John Brown (attivista): differenze tra le versioni

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|Attività = attivista
|Nazionalità = statunitense
|FineIncipitPostNazionalità =, è stato un [[Attivismo politico|attivista]]fautore dell'[[Abolizionismo|abolizionista]] [[Europoide|bianco]]negli [[Stati Uniti d'America|statunitenseabolizionismo]], e dedito alla causa della [[schiavismo|antischiavistaFerrovia Sotterranea]], perche condurresosteneva lal'[[insurrezione]] qualearmata propugnòcome anchel'unico mezzimodo estremiper dieliminare combattimentola come[[schiavitù lanegli lottaStati armataUniti d'America|schiavitù]]
|Immagine = John_Brown_daguerreotype_c1856.png
|Didascalia = [[Dagherrotipia|Dagherrotipo]] di John Brown, ca. 1856
}}
Catturato dopo un fallito assalto a un'armeria federale con cui intendeva innescare una rivolta, fu condannato a morte per tradimento e [[impiccagione|impiccato]] nel 1859<ref name="Territorial Kansas Online">[http://www.territorialkansasonline.org/~imlskto/cgi-bin/index.php?SCREEN=bio_sketches/brown_john Territorial Kansas Online: ''John Brown (1800-1859)'']</ref>.
 
Attirò per la prima volta l'attenzione su di sé quando guidò piccoli gruppi di volontari durante la crisi del ''[[Bleeding Kansas]]'' negli anni 1855-1860, insoddisfatto del [[pacifismo]] propugnato dal movimento abolizionista organizzato: "questi uomini parlano e basta, ciò di cui abbiamo bisogno è invece l'azione!". Nel maggio del 1856, assieme ai suoi sostenitori, uccise cinque coloni schiavisti nel [[massacro del Pottawatomie]], risposta al [[saccheggio di Lawrence]] da parte delle forze favorevoli allo [[schiavismo]]. Brown poi comandò le forze degli anti-schiavisti nella [[battaglia di Black Jack]] (2 giugno) e nella [[battaglia di Osawatomie]] (30 agosto).
Personaggio tra i più noti della storia dell'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America]], gli fu dedicata una canzone popolare, ''[[John Brown's Body]]'', divenuta inno di battaglia informale delle truppe dell'[[Union Army]] durante la successiva [[Guerra di secessione americana]]. Benché sia popolarmente riconosciuto come martire della causa abolizionista, una parte della critica storica lo considera il primo terrorista ''ante-litteram'' che abbia mai operato nei territori dell'Unione<ref>[https://www.archives.gov/publications/prologue/2011/spring/brown.html John Brown: America's first terrorist?]</ref>.
[[File:John Brown signature.svg|thumb|La firma autografa del capitano Brown.]]
 
Nel 1859 condusse un'incursione all'[[Raid di John Brown contro Harpers Ferry|arsenale di Harpers Ferry]] (un'[[Armeria (deposito)|armeria federale]] nell'odierna [[Virginia Occidentale]]) per avviare un movimento di liberazione tra gli schiavi; sequestrò dei civili, ma sette persone rimasero uccise e più di dieci ferite. Intendeva armare gli schiavi ma l'attacco fallì. Dopo 36 ore, gli uomini di Brown erano in parte fuggiti, in parte uccisi e in parte catturati, dopo scontri con agricoltori locali, truppe della [[milizia]] e dello [[United States Marine Corps]], guidati da [[Robert Edward Lee]]. Brown venne processato per [[tradimento (reato)|tradimento]] contro il [[Commonwealth della Virginia]] per l'omicidio di cinque persone e per incitazione alla [[rivolta]] degli schiavi locali; dichiarato colpevole, fu [[impiccagione|impiccato]] nel dicembre 1859<ref name="Territorial Kansas Online">[http://www.territorialkansasonline.org/~imlskto/cgi-bin/index.php?SCREEN=bio_sketches/brown_john Territorial Kansas Online: ''John Brown (1800-1859)'']</ref>.
== Giovinezza ==
{{citazione|E' indubbio che in lui l'atteggiamento abolizionista nascesse da una profonda rivolta morale, generata ad un tempo dall'educazione religiosa e dalle tradizioni della [[Nuova Inghilterra]] che dalla profonda sensibilità all'appello della [[solidarietà]] umana...{{ - }} l'intransigenza puritana nei confronti del [[peccato]] lo portava però su posizioni di intolleranza moralistica che lo rendevano pronto a colpire coloro i quali ai suoi occhi apparivano ribelli alle leggi divine e perciò stesso meritevoli soltanto di distruzione|[[Raimondo Luraghi]]<ref>''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128-129</ref>.}}
[[File:Owen Brown.jpg|thumb|left|[[Owen Brown (abolizionista)|Owen Brown]] Sr. (data sconosciuta).]]
John Brown nacque l'8 maggio del 1800 a [[Torrington (Connecticut)]], quarto degli otto figli di [[Owen Brown (abolizionista)|Owen Brown]] (1771-1856) e Ruth Mills (1772-1808)<ref>[http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/owen-ruthmillsbrown.html Owen and Ruth Brown, from the West Virginia Archives and History]</ref> e nipote del [[capitano]] John Brown (1728-1776)<ref name="grandfather">Si è fatta la speculazione secondo cui il nonno era lo stesso John Brown dei [[Lealisti (Rivoluzione americana)]] durante [[Rivoluzione americana]] il quale passò del tempo in prigione con il famigerato [[Claudius Smith]], presumibilmente per furto di bestiame, che lui e Smith usavano per nutrire le truppe britanniche affamate. Tuttavia, questo va contro la storia della famiglia Brown e le notizie accertate sugli Humphrey, a cui i Brown erano direttamente collegati (la nonna materna di John Brown era una Humphrey). Lo stesso Brown scrisse nella sua lettera autobiografica del 1857 che sia i suoi nonni che quelli della prima moglie erano soldati nell'[[Armata Continentale]] [che venne a stabilire nella sua "Famiglia Humphreys in America" ​​(1883)], osservando che il nonno di John Brown, il capitano John Brown (nato il 4 novembre 1728), era un [[capitano]] della [[milizia]] che morì all'inizio della [[guerra d'indipendenza americana]]. Suo figlio, Owen Brown era invece un conciatore e un rigoroso evangelico che odiava la schiavitù e insegnava il "mestiere della [[libertà]]" a suo figlio.</ref>; in seguito crederà di poter rintracciare i propri antenati tra i [[puritani]] inglesi del XVII secolo, con ascendenze riconducibili ai [[Padri Pellegrini]]<ref>Franklin Sanborn. [https://www.theatlantic.com/past/docs/issues/1872apr/sanborn.htm "John Brown in Massachusetts"], ''[[The Atlantic]]'', April 1872.</ref>.
[[File:Finney.png|thumb|Ritratto del riformatore sociale e predicatore abolizionista [[Charles Grandison Finney]], uno dei leader carimatici del [[Secondo grande risveglio]].]]
Quando ebbe 5 anni la famiglia si dovette trasferire a [[Hudson (Ohio)]] ove il padre aprì un'attività di [[industria conciaria]]; questi sarà un forte sostenitore dell'[[Oberlin College]]<ref>{{cite web
|url=http://www.ohiohistorycentral.org/entry.php?rec=253|author=Ohio History Central|title=Asa Mahan|date=2005-07-01
|accessdate=2008-03-27}}</ref> fin dalle sue prime fasi, anche se col tempo diverrà sempre più critico nei confronti della concezione di "perfezione cristiana"<ref>{{Cite web | url = http://www.gospeltruth.net/1868Memoirs/mem01.htm | title=Memoirs of Charles G. Finney | chapter=I. Birth and Early Education| publisher = Gospel truth | year = 1868}}.</ref> promossa dall'istituzione scolastica facente capo al [[metodismo]] e resasi già particolarmente celebre grazie alla predicazione e all'insegnamento<ref>[http://www.oberlin.edu/external/EOG/images/CharlesGrandisonFinney.html "Charles Grandison Finney"], Electronic Oberlin Group, Oberlin College</ref><ref>{{cite web|url=http://www.charlesgfinney.com/1837LTPC/lptc05_just_by_faith.htm|title=JUSTIFICATION BY FAITH by Charles G. Finney|website=www.charlesgfinney.com}}</ref><ref>Charles G. Finney, [http://www.gospeltruth.net/1837LTPC/ltpc06_sanc_by_faith.htm "Letters to Professing Christians Lecture VI: Sanctification By Faith"], 1837.</ref> di [[Charles Grandison Finney]]<ref>{{Cite web | url = http://www.ohiohistorycentral.org/entry.php?rec=142 | title = Charles Grandison Finney-born place | publisher = Ohio History Central | accessdate = October 2008}}.</ref> e di [[Asa Mahan]]<ref>[http://www.wvculture.org/history/journal_wvh/wvh12-3.html John Brown and the Oberlin Lands, from the West Virginia Archives and History]</ref><ref>{{cite web
|url=http://www.oberlin.edu/archive/holdings/finding/RG2/SG1/biography.html|author=Oberlin College Archives|title=Biography: Asa Mahan (1799-1889)|date=2003-03-30|accessdate=2008-03-27}}</ref>.
 
Gli storici concordano sul fatto che la sua incursione a [[Harper's Ferry]] aumentò le tensioni che portarono alla secessione del Sud un anno dopo e alla [[guerra di secessione americana]]. Il ''raid'' di Brown catturò l'attenzione della nazione intera; i sudisti temettero che fosse solo il primo di molti "complotti nordisti" tesi a provocare una ribellione generale degli [[afroamericani]], che avrebbe potuto mettere in pericolo le loro vite; i repubblicani presero le distanze dall'incursione e affermarono che non avrebbero interferito con la schiavitù nel Sud.
Brown ritirò la propria appartenenza alla Chiesa congregazionalista nel corso degli anni 1840 e non si unì mai ufficialmente a nessun'altra delle [[confessioni cristiane]], ma sia lui che il padre Owen rimarranno nonostante tutto dei credenti nell'[[evangelicalismo]] abbastanza convenzionali per il periodo in questione, tutti incentrati ed estremamente attenti nella ricerca della "rettitudine personale".
 
Gli venne dedicata una canzone divenuta subito assai popolare, ''[[John Brown's Body]]'', marcia e inno di battaglia informale delle truppe della [[Union Army]] durante la successiva guerra di secessione. Le tattiche utilizzate lo rendono ancora oggi una figura controversa. A volte viene ricordato come un [[eroe]] e un visionario, talvolta invece vilipeso come un pazzo e un terrorista<ref name=CHOWDER>Ken Chowder. "[http://www.americanheritage.com/content/father-american-terrorism?page=show The Father of American Terrorism]". ''[[American Heritage (rivista)|American Heritage]]''. Febbraio/marzo 2000.</ref>.
La fede religiosa del futuro capitano è abbastanza ben documentata nelle carte del reverendo Clarence Gee, un esperto della famiglia Brown, conservate nella "Hudson [Ohio] Library and Historical Society". Fin dalla più tenera età imparò a diventare un devoto lettore dei ''[[Testi sacri]]'' e fu educato a pensare e ad operare assumendo il testo biblico come ispiratore e guida<ref>[[Autobiografia]] manoscritta edita da F. B. Sanborn, Boston 1885. Citato in [[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128</ref>.
 
Lo storico [[James William Loewen]] esaminò i libri di testo della [[storia degli Stati Uniti d'America]] e notò che gli studiosi consideravano Brown perfettamente sano di mente fino al 1890 circa, per poi essere generalmente ritratto come folle dal quel momento in poi fino a circa il 1970<ref>James Loewen, [[Lies My Teacher Told Me]] (New York: The New Press 1995, 2007) pp. 173-203</ref>.
A 8 anni perse la madre e per lui fu un colpo terribile, da cui non si rimise mai del tutto; da quel momento in avanti svilupperà una [[malinconia]] profonda, difesa da uno schermo di ritrosia. Il padre, risoluto abolizionista, non tardò ad insegnare anche al figlio i valori ideali della [[libertà]]: a 12 anni conobbe un bambino schiavo coetaneo, episodio che lo turbò quando ebbe a confrontare la propria condizione con la sua. John, da buon puritano qual'era fu portato a pensare che quel piccolo "[[negro]]" aveva un padre, [[Dio]]: di conseguenza il proprietario di schiavi peccava contro l'Altissimo<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128-129</ref>.
[[File:John Brown signature.svg|miniatura|La firma autografa del capitano Brown.]]
 
== Giovinezza ==
Allora giurò guerra implacabile e [[odio]] inestinguibile allo [[schiavismo]]; in questa lotta sarebbe sceso con un fiero entusiasmo e contemporaneamente con l'[[intolleranza (società)|intolleranza]] di un antico [[crociato]], con l'energia inarrestabile e il terribile [[moralismo]] di un novello [[Oliver Cromwell]]. Quando avesse avuto l'occasione di agire avrebbe di certo fatto tremare il Sud<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 129</ref>.
{{citazione|È indubbio che in lui l'atteggiamento abolizionista nascesse da una profonda rivolta morale, generata ad un tempo dall'educazione religiosa e dalle tradizioni della [[Nuova Inghilterra]] che dalla profonda sensibilità all'appello della [[solidarietà]] umana...{{ - }} l'intransigenza puritana nei confronti del [[peccato]] lo portava però su posizioni di intolleranza moralistica che lo rendevano pronto a colpire coloro i quali ai suoi occhi apparivano ribelli alle leggi divine e perciò stesso meritevoli soltanto di distruzione|[[Raimondo Luraghi]]<ref>''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128-129</ref>.}}
[[File:Owen Brown.jpg|miniatura|sinistra|[[Owen Brown (abolizionista)|Owen Brown]] Sr. (data sconosciuta).]]
John Brown nacque il 9 maggio del 1800 a [[Torrington (Connecticut)]], quarto degli otto figli di [[Owen Brown (abolizionista)|Owen Brown]] (1771-1856) e Ruth Mills (1772-1808)<ref>{{Cita web |url=http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/owen-ruthmillsbrown.html |titolo=Owen and Ruth Brown, from the West Virginia Archives and History |accesso=6 aprile 2018 |dataarchivio=6 aprile 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180406225954/http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/owen-ruthmillsbrown.html |urlmorto=sì }}</ref> e nipote del [[capitano]] John Brown (1728-1776)<ref name="grandfather">Si è fatta la speculazione secondo cui il nonno era lo stesso John Brown dei [[Lealisti (Rivoluzione americana)|lealisti]] durante la [[Rivoluzione americana]], il quale passò del tempo in prigione con il famigerato [[Claudius Smith]], presumibilmente per furto di bestiame, che lui e Smith usavano per nutrire le truppe britanniche affamate. Tuttavia, questo va contro la storia della famiglia Brown e le notizie accertate sugli Humphrey, a cui i Brown erano direttamente collegati (la nonna materna di John Brown era una Humphrey). Lo stesso Brown scrisse nella sua lettera autobiografica del 1857 che sia i suoi nonni che quelli della prima moglie erano soldati nell'[[Esercito continentale]] [che venne a stabilire nella sua "Famiglia Humphreys in America" (1883)], osservando che il nonno di John Brown, il capitano John Brown (nato il 4 novembre 1728), era un capitano della milizia che morì all'inizio della [[guerra d'indipendenza americana]]. Suo figlio, Owen Brown era invece un conciatore e un rigoroso evangelico che odiava la schiavitù e insegnava il "mestiere della [[libertà]]" a suo figlio.</ref>; in seguito credette di poter rintracciare i propri antenati tra i [[puritani]] inglesi del XVII secolo, con ascendenze riconducibili ai [[Padri Pellegrini]]<ref>Franklin Sanborn. [https://www.theatlantic.com/past/docs/issues/1872apr/sanborn.htm "John Brown in Massachusetts"], ''[[The Atlantic]]'', April 1872.</ref>.
[[File:Finney.png|miniatura|Ritratto del riformatore sociale e predicatore abolizionista [[Charles Grandison Finney]], uno dei ''leader'' carismatici del [[Secondo grande risveglio]].]]
Quando aveva 5 anni la famiglia si dovette trasferire a [[Hudson (Ohio)]] ove il padre aprì un'attività [[industria conciaria|conciaria]]; questi sarà un forte sostenitore dell'[[Oberlin College]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ohiohistorycentral.org/entry.php?rec=253|autore=Ohio History Central|titolo=Asa Mahan|data=1º luglio 2005|accesso=27 marzo 2008}}</ref> fin dalle sue prime fasi, anche se col tempo diverrà sempre più critico nei confronti della concezione di "perfezione cristiana"<ref>{{Cita web|url= http://www.gospeltruth.net/1868Memoirs/mem01.htm |titolo=Memoirs of Charles G. Finney |capitolo=I. Birth and Early Education|editore= Gospel truth |anno= 1868}}.</ref> promossa dall'istituzione scolastica facente capo al [[metodismo]] e resasi già particolarmente celebre grazie alla predicazione e all'insegnamento<ref>[http://www.oberlin.edu/external/EOG/images/CharlesGrandisonFinney.html "Charles Grandison Finney"], Electronic Oberlin Group, Oberlin College</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.charlesgfinney.com/1837LTPC/lptc05_just_by_faith.htm|titolo=JUSTIFICATION BY FAITH by Charles G. Finney}}</ref><ref>Charles G. Finney, [http://www.gospeltruth.net/1837LTPC/ltpc06_sanc_by_faith.htm ''Letters to Professing Christians Lecture VI: Sanctification By Faith''], 1837.</ref> di [[Charles Grandison Finney]]<ref>{{Cita web |url= http://www.ohiohistorycentral.org/entry.php?rec=142 |titolo= Charles Grandison Finney-born place |editore= Ohio History Central |accesso= ottobre 2008 |dataarchivio= 27 settembre 2012 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20120927021941/http://www.ohiohistorycentral.org/entry.php?rec=142 |urlmorto= sì }}.</ref> e di [[Asa Mahan]]<ref>[http://www.wvculture.org/history/journal_wvh/wvh12-3.html John Brown and the Oberlin Lands, from the West Virginia Archives and History]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.oberlin.edu/archive/holdings/finding/RG2/SG1/biography.html|autore=Oberlin College Archives|titolo=Biography: Asa Mahan (1799-1889)|data=30 marzo 2003|accesso=27 marzo 2008}}</ref>.
Il capofamiglia Owen ebbe per un certo lasso di tempo come apprendista Jesse R. Grant, il futuro genitore del comandante dell'[[Union Army]] [[Ulysses S. Grant]]<ref>Ulysses S Grant, ''Memoirs and Selected Letters'', (The Library of America, 1990) {{ISBN|978-0-940450-58-5}}</ref>.
Brown ritirò la propria appartenenza alla Chiesa congregazionalista nel corso degli anni 1840 e non si unì mai ufficialmente a nessun'altra delle [[confessioni cristiane]], ma sia lui che il padre Owen rimasero credenti nell'[[evangelicalismo]] abbastanza convenzionali per il periodo in questione, incentrati sulla ricerca della "rettitudine personale".
 
