Henri Matisse: differenze tra le versioni

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{{nd||Matisse (disambigua)|Matisse}}
{{nd|il documentario cortometraggio del 1998|Henri Matisse (film)}}
{{Bio
|Nome = Henri- Émile- Benoît
|Cognome = Matisse
|Sesso = M
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|GiornoMeseNascita = 31 dicembre
|AnnoNascita = 1869
|LuogoMorte = NizzaCimiez
|GiornoMeseMorte = 3 novembre
|AnnoMorte = 1954
|Epoca = 19001800
|Epoca2 = 1900
|Attività = pittore
|Attività2 = incisoregrafico
|Attività3 = illustratoredisegnatore
|AttivitàAltre = e [[Scultura|scultore]]
|Nazionalità = francese
|Immagine = Portrait of Henri Matisse 1933 May 20.jpg
|Didascalia = Henri Matisse nel maggio 1933 in una fotografia di [[Carl Van Vechten]]
}}
[[File:Matisse autograph.pngsvg|thumbmin|Firma di Henri Matisse]]
Insieme a [[Pablo Picasso]], è considerato uno dei più importanti artisti del [[Modernismo#Tra gli anni dieci e trenta del Novecento|modernismo classico]]. Accanto ad [[André Derain]], è considerato un pioniere e principale esponente del [[fauvismo]], movimento che promuoveva il distacco dall'[[impressionismo]] e rappresenta la prima corrente artistica del XX secolo.
Matisse è uno dei più noti artisti del [[XX secolo]], esponente di maggior spicco della corrente artistica dei [[Fauves]].<ref name=Toppino>{{cita libro|titolo=Enciclopedia dell'arte Zanichelli|autore=Rossella Toppino, Marco Gatti, Tommaso Lucchelli, Michele Magni|editore=Zanichelli|anno=2011|pagine=693-694}}</ref>
 
L'opera di Matisse è caratterizzata da un uso ampio del colore e da una linea ricca di tensione. La scelta cromatica, la costruzione ludica delle immagini e la leggerezza dei temi sono il risultato di lunghi studi.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Lawrence Gowing|titolo=Matisse|anno=1979|editore=Oxford University Press|isbn=9780195201581}}</ref>
 
Con i [[collage]] ritagliati (''gouaches découpées'') realizzati negli anni '40 – un esempio è il [[libro d'artista]] ''[[Jazz (Matisse)|Jazz]]'' – Matisse, gravemente malato, creò un'opera tarda che rappresenta il culmine dei suoi sforzi di sintesi, e che, per vivacità cromatica e decorativismo, è considerata l'apice della sua carriera artistica.<ref>{{cita web | autore=Anna Katharina Feldhaus | url=https://www.schirn.de/magazin/kontext/malen_mit_der_schere/ | titolo=Henri Matisse – Malen mit der Schere | sito=Schirn Kunsthalle Frankfurt | data=5 aprile 2013 | accesso=14 dicembre 2020 | lingua=de}}</ref> La [[Chapelle du Saint-Marie du Rosaire|cappella del Rosario]] a [[Vence]], da lui progettata e decorata, inaugurata nel 1951, fu considerata dall'artista il suo capolavoro.<ref>{{cita libro | autore=Henri Matisse | titolo=Farbe und Gleichnis | p=110 | lingua=de}}</ref>
 
Le sue innovazioni stilistiche influenzarono profondamente l'[[arte moderna]]. Gli [[Espressionismo astratto|espressionisti astratti]] negli [[Stati Uniti]] fecero ripetutamente riferimento alla sua opera.
 
== Biografia ==
=== Infanzia e formazione (1869-1898) ===
[[File:Henri + Amélie Matisse Portrait 1898.jpg|left|thumb|Matisse e la moglie Amélie]]
[[File:La façade de la Maison familiale d'Henri Matisse.jpg|min|La casa di famiglia a Bohain-en-Vermandois nel 2013.]]
=== Giovinezza ed educazione ===
Henri Matisse, figlio di Émile Matisse e di sua moglie Héloïse, nata Gérard, nacque nella fattoria dei nonni a Le Cateau-Cambrésis. I genitori gestivano una drogheria e un negozio di sementi a [[Bohain-en-Vermandois]], dove Matisse crebbe. Nel 1872 nacque suo fratello Émile Auguste. Il padre desiderava che il figlio maggiore prendesse in gestione l'attività di famiglia, ma Henri, dopo aver frequentato dal 1882 al 1887 il liceo umanistico Henri-Martin a [[San Quintino (Francia)|Saint-Quentin]], scelse di studiare giurisprudenza a [[Parigi]], corso che seguì per due anni.
Nato il 31 dicembre 1869 a [[Le Cateau-Cambrésis]] ([[Nord-Pas-de-Calais]]), in [[Francia]], crebbe a [[Bohain-en-Vermandois]], nella Francia Nord-orientale, dove i suoi genitori gestivano un commercio di sementi.<ref name=LaClotte>{{cita libro|titolo=Dizionario dell pittura e dei pittori - K-N (terzo volume)|autore=Michael LaClotte, Jean-Pierre Cuzin|editore=Larousse-Einaudi|anno=1992|pagine=546-550}}</ref> Era il primogenito della famiglia. Nel [[1887]] si trasferì a [[Parigi]] per studiare legge, lavorando come impiegato statale, dopo aver ottenuto la qualifica. Cominciò a dipingere nel 1889,<ref name=Maiocchi>{{cita libro|titolo=Matisse e i fauves|autore=Maria Cristina Maiocchi|editore=Il sole 24 ore|anno=2007|pagine=9-10, 23-24, 320-322}}</ref> durante la convalescenza seguente ad un attacco di [[appendicite]]. Scoprì così "una specie di Paradiso", come disse in seguito.
 
Durante un breve impiego come assistente legale a Saint-Quentin nel 1889, Matisse frequentò al mattino corsi di disegno presso la Fondazione Quentin de la Cour. Nel 1890, in seguito a un'appendicite che lo costrinse a letto per un anno, iniziò a dipingere. Abbandonò la carriera giuridica nel 1891, tornò a Parigi e si iscrisse all'[[Académie Julian]], dove insegnava, tra gli altri, il pittore accademico [[William Adolphe Bouguereau]]. Matisse intendeva prepararsi all'esame di ammissione all'[[École nationale supérieure des beaux-arts|École des Beaux-Arts]], ma non riuscì a superarlo.<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | pp=7, 92}}</ref>
Decise di diventare un artista, con grande disapprovazione del padre. Nel 1891, a Parigi, cominciò a studiare arte all<nowiki>'</nowiki>''[[Académie Julian]]'',<ref name=LaClotte/> divenendo studente di [[William-Adolphe Bouguereau]] e [[Gustave Moreau]]. Inizialmente dipinse [[natura morta|nature morte]] e paesaggi, secondo la [[pittura fiamminga|tradizione fiamminga]], ottenendo un discreto successo. Nel 1896 espose 5 dipinti al salone della [[Société Nationale des Beaux-Arts]] e lo stato francese ne acquistò due. Nel 1897 e 1898 visitò il pittore [[John Peter Russell]] sulla [[Belle Île]], al largo delle coste della [[Bretagna]]. Russell lo introdusse all'[[Impressionismo]] e ai lavori di [[Vincent van Gogh|Van Gogh]] (buon amico di Russell, ma assolutamente sconosciuto al tempo). Lo stile di Matisse cambiò completamente, e successivamente il pittore avrebbe detto:
[[File:Henri Matisse - Albert Marquet - NG.M.01160 - National Museum of Art, Architecture and Design.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Ritratto di Albert Marquet'', ca. 1905.]]
{{citazione|Russell fu il mio maestro, e Russell mi insegnò la teoria del colore.}}
Frequentò anche la [[École nationale supérieure des arts décoratifs|scuola di arti decorative]], dove conobbe [[Albert Marquet]], con il quale mantenne una lunga amicizia. Nel 1895, dopo aver superato l'esame d'ingresso all'École des Beaux-Arts, sia lui sia Marquet divennero allievi del pittore [[Simbolismo|simbolista]] [[Gustave Moreau]], nella cui classe erano già stati ammessi come uditori nel 1893. Nel 1894 Matisse ebbe una figlia, Marguerite († 1982), nata dalla relazione con Camille (Caroline) Joblaud, una [[Modello (arte)|modella]] che aveva assunto e che divenne la sua amante.
[[File:Henri matisse, paesaggio bretone (il villaggio di belle-ile), 1897-98, 02.jpg|min|Henri Matisse: ''Belle-Île'', 1897-98.]]
Durante un soggiorno in [[Bretagna]] nel 1896, Matisse conobbe la tavolozza [[Impressionismo|impressionista]] grazie al suo compagno di viaggio, il pittore [[Émile Auguste Wéry]] (1868-1935), suo vicino di casa al numero 19 del Quai Saint-Michel a Parigi. In questo periodo iniziò a copiare opere classiche al [[Louvre]] e presentò per la prima volta cinque dipinti al Salon de la Société Nationale.<ref>{{cita web | titolo=Henri and Pierre Matisse | url=https://archive.ph/20120724064029/http://www.cosmopolis.ch/english/cosmo2/matisse.htm | sito=Cosmopolis.ch | numero=2 | data=gennaio 1999}}</ref> Negli anni 1897 e 1898 visitò il pittore [[John Peter Russell]] a [[Belle-Île]], un'isola al largo della costa bretone. Russell lo introdusse alla tecnica pittorica impressionista e gli fece conoscere l'opera di [[Vincent van Gogh]]. Lo stile pittorico di Matisse cambiò radicalmente, e in seguito dichiarò: «Russell fu il mio maestro, ed è stato Russell a spiegarmi la [[teoria del colore]]».<ref>{{cita web | autore=Jill Kitson | url=https://www.abc.net.au/radionational/programs/archived/booktalk/the-unknown-matisse/3627290#transcript | titolo=The Unknown Matisse | sito=[[American Broadcasting Company|ABC]] | data=5 agosto 2005 | accesso=14 dicembre 2020}}</ref>
 
=== Matrimonio (1898) ===
Influenzato dai lavori dei [[Post-Impressionismo|post-impressionisti]] [[Paul Cézanne]],<ref name=LaClotte/> [[Paul Gauguin|Gauguin]], [[Vincent van Gogh|Van Gogh]] e [[Paul Signac]], ma anche dall'[[arte giapponese]],<ref name=LaClotte/> fece del colore l'elemento cruciale dei suoi dipinti. Molti dei suoi quadri realizzati tra il 1899 e il 1905 fanno uso del [[Pointillisme]], praticato da Signac. Nel 1898 andò a Londra a studiare i dipinti di [[William Turner]].
[[File:Henri + Amélie Matisse Portrait 1898.jpg|min|Henri Matisse e Amélie Matisse-Parayre, 1898.]]
Il 10 gennaio 1898 Henri Matisse sposò Amélie Noellie Parayre. Su consiglio di [[Camille Pissarro]], si recò poi a Londra per studiare le opere di [[William Turner|Turner]]. Nello stesso tempo trascorse nella capitale britannica la luna di miele con Amélie, che la coppia proseguì ad [[Ajaccio]], in [[Corsica]], a partire dal 9 febbraio, dopo un breve ritorno a Parigi. Dal matrimonio nacquero due figli: Jean Gérard (1899-1976) e [[Pierre Matisse|Pierre]] (1900-1989).<ref name="ReferenceA">{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | p=92 | lingua=de}}</ref>
[[File:La famille du peintre - Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''La famiglia del pittore'', 1911.]]Marguerite fu accolta nella famiglia; Matisse amava profondamente la figlia e la [[Ritratto|ritrasse]] spesso. In seguito, Marguerite sposò il critico d'arte e filosofo Georges Duthuit. Poco prima della sua morte, nel 1982, collaborò con il figlio Claude Duthuit alla realizzazione del catalogo ragionato delle opere grafiche del padre, pubblicato nel 1983.<ref>{{cita web | url=https://www.nytimes.com/1982/04/03/obituaries/marguerite-duthuit-model-art-matisse-her-father-marguerite-duthuit-model-art.html | titolo=Obituaries: Marguerite Duthuit | sito=[[New York Times]] | data=3 aprile 1982 | accesso=14 dicembre 2020}}</ref>
[[File:Trois baigneuses, par Paul Cézanne, Musée du Petit Palais.jpg|min|Paul Cézanne: ''Les trois baigneuses'' (''Le tre bagnanti''), 1879-82.]]
Alla morte del suo maestro Gustave Moreau, nel 1899, Matisse lasciò l'École des Beaux-Arts a causa di divergenze con il successore [[Fernand Cormon]]. Dopo un breve ritorno all'[[Académie Julian]], seguì i corsi di [[Eugène Carrière]], amico dello scultore [[Auguste Rodin]]. In questo ambiente conobbe quelli che sarebbero divenuti suoi compagni di strada: [[André Derain]] e il suo amico [[Maurice de Vlaminck]]. Con [[Albert Marquet]] dipingeva nel [[Jardin du Luxembourg]] e la sera frequentava corsi di [[scultura]].<ref name="ReferenceA"/>
 
Nello stesso anno acquistò da [[Ambroise Vollard|Vollard]] il dipinto ''Le tre bagnanti'' di [[Paul Cézanne]]. Nonostante le gravi difficoltà economiche, conservò l'opera – che esercitò un'influenza profonda sul suo pensiero e sulla sua arte – fino al 1936. In quell'anno la donò in regalo al Museo delle Belle Arti del [[Petit Palais]] di Parigi.<ref>{{cita web | url=http://www.paris.fr/portail/Culture/Portal.lut?page_id=6229&document_type_id=4&document_id=14627&portlet_id=14052&multileveldocument_sheet_id=1239 | titolo=Paris 1900 | sito=Culture Portal Paris | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081201120736/http://www.paris.fr/portail/Culture/Portal.lut?page_id=6229&document_type_id=4&document_id=14627&portlet_id=14052&multileveldocument_sheet_id=1239 | accesso=20 marzo 2009 | lingua=fr}}</ref>
Nel 1894 ebbe una figlia, Marguerite, dalla modella Caroline Joblau. Nel 1898 sposò Amélie Noelie Parayre; ebbero altri due figli, Jean (nato nel 1899) e Pierre (nato nel 1900), che crebbero assieme a Marguerite. Marguerite fece spesso da modella a Matisse.
 
=== FauvismoAnni di crisi (1900-1905) ===
[[File:Self-portrait, Henri Matisse, 1900.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Autoritratto'', 1900.]]
La sua prima esposizione avvenne nel [[1904]],<ref name=LaClotte/> senza grande successo. Nel [[1905]] si trasferì nel sud della Francia, per lavorare con [[André Derain]];<ref name=Maiocchi/> un'esperienza durante la quale si accentuò la sua tendenza ad enfatizzare fortemente il colore. I dipinti di questo periodo sono caratterizzati da forme appiattite e linee controllate, con l'espressione che domina sui dettagli.
[[File:Henri Matisse, 1902, Notre-Dame, une fin d'après-midi, oil on paper mounted on canvas, 72.4 x 54.6 cm, Albright-Knox Art Gallery.jpg|min|Henri Matisse: ''Veduta di Notre-Dame nel tardo pomeriggio'', 1902.]]
Nel 1900, Matisse frequentò corsi serali presso l'Académie Rodin e lavorò, inizialmente con scarso successo, sotto la guida dello scultore [[Antoine Bourdelle]].<ref>{{cita libro | autore=Lawrence Gowing | titolo=Matisse | p=63}}</ref> A causa delle entrate insufficienti – il negozio di modista della moglie non garantiva un reddito adeguato al sostentamento della famiglia e i figli dovevano spesso essere affidati ai nonni – Matisse attraversò una grave crisi finanziaria e accettò un impiego come pittore decoratore. Insieme ad Albert Marquet, dipinse ghirlande e ornamenti per le decorazioni dell'[[Esposizione di Parigi (1900)|Esposizione mondiale del 1900]], che si teneva al [[Grand Palais]] di Parigi. Il lavoro era estenuante e, sfinito, Matisse fece ritorno a Bohain-en-Vermandois per riprendersi. In quel periodo fu così scoraggiato da pensare di abbandonare la pittura.
 
Superata la crisi, si adoperò per attirare collezionisti e ottenere occasioni espositive. Nel febbraio del 1902 partecipò a una mostra collettiva organizzata dalla neonata galleria parigina B. Weill. Nei mesi di aprile e giugno, [[Berthe Weill]] fu la prima gallerista a vendere alcune sue opere.<ref>{{cita libro | autore=Hilary Spurling | titolo=The Unknown Matisse | volume=Vol. I | editore=University of California Press | anno=2001 | isbn=0-520-22203-2 | p=232 | url=https://books.google.de/books?id=PsIrxtth00IC&pg=PA232#v=onepage&q&f=false}}.</ref>
Al [[Salon d'Automne]] del 1905, diversi artisti presentarono quadri dai colori violenti, spesso dissonanti, per esprimere emozioni, senza riguardo per il colore naturale del soggetto. Matisse mostrò ''Finestra aperta'' e ''Donna col cappello''.<ref name=LaClotte/>
Gli artisti vennero presto denominati ''[[Fauves]]'' (fiere, bestie selvagge).<ref name=Maiocchi/> Matisse fu riconosciuto come uno dei suoi maggiori esponenti; altri membri erano Derain,<ref name=Toppino/> [[Georges Braque]],<ref name=DeFusco>{{cita libro|titolo=Storia dell'arte contemporanea|autore=Renato de Fusco|editore=Editori Laterza|anno=1983|pagine=90-95}}</ref> [[Raoul Dufy]]<ref name=DeFusco/> e [[Maurice de Vlaminck]].<ref name=Toppino/> Il pittore [[Simbolismo|simbolista]] [[Gustave Moreau]] fu il maestro ispiratore del movimento:<ref name=Maiocchi/> professore alla [[École des Beaux-Arts]] di Parigi, spinse i suoi studenti a pensare al di fuori del solco della tradizione, per seguire le proprie visioni.
[[File:Henri Matisse - The Red Room-1908.jpg|thumb|Henri Matisse,''[[La stanza rossa (Matisse)|La stanza rossa]]'', olio su tela, 180,5 x 221 cm, 1908, [[Museo dell'Ermitage]] di [[San Pietroburgo]].]]
I lavori di Matisse, tuttavia, incontrarono al tempo dure critiche non sempre piacevoli.
 
