Musica: differenze tra le versioni
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{{L|argomento=musica|arg2=|data=giugno 2016|motivo=Voce euro-centrica che ignora totalmente le altre culture musicali, ossia quelle non-occidentali.}}
{{NN|musica|febbraio 2010|Pagina quasi totalmente priva di note puntuali.}}
{{Storia della musica}}
[[File:Baschenis - Musical Instruments.jpg|thumb|upright=1
La '''musica''' è l'[[arte]] di concepire e creare sequenze organizzate di [[suoni]]. In quanto esperienza [[estetica]], essa è presente in tutte le epoche e in tutte le [[Cultura|culture]] umane, modificando nel tempo il proprio significato e ruolo, e prendendo forme e utilizzando tecniche diverse a seconda dei periodi storici e delle regioni. Il termine deriva dal [[greco antico]] "μουσική" (mousikē), che significa "arte delle [[Muse (divinità)|Muse]]", ossia le [[divinità]] della [[mitologia greca]] associate alle varie forme di arte e cultura.<ref>{{Treccani|musica|Musica}}</ref>
Le principali categorie musicali, come la [[musica colta]], la [[popular music|musica popolare]] e la [[musica tradizionale]], si suddividono in numerosi [[generi musicali|generi]] e [[Forma (musica)|forme]].<ref name="spaziante">Lucio Spaziante, ''Sociosemiotica del pop'', Carocci editore, 2007.</ref><ref name="Analysing Popular Music 1982, p.41">[[Philip Tagg]], "Analysing Popular Music: Theory, Method and Practice", ''Popular Music'' 2 (1982): 41.</ref>
La musica, in quanto [[bene culturale]], è stata oggetto di riflessione intellettuale fin dai suoi albori, contribuendo alla nascita delle discipline della [[musicologia]]. La [[teoria musicale]], ad esempio, analizza i fondamenti della musica e fornisce un sistema per articolare e utilizzare questi elementi nel linguaggio compositivo. L'[[educazione musicale]], invece, si occupa dell'insegnamento e dell'apprendimento della musica, mirando allo sviluppo delle competenze musicali e cognitive degli individui.<ref>{{Cita web|url=https://web.unipv.it/wp-content/uploads/2020/05/UNIPV_lib_2020_Musicologia.pdf|titolo=Università di Pavia, "Musicologia e Beni Culturali"}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://spec.unibo.it/beni-musicali/it/ammissione/musica-come-bene-culturale_saggoiatore-musicale_1997n2_pp-499-509002.pdf|titolo=Università di Bologna, "Il Saggiatore Musicale"}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://web.unipv.it/wp-content/uploads/2019/03/34262MUSICOLOGIA_2018.pdf|titolo=Università di Pavia, "Musicologia e Beni Culturali"}}</ref>
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia della musica}}
===
{{
=== La musica nell'antichità ===
{{vedi anche|Musica dell'antica Grecia|Musica nella civiltà romana|Musica dell'antico Egitto|Musica dell'antichità}}
Nell'[[antica Grecia]] [[Pitagora]] intuì la stretta relazione tra musica e [[matematica]], per la relazione intercorrente tra [[Frazione (matematica)|rapporti frazionari]] e [[suono]].
[[Platone]] affermò che, come la ginnastica serviva ad irrobustire il corpo, la musica doveva arricchire l'animo. Attribuiva alla musica una funzione educativa, come la matematica. Secondo lui bisognava saper scegliere fra tanto e poco, fra più o meno, fra bene o male, per arrivare all'obiettivo finale<ref>[http://freeestockphotos.blogspot.com/]</ref>.
=== La musica sacra medioevale ===
{{vedi anche|Canto gregoriano}}
Nel [[Cristianesimo]] ebbe grande diffusione il canto, perché lo stesso "Cristo" veniva descritto come un cantore insieme ai suoi discepoli: "E dopo aver cantato l'inno uscirono verso il monte degli Ulivi {{passo biblico|Mt 26,30|libro=no}}.
La musica nel cristianesimo si sviluppò molto nel luogo di culto, la chiesa: si trattava della musica che veniva eseguita nella [[liturgia]] celebrativa della [[messa]].
Si può ipotizzare che la forma iniziale della musica liturgica fosse [[monodia|monodica]] (dalla parola greca che significa una voce sola, cioè veniva intonata la stessa melodia da uno o più cantori) e basata su variazioni d'intonazione attorno ad una nota fondamentale (detta corda di recita), variazione che era dettata dalla prosodia (o enfasi) delle parole del testo sacro, nello stile musicale detto sillabico. A questo stile, che dominava la maggior parte della messa, si sovrappose col tempo un secondo stile, riservato inizialmente ai momenti di maggiore enfasi quali l'offertorio, in cui un solista intonava il testo facendo variare liberamente l'intonazione all'interno di una stessa sillaba in uno stile detto [[melisma]]tico.