La fede religiosa del futuro capitano è abbastanza ben documentata nelle carte del reverendo Clarence Gee, un esperto della famiglia Brown, conservate nella "Hudson [Ohio] Library and Historical Society". Fin dalla più tenera età imparò a diventare un devoto lettore dei ''[[Testi sacri]]'' e fu educato a pensare e ad operare assumendo il testo biblico come ispiratore e guida<ref>[[Autobiografia]] manoscritta edita da F. B. Sanborn, Boston 1885. Citato in [[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128</ref>.
Il capofamiglia Owen ebbe per un certo lasso di tempo come apprendista Jesse R. Grant, il futuro genitore del comandante dell'[[Union Army]] [[Ulysses S. Grant]]<ref>Ulysses S Grant, ''Memoirs and Selected Letters'', (The Library of America, 1990) {{ISBN|978-0-940450-58-5}}</ref>. Giunto all'età di 16 anni l'adolescente John lasciò la casa paterna per recarsi a [[Plainfield (Massachusetts)]], ove s'iscrisse ad un programma di preparazione professionale; poco più tardi si ritroverà alla Morris Academy di [[Litchfield (Connecticut)]] (fondata dal'ufficiale dell'[[Esercito Continentale]] [[James Morris III]])<ref>[http://pabook.libraries.psu.edu/palitmap/bios/Brown__John.html John Brown profile] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081208201948/http://pabook.libraries.psu.edu/palitmap/bios/Brown__John.html }}, pabook.libraries.psu.edu; accessed August 29, 2015.</ref>.
 
A 8 anni perse la madre e per lui fu un colpo terribile; da quel momento in avanti sviluppò una [[malinconia]] profonda, difesa da uno schermo di ritrosia. Il padre, risoluto abolizionista, non tardò a insegnare anche al figlio i valori ideali della libertà: a 12 anni conobbe un bambino schiavo coetaneo, episodio che lo turbò quando confrontò la propria condizione con la sua. John, da buon puritano, fu portato a pensare che quel piccolo "nero" aveva un padre, [[Dio]]: di conseguenza il proprietario di schiavi peccava contro l'Altissimo<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'', BUR, 1994, pp. 128-129</ref>. Allora giurò guerra implacabile e odio inestinguibile allo [[schiavismo]]; intraprese questa con fiero entusiasmo e contemporaneamente con l'intolleranza di un antico [[crociato]].<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 129</ref>.
Pare assodato che in questo periodo sperasse ancora di poter diventare un ministro religioso del [[congregazionalismo]], ma i risparmi gli scarseggiarono e cominciò a soffrire di una fastidiosa infiammazione agli occhi; ciò lo costringerà ad abbandonare l'Accademia e a fare ritorno nell'[[Ohio]]. A Hudson lavorò brevemente alla conceria del padre, prima di riuscire ad aprirne una propria appena fuori la città usufruendo della collaborazione del fratello adottivo.
 
Giunto all'età di 16 anni, l'adolescente John lasciò la casa paterna per recarsi a [[Plainfield (Massachusetts)|Plainfield]], nel [[Massachusetts]], ove s'iscrisse ad un programma di preparazione professionale; poco più tardi si ritrovò alla Morris Academy di [[Litchfield (Connecticut)|Litchfield]], nel [[Connecticut]], (fondata dall’ufficiale dell'[[Esercito Continentale]] [[James Morris III]])<ref>[http://pabook.libraries.psu.edu/palitmap/bios/Brown__John.html John Brown profile] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081208201948/http://pabook.libraries.psu.edu/palitmap/bios/Brown__John.html }}, pabook.libraries.psu.edu; accesso 29 agosto 2015.</ref>.
Le sue letture della gioventù saranno le biografie di Cromwell, dei rivoluzionari francesi, di [[Napoleone Bonaparte]], di [[Spartaco]] e [[Quinto Sertorio]], poi anche le ''[[Vite parallele]]'' di [[Plutarco]]; in tal modo apprese a valutare in una maniera totalmente intrisa di [[romanticismo]] la funzione creatrice delle grandi personalità storiche. Conobbe le vicende della [[rivoluzione haitiana]] (il primo Stato a maggioranza africana libero nel mondo)<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 129-130</ref>.
 
Pare assodato che in questo periodo sperasse ancora di poter diventare un pastore [[congregazionalismo|congegrazionalista]], ma aveva pochi risparmi e cominciò a soffrire di una fastidiosa infiammazione agli occhi; ciò lo costrinse ad abbandonare la Morris Academy e a fare ritorno nell'[[Ohio]]. A Hudson lavorò brevemente nella conceria del padre, prima di riuscire ad aprirne una propria appena fuori dalla città, usufruendo della collaborazione del fratello adottivo. Le sue letture della gioventù furono le biografie di [[Oliver Cromwell|Cromwell]], dei rivoluzionari francesi, di [[Napoleone Bonaparte]], di [[Spartaco]] e [[Quinto Sertorio]], poi anche le ''[[Vite parallele]]'' di [[Plutarco]]; in tal modo apprese a valutare in una maniera intrisa di [[romanticismo]] la funzione creatrice delle grandi personalità storiche. Conobbe le vicende della [[rivoluzione haitiana]] (il primo Stato a maggioranza africana libero nel mondo)<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 129-130</ref>. Si rafforzò nell'odio ai tiranni, come ai loro tempi già avevano fatto [[Marco Giunio Bruto]] e [[Marco Porcio Catone]]: ma J. Brown unì alla fierezza del rivoluzionario il sentimento moralistico e l'intransigenza implacabile del fondatore di religioni o del [[profeta]] biblico<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 130</ref>.
 
== Famiglia e carriera ==
{{citazione|Egli è un uomo di media statura solido, snello e muscoloso, ed ha nei suoi movimenti una sveltezza felina. I suoi capelli sono color pepe e sale e irti come setole; ha una lunga e ondedeggiante barba da caprone la quale gli conferisce un aspetto patriarcale: i suoi occhi sono grigi e penetranti<ref>Citato in [[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128</ref>.}}
[[File:John Brown Tannery foundation.jpg|thumb|Le [[fondamenta]] superstiti del "John Brown Tannery Site".]]
Nel 1820 sposò Dianthe Lusk ed il loro primo figlio, [[John Brown Jr.]]<ref>[{{cita web|url=https://books.google.com/books?id=fTRHAQAAIAAJ&lpg=PA55&ots=R3DOXG4XcS&pg=PA55#v=onepage&q&f=false |titolo=Google Books]}}</ref><ref>Lousi Decaro, [httphttps://abolitionist-john-brown.blogspot.com/2006_05_01_archive.html Archivio]</ref><ref>[httphttps://www.answers.com/topic/john-brown John Brown Jr.]</ref>, nacque 13 mesi più tardi. Cinque anni dopo la nuova famiglia si trasferì a New Richmond nella [[Contea di Crawford (Pennsylvania)|Contea di Crawford]], in [[Pennsylvania]], dove acquistò 200 [[acro|acri]] (all'incirca 81 [[ettari]]) di terra; ne liberò 1/8un ottavo per costruirvi una [[capanna di tronchi]], un [[fienile]] e un laboratorio da conciatore. Il "John Brown Tannery Site"<ref>[{{Cita web|url=http://www.ftcgw.org/johnbrownmuseum/index.htm |titolo=John Brown Farm, Tannery & Museum Index]|accesso=6 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006132838/http://www.ftcgw.org/johnbrownmuseum/index.htm|dataarchivio=6 ottobre 2014|urlmorto=sì}}</ref><ref>[{{Cita web|url=http://www.visitpa.com/john-brown-farm-tannery-museum |titolo=John Brown Farm, Tannery & Museum Visiting]|accesso=6 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110908030401/http://www.visitpa.com/john-brown-farm-tannery-museum|dataarchivio=8 settembre 2011|urlmorto=sì}}</ref> è stato inserito nel "National Register of Historic Places"<ref>[https://npgallery.nps.gov/nrhp/Download?path=/natreg/docs/All_Data.html Sito] del [[National Park Service]]</ref> nel 1978<ref>{{citeCita web| url = https://www.dot7.state.pa.us/ce/SelectWelcome.asp| title titolo= National Historic Landmarks & National Register of Historic Places in Pennsylvania| publisher editore= CRGIS: Cultural Resources Geographic Information System|accesso=6 aprile 2018|dataarchivio=21 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070721014609/https://www.dot7.state.pa.us/ce/SelectWelcome.asp|urlmorto=sì}} ''Nota:'' Essa include {{citeCita web| url = http://www.dot7.state.pa.us/CRGIS_Attachments/SiteResource/H001237_01H.pdf| title titolo= National Register of Historic Places Inventory Nomination Form: John Brown Tannery Site| accessdate autore= 2012-08-19| author = John C. Shields| format data=n.d.|formato= PDF|accesso=19 dateagosto 2012|dataarchivio=6 naprile 2018|urlarchivio=https://web.darchive.org/web/20180406163723/http://www.dot7.state.pa.us/CRGIS_Attachments/SiteResource/H001237_01H.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:J Brown Tannery 1826-1907.jpg|thumb|left|L'abitazione di John Brown a New Richmond nella [[Contea di Crawford (Pennsylvania)]].]]
Entro un anno giunse ad impiegare fino a 15 assistenti ed apprendisti; Brown ottenne inoltre un discreto successo finanziario tramite l'[[allevamento]] del bestiame e l'[[agrimensura]]. Riuscirà in tal modo a contribuire alla creazione di un [[ufficio postale]] e alla fondazione di una scuola locale.
 
[[File:J Brown Tannery 1826-1907.jpg|miniatura|sinistra|L'abitazione di John Brown a New Richmond nella [[contea di Crawford (Pennsylvania)]].]]
Nel corso di questo periodo gestirà anche una rete commerciale inter-statale coinvolgente la [[compravendita]] di capi d'allevamento e [[cuoio]] assieme ad un parente, Seth Thompson, originario dell'Ohio Orientale.
Nel giro di un anno giunse ad impiegare fino a 15 assistenti ed apprendisti; Brown ottenne inoltre un discreto successo finanziario tramite l'[[allevamento]] del bestiame e l'[[agrimensura]]. Riuscì in tal modo a contribuire alla creazione di un ufficio postale e alla fondazione di una scuola locale. In questo periodo gestì anche una rete commerciale inter-statale coinvolgente la [[compravendita]] di capi d'allevamento e [[cuoio]] assieme a un parente, Seth Thompson, originario dell'Ohio Orientale.
 
Nel 1831 uno dei figli gli morì; Brown stesso si ammalò e le imprese che a lui facevano capo cominciarono a risentirne, lasciandolo alla fine con numerosi debiti inevasinon saldati. Nell'estate del 1832 anche la moglie morì, poco dopo aver partorito un neonato troppo precoce il quale nacquenato morto. Ma giàGià il 14 giugno dell'anno seguente sposò, a 33 anni, la sedicenne Mary Ann Day (15 aprile 1817 - 1º maggio 1884), originaria della [[contea di Washington (New York)]]<ref>{{citeCita booklibro|url=https://books.google.com/books?id=o8X5krq3fP8C&pg=PA244#v=onepage&q&f=false|titletitolo=Kansas: A Cyclopedia of State History, Embracing Events, Institutions, Industries, Counties, Cities, Towns, Prominent Persons, Etc.|publishereditore=Standard Publishing Company|authorautore=Blackmar, Frank Wilson|yearanno=1912|pagep=244}}</ref>:, con cui avrannoebbe 13 figli, oltre ai 7 del suo precedente matrimonio.
[[File:JOHN BROWN FARMHOUSE, HUDSON, SUMMIT COUNTY.jpg|thumbminiatura|La "John Brown Farmhouse" a [[Hudson (Ohio)]].]]
Nel 1836 si verificheràtrasferì undi nuovo trasferimento, questa volta a Franklin Mills (cittadina successivamente ribattezzata col nome di [[Kent (Ohio)|Kent]] in onore dell'industriale ferroviario [[Marvin Kent]]). Qui prese in prestito del denaro per poter comprare alcuni terreni della zona, costruendo e gestendo una conceria affacciata sul [[Cuyahoga (fiume)|fiume Cuyahoga]] e usufruendo dell'apporto societario del banchiere Zenas Kent<ref>[https://www.findagrave.com/memorial/103784246/zenas-kent Zenas Kent] su [[Find a Grave]]</ref><ref>{{citeCita web|lastcognome=Caccamo|firstnome=James F.|titletitolo=John Brown: A Brief Chronology|url=http://www.hudsonlibrary.org/hudson%20website/Archives/Archives/john%20brown/jbhome.htm|datedata=2007|archiveurlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20071020021622/http://www.hudsonlibrary.org/hudson%20website/Archives/Archives/john%20brown/jbhome.htm|archive-datedataarchivio=October20 20,ottobre 2007|websitesito=Historical Archives|publishereditore=Hudson Library & Historical Society|accessdateaccesso=June21 21,giugno 2015}}</ref>. I due subirannosubirono gravi perdite finanziarie a causa della vasta crisi che sopraggiunse di lì a breve, (nel 1839), la qualeche colpì le regioni del [[West]] ben più severamente di quanto non fece il [[panico del 1837]]. In Ohio si assisteva a forti tendenze all'indebitamento e molti uomini d'affari come Brown si fidarono troppo del credito e dei [[titoli di Stato]], giungendo a pagarne le conseguenze; nel corso dell'episodio che gli fece perdere la proprietà fu persino incarcerato quando tentò di mantenerne il possesso occupandola contro le pretese del nuovo proprietario.
 
Provò in molti diversi modi a uscire dai debiti; oltre ai tentativi realizzati nella concia delle pelli e nel commercio del bestiame intraprese anche l'allevamento di cavalli e pecore, che diventò una delle sue attività principali da privato cittadino.
A seguito delle forti tendenze all'indebitamento contratte nell'Ohio, molti uomini d'affari come Brown si fidarono troppo del [[credito]] e dei [[titoli di Stato]], giungendo a pagarne le conseguenze a caro prezzo; nel corso dell'episodio che gli fece perdere la proprietà fu persino incarcerato quando tentò di mantenerne il possesso occupandola contro le pretese del nuovo proprietario.
[[File:Elijah Parish Lovejoy photo.png|thumb|A seguito del [[linciaggio]] di [[Elijah Parish Lovejoy]] ad opera di fanatici schiavisti J. Brown giurerà "eterna [[vendetta]]".]]
Come anche altri uomini determinati del suo tempo e del più recente passato provò ad attuare molti diversi modi nel tentativo di uscire dai debiti; insieme agli sforzi realizzati con la concia delle pelli e col commercio del bestiame intraprese anche l'allevamento di cavalli e pecore, l'ultimo dei quali diventò uno degli aspetti più notevoli della sua vocazione pre-pubblica.
 
Nel 1837<ref>{{citeCita news| lastcognome=|firstnome=|title titolo= Winthrop S. Gilman Dead: An Original Abolitionist and Successful Business Man and Banker | work opera= [[The New York Times]] |data=5 dateottobre =1884-10-05 | url =https://query.nytimes.com/gst/abstract.html?res=9B0CE5DF1038E033A25756C0A9669D94659FD7CF |accessdate = |quotecitazione=[[Winthrop Sargent Gilman]], head of the banking house of Gilman, Son Co., of No. 62 Cedar-street, this city, died at his Summer home in Palisades, Rockland County, N.Y., on Friday, age 76. Mr. Gilman was known as a business ...}}</ref><ref>{{citeCita news |firstnome= |lastcognome= |authorlink= |titletitolo=Elijah Parish Lovejoy Was Killed By a Pro-slavery Mob |url=http://www.americaslibrary.gov/jb/reform/jb_reform_lovejoy_1.html |quotecitazione= On November 7, 1837, Elijah Parish Lovejoy was killed by a pro-slavery mob while defending the site of his anti-slavery newspaper, The Saint Louis Observer. |publishereditore=[[Library of Congress]] |accessdateaccesso=7 giugno 2008-06-07 }}</ref>, in risposta all'episodio di [[linciaggio negli Stati Uniti d'America|linciaggio]] avvenuto ad [[Alton (Illinois)]] del giovane reverendo delpastore [[presbiterianesimo|presbiteriano]]<ref>{{citeCita web|titletitolo=Reverend Elijah Parish Lovejoy|publishereditore=Presbyterian Historical Society|___locationcittà=Philadelphia|url=http://www.history.pcusa.org/history-online/presbyterian-history/honored-names/reverend-elijah-parish-lovejoy|accessdateaccesso=March 9, marzo 2017}}</ref> [[Elijah Parish Lovejoy]], un fervente militante dell'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America|abolizionismo]], ucciso da una folla di schiavisti, Brown fece quindi in tal occasione il suo [[giuramento]] pubblico (reso celebre col nome di "giuramento di [[Annibale]]"):
{{citazione|Qui, dinanzi a [[Dio]] Altissimo, in presenza di questi testimoni, da questo momento in poi giuro di portare [[odio]] eterno nei confronti dello [[schiavismo]] e consacro la mia vita alla sua definitiva e totale distruzione!<ref>{{citeCita web|titletitolo=Biography of John Brown|url=http://law.missouri.edu/bowman/hatts/john_brown/biography.html|websitesito=War and Reconciliation: The Mid-Missouri Civil War Project|publishereditore=University of Missouri-Columbia School of Law|accessdateaccesso=12 Decemberdicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220103009/http://law.missouri.edu/bowman/hatts/john_brown/biography.html|dataarchivio=20 dicembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>.}}
Sin dal 1839 impegnò con un solenne giuramento i figli alla [[lotta armata]] volta a distruggere definitivamente la schiavitù dall'intera nazione.
 
Venne dichiarato insolvente e quindi in stato di [[fallimento (diritto)|fallimento]] da un tribunale federale il 28 settembre del 1842 e l'anno successivo 4quattro dei figli morirannomorirono di [[dissenteria]]; come Louis DeCaro Jr dimostra nel suo abbozzaabbozzo biografico del 2007, a partire dalla metà degli anni 1840 egli si era ricostruito una seria reputazione come esperto in lana di pecora, entrando prendo in [[partnership]]società con il colonnello Simon Perkins di [[Akron (Ohio)|Akron]], le cui greggi e fattorie furono gestite dalla famiglia Brown.
[[File:Perkins Front slightAngle.jpg|thumbminiatura|La "Perkins Stone Mansion".]]
Alla fine Brown traslocò con i figli rimastiglirimasti in un'abitazione adiacente di fronte alla dimora di Perkins, la "Perkins Stone Mansion"<ref>[http://www.visitakron-summit.org/Attractions.aspx?VendorID=166&PageId=5&VID=3&VendorName=Perkins%20Stone%20Mansion Perkins Stone Mansion] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111001050745/http://www.visitakron-summit.org/Attractions.aspx?VendorID=166&PageId=5&VID=3&VendorName=Perkins%20Stone%20Mansion |data=1º ottobre 2011 }}, [http://www.visitakron-summit.org/ Discover Akron/Summit], USA.</ref> situata proprio sulla cima della "collina di Perkins". La "casa di John Brown House"<ref>[{{cita web|url=http://summithistory.org/ |titolo=Sito ufficiale]}}</ref> di Akron è ancora di [[proprietà privata]] e viene gestita dalla "Summit County Historical Society"<ref>Summit County Historical Society of Akron, Ohio. [http://www.summithistory.org accessedaccesso December16 16,dicembre 2010.]</ref><ref>Akron Public Schools. ''What's in a Name? The Origins for Names of Akron Public Schools''[http://www.akronschools.com/dotAsset/13846.pdf .accessed Januaryaccesso 12, gennaio 2011.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111123202831/http://akronschools.com/dotAsset/13846.pdf |data=23 novembre 2011 }}</ref>.
 