La sua prima mostra personale si tenne nel 1904 presso il mercante d'arte francese [[Ambroise Vollard]]. Nell'estate dello stesso anno, su invito di [[Paul Signac]], Matisse si recò a [[Saint-Tropez]], dove iniziò a dipingere opere nello stile del [[neoimpressionismo]].<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | p=11}}</ref>
Il declino del movimento dei Fauves dopo il 1906 non rallentò tuttavia l'ascesa di Matisse; la maggior parte delle sue opere più celebri vennero infatti dipinte tra il 1906 e il 1917, quando era parte attiva del grande insieme di artisti che lavoravano a [[Montparnasse]]; sebbene egli non vi entrasse appieno, con le sue sembianze conservatrici e i suoi costumi borghesi restrittivi.
 
=== Nascita del Fauvismo (1905) ===
Matisse ebbe un lungo rapporto col collezionista d'arte russo [[Sergei Shchukin]]. Proprio per Shchukin realizzò ''La danza'', spesso citato fra i suoi capolavori.<ref name=Maiocchi/> Dipinse anche una seconda versione del quadro, ora nella collezione del [[Museum of Modern Art di New York|MoMA]] di [[New York]].
[[File:Les Toits de Collioure, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''I tetti di Collioure'', 1905.]]
[[File:Henri Matisse, par André Derain.jpg|min|left|André Derain: ''Ritratto di Henri Matisse'', 1905.]]
[[File:André Derain, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Ritratto di André Derain'', 1905.]]
Nell'estate del 1905 Matisse soggiornò con [[André Derain]] e, per un certo periodo, anche con [[Maurice de Vlaminck]] a [[Collioure]], un villaggio di pescatori sul Mediterraneo. Questo soggiorno segnò una svolta decisiva nella sua carriera. Fu infatti in questo periodo, in collaborazione con Derain, che prese forma uno stile destinato a passare alla storia dell'arte con il nome di [[fauvismo]]. Il movimento ricevette questo nome quando il gruppo di pittori affini, composto da Matisse, André Derain e Maurice de Vlaminck, espose per la prima volta le proprie opere al «[[Salon d'Automne]]» di Parigi nell'autunno del 1905, suscitando scandalo e indignazione nel pubblico e nella critica.<ref name="ReferenceB">{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | p=14}}</ref>
[[File:Salon d'Automne, Room 7, Paris 1905.jpeg|min|Mostra del Salon d'Automne a Parigi, 1905. La scultura centrale di Albert Marque provocò il celebre commento di Vauxcelles: «''Donatello chez les fauves''» («Donatello tra le belve»).]]
Il critico [[Louis Vauxcelles]] definì questi artisti ''fauves'' («selvaggi»). La sua osservazione ironica, «''[[Donatello]] chez les fauves''», fu pubblicata il 17 ottobre 1905 sulla rivista ''[[Gil Blas]]'' ed entrò rapidamente nell'uso comune.<ref>{{cita libro | autore=John Elderfield | titolo=The Wild Beasts Fauvism and Its Affinities | anno=1976 | editore=[[Museum of Modern Art]] | p=43 | isbn=0-87070-638-1}}</ref> Al centro delle critiche vi fu il dipinto dai colori sgargianti ''Femme au chapeau'' (''[[Donna con cappello]]'') di Matisse. Leo Stein, fratello di [[Gertrude Stein]], acquistò l'opera per 500 franchi.<ref>{{cita libro | autore=Stefana Sabin | titolo=Gertrude Stein | editore=Rowohlt | città=Reinbek | anno=1996 | isbn=3-499-50530-4 | p=36}}</ref> Questo «successo scandaloso» fece salire notevolmente le quotazioni di Matisse. I fratelli Stein continuarono in seguito a sostenerlo e a collezionarlo.<ref name="ReferenceB"/> Il gruppo dei fauves si sciolse già nel 1907.
 
Oggi il ''Chemin du Fauvisme'' a Collioure ricorda la nascita del fauvismo in questo luogo: in 20 punti del paese è stato realizzato un percorso in cui sono esposte riproduzioni dei dipinti fauvisti creati sul posto.<ref>{{cita web | url=https://meinfrankreich.com/collioure/ | titolo=Collioure: Auf den Spuren der Fauves | sito=meinfrankreich.com | accesso=5 gennaio 2025}}</ref>
=== Gertrude Stein, l'Académie Matisse, e le sorelle Cone ===
Attorno al 1904 Matisse incontrò [[Pablo Picasso]], di 12 anni più giovane. I due divennero grandi amici, nonché artisticamente rivali.
Matisse e Picasso si incontrarono per la prima volta nel salotto parigino di [[Gertrude Stein]] e della compagna [[Alice B. Toklas]]. Durante la prima decade del ventesimo secolo Gertrude Stein, assieme ai fratelli Leo e Michael Stein, e alla moglie di Michael, Sarah, fu un'importante collezionista e sostenitrice del lavoro di Matisse. Anche le sorelle Cone, amiche di Gertrude Stein, divennero le principali sostenitrici di Matisse e Picasso, collezionando centinaia dei loro dipinti, ora esposti all'interno della ''Cone collection'' al [[Museum of Art (Baltimora)]].
 
=== Incontro con Picasso (1906) ===
Tra il 1911 e il 1917 operò a Parigi l'''Académie Matisse'', voluta dagli amici di Matisse, una scuola privata senza fini di lucro, nella quale Matisse educava i giovani artisti.
[[File:Nice-Cimiez-MATISSEAutoportrait, tombe1par Henri Matisse.jpg|thumbmin|Tomba diHenri Matisse: a''Autoritratto'', Nizza1906.]]
Il 20 marzo 1906 Matisse espose al Salon des Indépendants la sua nuova opera ''Le bonheur de vivre'' (''[[Gioia di vivere (Matisse)|La gioia di vivere]]''). Critici e pittori accademici reagirono con irritazione; anche [[Paul Signac]], vicepresidente del Salon, si unì alle critiche, risentito per il netto rifiuto del [[postimpressionismo]] che l'opera esprimeva. Leo Stein, al contrario, la considerò «il dipinto più importante del nostro tempo» e lo acquistò per il salotto che gestiva insieme alla sorella Gertrude al numero 27 di Rue de Fleurus.
 
Nello stesso anno, Matisse conobbe [[Pablo Picasso]]; il loro primo incontro avvenne proprio nel salotto degli Stein, che Matisse frequentava regolarmente già da un anno. Da quel momento nacque tra i due un'amicizia fondata su una vivace rivalità creativa e su un profondo rispetto reciproco.<ref name="ReferenceC">{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | p=19}}</ref> Anche due amiche americane di Gertrude Stein, Clarabel ed Etta Cone di [[Baltimora]], divennero sostenitrici e collezioniste sia di Matisse sia di Picasso. Oggi la ''Cone Collection'' è esposta al [[Baltimore Museum of Art]].<ref>{{cita web | url=https://artbma.org/exhibitions/cone-collection | titolo=The Cone Collection | sito=[[Baltimore Museum of Art]] | accesso=14 dicembre 2020 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210122040816/https://artbma.org/exhibitions/cone-collection}}</ref>
=== Dopo Parigi ===
Nel 1917 Matisse si trasferì a [[Cimiez]], in [[Costa Azzurra]], un sobborgo di [[Nizza]]. I lavori della decade seguente questo trasferimento mostrano un rilassamento e un ammorbidimento del suo approccio. Questo ''ritorno all'ordine'' è tipico di buona parte dell'arte seguente la [[Prima guerra mondiale]], ed è paragonabile al neoclassicismo di Picasso o [[Igor Stravinsky|Stravinsky]], e al ritorno al tradizionalismo di Derain.
Le sue [[odalisca|odalische]] orientaleggianti sono caratteristiche di questo periodo; per quanto popolari, alcuni critici contemporanei trovano questi lavori superficiali e decorativi.
 
=== Viaggio in Algeria (1906) ===
Dopo il 1930 un nuovo vigore e una coraggiosa semplificazione appare nel suo lavoro. Il collezionista statunitense [[Albert C. Barnes]] lo convinse a produrre un ampio murale per la [[Barnes Foundation]] di [[Filadelfia]], ''La danza II'', completato nel 1932.
[[File:Henri Matisse, 1906, Le Tapis rouge, Intérieur au tapis rouge, oil on canvas, 89 x 116 cm, Musée de Grenoble.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Tappeti orientali'', 1906.]]
[[File:Henri matisse, nudo sdraiato I (aurora), 1907.jpg|min|Henri Matisse: ''Nudo sdraiato I (Aurora)'', 1907.]]
Nel maggio del 1906 Matisse si recò in [[Algeria]] e visitò l'oasi di [[Biskra]]. Durante il viaggio non dipinse; solo al ritorno realizzò il dipinto ''[[Nudo blu, ricordo di Biskra|Nudo blu (Ricordo di Biskra)]]'', seguito, dopo il completamento dell'opera, dalla scultura ''Nudo sdraiato I (Aurora)'', che presenta una postura simile. Dal soggiorno di due settimane riportò oggetti d'uso quotidiano come ceramiche e tessuti, che avrebbe poi utilizzato frequentemente come motivi nelle sue opere. Dalla ceramica orientale Matisse trasse ispirazione per l'uso del colore puro, steso in campiture omogenee, per la semplificazione del disegno in linee simili ad [[Arabesco|arabeschi]] e per la disposizione bidimensionale dello spazio pittorico. I tappeti orientali comparvero nei suoi quadri in una maniera unica rispetto agli altri pittori della modernità. Un esempio è la natura morta ''I tappeti rossi'', realizzata dopo il ritorno dal viaggio.<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | pp=21-23}}</ref>
 
=== L'Académie Matisse (1908-1911) ===
Matisse e sua moglie si separarono nel 1939. Nel 1941 gli fu diagnosticato un [[Cancro (malattia)|cancro]] all'intestino e, sopravvissuto ad un delicato intervento chirurgico, iniziò ad usare la sedia a rotelle. Con l'aiuto degli assistenti realizzò dei grandi collages, chiamati ''gouaches découpés''.
Su iniziativa e con il sostegno di suoi estimatori come Michael, Sarah, Gertrude e Leo Stein, insieme a [[Hans Purrmann]], [[Marg Moll|Marg]] e [[Oskar Moll]] e altri, Matisse fondò una scuola privata di pittura che prese il suo nome: ''Académie Matisse''. Vi insegnò dal gennaio 1908 al 1911, arrivando ad avere circa cento allievi provenienti dalla Francia e dall'estero. L'organizzazione e l'amministrazione della scuola erano affidate a Hans Purrmann.<ref>{{cita web | autore=Eric Gelber | url=http://www.artnet.com/Magazine/reviews/gelber/gelber11-13-01.asp | titolo=The Academie Matisse | sito=artnet.com | anno=2001 | accesso=2 aprile 2009}}</ref>
 
Le lezioni si tenevano inizialmente nei locali del Couvent des Oiseaux in [[Rue de Sèvres]]. Matisse aveva già affittato in quell'ex convento, dal 1905, un secondo atelier oltre a quello originario sul Quai Saint-Michel. Dopo la decisione di fondare l'accademia, Leo Stein affittò un'altra sala nel convento per ospitare le lezioni. Tuttavia, il complesso dovette essere sgomberato già dopo poche settimane, e la scuola fu trasferita al Couvent du Sacré-Cœur, all'angolo tra il Boulevard des Invalides e la Rue de Babylone.
Nel 1947 pubblicò ''[[Jazz (Matisse)|Jazz]]'', un libro in edizione limitata, contenente stampe a colori di collage, accompagnati dai suoi pensieri.<ref name=Maiocchi/> Negli [[anni 1940|anni quaranta]] lavorò anche come artista grafico e produsse illustrazioni in bianco e nero per diversi libri, tra cui l'''[[Ulisse (Joyce)|Ulisse]]'' di [[James Joyce]].
[[File:Olga Meerson, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Olga Meerson'', 1911.]]
[[File:Olga Meerson Matisse.jpg|min|Olga Markova Meerson: ''Ritratto di Henri Matisse'', 1911.]]
Per il suo carattere non commerciale, l'Académie Matisse si distingueva dagli atelier accademici tradizionali. Matisse attribuiva grande importanza a una solida formazione classica dei giovani artisti. Una volta alla settimana era prevista una visita collettiva al museo. Il lavoro con modelli dal vero veniva introdotto solo dopo l'esercizio della copia. Per l'epoca, era sorprendentemente elevata la presenza femminile tra gli studenti. Dei 18 allievi tedeschi – tra cui Friedrich Ahlers-Hestermann, Franz Nölken e Walter Alfred Rosam – otto erano donne, tra cui Mathilde Vollmoeller e Gretchen Wohlwill.<ref>{{cita web | autore=Gerhard Charles Rump | url=https://www.welt.de/print-welt/article540122/Expressive-Koloristik-Die-deutschen-Matisse-Schueler.html | titolo=Expressive Koloristik: Die deutschen Matisse-Schüler | sito=[[Die Welt]] | data=24 ottobre 2000 | accesso=14 dicembre 2020 | lingua=de}}</ref> Fecero parte della scuola anche Olga Markova Meerson, russa già compagna di studi di [[Vasilij Kandinskij|Wassily Kandinsky]] a Monaco, e la danese Astrid Holm.<ref>{{cita web | url=https://web.archive.org/web/20160712053009/http://www.henri-matisse.net/biography.html | titolo=The Personal Life of Henri Matisse | sito=henri-matisse.net | anno=2011 | accesso=14 dicembre 2020}}</ref>
 
Nel 1908 Matisse compì il suo primo viaggio in Germania insieme a Hans Purrmann, dove conobbe il gruppo artistico ''[[Die Brücke]]''. Fu invitato a entrare nel gruppo come «padre spirituale della loro ribellione», ma declinò l'invito.<ref name="Lorenz12">{{cita libro | curatore=Ulrike Lorenz e Norbert Wolf | titolo=Brücke – Die deutschen „Wilden“ und die Geburt des Expressionismus | editore=Taschen Verlag | città=Colonia | anno=2008 | p=12 | lingua=de}}</ref> Nello stesso anno si tenne la sua prima mostra negli Stati Uniti, presso la galleria ''291'' di [[Alfred Stieglitz]]. Il 25 dicembre 1908 apparve sulla ''Grande Revue'' il suo scritto teorico ''Notes d'un peintre'' (''Note di un pittore'').<ref>{{cita web | autore=Sandra Orienti | url=http://g26.ch/art_matisse.html | titolo=Henri Matisse | sito=g26.ch/art | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090202191432/http://g26.ch/art_matisse.html | accesso=2 aprile 2009}}</ref>
=== Architettura e dipinti nella Cappella di Vence ===
[[File:Henri Matisse photo taken by Carl Van Vechten.jpg|thumb|Matisse nel 1933 fotografato da Carl Van Vechten]]
Proprio in un monastero Matisse, ormai ammalato e ridotto sulla sedia a rotelle, ospite delle suore domenicane del monastero di Vence ([[Francia]]), accettò di progettare e realizzare la [[Chapelle du Saint-Marie du Rosaire|Cappella di Vence]], che egli abbellì con pitture subito diventate famose e molto visitate.
 
