Sergej Isaevič Utočkin: differenze tra le versioni

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{{tmpTmp|infobox militareMilitare}}
{{Bio
|Nome = Sergej Isaevič
|Cognome = Utočkin
|PreData = {{Russo|SergeyСерге́й IsayevicИса́евич UtochkinУ́точкин}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Odessa
|GiornoMeseNascita = 12 luglio
|AnnoNascita = 1876
|LuogoMorte = San PietroburgoPietrogrado
|LuogoMorteLink = San Pietroburgo
|GiornoMeseMorte = 13 gennaio
|AnnoMorte = 1916
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = aviatore
|Nazionalità = russo
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== Biografia ==
Nasce a [[Odessa]] il 12 luglio [[1876]], figlio di un commerciante. All'età di 17 anni era già considerato un grande campione di [[ciclismo]], avendo riportato innumerevoli vittorie sia in [[Russia]] che all'estero, ma eccelleva anche come nuotatore, marinaio, spadaccino, pugile, pattinatore e lottatore di [[wrestling]]<ref>{{Cita web|url=https://iodessit.com/ru/eternal-gordost-odessy-o-sportsmenah-kotorym-udalos-proslavit-nash-gorod|titolo=Гордость Одессы: о спортсменах, которым удалось прославить наш город - iodessit.com|data=2022-06-24|lingua=ru-RU|accesso=2022-06-30}}</ref>.
Divenne il beniamino di tutti gli artisti più famosi descritto come ''quell'uomo rosso ardente e gioioso, un prode e cavalleresco nobile'', ed il favorito di tutta [[Odessa]]. Scrisse di lui lo scrittore [[Aleksandr Ivanovič Kuprin]] ''"Io lo incontrai alla Grande Fontana nell'estate del 1904 e da allora in poi non ho mai immaginato Utochkin senza Odessa ed Odessa senza Utochkin".''
Dalle corse in bicicletta Utočkin si trasferì a quelle in macchina, venendo coinvolto in un tentativo per battere il record mondiale di velocità per veicoloveicoli a motore. Il suo stile di guida, giudicato da ''fuori di testa'', era noto a tutti i poliziotti di [[Odessa]].
 
In seguito Sergej Utočkin si appassionò al volo con il pallone aerostatico. Nel 1907 sorvolò [[Odessa]] in solitaria a bordo di un pallone, e quindi esaminòvalutò anche alcuni tipi di alianti.
Con il suo pallone andò in [[Egitto]] dove sorvolò le antiche piramidi e, per ben otto volte, il [[deserto del [[Sahara]].<ref name="Grande enciclopedia sovietica 1979">Grande enciclopedia sovietica, 3ª Edizione (1970-1979).</ref> Quando nacque l'aviazione Utočkin pensò solamente a come imparare a volare su un velivolo a motore. Gli aeroplani esistenti potevano volare in aria per un'ora o poco più, ed il francese [[Louis BleriotBlériot]] vevaaveva già attraversato in volo il [[Canale della Manica]]. In [[Russia]], invece, non vi erano ancora aviatori.
Finalmente nella primavera del 1910 decollò da Odessa a bordo di un biplano Farman il primo pilota russo, [[Michail Nikoforič Efimov|Michail Efimov]]<!--Ефимов, Михаил Никифорович-->, che era appena era ritornato dalla Francia, dove aveva imparato a volare. Questo fatto diede a Utočkin ancora più forza nella sua decisione di imparare a pilotare un aereo. L'aereo di Michail Efimov, un biplano [[Farman IV]], era fortunatamente ancora in città. Il 15 marzo [[1910]] Utočkin si sedette sul velivolo, e, senza aver ricevuto alcuna istruzione, un evento molto raro nella storia dell'aviazione, decollò da solo. Egli divenne il secondo pilota russo ad aver mai volato. Da allora Utočkin condusse una nuova vita, molto dura.
Nell'agosto 1910 divenne pilota collaudatore presso gli stabilimenti Anatra a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Presso la fabbrica Anatra, Utočkin costruì un biplano dello stesso tipo del Farman IV, usandolo per effettuare dozzine di voli su Odessa e sul [[Mar Nero]] nel dicembre 1910.
Tra il 1910 e il 1911 Utočkin effettuò dimostrazioni di volo presso molte città della Russia ed all'estero. Tra il 20 ed il 23 ottobre [[1910]] partecipò, assieme a [[Gaber-Vlynskij]], alla prima dimostrazione aerea mai tenutasi a [[Baku]], in [[Azerbaigian]].
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L'incidente fatale, che pose fine alla sua carriera di pilota, accadde il 27 luglio [[1911]] durante un tentativo effettuare un volo di collegamento da [[San Pietroburgo]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]], indetto dal comando dell'aeroporto di San Pietroburgo. Questo era il primo tentativo effettuato in [[Russia]] di un volo di collegamento a lungo raggio, ed era considerato, per l'epoca, estremamente difficile.
Prima di decollare Utočkin disse fiduciosamente: ''Sarò a Mosca per prendere il tè!.''
Al decollo si presentarono altri nove piloti, ma solamente uno partì assieme a lui, [[Aleksandr Vasil'ev (pilota)Aleksandr Vasil'ev]]. Dopo aver oltrepassato [[Novgorod]] il propulsore dell'aereo andò letteralmente in pezzi. Utočkin dovette effettuare, senza molto successo, un atterraggio di emergenza. Il velivolo cadde entro un ripido fiume, ed egli riuscì a saltare fuori dall'aereo camminando sull'ala. A causa delle ferite riportate finì per cadere nell'acqua privo di conoscenza. Prima di annegare venne fortunosamente salvato da alcuni contadini. Il danni fisici che aveva riportato erano estremamente seri: aveva una gamba, un braccio e la clavicola rotti, enonché serie contusioni al torace e alla testa. All'ospedale l'aviatore soffrì di terribili dolori, e i dottori gli iniettarono, come [[antidolorifici]], [[morfina]] e [[cocaina]].
Anche dopo avere lasciato l'ospedale, Utočkin ne divenne dipendente, egli aveva sempre con sé una siringa di morfina e una dose di cocaina. Ammalato e storpio, Utočkin rimase improvvisamente solo, senza un soldo e senza neanche un tetto sulla testa. La sua vita privata divenne un dramma, la moglie lo lasciò e andò ad [[Odessa]] per accasarsi con un ricco finanziere.
 
