Mohammad Hatta: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(86 versioni intermedie di 20 utenti non mostrate)
Riga 6:
|mandatoinizio = 18 agosto 1945
|mandatofine = 1 dicembre 1956
|carica2 = 3°º Primo Ministro deldell'Indonesia
|mandatoinizio2 =29 gennaio 1948
|mandatofine2= 20 dicembre 1949
Riga 32:
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito = [[File:Indonesian National Party.png|23px]] [[Partito Nazionale Indonesiano]]
|tendenza =
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione =
|firma = Signature of Mohammad Hatta signature.svgpng
}}
{{Bio
|Titolo =
|Nome = Mohammad
|Cognome = Hatta
|CognomePrima =
|Pseudonimo =
|PostPseudonimo =
|PostCognome =
|PostCognomeVirgola =
|ForzaOrdinamento =
|PreData =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Fort de Kock
|LuogoNascitaLink = Bukittinggi
|LuogoNascitaAlt =
|GiornoMeseNascita = 12 agosto
|AnnoNascita = 1902
|NoteNascita =
|LuogoMorte = Giakarta
|LuogoMorteLink =
|LuogoMorteAlt =
|GiornoMeseMorte = 14 marzo
|AnnoMorte = 1980
|NoteMorteEpoca = 1900
|Epoca =
|Epoca2 =
|PreAttività =
|Attività = politico
|Nazionalità = indonesianoIndonesiano
|Attività2 =
|Attività3 =
|AttivitàAltre =
|Nazionalità = indonesiano
|NazionalitàNaturalizzato =
|Cittadinanza =
|PostNazionalità =
|Categorie =
|FineIncipit =
|Punto =
|Immagine =
|Didascalia =
|Didascalia2 =
|DimImmagine =
}}
 
È stato il primo Vice-Presidente dell'Indonesia, noto con il soprannome de ''Il Proclamatore'', lottò al fianco di [[Sukarno]], primo Presidente dell'Indonesia, per l'indipendenza del suo paese contro il dominio coloniale dei [[Paesi Bassi]].
 
== Biografia ==
Nato a [[Fort De Kock]], l'attuale [[Bukittinggi]], da una importante famiglia di solida tradizione [[islamismo|islamica]]; suo nonno era un rispettato [[ulama]] di Batuhampar, vicino [[Payakumbuh]]. Suo padre, Haji Mohammad Djamil, morì quando aveva ancora otto mesi, e rimase con la madre e le sue sei sorelle. In base al sistema [[Matrilinearità|matrilineare]] della società del [[Minangkabau (popolo)|popolo Minangkabau]], venne cresciuto nella famiglia di sua madre. Quest'ultima era piuttosto ricca, e lo educò non solo allo studio del [[Corano]] ma anche della [[lingua olandese]]<ref>George Mc. T Kahin, "In Memoriam: Mohammad Hatta (1902–1980)", in ''Indonesia'', Vol. 30, 1980, pp. 113–120.</ref>.<br />
Proseguì i suoi studi presso la scuola di lingua olandese di [[Padang (Indonesia)|Padang]] dal [[1913]] al [[1916]], dopo aver terminato la ''Sekolah Melayu'' ovvero la scuola in [[lingua malese]]. All'età di tredici anni superò gli esami per entrare nella scuola secondaria di lingua olandese, di [[Giacarta]] (allora ''Batavia''). Tuttavia la madre gli chiese di restare a Padang a causa della sua età troppo giovane per frequentare la locale scuola secondaria.
[[ImmagineFile:Mohammad Hatta 2002 Indonesia stamp2.jpg|thumb|250px|left|Immagine di un [[francobollo]] emesso in Indonesia nel [[2002]] con l'immagine di Hatta da giovane]]
Durante il tempo libero lavorava part-time in un ufficio postale, normalmente gli studenti del suo grado non potevano lavorare, ma possedendo una certificazione che gli avrebbe dato accesso ad un grado d'istruzione superiore, gli fu permesso di svolgere un'attività lavorativa<ref>George Mc. T Kahin,
1980, p. 113</ref>. Il giovane Hatta era anche solito frequentare i locali dell'associazione ''Sarikat Usaha'', un'associazione a sostegno dell'educazione fondata dall'attivista [[Taher Marah Soetan]]. QuìQui poteva leggere giornali e riviste in lingua olandese, in particolare sui dibattiti politici discussi nel ''Volksraad'', ovvero il locale parlamento delle [[Indie orientali olandesi]], che, sebbene non avesse alcun tipo di potere esecutivo e legislativo, era comunque la risposta coloniale olandese alle richieste di una rappresentanza politica indonesiana. Fu così che iniziò ad appassionarsi all'attivismo politico, in particolare ai movimenti per l'indipendenza nazionale, e mentre partecipava ad un corteo di studenti a Padang nel dicembre del [[1917]], conobbe un giovane attivista, Nazir Pamontjak, che lo introdusse nell'associazione politica giovanile ''[[Jong Sumatranen Bond]]'', della quale divenne tesoriere della locale sede di Padang nel [[1918]]<ref>Mavis Rose, ''Indonesia Free: A Political Biograpghy of Mohammad Hatta'', Equinox Publishing, 2010, p. 30</ref>.<br> />Nel settembre di quello stesso anno, Hatta conobbe il giornalista ed attivista politico per l'indipendenza nazionale indonesiana, [[Abdul Muis]], appartenente al ''[[Sarekat Islam]]'', un sindacato di produttori e mercanti di [[batik]] fondato su valori islamici, che incoraggiò Hatta e tutti i giovani attivisti politici che considerava la vera risposta la lotta in nome di un'Indonesia indipendente.
