Cecina (comune): differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
| Nome = Cecina
|Nome ufficiale = {{it}}Cècina
| Panorama = Fontana_di_Cecina.jpg
|Panorama = Fontana_di_Cecina.jpg
| Didascalia =
|Didascalia =
|Bandiera = Cecina-Gonfalone.png
| Voce bandiera =
|Voce stemma =
| Stemma = Cecina-Stemma.png
| Voce stemmaStato = ITA
|Grado amministrativo = 3
| Stato = ITA
|Divisione amm grado 1 = Toscana
| Grado amministrativo = 3
| Divisione amm grado 12 = ToscanaLivorno
|Amministratore locale = Lia Burgalassi
| Divisione amm grado 2 = Livorno
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| Amministratore locale = Samuele Lippi <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Data elezione = 25-6-2024
| Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| Data elezioneistituzione = 9-6-2014
|Latitudine decimale = 43.311814
| Data istituzione =
| LatitudineLongitudine decimale = 4310.311814519024
|Altitudine =
| Longitudine decimale = 10.519024
|Sottodivisioni = [[Cecina Mare]], [[San Pietro in Palazzi]]<ref name="comune.cecina.li.it">[http://www.comune.cecina.li.it/sites/default/files/archivio/documenti/trasparenza/2018/statuto-del-comune-cecina/cecina.pdf Comune di Cecina - Statuto]</ref>
| Altitudine =
|Divisioni confinanti = [[Bibbona]], [[Casale Marittimo]] ([[provincia di Pisa|PI]]), [[Castellina Marittima]] (PI), [[Guardistallo]] (PI), [[Montescudaio]] (PI), [[Riparbella]] (PI), [[Rosignano Marittimo]]
| Superficie = 42.52
|Zona sismica = 3
| Note superficie =
|Gradi Abitantigiorno = 280811332
|Nome abitanti = cecinese, cecinesi<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;140.</ref>
| Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
|Patrono = [[san Giuseppe]]
| Aggiornamento abitanti = 28-2-2017
|Festivo = 19 marzo
| Sottodivisioni = [[Collemezzano]], [[San Pietro in Palazzi]]
|PIL =
| Divisioni confinanti = [[Bibbona]], [[Casale Marittimo]] (PI), [[Castellina Marittima]] (PI), [[Guardistallo]] (PI), [[Montescudaio]] (PI), [[Riparbella]] (PI), [[Rosignano Marittimo]]
|PIL Zona sismicaprocapite = 3
|Mappa = Map of comune of Cecina (province of Livorno, region Tuscany, Italy).svg
| Gradi giorno =
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cecina all'interno della provincia di Livorno
| Diffusività =
| Nome abitanti = cecinese, cecinesi<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;140.</ref>
| Patrono = [[san Giuseppe]]
| Festivo = 19 marzo
| PIL =
| PIL procapite =
| Mappa = Map of comune of Cecina (province of Livorno, region Tuscany, Italy).svg
| Didascalia mappa = Posizione del comune di Cecina all'interno della provincia di Livorno
}}
'''Cecina''' (pronuncia: Cècina) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:28081Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Livorno]] in [[Toscana]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il comune di Cecina si trova nella parte terminale della [[Val di Cecina]], in prossimità della foce dell'[[Cecina (fiume)|omonimo fiume]], nella nell'[[Maremma|Alta Maremma settentrionale]] o Maremma Settentrionale, storicamente conosciuta come [[Maremma Pisana]] (detta oggi anche [[Maremma Livornese]]). Il territorio comunale, prevalentemente pianeggiante, è esteso per {{M|42,.48&nbsp;|u=km²}} e ricade nella [[Costa degli Etruschi]].
 
* [[Classificazione sismica]]: zona 3 (sismicità bassa)<ref>{{cita web|autore=rete.toscana.it|url=http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/03normativa/classificazione/classificazione_toscana/img_classificazione/class_elenco2012.pdf|titolo=Classificazione sismica in Toscana (pdf)|accesso=17 agosto 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Clima ===
* [[Classificazione climatica]]: zona C, {{M|1332 |u=GR/G}}
* [[Diffusività atmosferica]]: media, Ibimet CNR 2002
*Dati:<nowiki>https://www.sir.toscana.it/</nowiki>
*
{| class="wikitable"
|+
!Cecina
!Gen
!Feb
!Mar
!Apr
!Mag
!Giu
!Lug
!Ago
!Set
!Ott
!Nov
!Dic
|-
|[[Temperatura|T. max. media]] (°[[Grado Celsius|C]])
|12,3
|13,1
|16,0
|19,3
|22,9
|26,4
|29,5
|29,8
|26,6
|21,8
|16,9
|13,0
|-
|[[Temperatura|T. min. media]] (°[[Grado Celsius|C]])
|4,0
|4,7
|6,9
|9,8
|13,0
|16,1
|18,7
|18,5
|15,8
|11,9
|7,9
|5,1
|}
*
 
