Licodia Eubea: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'altro comune della [[provinciaCittà metropolitana di Catania|stessa provinciacittà metropolitana]]|[[Santa Maria di Licodia]]|Licodia}}
{{F|centri abitati della Sicilia|arg2=Provinciacittà metropolitana di Catania|ottobre 2009}}
{{Divisione amministrativa
|Nome =Licodia Eubea
|Panorama = Licodia Eubea, veduta del dalcentro Castellourbano.jpg
|Didascalia = Veduta di Licodia dall'ex feudo Boschitello
|Bandiera =LicodiaEubea-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma =Licodia Eubea-StemmaStemmalicodiaeubea.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Catania
|Amministratore locale =Giovanni VergaSanto Randone
|Partito = [[lista civica]]
|Partito=[[Lista civica]] "Civica Licodia bene comune"(partito democratico,alternativa popolare,indip.di destra,indip.di sinistra)
|Data elezione =11 13-066-20172022
|Data istituzione =
|Superficie = 112.45
|Altitudine=600
|Note superficie =
|Superficie=112.45
|Sottodivisioni =
|Note superficie=
|Divisioni confinanti = [[Caltagirone]], [[Chiaramonte Gulfi]] (RG), [[Giarratana]] (RG), [[Grammichele]], [[Mazzarrone]], [[Mineo (Italia)|Mineo]], [[Monterosso Almo]] (RG), [[Vizzini]]
|Abitanti=3082
|Zona sismica = 1
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 settembre 2017.
|Gradi giorno = 1496
|Aggiornamento abitanti=30-9-2017
|Nome abitanti = licodiani
|Sottodivisioni=
|Patrono = [[Margherita di Antiochia|santa Margherita]]
|Divisioni confinanti=[[Caltagirone]], [[Chiaramonte Gulfi]] (RG), [[Giarratana]] (RG), [[Grammichele]], [[Mazzarrone]], [[Mineo]], [[Monterosso Almo]] (RG), [[Vizzini]]
[[Sant'Antonio Abate]]
|Zona sismica=2
|Festivo = 20 luglio
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|PIL =
|Nome abitanti=licodiani
|PIL procapite =
|Patrono=[[Margherita di Antiochia|santa Margherita d'Antiochia]]
|Mappa = Map of comune of Licodia Eubea (province of Catania, region Sicily, Italy).svg
Antonio Abate
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Licodia Eubea nella città metropolitana di Catania
|Festivo=20 luglio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Licodia Eubea (province of Catania, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Licodia Eubea nella città metropolitana di Catania
|Diffusività=
}}
'''Licodia Eubea''' (''Licuddìa'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Catania]] in [[Sicilia]].
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
[[File:Vedutalicodiaeubea.jpg|sinistra|miniatura|417x417px|Veduta di Licodia Eubea dal Castello Santapau]]
 
{{citazione|In elevata e scoscesa rupe è Licodia paese di nome saraceno, dove sono meravigliose ruine di antichità sebbene prostrate e sepolte in gran parte; vestigia di antica giacente Città .|Abate Fazello dei P.P Predicatori , Licodia Eubea : le sue origine e la sua storia di P.M Cannizzo}}
 
'''Licodia Eubea''' (''Licuddìa'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 3.082 abitanti della [[città metropolitana di Catania]] in [[Sicilia]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Licodia Eubea sorge a oltre 600 metri di altezza sul livello del mare, sul versante nord-occidentale dei [[Monti Iblei]], e si adagia su due colli, quello detto del Castello medievale e quello del Calvario. Tra i due colli, giacesu una piccola eminenza, sorge il quartiere ''"Carmine''", un tempo detto "Carcarella" con l'omonima chiesa.
Il più grande corso d'acqua che attraversa il comune di Licodia Eubea è il fiume [[Dirillo]], che forma nel suo territorio il [[Lago Dirillo]], un bacino artificiale costruito negli anni '60 del secolo scorso. Nel territorio, particolarmente fertile, è praticata la coltura dell'uva da tavola principale motore dell'economia locale.
 
Le distanze dai capoluoghi di provincia siciliani sono:
* 68,7&nbsp;km da [[Catania]]
* 162&nbsp;km da [[Messina]]
* 76,9&nbsp;km da [[Siracusa]]
* 88,7&nbsp;km da [[Enna]]
* 40,6&nbsp;km da [[Ragusa]]
* 106&nbsp;km da [[Caltanissetta]]
* 140&nbsp;km da [[Agrigento]]
* 216&nbsp;km da [[Palermo]]
* 316&nbsp;km da [[Trapani]]
 
=== Quartieri di Licodia Eubea ===
* Abatelli;
* Ajiricelle;
* Borgo antico;
* Carcarelle;
* Contrada Nostra Donna (Zona nuova).
 
== Origini del nome ==
=== Da Licodia a Licodia Eubea ===
[[File:Maurolico.jpg|thumb|Francesco Maurolico fu il primo che si pronunciò ufficialmente sulle origini del toponimo ''Licodia''.|sinistra]]
[[File:MAUROLICO FRANCESCO2.JPG|miniatura|237x237px|[[Francesco Maurolico]]|sinistra]]
==== Da Licodia a Licodia Eubea ====
Il toponimo è composto da due elementi, di origine differente.
 
Il più antico è "Eubea", derivante dall'identificazione del territorio con il luogo in cui i calcidesi[[calcide]]si di Lentini fondarono, nel 650 a.C., una colonia con questo nome.
 
In seguito, durante il medioevo, il toponimo Eubea fu sostituito da "Licodia". Solo nel [[1872]] il Consiglio comunale decise di utilizzare entrambi i toponimi, aggiungendo a partire dal 1873 (RD n. 1224 del 13 gennaio) il nome di Eubea a quello di Licodia, da cui l'attuale toponimo di Licodia Eubea. Era convinzione, allora diffusa, che la cittadina fosse l'erede d'Euboia ([[Filippo Cluverio|Cluverio]]), la sub-colonia greca, fondata dai greci di Lentini verso la metà del VII sec. a.C. e distrutta da [[Gelone]] nel 482 a.C. (Erodoto). La decisione del Consiglio comunale nacque sicuramente anche dall'impulso proveniente dagli studi e dalle pubblicazioni dello studioso licodiano Luca Francesco La Ciura che dava alle stampe ''Cenni sopra Eubea antichissima greca citta oggi Licodia'', stampato a Palermo nel 1844, in precedenza pubblicato con alcune differenze all'interno di uno studio del Principe di Biscari. Il La Ciura, appassionato di archeologia e direttore della biblioteca del concittadino Antonino Astuto barone del Fargione (1742-1822)<ref>{{Cita web|url=https://www.isvna.it/pg085/5_00/pop_antonino_astuto.html|titolo=Antonino Astuto, barone di Fargione}}</ref>, residente a [[Noto (Italia)|Noto]], afferma che l'odierna Licodia è erede di quella Eubea fondata dai calcidesi di Lentini. Le numerose evidenze archeologiche, conosciute già diversi secoli prima degli studi del La Ciura, avevano destato l'interesse di molti studiosi accrescendo la passione per questo ambito anche tra i notabili di Licodia come lo stesso Astuto collezionista numismatico, creatore di una ricca collezione archeologica oggi in parte confluita al Museo Salinas di Palermo.
In seguito, durante il medioevo, il toponimo ''Eubea'' fu sostituito da "Licodia". Solo nel [[1871]] il Consiglio comunale decise di utilizzare entrambi i toponimi, aggiungendo il nome di ''Eubea'' a quello di ''Licodia'', da cui l'attuale toponimo di '''Licodia Eubea'''.
 
==== Ipotesi del Maurolico e del Fazello sul toponimo Licodia ====
Il monaco benedettino [[Francesco Maurolico]] (1494-1575), basò l'origine del toponimo Licodia sul fatto che i greci, traendo spunto dalla possibile forte presenza di branchi di lupi nel territorio Licodiano di allora, abbiano denominato il territorio con la parola ''lukoslykos'', vocabolo greco che vuol dire appunto lupo e che quindi potrebbe costituire l'origine dell'attuale nome, Licodia.
 
All'epoca del Maurolico spesso ci si riconduceva alla cultura greca per spiegare l'origine di molte denominazioni, tralasciando il fatto che la Sicilia ebbe pure un'altra forte dominazione ossia quella araba.
InfattiInvece, l'Abate Fazello dell'[[ordine dei PadriFrati predicatoriPredicatori]] e contemporaneo del Maurolico, disse su Licodia: ''«In elevata e scoscesa rupe è Licodia paese di nome saraceno, dove sono meravigliose ruine di antichità sebbene prostrate e sepolte in gran parte; vestigia di antica giacente Città»''. Infatti inNei arabodocumenti, Alkudiail vuolnome direLicodia cerro,si ovveroriscontra colle,per ela quindiprima sarebbevolta moltoin attendibileuna l'ipotesidonazione chedel il1105, toponimoda Licodiaparte derividi daAchi Alcudiadi Vizzini, poidi trasformatoterre site in linguaLicodia sicilianaall'abbazia indi A-Likudya,Lipari oggie Licodia.Patti Adedicata tuttoa questoS.Bartolomeo c'èe daSS. aggiungereSalvatore. che,Nel in siciliano1269, gliil abitanti dinome Licodia venivanounitamente chiamatial Kuddianicastello, ogginello Licuddiani''Statum Castrum Siciliae''.
 
