;828{{formatnum:13828}} || ||
|-
| 1769 || 10&nbsp;078{{formatnum:10078}} || 12&nbsp;950{{formatnum:12950}} || 23&nbsp;028{{formatnum:23028}}
|-
| 1770 || 14&nbsp;000{{formatnum:14000}} || ||
|-
| 1809 || 17&nbsp;072{{formatnum:17072}} || 14&nbsp;159{{formatnum:14159}} || 31&nbsp;231{{formatnum:31231}}
|-
| 1816 || 18&nbsp;776{{formatnum:18776}} || 13&nbsp;860{{formatnum:13860}} || 32&nbsp;636{{formatnum:32636}}
|-
| 1828 || 22&nbsp;697{{formatnum:22697}} || 14&nbsp;119{{formatnum:14119}} || 36&nbsp;816{{formatnum:36816}}
|-
| 1844 || 22&nbsp;757{{formatnum:22757}} || 20&nbsp;460{{formatnum:20460}} || 43&nbsp;217{{formatnum:43217}}
|-
| 1846 || 22&nbsp;704{{formatnum:22704}} || 21&nbsp;249{{formatnum:21249}} || 43&nbsp;953{{formatnum:43953}}
|-
| 1853 || 22&nbsp;999{{formatnum:22999}} || 21&nbsp;834{{formatnum:21834}} || 44&nbsp;833{{formatnum:44833}}
|-
| 1861 || 17&nbsp;403{{formatnum:17403}} || 29&nbsp;827{{formatnum:29827}} || 47&nbsp;230{{formatnum:47230}}
|-
| 1871 || 28&nbsp;031{{formatnum:28031}} || 17&nbsp;650{{formatnum:17650}} || 45&nbsp;681{{formatnum:45681}}
|-
| 1881 || 28&nbsp;557{{formatnum:28557}} || 20&nbsp;331{{formatnum:20331}} || 48&nbsp;888{{formatnum:48888}}
|-
| 1901 || 34&nbsp;159{{formatnum:34159}} || 27&nbsp;443{{formatnum:27443}} || 58&nbsp;602{{formatnum:58602}}
|-
| 1911 || 38&nbsp;978{{formatnum:38978}} || 26&nbsp;410{{formatnum:26410}} || 65&nbsp;388{{formatnum:65388}}
|-
| 1921 || 46&nbsp;395{{formatnum:46395}} || 22&nbsp;126{{formatnum:22126}} || 68&nbsp;521{{formatnum:68521}}
|-
| 1931 || 48&nbsp;670{{formatnum:48670}} || 26&nbsp;702{{formatnum:26702}} || 75&nbsp;372{{formatnum:75372}}
|-
| 1936 || 56&nbsp;065{{formatnum:56065}} || 22&nbsp;574{{formatnum:22574}} || 78&nbsp;639{{formatnum:78639}}
|-
| dicembre 1939 || 62&nbsp;313{{formatnum:62313}} || ||
|-
| luglio 1944 || 4&nbsp;000{{formatnum:4000}} || ||
|-
| novembre 1946 || 44&nbsp;779{{formatnum:44779}} || ||
|-
| marzo 1950 || 57&nbsp;022{{formatnum:57022}} || ||
|-
| dicembre 1950 || 59&nbsp;630{{formatnum:59630}} || ||
|-
| 1951 || 61&nbsp;99661996 || 23&nbsp;767{{formatnum:23767}} || 85&nbsp;763{{formatnum:85763}}
|-
| 1961 || 75&nbsp;019{{formatnum:75019}} || 25&nbsp;466{{formatnum:25466}} || 100&nbsp;485{{formatnum:100485}}
|-
| 1971 || 88&nbsp;410{{formatnum:88410}} || 21&nbsp;379{{formatnum:21379}} || 109&nbsp;789{{formatnum:109789}}
|-
| 1981 || || || 106&nbsp;432{{formatnum:106432}}
|-
| 1991 || || || 101&nbsp;285{{formatnum:101285}}
|-
| 2001 || 90&nbsp;565{{formatnum:90565}} || 9&nbsp;942{{formatnum:9942}} || 100&nbsp;507{{formatnum:100507}}
|-
| 2011 || || ||101&nbsp;497 {{formatnum:101497}}
|}
 
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Nella storia dell'evoluzione demografica di Ancona si nota il brusco calo avvenuto nel 1944 per lo sfollamento della popolazione verso le città e le campagne limitrofe a causa dei numerosi bombardamenti durante la [[seconda guerra mondiale]]. Altre cause del calo di popolazione sono la grave [[epidemia]] del [[XVIII secolo]], il [[terremoto]] del [[1972]] e, in misura minore, la frana del [[1982]].
 
Ancona ha avuto il massimo degli abitanti nel 1971. Da allora si è assistito ad un lieve calo, favorito dai [[Saldo naturale|saldi naturale]] (differenza fra nati e morti) e [[Saldo migratorio|migratorio]] (differenza fra immigrati ed emigrati) entrambi negativi dal 1979.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ancona.it/ankonline/contesti/Statistica/Stradario_Storico/2185_Note_sulla_popolazione.html|titolo=Ufficio di Statistica del comune di Ancona|urlmorto=sì|accesso=1º giugno 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927210405/http://www.comune.ancona.it/ankonline/contesti/Statistica/Stradario_Storico/2185_Note_sulla_popolazione.html}}</ref>
Dopo un minimo di {{formatnum:98000}} abitanti, registrato nel 1999, si è registrato un progressivo incremento della popolazione, grazie soprattutto al consistente flusso migratorio, che ha riportato la città a superare di nuovo le centomila unità, attestandosi a più di 102.000{{formatnum:102000}} abitanti nel rilevamento anagrafico di dicembre 2008.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di {{formatnum:14629}}, pari al 14,67% della popolazione.<ref name=":0">{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso|accesso=16 luglio 2025}}</ref>
Ad Ancona il fenomeno della presenza di cittadini stranieri in città non è nuovo, in quanto l'esistenza del porto ha sempre richiamato folti gruppi di persone da paesi anche lontani, che spesso si organizzavano in comunità vere e proprie. Le principali nei secoli furono: l'[[ebrei|ebraica]] (con i due rami levantino ed italiano, ognuno fornito di propria [[sinagoga]]); l'[[Albania|albanese]]; la [[Ragusa (Croazia)|ragusea]] (aveva il suo riferimento nella chiesa di San Biagio); la [[Grecia|greca]] (aveva il suo riferimento nella [[chiesa di Sant'Anna dei Greci]]); l'[[Armenia|armena]] (la cui chiesa era San Gregorio illuminatore). Anche i [[Islam|musulmani]] hanno sempre frequentato la città, tanto che nel periodo medievale ad essi erano stati assegnati alcuni locali nel palazzo del Comune.
==== Nei secoli passati ====
La presenza in città di varie etnie è testimoniata anche dall'esistenza, all'indomani dell'Unità d'Italia, di tre cimiteri: quello ortodosso (il Campo de' Greci, chiuso dopo L'Unità e non più esistente), quello protestante (il Campo degli Inglesi, ancora visitabile), quello ebraico (il [[Parco del Cardeto#Campo degli Ebrei|Campo degli Ebrei]], sistemato).
Ad Ancona il fenomeno della presenza di cittadini stranieri in città non è nuovo, in quanto l'esistenza del porto ha sempre richiamato folti gruppi di persone da paesi anche lontani, che spesso si organizzavano in comunità vere e proprie.
 
Le principali nei secoli furono: l'[[ebrei|ebraica]] (con i due rami levantino ed italiano, ognuno fornito di propria [[sinagoga]]); l'[[Albania|albanese]]; la [[Ragusa (Croazia)|ragusea]] (aveva il suo riferimento nella chiesa di San Biagio); la [[Grecia|greca]] (aveva il suo riferimento nella [[chiesa di Sant'Anna dei Greci]]); l'[[Armenia|armena]] (la cui chiesa era San Gregorio illuminatore). Anche i [[Islam|musulmani]] hanno sempre frequentato la città, tanto che nel periodo medievale ad essi erano stati assegnati alcuni locali nel palazzo del Comune.
I cittadini stranieri residenti ad Ancona sono 12.852 (1º gennaio 2015). Le comunità nazionali più numerose sono:
 
La presenza in città di varie etnie è testimoniata anche dall'esistenza, all'indomani dell'Unità d'Italia, di tre cimiteri: quello ortodosso (il ''Campo de' Greci'', chiuso dopo L'Unità e non più esistente), quello protestante (il ''Campo degli Inglesi'', ancora visitabile), quello ebraico (il ''Campo degli Ebrei'').
* [[Romania]] 2.222
 
* [[Albania]] 1.803
; La comunità ebraica
* [[Bangladesh]] 1.364
* [[Perù]] 1.004
* [[Filippine]] 768
* [[Tunisia]] 569
* [[Ucraina]] 564
* [[Cina]] 431
* [[Moldavia]] 396
* [[Marocco]] 381
 
=== Comunità ebraica di Ancona ===
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Ancona}}
 
Ancona è sede di una delle più antiche e significative comunità ebraiche d'Italia. A testimonianza della sua storia rimangono l'antico ghetto con le [[Sinagoghe di Ancona|due sinagoghe]] e il suggestivo cimitero (uno dei più vasti ed antichi d'Italia) nel [[Parco del Cardeto]]: il Campo egli Ebrei.
Tra le varie comunità, quella ebraica è quella che ha lasciato più il segno nella storia della città e che tuttora è significativa. È una delle più antiche e significative comunità ebraiche d'Italia. A testimonianza della sua storia rimangono l'antico ghetto con le [[Sinagoghe di Ancona|due sinagoghe]] e il suggestivo cimitero (uno dei più vasti ed antichi d'Italia): il [[Parco del Cardeto#Il Campo degli ebrei|Campo degli Ebrei]].
 
==== Nel XXI secolo ====
Le comunità nazionali più numerose al 31 dicembre 2023 erano:<ref name=":0" />
 
* [[Bangladesh]] {{formatnum:2885}}
* [[Romania]] {{formatnum:2320}}
* [[Albania]] {{formatnum:1336}}
* [[Perù]] 977
* [[Filippine]] 683
* [[Ucraina]] 625
* [[Tunisia]] 599
* [[Pakistan]] 428
* [[Nigeria]] 422
* [[Marocco]] 319
 
[[File:Ancona cimitery ebreo 333.JPG|miniatura|Campo degli Ebrei, Ancona]]
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto anconitano}}
{{Citazione|« Se pine in tra dó deti come un fiore;
le bagi come fosse el primo amore,
prima in tel cuderizo un bagio seco,
po' volti e bagi in do' che c'era el beco.
 
{{Citazione|Io guardo 'sta cruceta sbuzolosa
Ciuci e riciuci; lichi scorze e deti;
è un ino de chiopeti e de fischieti
e te viènene su qúi ciciolini
che udorene de mare e de giardini.
 
[...]
 
Io guardo 'sta cruceta sbuzolosa
cun 'st'anima gentile; cià qualcosa
del caratere nostro anconità;
rozo de fora, duro, un po' vilà
ma drento bono, un zuchero, 'n'amore,...
ché nun conta la scorza, conta el core »|dalla poesia" Cume se magna le crucete in porcheta" di [[Eugenio Gioacchini]]}}
Il dialetto cittadino, che alcuni considerano un vernacolo vista la limitata zona di suo utilizzo (circoscritta praticamente alla sola città) viene quasi unanimemente considerato il dialetto più settentrionale del gruppo umbro-laziale-marchigiano (secondo la linea [[Roma]]-[[Perugia]]-Ancona), poiché già a [[Montemarciano]], che dal capoluogo dista solo circa 20&nbsp;km, gli elementi [[Lingue gallo-italiche|gallo-italici]] sono prevalenti. Secondo la tradizione il vernacolo anconitano sarebbe nato nel rione Porto, in una piccola piazza ora non più esistente, detta ''la Chioga'', nella quale si mescolavano tre parlate: quella locale dei ''purtulòti'' (portolotti), lavoratori portuali, quella dei marinai levantini (provenienti dall'Oriente) stabilitisi in città e quella dei ''[[Burano|Buranèliburanèli]]'', ovvero le famiglie originarie dalla [[laguna di Venezia|laguna veneta]], trasferitesi ad Ancona in cerca di fortuna e dedite alla pesca come attività e sussistenza.<ref>Armando Angelucci, sulle riviste ''L'onda - L'eco dei bagnanti'' e ''Flik & Flok''; Palermo Giangiacomi ''Il vernacolo anconitano'' 1932; Saturno Schiavoni, nella rivista ''Riguleto''; Mario Panzini nel ''Dizionario del vernacolo anconitano'', Controvento editore 2008, vol. I, alla voce "La Chioga".</ref> Nel corso del tempo si è modificato e reso assai singolare dagli influssi dovuti agli scambi del porto.
 
L'anconitano appartiene ai [[dialetti italiani mediani]] (subarea ''perimediana''), e ha influssi [[Lingue gallo-italiche|gallo-italici]] e [[Lingua veneta|veneti]], per cui è spesso considerato di transizione tra i dialetti centrali e quelli gallo-italici.
Nel dialetto anconetano convivono elementi dei due macro-gruppi italiani: infatti malgrado la già citata appartenenza al gruppo dialettale umbro-laziale-marchigiano, non è difficile accorgersi, accanto agli elementi centro-meridionali, anche di elementi gallo-italici, nonché di alcuni fenomeni linguistici tipici anche dei [[Lingua veneta|dialetti veneti]], il che porta un cospicuo numero di studiosi a considerare l'anconitano come parlata di "transizione" con i dialetti galloitalici.
 
Il [[dialetto anconitano]] è usato nella [[poesia vernacolare anconetana]], nel teatro e nelle canzoni popolari. Il poeta che ha reso il dialetto cittadino lingua letteraria è stato [[Duilio Scandali]], a cui sono seguiti molti altri, fino al contemporaneo [[Franco Scataglini]], la cui lingua non è però il dialetto popolare, ma quello trasfigurato dalla poesia. Da più di un secolo numerose compagnie di teatro dialettale si sono susseguite, creando una buona tradizione e l'annuale festival del dialetto di [[Circoscrizioni di Ancona|Varano]]. Tra le canzoni più note ci sono: l'"''[[Duilio Scandali|Inno del portoloto]]''", "''Erane tre surele''", "''Alba''", "''El carnevale''".
Le caratteristiche gallo-italiche più evidenti nel vernacolo di Ancona sono lo sdoppiamento di tutte le consonanti geminate tranne la ''s'' e l'utilizzo dell'articolo ''el'' anche davanti alla ''s'' impura e alla ''z'', fenomeni comuni anche ai dialetti veneti, [[Lingua romagnola|romagnoli]] e [[Lingua lombarda|lombardi]].
 
; Isola linguistica gallica del Conero
Il [[dialetto anconitano]] è usato nella [[poesia vernacolare anconetana]], nel teatro e in alcune canzoni popolari. Il poeta che ha reso il dialetto cittadino lingua letteraria è stato [[Duilio Scandali]], a cui sono seguiti molti altri, fino al contemporaneo [[Franco Scataglini]], la cui lingua non è però il dialetto popolare, ma quello trasfigurato dalla poesia. Da più di un secolo numerose compagnie di teatro dialettale si sono susseguite, creando una buona tradizione e l'annuale festival del dialetto di [[Circoscrizioni di Ancona|Varano]], frazione cittadina che sorge sulle pendici del [[Monte Conero|Conero]]. Tra le canzoni più note ci sono: l'"[[Duilio Scandali|''Inno del portoloto'']]", "''Erane tre surele''", "''Alba''", "''El carnevale''".
 
Le frazioni anconitane del [[Monte Conero|Conero]], ossia [[Poggio (Ancona)|Poggio]] e [[Massignano (Ancona)|Massignano]], insieme a [[Camerano]], formano l'area dell'[[Dialetti marchigiani#Sub-area del Cònero|isola linguistica gallica del Conero]]. I dialetti di questi centri non sono varianti del dialetto anconitano, ma costituiscono un nucleo gallico, simile a quello parlato a nord dell'[[Esino (fiume)|Esino]]. Nei versi riportati sotto si dà un esempio del dialetto del [[Poggio (Ancona)|Poggio]].
{{Citazione|« Pett' al Mont' d'Ancona sorg' el Poy
{{Citazione|Pett' al Mont' d'Ancona sorg' el Poy
bellu ch' par un fior' 'n cima a un scoy
su pr' fianchi del mont' s' rampigna
Riga 509 ⟶ 473:
ch'achì par' ch' č' god' la natura
sal ben d' la marina e quel del mont'
sa i camp' verdi e pîni sempr' d' piant' »|Giuseppe Bartolucci, da "Biagin cucal e altri versi"}}
Vi sono poi le frazioni anconitane del [[Monte Conero|Conero]], come [[Poggio (Ancona)|Poggio]] e [[Massignano]], che, assieme a [[Camerano]], fuori dai confini comunali, formano l'area dell[[Dialetti marchigiani#Zona del Conero|'isola linguistica gallica del Conero]]. I dialetti di questi centri non sono varianti del dialetto anconitano, ma costituiscono un nucleo gallico, simile a quello parlato a nord dell'[[Esino (fiume)|Esino]]; il fenomeno era più netto fino a trenta anni fa, ma anche oggi è rilevante.
 
=== Tradizioni e folclore ===
{{vedi anche|Miti e leggende di Ancona}}
[[File:Mascherone-fontana-calamo.JPG|thumb|Un mascherone della Fontana del Calamo]]
Antichissima credenza, attestata fin dal [[XVI secolo|Cinquecento]], è quella di bere l'acqua della [[Fontana del Calamo]] (comunemente chiamata ''le Tredici Cannelle'') per assicurarsi il ritorno in città<ref name="ReferenceA"/>.
 
[[File:Mascherone-fontana-calamo.JPG|miniatura|Un mascherone della Fontana del Calamo]]
Assai singolare e prova di amore per il mare è la presenza di tre associazioni di "grottaroli", cioè di coloro che usufruiscono delle più di quattrocento grotte artificiali scavate alla base della rupe per ricoverare le barche. Le associazioni sono: "Grotte di Monte Cardeto", "Grotte del Passetto" e "Ginestra del Conero", che interessa tutte le altre spiagge a Sud del Passetto.
 
Antichissima credenza, attestata fin dal [[XVI secolo|Cinquecento]], è quella di bere l'acqua della [[Fontana del Calamo]] (comunemente chiamata ''le Tredici Cannelle'') per assicurarsi il ritorno in città<ref name="ReferenceA">AA.VV. Tradizioni e costumi d'Italia, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983</ref>.
Ricorrenze molto sentite in città sono la Festa del Mare, che si tiene la prima domenica di settembre, e la [[festa della Venuta]], che ha luogo tra l'otto e il dieci dicembre.
 
Assai singolari e prova di uno stretto rapporto con il mare sono le [[grotte del Passetto]], cinquecento cavità scavate sin dalla metà dell'Ottocento alla base della rupe, per servire come ricovero di barche ed appoggio estivo; i fruitori, i "grottaroli", sono riuniti in tre associazioni<ref name=rapporto/><ref>* Sergio Anselmi, Gianni Volpe, ''Marche'', volume della collana ''L'architettura popolare in Italia'', Edizioni Laterza, 1987 - ISBN 978-88-4202-819-2;
In città si usano tradizionalmente le [[carta da gioco|carte da gioco]] piacentine, e ciò è dovuto al fatto che nello [[Stato Pontificio]], del quale Ancona fece parte dal [[1532]] al [[1860]], la città di Piacenza aveva l'esclusiva per la fabbricazione delle carte. In città il gioco di carte più caratteristico è la "[[petrangola]]", specie durante le festività natalizie; questo gioco è praticato anche nel resto della regione e in [[Emilia-Romagna]].
* ''{{cita testo|titolo=Variante generale al Piano del Parco del Conero - APS 20 - azione 2|url=https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/sui/wp-content/uploads/sites/9/Edilizia/parco_conero/quaderno02_appr.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211022080803/https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/sui/wp-content/uploads/sites/9/Edilizia/parco_conero/quaderno02_appr.pdf}}'';
* Emilio D'Alessio, ''Le grotte del Passetto: architettura e natura del litorale di Ancona'', ARS Books, 1990.</ref>.
 
In città si usano tradizionalmente le [[carta da gioco|carte da gioco]] piacentine, e ciò è dovuto al fatto che nello [[Stato Pontificio]], del quale Ancona fece parte dal [[1532]] al [[1860]], la città di Piacenza aveva l'esclusiva per la fabbricazione delle carte<ref>Giampaolo Dossena, ''Solitari con le carte'', A. Mondadori editore, 1979 (cap. ''Carte regionali italiane'', pp. 17-19)</ref>.
[[File:Ancona Festa del mare 2009.jpg|thumb|Festa del mare del 2009]]
Tra gli appuntamenti tradizionali più importanti si segnalano i seguenti.
==== Festa del mare ed eventi collegati ====
La [[festa del mare]] di Ancona si tiene nella prima domenica di settembre e consiste in un'animatissima processione di centinaia di imbarcazioni che dal porto si recano al largo per onorare i caduti del mare con una cerimonia religiosa. A terra si tengono spettacoli, sfilate, concerti e la fiera "degli Archi", nel rione marinaro della città. Conclude la giornata un attesissimo spettacolo di fuochi d'artificio, a specchio delle acque del porto<ref>* [http://www.visitancona.com/festa-del-mare/ La festa del mare di Ancona]
* Giorgio Petetti, ''Ancona e il mare'', in Marina Turchetti, ''Storie del Passetto'', edito da Affinità elettive, 2010, ISBN 978-88-7326-156-8 (pag. 136)</ref>.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
La festa del mare ha fatto da catalizzatore per altre iniziative più recenti, ma già molto seguite: intorno alla prima domenica di settembre si svolgono il festival musicale multiculturale "Adriatico Mediterraneo" (nato dalla trasformazione del festival di musica klezmer<ref>{{cita web|url=http://www.adriaticomediterraneo.eu/|titolo=sito ufficiale del festival}}</ref>) e la spettacolare regata del Conero.<ref>{{cita web|url=http://www.regatadelconero.it|titolo=Regata del Conero}}</ref>
 
Ancona è sede delle seguenti istituzioni di importanza superiore alla provinciale.
==== La Venuta ====
{{Vedi anche|Festa della Venuta}}
La festa della Venuta, che si tiene le sere dell'8 e del 9 dicembre accendendo grandi falò in varie parti della città ed anche in campagna<ref>[http://www.pellegrinaggio.org/pellegrinaggio/610-il-fal%C3%B2-per-la-venuta Il Falò per la Venuta]</ref>; il 10 dicembre infatti si festeggia la Madonna di [[Loreto]], e la tradizione vuole che i fuochi odierni ricordino quelli che nel [[1200]] servirono ad illuminare la strada alla Santa Casa che in volo stava giungendo nel vicino centro di Loreto<ref name="ReferenceA">AA.VV. Tradizioni e costumi d'Italia, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983</ref>. Nel [[1617]], grazie all'iniziativa del frate cappuccino anconitano fra Tommaso, l'usanza si diffuse capillarmente in tutte le Marche<ref>http://www.fuochidellavenuta.it</ref>. Una curiosità: alla festa della Venuta del 1849 assistette Garibaldi, in città per chiedere sostegno ai circoli patriottici<ref>{{cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/gabriele.talevi/storia_famiglia_elia.htm|titolo=Garibaldi ad Ancona}}</ref>.
 
==== Carnevale ====
[[immagine:Maschera di carnevale - Mosciolino - Ancona.jpg|miniatura|Mosciolino]]
Il [[Carnevale]] è da secoli molto onorato in città<ref>Filippo M. Giochi, Alessandro Mordenti ''Civiltà Anconitana'', edito da Il Lavoro Editoriale, 2005</ref>. Dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] in poi viene festeggiato con sfilate di maschere nelle vie del centro ed è stato denominato "Carnevalò".
 
La maschera storica della città era ''Papagnoco'', nato nella metà dell'Ottocento dalla fantasia di un burattinaio anconitano. Dalla ribalta dei teatrini passò presto ad essere usato come maschera. Ne fu proibito l'uso, per decreto regio, nel [[1861]], probabilmente per la sua carica troppo trasgressiva. Papagnoco era il tipico contadino trasferitosi in città; dal contrasto fra le sue origini e l'ambiente urbano nascevano le situazioni comiche che lo caratterizzavano. Rozzo, ''paccó'' (spaccone), vestito di grigio con fazzoletto rosso al collo e cappello a larghe falde nero, era armato di un bastone con il quale minacciava i cittadini, che con la sua mentalità agreste accusava di malcostume. Nella ribalta dei burattini, spalla di ''Papagnoco'' era ''Burlandoto'', anch'esso poi diventato una maschera. Rappresentava la guardia della dogana papalina, sciocco e dalla divisa rappezzata e sudicia, burlato dai popolani e dai contrabbandieri<ref>Mario Panzini, ''Dizionario del Vernacolo Anconitano'' voce ''Papagnoco'', editore Controvento, Ancona 2008</ref>.
 
La nuova maschera carnevalesca anconitana, scelta nel 1999 con votazione popolare, è ''Mosciolino'', ideata dal grafico Andrea Goroni<ref>{{cita web|url=http://www.ilmarchigianodoc.com/it/notizie/news_eventi/ancona/carnevale_regione_marche|titolo=vedi il sito|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140228190106/http://www.ilmarchigianodoc.com/it/notizie/news_eventi/ancona/carnevale_regione_marche|dataarchivio=28 febbraio 2014}}</ref>. Prende nome dalla conchiglia più amata dagli anconitani: il ''mosciolo'' ([[mytilus galloprovincialis|mitilo]]). Mosciolino ha l'aria di un ragazzino scanzonato, caratterizzato da orecchie a sventola, un po' a punta come quelle di un folletto, da uno sguardo birichino e dal naso a ''sgnaffarì'' (cioè "a patatina", un po' schiacciato e all'insù).
Porta maglia e calzamaglia di color giallo ocra scolorito dal sole. Sopra la maglia ha una casacca senza maniche, azzurra e due bande ondulate bianche e bordate di giallo oro. Questa casacca nei quindici anni di esistenza della maschera si è leggermente modificata: ora è decorata da alghe verdi, pezzi di rete da pesca e sul margine inferiore, da mezzi gusci di mosciolo (mitilo). Alghe si trovano anche tra i capelli. Sulla testa porta un cappuccio lungo, azzurro, con una banda simile a quella della casacca. sulla punta di questo cappuccio è attaccato un mosciolo intero oppure la figura di un pesciolino. Le scarpe sono con risvolto e appuntite. La storia di questa maschera è narrata nel paragrafo "[[Ancona#Miti e leggende|Miti e leggende]]".
 
==== Fiera di maggio ====
La fiera di [[Ciriaco di Gerusalemme|San Ciriaco]], o Fiera di maggio, che si tiene in città fin dal [[XIV secolo]], si tiene dal 1º al 4 maggio in onore del Santo Patrono<ref name="Tuttitalia 1963">''Tuttitalia, Enciclopedia dell'Italia Antica e Moderna'', Volume Marche, Sansoni editore – Firenze e Istituto Geografico De Agostini – Novara (1963)</ref>, vede i fedeli salire al [[Duomo di Ancona|Duomo]] per onorare il corpo del martire paleocristiano, esposto nella cripta solo nel mese di maggio.
Da un punto di vista più profano, centinaia di bancarelle invadono per l'occasione le strade del centro, cosa assai particolare per una città delle dimensioni di Ancona. Dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]] in poi, la visita di un luna park accompagna sempre la settimana della fiera. A volte un certo numero di bancarelle viene localizzato in [[piazza del Plebiscito|piazza del Papa]], sede storica delle fiera insieme alle vie che conducono al [[Duomo di Ancona|Duomo]]. Il noto film di [[Luchino Visconti|Visconti]] ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'' ha una scena in cui i protagonisti si aggirano sul piazzale del Duomo tra la bancarelle della Fiera di maggio. La fiera, che è una delle più grandi del centro Italia per numero di bancarelle è frequentatissima da parte degli abitanti di tutta la provincia e di quelle limitrofe<ref>{{cita web|url=http://www.blunautilus.it/index.php/main/eventi.dettaglio/id/9/data/2011-05-01/cols/2|titolo=Fiera di San Ciriaco}}</ref>.
 
==== Festa della Madonna del mare ====
Nel giorno di [[Ferragosto]], da circa un secolo (ma le origini sono più antiche), gli abitanti del castello del [[Poggio (Ancona)|Poggio]], una delle frazioni di Ancona, festeggiano la "Madonna del mare". La festa si articola in una processione durante la quale i membri della confraternita di Santa Lucia si recano dal Poggio a [[Portonovo]] accompagnando l'immagine della Madonna del pescatore<ref name="Tuttitalia 1963"/>; da qui la processione continua su imbarcazioni che raggiungono il largo dove si svolge il rituale delle corone gettate tra le onde in onore delle vittime del mare. La processione continua fino a raggiungere la chiesa di Santa Maria di Portonovo, dove si svolge la funzione religiosa.<ref>Giuseppe Bartolucci – Miti e leggende del Conero Anconitano – edizioni Parco del Conero – 1997</ref>
==== Festival del dialetto ====
Ogni settembre dal 1970 si svolge nella frazione di [[Varano (Ancona)|Varano]] il Festival del Dialetto, che dal 1995 ospita anche compagnie teatrali di tutta la regione. In occasione della rassegna teatrale si svolge nel paese anche la mostra "Rosso Conero DOC", dedicata al noto vino prodotto da epoca immemorabile nell'area del Conero<ref>[http://www.visitancona.com/varano-sede-del-dialetto-anconetano/ Varano, sede del dialetto anconetano]</ref>.
 
==== La salita al Monte ====
Un'antica tradizione (almeno vecchia di due secoli) vuole che in primavera gruppi di giovani partano quando ancora è notte per salire al [[Monte Conero|Monte d'Ancona]] (il Conero) a vedere l'alba sul mare, con la vista che spesso si allarga ai monti della opposta sponda dalmata<ref>AA.VV. ''Tradizioni e costumi d'Italia'', Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983; ''Tuttitalia, Enciclopedia dell'Italia Antica e Moderna'', Volume Marche, Sansoni editore – Firenze e Istituto Geografico De Agostini – Novara (1963)</ref>. Dal dopoguerra in poi l'uso è cambiato, ma ancora centinaia di persone si recano al Monte in primavera o in estate, ma in macchina e non solo all'alba<ref>La forestiera – Impressioni di una signora inglese sulla vita nelle Marche nell'Ottocento – di G. Gretton – edizione Il lavoro editoriale – Ancona – 2003</ref>.
 
==== Festa del Covo ====
La Festa del Covo, sorta di santificazione della vita dei campi, è un'antica tradizione della frazione di [[Candia di Ancona|Candia]]. Si tiene alla fine di agosto almeno dalla fine del [[XIX secolo]] fu interrotta solo durante le due guerre mondiali e dal [[1955]] al [[1988]]. Il Covo è un modellino di un tempietto o di una chiesa realizzato con un'impalcatura di legno e ricoperto di spighe di grano e paglia; posto su un tipico biroccio<ref group="A">Un carro di lavoro usato nei campi, vedi anche [[Museo del Biroccio]]</ref> marchigiano, viene trainato da mucche o da buoi scelti tra i più belli ed ornati con fiocchi, campanelli e specchietti. Il biroccio è seguito da contadini vestiti con i vecchi abiti tradizionali, che dopo aver sfilato per le vie di Candia giungono al centro della città.
 
