Francesco Leone: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
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|Attività3 = antifascista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , uno dei capi degli [[Arditi del Popolo]] operanti a [[Novara]] e [[Vercelli]]. Fu eletto [[deputato]], [[senatore]] e membro dell'[[Assemblea Costituente
}}
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Fu anche militante delle [[Guardie Rosse (Italia)|Guardie Rosse]], comandante [[partigiano]], [[sindacato|sindacalista]] nel settore [[Oryza sativa|risiero]] e fra i promotori della "centuria [[Gastone Sozzi]]"<ref>L'[[Internazionale Comunista]] tardò ad intervenire nella [[guerra civile spagnola]] anche se quando intervenne lo fece con forze incomparabilmente maggiori di quelle delle altre formazioni di sinistra, e la prima formazione inviata fu la centuria italiana Gastone Sozzi
==
I genitori Antonio e Caterina Molino erano [[bracciante agricolo|braccianti]] provenienti da [[Asigliano Vercellese]]. Nel periodo attorno agli anni ottanta dell'[[XIX secolo|Ottocento]], vi erano inverni climaticamente assai duri nel Vercellese e nelle zone limitrofe, malsane per l'umidità e nebbia gelata e stagnante per la presenza dell'acquitrino dovuto alla coltivazione del riso durante l'inverno ed altrettanto malsane per le zanzare durante il periodo caldo. In zona stazionavano agenti per l'[[emigrazione]] per reclutare braccia soprattutto per il [[Brasile]], nel periodo considerato vi fu quindi una forte emigrazione verso il paese sudamericano. La famiglia, dopo essere emigrata, tornò in [[Italia]] e Francesco Leone riuscì a portare a compimento gli studi presso la scuola tecnica di [[Vercelli]] e presso quella professionale di [[Biella]], pur nella sostanziale povertà in cui visse la famiglia.
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== Il primo periodo di lotta antifascista ==
Leone si schiera immediatamente all'interno del partito socialista con l'ala [[L'Ordine Nuovo|ordinovista]], grazie anche alla sua amicizia e frequentazione con [[Paolo Robotti]].
Nel [[1920]] si tiene lo sciopero più lungo, 51 giorni, del settore risiero, e sempre con Robotti è fra gli organizzatori ed agitatori, assumendo l'aspetto di un ''rivoluzionario di professione''. In base a questa esperienza, alla quasi contemporanea occupazione delle fabbriche, ai fermenti a livello nazionale con le rivolte militari in cui i militari solidarizzano con la popolazione, alla controversa seppur ricca di spinte innovativo-rivoluzionarie [[
È comunque incerto sulla necessità di scissioni minoritarie a sinistra nel partito socialista e non partecipa quindi alla votazione al [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|Congresso di Livorno]], in perfetto accordo con le critiche di [[Lenin]] per la scissione in un momento non consono, ovvero l'inizio del deflusso della marea rivoluzionaria proletaria e il pericolo fascista.
Ai primi di febbraio del [[1921]] entra comunque nella [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]]
È questo il periodo della lotta antifascista degli [[Arditi del Popolo]], assieme ad anarchici<ref>{{citazione| .....Vedi, c'era un gruppo di anarchici. Qui c'era stato Luigi Galleani, che era stato in America e per un certo periodo poi era stato anche qui. Anzi, io credo che questo gruppo di anarchici si chiamasse il gruppo Galleani. E questo gruppo era composto da elementi molto decisi, molto decisi. Ricordo, per esempio, dopo quella lotta lì con i fascisti, io son sempre uscito tutte le sere, nonostante che ci fossero sempre scontri, una volta mi hanno anche sparato da un viale: a pochi metri di distanza non m'hanno preso. Ebbene, questi anarchici, a mia insaputa, dopo questo atto, si distribuivano la notte nei giardini proprio a mia difesa, senza che io neanche lo sapessi.....}}[http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/bermani100.html intervista rilasciata a Cesare Birmani storico e studioso antifascismo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080517171724/http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/bermani100.html |date=17 maggio 2008 }}</ref> (e comunisti) e ad ex combattenti della prima guerra mondiale. Negli Arditi del Popolo convergono le [[formazioni di difesa proletaria]] ''Figli di nessuno'', presenti a [[Genova]] e [[Vercelli]] e di ideologia anarchica
