Assedio di Nisibis (68 a.C.): differenze tra le versioni
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|Tipo=assedio
|Nome del conflitto=Assedio di Nisibis
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|Data=[[68 a.C.]]
|Esito=Vittoria romana
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|Effettivi1= 2 (o +) legioni<br />
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{{Guerre mitridatiche}}
L<nowiki>'</nowiki>'''assedio di [[Nisibis]]''' fu
==Contesto storico==
La vittoria ottenuta da Mitridate su [[Lucio Licinio Murena]] durante la [[seconda guerra mitridatica
Attorno all'[[80 a.C.]] il re del Ponto decise, così, di tornare a sottomettere tutte le popolazioni libere che gravitavano attorno al [[Ponto Eusino]]. Nominato quindi quale generale di questa nuova impresa suo figlio [[Macare]], si spinse alla conquista di quelle [[colonia greca|colonie greche]] che si diceva discendessero dagli [[Achei]], di ritorno dalla [[guerra di Troia]], al di là della [[Colchide]]. La campagna però si rivelò disastrosa, poiché furono perduti due contingenti armati, una parte in battaglia e per la severità del clima, un'altra in seguito ad un'imboscata. Quando fece ritorno nel Ponto, inviò ambasciatori a Roma per firmare una nuova pace.<ref name="AppianoMitridatiche67">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 67.</ref>
Contemporaneamente il re [[Ariobarzane I]], mandò nuovi ambasciatori per lamentarsi che la maggior parte dei territori della Cappadocia, non gli erano stati completamente consegnati da Mitridate, come promesso al termine della [[seconda guerra mitridatica|seconda fase della guerra]]. Poco dopo (nel [[78 a.C.]]) inviò una nuova ambasceria per firmare gli accordi, ma poiché Silla era appena morto e il Senato era impegnato in altre faccenda, i pretori non ammisero i suoi ambasciatori e non se ne fece nulla.<ref name="AppianoMitridatiche67"/> Mitridate, che era venuto a conoscenza della morte del dittatore romano, persuase il genero, [[Tigrane II]] d'[[Regno d'Armenia|Armenia]], ad invadere la [[Regno di Cappadocia|Cappadocia]] come se fosse una sua azione indipendente. Ma questo artificio non riuscì ad ingannare i Romani. Il re armeno invase il paese e trascinò via con sé dalla regione, oltre ad un grosso bottino, anche
E mentre queste cose avvenivano in [[Asia Minore|Asia]], [[Sertorio]], il [[proconsole|governatore]] della [[Spagna romana|Spagna]], che incitava la provincia e tutte le vicine popolazioni a ribellarsi ai [[Repubblica romana|Romani]] del governo degli ''[[optimates]]'',<ref>[[Giovanni Brizzi]], ''Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio'', p.343.</ref> istituì un nuovo Senato ad imitazione di quella di [[Roma (città antica)|Roma]]. Due dei suoi membri, un certo [[Lucio Magio]] e [[Lucio Fannio]], proposero a [[Mitridate VI|Mitridate]] di allearsi con Sertorio, con la prospettiva comune che una guerra combattuta su due fronti opposti (ad Occidente, Sertorio ed a Oriente, Mitridate) avrebbe portato ad ampliare i loro domini sui paesi confinanti, in Asia come in Spagna.<ref name="AppianoMitridatiche68">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 68.</ref>
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===''Casus belli''===
All'inizio della primavera del [[74 a.C.]], Mitridate si affrettò a marciare contro la [[Paflagonia]] con i suoi due generali, [[Tassile (generale)|Tassile]] ed [[Ermocrate]],<ref name="AppianoMitridatiche70">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 70.</ref> disponendo poi di invadere anche la [[Bitinia]], divenuta da poco [[Bitinia (provincia romana)|provincia romana]], in seguito alla morte del suo re, [[Nicomede IV]], che aveva lasciato il suo regno in eredità ai [[Repubblica romana|Romani]]. L'allora governatore provinciale, [[Marco Aurelio Cotta (console 74 a.C.)|Marco Aurelio Cotta]], uomo del tutto imbelle, non poté far altro che fuggire a [[Calcedonia]] con quante forze aveva a disposizione.<ref name="AppianoMitridatiche71">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 71.</ref> Mitridate, dopo aver attaccato inutilmente la città e le forze romane,<ref name="PlutarcoLucullo8.2">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 8.2.</ref> si diresse a [[Cizico]] dove, dopo quasi un anno di [[assedio di Cizico (73 a.C.)|inutile assedio]], fu sconfitto più volte dalle accorrenti truppe romane del console [[Lucio Licinio Lucullo]] ([[73 a.C.]]).<ref name="PlutarcoLucullo8-11">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 8-11.</ref><ref name="AppianoMitridatiche72-76">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 72-76.</ref>
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[[File:Roma in Oriente 73-71aC.png|left|thumb|upright=1.4|Gli anni 73-71 a.C. della [[terza guerra mitridatica]]]]
Fuggito grazie alla flotta, Mitridate, fu colpito da una terribile tempesta nella quale perse circa