== Anni cruciali in Massachusetts ==
{{citazione|Egli considerava la schiavitù una vera e propria aggressione senza esclusione di colpi perpetrata da alcuni contro altri, dai malvagi contro gli innocenti ed a cui occorreva reagire di conseguenza... una guerra non provocata e ingiustificabile condotta da una porzione dei suoi cittadini contro un'altra, le cui uniche condizioni sono la prigione perpetua e la servitù senza speranza, oppure il completo [[genocidio]]|[[Raimondo Luraghi]]<ref>''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pagp. 130</ref>.}}
Nel 1846 Brown e il suo socio in affari Simon Perkins si trasferirono nella città ideologicamente progressista di [[Springfield (Massachusetts)|Springfield]]. Qui trovò una comunità lai cui [[leadership]]principali esponenti biancabianchi - dalla [[Chiesa (comunità)|ChieseChiesa]] di maggior rilevanza agli uomini d'affari più ricchi, ai suoi uomini politici più popolari, ai suoi giuristi locali e persino all'editore di uno dei giornali più influenti della nazione - fuera profondamente coinvolta ed emotivamente investita nel movimento che lottava attivamente contro la pratica schiavista<ref name="masslive.com">{{citeCita web|authorautore=Joseph Carvalho III|url=http://www.masslive.com/history/index.ssf/2010/04/abolitionist_john_browns_transformation_years_in_springfield_ma.html|titletitolo=Abolitionist John Brown's years in Springfield Ma. transform his anti-slavery thoughts and actions|publishereditore=MassLive.com|accessdateaccesso=October 16, ottobre 2012}}</ref>.
 
L'intento di Brown e Perkins saràera quello di rappresentare gli interessi dei coltivatori di lana dell'Ohio rispetto a quelli dei produttori di lana della [[Nuova Inghilterra]];, iper duecui organizzeranno pertantoiniziarono un'operazioneattività di commissione sulla lanaintermediazione. Mentre si trovava in città abitò all'indirizzo di "51 Franklin Street"<ref name="theatlantic.com">Franklin Sanborn. "[https://www.theatlantic.com/past/docs/issues/1872apr/sanborn.htm John Brown in Massachusetts]". ''[[The Atlantic Monthly]]''. April 1872. RetrievedAccesso on16 October 16,ottobre 2012.</ref>.
[[File:Frederick Douglass by Samuel J Miller, 1847-52.jpg|thumbminiatura|[[Frederick Douglass]] conobbe e collaborò con John Brown.]]
Due anni prima del suo arrivo gli abolizionisti [[Afroamericano|afroamericani]] di Springfield avevano fondato la "Sanford Street Free Church", esistente ancor oggi con la denominazione di St. John's Congregational Church<ref>[{{cita web|url=http://sjkb.org/index.php?option=com_content&view=article&id=23&Itemid=190 |titolo=Storia]}}</ref>, che diverràdivenne in seguito una delle piattaforme sociali più importanti della nazione per i discorsi abolizionisti.Tra A partire dalil 1846 e fino alil 1850 saràfu un assiduo parrocchiano di questa Chiesa libera e qui assisteràassistette ada innumerevoli conferenze abolizioniste dirette da [[Frederick Douglass]] e [[Sojourner Truth]]<ref>{{citeCita web|url=http://ourpluralhistory.stcc.edu/resistingslavery/stjohns.html|titletitolo=Resisting Slavery: St. John's Congregational Church|publishereditore=Springfield, MA – Our Plural History|accessdateaccesso=October 16, ottobre 2012|dataarchivio=7 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120907180659/http://ourpluralhistory.stcc.edu/resistingslavery/stjohns.html|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Unidentified Artist - Sojourner Truth - Google Art Project.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|John Brown partecipò a molte delle conferenze indette da [[Sojourner Truth]] a sostegno dell'della [[UndergroundFerrovia RailroadSotterranea]].]]
Nel 1847, dopo aver pronunziato un proprio discorso alla "Free Church", Douglass trascorse un'intera nottata parlando e discutendo animatamente con Brown, dopoal dicui cheproposito avrà l'occasione di scriverescrisse:
{| class="wikitable"
{{citazione|Da quella notte del 1847 trascorsa con John Brown a Springfield, mentre continuavo a scrivere e parlare contro la schiavitù, divenni tuttavia sempre meno speranzoso in una sua abolizione pacifica.{{ - }}Le mie espressioni si fecero sempre più sfumate davanti al colore delle forti impressioni di stima che mi scaturirono dal petto nei riguardi di quest'uomo<ref name="masslive.com"/>.}}
| "Da quella notte del 1847 trascorsa con John Brown a Springfield, mentre egli continuava a scrivere e parlare contro la schiavitù, divenni tuttavia sempre meno speranzoso in una sua abolizione pacifica.{{ - }}Le mie parole risuonarono sempre più del colore delle forti impressioni suscitate da quest'uomo"<ref name="masslive.com"/>.
Il capitano gli spiegò con dovizia di particolari che occorreva penetrare nel Sud alla testa di uomini armati e accendervi tra gli schiavi la fiamma dell'[[insurrezione]], allora sarebbe stato possibile rifugiarsi tra le valli impervie e quasi inaccessibili del [[Allegheny (fiume)|fiume Allegheny]] e condurvi la guerriglia a tempo indeterminato. Era nata in lui la decisione di scatenare contro i sudisti la guerra per bande<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 130</ref>.
|}
Il capitano gli spiegò con dovizia di particolari che occorreva penetrare nel Sud alla testa di uomini armati e accendervi tra gli schiavi la fiamma dell'[[insurrezione]], allora sarebbe stato possibile rifugiarsi tra le valli impervie e quasi inaccessibili del [[Allegheny (fiume)|fiume Allegheny]] e condurvi la guerriglia a tempo indeterminato. Era nata in lui la decisione di scatenare contro i sudisti la guerra per bande<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'', BUR, 1994, pag. 130</ref>. Contemporaneamente Brown si impegnò profondamente per trasformare la città in uno dei centri principali dell'[[abolizionismo]] e in una delle fermate più sicure e importanti della [[Ferrovia Sotterranea]]<ref>{{Cita web|url=http://sjkb.org/discover_stjohns/history.html|titolo=History &#124; St. John's Congregational Church &#124; Springfield, MA|editore=Sjkb.org|data=22 giugno 2010|accesso=16 ottobre 2012|dataarchivio=26 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120426062202/http://sjkb.org/discover_stjohns/history.html|urlmorto=sì}}</ref><ref name="cowanauctions.com">{{Cita web|url=http://www.cowanauctions.com/department_view_item.asp?ItemId=55248|titolo=Cowan's Auctions|accesso=5 dicembre 2010|cognome=Cowan|nome=Wes|data=6 dicembre 2007|urlarchivio=https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:http://www.cowanauctions.com/department_view_item.asp%3FItemId%3D55248|dataarchivio=30 novembre 2010}}</ref>.
{{Immagine multipla
|allinea = right
|direzione = orizzontale
|sfondo =
|larghezza = <!-- dimensione per tutte le immagini -->
|titolo = Due [[dagherrotipi]] di Brown, scattati dal fotografo [[afroamericano]] [[Augustus Washington]] a [[Springfield (Massachusetts)]].
|immagine1 = John Brown by Augustus Washington, 1846-47.png
|didascalia1 = Il futuro [[capitano]] Brown nel 1846-47 circa.
|larghezza1 = 224
|immagine2 = John Brown by Augustus Washington, 1846-7.png
|didascalia2 = Alla destra Brown tiene in mano la bandiera della "Subterranean Passway", la controparte militante, ideata dallo stesso Brown, della [[Ferrovia Sotterranea]]<ref name="cowanauctions.com" />|larghezza2 = 200}}
Ebbe anche modo d'imparare molto sull{{'}}''[[élite (sociologia)|élite]]'' mercantile del [[Massachusetts]], conoscenza che gli fu utile soprattutto nel corso del [[Bleeding Kansas]] e durante la preparazione del [[raid di John Brown contro Harpers Ferry]]. La comunità imprenditoriale reagì con esitazione quando Brown chiese di modificare la loro pratica altamente redditizia di vendere lana di bassa qualità in massa a prezzi estremamente contenuti. In un primo tempo Brown si fidò ingenuamente, ma presto si rese conto ch'essi erano determinati a mantenere il controllo sui prezzi; inoltre alla periferia gli allevatori della [[Connecticut (fiume)|Connecticut River Valley]] rimanevano sostanzialmente disorganizzati ed esitanti a cambiare radicalmente i metodi di produzione per poter aumentare la qualità. Nell'"Ohio Cultivator" Brown ed altri produttori si lamentavano del fatto che le tendenze agricole predominanti stavano abbassando i prezzi della lana esportata. In reazione a ciò, tentò un ultimo sforzo per evitare l{{'}}''élite'' mercantile cercando un'alleanza diretta con i produttori europei; ma fu alla fine deluso nell'apprendere che Oltreoceano preferivano comprare in massa le lane del Massachusetts Occidentale ai prezzi economici che avevano ottenuto.
 
Nell'agosto del 1849 Brown compì un viaggio in [[Inghilterra]] per cercare prezzi più alti per la lana di Springfield; esso si rivelò però un fallimento in quanto la sua società subì una perdita di 40.000 dollari, di cui Perkins sopportò il peso maggiore. Disse in seguito di aver
Contemporaneamente Brown divenne profondamente coinvolto in maniera militante per trasformare la città in uno dei centri principali dell'[[abolizionismo]] attivo oltre che una delle fermate più sicure e significative dell'[[Underground Railroad]]<ref>{{cite web|url=http://sjkb.org/discover_stjohns/history.html|title=History &#124; St. John's Congregational Church &#124; Springfield, MA|publisher=Sjkb.org|date=June 22, 2010|accessdate=October 16, 2012}}</ref><ref>{{cite web|url=http://www.cowanauctions.com/department_view_item.asp?ItemId=55248|title=Cowan's Auctions|accessdate=December 5, 2010|last=Cowan|first=Wes|date=December 6, 2007|archiveurl=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:http://www.cowanauctions.com/department_view_item.asp%3FItemId%3D55248|archivedate=November 30, 2010}}</ref>.
{{citazione|ispezionato tutte le fortificazioni e le opere campali europee, con l'intenzione di applicare le conoscenze acquisite alla condotta della guerriglia sui monti [[Appalachi]]<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'', BUR, 1994, p. 134</ref>.}}
Dopo questo rovescio, la società di intermediazione sulle lane chiuse verso la fine del 1849; successive vertenze legali legarono i soci ancora per diversi anni.
{{vedi anche|Presidenza di Millard Fillmore#Fugitive Slave Law|Compromesso del 1850}}
Prima che Brown lasciasse Sprinfield nel 1850, fu approvata la [[Fugitive Slave Law|legge sugli schiavi fuggitivi]], che imponeva alle autorità degli Stati liberi del Nord di aiutare la cattura e la restituzione al Sud degli schiavi fuggiaschi, imponendo inoltre severe sanzioni a tutti coloro che invece operavano per aiutarne la fuga. In risposta Brown fondò un gruppo militante per impedire la cattura degli ex schiavi, la "League of Gileadites". Il nome proviene dal monte di [[Galaad]] menzionato nella [[Bibbia]], il luogo in cui solamente i più coraggiosi appartenenti al [[popolo ebraico]] si radunavano per affrontare un nemico invasore; Brown fondò la lega con queste parole:
{{citazione|Niente è così attraente per il popolo americano come il coraggio personale. [I neri] avrebbero dieci volte il numero [di amici bianchi] di quello che hanno ora se solo fossero seriamente decisi a farsi valere per garantirsi i loro più diritti invece di scimmiottare le follie e le stravaganze perverse dei loro vicini bianchi; ovvero indulgere in uno spettacolo ozioso, in un'allegria pagana e nella [[lussuria]]<ref name="zikibay.com">{{Cita web|url=http://www.zikibay.com/brown/prelude.html|titolo=John Brown: In His Own Words – Prelude|editore=Zikibay.com|accesso=16 ottobre 2012|dataarchivio=26 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120426062159/http://www.zikibay.com/brown/prelude.html|urlmorto=sì}}</ref>.}}
Lasciando la città, Brown ordinò alla Lega di "agire rapidamente, in silenzio ed efficacemente" a protezione degli schiavi fuggiti fino a Springfield; parole che potrebbero ben prefigurare le azioni successive da lui messe in atto<ref name="zikibay.com"/>. Dal momento della fondazione della Lega in poi nessuno fu mai più ricondotto in schiavitù una volta giunto a Springfield. Brown donò la propria [[sedia a dondolo]] alla madre del suo amato portinaio afroamericano, Thomas Thomas, come ultimo gesto di amicizia ed affetto<ref name="masslive.com" />.
 
[[File:David Walkers Appeal 1830 edition.jpg|miniatura|Il [[frontespizio]] di ''Appeal'' di [[David Walker (abolizionista)|David Walker]].]]
Avrà anche modo d'imparare molto sull'[[élite (sociologia)|élite]] mercantile del [[Massachusetts]]; mentre inizialmente considerò questa conoscenza alla stregua di una vera e propria maledizione, si sarebbe rivelata un vantaggio di non poco conto per le sue attività successive nel [[Kansas]] e ad [[Harper's Ferry]]. La comunità imprenditoriale reagì con esitazione quando Brown chiese di modificare la loro pratica altamente redditizia di vendere lana di bassa qualità in massa a prezzi estremamente contenuti.
Il periodo trascorso a Sprigfield gettò indubbiamente i semi per il futuro sostegno economico che avrebbe ricevuto dai grandi mercanti degli [[Stati Uniti d'America nord-orientali]], introducendolo nei circoli degli abolizionisti famosi a livello nazionale come Douglass e Trouth e includendo le fondamenta del suo primo gruppo militante anti-schiavismo<ref name="masslive.com" /><ref name="theatlantic.com"/>.
[[File:Torrey monument.jpg|miniatura|sinistra|Il [[monumento]] innalzato a [[Cambridge (Massachusetts)]] alla memoria di [[Charles Turner Torrey]], un altro degli eroi di J. Brown morti per la causa abolizionista.]]
In questi stessi anni Brown contribuì anche a diffondere il discorso di [[David Walker (abolizionista)|David Walker]] (padre del futuro avvocato e politico militante per i [[diritti civili]] [[Edward Garrison Walker]]) denominato ''Appeal''<ref>{{Cita web|url=http://kimeatghs.com/ushistory/abolitionism.html |titolo=Abolitionism |editore=GHS IB History of the Americas |urlmorto=unfit |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110713150821/http://kimeatghs.com/ushistory/abolitionism.html |dataarchivio=13 luglio 2011 }}</ref>. Il proprio atteggiamento personale evolvette in maniera decisa tra il 1845 e il 1850, osservando con compiacimento il successo che stava ottenendo la "[[Ferrovia Sotterranea]]" (''Underground Railroad'') in città e avviando la sua prima avventura all'insegna dell'organizzazione comunitaria militante in opposizione al sistema schiavistico.
 
Nei discorsi pronunciati in questo lasso di tempo definì Elijah Lovejoy e [[Charles Turner Torrey]] (giovane abolizionista di [[Scituate (Massachusetts)|Scituate]] morto in prigione)<ref>{{Cita libro|cognome1=Nell |nome1=William Cooper |wkautore=William Cooper Nell |titolo=William Cooper Nell, Nineteenth-Century African American Abolitionist, Historian, Integrationist: Selected Writings from 1832-1874 |url=https://books.google.com/books?id=xRe7QTtXaFcC&pg=RA4-PA99 |anno=2002 |editore=Black Classic Press |isbn=978-1-57478-019-2}}</ref> "bianchi pronti a tutto pur di aiutare i neri e sfidare gli schiavisti"<ref>Reynolds, 2005, p. 124</ref>.
Almeno in un primo tempo Brown si fidò ingenuamente, ma ben presto si rese conto ch'essi erano assai determinati a mantenere il più stretto controllo sui prezzi; inoltre alla periferia gli allevatori della [[Connecticut (fiume)|Connecticut River Valley]] rimanevano in larga parte del tutto disorganizzati ed esitanti a cambiare radicalmente la metodologia di produzione per poter soddisfare degli standard più elevati. Nell'"Ohio Cultivator" Brown ed altri produttori si lamentarono del fatto che le tendenze agricole predominanti stavano abbassando tutti i prezzi della lana da [[esportazione]].
 
A Springfield Brown trovò una comunità ben disposta che condivideva le sue passioni libertarie e ciascuna delle parti sembrò arrivare a educare l'altra; sia con i successi che con i fallimenti scaturiti questo fu un periodo di trasformazione radicale della sua vita<ref name="masslive.com"/>.
In reazione a ciò tentò di compiere un ultimo sforzo volto a sorpassare l'élite mercantile cercando un'alleanza diretta con i produttori europei; ma in conclusione rimarrà decisamente deluso nell'apprendere che Oltreoceano si continuava a preferire comprare in massa le lane del Massachusetts Occidentale ai prezzi economici che qui si potevano ottenere.
 
Nell'agosto del 1849 Brown compì un viaggio in [[Inghilterra]] per cercare prezzi più alti per la lana di Springfield; esso si rivelerà però un autentico disastro in quanto l'azienda da lui presieduta subì una perdita di 40.000 [[dollari statunitensi]] e della quale Perkins sopportò il peso maggiore. Dirà in seguito di aver "''ispezionato tutte le [[fortificazioni]] e le opere campali, con l'intenzione di applicare le conoscenze acquisite alla condotta della guerriglia sui monti statunitensi''"<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 134</ref>.
 
Dopo questa ricaduta economica l'operazione della commissione sulle lane chiuse definitivamente i battenti verso la fine del 1849; successive cause legali legheranno i partner ancora per diversi anni.
{{vedi anche|Presidenza di Millard Fillmore#Fugitive Slave Law}}
Prima che Brown lasciasse Sprinfield nel 1850 venne fatta approvare dalla [[presidenza di Millard Fillmore]] la ''[[Fugitive Slave Law]]'', una disposizione che imponeva alle autorità degli Stati liberi del Nord di aiutare la cattura e il ritorno al Sud degli schiavi fuggiaschi, imponendo inoltre severe sanzioni a tutti coloro che invece operavano per aiutarne la fuga. In risposta Brown fondò un gruppo di [[militanza]] per impedire la cattura degli ex schiavi, la "League of Gileadites".
 
