Traiectum ad Mosam: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: sintassi dei link e modifiche minori |
m clean up, replaced: Impero Romano → Impero romano |
||
(16 versioni intermedie di 10 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Sito archeologico
|Nome_altro = Trajectum
|Civiltà = [[Impero romano]]
|Epoca = [[I secolo]] - [[V secolo]]
|Stato = NLD
}}
{{Castra romana|unità presenti=|date=[[I secolo]] - [[V secolo]]|provincia romana=[[Germania inferiore]]}}
'''Traiectum ad Mosam''', '''Mosa Traiectum''', nota anche con la variante '''Trajectum''', è il nome latino della città olandese di Maastricht e significa letteralmente "per attraversare la Mosa". A volte veniva indicata come '''Traiectum Superior''', per di distinguerla da ''Trajectum Inferior'' l'attuale [[Utrecht]] chiamata ''[[Traiectum ad Rhenum]]''. Non è chiaro se il nome è di origine romana. Sebbene probabilmente [[Maastricht]] non sia mai stata una città romana, molti scavi archeologici mostrano che la città è stata un insediamento significativo durante tutto il periodo della [[Presenza Romana nei Paesi Bassi|presenza romana nei Paesi Bassi]].
== Origine del nome ==
[[File:Maastricht,_Kleine_Griend,_sculpted_reliefs_from_Wilhelminabrug01.jpg|miniatura
Il [[Mosa (fiume)|fiume Mosa]] era già descritto come ''Mosa'' prima dell'era cristiana, inclusi i ''[[Commentarii de bello Gallico]]'' di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]. E' noto che vi erano numerosi luoghi come attraversamenti del fiume chiamati dai Romani ''Trajectum'' o ''Traiectum'' ("passaggio"). Nei Paesi Bassi vi è un altro esempio di ''Traiectum'' (Utrecht), che è stato anche designato come ''Trajectum ad Renum'' ("per attraversare il Reno") per distinguerlo da Maastricht. Dal nome latino ''Trajectum'' deriva la parola dell'[[Lingua olandese antica|olandese antico]] ''"Triecht"'' o ''"Trecht"'' ebbe origine nel Medioevo, probabilmente la più antica parola d'[[Prestito linguistico|origine latina]] in olandese. Nel Medioevo, il nome ''Traiectum'' veniva usato sia per idicare Maastricht che Utrecht. Per Maastricht, a volte veniva usato il nome di ''Traiectum Superius'' (superiore nel senso di "situato più in alto"); per Utrecht questo era ''Traiectum Inferius'', poi Ultra Trajectum. Dove queste ulteriori indicazioni mancano, a volte c'è confusione, soprattutto perché queste sono le due città medievali più importanti dei Paesi Bassi, che erano entrambe sedi di una diocesi<ref>{{Cita libro|nome=J. P. M.|cognome=Kreijns|nome2=L.P.|cognome2=Pirson|titolo=Traiectum : Utrecht of Maastricht|url=https://www.worldcat.org/oclc/67998929|data=1998|editore=Gadet|lingua=nl|p=|OCLC=67998929|ISBN=9070469049}}</ref>.▼
▲Il [[Mosa (fiume)|fiume Mosa]] era già descritto come ''Mosa'' prima dell'era cristiana, inclusi i ''[[Commentarii de bello Gallico]]'' di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]].