== Storia ==
{{Citazione|(Fitto di Cecina). Porta questo nome una Tenuta della casa granducale Medicea, concessa in affitto al Marchesemarchese [[Carlo Ginori|Ginori]] dal primo Sovrano della dinastia regnante, e riacquistata nel 1814 dal Granducagranduca [[Ferdinando III di Lorena|Ferdinando III]]: il Granduca regnante ha repartito quei possessi tra industriose famiglie coloniche.|[[Attilio Zuccagni-Orlandini]], Indicatore topografico della Toscana granducale (1856)<ref>Attilio Zuccagni-Orlandini, ''Indicatore topografico della Toscana granducale'', Giuseppe Polverini Editore, Firenze 1856, p. 93.</ref>}}
 
Il territorio dove sorge Cecina fu abitato fin dall'epoca preistorica, e deve in tutta probabilità il suo nome [[toponimo]] Cecina, così come l'[[idronimo]] del [[Cecina (fiume)|fiume Cecina]], agli [[Civiltà etrusca|Etruschi]], in particolare al cognome di una potente gens originaria di [[Volterra]] i ''Kaikna''<ref>[http://books.google.it/books?id=3yIxtstUzWsC&pg=PA62 Lorenzo Braccesi, Benedetta Rossignoli, ''Grecità adriatica'', L'Erma di Bretschneider, Roma 2001, p. 62.]</ref> (o ''Ceicna'', ''Keikna''<ref>Aa.Vv., ''Gli Etruschi e Roma'', atti dell'incontro di studio in onore di Massimo Pallottino, G. Bretschneider, Roma 1981, 103.</ref>), conosciuti in epoca romana come [[Gens Caecina|Caecina]] e variamente attestati in tutta la [[Val di Cecina]]. La terminazione in ''-na'' del toponimo e idronimo Cecina dimostrerebbe la derivazione dal nome della gens omonima, e non viceversa, in quanto ''-na'' «esprimerebbe la dipendenza e subordinazione del luogo alla gens che vi avrebbe esercitato il suo potere».<ref>Mario Torelli, ''Elogia Tarquiniensia'', Firenze 1975, p. 186 nota 1.</ref><ref>{{cita libro|cognome= Morandi Tarabella|nome= Massimo|titolo= Prosopografia Etrusca. I. Corpus. 1. Etruria Meridionale pagina 117 nota 230|editore= L'«Erma» di Bretschneider, 2004|citazione= Quanto al problema del toponimo e idronimo ''Cecina'' del territorio volterrano, esso al pari di altri toponimi etruschi in ''-na'' esprimerebbe originariamente la dipendenza e subordinazione del luogo ad una ''gens'' particolarmente prestigiosa che vi avrebbe esercitato il suo potere.|url= http://books.google.it/books?id=zeKMNxxrLnoC&pg=PA117}}</ref>
 
La zona fu abitata in età romana, quando un alto personaggio imperiale, il [[Console (storia romana)|console]] [[Cecina (famiglia)|Albino Cecina]], discendente di un'antichissima famiglia di origine etrusca, ordinò la costruzione di una villa, i cui resti sono tutt'oggi visitabili in località San Vincenzino.
 
Il territorio che circonda Cecina conobbe una lunga fase di declino, iniziato con la decadenza della civiltà etrusca e accentuatosi durante la dominazione romana. Nel [[274]] l'imperatore [[Aureliano]], percorrendo a cavallo queste terre, ne fu colpito dallo stato di abbandono e progressivo degrado, promuovendo alcuni decreti che ne revitalizassero le attività e ne arrestassero lo spopolamento, secondo un progetto tuttavia abbandonato dopo la sua scomparsa. la zona venne poi devastata dalle orde dei [[Goti]] (410) e dalle bande di schiavi sfuggiti dalla dissoluzione dell'Impero, che per sopravvivere si dedicavano al saccheggio. Forse [[Alarico I]] attraversò queste terre e vi contrasse la [[malaria]], che lo condusse nel giro di un anno alla morte. La zona, sempre più inselvatichita e meno popolata, fu temporaneamente revitalizzata al tempo dei [[Longobardi]], quando la zona di Cecina divenne ''curtis regia'', cioè possesso diretto della corona reale, uno status che persistette anche durante l'epoca medicea e lorenese<ref>Don Sandro Tredici, ''Il territorio cecinese'', centro A.C.O.M., Cecina, s.d.</ref>.
Il territorio dove sorge Cecina, conosciuto anche in epoca [[Civiltà etrusca|etrusca]]<ref>In etrusco il nome Cecina era conosciuto come ''Ceicna'', dal cognome di un potente clan familiare etrusco di [[Volterra]]. Cfr. [http://books.google.it/books?id=Dlkw3idzhrUC&pg=PA93 Giovan Battista Pellegrini, ''Toponomastica italiana'', Hoepli, Milano 1990, p. 93.]</ref>, è stato abitato in età romana, quando un alto personaggio imperiale, il [[Console (storia romana)|console]] [[Cecina (famiglia)|Albino Cecina]], discendente di un'antichissima famiglia di origine etrusca, ordinò la costruzione di una villa, i cui resti sono tutt'oggi visitabili in località San Vincenzino.
 