La trasmissione della musica avveniva a questo punto per tradizione orale, e attraverso scuole di canto, la cui presenza presso i maggiori centri di culto è attestata fino dal IV secolo. Oltre alla scuola di provenienza, è probabile che anche l'improvvisazione e l'abilità del singolo cantore determinassero in larga parte la musica d'uso liturgico.
Agli inizi del [[VI secolo]], esistevano in Occidente diverse aree liturgiche europee, ognuna con un proprio rito consolidato, associato ad uno specifico cantus planus, ovvero un tipo di canto liturgico monodico (tra i principali, ricordiamo il rito vetero-romano, il rito ambrosiano a [[Milano]], il rito visigotico-mozarabico in [[Spagna]], il rito celtico nelle isole britanniche, il [[rito gallicano]] in [[Francia]], il rito [[Aquileia|Aquileiese]] nell'Italia orientale, il rito [[Benevento|Beneventano]] nell'Italia meridionale). La tradizione vuole che alla fine di questo secolo, sotto il papato di [[Gregorio Magno]] (590-604) si sia avuta la spinta decisiva all'unificazione dei riti e della musica ad essi soggiacente.
In realtà si ha motivo di credere che l'unificazione avvenisse quasi due secoli più tardi, ad opera di [[Carlo Magno]] e sotto l'impulso della unificazione politica che portò alla nascita del [[Sacro Romano Impero]]. L'attribuzione a Gregorio Magno sarebbe stata introdotta per superare le resistenze al cambiamento dei diversi ambienti ecclesiastici, costretti a rinunciare alle proprie tradizioni.
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Il repertorio del canto gregoriano è molto vasto e viene differenziato per epoca di composizione, regione di provenienza, forma e stile.
Esso è costituito dai ''canti dell'Ufficio'' (la cosiddetta "Liturgia delle Ore" recitata quotidianamente dal clero) e dai ''canti della Messa''.
* Nei canti dell'Ufficio si riscontrano le seguenti forme liturgico-musicali: ''le Antifone, i Responsori'' (che possono essere brevi o prolissi) i "cantica" (di carattere più lirico) e ''gli Inni'' (
* Nei canti della [[Messa]] vi sono forme legate alle parti dell'Ordinario o ''Ordinarium Missæ'' (cioè i testi che non mutano mai: [[Kyrie]], [[Gloria in excelsis Deo|Gloria]], [[Credo (liturgia)|Credo]], [[Sanctus]] e [[Agnus Dei]]) e del Proprio o ''Proprium Missæ'' (cioè i testi che variano secondo le diverse festività: [[Introito]], [[Graduale]], [[Alleluia]] - sostituito dal Tratto nel tempo di [[Quaresima]] -, [[Offertorio]] e [[Communio (messa)|Communio]]).
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* I canti di genere melismatico (''quando ogni sillaba del testo è fiorita da molte note'') come ad esempio alcuni Graduali e Offertori o i responsori prolissi dell'Ufficio O il più importante lo jubilus dell'Alleluia.
[[File:Porrectus.JPG|thumb|Neuma plurisonico.]]
La riforma gregoriana sostituì lo studio dei testi alla trasmissione orale delle scuole di canto delle origini, sacrificando, oltre alle particolarità regionali (alcune delle quali, specialmente quelle di derivazione mozarabica, particolarmente ricche) e all'intonazione [[musica tonale|micro-tonale]] (che esisteva ancora nel rito vetero-romano) anche il ruolo dell'improvvisazione. Allo stesso tempo si creò la necessità di "annotare" i testi scritti in modo da aiutare i cantori ad eseguire le musiche sempre nello stesso modo, con una linea melodica che indicava la sua direzione, ascensionale o discensionale. Quest'esigenza fece nascere segni particolari (i [[neuma|neumi]], pare nati dai gesti del direttore del coro) che, annotati tra le righe dei codici, rappresentavano l'andamento della melodia, come già detto, (ma lasciando liberi intonazione e [[ritmo]]). La scrittura neumatica divenne così la prima "notazione", da cui poi la parola "nota", musicale moderna.