Nel maggio del [[1919]] Hatta poté finalmente recarsi a [[Giakarta]] per proseguire gli studi superiori, che completò con ottimi voti nel [[1921]]. A giakarta il giovane Hatta entrò nella sede locale della ''Jong Sumatranen Bond'' di cui divenne nuovamente tesoriere, ed entrò nuovamente in contatto con Muis e con uno dei padri fondatori dell'Indonesia e ideatore della sua costituzione, ''Haij'' [[Agus Salim]].<br>
==Gli studi in Europa==
Il [[3 agosto]] [[1921]] Hatta, sei giorni prima il compimento del suo diciannovesimo compleanno, salpò dal porto di Padang, diretto a [[Rotterdam]] per proseguire i suoi studi superiori in [[economia]] presso l'[[Università Erasmus di Rotterdam]]. Quì Hatta ritrovò il suo amico attivista Pamontjak, che studiava legge all'[[Università di Leida]] e che lo invitò ad unirsi al gruppo di ''[[Indische Vereeniging]]'' (''Associazione Indonesiana''), un'associazione studentesca che sarebbe stata tra le prime a reclamare l'indipendenza indonesiana dal colonialismo olandese. Hatta ne fu tesoriere tra il [[1922]] ed il [[1925]] e poi Presidente tra il [[1926]] ed il [[1930]], e curò la fondazione e la gestione economica della rivista dell'associazione dal titolo ''Indonesia Merdeka'' (''Indonesia Libera'')<ref>Mavis Rose, 2010, p.48</ref>.In occasione del discorso inaugurativo per la fondazione della rivista, dal titolo ''La struttura economica mondiale e il conflitto di potere'', Hatta manifestò il suo interesse per il concetto di "[[disobbedienza civile]]", già adottato da altri paesi dominati dal colonialismo come l'[[India]].<br>
Per ottenere supporto a livello internazionale alla causa nazionalista indonesiana, Hatta partecipò a diverse conferenze in tutta [[Europa]] in qualità di Presidente della delegazione del suo movimento. Nel [[1926]] Hatta ed il suo gruppo parteciparono al Sesto Convegno Democratico Internazionale per la Pace tenuto dall'attivista cattolico [[Marc Sagnier]] a [[Boissy-la-Rivière]]. Nel [[1927]] partecipò alla Conferenza tenutasi a [[Bruxelles]] della [[Lega contro l'Imperialismo]] dove ebbe modo di conoscere e confrontarsi con altri eminenti leader di movimenti nazionalisti come l'indiano [[Jawaharlal Nehru]], l'egiziano [[ Mohammad Hafiz Ramadan Bey]] ed il senegalese [[Lamine Senghor]]; in questo stesso anno Hatta venne arrestato dagli olandesi per circa sei mesi, insieme ad altri quattro giovani attivisti nazionalisti del suo movimento. Durante il suo processo, proclamò in sua difesa un discorso che, pubblicato successivamente con il titolo di ''Indonesia Vrij'' (''Indonesia Libera''), lo rese estremamente popolare tra i movimenti nazionalisti indonesiani.
