Venezuela: differenze tra le versioni
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{{Stato
|nomeCorrente = Venezuela
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|indipendenza = Dall’[[Impero spagnolo]], il 5 luglio [[1811]]
|ingressoONU = 15 novembre [[1945]]<sup>1</sup>
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|popolazioneCrescita = 1,468% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=18 ottobre 2017|sito=CIA World Factbook|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120504223114/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|urlmorto=sì}}</ref>
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|confini = [[Confine tra la Guyana e il Venezuela|Guyana]], [[Confine tra il Brasile e il Venezuela|Brasile]], [[Confine tra la Colombia e il Venezuela|Colombia]]
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|valuta = [[Bolívar venezuelano|bolívar venezuelano sovrano (VES)]]<br />[[petro (criptovaluta)]] [[dollaro statunitense]]<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Reuters|cognome=Staff|url=https://www.reuters.com/article/venezuela-economy-idUSL2N2L401H|titolo=Venezuela to introduce 1-million-bolivar bill as inflation persists|pubblicazione=Reuters|data=6 marzo 2021|accesso=1º aprile 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.aljazeera.com/economy/2021/3/15/cashless-venezuela-maduro-pushes-for-digital-money-amid-shortage|titolo=Cashless Venezuela? Maduro mulls digital payments amid shortage|lingua=en|accesso=1º aprile 2021}}</ref>
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|TFT = 2,5 (2010)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|lingua=en|editore=WorldBank.org|titolo=Fertility rate, total (births per woman)|accesso=18 ottobre 2017}}</ref>
| inno = ''[[Gloria al Bravo Pueblo]]''
| festa = [[5 luglio]]
| note = <sup>1</sup>È uno dei cinquantuno Stati che nel 1945 diedero vita all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]].<br />È inoltre membro dell'[[Associazione degli Stati caraibici]], del [[Comunità andina|Patto delle Ande]] (1973), dell'[[Organizzazione degli Stati Americani]], dell'[[OPEC]] (1960) e del [[Gruppo Rio|Gruppo di Rio]] (1986).
| stato precedente = {{simbolo|Flag of the Gran Colombia (1819-1820).svg}} [[Grande Colombia]]
| didascaliaLocalizzazione = In verde scuro i territori controllati dal Venezuela, in verde chiaro la [[Guayana Esequiba]], territorio rivendicato ma non controllato.
}}
Il '''Venezuela''',
Il Paese, oggi strutturato in
Dopo la proclamazione dell'indipendenza e per buona parte dell'Ottocento e della prima metà del [[XX secolo|Novecento]], a causa dell'instabilità interna e di una serie di lotte civili, il Venezuela non riuscì ad avere uno sviluppo economico soddisfacente. Fu solo a partire dalla seconda metà degli
Il Venezuela è
La sua popolazione conta
L'attuale capo dello Stato è [[Nicolás Maduro]], nonostante il titolo [[Crisi presidenziale venezuelana del 2019|sia stato contestato]] da [[Juan Guaidó]] dal 2019 fino al 2022. La lingua ufficiale è lo [[
== Toponomastica ==
[[File:Amerigo Vespucci.jpg|thumb
Il 30 maggio 1498, nel corso del terzo viaggio di [[Cristoforo Colombo]], una flotta di sei imbarcazioni al comando dell'ammiraglio genovese raggiunse le coste dell'attuale Venezuela. Il 1º agosto, tre velieri toccarono le coste del Venezuela nei pressi dell'[[Trinidad (isola)|isola di Trinidad]]. Entrarono nel [[Golfo di Paria]], sulla foce del Serpente o Dragon's Mouth. Senza saperlo, Cristoforo Colombo era giunto in [[Sud America]]. L'[[Esploratori|esploratore]] la battezzò con il nome di ''Tierra de Gracia''.
Il nome ''Venezuela'' è stato storicamente attribuito al [[Esplorazioni geografiche|navigatore]] [[italia]]no [[Amerigo Vespucci]] che navigò sulla costa settentrionale del Sud America insieme ad [[Alonso de Ojeda]] nel 1499, nel corso di una spedizione navale esplorativa che raggiunse la costa nord-occidentale del paese, ora nota come [[Golfo del Venezuela]]. In quel viaggio, l'equipaggio osservò le costruzioni degli indigeni erette su palafitte di legno fuori delle acque. Tali costruzioni ricordarono a Vespucci la città di [[Venezia]], e lo ispirarono nell'attribuire il nome di ''Venezziola''<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Tomás Straka|autore2=Guillermo Guzmán Mirabal|autore3=Alejandro E. Cáceres|titolo=Historical dictionary of Venezuela|capitolo=Discovery and conquest period|anno=2018|ed=3|pp=5-8|editore=Rowman & Littlefield|città=Lanham|lccn=2017033067|ISBN=9781538109496|citazione=[...] Alonso de Ojeda, sailed along the whole coast of current Venezuela in 1499. He was joined by a factor of the Medici house in Spain, Amerigo Vespucci, looking for business opportunities, who when noticing the settlements of ''palafitos'' in the current Gulf of Venezuela invented the name of the country, which means "Little Venice" ("Venezziola" in Italian). [...]}}</ref> o ''Venezuola'' alla regione. Il termine che in italiano rinascimentale aveva il significato di piccola Venezia, si trasformò successivamente in spagnolo in ''Venezuela'', nonostante ciò, molti anziani veneziani (e veneti) sono soliti chiamarla con il nome rinascimentale<ref>{{cita pubblicazione|lingua=es|url=https://www.ub.edu/geocrit/b3w-152.htm|titolo=500 AÑOS DEL NOMBRE DE VENEZUELA|autore=Alberto J. Rodríguez Díaz|autore2=Francisco Escamilla Vera|rivista=Biblio 3W. Revista Bibliográfica de Geografía y Ciencias Sociales|numero=152|editore=Universidad de Barcelona|città=Barcellona|ISSN=1138-9796|data=19 aprile 1999}}</ref>.
Altre versioni, storicamente meno accreditate, affermano che il nome ''Venezuela'' sia di origine indigena e non un diminutivo di Venezia. Tuttavia la prima versione rimane la più ampiamente accettata come spiegazione sull'origine del nome del paese.
== Etimologia ==
Secondo la storia più accettata e popolare, nel 1499, una spedizione guidata da [[Alonso de Ojeda]] visitò le coste del Venezuela. Le [[Palafitta|palafitte]] che trovarono nella zona del [[lago di Maracaibo]] ricordarono al navigatore italiano [[Amerigo Vespucci]] la città di [[Venezia]], che chiamò la regione ''Veneziola'', o "Piccola Venezia", che in spagnolo viene tradotto ''{{Lang|es|Venezuela}}'' {{Cita|Thomas|2005}}
Martín Fernández de Enciso, un membro dell'equipaggio di Vespucci e Ojeda, fornì una versione diversa. Nella sua opera, infatti, afferma che l'equipaggio trovò delle [[Nativi americani|popolazioni indigene]] che si chiamavano ''Veneciuela.'' Pertanto, il nome "Venezuela" sarebbe un'evoluzione della parola indigena. <ref name="ICH_1958_386">{{Cita libro|lingua=es|titolo=Cuadernos Hispanoamericanos|anno=1958|editore=Instituto de Cultura Hispánica (Agencia Española de Cooperación Internacional)|p=386}}</ref>
Il nome ufficiale si è evoluto negli anni: {{Lang|es|[[State of Venezuela|Estado de Venezuela]]}} (1830–1856), {{Lang|es|República de Venezuela}} (1856–1864), {{Lang|es|[[United States of Venezuela|Estados Unidos de Venezuela]]}} (1864–1953), e ancora {{Lang|es|[[Republic of Venezuela|República de Venezuela]]}} (1953–1999).
== Storia ==
{{vedi anche|Storia del Venezuela}}
=== Epoca precolombiana ===
Si pensa che l'essere umano sia apparso nel territorio venezuelano circa 30
=== Epoca coloniale ===
{{vedi anche|Piccola Venezia}}
[[File:Bolivar Arturo Michelena.jpg|thumb|left|[[Simón Bolívar]], liberatore non solo del Venezuela, ma anche di Colombia, Panama, Ecuador, Bolivia e Perù.]] [[Cristoforo Colombo]] scoprì la regione nel suo terzo viaggio, il 2 agosto 1498<ref name=viajando/>.
La [[Spagna]] inglobò il Venezuela nel suo vasto impero americano nel corso del [[XVI secolo]], anche se l'esplorazione del paese poté dirsi compiuta solo nei primi decenni dell'[[XIX secolo|Ottocento]]. Pochi spagnoli vi si trapiantarono per via del clima subtropicale, preferendo generalmente vivere nelle montagne [[Ande|andine]] degli attuali stati del [[Táchira]], [[Mérida (stato)|Mérida]] e [[Trujillo (stato)|Trujillo]].
Un primo tentativo di [[Impero coloniale tedesco|colonizzazione tedesca]] del Venezuela venne realizzato nel [[XVI secolo]] dalla famiglia tedesca di Anton e Bartholomeus Welser, per conto degli imperatori del [[Sacro Romano Impero|Sacro Romano Impero di Germania]]. Tra il 1528 e il 1556 la Germania acquisì di fatto nuovi territori in Venezuela. Altri punti furono l'isola di Arguin lungo le coste atlantiche della Mauritania (acquisite dal Brandeburgo il 5 ottobre 1685, la Prussia le avrebbe perse il 7 marzo 1721 in favore della Francia). Il processo di colonizzazione non fu senza incidenti: gli spagnoli combatterono numerose ribellioni di indigeni locali, la più importante fu quella comandata da [[Guaicaipuro]] nel 1560 e da [[Quiriquires]] nel 1600.
L'ordine coloniale fu definitivamente imposto verso la fine del [[XVI secolo]], con la costruzione del [[cabildo]] e della chiesa. Allo stesso tempo, cominciò un processo di [[mescolanza razziale]] nel territorio, che definì il profilo sociale del paese. Cominciarono le attività commerciali e l'estrazione di risorse naturali fiorirono; in particolar modo fiorirono le esportazioni di [[cacao]], [[caffè]] e [[tabacco]], mentre al contempo cominciarono attacchi [[Pirata|pirateschi]] come quello di [[Henry Morgan]] a [[Maracaibo]] nel
Le province esistenti, allora governate alternativamente dalla [[Audiencia Reale di Santo Domingo]] e da quella di [[Real Audiencia de Santafé de Bogotá|Bogotá]], entrarono a far parte del [[Vicereame della Nuova Granada]] nel 1717, e divennero autonome nel 1777 con la formazione della [[Capitaneria Generale del Venezuela]]. La nuova unione politica fu consolidata con la creazione della [[Capitaneria generale del Venezuela|Reale Audiencia di Caracas]] nel 1786.
=== Indipendenza ===
[[File:José Antonio Páez by Tovar y Tovar.jpg|thumb|José Antonio Páez, presidente del Venezuela in tre occasioni.]]
