Duomo di Teramo: differenze tra le versioni
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{{Edificio religioso
|Nome =Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta
|Immagine = Teramo - Duomo 04.jpg
|Larghezza =
|Didascalia = Esterno, veduta sud-est
|SiglaStato = ITA
|Regione =
|
|DedicatoA = [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]]
|AnnoConsacr = [[1176]]
|Architetto = Deodato Romano (portale del 1332), Antonio da Lodi (campanile)
|InizioCostr = [[1158]]
|StileArchitett = [[architettura romanica|romanico]], [[architettura gotica|gotico]], [[architettura barocca|barocco]] (cappella di San Berardo)
|FineCostr = [[1493]], restauri nel XVIII sec., 1935 e 1969
|Latitudine =
|Longitudine =
|
}}
{{citazione|La Cattedrale di Teramo è una delle cose più singolari, più composite e insieme più schiette, che possegga l'arte italiana. Così com'è oggi, essa risulta dall'unione di due chiese, delle quali la più recente funge da abside alla più antica, mentre i due bracci del transetto sono ridotti l'uno a cappella, l'altro a sagrestia monumentale …
La facciata, in pietra e mattoni, è quadrata … ma il ricco portale cosmatesco e l'alta guglia gotica che lo corona slanciandosi al di sopra del cornicione, creano una dimensione nuova e rendono affatto inedita questa singolare facciata. …
L'interno è nudo e sobrio: le colonne provengono da antichi templi pagani, le volte hanno la potenza delle cose migliori del Medioevo, il tabernacolo, di gusto romanico, … protegge l'opera d'arte più preziosa della chiesa: … il celebre paliotto di Nicola da Guardiagrele: … che attraverso trentacinque formelle … narra la storia della vita di Cristo|[[Mario Pomilio]], ''La Cattedrale di Teramo''}}
Il '''
[[File:Teramo porta maggiore della cattedrale.jpg|
== Storia ==
=== Costruzione ===
La sua costruzione iniziò nel [[1158]], per volere del [[vescovo]] [[Guido II di Teramo|Guido II]], che intendeva dare un nuovo asilo alle reliquie di [[San Berardo da Pagliara|san Berardo]] dopo la distruzione dell'[[
La cattedrale fu terminata nel 1174 e consacrata nel [[1176]], in stile [[Architettura romanica|romanico]] aveva tre [[navate]], [[facciata]] a salienti, copertura a [[capriata|capriate]] e [[tiburio]] ottagonale centrale; già all'epoca il [[presbiterio]] era rialzato. Probabilmente esisteva anche un [[nartece]] esterno.
[[File:Teramo - Duomo 03.jpg|thumb|190px|Particolare della facciata, il portale di Deodato Romano del 1308]]
Parte del materiale lapideo fu prelevato dagli adiacenti [[Teatro romano di Teramo|teatro romano]] ed [[Anfiteatro romano di Teramo|anfiteatro romano]], di quest'ultimo fu addirittura demolita la parte nord-occidentale per far posto alla nuova cattedrale. Le pietre lavorate sono inserite e attualmente visibili nelle mura del duomo.
<gallery>
File:Duomo di Teramo - pietre 025.jpg|Pietre con rilievi di fregi d'armi, sul muro esterno del fianco destro del duomo
File:Duomo di Teramo - pietra 018.jpg|Elemento erratico di reimpiego, sul muro esterno del fianco destro del duomo
File:Duomo di Teramo - pietra 042.jpg|Rilievo con elmo, murato rovesciato, sul muro esterno del fianco destro del duomo
File:Duomo di Teramo - pietra 015.jpg|Rilievo con fregio d'armi, sul muro esterno del fianco destro del duomo
File:Duomo di Teramo - pietra 028.jpg|Elemento erratico di reimpiego. Muro esterno del fianco sinistro del duomo
File:Duomo di Teramo - pietra 032.jpg|Elemento erratico di reimpiego. Muro esterno del fianco sinistro del duomo
</gallery>
=== Trasformazioni tardomedievali ===
[[File:Piantina del Duomo di Teramo.gif|
Tra il [[1331]] ed il [[1335]] il vescovo [[Niccolò degli Arcioni]] fece trasformare profondamente l'edificio, prolungandolo nella parte settentrionale con un nuovo corpo di fabbrica, leggermente disassato rispetto alla parte anteriore più antica che perse le tre [[abside|absidi]].