== Storia ==
=== Dalle origini ad oggi ===
{{Approfondimento
[[File:Santamargheritalicodiaeubea.jpg|sinistra|miniatura|[[Margherita di Antiochia|Santa Margherita d'Antiochia]], patrona principale della città|284x284px]]
|titolo=Lo stemma comunale
[[File:Canonicolarussa.jpg|sinistra|miniatura|287x287px|Sac. Don Martino La Russa]]
|contenuto=[[File:Licodia Eubea-Stemma.png|thumb|left]]
Il ritrovamento di focolari e di ceramiche, risalenti al neolitico superiore, attesta la presenza di popolazioni autoctone, i [[Sicani]], in territorio licodiano.
Descrizione araldica: "Campo di cielo, al lupo rapace di grigio tenente una bandiera di rosso, sostenuto da una pianura al naturale di verde".
Le notizie sulla fondazione di Licodia Eubea sono piuttosto incerte, ma le varie e molteplici testimonianze delle frequentazioni del passato portano a dare notevole credito all'identificazione dell'attuale abitato con l'antica ''Euboia'' fondata dai Calcidesi di [[Lentini|Leontinoi]] nel 650 a.C. Infatti, dalle narrazioni di [[Tucidide]], di Marcione di Eraclea e di [[Diodoro Siculo]], risulta che una colonia di Calcidesi dell'Isola di [[Eubea]], che approdarono a [[Messina]], abbiano dato vita a diverse città, tra cui Eubea, nell'attuale sito di Licodia. I numerosi ritrovamenti archeologici di epoca ellenistica, le ceramiche di epoca classica rinvenute nei campi di Pizzo del Corno, gli scavi effettuati nel 1985 nel centro storico della cittadina, sono solo alcune delle testimonianze che tendono a confermare l'origine greca di Licodia. Molti dei reperti archeologici acquisiti negli anni mediante ritrovamenti e scavi sono stati raccolti ed esposti nel Museo Civico "Antonino Di Vita".
[[File:Stemmasantapaulicodiaeubea.jpg|miniatura|297x297px|Stemma dei Santapau sul prospetto della chiesa madre ]]
Durante il periodo normanno in Sicilia, il Monte di Licodia divenne un presidio militare di strategica importanza, provvisto di fortificazione, il castello di Licodia, la cui esistenza è storicamente attestata a partire dal [[1272]].
Nel medioevo Licodia venne anche denominata "la Piccola Palermo", come ricordano gli anziani del luogo e molti libri di storia locale, (in siciliano detta ''Palermu u piccilu'', per l'elevato numero di famiglie nobili nel suo territorio e quindi per la sua potenza commerciale e politica). La prima signoria documentata fu quella di Bertrando Artus, in epoca angioina. Con gli Aragonesi il feudo tornò sotto il controllo regio, fino al [[1299]], anno in cui re [[Federico III d'Aragona]] lo concesse a Ugolino Callari (o di Callaro), col titolo di conte. Passò poi alla famiglia Filangeri. Nel 1393 il re [[Martino I di Sicilia|Martino I]] affidò le terre licodiane ad un'altra famiglia nobile, gli Ademar, signori di [[Santa Pau]], da cui prenderà il nome il castello ([[Castello Santapau]]) e ai quali vennero affidati anche feudo e casale. Il periodo di maggior lustro Licodia l'ebbe nel XV e XVI secolo quando la famiglia Santapau ne governò il territorio. Dopo il terremoto del 1542, la popolazione si addensò attorno al castello, mentre l'area tra la Matrice e i Canali era connotata dalla presenza di molti chiostri come il convento dei Cappuccini, sorto nel 1568, il convento dei Domenicani ed il Monastero delle Clarisse. Dopo il 1584, alla morte del Canonico Martino La Russa, filantropo, la chiesa di Santa Margherita, già esistente, diviene oggetto di modifiche e verosimilmente di ampliamenti anche grazie al lascito proveniente dall'enorme patrimonio del prelato, accrescendo gradualmente la sua importanza sino a divenire chiesa madre (1625)<ref>{{Cita libro|autore=Sebastiano Sciorto|titolo=La Basilica di Santa Margherita|edizione=Il Garufi Editore}}</ref>. Con la morte di Francesco Santapau (1590) diviene erede di parte dei possedimenti paterni Camilla che, in seconde nozze, sposa il nobile partenopeo Muzio Ruffo<ref>{{Cita libro|autore=Carmelo Verdi|titolo=I Santapau di Sicilia|annooriginale=1997|editore=L'autore libri Firenze}}</ref>. Il terribile e devastante [[terremoto del Val di Noto]], nell'anno [[1693]], distrusse quasi del tutto il castello, riducendolo alle attuali rovine e diede l'avvio all'ulteriore espansione dell'abitato a nord dell'antico borgo nell'area dei conventi e dove in parte erano presenti già diverse aree abitate e alcuni quartieri.
[[File:Camillasantapaulicodia.jpg|sinistra|miniatura|277x277px|Sepolcro di donna Camilla Santapau, morta nel 1618, nella chiesa dei Cappuccini di Licodia Eubea]]
I Ruffo amministrarono la terra di Licodia fino alla cessazione del sistema feudale nel 1812. Nel 1844 il centro fu elevato a capoluogo di circondario.
 
In seguito alla soppressione feudale, il paese fu inizialmente aggregato al comune di [[Vizzini]] per poi affrancarsi come comune autonomo nel [[1844]]. Il nome di Licodia è anche legato a quello di [[Giovanni Verga]], che vi ambientò molte delle sue novelle e romanzi (''L'amante di Gramigna'' e ''Jeli il pastore'' su tutte). Licodia, sin dai primi anni del secolo scorso, subì una crisi demografica dovuta all'emigrazione di molti suoi cittadini, principalmente verso gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], l'[[Australia]], l'[[Argentina]] e il [[Canada]]. Oggi Licodia Eubea basa la sua economia principalmente sui prodotti agricoli come i cereali e l'uva da tavola.
Lo stemma del comune di Licodia Eubea ha come simbolo principale il lupo rapace.Il lupo si attribuisce a Licodia per il fatto che il nome della città deriva dal greco lukos, che vuol dire ''lupo''.|larghezza=230px}}[[File:LicodiaEubea-Gonfalone.png|thumb|left|Gonfalone del comune di Licodia Eubea|282x282px]]
 
=== DalleIl originiterremoto addel oggi1693 ===
[[File:Castello Santapau, Licodia Eubea.jpg|miniatura|297x297px|Rovine del [[Castello Santapau]]]]Nel terribile e devastante terremoto del 1693 che colpì tutta la Val di Noto, Licodia contò molti danni sia materiali che umani, infatti ben 258 persone persero la vita sotto le rovine e moltissimi edifici tra religiosi e civili vennero gravemente danneggiati o rasi al suolo come accadde per il castello medievale Santapau. In particolare si tramanda la storia della chiesa "all'armi scacciati", le anime schiacciate, dove molte persone raccolte in preghiera all'interno del tempio, per scongiurare il sisma che già si era fatto sentire con piccole scosse, rimasero uccise a causa del terremoto.
Il ritrovamento di focolari e di ceramiche, risalenti al neolitico superiore, attesta la presenza di popolazioni autoctone, i Sicani, in territorio licodiano.
Le notizie sulla fondazione di Licodia Eubea sono piuttosto incerte, ma le varie e molteplici testimonianze delle frequentazioni del passato portano a dare notevole credito all'identificazione dell'attuale abitato con l'antica ''Euboia'' fondata dai Calcidesi di [[Lentini|Leontinoi]] nel 650 a.C. Infatti, dalle narrazioni di [[Tucidide]], di Marcione di Eraclea e di [[Diodoro Siculo]], risulta che una colonia di Calcidesi dell'Isola di [[Eubea]], che approdarono a [[Messina]], abbiano dato vita a diverse città, tra cui Eubea, nell'attuale sito di Licodia. I numerosi ritrovamenti archeologici di epoca ellenistica, le ceramiche di epoca classica rinvenute nei campi di Pizzo del Corno, gli scavi effettuati nel 1985 nel centro storico della cittadina, sono solo alcune delle testimonianze che tendono a confermare l'origine greca di Licodia. Molti dei reperti archeologici acquisiti negli anni mediante ritrovamenti e scavi sono stati raccolti ed esposti nel Museo Civico.
 
Al contrario di molte città siciliane colpite dal sisma, Licodia fu ricostruita nello stesso luogo dove sorgeva in passato e i lavori di restauro per i maggiori edifici pubblici iniziarono subito. Alcuni edifici religiosi, come la chiesa del monte Calvario o la chiesa del Crocefisso rimasero illese mentre altri, come la chiesa madre o il convento dei cappuccini, furono in parte restaurati. Il centro urbano, ancora nel corso del XIX secolo, ha subito profonde trasformazioni. Sempre più importanza assunse, subito dopo il terremoto, quella che gradualmente divenne la principale arteria urbana la così detta ''"Strata lonca"'', odierno Corso Umberto I, via ampia e caratterizzata da grandi marciapiedi su cui, in alcune porzioni, si affacciano le case delle famiglie più in vista del secolo XVIII e XIX, come quella del barone Aliotta. Il Corso è oggi il cuore della vita pubblica della cittadina con un ampio largo su cui, un tempo, si apriva l'imponente prospetto della chiesa dello Spirito Santo, demolita nel 1969.
Durante la dominazione [[Storia della Sicilia araba|saracena]] in Sicilia, il Monte di Licodia divenne un presidio militare di strategica importanza, provvisto di fortificazione, trasformato poi, in epoca normanna, nel castello di Licodia, la cui esistenza è storicamente attestata a partire dal [[1272]].
Nel medioevo Licodia venne anche denominata ''la Piccola Palermo'', come ricordano gli anziani del luogo e molti libri di storia locale, (in siciliano detta ''Palermu u piccilu'', per l'elevato numero di famiglie nobili nel suo territorio e quindi per la sua potenza commerciale e politica). La prima signoria documentata fu quella di Bertrando Artus, in epoca angioina. Con gli Aragonesi il feudo tornò sotto il controllo regio, fino al [[1299]], anno in cui re [[Federico III d'Aragona]] lo concesse a Ugolino Callari (o di Callaro), col titolo di conte. Passò poi alla famiglia Filangeri. Nel XIV secolo Re Martino affidò le terre licodiane ad un'altra famiglia nobile, gli Adamar, signori di Santa Pau, da cui prenderà il nome il castello (Castello Santapau). Il periodo di maggior lustro Licodia l'ebbe nel XV e XVI secolo quando la famiglia Santa Pau ne governò il territorio. Il 1615 segnò il passaggio del feudo al principe Muzio Ruffo di Calabria. Il terribile e devastante [[terremoto del Val di Noto]], nell'anno [[1693]], distrusse quasi del tutto il castello, riducendolo agli attuali ruderi.
 