La piccola comunità di discendenza spagnola ed europea, dopo alcuni secoli si rese indipendente dalla Spagna. L'inizio della rivoluzione avvenne il 19 aprile 1810, quando l'allora Capitano Generale del Venezuela, [[Vicente Emparán]], fu deposto dal [[Cabildo]] di Caracas. Dopo una serie di rivolte infruttuose e sotto la spinta del Maresciallo [[Francisco de Miranda]], il Venezuela si proclamò indipendente il 5 luglio 1811; tuttavia, la Prima Repubblica ebbe vita breve e capitolò alcuni mesi dopo di fronte alla reazione spagnola. Ebbe così inizio una lunga guerra d'indipendenza, che ricevette un impulso nel 1813 grazie a [[Simón Bolívar]], che, dopo aver preso il controllo di [[Cúcuta]], cominciò una serie di battaglie facendosi strada verso la capitale Caracas, dove entrò nello stesso anno proclamandosi ''Libertador'' e dove venne istituita una seconda Repubblica.
Comunque, una nuova reazione fedele alla Corona di Spagna fece capitolare l'anno seguente anche la Seconda Repubblica. Bolívar intanto era andato a cercare appoggio dagli inglesi in [[Giamaica]], prima di andare a [[Haiti]], dove si erano rifugiati numerosi leader venezuelani. Da Haiti partì una spedizione che inizialmente prese possesso di [[Isla Margarita]], ma che fu poi respinta a [[Carúpano]] e [[Maracay]], nel 1816. Nel 1819 Bolívar, tentando di riorganizzarsi, convocò il ''Congresso di Angostura'', che portò alla creazione della [[Gran Colombia]]. Nel 1820 venne firmato il ''Tratado de Armisticio y Regularización de la Guerra'', che mise fine alle ostilità fino al 1821. Il 24 giugno dello stesso anno, Bolívar, aiutato da [[José Antonio Páez]] e [[Antonio José de Sucre]], vinse la [[Battaglia di Carabobo]], sconfiggendo l'esercito reale di [[Miguel de la Torre]] e liberando definitivamente il Venezuela dagli spagnoli<ref name=Historia>{{cita web|url=http://www.americas-fr.com/es/historia/venezuela.html|titolo=Historia de Venezuela}}</ref>.
La nuova Repubblica del Venezuela fu subito preda di "caudillos" che la dominarono in forma dittatoriale, assoggettandola a frequenti colpi di stato e rivoluzioni locali. Tale situazione si protrasse per buona parte del [[XX secolo|Novecento]], allorché il paese fu governato prima da [[Cipriano Castro]] (1899-1908) e poi, per quasi trent'anni, da [[Juan Vicente Gómez]] (1908-1935). Fu durante il regime di quest'ultimo, nel corso degli anni venti del Novecento, che la scoperta di ingenti giacimenti di petrolio mutò radicalmente la situazione economica e politica del Venezuela. Nel 1928 il paese era già divenuto il secondo produttore mondiale di tale materia prima. Tuttavia fu solo negli anni quaranta del Novecento, con il vertiginoso aumento del prezzo dell{{'}}''[[Petrolio|oro nero]]'', che il petrolio si tradusse in una fonte ingente di entrate per il Paese<ref name=Historia/>.
=== La seconda guerra mondiale ===
Verso la metà degli [[Anni 1930|anni
Nel
Tuttavia, la politica riformista di Medina Angarita, forse giudicata troppo moderata, non riuscì
===
[[File:Hugo Chávez (02-04-2010).jpg|thumb|Hugo Chávez nel 2010.]]
Nel 1948 il presidente [[Rómulo Gallegos]], eletto democraticamente nel 1947, fu esiliato da un'alleanza di conservatori ed esercito, e al suo posto il potere fu assunto da una giunta militare che sciolse il parlamento e instaurò una dittatura.
Negli anni 1950 [[Marcos Pérez Jiménez]], appartenente alla giunta militare ascesa al potere nel 1948, riunì su di sé tutti i poteri, divenendo dittatore del Venezuela. Convinto che l'immigrazione europea potesse essere determinante per lo sviluppo del Paese, la favorì in ogni modo, permettendo l'ingresso di circa un milione di stranieri (tra di essi circa 300 000 italiani, che costituiscono [[Italo-venezuelani|la seconda più importante comunità straniera]] dopo quella spagnola).
Nel gennaio 1958 Pérez Jiménez venne deposto da una giunta militare capeggiata dal generale [[Wolfgang Larrazábal]]. Da tale data ebbe inizio l'attuale era democratica del Venezuela, con una serie di presidenti, democraticamente eletti, che si sono succeduti alla guida del Paese: [[Rómulo Betancourt]], [[Rafael Caldera]], [[Raúl Leoni]], [[Luís Herrera Campíns]], [[Jaime Lusinchi]], [[Carlos Andrés Pérez]], [[Hugo Chávez]], [[Nicolás Maduro]].
=== Il governo bolivariano ===
{{vedi anche|Rivoluzione bolivariana}}
[[Hugo Chávez]] è ricorso a elezioni e referendum per sostenere le riforme costituzionali di cui è stato promotore e le sue politiche di tipo rivoluzionario. Con l'approvazione della Costituzione Bolivariana, avvenuta mediante referendum nel 1999, è stato introdotto il principio della revocabilità di tutti i mandati elettivi a ogni livello dell'amministrazione, compresa la carica presidenziale, che può essere revocata attraverso referendum popolare alla metà del periodo di esercizio. Dopo l'approvazione del referendum costituzionale del febbraio 2009, le candidature per tutte le cariche elettive possono essere ripresentate nelle successive elezioni, senza limitazioni numeriche.
Nel 2002 è stato ordito un [[colpo di Stato]] contro Hugo Chávez, reo di aver ripetutamente ed insistentemente violato il dettato costituzionale, da parte di settori dell'imprenditoria, del sistema comunicativo e di alcuni militari. Il colpo di Stato è fallito in seguito alle proteste di piazza e alla fedeltà al governo di importanti settori dell'esercito, nel quale si è sempre fortemente annidata la pervasiva corruzione pubblica, e grazie all'apparato giudiziario, nel frattempo epurato di tutte le sue componenti non dichiaratamente [[Chavismo|chaviste]], riportando il presidente a [[Palazzo di Miraflores]], sede del governo. Chávez è morto di cancro nel marzo del 2013 e il suo posto è stato preso da Nicolás Maduro, uno dei suoi più fedeli sostenitori.
Le elezioni presidenziali anticipate, convocate per l'aprile 2018 e poi rinviate al successivo 20 maggio, hanno visto la partecipazione di quattro candidati<ref>{{Cita news|autore=Stefano Cagelli|url=https://www.democratica.com/focus/mondo-venezuela-maduro-elezioni-opposizione/|titolo=Maduro vince le "elezioni farsa". Il Venezuela sempre più a picco|pubblicazione=Democratica - Sito d'informazione democratica|editore=Democratica Srl|data=21 maggio 2018|accesso=7 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407105229/https://www.democratica.com/focus/mondo-venezuela-maduro-elezioni-opposizione/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Adele Lapertosa|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/20/venezuela-le-elezioni-farsa-per-fare-vincere-maduro-lopposizione-chi-vota-per-lui-riceve-cibo/4365412/|titolo=Le elezioni farsa per fare vincere maduro. L'opposizione: "chi vota per lui riceve cibo".|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|editore=Società Editoriale Il Fatto SpA|data=20 maggio 2018|accesso=7 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Rossana Miranda|url=https://formiche.net/2018/05/venezuela-candidati-farsa-elettorale-di-maduro/|titolo=Venezuela, gli altri “candidati” della farsa elettorale di Maduro|pubblicazione=Analisi commenti e scenari - Formiche.net|editore=Formiche- base per altezza Srl|data=15 maggio 2018|accesso=7 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilcaffegeopolitico.org/72778/maduro-vince-le-elezioni-farsa-e-governera-altri-sei-anni|titolo=Maduro vince le elezioni farsa e governerà altri sei anni|autore=Andrea Martire|editore=Il Caffè Geopolitico - Associazione Culturale|data=21 maggio 2018|p=72778|citazione=Maduro non ha voluto consentire osservatori occidentali in quanto "non necessario"|accesso=7 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Andrea Muratore|url=http://www.occhidellaguerra.it/lultima-farsa-delle-elezioni-venezuela-maduro-compare-10-volte-sulla-scheda/|titolo=L'ultima farsa delle elezioni: 10 volte Maduro sulla scheda|pubblicazione=Edizioni continue sciolte|editore=Il Giornale On Line S.r.l.|data=11 maggio 2018}}</ref>.
== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia del Venezuela}}
Il Venezuela è situato nella parte più settentrionale dell'[[America meridionale]], si affaccia sul [[mar dei Caraibi]] e nella parte più meridionale della costa, a sud del delta dell'[[Orinoco]], sull'[[oceano Atlantico]]. La sua geografia variegata combina [[tropico|regioni tropicali]], climi desertici, giungle, ampie pianure e ambienti andini. Vi si trova la più grande area protetta dell'[[America Latina]], nota come ''Zone soggette a regime di amministrazione speciale'', che copre circa il 63% del territorio nazionale<ref>{{Cita web|lingua=es|url=http://biodiv-mesoam.blogspot.com/2006/10/venezuela-es-el-pas-con-ms-reas.html|titolo=Venezuela es el país con más áreas protegidas en el mundo|data=26 ottobre 2006|accesso=19 ottobre 2017|editore=Agencia Bolivariana de Noticias}}</ref>.
=== Morfologia ===
[[File:SaltoAngel1.jpg|thumb
Geograficamente in Venezuela possono distinguersi tre diverse aree:
*Nella parte settentrionale del paese vi è una zona montuosa costituita da [[catena montuosa|catene]] appartenenti al massiccio [[Ande|andino]], proseguimenti della [[Cordillera Oriental (Colombia)|Cordigliera Orientale colombiana]] dai quali si dipartono due sistemi montuosi, la [[Sierra de Perijá]] che delimita il confine tra Colombia e Venezuela e la [[Cordigliera di Mérida]] che si insinua nel paese a sud e a est del [[lago di Maracaibo]] e di cui il [[Pico Bolívar|Pico de Bolivar]] (5 007 [[m s.l.m.]]) rappresenta il punto più elevato. Tra i due sistemi montuosi si trova l'[[altopiano di Zulia]]. La Cordigliera di Mérida prosegue seguendo la linea della costa (e assumendo appunto il nome di [[Cordigliera della Costa (Venezuela)|Cordigliera della Costa]]) che in questo tratto è scoscesa e impervia, di fronte si trovano numerose isole, la più grande è la ''[[Margarita (isola)|Isla de Margarita]]''. Nel tratto più orientale, in corrispondenza del delta dell'Orinoco, la costa si fa bassa e paludosa.
*La parte centrale del paese è caratterizzata da ampie pianure erbose chiamate ''[[Los llanos]]'' che coprono circa un terzo del territorio del paese. Si tratta di un'area con un'altitudine ridotta (inferiore ai 600 m [[s.l.m.]]) che durante la stagione delle piogge subisce ampi allagamenti da parte dei fiumi che l'attraversano.