Il nome proviene dal Monte di [[Galaad]] menzionato nella ''[[Bibbia]]'', il luogo in cui solamente i più coraggiosi appartenenti al [[popolo ebraico]] si radunavano per affrontare un nemico invasore; Brown fondò la [[Lega (alleanza)|Lega]] con queste parole: "''Niente è così attraente per il popolo americano come il coraggio personale. [I neri] avrebbero dieci volte il numero [di amici bianchi] di quello che hanno ora se solo fossero seriamente decisi a farsi valere per garantirsi i loro più diritti invece di scimmiottare le follie e le stravaganze perverse dei loro vicini bianchi; ovvero indulgere in uno spettacolo ozioso, in un'allegria pagana e nella [[lussuria]]''"<ref name="zikibay.com">{{cite web|url=http://www.zikibay.com/brown/prelude.html|title=John Brown: In His Own Words – Prelude|publisher=Zikibay.com|accessdate=October 16, 2012}}</ref>.
 
Lasciando la città Brown ordinò alla Lega di "agire rapidamente, in silenzio ed efficacemente" a protezione degli schiavi fuggiti fino a Springfield; parole che potrebbero ben prefigurare le azioni successive da lui messe in atto<ref name="zikibay.com"/>. Dal momento della fondazione della Lega in poi nessuna persona fu mai più ricondotta in schiavitù dalla città: Brown donerà la propria [[sedia a dondolo]] alla madre del suo amato portinaio afroamericano, Thomas Thomas, come ultimo gesto di amicizia ed affetto<ref name="masslive.com" />.
 
Alcuni narratori popolari hanno forse esagerato la sfortunata scomparsa della commissione della lana per spiegare cosa lo indusse alle ultime scelte di vita; in realtà Perkins assorbirà gran parte della perdita finanziaria tanto che la loro collaborazione continuò per moti altri anni ancora, raggiungendo quasi il pareggio nel 1854.
[[File:David Walkers Appeal 1830 edition.jpg|thumb|Il [[frontespizio]] di ''Appeal'' di [[David Walker (abolizionista)|David Walker]].]]
Il periodo trascorso a Sprigfield gettò indubbiamente i semi per il futuro sostegno economico che avrebbe ricevuto dai grandi mercanti degli [[Stati Uniti d'America nord-orientali]], introducendolo nei circoli degli abolizionisti famosi a livello nazionale come Douglass e Trouth ed includendo le fondamenta del suo primo gruppo militante anti-schiavismo<ref name="masslive.com" /><ref name="theatlantic.com"/>.
[[File:Torrey monument.jpg|thumb|left|Il [[monumento]] innalzato a [[Cambridge (Massachusetts)]] alla memoria di [[Charles Turner Torrey]], un altro degli eroi di J. Brown morti per la causa abolizionista.]]
In questi stessi anni Brown contribuì anche a rendere pubblico e diffondere il discorso di [[David Walker (abolizionista)|David Walker]] (padre del futuro avvocato e politico militante per i [[diritti civili]] [[Edward Garrison Walker]]) denominato ''Appeal''<ref>{{cite web|url=http://kimeatghs.com/ushistory/abolitionism.html |title=Abolitionism |publisher=GHS IB History of the Americas |deadurl=unfit |archiveurl=https://web.archive.org/web/20110713150821/http://kimeatghs.com/ushistory/abolitionism.html |archivedate=July 13, 2011 }}</ref>.
 
Il proprio atteggiamento personale evolvette in maniera decisa tra il 1845 e il 1850, osservando con compiacimento il successo che stava ottenendo la "ferrovia sotterranea" (l'[[Underground Railroad]]) in città e avviando la sua prima avventura all'insegna dell'organizzazione comunitaria militante in opposizione al sistema schiavistico.
 
Nei discorsi pronunciati in questo lasso di tempo indicherà Elijah Lovejoy e [[Charles Turner Torrey]] (giovane abolizionista di [[Scituate (Massachusetts)]] morto in prigione)<ref>{{cite book |last1=Nell |first1=William Cooper |authorlink=William Cooper Nell |title=William Cooper Nell, Nineteenth-Century African American Abolitionist, Historian, Integrationist: Selected Writings from 1832-1874 |url=https://books.google.com/books?id=xRe7QTtXaFcC&pg=RA4-PA99 |year=2002 |publisher=Black Classic Press |isbn=9781574780192}}</ref> come del "''bianchi pronti a tutto pur di aiutare i neri e sfidare gli schiavisti''"<ref>Reynolds, 2005, p. 124</ref>.
 
A Springfield Brown trovò una comunità bendisposta che condivideva le sue passioni libertarie e ciascuna delle parti sembrò arrivare ad educare l'altra; sia con i successi che con i fallimenti scaturiti questo fu un periodo di trasformazione radicale della sua vita, che giunse a catalizzare molte delle sue ultime azioni<ref name="masslive.com"/>.
=== Origini teoriche della guerriglia per bande ===
{{citazione|Tutte le imprese nazionali s'iniziano da uomini ignoti e di popolo, senza potenza fuorché di fede e di volontà che non guarda a tempo e ad ostacoli|[[Giuseppe Mazzini]]<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pa. 133</ref>.}}
[[File:John Brown Bell.jpg|thumbminiatura|La "John Brown Bell" a [[Marlborough (Massachusetts)]]<ref>[{{cita web|url=http://www.historicmarlborough.org/John_Brown_Bell.html |titolo=John Brown Bell]}}</ref>, ad imitazione della [[Liberty Bell]]<ref name="wickedlocal.com">[http://www.wickedlocal.com/marlborough/homepage/x1625323222/For-whom-should-John-Browns-bell-toll For whom should John Brown's bell toll]</ref>.]]
Lo studio approfondito condotto dallo storico italiano della guerra civile [[Raimondo Luraghi]] ha messo in evidenza le connessioni tra il pensiero di Brown e l'[[ideologia]] [[insurrezione|insurrezionale]] largamente presente in quegli stessi decenni nel [[continente europeo]]; egli conobbe difatti nel dettaglio le azioni dei resistenti nella [[guerra d'indipendenza spagnola]] contro l'[[Armée française]] di [[Napoleone Bonaparte]] e da cui originò il termine stesso di "[[guerriglia]]"<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 127-132</ref>. Inoltre fu un sincero ammiratore sia di [[Giuseppe Mazzini]] e della [[carboneria]] che di [[Giuseppe Garibaldi]], già discretamente celebre in tutta l'[[America settentrionale]]; la teorizzazione di Brown della "resistenza nelle montagne" ha poi delle notevoli somiglianze con ciò che venne realizzato più di un secolo dopo dai [[partigiani]] contro la [[Repubblica Sociale Italiana]]<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 133-143</ref>. Nell'Europa degli anni 1830, sotto l'impressione delle esperienze spagnole, russe e della [[guerra d'indipendenza greca]] (nel cui nome morì [[George Gordon Byron]]) l'ideale del rivoluzionarismo romantico è molto forte; i giornali statunitensi seguivano con interesse e simpatia le vicende dei movimenti nazional-democratici d'Oltreoceano<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 131-132</ref>. A [[New York]] viveva esule [[Piero Maroncelli]] e convertiva alla causa giovani emigrati entusiasti; Mazzini aveva pubblicato in un giornale abolizionista la sua ''Preghiera di un esule a Dio pei padroni di schiavi''.<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 133-134</ref>
 
[[File:First floor Bedroom in John Brown's Farm.JPG|miniatura|La camera da letto del capitano nel [[John Brown Farm State Historic Site]] di [[North Elba]].]]
Lo studio approfondito condotto dallo storico italiano della guerra civile [[Raimondo Luraghi]] ha messo in evidenza le connessioni tra il pensiero di Brown e l'[[ideologia]] volta all'[[insurrezione]] largamente presente in quegli stessi decenni nel [[continente europeo]]; egli conobbe difatti nel dettaglio le operazioni messe in atto dai resistenti nella [[guerra d'indipendenza spagnola]] contro l'[[Armée française]] di [[Napoleone Bonaparte]] e da cui originò il termine stesso di "[[guerriglia]]".
 
Inoltre fu un sincero ammiratore sia di [[Giuseppe Mazzini]] e della [[carboneria]] che di [[Giuseppe Garibaldi]], già discretamente celebre in tutta l'[[America settentrionale]]; la teorizzazione di Brown della "resistenza nelle montagne" ha poi delle notevoli somiglianze con ciò che venne realizzato più di un secolo dopo dai [[partigiani]] contro la [[Repubblica Sociale Italiana]].
 
Le fonti da cui attinse l'idea della guerriglia insurrezionale sono esemplarmente dimostrate dalle imprese dei [[Fratelli Bandiera]] e di [[Carlo Pisacane]]; non era allora [[Utopia]] la sua, o non solo. Nell'Europa degli anni 1830, sotto l'impressione delle esperienze spagnole, russe e della [[guerra d'indipendenza greca]] (nel cui nome morì [[George Gordon Byron]]) il rivoluzionarismo romantico è pienamente in fiore; i media statunitensi seguivano con interesse e simpatia le vicende del movimento nazional-democratico d'Oltreoceano<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 131-132</ref>.
 
Il conte [[Carlo Angelo Bianco]] aveva elaborato una vasta opera intitolata ''Della guerra d'insurrezione per bande applicata all'Italia'' e aderendo poco dopo alla [[Giovine Italia]]; Mazzini lo aveva in parte parafrasato nel suo scritto ''Della guerra d'insurrezione conveniente all'Italia''. Bianco precisò ulteriormente le sue vedute nel ''Manuale pratico del rivoluzionario italiano'' e Mazzini pubblicò un autentico regolamento in 41 articoli: ''Istruzione per le bande nazionali''<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 132</ref>.
 
A [[New York]] viveva esule [[Piero Maroncelli]] e convertiva alla causa giovani emigrati entusiasti; ma lo stesso Mazzini aveva fatto pubblicare in un giornale abolizionista la sua ''Preghiera di un esule a Dio pei padroni di schiavi''. Bianco da par suo sosteneva l'esigenza del più spietato "[[terrorismo]]" come arma di guerriglia, ricordando che la ''[[Bibbia]]'' attestava l'approvazione divina per tutte le azioni resesi necessarie per la liberazione del "[[popolo eletto]]"<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 133-134</ref>.
 
== Fattoria a North Elba ==
Nel 1848 Brown seppe che [[Gerrit Smith]], proprietario di terre dei [[monti Adirondack]], le affidava ad [[afroamericani]] liberi poveri; decise quindi di trasferirsi con l'intera famiglia tra i nuovi coloni. Acquistò un appezzamento di terreno nei pressi di [[North Elba]] nelle immediate vicinanze di [[Lake Placid]] nello [[New York (stato)|Stato di New York]] per un dollaro l'[[acro]], ed ivi trascorse i successivi due anni<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/stream/historyofadiron02dona#page/5/mode/1up|titolo=A history of the Adirondacks|editore=Archive.org |data= |accesso=16 ottobre 2012}}</ref>.
[[File:John Brown by Augustus Washington, 1846-7.jpg|thumb|Il primo ritratto conosciuto di John Brown è un [[dagherrotipia|dagherrotipo]] di [[August Washington]] del 1846 circa.]]
Nel 1848 Brown ebbe la notizia che le terre dei [[Monti Adirondack]] appartenenti a [[Gerrit Smith]] proponevano concessioni agli [[afroamericani]] liberi poveri; decise quindi di trasferirsi con l'intera famiglia tra i nuovi [[coloni]]. Acquisterà un appezzamento di terreno nei pressi di [[North Elba]] nelle immediate vicinanze di [[Lake Placid]] nello [[New York (stato)|Stato di New York]] per 1 [[dollaro statunitense]] l'[[acro]], ed ivi trascorse i successivi 2 anni<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/stream/historyofadiron02dona#page/5/mode/1up|titolo=A history of the Adirondacks|editore=Archive.org |data= |accesso=16 ottobre 2012}}</ref>.
 
Dopo esserela statosua giustiziatomorte, la vedova decideràdecise di seppellirlo in questa sua proprietà; a partire dal 1895 l'azienda è divenuta una proprietà statale, mentre la [[fattoria]] ("il [[John Brown Farm State Historic Site"]]) e la vicina [[tomba]] sono ora parte del [[National Historic Landmark]]<ref>{{Cita web|url=http://www.nyhistory.com/gerritsmith/nelba.htm|titolo=John Brown Farm, North Elba, New York |editore=New York History Net }}</ref>
{{citazione|Appariva tutt'altro che un utopista; egli era invece terribilmente consapevole e lucidamente sicuro di sé e degli obiettivi che si proponeva... presto sarebbe passato alla ribalta della notorietà, diventando in breve tempo il terrore del Sud. Nel [[Bleeding Kansas]] avrebbe perso il primo figlio.<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pagpp. 134-135</ref>.}}
 
== Azioni in Kansas ==
{{vedi anche|Bleeding Kansas}}
{{vedi anche|Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana|Presidenza di Millard Fillmore#Affari interni|Presidenza di Franklin Pierce#Dibattito sulla schiavitù e Bleeding Kansas|Presidenza di James Buchanan#Bleeding Kansas}}
[[File:John Brown by John Steuart Curry (study for the Kansas Mural).jpg|miniatura|La [[collera]] di John Brown assimilato a [[Mosè]] in un dipinto di [[John Steuart Curry]] al [[Metropolitan Museum of Art]].]]Dopo il 1854, il territorio del Kansas stava vivendo una situazione di guerra civile, chiamata [[Bleeding Kansas]], tra fazioni favorevoli e contrarie alla schiavitù. La questione doveva essere decisa dagli elettori del Kansas, ma non era chiaro chi potesse votare; brogli elettorali diffusi a favore della schiavitù furono confermati da una commissione d'inchiesta del Congresso.
Intanto nel 1855 apprese dai suoi figli adulti già presenti nel [[territorio del Kansas]] che le loro famiglie erano completamente impreparate ad affrontare l'aggressione sudista che ci si attendeva da un momento all'altro e che le forze pro-schiavitù erano fortemente militanti.
 
DeterminatoNel a1855 proteggereBrown iapprese dai suoi carifigli eadulti residenti nel [[territorio del Kansas]] che le loro famiglie erano completamente impreparate ad opporsiaffrontare ail'aggressione sostenitorisudista e che le fazioni a favore della schiavitù erano molto attive. Determinato a proteggere i qualisuoi necari reclamavanoe l'estensionead ancheopporsi inai quellasostenitori regionedella schiavitù, partì senza indugi alla volta del [[Kansas]], arruolando un genero e facendo diverse soste solo per raccogliere fondi e armi. Come riportato dal ''[[New York Tribune]]'', Brown si fermò per partecipare a una "''Convention'' abolizionista" che ebbe luogotenutasi nel giugno del 1855 ad [[Albany (New York)]]. Nonostante le polemiche che seguirono al piano della ''Convention'' riguardo al sostegno anche con la violenza della causa dello "Stato libero", diverse persone risposero alla sollecitazione di Brown di un supporto finanziario. Mentre si recava verso il West tuttavia trovò altro sostegno nel suo Stato di origine, l'[[Ohio]], in particolare nella zona della [[Connecticut Western Reserve]], fortemente anti-schiavista, in cui era cresciuto.
 
A differenza della maggior parte degli altri abitanti del Nord, che sostenevano la resistenza pacifica, Brown chiese invece risolutamente l'adozione della violenza in risposta all'aggressione del Sud; credeva in tal modo di manifestare la volontà di [[Dio]] nel punire gli uomini per il [[peccato]] di possedere schiavi<ref>{{Cita libro|autore=Eric Foner|titolo=Forever Free: The Story of Emancipation and Reconstruction|url=http://books.google.com/books?id=10NdBej1_JEC&pg=PA32|anno=2006|editore=Random House Digital, Inc.|p=32}}</ref>.
Nonostante le polemiche che seguirono al piano della Convention per quanto riguardava il sostegno degli sforzi violenti a favore della causa dello "Stato libero" diverse persone presero a fornire Brown, su sua sollecitazione, di un certo supporto finanziario. Mentre si recava verso il [[West]] tuttavia trovò un maggior sostegno militante nel suo Stato di origine dell'[[Ohio]], in particolare nella sezione della [[Connecticut Western Reserve]] fortemente anti-schiavista in cui era stato allevato.
 
Inizierà così ad attirare l'attenzione su di sé quando condusse piccoli gruppi di volontari durante il cosiddetto [[Bleeding Kansas]], la [[guerra civile]] scoppiata tra fautori del "lavoro libero" affiliati al [[Free Soil Party]] e i piantatori sudisti provenienti dal confinante [[Missouri]].
 
A differenza della maggior parte degli altri abitanti del Nord i quali sostenevano la resistenza pacifica alla fazione pro-schiavitù Brown chiese invece risolutamente l'adozione di azioni violente in risposta all'aggressione del Sud; credette in tal modo di dar voce e manifestare la volontà di [[Dio]] nel punire gli uomini per il [[peccato]] di possedere schiavi<ref>{{Cita libro|autore=Eric Foner|titolo=Forever Free: The Story of Emancipation and Reconstruction|url=http://books.google.com/books?id=10NdBej1_JEC&pg=PA32|anno=2006|editore=Random House Digital, Inc.|pagine=32}}</ref>.
 
