Dino Alfieri: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Dino Alfieri
|immagine = EdoardoDino Alfieri with hat.jpg
|didascalia = Alfieri con l'uniforme da generale della [[MVSN]]
|carica = [[Ministero della cultura popolare|Ministro della cultura popolare del Regno d'Italia]]
 
|mandatoinizio = 27 maggio [[1937]]
|carica2 = Sottosegretario del Ministero delle Corporazioni
|mandatofine = 31 ottobre [[1939]]
|mandatoinizio2 = 1929
|predecessore = ''Se stesso'' <small><br/>(come Ministro della stampa e della propaganda)</small>
|mandatofine2 = 1932
|successore = [[Alessandro Pavolini]]
|mandato2 =
|vice di2primoministro = [[GiuseppeBenito BottaiMussolini]]
|carica2 = [[Ministero della cultura popolare|Ministro della stampa e della propaganda del Regno d'Italia]]
|cotitolare2 =
|mandatoinizio2 = 11 giugno [[1936]]
|capo di stato2 = [[Vittorio Emanuele III]]
|mandatofine2 = 27 maggio [[1937]]
|presidente2 =
|predecessore2 = [[Galeazzo Ciano]]
|vicepresidente2 =
|successore2 = ''Se stesso'' <small><br/>(come Ministro della cultura popolare)</small>
|primoministro2 = [[Benito Mussolini]]
|carica3 = [[Sottosegretario di Stato]] al Ministero delle corporazioni
|viceprimoministro2 =
|mandatoinizio3 = 9 novembre [[1929]]
|vice2 =
|mandatofine3 = 20 luglio [[1932]]
|predecessore2 =
|primoministro3 = [[Benito Mussolini]]
|successore2 =
|carica4 = [[Sottosegretario di Stato]] al Ministero della stampa e della propaganda
|legislatura2 =
|mandatoinizio4 = 22 agosto [[1935]]
|gruppo parlamentare2 =
|mandatofine4 = 11 giugno [[1936]]
|coalizione2 =
|circoscrizione2 =
|collegio2 =
|tipo nomina2 =
|incarichi2 =
|sito2 =
 
|carica3 = Presidente della S.I.A.E.
|mandatoinizio3 = 1933
|mandatofine3 = 1935
|mandato3 =
|vice di3 =
|cotitolare3 =
|capo di stato3 =
|presidente3 =
|vicepresidente3 =
|primoministro3 =
|viceprimoministro3 =
|vice3 =
|predecessore3 =
|successore3 =
|legislatura3 =
|gruppo parlamentare3 =
|coalizione3 =
|circoscrizione3 =
|collegio3 =
|tipo nomina3 =
|incarichi3 =
|sito3 =
 
|carica4 = Ministro della cultura popolare
|mandatoinizio4 = 27 maggio 1937
|mandatofine4 = 31 ottobre 1939
|mandato4 =
|vice di4 =
|cotitolare4 =
|capo di stato4 = [[Vittorio Emanuele III]]
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|vicepresidente4 =
|primoministro4 = [[Benito Mussolini]]
|viceprimoministro4 =
|vice4 =
|predecessore4 =
|successore4 =
|legislatura4 = [[XXIX legislatura del Regno d'Italia|XXIX]]
|gruppo parlamentare4 =
|coalizione4 =
|circoscrizione4 =
|collegio4 =
|tipo nomina4 =
|incarichi4 =
|sito4 =
 
|carica5 = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio5 =
|mandatofine5 =
|mandato5 =
|vice di5 =
|cotitolare5 =
|capo di stato5 =
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|primoministro5 =
|viceprimoministro5 =
|vice5 =
|predecessore5 =
|successore5 =
|legislatura5 = [[XXVII legislatura del Regno d'Italia|XXVII]], [[XXVIII legislatura del Regno d'Italia|XXVIII]], [[XXIX legislatura del Regno d'Italia|XXIX]]
|incarichi5 = *'''XXVII legislatura'''<br>Giunta permanente per le elezioni. (28-5-1924-21-1-1929)
|gruppo parlamentare5 =
|coalizione5 =
|circoscrizione5 =
|collegio5 =
|tipo nomina5 =
|incarichi5 =
*'''XXVII legislatura'''<br>Giunta permanente per le elezioni. (28-5-1924-21-1-1929)
*'''XXVIII legislatura'''<br>Giunta per il regolamento interno. (30-4-1929-12-9-1929)
*'''XXIX legislatura'''<br>Giunta per il regolamento interno. (2-5-1934-22-8-1935)
|sito5 = {{Deputati Regno}}
 
