Lancia Beta: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'autocarro|Lancia Beta (autocarro)}}
{{F|automobili|dicembre 2011|carenza cronica pressoché quasi totale, molte parti dubbie in stile agiografico}}
{{Auto
|nome = Lancia Beta
|immagine = Lancia Beta
|bandiera = ITA
<!-- Sezione descrizione generale -->|tipo = Berlina
|altre_versioni = [[Coupé]]<br>[[Spider]]
|assemblaggio = [[Stabilimento Lancia di Chivasso|Lancia Chivasso]]<br>[[Seat]] di [[Pamplona]] ([[Spagna]])
|costruttore = Lancia (azienda){{!}}Lancia
|progetto =
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|fine_produzione = 1984
|erede = Lancia Prisma
|famiglia = [[Lancia Beta Trevi]]<br
|lunghezza =
|larghezza =
|altezza =
|passo = 2.350 / 2.535
|peso = 1.000 / 1.195
|altre_antenate = [[Lancia Flavia]]
|altre_eredi = [[Lancia Delta (1979)|Lancia Delta]]
|concorrenti = [[Audi 80]]<br>[[Alfa Romeo
|esemplari = 436.613<ref>Editoriale Domus - Quattroruote - Un secolo di auto italiana - Lancia : Tutti i modelli del Novecento (Vol. 1) pagina 220</ref>
|note = Dati e immagini riferiti alla berlina
|immagine2 =
|didascalia2 =
}}
La Beta (nome in codice progettuale
==Il contesto==
A parte i motori, 4 [[cilindri in linea]] con distribuzione [[Motore bialbero FIAT|bialbero
In realtà la vettura doveva essere realizzata su pianale di origine Citroen GS, che prevedeva l'utilizzo delle sospensioni idropneumatiche già in uso sul modello francese, nel quadro delle collaborazioni (PAR.DE.VI (Participation et Développement Industrielles) ) che avevano portato alla realizzazione del furgone Fiat 242, e che avrebbero dovuto portare la Citroen a realizzare una vettura di derivazione Fiat 127 (progetto Y, che verrà ripreso anni dopo dalla Oltcit Axel). L'uscita però della Fiat dell'azionariato Citroen (possedeva il 49% della casa francese), con l'ingresso della Peugeot e gli aiuti di stato del governo francese, portarono alla veloce realizzazione di un pianale specifico, mantenendo però lo stile della carrozzeria.
Il discorso sulla "paternità" progettuale Lancia vale per l'intera gamma ad eccezione della versione [[Lancia Montecarlo|Montecarlo]] che derivava dal progetto ''X1/20'' sviluppato da [[Pininfarina]] per la realizzazione di una sportiva a motore centrale e [[trazione posteriore]] da vendere inizialmente con marchio Fiat.
Sebbene presentasse una meccanica piuttosto moderna, la Beta mancava di quell'originalità tecnica che aveva caratterizzato le Lancia precedenti. Anche il livello qualitativo delle finiture, benché senz'altro di apprezzabile fattura, era lontano da quello di realizzazioni precedenti. Questo trovava giustificazione nella volontà della nuova proprietà di rendere profittevole la produzione della casa torinese, dopo l'esperienza della [[Lancia 2000|2000]], qualitativamente ineccepibile ma molto costosa da produrre.
==La berlina==
La prima versione a vedere la luce fu la [[berlina]], presentata al pubblico nel corso dell'anno [[1972]]. Caratterizzata da una linea originale a due volumi tipo [[fastback]] evidentemente ispirata alla Citroen GS del 1970.
La vettura si poneva in controtendenza alla tradizione, dato che abbandonava il classico schema a tre volumi della carrozzeria, sancendo un nuovo corso progettuale per la Lancia che ritroveremo nella [[Lancia Gamma|Gamma]].
Il disegno del corpo esterno della vettura, contraddistinto da una mascherina frontale a doppi fari circolari, fu realizzato da Gianpaolo Boano (figlio di [[Felice Mario Boano]]), allora in forza al [[centro stile Fiat]]; mentre la [[Meccanica applicata|meccanica]] venne sviluppata a partire da una classica impostazione a [[trazione anteriore]] (sospensioni a 4 [[ruota|ruote]] indipendenti, un sistema a doppio circuito di [[freno a disco|freni a disco]] su tutte le ruote denominato Superduplex nato in Lancia negli anni sessanta e dapprima installato su Fulvia e Flavia, [[cambio (meccanica)|cambio]] a 5 marce e [[Motore a combustione interna|motori]] FIAT bialbero montati trasversalmente).