*La parte meridionale del paese, a sud del corso del fiume Orinoco, si trova su un altopiano chiamato [[Massiccio della Guiana|massiccio della Guyana]], che da un punto di vista geologico è uno degli ambienti più antichi dell'intero continente.
La formazione più notevole di quest'area è l'altopiano chiamato [[Gran Sabana]], nel corso dei millenni l'[[arenaria]] che lo compone è stata erosa e sono rimaste vallate e formazioni rocciose chiamate ''[[Tepui]]s'' caratterizzate da flora e fauna particolari, l'isolamento ha infatti permesso lo sviluppo di specie endemiche. In quest'area si trovano alcune fra le cascate più alte del mondo, come ad esempio il Salto Kukenam e il [[Salto Angel]] (979 m) che è una delle attrattive principali del [[Parco nazionale di Canaima]] ed è stato incluso nella lista del [[patrimonio dell'umanità]] da parte dell'[[UNESCO]].
=== Idrografia ===
Il fiume principale del paese è l'[[Orinoco]], lungo 2
La maggior parte dei fiumi che nascono nella parte settentrionale del paese scorrono verso sud-est nel [[Apure (fiume)|fiume Apure]], un affluente dell'Orinoco, che attraversa la regione dei ''Llanos''.
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=== Isole ===
[[File:Gran roque.jpg|thumb
Le isole appartengono alle [[Isole Sottovento (Antille)|Isole Sottovento]] delle [[Piccole Antille]]. Se ne contano più di 300, appartenenti per lo più allo Stato di [[Nueva Esparta]] e alle [[Dipendenze Federali]]. La più grande e popolosa è [[Margarita (isola)|Margarita]] mentre tra gli altri è [[Los Roques]] l'arcipelago più popolato. Tra le altre isole o gruppi di isole si segnalano: [[Aves (isola)|Aves]], [[La Blanquilla]], [[Patos (Venezuela)|Patos]], [[La Orchila]], [[La Sola]], [[La Tortuga]], l'[[Arcipelago di Las Aves]], [[Los Frailes]], [[Los Hermanos]], l'[[Arcipelago di Los Monjes]], [[Los Testigos]].
=== Clima ===
Il Venezuela ha un clima tropicale, generalmente contraddistinto da una stagione piovosa, (da maggio a ottobre) e una secca (da novembre ad aprile). Le precipitazioni sono molto variabili e vanno dai 300–400 mm (o ancor meno) di alcune zone della fascia costiera dello Stato [[Falcón]] agli oltre 2000 millimetri di alcune zone dell'[[Amazzonia]] venezuelana, a Sud del paese.
Il caldo è spesso mitigato dall'altitudine: [[Caracas]], a quasi 1 000 metri [[s.l.m.]], presenta temperature medie annue
pari a 22 °C circa, ma di 6-7 °C inferiori a [[Maracaibo]], che invece si trova sul livello del mare. Nelle [[Ande]] venezuelane si registrano le medie minime: la città di [[Mérida (Venezuela)|Mérida]], sita a oltre 1 600 metri [[s.l.m.]], ha una temperatura media annua di circa 18-19 °C. Ci sono alcune vette delle Ande ricoperte da ghiacciai e nevi perenni.
== Popolazione ==
=== Distribuzione e composizione ===
[[File:Venezuela-demography.svg|thumb|left|Andamento della popolazione del Venezuela dal 1950 al 2020.]]
La popolazione è distribuita in forma
{{Senza fonte|In Venezuela non sono state effettuate, almeno in età contemporanea, rilevazioni ufficiali di carattere etnico. Le stesse popolazioni indigene sono state censite esclusivamente sulla base delle rispettive lingue autoctone d'uso. Risulta pertanto quanto mai problematico addentrarsi in tale campo, lasciato all'iniziativa di una miriade di studiosi e di istituti di ricerca privati la cui affidabilità lascia molto spesso a desiderare.}}
Generalmente si ritiene comunque che circa i due terzi della popolazione venezuelana siano meticci o (più raramente) mulatti, nati dalla fusione secolare fra "bianchi" e "indios" (meticci) o fra "bianchi e "neri" (mulatti). Non manca il prodotto di incroci fra neri e ''indios'' (i cosiddetti ''[[zambo]]s'') e quello derivante, tempo addietro, da tutte e tre le
[[File:Séptima avenida - San Cristóbal.jpg|thumb|[[San Cristóbal (Venezuela)|San
La componente bianca, piuttosto esigua in epoca coloniale e nel primo secolo di indipendenza, è stata potentemente rafforzata, a partire dagli anni 1940, con l'arrivo di circa 980 000 europei che per la maggior parte si stanziarono definitivamente nel paese andandosi ad aggiungere a una popolazione che, secondo il censimento del 1941, era inferiore ai quattro milioni di abitanti. Secondo alcune rilevazioni di carattere non ufficiale (dati del 2005), il gruppo etnico bianco costituisce la quinta parte dell'intera popolazione<ref name="Cfr. AA.VV. 2007">AA.VV. ''Calendario Atlante De Agostini 2008'', Novara, Istituto Geografico De Agostini Ed., 2007, pag. 1091</ref> ed è formato soprattutto da immigrati e figli di immigrati di origine europea recente, oltre che da creoli di vecchia ascendenza ispanica.
I primi a immigrare in Venezuela furono, all'inizio degli anni 1940, alcune migliaia di esuli della [[Guerra civile spagnola]], provenienti generalmente dalla [[Francia]] o da altri Paesi latinoamericani che li avevano inizialmente accolti. Seguirono gli [[italia]]ni nel [[Secondo dopoguerra]] (a partire dal 1947 circa) insieme a un gran numero di iberici (di origine soprattutto [[Galizia (Spagna)|galiziana]] e [[Portogallo|portoghese]]) e ad un limitato numero di [[Francia|francesi]], [[Germania|tedeschi]], [[Europa orientale|europei dell'est]], ecc. Ancor oggi la presenza di comunità europee nel paese è, sia sotto il profilo demografico sia economico, considerevole. Fra queste le principali sono la spagnola, l'italiana e la portoghese.
Gli ''indios'' rappresentano invece circa il 3% sul totale della popolazione (724 592 secondo i dati del censimento del 2011)<ref>{{cita web|url=http://www.ine.gov.ve/documentos/Demografia/CensodePoblacionyVivienda/pdf/ResultadosBasicos.pdf#page=7|titolo=Resultados Población Indígena|editore=Instituto Nacional de Estadística|accesso=1º maggio 2021|lingua=es|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181123112140/http://www.ine.gov.ve/documentos/Demografia/CensodePoblacionyVivienda/pdf/ResultadosBasicos.pdf#page=7|urlmorto=sì}}</ref>, ciò nonostante, la popolazione venezuelana in generale ha nel suo patrimonio genetico un contributo ''indio'' o [[Nativi americani|amerindio]] compreso tra il 23% e il 25% del totale.<ref name="deOliveira">{{Cita web|url=http://repositorio.unb.br/bitstream/10482/5542/1/2008_NeideMOGodinho.pdf|titolo=O impacto das migrações na constituição genética de populaçőes latino-americanas|nome=Neide Maria|editore=Universidade de Brasíl|lingua=portoghese|formato=PDF|anno=2008|accesso=22 maggio 2021|dataarchivio=1 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181001064711/http://repositorio.unb.br/bitstream/10482/5542/1/2008_NeideMOGodinho.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref name="Fuerst et al, 2016">{{Cita pubblicazione|autore=Fuerst et al|nome=|wkautore=|anno=2016|titolo=Admixture in the Americas: Regional and National Differences|rivista=|editore=Mankind Quarterly|città=|volume=56|numero=3|pp=|accesso=29 luglio 2017|doi=|url=https://www.researchgate.net/publication/298214364_Admixture_in_the_Americas_Regional_and_National_Differences}}</ref> Il termine ''indio'' ha una valenza, nei rilevamenti statistici, culturale (linguistica in particolare), non razziale.
La popolazione nera allo stato puro o semipuro costituisce circa il 10% (secondo alcune rilevazioni di carattere non ufficiale del 2005<ref name="Cfr. AA.VV. 2007"/>), concentrato per lo più nelle zone costiere (fra cui la regione di ''Barlovento'' nello Stato [[Miranda (stato)|Miranda]]).
{| class="wikitable" style="width:80%;"
|-
!Anno cens.
![[1873]]||[[1891]]||[[1920]]||[[1941]]||[[1971]]||[[1981]]||[[1990]]
![[2001]]
![[2011]]
![[2019]]
|-
| align=left |'''
|23 232 553
|28 150 095
|32 816 801
|-
|}
{| class="wikitable" style="width:25%;"
|-
|}
A decorrere dal 2015, a causa
=== La comunità italiana ===
{{
[[File:Poblacion Italiana en Venezuela (2011).gif|miniatura|[[Italo-venezuelani]] in Venezuela. Aree del Venezuela dove la comunità [[italia]]na è concentrata.]]
Il Ministero degli affari esteri italiano calcola che, fra la fine della [[seconda guerra mondiale]] e l'inizio degli anni 1970, siano immigrati in Venezuela oltre 250 000 italiani<ref>Per l'esattezza gli immigrati furono, fra il 1946 e il 1970, 252 248. Cfr. Vittorio Briani, ''Il lavoro italiano oltremare'', Roma, Ministero degli affari esteri Ed., 1975, pag. 127</ref>, che, in massima parte, si insediarono in forma permanente nel paese sudamericano. Tale corrente migratoria, che raggiunse le sue punte più alte negli anni 1949-1960 (con oltre 220 000 emigrati<ref>Esattamente 220 547. Cfr. Vittorio Briani, ''Il lavoro italiano oltremare'', Roma, Ministero degli affari esteri Ed., 1975, pag. 127</ref>), diminuì drasticamente negli anni sessanta del Novecento, per convertirsi in un fenomeno assolutamente marginale nei decenni successivi in cui si sono verificati anche dei periodi con saldi positivi a favore dell'Italia.
Secondo l'Ambasciata d'Italia a [[Caracas]], sono poco meno di duecentomila (2005) gli italiani residenti nel paese, cui vanno aggiunti altri ottocentomila loro discendenti, considerando anche quelli di origini "miste", o forse più. Questi ultimi, per la normativa locale, sono considerati venezuelani a tutti gli effetti essendo nati in Venezuela. A questa poderosa colonia, costituita da circa un milione di membri, vanno aggiunti anche alcuni italo-venezuelani di ascendenze italiche più lontane, come l'ex-presidente [[Jaime Lusinchi]] (di origine corso-italiana), che governò il paese negli anni 1980.
