Ferdinando Gerra: differenze tra le versioni
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|Epoca = XX
|Attività = bibliografo
|Attività2 = saggista
|Attività3 = attore
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
Laureato ingegnere, dal 1954 al 1967 fu attore cinematografico nella parte di caratterista o generico con registi di primo piano ([[Luchino Visconti]], [[Vittorio De Sica]]).<ref>{{Cita libro|autore1=Mario Praz|autore2=Luigi Magnani|titolo = Lettere sull'antiquariato: di Mario Prat e Luigi Magnani, 1952-1981|città = Torino|editore=Umberto Allemandi|anno = 1996|p=117}}</ref> Abitò in piazza Carracci 1, nello stesso edificio in cui visse [[Ugo Spirito]]. Di professione libraio antiquario, tenne una libreria-bottega in [[piazza Barberini]], poi in [[via del Babuino]], infine in via di Propaganda Fide. Ai suoi interessi di bibliofilo si collega il lavoro che gli diede autorità di
A partire da ''Fiume dannunziana'', uscì nel 1966 il volume ''L'impresa di Fiume'', ricco di documenti ma tendente all'agiografico<ref>{{DBI|nome=DE AMBRIS, Alceste|nomeurl=alceste-de-ambris|autore=Ferdinando Cordova|anno=1987|volume=33}}</ref>, che [[Renzo De Felice]] affermò costituire «sul piano della ricostruzione dei fatti un punto fermo destinato a rimanere tale per molto tempo», una prima tappa per ulteriori approfondimenti e ricerche. Nel 1974 il libro uscì in edizione accresciuta, in due volumi.<ref>{{Cita libro|curatore=[[
Nel [[1966]], l'antologia [[Riccardo Ricciardi|ricciardiana]] di D'Annunzio accostò il nome di Gerra a quello di [[Mario Praz]]; Gerra, la cui «curiosità biobibliografica — scrisse Praz — era universalmente riconosciuta»<ref>{{Cita libro|autore=Mario Praz|capitolo=D'Annunzio e l'odor della rosa|titolo=Bellezza e bizzarria|città=Milano|editore=Mondadori|collana=I Meridiani|anno=2002|p=760}}</ref>, si occupò di redigere le note bio-bibliografiche premesse al libro antologico e a ogni opera selezionata.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/gabriele-d-annunzio-poesie-teatro-prose_%28I-Classici-Ricciardi:-Introduzioni%29/|autore=Mario Praz, Ferdinando Gerra|titolo=Gabriele D'Annunzio: Poesie teatro prose|editore=I Classici Ricciardi – Introduzioni (1966), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani|sito=Treccani.it}}</ref>
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L'interesse per D'Annunzio, egli cominciò a manifestarlo da bibliofilo; ma esso nasceva da un'intuizione: Gerra vedeva D'Annunzio, volto a compiere esperienze molteplici, come un esempio di grande scrittore capace di dedicarsi a imprese di vario genere, militari e politiche, atte a «potenziare e coronare ciò che di più sano le sue pagine avevano affermato».<ref>{{Cita|Ettore Paratore|p. 92}}.</ref>
Di un bibliofilo nutrito a fondo di cultura letteraria è il volume ''Gabriele d'Annunzio e l'Indice dei libri proibiti''<ref>{{Cita news|autore=[[Fabrizio Sarazani]]|titolo=D'Annunzio e la Chiesa|pubblicazione=Il Messaggero|data=14 maggio 1958|p=3|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/ritagliostampa/bncr_1968232/001|accesso=21 settembre 2017|dataarchivio=21 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170921193730/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/ritagliostampa/bncr_1968232/001|urlmorto=sì}}</ref>, pubblicato nel 1958, presso l'editore Pinto di Roma, in una collana dedicata all'opera dannunziana. Precedendo di otto anni la prima edizione dell'opera capitale sull'impresa di Fiume, questo volume segnò il primo ingresso di Gerra nella bibliografia dannunziana, con una tale ricchezza di dati e di precisazioni da anticipare i caratteri de ''L'impresa di Fiume''.<ref>{{Cita news|autore=[[Giuseppe Villaroel]]|titolo=D'Annunzio e l'Indice|pubblicazione=Il Giornale d'Italia|data=17 maggio 1958|p=3|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/ritagliostampa/bncr_1968213/001|accesso=21 settembre 2017|dataarchivio=21 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170921192959/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/ritagliostampa/bncr_1968213/001|urlmorto=sì}}</ref>
Gli organi ai quali egli collaborò più spesso furono ''L'Urbe'', ''[[Il Messaggero]]'' e ''[[Il Tempo]]''.<ref>{{Cita|Manuela Marsala|p. 66}}.</ref> Sul primo sono da ricordare il saggio sull'edizione originale del ''Pro Anima'', una raccolta di dieci sonetti, pubblicata nel 1888 per Barbara Leoni, l'articolo sulle dediche autografe al Re durante la guerra, quello sulla venuta a Roma dell'asso dell'aviazione [[Guido Keller]] per scongiurare il trattato fra il governo italiano e quello jugoslavo, il saggio sopra un messaggio di guerra di D'Annunzio e il fonte battesimale vaticano; sul secondo sono da ricordare le critiche al biografo francese [[Philippe Jullian]], l'articolo sul mancato accordo fra D'Annunzio e [[Giacomo Puccini|Puccini]] che doveva ricevere dal poeta un libretto, l'articolo su un libro che durante il soggiorno napoletano D'Annunzio ebbe intenzione di scrivere, dopo aver trascorso
Pur non trascurando nessuno dei vari aspetti della vita e dell'opera di D'Annunzio, egli moltiplicò le notizie su D'Annunzio in guerra: il poeta soldato fu il centro dei suoi interessi.
