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Si può dire che in Italia il metodo moderno di TO abbia avuto origine per l’azione di una suora Americana, Madre Francesca Chiara, diplomata a New York come terapista occupazionale che, venuta in convento a Firenze riuscì ad organizzare nel 1948 nel reparto pediatrico Meyer di Firenze una piccola sezione di TO con il provvidenziale entusiasmo e talento della giovane terapista californiana Ann Nicholson. La Nicholson ebbe il merito di divulgare i concetti di terapia occupazionale in molti ospedali in modo competente e qualificato. Di qui in avanti furono molte e diversificate le esperienze e le correnti che si diffusero in Italia ad opera di professionisti, istituzioni e associazioni.
 
== Aree d'Interventointervento ==
L’ampioIl spettroterapista dellaoccupazionale praticapuò dilavorare TOin molti contesti differenti, questo rende difficile classificare le aree d’intervento, soprattutto considerando i diversi sistemi di assistenza sanitaria a livello globale. In base al paradigma sanitario basato sulla [[biomedicina]], i principali ambiti in cui l'intervento è efficace sono: [[neurologia]], [[ortopedia]], [[geriatria]], [[psichiatria]], [[pediatria]], lesioni midollari e [[traumi della colonna vertebrale]]. In accordo con il [[modello biopsicosociale]] introdotto dall'[[organizzazione mondiale della sanità|OMS]] nel 2001 ([[International Classification of Functioning, Disability and Health]]), in questa sezione viene utilizzata la categorizzazione dall’dell’[https://en.wikipedia.org/wiki/American_Occupational_Therapy_Association Associazione Americana di Terapia Occupazionale].
=== Età evolutiva e adolescenza ===
Nel 1951, Joan Erikson divenne direttore delle attività per “bambini e giovani gravemente disturbati” presso l’Austen Riggs Center. A quel tempo la “terapia occupazionale” veniva usata per “mantenere i pazienti impegnati attraverso compiti inutili.” Erikson ha introdotto pittori, scultori, ballerini, tessitori, ceramisti e altri artisti per creare un programma che fornisse una vera terapia<ref>. Robert Mcg. Thomas Jr., “Joan Erikson Is Dead at 95; Shaped Thought on Life Cycles,” New York Times obituary, August 8, 1997. Online at https://www.nytimes.com/1997/08/08/us/joan-erikson-is-dead-at-95-shaped-thought-on-life-cycles.html</ref>.
I terapisti occupazionali lavorano con bambini di ogni età, dai neonati agli adolescenti, e con le loro famiglie nei vari contesti. I TO possono lavorare presso le scuole, gli ambulatori e a domicilio<ref>AOTA. “Children and Youth”. Retrieved 19 April 2012.</ref>. I TO aiutano i bambini e i loro caregiver a sviluppare le abilità che consentano loro di partecipare alle occupazioni significative. Queste occupazioni possono includere: nutrirsi, giocare, socializzare e frequentare la scuola<ref>Case-Smith, J. (2010). Occupational Therapy for Children. Maryland Heights, MO: Mosby/Elsevier.</ref>.
 
===In Italia===
Il modo di fare la Terapia Occupazionale in questo ambito può variare fra i contesti diversi. Ad esempio: <ref>AOTA. “Children and Youth”. Retrieved 19 April 2012.</ref><ref>Case-Smith, J. (2010). Occupational Therapy for Children. Maryland Heights, MO: Mosby/Elsevier.</ref>:
==== Età evolutiva e adolescenza ====
* Promuovere un programma di benessere nelle scuole per prevenire l’obesità infantile;
I terapisti occupazionali lavorano con bambini di ogni età e con le loro famiglie<ref>Brogè F.M. (2016), Il Terapista Occupazionale: una preziosa risorsa per il bambino, ma anche per i genitori e per quanti sono implicati nella sua crescita. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(12), 48-55</ref> nei vari contesti (es. [[scuola]]<ref>Taverna L., Tremolada M., Sabattini F., Tosetto B. (2017). Intervenire a scuola. L’ergoterapia a servizio della scrittura. Analisi preliminari di uno studio in prima primaria. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 102-109.</ref>, ambulatorio, [[ospedale]] e [[casa]])<ref>Gruppo AGIRE (2017). Fare e partecipare: il contributo del Terapista Occupazionale all’interno dell’equipe multisciplinare gruppo AGIRE. Poster presentato al XXVI Congresso Nazionale AIRIPA Conegliano 29-30 settembre 2017. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 116-119.</ref><ref>Case-Smith, J. (2010). Occupational Therapy for Children. Maryland Heights, MO: Mosby/Elsevier.</ref>. I TO aiutano i bambini e i loro caregiver ([[familiare assistente]]) nel sviluppare le abilità che consentano loro la partecipazione e il coinvolgimento in occupazioni ed eventi di vita significativi tra cui: nutrirsi, giocare, scrivere<ref>Stefanello S (2017). Sviluppo dei prerequisiti al grafismo: esiti di un intervento di terapia occupazionale rivolto ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12 (19), 78-81 </ref>, legarsi le scarpe, la [[socializzazione]]<ref>Sessa A., Quadrelli F., Rossini E., De Agostini G. (2016). Il metodo SAS (sviluppo abilità sociali): esperienza pilota con ragazzi autistici in un centro residenziale. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(17), 32-45</ref>, frequentare la scuola, preparare lo zaino, usare le forbici e il righello<ref>Barros, R. M., Silver, E. J., & Stein, R. E. K. (2009). School recess and group classroom behavior. Pediatrics, 123, 431–436. Retrieved March 22, 2011, from http://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/abstract/123/2/431</ref><ref>Parham, L. D., & Fazio, L. (2008). Play in occupational therapy for children (2nd ed.) St. Louis, MO: Elsevier</ref>. Clienti con i seguenti disturbi o [[diagnosi]] possono avere beneficio dalla terapia occupazionale: [[disprassia]], [[disordine dello sviluppo della coordinazione]], disturbo della processazione sensoriale <ref>Ayres, A. J. (2005/1976). Sensory integration and the child. Los Angeles: Western Psychological Services.</ref><ref>Smith Roley S., Singer M., Roley A. (2017). Integrazione Sensoriale Ayres® per bambini da 0 a 3 anni. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 54-61.</ref>, [[disturbi specifici di apprendimento]], [[autismo]]<ref>Favaretto S. (2017). L’acquisizione delle abilità sociali nei bambini con disturbi dello spettro autistico: il ruolo della Terapia Occupazionale e l’efficacia degli interventi. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 64-74</ref>, [[disturbo da deficit di attenzione e iperattività]]<ref>Barros, R., Silver, E., & Stein, R. (2009). School recess and group classroom behavior. Pediatrics, 123 (2), 431–436. doi:10.1542/peds.2007-2825</ref><ref>Nakhai S. (2016). Terapia Occupazionale in ADHD: recenti progressi nella ricerca e nella pratica. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale. 12(17, 58-63)</ref>.
* Facilitare lo sviluppo della calligrafia nei bambini in età scolare;
* Fornire un trattamento personalizzato per le difficoltà di integrazione sensoriale;
* Insegnare le capacità di coping a un bambino con disturbo d’ansia generalizzato.
 
