Teatro Monteverdi: differenze tra le versioni

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|NomeTeatro = Teatro Luigi Monteverdi
|Immagine = Facciata del Teatro Monteverdi della Spezia.jpg
|Didascalia = La facciata del Teatro, con le decorazioni di [[Enrico Carmassi|E.Carmassi]]
|Paese = ITA
|Città = La Spezia
|Indirizzo = viaVia dello Zampino, 14
|Latitudine = 44.110439
|Longitudine = -9.816499
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|Ingegnere = Fortunato Zanazzo
}}
II '''Teatro Monteverdi''' della [[La Spezia|Spezia]] è stata la più capiente<ref>{{Cita news|autore=Alberto Scaramuccia|url=http://www.cittadellaspezia.com/Una-storia-spezzina/Film-e-varieta-nel-teatro-piu-grande-128214.aspx|titolo=Film e varietà, nel teatro più grande della Liguria|pubblicazione=Città della Spezia|città=La Spezia|data=7 aprile 2013|accesso=28 aprile 2015|citazione=È un impianto grandioso, dal palcoscenico immenso e dalla platea spaziosa e comoda con 74 palchi in 3 ordini.}}</ref> [[Teatro all'italiana|sala teatrale]] della [[Liguria]], in grado di accogliere tremila spettatori<ref>{{Cita news|autore=Alberto Scaramuccia|url=http://www.cittadellaspezia.com/Una-storia-spezzina/Film-e-varieta-nel-teatro-piu-grande-128214.aspx|titolo=Film e varietà, nel teatro più grande della Liguria|pubblicazione=Città della Spezia|città=La Spezia|data=7 aprile 2013|accesso=28 aprile 2015|citazione=Poteva accogliere tremila spettatori.}}</ref>.
<br>Sito in via dello Zampino<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=Pagina_principale|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia.it|citazione=Il 16 febbraio 1929 in via dello Zampino, l’unica della Spezia di cui si ignori del tutto l’origine del curioso nome, venne inaugurato il cinema teatro Monterverdi che divenne ben presto un locale di punta nella Spezia festaiola e un po’ tumultuosa di quegli anni posti a cavallo delle due guerre, vantando il titolo di teatro più grande della Liguria.|accesso=28 aprile 2015}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Marco Tarabugi|url=http://www.gazzettadellaspezia.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8910:monteverdi,-ecco-come-si-cancella-la-storia-di-una-citt%C3%A0&Itemid=319|titolo=Monteverdi, ecco come si cancella la storia di una città|pubblicazione=Gazzetta della Spezia|città=La Spezia|data=19 marzo 2013|accesso=28 aprile 2015|citazione=Il Teatro era sorto in un'area dedicata allo spettacolo dal vivo dove, già nel 1912, era presente il Teatro Duca degli Abruzzi, chiamatosi poi Olimpia ed in seguito Smeraldo. Nell'area sorse nel '23 una prima struttura: l'Arena Principe Umberto su cui Luigi Monteverdi progettò poi l'impianto che da lui prese il nome e di cui affidò la realizzazione all'ingegner Zanazzo che realizzò un teatro grandioso. La storia della costruzione del Monteverdi è tutt'uno con la famiglia che la costruì: Luigi, ritornato da Montevideo in Uruguay, dove aveva fatto fortuna, volle regalare un teatro alla città. L'inaugurazione avvenne l'11 febbraio del 1929.|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304110457/http://www.gazzettadellaspezia.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8910:monteverdi,-ecco-come-si-cancella-la-storia-di-una-citt%C3%A0&Itemid=319|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=Oltre al fronte della struttura già vasto di per sé, l’edificio, oltre a estendersi in altezza, si prolunga longitudinalmente per molte decine di metri lungo via Migliari e connota di sé tutta l’area tanto che dal Monteverdi trae il nome anche una via lì nei pressi che si chiama appunto del Teatro.|accesso=28 aprile 2015}}</ref>, fu costruito per iniziativa di Luigi Monteverdi<ref>{{Cita news|autore=Anna Maria Monteverdi|url=http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|titolo=Quel che resta del Teatro Monteverdi|pubblicazione=La Spezia Oggi|città=La Spezia|data=15 settembre 2012|accesso=28 aprile 2015|citazione=L’idea di costruire un teatro non fu proprio di Luigi ma del figlio, Balduino Monteverdi, ambiziodo comandante dei bersaglieri (al primo piano c’era infatti la sede dei Bersaglieri), appassionato d’arte e di cultura. Luigi che fece fortuna in Uruguay, tornando alla Spezia divenne impresario edile, comprò un grande terreno da un lotto napoleonico (lo sorteggiò, come si usava un tempo) e costruì qualcosa come 18 palazzi nella zona compresa tra la Scalinata Cernaia e Via Migliari, con strade annesse. La famiglia Monteverdi divenne una delle famiglie che contribuirono alla crescita della città e la storia della famiglia si incrocia con molte delle opere importanti.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140724025124/http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|dataarchivio=24 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref>, che ne affidò la realizzazione all'ingegnere [[Fortunato Zanazzo]], e inaugurato l'11 febbraio del [[1929]]<ref>{{Cita news|autore=Alberto Scaramuccia|url=http://www.cittadellaspezia.com/Una-storia-spezzina/Film-e-varieta-nel-teatro-piu-grande-128214.aspx|titolo=Film e varietà, nel teatro più grande della Liguria|pubblicazione=Città della Spezia|città=La Spezia|data=7 aprile 2013|accesso=28 aprile 2015|citazione=Aperto l'11 febbraio del '29, chiuse il 19 marzo del 1978.}}</ref>.
 