=== Simboli ===
In seguito alla soppressione feudale, il paese fu inizialmente aggregato al comune di Vizzini per poi affrancarsi come comune autonomo nel [[1844]]. Il nome di Licodia è anche legato a quello di [[Giovanni Verga]], che vi ambientò molte delle sue novelle e romanzi (''L'amante di Gramigna'' e ''Jeli il pastore'' su tutte). Licodia, sin dai primi anni del secolo scorso, subì una crisi demografica dovuta all'emigrazione di molti suoi cittadini principalmente verso gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], l'[[Australia]], Argentina e il [[Canada]]. Oggi Licodia Eubea basa la sua economia principalmente sui prodotti agricoli come i cereali e l'uva da tavola.
L'attuale stemma del comune di Licodia Eubea, ''[[Campo di cielo]], al [[Lupo (araldica)|lupo]] rapace di grigio, tenente una bandiera di rosso, sostenuto da una [[Pianura (araldica)|pianura]] al naturale di verde'', rimanda alla ipotesi secondo cui il toponimo di Licodia derivi dal termine greco ''λύκος'', per appunto "lupo". Per tradizione si vuole che Licodia fosse "terra dei lupi", ricca di boschi e dunque anche della presenza di questa specie animale. Lo stemma, la cui descrizione e le cui caratteristiche sono state definite con un decreto del Presidente della Repubblica del 20 gennaio 1981<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= Statuto del Comune di Licodia Eubea |url= http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g05-49s/g05-49s-p2.htm |rivista= Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana |posizione= Art. 9
[[File:Licodia 5.jpg|thumb|left|Alcuni ruderi del Castello Santapau crollato a causa del terremoto del 1693.]]
''Stemma e gonfalone'' e allegato B |data= 18 novembre 2005 |numero= 49 |citazione= Il Comune ha uno stemma ed un gonfalone riconosciuti con decreto del Presidente della Repubblica del 20 gennaio 1981, n. 323, registrato alla Corte dei Conti il 27 gennaio 1981 }}</ref>, ha in realtà origini molto lontane. Sebbene per alcuni anni, dopo l'abolizione del faudalesimo del 1812, sia stato sostituito da altri emblemi, la comunità locale si riconosceva nel simbolo del lupo già molti decenni addietro. I giurati della terra di Licodia, ancora sotto il potere dei feudatari Santapau, adoperavano questo emblema che risultava raffigurato anche in edifici ecclesiastici, come la scomparsa chiesa dello Spirito Santo, che sorgeva al centro dell'odierno abitato.
 
=== Il terremoto del 1693 ===
Nel terribile e devastante terremoto del 1693 che colpì tutto il Val di Noto, Licodia contò molti danni sia materiali che umani, infatti ben 258 persone persero la vita sotto le rovine e moltissimi edifici tra religiosi e civili vennero gravemente danneggiati o rasi al suolo come accadde per il castello medievale Santapau. In particolare si tramanda la storia della chiesa "all'armi scacciati", le anime schiacciate, dove molte persone raccolte in preghiera all'interno del tempio, per scongiurare il sisma che già si era fatto sentire con piccole scosse, rimasero uccise a causa del terremoto.
 
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Al contrario di molte città siciliane colpite dal sisma, Licodia fu ricostruita nello stesso luogo dove sorgeva in passato e i lavori di restauro per i maggiori edifici pubblici iniziarono subito. Alcuni edifici religiosi, come la chiesa del monte Calvario o la chiesa del Crocefisso rimasero illese mentre altri, come la chiesa madre o il convento dei cappuccini, furono in parte restaurati.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Chiesa madre licodia eubea.JPG|thumb|upright=1.5|Prospetto principale della Basilica Chiesa Madre di Santa Margherita d'Antiochia]]
=== Architetture religiose ===
[[File:Licodia Eubea, sant'Antonio Abate.jpg|sinistra|miniatura|206x206px|Cappella di S. Antonio Abate, Chiesa Madre, Licodia Eubea]]
[[File:Fregiolicodiaeubea.jpg|sinistra|miniatura|187x187px|Un fregio del prospetto della chiesa madre]]
 
==== Chiese ====
* [[Chiesa di Santa Margherita (Licodia Eubea)|Chiesa Madre di Santa Margherita]] <br />Sotto la mole della rocca, a nord est, è la chiesa madre dedicata a Santa Margherita patrona del paese. La struttura, la cui esistenza è sicuramente attestata nel XVI secolo, venne presumibilmente ampliata alla fine del '500 anche grazie alle elargizioni Canonico del Capitolo Cattedrale di Siracusa Sa. Martino La Russa. L'edificio venne danneggiato dal terremoto del 1693.<br />Il prospetto principale, importante testimonianza tardo rinascimentale precedente al sisma del 1693, risulta incompleto nell'ordine superiore ed è connotato da eleganti fregi e dallo stemma gentilizio dei marchesi Santapau. La torre campanaria conserva anche il campanone del 1628 opera del tortoriciano Francesco Garbati. L'interno, a pianta basilicale a tre navate, conserva notevoli opere d'arte, tra cui, nell'altare della cappella in fondo alla navata di destra, una bella statua lignea di S. Antonio Abate scolpita dal napoletano Giovanni Battista Gallone, nel 1617.
* [[Chiesa di Santa Margherita (Licodia Eubea)|Chiesa di Santa Margherita]] (basilica chiesa madre)
 
* [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Licodia Eubea)|Chiesa di Santa Maria degli Angeli]]
* [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Licodia Eubea)|Chiesa di Santa Maria degli Angeli e convento dei Cappuccini]]
* [[Chiesa di Santa Lucia (Licodia Eubea)|Chiesa di Santa Lucia]]
* [[Chiesa del Carmine (Licodia Eubea)|Chiesa del Carmine]]
* [[Chiesa del Crocefisso (Licodia Eubea)|Chiesa dell'ospedale o del Crocefisso]]
* [[Chiesa del Santissimo Rosario (Licodia Eubea)|Chiesa del Santissimo Rosario e convento del Ss. Salvatore]]
* [[Chiesa di Maria Santissima della Provvidenza]] (o|Chiesa del Calvario)]]
* [[Chiesa del Bianchetto]]
* [[Chiesa e Monastero di San Benedetto e Santa Chiara alla Badia]]
[[File:Licodia Eubea, chiesa crocifisso.jpg|miniatura|248x248px|Particolare della volta della chiesa del Crocifisso|sinistra]]
* Chiesa di Sant'Anna o di Donna Puma (ridotta in ruderi)
 
==== Chiese non più esistenti e chiese ''extra moenia'' ====
* Chiesa dello Spirito Santo e di San Giovanni Battista
* Chiesa di San Pietro lo"il Vecchio"
* Chiesa di Maria Ausiliatrice e di San Vito
* Chiesa della Madonna della Mercede
* Chiesa e convento dei minori conventuali
* Chiesa del Ss. Salvatore
* Chiesa di San Leone
* Chiesa dell'Itria
* Chiesa della Ss. Trinità
* Chiesa di contrada Pirruni
* Chiesa di Sant'Anna in contrada Donna Puma
* Chiesa della Fontanella
 
=== Architetture militari ===
[[File:Licodiaeubeacastello.jpg|thumb|upright=1.4|''=== Castello Santapau'', ruderi]]====
==== Castello ''Santapau'' ====
{{vedi anche|Castello Santapau}}
[[File:Castellosantapaulicodia.jpg|miniatura|422x422px|Rovine del castello Santapau]][[File:Palazzomugnoslicodiaeubea.jpg|miniatura|240x240px|Un mensolone di Palazzo Mugnos]]
Sorge sul colle omonimo (''Colle Castello'') a poca distanza dal centro abitato di Licodia Eubea. Sorto probabilmente su una preesistente fortificazione bizantina, assunse l'aspetto di un castello in epoca medioevale, sotto la dominazione angioina. Fu abitato da molti nobili, tra i quali i principali furono i ''Santapau'' e i ''Ruffo''. Venne semi distrutto dal terremoto del 1693, infatti, oggi è possibile ammirare diversi resti di mura e soffitti e un torrione cilindrico.
Sorge sul colle omonimo (Colle Castello) a poca distanza dal centro abitato di Licodia Eubea. Sorto probabilmente su una preesistente fortificazione normanna, fu costruito grazie all'intervento di [[Federico II di Svevia]] e assunse l'aspetto di un castello in epoca medioevale per mano di [[Manfredi di Sicilia]] durante l'agitato periodo che precede l'occupazione angioina. Nel 1275 venne assegnato al nobile francese Gerardo de Artus, ed in seguito si susseguirono i Santapau e i Ruffo. Venne rovinato dal terremoto dell'undici gennaio 1693. Oggi è possibile ammirare le rovine del castello con i suoi torrioni, notevolmente ridimensionati, e diverse strutture che costituivano i bassi e gli ambienti di servizio del maniero.
 
In particolare risultano ancora ben visibili i due torrioni che dominando ancora oggi l'abitato sormontando la parte più antica della città con i quartiere del Borgo e della Matrice.
 