Nel corso del 1856 comanderà con il grado di [[capitano]] una [[milizia]] statale nella [[battaglia di Black Jack]] prima e nella [[battaglia di Osawatomie]] poi, oltre che nel [[Massacro del Pottawatomie]]<ref name="Territorial Kansas Online"/> ove, il 24 di maggio, i suoi seguaci uccisero cinque sostenitori dello [[schiavismo]] a Pottawatomie Creek<ref name="Territorial Kansas Online"/>.
=== Pottawatomie ===
{{vedi anche|Massacro del Pottawatomie#Discussione sul ruolo di Brown e sulle motivazioni}}
{{citazione|Di colpo il suo nome passò ad una sinistra notorietà e bastava la notizia del suo avvicinarsi per spargere il panico tra i simpatizzanti del Sud. Da quel momento condusse in modo aperto e implacabile la guerriglia, diventando sempre più lo spavento dei meridionali<ref name="Raimondo Luraghi 1994">Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 136</ref>.}}
Brown e i coloni liberi erano ottimisti sul fatto che avrebbero potuto far entrare il Kansas nell'Unione come uno Stato libero dall'imposizione della schiavitù<ref>{{Cita libro|cognome=Rhodes|nome=James Fork|titolo=History of the United States from the Compromise of 1850|url=https://archive.org/details/historyunitedst02rhodgoog|anno=1892|editore=Harper & Brothers|città=Original from Harvard University|p=[https://archive.org/details/historyunitedst02rhodgoog/page/n401 385]}}</ref>; dopo che le abbondanti nevicate invernali si sciolsero, nel 1856 gli attivisti pro-schiavitù intrapresero una campagna per conquistare il Kansas alle loro condizioni.
[[File:Southern Chivalry.jpg|miniatura|La [[bastonatura di Charles Sumner]] ad opera del sudista [[Preston Smith Brooks]] avvenuta all'interno dell'aula del [[Senato degli Stati Uniti|Senato]].]]
Brown rimase particolarmente colpito dal [[saccheggio di Lawrence]], avvenuto a maggio per mano degli schiavisti, in cui un gruppo armato guidato da uno sceriffo e giunto da Lecompton guidò la distruzione degli uffici del giornale locale che parteggiava per i ''freesoilers'' e un albergo vicino; vi fu solo una vittima, un cosiddetto [[ruffiano di confine]]. Ad alimentare ulteriormente la rabbia del capitano contribuì l'episodio della [[bastonatura di Charles Sumner]] ad opera del sudista [[Preston Smith Brooks]], avvenuta all'interno dell'aula del [[Senato degli Stati Uniti|Senato]]. Un giornalista schiavista, [[Benjamin Franklin Stringfellow]], scrisse sul giornale ''Squatter Sovereign'' che "[le forze schiaviste] sono decise a respingere questa invasione del Nord e rendere il Kansas uno Stato schiavista, anche se i nostri fiumi dovessero essere coperti dal sangue delle vittime e le carcasse degli abolizionisti fossero talmente numerose sul territorio da far esplodere malattie ed epidemie a catena: non saremo scoraggiati dal nostro scopo!"<ref>Reynolds, 2005, p. 162</ref>. Brown era indignato, sia a causa dalla violenza delle forze schiaviste che da quella che considerava una risposta troppo debole da parte dei partigiani antischiavisti e dei coloni dello Stato Libero, che lui definiva "codardi o peggio"<ref>Reynolds, 2005, pp. 163–64</ref>.
 
Brown condusse una sorveglianza sui "ruffiani" accampati nelle vicinanze e apprese che la sua famiglia era stata contrassegnata per subire una [[rappresaglia]]; inoltre gli venne data l'informazione - presumibilmente affidabile - che i vicini schiavisti avevano contattato un gruppo di uomini a tale scopo, sostenendoli materialmente. Brown e una banda di coloni abolizionisti partirono dalle loro case e uccisero questi cinque "cacciatori professionisti di schiavi e militanti schiavisti", in quello conosciuto come il [[massacro del Pottawatomie]]<ref>{{cita web|titolo=A Libertarian Defense of John Brown|data=18 febbraio 2014|autore=Huyett|nome=Ian|sito=Libertarian Republic|url=https://thelibertarianrepublic.com/defense-john-brown/|accesso=10 febbraio 2019|dataarchivio=24 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160324204848/http://thelibertarianrepublic.com/defense-john-brown/}}</ref>.
{{citazione|Di colpo il suo nome passò ad una sinistra notorietà e bastava la notizia del suo avvicinarsi per spargere il panico tra i simpatizzanti del Sud. Da quel momento condusse in modo aperto e implacabile la guerriglia, diventando sempre più lo spavento dei meridionali<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 136</ref>.}}
 
Si distinse subito per la recisa richiesta di non scendere a compromessi, ma di ribattere colpo su colpo; ognuna delle due parti in causa applicava oramai al "nemico" l'atroce e spietata legge del [[West]]: [[occhio per occhio, dente per dente]]. Il capitano desiderò ottenere lo scopo preciso di terrorizzare l'avversario<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 135</ref>.
 
Brown e i coloni liberi erano ottimisti sul fatto che avrebbero potuto far entrare il Kansas nell'Unione come uno Stato libero dall'imposizione della schiavitù<ref>{{Cita libro|cognome=Rhodes|nome=James Fork|titolo=History of the United States from the Compromise of 1850|anno=1892|editore=Harper & Brothers|città=Original from Harvard University|p=385}}</ref>; dopo che le abbondanti [[nevicate]] invernali si sciolsero nel 1856 gli attivisti pro-schiavitù cominciarono ad attuare una feroce campagna politica per conquistare il Kansas alle loro condizioni.
[[File:Southern Chivalry.jpg|thumb|La[[bastonatura di Charles Sumner]] ad opera del sudista [[Preston Smith Brooks]] avvenuta all'interno dell'Aula del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]].]]
Brown rimase particolarmente colpito dal [[saccheggio di Lawrence]] avvenuto a maggio per mano dei filo-schiavisti, in cui un gruppo di [[sceriffi]] auto-nominatisi tali guidò la distruzione degli uffici del giornale locale che parteggiava per i "freesoilers" e un albergo vicino; solo uno degli attentatori appartenenti ai "[[ruffiani di confine]]" fu ucciso. Ad alimentare ulteriormente la rabbia dl capitano contribuì in modo sostanziale anche il grave episodio della [[bastonatura di Charles Sumner]] ad opera del sudista [[Preston Smith Brooks]] avvenuta all'interno dell'Aula del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]].
 
Lo scrittore pro-schiavitù [[Benjamin Franklin Stringfellow]] in ''Squatter Sovereign'' scrisse che "''[le forze pro-schiavitù] sono decise a respingere questa invasione del Nord e rendere il Kansas uno Stato schiavista, anche se i nostri fiumi dovessero essere coperti dal sangue delle vittime e le [[carcassa|carcasse]] degli abolizionisti fossero talmente numerose sul territorio da far esplodere malattie ed [[epidemie]] a catena: non saremo scoraggiati dal nostro scopo!''"<ref>Reynolds, 2005, p. 162</ref> .
 
Brown fu preso dall'[[indignazione]] sia a causa dalla violenza delle forze pro-schiavitù che da quella che considerava una risposta tropo debole da parte dei partigiani antischiavisti e dei coloni dello Stato Libero, che lui definiva "''codardi o peggio''"<ref>Reynolds, 2005, pp. 163–64</ref>.
 
L'amatissimo padre, [[Owen Brown (attivista)|Owen Brown]], morirà l'8 maggio di quell'anno; la corrispondenza indica che la famiglia ricevette la notizia della disgrazia all'incirca nello stesso periodo. Brown condusse una sorveglianza attiva sui "ruffiani" accampati nelle vicinanze e apprese che la sua famiglia era stata contrassegnata per subire una [[rappresaglia]]; inoltre gli venne data l'informazione - presumibilmente affidabile - che i vicini pro-schiavitù avevano raccolto un gruppo di uomini a tale scopo sostenendoli materialmente.
 
Parlando delle [[minaccia|minacce]] dirette rivolte contro i suoi cari che avrebbero dovuto essere state la giustificazione dell'imminentedella [[strage]], il primo [[governatore del Kansas]] [[Charles Lawrence Robinson]] avrà da dichiararedichiarò:
{{citazione|Quando si sa che tali minacce erano tanto abbondanti quanto bacchemirtilli blu ina giugno, da entrambe le parti ed in tutto il Territorio - ma che erano considerate come poco meno importanti di una folata di vento - questa accusa difficilmente giustifica l'assassinio di mezzanotte di tutti gli uomini pro-schiavitù, sia che essi facciano o meno delle minacce... Se tutti gli uomini che si erano lasciati andare a tali minacce fossero stati uccisi, nel Kansas non sarebbe statorimasto lasciatonessuno vivo più nessuno per seppellire i morti<ref>Robinson, Charles. The Kansas Conflict. 1892. Reprint. Lawrence, Kans.: Journal Publishing Co., 1898.</ref>.}}
Nei due anni precedenti il ​​"massacro di Pottawatomie Creek" si erano verificati otto omicidi nella regione attribuibili alla lotta politica tra schiavisti e anti-schiavisti, ma nessuno neanche lontanamente paragonabile a quel massacro; esso fu lo scontrol'episodio che fece precipitare in una polverieradiede esplosivainizio ilal periodo più sanguinoso nella storia del "Bleeding Kansas", tre mesi di incursioni, rappresaglie e battaglie a ripetizione in cui troveranno la mortemorirono 29 persone<ref>Watts, Dale E. [http://www.kshs.org/publicat/history/1995summer_watts.pdf "How Bloody Was Bleeding Kansas?"], Kansas History: A Journal of the Central Plains18Plains 18 (2) (Summer 1995): pp. 116–29.</ref>.
[[File:John Brown Museum-Osawatomie.JPG|miniatura|Il [[John Brown Museum]] ad [[Osawatomie]].]]
L'amatissimo padre, [[Owen Brown (attivista)|Owen Brown]], morì l'8 maggio di quell'anno; la corrispondenza indica che la famiglia ricevette la notizia della disgrazia all'incirca nello stesso periodo.
 
[[File:John Brown Museum-Osawatomie.JPG|thumb|Il "John Brown Museum" a [[Osawatomie]].]]
=== Palmyra e Osawatomie ===
Una banda armata introdottasi illegalmente dal Missouri e guidata dal capitano Henry Clay Pate<ref>[http://www.kansasboguslegislature.org/mo/pate_h_c.html Henry Pate]</ref> catturò John Jr. e Jason e distrusse la fattoria della famiglia Brown, per partecipare poco più tardi anche al "Sacco di Lawrence". Il 2 di giugno Brown, con nove dei suoi seguaci e venti uomini locali, difese con successo una [[colonia (insediamento)|colonia]] dello Stato libero a Palmyra nei pressi di [[Baldwin City]], contro un attacco di Pate (vedi la [[Battaglia di Black Jack]]). Pate e ventidue dei suoi uomini furono fatti prigionieri<ref>Reynolds, 2005, pp. 180–81, 186</ref>.
 
{{vedi anche|Missouri nella guerra di secessione americana#Bleeding Kansas}}
Dopo la cattura vennero condotti al [[campo base]] di Brown e ricevettero tutto il cibo che si poté trovare. Brown costrinse quindi Pate a firmare un accordo, scambiando la loro libertà con la promessa liberazione dei suoi due figli catturati; rilasciò Pate nelle mani del [[colonnello]] [[Edwin Vose Sumner]]; ma si infuriò nello scoprire che il rilascio dei figli venisse ritardato fino a settembre.
 
Una banda armata schiavista, introdottasi illegalmente dal Missouri e guidata dal capitano Henry Clay Pate<ref>{{cita web|url=http://www.kansasboguslegislature.org/mo/pate_h_c.html|titolo=Henry Pate}}</ref> catturò John Jr. e Jason e distrusse la fattoria della famiglia Brown, per partecipare poco più tardi anche al "saccheggio di Lawrence". Il 2 giugno Brown, con nove dei suoi seguaci e venti uomini locali, difese con successo una colonia dello Stato libero a Palmyra nei pressi di [[Baldwin City]], contro un attacco di Pate (vedi la [[battaglia di Black Jack]]). Pate e ventidue dei suoi uomini furono fatti prigionieri<ref>Reynolds, 2005, pp. 180–81, 186</ref>. Dopo la cattura vennero condotti al campo base di Brown e ricevettero tutto il cibo che si poté trovare. Brown costrinse quindi Pate a firmare un accordo, scambiando la loro libertà con la promessa liberazione dei suoi due figli catturati; rilasciò Pate nelle mani del [[colonnello]] [[Edwin Vose Sumner]]; ma s'infuriò nello scoprire che il rilascio dei figli fosse ritardato a settembre.
In agosto una [[compagnia (unità militare)|compagnia]] composta da oltre trecento missouriani sotto il comando del [[maggior generale]] [[John William Reid]] - futuro ufficiale confederato - attraversò il Kansas e si diresse verso [[Osawatomie]], con l'intenzione di distruggere gli insediamenti dello Stato libero e poi marciare su [[Topeka]] e [[Lawrence (Kansas)]]<ref>Reynolds, 2005, p. 199</ref>.
 
In agosto una [[compagnia (unità militare)|compagnia]], composta da oltre trecento uomini provenienti dal Missouri e sotto il comando del [[maggior generale]] [[John William Reid]], futuro ufficiale confederato, attraversò il Kansas e si diresse verso [[Osawatomie]], con l'intenzione di distruggere gli insediamenti dello Stato libero e poi marciare su [[Topeka]] e [[Lawrence (Kansas)|Lawrence]]<ref>Reynolds, 2005, p. 199</ref>.
La mattina del 30 agosto questi spararono al figlio di Brown, Frederick, uccidendolo sul colpo e al suo vicino David Garrison, proprio alla periferia di Osawatomie. Brown, in inferiorità numerica superiore a 7 contro 1, fece appostare i suoi 38 uomini dietro le difese naturali poste lungo la strada. Sparando dalla loro copertura riuscirono ad uccidere almeno 20 uomini di Reid e ferendone più o meno gravemente altri 40<ref>Reynolds, 2005, pp. 200-201</ref>.
[[File:John Brown by Southworth & Hawes, 1856.png|miniatura|Il capitano nel 1856.]]
La mattina del 30 agosto questi spararono al figlio di Brown, Frederick, uccidendolo sul colpo, e al suo vicino David Garrison, proprio alla periferia di Osawatomie. Brown, in inferiorità numerica in un rapporto superiore a 7 contro 1, fece appostare i suoi 38 uomini dietro le difese naturali poste lungo la strada. Sparando dalla loro copertura riuscirono ad uccidere almeno 20 uomini di Reid e a ferirne più o meno gravemente almeno altri 40<ref>Reynolds, 2005, pp. 200-201</ref>. Reid si raggruppò, ordinando ai suoi di scendere da cavallo e caricare gli avversari rintanati dentro i boschi. Il piccolo drappello di Brown si sparse e fuggì attraversando il "[[Marais des Cygnes River]]"; uno dei suoi uomini fu ucciso durante la ritirata e quattro furono catturati. Mentre Brown e i suoi sopravvissuti si nascondevano nella boscaglia la compagnia del Missouri saccheggiò e diede alle fiamme Osawatomie<ref>Reynolds, 2005, p. 201</ref> (vedi [[battaglia di Osawatomie]] e [[massacro di Marais des Cygnes]]).
[[File:Marais-massacre.jpg|miniatura|sinistra|Il [[massacro di Marais des Cygnes]] perpetrato dai sudisti contro i coloni del Nord nel 1858 in un'illustrazione dell'epoca.]]
Nonostante fosse stato alla fine sconfitto, il coraggio e l'accortezza di Brown di fronte alla schiacciante preponderanza del nemico lo innalzarono all'attenzione nazionale rendendolo di fatto un eroe per molti abolizionisti del Nord<ref>Reynolds, 2005, p. 202</ref>.
 
Il 7 settembre Brown giunse a Lawrence per incontrare i capi dello Stato libero e aiutarli a fortificarsi in vista di un temuto assalto; almeno 2.700 schiavisti del Missouri stavano ancora una volta invadendo il Kansas. Il 14 settembre vi fu una [[schermaglia]] alla periferia della cittadina<ref>Reynolds, 2005, p. 203</ref>. Brown si preparò per la battaglia, ma una grave esplosione di violenza fu evitata quando il nuovo governatore [[John White Geary]] ordinò alle parti belligeranti di disarmare e sciogliersi, offrendo in cambio clemenza agli ex combattenti di entrambi gli schieramenti. Approfittando della fragile tregua il capitano lasciò quindi il Kansas con tre dei suoi figli per raccogliere denaro tra i sostenitori del Nord<ref>Reynolds, 2005, pp. 203–04</ref>.
Reid si raggruppò, ordinando ai suoi di scendere da cavallo e caricare gli avversari rintanati dentro i boschi. Il piccolo drappello di Brown si sparse e fuggì attraverso il "Marais des Cygnes River"; uno dei suoi uomini fu ucciso durante la ritirata e quattro furono catturati. Mentre Brown e i suoi sopravvissuti si nascondevano nella boscaglia i Missouriani saccheggiarono e diedero alle fiamme Osawatomie<ref>Reynolds, 2005, p. 201</ref> (vedi [[battaglia di Osawatomie]] e [[massacro di Marais des Cygnes]]).
 
Nonostante fosse stato alla fine sconfitto il coraggio e l'accortezza di Brown di fronte alla schiacciante preponderanza del nemico lo innalzarono all'attenzione nazionale rendendolo di fatto un [[eroe]] per molti abolizionisti del Nord<ref>Reynolds, 2005, p. 202</ref>.
 
Il 7 di settembre Brown giunse a Lawrence per incontrare i [[capo (ruolo)|leader]] dello Stato libero ed aiutarli a fortificarsi in vista di un temuto assalto; almeno 2.700 missouriani schiavisti stavano ancora una volta invadendo il Kansas. Il giorno 14 seguente vi fu una [[schermaglia]] alla [[periferia]] della cittadina<ref>Reynolds, 2005, p. 203</ref>.
 
Brown si preparò per la battaglia, ma una grave esplosione di violenza fu evitata quando il nuovo governatore [[John White Geary]] ordinò alle parti belligeranti di disarmare e sciogliersi, offrendo in cambio clemenza agli ex combattenti di entrambi gli schieramenti. Approfittando della fragile [[tregua]] il capitano lasciò quindi il Kansas con tre dei suoi figli per raccogliere denaro dai sostenitori del Nord<ref>Reynolds, 2005, pp. 203–04</ref>.
 
== Ultimi anni ==
=== Raccolta di uomini e mezzi ===
Nel novembre del 1856 Brown era tornato ada Est e trascorse i due anni successivi nella [[Nuova Inghilterra]] impegnandosi nella raccolta di fondi per finanziare la sua impresa. InizialmenteDapprima fu nuovamente a [[Springfield (Massachusetts)|Springfield]], ovedove ricevette numerosi contributi oltre che una lettera di raccomandazione da parte di un ricco mercante bostoniano, uno deidegli membriesponenti più importanti facenti capo aldel movimento per l'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America|abolizionismo]], [[George Walker]]<ref name="theatlantic.com"/>. Questi era il cognato del giornalista [[Franklin Benjamin Sanborn]], membro del [[Free Soil Party]] per il [[New Hampshire]] e il [[Massachusetts]] e segretario del "Massachusetts State Kansas Committee", il quale introdusse Brown in diversi circoli abolizionisti influenti soprattutto nell'area urbana di [[Boston]] a partire dal gennaio del 1857<ref>Rehehan, Edward J. Jr., ''The Secret Six: The True Tale of the Men Who Conspired with John Brown'', New York, Crown Publishers, Inc., 1995</ref>.
[[File:Franklin Benjamin Sanborn.jpg|thumbminiatura|Foto di [[Franklin Benjamin Sanborn]], futuro biografo e editore delle lettere del capitano Brown (''Vita e lettere di John Brown, liberatore del Kansas e martire della Virginia'', Boston 1885).]]
[[Amos Adams Lawrence]], uno dei maggiori commercianti della città, offrì segretamente una gran quantità di denaro; anche [[William Lloyd Garrison]], [[Thomas Wentworth Higginson]] (corrispondente e amico della poetessa [[Emily Dickinson]]) e [[Theodore Parker]] (pastore [[Unitarianismo|unitariano]]), l'industriale [[George Luther Stearns]] e il medico [[Samuel Gridley Howe]] sostennero l'operato fin qui svolto e le intenzioni prossime del capitano<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/?id=bcKAHEF-H-wC&pg=PA44&dq=wiki+mr.+george+walker+%22john+brown%22+springfield#v=onepage&q&f=false|titolo=Memoirs of John Brown: Written for Rev. Samuel Orcutt's History of ... – Franklin Benjamin Sanborn, William Ellery Channing – Google Books |editore=Books.google.com|accesso=16 ottobre 2012|anno=1878}}</ref>.
Questi era il cognato del giornalista [[Franklin Benjamin Sanborn]] (membro del [[Free Soil Party]] per il [[New Hampshire]] e il [[Massachusetts]], scheda su [https://en.wikisource.org/wiki/The_Encyclopedia_Americana_(1920)/Sanborn,_Franklin_Benjamin Wikisouce1]), segretario del "Massachusetts State Kansas Committee" ([https://en.wikisource.org/wiki/Appletons%27_Cyclop%C3%A6dia_of_American_Biography/Sanborn,_Charles_Henry Wikisource2]), il quale introdusse Brown in diversi circoli abolizionisti influenti soprattutto nell'area urbana di [[Boston]] a partire dal gennaio del 1857<ref>Rehehan, Edward J. Jr., ''The Secret Six: The True Tale of the Men Who Conspired with John Brown'', New York, Crown Publishers, Inc., 1995</ref>.
 