Lucullo mosse le sue armate verso il fronte orientale attraverso [[Bitinia]] e [[Galazia]],<ref name="PlutarcoLucullo14.1">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 14.1</ref> sottomettendo i territori precedentemente in mano [[Bitinia (provincia romana)|romana]] e raggiungendo la [[Themiscyra (pianura)|pianura di Themiscyra]] ed il fiume [[Termodonte]].<ref name="PlutarcoLucullo14.2">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 14.2</ref> Poco dopo raggiunse una regione assai ricca di risorse, che non aveva subito le devastazioni della guerra.<ref name="AppianoMitridatiche78"/> Secondo [[Plutarco]], invece, il generale romano fu costretto a chiedere aiuto al vicino ed alleato [[regno di Galazia]], che gli fornì approvvigionamenti di grano grazie a
Lucullo pose quindi sotto [[assedio di Amiso|assedio la città di Amiso]],<ref name="PlutarcoLucullo15.1">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 15.1</ref> riuscendo ad occuparla dopo alcuni anni (nel [[70 a.C.]]),<ref name="PlutarcoLucullo19.2-4">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 19.2-4.</ref><ref name="AppianoMitridatiche83">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 83.</ref> ed a battere ancora una volta le truppe di Mitridate presso [[battaglia di Cabira|Cabira]].<ref name="AppianoMitridatiche80-81">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 80-81.</ref><ref name="PlutarcoLucullo17.1-3">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 17.1-3.</ref><ref name="LivioPeriochae97.5">[[Tito Livio|Livio]], ''Periochae [[ab Urbe condita libri]]'', 97.5.</ref>
Portate a termine le operazioni militari (fine del [[70 a.C.]]), lasciò [[Sornazio]] con
[[File:Roma in Oriente 70-69aC.png|miniatura|upright=1.4|Gli anni 70-69 a.C. della [[terza guerra mitridatica]]]]
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Nel [[69 a.C.]] Lucullo, si diresse con sole due legioni e 500 cavalieri contro Tigrane,<ref name="PlutarcoLucullo24.2">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.2.</ref> che si era rifiutato di consegnargli Mitridate. Sembra che i suoi soldati seguirono Lucullo in modo riluttante, mentre i [[tribuno della plebe|tribuni della plebe]] a [[Roma (città antica)|Roma]], sollevavano una protesta contro di lui, accusandolo di cercare una guerra dopo l'altra, per arricchirsi.<ref name="PlutarcoLucullo24.3">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.3.</ref> Lucullo attraversò l'[[Eufrate]],<ref name="PlutarcoLucullo24.4-5">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.4-5.</ref> poi il [[Tigri]] ai confini dell'[[regno d'Armenia|Armenia]],<ref name="PlutarcoLucullo24.8">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.8.</ref> e giunse nei pressi della capitale, [[Tigranocerta]].<ref name="PlutarcoLucullo26.1">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 26.1.</ref>
E mentre Sestilio poneva sotto assedio la città<ref name="PlutarcoLucullo25.5-6">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 25.5-6.</ref> Lucullo [[battaglia di Tigranocerta|affrontava in battaglia]] Tigrane e lo batteva, seppure con forze nettamente inferiori.<ref name="PlutarcoLucullo26.4-28.6">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 26.4-28.6.</ref><ref name="AppianoMitridatiche85">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 85.</ref> Plutarco racconta che
Quando Mitridate seppe della terribile [[Battaglia di Tigranocerta|sconfitta]] patita dalle truppe di Tigrane, corse incontro al sovrano armeno e lo rincuorò affinché assemblassero insieme una nuova armata;<ref name="PlutarcoLucullo29.1-2">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 29.1-2.</ref> Poi fu la volta della città di Tigranocerta che cadde anch'essa in mano romana.<ref name="Dione36.2.3">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 2.3.</ref><ref name="AppianoMitridatiche86">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 86.</ref><ref name="PlutarcoLucullo29.3">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 29.3.</ref>
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[[File:Roma in Oriente 68aC.png|left|thumb|upright=1.4|L'anno 68 a.C. della [[terza guerra mitridatica]]]]
Tigrane non poteva permettersi di lasciare che anche la sua seconda capitale venisse occupata da Lucullo, senza provare neppure a difenderla, e così si accampò di fronte all'armata romana, sulla riva opposta del fiume ''[[Arsania]]'', a protezione della città, da lì non molto distante.<ref name="PlutarcoLucullo31.4">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 31.4.</ref> Fu Lucullo, secondo la versione di Plutarco, a dar battaglia attraversando il fiume con 12 coorti, mentre le restanti rimanevano a protezione dei fianchi. Contro di loro fu lanciata la cavalleria armena, composta da arcieri a cavallo della [[Mardi]]a e da lanceri [[Iberia caucasica|iberici]].<ref name="PlutarcoLucullo31.5">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 31.5.</ref> Tuttavia, questi cavalieri non brillarono nella loro azione, e cedettero all'avanzante fanteria romana, dandosi alla fuga inseguiti dalla cavalleria romana.<ref name="AppianoMitridatiche87"/><ref name="PlutarcoLucullo31.6">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 31.6.</ref><ref name="Dione36.5.1">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 5.1.</ref>