=== Miti e leggende ===
==== Il mito di [[Diomede]] ====
Il mito di Diomede riguarda Ancona nella sua parte centrale, compresa tra la fine della [[Guerra di Troia]] e il suo definitivo stabilirsi in Italia; per le parti restanti del mito vedi alla voce [[Diomede]]. Dopo la distruzione di Troia Diomede tornò velocemente nella città di [[Argo (Grecia)|Argo]], della quale era il re. Diomede scoprì però ben presto che nessuno si ricordava di lui: né i suoi sudditi, né sua moglie. Diomede non voleva cedere alla disperazione, ma ormai non aveva più senso rimanere. Abbandonò perciò le sue armi ed il suo scudo sull'altare del tempio di [[Era (mitologia)|Era]] e decise di riprendere le vie del mare insieme a sei compagni, ai quali era legato fin dall'infanzia: Akmon, Likos, Abas, Ida, Rexenor e Niktis<ref>I nomi dei compagni di Diomede ci sono noti grazie ad Ovidio, che li elenca nel 14 libro delle ''Metamorfosi''; vedi David Ansell Slater, Lactantius, Lactantius Placidus, ''Towards a Text of the Metamorphosis of Ovid'', Clarendon Press, 1927 (pagina 162)</ref>. Navigarono verso Ovest, entrando in Adriatico. Durante la navigazione Diomede ripensò alla guerra e capì che ciò che gli era capitato ad Argo era opera di [[Afrodite]], che si era vendicata dell'affronto ricevuto durante la guerra: Diomede infatti l'aveva ferita ed offesa; aver perso il trono e la moglie era la diretta conseguenza della sua ''[[hýbris]]'' (tracotanza). Ora poteva fare solo una cosa: cercare di ottenere il perdono della dea. Trasformò così il suo navigare in un'opera di diffusione dell'arte della navigazione, per onorare Afrodite, che come è noto oltre ad essere la dea della bellezza e dell'amore, sotto l'epiteto di "euplea" era anche considerata la divinità della buona navigazione. L'eroe si fermava con le sue navi ovunque ci fosse un porto naturale e istruiva le popolazioni sull'arte di viaggiare per mare. Oltre a ciò, insegnava ad addomesticare i cavalli, altra sua grande passione. Si fermò così in un punto della costa dove un gomito di roccia proteggeva un porto naturale: era il luogo dove più tardi sarebbe sorta Ancona. Insegnò agli abitanti l'arte di costruire le navi e di orientarsi con le stelle. Diomede sentì infine di avere ottenuto il perdono di Afrodite, e si stabilì in terra italiana, fondando città e diffondendo la civiltà greca. Alla sua morte, ad Ancona venne eretto sulla riva del mare un tempio in suo onore, sulla cui facciata si leggeva: "Al nostro benefattore"<ref>Fonti di questo mito sono l'[[Iliade]], vari mitografi greci, l'[[Eneide]] e alcuni passi di Scilace</ref>.
==== Gli specchi ustori ====
[[immagine:Archimedes Setting Roman Ships of Consul Marcellus.jpg|miniatura|''Gli specchi ustori'' (Cherubino Cornienti - XIX sec.)]]
La leggenda trae spunto da dati storici, come la fondazione di Ancona da parte dei [[Greci]] di [[Siracusa]], l'assedio e la conquista romana di questa città, avvenuta nel [[212 a.C.]] e si sofferma sulla figura del celebre scienziato siracusano [[Archimede]]. Egli aveva partecipato alla difesa della sua città inventando nuove e straordinarie armi per respingere i Romani, nuovi tipi di fortificazioni, e soprattutto avendo ideato gli [[specchio ustorio|specchi ustori]], in grado di concentrare i raggi del sole e di rifletterli potenziati verso le navi nemiche per incendiarle. Durante il saccheggio Archimede venne ucciso, e i suoi discepoli, addolorati per la morte del loro grande maestro, cercarono almeno di non far cadere nelle mani dei nemici le sue geniali invenzioni. Pensarono così di inviarli clandestinamente ad Ancona, città fondata proprio dai Siracusani, di lingua e cultura greca e in ottimi rapporti con la propria città madre.
Dato che i Romani minacciavano di conquistare anche Ancona gli specchi sarebbero serviti ancora, e vennero nascosti in una grotta che il mare aveva scavato alla base delle rupi sulle quali sorge la città. La città di Ancona però non diventò romana con un atto di forza, ma gradualmente e senza colpo ferire. Secondo la leggenda gli specchi ustori sono così ancora nascosti sotto la città, in una cavità delle rupi della quale nessuno ricorda più l'accesso. A volte, però, all'alba, per brevi istanti un raggio di sole riesce a penetrare all'interno della grotta e si riflette sugli antichissimi specchi. Se qualcuno, in quel momento, da una barca guarda verso le rupi, vede un bagliore, quasi un incendio, che poco dopo, quando il sole si solleva dall'orizzonte, svanisce.<ref>La leggenda, di antica tradizione orale, è riportata nel libro di [[Joyce Lussu]] "Anarchici e siluri"</ref>
 
====La campana sommersa====
Sotto lo sperone del Guasco ci sono ancora i resti di un'antichissima roccia sulla quale sorgeva la chiesa di [[San Clemente]]: con il nome della chiesa è infatti indicato lo scoglio. La chiesa non esiste più, crollata secoli or sono in mare a causa dell'erosione delle onde. Secondo la leggenda la campana della chiesa è ancora nascosta sul fondo del mare, e durante le tempeste ancora si può sentire il suo suono, in mezzo al fragore delle onde. Non sono però più i fedeli ad essere richiamati, ma le creature del mare, che accorrono a frotte sotto l'antico scoglio. Una variante localizza la campana sommersa al largo di un altro scoglio, quello del Trave. Secondo alcuni il compositore [[Ottorino Respighi]] si ispirò a questa leggenda quando compose "La campana sommersa"<ref>La fonte di questa leggenda è orale, ma è riportata i vari libri di [[Sanzio Blasi]]</ref>
====I leoni del Duomo e la leggenda del Calmucco====
La leggenda del Calmucco è alla base di un'usanza molto diffusa in città: quella che hanno i bambini di introdurre le mani all'interno delle fauci dei leoni di pietra posti ai lati del portale del [[Duomo di Ancona|Duomo]]. A causa di questa antica usanza le fauci dei leoni sono levigatissime, così come la groppa, sulla quale i bambini montano a cavallo; la finitura originale della pietra è invece ruvida. La leggenda dice che durante la notte di luna piena d'agosto, nel tempo della canicola, c'è sempre la possibilità che torni il Calmucco, sotto forma di spirito. Egli era stato uno dei più temibili pirati, di quelli che nei tempi più bui del [[Medioevo]] provavano ad assaltare la città. Secoli fa, questo Calmucco, sbarcato al porto proprio durante la luna piena d'agosto, era penetrato all'interno delle mura con l'intento di commettere un furto tanto ardito quanto sacrilego: voleva impadronirsi dei leoni del [[Duomo di Ancona|Duomo]], anche in segno di sfregio nei confronti di Ancona, che da sempre considera queste statue uno dei suoi simboli più preziosi. Quando il pirata cominciò a manomettere le sculture, però, esse si animarono e gli azzannarono le mani staccandogli tre dita. Preso da terrore, il Calmucco fuggì via a perdifiato, perdendo anche le sue babbucce d'oro. I ragazzini di Ancona allora, nella ricorrenza del tentato furto, nottetempo si recano in gruppo sul piazzale del [[Duomo di Ancona|Duomo]] e stando bene attenti a non farsi scorgere dai leoni, salgono le scale che conducono al portale del [[Duomo di Ancona|Duomo]] e pronunciano le parole di rito:
{{Citazione|Semo qui tuti in grupo pe' la prova<br />Calmuco, se va be' face un segno<br />Semo pronti c'un pegno.}}
 
La prova serve ad avere conferma di essere "buoni", il segno è una "stella filante" (stella cadente), il pegno è un bottone o un altro piccolo oggetto che abbia un valore, sia pur minimo. Quando qualcuno del gruppo vede una stella cadente, uno alla volta i ragazzini poggiano il bottone per terra e, velocemente, passano la mano nelle fauci di un leone. Il fatto che i leoni lasciano integre le mani dà ai ragazzini la conferma di essere buoni. A questo punto tutti si allontanano di corsa, passando per lo scalone che riporta verso la base della collina del [[Duomo di Ancona|Duomo]]<ref>La leggenda è riportata anche nel libro "Ancona ieri – un occhiodoro sulla vecchia Ancona" di Giorgio Occhiodoro, volume I</ref>.
 
==== La storia di Mosciolino ====
[[immagine:Maschera di carnevale - Mosciolino - Ancona.jpg|miniatura|La maschera di Mosciolino]]
Questa è una leggenda moderna, nata in seguito all'adozione di Mosciolino come maschera del [[Carnevale]] anconitano, nel febbraio del 1999 grazie ad un concorso, vinto dal grafico Andrea Goroni<ref group="A">Il concorso fu ideato da Andrea Chiappa per conto dell'Associazione Ristoratori della Provincia di Ancona e della Confcommercio di Ancona</ref>. Prende nome dal "mosciolo", nome locale del [[mytilus galloprovincialis|mitilo]].
 
Mosciolino era un ragazzo senza famiglia ed era chiamato così perché lo si vedeva sempre nei pressi del mare e perché spesso si sfamava con i moscioli.
Sembrava che fosse nato proprio lì, in mezzo ai bianchi scogli della spiaggia del Passetto, con il retino per la pesca dei frutti di mare in mano.
Era amico di tutti gli animaletti del mare.
I suoi vestiti erano sbiaditi dal sole e qualche pezzo di rete e qualche guscio di mosciolo spesso rimanevano tra le tasche e le cuciture. I suoi capelli, pieni di sale erano diventati durissimi, e se si guardava bene, tra le ciocche c'era sempre qualche alga.
 
Un giorno mentre era sulla spiaggia sentì un gran chiasso provenire dalla città: musica, risate, trombette e urla di allegria. Incuriosito volle andare a vedere. Si festeggiava il Carnevale, e tutti erano in maschera. Lui si nascose per osservare senza essere visto. Era stata indetta una gara per la mascherina più bella, ma ancora non si era riusciti a trovare una maschera degna della vittoria.
Mosciolino osservava tutto incuriosito quando vide un carro che gli sembrò meraviglioso: riproduceva, con grandi figure di cartapesta, [[Nettuno (divinità)|Nettuno]], re del mare, con un grande tridente e con tutto il corteo. Senza pensarci uscì dal suo nascondiglio per seguire il carro di Nettuno. Così lo videro e rimasero tutti a bocca aperta: non si era mai vista una maschera così bella e fantasiosa. Quando Mosciolino si accorse di essere stato scoperto, si spaventò, ma ormai era troppo tardi, perché lo stavano trascinando verso il palco. Le persone intorno lo tranquillizzarono spiegandogli che aveva vinto un premio per la sua bella maschera. Mosciolino scoppiò a ridere e disse che la sua non era una maschera, ma il suo vestito normale. Vollero premiarlo ugualmente, ma Mosciolino non volle il premio previsto, chiedendo invece di poter fare un giro sul carro di Nettuno. Lo accontentarono volentieri.
Così Mosciolino salì sul carro di Nettuno e girò tutta la città. La gente vedendolo passare lo ammirava e gridava: “È nata una nuova [[maschere regionali italiane|maschera]]!"
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Ancona è sede delle seguenti istituzioni di importanza superiore alla provinciale.
* Giunta Regionale delle Marche.
* [[Consiglio regionale (Italia)|Consiglio regionale]] delle [[Marche]].
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* Organi periferici del [[Ministero dell'Economia e delle Finanze]]:
** Ufficio delle [[Dogana|Dogane]] di Ancona,
** Direzione regionale Marche dell'[[Agenzia delle Entrateentrate]],
** Direzione regionale Marche ed Umbria dell'[[Agenzia del territorio]].
* Segretariato permanente dell'[[Iniziativa Adriatico Ionica]], emanazione del [[Ministero degli Affari Esteri]].
* Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, ufficio periferico del [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]].
* Direzione delle Poste per le Marche e l'Umbria ([[Ministero dello Sviluppo Economico#Uffici periferici|I.T.C.]]), organo periferico del [[Ministero dello sviluppo economico]].
* Direzione Regionale Marche della [[Trenitalia|Trenitalia S.p.A.]];
* [[Arcidiocesi di Ancona-Osimo|Arcidiocesi metropolita di Ancona-Osimo]], facente parte della [[Provincia ecclesiastica]] di Ancona.
 
==== Strutture sanitarie ====
 
La sanità ad Ancona è gestita principalmente dall'"Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti", che accorpa l'Ospedale "Umberto I", il cardiologico "G. M. Lancisi" e l'Ospedale dei Bambini "G. Salesi". I primi due sono situati in un unico polo, nel quartiere delle [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere di Torrette|Torrette]], mentre il terzo è localizzato al [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere del Passetto|Passetto]]. È presente una forte collaborazione con la facoltà di medicina dell'[[Università Politecnica delle Marche]].
La sanità ad Ancona è gestita principalmente dall'"Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti", che accorpa l'Ospedale "Umberto I", il cardiologico "G. M. Lancisi" e l'Ospedale dei Bambini "G. Salesi". I primi due sono situati in un unico polo, nel quartiere delle [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere di Torrette|Torrette]], mentre il terzo è localizzato al [[Circoscrizioni di Ancona#Rione del Passetto|Passetto]]. È presente una forte collaborazione con la facoltà di medicina dell'[[Università Politecnica delle Marche]].
 
Sono presenti anche l'[[geriatria|ospedale geriatrico]] "U. Sestilli", sede locale dell'[[Istituto nazionale ricovero e cura anziani|INRCA]] e la casa di cura convenzionata "Villa Igea".
 
=== Qualità della vita ===
La provincia di Ancona era decima nella classifica [[2001]] sulla qualità della vita stilata da [[Il Sole 24 ORE]] e [[Italia Oggi]]: una delle province dove è più piacevole vivere. Nel [[2005]] è risultata invece 33ª, e nel [[2006]] risulta 20ª. Il peggioramento della posizione è dovuto in gran parte al peso negativo che hanno avuto i parametri relativi all'inquinamento dell'aria. Ogni giorno arrivano infatti in città migliaia di pendolari provenienti dai popolosi paesi circostanti, e perciò il problema del traffico è assai rilevante. I quartieri che più soffrono di questa situazione sono soprattutto quello delle Torrette, della Palombina e di Vallemiano, ma la situazione è grave anche al Piano San Lazzaro.<ref>{{Cita news|url=http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ancona/politica/2010/01/18/281805-maglia_nera_ancona.shtml|titolo=Maglia nera ad Ancona per la qualità dell'aria.|editore=[[Il Resto del Carlino]]|data=18 gennaio 2010|accesso=18 gennaio 2010}}</ref>
Un problema di difficile soluzione è l'assenza di una strada che conduce direttamente dal porto alla rete autostradale. Questa assenza pesa notevolmente sulla qualità della vita, dato che il traffico pesante in uscita dal porto deve attraversare alcuni quartieri cittadini, con le conseguenze immaginabili. Le varie amministrazioni hanno discusso per anni sull'itinerario da scegliere per la realizzazione dell'importante arteria; ora finalmente si è giunti ad un accordo e si comincia a parlare della sua realizzazione, connessa all'apertura del nuovo casello autostradale di Ancona Ovest<ref>[http://www.stradeanas.it/index.php?/content/index/arg/porto_ancona Vedi la pagina del sito dell'ANAS, con mappa dell'itinerario]</ref>.
Nel 2000, 2002, 2010, 2011<ref>{{Cita news|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2011/05/09/502797-portonovo_bandiera.shtml|titolo=Portonovo, 4^ Bandiera blu. "Ma urge il ripascimento".|editore=[[Il Resto del Carlino]]|data=9 maggio 2011|accesso=10 maggio 2011}}</ref> e 2012<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/11_maggio_10/bandiere-blu-classifica_6693368e-7adf-11e0-be08-e42815e8b082.shtml|titolo=Vedi la pagina del Corriere della Sera}}</ref> alla spiaggia di [[Portonovo]] viene assegnata la [[Bandiera Blu]].
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:center;"
|- bgcolor=lightblue
! Anno
! Qualità della vita ([[Il Sole 24 ORE]])<br />''Dato riferito alla provincia''
! Qualità della vita ([[Italia Oggi]])<br />''Dato riferito alla provincia''
! Rapporto ecosistema urbano<br />([[Legambiente]])<ref>[http://www.legambiente.eu/documenti/2007/0925_ecosistemaUrbano2008/index.php Legambiente - Ecosistema urbano] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081222224502/http://www.legambiente.eu/documenti/2007/0925_ecosistemaUrbano2008/index.php |data=22 dicembre 2008 }}</ref>
|-
| [[1994]] || || - || 28 <small>(prima pubblicazione)</small>
|-
| [[1995]] || || - || 35 <small>(- 7)</small>
|-
| [[1996]] || || - || 36 <small>(- 1)</small>
|-
| [[1997]] || || - || 25 <small>(+ 11)</small>
|-
| [[1998]] || || - || 28 <small>(- 3)</small>
|-
| [[1999]] || || 11 <small>(prima pubblicazione)</small> || 14 <small>(+ 14)</small>
|-
| [[2000]] || 19 || 7 <small>(+ 4)</small> || 20 <small>(- 6)</small>
|-
| [[2001]] || 10 <small>(+ 9)</small> || 10 <small>(- 3)</small> || 16 <small>(+ 4)</small>
|-
| [[2002]] || || 17 <small>(- 7)</small> || non pubblicato
|-
| [[2003]] || || 11 <small>(+ 6)</small> || 61 <small>(- 45)</small>
|-
| [[2004]] || 29 || 23 <small>(- 12)</small> || 34 <small>(+ 27)</small>
|-
| [[2005]] || 33 <small>(- 4)</small> || 43 <small>(- 20)</small> || 39 <small>(- 5)</small>
|-
| [[2006]] || 20 <small>(+ 13)</small> || 37 <small>(+ 6)</small> || 40 <small>(- 1)</small>
|-
| [[2007]] || 30 <small>(- 10)</small> || 52 <small>(- 15)</small> || 50 <small>(- 10)</small>
|-
| [[2008]] || 23 <small>(+ 7)</small> || 33 <small>(+ 19)</small> || 53 <small>(- 3)</small>
|-
| [[2009]] || 18 <small>(+ 5)</small> || 33 <small>(0)</small> || 34 <small>(+ 19)</small> / XVI edizione: 24 <small>(+ 10)</small>
|-
| [[2010]] || 25 <small>(- 7)</small> || 20 <small>(+ 13)</small> || XVII edizione: 39 <small>(- 15)</small>
|-
| [[2011]] || 49 <small>(- 25)</small> || 21 <small>(- 1)</small> || XVIII edizione: 19 <small>(città medie)</small>
|-
| [[2012]] || 41 <small>(+ 8)</small> || 21 <small>(0)</small> || XIX edizione: 20 <small>(città medie)</small>
|-
| [[2013]] || 25 <small>(+ 16)</small> || 28 21 <small>(- 7)</small> || XX edizione: 11 <small>(città medie)</small>
|-
| [[2014]] || 40 <small>(- 15)</small> || 45 <small>(- 17)</small> || XXI edizione: 12
|-
| [[2015]] || 44 <small>(- 4)</small> || 56 <small>(- 11)</small> || XXII edizione: 28 <small>(- 16)</small>
|-
| [[2016]] || 28 <small>(+ 16)</small> || 35 <small>(+ 21)</small> || XXIII edizione: 26 <small>(+ 2)</small>
|-
|[[2017]]
|37 <small>(- 9)</small>
|17 <small>(+ 18)</small>
|32 <small>(- 6)</small>
|}
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
=== Biblioteche ed altre istituzioni culturali ===
* biblioteche comunali e statali
** [[biblioteca comunale Luciano Benincasa]], fondata nel [[1669]], con più di 100.000 volumi; annessa è l'emeroteca, che conserva copie di 12 quotidiani attuali e gli archivi del [[Corriere Adriatico]] (dal 1951) e de [[Il Resto del Carlino]] (dal 1953) ed altre testate nazionali; Nel 2011 la biblioteca è stata chiusa per lavori di restauro della sede e nel 2012 è stata parzialmente riaperta;
** biblioteca dell'Archivio di Stato;
** [[biblioteca della Soprintendenza archeologica]], specializzata in archeologia e storia locale.
** biblioteca della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici
* biblioteche di istituzioni religiose
** biblioteca del Pontificio Seminario Regionale Pio XI;
** biblioteca dei Frati Cappuccini;
** biblioteca dei Frati Minori Conventuali;
** biblioteca dell'Opera Salesiana
** biblioteca diocesana;
* biblioteche universitarie
** biblioteca universitaria dell'Istituto Teologico Marchigiano;
** biblioteca universitaria della facoltà di Economia;
** biblioteca universitaria della facoltà di Medicina e Chirurgia;
** biblioteca universitaria della facoltà di Ingegneria;
** biblioteca universitaria della facoltà di Scienze
** biblioteca universitaria del Dipartimento di Elettronica ed Automatica;
** biblioteca universitaria del Dipartimento di Energetica;
* altre istituzioni culturali
** Accademia marchigiana di scienze, lettere ed arti, con annessa biblioteca;
** Istituto per la storia del movimento di Liberazione delle Marche, con annessa biblioteca;
** Deputazione di storia patria per le Marche, con annessa biblioteca;
** Orchestra Filarmonica Marchigiana; è una delle tredici Istituzioni Concertistiche Orchestrali italiane (ICO) riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
** Biblioteca del Consiglio regionale delle Marche
 
==== Istruzione universitariaBiblioteche ====
* [[Biblioteca comunale Luciano Benincasa]], fondata nel [[1669]], con più di 100.000 volumi è la più importante della città; è annessa un'emeroteca. Chiusa per lavori di restauro della sede, nel 2012 è stata riaperta solo parzialmente.
[[File:UnivPM-Rettorato.jpg|thumb|Il Rettorato, ex-sede della [[Provincia di Ancona]], sul lato sud di piazza Roma]]
*Biblioteca dell'Archivio di Stato, fondata nel 1871, conserva, tutela e valorizza circa diciassette chilometri lineari di materiale documentario;
{{vedi anche|Università politecnica delle Marche}}
*[[Biblioteca della Soprintendenza archeologica di Ancona|Biblioteca della Soprintendenza archeologica]], specializzata in archeologia e storia locale;
*Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici.
*Biblioteche di istituzioni culturali:
**della [[Deputazioni di storia patria#Deputazioni|Deputazione di storia patria per le Marche]];
**dell'Accademia marchigiana di scienze, lettere ed arti;
**dell'Istituto per la storia del movimento di liberazione delle Marche.
*Biblioteche di istituzioni religiose:
**del Pontificio Seminario Regionale Pio XI;
**dell'Opera Salesiana;
**Biblioteca diocesana.
*Biblioteche universitarie:
**dell'Istituto Teologico Marchigiano;
**della facoltà di Economia;
**della facoltà di Medicina e Chirurgia;
**della facoltà di Ingegneria;
**della facoltà di Scienze
*Biblioteca del [[Consiglio regionale delle Marche]];
*Biblioteca privata Franco Amatori, aperta al pubblico dal 2008 nello storico [[Palazzo Benincasa]].
 
Nel luglio 2020 Ancona ha ottenuto il riconoscimento di "[[Città che legge]]" 2020-2021.<ref>{{cita web|url=https://www.cepell.it/it/documenti/amministrazione-trasparente/sovvenzioni,-contributi,-sussidi,-vantaggi-economici/qualifica-%E2%80%9Ccitt%C3%A0-che-legge%E2%80%9D-2020-2021/comuni-2/671-comuni-sopra-a-100-001-abitanti-2/file.html|titolo=Comuni superiori ai 100.001 abitanti|accesso=6 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200704193250/https://www.cepell.it/it/documenti/amministrazione-trasparente/sovvenzioni,-contributi,-sussidi,-vantaggi-economici/qualifica-%E2%80%9Ccitt%C3%A0-che-legge%E2%80%9D-2020-2021/comuni-2/671-comuni-sopra-a-100-001-abitanti-2/file.html|urlmorto=no}}</ref>
Gli studi universitari moderni ad Ancona iniziano nel [[1959]] con l'apertura della facoltà di Economia. Nel [[1969]] viene fondata l'Università degli Studi di Ancona, dal [[2003]] denominata "Università Politecnica delle Marche", che conta quaranta corsi di laurea e cinque facoltà: Agraria, Economia, Ingegneria, Medicina e Scienze. Gli studenti sono più di 16.000<ref>Dati tratti da ''Marchedomani'' di maggio 2012</ref>.
 
==== Università politecnica delle Marche ====
Hanno inoltre sede in città l'Istituto Teologico Marchigiano, aggregato alla Facoltà di Sacra Teologia della [[Pontificia Università Lateranense]] e l'Istituto Superiore di Scienze Religiose «Lumen gentium» collegato alla medesima facoltà.
[[File:UnivPM-Rettorato.jpg|miniatura|Il Rettorato, ex-sede della [[Provincia di Ancona]], sul lato sud di piazza Roma]]
Nel 1562 venne aperta ad Ancona l{{'}}''Universitas studii generalis cuiuscum scientiae et facultatis'', con le facoltà di diritto e di teologia e la possibilità di apertura anche di facoltà scientifiche<ref>{{Cita|Gian Paolo Brizzi e Jacques Verger (a cura di), ''Le università minori in Europa''}}.</ref> L'università anconitana si ricollegava alla scuola di diritto attiva in città nel Medioevo, dal 1300 in poi.<ref>{{Cita|Giancarlo Galeazzi (a cura di), ''Benvenuto Stracca nel quarto centenario della morte''}}.</ref>
 
Gli studi universitari moderni ad Ancona iniziano nel [[1959]] con l'apertura della facoltà di Economia. Nel [[1969]] viene fondata l'Università degli Studi di Ancona, dal [[2003]] denominata "[[Università politecnica delle Marche]]", che conta quaranta corsi di laurea e cinque facoltà: Agraria, Economia, Ingegneria, Medicina e Scienze. Gli studenti sono più di 16.000<ref>Dati tratti da ''Marchedomani'' di maggio 2012</ref>.
Per ciò che riguarda gli studi musicali, in città svolgeva la funzione di [[Conservatorio]] l'Istituto Superiore di Studi Musicali "G.B.Pergolesi", attivo dal [[1924]] al [[2014]]. Nel [[2001]] era stato pareggiato a tutti gli effetti di legge ai conservatori di musica statali. Esso comprendeva i corsi accademici di Chitarra, Clarinetto, Fisarmonica, Flauto, Strumenti a percussione, Pianoforte, Cultura musicale generale, Storia della Musica, Teoria e solfeggio, Pianoforte Complementare, Musica di insieme per fiati.
 
Hanno inoltre sede in città l'Istituto Teologico Marchigiano e l'Istituto Superiore di Scienze Religiose «Lumen gentium», aggregati alla Facoltà di Sacra Teologia della [[Pontificia Università Lateranense]], e la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici.
=== Musei ===
{{vedi categoria|Musei di Ancona}}
* '''Museo archeologico nazionale delle Marche'''
Il [[Museo archeologico nazionale delle Marche]], di gestione statale, è ospitato all'interno del cinquecentesco palazzo Ferretti e permette un interessante viaggio nel tempo grazie alle testimonianze ricchissime di tutte le civiltà della regione. Comprende le sezioni elencate di seguito.
* Sezione Preistorica, con reperti che vanno dal Paleolitico, all'età del Bronzo; tra essi i manufatti più antichi delle Marche, ritrovati a [[Monte Conero]] e risalenti a circa 200.000 anni fa
* Sezione Protostorica, sezione caratterizzante il museo, grazie alla eccezionale e completa documentazione sull'arte e sulla vita quotidiana del [[Piceni|popolo piceno]], che abitava nelle Marche nell'età del Ferro; la sezione comprende anche testimonianze dell'invasione [[galli]]ca del VI secolo a.C., tra cui alcune raffinatissime corone d'oro composte da elementi vegetali
* Sezione Greca, che espone i reperti della necropoli ellenistica di Ancona, con stele funerarie scolpite, oggetti in vetro, gioielli e un modellino ricostruttivo del tempio di Afrodite che sorgeva sull'acropoli della città
* Sezione Romana, ricchissima, riaperta parzialmente; la riapertura totale si attende sin dal [[1972]]
* Sezione Medievale, la cui riapertura si attende sin dal [[1972]]
* Collezione numismatica, notevolissima e ancora preclusa al pubblico.
 
Per ciò che riguarda gli studi musicali, in città svolgeva la funzione di [[Conservatorio]] l'Istituto Superiore di Studi Musicali "G.B. Pergolesi", attivo dal [[1924]] al [[2014]], dal [[2001]] pareggiato ai conservatori di musica statali. Nel 2014 il Comune decise di chiudere l'istituto<ref>{{Cita web |url=https://www.anconatoday.it/politica/chiusura-pergolesi-ancona-opposizioni-insorgono-17-settembre-2014.html |titolo=Addio al Pergolesi: il Comune non stanzierà i fondi. L'opposizione insorge |accesso=13 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210913171953/https://www.anconatoday.it/politica/chiusura-pergolesi-ancona-opposizioni-insorgono-17-settembre-2014.html |urlmorto=no }}</ref>
Irrisolta è ancora la questione dei [[Bronzi Dorati di Cartoceto]], statue di epoca romana di eccezionale valore: si tratta dell'unico gruppo equestre in bronzo dorato rimastoci dall'antichità. Trovati nel [[1946]] a Cartoceto di [[Pergola (Italia)|Pergola]], salvati da un emissario della soprintendenza dalla vendita all'estero, furono esposti al Museo nazionale fino al [[1972]], quando a causa del terremoto il museo chiuse. Alla riapertura del Museo si aprì un contenzioso con Pergola, comune nel cui territorio il reperto era stato trovato. Dopo alterne vicende si giunse ad un compromesso alla cui formulazione parteciparono il [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali|Ministero]], la regione Marche e la Soprintendenza archeologica: vennero realizzate copie conformi del gruppo bronzeo e si decise di esporre alternativamente a Pergola e ad Ancona gli originali e le copie. Il patto venne rotto dal Ministero; al [[2011]], le statue originali sono a Pergola in un museo appositamente istituito. Sul tetto del Museo nazionale svettano le copie ricostruttive delle statue, realizzate in bronzo dorato.
* '''Museo della città'''
Il [[Museo della città di Ancona]] è un museo di storia urbana, situato in [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Papa]]. Tra i pezzi da segnalare le vedute della città di [[Luigi Vanvitelli]] e un grande plastico in legno che ricostruisce la città di Ancona nel [[1844]].
* '''Pinacoteca civica Francesco Podesti'''
La [[Pinacoteca civica "Francesco Podesti"]] nel 2016 è stata parzialmente riaperta con nuovo allestimento dopo una chiusura di quattro anni. È situata all'interno di palazzo Bosdari, in via Pizzecolli. Tra le opere più importanti si segnalano quelle di [[Carlo Crivelli]], del [[Tiziano]], di [[Lorenzo Lotto]], del [[Guercino]], di [[Sebastiano del Piombo]], di [[Orazio Gentileschi]], di [[Andrea Lilli]], di [[Francesco Podesti]].
* '''Galleria d'Arte Moderna'''
La [[Pinacoteca civica Francesco Podesti|Galleria d'Arte Moderna]] nel 2016 è stata parzialmente riaperta con nuovo allestimento dopo una chiusura di quattro anni. Presenta opere di autori contemporanei marchigiani e non solo, come [[Carlo Levi]], [[Ivo Pannaggi]], [[Luigi Veronesi]], [[Corrado Cagli]], [[Valeriano Trubbiani]] ed [[Enzo Cucchi]].
* '''Museo tattile statale Omero'''
Il [[Museo Omero]] ha sede all'interno del [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]]. È uno dei pochi al mondo, e l'unico in Italia, che permette anche ai non vedenti di avvicinarsi all'arte, facendo toccare calchi in gesso a grandezza naturale di famose opere scultoree, modellini architettonici di celebri monumenti, ma anche reperti archeologici e sculture originali di artisti contemporanei. La visita è piacevole e istruttiva per tutti coloro che amano l'arte.
* '''Museo diocesano'''
Il [[Museo diocesano (Ancona)|Museo diocesano di Ancona]] è allestito nel vecchio Episcopio situato nel piazzale del [[Duomo di Ancona|Duomo]], alla sua sinistra. Ricco delle testimonianze di una fede che ha origini antichissime, essendo legato l'arrivo del Cristianesimo al protomartire [[Stefano protomartire|Santo Stefano]], comprende una collezione di sculture, di dipinti, di oggetti sacri e i resti delle chiese abbattute o bombardate (tra tutte le parti recuperate, suggestive quelle della storica chiesa di San Pietro). Tra i pezzi più celebri non possono non essere citati quattro arazzi dai colori vivissimi, tratti da cartoni del [[Pieter Paul Rubens|Rubens]].
* '''Museo diffuso urbano'''
Il [[Parco del Cardeto|Museo diffuso urbano]] è un museo a cielo aperto, consistente in un percorso detto “Chayim”, che si snoda tra i luoghi della presenza ebraica, mettendo in luce l'importanza sociale e culturale di questa comunità per la città di Ancona. Comprende il Campo degli ebrei, antico cimitero ebraico all'interno del [[parco del Cardeto]].
* '''Sala museale Contrammiraglio Guglielmo Marconi'''
La [[Chiesa di Sant'Agostino (Ancona)|Sala museale Contrammiraglio Guglielmo Marconi]] è un museo di storia dedicato alle telecomunicazioni ed in particolare alla [[Radio (elettronica)|radio]]; ha sede nei locali della [[Chiesa di Sant'Agostino (Ancona)|ex chiesa di Sant'Agostino]], di proprietà della [[Marina Militare]]. Aperto al pubblico solo su prenotazione, ha visto la luce nel maggio del 2009.
 