[[File:Palazzomugnoslicodia.jpg|miniatura|187x187px|Palazzo Mugnos, Licodia Eubea]]
 
=== Architetture civili ===
* [[Palazzo Comunale (Licodia Eubea)|Palazzo Comunale]], già convento dei Domenicani
*[[Palazzo Mugnos]], anche detto Vassallo, casa palazzata di particolare pregio, tipica espressione dell'architettura tardo barocca del Vallo di Noto.<br />Sorge in prossimità della chiesa madre di Santa Margherita e fu residenza dei Mugnos, nobile famiglia di origine catalana, più volte amministratori dei Santapau con cui erano legati anche da vincoli parentali. Del ramo licodiano della famiglia Mugnos si ricordano i poeti Andrea e Francesco. Il palazzo, dotato di una ampia balconata centrale e da un imponente portale, passò nel corso del XVIII secolo ai baroni Vassallo e Pupillo venendo destinato, nei secoli successivi, a diversi usi fra cui si ricorda quello di carcere. Il piano nobile è connotato da ampi saloni decorati con stucchi. Attualmente una ala della struttura risulta di proprietà comunale.
* [[Palazzo Mugnos]], o Vassallo, di stile barocco
=== Siti archeologici ===
 
=== Biblioteca Comunale ===
La biblioteca comunale di Licodia Eubea è oggi sita in vico La Russa, vicino alla chiesa del Crocifisso o Ospedale. La biblioteca fu istituita ufficialmente nel 1972 e cominciò la sua attività vera e propria nel 1979. [[sistema bibliotecario provinciale di Catania]] Fu una biblioteca pioniere. Dal 1996 la biblioteca possiede un primo database e oggi è fornita di nuovissimi mezzi informatici e tecnologici. In passato la biblioteca aveva sede presso l'ex struttura scolastica del quartiere Carmine. La biblioteca è fornita di circa 15.000 volumi e di un'ampia sala lettura.
Cunnuttu 2006.jpg[[File:Cunnuttu 2006.jpg|thumb|upright=1.4|Tipica viuzza del centro storico di Licodia Eubea "u cunnuttu".]]
 
=== Villa e anfiteatro comunale Santapau ===
Il parco comunale si trova nel centro storico di Licodia Eubea e dà sul corso principale del paese. Fu intitolato ai marchesi Santapau che governarono Licodia per quasi due secoli.
La villa comunale venne costruita nella seconda metà degli [[anni 1970|anni settanta]] del secolo scorso. Il parco è dotato di una fontana che abbellisce una delle piazzette circondate da vaste zone alberate. All'interno della villa c'è inoltre un parco giochi e un anfiteatro, costruito in contemporanea alla villa. L'anfiteatro è costituito da tribune stile teatro greco-romano e da un'ampia piazza circolare su cui è posizionato il palcoscenico. La villa comunale assume particolare importanza nelle varie festività, soprattutto estive, ospitando nel suo anfiteatro spettacoli di vario genere, quali concerti e opere teatrali.
 
=== Piscina comunale e campo sportivo ===
La piscina comunale di Licodia Eubea è sita nella zona nuova dell'abitato in viale Regione siciliana ed è di recente costruzione. La struttura è costituita da due vasche, una più piccola e l'altra semi-olimpionica di maggiori misure. La piscina comunale risulta attualmente chiusa al pubblico per lavori di ristrutturazione.
Vicino alla piscina comunale è presente il campo sportivo comunale con l'annesso campetto di calcio a 5. Il campo da calcio fu sistemato negli anni settanta con la costruzione delle tribune e degli spogliatoi.
 
=== Ritrovamenti e siti archeologici ===
==== Necropoli greca di Vigna della signora ====
[[File:Necropoli di vigna della Signora.jpg|miniatura|Necropoli di vigna della Signora]]
Nella contrada che si estende sotto il lato sud del monte Calvario, nel 1990 furono ritrovati dei loculi di una [[necropoli]] databile al [[450 a.C.]] Gli scavi sul sito furono avviati dopo il ritrovamento casuale di alcuni loculi durante la costruzione della caserma dell'[[arma dei Carabinieri]]. L'area dove è situata la necropoli è oggi edificata in seguito alla recente espansione dell'abitato.
 
Le sepolture della necropoli in questione sono tutte multiple e riescono a contenere dai tre ai sette defunti probabilmente della stessa famiglia. Fu trovata una rara sepoltura di un uomo tumulato con il suo stesso cavallo; una sepoltura simile era stata già rinvenuta al Calvario qualche tempo prima. Furono recuperati vari oggetti che componevano il corredo funebre dei defunti, tra cui gioielli in oro, argento e bronzo e altri oggetti di uso comune. Inoltre si trovarono numerose ceramiche decorate fra le quali una ''[[kelebe]]'' a figure rosse, un<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[oinochoe]]'' a bocca trilobata a figure nere e uno ''[[skyphos]]'' a figure rosse. Fu anche portato alla luce un [[sarcofago]] destinato presumibilmente ospitare una persona molto importante, mai utilizzato. Tutti i ritrovamenti sono considerati di pregevole rilevanza artistica e storica.
 
Nella stessa zona si trovano dei resti di abitazioni greche del VI, V e IV secolo a.C., con un laboratorio di manifatture in argilla.
 
==== Altre zone archeologiche del comune di Licodia ====
* [[Grotta dei Santi (Licodia Eubea)|Complesso Rupestre Grotta dei Santi]]
* Necropoli di Fossa Quadara
* Necropoli della Piazzisa
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* Colle del Castello Ipogei Cristiani e insediamento Tardo-Romano
* Contrada San Cono
*[[Acquedotto di Licodia Eubea]]
 
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File:Chiesacrocefissolicodia.jpg|link=|Chiesa dell'Ospedale, prospetto
File:Chiesa madre di Licodia Eubea.jpg|link=|Chiesa Madre, prospetto
File:Santantoniolicodia.jpg|link=|Scultura lignea di Sant'Antonio Abate, opera del napoletano Giovan Battista Gallone (1617)
File:Sanfrancescolicodiaeubea.jpg|link=|Scultura lignea di San Francesco d'Assici sec. XVII
File:Margheritalicodiaeubea.jpg|link=|Scultura lignea di Santa Margherita d'Antiochia
File:Cunnuttu, Licodia Eubea.jpg|link=|Tipica via dell'abitato detta "cunnuttu"
File:Etna from Licodia Eubea.jpg|link=|L'[[Etna]] vista da Licodia
</gallery>
 
== Società ==
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{{Demografia/Licodia Eubea}}
 
=== LinguaLingue e dialettodialetti ===
Particolarmente viva e sentita in città la forte tradizione legata all'uso del siciliano per il canto di diversi antichi componimenti religiosi, soprattutto nel corso della Settimana Santa. Moltissime le opere scritte, pervenute ai giorni nostri, che si innestano nella tradizione popolare siciliana e di tutto il meridione, atte a raccontare aspetti legati alla vita ed al culto del Cristo, della Vergine e dei Santi venerati nel territorio. Sopravvivono a Licodia soprattutto i canti legati alla Passione di Cristo ancora oggi intonati dal popolo durante le antiche celebrazioni che appartengono alla Settimana Santa di Licodia Eubea. Un gruppo di cantori si occupa di intonare questi canti della tradizione scritti in siciliano ed in latino. Tra i canti più rappresentativi si ricorda ''<nowiki/>'a'' Cavallaria, ''Curunedda di Maria Ss. Addulurata (Li Setti spati)'', ''Lu Rusariu do Ss. Crucifissu'', il ''Popule meus'' e lo ''Stabat Mater.'' Ancora intonato, nel corso della festa patronale, anche il rosario in siciliano di Santa Margherita. Particolarmente interessante anche un ottavario in siciliano che racconta dell'intercessione della Vergine Addolorata, a cui il popolo di Licodia è particolarmente devoto, in occasione di un periodo di forte siccità cui si assistette nel 1881. I versi vennero raccolti in un volumetto, dalla viva voce del signor Michelangelo Caruso, dal cappuccino Padre Leonardo Ciavola e dati alle stampe nel 1991. Molto conosciuta anche una canzone, opera maggiormente recente rispetto a quelle sin ora citate, composta dalla maestra elementare Maria Falcone Albo, intitolata ''A Licuddia'', testimonianza di amore per la terra natia:
A Licodia Eubea si parla la [[lingua siciliana]] nella variante catanese, al contrario di alcuni paesi vicini che, a causa della vicinanza alla provincia di Ragusa, usano una cadenza tipica ragusana. A Licodia si è sempre fatto un uso molto ampio del dialetto. Diverse sono le opere scritte o tramandate da padre in figlio in dialetto licodiano. Soprattutto per la [[Settimana Santa]] sono molteplici i canti popolari cantati tutt'oggi per narrare la passione del Cristo morto sulla croce e per descrivere il dolore della Madonna Addolorata che vede patire il figlio. Le più famose composizioni sono il ''Rosario del Crocefisso'', le ''Sette Spade'' (''Setti Spati'', in lingua siciliana), che racconta i sette dolori di Maria Vergine, e il rosario dedicato alla patrona Santa Margherita V.M. Queste opere dialettali risultano essere oltre trenta.
Ecco uno stralcio dell'inno tradizionale di Licodia Eubea intitolato," A Licuddia " , composto dall'insegnante Maria Falcone Albo:
 
{{multiColColonne}}
{{citazione|Sapiti u ma paisi è Licuddia, ricca di aria fina e di culuri e duci e sempri bedda a tutti l'uri o cu l'allustru a luna o cu lu suli, o Licuddiuzza mia o Licuddia.| da " A Licuddia " , di M.Maria Falcone Albo}}
{{colBreakColonne spezza}}
{{citazione|Sapete, il mio paese è Licodia, ricco di aria fine e di colore, è dolce e sempre bella in tutte le ore, sia con la luna che con il sole, o Licodiuccia mia, o Licodia.}}
{{endMultiColColonne fine}}
 
=== LeTradizioni antichee famigliefolclore ===
[[File:S.antonio licodiaeubea.jpg|thumb|Il simulacro ligneo di [[Sant'Antonio abate]], patrono di Licodia Eubea.]]
{{F|storia di famiglia|arg2=centri abitati della Sicilia|maggio 2016}}
[[File:Santa margherita v.m patrona di licodia eubea.JPG|thumb|Immagine storica del fercolo e del simulacro di Santa Margherita, patrona principale di Licodia Eubea.|sinistra|353x353px]]
Tra i cognomi più noti nel territorio licodiano se ne ricordano diversi i quali in passato costituivano il braccio della nobiltà di Licodia. Molto spesso oggi queste famiglie sono dislocate in varie parti della Sicilia e a causa dell'emigrzione di molti licodiani, avvenuta negli ultimi anni verso America ed Australia, quindi è possibile trovare tanti cognomi noti a Licodia in varie parti del pianeta. Ecco alcune famiglie nobili del passato:
==== Santa Margherita patrona della città ====
L'antica figura della vergine e martire [[Margherita di Antiochia|Margherita d'Antiochia di Pisidia]], è da sempre venerata a Licodia quale patrona, insieme a Sant'Antonio Abate, e molto invocata tra il popolo.
 