=== Trasferimento a Issy-les-Moulineaux (1909) ===
{{citazione|Nell'occasione di quest’opera, in cui la sensibilità dell'aŭtore appare accresciuta dalla scoperta dell’anima spirituale di ogni creazione artistica, scriveva: “L’artista o il poeta possiedono una luce interna che trasforma gli oggetti per farne un mondo nuovo, sensibile, organizzato, un mondo vivo che è in sé segno infallibile della divinità|Marie-Thérèse Pulvenis de Séligny, ''Avvenire'' del 17 settembre [[2013]]}}
[[File:Henri Matisse photo taken by Carl Van Vechten.jpg|min|left|Henri Matisse a Parigi, agosto 1913. Foto di [[Carl Van Vechten]].]]
[[File:Café marocain, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Café marocain'', 1913.]]
Il mecenate russo [[Sergej Ščukin]] si era interessato all'opera di Matisse e gli commissionò due grandi dipinti: ''[[La danza (Matisse)|La danza]]'' e ''La musica''. Gli anni difficili erano ormai superati, e la nuova stabilità economica permise a Matisse, nel 1909, di lasciare la residenza sul Quai Saint-Michel a Parigi e trasferirsi a [[Issy-les-Moulineaux]], dove acquistò una casa e fece costruire un atelier nel giardino. Per molto tempo, i membri della famiglia posarono per lui gratuitamente, accogliendo con comprensione le sue esigenze artistiche. Si adattavano alla sua disciplina: ad esempio, durante i pasti i bambini dovevano restare in silenzio per non disturbare la concentrazione del padre.<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | pp=28-39}}</ref>
[[File:ArmoryShow poster.jpg|min|Manifesto della mostra ''Armory Show'', New York, 1913.]]
Dopo aver partecipato alla mostra ''Manet and the Post-Impressionists'', organizzata nel 1910 a [[Londra]] da [[Roger Fry]], le sculture di Matisse furono esposte per la prima volta nel 1912 alla galleria ''291'' di [[Alfred Stieglitz]] a [[New York]].<ref>{{cita web | autore=Melissa Seckora | url=http://www.nationalreview.com/weekend/art/art-seckora020301.shtml | titolo=Modern Champions | sito=[[National Review]] | data=3 febbraio 2001 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091001033913/http://www.nationalreview.com/weekend/art/art-seckora020301.shtml | accesso=12 agosto 2009}}</ref> L'anno successivo, nel 1913, alcuni suoi dipinti furono inclusi nella celebre ''[[Armory Show]]'' di New York, che però fu accolta con aspra critica da parte del conservatore pubblico americano. Il tesoriere della mostra, [[Walter Pach]], rappresentò le opere di Matisse negli Stati Uniti dal 1914 al 1926.<ref>{{cita web | url=https://www.askart.com/artist/Walter_Pach/26994/Walter_Pach.aspx | titolo=Walter Pach | sito=askart.com | accesso=13 dicembre 2020}}</ref>
 
Intorno al 1912, alcune sue composizioni vennero considerate da diversi critici come paracubiste, ovvero vicine al cubismo.<ref name="Verdet152">{{cita libro | autore=[[André Verdet]] | capitolo=A propos du dessin et des odalisques | titolo=Entretiens, notes et écrits sur la peinture: Braque, Léger, Matisse, Picasso | editore=Éditions Galilée | città=Parigi | anno=1978}}</ref> In quegli anni, Matisse e Picasso si scambiavano frequentemente idee e riflessioni. Matisse dichiarò: «In quegli incontri ci siamo dati molto l'un l'altro».<ref name="Verdet152"/> In quelle conversazioni, Picasso assumeva il ruolo dell{{'}}''advocatus diaboli'', mettendo continuamente in discussione la pittura di Matisse, anche se in realtà era profondamente interessato ad essa.<ref name="Verdet152"/>
Matisse morì per un attacco cardiaco nel 1954, all'età di 84 anni. È sepolto nel cimitero del [[Monastero di Cimiez]] a [[Nizza]].<ref name=Maiocchi/>
 
Oltre ai soggiorni a [[Siviglia]] (1910-11) e a [[Tangeri]] (1911-12 e 1912-13), Matisse si recò anche a [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel 1911, e nell'estate del 1914 soggiornò a [[Berlino]].
== Tecnica ==
[[File:Henri Matisse working on paper cut out.jpg|thumb|Henri Matisse mentre esegue un'opera con la tecnica del cut out.]]
Matisse usava partire dalla raffigurazione della realtà, trasformandola poi in forme semplificate e appiattite attraverso l'accostamento di colori primari e secondari puri, accesi, luminosi, privi ormai di riferimento alla descrizione naturale.<ref name=DeFusco/> La sua attività pittorica si svolse per decenni, nel suo quieto ambiente familiare, lontano dai clamori della vita mondana. Svolse la sua ricerca portando il suo stile ad un affinamento progressivo che toccò le soglie dell'[[astrattismo]],<ref name=DeFusco/> al quale si avvicinò soprattutto con la tecnica del ''[[collage]]'' su carta, con figure semplificate, dalle campiture omogenee, che producevano effetti dinamici e un vivace contrasto con lo sfondo. La sua serie di Nudi Blu rappresenta il principale esempio della tecnica denominata "dipingere con le forbici"; erano composizioni figurative a collage, a uno o più colori, per i quali usava cartoncini leggeri, sia per lo sfondo sia per il disegno. Tracciava prima a matita l'intero disegno sul foglio e poi preparava le figure colorate da incollare. Semplificava le figure e le riavvicinava lasciando piccoli margini bianchi.
 
=== Anni di guerra (1914-1918) ===
La luce del sud gli aveva insegnato ad apprezzare la forza del colore e ad usarla in funzione espressiva. I gialli venivano accostati al violetto, il rosso al verde, il blu all'arancio; la ricerca di Matisse riguardava l'accostamento tra i colori, il loro accordo o contrasto, non il colore in sé. Il colore era distribuito con veemenza sulla tela e con un'immediatezza tale da non coprirla totalmente. Ai colori primari accostava i colori complementari con l'evidente intento di rafforzarne il contrasto timbrico. Ne risultava un insieme molto vivace con un evidente gusto per la decoratività.
[[File:Henri Matisse, 1917, Portrait de famille (The Music Lesson), oil on canvas, 245.1 x 210.8 cm, Barnes Foundation.jpg|min|Henri Matisse: ''Ritratto di famiglia (Lezione di musica)'', 1917.]]
Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]], nell'agosto del 1914, Matisse si trovava a Parigi. Si offrì volontario per il servizio militare, ma la sua richiesta fu respinta. Dopo che la fattoria di famiglia fu distrutta durante un attacco tedesco, Matisse non ricevette più notizie né da sua madre né da suo fratello, che – come altri uomini del villaggio – era stato deportato come prigioniero di guerra dall'esercito tedesco. Poco prima della [[Prima battaglia della Marna|battaglia della Marna]], Matisse lasciò Parigi e si recò a Collioure insieme ad [[Albert Marquet]]. Gli orrori del conflitto contribuirono a riavvicinare [[fauves]] e [[Cubismo|cubisti]], fino ad allora divisi da rivalità artistiche. In quel periodo, ad esempio, [[Juan Gris]] alloggiò presso l'insegnante dei figli di Matisse. Il suo influsso cubista contribuì a rafforzare la tendenza di Matisse verso una semplificazione geometrica delle forme.<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | pp=42-48}}</ref>
 
=== A Nizza (1916-1954) ===
La forte valenza decorativa era accentuata dalla semplificazione delle forme e dalla bidimensionalità. Dopo un viaggio in Algeria nel 1906 Matisse trascorre due lunghi soggiorni in Marocco nel 1912 e 1913; l'interesse per l'arte islamica, con il suo rifiuto per la figurazione e le sue superfici ritmiche e ripetitive, contribuiva ad allontanarlo dalla tradizione occidentale, a cui solo lo legava certa estrema sintesi dei "primitivi" italiani.
[[File:WoonhuisMatisseNicewkped04.JPG|min|Ex residenza di Matisse a Nizza, n. 1, Place Charles-Félix (al centro).]]
[[File:Autoportrait, par Henri Matisse (1918).jpg|min|left|Henri Matisse: ''Autoritratto'', 1918.]]
[[File:Henri Matisse et Léonide Massine (Ballets russes, Opéra) (4565877526).jpg|min|left|Matisse con [[Léonide Massine]] durante le prove de «L'usignolo».]]
Nel 1916, su consiglio del medico a causa di una [[bronchite]], Matisse soggiornò a [[Mentone]], sulla [[Costa Azzurra]], e tra il 1916 e il 1917 affittò una stanza all'Hotel Beaurivage di Nizza. Questa città sarebbe diventata la sua dimora stabile per gli anni a venire. Dopo aver abitato temporaneamente anche all'Hotel de la Méditerranée, negli anni '20 si stabilì in un appartamento su due piani in Place Charles-Félix, sempre a Nizza. Nei mesi da maggio a settembre tornava regolarmente a Issy-les-Moulineaux, dove lavorava nel suo atelier.<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | pp=51-54, 94}}</ref>
 
Nel 1918 si tenne alla Galerie Guillaume l'esposizione ''Matisse – Picasso'', che testimoniava, in una certa misura, il ruolo di primo piano che entrambi gli artisti occupavano nell'arte contemporanea.<ref>{{cita libro | autore=A. Isergina | titolo=Französische Malerei der zweiten Hälfte des 19.&nbsp;Jahrhunderts und Anfang des 20.&nbsp;Jahrhunderts | città=Leningrado | anno=1987 | editore=Aurora-Kunstverlag}}</ref> In quel periodo Matisse mostrò alcuni suoi dipinti a [[Pierre-Auguste Renoir|Renoir]], che visitava spesso; frequentava anche [[Pierre Bonnard]] ad [[Antibes]].
== Opere ==
[[File:Costumes dHenri Matisse pour le chant du rossignol (les Ballets russes, Opéra) (4550388400).jpg|min|Costume disegnato da Henri Matisse per ''Le Chant du Rossignol''.]]
[[File:Musée Matisse006.jpg|thumb|upright=1.3|Una sala del [[Musée Matisse|Museo Matisse]] di [[Le Cateau-Cambrésis]]]]
Nel 1920 andò in scena a Parigi il balletto «L'usignolo» di [[Sergej Pavlovič Djagilev|Djagilev]], per il quale Matisse disegnò costumi e scenografie. Riprese anche il lavoro scultoreo, che aveva trascurato negli anni precedenti. Nel 1927 il figlio [[Pierre Matisse|Pierre]], divenuto gallerista, organizzò per lui una mostra nella sua galleria di New York; nello stesso anno Matisse ricevette il Premio per la pittura della Carnegie International Exhibition di [[Pittsburgh]].
* ''[[Natura morta con libri (Nature morte aux livres)]]'' ([[1890]]), prima opera, [[Musée Matisse]], [[Nizza]]
[[File:Intérieur d'atelier à Nice, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Intérieur d’atelier à Nice'', 1929.]]
* ''[[La tavola imbandita]]'' ([[1897]]), Collezione privata, Stavros S. Niarcos
Per rilassarsi, Matisse compì numerosi viaggi: nel 1921 a [[Étretat]], nel 1925 in [[Italia]], e nel 1930 a [[Tahiti]], passando per [[New York]] e [[San Francisco]].<ref name="Encyclopedia_Britannica">{{cita web | autore=Roy Donald McMullen | url=https://www.britannica.com/biography/Henri-Matisse | titolo=Henry Matisse. French artist | sito=[[Encyclopedia Britannica]] | accesso=13 dicembre 2020}}</ref> Grande appassionato di cinema,<ref>{{cita web | url=https://www.nice.fr/fr/l-agenda/exposition-cinematisse?type=events | titolo=Exposition \: Cinématisse | lingua=fr | accesso=5 maggio 2024}}</ref> che frequentava regolarmente, durante il viaggio a Tahiti conobbe casualmente il regista tedesco [[Friedrich Wilhelm Murnau]], che si trovava nelle [[isole Marchesi]] per visitare la tomba di [[Paul Gauguin]] a [[Hiva Oa|Hiva 'Oa]] e che a [[Bora Bora]] stava girando il film ''[[Tabù (film 1931)|Tabù]]'' (1931) insieme al documentarista [[Robert J. Flaherty]]. Poiché Murnau parlava correntemente il francese, tra i due nacque una buona intesa, e Matisse lo accompagnò per alcune settimane come spettatore curioso durante le [[Lavorazione (cinema)|riprese]].<ref>{{cita web | autore=Stéphanie Fatout, Cathy Smith, Henri Matisse. Regia Raphaël Millet | url=https://www.imdb.com/title/tt12269950/ | titolo=Matisse voyageur, en quête de lumière | editore=CC&C Clarke Costelle & Cie, Man's Films Productions, Nocturnes Productions | data=14 febbraio 2021 | accesso=5 maggio 2024}}</ref>
* ''[[Lusso, calma e voluttà|Lusso, calma e voluttà (Luxe, calme et volupté)]]'' ([[1904]]), [[Museo d'Orsay]], [[Parigi]]
* ''[[Madame Matisse|Madame Matisse (Ritratto con la riga verde)]]'' ([[1905]]), [[Statens Museum for Kunst]], [[Copenaghen]]
* ''[[Donna con cappello]]'' ([[1905]]), [[Museum of Modern Art (San Francisco)|Museum of Modern Art]], [[San Francisco]]
* ''[[Finestra aperta]]'', ([[1905]]), [[National Gallery of Art]], [[Washington]]
* ''[[Gioia di vivere (Matisse)]]'' ([[1906]]), [[Barnes Foundation]], [[Merion]]
* ''[[La stanza rossa (Matisse)|La stanza rossa]]'', ([[1908]]), [[Museo dell'Ermitage]], [[San Pietroburgo]]
* ''[[Conversazione (Matisse)|Conversazione]]'', ([[1908]]), [[Museo dell'Ermitage]], [[San Pietroburgo]]
* ''[[La danza]]'' ([[1909]]), prima versione con minori dettagli e colori meno accesi, [[Museum of Modern Art]], [[New York]]
* ''[[La danza]]'' ([[1910]]), seconda versione è invece più fedele ai colori del fauvismo, [[Museo dell'Ermitage]], [[San Pietroburgo]]
* ''[[Musica (Matisse)|Musica]]'' ([[1910]]), [[Museo dell'Ermitage]], [[San Pietroburgo]]
* ''[[L'Atelier Rosso (Matisse)|L'Atelier rosso]]'' ([[1911]]), [[The Museum of Modern Art]], [[New York]]
* ''[[I pesci rossi]]'', ([[1912]]), [[Museo Puškin]], [[Mosca (Russia)|Mosca]]
* ''[[Nudo (Matisse)|Nudo rosa]]'' ([[1935]]), [[Museum of Art di Baltimora|Museum of Art]], [[Baltimora]]
* ''[[Signora in blu]]'' ([[1937]]), [[Philadelphia Museum of Art]], [[Filadelfia]]
* ''[[Camicetta|La camicetta rumena]]'' ([[1940]]), [[Centre Pompidou di Parigi|Centre Pompidou]], [[Parigi]]
* ''[[Jazz (Matisse)|Jazz]]'' ([[1947]]), [[libro d'arte|libro d'artista]], papier découpé
* ''[[Tristezza (Matisse)|La tristezza del re]]'' ([[1952]]), [[Centre Pompidou di Parigi|Centre Pompidou]], [[Parigi]]
* ''La gitana'' ([[1905]])'','' [[Centro Georges Pompidou|Musée National d'Art Moderne]], [[Centro Georges Pompidou|Centre Georges Pompidou]], [[Parigi]]
 
==== Divorzio – Commissione per il murale ''Danza'' (1930) ====
== Considerazioni di Matisse sulla propria arte ==
Durante il viaggio di ritorno nel settembre del 1930, Matisse fece visita al suo importante collezionista Albert C. Barnes a Merion (Stati Uniti), il quale gli commissionò un grande murale sul tema della ''[[La danza (Matisse)|Danza]]'' per il suo museo privato. Le pareti dell'istituto ospitavano già opere di [[Georges Seurat]], [[Paul Cézanne|Cézanne]] e [[Pierre-Auguste Renoir|Auguste Renoir]]. Matisse accettò la sfida e completò il lavoro nel 1932. Nel 1933 nacque a New York suo nipote Paul Matisse.
{{citazione|Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell'arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.|Matisse, Notes d'un peintre in "La Grande Revue", 25 dicembre 1908}}
 
Per affrontare la titanica impresa del murale di Barnes, Matisse assunse come assistente la ventiduenne emigrata russa Lydia Delekoskaja (1910-1998), che posò anche come modella per l'artista. La presenza di Lydia portò a una crisi coniugale: la moglie Amélie gli impose un ultimatum – «O me o lei». Lydia fu licenziata, ma ciò non evitò la separazione: Amélie chiese il divorzio e lo lasciò dopo 31 anni di matrimonio. Matisse, profondamente provato, si ammalò gravemente e in seguito riassunse Lydia Delekoskaja. Dopo un soggiorno a Parigi allo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]], fece ritorno a Nizza.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Phyllis Tuchman | url=https://web.archive.org/web/20161204082822/https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2005/09/22/AR2005092200996.html | titolo="I Shall Always Love Painting More." | rivista=[[The Washington Post]] | data=25 settembre 2005}}</ref>
{{citazione|Ciò che perseguo sopra ogni cosa, è l'espressione... L'espressione per me, non risiede nella passione che apparirà improvvisa su un volto o che si affermerà con un movimento violento. È tutta la disposizione del mio quadro: il posto che occupano i corpi, i vuoti che sono intorno ad essi, le proporzioni, tutto ciò ha la sua importanza. La composizione è l'arte di sistemare in modo decorativo i diversi elementi di cui la pittura dispone per esprimere i propri sentimenti... Un'opera comporta un'armonia d'insieme: qualsiasi particolare superfluo prenderebbe, nello spirito dello spettatore, il posto di un particolare essenziale. La composizione, che deve puntare all'espressione, si modifica con la superficie da coprire}}
== Documentari ==
* documentario - ''[[Henri Matisse (film)|Henri Matisse]]'' di [[François Campaux]] (1946)
* documentario - ''[[Matisse: I corpi]]'' di [[Elena Siondi]] (1958)
* documentario - ''[[Matisse ou Le talent de bonheur]]'' di [[Marcel Ophüls]] (1960)
* documentario - ''[[Matisse: Voyages]]'' di [[Nick Havinga]] (1988)
* documentario - ''[[An Essay on Matisse]]'' di [[Perry Wolff]] (1996)
* cortometraggio - ''[[Matisse & Picasso: A Gentle Rivalry]]'' di [[Ginny Martin]] e [[Rob Tranchin]] (2001)
* documentario - ''[[Matisse-Picasso]]'' di [[Philippe Kohly]] (2002)
* documentario - ''[[Resisting Paradise]]'' di [[Barbara Hammer]] (2003)
 
Negli anni successivi si dedicò a progetti per arazzi e illustrazioni di libri. Incise scene dall'[[Odissea]] come illustrazioni per «[[Ulisse (Joyce)|Ulysses]]» di [[James Joyce]]. Nel novembre del 1931 il [[Museum of Modern Art]] di New York gli offrì l'occasione per la sua prima grande mostra personale negli Stati Uniti, preceduta da una importante esposizione alla galleria Thannhauser di Berlino nell'estate del 1930. Gli anni 1930-1931 rappresentarono così un periodo decisivo in cui molti progetti personali maturarono e la sua fama internazionale si consolidò. Nell'ottobre 1932 uscì il primo libro illustrato da Matisse, l'edizione Skira della «Poésie» di [[Stéphane Mallarmé]].
== Henri Matisse nei musei ==
=== Musei in Italia ===
* [[Museo del Novecento]] di [[Milano]]
* [[Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli]] di [[Torino]]
=== Musei all'estero ===
* [[Collezione d'Arte Religiosa Moderna]] dei [[Musei Vaticani]], della [[Città del Vaticano]]
* [[Musée Matisse]] di [[Nizza]]
 
Nel 1937 fu invitato da [[Léonide Massine]] a ideare scenografie e costumi per il balletto ''Rouge et noir'', con musica di [[Dmitrij Dmitrievič Šostakovič|Šostakovič]] e coreografie dello stesso Massine. Un anno dopo, Matisse si trasferì a Cimiez, stabilendosi nell'ex Hotel Régina, con vista su Nizza.
== Note ==
 
<references/>
==== Grave malattia – Lavoro a ''Jazz'' (1941-1946) ====
[[File:Le musée Matisse à Nice.jpg|min|In primo piano il Musée Matisse a Cimiez, Nizza; sullo sfondo l'Hôtel ''Régina'', dove Matisse visse in tarda età.]]
Nel 1941 Matisse dovette sottoporsi a un'importante operazione intestinale a Lione. Rimase in clinica per quasi tre mesi, seguiti da altri due mesi di convalescenza, debilitato da un'influenza, in un albergo. Gli fu diagnosticato un cancro al duodeno, cui seguirono due [[Embolia polmonare|embolie polmonari]].
 