La Battaglia di Novara (9 luglio-24 luglio 1922). Occasione mancata della riscossa proletaria e antifascista, Milano, Sapere, 1972.....▼
Nel [[1922]] viene arrestato per una sparatoria avvenuta nei pressi di [[Vercelli]] contro il treno [[Trieste]]-[[Bordeaux]], in effetti coinvolto e/o responsabile della sparatoria era un gruppo di anarchici ma Leone viene tenuto in carcere un mese. Nel contempo inizia una intensa attività giornalistica, avendo fato tesoro dell'esperienza precedente presso il giornale socialista ''La risaia'', collabora con il "Bolscevico", l'organo della Federazione comunista provinciale di [[Novara]], occupandosi di "I dialoghi della settimana", usa diversi pseudonimi quali "Bicciolano Strafottente" (Bicciolano è la maschera del [[Carnevale]] di [[Vercelli]] ed anche un dolce tipico del luogo), oppure "L'occhio di [[Mosca (Russia)|Mosca]] nella ditta Aclastite".<ref>era il nome di un gruppo industriale con manifatture nel vercellese per l'elaborazione del corno ed i suoi derivati (come i bottoni, ad es.) nel vercellese</ref> Nel maggio del [[1922]] viene processato per frasi dette in un comizio relativo al 1º maggio, e nello stesso periodo partecipa agli scontri con i [[fascismo|fascisti]] che avevano occupato il comune di Novara nel suo ruolo di caposquadra degli [[Arditi del Popolo]].▼
La "democrazia reale". Gli eccidi di lavoratori e militanti dal 25 luglio 1943 all'entrata in vigore della legge Reale (maggio 1975), in 625. Libro bianco sulla legge Reale. Materiali sulle politiche di repressione e controllo sociale, Milano, Centro di Iniziativa Luca Rossi, 1990; O carcerier che tieni la penna in mano. La ricerca sul canto sociale di Gianni Rodari e Ernesto de Martino (1949-1953).....▼
Cento anni di socialismo nel Novarese (con Filippo Colombara), Novara, Duegi, 1992; I lavoratori italiani nel Terzo Reich, in L'Italia in guerra, 1940-1943, "Annali della Fondazione Luigi Micheletti", Brescia, n. 5, 1992; Dopo la guerra di liberazione (Appunti per una storia ancora non scritta), in Conoscere la Resistenza, Milano, Edizioni Unicopli, 1994; Il "rosso libero". Corrado Bonfantini organizzatore delle brigate "Matteotti", Milano, Fondazione Anna Kuliscioff, 1995; Le storie della Resistenza. Cinquant'anni di dibattito storiografico in Italia, Verbania, "Fogli sensibili", 1995; Un uomo un paese. Giacomo Grai e Romagnano Sesia: fascismo Resistenza e dopoguerra, Romagnano Sesia, Anpi, 1995; Spegni la luce che passa Pippo. Voci, leggende e miti della storia contemporanea, Roma, Odradek, 1996; Storia e mito e della Volante Rossa con una testimonianza di Eligio Trincheri, Milano, Nuove Edizioni Internazionali, 1996; Il nemico interno. Guerra civile e lotta di classe in Italia (1943-1976), Roma, Odradek, 1997..... }}da [http://www.storia900bivc.it/pagine/biografie/bermani.html biografia di Cesare Bermani] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130214065543/http://www.storia900bivc.it/pagine/biografie/bermani.html |date=14 febbraio 2013 }}</ref>▼
Gli scontri con i fascisti nel ''Triangolo Rosso'' ([[Genova]], [[Torino]], [[Vercelli]]) sono durissimi, con morti da entrambe le parti.
▲Nel [[1922]] viene arrestato per una sparatoria avvenuta nei pressi di [[Vercelli]] contro il treno [[Trieste]]-[[Bordeaux]]
Dirigente comunista trentasettenne, aveva alle spalle un'intensa attività politica: fondatore ed organizzatore degli [[Arditi del Popolo]] a Vercelli e [[Guardie Rosse (Italia)|guardia rossa]] all'"[[L'Ordine Nuovo|Ordine Nuovo]]", era stato segretario della Federazione giovanile comunista di Novara e redattore de "Il Bolscevico".}} [http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/ambrosio396.html] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929092633/http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/ambrosio396.html |date=29 settembre 2007 }} In difesa della Spagna repubblicana Vercellesi, biellesi e valsesiani volontari antifascisti in Spagna (1936-1939) di Pietro Ambrosio</ref>.▼
== Il periodo della lotta clandestina ==
Dalla [[Francia]], rifugio preferito per vicinanza e relativa libertà di azione
Nel [[1925]] ritorna in Italia ed è segretario interregionale per [[Lombardia]] ed [[Emilia-Romagna]]
Di lì a breve [[Antonio Gramsci|Gramsci]] verrà incarcerato e il congresso avrà luogo a [[Lione]] nel gennaio successivo.