==== Musei ====
* '''Lazzaretto o Mole Vanvitelliana'''
{{vedi categoria|Musei di Ancona}}
Le mostre d'arte si tengono in genere all'interno del settecentesco [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]], isola artificiale a pianta pentagonale all'interno del porto, costruito sul progetto e sotto la direzione dell'architetto papale [[Luigi Vanvitelli]].
 
* '''Museo di scienze naturali Luigi Paolucci'''
Il [[Museo di scienze naturali Luigi Paolucci]], pur essendo un museo nato e cresciuto in città grazie all'opera del noto scienziato anconitano [[Luigi Paolucci]], ha ora sede nel vicino e suggestivo centro di [[Offagna]], uno degli storici [[castelli di Ancona]]. Il museo, di proprietà della [[Provincia di Ancona]], espone una piccola ma significativa parte delle ricchissime collezioni naturalistiche: fossili, minerali, materiali didattici storici, esemplari impagliati di animali; testimonia i vari aspetti degli ambienti naturali delle Marche. La sua gestione è affidata all'[[Associazione sistema museale della provincia di Ancona|Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona]].
 
* [[Museo archeologico nazionale delle Marche]]: è ospitato all'interno del cinquecentesco [[palazzo Ferretti]] e permette un interessante viaggio nel tempo grazie alle testimonianze ricchissime di tutte le civiltà della regione. Conserva una completa documentazione sull'arte e sulla vita quotidiana del [[Piceni|popolo piceno]]; notevoli sono anche le testimonianze dell'invasione [[galli]]ca del VI secolo a.C. e della [[Ankón|fase greca di Ancona]].
* '''Sistema Museale della Provincia di Ancona'''
* [[Museo della città di Ancona]]: è un museo di storia urbana; si segnalano le vedute della città di [[Luigi Vanvitelli]] e un grande plastico in legno che ricostruisce la città di Ancona nel [[1844]].
Ad Ancona ha la propria sede legale l'[[Associazione sistema museale della provincia di Ancona|Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona]], rete provinciale costituita su iniziativa della [[Provincia di Ancona]] e della Comunità Montana dell'Esino-Frasassi. Ad essa aderiscono circa 20 Comuni della provincia di Ancona, proprietari di una trentina di musei. La sede è presso l'Ente Provincia di Ancona.
*[[Pinacoteca civica Francesco Podesti|Pinacoteca civica "Francesco Podesti"]]: tra le opere più notevoli, quelle di [[Carlo Crivelli]], del [[Tiziano]], di [[Lorenzo Lotto]], del [[Guercino]], di [[Sebastiano del Piombo]], di [[Orazio Gentileschi]], di [[Andrea Lilli]], di [[Francesco Podesti]]. Conserva anche opere di autori contemporanei. Nel 2016 è stata parzialmente riaperta con nuovo allestimento.
* [[Museo Omero|Museo tattile statale Omero]]: È uno dei più importanti musei tattili in Italia<ref>{{Cita web |url=https://www.quotidiano.net/magazine/tempo%20libero/musei-tattili-italiani-1.3323540 |titolo=Musei tattili italiani |accesso=14 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210914110733/https://www.quotidiano.net/magazine/tempo%20libero/musei-tattili-italiani-1.3323540 |urlmorto=no }}</ref>, e permette di avvicinarsi all'arte toccando calchi in gesso a grandezza naturale di famose opere scultoree, modellini architettonici di celebri monumenti, reperti archeologici e sculture originali di artisti contemporanei.
* [[Museo diocesano (Ancona)|Museo diocesano di Ancona]]: è una collezione di arte sacra; notevoli sono i sarcofagi paleocristiani e gli arazzi dai colori vivissimi di [[Peter Paul Rubens|Rubens]].
* Museo diffuso urbano: è un museo a cielo aperto che si snoda tra i luoghi dell'antica comunità ebraica anconitana. È attualmente chiuso.
* [[Chiesa di Sant'Agostino (Ancona)|Sala museale Contrammiraglio Guglielmo Marconi]]: è un museo di storia delle telecomunicazioni, con una collezione di radio antiche e attrezzature per esperimenti. È attualmente chiuso.
* [[Museo di scienze naturali Luigi Paolucci]]: nato nel 1864 grazie all'opera del noto scienziato anconitano [[Luigi Paolucci]], ha avuto sede in città per 80 anni e poi è stato chiuso per i danni di guerra; nel 1997 è stato trasferito nella vicina [[Offagna]], uno dei [[castelli di Ancona]]. Sono esposti fossili, minerali, materiali didattici storici e animali impagliati.
* Museo del giocattolo e del bambino<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/marche-musei-monumenti/ancona-muusei|titolo=Museo del Giocattolo e del Bambino}}</ref>.
 
=== Media ===
==== Stampa ====
TreDue eranosono i giornali che pubblicavanopubblicano la cronaca cittadina:
* ''[[Corriere Adriatico]]'' (edito ad Ancona);
* ''[[Il Resto del Carlino]]'';.
* ''[[Il Messaggero]]''.
 
Viene pubblicato anche il quotidiano [[Gazzetta aste ed appalti pubblici]], su [[Asta (compravendita)|aste]], bandi e appalti pubblici.
A partire dall'estate 2016 l'edizione anconetana de ''[[Il Messaggero]]'' è stata chiusa. Il quotidiano romano viene venduto in abbinamento al ''[[Corriere Adriatico]]'', stante la comune proprietà delle due testate.
 
===Arte===
Negli anni 1990 vi fu per alcuni anni l'effimera pubblicazione del quotidiano "''La Gazzetta di Ancona''".
==== Arte ad Ancona ====
{{vedi anche|Arte ad Ancona}}
L'arte di ogni epoca ha lasciato in città testimonianze significative, ma Ancona è particolarmente ricca di opere d'arte dei suoi periodi di massima fioritura: quelli dell'impero di [[Traiano]] (II secolo a.C.), della [[repubbliche marinare|repubblica marinara]] (dall'XI al XVI secolo), e del [[Porto franco (economia)|porto franco]] (XVIII secolo).
 
In particolare, la città fu uno dei centri principali del [[Rinascimento adriatico]], fenomeno artistico in cui la riscoperta dell'arte classica è accompagnata da una certa continuità formale con l'arte gotica. Coinvolse pittura, scultura e architettura ed è un tipo di Rinascimento in cui non si rinnega il gotico, ma lo si svuota di significato utilizzandolo solo come decorazione, mentre la sostanza delle opere artistiche accoglie le novità legate alla riscoperta dell'arte greca e romana<ref>Pietro Zampetti, ''Pittura nelle Marche'', Nardini editore, Firenze, 1988 (pagina 333)</ref>.
Si pubblica anche la [[Gazzetta aste ed appalti pubblici]].
;Testimonianze archeologiche di arte picena e greca
L'arte picena e quella [[arte greca|greca]] sono testimoniate dai reperti ritrovati nelle antiche [[necropoli]] ed esposti al [[Museo archeologico nazionale delle Marche]].
 
;Architettura
=== Ancona nell'arte ===
Tra gli architetti che lavorarono ad Ancona si ricordano per l'Età Antica [[Apollodoro di Damasco]], per il Medioevo [[Margaritone d'Arezzo]], [[Mastro Filippo]] e [[Giorgio di Matteo|Giorgio da Sebenico]]. Per il Rinascimento [[Antonio da Sangallo il Giovane]] e [[Francesco di Giorgio Martini]], per il Settecento [[Luigi Vanvitelli]] e [[Carlo Marchionni]], per l'Età Contemporanea [[Guido Cirilli]], [[Pietro Belluschi]] e [[Vittorio Gregotti]].
La città di Ancona è stata nel corso dei secoli fonte di ispirazione ed oggetto di attenzione da parte di pittori, registi, scrittori, poeti. Riportiamo qui gli episodi più significativi di questo fenomeno.
 
;Scultura
==== Pittura e scultura ====
Tra gli scultori che hanno lasciato le loro opere in città si ricordano per il Medioevo [[Margaritone d'Arezzo]], [[Mastro Filippo]] e [[Giorgio di Matteo|Giorgio da Sebenico]], già citati come architetti. Per il Rinascimento, sono presenti opere di [[Giovanni Dalmata]], per l'Età Moderna di [[Gioacchino Varlè]], per l'Età Contemporanea di [[Vittorio Morelli]], [[Filandro Castellani]], [[Pericle Fazzini]], [[Valeriano Trubbiani]], [[Aligi Sassu]] e [[Arnaldo Pomodoro]].
[[File:Domenichino - A Triumphal Arch of Allegories - WGA06409.jpg|thumb|L'Arco di Traiano di Ancona in un dipinto del [[Domenichino]]]]
[[File:Pinturicchio - No. 10 - Pope Pius II Arrives in Ancona - WGA17807.jpg|thumb|Pio II arriva ad Ancona, del [[Pinturicchio]]]]
Nell'elenco sottostante sono riportate le opere di artisti che rappresentano Ancona. Non sono segnalate le opere di artisti locali; tra queste opere locali si ricordano soprattutto la ''Veduta di Ancona'' di [[Andrea Lilli]] ([[XVI secolo]]) conservata in [[Pinacoteca civica Francesco Podesti|Pinacoteca]], lacerto di una [[pala d'altare]] smembrata dopo il [[1860]], il ''[[Giuramento degli Anconitani]]'' ([[XIX secolo]]), di [[Francesco Podesti]], elemento caratterizzante la Sala Consiliare del Comune<ref group="A">Il dipinto era stato realizzato per la sala consiliare del Municipio, che fino al 1945 aveva sede nel [[Palazzo degli Anziani (Ancona)|Palazzo degli Anziani]]; nel 1884, fu trasferito nella Pinacoteca Civica appena inaugurata e ne seguì gli spostamenti nelle sue varie sedi. Dopo la seconda guerra mondiale con il trasferimento della sede comunale a Palazzo del Popolo il dipinto fu collocato nuovamente nella Sala del Consiglio. Nel 2011 il Consiglio comunale ha riportato la propria sede nel Palazzo degli Anziani, dove verrà probabilmente trasferito il dipinto del Podesti, che tornerà così alla sua sede originaria.</ref><ref>Palermo Giangiacomi, ''Storia di Ancona'', Ancona 1927; Michele Polverari, ''Ancona Pontificia. L'Ottocento. Un inventario urbano'', Ancona 1994; Michele Polverari, ''Francesco Podesti'', Ancona 1996; vedi soprattutto: Francesco Podesti, ''Memorie biografiche'', in Labyrinthos, 1982, nº 1-2, pag. 223-240.</ref>, e varie vedute urbane della metà del [[XIX secolo]] dei coevi pittori locali Filippo Boni e Barnaba Mariotti.
* [[Arte traianea#La Colonna e il Maestro delle Imprese di Traiano|Maestro delle imprese di Traiano]] [[115|115 d.C.]]: Scena 79 della [[colonna Traiana]], (Roma): ''Partenza da Ancona dell'Imperatore Traiano per la [[Storia della Dacia|Seconda Guerra Dacica]]''<ref>Fiorella Festa Farina, ''Tra Damasco e Roma. L'architettura di Apollodoro nella cultura classica'' - L'Erma di Bretschneider, Roma 2001; Salvatore Settis, ''La Colonna Traiana'', Torino 1988, pag 397, tavola 139; Mario Luni - ''L'Arco di Traiano e la riscoperta nel Rinascimento'', in Studi Miscellanei II vol. a cura del dipartimento di Scienze Storiche ed Archeologiche dell'Università di Roma "La Sapienza" - edit. L'Erma di Bretschneider - 1996 - ISBN 88-7062-917-1; http://kids.bo.cnr.it/irrsaeer/emilia/col/colonna/calvino.htm, sito in cui è riportato il racconto delle guerre daciche fatto da Italo Calvino in base ai rilievi della colonna</ref>
* [[Antonio Danti]], tra il [[1580]] e il [[1583]] ([[Musei vaticani]], [[Galleria delle carte geografiche]], Roma), ''Veduta della città e del porto di Ancona''<ref>Roberto Villavecchia, ''Rome and its environs'', editore McGraw-Hill, 1964 (pag. 402); AA.VV., Roma, Touring Editore, Milano 2008. ISBN 978-88-365-4134-8</ref>
* [[Vittore Carpaccio]], [[1510]] ([[Collezione Thyssen-Bornemisza]], [[Madrid]]), ''[[Ritratto di cavaliere]]'', da molti identificato nel [[duca di Urbino]] [[Francesco Maria I della Rovere]], con veduta del rione di Capodimonte<ref name="duomo">San Ciriaco, la cattedrale di Ancona, Motta editore, Milano, 2003, ISBN 88-7179-353-6</ref><ref name=itinerari>Pietro Zampetti, ''Itinerari per le Marche'', Editoriale L'Espresso, 1980</ref>;
* [[Vittore Carpaccio]], [[1502]] (Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, Venezia), ''[[San Giorgio e il drago (Carpaccio)|San Giorgio e il drago]]''; nello sfondo è rappresentato il duomo; Ancona qui serve per rappresentare Silene di Libia<ref name=duomo/><ref name=itinerari/>;
* [[Vittore Carpaccio]], [[1514]] ([[Museo del Louvre]], [[Parigi]]), ''[[Predica di santo Stefano]]''; sullo sfondo una bella rappresentazione dell'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]]<ref name=duomo/><ref name=itinerari/><ref group="A">Di Carpaccio esiste anche un panorama di Ancona dal titolo ''Porto di Ancona dorica'', realizzato a china e conservato al British Museum; la notizia è di Pietro Zampetti, ''Itinerari per le Marche'', Editoriale L'Espresso, 1980</ref>
* [[Giovanni Bellini]], [[1430]] (Collezione della Cassa di Risparmio, Prato), ''Crocifissione''; sullo sfondo il Duomo e panorama del colle Guasco<ref name=duomo/><ref name=itinerari/><ref group="A">Oltre che la torre di piazza dei Signori a Vicenza e il campanile di Santa Fosca in Cannaregio a Venezia, come riportato nel sito www.teatro.org/rubriche/mostre_arte/giovanni_bellini_15062</ref>;
* [[Giovanni Bellini]], [[1516]] (Galleria dell'Accademia, [[Venezia]]) ''Sacra Conversazione'' 'Giovannelli'; sullo sfondo c'è Capodimonte vista dal porto<ref name=autogenerato4>Fabio Bronzini, Angela Bedini, Stefano Sanpaolesi, ''Il profumo della città'', editore Il lavoro Editoriale, Ancona 2009 (pag.48)</ref>;
* [[Giovanni Bellini]], [[Vittore Belliniano]] e [[Lorenzo Lotto]], [[1526]] (Scuola Grande di San Marco, Venezia), ''Martirio di [[San Marco Evangelista|San Marco]]''; sullo sfondo il Duomo e il colle Guasco; Ancona qui serve per rappresentare [[Alessandria d'Egitto]]<ref name=duomo/><ref name=itinerari/>;
* [[Pinturicchio]], tra il [[1502]] e il [[1507]], ([[Libreria Piccolomini]] nella [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Siena)|cattedrale]] di [[Siena]]), ''[[Papa Pio II]] arriva per la [[Crociata]] al porto di Ancona''<ref name=duomo/>;
* [[Carlo Crivelli]], [[1435]]-[[1494]] (Galleria Nazionale, [[Londra]]), ''Visione del Beato Gabriele Ferretti'', con veduta della campagna nei pressi della Chiesa di San Francesco ad Alto<ref>Vedi la pagina seguente: www.nationalgallery.org.uk/paintings/carlo-crivelli-the-vision-of-the-blessed-gabriele</ref>;
* [[Tiziano]], [[1502]] circa (Galleria Nazionale di Londra), ''Noli me tangere''; è rappresentata Porta Capodimonte<ref name=autogenerato4 /><ref>In questo caso l'identificazione non è condivisa da tutti: vedi Mario Tarelli ''Porta Capodimonte in una tela di Tiziano?'' Ancona 1945</ref>.
* [[Domenichino]], (galleria del Prado, Madrid) ''Arco di Traiano''<ref>Evelina Borea, Carlo Gasparri, ''L'idea del bello: viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori'', Ed. de Luca, 2000 (pag. 326). Nel dipinto l'iscrizione è modificata</ref>.
* [[Antonio Balestra]], [[1690]] circa, (collezione privata) ''Veduta di Ancona''<ref>Fabio Bronzini, Angela Bedini, Stefano Sanpaolesi, ''Il profumo della città'', editore Il lavoro Editoriale, Ancona 2009 (pag.72-73)</ref>.
* [[Luigi Vanvitelli]], 1732 circa, (Ancona, [[Museo della città di Ancona|Museo della città]]) ''Veduta del Molo nuovo dal Lazzaretto''<ref name="immagine">Fabio Mariano, ''L'immagine delle città'', Il lavoro editoriale, Ancona 2001, ISBN 88-7663-317-0</ref>
* [[Giovanni Battista Piranesi]], [[1748]], ''Arco di Traiano''<ref>La stampa fa parte di ''Alcune Vedute di Archi Trionfali ed altri monumenti innalzati da Romani parte de quali se veggono in Roma e parte per l'Italia'', pubblicato per la prima volta nel 1748</ref>.
* [[Gerolamo Gambarato]], (attivo dal [[1561]] al [[1628]]) (Venezia, [[Palazzo Ducale (Venezia)#Sala del Maggior Consiglio|Sala del Maggior Consiglio]] al Palazzo Ducale), ''La storia di Ancona'' (il papa giunge ad Ancona accompagnato dall'Imperatore Federico Barbarossa e dal doge e dona a questo un ombrello d'oro)<ref>Carlo Ridolfi, Giuseppe Vedova, ''Le maraviglie dell'arte: ovvero Le vite degli illustri pittori veneti e dello stato'', Volume 2, Cartallier, 1837</ref><ref>AA. VV. ''Venezia'', Touring club italiano Touring Editore, 1985 pag. 273</ref>
* [[Jakob Philipp Hackert]], [[1780]] circa, ''Veduta del porto di Ancona con l'Arco di Traiano'' (incisione), (Ancona, Pinacoteca civica; dipinto segnalato in questo elenco in quanto è opera di artista non locale).<ref>Paolo Bembo ''Jacob Philipp Hackert pittore di marina'', riportato alla pagina http://www.larassegnadischia.it/Letteratura/libripdf/hackert.pdf</ref>
 
;Pittura
==== Letteratura ====
Per il Medioevo, si deve ricordare la scuola di pittura gotica, la ''Scuola di Ancona'', attiva in città tra Trecento e Quattrocento; [[Olivuccio di Ciccarello]] ne era il maestro<ref>Pietro Zampetti, in ''Francesco Podesti'', Electa editrice, Milano 1996, pagina 34</ref><ref>Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi, ''Pittori ad Ancona nel Quattrocento'', Federico Motta editore, Milano 2008, ISBN 978-88-7179-607-9</ref>.
* [[Gaio Valerio Catullo|Catullo]] (''Carmina'', 36) cita Ancona parlando dei più celebri luoghi di culto di Venere;
* [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]] (''Satire'', libro IV) in una celebre immagine parla del ''tempio di Venere sorretto dalla dorica Ancona''; è dall'epoca romana, dunque che Ancona viene definita dorica;
* [[Dante Alighieri]], nel ''canto [[Paradiso - Canto ventunesimo|XXI del Paradiso]]'', dice:
{{Citazione|In quel loco fu' io Pier Damiano,<br />e Pietro Peccator fu' nella casa<br />di Nostra Donna in sul lito adriano".|Dante Alighieri}}
 
Per il Rinascimento, il pieno Quattrocento è segnato dall'anconitano [[Nicola di Maestro Antonio d'Ancona|Nicola di Mastro Antonio]]. Altri protagonisti della pittura rinascimentale ad Ancona furono [[Carlo Crivelli]], [[Tiziano]] e [[Lorenzo Lotto]], che aprì una scuola di pittura in città. I capolavori di questi artisti sono conservati nelle chiese e nella pinacoteca. [[Tiziano]], in particolare lasciò in città la sua prima opera datata e uno dei suoi ultimi dipinti, ciò che permette di seguire la sua evoluzione artistica.
È san [[Pier Damiani]] a parlare nei versi del Poeta. Il "loco" di cui il santo parla all'inizio è l'eremo di Fonte Avellana, mentre l'identificazione della dimora di nostra Signora sul lido adriatico ha fatto molto discutere. Secondo alcuni si tratterebbe della chiesa di Santa Maria in Porto di [[Ravenna]], secondo altri invece di [[Portonovo#Santa Maria di Portonovo|Santa Maria di Portonovo]], presso Ancona. Per ciò che riguarda gli argomenti a favore dell'una o dell'altra ipotesi, si veda la voce "[[Portonovo#Santa Maria di Portonovo|Santa Maria di Portonovo]]". Comunque sia, sulla facciata della chiesa di Portonovo è stata collocata nel XX secolo una targa con i predetti versi di Dante.
* [[Michel de Montaigne]], nel suo "''Giornale di viaggio in Italia''" del [[1581]], descrive Ancona come<ref>Michel Montaigne ''Viaggio in Italia'', Bari, Laterza 1972</ref>
{{Citazione|molto abitata, e in ispecie da greci, turchi e schiavoni, importante per commerci, ben costruita, limitata da due capi montuosi che si protendono verso il mare, su uno dei quali sorge un'ampia fortezza, attraverso cui giungemmo in città, mentre sull'altro – molto vicino – c'è una chiesa. Fra questi due promontori e sulle pendici, sia da un lato sia dall'altro, è sita la città: però la parte principale giace nell'avvallamento e lungo il mare, dove esiste un buonissimo porto, e qui sorge tuttora un grande arco dedicato all'imperatore Traiano, a sua moglie e a sua sorella|Michael De Montaigne}}
* [[Torquato Tasso]], nel sonetto 319<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=qYgHAAAAQAAJ&pg=PA165&lpg=PA165&dq=i+tuoi+sublimi+tetti,+l%E2%80%99onde,+gli+scogli+e+le+minute+arene+e+l%E2%80%99aura+pura,+e+l%E2%80%99aure+tue+serene+sospiravan+d%E2%80%99amore&source=bl&ots=N4KvAWyfK_&sig=BdbQM8Jae7F066ZvQHQO1yjeYJQ&hl=en&sa=X&ei=n8UwUa63KMTPtAbpx4HQBA&ved=0CDsQ6AEwAg#v=onepage&q=i%20tuoi%20sublimi%20tetti%2C%20l%E2%80%99onde%2C%20gli%20scogli%20e%20le%20minute%20arene%20e%20l%E2%80%99aura%20pura%2C%20e%20l%E2%80%99aure%20tue%20serene%20sospiravan%20d%E2%80%99amore&f=false|titolo=sonetto 319}}</ref> dice:
{{Citazione|... E tu sembravi, Ancona, il terzo giro<br />suo dolce albergo, i tuoi sublimi tetti,<br />l'onde, gli scogli e le minute arene<br />e l'aura pura, e l'aure tue serene<br />sospiravan d'amore; e i duri petti<br />si distruggean per gioja, e per desiro...|Torquato Tasso}}
* [[Giacomo Casanova]] nei suoi diari si sofferma a lungo a proposito dei suoi due soggiorni ad Ancona (nel vecchio lazzaretto e nell'albergo che sorgeva di fronte alla fontana delle Tredici Cannelle), e ci racconta belle ed intriganti avventure capitategli con due donne incontrate qui<ref>Giacomo Casanova, ''Storia della mia vita'', Mondadori, Milano, 1983-1989</ref>.
* [[Stendhal]] riferisce nei suoi diari della sua permanenza ad Ancona (19 - 20 ottobre 1811)<ref>Stendhal, ''Diario'', Einaudi, Vol. 2, pag. 427 - 428.</ref>
* [[Madame de Staël]] nel romanzo "''Corinna ou l'Italie''" dà una bella descrizione dell'atmosfera cosmopolita della città nei primi anni dell'Ottocento<ref>Madame de Stael, ''Corinne ou l'Italie'', Parigi 1807</ref>.
* [[Victor Hugo]] ne ''[[I miserabili]]'' parla dell'ideale di libertà che da [[Parigi]] arriva ''all'orecchio dei patrioti di Ancona radunati nell'ombra degli Archi, davanti all'albergo Gozzi, in riva al mare''<ref>Victor Hugo, I Miserabili, 11º capitolo II volume</ref>
* [[Ippolito Nievo]], nelle ''[[Confessioni di un italiano]]'', parla varie volte di Ancona, dove il protagonista arriva via mare; vengono evocati i giorni dell'assedio austro-russo-turco e l'affascinante figura del giovane generale [[Giuseppe Lahoz Ortiz|Giuseppe Lahoz]]<ref>Ippolito Nievo, ''Le confessioni di un italiano'', leggibile su "google libri"</ref>.
* [[Robert Musil]] ambienta ad Ancona le vicende dei protagonisti del romanzo "''Viaggio in Paradiso''", prefigurazione de "''[[L'uomo senza qualità]]''"; in particolare si ricordano le descrizioni delle vele nel porto e delle piccole spiagge sotto le rupi<ref>Nando Necini, ''Le Parole e la città'', Il Lavoro editoriale, 2010 ISBN 978-88-7663-469-7; Robert Musil, ''Viaggio in Paradiso'', in ''L'uomo senza qualità'', Einaudi 1972</ref>.
* [[Joyce Lussu]] nel romanzo "''Anarchici e Siluri''" ci riporta indietro nel tempo, facendoci immergere nell'Ancona degli [[anni 1910]], che nella finzione letteraria ospitava [[Sherlock Holmes]] alle prese con spie, ricevimenti alle [[Teatro delle Muse|Muse]] e passeggiate nei boschi del Conero assieme al celebre naturalista anconetano [[Luigi Paolucci]]<ref>Joyce Lussu, ''Opere scelte'', Il lavoro Editoriale, Ancona, 2008</ref>.
 
Nel periodo manierista si distinguono i nomi di [[Pellegrino Tibaldi]] e di [[Andrea Lilli]], mentre testimonianze della pittura del Seicento sono i dipinti di [[Orazio Gentileschi]], di [[Carlo Maratta]] e del [[Guercino]].
===== Autori odierni =====
* Iride Cristina Carucci ha ambientato ad Ancona gran parte del suo primo romanzo “''Amalia a perdere''”<ref>Iride Cristina Carucci, “''Amalia a perdere''”, [[Editori Riuniti]], [[2001]].</ref>, entrato nella rosa della prima selezione del [[Premio Strega]] [[2001]];
* [[Paolo Agaraff|Pelagio D'Afro]] trasfigura Ancona nella ''Gomitona'' de "I ciccioni esplosivi"<ref group="A">Romanzo in cui la calma della città marchigiana viene turbata da omicidi, esplosioni e trame internazionali, in una cornice grottesca ambientata all'inizio del XXI secolo</ref>, mentre ambienta il romanzo "''L'acqua tace''" nell'Ancona di inizio Novecento<ref group="A">Romanzo nero ambientato prevalentemente a [[Portonovo]], con [[Gabriele D'Annunzio]] compreso tra i personaggi</ref>.
 
Nell'Ottocento spicca la figura del pittore anconitano [[Francesco Podesti]], che tra accademismo, pittura storica e [[romanticismo]] raggiunse fama internazionale. Fu uno degli ultimi grandi maestri dell'[[affresco]], e con tale tecnica dipinse in [[Città del Vaticano|Vaticano]] la [[sala dell'Immacolata|sala dell'Immacolata Concezione]]. Uno dei suoi capolavori, il ''[[Giuramento degli Anconetani]]'', è uno dei simboli della città.
=== Cinema ===
Tra i titoli più significativi si citano i seguenti.
* ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'', di [[Luchino Visconti]] ([[1943]]). Il capolavoro di Visconti, considerato il primo film [[neorealismo (cinema)|neorealista]], nelle sequenze centrali è stato girato ad Ancona.
Le prime immagini attraverso cui Visconti ci presenta cinematograficamente la città sono quelle del cavalcavia della Stazione Ferroviaria, crocevia di destini, dal momento che è sul treno che Gino ([[Massimo Girotti]]) arriva ad Ancona e sul treno fa amicizia con “lo spagnolo” ([[Elio Marcuzzo]]). Per arrivare alla [[Duomo di Ancona|Cattedrale]] della città Gino e l’amico si arrampicano per una strada in salita (che è Via Cialdini, ripresa all’altezza dell’accesso al vicolo oggi intitolato a San Marco, via che nella realtà conduce a [[Centro storico di Ancona#Rione Capodimonte|Capodimonte]], il quartiere sul colle opposto al Guasco su cui si trova il Duomo).
[[File:Ancona, cattedrale di S. Ciriaco - fotogramma del film OSSESSIONE di Luchino Visconti2.jpg|miniatura|Ancona, [[Duomo di Ancona|cattedrale di S. Ciriaco]] - foto di scena del film ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'' di [[Luchino Visconti]]]]
Giunti sul piazzale di San Ciriaco, Gino si siede accanto allo spagnolo sul muretto del belvedere del piazzale del Duomo, con lo sguardo sognante perso a scrutare l’orizzonte lontano alla ricerca di uno spazio interiore nel quale rifugiarsi e porre fine ad un’esistenza vagabonda.
L'immagine riassume forse l’aspetto peculiare dell’Ancona cinematografica: città di mare, levantina, terra di confine di una geografia ideale, linea di cesura tra la nebbiosa Pianura Padana e il caldo Mediterraneo che qui inizia a manifestarsi compiutamente. Da qui, dal sagrato del Duomo medievale di San Ciriaco, dall’alto del colle Guasco, la macchina da presa scorre in panoramica sulle banchine del [[porto di Ancona|porto]] ingombro di traghetti e navi passeggeri. Quindi il porto, non – luogo per antonomasia, contraltare alla prosaicità della ferrovia, diviene con il suo bellissimo anfiteatro naturale riferimento filmico ricorrente, margine tra la terra e il mare, limite estremo, quello che nella fuga di Gino sarà anche porta d’ingresso verso un dramma esistenziale che troverà la sua conclusione nella tragedia.
 