Nel mese di maggio fece ritorno a Cimiez. L'intervento e la malattia lo avevano profondamente indebolito, al punto che riusciva a restare in posizione eretta solo per brevi periodi. Durante la lunga convalescenza riprese comunque a lavorare: dipingeva e disegnava dal letto, tra l'altro realizzando illustrazioni per l'edizione Fabiani della ''Pasiphaé'' di [[Henry de Montherlant]] e per l'edizione Skira del ''Florilège des amours'' di Pierre de Ronsard.
[[File:Baou des blancs depuis Vence avec Nuage derrière.jpg|min|left|La Montagne du Baou.]]
Nel suo atelier alla villa Le Rêve, ai piedi della Montagne du Baou – dove si trasferì dopo un bombardamento su Cimiez nel 1943 – Matisse iniziò a lavorare alle sue composizioni ritagliate e incollate per il libro ''[[Jazz (Matisse)|Jazz]]''. La villa si trovava a due chilometri dalla piazza principale del villaggio [[provenza]]le di [[Vence]]. Nel 1944, la sua ex moglie fu arrestata, mentre la figlia Marguerite venne deportata e condannata a sei mesi di carcere per la sua attività nella [[Resistenza francese|resistenza]].<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | pp=95}}</ref> Le Rêve rimase la sua residenza fino al 1948, quando fece ritorno a Nizza nell'Hotel Régina.
 
All'inizio dell'estate del 1945, Matisse si recò a Parigi, dove 37 delle sue opere vennero esposte in una retrospettiva al «[[Salon d'Automne]]». Nello stesso anno espose con [[Pablo Picasso|Picasso]] al [[Victoria and Albert Museum]] di Londra. Nel 1946 Picasso e la sua compagna [[Françoise Gilot]] lo visitarono per la prima volta a Vence; i due artisti si incontrarono ancora diverse volte fino al 1954.<ref>{{cita web | url=http://www.schirn-kunsthalle.de/data/tutorials/1083243122_matisse_unterrichtsmaterial.doc | titolo=Henri Matisse: ''Mit der Schere zeichnen'' | sito=Schirn Kunsthalle | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050327031356/http://www.schirn-kunsthalle.de/data/tutorials/1083243122_matisse_unterrichtsmaterial.doc | accesso=5 aprile 2009 | lingua=de}}</ref>
 
==== Ultimi anni – La cappella di Vence (1947-1954) ====
Nel 1947 Matisse fu insignito del titolo di Commendatore della [[Legion d'Onore]]. Nello stesso anno iniziò a lavorare ai progetti per una cappella delle [[Ordine dei frati predicatori|domenicane]], la [[Chapelle du Saint-Marie du Rosaire|Cappella del Rosario]] di Vence, che lo avrebbe occupato quasi esclusivamente nei successivi anni. Il progetto nacque da una profonda amicizia tra Matisse e suor Jacques-Marie, al secolo Monique Bourgeois. Matisse l'aveva conosciuta nel 1941, quando l'aveva assunta come infermiera e modella; nel 1946, la giovane entrò nel convento domenicano di Vence con il nome di Jacques-Marie. Quando si rincontrarono, fu lei a chiedergli consiglio per la costruzione di una cappella per la comunità. La prima pietra fu posata nel dicembre 1949, e l'inaugurazione avvenne il 25 giugno 1951, alla presenza del vescovo di Nizza. Nello stesso anno, Matisse ricevette il primo premio per la pittura alla [[Biennale di Venezia]].
[[File:Henri Matisse, Jean Vincent de Crozals, Annelies Nelck, Vence 1953.jpg|min|Henri Matisse, Jean Vincent de Crozals e Annelies Nelck (da destra a sinistra) nel giardino della Villa La Jonque a Vence, 1953.]]
In occasione delle esposizioni delle sue opere negli Stati Uniti nel 1951, lo storico dell'arte [[Alfred Hamilton Barr Jr.|Alfred H. Barr]] pubblicò il volume ''Matisse: His Art and His Public'', considerato ancora oggi una delle opere più importanti dedicate all'artista. Nel 1952 fu inaugurato il Musée Henri Matisse nella sua città natale, Le Cateau-Cambrésis. L'anno seguente si tennero a Parigi mostre dedicate ai ''papiers découpés'' e a Londra una retrospettiva delle sue sculture. Nel 1948 fu nominato membro associato dell'[[Accademia reale di scienze, lettere e belle arti del Belgio]].<ref>{{cita web | url=https://academieroyale.be/fr/who-who-detail/relations/henri-emile-benoit-matisse/| titolo=Académicien décédé: Henri Émile Benoît Matisse | editore=Académie royale des Sciences, des Lettres et des Beaux-Arts de Belgique | accesso=19 ottobre 2023 | lingua=fr}}</ref> Nel 1954 fu eletto membro onorario dell'[[American Academy of Arts and Letters]].<ref>{{cita web | url=https://artsandletters.org/?s=Henri+Matisse&restype=all | titolo=Honorary Members: Henri Matisse | sito=[[American Academy of Arts and Letters]] | accesso=14 dicembre 2020}}</ref>
[[File:Henri Matisse rose window.jpg|min|left|Henri Matisse: rosone Rockfeller, 1954.]]
Negli ultimi giorni della sua vita, Matisse lavorò al rosone Rockefeller, che sarebbe stata la sua opera finale: una vetrata per la ''Union Church of Pocantico Hills'', commissionata dalla famiglia di [[Nelson Rockefeller]] in memoria di [[Abby Aldrich Rockefeller]]. La chiesa ospita anche vetrate di [[Marc Chagall]].<ref>{{cita web | url=http://www.hudsonvalley.org/node/429 | titolo=Union Church of Pocantico Hills | sito=Historic Hudson Valley | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121102131356/http://www.hudsonvalley.org/node/429 | accesso=13 settembre 2012}}</ref>
[[File:Tombe Henri Matisse Nice.jpg|min|Lapide al cimitero di Cimiez.]]
Henri Matisse morì il 3 novembre 1954 a Nizza, in seguito a un attacco cardiaco. La sua tomba – che porta un'iscrizione dedicata a lui e alla sua ex moglie – si trova nel punto più alto del cimitero di Cimiez, ed è un dono della città di Nizza.
 
Il 5 gennaio 1963 fu fondato a [[Nizza]] un secondo ''[[Musée Matisse]]''. Già prima dell'inaugurazione, il 21 ottobre 1953, l'artista aveva donato alcune opere alla città: il dipinto ''Natura morta con melagrana'' (1947), quattro disegni degli anni 1941-42, il ritaglio ''La danzatrice creola'' (1950), e due serigrafie su seta, ''Polinesia – Il mare'' e ''Polinesia – Il cielo'', entrambe del 1947. Altre donazioni da parte degli eredi seguirono tra il 1960 e il 1978.<ref>[https://www.musee-matisse-nice.org/ Musée Matisse] in Cimiez, Nizza.</ref>
 
== L'opera pittorica ==
{{citazione|I professori delle Beaux-Arts erano soliti dire: “Attenetevi ostinatamente alla natura!”. Per tutta la mia carriera mi sono ribellato a questo atteggiamento, al quale non riuscivo a sottomettermi. Questo confronto ha comportato varie svolte nel mio percorso, che è stato una costante ricerca di possibilità espressive al di là della mera riproduzione fedele del reale; tali svolte sono state, per esempio, il divisionismo e il fauvismo.|Henri Matisse, 1951<ref>{{cita libro | autore=Henri Matisse | titolo=Farbe und Gleichnis | p=105 | anno=1951 | lingua=de}}</ref>}}
 
=== La concezione pittorica di Matisse ===
Nel mondo figurativo di Matisse, il colore assume un carattere autonomo grazie a un impiego decorativo, ornamentale e in ampie campiture, prescindendo dalla sua funzione spaziale. La cromia non si sottomette né al colore locale né alla descrizione delle strutture superficiali degli oggetti. Matisse utilizza il colore come mezzo per esprimere le sensazioni cromatiche suscitate in lui dall'impressione del motivo osservato. Attraverso il fauvismo, giunse a creare un universo pittorico in cui l'oggetto non ha più importanza del cosiddetto «spazio interno», ovvero lo spazio tra gli oggetti. Nessuna di queste forme è, in quanto elemento compositivo, superiore o subordinata all'altra nel rendere l{{'}}''expression'' (cioè l'«espressione e comunicazione»). Secondo questa concezione, l'espressione può essere realizzata soltanto attraverso la disposizione e la relazione reciproca delle forme cromatiche – ''colore e forma sono un tutt'uno''. In tal modo, l'osservazione della natura (oggetto) non è solo lo spunto delle sensazioni cromatiche (soggetto), ma anche un elemento di confronto e bilanciamento nel processo creativo. Matisse si sentiva, in questo senso, legato alla tradizione. Proprio per questo motivo – come anche [[Pablo Picasso|Picasso]] – non compì mai il passo verso l'astrazione totale, poiché, a suo dire, l'astrazione così ottenuta non sarebbe altro che un'imitazione della stessa.<ref name="Verdet37">{{cita libro | autore=André Verdet | capitolo=Entretiens avec Henri Matisse | titolo=Prestige de Matisse | città=Parigi | anno=1952 | pp=37-76}}</ref>
 
Un altro tratto distintivo della composizione pittorica di Matisse è la tendenza alla ''linearizzazione'' degli oggetti. Le relazioni spaziali tra le forme passano in secondo piano, vengono dissolte, ma mai completamente negate. Matisse sottolineava come l'equiparazione tra forma oggettiva e spazio interno, insieme all'autonomia del colore, rendesse necessaria la linearizzazione degli elementi pittorici – e viceversa.
 
Il crescente desiderio di originalità e individualità, da un lato, e il rifiuto nei confronti delle visioni ritenute «degenerate» delle accademie ancora dominanti, dall'altro, spinsero molti artisti a cercare una posizione espressiva autonoma.<ref>{{cita libro | titolo=Matisse – Über Kunst | editore=Diogenes Verlag | città=Zurigo | anno=1982 | pp=11-12}}</ref> Matisse trovò in [[Paul Cézanne|Cézanne]] la figura dello ''spiritus rector'',<ref>Escholier, 1937, S.&nbsp;17; idem, 1956, S.&nbsp;50</ref> ma non intese mai proseguire direttamente la sua opera.
 
=== Le opere giovanili fino al 1900 ===
[[File:Reading henri matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''La lettrice'', 1895.]]
[[File:Matisse the study of moreau.jpg|min|Henri Matisse: ''L'atelier di Gustave Moreau'', 1894/1895.]]
[[File:Dinner Table, Henri Matisse, 1897.jpg|min|Henri Matisse: ''La tavola imbandita'', 1897.]]
[[File:Male model by Henri Matisse, 1900.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Nudo maschile: il «garzone»'', 1900.]]
Matisse decise relativamente tardi di intraprendere una carriera artistica. Fu a vent'anni, mentre lavorava come assistente legale a Saint-Quentin, che cominciò a prendere lezioni di disegno. I suoi primi dipinti rispecchiano il [[Naturalismo (arte)|naturalismo]] borghese che la scuola francese aveva mutuato dai pittori [[Paesi Bassi#Cultura|olandesi]]. Un'opera nota di questo periodo è ''La lettrice'' (1895), oggi conservata al [[Musée National d'Art Moderne]] di Parigi.
 
I soggetti femminili, presenti sin dalle prime opere, avrebbero dominato l'intera produzione artistica di Matisse fino agli anni '50, attraversando tutte le sue fasi stilistiche. Sempre nel 1895 dipinse una ''Natura morta con autoritratto'' in tonalità bruno‑verdi simili, che presenta affinità estetiche con le nature morte di Cézanne di vent'anni prima, pur senza raggiungerne la raffinatezza formale.
 
Tra le opere più significative del 1897 vi sono ''La tavola imbandita'' e il paesaggio marino ''Belle-Île''; quest'ultimo mostra un avvicinamento stilistico a ''Tempesta a Belle-Île'' di [[Claude Monet]] (1896), e riflette gli influssi [[Impressionismo|impressionisti]] di Monet e di [[John Peter Russell]], con cui Matisse era entrato in contatto in [[Bretagna]].<ref>{{cita libro | autore=Lawrence Gowing | titolo=Matisse | pp=9-18}}</ref>
 
L'opera matura dell'artista può essere suddivisa nelle seguenti cinque fasi principali:<ref>{{cita libro | titolo=Matisse – Über Kunst | p=25 | lingua=de}}</ref>
 
=== Periodo fauve (1900-1907) ===
{{vedi anche|Fauves}}
[[File:Fenêtre ouverte, Collioure, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Finestra aperta'', 1905.]]
[[File:Luxe, calme et volupté, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Lusso, calma e voluttà'', 1904-05.]]
[[File:Matisse-Woman-with-a-Hat.jpg|min|Henri Matisse: ''Donna con cappello'', 1905.]]
A partire dal 1900, Matisse iniziò a dipingere in uno stile che in seguito sarebbe stato definito «proto-fauve». Rifiutava di dissolvere le forme nella luce, come facevano gli impressionisti, preferendo coglierle nella loro interezza; si allontanò così dall'impressionismo «ortodosso». Oltre all'influsso di [[Paul Cézanne]], dedicò particolare attenzione alle opere [[Puntinismo|divisioniste]] di [[Georges Seurat]], che seguivano i principi della teoria del colore di [[Eugène Chevreul]]. Anche [[Vincent van Gogh]] e [[Paul Gauguin]] giocarono un ruolo fondamentale nel rafforzare la sua sensibilità cromatica: Matisse voleva superare l'imitazione della natura.<ref>{{cita web | url=http://www.nga.gov/education/schoolarts/matisse.shtm | titolo=Matisse: Color and Light | editore=[[National Gallery of Art]] | data=maggio-giugno 1999}}</ref> Un esempio significativo è ''Lusso, calma e voluttà'' (1904-05), realizzato secondo i principi divisionisti. Tuttavia, si rese presto conto che questo approccio non conferiva solidità strutturale alle composizioni né esprimeva adeguatamente le sue emozioni cromatiche; per questo motivo, come già aveva fatto Cézanne, si allontanò dalla visione impressionista.<ref>{{cita libro | autore=Lawrence Gowing | titolo=Matisse | p=47}}</ref>
[[File:La Raie verte, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Ritratto con riga verde (Madame Matisse)'', 1905.]]
Il risultato della sua sperimentazione nel [[Fauves|periodo fauve]] fu l'elaborazione di una pittura costruita su grandi campiture di colore, in netto contrasto con la «scomposizione» luminosa dell'impressionismo. Ne sono esempi ''[[Finestra aperta]]'' e ''[[Donna con cappello]]'', entrambe del 1905, che suscitarono scalpore al «Salon d'Automne», contribuendo a coniare il termine «fauvismo». Nel ''Ritratto con riga verde (Madame Matisse)'' (1905), il verde non ha funzione descrittiva, ma strutturale: la fascia verticale che attraversa il volto, apparentemente innaturale, segna in realtà il confine tra luce e ombra.<ref>{{cita libro | autore=Lawrence Gowing | titolo=Matisse | p=50}}</ref><ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | p=16}}</ref> In questi lavori Matisse dimostra che l'autonomia del colore, impiegato in modo piatto e uniforme, impone una linearizzazione delle forme e il superamento della spazialità tradizionale. Le opere successive rappresentano variazioni e approfondimenti di questo principio.
[[File:Nu bleu (souvenir de Biskra), par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Nudo blu (Ricordo di Biskra)'', 1907.]]
[[File:La Joie de vivre, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''La gioia di vivere'', 1905-06.]]
Secondo lo stesso artista, il suo vero percorso creativo ebbe inizio con il dipinto ''[[Gioia di vivere (Matisse)|La gioia di vivere]]'', esposto nel 1906 al Salon des Indépendants, dove suscitò violente critiche. Dopo il viaggio in Algeria nel 1906, Matisse dipinse ''[[Nudo blu, ricordo di Biskra|Nudo blu (Ricordo di Biskra)]]'', nel quale le palme sullo sfondo rimandano direttamente all'esperienza africana. La figura femminile ha una forte presenza fisica, ancorata al suolo e proiettante ombra. L'imponenza del corpo e la stesura uniforme dell'ambiente riflettono chiaramente la sua poetica: «È proprio la figura, e non la natura morta o il paesaggio, che maggiormente mi interessa. Essa sola mi consente di esprimere direttamente il mio sentimento, per così dire, religioso nei confronti della vita».<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | p=18}}</ref>
 