A [[Parigi]] Leone, nel 1926, oltre ad essere fra i dirigenti dei gruppi comunisti rifugiati, collabora all'"[[Humanità]]" e da note poliziesche risulta dirigere la "Riscossa" utilizzando lo pseudonimo "Marini", già utilizzato per il foglio il "Lavoratore Italiano".
Trascorre 15 mesi a [[Carcere di San Vittore|San Vittore]] e a [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]]
Riesce ad espatriare in [[Brasile]], dove era nato, ottenendo con facilità un passaporto e partecipa nel [[1935]] al tentativo insurrezionale di [[
Il partito comunista un anno dopo lancia un appello
Dopo diversi tentennamenti, il [[Internazionale Comunista|Comintern]] decide l'intervento nella [[guerra civile spagnola|guerra di Spagna]], non fu solo a causa dell'antifascismo ma anche per impedire che comunisti di osservanza non moscovita, comunisti libertari e frange liberal socialiste come gli azionisti potessero prendere la direzione della difesa della repubblica che poteva sfociare in una nuova rivoluzione proletaria non controllabile da Stalin, inoltre anche forti frange di comunisti di osservanza moscovita andavano in [[Spagna]] per combattere i fascisti anche senza indicazioni del [[Internazionale Comunista|Comintern]] per cui la situazione doveva rientrare sotto il controllo di [[Iosif Stalin|Stalin]]: le dure repressione da parte di frange comuniste ed agenti di Mosca verso i combattenti antifascisti non di osservanza moscovita nel seguito lo dimostreranno. Il livello tecnico organizzativo comunque delle truppe antifasciste sorrette dal [[Internazionale Comunista|Comintern]] è chiaramente superiore a quello delle altre forze antifasciste in campo ed una serie di vittorie nette sui franchisti ne son testimonianza.
Francesco Leone, commissario politico della centuria "[[Gastone Sozzi]]", antecedentemente partecipa anche alla sua strutturazione presso la caserma [[Karl Marx]]. La centuria è inquadrata nella "Libertad" del [[Partito socialista unificato catalano]]. Dopo i durissimi scontri sul fronte di Madrid la centuria viene disciolta e confluisce nella XII Brigata internazionale dove Leone dimostra le sue capacità di combattente e capo militare fino al suo ferimento, in modo grave, mentre guida un assalto durante la difesa di [[Madrid]] e viene quindi portato in un ospedale di [[Barcellona]]. Pur essendo capitano delle brigate internazionali ed inserito nello stato maggiore del battaglione Garibaldi inizia il suo scontro con gli emissari di [[Mosca (Russia)|Mosca]], per cui viene allontanato ed è inviato a far conferenze presso gli studenti moscoviti durante la convalescenza passata a Mosca: è l'occasione per allontanarlo e viene definitivamente mandato in [[Francia]].
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A [[Parigi]] è redattore de "La voce degli italiani" e membro del segretariato centrale dell'[[Unione popolare italiana]], di cui presiede il congresso dell'11 giugno [[1938]].
Nel contempo viene firmato il patto di non aggressione fra nazisti e sovietici e successivamente inizia il secondo conflitto mondiale. Leone viene arrestato e recluso per due anni a [[Campo d'internamento di Le Vernet|Vernet d'Ariège]] vicino ai [[Pirenei]]; dal campo di [[Campo d'internamento di Le Vernet|Vernet d'Ariège]] viene trasferito in quello di [[Les Milles]], vicino a [[Aix-en-Provence]] (tale campo era stato fatto per i prigionieri che desideravano andare negli USA). Nel 1941 però Leone evade ed essendo stata invasa la [[Francia]] dalle truppe naziste prende contatto con la Resistenza, ma viene preso a [[Tolone]] dai collaborazionisti nel 1943 e consegnato ad agenti dell'[[OVRA]]; dopo essere stato sottoposto ad interrogatori dato che la questura di [[Vercelli]] lo aveva segnalato come comunista pericoloso ben conosciuto e propagandista preparato in [[Unione Sovietica|URSS]] per la eversione, nonché già appartenente agli Arditi del Popolo ed alle [[Guardie Rosse (Italia)|Guardie Rosse]], è ovvio sia inserito insertito nella lista dei sovversivi da arrestare nella "Rubrica di frontiera".