A inizio [[Novecento]], nel periodo tra [[Divisionismo]] e [[Simbolismo (arte)|Simbolismo]], lavorò in città [[Augusto Mussini|Fra' Paolo Mussini]]; durante gli anni Trenta del secolo, lasciò le sue opere in città [[Pio Pullini]].
Nello sfondo dell'inquadratura si nota sul colmo del tetto della cattedrale un personaggio vestito di chiaro, in compagnia di alcuni operai: si tratta dell'allora trentacinquenne Riccardo Pacini, soprintendente ai monumenti che proprio nel [[1942]] fu richiamato ad Ancona per guidare le attività a protezione e salvaguardia degli edifici dorici dal rischio dei bombardamenti. Del Duomo venne "imballato" il [[protiro]] principale.
La sequenza del film continua e, con essa, questo sguardo cinematografico su Ancona, quasi un lungo piano – sequenza, che riprende il campanile del Duomo e l’edificio che gli stava accanto (oggi non più esistente) incluso negli antichi annessi di servizio alla cattedrale e addossato all’impianto probabilmente parte della chiesa medievale di Santa Maria di Nazareth. Lo sfondo e le soggettive cambiano continuamente: viene inquadrata la parte superiore dell’antica chiesa di Santa Maria in Curte, distrutta, pochi mesi dopo le riprese, dal pesante [[Bombardamenti di Ancona del 1943|bombardamento aereo alleato]] del 1º novembre 1943 (che causerà centinaia di vittime), così come alcune vie dei rioni di Ancona affacciantisi sul porto che fanno da sfondo ad altre scene del film: lo scalone Nappi, Palazzo Davalos (entrambi distrutti durante la guerra), il [[Palazzo Ferretti]] sul lato in Piazza del Senato (gravemente danneggiato).
Con il prezioso supporto della memoria filmica Visconti ha potuto fissare su pellicola immagini della fiera di San Ciriaco, di salite, scalinate e di alcuni dei luoghi più antichi e caratteristici del centro storico di Ancona non più visibili altrimenti, per cui il film è divenuto una preziosa testimonianza visiva di come si presentava la città prima che la guerra ne modificasse l'aspetto.
* ''[[Un'anima divisa in due]]'', di [[Silvio Soldini]] ([[1993]]). Anche in questa pellicola Ancona rappresenta per i protagonisti, fuggitivi da [[Milano]], il desiderio di una vita migliore. In questo caso non è la presenza del porto, ma la dimensione a misura d'uomo e la vicinanza con la natura a far assumere alla città questo ruolo. Ben presto si accorgeranno però che la vita moderna non risparmia alcun luogo dove ogni apertura al "diverso" viene pagata con l'isolamento e la solitudine.
* ''[[La regina degli scacchi]]'' di [[Claudia Florio]] ([[1998]]). Ancona in questo film è nebbiosa, inquietante e, con le sue vie in salita, le sue antiche scalinate, le sue spiagge invernali, fa da sfondo perfetto alla difficile e combattuta introspezione di una giovane ragazza.
* ''[[La stanza del figlio]]'' di [[Nanni Moretti]] ([[2001]]). Vincitore della Palma d'oro al 54º [[Festival di Cannes]], è stato girato interamente in città; qui Ancona è usata senza citarla, pur con notevoli riferimenti, per rappresentare una tipica città dell'Italia di oggi.
 
====Ancona nell'arte====
Ci sono altri film, o parti di essi, che sono stati girati in città. Ne diamo un elenco decennio per decennio.
In questa sezione si elencano le principali opere che, nel corso dei secoli hanno rappresentato Ancona nella scultura, nella pittura, nella letteratura e nel cinema.
;Ancona nella pittura e nella scultura
{{vedi anche|Ancona nell'arte#Ancona nella pittura e nella scultura}}
[[File:058 Conrad Cichorius, Die Reliefs der Traianssäule, Tafel LVIII.jpg|thumb]]
[[File:Domenichino - A Triumphal Arch of Allegories - WGA06409.jpg|miniatura|L'Arco di Traiano di Ancona in un dipinto del [[Domenichino]]]]
[[File:Pinturicchio - No. 10 - Pope Pius II Arrives in Ancona - WGA17807.jpg|miniatura|Pio II arriva ad Ancona, del [[Pinturicchio]]]]
 
Il più antico panorama di Ancona risale al ⅠⅠ secolo, si trova a Roma ed è scolpito nelle pietre della [[Colonna Traiana]]. Si tratta della [[Rilievi della colonna Traiana#Campagna del 105|scena 58]], raffigurante la ''Partenza da Ancona dell'Imperatore Traiano per la [[Storia della Dacia|Seconda Guerra Dacica]]''<ref>{{Cita libro |autore=Fiorella Festa Farina |titolo=Tra Damasco e Roma. L'architettura di Apollodoro nella cultura classica |editore=L'Erma di Bretschneider |città=Roma |anno=2001}}</ref>. In questa raffigurazione Ancona è riconoscibile attraverso i monumenti più rappresentativi dell'epoca: il [[Tempio di Afrodite (Ancona)|tempio di Venere]], i cui resti sono visibili al di sotto dell'attuale [[Duomo di Ancona|duomo]]; il [[Ankón#Il tempio di Diomede|tempio di Diomede]], colpito dalle onde<ref>A. Coppola, ''I due templi greci di Ancona'', in ''Esperia'', nº 3 pubblicato nell'anno 1993 (pagg. 189-192)</ref>; il molo e l'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]], ancora ottimamente conservati nel porto attuale. È interessante notare che, nonostante siano passati diciannove secoli, ancor oggi i luoghi rappresentativi della città siano rimasti gli stessi: il tempio sul colle Guasco, il porto, l'Arco di Traiano.
* Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] Ancona è stata usata in vari film, poi proiettati nelle sale di tutta [[Europa]], per rappresentare i luoghi più disparati ed esotici. Ne ''[[Il giustiziere dei mari]]'' ([[1961]], per la regia di [[Domenico Paolella]]) le spiagge rocciose di Ancona rappresentano la [[Australia|costa australiana]] e ne ''[[Le prigioniere dell'Isola del Diavolo]]'' ([[1962]], sempre di [[Domenico Paolella]]), rappresentano invece l'[[Isola del Diavolo]] della [[Guyana francese]]. A queste due pellicole va il merito di aver conservato le immagini della [[Monte Conero|Riviera del Cònero]] prima dell'antropizzazione a scopo turistico avvenuta a partire dalla metà degli [[Anni 1960|anni sessanta]]. È possibile, in particolare, apprezzare gli scogli del [[Passetto (Ancona)|Passetto]] e la spiaggia di [[Portonovo]] nella sua naturalità quasi intatta, costellata dalle rare capanne dei pescatori, demolite a metà degli anni sessanta, e dalle rovine del fortino napoleonico, allora in abbandono. Ne ''[[La ragazza con la pistola]]'', ([[1968]], di [[Mario Monicelli]]) il molo nord di Ancona, nonostante il [[Duomo di Ancona|Duomo]] che si intravede sullo sfondo, serve per rappresentare il porto di [[Brighton]], in [[Inghilterra]]. Al largo della lanterna rossa la protagonista [[Monica Vitti]] fugge dal [[Regno Unito]] con il traghetto. La scena doveva essere girata realmente a [[Brighton]], come gran parte del resto del film, ma il mare proibitivo nella località inglese ed impegni già presi in Italia subito dopo il film dall'altro protagonista [[Carlo Giuffré|Carlo Giuffrè]], spinsero la regia a ripiegare sullo scalo adriatico, focalizzando la scena sulla corsa sul molo e la nave in partenza.
* Negli [[Anni 1970|anni settanta]] alcune scene del film di [[Valerio Zurlini]] ''[[La prima notte di quiete]]'' ([[1972]]) sono state girate all'interno, allora in rovina, della storica Villa Favorita, restaurata nel [[1998]]. Altri film girati in città negli [[Anni 1970|anni settanta]] sono stati i "poliziotteschi"'' [[Dio, sei proprio un padreterno!]]'' del regista [[Michele Lupo (regista)|Michele Lupo]] ([[1973]]) con le memorabili scene girate nel 1973 nelle [[Carcere di Santa Palazia|vecchie carceri di Santa Palazia]]; le riprese, a cui parteciparono molti giovani di Ancona (Marco Bevilacqua, Massimo Albertini, Andrea Tarsetti, Franco Leonarduzzi), durarono diversi giorni. Da ricordare anche la scena girata al [[Parco del Cardeto|Campo degli Ebrei]], dove era stata ricostruita la frontiera Italo-Francese, e ''[[La belva col mitra]]'' ([[1977]]) del regista [[Sergio Grieco]]; esso documenta l'aspetto della città negli anni settanta, (zona della Stazione, Largo XXIV Maggio, [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]], spiaggia del Passetto) la vicenda di un criminale evaso con l'intenzione di vendicarsi dei suoi ex complici, che alla fine verrà catturato.
* Dopo il 2000 sono stati girati ad Ancona alcuni film a distribuzione nazionale. Nel [[2007]] ''Alma'', regia [[Massimo Volponi]], che narra la reale vicenda umana dell'equipaggio dell'omonima nave russa, abbandonata dal suo armatore nel porto di Ancona. Nel [[2010]] è uscito nelle sale ''[[La Polinesia è sotto casa]]'', regia di [[Saverio Smeriglio]] e [[Andrea Goroni]], girato soprattutto nella spiaggia di [[Portonovo]], che ha per argomento la passione per il [[surf]]. Nel 2013 sono state girate ad Ancona alcune scene dell'ultimo film di [[Krzysztof Zanussi]], ''[[Foreign Body (film 2014)]]''; il film, con scene ambientate al Duomo e a [[Santa Maria di Portonovo]], si svolge tra Italia, Russia e Polonia e narra le vicende di un giovane italiano appartenente ad un movimento di rinnovamento cattolico. È uscito nelle sale nel 2014<ref>[http://www.filmneweurope.com/news/poland/105382-production-zanussi-begins-shooting-the-foreign-body/menu-id-158 Dal sito ''filmneweurope.com''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130414074525/http://www.filmneweurope.com/news/poland/105382-production-zanussi-begins-shooting-the-foreign-body/menu-id-158 |data=14 aprile 2013 }}</ref>.
 
Nel Rinascimento, Ancona è stata rappresentata varie volte nei dipinti di noti artisti.
=== Storia dell'Arte ===
==== Arte antica ====
L'arte picena e quella [[arte greca|greca]] sono testimoniate dai reperti, anche di eccezionale qualità, ritrovati nelle antiche [[necropoli]] ed esposti al [[Museo archeologico nazionale delle Marche|museo archeologico]] e al [[Museo della città di Ancona|museo della città]]. L'arte greca ha un interessante esempio nei resti del tempio dorico dedicato ad [[Afrodite]], visibili sotto il [[Duomo di Ancona|Duomo]], oltre ad un lacerto murario a blocchi regolari nei pressi del lungomare Vanvitelli.
 
[[Vittore Carpaccio]] raffigura Ancona nel ''[[Ritratto di cavaliere]]'' (rione di Capodimonte), nel ''[[San Giorgio e il drago (Carpaccio)|San Giorgio e il drago]]''
L'arte romana è ben rappresentata dall'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]], di proporzioni slanciate, su un molo anch'esso di epoca [[Traiano|traianea]]. L'anfiteatro, il cui scavo non è ancora completato, è comunque notevole per la ''porta pompae'', detta Arco Bonarelli, e per l'annessa palestra gladiatoria. Il busto dell'imperatore [[Augusto]] in veste di [[Pontefice massimo (storia romana)|pontefice massimo]], ritrovato nell'area dell'antico foro ed Esposto al [[Museo archeologico nazionale delle Marche|Museo Nazionale]], è di pregevole fattura.
(Duomo) e nella ''[[Predica di santo Stefano]]'' (Arco di Traiano)<ref name="duomo">{{Cita libro |titolo=San Ciriaco, la cattedrale di Ancona |editore=Motta editore |città=Milano |anno=2003 |ISBN=88-7179-353-6}}</ref><ref name=itinerari>Pietro Zampetti, ''Itinerari per le Marche'', Editoriale L'Espresso, 1980.</ref>.
 
[[Giovanni Bellini]] rappresenta il Duomo e il colle Guasco nella ''Crocifissione'' di Prato, e il rione di Capodimonte nella ''Sacra Conversazione'' 'Giovannelli'<ref name=duomo/><ref name=autogenerato4>{{Cita libro |autore=Fabio Bronzini |autore2=Angela Bedini |autore3=Stefano Sanpaolesi |titolo=Il profumo della città |editore=Il lavoro Editoriale |città=Ancona |anno=2009 |p=48}}</ref>, mentre nel ''Martirio di San Marco'', eseguito insieme a [[Vittore Belliniano]] e [[Lorenzo Lotto]], raffigura ancora una volta il Duomo e il colle Guasco, anche se Ancona qui serve per rappresentare [[Alessandria d'Egitto]]<ref name=duomo/>.
==== Arte medievale ====
L'arte paleocristiana e bizantina trova testimonianza soprattutto nella pianta del Duomo a croce greca, nella basilica inferiore di Santa Maria della Piazza, nei sarcofagi del [[museo diocesano (Ancona)|museo diocesano]].
 
Il [[Pinturicchio]], nel ''Papa Pio II arriva per la Crociata al porto di Ancona'', raffigura una veduta della città<ref name=duomo/>.
Ad Ancona l'arte ebbe un notevole sviluppo durante i secoli della [[Repubblica di Ancona|Repubblica marinara]]. Per ciò che riguarda l'architettura romanica si ricorda soprattutto il grande cantiere della [[Duomo di Ancona|cattedrale di San Ciriaco]], una delle più importanti chiese [[Arte romanica|romaniche]] d'Italia che sorge sulle fondamenta di un tempio pagano dedicato a [[Venere (divinità)|Venere]], pregevole anche per le sculture dell'interno e del portale, tra cui i leoni stilofori, tra i simboli della città e per la cupola orientaleggiante. Chiese note a livello nazionale sono anche [[Chiesa di Santa Maria della Piazza|Santa Maria della Piazza]], costruzione romanica (con le interessantissime sculture della facciata e un pregevole portale in stile gotico) e la [[Portonovo#La chiesa|chiesa di Santa Maria di Portonovo]]. L'architettura gotica è rappresentata dal Palazzo degli Anziani al quale lavorò [[Margaritone d'Arezzo]]. [[Giorgio di Matteo|Giorgio Orsini]] da [[Sebenico]], esponente del [[Arte del Rinascimento#Marche e Adriatico|Rinascimento Adriatico]], lasciò in città le facciate della [[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]], di [[chiesa di San Francesco alle Scale|San Francesco alle Scale]] e di [[chiesa di Sant'Agostino (Ancona)|Sant'Agostino]], ricche di sue sculture.
 
[[Carlo Crivelli]], nella ''Visione del Beato Gabriele Ferretti'', ci offre una veduta della campagna nei pressi della Chiesa di San Francesco ad Alto<ref>{{cita web |url=http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/carlo-crivelli-the-vision-of-the-blessed-gabriele |titolo=Carlo Crivelli, “The Vision of the Blessed Gabriele” |editore=Galleria Nazionale di Londra |lingua=en |accesso=3 luglio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190703131905/https://www.nationalgallery.org.uk/paintings/carlo-crivelli-the-vision-of-the-blessed-gabriele |urlmorto=no }}</ref>.
Una scuola di pittura gotica, la Scuola di Ancona, era attiva in città tra [[XIV secolo|Trecento]] e [[XV secolo|Quattrocento]], e [[Olivuccio di Ciccarello]] ne era il maestro<ref>Pietro Zampetti, in ''Francesco Podesti'', Electa editrice, Milano 1996, pagina 34</ref><ref>Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi, ''Pittori ad Ancona nel Quattrocento'', Federico Motta editore, Milano 2008, ISBN 978-88-7179-607-9</ref>
 
[[Tiziano]], nel ''Noli me tangere'', rappresenta Porta Capodimonte<ref name=autogenerato4 /><ref>In questo caso l'identificazione non è condivisa da tutti: vedi Mario Tarelli ''Porta Capodimonte in una tela di Tiziano?'' Ancona 1945.</ref>.
==== Rinascimento e Manierismo ====
Per l'architettura rinascimentale va segnalato il [[Piazza del Plebiscito|Palazzo del Governo]], alla cui realizzazione partecipò anche [[Francesco di Giorgio Martini]]. Da ricordare anche la [[Cittadella di Ancona|Cittadella]], uno dei più interessanti esempi europei di [[fortificazione alla moderna]], opera di [[Antonio da Sangallo il Giovane]]. La scultura del Quattrocento è ben rappresentata da [[Giovanni Dalmata]]. Il pieno Quattrocento in pittura è segnato dall'anconitano [[Nicola di Maestro Antonio d'Ancona|Nicola di Mastro Antonio]]. Pittori rinascimentali di altre regioni che lavorarono ad Ancona furono [[Piero della Francesca]], [[Carlo Crivelli]], [[Melozzo da Forlì]] e [[Lorenzo Lotto]], mentre [[Tiziano]] inviò in città due grandi pale d'altare. Nel periodo manierista si distinguono i nomi di [[Pellegrino Tibaldi]] e dell'anconitano [[Andrea Lilli]], che lavorò molto in tutta [[Italia]].
 
Il [[Domenichino]] nel dipinto ''Arco di Traiano'' ci ha lasciato una interpretazione rinascimentale dell'antico monumento romano<ref>{{Cita libro |autore=Evelina Borea |autore2=Carlo Gasparri |titolo=L'idea del bello: viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori |editore=Ed. de Luca |anno=2000 |p=326}} Nel dipinto l'iscrizione è modificata.</ref>.
[[File:Ancona Mole Vanvitelliana.JPG|thumb|Il [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]], conosciuto anche come Mole Vanvitelliana, isola pentagonale all'interno del porto]]
 
Nella [[Galleria delle carte geografiche]], ai [[Musei vaticani]], c'è il più completo panorama dell'Ancona cinquecentesca: ''Veduta della città e del porto di Ancona'', di [[Antonio Danti]]<ref>{{cita libro |autore=AA.VV. |titolo=Roma |editore=Touring Editore |città=Milano |anno=2008 |ISBN=978-88-365-4134-8}}</ref> accompagnata dalle vedute prospettiche degli altri tre porti più importanti dell'epoca.
==== Barocco e Neoclassicismo ====
L'arte del [[XVIII secolo]] è contraddistinta dalla figura di [[Luigi Vanvitelli]]. Come ricordato nel paragrafo dedicato alla [[Storia di Ancona|storia]], egli progettò il nuovo [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]] su un'isola artificiale di forma pentagonale. Inoltre prolungò il molo realizzato secoli prima dall'imperatore [[Traiano]] e vi edificò l'[[Arco Clementino]]. Queste opere, al di là dei pregevoli aspetti formali anticipanti il [[neoclassicismo]], sono notevoli per il perfetto inserimento nell'ambiente naturale e per gli aspetti tecnici e costruttivi. In città il Vanvitelli realizzò anche la [[chiesa del Gesù (Ancona)|chiesa del Gesù]], con la facciata concava che domina il porto dall'alto, seguendone la naturale curvatura. Dopo l'istituzione del porto franco e la ripresa dei traffici, in città ci fu un periodo di fioritura artistica, testimoniato ancora dalle [[chiesa del Santissimo Sacramento (Ancona)|chiese del Santissimo Sacramento]] di [[Francesco Maria Ciaraffoni]] (con le statue di [[Gioacchino Varlè]]) e di [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|San Domenico]] (di [[Carlo Marchionni]]), dai tanti palazzi nobiliari affrescati e rinnovati nelle facciate, da [[Porta Pia (Ancona)|Porta Pia]] (il nuovo ingresso monumentale della città), dalle statue dei continenti all'interno della [[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]], segno delle nuove correnti di traffico marittimo.
 
Passando al Settecento, si ricordano soprattutto due opere di [[Luigi Vanvitelli]]: ''Veduta del Molo nuovo dal Lazzaretto'' e la speculare ''Veduta del Lazzaretto dal Molo Nuovo''<ref name="immagine">{{Cita libro |autore=Fabio Mariano |titolo=L'immagine delle città |editore=Il lavoro editoriale |città=Ancona |anno=2001 |ISBN=88-7663-317-0}}</ref>. Tra incisori di questo secolo che hanno raffigurato Ancona, si ricordano [[Giovanni Battista Piranesi]] (''Arco di Traiano'') e [[Jakob Philipp Hackert]] (''Veduta del porto di Ancona con l'Arco di Traiano'')<ref>G. Piranesi, ''Alcune Vedute di Archi Trionfali ed altri monumenti innalzati da Romani parte de quali se veggono in Roma e parte per l'Italia'', 1748; Paolo Bembo, ''{{cita testo|url=http://www.larassegnadischia.it/Letteratura/libripdf/hackert.pdf|titolo=Jacob Philipp Hackert pittore di marina|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140822213936/http://www.larassegnadischia.it/Letteratura/libripdf/hackert.pdf }}''.</ref>.
Testimonianze del periodo napoleonico sono soprattutto alcune fortificazioni: la Lunetta di Santo Stefano, [[Parco del Cardeto|Forte Cardeto]] e il [[Portonovo#La torre ed il fortino|fortino di Portonovo]].
 
Nell'Ottocento, il pittore anconitano di fama nazionale [[Francesco Podesti]], nel ''[[Giuramento degli Anconitani]]'', ricostruisce una ricchissima scena di vita medievale della città durante l'[[Repubblica di Ancona#L'assedio del 1173|assedio del 1173]].
==== Ottocento e Novecento ====
[[File:Ancona Chiesa del Sacramento Podesti San Matteo.JPG|miniatura|[[Francesco Podesti]], ''San Matteo'', Chiesa del Ss. Sacramento.]]
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] spicca la figura del pittore [[Francesco Podesti]], che tra accademismo, pittura storica e [[romanticismo]] raggiunse fama internazionale. Fu uno dei ultimi grandi maestri dell'[[affresco]], e con tale tecnica dipinse in [[Città del Vaticano|Vaticano]] la [[sala dell'Immacolata|sala dell'Immacolata Concezione]]. Uno dei suoi capolavori, il "''Giuramento degli Anconitani''", è uno dei simboli della città ed è esposto nella sala consiliare del Comune. Il [[Teatro delle Muse]] di [[Pietro Ghinelli]] ben rappresenta l'architettura neoclassica del primo [[Ottocento]].
[[File:Augusto Mussini - particolare della pala d'altare della chiesa dei Cappuccini - Ancona.jpg|miniatura|150px|sinistra|[[Augusto Mussini|fra' Paolo Mussini]], Pala d'altare della Chiesa dei Cappuccini.]]
Nel periodo post-unitario la città si ingrandì e si rinnovò completamente; interessante dal punto di vista artistico ed urbanistico è tutta la zona della spina dei Corsi, ma sono notevoli anche le tante fortificazioni risalenti al periodo in cui la città era piazzaforte di prima classe, opere dell'architetto militare [[Giuseppe Morando (architetto)|Giuseppe Morando]]. Il pittore [[Augusto Mussini|Fra' Paolo Mussini]] lavorò molto in città, lasciando alla [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Ancona)|Chiesa dei Cappuccini]] ottimi esempi di arte di inizio [[Novecento]] tra [[Divisionismo]] e [[Simbolismo (arte)|Simbolismo.]].
 
;Ancona nella letteratura
Durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] si aprì il Viale della Vittoria e si completò Corso Stamira. Sull'itinerario segnato da queste due arterie, ricco di edifici [[Eclettismo (arte)|eclettici]] e in stile [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]], ma anche di esempi di tardo [[Art Nouveau|liberty]], [[Guido Cirilli]] realizzò il Palazzo delle Poste e il [[Monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai caduti]], Amos Luchetti Gentiloni progettò il Palazzo del Popolo (dal dopoguerra al 2011 sede del municipio) e [[Pio Pullini]] ne decorò l'interno con i suoi dipinti, [[Eusebio Petetti]] progettò invece il Palazzo del Mutilato.
{{vedi anche|Ancona nell'arte#Ancona nella letteratura}}
In letteratura, il nome di Ancona compare per la prima volta nell'età classica: [[Gaio Valerio Catullo|Catullo]] nel ''Carmina'', 36, la cita parlando dei più celebri luoghi di culto di Venere, mentre [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]] nel libro IV delle ''Satire'', parla del ''tempio di Venere sorretto dalla dorica Ancona''; è la prima attestazione dell'epiteto di dorica riferito alla città.
 
Arrivando al Medioevo, [[Dante Alighieri]], nel ''canto [[Paradiso - Canto ventunesimo|XXI del Paradiso]]'', dice: ''In quel loco fu' io Pier Damiano /e Pietro Peccator fu' nella casa / di Nostra Donna in sul lito adriano''. È san [[Pier Damiani]] a parlare nei versi del Poeta e la dimora di nostra Signora sul lido adriatico, secondo alcuni studiosi, sarebbe la chiesa di [[Portonovo#Chiesa di Santa Maria di Portonovo|Santa Maria di Portonovo]].
La [[seconda guerra mondiale]], con i pesanti bombardamenti anglo-americani, fece sparire importanti testimonianze artistiche della città. Tra queste la chiesa romanica di San Pietro, la chiesa gotica della Misericordia, la chiesa seicentesca di San Primiano, la [[chiesa di Sant'Anna dei Greci|chiesa greca di Sant'Anna]]; al [[museo diocesano (Ancona)|museo diocesano della città]] si conservano alcune icone tardo-bizantine dell'[[iconostasi]] di San'Anna e alcune sculture del portale di San Pietro.
 
Nel Rinascimento, [[Michel de Montaigne]], nel suo ''Giornale di viaggio in Italia''<ref>Michel Montaigne ''Viaggio in Italia'', Bari, Laterza 1972</ref>, ci lascia una accurata descrizione di Ancona, mentre [[Torquato Tasso]]<ref>Nel sonetto 319</ref> ce ne fornisce un'immagine poetica.
==== L'arte dei nostri giorni ====
[[File:Ancona - Monumento alla Resistenza al Pincio - Pericle Fazzini.jpeg|miniatura|Monumento alla Resistenza, opera di [[Pericle Fazzini]].]]
[[File:Fontana dei due soli AN porto antico.jpg|thumb|"Fontana dei due soli", al porto antico di Ancona, opera di [[Enzo Cucchi]]]]
La scultura contemporanea ha alcune ottime testimonianze ad Ancona. Si citano qui le opere che più si sono inserite nella vita quotidiana della città<ref>Cfr. Fabio Bronzini, Maria Angela Bedini, Stefano Sampaolesi, ''Il Profumo della Città'', Il lavoro editoriale, Ancona, 2009.</ref>.
 
Nel Settecento, [[Giacomo Casanova]] nei suoi diari si sofferma a lungo a proposito dei suoi due soggiorni ad Ancona e ci racconta belle ed intriganti avventure capitategli con due donne incontrate qui<ref>Giacomo Casanova, ''Storia della mia vita'', Mondadori, Milano, 1983-1989</ref>.
Nel [[1954]] [[Vittorio Morelli]] ha lasciato in città la statua a [[Pinocchio]], suggerita dal nome del [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere del Pinocchio|quartiere omonimo]]; la scultura è stata subito molto amata e rappresentata nelle cartoline, inserendosi in breve tra i simboli cittadini. Il Pinocchio di Morelli è la prima scultura dedicata al [[burattino]] [[Carlo Collodi|collodiano]] realizzata in Italia<ref>{{Cita libro|titolo=Marche - Guide rosse|autore=Touring club italiano|editore=Touring Editore|anno=1979|volume=13|ed=4|isbn=88-365-0013-7|pagine=386}}</ref>.
 
Nell'Ottocento, [[Stendhal]] riferisce nei suoi diari della sua permanenza ad Ancona<ref>Stendhal, ''Diario'', Einaudi, Vol. 2, pag. 427 - 428.</ref>, mentre [[Madame de Staël]] nel romanzo ''Corinna ou l'Italie'' dà una bella descrizione dell'atmosfera cosmopolita della città nei primi anni del secolo<ref>Madame de Stael, ''Corinne ou l'Italie'', Parigi 1807</ref>. Nello stesso secolo, [[Victor Hugo]] ne ''[[I miserabili]]'' parla dell'ideale di libertà che da [[Parigi]] arriva all'orecchio dei patrioti di Ancona radunati nel rione degli Archi<ref>Victor Hugo, I Miserabili, 11º capitolo II volume</ref>, e [[Ippolito Nievo]], nelle ''[[Confessioni di un italiano]]'', rievoca i giorni dell'[[Storia di Ancona#La parentesi francese|assedio austro-russo-turco]] alla città e l'affascinante figura del giovane generale [[Giuseppe Lahoz Ortiz|Giuseppe Lahoz]].
[[Pericle Fazzini]] ha creato per Ancona un monumento alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] posto sul colle panoramico del [[Pincio#Dal Pincio di Roma a quelli delle altre citt.C3.A0 italiane|Pincio]].
 
Arrivando al Novecento, [[Robert Musil]] ambienta ad Ancona le vicende dei protagonisti del romanzo ''Viaggio in Paradiso'' e descrive l'atmosfera del porto e delle piccole spiagge sotto le rupi<ref>Robert Musil, ''Viaggio in Paradiso'', in ''L'uomo senza qualità'', Einaudi 1972</ref>. [[Joyce Lussu]] nel romanzo "''Anarchici e Siluri''" ci riporta indietro nel tempo, facendoci immergere nell'Ancona degli [[anni 1910]], che nella finzione letteraria ospitava [[Sherlock Holmes]] alle prese con spie, ricevimenti alle [[Teatro delle Muse|Muse]] e passeggiate nei boschi del Conero assieme al celebre naturalista anconetano [[Luigi Paolucci]]<ref>Joyce Lussu, ''Opere scelte'', Il lavoro Editoriale, Ancona, 2008</ref>. [[Pier Paolo Pasolini]], in ''La lunga strada di sabbia'', lascia una acuta descrizione della città<ref>''La lunga strada di sabbia'', Milano, Contrasto, 2005. ISBN 978-88-235-1467-6</ref>.
Tra le opere installate si ricorda la ''Mater amabilis'' di [[Valeriano Trubbiani]] (popolarmente detta ''I Rinoceronti''), situata in piazza Pertini; essa riprende l'idea del rinoceronte realizzato da Trubbiani per le scene del film di [[Federico Fellini]] ''[[E la nave va]]''.
 