 
==Il ritornoGli studi in Indonesia e laEuropa prigionia==
Il [[3 agosto]] [[1921]] Hatta, sei giorni prima il compimento del suo diciannovesimo compleanno, salpò dal porto di Padang, diretto a [[Rotterdam]] per proseguire i suoi studi superiori in [[economia]] presso l'[[Università Erasmus di Rotterdam]]. QuìQui Hatta ritrovò il suo amico attivista Pamontjak, che studiava legge all'[[Università di Leida]] e che lo invitò ad unirsi al gruppo di ''[[Indische Vereeniging]]'' (''Associazione Indonesiana''), un'associazione studentesca che sarebbe stata tra le prime a reclamare l'indipendenza indonesiana dal colonialismo olandese. Hatta ne fu tesoriere tra il [[1922]] ed il [[1925]] e poi Presidente tra il [[1926]] ed il [[1930]], e curò la fondazione e la gestione economica della rivista dell'associazione dal titolo ''Indonesia Merdeka'' (''Indonesia Libera'')<ref>Mavis Rose, 2010, p.48</ref>.In occasione del discorso inaugurativo per la fondazione della rivista, dal titolo ''La struttura economica mondiale e il conflitto di potere'', Hatta manifestò il suo interesse per il concetto di "[[disobbedienza civile]]", già adottato da altri paesi dominati dal colonialismo come l'[[India]].<br />
Nel luglio del [[1932]] Hatta fece ritorno in Indonesia, dove divenne immediatamente una delle figure più influenti del movimento nazionalista; il suo ritorno coincise con lo scioglimento forzato del [[Partito Nazionale Indonesiano]] e l'arresto di Sukarno. La maggior parte degli appartenenti al Partito Nazionale Indonesiano si unirono alla nuova formazione politica del [[Partito Indonesiano]] (''Partindo'') ma la fazione più radicale del partito si unì con l'intellettuale [[Sutan Sjahrir]] per dare vita al Nuovo [[Partito Nazionale Indonesiano]] del quale Hatta divenne Presidente nell'agosto di quello stesso anno. In dicembre Sukarno venne liberato e scelse, nonostante lo sforzo di convincere le due formazioni politiche ad unirsi in un fronte unico, di unirsi al Partindo. Tra il [[1932]] ed il [[1933]] Hatta scrisse diversi articoli in materia di economia e di politica per conto del giornale del partito, il ''Daulat Rakyat'' (''Autorità del Popolo'').<br>
Per ottenere supporto a livello internazionale alla causa nazionalista indonesiana, Hatta partecipò a diverse conferenze in tutta [[Europa]] in qualità di Presidente della delegazione del suo movimento. Nel [[1926]] Hatta ed il suo gruppo parteciparono al Sesto Convegno Democratico Internazionale per la Pace tenuto dall'attivista cattolico [[Marc Sagnier]] a [[Boissy-la-Rivière]]. Nel [[1927]] partecipò alla Conferenza tenutasi a [[Bruxelles]] della [[Lega contro l'Imperialismo]] dove ebbe modo di conoscere e confrontarsi con altri eminenti leader di movimenti nazionalisti come l'indiano [[Jawaharlal Nehru]], l'egiziano [[ Mohammad Hafiz Ramadan Bey]] ed il senegalese [[Lamine Senghor]]; in questo stesso anno Hatta venne arrestato dagli olandesi per circa sei mesi, insieme ad altri quattro giovani attivisti nazionalisti del suo movimento. Durante il suo processo, proclamò in sua difesa un discorso che, pubblicato successivamente con il titolo di ''Indonesia Vrij'' (''Indonesia Libera'')<ref>J. D. Legge, ''Intellectuals and Nationalism in Indonesia: A Study of the Following Recruited by Sutan Sjahrir in Occupied Jakarta'', Equinox Publishing, 2010, p. 47, ISBN 6028397237</ref>, lo rese estremamente popolare tra i movimenti nazionalisti indonesiani.
[[Immagine:Indonesian National Party logo.gif|thumb|300px|left|Logo del [[Partito Nazionale Indonesiano]].]] [[Immagine:Presiden Sukarno.jpg|thumb|right|250px|Foto del leader del [[Partito Nazionale Indonesiano]] [[Sukarno]].]]