Se le critiche all'estetica e al livello delle finiture non erano del tutto ingiustificate (anche a prescindere dal fatto che i primi esemplari soffrivano di problemi di ruggine precocissima delle carrozzerie per via dell'impiego di acciai non sottoposti ad adeguati trattamenti anticorrosione)<ref>{{cita web|url=http://www.omniauto.it/magazine/12923/lancia-beta-lultima-lancia-la-prima-fiat|titolo= Lancia Beta: l'ultima Lancia, la prima Fiat|data 11 luglio 2010|accesso=3 dicembre 2016}}</ref>, quelle ai motori e alla meccanica furono davvero ingenerose. I brillanti ed elastici propulsori [[bialbero]] di origine [[Fiat 124|124 Sport]] e [[Fiat 132|132]] vennero parzialmente riprogettati con teste e sistemi di aspirazione e scarico specifici per il montaggio in posizione trasversale. Le curve di potenza e coppia risultarono differenti e lievemente ottimizzate rispetto alle versioni Fiat e garantivano per l'appunto ottime prestazioni su strada. In diverse pubblicità e brochure dell'epoca veniva poi posta in risalto "la particolare messa a punto dei motori da parte dei tecnici Lancia". E la meccanica era stata progettata specificamente per la ''Beta'' (la Fiat di quel segmento, vale a dire le "124", erano state concepite con la trazione posteriore, il motore longitudinale ed il retrotreno a ponte rigido). La Beta utilizzava oltre che la trazione anteriore, 4 sospensioni indipendenti e al retrotreno un inedito schema di sospensione [[MacPherson (meccanica)|McPherson]] che adottava due bracci oscillanti trasversali in luogo di un unico braccio - soluzione ripresa successivamente sulla Gamma e, con l'introduzione di un puntone longitudinale, su [[Lancia Delta|Delta]]/[[Lancia Prisma|Prisma]], [[Lancia Thema|Thema]], [[Lancia K|K]], sulla [[Fiat Croma]] e sulle Alfa Romeo [[Alfa Romeo 164|164]], [[Alfa Romeo 156|156]], [[Alfa Romeo 147|147]] e [[Alfa Romeo GT|GT]].
La ''Beta berlina'' aveva molti pregi: era spaziosa (grazie al passo di 254 cm), confortevole e garantiva ottimi rendimenti nella tenuta di strada.
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Nel [[1974]] venne introdotta alla base della gamma la versione ''1300'', spinta dallo stesso propulsore della ''1400'', ma con cilindrata ridotta a 1297 cm³ (82 CV). L'allestimento di questa versione d'attacco era identico a quello della ''1400'', che rimaneva comunque in listino.
Nel [[1975]]
Dal punto di vista tecnico la modifica principale riguardò l'incremento di cilindrata della versione da 1756 a 1995 cm³. La potenza fu elevata da 110 a 119 CV. Anche il ''1600'' fu oggetto di alcuni aggiornamenti che portarono a un lieve decremento (da 1592 a 1585 cm³) della cilindrata, ma facendo rimanere invariata la potenza a 100 CV.
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L'ultimo restyling, avvenuto nel [[1979]], fu il più sostanzioso. Il frontale venne ridisegnato, con nuovi fari rettangolari, indicatori di direzione spostati ai lati (prima erano nei paraurti) dei gruppi ottici principali e mascherina simile a quella della [[Lancia Delta (1979)|Delta]], presentata nello stesso anno. La fiancata beneficiò poi di un profilo in gomma più spesso (sempre con bordo cromato) e i gocciolatoi allungati nella parte finale. La coda tornò con la disposizione dei gruppi ottici della prima serie e a completare il nuovo lifting estetico furono adottati nuovi paraurti (sempre in metallo con protezione perimetrale in gomma) più spessi ed avvolgenti.