==== Salute e benesserementale ====
Secondo l’[[organizzazione mondiale della sanità]], la disabilità correlata alla salute mentale è una delle forme in più rapida crescita<ref>World Health Organization. “Mental Health Atlas 2011”. Retrieved 19 April 2012.</ref>. La salute mentale e l’era del trattamento morale sono state riconosciute come la radice della terapia occupazionale<ref>Brown, C., & Stoffel, V. (2011). Occupational therapy in mental health: A vision for participation. Philadelphia: F. A. Davis.</ref><ref>Scheinholtz, M. (2010). Occupational therapy in mental health: Considerations for advanced practice. Bethesda, MD: AOTA Press.</ref>.
L’area d’intervento nell’ambito della salute e del benessere sta emergendo costantemente a causa della crescente necessità di servizi di terapia occupazionale che riflettano il concetto di benessere. È stata trovata una connessione tra il benessere e la salute fisica, così come la salute mentale; di conseguenza, aiutare a migliorare la salute fisica e mentale dei clienti può portare ad un aumento del benessere generale<ref>AOTA. “Health and Wellness”. </ref>.
Clienti con le seguenti disabilità psichiatriche possono avere beneficio dalla terapia occupazionale: [[schizofrenia]], [[disturbi del comportamento alimentare]], [[disturbi del sonno]], [[nevrosi]], [[disturbi dell'umore]], [[psicosi]], [[disturbo delirante]], [[disturbi della personalità]], [[disturbo pervasivo dello sviluppo]], [[disturbo del controllo degli impulsi]], [[disturbo ossessivo-compulsivo]], [[alcolismo]]
Come un’area d’intervento, la salute e il benessere può includere nello suo scopo: <ref>AOTA. “Health and Wellness”.</ref> <ref>Brownson, C. A.; Scaffa, M. E. (2001). “Occupational therapy in the promotion of health and the prevention of disease and disability statement”. American Journal of Occupational Therapy. 55 (6): 656–660</ref>
<ref>Valente D’Anna M (2015). La Terapia Occupazionale nella dipendenza da Alcol. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(15), 115-123</ref><ref>Möller M, Alippi V (2016). Sfida e speranza allo stesso tempo per la terapia occupazionale al Sud delle Alpi: il progetto dell’implementazione di tre servizi di terapia occupazionale in strutture stazionarie psichiatriche del Ticino. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 4(16), 62-71</ref>.
* Prevenzione di malattie e di lesioni
* Prevenzione delle condizioni secondarie (co-morbidità)
* Promozione del benessere di chi ha malattie croniche, ad es. riabilitazione sessuale
* Riduzione delle disparità o disuguaglianze sanitarie
* Miglioramento dei fattori che incidono sulla qualità della vita
* Promozione di pratiche della vita sana, di partecipazione sociale e di ingiustizia occupazionale.
 
===Negli Salute mentaleStati Uniti===
Oltre agli ambiti di cui sopra, i Terapisti Occupazionali sono inoltre in grado di intervenire con un [[bambino]] che presenta una condizione di [[ipovisione]] o [[cecità]]<ref>Hall Lueck, A., & Dutton, G. N. (2015). Vision and the brain. New York: American Foundation for the Blind.</ref>.
La salute mentale e l’era del trattamento morale sono state riconosciute come la radice della terapia occupazionale<ref>Brown, C., Stoffel, V., & Phillip, J. (2010). Occupational Therapy in Mental Health. A Vision for Participation. FA Davis Company, Philadelphia</ref>. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia della salute mentale è una delle forme di disabilità in più rapida crescita<ref>World Health Organization. “Mental Health Atlas 2011”. Retrieved 19 April 2012.</ref>. I TO si concentrano sulla prevenzione e sul trattamento delle malattie mentali in tutte le popolazioni<ref>AOTA. “Mental Health”</ref>. Negli Stati Uniti, personale militare e veterani sono popolazioni che possono beneficiare della terapia occupazionale, ma attualmente questa è un'area di pratica sottoutilizzata<ref>Cogan AM (2014). “Supporting our military families: a case for a larger role for occupational therapy in prevention and mental health care”. Am J Occup Ther. 68 (4): 478–83. doi:10.5014/ajot.2014.009712. PMID 25005512</ref>.
Clienti con le seguenti disabilità psichiatriche possono avere beneficio dalla terapia occupazionale: schizofrenia e altri disturbi della psicosi, disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, disturbi alimentari, disturbi allegati alla trauma e lo stress (ad es. il disturbo post-traumatico da stress e il disturbo acuto dello stress), disturbo ossessivo-compulsivo e altri disturbi simili (ad es. disturbo da accumulo), e disabilità neuro-comportamentali come l’autismo, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, e disturbi specifici di apprendimento<ref>DSM-V</ref>.
 