 
Nell'agosto del [[1933]] Sukarno venne nuovamente arrestato dalle autorità coloniali olandesi, inviandolo in esilio ad [[Ende]], sull'isola di [[Flores (Indonesia)|Flores]]. Con Sukarno ora in esilio, la repressione olandese poteva meglio concentrarsi sul nuovo Partito Nazionale Indonesiano e sulla sua dirigenza. Nel febbraio del [[1934]] arrestarono tutti i membri più importanti delle sedi di [[Giakarta]] (compreso lo stesso Hatta) e di [[Bandung]]. Tutti trascorsero un anno di prigione nel [[Penitenziario di Cipinang]] e in quello di [[Glodok]]. Durante il suo periodo di carcerazione, Hatta scrisse l'opera ''Crisi economica e capitalismo''. Nel gennaio del [[1935]] Hatta e gli altri dirigenti del partito vennero trasferiti nel campo di prigionia di [[Boven-Digoel]], in [[Nuova Guinea]], dove rimasero fino al [[1937]]. Durante il suo esilio, Hatta continuò a scrivere articoli, questa volta per il giornale ''Pemandangan'' (''Lo Scenario''), guadagnando abbastanza denaro per sostenere sé ed i suoi colleghi con problemi economici. Egli si prodigò per dare lezioni di economia, storia e filosofia ai suoi colleghi; da queste lezioni egli avrebbe poi estratto materiale per due suoi libri dal titolo rispettivamente ''Introduzione alla via della conoscenza'' e ''La natura del pensiero greco'' (in quattro volumi).<br>
== Il ritorno in Indonesia e la prigionia ==
Nel luglio del [[1932]] Hatta fece ritorno in Indonesia, dove divenne immediatamente una delle figure più influenti del movimento nazionalista; il suo ritorno coincise con lo scioglimento forzato del [[Partito Nazionale Indonesiano]] e l'arresto di Sukarno. La maggior parte degli appartenenti al Partito Nazionale Indonesiano si unirono alla nuova formazione politica del [[Partito Indonesiano]] (''Partindo'')<ref>Rudolf Mrázek, 1994, pp. 72-73</ref> ma la fazione più radicale del partito si unì con l'intellettuale [[Sutan Sjahrir]] per dare vita al Nuovo [[Partito Nazionale Indonesiano]] del quale Hatta divenne Presidente nell'agosto di quello stesso anno<ref>Taufik Abdullah, ''Schools and Politics: The Kaum Muda Movement in West Sumatra (1927-1933)'', Equinox Publishing, 2009,</ref>. In dicembre Sukarno venne liberato e scelse, nonostante lo sforzo di convincere le due formazioni politiche ad unirsi in un fronte unico, di unirsi al Partindo. Tra il [[1932]] ed il [[1933]] Hatta scrisse diversi articoli in materia di economia e di politica per conto del giornale del partito, il ''Daulat Rakyat'' (''Autorità del Popolo'').<br />
[[ImmagineFile:Indonesian National Party logo.gifpng|200px|thumb|300pxupright=1.4|left|Logo del [[Partito Nazionale Indonesiano]].]] [[ImmagineFile:Presiden Sukarno.jpg|thumb|right|250px|Foto del leader del [[Partito Nazionale Indonesiano]] [[Sukarno]].]]
Nell'agosto del [[1933]] Sukarno venne nuovamente arrestato dalle autorità coloniali olandesi, inviandolo in esilio ad [[Ende]], sull'isola di [[Flores (Indonesia)|Flores]]. Con Sukarno ora in esilio, la repressione olandese poteva meglio concentrarsi sul nuovo Partito Nazionale Indonesiano e sulla sua dirigenza. Nel febbraio del [[1934]] arrestarono tutti i membri più importanti delle sedi di [[Giakarta]] (compreso lo stesso Hatta) e di [[Bandung]]. Tutti trascorsero un anno di prigione nel [[Penitenziario di Cipinang]] e in quello di [[Glodok]]. Durante il suo periodo di carcerazione, Hatta scrisse l'opera ''Crisi economica e capitalismo''. Nel gennaio del [[1935]] Hatta e gli altri dirigenti del partito vennero trasferiti nel campo di prigionia di [[Boven-Digoel]], in [[Nuova Guinea]], dove rimasero fino al [[1937]]. Durante il suo esilio, Hatta continuò a scrivere articoli, questa volta per il giornale ''Pemandangan'' (''Lo Scenario''), guadagnando abbastanza denaro per sostenere sé ed i suoi colleghi con problemi economici. Egli si prodigò per dare lezioni di economia, storia e filosofia ai suoi colleghi; da queste lezioni egli avrebbe poi estratto materiale per due suoi libri dal titolo rispettivamente ''Introduzione alla via della conoscenza'' e ''La natura del pensiero greco'' (in quattro volumi).<br />
Nel gennaio [[1936]] Hatta e Syarhir vennero trasferiti nell'insediamento di [[Banda Neira]], nelle [[Isole Banda]], dove incontrarono altri importanti attivisti nazionalisti come [[Iwa Koesoemasoemantri]] e il mentore di Sukarno, il Dottor [[Tjipto Mangoenkoesoemo]]. Durante questo periodo di isolamento Hatta e Syarhir si dedicarono all'insegnamento a favore dei bambini locali, insegnando loro storia e politica e fu durante queste attività che Hatta conobbe un bambino locale che prese come suo [[figlio adottivo]], [[Des Alwi Abubakar]], che sarebbe successivamente diventato un diplomatico, storico e scrittore<ref>''Prominent historian Des Alwi dies at 82'', ''The Jakarta Post'', 12 Novembre 2010</ref>, tuttavia entrambi vennero nuovamente trasferiti nella città di [[Sukabumi]], nell'isola di [[Giava]].
