Maniera nera: differenze tra le versioni
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[[File:Maniera nera Encyclop.jpg|thumb|upright=0.7|Maniera nera, Encyclopédie Diderot et d'Alembert.]]
[[File:Mezzaluna berceau.jpg|thumb|upright=0.7|Mezzaluna o berceau per la maniera nera.]]
[[File:Brunitoio raschietto.jpg|thumb|upright=0.7|Brunitoi e raschietti per la maniera nera.]]
La cosiddetta '''maniera nera''' è una tecnica di [[incisione]], conosciuta anche come '''stampa a fumo, a nerofumo''' o '''mezzatinta''', ottenuta ricavando le parti chiare su una lastra precedentemente preparata a [[puntasecca]] con un [[berceau]] o pettine.
Si prepara la lastra graffiandola con il ''berceau'' (o ''rocker'', in inglese) in tutte le direzioni, in modo tale da ottenere una superficie scabra, che alla stampa risulterà nera. Le zone in luce si ottengono asportando le ''barbe'' con il [[raschietto]] e lucidandole con il [[brunitoio]].
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Questo metodo di incisione è stato inventato dal pittore dilettante tedesco [[Ludvig von Siegen]] (1609-c 1680). Le sue prime opere risalgono al 1642 ed una è un ritratto di [[Amalia Elisabetta di Hanau-Münzenberg]], landgravia di [[Assia-Kassel]] in quanto moglie di [[Guglielmo V d'Assia-Kassel]]; questo venne eseguito lavorando dal chiaro allo scuro. Il rocker sembra essere stato inventato dal principe [[Rupert del Palatinato]], un comandante di cavalleria che si distinse durante la [[Guerra civile inglese]], che fu il successivo ad usare questo processo, e lo portò in Inghilterra. Sir Peter Lely ne intuì il potenziale nell'utilizzarlo per pubblicizzare i suoi ritratti, ed incoraggiò una serie di incisori olandesi a venire in Inghilterra.
Il processo è stato ampiamente utilizzato soprattutto in Inghilterra, dalla metà del XVIII secolo, per riprodurre ritratti e altri dipinti. [[John Raphael Smith]] fu uno dei più dotati in questa tecnica, che applicò per riprodurre quasi tutte le opere di [[Joseph Wright of Derby]]; la sua incisione de ''[[Prigioniero (Joseph Wright of Derby)|Il prigioniero]]'', oggi conservata al [[Derby Museum and Art Gallery]] è particolarmente rilevante dal momento che il quadro originale è andato perduto. La tecnica fu usata anche da [[William Wynne Ryland]] che collaborò alla ''Collection of Prints in imitation of Drawings'', pubblicata dall'editore Charles Rogers nel 1778
A partire dalla metà del XIX secolo venne sempre meno utilizzata. Robert e Peter Kipniss Ilsted furono due importanti esponenti della tecnica nel XX secolo; ed anche Escher usò la mezzatinta di tanto in tanto. ==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore=Piero Antonio Gariazzo|wkautore=Pier Antonio Gariazzo|capitolo=La mezzatinta|url=https://archive.org/details/lastampaincisatr00gari/page/140/mode/2up|titolo=La stampa incisa. Trattato dell'arte d'incidere all'acquaforte, al bulino, all'acquatinta, alla maniera nera e di intagliare il legno|città=Torino|editore=S. Lattes & C. editori|anno=1907|pp=140-145}}
==Voci correlate==
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