Il nucleo più recente è in stile [[gotico]] con slanciate [[Arco (architettura)|arcate]] ogivali, si trova allo stesso livello dell'antico presbiterio, ed è dotato di un'altra [[facciata a salienti]] con una falsa porta (mai aperta) dalla parte opposta rispetto a quella originale.
Fu inoltre aggiunto lo splendido portale a tutto sesto, con [[strombatura]] a tre sbalzi intercalati da due [[colonna|colonne]] tortili su ogni lato e decorati da fasce a [[mosaico]] in stile [[cosmatesco]], datato [[1332]] e firmato da [[Deodato di Cosma|Deodato Romano]]: <small>MAGISTER DEODATUS DE URBE FECIT HOC OPUS MCCCXXXII</small>.
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L'attuale forma rettangolare della facciata e la corona di [[Merlo (architettura)|merli]] ghibellini sono probabilmente successivi agli interventi arcioniani.
[[File:Duomo di Teramo con neve.jpg|thumb|Facciata secondaria su piazza Martiri della Libertà]]
Nella seconda metà del quattrocento sul portale fu posto un grande [[timpano (architettura)|timpano]] gotico triangolare, che racchiude al centro una finestra rotonda sovrastata da un'edicola contenente una statua del Redentore che benedice;
ai lati di tale [[ghimberga]] altre due edicole, anch'esse a forma di guglia, racchiudono le statue del [[Giovanni Battista|Battista]] e di San Berardo.
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Sulla destra si erge l'imponente [[Torre del Duomo di Teramo|campanile]].
L'antica Sagrestia, posta fra l'organo e il campanile, fu definitivamente abbandonata nel 1594 con l'erezione della Sagrestia Nuova, la cui costruzione era iniziata nel 1586.<ref>{{Cita libro|autore=Francesco Savini|titolo=Il Duomo di Teramo|editore=Andromeda Editrice|p=50}}</ref>
=== Interventi nel Settecento ===
[[File:Teramo - Duomo interno 02.jpg|miniatura|Veduta della navata centrale]]
Una nuova, profonda trasformazione ebbe luogo nel [[XVIII secolo]], quando il vescovo [[Tommaso Alessio de' Rossi]] ([[1731]]-[[1749]]) decise di adeguare la cattedrale al gusto [[barocco]] dell'epoca ed alle mutate esigenze del culto.
Le colonne e le sei [[campata|campate]] romaniche furono sostituite da due [[cupole]] sostenute da [[pilastri]], la copertura delle navate laterali fu elevata riducendo a due sole falde il [[tetto]]; fu stesa una decorazione a [[stucco]], a sottolineare la maggiore uniformità tra il nucleo più antico e quello arcioniano.<ref>[http://www.delfico.it/Testi%20Rubini%201934%2001.htm La chiesa di San Matteo ed il movimento d’arte barocca a Teramo]</ref>
Accanto a quello principale furono aperti i portali minori e fu costruita la grande [[cappella]] di San Berardo, unico luogo
=== Interventi nel Novecento ===
Nuove sensibilità culturali si svilupparono nei secoli successivi e portarono alla decisione di riportare la cattedrale al suo aspetto
Delle antiche colonne romane segnalate da [[Niccola Palma]] è rimasta solo la coppia più vicina al transetto, oltre ad un [[capitello]] [[corinzio]] trasformato in [[acquasantiera]].
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La distruzione delle stratificazioni storiche proseguì anche all'esterno con l'abbattimento, tra il [[1935]] ed il [[1948]] degli edifici addossati al duomo: botteghe, abitazioni (in una delle quali nacque la poetessa [[Giannina Milli]]) ed ambienti di servizio dei canonici.