=== La nascita della notazione ===
{{vedi anche|Guido Monaco}}
[[File:Sala delle arti liberali e dei pianeti 10.2 musica.JPG|thumb|upright=1.1|Allegoria della musica nella [[sala delle Arti liberali e dei Pianeti]], ad opera di [[Gentile da Fabriano]] (1412, [[Palazzo Trinci]] a [[Foligno]])]]
La scrittura neumatica lasciava molto all'immaginazione del lettore, e, proprio per questo, era inadatta alla trascrizione di composizioni di maggiore complessità, che mettevano a dura prova la memoria dei cantori. Fu nell'opera di [[Guido Monaco|Guido d'Arezzo]] (992 ca.-1050 ca.) che si affermò il primo sistema di scrittura ''diastematica'', una scrittura, cioè, che permetteva di indicare le diverse altezze delle note da intonare. Guido chiamava il suo sistema ''tetragramma'' perché inseriva dei segni (che sarebbero poi diventati le moderne note) in una griglia costituita (spesso) da quattro righe parallele. Fu questo l'inizio dell'uso delle note in cui la scrittura delle durate era ottenuta proporzionalmente (la durata di una nota era indicata in proporzione alle altre). Alle note che erano posizionate negli spazi e sulle linee, Guido assegnò nomi quasi tutti corrispondenti alle sillabe iniziali dei primi sei versetti di un [[Ut queant laxis|inno]], scritto da [[Paolo Diacono]] e dedicato a [[San Giovanni Battista]], come memorandum per gli allievi:
{{Citazione|Affinché possano con libere<br />voci cantare<br />le meraviglie delle azioni<br />tue i (tuoi) servi,<br />cancella del contaminato<br />labbro il peccato,<br />o san Giovanni|[[Ut queant laxis|Inno a San Giovanni]]|'''[[Ut (nota)|Ut]]''' queant laxis<br />'''[[Re (nota)|Re]]'''sonare fibris<br />'''[[Mi (nota)|Mi]]'''ra gestorum<br />'''[[Fa (nota)|Fa]]'''muli tuorum<br />'''[[Sol (nota)|Sol]]'''ve polluti<br />'''[[La (nota)|La]]'''bii reatum<br />'''[[Si (nota)|S]]'''ancte '''[[Si (nota)|I]]'''ohannes|lingua=la}}
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Si sa comunque che nel Medioevo si produceva molta musica di carattere non sacro: un'importante testimonianza (profana anche se non propriamente popolare) viene dalle composizioni dei [[trovatore|trovatori]], dei [[troviero|trovieri]] e dei [[Minnesang]]er, cantori e poeti vaganti, le cui prime testimonianze datano attorno all'[[XI secolo]]. Di provenienza linguistica diversa ([[lingua d'oc]] o occitano per i [[trovatore|trovatori]], [[lingua d'oïl]] per i [[troviero|trovieri]], tedesco per i [[minnesanger]] o [[menestrello|menestrelli]]), essi erano accomunati dall'argomento delle loro canzoni, l'[[amor cortese]] e dalla loro frequentazione, appunto delle corti, dove era stata elaborata questa forma ritualizzata d'amore. La diffusione delle composizioni trobadoriche accompagnò anche la diffusione dell'idea che l'educazione musicale (rigorosamente non professionale) dovesse far parte dell'educazione di un nobile. Come per il resto delle composizioni popolari però, anche la parte musicale delle composizioni trobadoriche è andata quasi completamente perduta anche a causa della distruzione causata dalla [[crociata contro gli albigesi]].
Le composizioni che ci sono pervenute (
=== Ars Antiqua e Ars Nova ===
{{Vedi anche|Ars antiqua|Ars nova}}
L'[[Ars antiqua]] fu un fenomeno musicale che si formò a [[Parigi]] nel [[1150]] e che terminò nel [[1320]]. Nasce in contrapposizione all{{'}}''[[Ars nova]]'', che sarà un altro grande movimento polifonico che nascerà nel [[XIV secolo]].
Dal punto di vista della notazione musicale, la [[Scuola di Notre Dame]] introdusse la tecnica di indicare precisamente l'altezza delle note (che nell'opera di Guido d'Arezzo era ancora intesa in maniera relativa) in modo simile a quello che avviene nella scrittura musicale moderna, e la prima idea di divisione delle durate: ogni nota poteva essere divisa in tre note di durata inferiore.
L'[[Ars nova]] sviluppò ulteriormente il concetto di [[notazione mensurale]], aggiungendo altre durate a quelle usate fino ad allora, ed estendendo l'applicabilità della divisione binaria dei valori; inoltre accentuò gli aspetti musicali delle composizioni (moltiplicando le voci dei cantori ed introducendo ad esempio la forma politestuale del [[mottetto]]) rispetto agli aspetti testuali. Queste innovazioni la posero ben presto in polemica con gli esponenti dell'[[Ars antiqua]] (polemica che assunse toni così violenti da dover essere sedata da un intervento regale).
=== La musica nell'
{{vedi anche|Musica rinascimentale}}
Durante il Quattrocento si sviluppò un nuovo stile, inizialmente per ispirazione dei compositori inglesi (in particolare [[John Dunstaple]]), e successivamente ad opera della [[scuola franco fiamminga]], che innovò grandemente le preesistenti forme della [[messa]], del [[mottetto]] e della [[chanson]]. Ponendo le consonanze per terze (ancora oggi familiari all'orecchio occidentale) e la forma imitativa del [[canone (musica)|canone]] alla base delle loro procedure compositive, i franco-borgognoni (tra cui ricordiamo il caposcuola [[Guillaume Dufay]] e
Nel Cinquecento abbiamo la nascita del madrigale (una forma cantata a più voci, in cui il significato del testo comunicava il carattere espressivo alla musica) ad opera del francese [[Philippe Verdelot]] e del fiammingo [[Jacques Arcadelt]]. Grazie all'invenzione della stampa nacque l'editoria musicale che in Italia si rivolse soprattutto ad una élite, mentre in Francia e nel nord Europa puntò ad un ampliamento del mercato.