 
== Il periodo dell'occupazione giapponese ==
A partire dal [[1942]] l'[[Impero giapponese]] diresse le sue mire espansionistiche in [[Asia orientale]] e nel [[SudestSud-est asiatico]]. Dal mese di marzo di quello stesso anno iniziò la sua [[Campagna delle Indie Olandesiorientali olandesi|campagna nelle Indie Olandesiolandesi]], sconfiggendo rapidamente il Governo Coloniale Olandese che si arrese il [[9 marzo]] [[1942]]. A partire dal [[22 marzo]] [[1942]] Hatta e Syahrir vennero nuovamente trasferiti a [[Giakarta]], dove Hatta incontrò il [[maggior generale]] Harada, Capo Ad Interim del Governo, il quale chiese ad Hatta di diventare suo consigliere per il governo d'occupazione. Hatta accettò questa mansione nella speranza che, avendo avuto garanzie dallo stesso Harada che i giapponesi non intendevano occupare l'Indonesia, questa situazione avrebbe potuto rendere più vicina l'indipendenza indonesiana. Se il [[Giappone]], in forza della sua visione ultra-nazionalistica, avesse riconosciuto l'indipendenza indonesiana, pensava Hatta, ciò avrebbe messo pressione agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] di fare lo stesso.<br />
Nel luglio del [[1942]], Hatta si incontrò nuovamente con Sukarno dopo essere stato liberato dalla sua prigionia ed essere tornato a [[Sumatra]]. Durante una riunione segreta tenutasi nell'abitazione di Hatta, si incontrarono con Sjahrir, ed i tre decisero insieme una nuova strategia in base alla quale, mentre Hatta e Sukarno avrebbero dovuto cooperare con l'occupatoreoccupante giapponese, Sjahrir avrebbe dovuto organizzare la resistenza clandestina<ref>Mrazek, Rudolf, ''Sjahrir: politics in exile in Indonesia'', SEAP Cornel South East Asia program, 1994, p. 465. ISBN 0-87727-713-3.</ref>.<br />
Sia Hatta che Sukarno erano convinti che collaborando insieme con i giapponesi sarebbero riusciti ad ottenere da questi l'indipendenza per l'Indonesia. Hatta, Sukarno e il presidente del movimento islamico [[Muhammadiyah]], il [[Kyai]] [[Hajji]] [[Mas Mansoer]] e [[Ki Hajar Dewantara]], formarono un quadriumvirato di leader politici che vennero utilizzati dall'Impero giapponese per fungere da intermediari con la popolazione locale. il quadriumvirato così formato lavorò con fervore durante l'occupazione giapponese, diffondendo la ''[[propaganda]]'' giapponese e presentando l'Impero Giapponese come protettore e guida dell'intero continente asiatico.<br />
Il [[9 marzo]] [[1943]] il Governo di Occupazione Giapponese approvò la costituzione di una nuova organizzazione denominata ''Pusat Tenaga Rakyat'' (''Centro di Potere Popolare'') o PUTERA con Hatta e gli altri quadriumviri come vice-Presidenti dell'associazione<ref>Daniel S. Lev, ''Political Parties in Indonesia'', in ''Journal of Southeast Asian History'', Vol. 8, n. 1, 1967, pp. 52-67</ref>. Sukarno era convinto che tramite questa nuova realtà politica fosse possibile avviare la strada per l'indipendenza indonesiana, tuttavia essa venne fortemente strumentalizzata dai giapponesi, che se ne servirono per legittimare l'introduzione nel paese del '[[lavoro forzato]] o ''[[Rōmusha]]''<ref>Paul H. Kratoska, ''Asian Labor in the Wartime Japanese Empire: Unknown Histories'', Routledge, 2014,</ref>.<br />
Con l'avanzata delle forze alleate nel [[Pacifico]], il Governo di Occupazione Giapponese cominciò ad incontrare le prime difficoltà nel mantenere l'ordine in territorio indonesiano. L'organizzazione politica del PUTERA venne sciolta e sostituita con una nuova organizzazione, la ''Jawa Hokokai'' (in [[lingua giapponese|giapponese]] ャ ワ奉公会) nel marzo del [[1944]] sotto la guida e la supervisione di funzionari giapponesi<ref>Shigeru Sato, ''War, Nationalism and Peasants: Java Under the Japanese Occupation, 1942-45'', Routledge, 2015, p. 73</ref>. A capo dell'associazione venne posto [[Sukarno]] ma, a differenza della precedenza PUTERA, i nazionalisti indonesiani ebbero spazi molto più ristretti all'interno di questa nuova realtà politica. Nel settembre del [[1944]], con la sconfitta nipponica ormai immineente, il
Primo Ministro giapponese [[Kuniaki Koiso]] proclamò che il Giappone avrebbe garantito all'Indonesia l'indipendenza in tempi molto brevi. Nell'aprile del [[1945]] l'autorità militare giapponese avviò la composizione di un ''Comitato investigativo per i lavori preparatori per l'indipendenza'', in [[lingua indonesiana]] ''Badan Penyelidik Usaha-usaha Persiapan Kemerdekaan '' (BPUPK), con [[Rajiman Wediodiningrat]] come Presidente, e Hatta e Sukarno tra i suoi membri<ref>R. E. Elson, ''The Idea of Indonesia'', Cambridge University Press, 2008, p. 110, ISBN 0521876486</ref>; che si sarebbe riunito nei successivi tre mesi prendendo decisioni che avrebbero avuto un peso nel futuro immediato dell'Indonesia, quali la scrittura della [[Costituzione]] e la definizione dei territori che sarebbero stati compresi all'interno della nuova realtà nazionale.