Adibito anche a cinema<ref>{{Cita news|autore=Alberto Scaramuccia|url=http://www.cittadellaspezia.com/Una-storia-spezzina/Film-e-varieta-nel-teatro-piu-grande-128214.aspx|titolo=Film e varietà, nel teatro più grande della Liguria|pubblicazione=Città della Spezia|città=La Spezia|data=7 aprile 2013|accesso=28 aprile 2015|citazione=Il Monteverdi era anche cinema, la multisala di quando la parola non compariva ancora nei dizionari. Si proiettavano due pellicole che cambiavano quasi giornalmente. Una, sebbene avesse già calcato più di un lenzuolo bianco, era il titolo da richiamo. L’altra, davvero obsoleta, era proprio solo un riempimento.}}</ref>, l'edificio era soprattutto un [[Teatro all'italiana|teatro]] elegantemente arredato come tale<ref>{{Cita news|autore=Anna Maria Monteverdi|url=http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|titolo=Quel che resta del Teatro Monteverdi|pubblicazione=La Spezia Oggi|città=La Spezia|data=15 settembre 2012|accesso=28 aprile 2015|citazione=Un Teatro dalla architettura così particolare, dalla dimensione smisurata e dalle sculture d’ornamento così importanti.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140724025124/http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|dataarchivio=24 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref> e dotato di un ampio palcoscenico<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=Qualunque fosse l’occasione, comunque, sempre si presentava elegante, signorile con le sue tappezzerie di rosso cardinalizio e gli eleganti palchetti che in tre ordini simmetrici accompagnavano la platea fino all’ampio palcoscenico: 24 metri di lunghezza per 14 di profondità. La struttura era poi completata da due spaziose gallerie ed un loggione che ne portavano la capienza a 3mila spettatori a sedere (anche se iperbolicamente veniva chiamato "il teatro dei cinquemila").|accesso=28 aprile 2015}}</ref> con una grande [[torre scenica]] alla cui sommità, a ventiquattro metri d'altezza, era posta una [[graticcia]] in grado di permettere ogni tipo di manovra degli elementi scenici<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=Il teatro era imponente con un vasto impianto in legno posto a 24 metri d’altezza che permetteva qualsiasi marchingegno teatrale.|accesso=28 aprile 2015}}</ref>.
 
Il Monteverdi, sala da spettacolo piuttosto nota<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=La sala era così nota che Alberto Sordi, se passava dalla Spezia, non mancava mai di chiedere di quel teatro vicino alla stazione.|accesso=28 aprile 2015}}</ref>, rappresentava una tappa obbligata per le compagnie di avanspettacolo<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=Il Monteverdi rappresentava una tappa obbligata per le tante compagnie di avanspettacolospettacolo che giravano il Paese: quaqui vennero le troupes di Nuto Navarrini, Erminio Macario, Renato Rascel e di Achille Maresca che fu impresario di Totò. Qui vennero Totò, Carlo Dapporto, Alberto Sordi e Gino Bramieri, Wanda Osiris, Joséphine Baker, Louis Armstrong e Duke Ellington; quaqui si esibì il baritono spezzino Emilio Ghione. Qui cantarono Nino Terzo, Giacomo Rondinella, Achille Togliani e Nilla Pizzi, Aurelio Fierro, il Duo Fasano, Carla Boni e Gino Latilla, l'orchestra Angelini, Claudio Villa, Edoardo Bennato, Antonello Venditti, grandi nomi della hit parade della canzone italiana del dopoguerra.|accesso=28 aprile 2015}}</ref> ma vi si svolgevano anche altri tipi di manifestazione<ref>{{Cita news|autore=Anna Maria Monteverdi|url=http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|titolo=Quel che resta del Teatro Monteverdi|pubblicazione=La Spezia Oggi|città=La Spezia|data=15 settembre 2012|accesso=28 aprile 2015|citazione=Un teatro storico che ha ospitato la rivista, il varietà, i primi incontri di pugilato, il cinema e i concerti rock formando culturalmente 3 generazioni di spezzini.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140724025124/http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|dataarchivio=24 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref> come incontri di pugilato<ref>{{Cita news|autore=Alberto Scaramuccia|url=http://www.cittadellaspezia.com/Una-storia-spezzina/Film-e-varieta-nel-teatro-piu-grande-128214.aspx|titolo=Film e varietà, nel teatro più grande della Liguria|pubblicazione=Città della Spezia|città=La Spezia|data=7 aprile 2013|accesso=28 aprile 2015|citazione=Si tennero anche riunioni pugilistiche come quando Visentin vinse contro Dionne la corona europea.}}</ref> veglioni danzanti e [[Concerto (evento musicale)|concerti]] d'ogni tipo di musica<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=Nella fase finale della propria storia, l'ultimo grande tutto esaurito restò lo show di Renato Zero, che in quel periodo portava in giro per l'Italia Zerofobia, il suo terzo tour, quello che lo rese famoso. Si esibì l'8 novembre 1977 al Monteverdi.|accesso=28 aprile 2015}}</ref>, con particolare riguardo per l'[[opera lirica]], visti gli ampi spazi a disposizione<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=Rimase a lungo famosa una rappresentazione dell’Aida con animali in scena e una massa di comparse. Episodio che fu possibile grazie alla presenza di circensi in città e alla possibilità di far entrare dal retro direttamente sul palco, i poderosi pachidermi.|accesso=28 aprile 2015}}</ref>, ed i concerti di musica [[jazz]], alcuni dei quali memorabili<ref>{{Cita news|titolo=Duke Ellington al Monteverdi|pubblicazione=[[La Nazione]]|città=La Spezia|data=17 maggio 1950|citazione=Venerdì 19 (Maggio 1950 n.d.r.) alle ore 21,30 avremo finalmente l'attesissimo concerto della famosa orchestra americana di Duke Ellington.}}</ref>. Agli inizi della televisione la sala ospitava la proiezione di programmi popolari come [[Lascia o raddoppia?]] per i molti che non possedevano un apparecchio televisivo<ref>{{Cita news|autore=Alberto Scaramuccia|url=http://www.cittadellaspezia.com/Una-storia-spezzina/Film-e-varieta-nel-teatro-piu-grande-128214.aspx|titolo=Film e varietà, nel teatro più grande della Liguria|pubblicazione=Città della Spezia|città=La Spezia|data=7 aprile 2013|accesso=28 aprile 2015|citazione=Quando venne la televisione, il giovedì sera davano Lascia e Raddoppia, e già questo era segno dei tempi: non più Carnera a menare cazzotti, non più Josephine Baker a svolazzare sul palco le bucce di banana del costumino.}}</ref>.
 