Lucullo, incoraggiato da questa vittoria, era deciso ad avanzare ulteriormente verso l'interno e sottomettere l'intero regno armeno. Ma, contrariamente a quanto ci si poteva attendere, il clima di quel paese nel periodo dell'[[equinozio d'autunno]], era già molto rigido, tanto che alcuni territori risultavano già interamente coperti di neve, e anche quando il cielo era limpido si vedevano i campi cosparsi di brina e ghiaccio ovunque. Ciò generava un grande disagio non solo nelle truppe per il freddo pungente, ma anche ai cavalli che avevano difficoltà ad abbeverarsi e nell'attraversare i fiumi ghiacciati.<ref name="PlutarcoLucullo32.1">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 32.1.</ref> Vi è da aggiungere che gran parte di quei territori erano ricoperti da fitte foreste, con gole strette, e zone paludose, tanto che i [[legionario romano|legionari romani]] si trovavano costantemente a disagio per essere quasi sempre o bagnati o coperti di neve, durante tutta la loro marcia, trascorrendo anche le notti in luoghi estremamente umidi. Di conseguenza, cominciarono a lamentarsi delle continue difficoltà che incontravano giornalmente, prima inviando al proconsole delegazioni affinché desistesse da questa nuova impresa militare in un periodo tanto freddo, poi, non ricevendo adeguate risposte, tenendo tumultuose assemblee, fino a ribellarsi apertamente agli ordini del loro comandante.<ref name="PlutarcoLucullo32.2">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 32.2.</ref>
==Assedio==
{{Armi d'assedio romane}}
Lucullo fu così costretto a tornare indietro, sebbene avesse tentato in ogni modo di convincere le sue truppe, anche raccontando loro che si trattava della [[Cartagine]] d'Armenia, proprio perché a suo tempo era stata fondata grazie ai consigli dell'eterno rivale di Roma, [[Annibale]]. E così tornò ad attraversare il ''Taurus'' e, questa volta, discese nel paese chiamato [[Migdonia (Mesopotamia)|Migdonia]], il cui territorio è fertile e soleggiato, e contiene un grande e popolosa città chiamata ''[[Nisibis]]'' (strappata dagli Armeni ai Parti).<ref name="Dione36.6.1-2">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 6.1-2.</ref><ref name="PlutarcoLucullo32.3">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 32.3.</ref> Il sovrano che regnava su quella città si chiamava [[Gouras]], ed era fratello di [[Tigrane II]],<ref name="Dione36.6.1-2"/> mentre il comandante delle sue truppe si chiamava [[Callimaco]], un uomo che a suo tempo aveva dato dei grossi problemi a Lucullo, durante l'[[assedio di Amiso]]. E così il proconsole romano decise di stabilire il proprio accampamento davanti alla città, per iniziarne l'[[assedio (storia romana)|assedio]] con ogni [[armi d'assedio (storia romana)|mezzo a sua disposizione]]. Così la città fu presa d'assalto poco dopo.<ref name="PlutarcoLucullo32.4">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 32.4.</ref>
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La fortuna ed il consenso presso le sue truppe ormai vacillavano da troppo tempo per Lucullo, tanto che certe lamentele sulle recenti campagne militari condotte in [[limes orientale|Oriente]], senza un preventivo appoggio del Senato, giunsero anche a [[Roma (città antica)|Roma]], dove fu deciso di sostituire il proconsole romano nel comando della sua provincia, e di mandare in congedo buona parte dei suoi soldati. Lucullo si trovava così ad essere esonerato, per aver scontentato non solo le sue truppe, ma anche per essersi inimicato la potente fazione di usurai e [[pubblicano|pubblicani]] d'Asia.<ref name="PlutarcoLucullo33">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 33.1-5.</ref>
Tigrane provvedette a ritirarsi all'interno del [[Regno d'Armenia|proprio regno]], riconquistandone alcune parti in precedenza perdute ed assediando il ''legato'' romano, [[Lucio Fannio]] (in precedenza alleato di Mitridate, poi tornato dalla parte romana);<ref name="Dione36.8.1-2">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 8.1-2.</ref> mentre Mitridate si affrettò a tornare a quel poco di territori che gli erano rimasti (anch'egli riconquistando parte del Ponto e dell'[[Armenia
== Note ==
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== Bibliografia ==
;Fonti primarie:
*[[Appiano di Alessandria
*[[Tito
*[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo''
;Fonti storiografiche moderne:
*
*[[Giovanni
*[[André
{{portale|Antica Roma|esercito romano|guerra|ellenismo}}
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