I sei facoltosi abolizionisti, Sanborn, Higginson, Parker, Stearns, Howe e Gerrit Smith, fornirono la maggior parte dei fondi necessari per il [[raid di John Brown contro Harpers Ferry]] e divennero conosciuti come i "[[Secret Six]]" o "Comitato dei Sei"<ref name="test">[http://www.americanheritage.com/articles/magazine/ah/2009/3/2009_3_20.shtml Jason Emerson] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100419012424/http://www.americanheritage.com/articles/magazine/ah/2009/3/2009_3_20.shtml }} "The Secret Six", ''American Heritage'', Fall 2009.</ref>. Spesso venne richiesto il loro aiuto senza precisare alcuno scopo specifico, tanto che continua a rimanere assai poco chiaro fino a che punto e in quale misura lo schema teorico adottato da Brown (insurrezione degli schiavi e lotta armata sulle montagna degli [[Appalachi]]) fosse effettivamente a conoscenza dei sei.
[[Amos Adams Lawrence]], uno dei maggiori commercianti della città, offrì segretamente una gran quantità di denaro; anche [[William Lloyd Garrison]], [[Thomas Wentworth Higginson]] e [[Theodore Parker]] (ministri dell'[[Unitarianismo]]), l'industriale [[George Luther Stearns]] e il medico [[Samuel Gridley Howe]] sostennero l'operato fin qui svolto e le intenzioni prossime del capitano<ref>{{cite book|url=https://books.google.com/?id=bcKAHEF-H-wC&pg=PA44&dq=wiki+mr.+george+walker+%22john+brown%22+springfield#v=onepage&q&f=false|title=Memoirs of John Brown: Written for Rev. Samuel Orcutt's History of ... – Franklin Benjamin Sanborn, William Ellery Channing – Google Books |publisher=Books.google.com|accessdate=October 16, 2012|year=1878}}</ref>.
 
Il 7 gennaio del 1858 il Comitato s'impegnò a fornire 200 [[fucile Sharps|fucili Sharps]] e munizioni che vennero immagazzinati a [[Tabor (Iowa)|Tabor]]; a marzo intraprese contatti con l'anglo-canadese Charles Blair, residente a [[Collinsville (Connecticut)|Collinsville]], per procurarsi un migliaio di [[picca|picche]].
Un nutrito gruppo composto da 6 facoltosi abolizionisti - Sanborn, Higginson, Parker, Stearns, Howe e Gerrit Smith - accettarono di offrire il proprio sostegno finanziario a Brown per ampliare ed accrescere le sue attività antischiaviste; alla fine avrebbero fornito la maggior parte dei fondi necessari per poter compiere il [[raid di John Brown contro Harpers Ferry]] con il massimo dispiegamento di forze disponibili: sarebbero stati conosciuti come i "[[Secret Six]]" o "Comitato dei Sei"<ref name="test">[http://www.americanheritage.com/articles/magazine/ah/2009/3/2009_3_20.shtml Jason Emerson] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100419012424/http://www.americanheritage.com/articles/magazine/ah/2009/3/2009_3_20.shtml }} "The Secret Six," ''American Heritage'', Fall 2009.</ref>.
[[File:Ralph Waldo Emerson ca1857 retouched.jpg|miniatura|[[Ralph Waldo Emerson]] conobbe Brown ed assistette alle sue conferenze abolizioniste.]]
Nei mesi immediatamente successivi Brown continuò a raccogliere fondi a [[Worcester (Massachusetts)|Worcester]], Springfield, [[New Haven]], [[Syracuse (New York)|Syracuse]] e Boston; in quest'ultima città fece conoscenza con i poeti e letterati [[Henry David Thoreau]] e [[Ralph Waldo Emerson]]. Ricevette complessivamente molte promesse ma ben pochi soldi.
 
Mentre si trovava in trasferta a [[New York]] venne presentato a [[Hugh Forbes]], un [[mercenario]] inglese con una discreta esperienza come tattico militare, che si era guadagnata mentre combatteva a fianco di [[Giuseppe Garibaldi]] nel corso della [[prima guerra d'indipendenza italiana]]. Brown lo assunse in qualità di supervisore dei suoi uomini e per scrivere un manuale tattico sulla [[guerriglia]] per bande da poter utilizzare come testo di addestramento<ref name="Raimondo Luraghi 1994"/>. Si accordarono per incontrarsi a Tabor entro l'estate. Usando lo [[pseudonimo]] di "Nelson Hawkins" Brown viaggiò attraverso il Nord-est per poi andare a far visita alla famiglia a [[Hudson (Ohio)|Hudson]]; il 7 agosto giunse infine a Tabor; Forbes arrivò due giorni dopo.
Spesso venne richiesto il loro aiuto senza precisare alcuno scopo specifico, tanto che continua a rimanere assai poco chiaro fino a che punto e in quale misura lo schema teorico adottato da Brown (insurrezione degli schiavi e lotta armata sulle montagna degli [[Appalachi]]) fosse effettivamente a conoscenza dei 6.
 
Per diverse settimane lavorarono assieme per mettere su carta un "piano ben fatto", avendo comunque divergenze su molti dettagli del progetto. A novembre ulteriori truppe assoldate partirono verso il [[Bleeding Kansas]]. Forbes, non avendo ancora ricevuto lo stipendio pattuito, ruppe con Brown e invece di avventurarsi nel [[Kansas]] si recò a Est. Presto avrebbe minacciato di rivelare la trama cospirativa di Brown al governo<ref name="Raimondo Luraghi 1994"/>.
Il 7 gennaio del 1858 il Comitato s'impegnò a fornire 200 [[fucile Sharps|fucili Sharps]] e munizioni che vennero immagazzinati a [[Tabor (Iowa)]]; a marzo intraprese contatti con l'anglo-canadese [[Charles Blair]]<ref>[https://www.revolvy.com/main/index.php?s=Charles_Stuart_(abolitionist) Scheda]</ref> residente a [[Collinsville (Connecticut)]] per procurarsi un migliaio di [[picche]].
A seguito delle elezioni svoltesi in ottobre, con la vittoria dei fautori dello Stato libero, il Kansas parve ritrovare una parvenza di tranquillità. Brown fece allora ritornare i suoi uomini nello [[Iowa]], ove li mise al corrente del piano appena stilato: fare irruzione in un [[arsenale]] federale nel territorio della [[Virginia]], armare gli schiavi fuggiaschi e con loro intraprendere la guerriglia sui monti contro le "forze criminose dello schiavismo là imperante"<ref>"Poco dopo un anno dalla sua prima visita nei paraggi di Springdale, Brown ricomparve a fine dicembre 1857, con circa dieci compagni e per scopi che egli non parve ansioso di sapere. Gli uomini furono alloggiati con un quacchero, William Maxon, a circa tre miglia a nordest del villaggio di Springdale, con Brown che era d'accordo di dare in cambio della loro ospitalità qualcosa dei suoi animali o dei suoi bagagli, come pareva giusto fare. Brown stesso fu ospitato nella casa di John H. Painter, a circa un miglio di distanza; e tutti furono benvenuti con questa amichevole ospitalità per la quale i Quaccheri sono sempre stati noti": Louis Thomas Jones, ''The Quakers of Iowa'', Iowa City, The State Historical Society of Iowa, 1914, p. 193</ref>.
[[File:Ralph Waldo Emerson ca1857 retouched.jpg|thumb|[[Ralph Waldo Emerson]] conobbe ed assistette alle conferenze abolizioniste del capitano.]]
[[File:The Maxson House, near Springdale - History of Iowa.jpg|miniatura|sinistra|La casa di William Maxson a [[Springdale (Iowa)]] (nel 1903 circa), dove vivevano e si allenavano i soci di John Brown tra il 1857 e il 1859. Lo stesso capitano viveva nella casa di [[John Hunt Painter]]<ref>"Poco prima dell'ultima partenza di Brown dall'insediamento dei Quaccheri egli vendette beni quali muli, bardature, carri, ecc. In questo affare John H. Painter, allora giudice di pace, fu assistente garante. Fu Painter che, dopo che Brown se n'era andato, spedì i fucili Sharpe e i revolver di quest'ultimo - 196 in tutto - contrassegnati come attrezzi da carpentiere. Essi furono fatturati dal West Liberty all'Harper's Ferry a qualche acquirente sconosciuto". Clarence Ray Aurner, (a cura di), ''A topical history of Cedar County, Iowa'', Chicago, S. J. Clarke Publishing Co., Volume I, 1910, p. 424</ref><ref>[http://www.usacitiesonline.com/owenbrownbio.htm "Death, funeral and life highlights of Owen Brown"]</ref><ref>Jeannette Mather Lord, 1959, [http://www.wvculture.org/history/journal_wvh/wvh20-2.html "John Brown: they had a concern"]</ref> (un agricoltore [[Quaccherismo|quacchero]]), situata a meno di un miglio di distanza.]]
Nei mesi immediatamente successivi continuò a raccogliere fondi a [[Worcester (Massachusetts)]], Springfield, [[New Haven]], [[Syracuse (New York)]] e Boston; in quest'ultima città incontrò e fece conoscenza con i poeti e letterati [[Henry David Thoreau]] e [[Ralph Waldo Emerson]]. Riceverà complessivamente molte promesse ma ben pochi soldi.
Nel frattempo, lasciati gli uomini a [[Springdale (Iowa)]], Brown partì per recarsi a far visita a [[Frederick Douglass]], residente a [[Rochester (New York)]]; assieme a lui discusse i propri piani e riconsiderò le critiche espresse da Forbes<ref>Morel, Lucas E. [http://teachinghistory.org/history-content/ask-a-historian/24657 "In Pursuit of Freedom]." [http://www.teachinghistory.org Teachinghistory.org] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110711054633/http://teachinghistory.org/ |date=11 luglio 2011 }}; accesso 30 giugno 2011.</ref>.
 
Si mise quindi a scrivere una ''Costituzione provvisoria''<ref>
Mentre si trovava in trasferta a [[New York]] venne presentato a [[Hugh Forbes]], un [[mercenario]] inglese con una discreta esperienza come tattico militare, che si era guadagnata mentre combatteva a fianco di [[Giuseppe Garibaldi]] nel corso della [[prima guerra d'indipendenza italiana]] nell'ambito della [[primavera dei popoli]] del 1848. Brown lo assunse in qualità di supervisore dei suoi uomini e per scrivere un manuale tattico sulla [[guerriglia]] per bande da poter utilizzare come testo di addestramento<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 136</ref>.
[http://law2.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html Scheda]</ref> per creare le istituzioni di un nuovo Stato da stabilire nella regione da lui invasa: uno Stato libero dalla schiavitù<ref>[http://law.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html John Brown's Provisional Constitution - Full Text] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101125094913/http://www.law.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html |data=25 novembre 2010 }}</ref>. Subito dopo, recatosi a [[Peterboro (New York)]] e a Boston, andò a discutere la questione con i "Sei Segreti".
[[File:Delany.jpg|miniatura|Foto del dottor [[Martin Robison Delany]].]]
In alcune lettere a loro indirizzate indicò che, insieme alle persone reclutate per la missione, sarebbe calato nel Sud con armi e volontari per proseguire il "lavoro iniziato nel Kansas".
 
Con dodici dei suoi seguaci, tra cui il figlio Owen Brown, il 10 maggio convocò a [[Chatham-Kent]] una "Convention costituzionale"<ref>{{Cita web|titolo=John Brown's Convention 1858|url=http://www.hmdb.org/marker.asp?marker=71386|sito=Historical Marker Database|accesso=24 settembre 2015|dataarchivio=25 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150925103347/http://www.hmdb.org/marker.asp?marker=71386|urlmorto=sì}}</ref>; la riunione, a cui parteciparono diverse decine di delegati tra cui l'amico [[James Madison Bell]] (poeta e oratore afroamericano), fu realizzata con l'aiuto del dottor [[Martin Robison Delany]] (medico abolizionista afroamericano)<ref>{{Cita web|url=http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/chathamdelegates.html|titolo=Chatham Convention Delegates|accesso=17 aprile 2016}}</ref>.
Si accordarono per incontrarsi a Tabor entro l'estate. Usando lo [[pseudonimo]] di "Nelson Hawkins" Brown viaggiò attraverso il Nord-est per poi andare a far visita alla famiglia a [[Hudson (Ohio)]]; il 7 di agosto giunse infine a Tabor: Forbes arrivò 2 giorni dopo. Per diverse settimane lavorarono assieme per mettere su carta un "piano ben fatto" atto a combattere con i fatti lo [[schiavismo]] presente nel [[profondo Sud]].
 
=== Uno Stato libero per gli schiavi ===
I due uomini, immersi oramai nella spirale della [[cospirazione]] ideologica, non mancheranno di litigare su molti dettagli del progetto. A novembre ulteriori truppe assoldate partirono per il [[Bleeding Kansas]]. Forbes, non avendo ancora ricevuto lo stipendio pattuito, rimase oltremodo ostile nei confronti di Brown e invece di avventurarsi nel [[Kansas]] scosso da più di 3 anni dalla [[guerra civile]] si recò ad Est. Presto avrebbe minacciato di rivelare la trama cospirativa di Brown al Governo<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 136</ref>.
[[File:Harriet Tubman by Squyer, NPG, c1885.jpg|miniatura|sinistra|[[Harriet Tubman]] collaborò attivamente con John Brown.]]
Almeno un terzo degli abitanti della cittadina canadese erano costituiti da schiavi fuggiaschi e fu proprio qui che Brown venne presentato ad [[Harriet Tubman]], nota attivista afroamericana; 34 neri e 12 bianchi si misero d'accordo per adottare la ''Carta costituzionale'' proposta.
 
Secondo quanto riferì Delany, durante la ''Convention'' Brown rese tutti partecipi dei suoi piani: rendere il Kansas, anziché il [[Canada]], la tappa finale della [[Ferrovia Sotterranea]], che portava al salvataggio degli schiavi scappati dalle piantagioni sudiste. Le riflessioni a posteriori di Delany non paiono però del tutto affidabili; Brown oramai non guardava più in direzione del Kansas ed era totalmente concentrato sulla Virginia. Altre testimonianze dell'incontro svoltosi a Chatam sembrano confermare che egli avesse parlato di dirigersi in massa contro il Sud per scatenare la guerriglia antischiavista<ref name="ReferenceA">Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pp. 136-137</ref>. Brown aveva utilizzato a lungo la terminologia della "Via del passaggio sotterraneo" fin dai tardi anni 1840, quindi rimane possibile che Delany abbia confuso le affermazioni espresse da Brown nel corso del tempo.
A seguito delle elezioni svoltesi in ottobre le quali videro la vittoria dei fautori dello Stato libero il Kansas parve ritrovare una qualche parvenza di tranquillità. Brown fece allora ritornare i suoi uomini in [[Iowa]], ove li mise al corrente del piano appena stilato: fare irruzione in un'[[arsenale]] federale nel territorio della [[Virginia]], armare gli schiavi fuggiaschi e con loro intraprendere la guerriglia sui monti contro le "forze criminose dello schiavismo là imperante"<ref>Jones, Louis Thomas (1914). ''The Quakers of Iowa''. Iowa City: The State Historical Society of Iowa. p. 193: <br>"A little over a year after his first visit to the Springdale neighborhood, Brown reappeared late in December, 1857—this time with some ten companions and for purposes which he seemed not anxious to have known. The men were lodged with a Quaker, William Maxon, about three miles northeast of the village of Springdale, Brown agreeing to give in exchange for their keep such of his teams or wagons as might seem just and fair. Brown himself was taken into the home of John H. Painter, about a half-mile away; and all were welcomed with that unfeigned hospitality for which the Friends have always been known."</ref>.
[[File:Richard Realf cph.3a02520.jpg|miniatura|Foto di [[Richard Realf]].]]
[[File:The Maxson House, near Springdale - History of Iowa.jpg|thumb|left|La casa di William Maxson a [[Springdale (Iowa)]] (nel 1903 circa), dove vivevano e si allenavano i soci di John Brown tra il 1857 e il 1859. Lo stesso capitano viveva nella casa di [[John Hunt Painter]]<ref>Aurner, Clarence Ray (editor) (1910). ''A topical history of Cedar County, Iowa''. Chicago: S. J. Clarke Publishing Co., Volume I, p. 424:<br>"Shortly before Brown's last departure from the Quaker settlement he sold such plunder as mules, harness, wagons, etc. In such business John H. Painter, then a justice of the peace, was made the trusted assistant. It was Painter who, after Brown had gone, shipped the latter's Sharpe's rifles and revolvers— 196 in all — marked carpenter's tools. They were billed from West Liberty to Harper's Ferry to some unknown party."</ref><ref>[http://www.usacitiesonline.com/owenbrownbio.htm "Death, funeral and life highlights of Owen Brown"]</ref><ref>Lord, Jeannette Mather (1959): [http://www.wvculture.org/history/journal_wvh/wvh20-2.html "John Brown: they had a concern"]</ref> (un agricoltore affiliato al [[Quaccherismo]]), situata a meno di un miglio di distanza.]]
Brown venne eletto "[[comandante in capo]]" e nominò subito dopo l'avvocato bianco [[John Henrie Kagi]]<ref name="wvculture.org">[http://www.wvculture.org/history/jb11.html Karen Whitman, "Re-evaluating John Brown's Raid at Harpers Ferry"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929133004/http://www.wvculture.org/history/jb11.html }}, West Virginia Culture, accesso 12 aprile 2007</ref> alla carica di "segretario alla Guerra". Il poeta [[Richard Realf]]<ref>{{Cita libro|titolo=Realf, Richard|volume=18|p=235|nome=John|cognome=Stauffer}}</ref> fu nominato "segretario di Stato". Elder Moore, un pastore religioso afroamericano, avrebbe dovuto fungere da presidente in attesa di uno regolarmente eletto. A.M. Chapman (parente dell'attivista [[Maria Weston Chapman]]) assunse il ruolo di vicepresidente, anch'egli ''[[ad interim]]'', mentre Delany il corrispondente segretario. Entro la prima metà del 1859 fu scritta infine anche una "Dichiarazione di libertà dei rappresentanti della popolazione schiava degli Stati Uniti d'America".
Nel frattempo, lasciati gli uomini a [[Springdale (Iowa)]] partì per recarsi a far visita a [[Frederick Douglass]] residente a [[Rochester (New York)]]; assieme a lui discusse i propri piani e riconsiderò le critiche espresse da Forbes<ref>Morel, Lucas E. [http://teachinghistory.org/history-content/ask-a-historian/24657 "In Pursuit of Freedom]." [http://www.teachinghistory.org Teachinghistory.org]; retrieved June 30, 2011.</ref>.
 