Si presume spesso che'' Mosa Trajectum'' fosse il nome con il quale la moderna Maastricht era conosciuta in epoca romana, ma non ci sono indicazioni a riguardo<ref name=":0">{{Cita libro|autore=J.H. Ubachs|autore2=I.M.H. Evers|titolo=Historische encyclopedie Maastricht|url=https://www.worldcat.org/oclc/66435592|data=2005|editore=Walburg Pers|p=|pp=327-328|OCLC=66435592|ISBN=905730399X}}</ref>. Maastricht non appare sulla copia medievale della [[Tavola Peutingeriana]]<ref>{{Cita web|url=https://omnesviae.org/it/#!iter_TPPlace580_|titolo=Omnes Viae: Itinerarium Romanum - Tabula Peutingeriana e Itinerarium Antonini|sito=omnesviae.org|accesso=30 gennaio 2018}}</ref>. [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] descriveva un ponte sulla Mosa come ''pontem Mosae fluminis'', ma non è chiaro se intendesse il ponte di Maastricht. Finora non ci sono prove per affermare che i Romani conoscessero Maastricht sotto il nome di ''Trajectum''<ref>[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], [[Historiae (Tacito)|Historiae]], [http://www.progettovidio.it/dettagli1.asp?id=1840&opera=Storie&libro=Libro%20IV Libro VI.66]</ref>. La più antica menzione di ''Trajectum'' per Maastricht risale all'[[Alto Medioevo|alto medioevo]]<ref>{{Cita web|url=http://bouwstoffen.kantl.be/tw/facsimile/|titolo=Maurits Gysseling: Toponymisch Woordenboek (1960) p. 3|autore=Toponymisch Woordenboek|sito=bouwstoffen.kantl.be|lingua=nl|accesso=30 gennaio 2018}}</ref>. Alla fine del sesto secolo [[Gregorio di Tours]] scrisse su Maastricht come ''Treiectinsem urbem''<ref>{{Cita libro|nome=Gregory (st, bp of|cognome=Tours.)|titolo=Histoire ecclésiastique des Francs, revue et collationnée et tr. par mm. J. Guadet et Taranne|url=https://books.google.it/books?id=lvgUAAAAQAAJ&pg=PA96&lpg=PA96&dq=Gregory+of+Tours+%22De+Aravatio+episcopo+et+Chunis%22&source=bl&ots=V0fe04ufOu&sig=LfSJCLnqK0CocU7Z43kqPgLIO3s&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjC54H-u__YAhUGLlAKHSf4DUsQ6AEIQjAI#v=onepage&q=Trajectensem&f=false|accesso=30 gennaio 2018|data=1836|lingua=fr}}</ref>. Altri vecchi nomi di Maastricht erano ''Treiiectum'', ''Triieto'', ''Trecta'', ''Trectis'', ''Trega'', ''Treeg'', ''Tri(e)ht'' o ''Treit'', forse in combinazione con ''Mosa'', ''Mase'', ''Mas'' o ''Maas''<ref name=":0" />.▼
▲Si presume spesso che'' Mosa Trajectum'' fosse il nome con il quale la moderna Maastricht era conosciuta in epoca romana, ma non ci sono indicazioni
== Storia ==
=== Origine dell'insediamento romano ===
Circa l'anno 50 a.C. gli [[Eburoni]], che vivevano nelle vicinanze di Maastricht, furono schiacciati dall'avanzata dell'esercito Romano sotto il comando di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]. Durante gli scavi negli anni 1973-75 e 2008 sul [[Plateau van Caestert|Altopiano di Caestert]], a 4
[[File:Via_Belgica-kaart.png|miniatura|260x260px|Itinerario della [[Via Belgica]]. '''M''' = Maastricht]]▼