Anche gli allestimenti interni vennero rivisitati, con l'introduzione di una nuova [[cruscotto|plancia]] comandi disegnata da [[Mario Bellini]] e dallo stesso definita "a [[Emmentaler|gruviera]]", per via del fatto che gli strumenti erano alloggiati in
Tuttavia, il massiccio impiego di plastica e di tessuti meno raffinati
Per quanto riguarda il profilo tecnico, dalla gamma venne eliminata la versione ''1300'', mentre la ''2000'' vide la propria potenza scendere a 115 CV a causa di una serie di interventi al suo motore volti a ridurre i consumi e a migliorarne l'elasticità. Successivamente venne infine introdotta l'alimentazione a iniezione elettronica sul propulsore 2 litri (che raggiungeva così 122 CV di potenza massima).
La
==La coupé==
[[File:
Nel [[1973]] venne lanciata la versione ''Coupé'';
A dispetto di quest'ultima disegnata sotto la supervisione del [[centro stile Fiat]], il coupé era stato ideato e progettato fino all'ultimo bullone dai tecnici dello storico stabilimento torinese di Borgo san Paolo.
L'interno, caratterizzato dalle 4 poltrone singole della medesima foggia e tutte dotate di poggiatesta (brevetto Lancia), non aveva alcun componente in comune con la berlina. La plancia, di inedito disegno, aveva centralmente un pannello di plastica colorata per dare un effetto [[legno]].
La grafica della strumentazione (oggi estremamente rara) dei primissimi esemplari si basava sui colori
Al
Nel 1975, gli strumenti adottano elementi grafici più sobri. È la seconda serie del modello che prevede anche nuovi motori. Il propulsore di 1,6 litri passa a 1585 cm³ (potenza di 100 CV) e il 1800 viene sostituito dal 1995 cm³ (119 CV) già della berlina. All'esterno non c'è alcuna differenza estetica con la serie precedente per la 1600, mentre la 2000 si distingue per il differente rialzo sul cofano motore, per i fari racchiusi sotto un unico vetro e per la calandra con cinque listelli cromati alla base.
[[File:LanciaBeta.jpg|thumb|left|Vista di tre quarti posteriore di una Lancia Beta coupé]]
Nel [[1976]] l'ultima ''Fulvia Coupé'' ancora in listino (la ''Coupé 3''), uscì di produzione; e per colmare questo vuoto, anche la Beta Coupé venne dotata di cilindrata di 1,3 litri con il motore di 1297 cm³ da 82 CV della berlina di pari cilindrata.
La ''1300'', la cui denominazione ufficiale era "1300 Coupé", si distingueva dalle altre versioni per alcuni dettagli esterni (mascherina totalmente nera, fari privi di carenatura, verniciatura in nero opaco delle cornici cromate e dell'alloggiamento dei fari) ed interni (sedile posteriore intero e privo di poggiatesta, strumentazione semplificata, dotazione di serie meno ricca ma comunque comprendente l'impianto di aria condizionata a pagamento). Una particolare rarità per alcune "1300 Coupé" immesse nel mercato italiano dal giugno [[1977]] riguarda il montaggio del cofano a doppia venatura, che anticipava un dettaglio stilistico della serie successiva con la denominazione Beta nei registri di vendita.
La terza serie
Un migliaio di esemplari di questa terza serie della Beta coupé furono costruiti anche in [[Spagna]] dalla [[Seat]] nel 1978-79, nello stabilimento di [[Pamplona]], per essere poi vendute nel mercato interno.
Due anni più tardi viene approntata la "''Laser''", edizione in serie limitata di duemila esemplari disponibile nelle cilindrate di 1,3 e 1,6 litri e riconoscibile per la scritta adesiva "Lancia ß Laser" sulla fiancata, per la coppia di proiettori fendinebbia protetti da retina parasassi e per la verniciatura nera di calandra, paraurti e profili dei finestrini. La Laser di cilindrata maggiore montava cerchi ruota di disegno inedito e specificatamente dedicato. Tre i colori previsti per la carrozzeria, tutti metallizzati: azzurro, rosso e grigio scuro.
Nel [[1981]] un ulteriore restyling interessò l'intera gamma: all'esterno cambiarono la mascherina anteriore (ridisegnata sullo stile di quello della Delta), i paraurti (con il posteriore dotato di retronebbia) e la verniciatura di alcuni dettagli (nero opaco per tutte le cornici prima cromate). Sul bordo del cofano bagagli venne applicato un piccolo spoiler in plastica nera.