=== Periodo sperimentale (1908-1917) ===
[[File:Les Baigneuses à la tortue, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Bagnanti con tartaruga'', 1907-08.]]
[[File:Portrait de Greta Moll, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''[[Marg Moll|Greta Moll]]'', 1908.]]
[[File:Henri Matisse, 1908, Statuette and Vases on Oriental Carpet (Still Life in Red of Venice), oil on canvas, 89 x 105 cm, Pushkin Museum, Moscow.jpg|min|Henri Matisse: ''Statuetta e vasi su tappeto orientale'', 1908.]]
[[File:Marguerite au chat noir, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Marguerite con gatto nero'', 1910.]]
[[File:Henri Matisse - View of Notre Dame. Paris, quai Saint-Michel, spring 1914.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Veduta di Notre-Dame'', 1914.]]
{{citazione|I quadri degli impressionisti sono pieni di impressioni contraddittorie. Noi vogliamo qualcos'altro: vogliamo raggiungere l'equilibrio interiore attraverso la semplificazione delle idee e delle forme espressive.|Henri Matisse, 1909<ref>{{cita web | url=http://www.kunstzitate.de/bildendekunst/manifeste/matisse1.htm | titolo=Henri Matisse | sito=kunstzitate.de | accesso=15 aprile 2009 | lingua=de}}</ref>}}
Il periodo sperimentale di Matisse, estremamente prolifico, si articola in due fasi distinte. Tra il 1908 e il 1910 predominano forme fluide, organiche e [[Arabesco|arabescate]]; tra il 1911 e il 1917, invece, si afferma una tendenza più [[Geometria|geometrica]], influenzata dall'incontro con il [[cubismo]]. Matisse non si attenne mai a uno stile unitario e coerente: al contrario, alternò periodi decorativi ad altri più realistici, mantenendo un'attitudine costante alla sperimentazione formale e cromatica.<ref>{{cita web | autore=Pia Müller-Tamm | url=http://www.kunstaspekte.de/henri-matisse-figur-farbe-raum-2005-10/ | titolo=Henri Matisse: ''Figur Farbe Raum'' | sito=Kunstaspekte | accesso=14 dicembre 2020 | anno=2005-06 | lingua=de}}</ref>
[[File:La danse (I) by Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''La danza I'', 1909.]]
[[File:La Danse II, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''La danza II'', 1910.]]
[[File:La Musique, par Henri Matisse (1910).jpg|min|Henri Matisse: ''La musica'', 1910.]]
Nel 1909 il mecenate russo [[Sergej Ivanovič Ščukin|Sergej Schtschukin]] commissionò a Matisse due grandi pannelli decorativi, ''[[La danza (Matisse)|La danza]]'' e ''La musica'', destinati allo scalone del suo palazzo a Mosca. Della ''Danza'' esistono due versioni, differenziate per tonalità cromatiche. L'ispirazione venne dal ballo popolare [[provenza]]le ''[[Farandola|farandole]]''. In entrambe le opere, cinque figure nude si stagliano su uno sfondo dai colori accesi, trasmettendo una gioia di vivere primitiva e istintiva. Il linguaggio decorativo si fonde con la forma umana, e la monumentalità è ottenuta per via della drastica semplificazione dei mezzi pittorici: poche tinte distese in grandi campiture, il disegno ridotto a una linea pura che definisce le forme. ''La danza'' è una delle opere più iconiche di Matisse.
 
Anche opere come ''Mazzo di fiori e piatto in ceramica'' (1911) si distinguono per la semplificazione delle forme. Durante un soggiorno a Mosca, Matisse dichiarò al quotidiano russo ''Utro Rossii'' (''Утро России''), il 27 ottobre 1911, la forte impressione ricevuta dall'arte popolare russa e dalle icone:<ref>{{cita libro | titolo=Trudy Gosudarstvennogo Ermitazha (Труды Госсударственного Эрмитажа) | titolotradotto=Resoconti del Museo statale dell’Ermitage | volume=Vol. 14 | p=173 | città=Leningrado | anno=1973}}</ref>
{{citazione|Questa è la vera arte primitiva, è autentica arte popolare. È la fonte originaria della ricerca artistica. L'artista di oggi dovrebbe trovare ispirazione proprio in questi oggetti di arte primitiva.}}
 
Durante la [[Prima guerra mondiale]], la sua tavolozza si fece più cupa, e la riduzione geometrica delle forme raggiunse l'apice con ''Veduta di Notre-Dame'' (1914), segnando l'apice della sua fase «paracubista», che si protrasse fino al 1918. In questi anni il nero assume un ruolo centrale: ne è un esempio ''Porta-finestra a Collioure'', dipinto anch'esso nel 1914.<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | pp=32-44}}</ref>
 
=== Periodo nizzardo (1917-1929) ===
[[File:Henri matisse nature morte043545).jpg|min|left|Henri Matisse: ''natura morta'', ca. 1918.]]
[[File:Odalisque aux bras levés, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Odalisca con le braccia alzate'', 1923.]]
[[File:Figure décorative sur fond ornemental, par Henri Matisse.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Figura decorativa su sfondo ornamentale'', 1925-26.]]
[[File:Odalisque assise, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Odalisca seduta'', 1926.]]
Durante il cosiddetto periodo nizzardo, Matisse si dedicò intensamente alla pittura di [[Odalisca|odalische]] in diverse pose, ma anche a [[Ritratto|ritratti]], interni inondati di luce, [[Natura morta|nature morte]] e paesaggi, che divennero i principali soggetti della sua produzione. Le opere di questi anni mostrano tratti più naturalistici che mai. Realizzando in modo tangibile la propria immaginazione, Matisse affermava la sua fede nella pittura come «fonte di gioia pura».<ref>{{cita libro | autore=Lawrence Gowing | titolo=Matisse | p=142}}</ref>
 
L'amore per il colore e per i dettagli emerge chiaramente negli sfondi spesso eccezionalmente [[Ornato|ornamentali]]. Il dipinto ''Figura decorativa su sfondo ornamentale'' (1925-26) rappresenta un esempio [[Libro di emblemi|emblematico]] della sua poetica in questo periodo: una figura femminile, fiori e tessuti dai colori vivaci nello sfondo. È considerata una delle opere più significative del periodo nizzardo. In quegli anni, la sua [[Modello (arte)|modella]] principale fu Henriette Darricarrère.
 
A Nizza, Matisse decorò il suo atelier con drappi, tappeti e tendaggi. Il tessuto fiorito, in particolare, ricorre in molte delle sue opere, come in ''Odalisca con le braccia alzate'' (1923), ''Due odalische'' (1927-28) e ''Odalisca con poltrona'' (1928).<ref>{{cita web | autore=Karin Ego-Gaal | url=https://web.archive.org/web/20120108165233/http://www.portalkunstgeschichte.de/kunstgeschehen/?now=y&print=yes&id=1957 | titolo=Henri Matisse – Figur Farbe Raum | sito=Portal Kunstgeschichte | data=14 maggio 2006}}</ref>
 
=== Periodo di rinnovata semplicità (1929-1940) ===
Al Periodo di Nizza seguì una fase di rinnovata semplicità. In questi anni, la ricerca artistica di Matisse si concentrò sull'armonia tra la massima espressività del colore e una progressiva [[Astrattismo|astrazione]] della forma figurativa.
[[File:Henri matisse, la danse di parigi, 1931-33, 00.jpg|min|Henri Matisse: ''La danza'', murale 1931-33, [[Musée d'art moderne de la Ville de Paris]].]]
[[File:Matisse - Carra, 467.jpg|min|Henri Matisse: ''La danza'', murale 1932-33, [[Barnes Foundation]].]]
Nel 1929, Matisse si recò negli Stati Uniti, dove fu membro della giuria della 29ª Carnegie International. L'anno successivo viaggiò a [[Tahiti]], New York, [[Baltimora]] (Maryland) e Merion ([[Pennsylvania]]). A Merion incontrò Albert C. Barnes, importante collezionista d'arte moderna e già proprietario della più ampia collezione di opere di Matisse negli USA, che gli commissionò un grande murale per la galleria d'arte della sua residenza privata. Matisse scelse come tema la danza, soggetto che lo aveva affascinato sin dal periodo fauve. Il murale ''[[La danza (Matisse)|La danza]]'' esiste in tre versioni, a causa di un errore nelle misure fornite per la parete; fu installato nel maggio 1933 e oggi si trova alla [[Barnes Foundation]]. Le prime due versioni sono conservate al [[Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris]]. L'opera raffigura figure femminili danzanti, colte in un movimento intenso e fluido, collocate su uno sfondo astratto e quasi geometrico. Durante la fase preparatoria del murale, Matisse sviluppò un nuovo metodo compositivo: assemblò la scena servendosi di sagome ritagliate da carte colorate, anticipando così la tecnica dei ''gouaches découpées''. A partire dal 1940, questi collage divennero il suo principale mezzo espressivo, che mantenne fino alla fine della sua vita.<ref>{{cita web | autore=Magdalena Dabrowski | url=https://www.metmuseum.org/toah/hd/mati/hd_mati.htm | titolo=Henri Matisse | sito=[[MoMA]] | data=ottobre 2004 | accesso=13 dicembre 2020}}</ref>
 
=== Periodo della riduzione all'essenziale (1940-1954) ===
La progressiva semplificazione della forma, fino all'[[Astrattismo|astrazione]], condusse Matisse a valorizzare l'elemento dinamico dell'opera. Intorno al 1943, a causa della grave malattia che lo aveva debilitato, adottò il ritaglio (''[[papier découpé]]'') come principale mezzo espressivo; verso il 1948 abbandonò definitivamente la pittura. Si faceva preparare dai suoi assistenti fogli di carta dipinti con ''[[Guazzo|gouache]]'' monocroma, dai quali ritagliava figure e forme libere: nacquero così i celebri ''gouaches découpées''. Matisse definiva questa tecnica «disegnare con le forbici». Essa gli permetteva di unire linea e colore, risolvendo così una questione compositiva che lo occupava da tempo. Nel disegno, poteva esprimere un'impressione con pochi tratti, ma senza colore. Nella pittura, al contrario, mancava la spontaneità del gesto. Con il ritaglio, il colore viene inciso direttamente con la forbice, superando la dicotomia tra linea e colore. Il risultato – il «taglio» – è più netto del tratto disegnato e possiede un carattere visivo differente.<ref>{{cita libro | autore=Juliane Bardt | titolo=Kunst aus Papier | editore=Olms | città=Hildesheim | anno=2006 | isbn=978-3-487-13093-4 | p=120}}</ref>
 
Nel 1947 fu pubblicata in forma di [[libro d'artista]] la serie di ritagli realizzati tra il 1943 e il 1944, intitolata «[[Jazz (Matisse)|Jazz]]» e stampata a stencil (''pochoir''). Il titolo allude alla spontaneità e all'improvvisazione tipiche del [[Jazz|genere musicale omonimo]]. A proposito della linea, Matisse scriveva nel libro:
{{citazione|Il filo a piombo determina la direzione verticale e, insieme alla sua antagonista, l'orizzontale, forma la bussola del disegnatore. […] Intorno a questa linea ideale si sviluppa l'«[[arabesco]]». Ho tratto un vantaggio costante dall'uso del filo a piombo. La verticale è impressa nella mia mente, mi aiuta a determinare con precisione la direzione delle mie linee, e anche nei miei schizzi più rapidi nessuna linea è nata senza relazione con la verticale. – Le mie linee non sono pazze.|Henri Matisse<ref>{{cita libro | autore=Henri Matisse | titolo=Farbe und Gleichnis | p=96}}</ref>}}
 
Tra i progetti successivi si annoverano anche arazzi come ''Polinesia – Il cielo'' e ''Polinesia – Il mare'' (1946). Nella [[Chapelle du Saint-Marie du Rosaire|Cappella del Rosario]] di [[Vence]] (nota anche come Cappella Matisse), inaugurata nel 1951, Matisse progettò anche le vetrate, sempre a partire da ritagli di carta: fu la sua prima opera in vetro colorato. Un esempio emblematico della sua maturità artistica è la serie ''Nudi blu'' del 1952, composta interamente nei toni del blu e del bianco, e caratterizzata da un'astrazione che richiama la scultura.
 
Tra i suoi ritagli più noti figura ''The Snail'' (''La lumaca'', 1953), oggi conservata alla [[Tate Modern]] di Londra.
 
== Opera grafica – Illustrazioni di libri ==
Matisse realizzò un numero considerevole di disegni e studi preparatori per le sue opere. Il suo interesse per la grafica nacque intorno al 1900, quando iniziò a sperimentare l'[[acquaforte]]. Il catalogo ragionato della grafica, curato dalla figlia Marguerite Duthuit e dal nipote Claude Duthuit, documenta circa 800 opere grafiche. Il nucleo principale è costituito da circa 300 acqueforti realizzate tra il 1908 e il 1948 e 300 [[Litografia|litografie]] eseguite tra il 1906 e il 1952. Oltre a queste, Matisse produsse anche 62 [[Acquatinta|acquatinte]], 68 [[Monotipo (editoria)|monotipi]], 70 [[Linoleografia|linoleografie]], e 4 [[Xilografia|xilografie]] risalenti al periodo iniziale (1906-1907). A differenza di Picasso, Matisse non fu interessato a sperimentare continuamente nuovi materiali e tecniche, ma perfezionò gli strumenti grafici tradizionali.<ref>{{cita web | autore=Gisela Fischer | url=http://www.boisseree.com/images/artists/Matisse/Katalog_Matisse.pdf | titolo=Henri Matisse | sito=Galerie Boiserée | città=Colonia | anno=2001 | accesso=13 dicembre 2020}}</ref> Nel 1935 realizzò 26 illustrazioni a tutta pagina per il romanzo «[[Ulisse (Joyce)|Ulysses]]» di [[James Joyce]], basandosi sui temi dell{{'}}«[[Odissea]]» di [[Omero]].<ref>{{cita web | url=https://www.openculture.com/2012/04/henri_matisse_illustrates_1935_edition_of_james_joyces_iulyssesi.html | titolo=Henri Matisse Illustrates 1935 Edition of James Joyce’s Ulysses | sito=openculture.com | data=10 aprile 2012 | accesso=14 dicembre 2020}}</ref>
[[File:Henri matisse, copertina di verve, vol. XXXIV, n. 13, 1945.jpg|min|Copertina della rivista «Verve» n. 13, 1945.]]
A partire dal 1937, Matisse collaborò anche con la rivista d'arte e letteratura «Verve», per la quale disegnò diverse copertine e litografie, oltre a scrivere testi.
 