La Maastrichtr omana, in seguito chiamata ''Mosa Trajectum'', sorse all'incrocio tra un fiume e una strada Intorno all'anno 10 a.C. i Romani iniziarono con la costruzione di un'importante [[Strade romane|strada]] est-ovest nella parte settentrionale della provincia della [[Gallia]] (la ''[[Gallia Belgica]]''). La strada correva dal porto di [[Boulogne-sur-Mer]] passando per [[Tournai]], [[Valenciennes]], [[Tongeren]] e Maastricht fino a [[Colonia (Germania)|Colonia]]. Recentemente gli archeologi l'hanno battezzata ''[[Via Belgica]]''. A Maastricht, alcune parti della strada sono state scavate nel distretto di [[Daalhof]], chiamato [[Romeinsebaan]] (''strada romana''). La strada correva lungo il lato nord della piazza [[Vrijthof (Maastricht)|Vrijthof]] (a Maastricht) passando per la via [[Grote Staat]] fino alla Mosa. A [[Wyck]] il corso della strada è stato dimostrato nella parte settentrionale della via [[Rechtstraat]]. Forse nel mezzo, di fronte alla via [[Jodenstraat (Maastricht)|Jodenstraat]] e alla [[Sint-Martinuskerk (Maastricht)|Chiesa di San Martino]], fu la prima traversata del fiume.▼
▲[[File:Via_Belgica-kaart.png|miniatura
Nel primo quarto del [[I secolo d.C.]], un [[Romeinse brug van Maastricht|ponte romano]] fu costruito a poche centinaia di metri a sud. Da allora la Via Belgica mostrava una doppia curva alla Mosa: prima di raggiungere la sponda del fiume, la strada curva a destra ad angolo retto e di nuovo a sinistra sul ponte. Il ponte era un'estensione delle attuali vie Havenstraat e Eksterstraat nel quartiere [[Stokstraat (Maastricht)|Stokstraatkwartier]] e consisteva in pilastri di pietra con una costruzione ad arco in legno. Il ponte fu riparato più volte, ma sarebbe durato fino al 1275. Lungo la strada e sul ponte, insediamenti con case in legno e argilla si sviluppavano su terreni stretti e allungati sui fiumi destro e sinistro. L'insediamento sulla riva sinistra consisteva in un piccolo nucleo vicino al ponte e un [[Villaggio strada|villaggio di strada]] su entrambi i lati della via [[Grote Staat]]. L'insediamento sulla riva destra è stato ampiamente [[Erosione|eroso]] del fiume. Al di fuori dell'insediamento, i morti venivano seppelliti lungo la strada, compreso il [[Vrijthof (Maastricht)|Vrijthof]] e intorno alla Sterreplein nel distretto di [[Sint Maartenspoort]].<gallery widths="150" heights="150">▼
▲
▲Nel primo quarto del [[I secolo d.C.]], un [[Romeinse brug van Maastricht|ponte romano]] fu costruito a poche centinaia di metri a sud. Da allora la Via Belgica mostrava una doppia curva alla Mosa: prima di raggiungere la sponda del fiume, la strada curva a destra ad angolo retto e di nuovo a sinistra sul ponte. Il ponte era un'estensione delle attuali vie Havenstraat e Eksterstraat nel quartiere [[Stokstraat (Maastricht)|Stokstraatkwartier]] e consisteva in pilastri di pietra con una costruzione ad arco in legno. Il ponte fu riparato più volte, ma sarebbe durato fino al 1275. Lungo la strada e sul ponte, insediamenti con case in legno e argilla si sviluppavano su terreni stretti e allungati sui fiumi destro e sinistro. L'insediamento sulla riva sinistra consisteva in un piccolo nucleo vicino al ponte e un [[Villaggio strada|villaggio di strada]] su entrambi i lati della via [[Grote Staat]]. L'insediamento sulla riva destra è stato ampiamente [[Erosione|eroso]] del fiume. Al di fuori dell'insediamento, i morti venivano seppelliti lungo la strada, compreso il [[Vrijthof (Maastricht)|Vrijthof]] e intorno alla Sterreplein nel distretto di [[Sint Maartenspoort]].