Il popolo la invocava quale Patrona Particolare dell'abitato già nel XVII secolo, tanto che lo stesso Rocco Pirri, nella sua Sicilia Sacra, la menziona come tale.<ref>{{Cita libro|autore=Rocco Pirri|titolo=Sicilia sacra disquisitionibus, et notitiis illustrata|anno=1644|editore=|città=Palermo|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
==== Famiglia Santapau ====
I Santapau, di origine spagnola, stettero a capo di Licodia per quasi duecento anni.Le prime notizie dei Santapau in Sicilia partono dal 1282, anno in cui Ugo Santapau viene per conto del re Martino.Il primo Santapau ad essere feudatario di Licodia, risale al 1408 e fu Calcerando Santapau. Prima dei Santapau avevano governato Licodia i Filangeri.
I Santapau furono i numeri due della politica del regno di Sicilia occupando sempre un importante carica amministrativa all'interno del regno. Quindi si può immaginare l'importanza politica che Licodia ebbe in quel periodo. Infatti i baroni e poi i marchesi di Licodia furono presidenti del regno di Sicilia per ben due volte, la prima nel 1516 con Matteo e la seconda nel 1540 con Ponzio. L'ultima erede di questa importante e potente casata fu Camilla Santapau che poi sposò in prime nozze Pietro Gutterra Velasquez e poi Muzio Ruffo. Donna Camilla morì nel 1618. Dopo la morte dell'ultima erede che portava il cognome Santapau, governò Licodia, fino alla fine del feudalesimo, la famiglia Ruffo di Calabria. Lo stemma della famiglia Santapau è composto da uno scudo sannitico all'interno del quale è raffigurato un rombo a bande di nero e bianco. Lo stemma dei Santapau è ancora visibile sui sepolcri di donna Camilla e di Muzio Ruffo nella chiesa dei Cappuccini e sul portale barocco della chiesa madre di Licodia Eubea.
 
È certo che un luogo di culto a lei dedicato era presente a Licodia già nel 1583, quando il Canonico Don Martino La Russa, morendo, designò con atto testamentario erede universale del suo enorme patrimonio, la Chiesa di Santa Margherita.
==== Famiglia Aliotta ====
Un ramo di questa famiglia si trova a Licodia ove nel 1798 un componente di nome Angelo ebbe il titolo di Barone di Camemi da parte del re Ferdinando. Angelo stesso contribuì tantissimo al restauro della chiesa dei Cappuccini. In seguito un altro componente della stessa famiglia sposò la nobilissima Carmela Papaleo di Scicli.
 
Non va escluso, come suppone Padre Leonardo Ciavola da Licodia in un suo scritto, che già nel XIII secolo fosse presente una piccola cappella a lei dedicata lungo le pendici del colle castello, non distante dal luogo in cui sorge l'attuale Basilica Chiesa Madre a lei dedicata.
Ricordiamo della famiglia '''Aliotta''', il Cav. '''Eugenio Aliotta''', sindaco 1866/1967. '''Giuseppe Aliotta''', sindaco 1883/1887. Cav. '''Giuseppe Aliotta''', sindaco 1898/1900. Cav. '''Giuseppe Aliotta''', Commissario Prefettizio 1914/1916. Cav, '''Sebastiano Aliotta''', sindaco 1918/1920.
 
Nel 1903, facendosi interprete della forte venerazione tra il popolo e della storia antichissima del culto di Santa Margherita a Licodia, il sapiente sacerdote cappuccino Padre Francesco Lo Bartolo da Licodia (1872 - 1945), avviò le pratiche che richiedevano alla Santa Congregazione per i Riti, il Decreto che nominasse la martire "Patrona Principale" della città. Il Decreto venne approvato da S.S [[Papa Pio X|Pio X]] il 12 aprile del 1905.<ref>{{Cita libro|autore=Padre Leonardo Vincenzo Ciavola|titolo=Santa Margherita Patrona Principale di Licodia E.|anno=1975|editore=Tip. M.G.A. Fratelli Baglieri|città=Comiso|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
==== Famiglia Vassallo ====
Questa famiglia è una tra le più note di Licodia Eubea. Di bene immobile appartenuto a questa famiglia si ricorda il palazzo Vassallo o Mugnos in stile tardo barocco, ancora esistente e sito in via Mugnos nel quartiere Matrice.
Questa famiglia discende dal Paleologo Michele imperatore di Costantinopoli. Una parte di detta famiglia si estinse a Noto sotto il regno di Federico II. Per volere di Costantino Paleologo il cognome si evolse in Vassallo. Un ramo dei secondogeniti si stabilì a Licodia Eubea. Lo stemma dei Vassallo porta questo motto: In hoc signo Vinces. Il blasone di questa famiglia è visibile sul portale barocco del palazzo Vassallo/Mugnos.
 
==== Festa patronale di S. Margherita d'Antiochia di Pisidia ====
==== Famiglia Scollo ====
* 20 luglio, Santa Margherita V. M., patrona di Licodia Eubea. Processione del simulacro e della reliquia per le vie del paese. La festa patronale si divide principalmente nella vigilia e il giorno festivo. Già i festeggiamenti in onore della santa patrona hanno principio all'inizio del mese di luglio denominato appunto mese margheritiano. Per il 19 luglio, la vigilia, ha luogo, dalla chiesa dei cappuccini, la processione con la reliquia di Santa Margherita.
La famiglia Scollo, oggi quasi del tutto estinta, diede a Licodia diversi religiosi illustri appartenenti per lo più agli ordini dei Minori Cappuccini e dei Padri Domenicani.
* 15 agosto, [[Assunzione di Maria|Maria SS. Assunta in cielo]]. Processione del simulacro per le vie del paese. Il culto religioso verso l'Immacolata ha avuto sempre luogo nella parrocchia Santa Maria degli Angeli, ove si conserva l'artistico simulacro ligneo della Vergine Assunta. Il culmine dei festeggiamenti è nel giorno del 15 agosto.
* marzo/aprile, la [[Settimana Santa]]. La settimana santa a Licodia Eubea affonda le radici nel passato. Sin dal 1500 vengono ripetute varie tradizioni che hanno luogo per le vie cittadine di Licodia. Caratterizzano la pasqua licodiana, i canti in lingua siciliana composti in passato dai cittadini di Licodia, che vengono ancora oggi cantati per le processioni del giovedì e venerdì Santo.
 
==Cultura==
Si ricordano principalmente le personalità di Don Pietro Scollo, sacerdote secolare, vissuto nel corso del XIX secolo, di Padre Carmelo Scollo ofm Capp (1807 - 1885). e del nipote Padre Salvatore Scollo ofm Capp. (1837 - 1898), entrambe autori della riapertura del convento dei Cappuccino dopo le leggi eversive del 1866. In particolare, Padre Salvatore, figura al tempo tra le più eminenti dei Cappuccini della Provincia Religiosa di Siracusa, fu il sostenitore materiale e spirituale del riacquisto del convento, nel 1885 e del restauro dello stesso, dopo che era stato per anni abbandonato e vandalizzato. La sua importante opera chiamò all'ordine moltissime vocazioni tra i giovani del paese.<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|autore=Marcello Cioè|titolo=I Cappuccini in Licodia Eubea|anno=2008|editore=Provincia Frati Minori Cappuccini|città=Siracusa|p=|pp=|ISBN=}}</ref> Tra queste si ricorda quella di un altro Scollo, il Padre Bernardino (1869 - 1938), che occupò la carica di Ministro Provinciale e diede alle stampe un suo lavoro dal titolo "Il matrimonio cristiano", edito a Ragusa nel 1902.<ref name="ReferenceA"/>
[[File:Chiesasanbenedettolicodiaeubea.jpg|miniatura|La chiesa della Badia, recuperata dall'Archeoclub nel 2012, oggi spazio culturale|284x284px]]
[[File:Museocivicolicodiaeubea.jpg|miniatura|270x270px|Museo Civico ''Antonino Di Vita'']]
Dal 2022 il paese fa parte del progetto del ''[[Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo]]'' insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.<ref name=" Città di Caltanissetta ">{{cita web|titolo=Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020|sito=Città di Caltanissetta | url=https://comune.caltanissetta.it/?s=Primo+Parco+mondiale%2C+policentrico+e+diffuso%2C+dello+Stile+di+Vita+Mediterraneo |lingua=it |cid=|accesso=14 aprile 2022}}</ref>
 
=== Biblioteche ===
Dell'ordine dei Padri Domenicani si ricorda il Padre Ludovico Scollo (1880 - 1965), che oltre ad aver occupato importanti cariche all'interno della Provincia domenicana di Sicilia, diede alle stampe un suo breve scritto sul Beato Pietro Geremia dal titolo " Un Fiore della conca d'oro", edito a Palermo nel 1912.<ref>{{Cita libro|autore=Fr. Giovanni Calcara o.p|titolo=O Lumen Ecclesiae|anno=2014|editore=Il Garufi|città=Catania|p=|pp=|ISBN=978-88-97966-22-7}}</ref>
La biblioteca comunale di Licodia Eubea è oggi sita in vico La Russa, vicino alla chiesa del Crocifisso o Ospedale. La biblioteca fu istituita ufficialmente nel 1972 e cominciò la sua attività vera e propria nel 1979. Fu una biblioteca pioniere. Dal 1996 la biblioteca possiede un primo ''database'' e oggi è fornita di nuovissimi mezzi informatici e tecnologici. In passato la biblioteca aveva sede presso l'ex struttura scolastica del quartiere Carmine. La biblioteca è fornita di circa 15.000 volumi e di un'ampia sala lettura.
 