Verso la metà di agosto del [[1943]] viene ancora mandato nel carcere di [[Breglio|Breil]] in attesa di giudizio da parte di tribunale militare, ma si sta avvicinando l'8 settembre del 1943 e dopo gli scioperi operai del marzo il fascismo mussoliniano è alle corde infatti viene rilasciato ed inizia la sua attività di comandante ed organizzatore nella [[Resistenza italiana|Resistenza]].
== Il periodo della Resistenza ed il dopoguerra ==
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Nell'inverno del [[1943]] diventa responsabile dell'attività militare del partito comunista per la zona piemontese e nella primavera del '44, essendo membro del locale triumvirato insurrezionale va in [[Toscana]], dove è fra i promotori dell'insurrezione di [[Firenze]] e guida un gruppo di partigiani delle [[brigate d'assalto Garibaldi]] infiltratisi in città in stato di completa occupazione da parte delle truppe germaniche.
Di seguito passa a coordinare assieme a Giuseppe Massola<ref>
{{citazione|Giuseppe Massola viene ferito mortalmente Una squadra della VI "G.L.", nell'intento di catturare prigionieri ed armi, attacca il treno la Canavesana nel tratto Oglianico-Favria. Nella sparatoria restano uccisi alcuni nemici e perdono la vita anche tre partigiani: Torriani Luigi, di anni 20, da Torino - Rolando Perino Domenico, di anni 24, da Busano e Massola Giuseppe, di anni 19, da Valperga.
Giuseppe Massola, nato a Villanova Biellese nel 1924, viveva a Valperga nella cascina San Martino di Gallenca, con altri sette fratelli e quattro sorelle. Contadino, esentato dal servizio militare, dopo l'8 settembre '43 sente comunque il dovere di arruolarsi nella VI Divisione Alpina Canavesana G.L. Nell'assalto alla Canavesana del 6 settembre '44, rimane gravemente ferito all'addome. Soccorso da persone amiche, durante la notte viene trasportato a casa dai familiari, su un carro agricolo. Nonostante l'intervento del medico, morirà la mattina successiva, il 7 settembre '44.}} da [[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia|ANPI]] [http://www.anpicanavese.it/valperga-pertusio/archivio/8-settembre.html] {{
</ref> e Aldo Lampredi * Da tutto ciò si deduce nettamente il ruolo di primo piano giocato da Leone nella Resistenza.
Lo ritroviamo viceresponsabile dell'attività di stampa e propaganda del partito a Roma, subito dopo la [[Resistenza italiana|Liberazione]]. Nuovamente nell'agosto del [[1945]] può ritornare alla sua [[Vercelli]] come primo segretario della Federazione comunista locale, con incarico di riorganizzare il partito nel quadro postfascista. Tale ruolo lo ricoprirà nuovamente negli anni cinquanta, nel frattempo riprende la riorganizzazione del lavoro sindacale e di emancipazione nel settore del proletariato risiero che lui ben conosce.
* In riferimento alle cariche di partito centralizzate è membro del comitato centrale del [[Partito Comunista Italiano|Pci]] dal 1946 al 1960 e nel V Congresso lancia ancora la proposta di unificazione fra i due più grandi partiti operai della sinistra, convinto dell'esigenza di un unico partito della classe operaia; convinzione che non lo abbandonerà neppure quando nel vercellese iniziano i primi tentativi di amministrazioni di centrosinistra.
* A livello istituzionale statale è membro della Commissione Difesa nazionale e poi di quella per la Ricostruzione e fa parte della [[Consulta Nazionale|Consulta]] in qualità di rappresentante del partito comunista: viene quindi eletto all'[[Assemblea Costituente
La sua indole di uomo d'azione ed agitatore non lo porta a lasciar tracce particolari nei lavori di discussione in sede di Costituente; di lui son ricordate solo due interrogazioni di un certo peso, una relativa alla formalizzazione di una sessione straordinaria di esami riservata a partigiani, reduci ed ex detenuti politici, l'altra relativa alla posizione dei militari reduci ed ex internati in Germania affetti da tubercolosi.