<gallery widths="150" heights="150">
File:Heerlen2013, Thermenmuseum, Romeinse brug Maastricht1.jpg|Modello del ponte romano
File:Maastricht - D'n Obelisk aka Pons Mosae door Jo Schoenmakers en Arno Meijs 2005 20100523.jpg|Pons Mosae, monumento del ponte
Riga 22 ⟶ 33:
=== Medio periodo romano: Pax Romana ===
[[File:Maastricht-Stokstraatkwartier,_Op_de_Thermen06.jpg|miniatura
Per quattro secoli, la Maastricht romana era un insediamento relativamente modesto, ma probabilmente era un come un centro religioso e culturale nel paesaggio rurale densamente popolato tra [[Tongeren]] e [[Heerlen]]<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|pp. 242-243}}</ref>. Il periodo di fioritura è stato tra il 50 d.C. e il 250 d.C. circa. La maggior parte dei reperti archeologici risalgono a questo periodo. In particolare, è notevole il gran numero di frammenti di sculture (più di 230, per lo più conservate nel [[Bonnefantenmuseum]] e nel [[Centre Céramique]])<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|p. 240}}</ref>. Tra questi ci sono frammenti di statue distaccate di dei, pilastri e [[colonne di Giove]], le ''"[[statue dei quattro dei]]"'', altari e un gran numero di monumenti funebri (tra gli altri i 9 m di altezza, probabilmente realizzati da uno laboratorio di Treviri)<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|pp. 176-179 e pp. 300-308}}</ref>. Vicino al [[Maasbrug]], in una curva della strada, su una terrazza più alta c'era l{{'}}''[[insula]]'', un nucleo più compatto con alcuni edifici pubblici in pietra. Due edifici di questo periodo potrebbero essere identificati nell{{'}}''insula'': sul lato nord della strada c'era un complesso [[Terme romane|termale]] e sul lato sud c'era un santuario murato di [[Giove (divinità)|Giove]].▼
[[File:Maastricht_-_rijksmonument_527161_-_Museumkelder_Derlon_20100821.jpg|sinistra|miniatura|180x180px|resti del santuario romano, Museumkelder Derlon.]]▼
I resti delle terme di Maastricht si trovano a una profondità di 5 o 6 metri sotto il pavimento della piazza [[Op de Thermen]]. Il bagno pubblico romano risale al II secolo ed è stato radicalmente ristrutturato nel [[IV secolo]]. I resti di questo edificio furono trovati per la prima volta nel [[1840]], il primo scavo di un edificio romano a Maastricht. Negli anni '60, il [[Rijksdienst voor het Oudheidkundig Bodemonderzoek|Servizio nazionale per i beni culturali dei Paesi Bassi]], sotto la direzione di [[Jules Bogaers]], fece nuovamente degli scavi su questo bagno pubblico. Durante questo scavo il complesso termale completo è stato esposto, documentato e poi coperto con sabbia argentata. Il complesso termale aveva un ''[[ipocausto]]'', un ''[[Calidario|calidarium]]'', un ''[[Tepidario|tepidarium]]'' e un ''[[Frigidario|frigidarium]]'', c'erano spogliatoi, una bottega, un campo sportivo e forse una piscina<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|pp. 33-43}}</ref>. Le terme di Maastricht avranno svolto un ruolo importante nell'insediamento romano come luogo di incontro, forse anche per i soldati, gli abitanti dei villaggi della zona e i viaggiatori.▼
▲Per quattro secoli, la Maastricht romana era un insediamento relativamente modesto, ma probabilmente era
di un santuario romano della prima metà del [[II secolo d.C.]]. Sono stati trovati, tra le altre cose, la facciata del santuario con un cancello d'ingresso, una piazza del tempio rifinita con [[Malta (materiale)|malta]] rossa e un'arena fortificata con una parte del piedistallo di un pilastro quadrato alto 9 metri che porta su di esso una statua di [[Giove (divinità)|Giove]] in bronzo a grandezza naturale. Oltre al piedistallo sono stati trovati dodici frammenti della [[colonna di Giove di Derlon]] decorato a rilievo. Nelle vicinanze furono trovati anche due archi scolpiti della porta d'ingresso e una [[statua delle quattro divinità]] che formava il piedistallo di una colonna di Giove alta tre metri. Il cuore del santuario, il tempio vero e proprio, secondo l'archeologo Panhuysen è probabilmente tra l'adiacente alla [[Basiliek van Onze-Lieve-Vrouw-Tenhemelopneming (Maastricht)|Basilica di Nostra Signora]], dove scavi archeologici non hanno ancora avuto luogo<ref>{{Cita|Panhuysen (1984)|pp. 34-52 e pp. 340-368}}</ref>.▼