Le zone che hanno accolto il maggior numero di immigrati provenienti dall'Italia sono quelle centro-settentrionali e, in primo luogo, [[Caracas]], la capitale (Distretto federale e parte dello Stato [[Miranda (stato)|Miranda]]), che riuniva, agli inizi degli anni 1970, i due terzi dell'intera comunità (140 000 su 210 000 circa). Seguivano, nell'ordine, gli Stati [[Zulia]] (17 000 unità) e [[Aragua]] (13 000 unità). Collettività di una certa consistenza erano presenti anche negli Stati [[Bolívar (stato)|Bolívar]] (10 000), [[Lara (stato)|Lara]] (9 000) e [[Carabobo]] (8 500)<ref>Tutti i dati sulla distribuzione per stato degli immigrati italiani, compresi quelli relativi al Distretto Federale e alla città di Caracas sono tratti da Vittorio Briani, ''Il lavoro italiano oltremare'', Roma, Ministero degli affari esteri Ed., 1975, pag. 128</ref>.
L'immigrazione italiana in Venezuela fu di carattere quasi esclusivamente urbano, non rurale o misto come in [[Argentina]] e [[Brasile]], e coinvolse al 90% le regioni meridionali, mentre in Argentina vi fu un forte apporto anche di [[Liguria|liguri]], [[piemonte]]si e [[Friuli|friulani]] e in Brasile di [[Veneto|veneti]]. Molti oriundi italiani, fra cui prevalgono ormai quelli di seconda e terza generazione, occupano posizioni sociali ed economiche di primaria importanza in Venezuela.
=== Religione ===
{{vedi anche|Religioni in Venezuela}}
La libertà religiosa è garantita dalla Costituzione. Secondo una stima del gennaio 2022, la maggioranza dei venezuelani è di fede [[Cristianesimo|cristiana]] e in particolare [[Cattolicesimo|cattolica]] (circa il 71%), seguiti dai [[Protestantesimo|protestanti]], in particolare pentecostali (17%) e gli ortodossi (meno dell'1%)<ref>{{Cita web|url=https://it.ripleybelieves.com/religious-beliefs-in-venezuela-2100|titolo=Credenze Religiose in Venezuela}}</ref>. I [[Islamismo|musulmani]] rappresentano meno dello 0,5% sulla popolazione totale. Trascurabili le minoranze [[Induismo|induiste]], [[Buddismo|buddhiste]] e di altre confessioni religiose.
Numericamente esigua (fra i 16 000 e i 35 000 fedeli, a seconda delle rilevazioni), ma importante sotto il profilo economico e finanziario, è la comunità di religione [[Ebraismo|ebraica]] presente nel paese. A [[Caracas]] è concentrato circa il 40% dei fedeli, ma gruppi più o meno consistenti si possono trovare anche a [[Maracaibo]], [[Maracay]], [[Puerto La Cruz]], [[Porlamar]] e altre città venezuelane. Dalla fine degli anni novanta del [[XX secolo|Novecento]] molti rappresentanti della comunità ebraica hanno lamentato atteggiamenti di intolleranza, se non proprio di [[antisemitismo]], nei propri confronti<ref>{{cita testo|url=http://focusonisrael.wordpress.com/2008/02/06/hugo-chavez-presidente-del-venezuela-e-antisemita/|titolo=Sito: Focus on Israel (Articolo del Corriere della Sera del 6 febbraio 2008)}}</ref>. La responsabilità viene imputata al presidente [[Hugo Chávez|Chávez]], che da parte sua ha sempre respinto tali accuse giudicandole prive di fondamento. Il motivo per cui spesso è stato accusato di antisemitismo nasce dalle sue critiche alla nazione di [[Israele]] (anche se in tal caso si tratta di [[antisionismo]]), nate anche per la sua solidarietà alla [[Palestina]], il suo noto [[Anti-imperialismo|antimperialismo]] e le sue amicizie con i [[Capo (ruolo)|leader]] di Paesi come [[Iran]] e [[Siria]], noti avversari di [[Israele]].
=== Lingue ===
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Per quanto riguarda la fonetica le differenze più salienti fra lo spagnolo-venezuelano e quello peninsulare sono quattro:
*il '''seseo''', e cioè il caratteristico suono interdentale della '''c''' + '''e''' e/o '''c''' + '''i''' e della '''z''', viene sempre pronunciato come una '''s''' sorda (mentre ha un suono simile al ''th'' inglese nello spagnolo di Spagna)
*la '''s''' posta alla fine della parola, marcatissima nello spagnolo peninsulare, è quasi muta, venendo pronunciata come una '''j''' appena accennata (in italiano '''h''' aspirata); quando invece la '''s''', trovandosi nel corpo della parola, è seguita da consonante, non viene neppure pronunciata;
*la '''d''' intervocalica e a fine parola non viene generalmente pronunciata;
*di uso generale è lo '''yeismo''' in cui il suono '''ll''' (simile all'italiano '''gl''' di gi'''gl'''i) viene pronunciato come fosse una '''y'''
Le differenze lessicali possono venire sintetizzate nella seguente forma:
*presenza nello spagnolo di Venezuela di arcaismi, scomparsi da secoli oppure utilizzati nello spagnolo peninsulare solo nel loro significato originario, come ad esempio, '''carro''' (carro in castigliano, automobile in spagnolo venezuelano), '''plata''' (argento in castigliano, denaro in spagnolo venezuelano), ecc.;
*presenza di molti termini inesistenti nello spagnolo peninsulare. Tali termini possono essere di origine india ''''guayoyo'''', in italiano caffè lungo, '''guacamaya''' (pappagallo in italiano), o di derivazione italiana ('''tenemos la testa''', '''piano a piano''', '''chao''', ecc.), francese ('''mussiù''' per indicare lo straniero, da '''monsieur''', '''petipuás''', piselli in italiano, da '''pétit pois'''), inglese ('''full equipo''', equipaggiamento completo, da '''full equipment''', '''guachimán''', in italiano vigilante, custode, da '''Watch-man'''), portoghese ('''malandro''', cioè malandrino, delinquente), africana ('''chévere''', intraducibile in italiano, detto di persona in gamba, o di cosa o di sensazione estremamente piacevole, ecc., dallo [[lingua yoruba|yoruba]] '''ché egberi'''), ecc.
Va infine sottolineato che nella quasi totalità del Venezuela, la seconda persona plurale dei vari modi e tempi si è persa completamente. Il '''vosotros''' è stato sostituito dall{{'}}'''ustedes''' seguito dalla terza persona plurale. Solo nella città di [[Maracaibo]], e zone limitrofe, si è conservato il '''vos''' (invece del '''vosotros''' dello spagnolo peninsulare), seguito dalla seconda persona plurale, però e utilizzato per la seconda persona del singolare (''Vos Hacéis'' = ''Tu Haces'' = ''Tu Fai'').
==== Lingue co-ufficiali ====
La nuova costituzione bolivariana di Venezuelana, voluta dal presidente [[Hugo Chávez]] (
Si tratta di oltre 30 idiomi autoctoni raggruppati in otto famiglie principali: *
*
*
*
*
*
*[[Lingue tupi|''
*
*[[Lingua
Fra le lingue non appartenenti ad alcuna famiglia segnaliamo, fra le altre, il ''pumé'' e il ''waraw''.
Tali lingue sono parlate, in una situazione di monolinguismo, o di bilinguismo con lo spagnolo, da poco più di 170
==== Altre lingue ====
Gli immigrati di prima, e spesso anche di seconda generazione, parlano, accanto allo spagnolo, le lingue dei paesi di origine. La più diffusa, dopo quella ufficiale, è l'[[Lingua italiana|italiano]], insegnato anche in molte scuole del paese e sostenuto dalla presenza della [[Società Dante Alighieri]], con sede, per il Venezuela, a [[Caracas]]. Tale lingua è anche intesa, se non parlata, da molti venezuelani che non hanno ascendenze italiane ma che per ragioni familiari, di studio o di lavoro sono entrati in contatto con la comunità italiana, massicciamente presente soprattutto in alcune importanti città della zona centro-settentrionale del paese ([[Caracas]], [[Valencia (Venezuela)|Valencia]], [[Maracay]], ecc.).
Dopo l'italiano la lingua allogena più parlata, come madrelingua, in Venezuela, è il [[Lingua portoghese|portoghese]], grazie soprattutto alla presenza di molti immigrati provenienti dal paese iberico ma anche agli oltre mille chilometri di frontiera in comune con il [[Brasile]], lungo i quali la lingua di [[Luís de Camões|Camões]] è molto diffusa (va però evidenziato che le zone limitrofe al Brasile, tutte appartenenti alla [[Guayana del Venezuela|Guayana venezuelana]], sono generalmente poco popolate). Strettamente imparentato al portoghese è il [[Lingua galiziana|galiziano]], parlato da molti immigrati iberici (ricordiamo che dalla [[Galizia (Spagna)|Galizia]] è provenuta gran parte dell'immigrazione spagnola diretta in Venezuela e più in generale nelle Americhe).
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Un posto a sé stante merita l'[[Lingua inglese|inglese]], parlato, come seconda lingua, dall'alta borghesia venezuelana, e, più in generale da gran parte della classe dirigente che spesso manda i propri figli a studiare negli [[Stati Uniti d'America]] e (meno frequentemente) in [[Gran Bretagna]]. L'inglese, pur contando nel paese un numero di parlanti, come madrelingua, inferiore a quello dell'italiano, del portoghese e di altre lingue allogene, si è convertito nella seconda metà del Novecento, in Venezuela come nel resto dell'[[America Latina]] (e del mondo) nel secondo idioma più studiato dopo quello ufficiale e quello che sicuramente ha più prospettive di sviluppo nel prossimo futuro.
=== Diritti umani ===
{{vedi anche|Diritti LGBT in Venezuela}}
== Ordinamento dello Stato ==
Il Venezuela è una [[repubblica presidenziale]]; il [[Presidenti del Venezuela|Presidente]], capo dello Stato e capo del governo, è eletto con elezione diretta e rimane in carica per sei anni. A seguito del referendum del febbraio 2009 e del conseguente emendamento apportato alla Costituzione Bolivariana del Venezuela, ha la possibilità di ripresentarsi per un numero indefinito di mandati. Il presidente nomina il vicepresidente e stabilisce dimensione e composizione del governo. In base all'art 72 della costituzione bolivariana emendata nel 1999, i titolari di tutte le principali magistrature elettive (compresa quella del Presidente della Repubblica), possono essere soggetti a [[referendum]] popolare revocatorio una volta compiuta la metà del loro mandato.
Il Parlamento è costituito da una sola camera,
La [[Costituzione del Venezuela]] (Constitución de la República Bolivariana de Venezuela (CRBV)) risale al 20 dicembre 1999.
=== Suddivisioni storiche e amministrative ===
{{vedi anche|Stati federati del Venezuela|Comuni del Venezuela}}
Da un punto di vista amministrativo il Venezuela è diviso in 23 [[Stati federati del Venezuela|stati federati]], più il [[Distretto Capitale|Distretto della capitale]] (''Distrito Capital'') e le 11 [[Dipendenze Federali]] (''Dependencias Federales'') costituite da un insieme di isole e isolotti al largo della costa caraibica venezuelana e per lo più disabitati. Le isole raggruppate nelle dipendenze sono 72.