Quasi tutti i delegati apposero la propria firma alla nuova Costituzione, ma pochi si offrirono volontari per unirsi alle forze già raccolte dal capitano. Non risultò mai ben chiaro quanti canadesi intendessero unirsi a Brown, poiché una "fuga di notizie" avvenuta poco dopo gettò temporaneamente all'aria il piano predisposto per il ''raid'', e durante la conseguente pausa dell'attività cospirativa Brown perse i contatti con molti dei capi canadesi. La crisi si verificò quando il mercenario [[Hugh Forbes]] cercò di rivelare il piano al [[Senato degli Stati Uniti|senatore]] del [[Massachusetts]] [[Henry Wilson]] (esponente del neonato [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]] e futuro vice della [[presidenza di Ulysses S. Grant]]) e ad altri. Il "gruppo dei sei segreti" temette che i loro nomi sarebbero stati resi pubblici<ref name="ReferenceA"/>. Howe e Higginson volevano procedere senza ritardi, mentre Parker, Stearns, Smith e Sanborn insistevano per un rinvio; Stearn e Smith rappresentavano le principali fonti di finanziamento e le loro parole ebbero un maggior peso. Per invalidare le affermazioni di Forbes, Brown tornò nel Kansas nel giugno del 1858 e rimase in zona per almeno sei mesi.
Si metterà quindi a scrivere una ''Costituzione provvisoria''<ref>
[[File:H O Wagoner.jpg|miniatura|Ritratto dell'abolizionista [[Henry O. Wagoner]].]]
 
In Kansas unì le proprie forze con quelle del colonnello [[James Montgomery (militare)|James Montgomery]], che stava conducendo delle incursioni nel [[Missouri]] contro schiavisti. Il 20 dicembre Brown guidò la sua incursione, nella quale liberò undici schiavi, prese prigionieri due uomini bianchi e saccheggiò cavalli e carri dei coloni sudisti<ref>William G. Cutler, ''History of the State of Kansas'', A. T. Andreas, 1883, "The Era of Peace", Part 43</ref><ref>[http://www.moundcityks.com/history/brown.html "John Brown in Linn County"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070421054750/http://www.moundcityks.com/history/brown.html }} accesso 12 aprile 2007</ref>. Il governatore del Missouri annunciò una taglia di 3.000 dollari (equivalenti a circa 90.000 dollari degli anni 2020) sulla sua cattura. Il 20 gennaio 1859 Brown iniziò un lungo viaggio per portare gli schiavi liberati a Detroit e da lì, in traghetto, in Canada. Quando passò per [[Chicago]] il mese seguente, incontrò i sostenitori abolizionisti [[Allan Pinkerton]] (investigatore privato e futura [[guardia del corpo]] di [[Abraham Lincoln]]), John Jones e [[Henry O. Wagoner]], che organizzarono la raccolta fondi per la trasferta fino a [[Detroit]]<ref>''The History of Johnson County, Iowa'', 1883, pp. 475–77</ref> e acquistarono vestiti e approvvigionamenti per Brown e i suoi. La moglie di Jones, Mary, dichiarò che tra le forniture c'era la tuta indossata dal capitano quando questi fu impiccato<ref>Richard Junger, "Thinking Men and Women who Desire to Improve our Condition", Henry O. Wagoner, ''Civil Rights, and Black Economic Opportunity in Frontier Chicago and Denver'', 1846–1887., in Alexander, William H., Cassandra L. Newby-Alexander, and Charles H. Ford, eds. ''Voices from within the Veil: African Americans and the Experience of Democracy'', Cambridge Scholars Publishing, 2009, p. 154</ref>. Il 12 marzo del 1859 incontrò ancora una volta Frederick Douglass e gli abolizionisti di Detroit [[George DeBaptiste]], [[William Lambert]] e altri a casa di William Webb, per discutere dell'emancipazione<ref>''Underground Railroad'', US Department of Interior, National Park Service, Denver Service Center. DIANE Publishing, 1 febbraio 1995, p. 168</ref>. DeBaptiste propose che i cospiratori facessero saltare in aria con l'esplosivo anche alcune delle maggiori chiese del Sud. Brown però respinse l'idea perché un tale spargimento di sangue non necessario era contrario al sentimento di umanità<ref>Gregory Toledo, ''The Hanging of Old Brown: A Story of Slaves, Statesmen, and Redemption'', Greenwood Publishing Group, 2002, p. 75</ref>.
[http://law2.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html Scheda]</ref> la quale avrebbe dovuto creare un governo per un nuovo Stato da istituire nella regione da lui invasa: uno Stato libero dalla schiavitù<ref>[http://law.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html John Brown's Provisional Constitution - Full Text]</ref>. Subito dopo, recatosi a [[Peterboro (New York)]] e a Boston, andò a discutere la questione con i "Sei Segreti".
[[File:Delany.jpg|thumb|Foto del dottor [[Martin Robison Delany]].]]
In alcune lettere a loro indirizzate indicò che, insieme alle persone reclutate per la missione, sarebbe calato nel Sud equipaggiato con armi e volontari per proseguire il "lavoro iniziato nel Kansas".
 
Nel corso dei mesi seguenti viaggiò ininterrottamente attraverso l'[[Ohio]], lo [[New York (stato)|Stato di New York]], il [[Connecticut]] e il [[Massachusetts]] per accrescere il sostegno dell'[[opinione pubblica]] alla causa abolizionista. Il 9 maggio tenne una conferenza a [[Concord (Massachusetts)|Concord]], alla quale furono presenti sia [[Amos Bronson Alcott]] (il padre di [[Louisa May Alcott]]) che Emerson e Thoreau; Brown sondò anche i "segreti sei". A giugno fece la sua ultima visita alla famiglia a [[North Ebla]], prima di partire per [[Harper's Ferry]]. Rimase una notte lungo la strada, a [[Hagerstown (Maryland)|Hagerstown]], nell'albergo Washington House, in West Washington Street. Dai registri dell'albergo risulta che il 30 di giugno vi furono almeno 25 ospiti tra cui il signor "I. Smith con i figli", Oliver Smith, Owen Smith e Jeremiah Anderson, tutti di New York. Nei documenti rinvenuti nella fattoria Kennedy dopo il raid si leggeva che Brown scrisse a Kagi che avrebbe firmato il registro dell'albergo col nome "I. Smith e figli"<ref>[http://www.whilbr.org/JohnBrownWashingtonCounty/index.aspx John Brown in Washington County], whilbr.org; accesso 29 agosto 2015.</ref>.
Con 12 dei suoi seguaci, incluso il figlio [[Owen Brown]], convoco il 10 di maggio a [[Chatham-Kent]] una "Convention costituzionale"<ref>{{cite web|title=John Brown's Convention 1858|url=http://www.hmdb.org/marker.asp?marker=71386|website=Historical Marker Database|accessdate=24 September 2015}}</ref>; la riunione, a cui parteciparono diverse dozzine di delegati incluso l'amico [[James Madison Bell]] (poeta e oratore afroamericano), fu realizzata con l'aiuto del dottor [[Martin Robison Delany]] (medico abolizionista afroamericano)<ref>{{Cite web|url=http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/chathamdelegates.html|title=Chatham Convention Delegates|website=www.wvculture.org|access-date=2016-04-17}}</ref>.
[[File:Ole Peter Hansen Balling - John Brown - Google Art Project.jpg|miniatura|John Brown nel 1859 in un dipinto di [[Ole Peter Hansen Balling]].]]
=== Uno Stato libero per gli schiavi ===
[[File:Harriet Tubman by Squyer, NPG, c1885.jpg|thumb|left|[[Harriet Tubman]] collaborò attivamente con John Brown.]]
Almeno 1/3 degli abitanti della cittadina canadese erano costituiti da schiavi fuggiaschi e sarà proprio qui che Brown venne presentato ad [[Harriet Tubman]]; 34 neri e 12 bianchi si misero d'accordo per adottare la ''Carta costituzionale'' proposta.
 
=== Attacco al cuore del Sud ===
Secondo quanto riferirà Delany durante la Convention Brown rese tutti partecipi dei suoi piani: rendere cioè il Kansas piuttosto che il [[Canada]] la tappa finale dell'[[Underground Railroad]], il "passaggio sotterraneo" che portava a salvamento gli schiavi fatti scappare dalle piantagioni sudiste.
Mentre iniziava a reclutare sostenitori per sferrare un "attacco decisivo" contro gli schiavisti, Brown fu affiancato dall'attivista afroamericana Harriet Tubman, il "Generale Tubman" come la chiamava<ref name="Cli129">Clinton, p. 129.</ref>; la sua conoscenza delle reti sotterranee e delle risorse di supporto esistenti negli Stati della [[Pennsylvania]], del [[Maryland]] e del [[Delaware]] si rivelò una risorsa inestimabile per Brown e per i suoi organizzatori<ref>Clinton, pp. 126-127.</ref>. Anche se altri abolizionisti, come Frederick Douglass e [[William Lloyd Garrison]], erano contrari alla sua tattica, Brown sognava una lotta armata per creare un nuovo Stato per gli schiavi liberati e si preparò a un'operazione militare; credeva che dopo i primi scontri gli schiavi della regione si sarebbero ribellati, scatenando un'insurrezione in tutto il Sud<ref>Clinton, pp. 127-128.</ref>.
 
Brown chiese a Tubman di trovare ex schiavi che vivevano nell'attuale [[Ontario]] meridionale disposti a unirsi alla sua forza armata, cosa che ella fece. Brown arrivò a Harper's Ferry il 3 luglio. Alcuni giorni dopo, sotto il nome di Isaac Smith, prese in affitto una fattoria nel confinante Maryland ove cominciò ad attendere l'arrivo delle reclute; ma esse non raggiunsero i numeri che si attendeva<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 138</ref>. Alla fine di agosto s'incontrò per l'ultima volta con Douglass a [[Chambersburg (Pennsylvania)]] e qui rivelò all'amico tutto il piano; Douglass espresse forti riserve e rifiutò di prendere parte alla spedizione. L'ex schiavo e futuro ''leader'' del [[movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896)]] era a conoscenza dei piani di Brown dai primi mesi del 1859 e aveva già compiuto una serie di tentativi per scoraggiare i neri dall'arruolarsi<ref>[http://www.cr.nps.gov/nr/travel/underground/pa2.htm "John Brown House"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070406070408/http://www.cr.nps.gov/NR/travel/underground/pa2.htm |date=6 aprile 2007 }}, ''Aboard the Underground Railway'', National Park Service, accessed 3/25/2007</ref><ref>[http://www3.iath.virginia.edu/jbrown/fdlife.html excerpt from ''The Life and Times of Frederick Douglass,'' (1881, reprint New York: Pathway Press, 1941), pp. 350-354] accesso 25 marzo 2007</ref>.
Le riflessioni a posteriori di Delany non paiono altresì essere del tutto affidabili; Brown oramai non guardava più in direzione del Kansas in quanto era totalmente concentrato sulla Virginia. Altre testimonianze dell'incontro svoltosi a Chatam suggeriscono e sembrano confermare il fatto che egli avesse parlato di dirigersi in massa contro il Sud per scatenare la guerriglia antischiavista<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 136-137</ref>.
 
[[File:John Brown portrait, 1859.jpg|miniatura|Il capitano tra il 1858 e il 1859 si lasciò crescere una folta barba.]]
Brown aveva utilizzato a lungo la terminologia della "Via del passaggio sotterraneo" fin dai tardi anni 1840, quindi rimane possibile che Delany abbia confuso le affermazioni espresse da Brown nel corso del tempo.
Alla fine di settembre Charles Blair spedì 950 picche, che arrivarono a destinazione alla [[Kennedy Farm]]. La bozza del piano stilato da Kagi prevedeva una [[brigata]] di 4.500 uomini, ma Brown ne possedeva solamente 21 (16 bianchi e 5 neri, di cui tre liberi, uno schiavo liberato e uno fuggiasco) di età compresa tra 21 e 49 anni. In dodici avevano già partecipato alle incursioni svolte nel corso del [[Bleeding Kansas]]. La sera del 16 ottobre, lasciando tre uomini come retroguardia, Brown condusse i 18 all'assalto dell'[[Armeria (deposito)|armeria]] federale cittadina; portavano con sé almeno 200 "[[Bibbie di Beecher]]" calibro 52 e le picche ricevute dalle società abolizioniste del Nord. L'armeria, un grande complesso di edifici, conteneva più di 100.000 [[moschetti]] e fucili, che Brown aveva progettato di prendere e utilizzare per armare gli schiavi locali; il piano poi prevedeva di dirigersi a Sud, attirando sempre più schiavi dalle piantagioni e combattendo solo per autodifesa. Come testimoniò la famiglia del capitano e lo stesso [[Frederick Douglass]], la sua strategia era di ridurre il numero di schiavi in [[Virginia]] al punto di far crollare l'istituzione schiavista in una [[contea (suddivisione amministrativa)|contea]] dopo l'altra, e successivamente di estendere il movimento di rivolta all'intero [[profondo Sud]], provocando un'irreversibile crisi economica degli Stati basati sullo [[schiavismo]].
[[File:Richard Realf cph.3a02520.jpg|thumb|Foto di [[Richard Realf]].]]
Indipendentemente da ciò il capitano venne comunque eletto "[[comandante in capo]]", chiamando subito dopo l'avvocato bianco [[John Henrie Kagi]]<ref name="wvculture.org">[http://www.wvculture.org/history/jb11.html Karen Whitman, "Re-evaluating John Brown's Raid at Harpers Ferry"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929133004/http://www.wvculture.org/history/jb11.html }}, West Virginia Culture, accessed April 12, 2007</ref> alla carica di "Segretario alla Guerra". Il poeta [[Richard Realf]]<ref>{{Cite book|title=Realf, Richard|volume=18|page=235|first=John|last=Stauffer}}</ref> fu nominato "Segretario di Stato".
 
Inizialmente l'incursione si svolse secondo i piani previsti e non incontrò nessuna resistenza entrando in città; Brown e i suoi tagliarono i fili del [[telegrafo]] e occuparono facilmente l'armeria, sorvegliata da un unico guardiano, un civile. In seguito presero ostaggi dalle fattorie vicine, tra cui il colonnello [[Lewis Washington]], pronipote di [[George Washington]]. Due degli ostaggi morirono nel corso del raid<ref>[http://www.wvculture.org/History/jnobrown.html John Brown and the Harpers Ferry Raid] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080111050237/http://www.wvculture.org/History/jnobrown.html }}, wvculture.org; accesso 29 agosto 2015.</ref>. Gli uomini di Brown s'impegnarono a diffondere la notizia agli schiavi locali, dicendo che la loro liberazione era a portata di mano.
Elder Moore, un ministro religioso afroamericano, avrebbe dovuto fungere da Presidente fino a quando non fosse stato scelto elettivamente qualcun altro.
 
La situazione iniziò a cambiare quando un treno diretto a est della "Baltimore & Ohio Railroad" si avvicinò alla stazione. Gli uomini di Brown volevano fermare il treno, ma l'addetto ai bagagli e responsabile della stazione, Heyward Shepherd (un afroamericano libero) oppose resistenza e fu ucciso. Per qualche ragione rimasta oscura, dopo la sparatoria Brown permise al treno di riprendere il viaggio. Alla stazione successiva, A. J. Phelps, uno dei conducenti del treno, inviò un [[telegramma]] a W. P. Smith, direttore dei trasporti della linea ferroviaria a [[Baltimora]]:
A.M. Chapman (parente dell'attivista [[Maria Weston Chapman]]) assunse il ruolo di Vicepresidente [[ad interim]], mentre Delany il corrispondente segretario. Entro la prima metà del 1859 fu scritta infine anche una "''Dichiarazione di libertà dei rappresentanti della popolazione schiava degli Stati Uniti d'America''".
 
{{citazione|[[Monocacy]], 7:05 A. M., 17 ottobre 1859.{{ - }}
Sebbene quasi tutti i delegati apponessero la propria firma alla nuova [[costituzione]] pochissimi di loro si offrirono volontari per unirsi alle forze già raggruppate dal capitano, anche se non risulterà mai ben chiaro quanti emigrati canadesi intendessero effettivamente unirsi a Brown, questo a causa di una di poco successiva "falla nel sistema di sicurezza" che gettò provvisoriamente all'aria tutto il piano predisposto per il [[raid]].
Il [[treno espresso]] diretto ad Est, sotto la mia custodia, è stato fermato stamattina alla stazione di Harper's Ferry da un gruppo di abolizionisti armati. Hanno il possesso del ponte e dell'intera armeria federale. Io stesso, assieme al responsabile dei bagagli, siamo stati presi a fucilate; Hayward è ferito molto gravemente. È stato colpito in pieno petto, la palla gli è entrata nel corpo sotto la [[scapola]] sinistra ed è uscita sotto il lato sinistro del [[tronco (anatomia)|tronco]]<ref>Senate of Maryland, 1860, ''Correspondence relating to the Insurrection at Harper's Ferry, October 17, 1859'' [http://www.whilbr.org/TheInsurrection/index.aspx The Insurrection at Harper's Ferry], whilbr.org, October 17, 1859.</ref>.}}
Da [[Baltimora]] la notizia arrivò a [[Washington]] nella tarda mattinata. Nel frattempo gli agricoltori locali, i commercianti e la [[milizia]] accorsero e bloccarono i ribelli all'interno dell'armeria, tenendoli sotto tiro dalle alture dietro la cittadina. Alcuni locali rimasero uccisi dagli uomini di Brown.
[[File:Armory at Harpers Ferry, WV IMG 4683.JPG|miniatura|Parte dei macchinari presenti all'interno del [[Fortino di John Brown]] all'"Harpers Ferry National Historical Park".]]
A mezzogiorno una [[compagnia (unità militare)|compagnia]] di miliziani prese possesso del ponte impedendo in tal maniera ogni via d'uscita; Brown allora trasferì i prigionieri e gli uomini rimasti accanto a lui nella sala antincendio, un piccolo edificio di mattoni posto all'ingresso dell'armeria (il [[fortino di John Brown]]). Porte e finestre vennero sbarrate, dopo di che furono aperte delle [[feritoie]] attraverso i muri presi a picconate. Le forze assedianti accerchiarono l'edificio e iniziarono gli scambi di colpi di arma da fuoco. Brown inviò il figlio Watson e un altro del gruppo verso l'esterno con una [[bandiera bianca]], ma dalla folla partirono colpi che li uccisero. Esplose una furiosa sparatoria e anche l'altro figlio di Brown, Oliver, fu gravemente ferito. Implorando di essere ucciso per non soffrire più, il padre gli risponderà: "Se devi morire, muori come un uomo!" Pochi minuti dopo Oliver moriva. Gli scambi di colpi proseguirono per l'intera giornata.
 