▲[[File:Maastricht_-_rijksmonument_527161_-_Museumkelder_Derlon_20100821.jpg|sinistra|miniatura|
Il distretto di [[Wyck]] sulla riva destra del Mosa era anche abitato in questo periodo. Nel 1990, i resti di un insediamento risalente al [[I secolo d.C.]], sono stati trovati nella [[Rechtstraat]] vicino alla [[Sint-Martinuskerk (Maastricht)|chiesa di San Martino]]<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|p. 33}}</ref>. Intorno al 1850 il torso di una statua di [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] del terzo quarto del I secolo venne alla luce durante la demolizione della vecchia chiesa di San Martino<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|pp. 380-383}}</ref>. Alla periferia della città c'erano alcune ''[[Villa rustica|villae rusticae]]'': la [[Romeinse villa Borgharen-Pasestraat|villa romana di Borgharen-Pasestraat]], la [[Gallo-Romeinse villa van Smeermaas|villa gallo-romana di Smeermaas]], la [[Romeinse villa Maastricht-Louwberg|villa romana di Maastricht-Louwberg]] e la [[Romeinse villa Backerbosch|villa romana di Backerbosch]] a [[Cadier en Keer|Cadier e Keer]].<gallery widths="150" heights="150">▼
▲I resti delle terme di Maastricht si trovano a una profondità di 5 o 6 metri sotto il pavimento della piazza [[Op de Thermen]]. Il bagno pubblico romano risale al II secolo ed è stato radicalmente ristrutturato nel [[IV secolo]]. I resti di questo edificio furono trovati per la prima volta nel [[1840]], il primo scavo di un edificio romano a Maastricht. Negli anni '60, il [[Rijksdienst voor het Oudheidkundig Bodemonderzoek|Servizio nazionale per i beni culturali dei Paesi Bassi]], sotto la direzione di [[Jules Bogaers]], fece nuovamente degli scavi su questo bagno pubblico. Durante questo scavo il complesso termale completo è stato esposto, documentato e poi coperto con sabbia argentata. Il complesso termale aveva un ''[[ipocausto]]'', un ''[[Calidario|calidarium]]'', un ''[[Tepidario|tepidarium]]'' e un ''[[Frigidario|frigidarium]]'', c'erano spogliatoi, una bottega, un campo sportivo e forse una piscina<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|pp. 33-43}}.</ref>. Le terme di Maastricht avranno svolto un ruolo importante nell'insediamento romano come luogo di incontro, forse anche per i soldati, gli abitanti dei villaggi della zona e i viaggiatori.
▲In piazza [[Onze-Lieve-Vrouweplein (Maastricht)|Onze-Lieve-Vrouweplein]] si trova nel seminterrato di un hotel il [[Museumkelder Derlon]], in cui è conservato uno scavo della Maastricht romana risalente al 1983. Questo scavo è stato effettuato dall'archeologo della città di Maastricht, [[Titus Panhuysen]], che ha scoperto i resti di un santuario romano della prima metà del [[II secolo d.C.]]. Sono stati trovati, tra le altre cose, la facciata del santuario con un cancello d'ingresso, una piazza del tempio rifinita con [[Malta (materiale)|malta]] rossa e un'arena fortificata con una parte del piedistallo di un pilastro quadrato alto 9 metri che porta su di esso una statua di [[Giove (divinità)|Giove]] in bronzo a grandezza naturale. Oltre al piedistallo sono stati trovati dodici frammenti della [[colonna di Giove di Derlon]] decorato a rilievo. Nelle vicinanze furono trovati anche due archi scolpiti della porta d'ingresso e una [[statua delle quattro divinità]] che formava il piedistallo di una colonna di Giove alta tre metri. Il cuore del santuario, il tempio vero e proprio, secondo l'archeologo Panhuysen è probabilmente tra l'adiacente alla [[Basiliek van Onze-Lieve-Vrouw-Tenhemelopneming (Maastricht)|Basilica di Nostra Signora]], dove scavi archeologici non hanno ancora avuto luogo<ref>{{Cita|Panhuysen (1984)|pp. 34-52 e pp. 340-368}}.</ref>.