Gli stati, a loro volta, sono divisi in [[Comuni del Venezuela|comuni]] (''municipios'') e nel caso del distretto della capitale e delle dipendenze federali in dipartimenti (''departamentos''). I comuni in Venezuela rappresentano in realtà delle entità territoriali intermedie fra le province e i comuni [[italia]]ni o [[Spagna|spagnoli]] e si possono, sotto taluni aspetti, comparare agli [[Arrondissement dipartimentali della Francia|''arrondissement'' francesi]]. Sono infatti solo 335 ripartiti in forma diseguale fra gli Stati. Il [[Táchira]], che ha una superficie di 11 100 km² e 1 155 000 abitanti circa (stima 2006) si articola in 29 ''municipios''; mentre il [[Lara (stato)|Lara]], con un'estensione territoriale e una popolazione ben superiori (19 800 km² e 1 760 000 abitanti circa, sempre secondo le stime del 2006) ne possiede solo 10.
I ''municipios'' si suddividono ulteriormente in parrocchie (''parroquias''), le quali non sempre coincidono con un unico nucleo urbano principale e il proprio territorio di pertinenza. Le città più popolose ed estese sono infatti ripartite generalmente fra più ''parroquias'', mentre spesso una sola ''parroquia'' può contenere diverse [[Località abitata|località abitate]].
[[File:Venezuela Division Politica Territorial.svg|center|thumb|upright=2|Regioni del Venezuela.]]
Stati, con le superfici e le popolazioni relative (stima del 2007):
{|
|-----
| width="34%" valign="top" |
{{simbolo|Flag of Amazonas Indigenous State.svg}} '''[[Amazonas (Venezuela)|Amazonas]]''' ([[Puerto Ayacucho]]) Sup. km² 180
{{simbolo|Flag of Anzoátegui State.svg}} '''[[Anzoátegui]]''' ([[Barcelona (Venezuela)|Barcelona]]) Sup. km² 43
{{simbolo|Flag of Apure State.svg}} '''[[Apure]]''' ([[San Fernando de Apure]]) Sup. km² 76
{{simbolo|Flag of Aragua State.svg}} '''[[
{{simbolo|Flag of Barinas State.svg}} '''[[Barinas (stato)|Barinas]]''' ([[Barinas (città)|Barinas]]) Sup. km² 35
{{simbolo|Flag of Bolívar State.svg}} '''[[Bolívar (stato)|Bolívar]]''' ([[Ciudad Bolívar (Venezuela)|Ciudad Bolívar]]) Sup km² 238
{{simbolo|Flag of Carabobo State.svg}} '''[[Carabobo]]''' ([[Valencia (Venezuela)|Valencia]]) Sup. km² 4
{{simbolo|Flag of Cojedes State.svg}} '''[[Cojedes]]''' ([[San Carlos (Cojedes)|San Carlos]]) Sup. km² 14
{{simbolo|Flag of Delta Amacuro State.svg}} '''[[Delta Amacuro]]''' ([[Tucupita]]) Sup. km² 40
{{simbolo|Flag of Falcón State.svg}} '''[[Falcón]]''' ([[Coro (Venezuela)|Coro]]) Sup. km² 24
{{simbolo|Flag of Lara State.svg}} '''[[Lara (stato)|Lara]]''' ([[Barquisimeto]]) Sup. km² 19
{{simbolo|Flag of Mérida.svg}} '''[[Mérida (stato)|Mérida]]''' ([[Mérida (Venezuela)|Mérida]]) Sup. km² 11
{{simbolo|Flag of Miranda State.svg}} '''[[Miranda (stato)|Miranda]]''' ([[Los Teques]]) Sup. km² 7
{{simbolo|Flag of Monagas State.png}} '''[[Monagas]]''' ([[Maturín]]) Sup. km² 28
{{simbolo|Flag of Nueva Esparta.svg}} '''[[Nueva Esparta]]''' ([[La Asunción]]) Sup. km² 1
{{simbolo|Flag of Portuguesa.svg}} '''[[Portuguesa]]''' ([[Guanare]]) Sup. km² 15
{{simbolo|Flag of Sucre State.svg}} '''[[Sucre (stato)|Sucre]]''' ([[Cumaná]]) Sup. km² 11
{{simbolo|Flag of Táchira State.svg}} '''[[Táchira]]''' ([[San Cristóbal (Venezuela)|San Cristóbal]]) Sup. km² 11
{{simbolo|Flag of Trujillo State.svg}} '''[[Trujillo (stato)|Trujillo]]''' ([[Trujillo (Venezuela)|Trujillo]]) Sup km² 7
{{simbolo|Flag of Vargas State.svg}} '''[[Vargas (stato)|Vargas]]''' ([[La Guaira]]) Sup. km² 1
{{simbolo|Flag of Yaracuy State.svg}} '''[[Yaracuy]]''' ([[San Felipe (Venezuela)|San Felipe]]) Sup. km² 7
{{simbolo|Flag of Zulia State.svg}} '''[[Zulia]]''' ([[Maracaibo]]) Sup. km² 63
{{Bandiera|VEN}} '''[[
{{simbolo|Bandera de Caracas.svg}} '''[[Distretto Capitale]]''' ([[Caracas]]) Sup. km² 433 (ab. 2
|}
[[File:Peak Bolivar Venezuela's largest.JPG|thumb|upright=1.4|Pico Bolívar, Parco Nazionale Sierra Nevada de Mérida, Venezuela]]
=== Rivendicazioni territoriali ===
Come si è già avuto modo di accennare, il Venezuela ha una storica controversia territoriale con la [[Guyana]] che riguarda una superficie di circa 159
=== Città principali (aree metropolitane) ===
{| class="wikitable sortable" style="text-align:right; font-size:95%;"
|+ style="font-weight: bold; font-size: 1.1em; margin-bottom: 0.5em"|
! width="30" | !! Area metropolitana!! Stato/Stati!! Popolazione (2011)<ref>Stime relative al 2009. Cfr. il
|-----
|align="center"| 1
|align="center"| '''[[Caracas]]'''
| style="text-align:left;"| [[Distretto Capitale]]
|3
|- style=“background:#D2D2D2”
|align="center"| 2
|align="center"| '''[[Maracaibo]]'''
| style="text-align:left;"| [[Zulia]]
|2
|-----
|align="center"| 3
|align="center"| '''[[Valencia (Venezuela)|Valencia]]'''
| style="text-align:left;"| [[Carabobo]]
|1
|- style=“background:#D2D2D2”
|align="center"| 4
|align="center"| '''[[Barquisimeto]]'''
| style="text-align:left;"| [[Lara (stato)|Lara]]
| 1
|-----
|align="center"| 5
|align="center"| '''[[Maracay]]'''
| style="text-align:left;"| [[Aragua]]
| 955
|- style=“background:#D2D2D2”
|align="center"| 6
|align="center"| '''[[Ciudad Guayana]]'''
| style="text-align:left;"| [[Bolívar (stato)|Bolívar]]
| 799
|}
=== Istituzioni ===
==== Università ====
La più antica università del Venezuela venne fondata il
==== Ordinamento scolastico ====
Recenti programmi per lo sviluppo prevedono che entro qualche anno il tasso di [[alfabetizzazione]] del Venezuela raggiungerà il 99%. Ciò significherebbe un grande passo avanti: solo negli anni novanta, quest'ultimo sfiorava il 90%
Tasso di alfabetizzazione: 95.2% adulti e 98.4% giovani (su un totale di 29 milioni di persone, dati del 2011<ref>{{Cita web |url=http://stats.uis.unesco.org/unesco/TableViewer/document.aspx?ReportId=121&IF_Language=eng&BR_Country=8620 |titolo=UNESCO Institute for Statistics<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=17 gennaio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110811111154/http://stats.uis.unesco.org/unesco/TableViewer/document.aspx?ReportId=121&IF_Language=eng&BR_Country=8620 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.vtv.gov.ve/noticias-ciencia-y-salud/10559|titolo=Portada — Venezolana de Televisión<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100112210914/http://www.vtv.gov.ve/noticias-ciencia-y-salud/10559 }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://noticiaaldia.com/2010/08/unesco-venezuela-esta-cerca-de-lograr-objetivos-en-educacion-tras-10-anos-de-buenos-resultados/|titolo=Unesco: Venezuela está cerca de lograr objetivos en educación tras 10 años de buenos resultados - Noticias de Maracaibo y Sucesos del Zulia 24 horas al dia en Venezuela<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110714202939/http://noticiaaldia.com/2010/08/unesco-venezuela-esta-cerca-de-lograr-objetivos-en-educacion-tras-10-anos-de-buenos-resultados/ }}</ref>).
Studenti universitari: 550 783.
L'obbligo scolastico è fino a 15 anni e i livelli di scuola sono: prescolare, basica (o primaria), secondaria (o diversificata) e superiore. Sono regolamentate dalla ''Ley Orgánica de Educación'' che conferisce l'obbligo scolastico dai 6 ai 15 anni. Alcune delle università pubbliche più rinomate in Venezuela sono: l'[[Università Centrale del Venezuela]] (UCV) (fondata nel 1721) a Caracas, la [[Universidad de Los Andes (Venezuela)|Universidad de los Andes]] (ULA) (f. 1785) a [[Mérida (Venezuela)|Mérida]], la [[Universidad de Carabobo]] (UC) (f. 1892) a [[Valencia (Venezuela)|Valencia]], l'[[Università Simón Bolívar]] (USB) (f. 1967), la Universidad del Zulia (LUZ) a Maracaibo, la Universidad Nacional Experimental Francisco de Miranda (UNEFM) (f. 1977) a [[Falcón]], e la Universidad de Oriente.
==== Sistema sanitario ====
Il Venezuela ha un sistema sanitario universale nazionale. La speranza di vita alla nascita è di 74,2 anni, mentre la [[mortalità infantile]] si attesta sui 20 morti ogni mille abitanti<ref name=CIA>{{cita web|titolo=The world-factbook-Venezuela|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ve.html|editore=CIA|accesso=19 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151124081728/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ve.html|urlmorto=sì}}</ref>, inferiore comunque alla media Sudamericana. La malnutrizione infantile (definita come arresto della crescita nei bambini sotto i cinque anni) si attesta al 17%. Secondo le Nazioni Unite, il 32% dei venezuelani manca di servizi igienici adeguati<ref>
Il Venezuela ha un totale di 150 impianti per il trattamento delle acque reflue. Tuttavia, ancora il 13% della popolazione non ha accesso all'acqua potabile<ref>{{cita libro|autore=Hugo Rafael Chávez Frías|titolo=Cumpliendo las metas del milenio|url=http://www.gobiernoenlinea.ve/misc-view/sharedfiles/Metas_Milenio.pdf|editore=República Bolivariana de Venezuela – Gabinete Social|anno=2004|isbn=980-6456-12-2|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110511182837/http://www.gobiernoenlinea.ve/misc-view/sharedfiles/Metas_Milenio.pdf
==== Forze armate ====
Nel 2016 si stimava che il Venezuela disponesse di 115 000 soldati, 192 carri armati, 277 aerei militari, 6 fregate, 4 corvette, 2 sottomarini e 7 navi per la difesa costiera. Secondo la stessa stima, la potenza generale delle forze armate venezuelane ne fa il 45º stato in una classifica di 133 paesi<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.globalfirepower.com/country-military-strength-detail.asp?country_id=venezuela|sito=GlobalFirePower.com|titolo=2017 Venezuela Military Strength|accesso=19 ottobre 2017}}</ref>.
