Test di Bechdel: differenze tra le versioni

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[[File:Alison Bechdel at Politics and Prose.jpg|thumb|[[Alison Bechdel]], ideatrice del test omonimo]]
{{E|motivo=Voce mancante di rilevanza accademica o culturale, tutt'al più argomento di pura curiosità lungi dall'essere enciclopedica.|argomento=scienze sociali|data=febbraio 2018|}}
Il '''test di Bechdel''' ({{Inglese|Bechdel test}}) è un metodo utilizzato per valutare l'impatto di personaggi femminili nelle trame delle opere di [[Fiction|finzione]]<ref>{{Cita news | url = https://www.ilpost.it/2014/05/19/test-bechdel-donne-film/ | titolo = Quanti film passano il test di Bechdel? | pubblicazione = [[il Post]] |data=19 maggio 2014 |accesso=24 agosto 2019 }}</ref>.
{{S|scienze sociali}}
Il '''test di Bechdel''' è un test individuale atto a determinare la rappresentazione di personaggi di sesso femminile in un [[racconto]].
 
Il test consiste nel verificare se un'opera contiene almeno due personaggi femminili che parlano tra loro di un qualsiasi argomento che non riguardi un uomo; il criterio può essere reso più stringente aggiungendovi la condizione che il nome dei due personaggi sia noto<ref>{{Cita|van Raalte (2015)|pp. 16-17}}.</ref>.
Il test, che si origina dalla battuta di un personaggio del fumetto ''[[Dykes to Watch Out For]]'' della fumettista [[Alison Bechdel]], dal quale prende il nome, si pone le seguenti domande:
* Nel racconto sono presenti almeno due donne ed hanno un nome.
* Le due donne parlano almeno una volta tra di loro.
* Le due donne parlano di qualcosa che '''non''' sia un uomo.
La risposta negativa ad anche una sola delle tre domande porta al fallimento del test.
 
Il test prende il nome dalla [[fumetto|fumettista]] statunitense [[Alison Bechdel]] che in una sua striscia del 1985 (in seguito ripubblicata nella serie ''[[Dykes to Watch Out For]]'') ne fece enunciare i criteri a uno dei suoi personaggi. Inizialmente considerato dalla stessa Bechdel semplicemente come «una battutina lesbica in un giornale alternativo femminista», si è in seguito diffuso come metodo empirico di valutazione delle opere quali film e serie televisive in un'ottica di [[uguaglianza di genere]]. Studi commissionati dall'industria cinematografica hanno evidenziato come i film che hanno superato il test ottengano maggiori incassi rispetto ai film che non lo superano.
Il raggiungimento di tutti gli obiettivi non verifica l'effettivo contenuto del racconto, pertanto storie che superano i requisiti del test potrebbero comunque contenere materiale discutibile e [[Sessismo|sessista]].
 
Il test non è un indice quantitativo, né è indicativo della qualità della rappresentazione femminile<ref name="Ellis, Guardian">{{Cita news | lingua = en | url = https://www.theguardian.com/lifeandstyle/womens-blog/2016/aug/20/why-the-bechdel-test-doesnt-always-work | titolo = Why the Bechdel test doesn't (always) work | pubblicazione = [[The Guardian]] | autore = Samantha Ellis |data=20 agosto 2016 |accesso=16 novembre 2019 }}</ref>, limitandosi a misurare l'effettiva presenza attiva della figura della donna nell'opera di finzione; esso serve anche a sensibilizzare sulla diseguaglianza di genere in ambito narrativo.
 
== Origine ==
I criteri successivamente divenuti noti come ''test di Bechdel'' furono enunciati in una striscia del 1985 della serie ''[[Dykes to Watch Out For]]'' di [[Alison Bechdel]], intitolata ''The Rule'' ([[lingua inglese|inglese]] per ''La regola''): due donne senza nome, una [[europoide|bianca]] e una [[Afroamericano|nera]], che nel prosieguo della serie Bechdel chiamò rispettivamente Mo e Ginger<ref name="Martindale">{{Cita|Martindale (1997)|p. 69}}.</ref>, valutano l'ipotesi di trascorrere la serata al cinema, e durante la discussione la donna nera premette all'amica che acconsentirà a vedere un film solo se soddisfa tre condizioni:
# devono esserci almeno due donne che
# parlino tra di loro di qualsiasi argomento che
# non riguardi un uomo.
All'osservazione della sua interlocutrice sul fatto che si tratti di condizioni severe ma accettabili<ref name="Martindale"/>, lei prosegue aggiungendo che l'ultimo film capace di rispettare tali criteri era stato ''[[Alien]]'' poiché «le due donne parlano del mostro»<ref name="DTWOF">{{Cita fumetto | testi = [[Alison Bechdel]] | testata = [[Dykes to Watch Out For]] | titolo = The Rule | numero = 1 | editore = Firebrand Books | data = 1986 | ISBN = 0-932379-17-6| lingua = en | p = 22 | url = http://dykestowatchoutfor.com/the-rule}}</ref>.
 
Nelle successive riedizioni della striscia Bechdel rende omaggio alla sua amica Liz Wallace<ref name="DTWOF" /> per l'idea dei criteri cinematografici<ref name="Ulaby, NPR">{{Cita news | autore = Neda Ulaby | url = https://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=94202522 | titolo = The “Bechdel Rule,” Defining Pop-Culture Character | pubblicazione = [[National Public Radio]] |data=2 settembre 2008 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180522105156/https://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=94202522 | urlmorto = no}}</ref><ref name="New Yorker 11 aprile 2011">{{Cita news | autore = Tad Friend | data = 4 aprile 2011 | titolo = Funny Like a Guy: Anna Faris and Hollywood's woman problem | pubblicazione = [[The New Yorker]] | p = 55 | lingua = en | url = http://www.newyorker.com/reporting/2011/04/11/110411fa_fact_friend | accesso = 17 settembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140701095828/http://www.newyorker.com/reporting/2011/04/11/110411fa_fact_friend | urlmorto = no }}</ref>.
 
Nel 2013 Bechdel confermò in effetti di avere sfruttato l'idea di Liz Wallace, aggiungendo di presumere che quest'ultima, nell'enunciare tali principi, si fosse rifatta a uno scritto del 1929 di [[Virginia Woolf]], ''[[Una stanza tutta per sé]]''<ref name="Bechdel, Testy">{{cita web | url = http://dykestowatchoutfor.com/testy | autore = [[Alison Bechdel]] | titolo = Testy | data = 8 settembre 2013 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150404002314/http://dykestowatchoutfor.com/testy | editore = Dykes to Watch Out For | sito = dykestowatchoutfor.com/testy |urlmorto = sì | accesso = 24 agosto 2019 }}</ref><ref name="Garber, Atlantic">{{cita pubblicazione | url = https://www.theatlantic.com/entertainment/archive/2015/08/call-it-the-bechdel-wallace-test/402259/ | titolo = Call It the “Bechdel-Wallace Test” | autore = Megan Garber | data = 25 agosto 2015 | rivista = [[The Atlantic]] | accesso = 24 agosto 2019 | lingua = en | issn = 1072-7825 }}</ref>, relativamente al passo in cui la scrittrice inglese lamentava che nella letteratura del proprio tempo la figura femminile fosse rappresentata solo in quanto dipendente o comunque soggetta a quella maschile<ref name="Bechdel, Testy" /><ref>{{Cita news | titolo = Bechdel-Test: Frauen spielen keine Rolle | url = http://kurier.at/kultur/4506969-bechdel-test-frauen-spielen-keine-rolle.php | accesso = 19 agosto 2012 | pubblicazione = [[Kurier]] | data = 8 agosto 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120815181554/http://kurier.at/kultur/4506969-bechdel-test-frauen-spielen-keine-rolle.php | urlmorto = no | lingua = de}}</ref>:
 
{{Citazione | "Chloe voleva bene a Olivia", lessi. E fu allora che notai quale immenso cambiamento fosse implicito in quella frase. Chloe voleva bene a Olivia forse per la prima volta nella storia della letteratura […] cercai di ripensare a qualche esempio, incontrato nelle mie letture, nel quale due donne vengono presentate come amiche. […] A volte sono madri e figlie. Ma quasi senza eccezione vengono presentate in rapporto agli uomini. Era strano pensare che tutte le grandi donne della narrativa, fino ai tempi di [[Jane Austen]], non solo erano viste attraverso gli occhi dell'altro sesso, ma erano viste unicamente in rapporto all'altro sesso | [[Virginia Woolf]], ''[[Una stanza tutta per sé]]''<ref>{{Cita|Woolf|p. 98}}.</ref>}}
 