==== Invecchiamento produttivo ====
I terapisti occupazionali lavorano con gli anziani per mantenere l’indipendenza, lae partecipazionevivere alleuna occupazionivita significativeappagante, in sicurezza e ilcon vivereun unaadeguato vitaimpiego delle risorse motorie, di processo appagantee sociali. I terapisti occupazionali possono aiutare gli anziani con: la vita a [[casa]], la guida dell'auto, il processo dell’invecchiamento all'interno della comunità, la [[cecità]] o l’ipovisionel’[[ipovisione]], la demenza[[comunicazione]]<ref>Bottini oA, laCiol malattia di AlzheimerF (AD2017)<ref>Yamkovenko, S. "The emerging niche: What is next in your practice area?". Retrieved 19 April 2012</ref>. Quando si affronta la guida, ilIl terapista occupazionale forniscecon valutazionila specifichepersona riguardocon quest’attivitàBCC le(bisogni qualidi possonocomunicazione aiutarecomplessi)", ilGiornale medicoItaliano neldi prendereTerapia le decisioni cliniche circa il rinnovo della patenteOccupazionale, 12(es. valutazioni del controllo motorio e della coordinazione19), occhio36-mano43</ref>, stimolazionila virtuali[[demenza]]<ref>Graff, etc.)Maud JL, per determinare se il conducente èet al sicuro al volante. Per"Community consentireoccupational l’indipendenzatherapy deglifor anzianiolder apatients casa,with idementia terapistiand occupazionalitheir valutanocare siagivers: icost rischieffectiveness distudy." cadutaBmj sia336.7636 come(2008): funzionano i clienti nelle loro case e raccomandano modifiche specifiche in merito134-138.</ref>, Ila terapistimalattia occupazionalidi modificano[[Alzheimer]], il'[[artrite compiti che si svolgono a casa e l’ambiente domiciliare per persone ipovedentireumatoide]]<ref>Warren, M. "Occupational therapy servicesCenters for personsDisease withControl visualand impairment"Prevention. (PDF2010). RetrievedArthritis: 19Meeting Aprilthe 2012</ref>.challenge: MentreAt lavoranoa conglance persone2010. affetteRetrieved daDecember demenza di Alzheimer27, i terapisti occupazionali si focalizzano sul mantenimento della qualità della vita2010, della sicurezza e sulla promozione dell’indipendenza.from
http://www.cdc.gov/chronicdisease/resources/publications/aag/arthritis.htm</ref><ref>Boutaugh, M. L. (2003). Arthritis Foundation community-based physical activity programs: Effectiveness and implementation issues. Arthritis Care and Research, 49(3), 463–470</ref>, l'[[osteoporosi]] o dopo un esito di [[Ictus]]<ref>Scheer, J. (2007). Stroke recovery and OT: Finding and using the evidence to inform practice. OT Practice. 12(5), 23–25</ref><ref>Barth, R., Kaminetzky, A., & Sabari, J. (2004). Stroke survivors share insight into rehabilitation. OT Practice. 9(22), 23–24.</ref>.I TO permettono agli anziani di vivere a [[casa]] in modo indipendente e sicuro, valutando sia i rischi di caduta sia come queste persone sono efficaci nelle loro case mentre svolgono le attività di vita quotidiana e forniscono a loro e ai familiari modifiche specifiche in merito, ad esempio modificando i compiti che le persone svolgono a casa o l’ambiente domiciliare<ref>Warren, M. "Occupational therapy services for persons with visual impairment" (PDF). Retrieved 19 April 2012</ref>.
 