Esistono sei forze armate indipendenti. La sua marina militare è denominata [[Armada Bolivariana]], analogamente l'esercito è [[Ejército Nacional de la República Bolivariana de Venezuela]], mentre l'aeronautica è denominata [[Aviación Militar Venezolana|Aviación Militar Nacional Bolivariana]].
== Politica ==
=== Politica interna ===
L'attuale Costituzione del Venezuela fu approvata mediante un referendum il 15 dicembre 1999 e afferma che la ''Repubblica Bolivariana di Venezuela'' è costituita da uno [[Stato sociale]] e [[democratico]] di [[Stato di diritto|diritto]] e di [[giustizia]] che propugna come valori supremi del sistema giuridico la vita, la libertà, la giustizia, l'uguaglianza, la solidarietà, la democrazia, la responsabilità sociale e, in generale, il rispetto dei [[diritti umani]], l'[[etica]] e il [[Pluralismo|pluralismo politico]]<ref>Secondo la [[s:Costituzione della Repubblica Bolivariana di Venezuela|Articolo 2 della Constitución de la República Bolivariana de Venezuela]]</ref>.
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I poteri dello Stato si dividono in:
*
*
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*
=== Politica estera ===
{{vedi anche|Relazioni Uruguay-Venezuela|Lista delle missioni diplomatiche in Venezuela}}
[[File:Chavez Kirch Lula141597.jpg|thumb|[[Hugo Chávez]], [[Luiz Inácio Lula da Silva|Lula]] e [[Néstor Carlos Kirchner|Kirchner]] in un incontro a [[Brasilia]].]]
La politica estera del Venezuela è naturalmente cambiata nel corso della storia a seconda degli orientamenti politici dei propri governanti. All'inizio del [[XX secolo]] il Venezuela ebbe alcune tensioni con le potenze europee e con gli Stati Uniti a causa del debito estero. Durante la [[seconda guerra mondiale]] si mantenne neutrale fintanto che decise di appoggiare gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]. Con la Costituzione del 1961 e dopo aver avuto buoni rapporti con gli USA e con alcune dittature negli anni cinquanta, [[Rómulo Betancourt]] eletto democraticamente nel 1959, decide di avere rapporti solo con gli stati chiaramente democratici. Il Venezuela ha una lunga storia di rivendicazioni territoriali con [[Guyana]] e [[Colombia]]; con quest'ultima la disputa cominciò addirittura dai tempi della dissoluzione della [[Gran Colombia]], per il [[Golfo del Venezuela]], dove pare esistano discreti giacimenti petroliferi, e che portò nel 1987 alla [[crisi della corvetta ARC Caldas]] che rischiò di scatenare un conflitto armato<ref>{{cita web|url=http://www.radiofeyalegriaeducom.net/pdf/MD-2do-S12-Historia%20de%20Venezuela.pdf|titolo=Historia de los problemas limítrofes de Venezuela|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131022024953/http://www.radiofeyalegriaeducom.net/pdf/MD-2do-S12-Historia%20de%20Venezuela.pdf }}</ref>. Ancora nel 2007 i due paesi cercarono di negoziare e concordarono di proseguire successivamente la questione irrisolta sul golfo<ref>{{cita web|url=http://www.guia.com.ve/noticias/?id=12136|titolo=A punto de resolverse diferendo limítrofe entre Colombia y Venezuela por áreas marinas y submarinas}}</ref>.
Con il colpo di Stato del 2002 tentato ai danni di [[Hugo Chávez|Hugo Rafael Chávez Frías]], presidente del Venezuela dal 1999, i rapporti in politica estera del Venezuela sono decisamente cambiati.<br />
Chávez si è sempre mosso in politica estera seguendo due importanti direttrici: il consolidamento dell'[[OPEC]] (ricordiamo a tale proposito che il [[petrolio]] è alla base dell'economia venezuelana) e un'integrazione maggiore dell'[[America Latina]] da realizzarsi attraverso l'[[Unasur]] e l'[[Alleanza Bolivariana per le Americhe|Alba]] (''Alternativa Bolívariana para América Latina y el Caribe''), senza cioè l'intermediazione e il patronato degli [[Stati Uniti d'America]]. Tale politica ha progressivamente allontanato il Venezuela dagli [[Stati Uniti d'America]] avvicinandolo sempre più a [[Cuba]] e ad alcuni paesi latinoamericani ([[Argentina]], [[Brasile]], [[Ecuador]], [[Bolivia]] e [[Nicaragua]], in particolare).
Il Venezuela è uno degli stati fondatori, insieme all'[[Argentina]] e al [[Brasile]], della [[Banca del Sud]] e partecipa al suo capitale con 4 000 milioni di dollari<ref>{{Cita news|lingua=en|titolo=South American leaders sign agreement creating South Bank |url=http://en.mercopress.com/2009/09/27/south-american-leaders-sign-agreement-creating-south-bank |pubblicazione=MercoPress|data=27 settembre 2009|accesso=19 ottobre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|titolo=Venezuela summit criticises West |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/8277016.stm |pubblicazione=[[BBC News]] |data=27 settembre 2009|accesso=19 ottobre 2017}}</ref>.
== Economia ==
{{vedi anche|Economia del Venezuela}}
=== Dimensione ===
{{aggiornare|arg=geografia}}
Il Paese rappresenta la quarta economia dell'America latina dopo [[Brasile]], [[Messico]] e [[Argentina]].
*Prodotto nazionale lordo (2012): 381 286 milioni di US$ (31º posto della classifica mondiale)<ref name="IMFWEOVE"/>.
*Prodotto nazionale lordo (PPA), per potere d'acquisto (2012): 397 890 milioni di US$ (33º posto della classifica mondiale)<ref name="IMFWEOVE"/>.
*Prodotto nazionale lordo pro capite (2012): 12 918 US$ pro capite (53º posto della classifica mondiale)<ref name="IMFWEOVE"/>.
La voce principale dell'economia venezuelana è legata all'estrazione e raffinamento del [[petrolio]].
==== Agricoltura ====
I principali prodotti agricoli sono [[caffè]], [[cacao]], [[tabacco]], [[canna da zucchero]], [[gossypium|cotone]] e [[vaniglia]].
Il governo venezuelano variò la legge per la riforma agraria nel 1960, volta all'espansione e alla diversificazione della produzione agricola. Nel 2003 il settore primario occupava l'11% della forza lavoro e concorreva per il 4,5% alla formazione del PIL. Le colture destinate al mercato interno sono soprattutto mais, riso, patate, manioca e banane. Tra le colture di piantagione, destinate a essere esportate, prevale il caffè, oltre alla canna da zucchero e al cacao. Nella zona costiero-andina si trovano piantagioni di tabacco, mentre nelle aree meno piovose della costa è diffuso il cotone. Rilevante anche la coltivazione degli alberi da frutta.
==== Allevamento ====
Il patrimonio zootecnico è piuttosto ricco, particolarmente per quanto riguarda i bovini, tradizionalmente allevati nella zona dei llanos, ma anche gli ovini.
L'allevamento, in forte progresso fino agli anni novanta, soprattutto nei ''llanos'', si è andato negli ultimi anni sviluppando a un tasso insoddisfacente, nonostante le misure e gli incentivi promossi dal governo.
La pesca non risulta molto sviluppata, ma alcune popolazioni indigene la usano da generazioni per garantirsi la sopravvivenza.
==== Industria ====
L'industria è in prevalenza formata da quella chimica, metallurgica, meccanica, del tabacco e alimentare. Fra i prodotti lavorati destinati all'esportazione si segnala il [[rum]].
==== Crisi economica ====
{{vedi anche|Crisi economica in Venezuela del 2013-2019|Crisi in Venezuela}}
A partire dal 2013 l'economia venezuelana ha subito un calo degli indici macroeconomici, inaugurando un periodo di recessione e di crisi.
L'origine di questa caduta è una combinazione di problemi strutturali dell'economia venezuelana e la forte influenza esterna della crisi finanziaria globale, con la caduta dei prezzi del petrolio. Nel 2014, il [[PIL]] ha avuto una variazione -4,3%, -7,1% nel 2015, -18,6% nel 2016. Particolarmente difficile la [[Crisi economica in Venezuela del 2013-2019|crisi in Venezuela]] si manifesta in un forte aumento della disoccupazione, con un tasso di disoccupazione del 14% nel primo trimestre del 2015 secondo i dati di [[Istituto nazionale di Statistica del Venezuela|INE]].
La nazione è al primo posto dal 2013 al 2019 secondo l'[[indice di miseria]], somma di inflazione e disoccupazione, che è una misura del malessere di un paese.
La discesa del prezzo del petrolio nel 2015 e nel 2016 ha colpito duramente il paese, che basa buona parte della sua economia sulle esportazioni petrolifere. Fattori climatici avversi hanno causato una carenza di elettricità nel paese, in gran parte di origine idroelettrica. Per far fronte alla mancanza di elettricità, il governo di Maduro in aprile 2016 ha incominciato a razionare l'uso dell'elettricità<ref>{{cita web|url=http://www.npr.org/sections/thetwo-way/2016/04/22/475250605/venezuela-announces-daily-4-hour-power-cuts-amid-drought|titolo=Venezuela announces daily 4 hours power cuts}}</ref> e ha ridotto la settimana lavorativa, per i dipendenti pubblici, a martedì e a giovedì<ref>{{cita web|url=http://www.npr.org/sections/thetwo-way/2016/04/27/475859770/venezuela-cuts-public-employees-work-week-to-2-days-to-save-energy|titolo=Venezuela cuts public employees work week to 2 day to save energy}}</ref>.
Il Center for Economic and Policy Research (CEPR), con sede a Washington, stima che 40.000 persone sono morte a causa delle sanzioni statunitensi tra il 2017 e il 2018, a causa del loro impatto sulla distribuzione di medicinali, forniture mediche e cibo. Milioni di persone con diabete, ipertensione o cancro non possono più ricevere cure adeguate<ref>{{Cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/world/americas/venezuela-sanctions-us-excess-death-toll-economy-oil-trump-maduro-juan-guaido-jeffrey-sachs-a8888516.html|titolo=US sanctions on Venezuela 'responsible for tens of thousands of deaths'|sito=The Independent|data=26 aprile 2019|lingua=en|accesso=}}</ref>.