La Riforma influenzò radicalmente il modo di concepire la musica: mentre nelle zone calviniste la musica fu ridotta alla sola funzione liturgica, in quelli luterani si diffuse capillarmente ai livelli popolari, assolvendo il ruolo di collante nazionale grazie alla lingua e alla fede. Furono gettate le basi per una nuova sensibilità germanica nei confronti di questa arte che produrrà effetti epocali.
In ambito cattolico invece, le limitazioni imposte alla musica sacra dal [[Concilio di Trento]], che scoraggiava l'eccessiva complessità, provocarono una reazione alla complessità della scuola fiamminga del secolo precedente. [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]], dal canto suo, produsse composizioni in cui un [[contrappunto]] fluido alternava fittamente [[Consonanza e dissonanza|consonanze e dissonanze]] con un suggestivo effetto di sospensione.
Alla fine del XVI secolo abbiamo la nascita del [[opera lirica|melodramma]], ad opera della [[Camerata fiorentina]]: nei decenni successivi il genere sarà portato in auge soprattutto grazie a [[Claudio Monteverdi]].
=== Il Barocco e il sistema tonale ===
{{vedi anche|Musica barocca|tonalità (musica)}}
[[File:Johann Sebastian Bach.jpg|upright=0.8|thumb|[[Johann Sebastian Bach]].]]
Nel Seicento la musica strumentale in occidente divenne autonoma ed assunse una fisionomia delineata in generi come la [[Sonata|sonata a solo]], la [[
Nella prima metà del Settecento sorse la committenza indiretta, vale a dire la fruizione dell'arte da parte di un pubblico pagante.
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Nel secolo d'oro della musica classica occidentale, gli anni che vanno dal [[1750]] al [[1850]], essa si esprime in forme sempre più ricche ed elaborate, sia in campo strumentale (uno straordinario sviluppo ebbe la forma della [[sinfonia]]) che in campo [[opera lirica|operistico]], sfruttando sempre più estesamente le possibilità espressive fornite dal sistema armonico e tonale costruito nei secoli passati.
Durante questo periodo, per la prima volta, si manifestò un sentimento storico dell'esperienza musicale; la musica acquisì una coscienza storica al pari delle altre arti grazie agli studi e le pubblicazioni che riguardarono il passato; fra i trattatisti notevoli, ricordiamo il
Questo nuovo fenomeno consentì di creare una saldatura tra il presente ed il passato e di dare continuità al percorso evolutivo musicale.
Nel seconda metà del [[XVIII secolo]], nel periodo del [[Classicismo (musica)|classicismo]], vi fu la grande presenza di [[Wolfgang Amadeus
[[File:Ludwig Van Beethoven LCCN2003663902.jpg|thumb|[[Ludwig van Beethoven]].]]
Agli inizi del [[XIX secolo]] dominò la figura di [[Ludwig van Beethoven]], che prese le mosse dall'eredità di Mozart e dei compositori classici coevi per arrivare a trasfigurare le forme musicali canoniche, soprattutto la [[sinfonia]], il [[Concerto (composizione musicale)|concerto]], il [[quartetto d'archi]] e la [[sonata]], creando al contempo il concetto di [[musica assoluta]], cioè svincolata dalle funzioni sociali cui era stata fino ad allora subordinata. Con Beethoven si assistette alla nascita della figura del compositore/artista, contrapposta a quella, in precedenza prevalente, del musicista/artigiano. Le nove [[sinfonie di Beethoven]] ebbero tale risonanza da promuovere la forma della sinfonia come la regina tra le forme musicali, al punto che molti dei musicisti venuti dopo di lui temevano di misurarsi con essa. In seguito, oltre a lui, artisti come [[Johannes Brahms]], [[Anton Bruckner]] e [[Gustav Mahler]] ottennero grandi risultati specialmente in campo sinfonico, per questo si parla di "Stagione del grande sinfonismo tedesco".
In Beethoven si trovano le prime manifestazioni del [[romanticismo]] musicale, molti protagonisti del quale furono di area germanica e austriaca, come [[Carl Maria von Weber|Weber]], [[Franz Schubert|Schubert]], [[Felix Mendelssohn|Mendelssohn]], [[Robert Schumann|Schumann]]. In Francia operano invece [[Hector Berlioz|Berlioz]] e il polacco [[Fryderyk Chopin|Chopin]] che in molte sue composizioni inserì innovazioni armoniche che facevano già presagire l'[[Impressionismo musicale|Impressionismo]].
La tradizione operistica italiana, che ha come protagonisti protagonisti [[Gioachino Rossini|Rossini]], [[Vincenzo Bellini|Bellini]], [[Gaetano Donizetti|Donizetti]], [[Giuseppe Verdi|Verdi]] e, a cavallo del secolo seguente, [[Giacomo Puccini|Puccini]], continua ad esaltare il ruolo del [[canto]] che, sciolto dall'eloquenza dell'opera settecentesca, diviene momento lirico, pura espressione dell'anima, ma che, nel corso del secolo, assorbe progressivamente aspetti dell'opera francese
Con [[Richard Wagner]] vennero introdotte nuove sonorità con passaggi armonici innovativi e un esasperato cromatismo che misero in crisi il sistema tonale tradizionale.