Tale metodo di valutazione ha diversi altri soprannomi tra i quali ''test di Bechdel-Wallace''<ref name="sparqling">{{Cita pubblicazione | autore = Faith Lawrence | titolo = SPARQLing Conversation: Automating the Bechdel–Wallace Test | url = http://nht.ecs.soton.ac.uk/2011/papers/12-flawrence.pdf | data = 5 marzo 2012 | rivista = Atti del seminario ''Narrative and Hypertext 2011 Proceedings: a workshop at ACM Hypertext 2011, Eindhoven'' | accesso =26 luglio 2012| lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131107051151/http://nht.ecs.soton.ac.uk/2011/papers/12-flawrence.pdf | editore = University of Southampton Institutional Repository | citazione = In this paper we present one attempt at representing and applying a well-known rubric, the Bechdel-Wallace test, to a work of fiction }}</ref> (nome che Bechdel stessa ritiene più appropriato<ref name="Garber, Atlantic" />) ''regola di Bechdel''<ref name="Wilson, OUdaily">{{Cita news | url = http://www.oudaily.com/l_and_a/arts_and_entertainment/column-bechdel-rule-still-applies-to-portrayal-of-women-in/article_d3dc6a7d-8fcb-589c-885a-649fe33db5e1.html | autore = Sarah Wilson | data = 28 giugno 2012 | pubblicazione = The Oklahoma Daily | titolo = Bechdel Rule still applies to portrayal of women in films | lingua = en | accesso = 15 aprile 2014| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140822163316/http://www.oudaily.com/l_and_a/arts_and_entertainment/column-bechdel-rule-still-applies-to-portrayal-of-women-in/article_d3dc6a7d-8fcb-589c-885a-649fe33db5e1.html | editore = Università dell'Oklahoma | urlmorto = no}}</ref>, ''legge di Bechdel''<ref name="Stross, Antipope">{{cita web | autore = [[Charles Stross]] | titolo = Bechdel's Law | url = http://www.antipope.org/charlie/blog-static/2008/07/bechdels_law.html | sito = Charlie's Diary | data = 28 luglio 2008 | lingua = en | accesso = 26 luglio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120825143125/http://www.antipope.org/charlie/blog-static/2008/07/bechdels_law.html }}</ref>, o anche ''indice cinematografico di Mo''<ref>{{Cita web | sito = dykestowatchoutfor.com | titolo = The Rule | data = 16 agosto 2005 | editore = Alison Bechdel | lingua = en | url = http://dykestowatchoutfor.com/the-rule | citazione = Julie from Portland, OR, kindly emailed us to let us know that lefty blogs like Pandagon have been discussing the Mo Movie Measure a film-going concept that originated in an early DTWOF strip (circa 1985) }}</ref>.
 
Versioni più restrittive del test richiedono che i due personaggi femminili abbiano un nome<ref name="Harris, EW">{{Cita news | autore = Mark Harris | titolo = I Am Woman. Hear Me… Please! | url = http://www.ew.com/ew/article/0,,20408121,00.html | accesso = 26 luglio 2012 | pubblicazione = [[Entertainment Weekly]] | data = 6 agosto 2010 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120422144555/http://www.ew.com/ew/article/0,,20408121,00.html }}</ref> o che intrattengano conversazione per un periodo minimo di sessanta secondi<ref>{{cita web |url = http://www.feministfrequency.com/2012/02/the-2012-oscars-and-the-bechdel-test/ | titolo = The Oscars and the Bechdel Test | editore = Feminist Frequency | sito = feministfrequency.com | data = 15 febbraio 2012 | accesso = 8 novembre 2013| lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131107220345/http://www.feministfrequency.com/2012/02/the-2012-oscars-and-the-bechdel-test/ }}</ref>. L'accademica Christa van Raalte, docente in [[scienze della comunicazione|massmediologia]] a [[Bournemouth]], ha altresì [[karl Popper|popperianamente]] proposto un contro-test ''à rebours'' per certificare l'esistenza del problema che il test di Bechdel vuole evidenziare, ovvero che sia molto più difficile «trovare un film ''senza'' due uomini con un nome che parlano tra di loro di qualsiasi argomento tranne che di una donna»<ref>{{Cita|van Raalte (2015)|p. 17}}.</ref>.
 
Il test ha anche suscitato interesse accademico dal punto di vista dell'analisi computazionale<ref>{{Cita|Agarwal et al. (2015)|pp. 830-40}}.</ref>. Da giugno 2018 il termine ''Bechdel test'' è un lemma dell'[[Oxford English Dictionary]]<ref>{{cita pubblicazione | autore = Haley Suh | titolo = Words To Know By Now: Binge-Watching, Bechdel Test Added To Oxford English Dictionary | url = https://www.forbes.com/sites/haleysuh/2018/06/15/words-to-know-by-now-binge-watching-bechdel-test-added-to-oxford-english-dictionary | accesso = 15 giugno 2018 | rivista = [[Forbes]] | editore = Forbes Media LLC | città = [[Jersey City]] | issn = 0015-6914 | data = 15 giugno 2018 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180620125214/https://www.forbes.com/sites/haleysuh/2018/06/15/words-to-know-by-now-binge-watching-bechdel-test-added-to-oxford-english-dictionary }}</ref>.
 
== Il test nei media ==
=== Cinema ===
Nel 2013, in [[Svezia]], quattro cinema e il canale scandinavo [[televisione via cavo|via cavo]] Viasat Film inclusero il test di Bechdel tra i loro criteri di classificazione dei film con l'approvazione dell'Istituto svedese di cinematografia<ref name="Svezia, Guardian">{{Cita news | url = https://www.theguardian.com/world/2013/nov/06/swedish-cinemas-bechdel-test-films-gender-bias | titolo = Swedish cinemas take aim at gender bias with Bechdel test rating | pubblicazione = [[The Guardian]] | data = 6 novembre 2013 | lingua = en | accesso = 8 novembre 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140328035633/http://www.theguardian.com/world/2013/nov/06/swedish-cinemas-bechdel-test-films-gender-bias }}</ref>.
 
Dal 2014 [[Eurimages]], il fondo del [[Consiglio d'Europa]] per la produzione cinematografica, include i requisiti del test di Bechdel tra i criteri necessari alla valutazione di un copione in ottica di analisi sull'[[uguaglianza di genere]] nei progetti ad esso sottoposti (nel frangente, l'uguaglianza riguarda entrambi i generi<ref>{{Cita web | titolo = Gender equality within Eurimages: current situation and scope for evolution | url = http://www.ewawomen.com/en/eurimages-news.html | editore = European Women's Audiovisual Network | lingua = en | accesso = 6 agosto 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150716173522/http://www.ewawomen.com/en/eurimages-news.html | urlmorto = sì}}</ref>.
 
Dal 2018 alcuni software di sceneggiatura includono funzioni che permettono agli autori di convalidare i loro copioni tramite il controllo di rispondenza ai criteri di rappresentanza dei generi<ref>{{Cita news | autore = Melena Ryzik | titolo = Is your script gender-balanced? The new test helping filmmakers get it right | url = https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/films/features/film-scripts-gender-balanced-software-bechdel-test-christina-hodson-oscars-a8361336.html | accesso = 20 giugno 2018 | pubblicazione = [[The Independent]] | data = 21 maggio 2018 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180620133250/https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/films/features/film-scripts-gender-balanced-software-bechdel-test-christina-hodson-oscars-a8361336.html | urlmorto = no}}</ref>.
 