==== Riabilitazione degli adulti ====
In seguito a un evento traumatico, cui seguono limitazioni o deficit a carico delle funzioni e delle strutture del corpo, i TO collaborano con le persone direttamente interessate e con coloro che vivono con loro. Nell'ambito dell'[[oncologia]] ad esempio, il TO fornisce metodi per ridurre l’ansia e lo stress e suggerendo strategie di gestione della fatica a persone con il [[neoplasia|cancro]]<ref>Radomski, M.V. (2008). Occupational Therapy for Physical Dysfunction (6 ed.). Baltimore, MD: Lippincott Williams & Wilkins</ref><ref>American Cancer Society. (2009). Breast cancer facts & figures 2009-2010. Atlanta: Author. Retrieved February 9, 2012, from http://www.cancer.org/acs/groups/content/@nho/documents/document/f861009final90809pdf.pdf</ref>. La collaborazione con persone che hanno subito un'[[amputazione]], permette ai TO di istruire loro sia su come indossare, togliere e svolgere la manutenzione degli arti artificiali, sia su come utilizzarti nel modo più efficace possibile durante le attività della vita quotidiana<ref>Radomski, M.V. (2008). Occupational Therapy for Physical Dysfunction (6 ed.). Baltimore, MD: Lippincott Williams & Wilkins</ref>. Nel caso dell'[[autismo]] in età adulta<ref>National Institute of Child Health & Human Development. (2010). Autism spectrum disorders. Retrieved January 31, 2011, from
I terapisti occupazionali rispondono all’esigenza di riabilitazione dopo un danno o un deficit. Durante la pianificazione del trattamento, i terapisti occupazionali affrontano le esigenze fisiche, cognitive, psicosociali e ambientali di interesse per le popolazioni adulte in una varietà di contesti.
http://www.nichd.nih.gov/health/topics/asd.cfm</ref><ref>American Occupational Therapy Association. (2010). The scope of occupational therapy services for individuals with an autism spectrum disorder across the life course. American Journal of Occupational Therapy, 64(Suppl.), S125–S136</ref>, un TO promuove relazioni di successo e la partecipazione delle persone nella comunità in modo efficace attraverso l'istruzione e l'intervento sulle abilità sociali<ref>American Occupational Therapy Association. "Autism in Adults"</ref>. Altre condizioni in cui le persone possono trarre benefici da interventi di TO sono ad esempio i seguenti: intervento alla mano<ref>Custer, M. G., Huebner, R. A., & Howell, D. M. (2014). Factors predicting client satisfaction in occupational therapy and rehabilitation. American Journal of Occupational Therapy, 69, 6901290040p1–6901290040p10. http://dx.doi.org/10.5014/ajot.2015.013094</ref><ref>Hand Therapy Certification Commission. (n.d.). Who is a certified hand therapist? Retrieved from https://www.htcc.org/consumer-information/the-cht-credential/who-is-a-cht</ref>, [[cerebrolesione]], [[trauma cranico]]<ref>Altman, I. M., Swick, S., Parrot, D., & Malec, J. F. (2010). Effectiveness of community-based rehabilitation after traumatic brain injury for 489 program completers compared with those precipitously discharged. Archives of Physical Medicine and Rehabilitation, 91, 1697–1704.</ref><ref>Kim, H., & Colantonio, A. (2010). Effectiveness of rehabilitation in enhancing community integration after acute traumatic brain injury: a systematic review. American Journal of Occupational Therapy, 64, 709–719. http://dx.doi.org/10.5014/ajot.2010.09188</ref>, disabilità cognitiva ([[ritardo mentale]])<ref>American Occupational Therapy Association. (2009). Occupational therapy's commitment to non-discrimination and inclusion. American Journal of Occupational Therapy, 63, 819–820. doi:10.5014/ajot.63.6.819.</ref><ref>Verdonschot, M., deWitte, L., Reichrath, W., Buntinx, W., & Curfs, L. (2009). Community participation of people with an intellectual disability: A review of empirical findings. Journal of Intellectual Disability Research, 53(4), 303–318.</ref>, [[disfagia]]<ref>Avery, W. , DuBose, C. M., Ernst-Nguyen, L., Gibbes, F. W., Holm, S. E., Latella, D., & Meriano, C. (2010.) Dysphagia care and related feeding concerns for adults (2nd ed.). Bethesda MD: AOTA Press</ref>.
La terapia occupazionale nella riabilitazione degli adulti può assumere una varietà di forme:
* Lavorare con adulti con autismo durante i programmi di riabilitazione quotidiana per promuovere relazioni di successo e partecipazione nella comunità in modo efficace attraverso l'istruzione e l'intervento sulle abilità sociali<ref>American Occupational Therapy Association. "Autism in Adults"</ref>;
* Aumentare la qualità della vita di individui con il cancro coinvolgendoli in occupazioni che sono significative per loro, fornendo metodi per ridurre l’ansia e lo stress e suggerendo strategie di gestione della fatica<ref>Radomski, M.V. (2008). Occupational Therapy for Physical Dysfunction (6 ed.). Baltimore, MD: Lippincott Williams & Wilkins</ref>;
* Istruire gli individui con amputazioni alla mano su come indossare e togliere un arto mio-elettricamente controllato e addestramento per l’uso funzionale dell’arto<ref>Radomski, M.V. (2008). Occupational Therapy for Physical Dysfunction (6 ed.). Baltimore, MD: Lippincott Williams & Wilkins</ref>;
* Utilizzare e implementare nuove tecnologie come software di sintesi vocale o videogiochi per Nintendo Wii<ref>American Occupational Therapy Association. "New Technology in Rehabilitation". Retrieved 23 April 2012</ref>;
* Comunicare tramite i metodi e i processi di tele-medicina come il modello di fornitura di servizi per i clienti che vivono in zone rurali<ref>American Occupational Therapy Association. "Telehealth". Retrieved 23 April 2012.</ref>.
 
==== Lavoro e Industria ====
I terapisti occupazionaliTO lavorano con clienti che hanno subito un infortunio e stanno tornando al lavoro., Iad terapistiesempio occupazionali effettuano valutazioni per simularesimulano le mansioni lavorative al fine diper determinare le migliori corrispondenze con una attività di lavoro, le sistemazioni e le modificazioni necessarie alda lavorosvolgere oper il livellorientro dial disabilitàlavoro. Il condizionamento del lavoro e l'indurimentoadattamento del lavoro sono interventiapprocci usati per ripristinare le abilità lavorative che potrebbero essere cambiate a causa di una malattia o di un infortunio. IPrevenire terapistigli occupazionalieventi possonodi anche prevenire infortuni[[infortunio sul lavoro]] attraverso l’ergonomial’[[ergonomia]] e le valutazioni sul lavoro in loco è un ulteriore mansione per il quale vi sono evidenze scientifiche che dimostrano l'efficacia del coinvolgimento di un TO nel [[gruppo di lavoro]]<ref>Clinger,American JeffOccupational Therapy Association. "OT(2017). ServicesOccupational therapy services in Workfacilitating Rehabilitation"work participation and performance. RetrievedAmerican 19Journal Aprilof Occupational Therapy, 71 (Suppl. 20122).</ref>.
 