 
== La proclamazione dell'Indipendenza ==
A partire dal mese di agosto del [[1945]], ormai sull'orlo della sconfitta, l'amministrazione giapponese approvò l'indipendenza indonesiana e costituì il ''[[Comitato preparatorio per l'indipendenza indonesiana]]'' (in [[lingua indonesiana]] ''Panitia Persiapan Kemerdekaan Indonesia'' (PPKI)) performato da 62 membri con lo scopo di sovrintendere a questo passaggio così importante, eleggendo Sukarno come suo Presidente<ref>Eka Darmaputera, ''Pancasila and the Search for Identity and Modernity in Indonesian Society'', BRILL, 1988,
p. pp. 148-149, ISBN 9004084223</ref>. L'[[8 agosto]] [[1945]] Hatta e Sukarno vennero convocati a [[Saigon]] per incontrarsi con il [[maresciallo]] [[Hisaichi Terauchi]], Comandante in Capo delle forze giapponesi nel sud-est asiatico. Terauchi confermò ad Hatta e Sukarno che il PPKI si sarebbe costituito entro il 18 agosto e che l'Indonesia sarebbe diventata una nazione indipendente sotto la supervisione dell'Impero Giapponese.<br />
Il [[14 agosto]] Hatta e Sukarno tornarono in Indonesia, e ricevettero da Syahrir le notizie della bomba atomica su [[Hiroshima]] e [[Nagasaki]]. Syahrir incalzò Hatta nell'incoraggiare Sukarno a dichiarare immediatamente l'indipendenza indonesiana dal momento che l'Impero Giapponese non sarebbe stato in grado di supervisionare il processo come programmato<ref>Rosihan Anwar, ''Sutan Sjahrir, True Democrat, Fighter for Humanity, 1909-1966'', Penerbit Buku Kompas, 2010, pp. 53-55, ISBN 9797094685</ref>. Il [[15 agosto]] [[1945]] l'Impero Giapponese si [[Giornata della vittoria sul Giappone|arrese]] agli Alleati; in Indonesia la notizia non venne confermata immediatamente, ma quando Sukarno ed Hatta andarono presso gli uffici del Governo di Occupazione Giapponese non trovarono più nessuno e rimasero fortemente scioccati alla conferma della notizia della resa nipponica.<br />
Dando ascolto anche alle pressanti richieste soprattutto da parte dei movimenti giovanili indipendentisti, Hatta e Sukarno dichiararono l'indipendenza dell'Indonesia il [[17 agosto]] [[1945]].
 
== Vice Presidente dell'Indonesia ==
==Note==
Il [[18 agosto]] [[1945]] Hatta venne scelto per ricoprire la carica di Vice Presidente dell'Indonesia da parte del PPKI, con Sukarno in qualità di Presidente. Durante i primi mesi del suo mandato, Hatta prese tre importanti decisioni:
 
* In ottobre attribuì al Comitato Centrale Nazionale dell'Indonesia (KNIP) il [[potere legislativo]], affiancandolo al ruolo di consiglio del Presidente già proprio di questa istituzione.
* Sempre nel mese di ottobre autorizzò la costituzione dei [[partito politico|partiti politici]] in Indonesia.
* Nel mese di novembre prese l'importante decisione di togliere al Presidente il ruolo ed il potere di [[Capo del Governo]], trasferendolo alla carica del [[Primo ministro]].