==== Critica cinematografica ====
Inizialmente concepito dalla stessa Bechdel come «una battutina lesbica in un giornale alternativo femminista»<ref name="San Diego City Beat 23 July 2014">{{Cita news | autore = Kinsee Morlan | titolo = Comic-Con vs. the Bechdel Test | url = http://www.sdcitybeat.com/sandiego/article-13243-comic-con-vs-the-bechdel-test.html |accesso=15 agosto 2014 | pubblicazione = San Diego City Beat |data=23 luglio 2014 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150316161800/http://www.sdcitybeat.com/sandiego/article-13243-comic-con-vs-the-bechdel-test.html | lingua = en | citazione = I mean, when I wrote that cartoon in 1985 — almost 30 years ago — it was just a little lesbian joke in an alternative feminist newspaper }}</ref>, negli anni 2010 il test prese piede nel ''[[mainstream]]'' fino a esser considerato dalla critica femminista lo standard di valutazione di programmi televisivi, film, libri e altri mezzi di comunicazione<ref>{{Cita|Steiger (2011)|p. 104|citazione =This test has become the standard by which feminist critics judge television, movies, books, and other media}}.</ref>.
[[File:Rinko Kikuchi Berlin 2015.jpg|thumb|L'attrice [[Rinko Kikuchi]]: il personaggio di Mako Mori da lei interpretato nel film ''[[Pacific Rim (film)|Pacific Rim]]'' ha ispirato un test alternativo a quello di Bechdel]]
Nel 2013 il ''[[The Daily Dot|Daily Dot]]'', giornale di [[Cybercultura|cultura internettiana]], scrisse sul test di Bechdel in termini di «quasi un modo di dire, una scorciatoia comune per capire se un film è ben disposto verso le donne»<ref name="Romano, Daily Dot">{{Cita news | autore = Aja Romano | titolo = The Mako Mori Test: "Pacific Rim" inspires a Bechdel Test alternative | lingua = en | url = http://www.dailydot.com/fandom/mako-mori-test-bechdel-pacific-rim/ | accesso = 15 settembre 2013 | pubblicazione = [[The Daily Dot]] | data = 18 agosto 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150428043656/http://www.dailydot.com/fandom/mako-mori-test-bechdel-pacific-rim/ | citazione = […] almost a household phrase, common shorthand to capture whether a film is woman-friendly […] }}</ref>.
La circostanza che alcune delle più note produzioni di Hollywood come per esempio ''[[Pacific Rim (film)|Pacific Rim]]'' non superino il test fu oggetto di discussione nei ''media''<ref name="Metro 18 July 2013">{{Cita news | autore = Ross McGuinness | titolo = The Bechdel test and why Hollywood is a man's, man's, man's world | url = http://metro.co.uk/2013/07/18/movie-lovers-hit-back-at-hollywood-misogyny-with-the-bechdel-test-3886103/ | accesso = 15 settembre 2013 | pubblicazione = [[Metro (quotidiano)|Metro UK]] | data = 18 luglio 2013| lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150317020248/http://metro.co.uk/2013/07/18/movie-lovers-hit-back-at-hollywood-misogyny-with-the-bechdel-test-3886103/ }}</ref>.
Neda Ulaby, giornalista della statunitense [[National Public Radio]], avanza l'ipotesi che il test di Bechdel sia rivelatore di una carenza nella cultura di massa non tanto per quanto riguarda il numero di donne rappresentato sullo schermo, quanto la profondità delle loro storie e la vastità dei loro interessi<ref name="Ulaby, NPR" />.
 
Dean Spade e Craig Willse, in un manuale di teoria [[femminismo|femminista]] della [[Oxford University Press]], definiscono il test «rivelatore di come la rappresentazione mediatica rafforzi dannose [[Ruolo di genere|norme di genere]]» sovrarappresentando le relazioni uomo - donna più di altre interazioni e descrivendo le vite femminili come significanti solo in relazione alla figura maschile<ref>{{Cita|Spade & Willse(2016)|p. 556|citazione = […] commentary on how media representations enforce harmful gender norms […] }}.</ref>.
 
==== Rapporto tra film sopra e sotto la soglia di Bechdel ====
Il sito web ''bechdeltest.com'' (non associato in alcun modo ad Alison Bechdel) ospita un ''[[base di dati|database]]'' [[contenuto generato dagli utenti|UCG]] con i risultati dei test applicati a circa 9187 titoli cinematografici. Il requisito aggiuntivo rispetto ai criteri di origine è che le due figure femminili devono avere un nome. Ad agosto 2019 il 57,6% dei film esaminati risultava rispettare ogni requisito; il 10,2% tutti meno uno, il 22,1% solo uno e il 10,1% nessuno<ref>{{Cita web | titolo = Statistics | url = http://bechdeltest.com/statistics/ |accesso=23 agosto 2019 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190815171851/http://bechdeltest.com/statistics/ | sito = bechdeltest.com | editore = Bechdel Test }}</ref>.
 
Nel 2010 il critico Mark Harris argomentò dalle colonne di ''[[Entertainment Weekly]]'' che il problema non fosse tanto il fatto che molti film del passato avrebbero faticato a superare il test (citando titoli di grande successo come ''[[Platoon]]'', ''[[Il buono, il brutto, il cattivo]]'' o ''[[I segreti di Brokeback Mountain]]'')<ref name="Harris, EW" /> ma che se il test fosse stato imposto per legge anche metà dei titoli in lizza per gli Oscar del 2009 non avrebbero potuto essere presi in considerazione<ref name="Harris, EW" />, concludendo che, ovviamente, non tutti i film possono superare il test di Bechdel ma che, essendo la popolazione femminile metà del totale, è lecito attendersi anche un'analoga rappresentazione nell'industria cinematografica<ref name="Harris, EW" />: nel 2011 la critica [[canada|canadese]] Anita Sarkeesian simulò il test sui titoli nominati all'Oscar di quell'anno scoprendo che solo due su nove lo avrebbero superato<ref>{{Cita|Kidd (2014)|pp. 107-8}}.</ref>.
 
Un'analisi del 2013 condotta dal sito d'informazione ''Vocativ'' sui film di maggior incasso in quel periodo negli [[stati Uniti d'America|Stati Uniti]] rilevò che circa la metà di essi non avrebbero superato il test di Bechdel<ref name="Vocativ 2014">{{cita news | autore = Versha Sharma | autore2 = Hanna Sender | titolo = Hollywood Movies With Strong Female Roles Make More Money | url = http://www.vocativ.com/culture/celebrity/hollywood-movies-strong-female-roles-make-money/ | accesso = 2 gennaio 2014 | pubblicazione = Vocativ | data = 1º febbraio 2014 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140307111753/http://www.vocativ.com/culture/celebrity/hollywood-movies-strong-female-roles-make-money/ }}</ref>.
 
Il ''[[The Washington Post|Washington Post]]'' rilevò nel 2014 che solo quattro dei nove titoli del 2013 superavano il test, benché tale anno fosse considerato molto favorevole ai ruoli femminili forti e convincenti nel cinema; tra di essi la commedia nera poliziesca ''[[American Hustle - L'apparenza inganna|American Hustle]]'', pur con la premessa che il test fissa requisiti base e soglie relativamente basse da soddisfare<ref>{{Cita news | autore = Caitlin Dewey | titolo = How many of this year’s Oscar nominees pass the Bechdel test? Not many | pubblicazione = [[The Washington Post]] | data = 17 gennaio 2014 | url = https://www.washingtonpost.com/news/arts-and-entertainment/wp/2014/01/17/how-many-of-this-years-oscar-nominees-pass-the-bechdel-test-not-many/ | lingua = en | accesso = 17 novembre 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160913134252/https://www.washingtonpost.com/news/arts-and-entertainment/wp/2014/01/17/how-many-of-this-years-oscar-nominees-pass-the-bechdel-test-not-many/ | citazione = Judging by the winners’ speeches at last Sunday’s Golden Globes, 2013 was a banner year for […] strong female roles. But on closer look, many of the year’s best pictures fail the the most rudimentary test of gender equity in film. It’s called the "Bechdel test", […] Not exactly a high bar, you'd think […] }}</ref>.
 