;Ancona nel cinema
Si segnala anche il ''grande cavallo reale'' di [[Aligi Sassu]], collocato in corso Stamira, che sembra emergere dal suolo (dal 2013 esposto provvisoriamente nel cortile della Facoltà di Economia dell'[[Università Politecnica delle Marche]], in piazza Martelli, a causa dei lavori di ristrutturazione dell'edificio della Provincia di Ancona davanti al quale l'opera era collocata).
{{vedi anche|Cinema ad Ancona}}
[[File:Ancona, cattedrale di S. Ciriaco - fotogramma del film OSSESSIONE di Luchino Visconti2.jpg|miniatura|Il piazzale del Duomo in ''Ossessione'' di Visconti]]
Si citano solo i titoli più significativi.
* ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'', di [[Luchino Visconti]] (1943). Il capolavoro di Visconti, considerato il primo film [[neorealismo (cinema)|neorealista]], nelle sequenze centrali è stato girato ad Ancona, rappresentata dal regista come luogo in cui il protagonista, osservando le navi lasciare il porto, spera di partire e di lasciarsi tutto dietro alle spalle.
* ''[[Un'anima divisa in due]]'', di [[Silvio Soldini]] (1993). Anche in questa pellicola Ancona rappresenta per i protagonisti, fuggitivi da [[Milano]], il desiderio di una vita migliore. In questo caso non è la presenza del porto, ma la dimensione a misura d'uomo e la vicinanza con la natura a far assumere alla città questo ruolo.
* ''[[La regina degli scacchi (film)|La regina degli scacchi]]'' di [[Claudia Florio]] (1998). Ancona in questo film è nebbiosa, inquietante e, con le sue vie in salita, le sue antiche scalinate, le sue spiagge invernali, fa da sfondo perfetto alla difficile e combattuta introspezione di una giovane ragazza.
* ''[[La stanza del figlio]]'' di [[Nanni Moretti]] (2001). Vincitore della Palma d'oro al 54º [[Festival di Cannes]], è stato girato interamente in città; qui Ancona è usata senza citarla, pur con notevoli riferimenti, per rappresentare una tipica città dell'Italia di oggi.
* Nel film ''[[La prima notte di quiete]]'', di [[Valerio Zurlini]] (1972) alcune scene sono state girate all'interno, allora in rovina, della storica Villa Favorita, restaurata nel [[1998]].
* In ''[[Corpo estraneo (film)|Corpo estraneo]]'', di [[Krzysztof Zanussi]], (2013) sono state girate ad Ancona alcune scene, in cui la città rappresenta la solare realtà iniziale della vicenda narrata, che poi si perde in una lunga e faticosa ricerca esistenziale<ref>{{cita testo|url=http://www.filmneweurope.com/news/poland/105382-production-zanussi-begins-shooting-the-foreign-body/menu-id-158|titolo=Dal sito ''filmneweurope.com''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130414074525/http://www.filmneweurope.com/news/poland/105382-production-zanussi-begins-shooting-the-foreign-body/menu-id-158 }}</ref>.
*''[[Andrej Andreevič Tarkovskij#Andrej Tarkovskij - il cinema come preghiera|Il cinema come preghiera]]'', di [[Andrej Andreevič Tarkovskij]] (2020), racconta la vita e i lavori di [[Andrej Tarkovskij]] ed è opera del figlio del grande regista russo<ref>{{Cita web |url=https://www.marcheteatro.it/event/andrej-tarkovskij-il-cinema-come-preghiera/ |titolo=Il cinema come preghiera |accesso=7 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210907181706/https://www.marcheteatro.it/event/andrej-tarkovskij-il-cinema-come-preghiera/ |urlmorto=no }}</ref>, che ha scelto di girare alcune scene a [[Santa Maria di Portonovo]], chiesa alla quale il padre era particolarmente legato e che aveva citato nel suo diario.
*''Gli anni folli della velocità - Vite Straordinarie'' (2020) di Gabriele Ogiva e Federica Biondi. Un racconto che accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso l'anconetano dell'immediato dopoguerra, terra di motori e di piloti. Il lungometraggio contiene il più vecchio ed inedito filmato sulla città dorica, risalente al 1932.
*''Addio in Febbraio - Precordi'' (2022) di Gabriele Ogiva. Il film ripercorre l'avventurosa vita di Bruno, italiano emigrato in Argentina e l'ossessione amorosa di quest’ultimo per la giovane cugina argentina Delia, per la quale lascerà tutto.
 
=== Teatro ===
Due suggestive opere di [[Arnaldo Pomodoro]] sono visibili all'interno della Facoltà di Ingegneria dell'Università Politecnica delle Marche, a Montedago.
[[File:Teatro delle Muse-Ancona.jpg|miniatura|La facciata del Teatro delle Muse]]
* [[Teatro delle Muse]]. Costruito nel [[1827]] su progetto di [[Pietro Ghinelli]], ha conservato soltanto la struttura esterna e la neoclassica facciata a colonne ioniche. Durante la [[seconda guerra mondiale]] il tetto fu parzialmente danneggiato da uno spezzone incendiario d'aereo, cosa che suggerì agli amministratori un'assai discussa demolizione e ricostruzione degli interni in stile moderno, avviando una ristrutturazione durata decenni e terminata nel 2002. Capace di accogliere più di mille spettatori, ospita una stagione lirica di livello internazionale, una stagione sinfonica, una di prosa ed una di musica jazz. È la sede del Teatro Stabile delle Marche.
* [[Teatro sperimentale Lirio Arena|Teatro sperimentale "Lirio Arena"]]. Inaugurato nel maggio [[1960]] per far rinascere ad Ancona il teatro drammatico dopo le distruzioni della guerra, in attesa della riapertura del Teatro delle Muse. Fu per anni l'unico teatro cittadino pubblico.
* Teatro Metropolitan (già Teatro "Vittorio Emanuele II"), gioiello del [[XIX secolo]] ubicato nel corso principale, è stato oggetto di complesse opere di ristrutturazione ad uso ricettivo-commerciale e dell'originale è rimasto il solo involucro esterno.
* Teatro Goldoni, altro teatro storico realizzato a metà Ottocento. Pur essendo originariamente di notevole valore architettonico, con architettura Liberty e interessanti strutture in ghisa, con un progetto del [[1995]]<ref>rivista ''Il Comune di Ancona'', aprile-maggio 1996</ref> è stato sventrato per realizzare un cinema multisala.
 
===Musica===
Molto discussa è stata l'istallazione della statua ''Violata''<ref name="multimedia.quotidiano.net">vedi [http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=photo&media=57658 la galleria delle foto della statua e degli interventi censori messi in atto su di essa].</ref>, dello scultore anconetano Floriano Ippoliti<ref>vedi [http://www.florianoippoliti.it/ il sito web dell'artista Floriano Ippoliti].</ref>, collocata nel marzo [[2013]] in via Marconi, nei pressi dell'imbocco della galleria San Martino, la prima in Europa dedicata alle donne vittime di violenza.<ref name="youtube.com" />
Ancona è sede dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana, una delle tredici Istituzioni Concertistiche Orchestrali italiane (ICO) riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali<ref>{{Cita web |url=https://www.filarmonicamarchigiana.com/ |titolo=Fondazione Orchestra Regionale delle Marche |accesso=14 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210914105618/https://www.filarmonicamarchigiana.com/ |urlmorto=no }}</ref>.
 
Ha sede in città anche il Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini", fondato nel 1887, che sino alla Seconda guerra mondiale è stato il coro stabile del [[Teatro delle Muse]], con il quale adesso collabora stabilmente, così come con i principali teatri regionali<ref>{{Cita web |url=http://www.corobellini.it/ |titolo=Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini |accesso=14 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210914105619/http://www.corobellini.it/ |urlmorto=no }}</ref>.
Per ciò che riguarda l'architettura, è notevole la sede della facoltà d'Ingegneria dell'[[Università Politecnica delle Marche]], progettata dall'architetto [[Pietro Belluschi]]; con la sua alta torre si è inserita con carattere nel panorama cittadino; negli spazi esterni della facoltà è presente la scultura ''Tarpare le ali'', di [[Valeriano Trubbiani]].
 
L'Orchestra di Fiati, fondata a fine Ottocento, è l'istituzione musicale più antica della città, derivando dalla banda musicale cittadina<ref>{{Cita web |url=https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/cultura/orchestra-fiati-di-ancona/ |titolo=Orchestra Fiati di Ancona |accesso=14 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210914112623/https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/cultura/orchestra-fiati-di-ancona/ |urlmorto=no }}</ref>.
Altra notevole opera di architettura moderna è il palazzo Leopardi, una delle sedi della Regione Marche, di [[Vittorio Gregotti]], che con il suo rivestimento in mattoni riecheggia la vicina [[Cittadella di Ancona|Cittadella]] cinquecentesca.
 
La Banda Musicale Torrette di Ancona, Fondata nel 1930 nasce all'interno delle attività della Società di Mutuo Soccorso del quartiere di Torrette di Ancona. Il precipitare degli eventi del 2º conflitto bellico del novecento obbligarono a sospendere le attività. Grazie alla sensibilità di alcuni musicisti (alcuni dei quali ancora attivi componenti dell'organico), il 19 gennaio 1997, la ricostruita Banda Musicale di Torrette tiene il suo primo servizio pubblico in occasione della festa di Sant'Antonio. In particolare la Banda è presente nelle ricorrenze Civiche (25 aprile, 2 giugno, 2 e 4 novembre) in quelle religiose quali la processione del Corpus Domini e molte altre. Nel 2014, in occasione della festa di San Ciriaco, Patrono della Città - Il Comune di Ancona ha conferito alla Banda la Cittadinanza Benemerita, per meriti nella diffusione della musica e quale esempio di volontariato Civico e Culturale.
Dal punto di vista urbanistico si ricordano le realizzazioni, assai criticate, di tre opere di grande impatto: la "stecca" di unità abitative in Via Scosciacavalli (arch. [[Sergio Lenci]]), la nuova Piazza Pertini e i "toroidi" di Piazza Ugo Bassi, importante snodo del trasporto pubblico urbano.
 
=== Teatro ===
[[File:Teatro delle Muse-Ancona.jpg|thumb|La facciata del Teatro delle Muse]]
* [[Teatro delle Muse]]. Costruito nel [[1827]] su progetto di [[Pietro Ghinelli]], ha conservato soltanto la struttura esterna e la neoclassica facciata a colonne ioniche. Durante la [[seconda guerra mondiale]] il tetto fu parzialmente danneggiato da uno spezzone incendiario d'aereo, cosa che suggerì agli amministratori un'assai discussa demolizione e ricostruzione degli interni in stile moderno, avviando una ristrutturazione durata decenni. Capace di accogliere più di mille spettatori, ospita dal 2003 una stagione lirica di livello internazionale, una stagione sinfonica, una di prosa ed una di musica jazz. Da segnalare il sipario tagliafuoco del palcoscenico, decorato da un'opera dell'artista [[Valeriano Trubbiani]].
* [[Teatro sperimentale Lirio Arena|Teatro sperimentale "Lirio Arena"]]. Inaugurato nel maggio [[1960]] per far rinascere ad Ancona il teatro drammatico, in attesa della riapertura del Teatro delle Muse, divenne il teatro cittadino e per finanziarne le spese di gestione fu costituito un comitato di sostenitori, che diede solidità finanziaria consentendo alle migliori compagnie italiane di esibirvisi. Nel [[1967]] si decise l'ampliamento che fu completato solo tra il [[1974]] e [[1979]].
* Teatro Metropolitan (già Teatro "Vittorio Emanuele II"), gioiello del [[XIX secolo]] ubicato nel corso principale, è attualmente (2011) oggetto di complesse opere di ristrutturazione ad uso ricettivo-commerciale; dell'originale rimarrà il solo involucro esterno.
* Teatro Goldoni, altro teatro storico realizzato a metà Ottocento. Pur essendo originariamente di notevole valore architettonico, con architettura Liberty e interessanti strutture in ghisa, con un progetto del [[1995]]<ref>rivista ''Il Comune di Ancona'', aprile-maggio 1996</ref> è stato sventrato per realizzare un cinema multisala.
 
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina anconitana}}
Il simbolo universalmente riconosciuto delle tradizioni gastronomiche di Ancona è lo [[Stoccafisso#Stoccafisso all'anconitana|stoccafisso all'anconetana]], celebrato da manifestazioni ricorrenti nell'anno e tutelato dall'Accademia dello Stoccafisso<ref>Vedi [http://www.accademiadellostoccafisso.com/ il sito web dell'Accademia dello stoccafisso].</ref>. Caratterizzato da un delizioso profumo, da una lunghissima cottura, dalla presenza di patate in pezzi grossi e pomodori, e da una grande abbondanza di vino ed olio di frantoio<ref>vedi Bruno Bravetti, ''Stoccafissando'', Ancona, e [http://www.accademiadellostoccafisso.com/ il sito web dell'Accademia dello stoccafisso]</ref>.
Il simbolo universalmente riconosciuto delle tradizioni gastronomiche di Ancona è lo [[stoccafisso all'anconitana]], celebrato da manifestazioni ricorrenti nell'anno e tutelato dall'Accademia dello Stoccafisso<ref>{{Cita web |url=http://www.accademiadellostoccafisso.com/ |titolo=Accademia dello stoccafisso |accesso=9 agosto 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120618182258/http://www.accademiadellostoccafisso.com/ |urlmorto=no }}</ref>.
[[File:Stoccafisso all'anconetana.tif|thumb|Stoccafisso all'anconetana]]
[[File:Cozze-anemoni.jpg|thumb|Mitili e anemoni sul fondale di [[Portonovo]] (Ancona)]]
Insieme allo stoccafisso, l'altro re della cucina anconitana è il ''[[Mytilus galloprovincialis#Denominazioni e tradizioni nelle regioni italiane|mosciolo]]'', nome locale del [[Mytilus galloprovincialis|mitilo]] non allevato, ma pescato sulle scogliere naturali, riconosciuto come "prodotto di origine protetta"<ref>{{cita testo|url=http://www.fondazioneslowfood.it/ita/presidi/dettaglio.lasso?cod=243|titolo=Presidio "Mosciolo selvatico di Portonovo"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927065822/http://www.fondazioneslowfood.it/ita/presidi/dettaglio.lasso?cod=243 }}</ref>. Durante l'estate, i ''[[Passetto (Ancona)#Le grotte del Passetto|grottaroli]]'' anconitani pescano i mitili in apnea, li puliscono sulla riva con attrezzi fabbricati artigianalmente, li cucinano in vario modo (ci si fanno sughi per la pasta, si preparano impanati alla griglia, o semplicemente "alla marinara" (conditi con aglio prezzemolo e limone), li gustano in grandi tavolate fuori dalla grotta<ref>{{Cita web |url=http://www.speakitalian.org/moscioli-soluzioni.html |titolo=Moscioli soluzioni |accesso=14 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210914150910/http://www.speakitalian.org/moscioli-soluzioni.html |urlmorto=no }}</ref>.
 
Gli antipasti più tipici sono a base di frutti di mare, preparati e venduti anche in piccoli chioschi nel centro della città. I più tipici sono le ''[[Aporrhais pespelecani|crocette]]'' e i ''[[Nassarius mutabilis|bombetti]]'' in porchetta, ossia con aglio, pomodoro e finocchio selvatico.
[[File:Cozze-anemoni.jpg|miniatura|Mitili e anemoni sul fondale di [[Portonovo]] (Ancona).]]
[[File:Pastarelle-Polacche.jpg|miniatura|Nei più forniti bar anconitani si possono gustare le "polacche".]]
[[File:Ancona - ciambella al mosto e fette al mosto.JPG|miniatura|Fette al mosto e ciambella al mosto.]]
[[File:Ancona - sciugheti d'uva bianca.JPG|miniatura|''Sciughetti'' a base di mosto d'uva bianca.]]
Dopo lo stoccafisso l'altro re della cucina anconitana è il ''mosciolo'', nome locale del [[Mytilus galloprovincialis|mitilo]] o cozza (che richiama il tedesco ''Miesmuschel''), che da queste parti non si alleva, ma si pesca sulle scogliere naturali. Il "mosciolo di Portonovo" è stato riconosciuto come "prodotto di origine protetta"<ref>[http://www.fondazioneslowfood.it/ita/presidi/dettaglio.lasso?cod=243 Presidio "Mosciolo selvatico di Portonovo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927065822/http://www.fondazioneslowfood.it/ita/presidi/dettaglio.lasso?cod=243 |data=27 settembre 2007 }}</ref>. Durante l'estate uno spettacolo tipico della costa alta anconitana è costituito dal gran numero di persone che pescano i mitili in apnea, li puliscono sulla riva con attrezzi fabbricati artigianalmente, li cucinano in vario modo (ci si fanno sughi per la pasta, si preparano impanati alla griglia, o semplicemente alla marinara (alla ''tarantina''), con aglio prezzemolo e limone, li gustano in grandi tavolate sulla spiaggia con amici e parenti.
;Antipasti
Gli antipasti più tipici sono a base di frutti di mare, preparati e venduti nei bar più attrezzati ed anche in piccoli chioschi nel centro della città. I più celebri sono: le crocette in porchetta (conchiglie dette in Italiano "[[Aporrhais pespelecani|piede di pellicano]]"), i bombetti in porchetta ("in porchetta" significa con aglio, pomodoro e finocchietto selvatico) e i tartufi di mare (nome locale delle [[Microcosmus|uova di mare]]). Gli antipasti a base di affettati sono accompagnati, specie nel periodo pasquale, dalla pizza di formaggio detta anche [[pizza di Pasqua]], caratterizzata dalla forma a panettone e da grandi pezzi di pecorino nell'impasto.
;Primi piatti
Come primi piatti sono da ricordare i [[vincisgrassi]], una sorta di lasagne particolarmente ricche di ingredienti, preparate in occasioni festive. Tutti i privati cittadini, nonché i ristoranti e le trattorie, preparano spessissimo durante l'estate i due primi piatti che celebrano l'amatissimo "mosciolo", cioè il mitilo, insieme ad altri frutti di mare; questi piatti sono gli spaghetti alla pescatora (con il pomodoro) e alla marinara (in bianco). Tra le paste asciutte sono da ricordare anche i ciavattoni allo scoglio (dei grandi maccheroni di produzione locale conditi con frutti di mare e crostacei). La tradizione di preparare in casa la pasta all'uovo è secolare ad Ancona e in tutte le Marche. I formati tradizionali il cui consumo è quasi d'obbligo nei giorni festivi sono: le [[tagliatelle]], i [[cannelloni]], i [[quadrelli (pasta)|quadrelli]], i [[cappelletti]] e i [[ravioli]] (questi ultimi due ripieni di carne o di ricotta e spinaci). Oggi, però, specie in città, la pasta fresca non si prepara più in casa, ma si acquista nei tanti negozi specializzati. Un altro primo piatto da sempre assai diffuso sono gli [[gnocchi]] di patate conditi con il sugo di pomodoro o con il ragù di papera. Essi sono sempre presenti, almeno una volta alla settimana, in ristoranti e trattorie.
;Secondi piatti
Oltre allo stoccafisso e ai ''moscioli'', altri secondi tipici sono il [[brodetto di pesce|brodetto all'anconitana]], che è appena meno famoso dello stoccafisso, ed è una delle succulenti varianti della zuppa di pesce adriatica. Da citare anche la ''saraghina a scottadeto'', ossia cotta sulla brace e mangiata caldissima. Altri piatti di pesce tipici sono le seppie con i piselli e il ''varolo'' (nome locale della spigola) al forno. Tra le pietanze di carne si ricorda il pollo e il coniglio cucinati in [[potacchio]], cioè con rosmarino, aglio, vino e pochissimo pomodoro. La [[porchetta]], che secondo alcuni sarebbe nata nelle [[Marche]] ed è un piatto tipico di tutta la regione, anche ad Ancona è molto apprezzata.
;Contorni
Un contorno davvero tipico di Ancona è costituito dai ''paccasassi'' ([[Crithmum maritimum|finocchi marini]]), un'erba succulenta che, come dice il nome, vive nelle spaccature degli scogli marini. I ''paccasassi'' sono adatti ad accompagnare il pesce, ma anche per arricchire la pasta all'aglio e olio e, uniti a pezzetti di pecorino fresco, per preparare la pizza dorica. La raccolta dei ''paccasassi'' spontanei è proibita, ma basta raccogliere e mettere i semi in terra per ottenere delle piante da "tosare" ogni tanto. Un altro contorno caratteristico è l'insalata di ''mistiganza'', preparata cioè con erbe di campo miste tra cui ''caccialepri'' ([[Reichardia picroides|grattalingua]]), ''grugnetti'' ([[cichorium intybus|cicoria selvatica]]), [[Poterium sanguisorba|pimpinella]] e ''rùgola'' ([[Eruca sativa|rucola]]). Molto usata è anche la ''cucina'', un insieme di erbe di campo ''straginate'', cioè lessate e poi passate in padella con aglio, olio, olive nere e una patata lessa. Tra le specie che entrano a far parte della ''cucina'', si ricordano i ''grispigni'' ([[Sonchus asper|grespini]]) e le ''pappòle'' ([[Papaver rhoeas|papaveri]] non ancora andati in cima). In primavera nei mercati rionali si trovano i ''pincigarelli'', cioè i fiori di [[Silybum marianum|cardo selvatico]], deliziosi se cotti in padella con le patate.
;Dolci
Tra i dolci che si trovano tutto l'anno si ricordano i ciambelloni, con uvetta e, a volte, ripieni di crema. Durante il periodo della vendemmia sono da assaggiare le ciambelle al mosto, che, tagliate e tostate, danno origine alle fette al mosto. Nelle case si prepara, con mosto e farina, una crema da arricchire poi con noci e pinoli: si tratta dei deliziosi ''[[sciughetti]]'' d'uva<ref name=dolcidellefeste>''I dolci delle feste'', capitoli ''Sughetti'' ''Maritozzi'' Touring Editore, 2004 (pagina 187). Consultabile su [[google Libri]] a [https://books.google.it/books?id=tF1ICFuiGNYC&pg=PA187&dq=maritozzo+marche&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj4oJ_Gg8PYAhVIo6QKHUlPBRYQ6AEIKDAA#v=onepage&q=maritozzo%20marche&f=false questa pagina]</ref>. Specie nell'area del Conero, frutti ottobrini molto apprezzati sono le [[giuggiolo|giuggiole]] e i [[corbezzolo|corbezzoli]]. A Carnevale il dolce tipico è la [[cicerchiata]]. È composto di piccole sfere (del diametro di un grano di cicerchia) realizzate con un impasto a base di farina, uova, zucchero ed anice, che poi vengono fritte e ricoperte di miele e mandorle. Molto usati in città a Carnevale anche gli [[Arancino (dolce)|arancini]], le [[zeppola|zéppole]], le [[Chiacchiere|frappe]] e le [[Castagnole (dolce)|castagnole]], che con la cicerchiata formano il quintetto dei [[dolci carnevaleschi]] usati ad Ancona. Tradizionale e collegata all'antichissima ma ormai scomparsa festa del [[Arbutus unedo|corbezzolo]] è la preparazione casalinga dei corbezzoli sotto spirito.
 
Come primi piatti si ricordano i [[vincisgrassi]], preparati soprattutto in occasioni festive, e le paste al sugo di pesce: alla pescatora (con il pomodoro) o alla marinara (in bianco) e allo scoglio (con mitili, vongole, gamberetti e calamari).
Nei bar più forniti si trovano i tradizionali [[Cornetto (pasticceria)|cornetti]] anconetani: le [[Cornetto (pasticceria)#Polacca anconitana|polacche]] il cui nome ricorda i soldati del [[Secondo corpo polacco]] che, dopo aver liberato Ancona nel 1944, rimasero qualche tempo in città e apprezzavano questi dolci. Di dimensioni più grandi di quelle dei comuni cornetti, di froma dritta, a pasta gialla, ripieni di un sottile strato di marzapane e ricoperti da una leggera glassa bianca, sono considerati un ottimo inizio di giornata per chi fa colazione al bar<ref name="ReferenceB">Francesca Alfonsi, ''Le abitudini anconetane", in ''Guida di Ancona'' – Il Lavoro Editoriale, 1991 (pag. 16)</ref>. Altro dolce da forno e da bar tipico di Ancona è il [[maritozzo#Maritozzo marchigiano|maritozzo marchigiano]], a forma di panino, con uvetta e glassa<ref name=dolcidellefeste/>.
 
Oltre allo stoccafisso e ai ''móscioli'', altri secondi tipici sono il [[brodetto all'anconetana]], una variante della zuppa di pesce adriatica, e vari tipi di [[pesce azzurro]] ''a scottadeto'', ossia alla brace.
I gelati al cono artigianali sono molto diffusi e sono generalmente di ottima qualità<ref name="ReferenceB"/>.
;''Pa' cu l'oio'' e crescia
[[File:Ancona - pizza con i grasselli.JPG|miniatura|Pizza con i grasselli.]]
La semplicità e la genuinità della cucina anconitana si esprime in una pietanza molto nota nella regione, il cosiddetto ''pà cu l'ojo'' (pane con l'olio), una semplice bruschetta che la popolazione locale mangia nei diversi orari della giornata. Vi è anche una versione estiva e più "povera" fatta con il pane raffermo bagnato con dell'acqua ed uno spruzzo di aceto, insaporito oltre che con l'olio anche con [[Origanum majorana|maggiorana]] fresca, pepe e sale. L'uso anconitano di cibarsi di questa semplice vivanda è conosciuta in tutte le [[Marche]], tanto che gli abitanti delle altre zone della regione usano burlescamente il termine ''pà cu l'ojo'' per indicare ogni abitante di Ancona.
[[File:Vino cotto.JPG|miniatura|150px|Vino cotto]]
[[File:CaffèBorghetti.jpg|miniatura|150px|Caffè Sport]]
La pizza al taglio, che dal dopoguerra in poi si è diffusa dappertutto in città, è l'erede dell'antica [[crescia]], con la quale ha in comune la presenza di [[strutto]] nell'impasto, che nella [[pizza]] di altre regioni è sempre assente. A volte lo strutto è sostituito dall'olio di oliva. Sono numerosissimi i negozi specializzati nella preparazione di pizza al taglio che poi vendono al pezzo e non a peso come in altre regioni. Le varianti tradizionali sono quattro: bianca con il rosmarino, bianca alla cipolla, rossa semplice e rossa con la mozzarella. Inoltre, ma solo durante l'inverno, si può trovare anche la ''pizza coi grasselli'', molto saporita, diffusa anche in tutto il resto della regione. È una preparazione invernale in quanto i grasselli sono i residui della fusione dello strutto e perciò sono disponibili solo in concomitanza la macellazione del maiale, tra novembre e gennaio<ref>{{cita web|url=http://www.saporetipico.it/tradizione282/marche/pizzaconigrasselli.html|titolo=ricetta della pizza coi grasselli}}</ref><ref>Giovanni Ginobili, ''Folklore marchigiano: costumanze, blasoni popolari, proverbi e detti, pregiudizi e superstizioni, leggende'', edito da Tipo-Linotypia maceratese, 1963(pagina 43)</ref> Anche nelle panetterie si trova comunemente in vendita la pizza, ma di tipo diverso rispetto a quella delle pizzerie al taglio, essendo tipicamente alta e morbida.
;Bevande
Il vino bianco più usato in città è senz'altro il [[Verdicchio DOC e DOCG|Verdicchio]], un [[Denominazione di origine controllata|DOC]] ottenuto dal [[Verdicchio|vitigno omonimo]] proveniente dai [[castelli di Jesi Verdicchio Riserva|castelli di Jesi]] o dalla [[Verdicchio di Matelica|zona di Matelica]]. Il rosso cittadino per eccellenza è naturalmente il [[Rosso Conero]], un DOC di antichissima tradizione, che ha come base il vitigno [[Montepulciano (vitigno)|Montepulciano]]. Le vigne che producono il Rosso Conero sentono l'aria del mare: sono dislocate nelle colline del Parco del Conero. Visitatori e cittadini che vogliono assaporare il rosso di Ancona direttamente nelle cantine di produzione, possono seguire la "strada del Rosso Conero"<ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/parco.conero/prodotti.tipici/rossoconero/rossoind.html|titolo=Vedi la pagina}}</ref>.
 
Un contorno tipico di Ancona sono i ''[[Crithmum maritimum|paccasassi]]'', un'erba succulenta che, come dice il nome, vive nelle spaccature degli scogli marini; sono utilizzati per accompagnare il pesce, per arricchire la pasta all'aglio e olio e per preparare la "pizza dorica"<ref>Guida gastronomica d'Italia - Introduzione alla Guida gastronomica d'Italia, Touring Editore, 1931, ristampa anastatica del 2001 (p. 290).</ref>.
Come in tutta la regione molto apprezzati sono il [[vino di visciole|vino di vìsciole]] (ciliegie selvatiche), ideale per il dopocena e per accompagnare pasticceria secca, e il [[vino cotto]], di antichissima tradizione contadina.
 
Nel periodo della vendemmia si preparano le ciambelle al mosto, che, tagliate e tostate, danno origine alle fette al mosto. Nelle case si preparano, con mosto e farina, una crema da arricchire poi con noci e pinoli: si tratta dei ''sughetti'' (in anconetano ''sciugheti'') d'uva<ref name="dolcidellefeste">''I dolci delle feste'', capitolo ''Sughetti'' Touring Editore, 2004 (p. 187).</ref>.
Nei momenti più freddi dell'anno si usa bere il turchetto, un caffè molto lungo rinforzato con rum, buccia di limone ed anice: una vera carica di energia la cui origine è legata al modo in cui i marinai anconetani correggevano il caffè lungo che si vedevano servire in [[Grecia]] e in [[Turchia]], al loro gusto troppo leggero<ref name="ReferenceB"/>.
 
A Carnevale il quintetto dei [[dolci carnevaleschi]] preparati ad Ancona è costituito dalla [[cicerchiata]], dagli [[Arancino (dolce)|arancini]], dalle [[zeppola|zéppole]], dalle [[Chiacchiere|frappe]] e dalle [[Castagnole (dolce)|castagnole]].
Tra i prodotti tipici che rischiano di scomparire si ricorda il ''vinello'', ottenuto facendo fermentare il succo dei [[Arbutus unedo|corbezzoli]] di Monte Conero, da queste parti detti "cocomeri" o "cocomerini".
 
I tradizionali [[Cornetto (pasticceria)|cornetti]] anconetani sono le [[Cornetto (pasticceria)#Polacca anconitana|polacche]], il cui nome ricorda i soldati del II Corpo polacco che, dopo aver liberato Ancona nell'agosto 1944, rimasero qualche tempo in città e apprezzavano questi dolci<ref name="ReferenceB">Francesca Alfonsi, ''Le abitudini anconetane'', in ''Guida di Ancona'' – Il Lavoro Editoriale, 1991 (pag. 16)</ref>.
Non si dimentichi inoltre che il noto [[Caffè Borghetti]], o Caffè Sport, trova la sua origine proprio in questa città.
 
Un altro simbolo della cucina anconitana è il ''pà cu l'ojo'' (pane con l'olio), una semplice bruschetta che la popolazione locale mangia nei diversi orari della giornata. L'uso anconitano di cibarsi di questa semplice vivanda è conosciuta in tutte le [[Marche]], tanto che gli abitanti delle altre zone della regione usano burlescamente il termine ''pà cu l'ojo'' per indicare ogni abitante di Ancona.
== Persone legate ad Ancona ==
{{vedi categoria|Persone legate ad Ancona}}
<!--in ordine cronologico-->
=== Personalità principali ===
Tra gli anconetani noti il primato va senz'altro all'eroina medievale [[Stamira]], il personaggio storico assurto a simbolo della città, al navigatore umanista [[Ciriaco d'Ancona|Ciriaco Pizzecolli o Ciriaco di Ancona]] (1391 – 1452), al matematico [[Vito Volterra]], al tenore [[Franco Corelli]].
 
