Giulio Moschetti: differenze tra le versioni
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Nel [[1878]], per problemi di salute (era ammalato di cuore e di asma), scelse Catania per andare a vivere e vi restò sino alla morte. Il suo biografo, Riccardo Gabrielli, scrive di lui nel [[1910]]: ''...in Catania lo si vedeva per le vie con un cappellaccio a cencio, col colletto della giacca rialzato, colla cravatta eternamente tra i denti e coll'andatura strana''.
Nel [[1883]] fu incaricato della decorazione scultorea esterna del [[Teatro Massimo Vincenzo Bellini|Teatro Massimo]] di [[Catania]] dall'architetto [[Carlo Sada]]. Sono
Nel [[1892]] lavorò a Malta, a [[Sliema]], per la ''chiesa del Nazareno'' eseguendo le statue, ''Evangelisti San Marco e San Luca'' della facciata e ''Dodici Apostoli'' all'interno, nonché un ''monumento al vescovo Sciluna'' per la cattedrale di [[La Valletta]].
Nuovamente a Catania venne incaricato dall'amministrazione comunale di [[Catania]] della costruzione di un gruppo scultoreo che raffigurasse il ''[[Fontana di Proserpina|Ratto di Proserpina]]'' allo scopo di
Due anni dopo lo scultore consegnava alla città di [[Siracusa]] un'altra scultura per la [[fontana di Diana]] posta in piazza [[Archimede]], al centro di [[Isola di Ortigia|Ortigia]]<ref>[http://www.comune.siracusa.it/Politiche_Culturali/Turismo/Itinerari_Ortigia/Piazza_Archimede.htm itinerari a Siracusa] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081119031032/http://www.comune.siracusa.it/Politiche_Culturali/Turismo/Itinerari_Ortigia/Piazza_Archimede.htm |data=19 novembre 2008 }}</ref>.
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{{interprogetto|commons=Category:Giulio Moschetti}}
{{Portale|biografie|scultura|Sicilia}}
[[Categoria:Scultori italiani del XIX secolo|Moschetti, Giulio]]
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