Ancora nel 2014 ''[[Libération]]'' pubblicò in [[Francia]] i risultati dell'analogo test applicato ai diciotto titoli in gara al [[Festival di Cannes 2014|festival di Cannes di quell'anno]], da cui emerse che tredici di essi soddisfacevano i criteri<ref>{{Cita news | url = http://next.liberation.fr/cinema/2014/05/27/le-festival-de-cannes-passe-le-test-de-bechdel_1028053 | titolo = Le festival de Cannes passe le test de Bechdel | autore = Pamela Pianezza | pubblicazione = [[Libération]] | data = 27 maggio 2014 | lingua = fr | accesso = 17 novembre 2019 | citazione = Malgré le trop faible nombre de réalisatrices invitées cette année à Cannes […] cette 67e édition est un bon cru, avec seulement cinq recalés sur les dix-huit candidats à la Palme d’or | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190502212257/https://next.liberation.fr/cinema/2014/05/27/le-festival-de-cannes-passe-le-test-de-bechdel_1028053 }}</ref>; nello stesso anno di riferimento, l'emittente radiofonica tedesca ''Deutschlandfunk Kultur'' rilevò che solo tre dei venti film in gara al [[Festival di Berlino 2014]] rientravano nei requisiti del test di Bechdel<ref>{{Cita news | titolo = Berlinale: Im Bechdel-Test durchgefallen | pubblicazione = Deutschlandfunk Kultur | data = 15 febbraio 2014 | lingua = de | url = http://blogs.deutschlandradiokultur.de/berlinale2014/2014/02/15/berlinale-im-bechdel-test-durchgefallen/ | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150716185433/http://blogs.deutschlandradiokultur.de/berlinale2014/2014/02/15/berlinale-im-bechdel-test-durchgefallen/ | citazione = Unter 20 Filmen werden heute die Preisträger der Goldenen und Silbernen Bären ernannt. […] Wir haben zu Beginn des Festivals versprochen, die Wettbewerbsbeiträge auf ihre „Frauenfreundlichkeit“ zu testen und die einzelnen Filme dem „Bechdel“-Test zu unterziehen. Das Fazit fällt erwartungsgemäß ernüchternd aus.}}</ref>.
 
A confermare la natura solo quantitativa e non qualitativa del risultato del test, lo scrittore [[Charles Stross]] argomentò che in circa la metà dei film che passano il test le donne parlano di matrimonio o di bambini<ref name="Stross, Antipope" /><ref>{{cita|Power (2009)|p. 39}}.</ref>, mentre tra le opere che non superano tale test ne figurano numerose che trattano di donne, sono rivolte alle donne o, ancora, hanno personaggi femminili in ruoli importanti come per esempio la serie televisiva ''[[Sex and the City]]''<ref name="Ulaby, NPR" />.
 
Tra i possibili fattori alla base delle difficoltà a superare un test minimale come quello di Bechdel sono stati suggeriti quello della scarsa diversità di genere sia tra gli sceneggiatori<ref name="Ulaby, NPR" /> (fenomeno chiamato ''soffitto di celluloide''<ref>{{cita pubblicazione | rivista = Center for the Study of Women in Television and Film | editore = San Diego State University | titolo = The Celluloid Ceiling: Behind-the-Scenes Employment of Women on the Top 100, 250, and 500 Films of 2017 | anno = 2018 | autore = Martha M. Lauzen | url = https://womenintvfilm.sdsu.edu/wp-content/uploads/2018/01/2017_Celluloid_Ceiling_Report.pdf |accesso=17 novembre 2019 }}</ref>) che nel processo creativo in generale, nonché la convinzione diffusa a Hollywood che il pubblico non gradisca film con personaggi femminili forti, sia negli Stati Uniti che all'estero. Il produttore cinematografico Michael Shamberg affermò al riguardo che «è più facile che le donne vadano a vedere un "film di uomini" che non gli uomini facciano lo stesso con un "film di donne"»<ref name="538 2014">{{Cita news | pubblicazione = FiveThirtyEight | autore = Walt Hickey | titolo = The Dollar-And-Cents Case Against Hollywood's Exclusion of Women |data=1º aprile 2014 | lingua = en | url = http://fivethirtyeight.com/features/the-dollar-and-cents-case-against-hollywoods-exclusion-of-women/ | accesso = 8 aprile 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140408002110/http://fivethirtyeight.com/features/the-dollar-and-cents-case-against-hollywoods-exclusion-of-women/ | citazione = The theory is that "women will go to a guy’s movie more easily than guys will go to a woman’s movie," said Michael Shamberg }}</ref>.
 
==== Risvolti economici ====
Da diverse analisi è emerso che superare il test di Bechdel è un indicatore del successo finanziario del film. Secondo il sito di informazione ''[[Vocativ]]'', nel 2013 i film che superavano il test incassarono negli Stati Uniti {{tutto attaccato|4,22}} miliardi di dollari, mentre quelli che non lo superavano incassarono {{tutto attaccato|2,66}} miliardi.<ref name="Vocativ 2014"/> Nel 2014 uno studio di ''[[FiveThirtyEight]]'', sito statunitense specializzato in statistica, basandosi su dati relativi a circa {{tutto attaccato|1 615}} film usciti fra il 1990 e il 2013 ha dimostrato che il [[Budgeting (cinema)|budget]] [[mediana (statistica)|mediano]] dei film che passavano il test era del 35% più basso di quello degli altri, e che i film con il budget più alto erano quelli in cui c'era più di una donna ma non si parlavano fra loro; nonostante il budget più basso, i film con personaggi femminili forti non incassavano meno al botteghino. I film che superavano il test avevano un [[Return on investment|ritorno sugli investimenti]] più alto del 37% rispetto a quelli che non lo superavano, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale. In generale, però, passare o meno il test non aveva alcun effetto sull'incasso lordo.<ref name="538 2014" />
 
Nel 2018, la [[Creative Artists Agency]] e [[Shift7]] hanno analizzato i dati sugli incassi e il budget dei 350 film con il maggior incasso negli Stati Uniti fra il 2014 e il 2017. I film con protagoniste femminili superavano gli altri dal punto di vista del guadagno, e quelli che superavano il test di Bechdel (il 60%) superavano in modo significativo gli altri. Tutti i film che dal 2012 avevano incassato più di un miliardo di dollari superavano il test.<ref>{{cita web |titolo=Female-led films outperform at box office for 2014-2017 |url=https://shift7.com/media-research |editore=Shift7 |lingua=en |accesso=23 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181223221208/https://shift7.com/media-research |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |autore=Yohana Desta |titolo=Female-Led Movies Have Outperformed Male-Led Movies for the Last Three Years |url=https://www.vanityfair.com/hollywood/2018/12/female-led-films-study |accesso=23 dicembre 2018 |editore=[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]] |data=11 dicembre 2018 |lingua=en}}</ref>
 
=== Altri ''media'' ===
Altri [[mass media|media]], come i [[videogioco|videogiochi]]<ref>{{Cita|Anthropy (2012)|p. 7}}.</ref><ref>{{Cita|Gray (2014)|p. 28}}.</ref><ref>{{Cita web | autore = Anthony John Agnello | titolo = Something other than a man: 15 games that pass the Bechdel Test | url = http://gameological.com/2012/07/something-other-than-a-man-15-games-that-pass-the-bechdel-test/ | accesso = 26 luglio 2012 | editore = Gameological | sito = gameological.com |data=18 luglio 2012 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120723010634/http://gameological.com/2012/07/something-other-than-a-man-15-games-that-pass-the-bechdel-test/ }}</ref> e i fumetti<ref name="MTV Geek! 22 February 2012">{{cita news | autore = Alex Zalben | titolo = “Witchblade/Red Sonja #1” Passes the Bechdel Test | url = http://www.mtv.com/news/2624380/witchbladered-sonja-1-passes-the-bechdel-test-advance-review/ | accesso = 26 luglio 2012 | pubblicazione = [[MTV]] | data = 22 febbraio 2012 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170712073427/http://www.mtv.com/news/2624380/witchbladered-sonja-1-passes-the-bechdel-test-advance-review/ }}</ref>, sono stati sottoposti al test di Bechdel.
 