==== FamigliaMusei Giarrusso ====
==== Museo civico archeologico Antonino Di Vita ====
Di questa famiglia, il cui cognome è parecchio presente in molti comuni siciliani, degni di nota a Licodia sono le figure dell'orologiaio Don Baldassarre Giarrusso, vissuto a cavallo tra il XVIII ed Il XIX secolo, autore dell'orologio con piastra in ardesia del convento dei Padri Cappuccini di Licodia, oggi scomparso, e l'ebanista Don Angelo Giarrusso, autore del fercolo in legno indorato della Madonna Assunta sempre della Chiesa dei Cappuccini di Licodia, realizzato nei primi anni del XIX secolo.<ref name="ReferenceB">{{Cita libro|autore=Marcello Cioè|titolo=I Cappuccini in Licodia Eubea|anno=2008|editore=Provincia Frati Cappuccini|città=Siracusa|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
Il museo civico archeologico Antonino Di Vita è ospitato in locali comunali. In quest'area museale archeologica si conservano diversi ritrovamenti relativi a materiale di importazione greca e a vasellame, con i tipici motivi geometrici che identificano la Facies di Licodia e di Santo Cono Piano Notaro, rinvenuti nel territorio di Licodia Eubea. Gran parte dei ritrovamenti furono portati alla luce da [[Paolo Orsi]] e successivamente da diversi scavi degli anni '80 e '90 del novecento a opera della sovrintendenza con l'aiuto dei volontari dell'Archeoclub di Licodia Eubea.
 
Nel corso del '800 diverse le personalità legate a questa famiglia che hanno abbracciato la vita religiosa all'interno dell'ordine dei Cappuccini e dei Domenicani.
 
Si ricordano un frate Innocenzo Giarrusso ofm Capp. defunto prematuramente nel 1892 e il nipote di questo, Padre Angelo Giarrusso ofm Capp. nato a Licodia Eubea nel 1875 e morto a Siracusa nel 1951. Padre Angelo fu predicatore e venne più volte eletto Definitore della Provincia Cappuccina di Siracusa.<ref name="ReferenceB"/>
 
Egli era anche esperto nella pratica della rabdomanza venendo chiamato per questo compito in diverse località siciliane. Nel periodo in cui fu superiore a Licodia, attuò importanti lavori nel convento e nella chiesa. Fratello di Padre Angelo era il Padre Domenicano Innocenzo Giarrusso, nato a Licodia Eubea nel 1880 e morto a Zafferana Etnea nel 1943.
 
Della stessa famiglia occuparono la carica di Segretario Comunale a Licodia nei primi decenni del '900, Pietro Clemente Giarrusso e Salvatore Giarrusso, che mantenne tale incarico anche a Zafferana Etnea.
 
==== Famiglia Distefano/Di Stefano ====
Questa famiglia originaria di Monterrosso Almo è documentata a Licodia Eubea a partire dalla fine del sec. XVIII, un Distefano barone di San Giovanni, di professione farmacista, nato a Monterrosso Almo(RG) possedette il feudo di Camilla; la famiglia possiede il medesimo stemma del ramo agnato dei b.ni di Cutolia - arma d'azzurro al castello torricellato, in capo cometa con nove raggi. La famiglia documentata in altre località dell'isola [[Palermo]], [[Giarratana]], [[Palazzolo Acreide]], [[Caltagirone]], [[Reggio Calabria]] si imparentò durante la sua lunga storia con numerose altre famiglie storiche della Sicilia orientale. Gaudenzia Distefano b.ssa di Cutolia, sposò Ottaviano Borgia del Casale, da cui nacque il m.se Giuseppe Borgia Distefano, con lei si estinse il ramo nobile. Della famiglia nativa di Monterrosso Almo sopravvive, allo stato attuale, una linea discendente da don Giuseppe Distefano, nobile dei b.ni di Cutolia in Caltagirone. Un Antonino Distefano acquistò a sue spese il corpo di Santa Ilaria, oggi conservato nella chiesa di San Bartolomeo a Giarratana.
 
A Licodia si ricorda la figura di Don Ignazio Di Stefano, che occupò la carica di sindaco dal 1887 al 1890.
 
=== Famiglie Notabili imparentate a Licodia Eubea ===
Aparo, Armao, Di Benedetto, La Biondo, La Ciura, Bosco, Burgio, Buttigleri, Di Martino, Di Pietro, Di Stefano/Distefano, Di Vita, Frazzetto, Gandolfo, Giarrusso, Giuca, Licciardi, Lo Blanco, Mannuzza, Martini, Mazzarino, Morgana, Nanfro, Nicidio, Renda, Scacco, Taschetta, Ventura, Verga, Vixica.<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Maria Cannizzo|titolo=Licodia Eubea|anno=1995|editore=Pro Loco|città=Licodia Eubea|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
 
=== Nomi illustri legati a Licodia Eubea ===
Di certo Licodia ebbe altre famiglie illustri come gli Interlandi, di cui si hanno due sepolcri al Carmine, gli Scordino, i Gandolfo, gli Astuto, gli Aliotta, i Vaina e gli Albo'''.''' Si ricordano, inoltre, varie personalità che hanno fatto la storia di Licodia, tra cui il canonico Don Martino la Russa, illustre benefattore di Licodia vissuto nel XVI e oggi tumulato nella chiesa madre. Le sue spoglie, infatti, furono portate in chiesa madre il 23 maggio del 1783, come per altro riporta la lapide marmorea in suo onore, posta sulla parte sinistra dell'altare maggiore della chiesa madre, ove il canonico riposa. Don Martino, in morte, lascio un testamento con grandi lasciti a favore di Licodia e della chiesa madre in particolare.
 
Si ricorda inoltre la figura del sacerdote don Ascenzio de Pisanis, di origine spagnola, che contribuì tantissimo alle tradizioni della settimana santa Licodiana.
Si ricorda anche il pittore licodiano Mariano Agosta vissuto a cavallo tra l'800 e il '900. Egli lasciò varie opere al suo paese natale, tra cui un panorama olio su tela di Licodia, un San Gregorio e una scuola di Atene.
 
Indubbiamente si ricorda la figura del missionario in Congo Frate Francesco Cascio ofm Capp. (1600 - 1682), Servo di Dio per la Chiesa Cattolica.
 
==Cultura==
=== Museo civico archeologico Antonino Di Vita ===
Il museo civico archeologico Antonino Di Vita è ospitato in locali comunali. In questa area museale archeologica si conservano diversi ritrovamenti relativi a materiale di importazione greca e a vasellame con i tipici motivi geometrici che identificano la Facies di Licodia e di Santo Cono Piano Notaro, rinvenuti nel territorio di Licodia Eubea. Gran parte dei ritrovamenti furono portati alla luce da [[Paolo Orsi]] e successivamente da diversi scavi degli anni '80 e '90 del novecento a opera della sovrintendenza con l'aiuto dei volontari dell'Archeoclub di Licodia Eubea.
Il museo si divide in tre sezioni:
 
# Sezione sulla fase più antica dell'insediamento nel territorio.
# Sezione dedicata all'abitato arcaico e al centro indigeno ellenizzato.
# Sezione con materiali importati insieme ad oggetti in ceramica locali "''facies di Licodia Eubea"''.
 
==== Museo etnografico o museo della comunità Licodiana ====
Il museo etnografico, è sito presso dei locali terragni che danno sul chiostro dell'ex Monastero di San Benedetto e Santa Chiara a Licodia Eubea.
 
Questo museo raccoglie gli utensili originali relativi alle attività artigianali e agricole del territorio, in uso sino a qualche decennio fa.
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La collezione presenta un vasto numero di arnesi riconducibili al lavoro del calzolaio, oltre che al duro lavoro della mietitura. Tutti i pezzi sono donazioni dei cittadini di Licodia. Il museo è stato intitolato a Padre Matteo Coniglione O.P. (Licodia E., 1879 - Catania, 1964).
 
=== Cucina ===
=== Santa Margherita patrona della città ===
==== La patacò ====
L'antica vergine e martire Margherita d'Antiochia di Pisidia, è da sempre venerata a Licodia quale patrona, assieme a Sant'Antonio Abate.
La ''patacò'' è un piatto tipico di Licodia Eubea, un tempo chiamato piatto dei poveri, visto che era la base dell'alimentazione della povera gente nei mesi più freddi dell'anno. Ancora oggi è abitudine la preparazione di questa pietanza nelle famiglie licodiane. La ''patacò'' è ricavata dalla farina di [[Lathyrus sativus|cicerchia]] avente tipico colore giallastro. La farina si mischia con l'acqua in modo da fare una sorta di polenta che si arricchisce con l'aggiunta di broccoli, salsiccia a pezzetti, olio, pepe e sale quanto ne basta. Prima di cucinare la ''patacò'' occorre fare un soffritto con aglio da mischiare anch'esso con la ''patacò''. Questo piatto si mangia generalmente caldo e un tempo era solito consumarsi a colazione.
 