* Di importanza è il lavoro di Leone nel settore del proletariato contadino, che si sta spostando verso la piccola proprietà in gestione propria, risiero nel particolare vercellese, in quel periodo la zona è sede di forti tensioni sociali che traspaiono anche dal film neorealista [[Riso amaro]], per cui il partito gli dà incarichi organizzativi e di coordinamento a livello regionale, fonda e dirige dal [[1949]] al [[1952]] "Il Contadino Piemontese" diretto ai piccoli produttori agricoli di cui difende le rivendicazioni anche in parlamento con la parola d'ordine "controllo democratico dei monopoli".
Nel [[1953]] nella tornata elettorale per il senato viene sconfitto dal candidato democristiano e viene eletto alla Camera dei deputati nella terza legislatura per la circoscrizione [[Torino]]-[[Novara]]-[[Vercelli
Leone chiude la sua vita politica nel [[1970]] con la sua presenza nel consiglio comunale di [[Vercelli]], ivi presente per 24 anni con un esorbitante numero di preferenze, rimane membro del consiglio federale del partito. Leone non tralascia la sua passione per il giornalismo in senso lato e continua a collaborare con l'"Amico del popolo", periodico della Federazione provinciale fondato proprio da lui nel [[1945]], si firma "Asianotu" da [[Asigliano Vercellese|Asigliano]], che gli diede i natali.
Leone muore a Vercelli il 23 maggio [[1984]]. [[
== Note ==▼
<references />▼
== Bibliografia ==
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* Archivio [[Partito Comunista Italiano|Pci]], nonché Archivio di Stato di [[Biella]] (Asb),
* Tribunale di Biella, Fascicoli penali, mazzo 735, "Peletto G. e altri".
* Dati biografici in: Asv, Direzione didattica di [[Asigliano Vercellese|Asigliano]], mazzo 67; Asv, Regia scuola tecnica di Vercelli,* Registro generale dei voti trimestrali e degli esami;
* si vedano anche i dati e contrassegni personali già conservati nell'Archivio della Sezione matricola del Distretto militare di Vercelli, nonché le voci
* biografiche in: Franco Andreucci - Tommaso Detti (a cura di), Il movimento operaio italiano. *Dizionario biografico. 1853-1943, [[Roma]], [[Editori Riuniti]], 1977, vol. III, pp. 92–95, a cura di Gianni Isola;
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* Alcuni problemi della nostra Federazione, in Partito comunista italiano, Congresso provinciale Vercelli 26-28 ottobre 1945, Vercelli, Edizioni della Libreria del Popolo, sd;
* La terra brucia, signori del governo. Discorso pronunciato al Senato durante la discussione sul bilancio del Ministero dell'agricoltura, nella seduta del 7 luglio 1950, Quaderno de "Il Contadino Piemontese", n. 1, 1950.
'''attività alla [[Assemblea Costituente
* Per l'attività alla Costituente, cfr. *Atti della Assemblea costituente. Attività dei deputati. Indice alfabetico, Roma, Assemblea costituente, 25 giugno 1946-31 gennaio 1948, sd.
==
{{interprogetto}}
▲Dirigente comunista trentasettenne, aveva alle spalle un'intensa attività politica: fondatore ed organizzatore degli [[Arditi del Popolo]] a Vercelli e [[Guardie Rosse (Italia)|guardia rossa]] all'"[[L'Ordine Nuovo|Ordine Nuovo]]", era stato segretario della Federazione giovanile comunista di Novara e redattore de "Il Bolscevico".}}
▲La Battaglia di Novara (9 luglio-24 luglio 1922). Occasione mancata della riscossa proletaria e antifascista, Milano, Sapere, 1972.....
▲La "democrazia reale". Gli eccidi di lavoratori e militanti dal 25 luglio 1943 all'entrata in vigore della legge Reale (maggio 1975), in 625. Libro bianco sulla legge Reale. Materiali sulle politiche di repressione e controllo sociale, Milano, Centro di Iniziativa Luca Rossi, 1990; O carcerier che tieni la penna in mano. La ricerca sul canto sociale di Gianni Rodari e Ernesto de Martino (1949-1953).....