In ambito teatrale l'attrice britannica Beth Watson nel 2015 lanciò ''Bechdel Theatre'' campagna nata con lo scopo di evidenziare quali opere superano il test<ref>{{Cita web|autore = Jo Caird|titolo = Does your show pass the Bechdel test? {{!}} Opinion|url = https://www.thestage.co.uk/opinion/2015/does-your-show-pass-the-bechdel-test/|sito = The Stage|data = 14 ottobre 2015|accesso = 5 febbraio 2016|lingua=en|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160331183622/https://www.thestage.co.uk/opinion/2015/does-your-show-pass-the-bechdel-test/|urlmorto=no}}</ref> Il test di Bechdel è stato inoltre utilizzato, in uno studio del 2014, per analizzare le interazioni nei [[social media]].<ref>{{Cita|Garcia et al. (2014)}}.</ref>
 
== Limiti ==
Il test non è utile per determinare se un'opera ha contenuti [[sessismo|sessisti]] né se è un film [[femminismo|femminista]], perché stabilisce soltanto fino a che punto le donne sono presenti in essa; inoltre, anche un'opera con personaggi principali femminili può non superare il test<ref name="Ellis, Guardian" /><ref name="Wilson, OUdaily" /><ref name="Zeisler 55">{{cita|Zeisler (2016)|p. 55}}.</ref>.
Un'opera può inoltre non superare il test per motivi che non dipendono dai pregiudizi di genere, ad esempio perché è un libro con un [[narratore]] interno che è un uomo e vede la storia dal suo punto di vista, o perché l'ambientazione esclude le donne (ad esempio il monastero maschile medievale ne ''[[Il nome della rosa]]'' di [[Umberto Eco]]).<ref name="Stross, Antipope" /> Non è inoltre definito che cosa sia da considerare una conversazione: un caso limite è quello della canzone ''[[Baby Got Back]]'' del rapper statunitense [[Sir Mix-a-Lot]], che passerebbe il test perché comincia con una ragazza che dice a un'altra «oh my god, Becky, look at her butt» ("oh mio Dio, Becky, guarda il suo [di lei] sedere").<ref name=LifehackerDouglas>{{cita web|url=https://lifehacker.com/the-bechdel-test-and-other-media-representation-tests-1819324045 |titolo=The Bechdel Test, and Other Media Representation Tests, Explained |autore=Nick Douglas|editore=[[Lifehacker]]|data=10 ottobre 2017|lingua=en|accesso=17 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180418032535/https://lifehacker.com/the-bechdel-test-and-other-media-representation-tests-1819324045 |urlmorto=no}}</ref><ref name=JezebelSimulator>{{cita web|url=https://jezebel.com/this-bechdel-test-simulator-shows-how-easy-it-is-to-pre-1753250185 |titolo=This Bechdel Test Simulator Shows How Easy It Is to Predict Who Makes Sexist Movies (Men) |autore=Kara Brown |editore=[[Jezebel (sito web)|Jezebel]]|data=15 gennaio 2016|accesso=17 aprile 2018|lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171017232421/https://jezebel.com/this-bechdel-test-simulator-shows-how-easy-it-is-to-pre-1753250185 |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita|Gómez Maureira & Rombout (2015)|p. 546}}.</ref>
 
Tentando un'[[Ricerca quantitativa|analisi quantitativa]] delle opere riguardo al test, la ricercatrice Faith Lawrence ha notato nel 2011 che i risultati dipendono da quanto rigidamente si applica il test. Uno dei problemi che la sua applicazione solleva è se un riferimento a un uomo in qualsiasi momento durante una conversazione, che si riferisce anche ad altri argomenti, invalida l'intero dialogo. In ogni caso, il problema rimane come si definiscono l'inizio e la fine di una conversazione.<ref name="sparqling"/>
 
== Critiche ==
Secondo un articolo del 2017 del critico cinematografico [[Kyle Smith]] sulla ''[[National Review]]'', una possibile causa dei risultati del test di Bechdel è il fatto che «i film di Hollywood parlano di persone agli estremi della società - poliziotti, criminali, supereroi - che tendono a essere uomini», e che questo tipo di film è spesso creato dagli uomini perché «le idee delle donne per i film», che secondo Smith riguardano soprattutto le relazioni romantiche, «non sono abbastanza commerciali per gli studi di Hollywood». Smith considera il test di Bechdel senza senso, come lo sarebbe un test che si chiede se un film contiene [[cowboy]].<ref name="Smith 2017">«Hollywood movies are about people on the extremes of society — cops, criminals, superheroes — [which] tend to be men»; «women's movie ideas»; «aren't commercial enough for Hollywood studios», in {{cita web|autore=Kyle Smith|titolo=If You Like Art, Don’t Take the Bechdel Test|url=http://www.nationalreview.com/article/449340/bechdel-test-feminist-litmus-test-movies-useless-political-correctness|accesso=18 luglio 2017|editore=[[National Review]]|data=10 luglio 2017|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170718182407/http://www.nationalreview.com/article/449340/bechdel-test-feminist-litmus-test-movies-useless-political-correctness|urlmorto=no}}</ref> L'articolo di Smith ha suscitato forti critiche.<ref>{{cita web|autore=Oliver Gettell|titolo=Conservative Film Critic Slammed for Bechdel Test Takedown|url=http://ew.com/movies/2017/07/10/kyle-smith-slammed-bechdel-test-takedown/|accesso=18 luglio 2017|editore=[[EW.com]]|data=11 luglio 2017 |lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170714035354/http://ew.com/movies/2017/07/10/kyle-smith-slammed-bechdel-test-takedown/|urlmorto=no}}</ref>
 
In risposta alla sua crescente diffusione nella critica cinematografica, il test è stato criticato, anche in ambiente femminista, per come non tiene conto della qualità dei film e per essere, secondo la giornalista e scrittrice Andi Zeisler, uno «scellerato piano per rendere tutti i film conformi al [[dogma]] femminista»<ref>{{Cita|Zeisler (2016)|p. 55|citazione=[…] nefarious plot to make all movies conform to feminist dogma […]}}.</ref>.
Sempre secondo Zeisler, che scrive nel 2016, l'utilità del test «è stata considerata molto maggiore rispetto alle intenzioni. Mentre Bechdel e Wallace la espressero semplicemente come un modo per indicare le trame stereotipate e sconsideratamente normative del cinema [[mainstream]], oggi passare il test è diventato in qualche modo sinonimo di "essere femminista". Non è mai stato pensato per essere una misurazione del femminismo, ma piuttosto un barometro culturale»<ref>{{Cita|Zeisler (2016)|p. 56|citazione = […] has been elevated way beyond the original intention. […] these days passing it has somehow become synonymous with 'being feminist'. It was never meant to be a measure of feminism, but rather a cultural barometer }}.</ref>.
Zeisler afferma che il falso presupposto che un'opera che supera il test sia "femminista" potrebbe portare gli autori a «ingannare il sistema» aggiungendo semplicemente abbastanza personaggi femminili e dialoghi per superarlo, pur continuando a negare alle donne una vera rappresentazione al di fuori delle trame basate su formule fisse<ref>{{Cita|Zeisler (2016)|p. 57|citazione = […] gaming the system […]}}.</ref>.
 
Anche la critica Alyssa Rosenberg ha espresso preoccupazione che il test di Bechdel possa diventare un'altra "[[foglia di fico]]" per l'industria dell'intrattenimento, che potrebbe semplicemente «buttare un po' di righe di dialogo in una raccolta di 140 minuti di esplosioni in [[Computer-generated imagery|CGI]]» per far passare il risultato per femminista.<ref>«slap a few lines of dialogue onto a hundred-and-forty-minute compilation of CGI explosions», in {{cita web |autore=Alyssa Rosenberg |titolo=In 2019, it’s time to move beyond the Bechdel test |url=https://www.washingtonpost.com/opinions/2018/12/21/its-time-move-beyond-bechdel-test |accesso=11 maggio 2019 |editore=[[The Washington Post]] |data=21 dicembre 2018 |lingua=en}}</ref>
 
Il critico cinematografico [[Robbie Collin]] del giornale britannico ''[[The Daily Telegraph]]'' nel 2013 ha criticato il test perché premia «l'applicazione cieca della regola e l'accumulo di statistiche, più che l'analisi e il giudizio critico», e ha suggerito che dovrebbe essere un argomento di discussione il problema ad esso sotteso, quello della mancanza di personaggi femminili ben rappresentati nel cinema, anziché i singoli film che passano o meno il test.<ref>«box-ticking and stat-hoarding over analysis and appreciation», in {{cita web|autore=Robbie Collin|titolo=Bechdel test is damaging to the way we think about film|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/film/10450463/Bechdel-test-is-damaging-to-the-way-we-think-about-film.html|accesso=15 novembre 2013|editore=[[The Daily Telegraph]]|data=15 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131118061927/http://www.telegraph.co.uk/culture/film/10450463/Bechdel-test-is-damaging-to-the-way-we-think-about-film.html|lingua=en|urlmorto=no}}</ref>
 