=== La musica moderna e contemporanea ===
{{vedi anche|Musica moderna|Musica contemporanea|Atonalità|Dodecafonia}}
Queste innovazioni in campo tonale vennero radicalmente modificati dalla musica del [[XX secolo]], che esplorò le nuove forme dell'[[atonalità]]. Con questa tecnica il singolo [[compositore]] definì autonomamente le regole per la realizzazione del brano, dando maggiore importanza all'effetto prodotto dai suoni piuttosto che alla loro appartenenza ad un assegnato sistema tonale: per apprezzare un brano di musica composto secondo questi canoni, però, il solo ascolto non è sufficiente, ma deve essere integrato da un attento studio dello [[spartito]].
[[File:Arnold Schoenberg la 1948.jpg|upright=0.8|thumb|left|[[Arnold Schönberg]]]]
In particolare, nel secondo decennio [[Arnold Schönberg]], assieme agli allievi, tra cui ricordiamo [[Alban Berg]] e [[Anton Webern]], giunse a delineare un nuovo [[sistema]], la [[dodecafonia]], basato su serie di 12 note. Alcuni ritennero questo l'inizio della [[musica contemporanea]], spesso identificata con la [[musica d'avanguardia]]: altri dissentirono vivamente, cercando altre strade. Il concetto di serie, inizialmente legato ai soli intervalli musicali, si svilupperà nel corso del secondo Novecento sino a coinvolgere tutti i parametri del suono. Fu questa la fase del [[serialismo]], il cui vertice fu raggiunto negli [[anni 1950|anni cinquanta]] con musicisti come [[Pierre Boulez]] e [[John Cage]].
Altri musicisti - fra cui anche [[Béla Bartók]] e [[Maurice Ravel]] - scelsero di cercare nuova ispirazione nelle tradizioni folkloriche e nella musica extraeuropea, mantenendo un legame con il sistema tonale, ma innovandone profondamente l'organizzazione e sperimentando nuove scale, ritmi e timbri. [[Igor' Fëdorovič Stravinskij]] dopo un primo periodo di ispirazione russa, si accostò al [[Neoclassicismo (musica)|Neoclassicismo]] e quindi alla musica [[serialismo|seriale]].
A causa della larga gamma di definizioni, lo studio della musica è effettuato in una grande varietà di forme e metodi: lo studio del [[suono]] e delle [[vibrazione|vibrazioni]] (detto [[acustica]]), lo studio della [[teoria musicale]], lo studio pratico, la [[musicologia]], l'[[etnomusicologia]], lo studio della [[storia della musica]].
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{{vedi anche|Musica jazz|Blues}}
[[File:Louis Armstrong restored.jpg|thumb|[[Louis Armstrong]].]]
[[File:Bo Diddley Prag 2005 04.jpg
All'inizio del 1900, negli [[Stati Uniti d'America]], iniziarono a diffondersi tra la popolazione urbana diversi [[generi musicali]] derivati dalle tradizioni popolari degli africani portati come schiavi sul continente, e dalle loro contaminazioni con le tradizioni musicali bianche.
Nacquero e acquisirono notorietà in questo modo il [[ragtime]], il [[blues]] urbano (derivato dal cosiddetto blues ''primitivo'' che veniva cantato nelle campagne), e da ultimo, il jazz, che combinava la musica bandistica e da parata, che veniva suonata soprattutto a [[New Orleans]], con forti dosi d'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]] e con particolari caratteristiche ritmiche e stilistiche.
L'invenzione del [[fonografo]] e della radio, permise una diffusione senza precedenti di questi nuovi generi musicali, che erano spesso interpretati da musicisti autodidatti molto più legati ad una tradizione musicale orale che non alla letteratura musicale. Le origini non europee degli interpreti, e il citato ricorso all'improvvisazione, contribuirono a creare musiche di grande freschezza e vitalità. Al contrario di quello che era successo tante volte nella storia della musica, la tecnologia offriva ora
[[File:Gerry Mulligan, ca. 1980s (William P. Gottlieb 16211).jpg|thumb|[[Gerry Mulligan]], tra le figure più rappresentative del Cool jazz]]
La musica jazz continuò a svilupparsi per tutto il [[XX secolo]], diventando prima musica di larghissimo consumo durante gli anni venti/anni trenta (detti gli anni dello [[swing]]), intrecciandosi con altri generi per dare vita a forme di espressione musicale ancora diverse ed evolvendosi poi gradatamente in una ''"musica per musicisti"'' e per appassionati, espandendosi fuori dall'America e trovando seguaci prima in Europa (dove fu spesso apprezzata più che nel sua terra d'origine) e poi in tutto il mondo, e diventando uno dei contributi musicali più importanti del Nuovo Continente.