Dopo lo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]], l'attività grafica assunse un ruolo ancora più importante nella sua produzione. Tra le principali opere illustrate in questo periodo si annoverano «Pasiphaé» di [[Henry de Montherlant]] (1944), «Visages» di [[Pierre Reverdy]] (1946), «Lettres portugaises» di [[Soror Mariana Alcoforado|Mariana Alcaforado]] (1946), «[[I fiori del male|Les Fleurs du Mal]]» di [[Charles Baudelaire]] (1947), «Florilège des Amours» di [[Pierre de Ronsard]] (1948) e «Poèmes» di [[Carlo di Valois-Orléans]] (1950). Questi volumi erano perlopiù illustrati in bianco e nero, con un tratto essenziale e raffinato. In contrasto con ciò, il celebre libro d'artista «[[Jazz (Matisse)|Jazz]]» (1947), in cui Matisse raccolse anche le sue riflessioni su arte e vita, si distingue per l'uso esplosivo del colore, applicato tramite la tecnica dei ''gouaches découpées''.<ref name="Encyclopedia_Britannica"/>
 
== Opera plastica ==
[[File:Henri matisse, piccola testa di ragazza, marguerite, 1906.jpg|min|left|Henri Matisse: ''Testa della figlia Marguerite'', 1906.]]
[[File:The Serf.jpg|min|Henri Matisse: ''Le Serf'' (''Il servo''), 1900-1903.]]
[[File:Henri matisse, due donne, 1908, 02.jpg|min|Henri Matisse: ''Due donne', 1908.]]
Oltre la metà delle sculture di Matisse fu realizzata tra il 1900 e il 1910. L'artista lavorava spesso per serie, semplificando progressivamente le forme nel corso degli anni. La sua prima opera tridimensionale, tra un corpus complessivo di 82 pezzi, fu ''Giaguaro che divora una lepre'', creata a partire dal 1899 durante i suoi studi scultorei. L'opera rivela l'influenza non solo di [[Auguste Rodin]], ma anche di [[Antoine-Louis Barye]], noto scultore francese specializzato in soggetti animali. Matisse si ispirò infatti direttamente alla scultura bronzea di Barye ''Jaguar dévorant un lièvre'',<ref>{{cita libro | titolo=''Henri Matisse. A Retrospective | editore=The Museum of Modern Art | città=New York | anno=1992 | p=85}}</ref> lavorando al proprio giaguaro tra il 1899 e il 1901. La scultura ''Il servo'' fu avviata nel 1900, come l'omonimo dipinto, e terminata nel 1903. Il modello fu l'italiano Bevilaqua, già noto per aver posato per Rodin nei celebri lavori ''San Giovanni Battista'' (1878) e ''Uomo che cammina'' (1900).<ref>{{cita pubblicazione | autore=Ellen McBreen | url=http://www.19thc-artworldwide.org/spring09/56-spring09/spring09review/71-matisse-painter-as-sculptor | titolo=Henry Matisse: Painter as Sculptor | rivista=Nineteenth-Century Art Worldwide | accesso=14 dicembre 2020 | volume=8 | numero=1 | data=primavera=2009}}</ref> Matisse trasferiva spesso soggetti dalle sculture ai dipinti, e viceversa. A differenza dei canoni accademici, non realizzava opere a grandezza naturale, ma in scala ridotta.
[[File:Henrietta III, by Henri Matisse II.jpg|min|Henri Matisse: ''Henrietta III'', 1929.]]
Nel 1907 iniziò a lavorare al ''Nudo disteso'', elaborazione tridimensionale del soggetto di ''Lusso, calma e voluttà'' (1904-05). Questo tema lo accompagnò per più di trent'anni. La scultura ''Due donne'' (titolo originale ''Deux négresses'', 1908) ricompare nella natura morta ''Bronzo con frutta'' del 1910. Un importante punto di riferimento per Matisse fu ''Le tre bagnanti'' di Cézanne (che aveva acquistato nel 1899), ispirazione per opere che raffigurano il corpo in forma monumentale, come nella serie in [[Rilievo (scultura)|rilievo]] ''Schiena I-IV'', realizzata tra il 1909 e il 1929. La serie ''Jeanette I-V'' (1910-13), ispirata a un precedente dipinto impressionista, mostra una progressiva deformazione della testa del soggetto, culminando in ''Jeanette V'', che anticipa l'astrazione scultorea che si sarebbe diffusa dagli anni '30. A differenza di Picasso, che trasferì gli influssi dell'[[Primitivismo (arte)|arte primitiva]] nelle sue opere pittoriche, Matisse li elaborò quasi esclusivamente nella sua produzione plastica.<ref>{{cita libro | autore=Lawrence Gowing | titolo=Matisse | pp=18, 34, 72, 79, 88, 102}}</ref>
 
Quasi tutte le sculture di Matisse furono prodotte in edizioni limitate di dieci esemplari, tranne ''Il piccolo torso magro'' (1929), di cui esistono solo tre copie. Utilizzava tecniche di fusione in sabbia e a [[cera persa]]. La maggior parte delle [[Arti plastiche|fusioni]] fu realizzata solo anni dopo, quando l'interesse dei collezionisti per il suo lavoro aumentò. La serie ''Schiena I-IV'', tra le sue sculture più importanti, fu fusa solo dopo la sua morte su iniziativa degli eredi. Negli anni '90, gli stessi eredi fecero distruggere quasi tutte le forme originali, per impedire ulteriori tirature.<ref>{{cita web | url=https://www.henri-matisse.net/sculpture.html | titolo=Sculpture | sito=henri-matisse.net}}</ref>
 
== Scritti teorici sull'arte ==
Tra i quattro maggiori pittori francesi della prima metà del XX secolo – Matisse, Picasso, [[André Derain|Derain]] e [[Georges Braque|Braque]] – Henri Matisse fu il primo a sviluppare una riflessione teorica compiuta sulla propria arte. Il suo scritto ''Notes d'un peintre'' (''Note di un pittore''), pubblicato nel 1908, precedette di anni le dichiarazioni pubbliche di Braque e Picasso: il primo fu intervistato già nel 1908,<ref>{{cita pubblicazione | autore=Gelett Burgess | titolo=The Wild Men of Paris | rivista=Architectural Record | data=maggio 1910 | pp=400-414}}</ref> ma i suoi testi uscirono solo nel 1917,<ref>{{cita pubblicazione | titolo=Pensées et réflections sur la peinture | rivista=Nord-Sud | data=dicembre 1917 | pp=3-5}}</ref> mentre Picasso pubblicò il suo primo testo teorico, ''Picasso speaks'',<ref>{{cita pubblicazione | titolo=Picasso speaks | rivista=The Arts | data=maggio 1923 | pp=315-326}}</ref> solo nel maggio 1923.
 
Nelle ''Note di un pittore'', Matisse espose i principi fondamentali della sua poetica: l{{'}}''expression'' («espressione e comunicazione»), la rielaborazione mentale delle forme naturali, la chiarezza compositiva e il ruolo centrale del colore. Matisse vi afferma anche la propria convinzione che l'arte non sia né rappresentazione dell'«immaginazione» né veicolo di concetti letterari, bensì il risultato di una sintesi [[Intuizione|intuitiva]] delle impressioni tratte dalla natura. Una delle sue affermazioni più celebri e spesso citate recita:
 
{{citazione|Sogno un'arte dell'equilibrio, della purezza e della tranquillità, senza soggetti inquietanti o angoscianti, un'arte che sia un calmante, un sollievo per la mente, tanto per l'uomo d'affari quanto per il letterato – qualcosa come una buona poltrona, nella quale ci si possa riposare dalla fatica fisica.|Matisse – Über Kunst''. p. 75}}
 
Il secondo testo teorico, «Notes d'un peintre sur son dessin» («Note di un pittore sul disegno»), fu pubblicato nel 1939 sulla rivista «Le Point». A partire dagli anni '30, Matisse produsse numerosi disegni a linea continua, eseguiti con matita o penna. Egli stesso spiegava che questi disegni a inchiostro venivano realizzati solo «dopo centinaia di disegni, dopo prove, comprensioni e definizioni delle forme; allora li traccio ad occhi chiusi».<ref>{{cita libro | autore=Volmar Essers | titolo=Matisse | p=70}}</ref>
 
== Ricezione ==
=== Testimonianze dei contemporanei ===
Verso la fine della Prima guerra mondiale, l'anziano impressionista [[Pierre-Auguste Renoir|Auguste Renoir]] si espresse così su Matisse, durante una visita dell'artista nel Sud della Francia:
 
{{citazione|Mi verrebbe da dire che lei non è davvero un buon pittore […] Ma c'è qualcosa che me lo impedisce. Quando usa il nero, esso resta lì, sulla tela. Per tutta la vita ho detto che il nero non si può più usare senza bucare la superficie, perché non è un colore. Eppure lei parla la lingua dei colori. E, nonostante usi il nero, riesce a farlo stare al suo posto. Anche se ciò che fa non mi piace affatto, e sarei tentato di dirle che è un cattivo pittore... temo che lei sia invece davvero un pittore.|[[Pierre-Auguste Renoir|Auguste Renoir]]<ref name="Gillot371"/>}}
 
[[Paul Signac]], collega maggiore di sei anni, nel 1905 acquistò l'opera ''Lusso, calma e voluttà'' esposta da Matisse al [[Salon des Indépendants]]. Tuttavia, l'anno successivo criticò aspramente ''[[Gioia di vivere (Matisse)|La gioia di vivere]]'':
 
{{citazione|Matisse, le cui sperimentazioni finora avevo sempre stimato, pare essere completamente uscito di strada. Su una tela di due metri e mezzo ha contornato bizzarre figure con linee dello spessore di un dito. Poi ha ricoperto il tutto con colori opachi, privi di vivacità, nettamente delimitati tra di loro, i quali, per quanto puri, sono disgustosi. Ah, questi toni di rosa chiaro! Rammentano il più scadente [[Paul Ranson|Ranson]] (dell'epoca «[[Nabis|Nabi]]»), il più orribile «[[Cloisonnisme|Cloisonismo]]» del povero [[Louis Anquetin|Anquetin]] e le insegne colorate dei ferramenta e delle mercerie.|[[Paul Signac]]<ref name="ReferenceC"/>}}
 
La mecenate e scrittrice [[Gertrude Stein]], sostenitrice di Matisse, descrisse così il suo ''[[Nudo blu, ricordo di Biskra]]'' del 1907:
 
{{citazione|In quest'opera, per la prima volta Matisse realizza consapevolmente l'intento di deformare le linee del corpo umano, per armonizzare e semplificare il valore pittorico dei colori puri, che usa solo in combinazione con il bianco. Questo disegno volutamente distorto è impiegato come si usano le [[Consonanza e dissonanza|dissonanze]] nella musica, o l'aceto e il limone in cucina.|[[Gertrude Stein]]<ref>{{cita libro | autore=Volkmar Essers | titolo=Matisse | p=20}}</ref>}}
 
Nel 1908, Hans Purrmann, allievo e amico di Matisse, organizzò a Berlino una mostra dell'artista presso la galleria di [[Paul Cassirer]]. Le reazioni furono controverse. In un incontro con [[Max Liebermann]], quest'ultimo, vedendo i quadri, temette la «perdizione dei giovani» e preferì dedicarsi al suo bassotto. All'epoca si parlava con disprezzo di «pittura da panpepato» o «carta da parati» per descrivere le opere di Matisse.<ref>{{cita libro | autore=Henri Matisse | titolo=Farbe und Gleichnis | p=137}}</ref> Poco prima della morte di Matisse, Purrmann lo descrisse così:
 
{{citazione|La sua vita scorre tranquilla, in una solitudine quasi tragica, monacale. L'ho sentito lamentarsi della mancanza di amici. Non ha l'inquietudine che muove gli altri uomini, e tuttavia è sempre in lotta con se stesso. Una volta lo trovai intento a ricopiare poesie con una scrittura ornamentale. Pensai volesse illustrarle – ma no. Lo faceva come un sacerdote legge il breviario.|Hans Purrmann<ref>{{cita pubblicazione | titolo=Die Erinnerungen von Hans Purrmann | p=154 | rivista=Werk | anno=1946}}</ref>}}
 
[[Pablo Picasso|Picasso]], che intrattenne con Matisse un lungo rapporto di rispetto e rivalità, ne riconobbe spesso la grandezza. Tra le sue dichiarazioni, una in particolare rivela l'ammirazione profonda che nutriva:
 
{{citazione|Matisse ha dei polmoni formidabili. Intendo il modo in cui usa il colore. Se in un suo quadro trovi tre toni vicini – diciamo verde, viola e turchese –, il loro accordo evoca un altro colore che si potrebbe chiamare il colore. È questa la lingua del colore. […] Se in un mio quadro c'è una macchia rossa, non è essenziale: potresti toglierla, e il quadro resterebbe. Ma con Matisse è impensabile: elimina una sola macchia di rosso… e il quadro crolla.|[[Pablo Picasso]]<ref>{{cita libro | autore=Pablo Picasso | titolo=Über Kunst | editore=Diogenes Verlag | città=Zurigo | anno=1988 | pp=59-61}}</ref>}}
 
=== Rapporto con Picasso ===
[[File:Pablo picasso 1.jpg|min|Pablo Picasso nel 1962.]]
Henri Matisse fu l'unico artista contemporaneo che [[Pablo Picasso|Picasso]] considerasse suo pari. Nessun altro, nonostante la radicale differenza di linguaggio artistico, ebbe per lui un significato così profondo. I loro incontri erano segnati da uno scambio continuo e vivace. Matisse disse a Picasso verso la fine degli anni '40: «Dobbiamo parlarci il più possibile. Quando uno di noi morirà, ci saranno cose di cui l'altro non potrà parlare con nessun altro».<ref name="Gillot371">{{cita libro|autore=Françoise Gilot e Carlton Lake|titolo=Vita con Picasso|anno=1965|editore=Garzanti|città=Milano|trad=[[Garibaldo Marussi]] e Liana Marussi}} - Torino, Umberto Allemandi, 1998; col titolo ''La mia vita con Picasso'', Roma, Donzelli, 2016, ISBN 978-88-684-3432-8.</ref>
 
Pur noto per la sua lingua tagliente e le sue provocazioni, Picasso non permetteva a nessuno di criticare Matisse. [[Christian Zervos]] racconta un episodio rivelatore: un pomeriggio, durante una riunione alla ''Coupole'' con altri amici, Matisse si assentò brevemente. Qualcuno chiese ironicamente dove fosse finito, e Picasso rispose: «Sicuramente è seduto sulla sua corona d'alloro». Alcuni dei presenti, per compiacerlo, iniziarono a denigrare Matisse. Picasso si infuriò e gridò: «Non permetto che si dica nulla contro Matisse. È il nostro più grande pittore».<ref>{{cita libro | autore=Patrick O'Brian | titolo=Picasso – una biografia | editore=Longanesi | città=Milano | anno=1989 | annooriginale=1976 | isbn=978-88-304-5792-8}}</ref>
 
Il rispetto reciproco tra i due fu profondo. Picasso affermò: «In fondo, non c'è che Matisse». Matisse, a sua volta, dichiarò: «Solo Picasso può permettersi tutto. Può confondere, deformare, mutilare, scomporre… e ha sempre ragione». Picasso disse di lui: «È proprio questo che fa di Matisse… Matisse: ha il sole dentro».<ref>{{cita pubblicazione | autore=Petra Kipphoff | url=https://web.archive.org/web/20160911012202/http://www.zeit.de/1982/45/die-sonne-im-leib/komplettansicht | titolo=Ausstellung in Zürich: Henri Matisse. Die Sonne im Leib. Ein Künstler hält die Welt auf Distanz | rivista=[[Die Zeit]] | data=5 novembre 2002 | numero=45}}</ref>
 
La loro relazione, intensa e competitiva, ma anche colma di ammirazione e stima, è stata descritta dettagliatamente da [[Françoise Gilot]] nel suo libro ''Matisse and Picasso: A Friendship in Art'' (''Matisse e Picasso – Un'amicizia artistica'').
 
I due artisti incarnavano due visioni opposte del fare pittorico: Picasso cercava il quadro dissonante, dirompente; Matisse puntava a un'immagine armonica, contemplativa.<ref>{{cita libro | autore=Uwe M. Schneede | capitolo=8. Picasso und Matisse – Das Jahrhundertgenie und sein Antipode | titolo=Die Geschichte der Kunst des 20. Jahrhunderts | curatore=C. H. Beck | città=Monaco di Baviera | anno=2001 | isbn=978-3-406-48197-0 | pp=107-117 | url=https://books.google.de/books?id=yxprwMgfh2kC&pg=PA107&q=Antipode+Picasso#v=onepage&q=Antipode%20Picasso&f=false}}</ref> La loro contrapposizione emerge chiaramente da due celebri dichiarazioni: «La pittura non serve a decorare gli appartamenti. È un'arma d'attacco e di difesa» – disse Picasso in un'intervista del 1945 a ''Lettres Françaises''. «Un dipinto sulla parete dovrebbe essere come un mazzo di fiori in una stanza» – rispose Matisse pochi mesi dopo nella stessa rivista.<ref name="Kipphoff_5.3.1993">{{cita pubblicazione | autore=Petra Kipphoff | url=https://web.archive.org/web/20180309165932/http://www.zeit.de/1993/10/odaliske-mit-kapuzinerkresse/komplettansicht | titolo=Henri Matisse 1904–1917: Eine Ausstellung in Paris zeigt die entscheidenden Jahre des Künstlers. Odaliske mit Kapuzinerkresse? | rivista=''[[Die Zeit]]'' | data=5 marzo 1993 | numero=10}}</ref>
 
Eppure, un punto di contatto fondamentale tra i due fu [[Paul Cézanne|Cézanne]]. Entrambi studiarono con attenzione il suo lavoro, e Picasso dichiarò al fotografo [[Brassaï]]: «Cézanne! Era il padre di tutti noi!».<ref>{{cita libro | autore=Bernhard Grom | titolo=Menschen- und Weltbilder moderner Malerei | editore=Buch & Media Gesellschaft | città=Monaco di Baviera | anno=2003 | isbn=3-8330-1125-4 | p=173 | url=https://swbplus.bsz-bw.de/bsz116708735inh.pdf?1607898275514}}</ref> Matisse, dal canto suo, lesse anche le lettere di Cézanne e ne condivise il metodo esplorativo, orientato alla ricerca di un'opera pienamente «realizzata» (''réalisation''), concetto centrale anche nei suoi scritti teorici.<ref>{{cita libro | titolo=Matisse on Art, Revised Edition | autore=Henri Matisse | editore=University of California Press | curatore=Jack D. Flam | anno=1995 | url=https://books.google.de/books?id=xm-4k5Xs9DcC&pg=PA1#v=onepage&q&f=false | isbn=0520200322}}</ref>
 
=== Il rifiuto di Matisse per la pittura astratta ===
Con incrollabile determinazione, Henri Matisse espresse un netto rifiuto nei confronti della pittura astratta, posizione che ribadì con forza in un colloquio del 1953 con la pittrice Marie Raymond. In quell'occasione dichiarò: «Termini come ''non figurativo'' o ''astratto'' non sono altro che uno scudo per nascondere una mancanza». E aggiunse senza mezzi termini: «Scriva esattamente ciò che le dico: Matisse è contro l'arte astratta. Picasso la pensa esattamente come me: tutti coloro che hanno creato un'opera pensano come me».<ref name="Raymond382">{{cita pubblicazione | autore=Marie Raymond | titolo=Matisse contra de Abstracten | rivista=Kroniek van Kunst en Kultuur | data=luglio-agosto 1953 | pp=227-229}} citato in {{cita libro | autore=Henri Matisse | curatore=Jack D. Flam | (Hrsg.), Könemann, Köln 1994, S. 382.}}</ref>
 