Gerra si distinse anche come evocatore di eventi dell'età napoleonica: ne è testimonianza un articolo per la ''[[Strenna dei Romanisti]]'' del 1965 sulle reazioni che suscitò l'avvento di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], cui va aggiunto un altro articolo sulla rivista ''Palatino'' (1961) su i disegni di [[Bartolomeo Pinelli]] e i versi di [[Giuseppe Gioacchino Belli|Belli]]; altro punto di riferimento di D'Annunzio, come Gerra dimostra nel volume sulla morte del generale [[Mathurin-Léonard Duphot|Duphot]] e la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]].<ref>{{cita news|autore=Mario Praz|titolo=Storia, tumulti e delitti a Roma alla fine del ‘700|pubblicazione=Paese Sera. Libri|data=24 novembre 1968}}</ref> Lungo la medesima traccia, in ''[[Dialoghi (rivista)|Dialoghi]]'' del 1963, pubblicò un contributo su [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], divulgando un foglietto autografo con cui il generale dava notizia al comitato di Bagheria della sua discesa su Palermo e impartiva importanti istruzioni.
A testimonianza dell'attività di Gerra, il catalogo della [[Libreria Antiquaria Pregliasco]] di Torino, stampato nel 1972, reca nelle sue 624 schede la traccia assidua delle sue cure. Benché avesse certi limiti (scarsa conoscenza di lingue classiche e straniere, salvo il francese), Gerra ha lasciato opere seminali, cioè frutto di ricerche originali e non destinate a venir superate.<ref>{{Cita|Mario Praz}}.</ref> Al termine della sua vita, affrontò la figura di [[Giuseppe Vannicola]], che aveva già catalizzato da tempo la sua attenzione, attraverso cui ripercorse la tormentosa vicenda del [[decadentismo]], entro cui tutta l'esperienza poetica di D'Annunzio si era dispiegata.<ref>{{cita news|autore=Mario Praz|titolo=Un po' mistico e un po' dandy [a prop. di Ferdinando Gerra, Musica, letteratura e mistica nel dramma di vita di Giuseppe Vannicola, Roma, 1978]|pubblicazione=Il Giornale |data=5 gennaio 1979|p=3}} {{Cita news|autore=[[Eurialo De Michelis]]|titolo=Giuseppe Vannicola fra D'Annunzio e Wilde|pubblicazione=Quaderni del Vittoriale|data=marzo-aprile 1979|numero=14|pp=55-74}}</ref>
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*''[[Il momento più bello]]'' ([[1957]]) di [[Luciano Emmer]]
*''[[Le notti bianche (film)|Le notti bianche]]'' ([[1957]]) di [[Luchino Visconti]]
*''[[La sfida (film)|La sfida]]'' ([[1958]]) di [[Francesco Rosi]]
*''[[A cavallo della tigre (film 1961)|A cavallo della tigre]]'' ([[1961]]) di [[Luigi Comencini]]
*''[[Omicron (film)|Omicron]]'' ([[1963]]) di [[Ugo Gregoretti]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/ricerca?searchFld=Gerra&searchType=simple&paginate_pageNum=1|titolo=Ferdinando Gerra}}
{{Controllo di autorità}}
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