==== Salute e benessere ====
== Metodologia d'intervento ==
La connessione tra il benessere e la salute fisica, così come la salute mentale permette di sostenere che il miglioramento della salute fisica e mentale delle persone può portare ad un aumento del benessere generale. Di particolare attenzione e focus per i TO in questa area sono la promozione di pratiche di vita sana, partecipazione sociale e riduzione dell'ingiustizia occupazionale <ref>Brownson, C. A.; Scaffa, M. E. (2001). “Occupational therapy in the promotion of health and the prevention of disease and disability statement”. American Journal of Occupational Therapy. 55 (6): 656–660</ref>.
=== Evidence Based Practice (EBP) ===
Il percorso di terapia Occupazionale si fonda sulla pratica basata sull’evidenza (Evidence-Based-Practice). L’EBP viene definita come “L'uso coscienzioso, esplicito e giudizioso della migliore evidenza disponibile nel prendere decisioni riguardo la cura dei singoli pazienti” La pratica basata sulle evidenze è l'integrazione di:
* Esperienza clinica;
* Migliore evidenza disponibile (sia di tipo qualitativo che quantitativo);
* Preferenze e obiettivi dei pazienti.
L’EBP è importante perché:
* Migliora i risultati che si aspetta il cliente;
* Migliora la conoscenza del professionista;
* Evidenzia un metodo di ricerca di una professione;
* Stimola la ricerca nella pratica clinica quotidiana;
* Stimola la responsabilità individuale del professionista.
 
=== Centrato sulla persona ===
L’intervento di Terapia Occupazionale viene definito centrato sulla persona (in inglese Client Centered) in quanto è “...un approccio collaborativo che mira ad abilitare all’occupazione clienti che possono essere individui, gruppi, agenzie, governanti, cooperative o altri. I terapisti occupazionali dimostrano rispetto per il cliente, coinvolgono i clienti nell’assunzione di decisioni, sostengono i clienti nell’esplicazione dei suoi desideri, e inoltre riconoscono le esperienze e il sapere del cliente”<ref>Law M. (1998), Client-centred Occupational Therapy, SLACK</ref>.
 
I concetti chiave di questo approccio sono:
# Rispetto dei clienti e delle loro famiglie, e delle scelte che fanno;
# Clienti e famiglie hanno l’ultima responsabilità di decisione rispetto alle occupazioni quotidiane e alle prestazioni di terapia occupazionale;
# Dare informazioni, conforto fisico, e supporto emotivo. Enfasi sulla comunicazione centrata sulla persona;
# Facilitazione della partecipazione del cliente in tutti gli aspetti delle prestazioni di terapia occupazionale;
# Offrire prestazioni di terapia occupazionale flessibili e individualizzate;
# Abilitare il cliente a risolvere problemi di performance occupazionale;
# Focus sulle relazioni persona-ambiente-occupazione.
 
Dare la centralità al paziente significa riconoscere che il repertorio occupazionale della persona è unico per quel individuo, così come lo sono l’importanza e il significato che egli associa alle sue occupazioni. La pratica basata sul cliente si fonda sullo stabilire una relazione tra cliente e terapista, che deve essere mantenuta attraverso l’alleanza terapeutica: la Terapia Occupazionale centrata sul cliente è una collaborazione tra le due parti, in cui il terapista aiuta il cliente ad impegnarsi in performance funzionali e ad adempiere ai suoi ruoli occupazionali in una varietà di ambienti. Questa collaborazione permette al cliente di partecipare attivamente alla negoziazione degli obiettivi che saranno quindi al centro della valutazione.
=== Basato e focalizzato sull'occupazione ===
Lo strumento specifico di cui si avvale il terapista occupazionale è costituito dalle occupazioni legate alla cura personale, alla produttività e al tempo libero.
Il terapista occupazionale utilizza queste occupazioni per migliorare le abilità, il benessere, la salute e l’inclusione della persona: in questo caso, le occupazioni non sono mai proposte a caso, ma sono attentamente valutate, scomposte e graduate per rispondere ai bisogni e ai desideri di vita della persona. In questo caso le occupazioni sono strumento terapeutico riabilitativo (pratica basata sull’occupazione).
La Terapia Occupazionale considera inoltre le occupazioni come l’obiettivo da raggiungere L’obiettivo immediato dell’intervento è il cambiamento della qualità della performance (verrà apposto il link che porta alla definizione di performance)
Le occupazioni devono essere per la persona importanti e significative, fare riferimento alle abitudini personali, essere svolte all’interno di un ambiente consono e familiare, favorire l’impegno e fornire il giusto grado di sfida per la persona<ref>Fisher AG (2013), Occupation-centred, occupation-based, occupation-focused: Same, same or different?, Scan. Journ. of Occ. Ther. 2013; Early Online, 1-12</ref>.
 