Alla domanda se il suo tardo periodo, in particolare i celebri ''papiers découpés'', non mostrasse una certa vicinanza agli esperimenti degli astrattisti, Matisse rispose che l'arte è sempre stata astratta, ma la vera astrazione nasce dalla sintesi della realtà, non dalla sua negazione. E concluse amaramente: «Se fossi più giovane, inizierei una campagna contro l'arte astratta».<ref name="Raymond382"/>
 
In un altro intervento, Matisse ribadì il suo pensiero con una frase divenuta celebre: «L'arte astratta non è che imitazione dell'astrazione».<ref name="Verdet37"/>
 
=== Influsso sull'Espressionismo astratto negli Stati Uniti ===
[[File:Atelier rouge matisse 1.jpg|min|Henri Matisse: ''L'atelier rosso'', 1911.]]
Nonostante Henri Matisse si fosse espresso con decisione contro l'arte astratta, la sua opera esercitò un'influenza profonda e duratura su molti protagonisti dell'[[Espressionismo astratto]] statunitense, specialmente per il suo uso innovativo del colore e la semplificazione radicale delle forme. Un esempio emblematico è il pittore [[Mark Rothko]], che negli anni '40 vide al [[Museum of Modern Art]] di [[New York]] il celebre ''L'atelier rosso'' (1911) di Matisse. Rothko rimase profondamente colpito dal dipinto, tanto da affermare di aver passato «ore e ore seduto davanti a quell'opera», completamente assorbito dalla sua forza cromatica e dalla spazialità rarefatta. Nel 1954, anno della morte di Matisse, Rothko gli rese omaggio con il quadro ''Homage to Matisse'', che fu venduto all'asta nel novembre 2005 per oltre 22 milioni di dollari.<ref>{{cita web | autore=Carter B. Horsley | url=https://www.thecityreview.com/f05cpw1.html | titolo=Auctions Christies: Post-War and Contemporary Art, Mark Rothko | sito=The City Review | accesso=13 dicembre 2020}}</ref>
 
Anche altri artisti americani del secondo dopoguerra, come [[Robert Motherwell]], [[Sam Francis]], [[Frank Stella]] e il pittore del ''color field'' [[Ellsworth Kelly]], riconoscevano apertamente il debito nei confronti di Matisse.<ref name="Kipphoff_5.3.1993"/>
 
=== Matisse e le sue modelle ===
Intorno alla vita e al lavoro di Henri Matisse si sono formati numerosi pregiudizi, tra cui l'idea ricorrente che avesse avuto relazioni sentimentali con le sue [[Modello (arte)|modelle]] femminili. Tuttavia, secondo la biografa britannica [[Hilary Spurling]], tale convinzione è da considerarsi una leggenda priva di fondamento. Attraverso un'attenta analisi di lettere, diari e testimonianze di persone vicine all'artista, la Spurling ha restituito un'immagine ben diversa: quella di un uomo disciplinato fino all'ascetismo. Come scrive, «tutti descrivevano un sistema di rigorosa severità quasi monastica, e tutti furono spinti da Matisse ai limiti della sopportazione dalla sua intransigente norma di autodisciplina quasi disumana». La biografa ha inoltre intervistato personalmente tutte le modelle ancora in vita all'epoca delle sue ricerche, raccogliendo così testimonianze dirette che confermano il distacco e il rigore professionale con cui Matisse gestiva il rapporto con i suoi soggetti. Le modelle venivano coinvolte nel processo creativo come parte integrante della sua ricerca artistica, ma senza oltrepassare mai il confine personale o affettivo.<ref>{{cita web | autore=Katja Engler | url=https://www.welt.de/wams_print/article3086241/Matisse-und-das-Geheimnis-der-Frau.html | titolo=Matisse und das Geheimnis der Frauen | sito=[[Welt am Sonntag]] | data=25 aprile 2009 | accesso=4 aprile 2009}}</ref>
 
=== Film su Henri Matisse ===
Numerosi film e documentari sono stati dedicati alla vita e all'opera di Henri Matisse, spesso intrecciando elementi biografici, storici e artistici. Uno dei contributi più significativi è legato allo scrittore [[Louis Aragon]], che conobbe Matisse nell'inverno del 1941, quando, insieme a [[Elsa Triolet]], fuggì dalla Francia occupata rifugiandosi a Nizza. Da quell'incontro nacque una profonda amicizia che portò alla stesura del libro ''Henri Matisse, roman'', completato solo dopo la morte di Elsa, nel 1971. Quest'opera, che mescola autobiografia, critica d'arte, saggio e poesia, ispirò il regista Richard Dindo alla realizzazione del film documentario ''Aragon, le roman de Matisse'' (Svizzera, 2003; durata: 52 minuti, prodotto da Lea Produktion, Zurigo). Il film ripercorre i luoghi in cui visse Matisse, fondendo immagini, suoni e letture poetiche in una riflessione intensa sull'artista e sull'uomo.<ref>{{cita web | autore=Marcy Goldberg | url=https://archive.today/20131213102746/http://www.cinemabuch.ch/selection-cinema/aragon-le-roman-de-matisse-richard-dindo.html | titolo=Aragon, le roman de Matisse | sito=Cinema | data=4 giugno 2006}}</ref>
 
Altri film e documentari trasmessi da reti televisive o distribuiti in formato [[video]] includono: ''Henri Matisse – Die Jahre in Nizza'' (1988), un documentario diretto da Gero von Boehm, trasmesso dalla ARD il 4 ottobre 1988; ''[[An Essay on Matisse]]'' (1996), documentario statunitense diretto da Perry Wolff, nominato agli [[Premio Oscar|Oscar]]; ''Matisse – Picasso, une étrange amitié'' (2002), un documentario francese di Philippe Kohly, trasmesso su [[3sat]] il 20 luglio 2003, incentrato sull'amicizia e rivalità tra i due maestri; ''Henri Matisse – un voyage en peinture'' (2005), ritratto filmico curato da Heinz Peter Schwerfel, coproduzione Francia/Germania, trasmesso su Arte il 10 dicembre 2005.
 
Un ulteriore contributo importante è il film-documentario ''Matisse & Picasso: A Gentle Rivalry'' (2001), della durata di 30 minuti, che esplora la relazione artistica tra Matisse e Picasso, con fotografie rare, filmati d'archivio e letture interpretate da [[Geneviève Bujold]] (voce di [[Françoise Gilot]]), [[Robert Clary]] (Matisse) e [[Miguel Ferrer]] (Picasso). Prodotto da KERA-Dallas/Fort Worth/Denton in collaborazione con il [[Kimbell Art Museum]] (Fort Worth, [[Texas]]), ha ricevuto un Emmy Award nazionale.<ref>{{IMDb|tt1065097|Matisse & Picasso: A Gentle Rivalry}}.<br/>{{cita web | url=https://web.archive.org/web/20010617093256/http://www.kera.org/VideoStore/detail.lasso?SKU=MATP | titolo=Matisse & Picasso | sito=kera.org | anno=2001 | oclc=1117035751}}<br />{{cita web | url=http://www.matisse-picasso.com/ | titolo=Matisse & Picasso | anno=2002}}</ref>
 
Infine, nel film di [[Woody Allen]] ''[[Midnight in Paris]]'' (2011), Matisse è interpretato dall'attore Yves-Antoine Spoto, apparendo in una delle sequenze ambientate nella Parigi degli anni '20.
 
=== Matisse sul mercato dell'arte ===
[[File:Odalisque aux magnolias, par Henri Matisse.jpg|min|Henri Matisse: ''Odalisque couchée aux magnolias'', 1923.]]
Le opere di Henri Matisse continuano a ottenere risultati eccezionali nelle [[Asta (compravendita)|aste]] internazionali, confermando la loro rilevanza storica e il valore collezionistico nel panorama dell'arte moderna. Tra i più noti esempi recenti: ''L'Espagnole'' (1922) è stato venduto da [[Sotheby's]] a New York nel 2007 per 10,121 milioni di dollari,<ref>{{cita web | autore=Lot 44 | url=https://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2007/impressionist-modern-art-evening-sale-n08359/lot.44.html | titolo=Henri Matisse 1869–1954 Espagnole (Buste) | sito=[[Sotheby's]] | data=7 novembre 2007}}</ref> e il dipinto ''Les coucous, tapis bleu et rose'' (1911) è stato aggiudicato nel febbraio 2009 durante l'asta della collezione di [[Yves Saint Laurent]] da [[Christie's]] a Parigi, raggiungendo il prezzo di 35.905.000 euro.<ref>{{cita web | url=http://mailchristies.com/LotFinder/lot_details.aspx?intObjectID=5157380 | titolo=Auction February 2009 | sito=[[Christie's]] | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150319030004/http://mailchristies.com/LotFinder/lot_details.aspx?intObjectID=5157380 | accesso=15 aprile 2009}}</ref> Tuttavia, Matisse non figura attualmente tra gli autori dei dodici quadri più costosi di sempre, dove predominano opere di artisti come Picasso, Leonardo o Monet. Nonostante ciò, il suo mercato resta estremamente attivo e prestigioso, soprattutto per quanto riguarda i dipinti a olio e le sculture. Un esempio di successo nel campo della scultura è il rilievo in bronzo ''Nu de dos 4 état'', che è stato battuto da Christie's il 3 novembre 2010 per oltre 48 milioni di dollari (circa 43 milioni di euro), acquistato dalla Gagosian Gallery di New York.<ref>{{cita web | url=https://web.archive.org/web/20101108030113/http://www.monopol-magazin.de/artikel/20102028/Christies-Auktion-setzt-neuen-Matisse-Rekord.html | titolo=Christie’s-Auktion setzt neuen Matisse-Rekord | sito=Monopol | data=4 novembre 2010}}</ref> Il record assoluto per un'opera di Matisse è stato stabilito l'8 maggio 2018, quando il dipinto ''Odalisque couchée aux magnolias'' (1923) è stato venduto all'asta da Christie's per 80,75 milioni di dollari.<ref>{{cita web | url=https://www.christies.com/en/lot/lot-6134206 | titolo=Henri Matisse (1869-1954) ''Odalisque couchée aux magnolias'' | sito=christies.com | accesso=8 gennaio 2025}}</ref>
 
=== Ritrovamento di un ritratto femminile di Matisse nella Collezione Gurlitt ===
[[File:Femme assise dans un fauteuil, par Henri Matisse (1921).jpg|min|Henri Matisse: ''Donna seduta in poltrona'', 1921.]]
Durante una conferenza stampa tenutasi il 5 novembre 2013 in merito alla cosiddetta [[Collezione Gurlitt]], è stato mostrato un ritratto femminile attribuito a Henri Matisse, intitolato ''Donna seduta in poltrona'', realizzato nel 1921. L'opera era stata confiscata nel 1942 dall{{'}}''[[Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg]]'' (ERR), un'unità nazista dedicata alla razzia sistematica di opere d'arte nei territori occupati, e sottratta dal caveau bancario del noto mercante d'arte [[Paul Rosenberg]] a [[Libourne]], in Francia.<ref>{{cita web | autore=Ira Mazzoni | url=https://www.sueddeutsche.de/kultur/depot-mit-nazi-raubkunst-in-muenchen-der-verwerter-und-sein-sohn-1.1809631 | titolo=Der Verwerter und sein Sohn | sito=[[Süddeutsche Zeitung|Süddeutsche.de]] | data=4 novembre 2013 | accesso=13 dicembre 2020}}</ref><ref>[https://s3.amazonaws.com/arc-wordpress-client-uploads/infobae-wp/wp-content/uploads/2017/02/16164500/Cornelius-Gurlitt-4.jpg Fotografia dell'opera] su ''[https://www.infobae.com/america/mundo/2017/02/16/cientos-de-obras-de-arte-confiscadas-por-los-nazis-por-degeneradas-salen-a-la-luz-tras-mas-de-70-anos/ infobae.com]'', 16 febbraio 2017.</ref> Il ritratto è una delle più significative scoperte della Collezione Gurlitt, nome con cui è diventata nota la scoperta di circa 1280 opere d'arte nella casa di Cornelius Gurlitt a Monaco di Baviera, avvenuta il 28 febbraio 2012. Cornelius era il figlio di Hildebrand Gurlitt, uno dei mercanti d'arte incaricati dal regime nazista della vendita di opere confiscate. Nel deposito furono ritrovate opere in parte sconosciute o considerate perdute, tra cui lavori di [[Marc Chagall]], [[Otto Dix]], [[Max Liebermann]], [[Franz Marc]], Pablo Picasso e, appunto, Henri Matisse.
 
=== Matisse nella vita quotidiana e nella scienza, onorificenze ===
[[File:Rosa 'Henri Matisse' 01.jpg|min|La rosa creata da Georges Delbard nel 1993 chiamata ''Henri Matisse''.]]
Le opere di Henri Matisse godono ancora oggi di grande popolarità: numerose riproduzioni dei suoi quadri sono disponibili in formato poster e vengono anche proposte sotto forma di [[puzzle]], tra cui un puzzle da 1000 pezzi raffigurante il celebre dipinto ''[[La danza (Matisse)|La danza]]''. L'influenza culturale del suo nome si estende anche oltre il mondo dell'arte: la casa automobilistica [[Citroën]], oltre a produrre un'auto dedicata a Picasso, amico e «rivale» artistico di Matisse, ha lanciato nel 2006 anche un modello denominato ''C Matisse''. Il nome Matisse è presente anche nel mondo della musica: nel 1999, una band alternative rock greca con sede ad [[Atene]] ha adottato il nome Matisse, e nella città tedesca di [[Troisdorf]] esiste un pub musicale che porta lo stesso nome. In Francia, diverse vie e piazze sono state intitolate a Matisse, a testimonianza della sua influenza duratura sulla cultura nazionale. Inoltre, nel 1993 è stata creata una varietà di rosa che porta il suo nome.
 
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Rue Henri Matisse (Belley), panneau.jpg|Rue Henri Matisse, [[Belley]]
Plaque Allée Henri Matisse - Gagny (FR93) - 2021-04-10 - 1.jpg|Allée Henri Matisse, [[Gagny]]
Plaques Tchekov & Matisse (Nice).jpg|Tchekov & Matisse, [[Nizza]]
Plaque Square Henri Matisse - Noisy-le-Grand (FR93) - 2021-10-10 - 1.jpg|Square Henri Matisse, [[Noisy-le-Grand]]
Plaque Rue Henri Matisse - Vitry-sur-Seine (FR94) - 2021-03-12 - 1.jpg|Rue Henri Matisse, [[Vitry-sur-Seine]]
Plaque Place Henri Matisse - Paris XX (FR75) - 2021-06-09 - 1.jpg|Place Henri Matisse, [[Paris]]
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Nel campo della scienza, il riconoscimento a Matisse è arrivato attraverso la denominazione di corpi celesti. Sul pianeta [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]], i crateri vengono intitolati a celebri personalità defunte nel campo delle arti. Il [[cratere Matisse]], situato nell'emisfero sud del pianeta e avente un diametro medio di circa 190 chilometri, è stato così battezzato nel 1976 in onore del pittore.<ref>{{cita web | autore=Stefan Deiters | url=https://www.astronews.com/news/artikel/2008/01/0801-033.shtml | titolo=Messenger. Blick auf den Matisse-Krater | sito=astronews | data=24 gennaio 2008 | accesso=14 dicembre 2020}}</ref> Inoltre, il 2 aprile 1999, un [[asteroide]] della [[fascia principale]], scoperto nel 1973, è stato ufficialmente intitolato a Henri Matisse con la designazione [[8240 Matisse]].<ref>{{cita web | url=https://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=Matisse | titolo=8240 Matisse | sito=Small-Body Database Lookup | accesso=14 dicembre 2020}}</ref>
 