In un articolo sulle statistiche relative al test il giornalista Walt Hickey di ''[[FiveThirtyEight]]'' ha affermato, nel 2014, che il test non misura se un singolo film è un modello di uguaglianza di genere, e che superarlo non assicura la qualità della scrittura, il rilievo o la profondità dei personaggi femminili, sostenendo però che «il miglior test sull'equità di genere nel cinema che abbiamo e, cosa forse più importante [...], l'unico test su cui abbiamo dei dati»<ref name="538 2014" /><ref>«it's the best test on gender equity in film we have—and, perhaps more important [...], the only test we have data on».</ref>. Il critico cinematografico svedese Hynek Pallas, dopo l'adozione del test come metodo per valutare i film da parte dell'istituto cinematografico pubblico svedese (cfr. sezione ''[[#Uso nell'industria cinematografica|Uso nell'industria cinematografica]]''), ha affermato che molti film che passano il test non aiutano a migliorare la società o a renderla più egualitaria, mentre film che non passano il test riescono a farlo<ref name="Svezia, Guardian" />. Nel 2015 la critica Kathleen Hildebrand della [[Süddeutsche Zeitung]] ha notato, riguardo all'efficacia del test, che un film supererebbe il test anche se le protagoniste femminili discutessero soltanto di [[Cosmesi decorativa|trucchi]], ma questo non restituirebbe alcuna immagine complessa della donna. Ha affermato che il test non è affidabile per determinare se un film è privo di sessismo o se è femminista, anche se questo non dipende dal fatto che sia indifferente di cosa parlino le donne fra loro.<ref>{{cita web|url=http://www.sueddeutsche.de/kultur/bechdel-test-ist-episode-vii-feministisch-1.2788708/ |titolo=Erwähnung im Zusammenhang mit Star Wars 7|editore=[[Süddeutsche Zeitung]]|autore=Kathleen Hildebrand |lingua=de|data=18 dicembre 2015}}</ref>
 
Nel 2009 la critica e filosofa Nina Power ha scritto che il test solleva la questione se la finzione abbia il dovere di rappresentare le donne, anziché perseguire l'intenzione dell'autore qualunque essa sia, e di essere "realista" nella rappresentazione delle donne. Ha affermato anche che rimane da stabilire quanto spesso la vita reale supera il test di Bechdel, e quale possa essere l'influenza della finzione su questo.<ref>{{cita|Power (2009)|p. 40}}.</ref>
 
== Test derivati ==
Il test di Bechdel ha ispirato critici e fan, soprattutto mossi da idee femministe o antirazziste, per formulare altri criteri con cui valutare opere di finzione, anche a causa dei limiti del test stesso.<ref name="Zeisler 56">{{Cita|Zeisler (2016)|p. 56}}.</ref> Durante interviste condotte da ''[[FiveThirtyEight]]'' nel 2017, diverse donne che lavorano nell'industria della televisione hanno proposto molti altri test proponendo la presenza di più donne, "migliori" storie, donne dietro le quinte, e più diversità.<ref>{{cita web|url=https://projects.fivethirtyeight.com/next-bechdel/|titolo=Creating The Next Bechdel Test|editore=[[FiveThirtyEight]]|lingua=en|accesso=22 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171221223621/https://projects.fivethirtyeight.com/next-bechdel/|urlmorto=sì}}</ref>
 
===Test su questioni di genere nelle opere di finzione===
Zeisler cita il ''Mako Mori test''<ref name="Zeisler 56" />, formulato originariamente da un'utente di [[Tumblr]]<ref>{{cita web|autore=Lena Wilson|titolo=Pacific Rim Inspired the "Mako Mori Test." Uprising Gives the Character a Far Less Inspiring Arc|url=https://slate.com/culture/2018/03/pacific-rim-uprisings-disappointing-treatment-of-mako-mori-spoilers.html|accesso=8 aprile 2018|editore=[[Slate]]|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180408211147/https://slate.com/culture/2018/03/pacific-rim-uprisings-disappointing-treatment-of-mako-mori-spoilers.html|urlmorto=sì}}</ref>, che prende il nome dall'unico personaggio femminile rilevante nel film del 2013 ''[[Pacific Rim (film)|Pacific Rim]]'', interpretato da [[Rinko Kikuchi]]. Questo test determina se un personaggio femminile è coinvolto in un [[arco narrativo]] che non consiste nel fare da supporto alla storia di un uomo<ref name="Zeisler 56"/>. La fumettista [[Kelly Sue DeConnick]] ha proposto nel 2012 il ''sexy lamp test'' ("test della lampada sexy"), così formulato: «Se puoi sostituire il tuo personaggio femminile con una lampada sexy e la storia fondamentalmente funziona ancora, forse hai bisogno di un'altra bozza»<ref>«If you can replace your female character with a sexy lamp and the story still basically works, maybe you need another draft», {{cita web|titolo=Kelly Sue Deconnick on the Evolution of Carol Danvers to Captain Marvel [Interview] |url=http://comicsalliance.com/kelly-sue-deconnick-captain-marvel/ |autore=Laura Hudson |data=19 marzo 2012 |editore=[[ComicsAlliance]] |lingua=en|accesso=27 aprile 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150502093329/http://comicsalliance.com/kelly-sue-deconnick-captain-marvel/ }}</ref><ref>{{cita web|url=http://sequart.org/magazine/34150/the-bechdel-test-and-a-sexy-lamp-detecting-gender-bias-and-stereotypes-in-mainstream-comics/|titolo=The Bechdel Test and a Sexy Lamp|autore=Helvie Forrest|data=21 novembre 2013|editore=[[Sequart Organization]]|lingua=en|accesso=27 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150424073132/http://sequart.org/magazine/34150/the-bechdel-test-and-a-sexy-lamp-detecting-gender-bias-and-stereotypes-in-mainstream-comics|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Lo ''Sphinx test'' della compagnia teatrale Sphinx di Londra controlla l'interazione delle donne con altri personaggi, quanto sono rilevanti nell'azione, quanto sono [[proattività|proattive]] o reattive e se sono rappresentate in modo [[stereotipo|stereotipato]]. Il test è stato concepito nel 2015 con lo scopo di «incoraggiare chi lavora nel teatro a pensare a come scrivere più ruoli e migliori ruoli per le donne», come risposta a una ricerca che dimostrava che nel 2014 erano scritti per le donne il 37% dei ruoli teatrali.<ref>«encourage theatremakers to think about how to write more and better roles for women», {{cita web|autore=Georgia Snow|titolo=Theatre gets its own Bechdel Test|url=https://www.thestage.co.uk/news/2015/theatre-gets-its-own-bechdel-test/|lingua=en|accesso=6 dicembre 2015|editore=[[The Stage (rivista)|The Stage]]|data=30 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151208064541/https://www.thestage.co.uk/news/2015/theatre-gets-its-own-bechdel-test/|urlmorto=no}}</ref>
 
===Test su caratteristiche diverse dal genere===
 
====Orientamento sessuale====
Il ''Vito Russo test'', creato nel 2013 dall'associazione [[LGBT]] nota come [[GLAAD]] e intitolato al suo fondatore [[Vito Russo]], riguarda la rappresentazione dei personaggi LGBT nei film. Il test è superato se il film contiene un personaggio che si può identificare come [[gay]], [[Lesbismo|lesbica]], [[bisessualità|bisessuale]] o [[Transgender|trangender]], che non è caratterizzato solo o prevalentemente dal suo orientamento sessuale, e che è inserito nella trama in modo che la sua rimozione avrebbe un effetto significativo<ref>{{cita web |titolo=GLAAD introduces 'Studio Responsibility Index', report on LGBT images in films released by 'Big Six' studios |url=http://www.glaad.org/releases/glaad-introduces-studio-responsibility-index-report-lgbt-images-films-released-big-six |data=20 agosto 2013 |editore=[[GLAAD]] |lingua=en |accesso=24 agosto 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150317104130/http://www.glaad.org/releases/glaad-introduces-studio-responsibility-index-report-lgbt-images-films-released-big-six |urlmorto=sì }}</ref><ref name="The Atlantic 21 August 2013">{{cita web|cognome=John|nome=Arit|titolo=Beyond the Bechdel Test: Two (New) Ways of Looking at Movies|url=http://www.theatlanticwire.com/entertainment/2013/08/beyond-bechdel-test-two-new-ways-looking-movies/68563/|lingua=en|accesso=15 settembre 2013|editore=[[The Atlantic]]|data=21 agosto 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130924231859/http://www.theatlanticwire.com/entertainment/2013/08/beyond-bechdel-test-two-new-ways-looking-movies/68563/|urlmorto=sì}}</ref>.
 