==== Pagnuccata ====
Il popolo la invocava quale Patrona Particolare dell'abitato già nel XVII secolo, tanto che lo stesso Rocco Pirri, nella sua Sicilia Sacra, la menziona come tale.<ref>{{Cita libro|autore=Rocco Pirri|titolo=Sicilia sacra disquisitionibus, et notitiis illustrata|anno=1644|editore=|città=Palermo|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
La ''pagnuccata ''è un piatto tipico siciliano molto comune anche a Licodia Eubea, dove è solito prepararsi nei mesi freddi e in particolare a Natale e a Pasqua ma soprattutto per il carnevale. Questo dolce tipico a Licodia presenta una forma più minuta confronto alle altre zone in cui viene preparato. Il tutto è composto da un impasto di farina e uova che poi vanno a comporre dei condoni che vengono tagliati in piccole palline. Dopo questo procedimenti le palline vengono immerse dentro il miele sciolto con lo zucchero.
 
=== Eventi culturali ===
È certo che un luogo di culto a lei dedicato era presente a Licodia già nel 1583, quando il Canonico Don Martino La Russa, morendo, designò con atto testamentario erede universale del suo enorme patrimonio, la Chiesa di Santa Margherita.
Diversi sono gli appuntamenti culturali che, nel corso dell'anno, vengono organizzati dalle associazioni culturali presenti nella cittadina e dal Comune. Dal 2012, in seguito ai lavori di riqualifica condotti dall'Archeoclub di Licodia, la chiesa del monastero di San Benedetto e Santa Chiara è un luogo in cui vengono organizzate mostre, conferenze ed eventi culturali. Dal 2011 ha luogo il [https://www.rassegnalicodia.it/ Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico], festival cinematografico internazionale che si svolge ad ottobre ed è organizzato da ArcheoVisiva ed Archeoclub. A settembre viene organizzata la Festa dell'Uva da tavola, un appuntamento molto sentito dalla popolazione e dal territorio. Si svolge ogni anno anche la Sagra della Patacò, piatto della tradizione, ed il [[Cicerchia (Genere)|Cicerchia]] Fest. Fin dalla prima edizione Licodia partecipa anche al Borghi dei Tesori Fest organizzato da Le Vie dei Tesori.
 
== Geografia antropica ==
Non va escluso, come suppone Padre Leonardo Ciavola da Licodia in un suo scritto, che già nel XIII secolo fosse presente una piccola cappella a lei dedicata lungo le pendici del colle castello, non distante dal luogo in cui sorge l'attuale Basilica Chiesa Madre a lei dedicata.
=== Quartieri di Licodia Eubea ===
 
* Abatelli;
Nel 1903, facendosi interprete della forte venerazione tra il popolo e della storia antichissima del culto di Santa Margherita a Licodia, il sapiente sacerdote cappuccino Padre Francesco Lo Bartolo da Licodia (1872 - 1945), avviò le pratiche che richiedevano alla Santa Congregazione per i Riti, il Decreto che nominasse la martire "Patrona Principale" della città. Il Decreto venne approvato da S.S [[Papa Pio X|Pio X]] il 12 aprile del 1905.<ref>{{Cita libro|autore=Padre Leonardo Vincenzo Ciavola|titolo=Santa Margherita Patrona Principale di Licodia E.|anno=1975|editore=Tip. M.G.A. Fratelli Baglieri|città=Comiso|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
* Ajiricelle;
=== Manifestazioni religiose ===
* Borgo;
[[File:S.antonio licodiaeubea.jpg|thumb|upright=1.4|Il simulacro ligneo di [[Sant'Antonio abate]] compatrono di Licodia Eubea.]]'''Festa patronale di S. Margherita d'Antiochia di Pisidia'''
* Carcarelle;
* 20 luglio, ''Santa Margherita V. M.'', patrona di Licodia Eubea. Processione del simulacro e della reliquia per le vie del paese. La festa patronale si divide principalmente nella vigilia e il giorno festivo. Già i festeggiamenti in onore della santa patrona hanno principio all'inizio del mese di luglio denominato appunto mese margheritiano. Durante tutto il mese fino alla sua fine, viene recitato il caratteristico rosario di santa Margherita composto in dialetto tipico licodiano. Per il 19 luglio, la vigilia, ha luogo, dalla chiesa dei cappuccini, la processione con la reliquia di Santa Margherita. La processione pomeridiana termina nella chiesa madre ove la reliquia della santa viene posta sull'altare per la recitazione dei vespri. Il 20 luglio, giorno della festa, viene celebrata la messa solenne in chiesa madre alle ore 11:00 del mattino. Il pomeriggio si apre con la messa sempre in chiesa madre al termine della quale si dà inizio alla solenne processione con il simulacro della santa patrona. La processione passa per le vie del paese toccando le maggiori parti del centro storico. Le celebrazioni del 20 luglio hanno fine con lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte che spesso coincide con l'entrata della patrona in chiesa. La chiusura del mese margheritiano ha ufficialmente termine il 30 luglio con una messa celebrata in chiesa madre.
* Contrada Nostra Donna (Zona nuova).
[[File:Santa margherita v.m patrona di licodia eubea.JPG|thumb|left|Foto d'epoca raffigurante il simulacro e il fercolo di Santa Margherita V.M patrona di Licodia Eubea.|200x200px]]
 
'''Maria S.S. Assunta in cielo'''
* 15 agosto, ''Maria SS. Assunta in cielo''. Processione del simulacro per le vie del paese. La festa dell'Immacolata Concezione è una delle feste religiose più attese dai Licodiani. Il culto religioso verso l'Immacolata ha avuto sempre luogo nella parrocchia Santa Maria degli Angeli, ove si conserva l'artistico simulacro ligneo della Vergine Assunta. Il culmine dei festeggiamenti è nel giorno del 15 agosto. Questo giorno si apre con le varie messe celebrate nella chiesa dei cappuccini (Santa Maria degli Angeli), e con la messa solenne delle 11 del mattino. Solitamente questa messa solenne viene presieduta dal padre provinciale della provincia religiosa cappuccina di Siracusa, di cui fa parte il convento annesso alla chiesa. Dopo la messa ha luogo sul sagrato della chiesa la benedizione degli autoveicoli che sfilano per il paese. Il pomeriggio è caratterizzato dalla processione del simulacro della Madonna per le vie di Licodia. Durante il tragitto è solito dei devoti la donazione di capretti, agnellini, piante e oggetti vari che poi, al rientro in chiesa della Vergine, verranno venduti alla tradizionale asta che si terrà di fronte alla chiesa dei cappuccini.
 
'''La settimana Santa'''
* marzo/aprile, la ''Settimana Santa''. La settimana santa a Licodia Eubea affonda le radici nel passato. Sin dal 1500 vengono ripetute varie tradizioni che hanno luogo per le vie cittadine di Licodia. Queste tradizioni consistono in varie attività religiose esterne come solenni processioni ecc. Caratterizzano la pasqua licodiana, i canti in lingua siciliana composti in passato dai cittadini di Licodia, che vengono ancora oggi cantati per le processioni del giovedì e venerdì Santo.La settimana santa si apre con la processione del Cristo alla Colonna che parte dalla chiesa del Rosario e va avanti per le vie del paese. È caratteristico di questa processione l'andare lento dei portatori della vara su cui è posta la statua in cartapesta del Gesù flagellato.La processione si dilunga fino alla notte inoltrata. Altro momento importante della settimana santa è il venerdì santo, giorno in cui vengono portati in processione l'Addolorata della chiesa del Crocefisso e il Cristo trainato dal Circello. Il circello, chiamato in dialetto ciurciddu, rappresenta i peccatori che fanno soffrire il Cristo pronto per la morte al Calvario. Infatti, questo complesso statuario è composto da un Cristo che porta la Croce e un uomo dalla carnagione scura che con una conrda tira per il collo Gesù.Tra l'Addolorata e il Circello la mattina del venerdì, avviene la tradizionale giunta, che consiste nel far incontrare la madre dolente con il figlio, tramite un caratteristico muoversi dei simulacri effettuato dai portatori delle rispettive vare.
[[File:Venerdì santo 1 070.jpg|thumb|Una parte dell'antica settimana santa di Licodia Eubea, la processione del venerdì santo mattina,(settimana santa 2010).|200x200px]]
[[File:Venerdì santo 1 117.jpg|thumb|left|upright=1.4|L'antica tradizione della crocifissione sul monte [[Calvario]] ,(settimana santa 2010).]]
Il movimento consiste nell'accostare i simulacri con un movimento in avanti durante una lenta corsetta. Dopo la giunta, che avviene nella piazza vicina alla chiesa madre, i simulacri vanno in processione per il paese e nel frattempo viene fatta l'asta per la vendita dell'antica Croce lignea che verrà aggiudicata al devoto che offre di più per portarla. Questa stessa Croce in processione con l'Addolorata e il Circello, viene portata a spalla dall'acquirente fino al monte Calvario, ove nel pomeriggio avverrà la crocifissione.Il pomeriggio, infatti, si apre con la processione dell'Addolorata e del Cristo nell'urna,(u Signuri a Cascia), che vanno verso il Calvario dove viene effettuata la Crocifissione del simulacro del Cristo morto che rievoca la morte vera e propria di Gesù.
La statua in caratapesta del Gesù morto risale al 1700 ed è dotata di braccia mobili per permettere la crocifissione vera e propria del Signore. Al termine della Crocifissione, avvenuta davanti la chiesa del Calvario, i due simulacri vengono portati lentamente in processione fino alla chiesa dei Cappuccini, ove avviene una sosta di preghiera. Dopo la sosta la processione riparte e termina con l'entrata dei due simulacri nelle rispettive chiese. Per la domenica di Pasqua avviene la cosiddetta giunta tra il simulacro del Cristo Risorto e della Madonna, che alla vista del figlio perde in corsa il manto nero e va incontro al figlio risorto. Le due statue vengono festosamente portate in processione per il paese, insieme ai due possenti stendardi uno rosso per Gesù e l'altro azzurro per la Madonna, che vengono fatti ondeggiare e sventolare dai portatori.
 