La plancia rimase la medesima della serie precedente. Venne variata la grafica degli strumenti di bordo e il disegno del tessuto dei sedili. L'impiego esteso di plastica e di tessuti meno raffinati dava l'impressione di uno scadimento generale del livello di finitura.
Il motore di 1
Nel [[1982]] la gamma venne arricchita con la "2000 Volumex", spinta da una versione (a carburatore doppio corpo) sovralimentata con [[compressore volumetrico]] Roots [[Compressore#Compressore a lobi|a lobi rotanti]], del 4 cilindri di 1995 cm³.
La ''Volumex'', che disponeva di 136 CV e di una maggior coppia massima (21 kgm invece di 17 della versione aspirata), era riconoscibile per la targhetta ''VX'' sulla mascherina, per un rigonfiamento sul cofano motore in corrispondenza di un gomito del collettore di aspirazione che si innestava sul compressore volumetrico, per uno [[spoiler (veicoli)|spoiler]] nero sotto al paraurti anteriore, per le appendici allo spoiler posteriore, per il fondo scala del tachimetro che arrivava a 220 km/h invece che a 200 km/h, per l'inserimento di un settore verde nel contagiri e per gli pneumatici 185/65 R14H di serie.
La ''VX'' fu il canto del cigno della ''Beta Coupé'', che venne tolta dai listini nell'[[autunno]] del 1984.
La ''Beta Coupé'' nel 1974 affiancò la [[Lancia Stratos|Stratos HF]] e la [[Lancia Fulvia
==La HPE==
[[File:
Nata da uno studio della [[Pininfarina]]
La carriera della ''HPE'' seguì le stesse tappe evolutive della ''Coupé'', con cui condivise tutti i motori, ad eccezione del ''1300'', che non venne mai installato su questa versione che uscì di listino nel 1984. Nelle prime due serie la HPE ebbe il frontale a due grandi fari della prima Beta Coupé 2000.
*L'evoluzione della ''HPE'':
**
**1975: restyling della strumentazione e adozione dei rinnovati motori 1600 cm³ da 100 CV e ''2000'' cm³ da 119 CV.
**1978: terza serie come per la Coupé.
**1981: restyling come ''Coupé'', trasformazione del nome in ''H.P. Executive'', alimentazione a iniezione elettronica per la 2 litri (122 CV).
Riga 124 ⟶ 130:
La ''Spider'', anch'essa nata nel 1974 da uno studio della [[Pininfarina]], in realtà la si poteva considerare una "Targa", ossia una semi aperta con tettino rigido asportabile, capote ripiegabile posteriore e un robusto roll bar centrale con funzione strutturale, secondo la moda dell'epoca, dettata anche da esigenze di maggiore sicurezza e rigidità strutturale (la medesima tecnica costruttiva era impiegata dalle [[BMW Serie 3|BMW Serie 3 Topcabriolet]], allestite, con un ciclo produttivo simile, dalla [[Baur]]).
[[File:LanciaBetaSpiderRoofOn.jpg|thumb|left|Una Beta spider]]
La ''Beta Spider'' non era costruita direttamente dalla Lancia
I primi esemplari non hanno la traversa sopra le portiere, che venne successivamente aggiunta per aumentare la rigidità torsionale della scocca.
L'evoluzione della ''Spider'' seguì strettamente quella della ''Coupé'', salvo quello che riguarda alcuni componenti specifici, come i gruppi ottici posteriori (con disposizione leggermente modificata nel corso del restyling del 1975), il paraurti posteriore (che nel [[1977]], con la comparsa delle targhe rettangolari al posto di quelle quadrate, perse la scanalatura centrale prima necessaria).<br />
Anche il cofano bagagli ed il sedile posteriore erano specifici per questa versione, ma non subirono variazioni nel corso degli anni. Altre differenze con la ''Coupé'' sono i parafanghi anteriori (lievemente più lunghi) e posteriori, la console centrale della prima e seconda serie con 4 interruttori anziché i 5 del coupé (per l'assenza del lunotto termico), la scatola attrezzi uguale a quella della Fulvia ecc. L'evoluzione della Beta Spider si fermò alla terza serie di Coupé e HPE.