====Colore della pelle====
Un test proposto dal critico televisivo Eric Deggans determina se un film che non tratta il tema razziale abbia almeno due personaggi non bianchi nel cast<ref name="Zeisler 56" />. Un test simile, proposto nel 2013 dallo scrittore [[Nikesh Shukla]], verifica se «due personaggi appartenenti a minoranze etniche si parlano l'un l'altro per più di cinque minuti riguardo a qualcosa di diverso dal colore»<ref>«two ethnic minorities talk to each other for more than five minutes about something other than race», in {{cita web|autore=[[Nikesh Shukla]]|titolo=After the Bechdel Test, I propose the Shukla Test for race in film|url=http://www.newstatesman.com/2013/10/after-bechdel-test-i-propose-shukla-test-race-film|accesso=22 novembre 2016|editore=[[New Statesman]]|data=18 ottobre 2013|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161122222823/http://www.newstatesman.com/2013/10/after-bechdel-test-i-propose-shukla-test-race-film|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|autore=Randee Dawn|titolo=Gender and race issues are slowly fading as more filmmakers consider three key tests|url=http://www.latimes.com/entertainment/envelope/la-en-mn-1117-film-tests-20161011-snap-20161109-story.html|accesso=22 novembre 2016|editore=[[Los Angeles Times]]|data=17 novembre 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161122124417/http://www.latimes.com/entertainment/envelope/la-en-mn-1117-film-tests-20161011-snap-20161109-story.html|urlmorto=no}}</ref>.
 
La critica cinematografica [[Manohla Dargis]] del ''[[New York Times]]'' ha proposto a gennaio 2016 il ''DuVernay test'', che prende il nome dalla regista [[Ava DuVernay]] e determina se «gli [[Afroamericano|afroamericani]] e altre minoranze hanno vite pienamente realizzate invece che fungere da sfondo in storie di bianchi»<ref>«African-Americans and other minorities have fully realized lives rather than serve as scenery in white stories», in {{cita web|autore=Manohla Dargis|titolo=Sundance Fights Tide With Films Like ‘The Birth of a Nation’|url=https://www.nytimes.com/2016/01/30/movies/sundance-fights-tide-with-films-like-the-birth-of-a-nation.html|accesso=4 febbraio 2018|editore=[[The New York Times]]|data=29 gennaio 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180204182351/https://www.nytimes.com/2016/01/30/movies/sundance-fights-tide-with-films-like-the-birth-of-a-nation.html|urlmorto=no}}</ref> Questo test punta a sottolineare la mancanza di persone non bianche nei film di [[Hollywood]], valutando la loro importanza per un film in particolare e la mancanza di ingiustificate interazioni con attori bianchi.<ref name="2016-02-01_TC">{{cita web|url=https://www.thecut.com/2016/02/could-this-be-the-bechdel-test-for-race.html|titolo=Could This Be the Bechdel Test for Race|accesso=4 febbraio 2018|autore=Dayna Evans|lingua=en|data=1º febbraio 2016|editore=The Cut|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180204182327/https://www.thecut.com/2016/02/could-this-be-the-bechdel-test-for-race.html|urlmorto=no}}</ref>
 
Nadia Latif e Leila Latif del ''[[The Guardian]]'' hanno suggerito nel 2016 una serie di cinque domande:
* Ci sono due personaggi non bianchi con un nome?
* Pronunciano battute?
* Non hanno una relazione amorosa l'uno con l'altro/a?
* Pronunciano battute che non servano a confortare o aiutare un personaggio bianco?
* Uno di loro è sicuramente diverso dal personaggio tipo del ''[[Magical Negro]]'' ("negro magico")?<ref name="2016-01-19_NL-LL">{{cita web|url=https://www.theguardian.com/film/2016/jan/18/hollywoods-race-problem-film-industry-actors-of-colour |titolo=How to fix Hollywood's race problem|accesso=20 giugno 2017|autore=Nadia Latif|autore2=Leila Latif|data=18 gennaio 2016|editore=[[The Guardian]]|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170130054046/https://www.theguardian.com/film/2016/jan/18/hollywoods-race-problem-film-industry-actors-of-colour|urlmorto=no}}</ref>
 
===Test in altri ambiti===
Il test di Bechdel ha anche ispirato test riguardanti ambiti diversi dalla finzione. Laurie Voss, ''[[chief technology officer]]'' del programma [[npm (software)|npm]], ha proposto nel 2015 un test di Bechdel per il software. Il [[codice sorgente]] supera il test se contiene una [[funzione (informatica)|funzione]] scritta da una sviluppatrice donna che richiama una funzione scritta da un'altra sviluppatrice donna.<ref>{{Cita web|autore=Laurie Voss |url=https://twitter.com/seldo/status/571453200093437952 |titolo=Post|data=27 febbraio 2015 |sito=[[Twitter]]|citazione=Does your project pass the Bechdel test? To pass, a function written by a woman dev must call a function written by another woman dev|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160317104905/https://twitter.com/seldo/status/571453200093437952 |urlmorto=no}}</ref> Questo attirò l'attenzione della stampa<ref>{{cita web |titolo=There's Now A Bechdel Test For The Tech World |url=http://thinkprogress.org/culture/2015/03/19/3635965/tech-version-bechdel-test-often-code-written-women/ |autore=Lauren C. Williams |data=19 marzo 2015 |lingua=en |editore=[[ThinkProgress]] |accesso=24 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150324175716/http://thinkprogress.org/culture/2015/03/19/3635965/tech-version-bechdel-test-often-code-written-women/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |titolo=A Bechdel Test for Tech? |url=https://insights.dice.com/2015/03/24/a-bechdel-test-for-tech/ |autore=Nick Kolakowski |data=24 marzo 2015 |lingua=en|editore=[[Dice.com]] |accesso=12 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181112061005/https://insights.dice.com/2015/03/24/a-bechdel-test-for-tech/ |urlmorto=no}}</ref> quando l'agenzia del governo degli Stati Uniti [[18F]] analizzò il proprio software secondo questo criterio.<ref>{{Cita web |url=https://18f.gsa.gov/2015/03/17/does-18f-pass-the-bechdel-test-for-tech/ |titolo=Does 18F Pass the Bechdel Test for Tech? |data=17 marzo 2015 |lingua=en |autore=Elaine Kamlley |autore2=Melody Kramer |accesso=24 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402153536/https://18f.gsa.gov/2015/03/17/does-18f-pass-the-bechdel-test-for-tech/ |urlmorto=sì }}</ref>
 