|carica6 = [[Camera dei fasci e delle corporazioni|Consigliere nazionale del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio6 = 23 marzo [[1939]]
|mandatofine6 = 2 agosto 1953[[1943]]
|gruppo parlamentare6 = Membri del Governo <br> Membri del Gran Consiglio del Fascismo
|mandato6 =
|carica7 = Presidente della S.I.A.E
|vice di6 =
|mandatoinizio7 = [[1933]]
|cotitolare6 =
|mandatofine7 = [[1935]]
|capo di stato6 =
|partito = [[Partito Nazionale Fascista]]
|presidente6 =
|titolo di studio = Laurea in Giurisprudenza
|vicepresidente6 =
|alma mater = [[Università degli Studi di Genova]]
|primoministro6 =
|professione = Avvocato, giornalista, diplomatico
|viceprimoministro6 =
|vice6 =
|predecessore6 =
|successore6 =
|legislatura6 =
|gruppo parlamentare6 = Membri del Governo<br>Membri del Gran Consiglio del Fascismo
|coalizione6 =
|circoscrizione6 =
|collegio6 =
|tipo nomina6 =
|incarichi6 =
|sito6 =
 
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito = [[Partito Nazionale Fascista|PNF]]
|tendenza =
|titolo di studio = Laurea in Giurisprudenza;
|alma mater =
|professione = Avvocato, giornalista, diplomatico
|firma =
}}
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Bologna
|GiornoMeseNascita = 8 dicembregiugno
|AnnoNascita = 1886
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 2 gennaio
|AnnoMorte = 1966
|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Attività2 = diplomatico
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[Ministri della cultura popolare del Regno d'Italia|Ministro della cultura popolare]] nel [[governo Mussolini]] dal 1937 al 1939
|Immagine =
|Didascalia =
}}
 
==Le prime esperienze politiche==
Trascorse la giovinezza a Milano, dove operò come giornalista e attivista del [[nazionalismo]]: nel dicembre del [[1910]] prese parte al congresso di [[Firenze]] - dominato dalla figura di [[Enrico Corradini]] - da cui scaturì l'[[Associazione nazionalistaNazionalista italianaItaliana]] e un mese dopo fu tra i fondatori della sezione meneghina del gruppo<ref name="treccani">P. Pastorelli, [http://www.treccani.it/enciclopedia/edoardo-alfieri_(Dizionario-Biografico)/ ''Edoardo Alfieri''] in [[Dizionario Biografico degli Italiani]], volume 34, 1988.</ref>.
 
Il 15 maggio [[1915]] si laureò in [[giurisprudenzaGiurisprudenza]] all'[[Università degli Studi di Genova]] e dieci giorni dopo, coerentemente con il suo [[interventismo]], presentò domanda di arruolamento volontario nell'esercito regio (in precedenza era stato riformato). Nel corso della [[Primaprima guerra mondiale|Grande Guerra]] fu promosso sottotenente (luglio 1915) e tenente (aprile [[1916]]), ricevendo una medaglia di bronzo (3 agosto 1916) e una d'argento (15 settembre [[1917]]) al valor militare. Vestì la divisa grigioverde fino al 26 luglio [[1919]], giorno in cui venne congedato<ref name=treccani/>.
 
Tornato alla vita civile, aprì uno studio legale e nel [[1920]] sposò Carlotta Bonomi, appartenente alla nota famiglia di immobiliaristi. Continuò inoltre a militare tra le filafile nazionaliste, divenendo dapprima consigliere comunale e poi assessore ([[1923]]-[[1924]]) del comune di Milano. Si dichiarò contrario alla confluenza dell'ANI nel [[Partito Nazionale Fascista]] - avvenuta nel marzo del 1923 - in quanto, a suo dire, essa avrebbe annacquato l'ideologia nazionalista<ref>P. V. Cannistraro, ''La fabbrica del consenso: fascismo e mass media'', Laterza, Bari, 1975, p. 14.</ref>. Fu comunque inserito nel [[Listone Mussolini]], con cui venne eletto deputato alle [[elezioni politiche italiane del 1924|elezioni del 1924]]; mantenne lo scranno parlamentare ininterrottamente fino al 2 agosto [[1943]].
 