==== Altre feste ====
* Prima domenica di agosto, ''Maria SS. del Monte Carmelo''. Processione con il simulacro per le vie del paese.
* 13 dicembre, ''Santa Lucia V. M.''. Processione con il simulacro per le vie del paese.
* 19 marzo, ''San Giuseppe''. Processione con il simulacro per le vie del paese.
* 21 giugno,'' Maria S.S della divina Provvidenza''. Processione con il simulacro per le vie della parrocchia Santa Maria degli Angeli,(Cappuccini).
 
==== Sagre ====
* Settembre, ''Festa dell'uva''. L'uva da tavola è un prodotto tipico del vasto territorio del comune di Licodia. Con l'uva da tavola viene preparata la mostarda che si mangia nel periodo della vendemmia.
* ''Premio internazionale Lupo d'Oro'', spettacolo nato nel 1982 e dal 2008 viene fatto cadere in corrispondenza della festa dell'uva. Il premio lupo d'oro prende il nome dallo stemma di Licodia Eubea, e premia a nome del comune di Licodia, con una medaglia doro, persone che si sono distinte nel campo dell'arte, cultura o giustizia. Tra i premiati dal lupo d'oro spiccano i nomi di [[Pippo Baudo]], il cardinale [[Angelo Comastri]], [[Katia Ricciarelli]], [[Leo Gullotta]] e molti altri personaggi famosi.
* Dicembre, ''Sagra della patacò''. La patacò è un piatto tipico della città di Licodia EubeaProdotti tipici
 
=== Prodotti tipici ===
 
==== La patacò ====
La patacò è un piatto tipico di Licodia Eubea, un tempo chiamato piatto dei poveri, visto che era la base dell'alimentazione della povera gente nei mesi più freddi dell'anno. Ancora oggi è abitudine la preparazione di questa pietanza nelle famiglie licodiane. La patacò è ricavata dalla farina di [[Lathyrus sativus|cicerchia]] avente tipico colore giallastro. La farina si mischia con l'acqua in modo da fare una sorta di polenta che si arricchisce con l'aggiunta di broccoli, salsiccia a pezzetti, olio, pepe e sale quanto ne basta. Prima di cucinare la patacò occorre fare un soffritto con aglio da mischiare anch'esso con la patacò.
Questo piatto si mangia generalmente caldo e un tempo era solito consumarsi a colazione.
 
==== Pagnuccata ====
La pagnuccata è un piatto tipico siciliano molto comune anche a Licodia Eubea, dove è solito prepararsi nei mesi freddi e in particolare a Natale a Pasqua ma soprattutto per il carnevale. Questo dolce tipico a Licodia presenta una forma più minuta confronto alle altre zone in cui viene preparato. Il tutto è composto da un impasto di farina e uova che poi vanno a comporre dei condoni che vengono tagliati in piccole palline. Dopo questo procedimenti le palline vengono immerse dentro il miele sciolto con lo zucchero.
 
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrec|1878|1883|Vassallo Giuseppe||sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1883|1887|Aliotta Giuseppe||sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1887|1890|Cav. Di Stefano IganzioIgnazio||sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1890|1891|Cav. Pelli Arnaldo||Comm. Regio|}}
{{ComuniAmminPrec|1891|1893|Cav. Gandolfo Giovanni||sindaco|}}
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{{ComuniAmminPrec|1965|1967|Dr. Vincenzo Verga||sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1967|1988|Dr. Nunzio Li Rosi|[[Democrazia Cristiana]]|sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Manfredi Angelo Lo Blanco |Inizio = 22 giugno 1988 |Fine = 22 gennaio 1992 |Partito = [[Partito Comunista Italiano]] |Note =[[Partito Socialista Italiano]]<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|22 gennaio 1992|1992|Dr. Elio Di Prazza||[[Commissario straordinario|Comm. regionale]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1992|8 giugno 1993|Avv. Nicolò Lo Giudice||[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|}}
{{ComuniAmminPrec|8 giugno 1993|1º dicembre 1997|Prof. Manfredi Lo Blanco|[[Partito Democratico della Sinistra]]|sindaco|<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|1º dicembre 1997|28 maggio 2002|Ingegn. Massimo Di Grazia|[[Alleanza Nazionale]]|sindaco|[[Alleanza Nazionale-Partito Popolare Italiano-Forza Italia]]<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio 2002|31 ottobre 2006|Dr. Nunzio Li Rosi|[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]]|sindaco|[[La Casa dei Licodiani-CCD-CDU(Unione di Centro)-Forza Italia -Liberalsocialisti-Nuova Sicilia]]<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Gaspare Sinatra |Inizio = 28 novembre 2006 |Fine = 15 maggio 2007 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|15 maggio 2007|6 maggio 2012|Dr. Nunzio Li Rosi|[[Movimento per le Autonomie]]|sindaco|-succ appoggio esterno La destra-|<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|6 maggio 2012|11 giugno 2017|Giovanni Verga|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|sindaco|[[-Partito Democratico-Popolo delle Libertà|Partito Democratico,Popolo delle Libertà(corrente colombe- Alfano,succ.NCD,succ.AP)Rifondazione Comunista]]|<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|11 giugno 2017|in14 corsogiugno 2022|Giovanni Verga|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|sindaco|[[AlternativaPartito Democratico-Italia PopolareViva-indipendenti di destra-indipendenti di sinistra]]|<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|15 giugno 2022| in corso|Santo Randone|||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== [[Gemellaggio|Gemellaggi]] ===
* {{Bandiera|ESP}} [[Santa Pau]], comune spagnolo nel quale ha avuto origine la casa regnante dei marchesi Santapau, che governarono Licodia nel Medioevo.
* {{Bandiera|GRC}} [[Eubea]], isola greca, in relazione alle origini della fondazione di Licodia Eubea.
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* [[Ferrovia Siracusa-Ragusa-Vizzini]]
 
==Galleria d'immaginiSport ==
=== Impianti sportivi ===
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La piscina comunale di Licodia Eubea è sita nella zona nuova dell'abitato in viale Regione siciliana ed è di recente costruzione. La struttura è costituita da due vasche, una più piccola e l'altra semi-olimpionica di maggiori misure.
File:Festa di S. Margherita v.m. 129.jpg|Torre campanaria della basilica chiesa madre.
Vicino alla piscina comunale è presente il campo sportivo comunale con l'annesso campetto di calcio a 5. Il campo da calcio fu sistemato negli anni settanta con la costruzione delle tribune e degli spogliatoi.
File:Mascherone chiesa madre.jpg|Mascherone barocco che decora la facciata della basilica chiesa madre.
File:Cappuccini 3.jpg|La chiesa parrocchiale S.Maria degli Amgeli (cappuccini).
File:Licodiaeubeachiesaborgo.jpg|La chiesa parrocchiale di S.Lucia al borgo.
File:Chiesa del Carmine (Licodia Eubea).JPG|Prospetto della chiesa del Carmine.
File:San giuseppe licodia eubea.JPG|L'altare e la statua di S.Giuseppe della chiesa del Carmine.
File:Copia (3) di P08-13-08 23.51.jpg|Il simulacro in cartone romano dell'Addolorata, conservato nella chiesa del Crocefisso.
File:Santissimo Rosario, Saint Dominic statue (Licodia Eubea).jpg|Simulacro di San Domenico della chiesa del Rosario.
File:Chiesa calvario.JPG|Chiesa del monte Calvario o Madonna della provvidenza.
File:Insegna lago di licodia.JPG|Lago di Licodia invaso Dirillo.
File:Licodia 5.jpg|Ruderi di alcune mura del [[castello Santapau]].
File:Cimitero di Licodia Eubea.jpg|Scorcio del cimitero monumentale di Licodia Eubea.
</gallery>
 
== Note ==
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* Archeclub d'Italia sede di Licodia: ''Cenni su Licodia'';
* Archeclub d'Italia sede di Licodia: ''Castello di Licodia'';
* S. Salomone, ''Le provincie siciliane studiate sotto tutti gli aspetti ... : Provincia di Catania'', Ragonisi, 1884
* S. Sciorto, ''Guida di Licodia''.
* Elisa Bonacini, ''Il territorio calatino nella Sicilia imperiale e tardoromana'', British Archeological Reports, International Series BAR S1694, Oxford 2007; ISBN 978-1-4073-0136-5
* Elisa Bonacini, ''Il borgo cristiano di Licodia Eubea'', Trento 2008; ISBN 978-88-6178-157-3
* Rocco Pirri, ''Sicilia sacra diquisitionibus, et notitiis illustrata'', Palermo, 1644
* Marcello Cioè, ''I Cappuccini in Licodia Eubea'', Siracusa, Provincia Frati Cappuccini, 2008
* Fr. Giovanni Calcara o.p., ''O Lumen Ecclesiae'', Catania, il Garufi, 2014, ISBN 978-88-97966-22-7
 
== Voci correlate ==
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* [[Castello Santapau]]
* [[lago Dirillo]]
* [[Acquedotto di Licodia Eubea]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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* {{cita web|url=http://www.siciliafotografica.it/gallery/main.php?g2_itemId=313|titolo=Galleria fotografica|accesso=20 ottobre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305004558/http://www.siciliafotografica.it/gallery/main.php?g2_itemId=313|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=sì}}
 
{{Comuni della città metropolitana di Catania}}