La crisi subita nel nuovo millennio, unita alla forte emigrazione nei vari paesi dell'[[America Latina]] e negli [[Stati Uniti]], ha contribuito alla nascita di una gang criminale (la prima del paese) divenuta ormai una mafia internazionale, il [[Tren de Aragua]] <ref>https://www.ilsole24ore.com/art/cos-e-gang-tren-de-aragua-presa-mira-trump-AGfsUxYD</ref>.
=== Valuta ===
{{vedi anche|Bolívar venezuelano}}
Con la legge monetaria del 1879 il Venezuela adottò il ''bolívar'', in sostituzione del ''venezolano'' (valuta che aveva avuto breve vita). Inizialmente il valore del ''bolívar'' fu definito, sulla base di un sistema argenteo (silver standard), pari a 4,500 g di argento puro, seguendo i principi dell'[[Unione monetaria latina]]. La legge monetaria del 1887 fissò il bolívar d'oro come moneta legale, e il sistema aureo (gold standard) divenne pienamente operativo nel 1910. Il Venezuela uscì dal sistema aureo nel 1930 e, nel 1934, il tasso del bolívar fu fissato in riferimento al dollaro USA al cambio di 3,914 bolívar = 1 dollaro, rivalutato poi nel 1937 a 3,18 bolívar = 1 dollaro, cambio che sarebbe durato fino al 1941.
Fino al febbraio 1983 il bolívar fu la valuta della regione più stabile e più accettata a livello internazionale. Da allora, comunque, il valore della valuta fortemente diminuito, a causa dell'elevata [[svalutazione]].
Dal 1º gennaio 2008 è entrato in circolazione il ''bolívar venezuelano forte'' ([[Codice ISO 4217]]: '''VEF'''; localmente abbreviato '''Bs F'''; plurale ''bolívares fuertes'')<ref>{{cita web | lingua = en | autore = Jorge Rueda | url = http://www.boston.com/news/world/latinamerica/articles/2008/01/01/venezuela_introduces_new_currency/ | titolo = Venezuela Introduces New Currency | editore = [[The Boston Globe]] | data = 1º gennaio 2008 | accesso = 2 febbraio 2009 | urlmorto = sì }}</ref>, che a seguito della [[Crisi economica in Venezuela del 2013-2019|crisi economica del 2013-2019]] è stato sottoposto ad un processo di [[iperinflazione]]<ref name="zeri">{{Cita news|autore=|url=https://www.ilpost.it/2018/07/27/venezuela-nuove-banconote-iperinflazione-cinque-zeri/|titolo=Il Venezuela toglierà cinque zeri dalle sue banconote|pubblicazione=Il Post|data=27 luglio 2018|accesso=28 luglio 2018}}</ref>. Secondo le previsioni del [[Fondo Monetario Internazionale]] (FMI) nel 2018 il bolívar venezuelano forte dovrebbe raggiungere un tasso di inflazione pari al milione per cento su base annua<ref name="zeri"/>.
Il Governo venezuelano del Presidente [[Nicolás Maduro]], ha annunciato che dal 20 agosto 2018 entrerà in circolazione il ''bolívar venezuelano sovrano'' (''bolívar soberano''), che sostituirà il bolívar fuerte e sarà ancorato al Petro<ref name="zeri"/>, una criptovaluta approvata nel febbraio 2018 dal governo venezuelano di Nicolás Maduro per tentare di aggirare le dure sanzioni finanziarie imposte al Venezuela dalla comunità internazionale<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.ilpost.it/2018/02/20/petro-venezuela/|titolo=Da oggi sarà disponibile il petro, la criptovaluta del Venezuela|pubblicazione=Il Post|data=20 febbraio 2018|accesso=28 luglio 2018}}</ref>.
=== Esportazioni e importazioni ===
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|-
| {{USA}}
| 20,90
| {{USA}}
| 27,60
|-
| {{CHN}}
| 17,50
| {{CHN}}
| 13,20
|-
| {{COL}}
| 12,70
| {{BRA}}
| 9,90
|-
| {{BRA}}
| 7,00
| {{COL}}
| 5,40
|-
| {{CHL}}
| 4,50
| {{ARG}}
| 4,40
|-
| {{ITA}}
| 3,80
| {{MEX}}
| 4,30
|-
| {{MEX}}
| 3,40
| {{PER}}
| 3,80
|-
| {{NLD}}
| 3,30
| {{PAN}}
| 3,60
|-
| Altri
| 26,70
| Altri
| 27,90
|-
! colspan="4" | Fonte: [[Instituto Nacional de Estadística de Venezuela|INE]], 2012<ref>{{cita web
|-
|}
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=== Trasporti ===
{{vedi anche|Trasporti in Venezuela}}
La rete stradale conta di 29 954 km, quella autostradale di 2 690 km. La rete ferroviaria si estende per 402 km e la rete navigabile è di 7 100 km. A Caracas c'è l'aeroporto internazionale Simón Bolivar (6 940 000 passeggeri l'anno).
=== Turismo ===
Il turismo in Venezuela è
L'[[Isla Margarita|Isola Margarita]] è la destinazione per eccellenza per i turisti che amano le spiagge tropicali, così come pure l'arcipelago de [[Los Roques]] e il [[Parque Nacional Morrocoy]]. L'[[Amazzonia]] invece offre la presenza di numerose tribù indigene e luoghi di particolare interesse naturale, dal [[Salto Angel]], al [[Tepui]] o al [[Gran Sabana]].
La [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|Farnesina]] considera pericolose<ref>
{{
[[File:ParquesNaturalesVenezuela.png|thumb|upright=1.6|Mappa delle aree naturali protette del Venezuela.]]
[[File:Medanos de C..jpg|upright=1.4|thumb|Parco nazionale Medanos de Coro, Falcón, Venezuela]]
Il Venezuela ha una ampia rete di [[aree naturali protette]] che comprende 43 [[parchi nazionali]], 36 [[monumento naturale|monumenti naturali]] e 65 parchi ricreativi<ref name=inparques>{{cita web|editore=Ministerio del Poder Popular para el Ecosocialismo|titolo=Instituto Nacional de Parques |url=http://www.inparques.gob.ve/main|accesso=20 novembre 2019|lingua=es}}</ref>. Il {{Senza fonte|36,0%}} del territorio è protetto.
L'intera rete dei parchi nazionali del Venezuela è sotto l'amministrazione dell'[[Instituto Nacional de Parques]] (INPARQUES), un istituto autonomo al servizio del [[Ministerio del Poder Popular para Ecosocialismo y Aguas]]<ref name=inparques/>.
I parchi con la maggiore estensione sono il [[Parco nazionale El Caura]] con 75.340 km², il [[Parco nazionale Parima-Tapirapeco]], con 39 000 km² e il [[Parco nazionale di Canaima]], [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]], con 30 000 km². I più piccoli sono il [[Parco nazionale Cueva de la Quebrada del Toro]], con 48,85 km², e il [[Parco nazionale Cerro El Copey - Jóvito Villalba]], con 71,30 km²<ref name=WDPA>{{cita web|url=https://www.protectedplanet.net/search?country=Venezuela+%28Bolivarian+Republic+of%29&iucn_category=II&main=country |titolo= Venezuela National Park |opera=World Database on Protected Areas |accesso=20 novembre 2019|lingua=en}}</ref>.
Il Venezuela partecipa alla convenzioni ambientali di:
*[[Convenzione di Ramsar]] (protezione [[Area umida|aree umide]])
*[[Protocollo di Montréal]] (emissione di [[Freon|CFC]])
*[[CITES]] (specie in pericolo d'estinzione)
*CBD ([[biodiversità]])
*Basilea ([[rifiuti tossici]])
=== La salvaguardia dell'ambiente ===
Il Venezuela, dal primo dicembre 2010 si impegna a rispettare il [[Protocollo di Kyoto]] e gli accordi intrapresi dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite]] riguardo al clima e all'ambiente. Con questa decisione il Venezuela diventa uno dei primi paesi in via di sviluppo a impegnarsi nel rispetto dell'ambiente<ref>
== Cultura ==
[[File:Joropo foto.jpg|thumb|Il ''[[joropo]]'', in un disegno del 1912 di [[Eloy Palacios]].]]
[[File:Vista_Teatro_teresa_carreño.jpg|thumb|Il [[Teatro Teresa Carreño]] di [[Caracas]].]]
La cultura venezuelana è un ''[[melting pot]]'' di influenze indigene, africane e spagnole: in un clima di [[sincretismo]] culturale è avvenuto un processo di [[acculturazione]] e assimilazione, come nel resto dell'America Latina, sebbene rimangano dei tratti precipui a caratterizzarla.
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=== Arte ===
L'arte visiva venezuelana agli esordi era indissolubilmente legata alla religione. Nel tardo XIX secolo, in un periodo di grandi sommovimenti, con [[Martín Tovar y Tovar]] cominciò a interessarsi a temi laici quali la storia e la narrazione epica degli avvenimenti. Il primo pittore venezuelano a godere di un certo successo internazionale fu [[Arturo Michelena]], mentre conobbe successo in patria [[Cristóbal Rojas (pittore)|Cristóbal Rojas]], cui fu intitolato un [[Cristóbal Rojas|comune]] nello
La Galleria Nazionale d'Arte a Caracas presenta una collezione completa della pittura venezuelana del XIX secolo, compreso il ''Miranda en la Carraca'' (Miranda imprigionato a La Carraca) di Michelena. Altri musei importanti sono il Museo delle Belle Arti, il Museo d'Arte Contemporanea di Caracas, o MACC, in cui sono esposte anche opere di Chagall, Matisse, Mirò e Picasso, e il Museo d'Arte Moderna "Jesús Soto"<ref name=gobcult>{{Cita web|url=http://www.mintur.gob.ve/mintur/blog/tag/cultura/|lingua=es|titolo=Cultura|accesso=19 ottobre 2017|editore=Ministerio del Poder Popular Para el Turismo|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170929224408/http://www.mintur.gob.ve/mintur/blog/tag/cultura/|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{vedi anche|Patrimoni dell'umanità del Venezuela}}
Nel contesto del patrimonio culturale, alcuni siti del Venezuela sono stati iscritti nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
=== Letteratura ===
[[File:Rómulo Gallegos 1940s.jpg|thumb|left|[[Rómulo Gallegos]].]]
Le coste del Venezuela vengono menzionate per la prima volta da Cristoforo Colombo, che nel suo terzo viaggio sbarcò a [[Macuro]]. Fino al XVIII secolo non c'è una produzione letteraria di carattere specificatamente locale. La prima opera che presenta elementi locali è infatti considerata la ''Historia de la conquista y población de la provincia de Venezuela'' (1723) di José Oviedo y Baños. La cultura indigena, di carattere orale, troverà invece un interprete solo nel Novecento nel frate [[Cesáreo de Armellada]]. Le prime opere di carattere squisitamente nazionale si ebbero a seguito della [[Guerre d'indipendenza ispanoamericana|guerra d'indipendenza]] dei primi decenni dell'Ottocento. Il [[Romanticismo]] trovò un interprete ispirato in [[Juan Vicente González]].