Il vino cittadino per eccellenza è il [[Rosso Conero]], un DOC di antichissima tradizione, che ha come base il [[Montepulciano (vitigno)|vitigno Montepulciano]]<ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/parco.conero/prodotti.tipici/rossoconero/rossoind.html|titolo=Vedi la pagina|accesso=9 agosto 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120815202210/http://www.parks.it/parco.conero/prodotti.tipici/rossoconero/rossoind.html|urlmorto=no}}</ref>.
In particolare Ciriaco, vissuto a cavallo del [[XIV secolo|XIV]] e del [[XV secolo]], è noto anche a livello internazionale, nell'ambito degli studiosi, come padre dell'[[archeologia]]<ref>R. Bianchi Bandinelli, M. Pallottino, E. Coche de la Ferté, ''Enciclopedia dell'Arte Antica'' - Treccani</ref>, per il suo ruolo centrale negli anni dell'[[Umanesimo]] e per le sue attività di ricerca storica e documentaria. Il fatto che Ciriaco navigò avventurosamente in lungo e in largo per l'oriente mediterraneo alla ricerca di tesori archeologici fa di questo umanista il simbolo del legame tra Ancona, la storia e la navigazione.
 
Nei momenti più freddi dell'anno si usa bere il [[Turchetto (bevanda)|turchetto]], un caffè molto lungo rinforzato con rum, buccia di limone ed anice: una energetica la cui origine è legata al modo in cui i marinai anconetani correggevano il caffè lungo che si vedevano servire in [[Grecia]] e in [[Turchia]], al loro gusto troppo leggero<ref name="ReferenceB" />. Il noto [[Caffè Borghetti]], o Caffè Sport, trova la sua origine proprio in questa città.
 
===Eventi===
[[File:Ancona Festa del mare 2009.jpg|miniatura|Festa del mare del 2009]]
Tra gli appuntamenti tradizionali più importanti si segnalano i seguenti.
;{{anchor|Festa del mare ed eventi collegati}}Festa del mare ed eventi collegati
La [[festa del mare]] di Ancona si tiene nella prima domenica di settembre e consiste in un'animatissima processione di centinaia di imbarcazioni che dal porto si recano al largo per onorare i caduti del mare con una cerimonia religiosa. A terra si tengono spettacoli, sfilate, concerti e la "fiera degli Archi", nel rione marinaro della città. Conclude la giornata uno spettacolo di fuochi d'artificio, a specchio delle acque del porto<ref>{{Cita web |url=http://www.visitancona.com/festa-del-mare/ |titolo=La festa del mare di Ancona |accesso=24 settembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927075240/http://www.visitancona.com/festa-del-mare/ |urlmorto=no }}</ref>.
 
La festa del mare ha fatto da catalizzatore per altre iniziative più recenti: intorno alla prima domenica di settembre si svolgono il festival musicale multiculturale "Adriatico Mediterraneo"<ref>{{cita web|url=http://www.adriaticomediterraneo.eu/|titolo=Sito ufficiale del festival|accesso=7 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150918035129/http://www.adriaticomediterraneo.eu/|urlmorto=no}}</ref> e, dal 1999, la "Regata del Conero".<ref>{{cita web|url=http://www.regatadelconero.it|titolo=Regata del Conero|accesso=2 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190501055908/http://www.regatadelconero.it/|urlmorto=sì}}</ref>
 
La festa del mare ha avuto origine nel 1982, da un'idea del frate cappellano del porto Padre Francesco Catani, come un "''riconoscimento per tutti coloro che lavorano in mare e per il mare e al contempo un invito spirituale a rapportarsi al mare e alle genti che lo percorrono con cura, rispetto e sensibilità''"<ref>{{cita testo|titolo=www.comuneancona.it|url=https://www.comuneancona.it/|accesso=14 agosto 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220207045740/https://www.comuneancona.it/|dataarchivio=7 febbraio 2022|urlmorto=sì}}, ''[https://www.comuneancona.it/ankonline/ankonmagazine/2023/08/29/raccontaancona-storia-e-significato-della-festa-del-mare/]''</ref>.
 
Non collegata direttamente alla festa del mare, è la manifestazione sportiva "Miglio del Passetto", nata negli anni settanta del Novecento grazie a Luigi Stefanelli, fondatore e presidente per tanti anni della Società sportiva Garibaldina, dapprima consistente nella traversata del porto e trasferita nel 1984 nelle acque del Passetto<ref>{{Cita web|url=https://www.corriereadriatico.it/sport/news/nuoto_ancona_ritorno_miglio_passetto_umbro_gara_emozione_ultime_notizie-6818786.html|titolo=Il Miglio del Passetto è tornato dopo due anni}}</ref>.
 
;La Venuta
{{Vedi anche|Festa della Venuta}}
La festa della Venuta, che si tiene le sere dell'8 e del 9 dicembre accendendo grandi falò in varie parti della città ed anche in campagna<ref>{{Cita web |url=http://www.pellegrinaggio.org/pellegrinaggio/610-il-fal%C3%B2-per-la-venuta |titolo=Il Falò per la Venuta |accesso=24 settembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927141941/http://www.pellegrinaggio.org/pellegrinaggio/610-il-fal%C3%B2-per-la-venuta |urlmorto=no }}</ref>; il 10 dicembre infatti si festeggia la Madonna di [[Loreto]], e la tradizione vuole che i fuochi odierni ricordino quelli che nel [[1200]] servirono ad illuminare la strada alla Santa Casa che in volo stava giungendo nel vicino centro di Loreto<ref name="ReferenceA" />. Nel [[1617]], grazie all'iniziativa del frate cappuccino anconitano fra Tommaso, l'usanza si diffuse capillarmente in tutte le Marche<ref>{{Cita web|url=http://www.fuochidellavenuta.it/|titolo=Copia archiviata|accesso=5 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170916132510/http://www.fuochidellavenuta.it/|urlmorto=sì}}</ref>. Una curiosità: alla festa della Venuta del 1849 assistette Garibaldi, in città per chiedere sostegno ai circoli patriottici<ref>{{cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/gabriele.talevi/storia_famiglia_elia.htm|titolo=Garibaldi ad Ancona|accesso=3 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131001124239/http://xoomer.virgilio.it/gabriele.talevi/storia_famiglia_elia.htm|urlmorto=no}}</ref>.
 
;Carnevale
[[File:Maschera di carnevale - Mosciolino - Ancona.jpg|miniatura|La maschera di [[Mosciolino]]]]
Il [[Carnevale]] è da secoli molto onorato in città<ref>Filippo M. Giochi, Alessandro Mordenti ''Civiltà Anconitana'', edito da Il Lavoro Editoriale, 2005</ref>. Dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] in poi viene festeggiato con sfilate di maschere nelle vie del centro ed è stato denominato "Carnevalò".
 
La maschera storica della città era ''Papagnoco'', nato nella metà dell'Ottocento dalla fantasia di un burattinaio anconitano. Dalla ribalta dei teatrini passò presto ad essere usato come maschera. Ne fu proibito l'uso, per decreto regio, nel [[1861]], probabilmente per la sua carica troppo trasgressiva. Papagnoco era il tipico contadino trasferitosi in città; dal contrasto fra le sue origini e l'ambiente urbano nascevano le situazioni comiche che lo caratterizzavano. Rozzo, ''paccó'' (spaccone), vestito di grigio con fazzoletto rosso al collo e cappello a larghe falde nero, era armato di un bastone con il quale minacciava i cittadini, che con la sua mentalità agreste accusava di malcostume. Nella ribalta dei burattini, spalla di ''Papagnoco'' era ''Burlandoto'', anch'esso poi diventato una maschera. Rappresentava la guardia della dogana papalina, sciocco e dalla divisa rappezzata e sudicia, burlato dai popolani e dai contrabbandieri<ref>Mario Panzini, ''Dizionario del Vernacolo Anconitano'' voce ''Papagnoco'', editore Controvento, Ancona 2008</ref>.
 
La nuova maschera carnevalesca anconitana, scelta nel 1999 con votazione popolare, è Mosciolino, ideata dal grafico Andrea Goroni, simile ad un folletto marino. Le caratteristiche e la storia di questa maschera sono narrate nel paragrafo "[[Miti e leggende di Ancona#La storia di Mosciolino|La storia di Mosciolino]]".
[[Vito Volterra]] (1860 – 1940) è tra gli anconitani più conosciuti all'estero, uno dei principali fondatori dell'[[analisi funzionale]] e della connessa teoria delle [[equazione integrale|equazioni integrali]], noto soprattutto per i suoi contributi alla [[biologia teoretica|biologia matematica]].
 
;Fiera di maggio
Tra le personalità recenti, ha fama mondiale [[Franco Corelli]] (1921 – 2003), noto come ''Principe dei tenori''<ref>René Seghers, ''Franco Corelli: prince of tenors'', Amadeus Press, 2008 ISBN 978-1-57467-163-6</ref>.
La fiera Fiera di maggio si tiene in città fin dal [[XIV secolo]], dal 1º al 4 maggio, in onore del santo patrono [[Ciriaco di Gerusalemme|San Ciriaco]]<ref name="Tuttitalia 1963">''Tuttitalia, Enciclopedia dell'Italia Antica e Moderna'', Volume Marche, Sansoni editore–Firenze e Istituto Geografico De Agostini–Novara (1963)</ref>. Nell'occasione, i fedeli salgono al [[Duomo di Ancona|Duomo]] per onorare il corpo del martire paleocristiano, esposto nella cripta solo nel mese di maggio. Centinaia di bancarelle invadono per l'occasione le strade del centro. Dagli anni cinquanta, un luna park staziona in città durante la settimana della fiera. [[piazza del Plebiscito|Piazza del Papa]] e le vie che conducono al Duomo erano la sede storica della fiera, rappresentata nel noto film di [[Luchino Visconti|Visconti]] ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]''. La fiera è una delle più grandi del centro Italia per numero di bancarelle richiama visitatori da tutta la provincia<ref>{{cita web|url=http://www.blunautilus.it/index.php/main/eventi.dettaglio/id/9/data/2011-05-01/cols/2|titolo=Fiera di San Ciriaco|accesso=24 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927135452/http://www.blunautilus.it/index.php/main/eventi.dettaglio/id/9/data/2011-05-01/cols/2|urlmorto=no}}</ref>.
 
;La salita al Monte
=== Altre figure di spicco native di Ancona ===
Un'antica tradizione (almeno vecchia di due secoli) vuole che in primavera gruppi di giovani partano quando ancora è notte per salire al [[Monte Conero|Monte d'Ancona]] (il Conero) a vedere l'alba sul mare, con la vista che spesso si allarga ai monti della opposta sponda dalmata<ref>AA.VV. ''Tradizioni e costumi d'Italia'', Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983; ''Tuttitalia, Enciclopedia dell'Italia Antica e Moderna'', Volume Marche, Sansoni editore–Firenze e Istituto Geografico De Agostini–Novara (1963)</ref>. Dal dopoguerra in poi l'uso è cambiato, ma ancora centinaia di persone si recano al Monte in primavera o in estate, ma in macchina e non solo all'alba<ref>La forestiera–Impressioni di una signora inglese sulla vita nelle Marche nell'Ottocento–di G. Gretton–edizione Il lavoro editoriale–Ancona–2003</ref>.
* Fino al XIX secolo:
** [[Agostino Trionfi]] ([[1243]] – [[1328]]), [[teologo]] e [[scrittore]], frate dell'[[Ordine agostiniano]].
** [[Grazioso Benincasa]] ([[1400]] circa - ?), importante esponente della [[cartografia nautica]] del XV secolo.
** [[Argentina Pallavicina]] (MD sec. circa – MDC sec. circa), letterata e nobile italiana.
** [[Nicola di Maestro Antonio d'Ancona|Nicola di Maestro Antonio]] (fine XV secolo – dopo il [[1511]]), esponente principale, nella pittura, del [[Arte del Rinascimento#Marche e Adriatico|Rinascimento Adriatico]].
** [[Benvenuto Stracca]] ([[1509]] – [[1578]]), [[giurista]], fondatore del [[diritto commerciale]].
** [[Andrea Lilli]] (1570 – 1631), [[pittore]], conosciuto anche come “L'Anconitano”. Di lui si conservano nella [[Pinacoteca civica Francesco Podesti]] i dipinti: ''Quattro Santi in estasi'', ''Storie di San Nicola da Tolentino'' (undici quadretti), ''Il Crocifisso fra San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino'', ''L'incredulità di San Tommaso'' e la celebre ''Veduta di Ancona'' (frammento di pala d'altare). Nella [[chiesa di San Francesco alle Scale]] si trova il quadro ''Angeli che trasportano la Santa Casa di Loreto'';
** [[Carlo Rinaldini]] ([[1615]] – [[1698]]), [[matematico]], [[ingegnere]] [[Genio militare|militare]], [[accademico]], [[filosofo]] e [[metrologo]].
** [[Francesco Foschi]] ([[1710]] - [[1780]]), [[pittore]] [[Paesaggista#Pittura|paesaggista]], specializzato in paesaggi invernali.
** [[Francesco Podesti]] ([[1800]] – [[1895]]) principale esponente della [[pittura]] romana della prima metà dell'Ottocento, lavorò per varie corti d'Europa e affrescò la [[sala dell'Immacolata]] al [[Vaticano]]. Fu promotore della costituzione della [[Pinacoteca civica Francesco Podesti|Pinacoteca civica]] che gli è stata intitolata.
** [[Antonio Elia]] ([[1803]] – [[1849]]), [[patriota]] [[Risorgimento|risorgimentale]], fu in rapporti strettissimi con [[Giuseppe Garibaldi]]. Fu fucilato dagli [[austria]]ci nel [[Carcere di Santa Palazia|carcere anconetano di Santa Palazia]] nel [[1849]] dopo la [[Prima guerra di indipendenza italiana|Prima guerra di indipendenza]], a cui Antonio prese parte, essendo incaricato della difesa della città di Ancona. Fu padre di [[Augusto Elia|Augusto]] ([[1829]] – [[1919]]), l'eroe [[Risorgimento|risorgimentale]] che a [[Calatafimi Segesta|Calatafimi]] salvò la vita di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], frapponendo il suo corpo ad una pallottola destinata al generale.
** [[Antonio Giannelli]] ([[1822]] – [[1855]]), [[patriota]] [[Risorgimento|risorgimentale]], partecipò ai moti del 1845. Imprigionato per aver aderito alla [[Repubblica romana]] del [[1849]], morì di [[colera]] nelle [[Carcere di Santa Palazia|carceri anconetane di Santa Palazia]], non più esistenti.
** i [[fratelli Archibugi]] Francesco (classe [[1828]]) e Alessandro (classe [[1829]]) giovani studenti dell'[[Università di Roma La Sapienza|Università ''La Sapienza'' di Roma]] e patrioti [[Risorgimento|risorgimentali]]. Arruolatisi volontari nel [[Battaglione universitario romano|Battaglione universitario]], perirono entrambi nella difesa della [[Repubblica romana]], a seguito delle ferite riportate in un conflitto a fuoco dell'11 giugno [[1849]] contro le truppe [[Francia|francesi]]. Furono soprannominati i "Cairoli Anconetani". Ad Alessandro Archibugi (e stranamente non anche al fratello) è stata intitolata una via nel rione Adriatico di Ancona, unitamente al nipote, Arrigo ([[1895]] - [[1918]]), eroe della [[prima guerra mondiale]].
** [[Agostina Segatori]] ([[1841]] - [[1910]]), modella che a Parigi posò per celebri pittori, come [[Jean-Baptiste Camille Corot|Corot]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Vincent van Gogh|van Gogh]] e [[Édouard Manet]].
** [[Luigi Paolucci]] ([[1849]] – [[1935]]), [[insegnante]], [[scienziato]] e [[naturalista]], fondò il [[Museo di scienze naturali Luigi Paolucci|Museo Regionale di Storia Naturale]] e pubblicò il primo elenco completo delle piante delle [[Marche]] raccogliendone il relativo [[erbario]] attualmente conservato presso la Facoltà di Agraria dell'[[Università politecnica delle Marche]].
** [[Adolfo De Bosis|Adolfo de Bosis]] ([[1863]] – [[1924]]), [[poeta]], [[Traduzione|traduttore]], [[Editoria|editore]] e [[Manager|dirigente d'azienda]], fondò, diresse e distribuì la rivista letteraria ''[[Convito (rivista)|Convito]]'', pubblicata a Roma tra il [[1898]] ed il [[1907]]. Il suo nome è legato alla [[Portonovo#La Torre di Guardia|Torre de Bosis]] di [[Portonovo]], di proprietà degli eredi della sua famiglia.
** [[Luigi Albertini]] ([[1871]] – [[1941]]), [[giornalista]], dal [[1900]] al [[1925]] direttore del ''[[Corriere della Sera]]'', che sotto la sua direzione diventò il più venduto quotidiano italiano. Gli è stata intitolata una via nella Zona Baraccola.
** [[Guido Bonarelli]] ([[1871]] - [[1951]]), [[geologo]], [[esplorazioni geografiche|esploratore]] e [[naturalista]] conosciuto a livello mondiale per l'individuazione di un livello stratigrafico che segna il limite fra due [[Età (geocronologia)|età geologiche]], definito "[[livello Bonarelli]]".
** [[Guido Cirilli]] ([[1871]] – [[1954]]), [[architetto]], allievo di [[Giuseppe Sacconi]], creatore del Viale della Vittoria e del [[Monumento ai Caduti (Ancona)|Monumento ai Caduti della]] [[Prima guerra mondiale]] che lo conclude in località [[Passetto (Ancona)|Passetto]], progettista del Palazzo delle Regie Poste Centrali, del Palazzo della Banca d'Italia, della sistemazione urbanistica di Piazza Roma e del Salone d'Onore del Palazzo della Provincia (poi diventato Rettorato dell'[[Università Politecnica delle Marche]]).
** [[Livio Cambi]] ([[1885]] – [[1968]]), [[chimico]]. Individuò i [[Processo elettrolitico|processi elettrolitici]] di estrazione dello [[zinco]] e del [[cadmio]], particolarmente importanti per l'industria. Gli è stato intitolato il [[Liceo scientifico]] di [[Falconara Marittima]].
** [[Vittorio Morelli]] ([[1886]] – [[1968]]), [[scultore]] ed [[architetto]]. Nel [[1954]] realizzò la prima statua dedicata in Italia al burattino ''[[Pinocchio]]'', frutto della fantasia dello scrittore [[Carlo Collodi]], ritratto nel gesto di fare “''marameo''”, con le due mani allungate una sull'altra sulla punta del naso. La scultura fu subito molto amata e divenne uno dei simboli cittadini, anche perché collocata nel quartiere omonimo lungo la strada statale di accesso/uscita dalla città in direzione Sud, prima dell'apertura della variante alla [[Strada statale 16 Adriatica|SS. Adriatica]]. Curò anche il restauro (nel [[1908]] e nuovamente nel [[1946]]) della [[Fontana dei Cavalli]], ora sita in Piazza Roma.
** Arrigo Archibugi ([[1895]] – [[1918]]), nipote dei fratelli [[Fratelli Archibugi|Francesco e Alessandro Archibugi]] patrioti [[Risorgimento|risorgimentali]] caduti nel [[1849]] nella difesa della [[Repubblica romana]]. Fu Tenente [[Aeronautica militare|pilota aeronautico]] della [[72ª Squadriglia caccia]] durante la [[Prima guerra mondiale]] dal 15 maggio 1918 al 4 agosto; precipitò con il suo [[Aereo da caccia|caccia]] nel corso di un'[[Guerra|azione di guerra]], il che gli valse la [[medaglia d'argento al valor militare]]. Gli è stata intitolata, assieme allo zio Alessandro Archibugi (e stranamente non anche allo zio Francesco) una via nel rione Adriatico di Ancona.
** [[Mario Buccellati]] ([[1891]] - [[1965]]) soprannominato ''Principe degli orafi'', una delle icone del [[made in Italy]] della [[gioielleria]].<ref>
[http://books.google.it/books?id=AHcAAAAACAAJ&hl=it&source=gbs_similarbooks libro]</ref>
** [[Luigi Gerbella]] - ingegnere
** [[Mario Alberto Zingaretti]] ([[1890]] - [[1972]]), [[partigiano]] e [[sindacalista]].
** [[Galileo Emendabili]], ([[1898]] - [[1974]]), [[scultore]] che raggiunse la fama a [[San Paolo del Brasile]], dove i suoi monumenti contribuiscono a dare l'immagine del [[Brasile]] moderno.
** [[Gastone Pierini]], ([[1899]] - [[1967]]), campione di [[sollevamento pesi]], medaglia di bronzo ai [[Giochi della X Olimpiade|Giochi olimpici di Los Angeles]] del [[1932]].
** [[Pietro Belluschi]] ([[1899]] - [[1994]]), [[architetto]], importante esponente del [[Architettura modernista|Modernismo]]. Suo è il progetto della sede della Facoltà d'Ingegneria dell'[[Università Politecnica delle Marche]].
* Dal XX secolo:
** [[Alberto Spadolini]], detto Spadó ([[1907]] – [[1972]]), [[cantante]], [[attore]], [[danzatore]], [[pittore]], molto noto in [[Francia]], in particolare a [[Parigi]].
** [[Corrado Cagli]] ([[1910]] - [[1976]]), [[pittore]].
** [[Bio Boccosi]], ([[1912]] - [[2006]]), [[compositore]], [[fisarmonicista]], [[editore]] e [[didatta]].
** [[Vittoria Nenni]] ([[1915]] – [[1943]]), [[partigiano|partigiana]] [[antifascista]], figlia del leader [[Partito Socialista Italiano|socialista]] [[Pietro Nenni]], deportata e deceduta nel campo di sterminio di [[Auschwitz]].
** [[Ave Ninchi]] ([[1915]] – [[1997]]), [[attrice]] [[teatro|teatrale]] e [[cinema]]tografica, nonché [[Conduttore televisivo|conduttrice televisiva]].
** [[Giorgio Fuà]] ([[1919]] – [[2000]]), [[economista]]. Gli è stata intitolata la Facoltà di Economia dell'[[Università Politecnica delle Marche]].
** [[Antonio Amurri]] ([[1925]] – [[1992]]) [[scrittore]] [[umorista]] e [[paroliere]] di note canzoni di [[musica leggera]], in particolare per [[Mina (cantante)|Mina]]. È stato soggettista [[radio (mass media)|radiofonico]] e [[Televisione|televisivo]] di varietà popolari, anche in coppia con [[Maurizio Jurgens]] o con [[Dino Verde]].
** [[Galliano Rossini]] detto Liano ([[1927]] – [[1987]]), campione di [[Tiro a volo|tiro al volo]], medaglia d'oro alle [[Giochi della XVI Olimpiade|Olimpiadi di]][[Melbourne]] nel [[1956]] e medaglia d'argento alle [[Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi di]][[Roma]] nel [[1960]]. Gli è intitolato il palazzetto dello sport cittadino, il [[PalaRossini]]
** [[Franco Scataglini]] ([[1930]] – [[1994]]), [[poeta]] che portò a fama nazionale il [[dialetto anconitano]], trasfigurato dalla poesia. Gli è stata intitolata una via nella Zona Baraccola.
** [[Gino De Dominicis]] ([[1947]] – [[1998]]), [[artista]].
** [[Virna Lisi]] ([[1936]] - [[2014]]), [[attrice]] nota a livello internazionale.
* Viventi:
** [[Rosanna Vaudetti]] ([[1937]]) [[annunciatore televisivo|annunciatrice]] e [[conduttore televisivo|conduttrice televisiva]].
** [[Fernando Fattori]] ([[1945]]), ex [[cestista]], vincitore della medaglia d'argento ai [[V Giochi del Mediterraneo]] con la [[Nazionale di pallacanestro dell'Italia]].
** [[Renato Zaccarelli]] ([[1951]]), [[calciatore]], campione d'Italia di [[serie A]] nella stagione [[1975]]-[[1976|76]] con il [[Torino Football Club|Torino]], [[allenatore]] di calcio e dirigente sportivo.
** Floriano Ippoliti ([[1954]]), [[pittore]] e [[scultore]], autore, tra l'altro, della discussa statua “''Violata''”<ref name="multimedia.quotidiano.net" />, la prima in Europa dedicata alle donne vittime di violenza<ref name="youtube.com">vedi [https://www.youtube.com/watch?v=cyEEihPhRAs il filmato dell'inaugurazione della statua]</ref>.
** [[Mirco Tangherlini]] ([[1957]]), [[illustratore]], [[scrittore]].
** [[Anna Rita Sparaciari]] ([[1959]]), [[scherma|schermitrice]], vincitrice del [[campionati italiani assoluti di scherma|titolo nazionale assoluto]] di [[fioretto]] nel [[1977]] e nel [[1981]], campionessa mondiale ''under 20'' di fioretto nel [[1979]], vincitrice dell'oro individuale all'Europeo di [[Foggia]] del [[1981]] e del bronzo nei Mondiali di [[Barcellona]] nel [[1985]], vincitrice di due medaglie d'oro nel [[Fioretto#Fioretto a squadre|fioretto a squadre]] ai [[campionati mondiali di scherma]] del [[1982]] e del [[1983]].
** [[Emanuele Naspetti]] ([[1968]]), pilota di formula 1, campione italiano di formula 3.
** [[Andrea De Falco]] ([[1986]]), [[calciatore]] di [[serie A]].
 