Forse [[Dante]] abbe modo di attraversare la [[Maremma]] all'inizio del suo esilio, nel 1311-1312. Di sicuro menzionò Cecina, o il suo fiume omonimo, come confine della Maremma, a similitudine per l'orrida boscaglia della selva dei suicidi:
Il territorio che circonda Cecina conobbe una lunga fase di declino, iniziato con la decadenza della civiltà etrusca e accentuatosi durante la dominazione romana. Tuttavia in epoca medioevale, il nome Cecina, presumibilmente riferendosi al fiume omonimo, venne citato da [[Dante Alighieri]] (Inf. XIII, 7) che individuava i confini della [[Maremma]] proprio tra Cecina e [[Tarquinia|Corneto]]. Il [[toponimo]] Cecina, così come l'[[idronimo]] [[Cecina (fiume)|Cecina]], è di origine [[Etruschi|etrusca]] ed è connesso al cognome di una potente gens etrusca originaria di Volterra i ''Kaikna''<ref>[http://books.google.it/books?id=3yIxtstUzWsC&pg=PA62 Lorenzo Braccesi, Benedetta Rossignoli, ''Grecità adriatica'', L'Erma di Bretschneider, Roma 2001, p. 62.]</ref> (o ''Ceicna'', ''Keikna''<ref>Aa.Vv., ''Gli Etruschi e Roma'', atti dell'incontro di studio in onore di Massimo Pallottino, G. Bretschneider, Roma 1981, 103.</ref>), conosciuti in epoca romana come [[Gens Caecina|Caecina]] e variamente attestati in tutta la [[Val di Cecina]]. La terminazione in ''-na'' del toponimo e idronimo Cecina dimostrerebbe la derivazione dal nome della gens omonima, e non viceversa, in quanto ''-na'' «esprimerebbe la dipendenza e subordinazione del luogo alla gens che vi avrebbe esercitato il suo potere».<ref>Mario Torelli, ''Elogia Tarquiniensia'', Firenze 1975, p. 186 nota 1.</ref><ref>{{cita libro|cognome= Morandi Tarabella|nome= Massimo|titolo= Prosopografia Etrusca. I. Corpus. 1. Etruria Meridionale pagina 117 nota 230|editore= L'«Erma» di Bretschneider, 2004|citazione= Quanto al problema del toponimo e idronimo ''Cecina'' del territorio volterrano, esso al pari di altri toponimi etruschi in ''-na'' esprimerebbe originariamente la dipendenza e subordinazione del luogo ad una ''gens'' particolarmente prestigiosa che vi avrebbe esercitato il suo potere.|url= http://books.google.it/books?id=zeKMNxxrLnoC&pg=PA117}}</ref>
 
{{Citazione|Non han sì aspri sterpi né sì folti<br />
quelle fiere selvagge che 'n odio hanno<br />
tra Cecina e [[Tarquinia|Corneto]] i luoghi colti|Dante Alighieri, ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', [[Inferno - Canto tredicesimo|Canto XIII]]}}
 
Nel [[1406]] con la caduta della [[Repubblica Pisana]] e l'avvento del dominio [[Repubblica di Firenze|fiorentino]] la zona entrò a far parte dal 10 febbraio [[1407]] della Vicarìa della [[Maremma Pisana]] estesa su [[Montescudaio]], [[Guardistallo]], [[Bibbona]], [[Casale Marittimo]], ecc., senza tuttavia fare cenno di alcun borgo di Cecina.
 
All'epoca, e fino al [[XVIII secolo]], il territorio cecinese era proprietà dei [[Medici]] e nel [[1590]] [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]] fece erigere il primo nucleo abitato, ovvero un palazzo "[[Fitto di Cecina]]" dove aveva sede l'amministrazione delle terre granducali. Indicata dal [[1586]] come sede del "Capitano della Banda maremmana", la località risorse come piccolo borgo. Nel [[1594]] Ferdinando I fece ricostruire un ponte ligneo sul fiume e un mulino. Presto, non distanti, sorsero anche alcune ferriere che sfruttavano l'acqua proveniente dal canale artificiale [[Gorile]] per ridurre in ghisa il minerale grezzo proveniente dall'[[isola d'Elba]] (la [[Magona di Cecina|Magona]]). Intorno alla fucina furono erette le case degli operai, i magazzini del ferro e una piccola cappella.
 