[[File:Lapide a ricordo del decreto di Papa Pio XII.jpeg|sinistra|miniatura|«Papa Pio XII elevò questa Chiesa Cattedrale Aprutina alla dignità di Basilica Minore sotto l'episcopato di Stanislao Battistelli, nell'anno del Signore 1955» (lapide a ricordo del decreto di [[papa Pio XII]])]]
Il 29 settembre [[1933]], a pochi anni dal completamento dei lavori, l'allora vescovo [[Antonio Micozzi]] riaprì al culto la cattedrale e la intitolò, con proprio decreto, a [[santa Maria Assunta]]. Tale intitolazione è stata altresì ribadita con decreto del [[papa Giovanni Paolo II]] del 30 settembre 1986, nel quale è stato prescritto che la sede della [[Diocesi di Teramo-Atri]] è individuata nella città di [[Teramo]], la cui Basilica Cattedrale «proprium hunc titulum servat» («conserva il proprio titolo»).
Con regio decreto 21 novembre 1940 n. 1746 l'edificio è stato dichiarato [[Monumenti nazionali italiani|monumento nazionale]].
Con decreto di [[papa Pio XII]] del 30 maggio 1955, il Duomo è stato elevato alla dignità di [[basilica minore]].<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>
L'isolamento della cattedrale fu completato dal soprintendente Mario Moretti nel [[1969]], con lo smantellamento dell'"[[Arco di Monsignore]]": il collegamento con il palazzo vescovile realizzato nel [[1738]] dal Vescovo De Rossi. Fu anche necessario uno zoccolo di calcestruzzo per consolidare il [[Torre del Duomo di Teramo|campanile del duomo]].
Fu demolito anche il cosiddetto "pozzo dei canonici" posto sul lato di piazza Martiri della Libertà, giudicato opera posticcia di una costruzione medioevale. Vennero salvati solo i quattro leoni stilofori del tempietto, successivamente collocati sulla scalinata monumentale della facciata del Duomo.
=== Ultimi interventi ===
Sulla finta porta posta sul lato di piazza Martiri della Libertà è stata posta in epoca recente l'opera scultorea dell'artista teramano [[Venanzo Crocetti]], raffigurante l'Annunciazione, autore altresì dell'ulteriore opera, raffigurante la Madonna col Bambino, posta al di sopra, all'interno di una nicchia semicircolare.
L'8 settembre [[2007]], dopo tre anni di restauri, il duomo è stata riaperto al culto. Nel corso dei lavori sono stati ritrovati sotto il pavimento, e resi visibili al pubblico, la cripta intitolata a [[San Berardo da Pagliara|san Berardo]] e un cunicolo che dalla cripta stessa si dirige verso [[Piazza Martiri della libertà (Teramo)|Piazza Martiri della Libertà]]. Il cunicolo è lo stesso osservato nella citata piazza durante i lavori di rifacimento della relativa pavimentazione. Sono stati inoltre osservati resti di costruzioni precedenti sotto il pavimento nella parte prossima all'ingresso principale.
== La torre ==
{{vedi anche|Torre del Duomo di Teramo}}
[[File:Teramo - Campanile del Duomo.jpg|miniatura|[[Torre del Duomo di Teramo|Torre]]]]
La [[Torre del Duomo di Teramo]] è alta circa 50 metri. Essa mostra successivi interventi costruttivi: la parte inferiore è stata realizzata tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIII secolo]] da Guido II, poi nel [[XIV secolo]] la parte intermedia da Niccolò degli Arcioni ed infine nel [[XV secolo]] l'elaborato coronamento ottagonale dell'architetto lombardo [[Antonio da Lodi]] ([[1493]]) che ha realizzato anche i campanili di [[Campanile del Duomo di Chieti|Chieti]] (1498), [[Duomo di Atri|Atri]] (1502), [[Campli]] e [[Corropoli]].
Posta in corrispondenza dell'innesto tra la parte di Guido II e quella di Niccolò degli Arcioni, la [[Torre del Duomo di Teramo|torre]] è interamente divisa in moduli sovrapposti (realizzati in epoche differenti, come sopra evidenziato), segnati da cornici marcapiano. Sul terzo e sul quarto modulo sono poste finestre a bifora, mentre il quinto e il sesto ospitano le celle campanarie.
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Sulla torre era conservata, sino al 7 ottobre 2011, la vecchia [[Sirena antiaerea comunale di Teramo|sirena antiaerea comunale]] della città.