La musica Jazz si può considerare come un nuovo varco verso altri mondi musicali: un genere che, partendo da un substrato che comprendeva le forme popolari del blues, degli [[spiritual]], del [[gospel]], del [[Dixieland (musica)|dixieland]], incorporando via via altre forme di musica nera (come il [[ragtime]] degli [[anni 1920|anni venti]]) arrivò ad utilizzare una base di standard usati come punto di partenza per modificarne di continuo ogni modulo [[Armonia (musica)|armonico]], [[Melodia|melodico]], e [[Ritmo|ritmico]].
La musica jazz, con le varie influenze che ne sono derivate, è stata definita ''colta'', anche grazie all'avvicinamento e all'approfondimento della [[musica classica]]. Lo stesso non può dirsi per il blues iniziale. {{senza fonte|Il passaggio di qualità è probabilmente attribuibile a [[George Gershwin]], musicista di grande valore, figlio di emigranti russi, morto giovanissimo ma che ebbe dei maestri importanti e fu ispirato da autori come [[Claude Debussy|Debussy]] e [[Maurice Ravel|Ravel]]. La sua produzione è incredibilmente vasta, con notevole esposizione delle opere definite minori (circa 700), utilizzate anche ora come standard inesauribili.}} Da ricordare che lo stesso [[Claude Debussy|Debussy]] venne influenzato dal jazz, in particolare dal [[Cakewalk]], come si può ben rilevare ne ''[[Le petit nègre]]'' e nell'ultimo brano della suite ''[[Children's Corner]]'', ''Golliwogg's Cakewalk'', una delle sue più celebri pagine per pianoforte.<ref>Ariane Charton, ''Claude Debussy'', Parigi, Gallimard, 2012</ref>
=== La popular music del XX secolo ===
{{vedi anche|Musica pop|Rock and roll}}
[[File:Frank Sinatra laughing.jpg
[[File:Led Zeppelin 2007.jpg|upright=1
All'inizio del [[XX secolo]] la musica occidentale cambiò profondamente, e fu scossa fin dalle fondamenta. Non solo, ma cambiarono anche, grazie alle invenzioni relativamente recenti della [[radio (elettrotecnica)|radio]] e del [[fonografo]], i modi e i tempi di [[ascolto]] della musica stessa, prima limitati a concerti in locali appositamente adibiti, come [[teatro|teatri]], locali, [[club]] o case private. Da una parte iniziò a crearsi un pubblico potenziale più vasto e meno acculturato, che apprezzava strutture melodiche e armoniche più semplici, dall'altra mai come in questo periodo storico fu facile, per chi volesse suonare, procurarsi uno strumento e imparare a usarlo.
A questo si deve aggiungere una seconda rivoluzione, anche questa tecnologica: l'invenzione dell'[[altoparlante]] e dell'amplificazione audio, che permise di far suonare assieme strumenti che non potrebbero farlo altrimenti (come per esempio una [[chitarra]], una [[Batteria (strumento musicale)|batteria]] di tamburi e un [[pianoforte]]), perché il suono di alcuni di essi prevaricherebbe completamente gli altri.
Queste nuove possibilità tecniche crearono l'occasione per nuovi veicoli espressivi che la musica colta tardò a cogliere e che la nuova musica popolare non ebbe alcun problema ad adottare, creando, tra il [[1920]] fino al [[1980]] e in misura minore negli anni successivi, una grande fioritura di nuovi stili e generi (quali [[jazz]], [[blues]], [[rock]], [[soul]], [[Musica pop|pop]], [[funk]]y, [[Heavy metal|metal]]
Altro genere popolare sorto nel [[XX secolo]] è stato il [[rock]], dizione abbreviata di "rock and roll" o "rock'n'roll" (da quando si affermò questa espressione abbreviata si svilupparono vari sottogeneri che enfatizzavano gli aspetti più aggressivi del rock'n'roll
Negli [[Anni 1960|anni sessanta]], soprattutto in Inghilterra, si formarono gruppi come [[The Who]], [[Pink Floyd]], [[Led Zeppelin]], [[Deep Purple]], [[King Crimson]] e [[Soft Machine]] pronti a spaziare e a raggiungere nuove strutture musicalmente più complesse rispetto a quelle del rock primitivo, traendo spesso ispirazione dalla musica classica e dal jazz, per iniziare a dare vita a una rivoluzione. In questa rivoluzione fu coinvolta anche la tecnologia, che con il [[sintetizzatore]], il [[moog]], il [[mellotron]] iniziò a dare vita nella metà degli [[Anni 1960|anni sessanta]] al genere [[Rock progressivo|progressive]]. Alla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] nacque un nuovo stile musicale che azzerò completamente il progressive, il [[punk rock|punk]], che vide il ritorno a sonorità hard e violente spinte a volte verso estremismi anti-musicali e legate a tematiche di contestazione politica<ref>[http://www.scaruffi.com/history/icpt3.html The History of Rock Music. Storia della Musica Rock<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Negli [[Anni 1980|anni ottanta]] le due correnti principali del rock erano il punk e le sue propaggini ([[Post-punk]], [[Hardcore punk]], [[New wave (musica)|New wave]], [[No Wave]], [[Industrial]] ecc.) e il [[Metal]] (un'evoluzione particolarmente pesante dell'hard rock, più elaborata del punk dal punto di vista musicale). I primi [[Anni 1990|anni novanta]] videro l'esplosione del fenomeno [[Grunge]] che riportò per qualche tempo il rock all'attenzione delle masse popolari. Il
Con l'avvento del [[III millennio]], cambia la modalità di fruizione della musica. Tramonta l'epoca dei supporti fonografici, che avevano fatto la fortuna dell'[[industria discografica]] nel XX secolo, e la musica è sempre più distribuita attraverso [[internet]] e fruita attraverso nuovi media come i [[lettori MP3]].