Riga 135 ⟶ 141:
==La Montecarlo==
[[File:LanciaBetaMontecarlo.JPG|thumb|Una Beta Montecarlo del '75]]
Nel 1975, su design [[Pininfarina]] (che si occupò pure dell'assemblaggio), venne lanciata la ''Beta Montecarlo'', denominata sui mercati americani come "Scorpion", causa la presenza di [[Chevrolet Monte Carlo|un omonimo modello Chevrolet]].
Si trattava di una berlinetta con motore centrale, facilmente "preparabile" per le gare (ne venne derivata una versione da pista, la [[Lancia Beta Montecarlo Turbo|Beta Montecarlo Turbo]], da cui poi fu ricavata per i [[rally]] la "[[Lancia Rally 037|Rally 037]]").
Riga 142 ⟶ 149:
Con le altre ''Beta'', la ''Montecarlo'', disponibile sia con carrozzeria chiusa (chiamata "coupé") che con tetto in [[tela]] ripiegabile (definita "spider"), condivideva unicamente il motore: un 4 cilindri [[bialbero]] di 1995 cm³ da 120 CV DIN.
Il 6 maggio 1979, alla [[1000 km di Silverstone|6 Ore di Silverstone]] la ''Montecarlo'' fece il suo debutto nel Campionato Internazionale [[Silhouette (automobile)|Silhouette]] ([[Gruppo 5]]). Forte di un'aerodinamica esasperata, di un peso di soli 750 [[chilogrammo|kg]] (300 in meno della versione di serie) e di un propulsore di 1425 cm³ [[turbocompressore|turbo]] da 370 CV, sfidò le dominatrici [[Porsche 935]] e [[Ford Capri|Ford Capri Zakspeed]], vincendo qualche gara. L'anno successivo, con motore potenziato a 400 CV e piloti del calibro di [[Eddie Cheever]], [[Riccardo Patrese]], [[Walter Röhrl]] e [[Michele Alboreto]] al volante, s'aggiudicò il [[Campionato Mondiale Sportprototipi|Campionato Internazionale Marche]] Gruppo 5, titolo riconfermato anche nel 1981.
==La Beta Trevi==
{{vedi anche|Lancia Beta Trevi}}
Nel [[1980]] venne introdotta a listino una
Lanciata per assecondare il riaffermarsi di carrozzerie più tradizionali per le vetture di classe media e superiore, la ''Trevi'' aveva il suo limite principale proprio nella derivazione dalla ''Beta berlina''. La volontà di contenere i costi, che impose la conservazione della carrozzeria della 2 volumi sino alla portiera posteriore inclusa, obbligò gli stilisti a disegnare un montante posteriore molto massiccio e poco inclinato che le conferì una coda piuttosto squadrata.
Riga 171 ⟶ 159:
Gli interni rimasero più o meno gli stessi della ''Beta berlina'' ultima serie, con la medesima impostazione della plancia comandi disegnata da Mario Bellini.
Disponibile, inizialmente, nelle versioni ''1600'' (1585 cm³, 100 CV), ''2000'' (1995 cm³, 115 CV) e ''2000 i.e.'' (1995 cm³, 122 CV), la ''Trevi'' s'arricchì, all'inizio del
A seguire, nel [[1983]], la "Beta Trevi" fu marginalmente ristilizzata (eliminazione della fascia satinata sul bordo del cofano bagagli, spoiler anteriore e trasparenti bianchi per le frecce su tutte le versioni, griglie laterali sui montanti posteriori verticali anziché orizzontali, nuovi rivestimenti interni) e perse il nome "Beta" per chiamarsi semplicemente ''Trevi''. Inoltre, dalla gamma venne eliminata la versione ''2000'' a carburatori.