== Mostre e musei (elenco parziale) ==
[[File:Le cateau cour musee.jpg|min|Il Museo Matisse a Le Cateau-Cambrésis.]]
[[File:Musée Matisse Nice.JPG|min|Il Musée Matisse a Nizza.]]
Le opere di Henri Matisse sono state esposte in numerosi contesti internazionali, dalle gallerie d'avanguardia di inizio Novecento alle grandi retrospettive museali. Tra le esposizioni e sedi più rilevanti si ricordano: la ''Galleria 291'' (1908, 1910, 1912), l{{'}}''[[Armory Show]]'' (1913), la ''[[documenta 1]]'' (1955), la ''[[documenta 2]]'' (1959) e la ''[[documenta III]]'' (1964) a [[Kassel]].<br/>
'''Cronologia essenziale delle mostre principali'''
* 1904: prima mostra personale presso [[Ambroise Vollard]], Parigi;
* 1905: esposizione collettiva al [[Salon d'Automne]] (dove nasce il termine [[Fauves|Fauvismo]]);
* 1910: prima mostra da Bernheim-Jeune, Parigi;
* 1919-20: mostre da Bernheim-Jeune, Parigi;
* 1931-33: retrospettive a Berlino, Parigi, Basilea e New York;
* 1934-35: varie mostre presso la galleria newyorkese di [[Pierre Matisse]];
* 1945: retrospettiva al Salon d'Automne; mostra congiunta con Picasso a Londra;
* 1949: mostra di découpage e opere recenti al [[Musée National d'Art Moderne]], Parigi;
* 1952: apertura del Musée Matisse a Le Cateau-Cambrésis (città natale dell'artista);
* 1953: mostra di découpage alla Galerie Berggruen, Parigi, e di sculture a Londra;
* 1963: apertura del [[Musée Matisse]] di Nizza.
'''Esposizioni e retrospettive successive'''
* 2002: ''Matisse – Picasso'', Tate Modern (Londra), Galeries nationales du Grand Palais (Parigi), Museum of Modern Art (New York);
* 2007: ''Matisse Jazz'', [[Germanisches Nationalmuseum]] & [[Musée Matisse]], Norimberga;
* 2008-09: ''Matisse – Menschen Masken Modelle'', [[Staatsgalerie Stuttgart]] e Bucerius Kunst Forum, Amburgo;
* 2009-10: ''Matisse – Rodin'', Musée Matisse (Nizza) e [[Museo Rodin|Musée Rodin]] (Parigi);
* 2010-11: ''Cézanne – Picasso – Giacometti'', Fondation Beyeler, [[Leopold Museum]] (Vienna);
* 2012-13: ''Im Farbenrausch. Munch, Matisse und die Expressionisten'', [[Museum Folkwang]] (Essen);
* 2013-14: ''Matisse und die Fauves'', [[Albertina (Vienna)|Albertina]] (Vienna);
* 2014: ''Henri Matisse: The Cut-Outs'', [[Tate Modern]] (Londra);
* 2015-16: ''Matisse Prints & Drawings'', [[Baltimore Museum of Art]];
* 2016-17: ''Henri Matisse – Die Hand zum Singen bringen'', Kunstmuseum Pablo Picasso (Münster);
* 2017-18: ''Matisse – [[Pierre Bonnard|Bonnard]]: "Es lebe die Malerei!"'', [[Städelsches Kunstinstitut|Städel]] (Francoforte);
* 2017-18: ''Die Sehnsucht lässt alle Dinge blühen … Van Gogh bis Cézanne, Bonnard bis Matisse'', [[Kunstmuseum Bern]];
* 2019-20: ''Inspiration Matisse'', [[Kunsthalle Mannheim]];
* 2020: ''Van Gogh, Cézanne, Matisse, Hodler. Die Sammlung Hahnloser'', [[Albertina (Vienna)|Albertina]] (Vienna);
* 2020-21: ''Matisse, comme un roman'', [[Centro Georges Pompidou|Centre Georges-Pompidou]] (Parigi);
* 2022: ''Henri Matisse and The Red Studio'', [[Museum of Modern Art]] (New York);
* 2023-24: ''Matisse, Derain et leurs amis. L'avant-garde parisienne 1904-1908'', [[Kunstmuseum Basel]];
* 2024-25: ''Matisse – Einladung zur Reise'', [[Fondazione Beyeler|Fondation Beyeler]] (Riehen);
* 2024-25: [https://www.cas.lmu.de/de/ueber-das-cas/kunst-am-cas/henri-matisse-jazz.html ''Henri Matisse – Jazz''], [[Università Ludwig Maximilian di Monaco|Ludwig-Maximilians-Universität]] (Monaco di Baviera);
* 2025: ''Matisse et Marguerite. Le regard d'un père'', [[Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris]].
 
== Opere (lista parziale) ==
=== Dipinti, découpage e opere grafiche ===
[[File:Matisse Mur Rose.jpg|min|''Il muro rosa'', 1898-]]
[[File:Matisse.mme-matisse-madras.jpg|min|''Madras Rouge'', 1907.]]
[[File:Matisse518.jpg|min|''Natura morta con gerani'', 1910.]]
[[File:Henri Matisse, 1911-12, La Fenêtre à Tanger (Paysage vu d'une fenêtre Landscape viewed from a window, Tangiers), oil on canvas, 115 x 80 cm, Pushkin Museum.jpg|min|''La finestra di Tangeri'', 1911-12]]
[[File:Goldfish Matisse.jpg|min|''I pesci rossi'', 1912]]
[[File:Yellow Curtain.jpg|min|''La tenda gialla'', 1915]]
* 1894: ''La lettrice'', olio su tela, 61,5&nbsp;×&nbsp;47,9&nbsp;cm, [[Musée National d'Art Moderne]], [[Parigi]];
* 1897: ''[[La tavola imbandita]]'', olio su tela, 100&nbsp;×&nbsp;131&nbsp;cm, Collezione [[Stavros Niarchos]] • [https://www.foodnews.ch/allerlei/30_kultur/galerie/tafel/pages/Matisse_Esstisch.htm foto];
* 1898: ''Il muro rosa'', [[Museo ebraico di Francoforte|Jüdisches Museum]], Francoforte;
* 1900: ''Il servo'', olio su tela, 99,3&nbsp;×&nbsp;72,7&nbsp;cm, [[Museum of Modern Art]], [[New York]];
* 1904-05: ''Lusso, calma e voluttà'', olio su tela, 94&nbsp;×&nbsp;117&nbsp;cm, Musée National d'Art Moderne, Parigi • [https://de.wahooart.com/@@/5ZKCNV-Henri-Matisse-Luxus-,-ruhe-und-sinnlichkeit foto];
* 1905: ''La gioia di vivere'', [[Barnes Foundation]], Philadelphia • [https://collection.barnesfoundation.org/objects/7199/Le-Bonheur-de-vivre-also-called-The-Joy-of-Life/ foto];
* 1905: ''[[Donna con cappello]]'', olio su tela, 81&nbsp;×&nbsp;60&nbsp;cm, [[Museum of Modern Art (San Francisco)|San Francisco Museum of Modern Art]];
* 1905: ''[[Finestra aperta]]'', olio su tela, 55,3&nbsp;×&nbsp;46&nbsp;cm, [[National Gallery of Art]], Washington D.C.;
* 1905: ''Ritratto con riga verde (Madame Matisse)'', olio su tela, 40&nbsp;×&nbsp;32,5&nbsp;cm, Statens Museum for Kunst, Copenaghen • [https://grobweir.files.wordpress.com/2010/12/henri_matisse_la_raie_verte-_portrait_de_madame_matisse_1906.jpg foto];
* 1906: ''Tappeti orientali'', olio su tela, 89&nbsp;×&nbsp;116,5&nbsp;cm, Musée de Peinture et de Sculpture, [[Grenoble]];
* 1907: ''[[Nudo blu, ricordo di Biskra|Nudo blu (Rivordo di Biskra)]]'', olio su tela, 92&nbsp;×&nbsp;140&nbsp;cm, [[Baltimore Museum of Art]];
* 1907: ''Lusso I'', olio su tela, 210&nbsp;×&nbsp;138&nbsp;cm, Musée National d'Art Moderne, Parigi;
* 1907: ''Madras Rouge'', olio su tela, 99,4 cm × 80,5 cm, [[Barnes Foundation]], Philadelphia;
* 1908: ''Armonia in rosso'', olio su tela, 180&nbsp;×&nbsp;200&nbsp;cm, [[Ermitage]], [[San Pietroburgo]];
* 1909: ''Donna spagnola con tamburello'', [[Museo Puškin delle belle arti|Museo Puškin]], [[Mosca (Russia)|Mosca]];
* 1909-10: ''[[La danza (Matisse)|La danza]] (I e II)'', [[Museum of Modern Art]], New York; Ermitage, San Pietroburgo;
* 1910: ''Natura morta con gerani'', olio su tela, 180 cm × 220 cm, [[Pinakothek der Moderne]], Monaco;
* 1910: ''Bronzo con frutta'', olio su tela, 90&nbsp;×&nbsp;115&nbsp;cm, Museo Puškin, Mosca;
* 1910: ''La musica'', olio su tela, 260&nbsp;×&nbsp;398&nbsp;cm, Ermitage, San Pietroburgo;
* 1911: ''La famiglia del pittore'', olio su tela, 143&nbsp;×&nbsp;194&nbsp;cm, Ermitage, San Pietroburgo • [http://2.bp.blogspot.com/_99TmI8-qpfs/STfE-e7PpoI/AAAAAAAAHPI/sJlN32GhMOQ/s400/matisse.jpg foto];
* 1911: ''L'atelier rosso'', olio su tela, 181&nbsp;×&nbsp;219&nbsp;cm, Museum of Modern Art, New York [https://www.henrimatisse.org/the-red-studio.jsp foto];
* 1911-12: ''La finestra a Tangeri'', olio su tela, 115&nbsp;×&nbsp;80&nbsp;cm, Museo Puškin, Mosca;
* 1912: ''[[I pesci rossi]]'', olio su tela, 140&nbsp;×&nbsp;98&nbsp;cm, Museo Puškin, Mosca;
* 1913: ''Fiori e ceramiche'', olio su tela, 93,3&nbsp;×&nbsp;82,5&nbsp;cm, [[Städelsches Kunstinstitut]], [[Francoforte sul Meno]] • [https://www.staedelmuseum.de/de/sammlung/blumen-und-keramik-1913 foto];
* 1914: ''Veduta di Notre-Dame'', olio su tela, 147,3&nbsp;×&nbsp;94,2&nbsp;cm, Museum of Modern Art, New York • [http://2.bp.blogspot.com/_CNDYYG6QySY/SaF6toJQFBI/AAAAAAAAA6A/v6_9b7s_kug/s400/300px-Henri_Matisse_-_View_of_Notre_Dame._Paris,_quai_Saint-Michel,_spring_1914.jpg foto];
* 1915: ''La tenda gialla'', olio su tela, 146 × 97 cm, Museum of Modern Art, New York;
* 1917: ''Testa di Laurette con tazza di caffè'', olio su tela, 92&nbsp;×&nbsp;73&nbsp;cm, [[Kunstmuseum Solothurn]], Dübi-Müller-Stiftung;
* 1919: ''L'ora del tè'', olio su tela, 140&nbsp;×&nbsp;211,1&nbsp;cm, [[Los Angeles County Museum of Art]], [[Los Angeles]];
* 1919: ''Mazzo di fiori per il 14 luglio'', olio su tela;
* 1928: ''Odalisca con poltrona'', olio su tela, 60&nbsp;×&nbsp;73&nbsp;cm, Musée National d'Art Moderne, Parigi;
* 1932: ''[[La danza (Matisse)|La danza]]'', olio su tela, 356,8&nbsp;×&nbsp;1432,5&nbsp;cm, pannello murale per la Barnes Foundation;
* 1937: ''[[Signora in blu]]'', olio su tela, 93&nbsp;×&nbsp;73,6&nbsp;cm, [[Philadelphia Museum of Art]];
* 1940: ''Il sogno'', olio su tela, 80,9&nbsp;×&nbsp;64,7, collezione privata;
* 1940: ''Natura morta con ostriche'', olio su tela, 65,5 × 81,5 cm, Basilea, Kunstmuseum;
* 1946: ''Polinesia – Il mare'', découpage, 200&nbsp;×&nbsp;314&nbsp;cm, Musée National d'Art Moderne, Parigi;
* 1947: ''Piccolo interno blu'', olio su tela, 55 × 46 cm, [[Staatsgalerie Stuttgart]];
* 1950: ''Zulma'', découpage, 238,1&nbsp;×&nbsp;133&nbsp;cm, [[Statens Museum for Kunst]], [[Copenaghen]];
* 1952: ''Nudo blu'', serie, découpage;
* 1952: ''Il pappagallo e la sirena'', découpage, 337 × 773&nbsp;cm, [[Stedelijk Museum]], [[Amsterdam]];
* 1953: ''Il dolore del re'', découpage, 292&nbsp;×&nbsp;386&nbsp;cm, Musée National d'Art Moderne, Parigi;
* 1953: ''La lumaca'', découpage, 286,4&nbsp;×&nbsp;287&nbsp;cm, [[Tate Gallery]], Londra • [https://www.tate.org.uk/art/artworks/matisse-the-snail-t00540 foto];
* Una selezione dei suoi disegni e delle sue opere grafiche in formato PDF: [http://www.boisseree.com/images/artists/Matisse/Katalog_Matisse.pdf Galerie Boisserée].
 
=== Opere scultoree ===
[[File:Dijon (Côte-d'Or) - Musée des Beaux-Arts - Henriette I, II, III (Henri Matisse).jpg|min|''Henriette I-III''.]]
* 1899-1901: ''Giaguaro che divora una lepre'', bronzo, 22,8&nbsp;×&nbsp;57,1&nbsp;cm, collezione privata;
* 1900-03: ''Il servo'', bronzo, altezza 92,3&nbsp;cm, Sockel 33&nbsp;×&nbsp;30,5&nbsp;cm, Baltimore Museum of Art, Cone Collection • [http://graphics8.nytimes.com/images/2007/12/20/arts/21126487.JPG foto];
* 1906: ''Nudo in piedi'', bronzo, altezza 48,2&nbsp;cm, collezione privata;
* 1909-30: ''Nudo di schiena I-IV'', bronzo, Museum of Modern Art, New York • [http://www.moma.org/collection/object.php?object_id=80778 foto];
* 1910-13: ''Jeanette I-V'' (ritratti scultorei), bronzo, varie collezioni; ''Jeanette V'' all'[[Art Gallery of Ontario]], [[Toronto]] • [https://www.ago.net/assets/images/assets/artwork_detail/AGO__49-45.jpg foto];
* 1925-29: ''Henriette I-III'', bronzo, [[Museo delle belle arti di Digione|Musée des Beaux-Arts]], [[Digione]].
 
=== Illustrazioni di libri ===
* 1932: [[Stéphane Mallarmé]], ''Poésies'', Albert Skira, Losanna;
* 1935: [[James Joyce]], ''[[Ulisse (Joyce)|Ulysses]]'', Macy, New York;
* dal 1937: copertine e litografie per la rivista ''Verve'';
* 1944: [[Henry de Montherlant]], ''Pasiphaé. Chant de Minos'', Fabiani, Parigi;
* 1946: [[Tristan Tzara]], ''Le signe de vie'', Bordas, Parigi;
* 1947: [[Charles Baudelaire]], ''[[I fiori del male|Les Fleurs du Mal]]'', Bibliothèque française, Parigi;
* 1947: Henri Matisse, ''[[Jazz (Matisse)|Jazz]]'', Tériade, Parigi;
* 1948: [[Pierre de Ronsard]], ''Florilège des amours'', Albert Skira, Ginevra;
* 1950: Charles d'Orléans, ''Poèmes'', Verve, Parigi;
* 1952: [[Henri Cartier-Bresson]], ''The Decisive Moment'', Simon & Schuster, New York.
 
== Bibliografia ==
=== Testi di Matisse ===
* Henri Matisse, ''Scritti e pensieri sull'arte'', [[Saggi (Einaudi)|Saggi Einaudi 718]], 1979-88
* 1908: ''Note d'un peintre'';
* Marie-Thérèse Pulvenis de Séligny, ''Matisse, Vence. [[Chapelle du Saint-Marie du Rosaire|La cappella del Rosario]]'', ed. Jaca Book, Milano 2013.
* 1939: ''Notes d'un peintre sur son dessin'';
== Voci correlate ==
* 1947: ''[[Jazz (Matisse)|Jazz]]'', libro d'artista, con testi accompagnati da collage a découpage;
* [[Papier découpé]]
* 1973: ''Matisse on Art'', raccolta di scritti del pittore curata da Jack D. Flam, pubblicata postuma;
* 2013: ''Chatting with Henri Matisse: The Lost 1941 Interview'', contiene un'intervista persa del 1941.
 
=== Testi su Matisse ===
* Volkmar Essers: ''Matisse''. Taschen, Köln 2001, ISBN 3-8228-0918-7
* Lawrence Gowing: ''Matisse''. Lichtenberg, München 1997, ISBN 3-7852-8406-3
* Gabriele Grepaldi: ''Henri Matisse''. DuMont, Köln 1998, ISBN 3-7701-4541-0
* Gilles Néret: ''Henri Matisse''. Taschen, Köln 1997, ISBN 3-8228-8217-8
* John Russell: ''Matisse, Father & Son.'' Harry N. Abrams, New York 1999, ISBN 0-8109-4378-6
* Pierre Schneider: ''Matisse.'' Rizzoli, New York 1984, ISBN 0-8478-0546-8
* Hilary Spurling: [https://books.google.de/books?id=PsIrxtth00IC ''The unknown Matisse''. Volume 1: ''A Life of Henri Matisse: The early years, 1869–1908'']. A. Knopf, New York 1998, ISBN 978-0-375-71133-6
* Hilary Spurling: [https://books.google.de/books?id=gtBPAAAAMAAJ ''Matisse the Master''. Volume 2: ''A Life of Henri Matisse: The Conquest of Colour, 1909–1954.''] Knopf, New York 2005, ISBN 0-679-43428-3; Neuauflage: Hamish Hamilton, London 2005, ISBN 978-0-241-13339-2
 
== Documentari ==
* ''[[Henri Matisse (film)|Henri Matisse]]'' di [[François Campaux]] (1946)
* ''[[Matisse: I corpi]]'' di [[Elena Siondi]] (1958)
* ''[[Matisse ou Le talent de bonheur]]'' di [[Marcel Ophüls]] (1960)
* ''[[Matisse: Voyages]]'' di [[Nick Havinga]] (1988)
* ''[[An Essay on Matisse]]'' di [[Perry Wolff]] (1996)
* ''[[Matisse & Picasso: A Gentle Rivalry]]'' di [[Ginny Martin]] e [[Rob Tranchin]] (2001)
* ''[[Matisse-Picasso]]'' di [[Philippe Kohly]] (2002)
* ''[[Resisting Paradise]]'' di [[Barbara Hammer]] (2003)
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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