=== Le campane ===
La torre possiede
Il 4 giugno 2022, al termine dei lavori di consolidamento effettuati sul campanile, ''Aprutina'' è finalmente tornata a suonare a distesa dopo anni di silenzio a causa di problemi di staticità della torre.
Nella medesima cella campanaria sono poste le due campane dell'orologio, datate 1830.
Delle restanti 4 campane della cella superiore la prima è opera del fonditore Francesco Franceschi, noto fonditore marchigiano, datata 1622. Le tre minori sono attribuibili alla fonderia Mari di [[Torre de' Passeri|Torre De' Passeri]].
== Tesori d'arte ==
=== Paliotto di Nicola da Guardiagrele===
{{vedi anche|Antependium di Teramo}}
[[File:Teramo - Duomo interno, Paliotto.jpg|
Tra i tesori d'arte custoditi nella cattedrale di [[Teramo]] il primo posto spetta al celebre [[paliotto]] d'argento dorato dell'[[altare maggiore]], capolavoro di [[Nicola da Guardiagrele]] che, con i collaboratori della sua bottega, vi lavorò per 15 anni, dal [[1433]] al [[1448]], come scritto a [[niello]] sull'opera stessa.
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La formella centrale è di doppia grandezza, reca un Cristo [[Redenzione (religione)|Redentore]] ed è affiancata dagli [[evangelisti]] e da quattro [[dottori della Chiesa]], l'ultima scena rappresenta [[san Francesco]] che riceve le [[stimmate]] mentre le altre narrano la vita di [[Gesù]] dall'[[Annunciazione]] alla [[Pentecoste]].
=== Polittico di Jacobello del Fiore ===
{{vedi anche|Polittico del duomo di Teramo}}
[[File:Polittico del duomo di Teramo - cartolina b n.jpg|
Di grandissimo rilievo anche il [[polittico]] realizzato nel secondo decennio del quattrocento dal veneziano
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Al di sotto è raffigurata la città di [[Teramo]], com'era all'epoca, racchiusa tra i due fiumi che formano una ''Y''; questa immagine, nel tempo, è divenuta uno dei simboli della città ed ancora oggi è richiamata nel logo dell'[[Università di Teramo]].
=== Crocifisso ligneo ===
All'interno della Cattedrale è conservato anche un importante crocifisso ligneo realizzato a cavallo tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo da un maestro ignoto dell'[[Italia centrale]]. La statua, in legno policromo e dorato, venne restaurata nel 2010 e solo grazie al suo recupero si è potuto leggere, sotto numerosi strati di pittura e gesso aggiunti in epoche successive e quindi rimossi, il forte naturalismo espressivo e fisico che lo caratterizza<ref>{{cita testo
|autore=
|url= https://www.giulianovanews.it/2010/09/teramo-il-cristo-crocifisso-christus-patiens-torna-nella-cattedrale-di-teramo-3/
|titolo= Il Cristo Crocifisso (Christus Patiens) torna nella Cattedrale di Teramo
|pubblicazione=GiulianovaNews.it
|data= 10 settembre 2010 |accesso= 5 maggio 2019}}</ref>.
=== Madonna del Maestro della Santa Caterina Gualino ===
La Madonna del [[Maestro della Santa Caterina Gualino]] del duomo di Teramo<ref>
Secondo [[Giovanni Previtali]] l'autore è il maestro della Santa Caterina Gualino,<ref>[http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/74/autori/24/maestro-della-santa-caterina-gualino Maestro della Santa Caterina Gualino], dal sito del [[Museo Nazionale d'Abruzzo]]</ref> [[pittore]] e [[intagliatore]], attivo nella prima metà del [[XIV secolo]] nell'area compresa tra l'[[Umbria]] meridionale e l'[[Abruzzo]], dove sono state individuate varie sculture a lui attribuite. Si tratta di un
Quest'opera ha arricchito il duomo di Teramo nel secolo scorso, proveniente da qualche luogo della montagna teramana.
=== Cappella monumentale di San Berardo e tabernacolo di Sebastiano Majewski ===
La cappella monumentale dedicata al patrono San Berardo si trova nella navata laterale sinistra, esternamente sporge verso il Seminario Aprutino, sovrastata da un tiburio ottagonale irregolare con merlature. Internamente è ricca di stucchi e pennacchi, realuzzata nel XVII secolo dal pittore Sebastiano Majewski della Polonia, attivo nel teramano e nel chietino.