 
== Modelli di terapia occupazionale ==
Nella clinica i Terapisti Occupazionali possono utilizzare diversi modelli teorici che guidano la loro pratica professionale. Tutti i modelli di Terapia Occupazionale ruotano intorno ai concetti di persona - ambiente – occupazione, pur definendo e descrivendo in modo diverso queste tre componenti in base ai fondamenti teorici, ai presupposti della performance occupazionale e al pensiero clinico che deriva dal modello stesso<ref>J.C. Piergrossi (2006), Essere nel fare. Introduzione alla terapia occupazionale, Modelli di pratica professionale, Franco Angeli, Milano.</ref>. In letteratura vengono segnalati diversi modelli che sono disponibili al Terapista Occupazionale, per la diversa cultura della nazione in cui si è sviluppato il modello, la metodologia di lavoro dei professionisti coinvolti e l’approccio utilizzato riguardo le patologie che influenza il metodo e il valore dato alle componenti della performance occupazionale.
I modelli utilizzati sono:
* Sensory Integration, 1972, Ayres A.J., USA<ref>Ayres AJ (2005), Sensory Integration and the Child: Understanding hidden sensory challenges, Western Psycologichal Services, 12031 Wilshire Boulevard, Los Angeles, California 90025, USA.</ref><ref>Ayres AJ (2012), Il bambino e l'integrazione sensoriale: Le sfide nascoste della sensorialità, Giovanni Fioriti Ed., Roma 00197, Italia</ref>;
* Model of Creative Ability (MoCA), 1972, DuToit V., Sud Africa;
* Model of Human Occupation (MOHO), 1980, Kielhofner G., USA<ref>Kielhofner G (2008), Model Of Human Occupation: Theory and application, 4th Ed., Lippincott Willams & Wilkins Ed.</ref>;
* Functional Information-Processing Model, 1982, Allen C., USA;
* The Person Environment Occupation Performance model (PEOP), 1985, Baum C.M. & Christiansen C., USA<ref>Bass JD, Bsum CM, Christiansen CH (2017), Person-Environment-Occupation-Performance Model, in Perspectives on Human Occupation: Theories Underlying Practie 2nd ed., F.A. Davis Company, pp. 161-182</ref>;
* Occupational Performance Model (OPM), 1986, Chapparo C. &Ranka J., Australia;
* The Human Occupation Model (HOM), 1992, Reed K.L. & Sanderson S.N., USA;
* Model for the practice of Occupational Therapy, 1992, Stewart D., UK;
* Occupational Adaptation, 1992, Schkade J.K. & Schultz S., USA;
* Ecology of Human Performance model (EHP), 1994, Dunn W., Brown C. &McGuigan A., USA;
* Lifestyle Performance Model, 1996, Fidler G.S., USA;
* The Person Environment Occupation model (PEO), 1996, Law M., Cooper B., Strong S., Stewart D., Rigby P. & Letts L., Canada<ref>Law M, Cooper B, Strong S, Stewart D, Rigby P, Letts L (1996), The Person-Environment-Occupation Model: A transactive approach to occupational performance, Can. Journ. Of Occ. Ther., Vol. 63, n.1 (April), pp 9-23</ref>;
* Neuro-Functional Approach, 1993, Giles G.M. & Clark-Wilson J., USA;
* The Canadian Model of Occupational Performance (CMOP), 1997, Canadian Association of Occupational Therapists (CAOT), Canada<ref>Law M, Polatajko H, Baptiste S, Townsend E (2002), Core concept of Occupational Therapy, in Enabling Occupation: An Occupational Therapy Perspective, pp 29-56, CAOT Publications ACE, Ottawa Ontario.</ref>;
* Modello Gentlecare, 1999, Jones M., Canada;
* Kawa River Model, 2006, Iwama M., Canada<ref>Kawa KM, Turpin M (2011), Kawa model, in Using Occupational therapy models in practice, pp 159-177, Churchill Linvingstone Elsevier Ed., China.</ref>;
* The Canadian Model of Occupational Performance and Engagement (CMOP-E), 2007, Polatajko H., Townsend E.A. &Craik J., Canada;
* Occupational Performance Process Model (OPPM), 1997, Fearing G., Law M. & Clark J., Canada<ref>Stanton S, Franson TT, Kramer C (2002), Linking concepts to a process for working with clients, in Enabling Occupation: An Occupational Therapy Perspective, pp 57-94, CAOT Publications ACE, Ottawa Ontario.</ref>;
* Competent Occupational Performance in the Environment (COPE), 2000, Hagedorn R., UK;
* Modello Vivaio (MOVI), 2005, Cunningham Piergrossi J., Gilbertoni De Sena C. &Deverdier E., Italia;
* The Canadian Model of Client-Centred Enablement (CMCE), 2007, Polatajko H., Craik J., Davis J. & Townsend E.A., Canada;
* Functional Group Model, 2008, Schwartzberg S.L., Howe M.C. & Barnes M.A.,USA;
* Occupational Therapy Intervention Process Model (OTIPM), 2009, Fisher A.G., USA<ref>Fisher AG (2009), Occupational Therapy Intervention Process Model: A model for planning and implementing top-down, client-centred and occupation-based interventions, Three Star Press Inc., Colorado.</ref>.
 
== Processo d'intervento ==
=== Valutazione ===
“Una valutazione di TO di qualità include un’intervista di TO minuziosa e un’osservazione accurata della performance occupazionale: omettere una o l’altra (o entrambe) non è né saggio né etico.”<ref>Fisher, A. G., & Griswold, L. A. (2014). Performance skills: Im¬plementing performance analyses to evaluate quality of oc¬cupational performance. In B. A. Boyt Schell, G. Gillen, & M. Scaffa (Eds.), Willard and Spackman’s occupational therapy (12th ed., pp. 249–264). Philadelphia: Lippincott Williams & Wilkins.</ref>.
 