Nel
==Mercato inglese e nordamericano==
Nel maggio 1975 iniziò la commercializzazione della Beta negli Stati Uniti con l'atteso ritorno del marchio Lancia. Inizialmente fu offerta nelle versioni berlina (denominata Sedan) e della complessivamente ben più apprezzata Coupé, a cui si aggiunse l'HPE l'anno seguente; tutte quante erano equipaggiate solamente col motore 1756 cm³ bialbero, depotenziato a 86 CV. Sia la berlina che l'HPE uscirono dai listini nel 1979, mentre continuarono le vendite della Coupé a cui si aggiunse la variante Spider, ribattezzata Zagato. In quel periodo vennero introdotte due novità: il
Complessivamente la produzione con le specifiche per il mercato Nord americano per la Beta risulta di 17.763 esemplari suddivisa in:
*Beta berlina: 1.824 (di cui 310 con motore 2.0 cc)
*Beta Coupé: 10.468 (di cui 2.111 con motore 2.0 cc)
*Beta HPE: 1.590 (di cui 152 con motore 2.0 cc)
*Beta Scorpion/Montecarlo: 1.801
*Beta Spider: 2.080 (di cui 2.076 con motore 2.0 cc)
Nel [[1994]] Lancia si ritirò anche dal mercato inglese, a causa del famoso "rust-scandal" che attanagliò le Beta negli anni 70, nonostante auto come Delta e Thema negli anni 80 assieme ai grandi successi sportivi che riportarono la Lancia alla ribalta, ciò non fu sufficiente a risollevare la reputazione del marchio.
==Produzione==
La produzione dei vari modelli Beta risulta suddivisa in:
*Beta berlina: 194.916
*Beta Coupé: 113.623, di cui
*Beta HPE: 71.257, di cui
*Beta Montecarlo: 7.595
*Beta Spider: 8.594
Riga 190 ⟶ 187:
== Motorizzazioni ==
{|class="wikitable" style="text-align:center; font-size:90%; background-color:#ffffff "
! Modello motore
! [[Alesaggio]] (mm)
! [[Corsa (meccanica)|Corsa]] (mm)
! [[Cilindrata]]<br/>cm³
! [[Potenza (fisica)|Potenza]] DIN
! [[Coppia motrice|Coppia]]
! [[Rapporto di compressione]]
! Applicazione / Paese
|-
! 828 B 3.000
| 76
| 71.5
| 1.297
| 82 @ 6.200 g/min
| 109 N·m @ 3.300 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina 1ª & 2ª serie / Coupé 2ª serie
|-
! 828 C 3.000
| 76.1
| 71.5
| 1.301
| 82 @ 5.800 g/min
| 108 N·m @ 3.300 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina 2ª serie / Coupé 3ª serie
|-
! 828 D 3.000
| 78.1
| 71.5
| 1.366
| 84 @ 5.800 g/min
| 110 N·m @ 3.200 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Coupe 4ª serie
|-
! 828 A 2.000
| 80
| 71.5
| 1.438
| 90 @ 6.000 g/min
| 117,9 N·m @ 3.800 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina 1ª serie
|-
! 828 B.000
| 84
| 71.5
| 1.585
| 102 @ 5.800 g/min
| 136 N·m @ 3.000 g/min
| 9,4:1
| Lancia Beta Berlina 2ª & 3ª serie / Trevi 1ª & 2ª serie / Coupé 2ª, 3ª & 4ª serie / Spider 2ª, 3ª & 4ª serie / HPE 2ª, 3ª & 4ª serie
|-
! 828 A.000
| 80
| 79.2
| 1.592
| 103 @ 6.000 g/min
| 129,5 N·m @ 3.000 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina 1ª serie / Spider 1ª serie / HPE 1ª serie
|-
! 828 AC.000
| 80
| 79.2
| 1.592
| 108 @ 6.000 g/min
| 137,8 N·m @ 4.500 g/min
| 9,8:1
| Lancia Beta Coupe 1ª serie / Spider 1ª serie
|-
! 828 A 1.000
| 84
| 79.2
| 1.756
| 111 @ 6.000 g/min
| 145,2 N·m @ 3.000 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina 1ª serie / HPE 1ª serie
|-
! 828 AC 1.000
| 84
| 79.2
| 1.756
| 120 @ 5.900 g/min
| 156 N·m @ 4.500 g/min
| 9,8:1
| Lancia Beta Coupe 1ª serie / Spider 1ª serie / HPE 1ª serie
|-
! 828 A 1.040.6
| 84
| 79.2
| 1.756
| 86 @ 6.200 g/min
| 122 N·m @ 2.800 g/min
| 8:1
| Lancia Beta Berlina ES 1ª serie / Coupé 2ª serie / HPE 1ª
|-
! 828 A 1.000
| 84
| 79.2
| 1.756
| 111 @ 6.000 g/min
| 145,2 N·m @ 3.000 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina 1ª serie / HPE 1ª serie / HPE 1ª & 2ª serie '''(USA)'''
|-
! 828 B 1.000
| 84
| 90
| 1.995
| 115/120 @ 5.500 g/min
| 176,9 N·m @ 2.800 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina 2ª & 3ª serie / Trevi 1ª serie / Coupé 2ª & 3ª serie / Spider 2ª serie / HPE 2ª & 3ª serie
|-
! 828 B 1.040.5
| 84
| 90
| 1.995
| 110 SAE @ 5.500 g/min
| 155 N·m @ 3.500 g/min
| 8,1:1
| Lancia Beta Spider Special 3ª & 4ª serie '''(USA)'''
|-
! 828 B 4.000
| 84
| 90
| 1.995
| 122 @ 5.500 g/min
| 175,6 N·m @ 2.800 g/min
| 8,9:1
| Lancia Beta Berlina/ Trevi 1ª & 2ª serie (i.e.) / Coupé 4ª serie (i.e.) / HPE 4ª serie (i.e.)