== La carriera durante il regime ==
[[File:Dino Alfieri ispeziona la triennale d'Oltremare a Napoli.jpg|250px|thumb|left|Dino Alfieri ispeziona la [[triennale d'Oltremare]] a [[Napoli]]]]
Sotto il regime fascista Alfieri ebbe vari incarichi: dapprima fu presidente dell'Istituto fascista di cultura di Milano (di cui era stato anche fondatore) e dell'Ente nazionale della cooperazione dal [[1925]] al [[1929]]; successivamente, dal 9 novembre 1929 al 20 luglio [[1932]] entrò nel [[governo Mussolini]] come sottosegretario al ministero delle Corporazioni, il cui dicastero era retto in quel periodo da [[Giuseppe Bottai]]. Nel 1932 fu direttore della [[Mostra della Rivoluzione Fascista]]<ref>[http://search.acs.beniculturali.it/OpacACS/guida/IT-ACS-AS0001-0003706 Home<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, che aveva ideato come direttore dell'[[Istituto fascista di cultura]] di Milano.
 
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L'11 giugno 1936, dopo che Ciano aveva assunto il ministero degli Esteri, Alfieri divenne ministro per la Stampa e la Propaganda (ribattezzato [[Minculpop|dicastero della Cultura Popolare]] dal 27 maggio [[1937]]). [[Quinto Navarra]], usciere di [[palazzo Chigi]] e commesso di [[Benito Mussolini|Mussolini]], ricordò nelle sue memorie come Alfieri fosse il gerarca più rimproverato dal dittatore, ma anche quello che sapeva incassare meglio le sfuriate<ref>Q. Navarra, ''Memorie del commesso di Mussolini'', Longanesi, Milano, 1983, p. 143.</ref>. Nel [[1938]] Alfieri, sottoscrivendo il ''Manifesto della razza'' ("Manifesto degli scienziati razzisti"), si dichiarò favorevole all'introduzione delle [[leggi razziali fasciste]].
 
Nell'ottobre del [[1939]] gli venne comunicato l'imminente licenziamento dal ministero e Ciano scrisse di volerlo "tenere a galla" facendolo nominare o presidente della [[Camera dei fasci e delle corporazioni]] o ambasciatore presso la Santa Sede<ref>Si vede il ''Diario'' di Galeazzo Ciano alla data 19 ottobre 1939.</ref>: quest'ultima sortita riuscì e Alfieri iniziò la sua attività diplomatica in Vaticano il 9 novembre. Subito si mise all'opera per organizzare uno scambio di visite tra tra [[Vittorio Emanuele III]] e [[Pio XII]]: gli incontri avvennero tra il 21 e il 28 dicembre e diedero molta popolarità ad Alfieri, essendo questa la prima uscita ufficiale del Pontefice dal 1870<ref name=treccani/>.
 
Nel maggio del 1940, dovendosi sostituire l'ambasciatore a Berlino [[Bernardo Attolico]], Mussolini conferì questa carica proprio ad Alfieri, che allo scoppio della [[Secondaseconda guerra mondiale]] era stato un fautore della non belligeranza italiana: volendo sottolineare la scialba personalità del nominato, [[Michele Lanza (diplomatico)|Michele Lanza]] scrisse che "tale scelta indicava chiaramente che, nell'attuale momento, il nostro governo vuole a Berlino un rappresentante di parata che non faccia della politica, non sollevi questioni, e non scriva rapporti"<ref>L. Simoni [M. Lanza], ''Berlino, Ambasciata d'Italia, 1939-1943'', Edizioni Migliaresi, Roma, 1946, p. 100.</ref>.
 
== La caduta del fascimofascismo e gli ultimi anni ==
I dispacci che inviò dalla capitale del [[Terzo Reich]] nel corso del conflitto furono sempre improntati all'ottimismo - cosa di cui Ciano si lagnò nei suoi [[Diario di Galeazzo Ciano|Diari]] - fino all'ottobre del 1942, quando iniziò un mutamento di rotta. Membro del [[Gran Consiglio del Fascismo]], nella storica seduta del 25 luglio 1943 votò favorevolmente all'[[ordine del giorno Grandi]], che mise Mussolini in minoranza e causò la fine del regime. Temendo rappresaglie naziste, non tornò più a Berlino ed il 31 luglio il nuovo Ministero degli Esteri [[Raffaele Guariglia]] accettò le sue dimissioni da ambasciatore<ref name=treccani/>.
 