[[File:COLLECTIE TROPENMUSEUM Wajangpop voorstellende Dr. Mohammed Hatta (1902-1980) de eerste vice President van Indonesië TMnr 4551-21.jpg|thumb|Hatta nel suo ruolo di Vice-Presidente rappresentato in una marionetta ''[[Wayang]]'' secondo la tradizione indonesiana]]
 
=== La rivoluzione indipendentista ===
Quando gli olandesi iniziarono a inviare le loro truppe in Indonesia per ripristinare il loro potere coloniale, Hatta, Syahrir e Sukarno furono tutti concordi nel tentare la via diplomatica per confermare la dichiarazione d'indipendenza. Questa decisione, tuttavia, provocò non poche tensioni con gli elementi più radicali all'interno del governo appena insediato, come [[Chairul Saleh]] e [[Adam Malik]]<ref>Joseph Liow e Michael Leifer (a cura di), ''Dictionary of the Modern Politics of Southeast Asia'', voce ''Adam Malik'',
Routledge, 2014, ISBN 1317622324</ref>.<br />
Nel gennaio del [[1946]] Hatta e Sukarno si trasferirono a [[Yogyakarta]], lasciando Syahrir alla guida dei negoziati diplomatici a Giakarta. Alla fine del [[1946]] la soluzione diplomatica scelta da Hatta e Sukarno sembrò raccogliere i suoi frutti grazie alla firma dell'[[Accordo di Linggadjati]] del [[15 novembre]] [[1946]], con il quale l'Olanda era chiamata a riconoscere la [[Repubblica d'Indonesia]]<ref>R Kennedy, ''Truce in Indonesia'', in ''Far Eastern Survey,'', Vol.17, n.6, 1948, pp. 65-68</ref>. Tuttavia il riconoscimento territoriale avrebbe investito unicamente l'isola di [[Giava]], [[Sumatra]] e [[Madura]]; inoltre questi territori avrebbero dovuto far parte di una realtà politica federale in unione ai territori ancora sotto la giurisdizione coloniale olandese, ovvero gli [[Stati Uniti d'Indonesia]], con [[Guglielmina dei Paesi Bassi]] come suo [[Capo di Stato]].<br />
Nonostante gli accordi nessuna delle due parti ne rispettò i termini, in particolare l'autorità coloniale olandese decise di avviare una vera e propria [[operazione militare]] con nome in codice ''[[Operazione Product]]'' nel [[1947]], che aveva lo scopo di ''normalizzare'' i territori sotto il controllo degli indipendentisti indonesiani. Nel dicembre del [[1947]] le due parti, su pressione delle [[Nazioni Unite]], in particolare degli [[Stati Uniti d'America]], Repubblica d'Indonesia e autorità coloniale olandese si sedettero per firmare un nuovo accordo, l'[[Accordo della Renville]], sulla nave da guerra statunitense [[USS Renville]]. In questo secondo accordo, molto più favorevole all'autorità coloniale olandese, la Repubblica d'Indonesia fu chiamata a riconoscere i guadagni territoriali ottenuti dagli olandesi durante l'''Operazione Product''. I termini dell'accordo suscitarono proteste da parte degli indipendentisti indonesiani più oltranzisti, tra i quali [[Amir Sjarifuddin]] che diede le dimissioni dalla sua carica di Primo ministro<ref>Irene Lessmeister, ''Between Colonialism And Cold War: The Indonesian War Of Independence In World Politics, 1945-1949'', tesi di dottorato, Cornell University, 2012</ref>. Al suo posto Sukarno nominò proprio Hatta, che prese anche l'incarico di [[Ministro della Difesa]].<br />
Nel dicembre del [[1948]] gli olandesi lanciarono una seconda offensiva, l'''[[Operazione Corvo]]'' (''Operatio Kraai'') concentrando le proprie forze contro la sede del governo indonesiano, [[Yogyakarta]]; Hatta e Sukarno decisero di rimanere nella città assediata e vennero arrestati, non prima di proclamare un ''[[Governo di Emergenza della Repubblica d'Indonesia]]'' (''Pemerintahan Darurat Republik Indonesia''), con sede a [[Sumatra]] al quale trasferirono tutta la loro autorità<ref>Zed, Mestika, ''Pemerintah Darurat Republik Indonesia'', Pustaka Utama Grafiti, 1997</ref><ref>Herbert Feith e Daniel S. Lev (a cura di), ''The End of the Indonesian Rebellion'', in ''Pacific Affairs'', Vol.35, n. 1, 1963, pp. 32-46</ref>. La resistenza indonesiana continuò sotto la guida del comandante [[Sudirman]], e la lotta per l'indipendenza indonesiana ottenne l'appoggio internazionale di importanti alleati, primo fra tutti gli USA. Nel maggio del [[1949]] con l'[[Accordo Roem–van Roijen]] le autorità coloniali olandesi accettarono di liberare Hatta, Sukarno e gli altri leader del Governo indonesiano; nel luglio dello stesso anno Hatta e Sukarno fecero il loro ritorno a Yogyakarta.<br />
[[File:Dr. Mohammed Hatta vertrekt weer naar Indonesië.ogg|thumb|352px|thumbtime=42|Mohammed Hatta il giorno del suo ritorno in Indonesia dopo aver guidato la delegazione indonesiana ai [[trattati di pace olandesi-indonesiani]] a [[l'Aia]].]]