▲Il distretto di [[Wyck]] sulla riva destra del Mosa era anche abitato in questo periodo. Nel 1990, i resti di un insediamento risalente al [[I secolo d.C.]], sono stati trovati nella [[Rechtstraat]] vicino alla [[Sint-Martinuskerk (Maastricht)|chiesa di San Martino]]<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|p. 33}}.</ref>. Intorno al 1850 il torso di una statua di [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] del terzo quarto del I secolo venne alla luce durante la demolizione della vecchia chiesa di San Martino<ref>{{Cita|Panhuysen (1996)|pp. 380-383}}.</ref>. Alla periferia della città c'erano alcune ''[[Villa rustica|villae rusticae]]'': la [[Romeinse villa Borgharen-Pasestraat|villa romana di Borgharen-Pasestraat]], la [[Gallo-Romeinse villa van Smeermaas|villa gallo-romana di Smeermaas]], la [[Romeinse villa Maastricht-Louwberg|villa romana di Maastricht-Louwberg]] e la [[Romeinse villa Backerbosch|villa romana di Backerbosch]] a [[Cadier en Keer|Cadier e Keer]].
<gallery widths="150" heights="150">
File:Romeinse kelder onder de school achter de Onze Lieve Vrouwe Kerk - Maastricht - 20145340 - RCE.jpg|Cantina romana praticamente intatta, scavi del 1902
File:Maastricht, Centre Céramique, Roman reliefs1.jpg|Una statua delle quattro divinità con rilievo di Ercole con una mazza
Riga 38 ⟶ 52:
</gallery>
=== Tardo periodo romano: ''castellum'' e inizio del cristianesimo ===
[[File:Op_de_Thermen,_informatiebord_Romeins_Maastricht_(detail).jpg|miniatura|Fossato del castellum, IV secolo]]
Intorno al 270 d.C. l'insediamento romano al Maasbrug fu distrutto dall'invasione di tribù [[germani]]che. Per proteggere il ponte, intorno al 333 sulla riva sinistra fu costruito un ''[[castellum]]'', un campo militare cinto da mura con dieci torri e due porte, il [[castellum di Maastricht]]. Probabilmente una fortezza simile si trovava sulla riva destra a [[Wyck]]. La sua costruzione era in linea con la politica dell'[[Costantino I|imperatore Costantino I]] di schierare truppe (''[[Comitatensi|comitatenses]]'') in posizioni strategiche negli angoli più remoti dell'impero, che sarebbero presto pronti all'attacco di tribù ostili<ref>{{Cita|Cillekens e Dijkman|p. 26}}</ref>. Poco si sa sull'uso del ''castellum'' di Maastricht nel tardo periodo romano. Si presume che abbia avuto una funzione militare, ma finora non sono state trovate prove. All'interno del ''castellum'' si trova un grande edificio a tre [[Navata|navate]], probabilmente un ''horreum'', un granaio del IV secolo<ref>{{Cita|Cillekens e Dijkman|p. 27}}</ref>. Il complesso termale distrutto fu ricostruito durante questo periodo.▼
▲Intorno al 270 d.C. l'insediamento romano al Maasbrug fu distrutto dall'invasione di tribù [[germani]]che. Per proteggere il ponte, intorno al 333 sulla riva sinistra fu costruito un ''[[castellum]]'', un campo militare cinto da mura con dieci torri e due porte, il [[castellum di Maastricht]]. Probabilmente una fortezza simile si trovava sulla riva destra a [[Wyck]]. La sua costruzione era in linea con la politica dell'[[Costantino I|imperatore Costantino I]] di schierare truppe (''[[Comitatensi|comitatenses]]'') in posizioni strategiche negli angoli più remoti dell'impero, che sarebbero presto pronti all'attacco di tribù ostili<ref>{{Cita|Cillekens e Dijkman|p. 26}}.</ref>. Poco si sa sull'uso del ''castellum'' di Maastricht nel tardo periodo romano. Si presume che abbia avuto una funzione militare, ma finora non sono state trovate prove. All'interno del ''castellum'' si trova un grande edificio a tre [[Navata|navate]], probabilmente un ''horreum'', un granaio del IV secolo<ref>{{Cita|Cillekens e Dijkman|p. 27}}.</ref>. Il complesso termale distrutto fu ricostruito durante questo periodo.