Alfieri si nascose inizialmente a Milano ma, con la nascita della [[Repubblica Sociale Italiana]], per evitare ritorsioni fuggì in [[Svizzera]], entrando dal valico di [[Astano]] grazie ai contatti del parroco don Isidoro Marcionetti. [[Condannato a morte]] in [[contumacia]] nel [[processo di Verona]] il 10 gennaio [[1944]], venne collocato a riposo come ambasciatore il 1º agosto dello stesso anno (il regime di [[Salò]] aveva preso analoga decisione il 5 novembre 1943)<ref name=treccani/>.
 
Nel dopoguerra venne deferito presso l'[[Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo]], ma il 12 novembre [[1946]] fu prosciolto in istruttoria "perché la sua azione non integrava i termini del reato rispetto all'accusa maggiore e per amnistia per quelle minori". Uguale sorte ebbe, il 6 febbraio 1947, il procedimento dinanzi alla Commissione per l'epurazione del personale del ministero degli Esteri; in entrambi i casi decisivo per l'assoluzione di Alfieri fu il comportamento di [[Alcide de Gasperi]] che, chiamato dal tribunale ad esprimere un parere, scrisse:
 
{{quotecitazione|Certo è, in linea generale, esatto che l'Alfieri, che di politica estera era peraltro digiuno e che non possedeva le qualità necessarie ad un mestiere che gli era completamente nuovo, fu germanofilo; che fu per questo designato dai tedeschi come persona gradita; che si adoperò, nella sua veste di ambasciatore, a rafforzare le relazioni tra Roma e Berlino. È peraltro anche esatto che, nel corso della guerra, tali suoi sentimenti e propositi subirono oscillazioni varie, come, tra l'altro, il diario Ciano documenta. L'Alfieri, fu comunque in questa, come nelle altre sue capacità, al di sotto della mediocrità. Sarebbe certamente sopravalutarlosopravvalutarlo, attribuirgli responsabilità di decisione o di iniziativa in materia di politica estera, che indubbiamente non ebbe.|Alcide de Gasperi<ref>Roma, Arch. stor. del min. per gli Aff. Esteri, ''fasc. pers.''</ref>}}
 
Nel [[1947]] Alfieri tornò in patriaItalia e un anno dopo pubblicò il libro ''Due dittatori a fronte'' (ovvero Benito Mussolini e [[Adolf Hitler]]). Pensionato come ambasciatore, negli anni cinquanta Alfieri aderì al [[Partito Nazionale Monarchico]]<ref>Federico Robbe, [http://books.google.it/books?id=RLGMYDwRyHAC&pg=PA86&dq=vito+mussolini+msi&hl=it&sa=X&ei=wIwwU6WGBsWBywOUl4KQCw&ved=0CDEQ6AEwAA#v=onepage&q=vito%20mussolini%20msi&f=true ''L'impossibile incontro. Gli Stati Uniti e la destra italiana negli anni Cinquanta''], FrancoAngeli, Milano, 2012, pag. 86</ref> ed ebbe presidenze in organismi economici a carattere internazionaleinternazionali. Riposa in un'edicola Bonomi nella necropoli del [[cimiteroCimitero Monumentale di Milano]]<ref>{{Cita news|autore=Comune diSepolture Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref>.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare. Gorizia, 8 agosto 1916.}}
{{Onorificenze
|immagine = SMOM-cf.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce Magistrale del [[Sovrano Militare Ordine di Malta]]
|data = 23 giugno 1936
}}
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
Riga 202 ⟶ 129:
}}
 
{{Ministri dell'Italia fascista}}
== Altri progetti ==
{{interprogettoLeggirazziali}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|fascismo|politica}}
{{Ministri dell'Italia fascista}}
 
[[Categoria:Ministri del Regno d'Italia]]
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[[Categoria:Ambasciatori d'Italia alla Santa Sede]]
[[Categoria:Governo Mussolini]]
[[Categoria:Personalità dell'Italia fascista]]
[[Categoria:Sepolti nel Cimitero Monumentale di Milano]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Genova]]
[[Categoria:Medaglie di bronzo al valor militare]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]