La popolazione fu tuttavia decimata dalla grande peste del [[1631]] e la zona era quasi disabitata quando fu acquistata in feudo dai fiorentini [[Albizi]], divenendo una grande bandita di caccia.
 
[[File:Cecina 1751.jpg|thumb|left| La foce del [[Cecina (fiume)|fiume Cecina]] e [[Villa Ginori (Cecina)|Villa Ginori]] in una stampa del 1751]]
[[File:Leonardo da Vinci - RCIN 912683, A bird's-eye view of western Tuscany c.1503-4.jpg|thumb|Il fiume Cecina nella mappa disegnata da [[Leonardo da Vinci]] della Toscana centro-occidentale, 1503-04, conservata nella [[Royal Collection]], [[Castello di Windsor]], [[Regno Unito]]]]
 
Nel [[1738]], con il marchese [[Carlo Ginori]], fu avviata anche la colonizzazione della zona a ridosso del mare, che si concretizzò con la costruzione di una [[Villa Ginori (Cecina)|villa]], o più propriamente ''Colonia''. Nel medesimo secolo, a nord del fiume, fu realizzato il casone di lavorìa "[[Villa Guerrazzi|La Cinquantina]]" ([[1768]]) che era destinato a ospitare i braccianti durante la mietitura del grano in una zona fortemente soggetta alla malaria.
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Solo verso la metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], la [[Bonifica agraria|bonifica]] del granduca [[Leopoldo II di Toscana]] cambiò completamente l'aspetto del territorio, rendendolo visibile e coltivabile, dando l'avvio a quel processo di sviluppo economico che si è protratto fino ai nostri giorni.
 
Le bonifiche [[Lorena (dinastia)|lorenesi]] portarono alla formazione di ampie distese di pinete a nord e a sud di Cecina, formate da pini domestici e arricchite dalla presenza di piante di ginepro, leccio, pini d'aleppo e pini marittimi a seguito del prosciugamento delle "padulette di Cecina" e dei vicini "stagnoli" di [[Vada (Rosignano Marittimo)|Vada]]. L'allora presidente del consiglio dei ministri del granducato, [[Giovanni Baldasseroni]], illustrò con orgoglio le bonifiche effettuate nelle tenute di Cecina (statale) e di Vada (degli [[arcivescovi di [[Pisa]]).
 
Così il piccolo borgo ben presto si ampliò intorno al Fitto, presso il ponte sul fiume. Il territorio di Cecina, che all'epoca ricadeva sotto l'amministrazione del comune di [[Bibbona]] e, in parte, di [[Riparbella]], entrambe nella [[Provincia di Pisa|provincia pisana]], fu suddiviso in 59 parti, che furono assegnate a coloni provenienti dall'entroterra toscano con l'obbligo di costruirvi 82 case e di mettere i terreni a cultura ([[1847]]).
 
La nuova parrocchia di San Giuseppe al Fitto di Cecina già nel 1845 contava ben {{formatnum:1052}} abitanti, dei quali 637 erano sotto la giurisdizione del comune di Bibbona, 326 sotto quella di [[Riparbella]] e 89 sotto quella di [[Montescudaio]]<ref name="Repetti">{{cita libro|cognome= Repetti|nome= Emanuele|titolo= Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana |editore= Firenze, 1833-1846|citazione= Infatti la nuova parrocchia di S. Giuseppe al Fitto di Cecina nel 1845 ascendeva a 1052 Abitanti dei quali 637 nella Comunità principale di Bibbona, una frazione di 326 in quella di Riparbella ed un'altra frazione di 89 individui entrava nel territorio comunitativo di Montescudajo.}}</ref>.
 
Nel [[1851]] fu edificata la [[chiesa dei Santi Giuseppe e Leopoldo]] e nel [[1853]] fu costruito un ponte in pietra sul fiume in sostituzione del più antico passaggio in legno. Sempre nello stesso periodo i Gonfalonieri della Comunità di Bibbona, di cui Cecina era frazione, decisero di istituirvi un mercato mensile.
 
Nel [[1863]] furono potenziati i collegamenti, con l'inaugurazione della [[Ferrovia Maremmana]] e della [[ferrovia Cecina-Volterra]] e la costruzione del Palazzo Comunale a opera dei [[Pietro Chiapperini]], che divenne poi la sede amministrativa della nuova comunità. Di pari passo sorsero le prime industrie, tra cui, nel [[1899]] lo zuccherificio, sorto proprio in prossimità della stazione ferroviaria.
 