== Generi musicali ==
{{Vedi anche|Generi musicali}}
I '''generi musicali''' sono categorie entro le quali vengono raggruppate, indipendentemente dalla loro [[forma musicale|forma]], [[composizione musicale|composizioni musicali]] aventi caratteristiche generali comuni, quali l'organico [[strumento musicale|strumentale]], il destinatario e il contesto in cui sono eseguite.
Il grado di omogeneità [[forme musicali|formale]] e [[stili musicali|stilistica]] di tali raggruppamenti è molto variabile e diviene addirittura nullo nel caso di generi con alle spalle una lunga storia, quali la [[musica sinfonica]] o l'[[opera lirica]]. La loro identità si fonda piuttosto sul contesto sociale e ambientale a cui le composizioni sono destinate (il [[teatro]], la [[sala da concerto]], la [[discoteca]], la [[Musicista di strada|strada]], la [[sala da ballo]], la [[chiesa (architettura)|chiesa]], il [[sala (architettura)|salotto]]) e sulle diverse modalità con cui la musica si coniuga di volta in volta ad altre forme di [[spettacolo]], [[arte]] o [[letteratura]], quali la [[danza]], il teatro, l'[[immagine]], la [[poesia]], il [[racconto]].
== Strumenti musicali ==
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# [[Membranofoni]]: il suono è prodotto dalle vibrazioni di membrane tese, che possono essere sollecitate da azioni di percussione, sfregamento, pizzico, fin anche alle sollecitazioni dovute all'emissione della voce dell'esecutore (nel caso dei mirlitons).
# [[Cordofoni]]: il suono è emesso dalla vibrazione di corde tese; le corde possono essere sollecitate dal pizzicarle, percuoterle, o dallo sfregarle con appositi archetti; ancora, corde tese esposte all'azione del vento che le lambisce, come nel caso delle arpe eoliche, induce in esse vibrazioni sonore.
# [[Aerofoni]]: in essi è l'aria stessa che entra in vibrazione. L'aria può essere contenuta dallo strumento, come nel caso di tubi o globi, ma può anche circondare lo strumento che la colpisce ad alte velocità (frullo, frusta, lama affilata,
# [[Elettrofoni]]: il suono viene generato per mezzo di una circuitazione elettrica o per induzione elettromagnetica.
==
{{vedi anche|Teoria musicale}}
[[File:Michelangelo Caravaggio 020.jpg|thumb|upright=1.
Le nozioni ed i concetti sono riassumibili nella [[teoria musicale]], che è un insieme di metodi per analizzare, classificare e comporre la musica e i suoi elementi. Essa, ad esempio, tratta la "grammatica" della musica, cioè il [[pentagramma (musica)|pentagramma]], le [[chiave musicale|chiavi musicali]] e in generale il modo di scrivere ([[semiografia musicale|semiografia]]) la musica. Pertanto, può essere definita come la descrizione in parole degli elementi della musica, e delle relazioni tra la semiografia (o comunemente detta: notazione musicale) e la sua esecuzione.
=== Termini comuni ===
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* la [[pausa musicale|pausa]] è l'intervallo che si interpone tra una nota ed un'altra.
==
=== Musicisti ===
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[[File:ISFJ - 1.JPG|upright=1.3|thumb|Immagine di un [[trombettista]].]]
Un musicista è una persona che esegue o che compone musica per professione. Si possono classificare secondo questo schema, che li suddivide in base al loro ''ruolo'' nella categoria professionale:
* L'[[arrangiatore]] modifica una [[Canzone (musica)|canzone]] secondo le esigenze di spettacolo.
* Il [[cantante]] usa la propria voce nei brani musicali.
* Il [[cantautore]] scrive le canzoni e le esegue con la propria voce, insieme ad altri musicisti, utilizzando talvolta un proprio [[strumento musicale|strumento]] di [[accompagnamento]].
* Il [[compositore]] crea la musica e
* Il [[direttore d'orchestra]] coordina gli elementi di una [[orchestra]].
* Il [[direttore di coro]] coordina gli elementi di un [[coro (musica)|coro]].