La fase della valutazione inizia con la raccolta di informazioni tramite un’intervista strutturata o semi-strutturata (es. COPM, OPHI II) per l’identificazione del cliente, dei suoi bisogni, delle sue risorse e difficoltà riguardo alla performance nelle aree occupazionali (attività del vivere quotidiano, strumentali, lavoro, tempo libero, partecipazione sociale). Si tratta di identificare i problemi nella performance occupazionale percepiti dal cliente, le occupazioni che ha bisogno di fare, che lo impegnano e lo coinvolgono. In seguito, attraverso un’osservazione diretta, il terapista occupazionale analizza la performance occupazionale del cliente per rilevare capacità della persona e caratteristiche dell'ambiente e dell'occupazione. Il terapista ha a disposizione specifiche valutazioni standardizzate (AMPS, SPQR, SCIIM, A-ONE...) che permettono una osservazione della persona nell'attività nel contesto reale, per individuare e misurare i fattori che supportano o ostacolano la performance occupazionale anche in ambienti extra ambulatoriali (domicilio, la scuola o il posto di lavoro, la comunità…) L’obiettivo finale della valutazione è identificare il livello di performance occupazionale della persona in relazione all’occupazione e all’ambiente.
=== Obiettivi ===
Gli obiettivi si riferiscono alle occupazioni: migliorare la performance, raggiungere livelli di autonomia e partecipazione, essere soddisfatto dei propri ruoli e della propria qualità di vita, mantenere il proprio benessere e salute, l'inclusione sociale, fornire assistenza in maniera sicura, garantire l'ergonomia degli ambienti e degli strumenti. Il raggiungimento degli obiettivi non può prescindere dal coinvolgimento del cliente e del suo contesto familiare. Gli obiettivi devono rispondere ai criteri di essere specifici, misurabili, condivisi, realistici e temporalmente definiti.
=== Intervento ===
Nell’utilizzo delle attività come mezzo e fine terapeutico, la terapia occupazionale si avvale di diversi approcci:
* Acquisizione: la finalità è esercitare la persona a svolgere l’occupazione in una maniera che sia tipica per persone della stessa età, sesso e gruppo culturale, recuperando le abilità perse o sviluppandone delle nuove;
* Recupero: mira al recupero delle funzioni fisiche, cognitive, emozionali perse;
* Compensativo: attraverso modalità alternative di svolgere l’attività, modifiche ambientali, attrezzatura adattata, tecnologie ed ausili permette alla persona di svolgere una performance più efficace;
* Pedagogico: per informare ed educare familiari, caregivers o gruppi ampi di utenti riguardo alle problematiche relative allo svolgimento delle performance occupazionali.
=== Verifica ===
Il terapista oltre ai progressi del cliente, verifica e rivaluta continuamente il piano d’intervento, assicurandosi che sia ancora in sintonia con le convinzioni, aspettative, obiettivi del cliente. La rivalutazione dell’efficacia dell’intervento porta il terapista a riflettere sui passi successivi da intraprendere, oppure anche ad una modificazione del piano, oppure ad un’interruzione se l’intervento risultasse inefficace.
A conclusione dell’intervento, sia questo interrotto, modificato o abbia raggiunto gli obiettivi prefissati, il terapista occupazionale ricorre agli stessi strumenti usati nella fase di valutazione per ottenere i dati che permettono il confronto della situazione di partenza e quella raggiunta.
 
== Formazione professionale ==
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Sono disponibili nelle varie università italiane dei Master di I e II livello e corsi di specializzazione e formazione. Con la laurea di primo livello è possibile accedere a Master di I livello e con la laurea magistrale è possibile accedere a Master di II livello e/o Dottorati.
Diverse sono le competenze che formano un terapista occupazionale; in accordo con le direttive W.F.O.T. ed E.N.O.T.H.E. ('''European Network Occupational Therapy Higher Education'''http://enothe.eu/), è possibile ottenere maggiori informazioni circa le competenze generali, specifiche, e tecnico-professionali di un terapista occupazionale consultando il sito web della S.I.T.O.
 
== Quadro normativo ==
La figura professionale del terapista occupazionale è stata regolamentata con il Decreto Ministeriale 17 gennaio 1997, n. 136
"Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale del terapista occupazionale" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 24 maggio 1997, n. 119<ref>http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1997/05/24/097G0168/sg</ref>.
 
== Associazione rappresentative ==
=== AITO ===
In Italia, è l’Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali ([http://www.aito.it A.I.T.O]) l’organizzazione impegnata a rappresentare a livello nazionale i TO dal punto di vista politico-istituzionale.
Da statuto l’associazione è composta da:
* Consiglio Direttivo nazionale composto da n.7 consiglieri;
* Coordinamento Studenti composto dal Coordinamento Nazionale e i Referenti suddivisi per le sedi dei corsi di laurea in terapia occupazionale;
* Coordinamento Regionale composto da un gruppo di lavoro in ogni regione d’Italia.
 
=== SITO ===
Dal punto di vista formativo, tecnico e scientifico è la Società tecnico-scientifica Italiana di Terapia Occupazionale ([http://www.aito.it/sito S.I.T.O.]) a portare avanti le istanze dei soci. Anche l’organismo della sito è strutturato:
Consiglio Direttivo nazionale composto da n.7 consiglieri;
Coordinamento Studenti composto dal Coordinamento Nazionale e i Referenti suddivisi per le sedi dei corsi di laurea in terapia occupazionale;
Coordinamento Regionale composto da un Referente Regionale in ogni regione d’Italia.
 