Dopo un inevitabile periodo di decadenza, il teatro venne definitivamente chiuso il 19 marzo [[1978]] e completamente demolito molti anni dopo per realizzare un [[parcheggio]] multipiano ed una [[galleria commerciale]]<ref>{{Cita news|autore=Anna Maria Monteverdi|url=http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|titolo=Quel che resta del Teatro Monteverdi|pubblicazione=La Spezia Oggi|città=La Spezia|data=15 settembre 2012|accesso=28 aprile 2015|citazione=Qualcosa del Monteverdi è rimasto, sì, nel nome: lo “shopping center” si chiama infatti Nuovo Mondo-Galleria Ex Teatro Monteverdi.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140724025124/http://www.laspeziaoggi.it/news/2012/09/quel-che-resta-del-teatro-monteverdi/|dataarchivio=24 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref>
 
Del teatro rimane solo il fronte dell'edificio su ''via dello Zampino'', dov'era collocato l'ingresso, decoratocon dalloil scultorepregevole spezzinoapparato scultoreo opera di [[Enrico Carmassi]]: condue [[bassorilievi]],statue tutt'oraa intuttotondo loco, raffiguranti ledi [[Muse (divinità)|Muse]], [[bassorilievi]] di [[Maschera (teatro)|maschere]] del [[teatro classico]] ede una fugafregi di [[putti]], motivosulle ricorrentecinque nellaporte scultura dell'epocaoriginarie<ref>{{Cita web|url=http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=TEATRO_MONTEVERDI|titolo=Teatro Monteverdi|sito=WikiSpedia|citazione=Il fronte dell’edificio, dove è collocato ovviamente l’ingresso, è decorato con dei bassorilievo che raffigurano le Muse, con maschere del teatro classico e con una fuga di putti, motivo quest’ultimo ricorrente nella scultura dell’epoca. Si pensi, infatti, agli ornamenti simili che decorano l’ex Cinema Cozzani e la facciata della Chiesa Battista di via Milano: entrambe opere dell’architetto Oliva, il più grande progettista dell’epoca, che forse ispirarono lo scultore spezzino [[Enrico Carmassi]] cui si devono quelle opere. Allo stesso artista si devono anche i mascheroni e i rilievi che all’interno guarnivano il boccascena. |accesso=28 aprile 2015}}</ref>.
 
== Note ==
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* {{Cita libro|titolo=Spezia una volta. Come gli spezzini ricordano la loro città|autore=AA.VV.|editore=Edizioni Giacché|città=La Spezia|anno=1997|ISBN=88-86999-23-2}}
* {{Cita libro|titolo=La Spezia dei tramvai. Ricordi della vita e della città di un tempo|autore=AA.VV.|editore=Edizioni Giacché|città=La Spezia|anno=1999|ISBN=978-88-86999-34-2}}
* {{Cita libro|titolo=Enciclopedia storica della città della Spezia|autore=Aldo Landi|editore=Accademia lunigianese di scienze|città=La Spezia|anno=2008|SBN=IT\ICCU\LI2\0000282LI20000282}}
 
== Voci correlate ==