Il Comune di Cecina, inquadrato nell'amministrazione provinciale di [[provincia di Pisa|Pisa]], e nel Circondario di Volterra, fu istituito nel [[1906]], distaccandolo da quello di Bibbona<ref>S. Mordhorst, ''Guida alla Val di Cecina'', Siena, 1996, p. 23.</ref>, mentre i territori costieri da Capo Cavallo alla Bocca di Cecina furono sottratti al comune di Riparbella.
 
Nel [[1925]], per interessamento personale del gerarca fascista [[Costanzo Ciano]], [[Livorno|livornese]] di nascita e desideroso di ampliare i confini della [[provincia di Livorno]], Cecina e molte altre località limitrofe della costa, da [[Rosignano Marittimo]] alla città di [[Piombino]], passarono dall'amministrazione pisana a quella della [[provincia di Livorno]]<ref>R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011, art. 1 [[s:R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011]]</ref>.
 
===La seconda guerra mondiale e il dopoguerra===
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la città fu teatro della cruenta [[Battaglia di Cecina]], che portò alla liberazione della città il 2 luglio del 1944.

Nel corso della guerra l'abitato fu gravemente danneggiato, subendo anche 44 bombardamenti, che portarono limitati danni all'antico palazzo del [[Fitto di Cecina|Fitto]] costruito da [[Ferdinando I de' Medici]] nel [[1590]]. Il palazzo nel dopoguerra fu usato come dimora dagli "sfollati"; negli [[anni 1960|anni sessanta]] fu abbattuto per volontà dell'amministrazione comunale.
 
Il successivo sviluppo urbanistico interessò particolarmente la fascia a ridosso della Villa Ginori, attorno alla quale si espanse il quartiere di [[Marina di Cecina|Cecina Mare]] (o Marina di Cecina), collegato al centro urbano della città da un grande viale alberato.
 
Nel dopoguerra la crescita demografica di gran lunga più veloce nella zona (e dell'intera provincia di Livorno) è quella di Cecina; nei 35 anni, tra il 1936 e il 1971, si ha un aumento di oltre il 100%, gli abitanti del Comune, infatti, passano da 10527 a 21201.<ref>{{Cita libro|nome=Lando|cognome=Bortolotti|titolo=La Maremma settentrionale, 1738-1970: storia di un territorio|edizione=2a ed|collana=Storia urbana|data=2019|editore=FrancoAngeli|ISBN=978-88-917-8244-1}}</ref>
 
=== Simboli ===
Dal 1881 Cecina faceva parte del comune di Bibbona del quale era capoluogo, e quando divenne comune autonomo nel 1906 adottò l'antico stemma di Bibbona che venne riconosciuto con decreto del capo del governo dell'11 settembre 1931.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1395|titolo=Cecina decreto 1931-09-11 DCG, riconoscimento di stemma|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{citazione|[[Troncato]]: nel primo d'azzurro, alla [[testa umana]], al naturale, posta [[In profilo|di profilo]]; nel secondo, d'oro, al ponte di due archi di rosso, murato di nero, movente da una [[Riviera (araldica)|riviera]] al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* Chiesa di San Francesco al Palazzaccio
* [[Chiesa di San Pietro in Palazzi]], nell'omonima frazione
* Chiesa della Santa Famiglia
* Chiesa cristiano-evangelica (corso Matteotti)
* Chiesa Cristiano-evangelica (viale della Repubblica)
* Chiesa cristiano-evangelica (via Montanara)
* Istituto Buddista ([[Soka Gakkai]]) al Palazzaccio
* Sala del Regno dei Testimoni di Geova, via Del Paratino
 
=== Siti archeologici ===
Nella località di ''San Vincenzino'' si trovano i resti di una [[villa romana di San Vincenzino|villa romana]]. La villa venne costruita nel [[I secolo a.C.]], con una cisterna sotterranea in cui erano convogliate le acque piovane, attraverso una rete di canali sotterranei che servivano come depuratori. Nel [[II secolo|II]]-[[III secolo]] d.C. la struttura si arricchì di ambienti di rappresentanza ([[triclinio]] estivo con [[ninfeo]], ossia una sala da pranzo utilizzata d'estate e allietata da fontane). Nel secolo successivo parte degli ambienti di abitazione furono riutilizzati per la produzione dell'[[olio d'oliva]] e nel [[V secolo]] la villa venne abbandonata, per essere occupata in seguito da una [[necropoli]] con semplici sepolture. Presso l'area archeologica alcune sale espongono i reperti rinvenuti negli scavi, sebben gli esemplari più prestigiosi si trovino al [[Museo Archeologico Comunale di Cecina|Museo Archeologico Comunale]].
 