Gli obiettivi principali della SITO sono relativi a:
* La formazione continua specifica per i terapisti occupazionali, la formazione dei colleghi membri dei team multi professionali in merito alle competenze e al contributo che la terapia occupazionale può portare all’interno dei team di lavoro;
* La ricerca e lo sviluppo di buone pratiche basate sull’evidenza scientifica in ambito clinico;
* Le collaborazioni con persone, enti, organizzazioni e istituzioni in ambito scientifiche, su aspetti clinici e sociali, portando all’interno di queste realtà contenuti e contributi in linea con la scienza occupazionale e l’evidenza basata sulla pratica in terapia occupazionale (EBOT).
 
=== COTEC ===
Il Council of Occupational Therapists for the European Countries ([http://www.cotec-europe.org C.O.T.E.C.]) è una organizzazione europea fondata nel 1986 per riunire tutti i terapisti occupazionali europei attraverso le associazioni dei loro paesi. Ha lo scopo di coordinare le varie associazioni e permettere che lavorino insieme per sviluppare e promuovere gli standard della pratica clinica attraverso un robusto sistema formativo, e per far sviluppare le basi teoriche della Terapia Occupazionale in tutta Europa, di modo da rispondere al meglio ai bisogni sociali e di salute dei cittadini Europei. Ogni Paese membro, come per la WFOT, ha un suo rappresentante delegato.
 
=== WFOT ===
La World Federation of Occupational Therapy ([http://www.wfot.org W.F.O.T.]) è una associazione internazionale fondata nel 1952 a Liverpool, da associazioni di terapia occupazionale provenienti da 10 paesi: USA, Regno Unito (Inghilterra e Scozia), Canada, Sud Africa, Svezia, Nuova Zelanda, Australia, Israele, India e Danimarca.
 
La WFOT promuove la Terapia Occupazionale come arte e scienza a livello internazionale e supporta lo sviluppo, l’utilizzo e la pratica della Terapia Occupazionale in tutto il mondo, dimostrando la sua rilevanza e il suo contributo alla società.
 
Gli obiettivi della WFOT, stilati nella costituzione del 1952 sono:
* Agire come organizzazione internazionale ufficiale per la promozione della Terapia Occupazionale;
* Promuovere la cooperazione internazionale tra associazioni di terapia occupazionale, terapisti e altri gruppi professionali;
* Permettere il progredire della pratica e degli standard della Terapia occupazionale;
* Aiutare a mantenere l’etica e di portare avanti gli interessi della professione;
* Facilitare lo scambi internazionale e il collocamento di terapisti e studenti;
* Facilitare lo scambio di informazioni;
* Promuovere l’educazione e la formazione di terapisti;
* Tenere congressi internazionali.
 
Ogni Paese membro ha un suo rappresentante delegato.
 
== GITO ==
Il Giornale Italiano di Terapia Occupazionale ([http://www.aito.it/sito/gito/introduzione G.I.T.O.]) è la pubblicazione ufficiale della Società Tecnico Scientifica Italiana di Terapia Occupazionale.
Il G.I.T.O. si occupa di pubblicare articoli riguardanti la Terapia Occupazionale, la sua pratica e le sue teorie. La pubblicazione ha un appuntamento tematico semestrale per favorire l'approfondimento delle conoscenze e l'interesse dei terapisti occupazionali.
Oltre alla tematica principale, la rivista prevede "sezioni" specifiche per la pubblicazione di articoli al fine di garantire attualità, informazione e pluralità circa la pratica professionale. Nello specifico le "sezioni" saranno le seguenti: ricerca scientifica, pratica clinica, metodologia, tesi di laurea, libri e pensieri e comunicazioni.
Il primo numero esce nel dicembre 2008 in forma cartacea, spedita in abbonamento a coloro che ne fanno richiesta. Da aprile 2013 il giornale viene pubblicato in versione informatica accessibile dai soci AITO/SITO nell’area riservata del sito web. Per chi non è terapista occupazionale ma vuole ricevere G.I.T.O. sarà necessario contattare la segreteria e, a seguito del versamento di una quota, verranno recapiti nella vostra mail i 2 numeri annuali.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Giacomo Bazzini, Franco Franchignoni, Marcello Imbriani (a cura di), ''Argomenti di Terapia occupazionale'', Vol. III, Aracne editrice, Roma, 2011, ISBN 978-88-548-4079-9.
* Julie Cunningham Piergrossi (a cura di), ''Essere nel fare. Introduzione alla terapia occupazionale'', Franco Angeli, Milano, 2006, ISBN 88-464-7479-1.
* Graziano D'Intino, Giacomo Ianieri e Stefano Oronzo, ''Terapia occupazionale: una scelta di vita'', Franco Angeli, Milano, 2006, ISBN 88-464-7236-5.
* Gian Maria Greco e Davide Ruggieri, ''Il Fare come Cura. Contributi per una fondazione costruzionista della Terapia Occupazionale'', Lupo Editore, Lecce, 2013, ISBN 88-456-8673-1.
* Marcello Imbriani, Giacomo Bazzini e Franco Franchignoni (a cura di), ''Argomenti di Terapia occupazionale'', Vol. I, Aracne editrice, Roma, 2006, ISBN 88-548-0589-0.
* Marcello Imbriani, Giacomo Bazzini e Franco Franchignoni (a cura di), ''Argomenti di Terapia occupazionale'', Vol. II, Aracne editrice, Roma, 2009, ISBN 978-88-548-2582-6.
* Donatella Saviola e Antonio De Tanti, ''Trauma cranico e terapia occupazionale. Guida all'autonomia nella vita quotidiana'', Franco Angeli, Milano, 2011, ISBN 978-88-568-3371-3.
 
== Voci correlate ==
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{{Portale|medicina}}
 
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