|-
! 828 B 4.040.1/5
| 84
| 90
| 1.995
| 108 @ 5.500 g/min
| 154 N·m @ 2.500 rpm
| 8,3:1
| Lancia Beta Berlina 2ª serie / Coupé 2ª & 3ª serie / Spider / HPE (i.e.) USA
|-
! 828 B 7.000
| 84
| 90
| 1.995
| 135 @ 5.500 g/min
| 206 N·m @ 3.000 g/min
| 7,5:1
| Lancia Trevi VX 2ª serie / Coupé 4ª serie / HPE 4ª serie (Volumex)
|-
! [[134AS.100|134 AS.100]]
| 84
| 90
| 1.995
| 118 @ 6.000 g/min
| 165 N·m @ 3.400 g/min
| 8,9:1
| [[Lancia Montecarlo|Lancia Beta Montecarlo]] Coupé & Spider 1ª serie
|-
! [[134AS.000|134 AS.000]]
| 84
| 90
| 1.995
| 120 @ 6.000 g/min
| 170 N·m @ 3.400 g/min
| 9,35:1
| [[Lancia Montecarlo|Lancia Beta Montecarlo]] Coupé & Spider 2ª serie
|-
! [[134AS.031.6|134 AS.031.6]]
| 84
| 79.2
| 1.756
| 102 @ 5.900 g/min
| 120 N·m @ 3.200 g/min
| 8:1
| Lancia Beta Scorpion '''(USA)'''
|-
! 232 AR.4
| 84
| 90
| 1.995
| 205 @ 7.000 g/min
| 226 N·m @ 5.000 g/min
| 8:1
| Lancia Rally 037
|-
|}
I motori con suffisso. 040. erano rispondenti alle norme anti inquinamento USA di 49 stati.<br>
I motori con suffisso. 031. erano rispondenti alle norme anti inquinamento USA dello stato della California. Inoltre questi motori hanno sedi valvola che possono accettare le benzine senza piombo.<ref>Phil Ward with Brian Long, ''Twin-Cam Italia'', Croydon, MRP Publishing LTD, p. 234.</ref><ref>P M Methuen, ''Lancia Beta Owners Workshop Manual'', Sparkford, HAYNES Publishing Group, p. 19.</ref>
== Note ==
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==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|url=http://www.autoemotostoriche.it/settembre07_n12/autoemotosett004-25.pdf|titolo=Lancia Beta story - 1ª parte Beta Berlina e Trevi|data=12 settembre 2007|formato=pdf|accesso=3 dicembre 2016}}
*{{cita web|url=http://www.autoemotostoriche.it/gennaio08_n16/autoemotogenn1-25.pdf||titolo=Lancia Beta story - 2ª parte Beta Coupé, Spider e HPE|data=16 gennaio 2008|pp=4-20|formato=pdf|accesso=3 dicembre 2016}}
*{{cita web|url=http://www.circolodellalancia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=115:uk-loves-lancia-perche-non-riportarla-&catid=13:notizie-di-carattere-generale&Itemid=12|titolo=Accenni storia Lancia}}
{{Lancia}}
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