▲Cento anni di socialismo nel Novarese (con Filippo Colombara), Novara, Duegi, 1992; I lavoratori italiani nel Terzo Reich, in L'Italia in guerra, 1940-1943, "Annali della Fondazione Luigi Micheletti", Brescia, n. 5, 1992; Dopo la guerra di liberazione (Appunti per una storia ancora non scritta), in Conoscere la Resistenza, Milano, Edizioni Unicopli, 1994; Il "rosso libero". Corrado Bonfantini organizzatore delle brigate "Matteotti", Milano, Fondazione Anna Kuliscioff, 1995; Le storie della Resistenza. Cinquant'anni di dibattito storiografico in Italia, Verbania, "Fogli sensibili", 1995; Un uomo un paese. Giacomo Grai e Romagnano Sesia: fascismo Resistenza e dopoguerra, Romagnano Sesia, Anpi, 1995; Spegni la luce che passa Pippo. Voci, leggende e miti della storia contemporanea, Roma, Odradek, 1996; Storia e mito e della Volante Rossa con una testimonianza di Eligio Trincheri, Milano, Nuove Edizioni Internazionali, 1996; Il nemico interno. Guerra civile e lotta di classe in Italia (1943-1976), Roma, Odradek, 1997..... }}da [http://www.storia900bivc.it/pagine/biografie/bermani.html biografia di Cesare Bermani]</ref>
▲== Note ==
▲<references />
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{collegamento interrotto|1=[http://195.62.160.66/h3/h3.exe/aspagna Istituto beni culturali ed artistici Regione Emilia-Romagna - Memorie della guerra di Spagna, il sito presenta immagini sia sull'uso del combattimento aereo che di militanti della centuria [[Gastone Sozzi]]] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}▼
* {{Camera.it|legislatura=costituente}}
* {{cita web|http://www.storia900bivc.it/pagine/lettura/aspetti.html|Aspetti della storia della provincia di Vercelli tra le due guerre mondiali, a cura di Patrizia Dongilli}}▼
* {{Camera.it|legislatura=3}}
▲*
▲* {{cita web | 1 = http://www.storia900bivc.it/pagine/lettura/aspetti.html | 2 = Aspetti della storia della provincia di Vercelli tra le due guerre mondiali, a cura di Patrizia Dongilli | accesso = 29 luglio 2007 | dataarchivio = 29 settembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070929091042/http://www.storia900bivc.it/pagine/lettura/aspetti.html | urlmorto = sì }}
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* {{cita web|http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/900_leghe_1920.htm|1920 - Lo sciopero più lungo della storia del proletariato vercellese}}▼
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▲* {{cita web | 1 = http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/900_leghe_1920.htm | 2 = 1920 - Lo sciopero più lungo della storia del proletariato vercellese | accesso = 29 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070903035138/http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/900_leghe_1920.htm | dataarchivio = 3 settembre 2007 | urlmorto = sì }}
▲* {{cita web | 1 = http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/900_leghe_1945.htm | 2 = Gli scioperi durante il fascismo per il salario e la riconquista delle libertà democratiche (1927 - 1945) nel vercellese | accesso = 29 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070831180849/http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/900_leghe_1945.htm | dataarchivio = 31 agosto 2007 | urlmorto = sì }}
* [http://www.storia900bivc.it/indexnet.html Istituto Resistenza [[Vercelli]] e [[Biella]] ]▼
* {{cita web | 1 = http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/contesto_900.htm | 2 = iI vercellese nel '900 generalità | accesso = 29 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070520195153/http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/contesto_900.htm | dataarchivio = 20 maggio 2007 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.memoriedispagna.org/ | 2 = Memorie della guerra di Spagna con contributo dei sopravvissuti | accesso = 30 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080112134615/http://www.memoriedispagna.org/ | dataarchivio = 12 gennaio 2008 | urlmorto = sì }}
* [http://www.storia900bivc.it/indexnet.html Istituto Resistenza Vercelli e Biella] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080221102325/http://www.storia900bivc.it/indexnet.html |date=21 febbraio 2008 }}
* [http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/rigazio399.html biografia a cura di Francesco Rigazio su ''l'impegno'', anno XIX, n. 3, dicembre 1999 tratta da ''I deputati piemontesi all'Assemblea costituente'', [[Milano]], Angeli, 1999. Autorizzata ad essere pubblicata dall'editore sul sito [[Istituto regionale per la storia del Movimento di liberazione|ISRSC]] di [[Biella]] e [[Vercelli]]]▼
▲* [http://www.
* {{cita web | 1 = http://www.storia900bivc.it/pagine/strumenti/biblioleone2.html | 2 = dastoria900 bibliografia francescoleone | accesso = 29 luglio 2007 | dataarchivio = 17 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070717220624/http://www.storia900bivc.it/pagine/strumenti/biblioleone2.html | urlmorto = sì }}
▲* [http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/rigazio399.html biografia a cura di Francesco Rigazio su ''l'impegno'', anno XIX, n. 3, dicembre 1999 tratta da ''I deputati piemontesi all'Assemblea costituente'',
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