Intorno a questo periodo il [[cristianesimo]] stava prendendo piede nell'impero romano. Dai centri di [[Treviri]], [[Colonia (Germania)|Colonia]] e [[Tongeren]], furono fondate anche chiese in questa parte dell'impero. La più antica prova della vita cristiana di Maastricht è la [[Vroegchristelijke grafstenen in de Sint-Servaasbasiliek|lapide di Amabilis]] del [[V secolo]] nel [[Crypten van de Sint-Servaasbasiliek|lapidario della Basilica di San Servazio]]. Il missionario originario [[Armenia|armeno e vescovo]] della [[diocesi di Tongeren]] [[Servazio di Tongres|Servazio]] morì alla fine del IV secolo a Maastricht e fu sepolto nel cimitero romano lungo la Via Belgica, l'attuale [[Vrijthof (Maastricht)|Vrijthof]]. La sua tomba si trasformò presto in un luogo di pellegrinaggio e nel [[VI secolo]] condusse alla costruzione della prima [[Sint-Servaasbasiliek (Maastricht)|chiesa di Sint Servaas]]. Attorno a esso arrivò un secondo nucleo residenziale, con il quale Maastricht si avvicinò a un nuovo capitolo.<gallery widths="150" heights="150">▼
▲Intorno a questo periodo il [[cristianesimo]] stava prendendo piede nell'impero romano. Dai centri di [[Treviri]], [[Colonia (Germania)|Colonia]] e [[Tongeren]], furono fondate anche chiese in questa parte dell'impero. La più antica prova della vita cristiana di Maastricht è la [[Vroegchristelijke grafstenen in de Sint-Servaasbasiliek|lapide di Amabilis]] del [[V secolo]] nel [[Crypten van de Sint-Servaasbasiliek|lapidario della Basilica di San Servazio]]. Il missionario originario [[Armenia|armeno e vescovo]] della [[diocesi di Tongeren]] [[Servazio di Tongres|Servazio]] morì alla fine del IV secolo a Maastricht e fu sepolto nel cimitero romano lungo la Via Belgica, l'attuale [[Vrijthof (Maastricht)|Vrijthof]]. La sua tomba si trasformò presto in un luogo di pellegrinaggio e nel [[VI secolo]] condusse alla costruzione della prima [[
<gallery widths="150" heights="150">
File:OLV Pandhof01 RomeinseCastellumtoren.jpg|Torre di Castellum (pilastro della basilica di Nostra Signora, scavo 1910)
File:Exterieur OPGRAVINGEN - Maastricht - 20264053 - RCE.jpg|Torre del Castellum (Houtmaas, scavo del 1982)
Riga 48 ⟶ 65:
File:St. Servaasbasiliek - Crypte met graf van St. Servaas.jpg|Cripta di San Servazio, Basilica di San Servazio
</gallery>
== Bibliografia ==▼
* {{Bibliografia|Panhuysen (1996)|{{Cita libro|nome=Titus A.S.M.|cognome=Panhuysen|titolo=Romeins Maastricht en zijn beelden = Roman Maastricht reflected in stones|url=https://www.worldcat.org/oclc/36345246|data=1996|editore=Bonnefantenmuseum|lingua=nl|OCLC=36345246|ISBN=9023231864}}}}▼
* {{Bibliografia|Panhuysen (1984)|{{Cita libro|nome=Titus A.S.M.|cognome=Panhuysen|titolo=Maastricht staat op zijn verleden|url=https://www.worldcat.org/oclc/901541923|data=1984|editore=Maastricht Stichting Historische Reeks Maastricht|lingua=nl|OCLC=901541923|ISBN=9789070356194}}}} ▼
* {{Bibliografia|Cillekens e Dijkman|{{Cita libro|nome=Caspar|cognome=Cillekens|nome2=Wim|cognome2=Dijkman|titolo=20 eeuwen Maastricht|url=https://www.worldcat.org/oclc/150285437|data=2006|editore=BnM|lingua=nl|p=|OCLC=150285437|ISBN=9789077907368}}}}▼
== Note ==
<references/>
▲== Bibliografia ==
▲*
▲*
▲*
== Voci correlate ==
*[[Presenza Romana nei Paesi Bassi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
{{Portale|Paesi Bassi|Antica Roma}}
|