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=== Direttori d'orchestra ===
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Il
La sua direzione è innanzitutto di aiuto per la coordinazione dei musicisti fra loro, indicando il [[tempo]], i diversi ingressi e le dinamiche. Egli inoltre chiarisce a [[cantante|cantanti]], [[Solista|Solisti]] e [[strumento musicale|strumentisti]] il contenuto e l'impostazione generale del componimento musicale.
Le sue funzioni sono anche quelle di guidare le prove e prendere tutte le decisioni necessarie da un punto di vista musicale, interpretando l'opera musicale. In assenza di un comitato artistico, il direttore sceglie anche il repertorio da eseguire. Il ruolo del direttore, come lo conosciamo oggi, si è formato intorno al [[XIX secolo]].
=== Compositori ===
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Un
La composizione, al fine di poterne agevolare la riproduzione, è generalmente trascritta su uno [[spartito]] tramite un sistema di simboli chiamato notazione musicale, che appunto utilizza le cosiddette [[nota musicale|note musicali]]: l'opera del compositore è eseguita dagli [[interprete (musica)|interpreti]] ([[musicista|musicisti]], [[cantante|cantanti]]), ma, ovviamente, può essere eseguita anche dall'autore stesso.
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Il mestiere del ''compositore'' non è una professione protetta. Anche autodidatti si possono chiamare in questo modo, ma gli studi di composizione si eseguono in Italia presso i [[conservatorio|Conservatori]].
==
{{vedi anche|Canto}}
{{citazione|Come è nobile chi, col cuore triste, vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici|[[Khalil Gibran]]}}
[[File:Imuvrini.png|thumb|
Il '''canto''' è la produzione di [[suono|suoni]] musicali mediante la [[Canto|voce]], ovvero l'uso della voce umana come strumento musicale.
Un gruppo musicale composto principalmente da [[cantante|cantanti]] (che in questo caso si dicono più propriamente "cantori") viene definito coro; quando il coro esegue musica senza accompagnamento strumentale si parla di canto [[a cappella]].
La voce umana nasce dalla vibrazione delle due [[corde vocali]] in adduzione tra loro dovuta al flusso creato dall'[[aria]] espirata dai [[polmoni]]. Nell'uso canoro il suono della voce è caratterizzato dalle risonanze della [[trachea]], della [[faringe]] e della [[
A seconda del modo in cui la voce viene prodotta si possono distinguere tre tipi di emissione: la voce ''ingolata'', la voce ''impostata'' e il ''falsetto''.
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{{vedi anche|Opera lirica|Opere liriche}}
[[File:Pavarotticrop.jpg|thumb|[[Luciano Pavarotti]]]]
L
Oggetto della rappresentazione è un'azione drammatica presentata, come nel [[Teatro (rappresentazione)|teatro di prosa]], con l'ausilio di scenografie, costumi e attraverso la recitazione. Il testo letterario che contiene il dialogo appositamente predisposto e le didascalie è chiamato [[libretto]]. I cantanti sono accompagnati da un complesso strumentale che può allargarsi fino a formare una grande [[orchestra sinfonica]].
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* [[Diritto dello spettacolo|Musica e diritto]]
* [[Rapporto tra musica e matematica|Musica e matematica]]
* [[Rapporto tra musica e medicina|Musica e medicina]]
* [[Rapporto tra musica e neuroscienze|Musica e neuroscienze]]
* [[Acustica|Musica e fisica]]
* [[
== Produzioni e classificazioni ==
* [[:Categoria:
* [[Forme musicali]]
* [[Generi musicali]]
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== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* [[Marcello Sorce Keller]], “Che cosa è la musica (e perché, forse, non dovremmo più chiamarla 'musica')”, ''Musica/Realtà'', 2012/1,
* [[Marcello Sorce Keller]], “Do We Still Need To Think Musically? (Musings about an Old Friend, Fishing Nets, Templates, and Much More)”
* [[Carlo Pasceri]],
*Susanna Pasticci (cur.), ''Parlare di musica'', Meltemi 2008.
==Voci correlate==
{{Div col|
* [[
* [[Battiti per minuto]]
* [[Canto]]
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[Musica dei nativi americani]]
* [[Musicologia]]
* [[Musicista]]
* [[Intervallo (musica)]]
* [[Notazione musicale]]
* [[Note musicali]]
* [[
* [[Pentagramma (musica)]]
* [[Pausa
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[Storia della musica]]
* [[
* [[Teoria musicale]]
* [[Tempo (musica)]]
* [[Tonalità (musica)]]
{{
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|q_preposizione=sulla|etichetta=musica|s=:Categoria:Testi_musicali_in_ordine_alfabetico|s_oggetto=testi|s_preposizione=di|s_etichetta=opere musicali|wikt=musica|n=Categoria:Musica|n_preposizione=inerenti alla
== Collegamenti esterni ==
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* [http://fisicaondemusica.unimore.it/ Fisica della Musica] a cura dell'[[Università di Modena e Reggio Emilia]]
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