;Festa della Madonna del mare, Festival del Dialetto, Festa del Covo
=== Di famiglia anconitana o per averci abitato ===
{{vedi anche|Poggio (Ancona)#Festa della Madonna del mare|Varano (Ancona)#Festival del dialetto|Candia di Ancona#La Festa del Covo}}
* [[Papa Gregorio XII|Gregorio XII]], nato Angelo Correr ([[1335]] – [[1417]]), di [[Venezia]], fu il 205º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[1406]] al [[1415]]. È stato uno dei pochissimi pontefici ad aver [[Rinuncia all'ufficio di romano pontefice|rinunciato al ministero petrino]]<ref name=kelly1>John N.D. Kelly, ''Gran Dizionario Illustrato dei Papi'', p. 579</ref>. Dopo Gregorio XII solo un altro pontefice, [[papa Benedetto XVI]], 598 anni più tardi, ha rinunciato al ministero del Soglio Pontificio<ref>{{Cita news|url=http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/02/28/news/gregorio-xii-l-ultimo-papa-dimissionario-disse-messa-a-prata-prima-di-lasciare-1.6616721|pubblicazione=Messaggero veneto|accesso=11 febbraio 2014|data=28 febbraio 2013|titolo=Gregorio XII, l'ultimo papa dimissionario, disse messa a Prata prima di lasciare|autore=Giacinto Bevilacqua}}</ref>. Grazie alla rinuncia di Papa Gregorio XII, al [[Concilio di Costanza]] il 4 luglio [[1415]] fu possibile ricomporre lo scisma d'Occidente, con la fine della contemporanea presenza di due papati, quello di [[Roma]] e quello di [[Avignone]]. Gregorio fu nominato vescovo di [[Frascati]] ed ottenne l’incarico a vita di legato pontificio ad Ancona, dove l'anziano prelato, ritornato ad essere Angelo Correr, trascorse il resto della sua vita in una tranquilla quotidianità<ref name="Rend1">Claudio Rendina, ''I papi-storia e segreti'', p. 562.</ref>. Morì il 18 ottobre 1417 a [[Recanati]], dove è sepolto nella [[Concattedrale di San Flaviano|locale cattedrale di San Flaviano]]<ref>{{Cita news|url=http://www.cronachemaceratesi.it/2013/02/11/gregorio-xii-ultimo-papa-dimissionario-e-sepolto-a-recanati/290493/|pubblicazione=Cronache maceratesi|accesso=9 febbraio 2014|data=11 febbraio 2013|titolo=Gregorio XII, ultimo papa dimissionario, è sepolto a Recanati|autore=Donatella Donati}}</ref>;
Si tratta di tradizioni tipiche delle frazioni del Poggio, di Varano e di Candia.
* [[Pio II|papa Pio II]], nato Enea Silvio Piccolomini ([[1405]] – [[1464]]), di [[Corsignano]], morì di malattia ad Ancona, mentre aspettava la flotta [[venezia]]na che avrebbe dovuto unirsi alle navi anconetane e a quelle delle altre potenze cristiane per una nuova [[crociata]] contro i [[Turchi]];
* [[Giorgio da Sebenico]] ([[1410]] – [[1475]]), di [[Zara]], esponente principale in [[architetto|architettura]] e [[scultore|scultura]] del [[Arte del Rinascimento#Marche e Adriatico|Rinascimento Adriatico]], lavorò ad Ancona dal [[1450]] al [[1560]], risiedendovi per lunghi periodi. Realizzò le facciate in stile [[gotico fiorito]] del [[Palazzo Benincasa]], della [[Loggia dei Mercanti (Ancona)|Loggia dei Mercanti]], della [[Chiesa di San Francesco alle Scale|chiesa di S. Francesco alle Scale]] e della [[Chiesa di Sant'Agostino (Ancona)|chiesa di Sant'Agostino]];
* [[Lorenzo Lotto]] ([[1480]] – [[1556]]/[[1557]]), di [[Venezia]], celebre [[pittore]], maestro del [[Rinascimento]], visse e lavorò ad Ancona nel [[1538]] e dal [[1549]] al [[1554]], lasciando la ''[[Pala dell'Alabarda]]'', conservata nella [[Pinacoteca civica Francesco Podesti]] e l<nowiki>'</nowiki>''Assunzione della Vergine'' nella [[chiesa di San Francesco alle Scale]]. Due dipinti, ''Santi Rocco e Sebastiano'' e ''Santi Francesco e Giovanni Battista'', esposti nella [[Chiesa di Santa Maria Liberatrice (Ancona)|chiesa di Santa Maria Liberatrice]] di [[Circoscrizioni di Ancona#Rione di Posatora|Posatora]], sono andati dispersi. Lotto dipinse anche tre quadri in stile bizantino per l'[[iconostasi]] della [[chiesa di Sant'Anna dei Greci|chiesa ortodossa di Sant'Anna dei Greci]]: la ''Visitazione di santa Elisabetta'', la ''Santa Veronica'' e l<nowiki>'</nowiki>''Angelo che regge la testa di Giovanni Battista'', spariti nel corso della rimozione delle macerie della chiesa a seguito dei bombardamenti angloamericani del 1943;
* [[Michel Eyquem de Montaigne]] ([[1533]] – [[1592]]), di [[Bordeaux]], [[filosofo]], [[scrittore]] e [[politico]] [[Francia|francese]], noto anche come [[aforista]]. Visitò le Marche in occasione del suo ''Viaggio in Italia'' del [[1581]], dove fu impressionato favorevolmente dalla bellezza delle donne anconetane<ref>cfr. [[Michel de Montaigne]], ''Viaggio in Italia'', Milano, BUR Rizzoli, 2003.</ref>;
* [[Giuseppe Tartini]] ([[1692]] - [[1770]]), di [[Pirano]], celebre [[compositore]] e [[violinista]], visse ad Ancona dal [[1714]] al [[1716]], dove scoprì il ''[[Terzo suono di Tartini|terzo suono]]'';
* [[Luigi Vanvitelli]] ([[1700]] – [[1773]]), di [[Napoli]], celebre [[architetto]] della [[reggia di Caserta]], lavorò ad Ancona dal [[1733]] al [[1738]], realizzandovi, tra l'altro, il nuovo [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]], l'edicola marmorea della Cappella della Madonna (1739) che ospita la venerata immagine seicentesca della "Regina di tutti i Santi" nel transetto sinistro della [[cattedrale di San Ciriaco]], e la [[Chiesa del Gesù (Ancona)|chiesa del Gesù]];
* [[Francesco Maria Ciaraffoni]] ([[1720]] – [[1802]]), di [[Fano]], [[pittore]] e [[architetto]]. Visse quasi sempre ad Ancona, ove progettò varie opere, tra cui la [[Chiesa del Santissimo Sacramento (Ancona)|chiesa del Santissimo Sacramento]], l'ampliamento della chiesa e del convento di [[Chiesa di San Francesco alle Scale|San Francesco alle Scale]], l'ampliamento della chiesa di San Gregorio Illuminatore, la chiesa di Santa Croce di Pietralacroce, la cappella di Sant'Anna e del Beato Antonio Fatati nella [[cripta]] della [[cattedrale di San Ciriaco]] e numerosi edifici civili, tra cui Palazzo Jona, Palazzo Bonarelli e Palazzo Cadolini;
* [[Giacomo Casanova]] ([[1725]] - [[1798]]), di [[Venezia]], celebre avventuriero e [[scrittore]], trascorse due periodi ad Ancona, nel [[1743]], di cui scrisse nelle sue memorie<ref>cfr. “''Mémoires de J. Casanova de Seingalt écrites par lui-même''”, Paris, Garnier Frères, Tome 1°, Chapitre VIII, pagg. 203-212 in [http://www-syscom.univ-mlv.fr/~vignat/Html/Casanova/ Testo dell'''Histoire de ma vie'' edizione 1880]</ref>;
* [[Gioacchino Varlè]] ([[1734]] – [[1806]]) di [[Roma]], [[scultore]]. Lavorò molto nelle [[Marche]] e soprattutto ad Ancona, dove fu lo scultore più importante del XVIII secolo;
* [[Stendhal]] ovvero Marie-Henri Beyle ([[1783]] - [[1842]]), di [[Grenoble]], [[scrittore]]. Trascorse un breve periodo ad Ancona, di cui scrisse nei suoi diari<ref>Diario, Stendhal, Einaudi, Vol. 2, pag. 427 - 428</ref>;
* [[Lorenzo Bucci]] ([[1819]] - [[1849]]), di [[Montecarotto]], [[patriota]] [[Risorgimento|risorgimentale]]. Si trasferì ad Ancona nel [[1846]], divenendo organizzatore di una setta antipontificia e ufficiale di un battaglione dorico per la difesa della [[Repubblica di San Marco|Repubblica Veneta]] nel [[1848]]. Morì da capitano nel tentativo di difendere la [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] dall'assalto francese;
* [[Carisio Ciavarini]] ([[1837]] – [[1905]]), di [[Orciano di Pesaro]], [[insegnante]], [[archivista]] e [[archeologo]], fondò gli archivi storici comunali nelle Marche ed il [[Museo archeologico nazionale delle Marche|Museo Archeologico]] ad Ancona;
* [[Errico Malatesta]] ([[1853]] - [[1932]]), di [[Santa Maria Capua Vetere]], uno dei principali esponenti del [[Anarchia|movimento anarchico]] italiano ed internazionale, partecipò alla rivolta di Ancona del [[1897]] e alla [[Settimana Rossa]] del giugno [[1914]];
* [[Augusto Mussini]], detto Fra' Paolo ([[1870]] - [[1918]]), di [[Reggio nell'Emilia]], religioso, [[pittore]] del periodo delle avanguardie di inizio [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]], visse e lavorò ad Ancona dal [[1908]] al [[1910]] nel [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Ancona)|Convento dei frati cappuccini]] nel [[Circoscrizioni di Ancona#Rione delle Grazie|Rione Grazie]], per la cui [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Ancona)|chiesa]], appena terminata, dipinse tre grandi pale d'altare e realizzò la gran parte della decorazione murale;
* [[Duilio Scandali]] ([[1876]] – [[1945]]), di [[Udine]], poeta del [[XIX secolo]], è considerato il padre della [[dialetto anconitano|poesia dialettale anconitana]];
* [[Francesco Angelini (1887-1964)|Francesco Angelini]] ([[1887]] – [[1964]]), di [[Civitanova Marche]], [[imprenditore]] [[farmaco|farmaceutico]] e [[sindaco]] [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicano]] di Ancona;
* [[Pietro Nenni]] ([[1891]] – [[1980]]), di [[Faenza]], [[politico]], [[giornalista]], leader storico del [[Partito Socialista Italiano]], fu direttore del "Lucifero", periodico [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicano]] di Ancona, e fu tra i capi della [[Settimana Rossa]] del giugno [[1914]];
* [[Władysław Anders]] ([[1892]] – [[1970]]), di [[Błonie]], [[generale]] [[Polonia|polacco]], comandante del II Corpo d'armata polacco inquadrato nell'esercito [[Regno Unito|inglese]], a partire dal sud della regione, liberò la città di Ancona dall'occupazione tedesca durante la [[seconda guerra mondiale]], assieme a circa 25.000 uomini del [[Corpo Italiano di Liberazione]] (CIL), comandato dal gen. [[Umberto Utili]] e ai partigiani della Brigata "[[Brigata Maiella|Patrioti della Maiella]]", comandati da [[Ettore Troilo]]. Fu nominato cittadino onorario di Ancona;
* [[Gino Tommasi]] ([[1895]] - [[1945]]), di [[Dogna]], [[ingegnere]], [[partigiano|comandante partigiano]] della [[Resistenza italiana|Resistenza]] nelle Marche. Catturato dai nazifascisti fu deportato nel campo di concentramento di [[Mauthausen]], dove morì. Gli è stata assegnata la [[Medaglia d'oro al valor militare alla memoria]] e gli è stata intitolata una via nel quartiere Adriatico.
* [[Lauro de Bosis]] ([[1901]] - [[1931]]), di [[Roma]], [[poeta]], [[scrittore]] e martire della libertà, la sua famiglia era originaria di Ancona (era figlio del [[poeta]] [[Adolfo De Bosis|Adolfo de Bosis]]), città nella quale tornava per trascorrere le vacanze con la famiglia e scrivere;
* [[Giacomo Brodolini]] ([[1920]] – [[1969]]), di [[Recanati]], [[sindacalista]], esponente nazionale del [[Partito Socialista Italiano]], [[Ministri del lavoro e della previdenza sociale della Repubblica Italiana|Ministro del lavoro e della previdenza sociale]], padre politico dello [[Statuto dei lavoratori]], visse ad Ancona per tutto il secondo dopoguerra, prima che gli impegni nazionali, sindacali e poi politici, lo facessero trasferire a [[Roma]];
* [[Gianmarco Tamberi]] ([[1992]]), di [[Civitanova Marche]], ma di famiglia anconetana, atleta specializzato nel [[salto in alto]], disciplina di cui è [[Campionati del mondo di atletica leggera indoor 2016|campione mondiale indoor]] a [[Portland]] [[2016]] e [[Campionati europei di atletica leggera 2016|campione europeo]] ad [[Amsterdam]] 2016. È noto anche con il soprannome di ''Half-shave'' (Mezza-barba) per la sua peculiare acconciatura [[Scaramanzia|scaramantica]].
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Ancona è una tipica città policentrica, dato che sono quattro le piazze che giocano un ruolo centralecentrali: [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del PlebiscitoPapa]] (conosciuta come Piazza del Papa), il cuore dei rioni più antichi; [[Piazza deldella TeatroRepubblica (ufficialmenteAncona)|Piazza dettadel "della Repubblica")Teatro]], punto di unione tra il centro e il porto; [[Piazza Roma (Ancona)|Piazza Roma]], il centro della zona dei mercati all'aperto e al coperto; [[Piazza Cavour (Ancona)|Piazza Cavour]], la più vasta e alberata, centro dei rioni ottocenteschi. Le ultime tre piazze sono unite da un tridente di corsi paralleli: corso Mazzini (corso vecchio), corso Garibaldi (corso nuovo) e corso Stamira; sono considerati i corsi principali e la zona commerciale tra essi compresa è nota con il nome di "Spina dei corsi".
[[File:Ancona01.jpg|miniatura|sinistra|Scorcio del Colle Guasco di Ancona dal porto]]
 
Se quattro sono le piazze centrali e tre sono i corsi principali, uno solo è il vertice di questa città circondata per due lati dal mare: la sommità del colle Guasco, sul quale sorge il [[Duomo di Ancona|Duomo]], punto di riferimento nei panorami e primo segno inconfondibile della città per chi proviene dal nord o dal mare.
[[File:Ancona01.jpg|thumb|left|Scorcio del Colle Guasco di Ancona dal porto]]
 
Anche la [[Cittadella di Ancona|Cittadella]] caratterizza i panorami della città, essendo posta sulla cima del Colle Astagno, affacciato sul porto. Dagli anni cinquanta è immersa in un bosco di pini piantato in occasione di una festa dell'albero per scongiurare le frane che interessavano il versante e dotare la città di una zona di fresca ombra.
Se quattro sono le piazze centrali e tre sono i corsi, uno solo è il vertice di questa città circondata per due lati dal mare: la sommità del colle Guasco, sul quale sorge il [[Duomo di Ancona|Duomo]], vero punto di riferimento, dato che esso è visibile non solo dal porto e dal centro, ma anche da tutte le colline di periferia; la collina della cattedrale è il primo segno inconfondibile della città per chi proviene dal nord o dal mare.
 
Caratteristica è la presenza di un asse stradale che attraversa tutto il promontorio da ovest ad est, detto "da mare a mare": dalle banchine del porto al belvedere sulle rupi del [[Passetto (Ancona)|Passetto]].
Anche la [[Cittadella di Ancona|Cittadella]], progettata da [[Antonio da Sangallo il Giovane]], costituisce un caposaldo scenico di grande effetto per la città; infatti è posta sulla cima del Colle Astagno, affacciato sul porto. Dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]] è immersa in un bosco di pini piantato in occasione di una festa dell'albero per scongiurare le frane che interessavano il versante e dotare la città di una zona di fresca ombra. Il bosco forse sarà oggetto di uno moderato sfoltimento per recuperare una parziale visibilità della fortezza cinquecentesca.
 
Dato che la città si adagia su numerose colline e si affaccia sulla costa alta, altra caratteristica è la frequenza con la quale si incontrano salite, scalinate, punti panoramici e sentieri impervi che scendono al mare.
Caratteristica è la presenza di un asse stradale che attraversa tutto il promontorio da Ovest ad Est, da mare a mare: dalle banchine del porto al belvedere sulle rupi del [[Passetto (Ancona)|Passetto]]. Questa direttrice urbana assume vari nomi: nel tratto iniziale è costituita dai tre corsi paralleli già citati, nel tratto finale invece prende il nome di viale della Vittoria.
 
====Area urbana e area metropolitana====
Dato che la città si adagia su numerose colline, altra caratteristica è la frequenza con la quale si incontrano salite, scalinate, belvedere e punti panoramici. Tra questi ultimi, i più rinomati sono il piazzale del Duomo, Piazza del Comune (B. Stracca), la pineta e la scalinata del Passetto, il belvedere di Capodimonte, quello del Pincio, la lanterna rossa del porto, il faro vecchio, gli spalti di Forte Cardeto, e per finire tutti gli "stradelli" che portano al mare da via Panoramica, dalla piscina del Passetto e dal quartiere di Pietralacroce. Anche i quartieri periferici sono interessanti per i panorami, ad esempio Posatora (dal parco Belvedere) e Torrette (Belvedere di Torrette).
A nord, la conurbazione di Ancona si estende fino a [[Falconara Marittima]], con la quale c'è una continuità di insediamento lungo la via Flaminia. L'area urbana di Ancona supera i {{formatnum:200000}} abitanti e comprende i comuni confinanti che sotto molti punti di vista orbitano intorno ad essa<ref>{{cita testo|url=https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/urbanistica/wp-content/uploads/sites/14/2016/10/DOCPROG_201002.pdf|titolo=Area urbana di Ancona|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210913110632/https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/urbanistica/wp-content/uploads/sites/14/2016/10/DOCPROG_201002.pdf }}, da cui: 210.729 abitanti; comprende i comuni di Ancona, Falconara, Montemarciano, Sirolo, Numana, Camerano, Osimo, Offagna, Agugliano, Polverigi, Camerata Picena, Monte San vito.</ref>
 
L'[[area metropolitana]] di Ancona, definita in base al pendolarismo diretto verso la città, alla densità di popolazione e al continuum edilizio, ha una popolazione di {{formatnum:283926}} abitanti; comprende 16 comuni, ha un'area di {{M|593|u=km²}} ed una densità di 460 abitanti al km²<ref>{{cita testo|url=http://www.ibs.it/code/9788833919966/bartaletti-fabrizio/aree-metropolitane-in-italia.html|titolo=Studio e monitoraggio sistematico - Università di Genova (1996-2000-2009)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091024071024/http://www.ibs.it/code/9788833919966/bartaletti-fabrizio/aree-metropolitane-in-italia.html }}</ref>.
A nord, la conurbazione di Ancona si estende fino a [[Falconara Marittima]], con la quale c'è una continuità di insediamento lungo la via Flaminia.
Considerando anche i comuni confinanti, con alcuni dei quali c'è continuità d'insediamento, l'area metropolitana di Ancona supera i 200.000 abitanti.<ref>[http://www.urbanaudit.org/CityProfiles.aspx Urban Audit] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071217141925/http://www.urbanaudit.org/CityProfiles.aspx |data=17 dicembre 2007 }}</ref>
 
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Circoscrizioni di Ancona}}
[[File:Ancona - panorama e rioni della città.jpg|miniatura|Rioni della città (veduta parziale).]]
I quartieri e i rioni di Ancona sono ventisette, mentre le [[Frazione geografica(geografia)|frazioni]] sono dodici. Dal 2009 tutto il territorio è ripartito in tre circoscrizioni; nel 19772017, annoi in cui esse vennero istituite dalla legge nazionalerioni, erano undici. La prima circoscrizione comprende tutti i quattro rioni del [[Centro storico di Ancona|centro]] e altri cinque quartieri; la seconda circoscrizione comprende 10 quartieri e 5le frazioni; ladella terzacittà circoscrizionesono comprenderaggruppati 8in quartierinove (tra cui quelli"Consigli di più recente origine) e 7 frazioni, tra cui quelle del [[Parco regionale del Conero|Conero]]partecipazione".
 
== Economia ==
Come il resto della regione, Ancona è caratterizzata da un tessuto industriale costituito da numerose piccole aziende; la specificità economica della città è la presenza di elevatoun livello,porto internazionale e puntadi moltodiversi sulcantieri [[commercio]]navali, grazietra soprattuttocui alspicca la [[portoCantiere navale di Ancona|porto]]sede edi sulAncona [[turismodella Fincantieri]]; grazienel alloro climacomplesso, allai natura,lavoratori aiportuali suoisono chilometricirca di spiagge6.000, eddi al patrimonio storico-artistico-archeologico che raccontacui più di 54.000 anniaddetti dialla storia.costruzione Inoltredi navi, graziepiù di 1.700 al climatraffico mitepasseggeri e tipicamentemerci mediterraneo,e eccelle750 incirca alcunialla settoripesca<ref>{{cita web|url=https://porto.ancona.it/it/news/1262-lavoro-oltre-9-mila-persone-occupate-nel-sistema-portuale-dell'agricoltura-adriatico-centrale|titolo=Addetti 2017/2018}}</ref>.
 
=== Servizi finanziari ===
{{vedi anche|Banca delle Marche}}
La [[Banca delle Marche]] ''S.p.A.'', o brevemente ''Banca Marche'', fondata nel 1994, dal 22 novembre 2015 in [[liquidazione coatta amministrativa]], è stato il principale [[Banca|ente creditizio]] della città, dove aveva la sede legale, e della [[Marche|regione]]. Dal giorno successivo è stata rifondata, come Good Bank, con la nuova denominazione di [[Nuova Banca delle Marche]] ''S.p.A.'', in breve ''Nuova Banca Marche'' con la "parte buona" della vecchia banca, che ha la sede sociale a [[Roma]] e, come in precedenza, la Direzione Generale a [[Jesi]].
=== Industrie ===
Tipica della città è l'industria dei [[cantiere navale|Cantieri Navali]], che, di origine antichissima, ancora può contare su un'importante sede dello [[Cantiere navale di Ancona|Stabilimento]] [[Fincantieri]], a partecipazione statale, e su diversi cantieri privati tra i quali gli stabilimenti [[CRN S.p.A.]] del [[Ferretti Yachts|"Gruppo Ferretti"]], uno dei principali produttori mondiali di [[yacht (barca a vela)|yacht]] di lusso, che fanno di Ancona un centro importante della cantieristica italiana. Molto importanti sono le industrie metalmeccaniche, chimiche, farmaceutiche; ad Ancona nacque il [[Gruppo Angelini]] farmaceutici, il quale è tuttora presente con un importante stabilimento di produzione in zona Baraccola.
=== Pesca ===
Il porto peschereccio di Ancona, accolto nel [[mandracchio]], è uno dei maggiori italiani; i mercati ittici di Ancona sono nel loro insieme al secondo posto nell'Adriatico<ref group="A">Dopo Chioggia</ref> e al sesto posto in ambito nazionale<ref>{{Cita web |url=http://associazionebartola.univpm.it/ |titolo=associazione "bartola": indice generale |accesso=26 dicembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210510083457/https://associazionebartola.univpm.it/ |urlmorto=no }}</ref>.
 
=== Artigianato ===
Tradizionale la produzione di [[strumenti musicali]], tra i quali la [[concertina]] e i [[mandolini|mandolini elettrici]].<ref name="Aci">{{cita libro|titolo=Atlante cartografico dell'artigianato|anno=1985|editore=ARomania 2320.C.I.|città=Roma|p=10|volume=2}}</ref> Diffusa è anche la lavorazione del [[rame]], oltreché quella [[oreficeria|orafa]] e quella della [[ceramica]].
 
=== Industria ===
L'industria dei [[cantiere navale|cantieri navali]], storicamente rilevante in città, ruota intorno al [[Cantiere navale di Ancona]] di [[Fincantieri]] e diversi cantieri privati, tra i quali gli stabilimenti [[CRN (azienda)|CRN]], che fanno di Ancona un centro importante della cantieristica italiana. Molto importanti sono le industrie metalmeccaniche, chimiche, farmaceutiche; ad Ancona nacque il [[Gruppo Angelini]] farmaceutici, il quale è presente con uno stabilimento di produzione in zona Baraccola.
=== Servizi e commercio ===
Il commercio è l'attività principale della città, per la grande rilevanza che ha il [[porto di Ancona|porto]]., Essotra èi ilprimi primoporti porto italianoitaliani per traffico internazionale di veicoli e passeggeri, con oltre 1,5un milionimilione di passeggeri annui<ref>Intervista"Il aSole Luciano- Canepa24 ore", [''{{cita testo|url=http://www.banchedati.ilsole24ore.com/doc.get?uid=centronord-CN20101117013AAA ''|titolo=Porto di Ancona da primato''|urlarchivio=https://web.],archive.org/web/20140912020554/http://www.banchedati.ilsole24ore.com/doc.get?uid=centronord-CN20101117013AAA presidente dell}}''autorità portuale, pubblicata dal giornale "Il sole - 24 ore"articolo del 17/11/2010. Si escludono da questa classifica, naturalmente, i porti interessati al piccolo traffico interno, come Ischia, Reggio Calabria o Messina</ref>, e uno dei primi dell'Adriatico per le merci, con il transito di circa 200.000 TIR ogni anno<ref group="A">Per ciò che riguarda i container, Ancona è al quarto posto tra i porti adriatici italiani e al sesto comprendendo anche quelli sloveni e croati, come risulta dalla relazione dell'ISTAO del 2010 citata in altra nota</ref>. Importante è anche la Fiera Internazionale della Pesca, che si tiene in città fin dal [[1933]]. Dall'estateDal [[2005]] ancheAncona alcuneè naviil daporto crocierad'imbarco fannoper scalo nella cittàle doricacrociere.
 
MoltissimiDato il ruolo di capoluogo regionale, in città sono moltissimi i cittadini impiegati nei servizi, in particolar modo quelli pubblici, mentre il settore del commercio è particolarmente attivo sia nelle strade del centro cittadino, dove lanella zona dei tre corsi [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]principali, [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Stamira]] è tradizionalmente ilstorico centro commerciale della città, sia nelle periferie, dove, negli ultimi anni, sono sorti numerosi centri commerciali di grandi dimensioni (Auchan, Carrefour, Ikea, per citarne alcuni), che attirano visitatori e acquirenti da fuori città e fuori provincia.
=== Fiere ===
Il quartiere fieristico di Ancona si trova nella zona portuale della città, nel largo Fiera della Pesca, infatti sin dal 1933 si teneva la "Fiera Adriatica della Pesca" che assunse sempre maggior importanza, fino a diventare l'odierna "Fiera Internazionale della Pesca". Durante la [[seconda guerra mondiale]] il quartiere fieristico fu interamente distrutto. Ricostruito in breve tempo, venne inaugurato il 25 luglio [[1948]] alla presenza del Presidente della Repubblica [[Luigi Einaudi]] e assume, di nuovo, carattere internazionale nel 1955.
Negli [[Anni 1980|anni ottanta]] si rinnovano i locali e l'ente fieristico inizia ad ospitare esposizioni di molteplici settori, iniziando la sua rinascita. Con 12&nbsp;000&nbsp;m² di superficie espositiva divisi in due padiglioni ed un centro congressi, ospita circa 30 manifestazioni e 250 convegni annui (dati 2002). Dal 1995, assieme al quartiere fieristico di [[Civitanova Marche]], è gestito dall'"ente regionale per le manifestazioni fieristiche".
=== Turismo ===
Il [[turismo]] ha una sua importanza, non tanto per l'alto numero di persone che si imbarcano (circa 1.500.000 all'anno), che in realtà spesso non escono dall'area portuale, ma per la spiaggia di [[Portonovo]], dotata di alberghi e campeggi.
 
Il quartiere fieristico di Ancona è stato dismesso. Sin dal 1933 vi si teneva la "Fiera Adriatica della Pesca" che diventò presto "[[Porto di Ancona#Fiera Internazionale della Pesca|Fiera Internazionale della Pesca]]". Durante la [[seconda guerra mondiale]] fu interamente distrutto. Ricostruito in breve tempo, venne inaugurato nel [[1948]] alla presenza del Presidente della Repubblica [[Luigi Einaudi]]; la fiera assunse di nuovo carattere internazionale nel 1955. Negli [[Anni 1980|anni ottanta]] il quartiere fieristico fu rinnovato e, con {{M|12000|u=m²}} di superficie espositiva divisi in due padiglioni ed un centro congressi, iniziò ad ospitare esposizioni di molteplici settori: circa 30 manifestazioni e 250 convegni annui. Dopo più di settant'anni di vita, la Fiera della Pesca non viene più allestita dal 2012.
Il settore alberghiero, ha infatti, aperto la strada ad un concreto sviluppo nel settore turismo, soprattutto in considerazione dell'amplissima gamma e ricchezza nell'offerta storico-culturale, naturalistica, balneare, e dell'intrattenimento che già la sola città può offrire, e che comporta ogni anno la presenza di un gran numero di turisti da tutto il mondo.
 
;Artigianato
=== Turismo ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], è rinomata la produzione di [[strumenti musicali]], tra i quali la [[concertina]] e i [[mandolini|mandolini elettrici]], che Ancona esporta in tutto il mondo.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=10}}</ref> Diffusa ed apprezzata è anche la lavorazione del [[rame]], impiegata per realizzare una vasta gamma di prodotti, che spazia dal vasellame alle anfore, oltreché quella [[oreficeria|orafa]] e quella della [[ceramica]].
Il [[turismo]] ha una sua importanza, sia quello di transito, visto l'alto numero di persone che si imbarcano sui traghetti, (più di 1.000.000 all'anno), sia quello balneare, diretto soprattutto verso la spiaggia di [[Portonovo]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
 
=== Strade ===
Ancona è collegata a [[Padova]] e [[Bari]] dalla [[strada statale 16 Adriatica]], mentre l'[[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14 Adriatica]] (caselli di Ancona Nord e Ancona Sud) fornisce un collegamento rapido stradale fino a [[Bologna]] e a [[Taranto]]. Il collegamento con l'Umbria e con [[Roma]] è assicurato da una superstrada: la [[strada statale 76 della Val d'Esino]].
{{vedi anche|Stradario di Ancona}}
Una strada di attraversamento della città, chiamata ''bretella'' o [[Asse Nord-Sud]], in parte sopraelevata, collega il centro cittadino con i rioni periferici e il casello autostradale Ancona sud. Il porto è servito dalla [[Strada statale 681 Asse Attrezzato del Porto di Ancona|SS 681]].
Ancona è interessata dal percorso della [[Strada statale 16 Adriatica]] ed è servita dai caselli di Ancona Nord e Ancona Sud dell'[[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14]] Adriatica.
L'entroterra è collegato tramite la [[strada statale 76 della Val d'Esino]].
Una strada di attraversamento della città chiamata ''bretella'' o ''Asse Nord-Sud'', in parte sopraelevata, dal casello di Ancona Sud giunge in prossimità del centro. Il porto è collegato anche dalla [[Strada statale 681 Asse Attrezzato del Porto di Ancona|SS 681]].
 
=== Ferrovie ===
Dalla [[stazione di Ancona Centrale]] partono treni che percorrono tre diverse linee: l'la [[ferrovia Bologna-Ancona|Ancona-Bologna-Ancona]], l'[[ferrovia Adriatica|Ancona-LecceAdriatica]] e l'la [[ferrovia Roma-Ancona|Roma-Ancona-Roma]]; è servita da collegamenti a lunga percorrenza operati da [[Trenitalia]], nonchésia daia servizilunga regionalipercorrenza, svoltisia anch'essi da Trenitaliaregionali, nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Marche]].
 
La città è inoltre servita dalla [[stazione di Varano]] e dalle fermate [[Stazione di Ancona Torrette|Ancona Torrette]], [[Stazione di Ancona Stadio|Ancona Stadio]] e [[Stazione di Palombina|Palombina]], dedicate anch'esse al servizio regionale. Dal 13 dicembre 2015 è stata chiusa la [[stazione di Ancona Marittima]] e la linea che la univa alla stazione centrale.
 
La [[stazione di Ancona Marittima]], situata nel centro storico, era stata per questo destinata dal Piano Provinciale dei Trasporti (approvato nel 1998) a costituire il capolinea della [[Metropolitana leggera|metropolitana di superficie]] del capoluogo marchigiano. Per realizzare il progetto furono aperte le stazioni di [[Ancona Torrette|Ancona-Torrette]], [[Stazione di Ancona Stadio|Ancona Stadio]], [[Stazione di Camerano-Aspio|Camerano-Aspio]] e [[Stazione di Falconara Stadio|Falconara Stadio]]<ref>{{cita web|url=http://www.comitati-cittadini.org/wp-content/uploads/2013/08/provincia-di-ancona-rivista2_arretramento-ferrovia.pdf|titolo=Metropolitana di superficie di Ancona|lingua=|data=|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210913172649/http://www.comitati-cittadini.org/wp-content/uploads/2013/08/provincia-di-ancona-rivista2_arretramento-ferrovia.pdf|urlmorto=no}}</ref>; sarebbe stata utilizzata anche la [[Stazione di Castelferretti-Falconara Aeroporto delle Marche|Stazione Aeroporto delle Marche]], che avrebbe collegato il centro cittadino allo scalo aereo. Dopo un denso dibattito politico e proteste di piazza, nel 2015 l'amministrazione decise di chiudere la stazione<ref>{{cita web|url=https://www.corriereadriatico.it/ancona/ancona_marittima_chiude_stazione_ferroviaria-1381042.html|titolo=Ancona Marittima chiude|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210201225555/https://www.corriereadriatico.it/ancona/ancona_marittima_chiude_stazione_ferroviaria-1381042.html}}</ref>.
=== Aeroporto ===
L'[[Aeroporto di Ancona-Falconara|aeroporto ''Raffaello Sanzio'']], situato a [[Falconara Marittima]], offre sia voli di collegamento con hub internazionali ([[Monaco di Baviera|Monaco]]), che diversi voli low-cost (ad esempio per Londra, Catania, Tirana, Dusseldorf, Bruxelles).
 
=== Porto ===
[[File:Porto Ancona navi.jpg|miniatura|Traghetti al porto]]
Il [[porto di Ancona]] risulta uno dei maggiori dell'Adriatico, ed è località di scalo sia per servizi passeggeri diretti verso la penisola balcanica sia per servizi merci. Nell'area della Coppetella di Jesi è inoltre situato l'[[interporto di Jesi]], una struttura di scambio per [[Trasporto intermodale|trasporti intermodali]] collegata con il [[porto di Ancona]].
Il [[porto di Ancona]] è tra i primi porti italiani per traffico internazionale di veicoli e passeggeri<ref name=porto/>, mentre per le merci è tra i primi dell'[[Adriatico]]. Per ciò che riguarda la pesca, è al terzo posto in [[Italia]] per [[Tonnellata di stazza|TSL]]<ref>Documento della Giunta regionale Marche, {{cita testo|url=http://www.consiglio.marche.it/istituzione/organismi_consiliari/cal/rel_paa_19.pdf|titolo=pagina 9|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190517045931/http://www.consiglio.marche.it/istituzione/organismi_consiliari/cal/rel_paa_19.pdf }}</ref>.
 
=== Aeroporto ===
Caratteristica era la regolare linea di trasporto marittimo effettuata con la motonave ''Gloria'' che dal 1959 al 1965 effettuava servizio dal porto a [[Portonovo]].
L'[[Aeroporto di Ancona-Falconara]], situato a [[Falconara Marittima]], offre sia voli di collegamento con hub internazionali ([[Monaco di Baviera|Monaco]]), che diversi voli low-cost (ad esempio per Londra, Catania, Tirana, Düsseldorf, Bruxelles).
 