Il test di Bechdel ha anche ispirato il test di Finkbeiner, proposto nel 2013 dalla giornalista freelance Christie Aschwanden per aiutare i giornalisti a evitare i pregiudizi di genere quando scrivono sulle donne nella scienza. Il test, che prende il nome dalla giornalista [[Ann Finkbeiner]], prevede che il giornalista non menzioni il fatto che una scienziata è una donna, il mestiere del marito, il modo in cui organizza il prendersi cura dei bambini, come fa crescere professionalmente i suoi subalterni, come è stata presa alla sprovvista dalla competitività nel suo campo, come è un modello per le altre donne e il fatto che è la prima donna a fare qualcosa<ref name="CJR 22 March 2013">{{cita web |autore=Curtis Brainard |titolo='The Finkbeiner Test' Seven rules to avoid gratuitous gender profiles of female scientists |url=http://www.cjr.org/the_observatory/finkbeiner_test_gender_gap_fem.php?page=all |accesso=31 marzo 2013 |editore=[[Columbia Journalism Review]] |data=22 marzo 2013 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130404081830/http://www.cjr.org/the_observatory/finkbeiner_test_gender_gap_fem.php?page=all |urlmorto=no}}</ref>. Il test è stato usato più volte dai giornalisti per criticare altri articoli.<ref>{{cita web|autore=Robert T. Gonzalez|titolo=The New York Times fails miserably in its obituary for rocket scientist Yvonne Brill|url=http://io9.com/the-new-york-times-fails-miserably-in-its-obituary-for-464140204|accesso=31 marzo 2013|editore=[[io9]]|lingua=en|data=31 marzo 2013|dataarchivio=2 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151202062203/http://io9.com/the-new-york-times-fails-miserably-in-its-obituary-for-464140204|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|titolo = Problems With How We Talk About Female Scientists |autore=Theo Schall |data=13 maggio 2015|editore=Berman Institute Bioethics Bulletin|url = http://bioethicsbulletin.org/archive/the-problem-with-how-we-talk-about-female-scientists|lingua=en|accesso = 14 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web |url=https://boundaryvision.com/2016/02/18/two-stories-same-scientist-gendered-coverage-of-the-herzberg-medal/ |titolo=Two stories, same scientist: Gender and coverage of the Herzberg medal |editore=Boundary Vision |autore=Marie-Claire Shanahan |lingua=en |data=18 febbraio 2016 |accesso=24 agosto 2019 |dataarchivio=21 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190421090132/https://boundaryvision.com/2016/02/18/two-stories-same-scientist-gendered-coverage-of-the-herzberg-medal/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |editore=[[The New York Times]] Book Review|autore=Erika Check Hayden|titolo=A New View of Evolution That Can't Be Represented by a Tree |data=13 agosto 2018| url=https://www.nytimes.com/2018/08/13/books/review/david-quammen-tangled-tree.html |lingua=en}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro | autore = [[Virginia Woolf]] | titolo = [[Una stanza tutta per sé]] | annooriginale = 1929 | editore = [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] | città = Milano | anno = 2000 |traduttore=Maria Antonietta Saracino | isbn = 88-04-48462-4 | cid = Woolf }}
* {{Cita libro | autore = Kathleen Martindale | titolo = Un/Popular Culture: Lesbian Writing After the Sex Wars | anno = 1997 | editore = State University of New York Press | città = [[Albany (New York)|Albany]] | isbn = 0-7914-3289-0 | lingua = en | url = https://books.google.com/books?id=UO8kUNqHhgQC&pg=PA69 | cid = Martindale (1997) }}
* {{Cita libro | autore = Nina Power | titolo = One-dimensional Woman | url = https://archive.org/details/onedimensionalwo00powe_110 | anno = 2009 | editore = Zero Books | città = [[Ropley]] | lingua = en | isbn = 1-84694-241-1 | pp = [https://archive.org/details/onedimensionalwo00powe_110/page/n21 39]-40 | cid = Power (2009) }}
* {{Cita libro | autore = Kay Steiger | curatore = James Lowder | titolo = Triumph of The Walking Dead | capitolo = No Clean Slate: Unshakeable race and gender politics in “The Walking Dead” | anno = 2011 | editore = BenBella Books | lingua = en | isbn = 1-936661-13-6 | url = https://books.google.com/books?id=Lz3fp1fVw90C&pg=PA104 | cid = Steiger (2011) | città = [[Dallas]] }}
* {{Cita libro | autore = [[Anna Anthropy]] | titolo = Rise of the Videogame Zinesters: How Freaks, Normals, Amateurs, Artists, Dreamers, Drop-outs, Queers, Housewives, and People Like You Are Taking Back an Art Form | anno = 2012 | editore = Seven Stories Press | città = [[New York]] | lingua = en | isbn = 1-60980-373-6 | url = https://books.google.it/books?id=nc3GRXqgPZ8C&hl=it&pg=PT7#v=onepage&q&f=false | cid = Antrhropy (2012) }}
* {{Cita libro | autore = David Garcia | autore2 = Ingmar Weber | autore3 = Venkata Rama Kiran Garimella | capitolo = Gender Asymmetries in Reality and Fiction: The Bechdel Test of Social Media | titolo = Proceedings of the Eighth International AAAI Conference on Weblogs and Social Media — Ann Arbor, Michigan, USA, June 1–4, 2014 | lingua = en | anno = 2014 | editore = Association for the Advancement of Artificial Intelligence | città = [[Palo Alto]] | isbn = 1-57735-659-4 | cid = Garcia et al. (2014) }}
* {{Cita libro | autore = Kishonna Gray | titolo = Race, Gender, and Deviance in Xbox Live: Theoretical Perspectives from the Virtual Margins | anno = 2014 | editore = Routledge | lingua = en | città = New York | isbn = 1-317-52180-3 | url = https://books.google.com/books?id=Xh-gBAAAQBAJ&pg=PA28 | cid = Gray (2014) }}
* {{Cita libro | autore = Dustin Kidd | titolo = Pop Culture Freaks: Identity, Mass Media, and Society | editore = [[Routledge]] | città = [[New York]] | lingua = en | anno = 2018 | annooriginale = 2014 | isbn = 0-8133-4912-5 | url = https://books.google.it/books?id=TVJPDwAAQBAJ&hl=it&pg=PT99#v=onepage&q&f=false | cid = Kidd (2014) }}
* {{Cita libro | url = https://www.aclweb.org/anthology/N15-1084 | capitolo = Key Female Characters in Film Have More to Talk About Besides Men: Automating the Bechdel Test | autore = Apoorv Agarwal | autore2 = Jiehan Zheng | autore3 = Shruti Kamath | autore4 = Sriramkumar Balasubramanian | autore5 = Shirin AnnDey | titolo = The 2015 Conference of the North American Chapter of the Association for Computational Linguistics: Human Language Technologies. Proceedings of the Conference, May 31 — June 5, 2015 — Denver, Colorado, USA | isbn = 1-941643-49-3 | lingua = en | editore = Association for Computational Linguistics | anno = 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190823154502/https://www.aclweb.org/anthology/N15-1084 |urlmorto = sì | cid = Agarwal et al. (2015) | accesso = agosto 24, 2019 }}
* {{Cita libro | autore = Marcello A. Gómez-Maureira | autore2 = Lisa E. Rombout | curatore = Konstantinos Chorianopoulos | titolo = Entertainment Computing — ICEC 2015. 14th International Conference, ICEC 2015, Trondheim, Norway, September 29 — October 2, 2015, Proceedings | anno = 2015 | editore = Springer | isbn = 3-319-24589-9 | pp = 545-550 | capitolo = The Vocal Range of Movies: Sonifying Gender Representation in Film | lingua = en | cid = Gómez Maureira & Rombout (2015) }}
* {{Cita libro | curatore = Einar Thorsen | curatore2 = ''et al.'' | autore = Christa van Raalte | titolo = Media, Margins and Popular Culture | capitolo = No Small-Talk in Paradise: Why Elysium Fails the Bechdel Test, and Why We Should Care | anno = 2015 | editore = Palgrave Macmillan | città = [[londra|London]] | isbn = 1-349-56631-4 | lingua = en | url=https://books.google.co.uk/books?id=Er2hCgAAQBAJ&hl=it&pg=PT31#v=onepage&q&f=false | cid = van Raalte (2015) }}
* {{Cita libro | autore = Dean Spade | autore2 = Craig Willse | curatore = Lisa Disch | curatore2 = Mary Hawkesworth | titolo = The Oxford Handbook of Feminist Theory | capitolo = Norms and Normalization | anno = 2016 | editore = [[Oxford University Press]] | lingua = en | isbn = 0-19-932858-7 | url = https://books.google.it/books?id=BNFaCwAAQBAJ&hl=it&pg=PA556#v=onepage&q&f=false | cid = Spade & Willse (2016) |doi=10.1093/oxfordhb/9780199328581.013.29}}
* {{Cita libro | nome = Andi Zeisler | titolo = We Were Feminists Once: From Riot Grrrl to CoverGirl, the Buying and Selling of a Political Movement | url = https://archive.org/details/wewerefeministso0000zeis | anno = 2016 | editore = [[PublicAffairs]] | città = New York | lingua = en | isbn = 1-61039-589-1 | cid = Zeisler (2016)}}
 
== Voci correlate ==
* [[Critica cinematografica femminista]]
* [[Test di Finkbeiner]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|lingua=en|url=http://bechdeltest.com|titolo=Bechdel Test Movie List}}
 
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[[Categoria:Cultura femminista]]
[[Categoria:Critica cinematografica]]
[[Categoria:Terminologia cinematografica]]