Presso la cappella monumentale si trova il Polittico di Jacobello, del Majewski di conservano:
*Tabernacolo con tela dei Miracolo di San Berardo vescovo, la Madonna e il Bambino in trono (1699) sacrestia del Duomo: l'opera mostra le scene con unitarietà rappresenta dei personaggi miracolati, carichi di vigore e religiosità, c'è fusione di espressività e calore delle tonalità del colore, che accentuano il misticismo delle scene: nella pala centrale San Berardo celebra un pontificale, a sinistra i doni delle Candele, il guarito prega con i fedeli, nella tela in basso San Berardo guarisce una storpia, nella tela in alto il Santo libera un condannato, in quella in basso il Santo appare a un ladrone mentre saccheggia un sepolcro, ravvedendosi, sullo sfondo la donna mostra la guarigione della gamba al popolo.
*Madonna in trono con Bambino, i Santi e i committenti (1621-1629: sempre nella sagrestia del Duomo: sono in mostra in Sacra conversazione la Madonna con Gesù al centro, poi San Giuseppe, San Leonardo, e i committenti teramani in abito contemporaneo, cioè cinquecentesco.
== Organo a canne ==
[[File:Campanile Duomo di San Berardo, Teramo.jpg|
Nella cattedrale si trova l'[[organo a canne]] [[Mascioni]] ''opus 788''
Tutte le canne sono collocate in due corpi separati nelle due navate laterali del [[presbiterio]]. La consolle, a due tastiere di 61 note ciascuna e [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32, è anch'essa collocata nel presbiterio. L'organo è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettrica]].
== Personaggi sepolti in
* [[San Berardo da Pagliara|San Berardo]], (vescovo di [[Teramo]] dal [[1116]] al [[1122]]), un tempo sepolto nella cripta, oggi nella cappella a lui dedicata;
* [[Muzio
* [[Principio Fabricii]], ([[1546]]-[[1618]]), uomo politico ed erudito. La sua tomba fu rimossa durante la ricostruzione barocca del [[1739]];
* [[Melchiorre Delfico]], ([[1744]]-[[1835]]), filosofo e uomo politico. Le sue spoglie furono sepolte nella cappella barocca che la famiglia Delfico aveva
*
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Francesco Savini]], ''Il Duomo di Teramo, storia e descrizione corredate di documenti e di 19 tavole fototipiche'', Roma, Forzani e C. tipografi del Senato, 1900, e ristampa anastatica, a cura del Rotary Club di Teramo, 2000;
* [[Francesco Savini]], ''Il restauro del duomo di Teramo'', Teramo, Tip. B. Cioschi, 1926;
* Ignazio Carlo Gavini, ''Storia dell'architettura in Abruzzo'', 2 volumi, Milano, Bestetti e Tumminelli, 1927-1928;
* Alberto Riccoboni, ''Vicende e fasti del Duomo di Teramo'', in “Teramo”, settembre-ottobre 1933, pp. 58–62;
* Alberto Riccoboni, ''I grandiosi restauri del Duomo di Teramo'', in “L'illustrazione vaticana”, 12 dic. 1933, pp. 33–38;
* Graziella Savorini Salvoni, ''Contributi alla storia della Cattedrale teramana'', in “Teramo”, febbraio 1933, pp. 6–15;
* Giovanni Muzj,
** ''Il Duomo di Teramo risorge'', in "Il Solco", 8 ottobre 1938;
** ''Il Duomo di Teramo risorge. Il Ciborio'', in "Il Solco", 15 ottobre 1938;
** ''Il Duomo di Teramo risorge. Il Duomo visto dall'esterno nel 1583'', in "Il Solco", 27 ottobre 1938;
** ''Il Duomo di Teramo risorge. Il muro doppio della torre'', in "Il Solco", 3 novembre 1938;
** ''Il Duomo di Teramo risorge'', in "Il Solco", 19 novembre 1938; con numerose illustrazioni;
* ''Il Paliotto del Duomo di Teramo'', a cura dell'Ente Provinciale per il Turismo di Teramo, testo di Renato Giani, Genova, Sigla Effe, 1964, e successive edizioni del 1969 e del 1978;
* Mark J. Johnson, ''The Cathedral of Teramo and its expressions of secular episcopal power'', in “Studi Medievali”, XXXI, 1990, pp. 193–206.