=== Mobilità urbana ===
Il servizio di trasporto urbano è operato dalla [[Conerobus]], che gestisce la [[rete filoviaria di Ancona]], le autolinee urbane ed extraurbane nonché l'ascensore panoramico del Passetto.
[[File:Rete filoviaria di Ancona.png|thumb|La rete filoviaria nel 2013]]
 
Nel 1994 sono iniziati i lavori per la [[Metropolitana leggera|metropolitana di superficie]], sistema di integrazione tra autobus treno nell'area urbana di Ancona. Alcune stazioni ferroviarie già esistenti ([[Stazione di Ancona Marittima|Ancona marittima]], [[Stazione di Varano|Varano]], [[Stazione di Palombina|Palombina]], [[Stazione di Falconara Marittima|Falconara Marittima]] e [[Stazione di Castelferretti-Falconara Aeroporto delle Marche|Castelferretti - Aeroporto]]) sono state affiancate da fermate ferroviarie realizzate appositamente per il progetto: [[Ancona Torrette]], di [[Stazione di Ancona Stadio|Ancona Stadio]], di [[Stazione di Camerano-Aspio|Camerano - Aspio]] e di [[Stazione di Falconara Stadio|Falconara Stadio]], con una spesa di due milioni di euro. Erano previsti punti di smistamento dei bus in corrispondenza delle stazioni e delle fermate ferroviarie. Il progetto è stato poi abbandonato dalle istituzioni: la [[stazione di Ancona Marittima]], che sarebbe dovuta essere il capolinea della metropolitana, nel 2015 è stata addirittura soppressa e le stazioni realizzate ex-novo, dopo i treni inaugurali, non sono mai entrate in funzione (tranne quella di Camerano-Aspio)<ref>{{cita web|url=http://www.comitati-cittadini.org/wp-content/uploads/2013/08/provincia-di-ancona-rivista2_arretramento-ferrovia.pdf|titolo=Metropolitana di superficie di Ancona |lingua= |data= |accesso= }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/due-milioni-di-euro-per-a35ed2a0?live|titolo=Due milioni di euro per fare|autore=Andrea Massaro|accesso=15 luglio 2025}}</ref>.
Il servizio di trasporto urbano è operato dalla [[Conerobus]], che gestisce la [[rete filoviaria di Ancona]], le autolinee urbane e suburbane nonché l'ascensore panoramico del [[Passetto (Ancona)|Passetto]].
 
Nel 2024 il sindaco ha dichiarato che, in accordo con [[Rete Ferroviaria Italiana]] (RFI) e Regione, la stazione di Ancona marittima sarà riattivata, ritornando al progetto di farne il punto terminale del percorso di una metropolitana di superficie che collegherà l'[[Aeroporto di Ancona|aeroporto]] con la [[Stazione di Ancona Centrale|stazione centrale]], il porto e il centro cittadino<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/marche/notizie/2024/12/30/sindaco-ancona-nel-2025-solide-basi-per-stazione-fs-marittima_b78222fd-a2bf-4352-a0c8-47bee1fe176d.html|titolo=Sindaco Ancona, 'nel 2025 solide basi per Stazione Fs marittima'|accesso=31 dicembre 2024}}</ref>. A tal fine, sin dal 2022, Ancona Marittima è inserita nel documento strategico della mobilità ferroviaria del Ministero delle Infrastrutture<ref>[https://www.anconatoday.it/ www.anconatoday.it], ''[https://www.anconatoday.it/attualita/ancona-stazione-marittima.html Mobilità, Ankon nostra: «Scelte errate, fondamentale la stazione marittima»]''.</ref>.
Fra il [[1881]] e il [[1949]] era attiva la [[Rete tranviaria di Ancona|rete tranviaria urbana]], elettrificata nel [[1909]] e integrata nel [[1915]] dalla [[tranvia Ancona-Falconara Marittima]].
 
Nel [[1994]] è stato firmato un accordo per la realizzazione della metropolitana urbana di superficie.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Ancona|Elezioni comunali ad Ancona}}
 
=== Consolati ===
* Consolato dell'[[Albania]] (Via G. Matteotti, 110)
* Consolato del [[Belgio]] (Via dell'Industria, 2/F)
* Consolato della [[Bulgaria]] (via F. Rismondo 1)
* Consolato della [[Danimarca]] (via E. Cialdini 57)
* Consolato di [[El Salvador]] (viale della Vittoria 24)
* Consolato della [[Francia]] (corso G. Mazzini 107)
* Consolato della [[Grecia]] (via L. Einaudi, 4)
* Consolato del [[Messico]] (piazza Cavour 29)
* Consolato dei [[Paesi Bassi]] (corso Stamira 49)
* Consolato della [[Polonia]] (via Montebello 58)
* Consolato della [[Repubblica Ceca]] (via G. Pastore 1)
* Consolato della [[Repubblica Dominicana]] (piazza Stamira 10)
* Consolato onorario della [[Romania]] (via M. Fanti, 9)
* [[Russia]] (via Palestro, 46)<ref>{{Cita web|url=https://genova.mid.ru/it/general-consulate/contacts_consolati/|titolo=Consolati della Federazione Russa}}</ref>
* Consolato della [[Russia]]
* [[Turchia]] (via XXIX Settembre 2)
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Croazia|Spalato|1970}}<ref group="A">Siglato il 15 luglio [[1970]] al Palazzo degli Anziani di Ancona dai due sindaci Alfredo Trifogli e Milicic.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.split.hr/o-splitu/gradovi-prijatelji|titolo=Gradovi prijatelji|lingua=hr|accesso=23 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210304145300/https://www.split.hr/o-splitu/gradovi-prijatelji|urlmorto=no}}</ref>
* {{Gemellaggio|Turchia|Smirne}}
* {{Gemellaggio|RomaniaUngheria|GalațiNagykanizsa}}
* {{Gemellaggio|Slovenia|Ribnica}}
* {{Gemellaggio|Norvegia|Svolvær}}
* {{Gemellaggio|Irlanda|Castlebar}}
 
== Toponimi derivatiSport ==
{{F|centri abitati delle Marche|settembre 2021}}
Come è avvenuto per altre città italiane (come [[Roma]], [[Venezia]], [[Siracusa]], [[Cagliari]], [[Napoli]], [[Padova]] ecc.) anche il nome di Ancona è stato usato per denominare città di nuova fondazione nei vari continenti. Così abbiamo un'[[Ancona (Illinois)|Ancona]] nordamericana negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (nello Stato dell'[[Illinois]]), una sudamericana in Bolivia, nel dipartimento di [[Potosí]]) ed un'[[Ancona (Victoria)|Ancona]] oceaniana in [[Australia]] (nello Stato di [[Victoria (Australia)|Victoria]]).
;Atletica
La società anconitana di atletica è dal 1908 la S.E.F. Stamura. Campioni olimpici anconitani sono [[Gianmarco Tamberi]], medaglia d'oro nel salto in alto, e [[Gastone Pierini]], medaglia di bronzo nel sollevamento pesi.
;Arti marziali
Il taekwondo è presente nella città di Ancona già dalla metà degli anni settanta. Le società sono: dal 1986 il Taekwondo Club Ancona, dal 1996 l'Accademia Dorica e dal 2009 il Taekwondo Olympic Ancona. Tutte e tre le società sono affiliate alla FITA.
 
La società sportiva S.E.F. Stamura ha una sezione di judo ed una di aikido.
La città di Ancona è chiamata ''Ancône'' in [[Lingua francese|Francese]], ''Ankona'' in [[Lingua polacca|Polacco]], [[Lingua lituana|Lituano]], [[Lingua lettone|Lettone]], [[Lingua albanese|Albanese]], [[Lingua azera|Azero]] e (non sempre) in [[Lingua turca|Turco]], ''Jakin'' in [[Lingua croata|croato antico]], ''Ἀγκών'' (Ankón) in [[Lingua greca antica|Greco antico]] e ''Ανκόνα'' (Ankona) in [[Lingua greca moderna|Greco moderno]]; in [[Lingua latina|latino]] è detta ''Ancon'' o ''Ancona''. Nelle lingue che usano l'[[alfabeto cirillico]] diventa invece ''Анкона'' (Ankona).
;Calcio
La [[Società Sportiva Calcio Ancona]] è l'erede della [[tradizione sportiva]] iniziata nel [[1905]] con l'istituzione dell{{'}}''Unione Sportiva Anconitana''; vanta due presenze in [[Serie A]], una nel campionato misto di Serie A-B, ventisette presenze in [[Serie B]] e ventisette in [[serie C]], dove milita nel 2021. Ha disputato una finale di [[Coppa Italia]] ([[Coppa Italia 1993-1994|edizione 1993-1994]])<ref>Il Resto del Carlino, 16 giugno 2021, ''{{cita testo|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/sport/la-figc-dice-si-bentornata-us-ancona-1.7842978|titolo=La Figc dice sì: "Bentornata U.S. Ancona"}}, di Niccolò Severini.</ref>.Attualmente la Squadra milita in Serie D il quarto campionato italiano di calcio
 
Squadre che rappresentano vari quartieri o frazioni doriche sono Colle 2006, Ankon Dorica, Nuova Folgore, Pietralacroce, Ponterosso, Portuali Ancona, Candia Baraccola, Dorica Torrette, Juvenilia, Nuova Aquila e Varano. Hanno tutte disputato campionati dilettantistici regionali.
Quattro località [[Croazia|croate]] derivano il loro nome dal nome di Ancona in croato antico ''Jakin''. Esse sono: la baia di Jakišnica nell'isola di [[Pago (isola)|Pago]], la baia di Jakinska e il promontorio di Jakisnica nell'isola di [[Melada]] e infine la località Jakin nell'isola di [[Brazza]]<ref>Vladimir SKRAČIĆ, Noms des peuples non croates dans la toponymie adriatique; Marche e Dalmazia tra umanesimo e barocco: atti del convegno internazionale di studio, Ancona 1988</ref>; in passato erano infatti molto frequentate da navigatori anconetani. In un noto canto popolare bosniaco si parla inoltre di un giovane ''jakinlija'' e di ragazze ''jakinke''<ref>Esperienze letterarie, Casa Editrice Napoletana; Giuseppe Cingolani, Ancona e il suo porto, sala stampa edizioni, 2004</ref>.
;Calcio a 5
 
La squadra principale è il Cus Ancona, che partecipa al campionato di serie B. Numerose sono anche le squadre di Serie C1 (Pietralacroce), C2 (Mantovani, Verbena e Aspio 2005) e D (Ankon, Futsal Ancona, Circolo Collodi e Nuova Folgore).
== Sport ==
;Canottaggio
* '''Calcio a 11'''
Il Gruppo Sportivo "Armando Maggi" del [[Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco]] negli anni novanta ha assunto notorietà grazie alle imprese di [[Alessandro Corona]], tra le quali spiccano la conquista di cinque titoli mondiali e la partecipazione consecutiva a quattro edizioni olimpiche<ref name=cerchi/>.
L'''[[Associazione Calcio Ancona]]'', fondata nel [[1905]], vanta due presenze in [[Serie A]] (più una terza nel campionato misto di Serie A-B), 27 presenze in [[Serie B]], ed ha disputato una finale di [[Coppa Italia]] (edizione 1993/1994) persa contro la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]].
;Ciclismo
Dopo il fallimento e l'esclusione dell<nowiki>'</nowiki>''A.C. Ancona Calcio'' da tutti i campionati, dal [[2010]] la principale squadra calcistica della città è l<nowiki>'</nowiki>''[[Unione Sportiva Ancona 1905|U.S. Ancona 1905]]'', nata nel [[1948]] come ''S.S. Piano San Lazzaro'', che milita in [[Lega Pro]]. Squadre che rappresentano vari quartieri o frazioni doriche sono il ''Colle 2006'' militante in [[Prima Categoria]], ''Ankon Dorica'', ''Nuova Folgore'', ''Pietralacroce, Ponterosso, Portuali Ancona'' che giocano in [[Seconda Categoria]], ''Aspio 2005'', ''Candia Baraccola'', ''Dorica Torrette'', ''Juvenilia'', ''Konlassata'', ''L'Aquila'', ''Varano'' che invece disputano la [[Terza Categoria]].
* '''Pallacanestro'''
La squadra maschile della città, la [[Stamura Basket Ancona]], ha disputato il campionato di [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A]] nella stagione [[Serie A 1950-1951 (pallacanestro maschile)|1950-1951]] ed attualmente milita in [[Serie C regionale|Serie C]]. La squadra femminile, l'[[Ancona Basket]], milita in [[Serie B (pallacanestro femminile)|Serie B]]. Alla città legano il nome anche la [[Sutor Basket Montegranaro]], che ha giocato le proprie partite interne (valide per il campionato di [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A]]) al [[PalaRossini]] dal 2011 al 2013, e l'[[Unione Sportiva Basket Recanati|US Basket Recanati]], che vi gioca dal 2016 gli incontri interni (validi per il campionato di [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A2]]).
Inoltre, Ancona ha ospitato nel 2014 l'[[All Star Game (Lega Basket)|All Star Game]] e la gara di schiacciate fu vinta dal cestista anconetano [[Achille Polonara]].
* '''Calcio a 5'''
Le squadre principali sono il [[Cus Ancona|Cus Ancona Calcio a 5]] che partecipa al campionato di serie B e l'Ankon Nova Marmi, militante nel campionato di serie C1. Il campionato di C2 girone A è stato vinto nella stagione 2011-12 dal P'73, squadra del quartiere di Pietralacroce, che dunque ha acquisito il diritto a disputare la C1, massima serie regionale, nella stagione 2012/2013.
Numerose sono anche le squadre di Serie C2 (quali la Mantovani) e serie D.
 
* '''Pugilato'''
Storicamente una delle attività sportive più amate in città.
* '''Canottaggio'''
Il Gruppo Sportivo "Armando Maggi" del [[Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco]] di Ancona vanta la conquista di numerosi titoli italiani. La società negli [[Anni 1990|anni novanta]] è divenuta famosa grazie alle imprese di [[Alessandro Corona]], tra le quali spiccano la conquista di 5 titoli mondiali e la partecipazione consecutiva a quattro edizioni olimpiche ([[Giochi della XXV Olimpiade|Barcellona 1992]], [[Giochi della XXVI Olimpiade|Atlanta 1996]], [[Giochi della XXVII Olimpiade|Sydney 2000]], [[Giochi della XXVIII Olimpiade|Atene 2004]]).
Tra il finire degli anni novanta e l'inizio del nuovo millennio sono inoltre da ricordare i risultati ottenuti dai tre anconetani Marco Ciavattini, Tommaso Filippi e Daniele Lo Iacono: titoli italiani e partecipazioni a campionati mondiali nelle categorie Juniores e Under 23.
* '''Ciclismo'''
Ancona è stata per nove volte sede di arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]], la prima nel [[1911]], l'ultima nel [[1999]], quando ospitò una cronometro individuale con partenza e arrivo ad Ancona. La città fu inoltre sede di partenza di una tappa nel 1961.
 
* [[Giro d'Italia 1911|1911]] - 8ª tappa [[Bologna]]- Ancona: vinta da [[Lauro Bordin]]
* [[Giro d'Italia 1930|1930]] - 10ª tappa [[Teramo]] - Ancona: vinta da [[Michele Mara]]
* [[Giro d'Italia 1934|1934]] - 10ª tappa [[Teramo]] - Ancona: vinta da [[Learco Guerra]]
* [[Giro d'Italia 1937|1937]] - 13ª tappa [[Pescara]] - Ancona: vinta da [[Aldo Bini]]
* [[Giro d'Italia 1946|1946]] - 5ª b tappa [[Cesena]] - Ancona: vinta da [[Aldo Bini]]
* [[Giro d'Italia 1952|1952]] - 8ª tappa [[Roccaraso]] - Ancona: vinta da [[Rino Benedetti]]
* [[Giro d'Italia 1955|1955]] - 13ª tappa [[Scanno]] - Ancona: vinta da [[Giorgio Albani]]
* [[Giro d'Italia 1975|1975]] - 2ª tappa [[Modena]] - Ancona: vinta da [[Patrick Sercu]]
* [[Giro d'Italia 1999|1999]] - 9ª tappa Ancona ''(cron. individuale)'' vinta da [[Laurent Jalabert]]
* ''';Football americano'''
Nel [[football americano]] sono attivi i [[Dolphins Ancona Football Team|Dolphins Ancona]], che partecipano all'[[Italian Football League]].
* ''';Lotta greco-romana'''
La [[lotta greco-romana]] si pratica ad Ancona dagli inizi del [[XX secolo]]. Attualmente è attiva l'A.S.D. PropatriaPro AnconaPatria.
* ''';Nuoto'''
La società cittadina è la Vela Nuoto Ancona., Tranata inel suoi atleti1902. haHa avuto diversi atleti nelle squadre nazionali, per un totale di 7sette presenze a campionati mondiali e 6sei ai campionati europei, oltre a incontri internazionali giovanili e assoluti. È "scuola di nuoto federale" per l'avviamento al nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato. L'anconitano [[Sauro Nicolini]] è campione paralimpico (una medaglia d'argento, due di bronzo) <ref name=cerchi/>. Svolge attività di nuoto agonistico, nuoto sincronizzato, pallanuoto e nuoto master. È la più antica società sportiva del capoluogo.
;Pallacanestro
* '''Pallamano'''
La squadra maschile della città, la [[Stamura Basket Ancona]], ha disputato il campionato di [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A]] nella stagione [[Serie A 1950-1951 (pallacanestro maschile)|1950-1951]] ed attualmente milita in [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]]. La squadra femminile, l'[[Ancona Basket]], milita in [[Serie B (pallacanestro femminile)|Serie B]]. Hanno giocato le proprie partite interne al [[PalaRossini]] la [[Sutor Basket Montegranaro]] e l'[[Unione Sportiva Basket Recanati]], rispettivamente per il campionato di [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A]] (dal 2011 al 2013) e per quello di [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A2]] (2016-2017). I cestisti anconitani [[Achille Polonara]] e [[Alessandro Pajola]] sono atleti olimpici cresciuti nelle file della Stamura<ref>Il Resto del Carlino, 6 luglio 2021, ''Polonara e Pajola, un'impresa per Tokyo "Dalla Stamura al mondo'', di Giuseppe Poli.</ref>.
La principale società della città è la [[Dorica Pallamano Ancona|Handball Ancona]] che partecipa al campionato di serie A di élite.
;Pallamano
* '''Pallavolo'''
NellaLa pallavoloprincipale femminilesocietà ladella squadra principalecittà è la [[ConeroDorica e Ponterosso Volley ClubPallamano Ancona]], che partecipa al campionato di B1,serie mentreA indi quella maschile è attiva la [[Dorica Pallavolo Ancona]]élite.
;Pallanuoto
Nel settore femminile/giovanile, la Quartiere Ponterosso Volley, è la società più importante con circa 200 iscritte dai 5 ai 18 anni.
La società cittadina è la Vela Nuoto Ancona, nata nel 1902. La squadra maschile è ormai in pianta stabile in serie A2. La squadra femminile è stata promossa in serie A1 nella stagione 2018-19 e nella stagione 2023-24.
;Pallavolo
Nella pallavolo femminile la squadra principale è la [[Conero e Ponterosso Volley Club Ancona]] che partecipa al campionato di B1. L'anconitano [[Samuele Papi]] ha giocato in [[Nazionale di pallavolo maschile dell'Italia|Nazionale]], con cui ha vinto due campionati mondiali, ed è campione olimpico (due medaglie d'argento, una di bronzo)<ref>Sito del CONI, ''{{cita testo|url=https://www.coni.it/it/italia-team/atleti/scheda-atleta/scheda_atleta/520|titolo=scheda di S. Papi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210730041901/https://www.coni.it/it/italia-team/atleti/scheda-atleta/scheda_atleta/520 }}''.</ref>.
 
Ancona ha ospitato partite del [[campionato mondiale di pallavolo maschile]] per due tornei: nel [[Campionato mondiale di pallavolo maschile 1978|1978]] e nel [[Campionato mondiale di pallavolo maschile 2010|2010]], quest'ultimo al [[PalaRossini]].<ref>{{Cita news|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/sport/volley/2010/09/27/390799-mondiali_pallavolo_ancona_dopo_quelli_1978.shtml|titolo=Mondiali di pallavolo: Ancona fa il bis dopo quelli del 1978.|editore=[[Il Resto del Carlino]]|data=27 settembre 2010|accesso=28 settembre 2010|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118183026/http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/sport/volley/2010/09/27/390799-mondiali_pallavolo_ancona_dopo_quelli_1978.shtml|urlmorto=no}}</ref>.
;Pugilato
* '''Rugby'''
Storicamente una delle attività sportive più amate in città. L'associazione sportiva di riferimento è l'Unione Pugilistica Anconetana "Umberto Pittori" (UPA), che prende il nome dal pugile, triestino di nascita ed anconitano d'adozione, che ha vinto tre campionati italiani (1935, 1936 e 1938) e partecipato alle [[Olimpiadi 1936|Olimpiadi del 1936]] per la categoria dei pesi Welter<ref name=cerchi>Andrea Carloni, ''Le Marche a 5 cerchi'', Regione Marche, 2011 {{cita testo|url=https://issuu.com/giocom-comunicazione/docs/marche_a_5_cerchi_2011|titolo=pp.59 - 61; 134; 228|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211226183506/https://issuu.com/giocom-comunicazione/docs/marche_a_5_cerchi_2011 }}</ref>.
Nel Rugby, il CUS Ancona Rugby partecipa al campionato di C.
;Rugby
* '''Vela'''
Nel Rugby, il CUS Ancona Rugby partecipa al campionato di C. Nel novembre 2020 lo [[Stadio del Conero]] ha ospitato la prima partita ufficiale della [[Nazionale di rugby a 15 dell'Italia|nazionale italiana]], contro le [[Nazionale di rugby a 15 delle Figi|Isole Figi]].<ref>{{Cita web|url=https://www.cronacheancona.it/2020/11/09/allo-stadio-del-conero-arriva-litalia-del-rugby/270805/|titolo=Allo Stadio del Conero arriva l'Italia del rugby|sito=Cronache Ancona|data=9 novembre 2020|lingua=it|accesso=10 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210126151929/https://www.cronacheancona.it/2020/11/09/allo-stadio-del-conero-arriva-litalia-del-rugby/270805/|urlmorto=no}}</ref>
Nella città, nel porto turistico di Marina Dorica, fanno base diversi circoli velici, tra questi il sodalizio ultracentenario della Sef Stamura, l'Ancona Yacht Club e la sezione locale della Lega Navale. Atleti e imbarcazioni di questi circoli partecipano a regate di ogni livello compresi i campionati del mondo. La manifestazione più importante per la vela d'altura è la Regata del conero, la seconda domenica di settembre e per le derive il trofeo dell'Ammiragliato.
;Scherma
* '''Atletica'''
La società cittadina è il Club Scherma Ancona.
La città di Ancona, oltre ad ospitare diversi impianti sportivi dedicati all'[[atletica leggera]], ha il privilegio di offrire ai suoi atleti il "Banca Marche Palas", o "[[Palaindoor di Ancona|Palaindoor]]". Inaugurato nel febbraio 2005, il Palaindoor rappresenta l'unico impianto permanente al coperto interamente dedicato all'atletica Leggera. Si tratta dell'unica struttura di questa tipologia in Italia ed una delle poche in tutta Europa.<ref>[http://www.fidalmarche.com/palaindoor.php Scheda del Banca Marche Palas sul sito del Comitato regionale Fidal Marche] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100125191353/http://www.fidalmarche.com/palaindoor.php |data=25 gennaio 2010 }}</ref>
;Tennis
* '''Pallanuoto'''
La società di riferimento è l'A.S.D. Tennis Club Ancona.
La società cittadina è la Vela Nuoto Ancona. La squadra maschile è alla seconda esperienza nella serie A2, dopo che nella prima era immediatamente retrocessa. La squadra femminile è ormai in pianta stabile in serie A2.
;Vela
* '''Taekwondo'''
Nel porto turistico di Marina Dorica, fanno base diversi circoli velici; tra questi il sodalizio ultracentenario della S.E.F. Stamura, l'Ancona Yacht Club e la sezione locale della Lega Navale. Atleti e imbarcazioni di questi circoli partecipano a regate di ogni livello, compresi i campionati del mondo. Le manifestazioni più importanti sono la Regata del Conero (per la vela d'altura, nella seconda domenica di settembre) e il trofeo dell'Ammiragliato (per le derive).
Arte Marziale presente nella città di Ancona già dalla metà degli anni settanta; è ampiamente diffusa e praticata da oltre 300 atleti nel solo capoluogo marchigiano. Le Società del capoluogo sono: dal 1986 il Taekwondo Club Ancona (del Maestro Andrea La Marca), dal 1996 l'Accademia Dorica (del Maestro Moreno Buontempi) e dal 2009 il Taekwondo Olympic Ancona (del Maestro Paolo Barboni). Tutte e tre le Società sono affiliate alla FITA e praticano attività agonistica con ottimi risultati.
 
=== Impianti sportivi ===
*[[Stadio Del Conero]], dal 1992 il principale della città
 
* [[Stadio DelDorico]], Conero|Stadiodal comunale1931 Delal Conero]],1992 il principale della città
*Palazzo dello sport "[[PalaRossini]]", il principale della città, dedicato al campione olimpico anconitano [[Liano Rossini]], una medaglia d'oro e una d'argento nel tiro a volo.
* [[Stadio Dorico]]
* Palazzo dello sport per l'atletica "[[PalaRossiniPalaindoor di Ancona]]", il principale della città
*Pista di atletica leggera "Italico Conti"
* Palazzo dello sport "PalaVeneto"
*Campo di rugby delle Palombare
* Palazzo dello sport "[[Palaindoor di Ancona|Palaindoor]]"
*Diamante comunale "Conero" di Montedago
* Palazzo dello sport "PalaSabbatini" (''Panettone'')
*Centri Tennis
* Pista di atletica leggera "Italico Conti"
**"Riviera del Conero" di Pietralacroce
* Palazzo dello sport di Collemarino
**"Dorico" allo Stadio Dorico
* Piscina comunale del Passetto
**di Ponterosso
* Piscina comunale di Vallemiano -chiusa a tempo indeterminato-
**della Montagnola
* Piscina comunale di Ponterosso
**UISP a Varano
* Piscina comunale "Domenico Savio"
*Altri palazzi dello sport
* Diamante comunale "Conero" in zona Montedago
**"PalaVeneto", sino al 1992 il principale della città
* Palascherma comunale di Pietralacroce
**"PalaSabbatini" (''Panettone'')
* Palajudo comunale di Ponterosso
**"PalaMassimo Galeazzi"
* Pallone geodetico di Varano
**di Collemarino
* Palazzetto dello sport "Palamassimo Galeazzi"
**Palascherma comunale di Monte Pelago
 
**Palajudo comunale di Ponterosso
<gallery>
*Piscine comunali
File:Crkva Chiesa del Santissimo Sacramento u Anconi.jpg
**del Passetto
File:Rimokatolička crkva Chiesa di San Domenico (Ancona) 2017.jpg
**di Vallemiano
File:Chiesa di Santa Maria della Piazza.jpg
**di Ponterosso
File:Pogled iz ankonskoga muzeja.jpg
**"Domenico Savio"
File:Muzej u Anconi.jpg
File:Ankonska katedrala.jpg
File:U Anconi spomenik.jpg
File:Ancona u rujnu 2017.jpg
File:Upravna zgrada u Anconi.jpg
File:U Anconi u Italiji.jpg
File:Zgrada u Anconi.jpg
File:Na ulazu u Anconu.jpg
File:U talijanskome gradu Anconi 13. rujna 2017.jpg
File:Ancona 2017.jpg
</gallery>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Mario Natalucci]], ''Ancona attraverso i secoli'', 3 tomi, Unione arti grafiche, Città di Castello, 1960.
* [[Mario Natalucci]], ''La vita millenaria di Ancona'', (2 volumi), Unione arti grafiche, Città di Castello, 1975.
* AA. VV. ''Ankòn. Una civiltà fra Oriente ed Europa'', Adriatica, Ancona, 1992.
* M. Ciani, E. Sori, ''Ancona contemporanea (1860-1940)'', Clua, Ancona, 1992, ISBN 88-85902-50-2.
* R. Giulianelli, Arsenalotti – ''Il Cantiere navale di Ancona dalla barriera gregoriana alla seconda guerra mondiale'', Il lavoro editoriale, Ancona, 2000, ISBN 88-7663-292-1.
* Edoardo Biondi, Marina Allegrezza, ''[http://www.ortobotanico.univpm.it/sites/www.ortobotanico.univpm.it/files/ortobotanico/Pubblicazioni/Quaderni%20della%20Selva/L%27ambiente%20della%20Selva.pdf L'ambiente della Selva di Gallignano]'' - Secondo volume de "I Quaderni della Selva". 2004.
* F. M. Giochi, A. Mordenti, ''Civiltà anconitana'', Il lavoro editoriale, Ancona, 2005, ISBN 88-7663-397-9.
* ''Guida alle aree di interesse naturalistico della Provincia di Ancona'', Provincia di Ancona, Ancona, 2007.
* Ruggero Giacomini, ''La rivolta dei bersaglieri e le Giornate Rosse'', Assemblea legislativa delle Marche, Ancona, 2010.
* Marco Severini (a cura di), ''La settimana rossa'', Ermes Servizi Editoriali Integrati s.r.l., Ariccia (Mc), 2014.
 
== Voci correlate ==
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* [[Storia di Ancona]]
** [[:Categoria:Storia di Ancona]]
** [[Ankón]]
** [[Repubblica di Ancona]]
** [[Repubblica anconitana]]
** [[Castelli di Ancona]]
** [[Marca anconitana]]
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** [[Rete filoviaria di Ancona]]
** [[Rete tranviaria di Ancona]]
** [[Circoscrizioni di Ancona|Rioni, quartieri, frazioni, circoscrizioniconsigli territoriali di Ancona]]
** [[Passetto (Ancona)|Passetto]]
** [[Centro storico di Ancona]]
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** [[Portonovo]]
** [[Porto di Ancona]]
** [[Parco regionale del Conero]]
* Edifici e luoghi di interesse
** [[Stazione meteorologica di Ancona Falconara]]
** [[Stazione meteorologica di Ancona Monte Cappuccini]]
* [[Dialetto anconitano]]
** [[Poesia vernacolare anconetana]]
{{Colonne spezza}}
* Arte, cultura, tradizioni
** [[:Categoria:Musei di Ancona]]
** [[:Categoria:Dipinti ad Ancona]]
** [[:Categoria:Architetture di Ancona]]
** [[Arte ad Ancona]]
** [[Ancona nell'arte]]
** [[Cinema ad Ancona]]
** [[Monumenti di Ancona]]
** [[Siti archeologici ad Ancona]]
** [[Scavi archeologici di Ankón]]
** [[Biblioteca comunale Luciano Benincasa]]
** [[Università Politecnica delle Marche]]
** [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Papa]]
** [[PiazzaComunità Cavourebraica (Ancona)|Piazzadi CavourAncona]]
** [[Miti e leggende di Ancona]]
* Dialetto
** [[DialettoFesta anconitanodella Venuta]]
** [[PoesiaCucina vernacolare anconetanaanconitana]]
* [[Parchi pubblici di Ancona]]
{{Colonne spezza}}
** [[Pincio di Ancona]]
* Parchi urbani
** [[Parco del Cardeto]]
** [[Parco della Cittadella di Ancona|Parco della Cittadella]]
** [[Parco Belvedere ed Eraclio Fiorani]]
** [[Villa Santa Margherita (Ancona)|Villa Santa Margherita]]
* Politica
** [[ElezioniOrto comunalibotanico adSelva Anconadi Gallignano]]
** [[Sindaci di Ancona]]
* Stazioni meteorologiche
** [[Stazione meteorologica di Ancona Falconara]]
** [[Stazione meteorologica di Ancona Monte Cappuccini]]
* Altre voci correlate:
** [[:Categoria:Persone legate ad Ancona]]
** [[Comunità ebraicaSindaci di Ancona]]
** [[Università Politecnica delle Marche]]
** [[Iniziativa Adriatico Ionica]]
** [[Cantiere navale di Ancona]]
** [[Arcidiocesi di Ancona-Osimo]]
** [[Miracolo mariano di San Ciriaco]]
** [[Parco regionale del Conero]]
** [[Cantiere navale di Ancona]]
** [[18ª Divisione fanteria "Messina"]]
** [[93º Reggimento fanteria "Messina"]]
{{Colonne fine}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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{{Comuni della provincia di Ancona}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
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[[Categoria:Città romane delle Marche]]