=== Aree naturali ===
Nella località ''Cedrino'' si trova il [[Parco Gallorose]] riconosciuto a livello regionale. Vanta di 180 razze di animali (provenienti anche da altri continenti) e di {{formatnum:14000}} piante.
 
=== Piazze e strade principali ===
[[Piazza Antonio Gramsci (Cecina)|Piazza Antonio Gramsci]], realizzata nel 1875 per mettere in comunicazione l'abitato con la Stazione.
 
=== Altro ===
*[[Fontana della Maremma assetata]]
*[[Cippo di Rimazzano]]
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT alAl 31 dicembre 20102023 la popolazione straniera residente eraammontava dia 2.340{{formatnum:2383}} persone, pari all'8,83% dei residenti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
*[[Albania]] 652 2,28%
*[[Romania]] 388 1,36%
*[[Ucraina]] 303 1,06%
 
== Cultura ==
===Musei===
*[[Museo Archeologico Comunale di Cecina|Museo Archeologico Comunale]] presso [[Villa Guerrazzi]]
*Antiquarium presso la [[villa romana di San Vincenzino]]
*Museo della vita e del lavoro della Maremma settentrionale presso [[Villa Guerrazzi]]
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
 
La biblioteca comunale fu aperta al pubblico il 20 maggio del 1957, al piano terra del Comune Vecchio, con accesso da [[Piazza Antonio Gramsci (Cecina)|Piazza Gramsci]]. Successivamente è stato costruito un nuovo edificio in via Corsini, 7 inaugurato il 7 dicembre 2001. La nuova biblioteca, dedicata ad Emilia Levi, ospita anche l'Archivio storico comunale, il Centro di Documentazione e ricerca educativa/CE.D.R.E, l'Informagiovani e una sala conferenze oltre a una sezione ragazzi e a otto postazioni internet con accesso libero e gratuito. Chiusa dal luglio 2015 per lavori di ristrutturazione del tetto e trasferita in una sede provvisoria in Via Pertini angolo via Ambrogi, è stata riaperta il 7 dicembre del 2017.
Ha una sede distaccata nella frazione di [[Marina di Cecina]], in piazza Sant'Andrea.
Dal 23 aprile 2011 al dicembre 2017 ha aderito al progetto regionale "Alimenta gratis la mente"<ref>{{cita web|url=http://www.regione.toscana.it/-/utilizzare-le-biblioteche-nei-centri-unicoop|titolo=Utilizzare le Biblioteche nei centri Unicoop\sito=Regione Toscana|data= 28 novembre 2016|accesso=7 aprile 2018}}</ref> attivando un punto prestito presso il Centro commerciale Coop di Cecina<ref>{{cita web|url=https://www.facebook.com/BibliotecaComunaleDiCecina/=}}</ref>.
 
==== Archivio Storico Comunale ====
L'Archivio Storico del Comune di Cecina ha sede in via Corsini, 7 all'interno della Biblioteca Comunale "E. Levi". Si tratta di un archivio "post-unitario", ossia conserva materiale dall'anno 1865 all'anno 1957 circa, anche se vi sono conservati alcuni documenti con datazione anteriore.
Risulta composto di 34 Serie, per complessive {{formatnum:2161}} unità, e 8 Archivi Aggregati. L'archivio è stato oggetto di riordino nel 1996 e i documenti resi fruibili per la consultazione dal 1998. Dal 2015 si può consultare l'inventario anche sulla Piattaforma Regionale AST Filosofia.
 
==== Musei ====
Presso la località "La Cinquantina", negli edifici che costituiscono [[Villa Guerrazzi]], edificio [[XVIII secolo|settecentesco]], sono situati due poli museali.
A Cecina è situato il [[Museo della vita e del lavoro della Maremma settentrionale]], museo etno-antropologico fondato nel [[1992]] che raccoglie gli strumenti del lavoro contadino nel territorio della Maremma pisano-livornese. L'importante collezione è organizzata per ambiti tematici: la lavorazione della terra (aratri, carri, falciatrici, trebbiatrici), il frumento (ventilatori, crivelli, tritaforaggi), il vino (sgrappolatrice, dissipatrice per uve, zolfatrice, tramogge).
 