* ''Il Duomo di Teramo e i suoi tesori d'arte'', Pescara, Carsa, 1993;
** Gaetano Miarelli Mariani, Presentazione, p. 6;
** capitolo primo: Dora Di Francesco, ''Lo sviluppo del Duomo di Teramo nel XII secolo'', p. 8;
** capitolo secondo: Damiano V. Fucinese, ''Il patrimonio artistico'', p. 68;
** capitolo terzo: Ezio Mattiocco, ''Il Paliotto di Nicola da Guardiagrele'', p. 90;
* [[Mario Pomilio]], ''La Cattedrale di Teramo'', in ''Abruzzo. La Terra dei santi poveri'', a cura di Dora Pomilio e Vittoriano Esposito, Sant'Atto di Teramo, Edigrafital, 1997, vol. I, p. 101;
* ''Il Duomo di Teramo nel ‘900, tra forma urbana e società civile'', Teramo, Deltagrafica, 1998;
** Gabriele Orsini, ''La cattedrale simbolo della città'', in ''Il Duomo di Teramo nel ‘900, tra forma urbana e società civile'', Teramo, Deltagrafica, 1998, pp. 17-20;
** Giada Vasanella, ''L'isolamento della Cattedrale di Teramo'', in ''Il Duomo di Teramo nel ‘900, tra forma urbana e società civile'', Teramo, Deltagrafica, 1998, 47-52;
** Francesco Tentarelli, ''Ciò che è vivo e ciò che è morto nell'arte barocca a Teramo. Note sulla cultura del restauro nel Ventennio'', in ''Il Duomo di Teramo nel ‘900, tra forma urbana e società civile'', Teramo, Deltagrafica, 1998, pp. 57-66;
** Paola Di Felice, ''Materiale erratico reimpiegato nella Cattedrale'', in ''Il Duomo di Teramo nel ‘900, tra forma urbana e società civile'', Teramo, Deltagrafica, 1998, pp. 67-76;
** Fausto Eugeni, ''Il Duomo di Teramo: rassegna stampa (1886-1968)'', in ''Il Duomo di Teramo nel ‘900, tra forma urbana e società civile'', Teramo, Deltagrafica, 1998, pp. 85-102;
* Maria Antonietta Adorante, ''Il Duomo di Teramo e i suoi tesori d'arte'', Pescara, Carsa, 2000;
* ''Il restauro della cappella di San Berardo nel duomo di Teramo'', San Gabriele di Isola del Gran Sasso, Editoriale Eco, 2001;
* Maria Grazia Rossi, ''Il duomo di Teramo e le cattedrali medievali abruzzesi'', in ''L'abruzzo nel Medioevo'', Pescara, Ediars, 2003, pp. 391-414;
* Maria Grazia Rossi, ''I restauri del duomo di Teramo. Interventi, uomini e istituzioni'', in “Abruzzo Contemporaneo”, 15/2004, pp. 67–85;
* {{Cita testo
| cognome =
Riga 233 ⟶ 257:
}}
* Fabrizio Primoli, ''La Torre del Duomo di Teramo'', Teramo, Verdone Editore, 2009.
== Voci correlate ==
* [[Antependium di Teramo]]
* [[Torre del Duomo di Teramo]]
* [[Sirena antiaerea comunale di Teramo]]
* [[Anfiteatro romano di Teramo]]
* [[Chiese di Teramo]]
* [[Berardo da Teramo]]
* [[Ospedale psichiatrico di Teramo]]
* [[Teatro romano di Teramo]]
* [[Teramo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Teramo}}
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[[Categoria:Chiese di Teramo]]
[[Categoria:Cattedrali dell'Abruzzo|Teramo]]
[[Categoria:Cattedrali dedicate a santa Maria Assunta|Teramo]]
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[[Categoria:
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[[Categoria:Basiliche dell'Abruzzo|Teramo]]
[[Categoria:Monumenti nazionali della provincia di Teramo]]
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[[Categoria:Duomi]]
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