Notevoli le figure caratterizzate dall'impegno politico prima che letterario, come [[Fermín Toro]], ricordato come grande oratore, come pure [[Andrés Bello]], poeta e umanista, che fu mentore di Bolivar stesso. Del resto le travagliate vicende storiche del paese hanno condizionato fortemente la letteratura venezuelana, spingendo gli intellettuali
Scrittori e romanzieri sono [[Rómulo Gallegos]], [[Teresa de la Parra]], [[Arturo Uslar Pietri]], [[Adriano González León]], [[Salvador Garmendia]], [[José Balza (scrittore)|José Balza]], [[Ednodio Quintero]], [[Miguel Otero Silva]], [[Mariano Picón Salas]], mentre tra i poeti spicca [[Juan Antonio Pérez Bonalde]], [[José Antonio Ramos Sucre]], [[Andrés Eloy Blanco (politico)|Andrés Eloy Blanco]], [[Enriqueta Arvelo Larriva]], [[Juan Carlos Chirinos]], [[Ana Enriqueta Terán]], [[Yolanda Pantin]], [[Rafael Cadenas]] e [[Eugenio Montejo]].
===
Per quanto concerne l'aspetto pedagogico, tra il XVIII e il XIX secolo, si afferma la figura di [[Simón Rodríguez]], noto anche come filosofo.
=== Musica ===
{{
[[File:Teresa Carreño, 1916.jpg|thumb|left|[[Teresa Carreño]].]]
Diversi stili di musica tradizionale venezuelana, come [[Salsa (musica)|il]] [[merengue]] venezuelano, sono comuni ai suoi vicini dei [[Caraibi]]. Ma la vera musica venezuelana comprende un ampio gruppo di ritmi come lo Joropo (una forma rurale originaria degli [[Llanos]] (pianure)), la parranda, il galeròn, la gaita maracucha, il golpe tocuyano, il calipso di El Callao, il bambuco e altri.
Tra le più affermate pianiste e compositrici venezuelane ricordiamo [[Teresa Carreño]] (1853-1917)<ref>[https://www.classicfm.com/discover-music/latest/great-women-composers/teresa-carreno/ Teresa Carreño (1853-1917) - 21 of the greatest women composers in classical music - Classic FM]</ref>, chiamata spesso la ''Leona del piano''<ref>[https://lapaginadeteresa.blogspot.com/2014/02/teresa-carreno-la-leona-del-piano-y-el.html Teresa Carreño: la "Leona del piano" y el amor a su patria]</ref>. Tra gli altri cantanti noti ricordiamo [[Simón Díaz]] e [[Arca (musicista)|Arca]]
Tra i musicisti venezuelani più noti spicca [[Hugo Blanco (musicista)|Hugo Blanco]], autore della celebre canzone [[Moliendo café]] (1958), mentre tra i compositori [[Reynaldo Hahn]], esponente dell'[[impressionismo musicale]].
=== Televisione e Cinema ===
{{Vedi anche|Film venezuelani proposti per l'Oscar al miglior film straniero}}
Molto note sono le Telenovelas: un'importante esponente è [[Grecia Colmenares]], tra le maggiori interpreti di telenovelas degli anni 80 e 90. Altre importanti figure del mondo televisivo, ma anche cinematografico sono rappresentate da [[Aída Yéspica]] e [[Mónica Spear]]. Il film [[Ti guardo]] (2015), del regista venezuelano [[Lorenzo Vigas]], fu il primo film sudamericano a vincere il [[Leone d'oro al miglior film|Leone d'oro]] alla [[Mostra internazionale d'arte cinematografica]] di [[Venezia]]. Da ricordare, inoltre, il film [[Libertador (film)|Libertador]], del regista venezuelano [[Alberto Arvelo]], film entrato, nel 2015, nella "short-list" dei nove candidati per gli Oscar al miglior film straniero.
=== Scienza e tecnologia ===
==== Medicina ====
In ambito medico da ricordare [[Baruj Benacerraf]], [[Premio Nobel per la medicina]], nel 1980, per la scoperta del [[complesso maggiore di istocompatibilità]]
==== Il Venezuela nello spazio ====
29 ottobre 2008: viene lanciato [[Venesat-1]] (chiamato anche Simón Bolívar), il primo satellite venezuelano
== Gastronomia ==
{{vedi anche|Cucina venezuelana}}
La cucina venezuelana, grazie alla sua diversità di risorse industriali e culturali, offre una grande diversità culinaria da una regione all'altra. La cucina tradizionale, come quella moderna, è stata influenzata dalla popolazione indigena e dai suoi discendenti europei (italiani, spagnoli, portoghesi e francesi)<ref name="LP">{{Cita web|cognome1=Kohnstamm|nome1= Thomas|cognome2= Kohn|nome2= Beth|url=http://books.google.com/books?id=ek_-oO0xYoIC&pg=PA48&dq=Venezuelan+cuisine&hl=en&ei=QImWTszYMMKTiAKtxdn_Dg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CFEQ6AEwAw#v=onepage&q=Venezuelan%20cuisine&f=false|titolo="Lonely Planet Venezuela"|accesso=19 ottobre 2017}}</ref>, e anche dalle tradizioni dei nativi americani e degli africani.
Gli alimenti base includono il mais, il riso, banane, patate, fagioli e diverse tipologie di carne. Anche i pomodori, le cipolle, le melanzane, le zucche e le zucchine sono molto comuni nella dieta venezuelana.
==Folclore e tradizioni==
Originaria del Venezuela è la figura de La Sayona: si tratta di uno spettro leggendario<ref>https://lanoticia-com.translate.goog/primerafila/entretenimiento/conoces-la-aterradora-leyenda-de-la-sayona/?_x_tr_sl=es&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=op,sc</ref>.
Una festività tradizionale, parte anche del folclore venezuelano, è la [[Feria de La Chinita]], che si celebra per commemorare il miracolo della Vergine di Chiquinquirá.
== Festività nazionali ==
{| class="wikitable"
|-
! Data
! Nome
!Nome spagnolo
! Significato
|-
|19 aprile
|
|''Declaración de independencia''
|
|-
|1 Maggio
|[[Festa dei lavoratori]]
|''Día Internacional de los Trabajadores''
|
|-
|24 giugno
|[[Battaglia di Carabobo]]
|''Batalla de Carabobo''
|
|-
|5 Luglio
|
|''Día de la Independencia''
|Giorno dell'indipendenza dalla Spagna (1811), nel corso della [[Guerra d'indipendenza del Venezuela]].
|-
|style="background: #f0f8ff;"|24
|style="background: #
|''Aniversario del Nacimiento del Libertador Simón Bolívar''
|style="background: #f0f8ff;"|celebra la nascita del Libertador [[Simón Bolívar]]
|-
|}
== Sport ==
{{F|Venezuela|luglio 2018|}}
I principali sport in Venezuela sono il [[baseball]], la [[pallacanestro]] e il [[coleo (sport)|coleo]], che è uno sport tradizionale venezuelano e colombiano simile al [[rodeo]].
=== Baseball ===
Il Venezuela ha una storica tradizione nel baseball avendo ottenuto tre medaglie d'oro al [[campionato mondiale di baseball]], posizionandosi al terzo posto nel medagliere dopo [[Cuba]] e gli [[Stati Uniti d'America]]. La [[Liga Venezolana de Béisbol Profesional]] è la competizione che dimostra come il baseball sia lo sport più popolare e praticato dai cittadini venezuelani. Molti giocatori, nati e cresciuti atleticamente nel campionato venezuelano, poi vengono ingaggiati dalle squadre di [[MLB]] in [[USA]].
===Pallacanestro===
La pallacanestro è molto seguita su tutto il territorio nazionale: dal 1974 esiste la [[Superliga Profesional de Baloncesto]], che comprende 20 squadre.
=== Automobilismo ===
In campo sportivo il Venezuela ha dato i natali a molti piloti automobilistici tra cui [[Pastor Maldonado]], [[Rodolfo González]] e [[Milka Duno]] che hanno corso in [[Formula 1]], [[IndyCar Series]] e [[American Le Mans Series]].
=== Calcio ===
La [[nazionale di calcio del Venezuela]], attiva dagli anni trenta del '900, in tornei internazionali ha ottenuto come miglior risultato un quarto posto in [[Copa América 2011|Coppa America]] nel 2011. È tuttavia l'unica nazionale sudamericana a non aver mai partecipato al [[Campionato mondiale di calcio|campionato del mondo]].<ref>{{cita web|url=https://www.rsi.ch/sport/calcio/La-Bolivia-batte-il-Brasile-e-potr%C3%A0-disputare-il-playoff--3103598.html|titolo=La Bolivia batte il Brasile e potrà disputare il playoff|data=10 settembre 2025|accesso=11 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://it.besoccer.com/notizia/amp/i-10-paesi-che-non-hanno-mai-giocato-un-mondiale-1207769|titolo=I 10 paesi che non hanno mai giocato un Mondiale|accesso=10 settembre 2025}}</ref>
=== Giochi olimpici ===
{{vedi anche|Venezuela ai Giochi olimpici}}
Il primo atleta a vincere una medaglia d'oro olimpica per il Venezuela fu [[Francisco Rodríguez (pugile)|Francisco Rodríguez]], nel pugilato, ai Giochi olimpici di Città del Messico 1968.
La prima medaglia olimpica per il Venezuela fu vinta da [[Asnoldo Devonish]], medaglia di bronzo nel salto triplo a Helsinki 1952.
== Note ==
Riga 568 ⟶ 685:
== Voci correlate ==
*[[Alleanza Bolivariana per le Americhe]]
*
*[[Italo-venezuelani]]
*[[Montagne del Venezuela]]
*[[Movimento Quinta Repubblica]]
*
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web | url = http://www.constitucion.ve/constitucion_view_it/view/ver_arbol.pag | titolo = Il testo (in italiano) della Costituzione del Venezuela | accesso = 22 novembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061212003817/http://www.constitucion.ve/constitucion_view_it/view/ver_arbol.pag | urlmorto = sì }}
*{{cita web|url=http://www.ine.gov.ve/|titolo=Sito ufficiale dell'Instituto Nacional de Estadística|lingua=es|accesso=1º maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190912233212/http://www.ine.gov.ve/|urlmorto=sì}}
*{{Cita testo|lingua=es|url=http://www.gobiernoenlinea.gob.ve/|titolo=Gobierno en Línea|accesso=26 giugno 2019|dataarchivio=3 febbraio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060203224956/http://www.gobiernoenlinea.gob.ve/|urlmorto=sì}} - Sito ufficiale del Governo Venezuelano
*{{cita web|url=http://www.viaggiaresicuri.it/country/VEN|titolo=Venezuela}}
*{{en }}{{cita testo|url=http://numismondo.com/pm/ven/|titolo=Venezuela Banknotes|accesso=18 aprile 2018|dataarchivio=9 dicembre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061209062548/http://numismondo.com/pm/ven/|urlmorto=sì}} - Banconote del Venezuela
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