Dopo essersi trasferito a [[San Pietroburgo]], Utočkin tentò inutilmente di trovare un lavoro. Divenne giocatore professionista di [[biliardo]], ma i guadagni erano pochi. Vestito con abiti stracciati passava la notte dagli amici, o spesso semplicemente sulla strada, soffrendo la fame.
Nel 1913 a [[San Pietroburgo]] giravano molte dicerie sui segnali di alienazione mentale del famoso pilota. Purtroppo, la mattina del 26 luglio [[1913]], le voci ricevettero una conferma. Utochkin si presentò, molto eccitato, all'ingresso del [[Palazzo d'Inverno]] e chiese al portiere di informare lo [[zar]] [[Nicola II di Russia|Nicola II]] dell'arrivo del famoso pilota Utočkin, per poter essere messo a rapporto. Al rifiuto del portiere del palazzo, lo aggredì ricoprendolo di pugni, e dando in escandescenze.
Su ordine del sovraintendente del [[Palazzo d'Inverno]] Utočkin fu preso e portato presso l'ospedale psichiatrico di San Nicola alla Mojka. L'ospedale era vicino alla Cattedrale di Sant'Isacco, frequentata dalla [[zar]] e lì, presumibilmente, Utočkin incontrò l'imperatore, che lo invitò a palazzo.
Il recupero avvenne lentamente. Attraverso gli sforzi compiuti dai suoi amici fu trasferito presso un ospedale privato, situato a [[Peterhof (Russia)|Peterhof]], in custodia separata dagli altri ricoverati. Le spese della degenza dell'aviatore furono pagate dal governo della città.
Soffrendo il ricovero coatto in ospedale, Utočkin iniziò uno sciopero della fame dicendo che egli avrebbe preferito la morte al ricovero nell'ospedale. Venne rilasciato solamente nell'autunno del 1913 e si trasferì a [[Odessa]].
Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] molti aviatori furono mobilitati. Utočkin chiese di essere mandato al fronte, ma gli fu rifiutato perché considerato pazzo. Quando la malattia mentale regredì temporaneamente, Utočkin tentò di entrare, sia come operaio sia come pilota collaudatore, in una fabbrica di aerei, ma questa speranza gli venne negata. Questi fatti esasperarono nuovamente la malattia.
Nel gelido e nevoso inverno del 1915 un amico di Utočkin, A. G. Alekseev, lo incontrò a [[San Pietroburgo]] sulla Prospettiva Nevskij.
Utočkin era malato ai polmoni, malnutrito, e malamente vestito. Morì a causa di una broncopolmonite, o forse di tisi, a [[San Pietroburgo]] il 13 gennaio [[1916]]. Venne seppellito nel cimitero di San Nicola, preso il [[Monastero di Aleksandr Nevskij]], vicino alle tombe di altri aviatori russi morti in incidenti.
 
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