Il [[Museo della vita e del lavoro della Maremma settentrionale]], fondato nel 1992, è un museo etno-antropologico che raccoglie gli strumenti del lavoro contadino nel territorio della Maremma pisano-livornese. L'importante collezione è organizzata per ambiti tematici: la lavorazione della terra (aratri, carri, falciatrici, trebbiatrici), il frumento (ventilatori, crivelli, tritaforaggi), il vino (sgrappolatrice, dissipatrice per uve, zolfatrice, tramogge).
Nella località "La Cinquantina" è stato inaugurato nel [[2003]] il [[museo civico archeologico]] [[Villa Guerrazzi]], un museo ospitato in una villa [[XVIII secolo|settecentesca]] e che espone oggetti riferibili alla storia della Val di Cecina dalla [[preistoria]] all'inizio del [[Medioevo]], con particolare riguardo all'epoca [[Etruschi|etrusca]], durante la quale il territorio apparteneva a [[Volterra]]. In particolare sono esposti corredi delle tombe principesche di [[Casale Marittimo]], l'"Urna di [[Montescudaio]]", un'[[urna cineraria]] in terracotta, decorata con figurine applicate che raffigurano una scena di banchetto funebre, e le [[Oreficeria|oreficerie]] da [[Belora]].
 
Nel [[2003]] è stato riallestito, all'interno della Villa stessa, il [[Museo Archeologico Comunale di Cecina|Museo Archeologico Comunale]], istituito nel 1980, che espone oggetti riferibili alla storia della Val di Cecina dalla [[preistoria]] all'inizio del [[Medioevo]], con particolare riguardo all'epoca [[Etruschi|etrusca]], durante la quale il territorio apparteneva a [[Volterra]]. In particolare sono esposti corredi delle tombe principesche di [[Casale Marittimo]], l'"Urna di [[Montescudaio]]", un'[[urna cineraria]] in terracotta, decorata con figurine applicate che raffigurano una scena di banchetto funebre, e le [[Oreficeria|oreficerie]] da [[Belora]].
 
Di recente è stato istituito il [[parco letterario]] dedicato a [[Carlo Cassola]], comprende Cecina con le spiagge e la pineta di Marina di Cecina, che Carlo Cassola conobbe durante la sua giovinezza e le immortalò in alcuni dei romanzi più belli.
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=== Media ===
==== Radio ====
Cecina dispone di una radio divenuta regionale nel settembre 2014 ("Radio stop") che trasmette in tutta la Toscana. La radio durante il periodo estivo trasmette dall'Acqua Village di Marina di Cecina. Dispone inoltre di una Web Radio (Radio 6.75) ascoltabile tramite pc e smartphone.
 
=== Teatro ===
* Teatro "Eduardo De Filippo"
 
=== Eventi ===
* [http://www.targacecina.it ''Targa Cecina''], sfida fra gli 8 rioni della città con una corsa podistica ed una sfilata di carri allegorici.
* {{chiarire|''CecinAutori'' , Festival della letteratura, delle arti e dello spettacolo, giunto ormai alla terza edizione e che nel suo ambito, tra l'altro, assegna il premio letterario promosso dalla Fondazione [[Hermann Geiger]].|Chiarire con fonti terze autorevoli la rilevanza della manifestazione}}
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{...||geografiacentri abitati d'Italia}}
 
=== Frazioni ===
Due sono le frazioni del comune di Cecina<ref name="comune.cecina.li.it" />:
* [[Cecina Mare]];
* [[Collemezzano]] (70&nbsp;m s.l.m., 860 abitanti)<ref>[http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2620125&cod_reg=&cod_dioc= Collemezzano], dati della CEI.</ref>
* [[San Pietro in Palazzi]].
* [[San Pietro in Palazzi]] (12&nbsp;m s.l.m., {{formatnum:4391}} abitanti)<ref>[http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2620126&cod_reg=&cod_dioc= San Pietro in Palazzi], dati della CEI.</ref>
=== Località principali ===
* [[Collemezzano]].
 
== Economia ==
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Cecina ha un'importante tradizione turistica. A partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo|Novecento]], con la grande crescita demografica, la città ha iniziato ad attrarre turisti italiani e stranieri. Inoltre Cecina è il naturale sbocco al mare di [[Volterra]] e [[Siena]]. La città in estate triplica i suoi abitanti accogliendo infatti oltre ai turisti che popolano gli alberghi e i campeggi, il popolo dei vacanzieri che hanno a Cecina la propria seconda casa.
 
[[Marina di Cecina]], il quartiere litoraneo di Cecina, è una meta turistica apprezzata dalle famiglie, sia per la sicurezza del suo mare, per le pinete che garantiscono serenità e svago per i più piccoli, sia per la tranquillità che la zona garantisce anche in piena estate. Le spiagge di Cecina Mare dal [[2006]] ricevono ogni anno il prestigioso riconoscimento della [[Bandiera Blu]]. Inoltre, nella zona sorge il parco acquatico "Acqua Village".
 