In agosto del [[1949]], Hatta guidò la delegazione indipendentista indonesiana ai [[trattati di pace olandesi-indonesiani]], tenutisi a [[l'Aia]] sotto l'egida degli USA, grazie ai quali nel novembre dello stesso anno si diede vita agli [[Stati Uniti d'Indonesia]], una federazione di stati comprendente la [[Repubblica d'Indonesia]] governata dal governo indipendentista indonesiano e da altri quindici stati federati sotto il controllo coloniale olandese durante la [[guerra d'indipendenza indonesiana]].<br />
Hatta continuò a ricoprire la carica di Primo Ministro della nuova Repubblica d'Indonesia e coordinò la transizione dallo stato federale allo stato unitario che terminò il [[17 agosto]] [[1950]].
 
=== Il ritiro dalla Vice-Presidenza ===
La Repubblica Indonesiana proclamò una [[Costituzione provvisoria indonesiana del 1950|costituzione provvisoria]] nel [[1950]] che si ispirava alla [[democrazia parlamentare]]
riducendo il ruolo presidenziale ad una figura simbolica e rappresentativa con poteri molto limitati<ref>Simorangkir, J. C. T. e B. Mang Reng Say (a cura di), ''Around and about the Indonesian Constitution of 1945'', Djambatan, 1980</ref>. Questa scelta lasciò la figura del Vice-Presidente Hatta con ancora meno poteri, anche in ragione del fatto che il suo incarico come Primo ministro non venne rinnovato.<br />
Nel [[1955]] Hatta annunciò che al momento in cui il [[Consiglio Rappresentativo del Popolo]] (''Dewan Perwakilan Rakyat'') e l'[[Assemblea Costituente Indonesiana]], ovvero l'assemblea politica che avrebbe avuto il compito di scrivere la nuova [[costituzione]] indonesiana, si fossero formate, egli si sarebbe ritirato dal ruolo di Vice-Presidente. Le dimissioni vennero rassegnate il [[1º dicembre]] [[1956]].
 
== Dopo il ritiro ==
Le dimissioni di Mohammad Hatta dalla sua carica di Vice-Presidente fu un duro colpo per tutta la popolazione di etnia non [[giavanesi|giavanese]], dal momento che la sua figura rappresentava una forma di garanzia contro un organismo politico ed istituzionale quasi interamente nelle mani di Sukarno e della sua élite giavanese. Le conseguenze della mancanza di questa figura furono evidenti nel corso della cosiddetta ''[[Governo rivoluzionario della Repubblica d'Indonesia|rivolta dei Colonnelli]]'' scoppiata nel [[1958]]. Durante i negoziati con il governo centrale di Sukarno, infatti, il movimento dei ribelli richiese la ricostituzione della doppia leadership Sukarno-Hatta come una delle condizioni per porre fine all'insurrezione.<br />
Nel luglio del [[1978]], dopo essere rimasto a lungo in silenzio dopo il [[colpo di Stato]] perpetrato nel [[1965]] da [[Suharto]], Hatta, in collaborazione con [[Abdul Haris Nasution]], fondò l'''Istituto per la Conoscenza Costituzionale'' (YLKB) per promuovere forme di critica costruttive contro il ''Nuovo Ordine'' di Suharto, ricevendo una forte opposizione anche repressiva dal regime indonesiano<ref>Damien Kingsbury, ''Power Politics and the Indonesian Military'', Routledge, 2005, ISBN 1134432151</ref>.<br />
Hatta morì il [[14 marzo]] [[1980]] a [[Giakarta]] ed è stato seppellito nel cimitero pubblico di ''Tanah Kusir''<ref>[http://www.republika.co.id/berita/nasional/umum/17/06/25/os3x8y-makam-bung-hatta-ramai-diziarahi-saat-lebaran Pagina sul mausoleo di Hatta]</ref>.<br />
Sua figlia [[Meutia Farida Hatta]], è stata Ministro per le Politiche Femminili nel gabinetto di governo di [[Susilo Bambang Yudhoyono]] ed è attualmente Presidente del [[Partito Indonesiano di Giustizia ed Unità]] (''Partai Keadilan dan Persatuan Indonesia'') o ''PKPI''.
 
== Riconoscimenti ==
*[[File:JPN Zuiho-sho (WW2) 8Class BAR.svg|50px]] [[Ordine del Sacro Tesoro]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
[[Categoria:Politici indonesiani]]
{{interprogetto}}
[[Categoria: Storia dell'Indonesia]]
 
{{portale|biografie|storia}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|storia|asia}}
 
[[Categoria:PoliticiStoria indonesianidell'Indonesia]]