Le pinete che occupano complessivamente una superficie di 400 ettari allungandosi lungo la costa per più di 15 chilometri, costituiscono la ''Riserva Naturale Biogenetica dei Tomboli di Cecina''.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Cecina FS 6.JPG|thumb|Interno della stazione ferroviaria]]
Il territorio comunale di Cecina è percorso da due importanti arterie stradali, la [[via Aurelia]] e la [[Variante Aurelia]] (come prosecuzione dell'[[Autostrada A12 (Italia)|autostrada A12]]), che assicurano i collegamenti col capoluogo a nord e con la [[Val di Cornia]] a sud.
A nord del territorio comunale si s'innestano [[Strada statale 68 di Val Cecina]] per [[Volterra]] e [[Poggibonsi]], oltre alla [[Strada statale 206 Pisana-Livornese]] per [[Collesalvetti]] e [[Pisa]].
 
Inoltre Cecina è provvista di una [[Stazione di Cecina|stazione ferroviaria]] sulla [[Ferrovia Tirrenica|linea Livorno-Grosseto-Roma]], posta all'intersezione con la [[Ferrovia Cecina-Volterra|linea per Volterra]].
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== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|17 giugno [[1985]]|3 agosto [[1990]]|Renzo Cioni|[[Partito Comunista Italiano]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|23 aprile [[1995]]|13 giugno [[1999]]|Claudio Vanni|[[Partito Democratico della Sinistra]]<br />[[Democratici di Sinistra]]|Note=<ref name= interno>{{Cita web|url = https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/index.html|titolo = Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali |autore = Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali |sito = amministratori.interno.gov.it |accesso = 18 ottobre 2023 |urlmorto = no}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[1999]]|14 giugno [[2004]]|Paolo Pacini|[[Democratici di Sinistra]]||Note=<ref name=interno/>}}
|23 aprile [[1995]]
{{ComuniAmminPrec|14 giugno [[2004]]|21 giugno [[2009]]|Paolo Pacini|[[Democratici di Sinistra]]<br />[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]||Note=<ref name=interno/>}}
|13 giugno [[1999]]
{{ComuniAmminPrec|22 giugno [[2009]]|8 giugno [[2014]]|Stefano Benedetti|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]||Note=<ref name=interno/>}}
|Claudio Vanni
{{ComuniAmminPrec|9 giugno [[2014]]|20 ottobre 2023|Samuele Lippi|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]||Note=<ref name=interno/>}}
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}}
{{ComuniAmminPrec
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|[[Democratici di Sinistra]]
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{{ComuniAmminPrec
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|Paolo Pacini
|[[Democratici di Sinistra]]<br>[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
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|9 giugno [[2014]]
|''in carica''
|Samuele Lippi
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
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== Sport ==
=== Calcio ===
La principale squadra di calcio della città era l'[[Associazione SportivaCalcistica Sporting Cecina 1929|Associazione Calcio Cecina]], fondata nel [[1924]], che disputò diversi campionati professionistici fino a metà anni Novanta. Dopo il fallimento della società nel [[2010]], è stata fondata l'[[Associazione Calcistica Sporting Cecina 1929]], che attualmente milita nellanel campionato di [[Promozione (calcio)|PromozioneEccellenza Toscana|Eccellenza]].
 
=== Ciclismo ===
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=== Football americano ===
Dal [[1984]] al 1990 a Cecina è stata attiva una squadra di [[football americano]], i Trappers 84ers, rifondata nel 2012.
 
=== Rugby ===
La società rugbistica Amatori Rugby Cecina nasce nel 1966, nel corso degli anni ha disputato i campionati di serieSerie B e di serieSerie C. Negli anni 2000 si è unita al Rugby Piombino creando l'Union Rugby Tirreno. Nel 2009 la società crea il [https://www.facebook.com/rugbycecina Rugby Club Emergenti Cecina], l'attuale squadra seniores della città.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita S.libro | nome=Susanne | cognome=Mordhorst, ''| titolo=Guida alla Val di Cecina'',: Sienaitinerari tra Cecina e Volterra | anno=1996. | editore=Nie | città=Siena}}
*Don Sandro Tredici, ''Il territorio cecinese'', centro A.C.O.M., Cecina, s.d.
 
== Voci correlate ==
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* [[Villa Guerrazzi]]
* [[Fitto di Cecina]]
* [[Magona di Cecina]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=category:Cecina}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.comune.cecina.li.it/|Sito ufficiale del Comune di Cecina}}
* {{cita web|url=http://www.cecina-gilching.de/|titolo=Gemellaggio con Gilching}}
* {{cita web|url=http://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/MuseoVitaLavoroMaremmaSettentrionale.html|titolo=Museo della Vita e del Lavoro della Maremma Settentrionale}}
 
{{Comuni della provincia di Livorno}}