La mattina del 18 ottobre quello che era oramai diventato per tutti il "fortino di John Brown" si trovò circondato da una compagnia dell'[[United States Marine Corps]] sotto il comando del [[primo tenente]] [[Israel Greene]] e con il colonnello [[Robert Edward Lee]] dell'[[United States Army]] alla guida generale delle operazioni<ref>Colonel Jon T. Hoffman, ''USMC: A Complete History'', Marine Corps Association, Quantico, VA, 2002, p. 84.</ref>. L'ufficiale [[James Ewell Brown Stuart]] si avvicinò al "fortino" gridando agli assediati che le loro vite sarebbero state risparmiate se si fossero arresi. Brown rifiutò rispondendogli: "No, preferisco morire qui!"; Stuart quindi diede un segnale: i ''marine'' utilizzarono mazze e un [[ariete (arma)|ariete]] improvvisato per abbattere la porta della sala antincendio. Il tenente Greene ridusse all'angolo Brown colpendolo più volte e ferendolo al capo: in tre minuti di azione il capitano e i sopravvissuti si ritrovarono prigionieri.
Ciò venne a creare una pausa nell'attività cospirativa a seguito della quale Brown perse quasi del tutto i contatti con molti dei [[capo (ruolo)|leader]] canadesi. La crisi verificò quando i mercenario [[garibaldino]] [[Hugh Forbes]] cercò di fare la [[spia]] rivelando il piano al membro del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] per il [[Massachusetts]] [[Henry Wilson]] (esponente del neonato [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]] e futuro Vice della [[presidenza di Ulysses S. Grant]]) e ad altri, esponendo così Brown e i suoi al tradimento. "The Secret Six" temettero a questo punto che loro nomi sarebbero stati resi pubblici<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 136-137</ref>.
 
Complessivamente, Brown e i suoi uccisero quattro persone e ne ferirono nove; dieci uomini di Brown rimasero uccisi (tra questi i suoi due figli Watson e Oliver), cinque riuscirono a fuggire (tra loro [[Owen Brown]]), mentre sette furono catturati con il capitano. Tra le vittime vi erano [[John Henry Kagi]], [[Lewis Sheridan Leary]] e [[Dangerfield Newby]]; tra quelli poi impiccati - oltre a Brown - vi furono [[John Anthony Copeland Jr.]] e [[Shields Green]]<ref>{{Cita web|url=http://www2.iath.virginia.edu/jbrown/people.html|titolo=John Brown: The Conspirators|editore=virginia.edu|accesso=16 ottobre 2012}}</ref>.
Howe e Higginson non vollero comunque alcun ritardo nell'esecuzione del progetto; mentre da parte loro Parker, Stearns, Smith e Sanborn insistettero sul rinvio; Stearn e Smith rappresentavano le principali fonti di finanziamento tanto che le loro parole ebbero un maggior peso. Per gettare il traditore Forbes fuori pista ed invalidare le sue affermazioni Brown tornò nel Kansas a giugno del 1858 e rimase in zona per almeno 6 mesi.
[[File:Old Jail at Charlestown, Jefferson County, Virginia, where John Brown was imprisoned.jpg|miniatura|La prigione in cui fu rinchiuso John Brown.]]
 
=== Prigionia e processo ===
Lì riunì le proprie forze con quelle del [[colonnello]] [[James Montgomery (militare)|James Montgomery]], che stava conducendo delle [[incursioni]] nel [[Missouri]] contro i filo-schiavisti. Il giorno 20 di dicembre Brown guidò la sua incursione, nella quale liberò 11 schiavi, prese prigionieri 2 uomini bianchi e sottopose al [[saccheggio]] cavalli e carri dei [[coloni]] sudisti<ref>Cutler, William G., ''History of the State of Kansas'', A. T. Andreas, 1883, "The Era of Peace", Part 43</ref><ref>[http://www.moundcityks.com/history/brown.html "John Brown in Linn County"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070421054750/http://www.moundcityks.com/history/brown.html }} accessed April 12, 2007</ref>.
{{citazione|Questa Corte riconosce, suppongo, anche la validità della legge divina la quale m'insegna che devo usare agli altri lo stesso trattamento che desidero venga fatto a me. Essa mi ammonisce di ricordare quanti sono in catene come se io stesso fossi incatenato con loro. Ho tentato di agire secondo questi insegnamenti. Credo che essendo intervenuto come ho fatto a patrocinio dei Suoi poveri disprezzati io non abbia commesso un atto iniquo, ma giusto|John Brown<ref name="ReferenceB">Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 143</ref><ref>{{cita web|url=http://www.historyisaweapon.com/defcon1/johnbrown.html|titolo=John Brown's Last Speech|editore=www.historyisaweapon.com }}</ref>.}}
[[File:H O Wagoner.jpg|thumb|Ritratto dell'abolizionista [[Henry O. Wagoner]].]]
Brown e gli altri catturati<ref name="Territorial Kansas Online" /> furono custoditi inizialmente nell'ufficio dell'armeria. In giornata giunsero anche il [[governatore della Virginia]] [[Henry A. Wise (politico 1806)|Henry Alexander Wise]], il senatore [[James Murray Mason]] e il deputato democratico dell'[[Ohio]] [[Clement Vallandigham]] (futuro [[Copperheads]]). Mason guidò l'interrogatorio, durato per 3 ore.
Mentre attraversava [[Chicago]] il mese seguente incontrò i sostenitori abolizionisti [[Allan Pinkerton]] ([[investigatore]] privato e futura [[guardia del corpo]] di [[Abraham Lincoln]]), [[John Jones]] e [[Henry O. Wagoner]] i quali organizzarono la raccolta fondi per la trasferta fino a [[Detroit]]<ref>''The History of Johnson County, Iowa'', 1883, pp. 475–77</ref>; dopo questo passaggio acquistarono vestiti e [[approvvigionamenti]] per Brown e i suoi. La moglie di Jones, Mary, dichiarerà che le forniture inclusero anche la tuta indossata dal capitano quando questi finì per essere impiccato<ref>Junger, Richard, "Thinking Men and Women who Desire to Improve our Condition": Henry O. Wagoner, Civil Rights, and Black Economic Opportunity in Frontier Chicago and Denver, 1846–1887., in Alexander, William H., Cassandra L. Newby-Alexander, and Charles H. Ford, eds. Voices from within the Veil: African Americans and the Experience of Democracy. Cambridge Scholars Publishing, 2009. p. 154</ref>.
[[File:Jefferson County Courthouse, Charles Town.jpg|miniatura|sinistra|Il vecchio [[Jefferson County Courthouse]] di [[Charles Town]], nella [[contea di Jefferson (Virginia Occidentale)]].]]
Sebbene l'attacco fosse avvenuto su un terreno di proprietà federale, Wise ordinò che Brown e i suoi uomini venissero processati in [[Virginia]], a [[Charles Town]], la vicina capitale della [[contea di Jefferson (Virginia Occidentale)|contea di Jefferson]] situata a sette miglia ad Ovest di [[Harper's Ferry]] (forse per evitare la pressione politica del Nord sul governo federale o una seppur improbabile [[grazia (diritto)|grazia]] presidenziale).
[[File:Courthouse, George and Washington Streets, Charles Town, Jefferson County, WV HABS WVA,19-CHART,3-9.tif|miniatura|L'aula in cui si tenne il processo a carico del capitano Brown.]]
Il procedimento penale ebbe inizio il 27 ottobre, subito dopo che un medico dichiarò che Brown - ancora ferito - poteva essere sottoposto a processo. Fu accusato dell'[[omicidio]] di quattro bianchi e un nero, di [[cospirazione]] per indurre a una [[rivolta]] di schiavi e di [[tradimento (reato)|tradimento]] contro lo Stato della Virginia. Vennero assegnati a Brown una serie di avvocati, tra i quali Lawson Botts, Thomas C. Green, Samuel Chilton di Washington e [[George Henry Hoyt]]; ma fu Hiram Griswold, un legale di [[Cleveland]], a concludere l'arringa della difesa già il 31 ottobre. In essa Griswold sostenne che Brown non poteva essere riconosciuto colpevole di tradimento nei confronti di uno Stato verso il quale non aveva alcun obbligo di lealtà e del quale non era neppure residente; che il capitano non aveva ucciso nessuno in prima persona e inoltre che il fallimento a cui era andato incontro l'incursione indicava chiaramente che non vi era stata alcuna cospirazione con gli schiavi.
 
Andrew H. Hunter, il [[procuratore distrettuale]] locale, presentò gli argomenti conclusivi per l'accusa.
Il 12 marzo del 1859 s'incontrerà ancora una volta con Frederick Douglass e gli abolizionisti di Detroit [[George DeBaptiste]], [[William Lambert]] e altri a casa di [[William Webb]], per discutere dell'[[emancipazione]]<ref>Underground Railroad, US Department of Interior, National Park Service, Denver Service Center. DIANE Publishing, Feb 1, 1995, p. 168</ref>. DeBaptiste propose che i cospiratori facessero saltare in aria con l'[[esplosivo]] anche alcune delle maggiori [[chiesa (architettura)|chiese]] del Sud rimaste allineate con i bianchi schiavisti: il suggerimento verrà però rifiutato con decisione dallo stesso Brown il quale oppose l'idea che il suo senso di umanità avrebbe rigettato un tale spargimento di sangue non necessario<ref>Toledo, Gregory. The Hanging of Old Brown: A Story of Slaves, Statesmen, and Redemption. Greenwood Publishing Group, 2002. p. 75</ref>.
{{citazione|Se si ritiene necessario che io debba sacrificare la mia vita per l'adempimento dei fini della [[giustizia]] e mescolare il mio sangue insieme con quello dei miei figli e con quello di milioni di esseri, in questa terra di schiavi, che vedono i loro diritti calpestati da leggi malvagie, crudeli e ingiuste ebbene: Così sia!|John Brown<ref name="ReferenceB"/>.}}{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = Reazioni
|dim-testo = 100%
|contenuto = In tutto il Nord egli suscitò una vasta commozione e contribuì a gettar le basi della sua leggenda. Il suo tono commosse il paese intero... il mondo seguiva il dramma. [[Victor Hugo]], combattente di quel radicalismo democratico europeo cui J. Brown per tanti versi si può assimilare, chiedeva la [[Grazia (diritto)|Grazia]] per il capitano...{{ - }}Così egli aveva contribuito in maniera formidabile a porre l'imminente crisi sul piano della lotta ideale schiavitù-[[Libertà]]; quello che ora dominava il mondo dell'[[opinione pubblica]] era un uomo mitico e questo avrebbe contribuito ad abbattere il Sud e a portare il Nord alla vittoria.{{ - }}Il ritornello: "Il corpo di John Brown si decompone nella tomba, ma il suo spirito avanza!" avrebbe scandito il passo dei [[battaglioni]] nella [[Campagna di Vicksburg]], in quelle di [[Campagna di Chattanooga|Chattanooga]] e di [[Campagna di Atlanta|Atlanta]], nella [[Marcia verso il mare di Sherman]] e infine nella [[Campagna delle Caroline]], marcianti alla rovina del Sud<ref>Raimondo Luraghi, ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, Vol. I, pp. 143-148</ref>.
}}
Il 2 novembre, dopo un processo durato una settimana e 45 minuti di deliberazione il [[grand jury]] dichiarò Brown colpevole di tutte le tre accuse e fu condannato alla [[pena di morte]] tramite [[impiccagione]] pubblica da eseguirsi un mese dopo, secondo le leggi della Virginia<ref name="Territorial Kansas Online" />. In risposta alla sentenza, l'intellettuale [[Ralph Waldo Emerson]] commentò che "John Brown rese il [[patibolo]] glorioso come la [[crocifissione]] di [[Cristo]]". Anche [[Henry David Thoreau]], abolizionista [[nonviolento]], si schierò dalla parte di Brown scrivendo un ''pamphlet'' intitolato ''Apologia per John Brown'' (''Plea for Captain John Brown'').
 
I [[Allievo ufficiale|cadetti]] dell'accademia militare della Virginia, sotto la guida del generale [[Francis Henney Smith]] e del maggiore [[Thomas Jonathan Jackson]] (che si guadagnò il soprannome di "Stonewall" meno di due anni mentre prestava servizio nelle truppe secessioniste) furono chiamati a sorveglianza, come distaccamento di sicurezza, nell'eventualità che i sostenitori del capitano tentassero un colpo di mano per porlo in salvo.
Nel corso dei mesi seguenti viaggiò ininterrottamente attraverso l'[[Ohio]], lo [[New York (stato)|Stato di New York]], il [[Connecticut]] e il [[Massachusetts]] per far accrescere sempre più il sostegno dell'[[opinione pubblica]] alla causa abolizionista. Il 9 di maggio tenne una conferenza pubblica a [[Concord (Massachusetts)]] a cui saranno presenti sia [[Amos Bronson Alcott]] (il padre di [[Louisa May Alcott]]) che Emerson e Thoreau; Brown riconobbe anche i "Sei Segreti".
 
Durante il mese di prigionia Brown venne autorizzato a inviare e ricevere corrispondenza. Una delle lettere gli giunse da Mahala Doyle, moglie e madre di tre delle vittime del capitano nel [[massacro del Pottawatomie]] e recava le frasi: "la vendetta non è mia, ma confesso di sentirmi gratificata nel sentire che sei stato fermato nella tua carriera diabolica a Harper's Ferry..." In un poscritto aggiunse: "Mio figlio John Doyle di cui imploro la vita ora è cresciuto ed è molto desideroso di essere a Charles Town il giorno della tua esecuzione"<ref>Oates, 1984, pp. 344–45</ref>.
A giugno fece la sua ultima visita alla famiglia a [[North Ebla]], prima di partire per [[Harper's Ferry]]. Rimase una notte lungo la strada a [[Hagerstown (Maryland)]], nella Washington House a "West Washington Street". Il 30 di giugno l'hotel ebbe almeno 25 ospiti tra cui il signor "I. Smith con i figli", Oliver Smith, Owen Smith e Jeremiah Anderson, tutti di New York. Nei documenti rinvenuti nella fattoria Kennedy dopo il raid risulterà noto che Brown scrisse a Kagi che avrebbe firmato il registro dell'albergo col nome "I. Smith and Sons"<ref>[http://www.whilbr.org/JohnBrownWashingtonCounty/index.aspx John Brown in Washington County], whilbr.org; accessed August 29, 2015.</ref>.
[[File:Ole Peter Hansen Balling - John Brown - Google Art Project.jpg|thumb|John Brown nel 1859 in un dipinto di [[Ole Peter Hansen Balling]].]]
 
Brown rifiutò di essere salvato da [[Silas Soule]], un amico "[[Jayhawker]]" del Kansas che era riuscito in qualche modo a infiltrarsi tra il corpo di guardia del carcere della contea con l'intenzione di farlo evadere durante la notte per ricondurlo sano e salvo al Nord. Il capitano rispose che a 59 anni era oramai troppo vecchio per intraprendere una nuova vita da fuggiasco contro le autorità federali e che era ben pronto a morire da [[martire]].
=== L'attacco ===
 
La gran parte delle lettere inviate dal prigioniero a conoscenti e familiari - e rimaste per i posteri - trasuda toni elevati di [[spiritualità]], la ferma convinzione di essere dalla parte del giusto e la fierezza di aver compiuto ciò che riteneva suo dovere. Pubblicate sulla stampa del Nord, le missive contribuirono a conquistare alla causa un numero crescente di sostenitori, mentre fecero simultaneamente infuriare molti bianchi sudisti.
{{vedi anche|Raid di John Brown contro Harpers Ferry}}
{{Citazione|La pace divina regna nel mio cuore, la testimonianza della mia tranquilla coscienza mi fa sentire di non aver vissuto del tutto invano. Io confido in [[Dio]] certo che in quest'ora suggellare la mia testimonianza con il mio sangue farà molto di più a vantaggio della causa che ho cercato assiduamente di promuovere...{{ - }}[[Gesù di Nazareth]] sofferse una morte quanto mai tormentosa come un delinquente nelle peggiori circostanze... Pensate ai milioni di esseri calpestati che non hanno chi li consoli. Io v'impegno a non dimenticare mai il misero che piange e quelli che non hanno alcuno che li aiuti|John Brown<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 144-145</ref>.}}
Mentre iniziava a reclutare sostenitori per sferrare un "attacco decisivo" contro gli schiavisti Brown fu affiancato dall'attivista afroamericana Harriet Tubman, il "Generale Tubman" come la chiamava<ref name="Cli129">Clinton, p. 129.</ref>; la sua conoscenza delle reti sotterranee e delle risorse di supporto esistenti negli Stati della [[Pennsylvania]], del [[Maryland]] e del [[Delaware]] si rivelerà essere una risorsa inestimabile per Brown e per i suoi pianificatori<ref>Clinton, pp. 126-127.</ref>.
Il 1º dicembre la moglie arrivò in treno per condividere in prigione il suo ultimo pasto; le venne però negato il permesso di rimanere per la notte, spingendo così Brown a perdere la calma per l'unica volta durante quello che già tra i suoi molti simpatizzanti si definiva come la "via verso il [[calvario]]".
[[File:CharlesHugo.jpg|miniatura|[[Victor Hugo]], autore de ''[[I miserabili]]'', inviò una [[lettera aperta]] chiedendo la [[grazia (diritto)|grazia]] per il capitano Brown.]]
 
=== Reazione di Victor Hugo ===
Sebbene altri abolizionisti come Frederick Douglass e [[William Lloyd Garrison]] avessero finito col non appoggiare la sua tattica Brown sognò di lottare per creare un nuovo Stato per gli schiavi liberati ed intraprese gli ultimi preparativi per mettere in atto una vera e propria operazione militare; credette che dopo aver dato il via allo scontro gli schiavi della regione si sarebbero alfine ribellati portando in tal modo allo scatenamento di un'insurrezione generale in tutto il Sud<ref>Clinton, pp. 127-128.</ref>.
[[Victor Hugo]], dal suo esilio nel [[Guernsey]], tentò di ottenere l'assoluzione per John Brown: mandò una [[lettera aperta]] che fu pubblicata dalla stampa di entrambi i lati dell'[[Oceano Atlantico]] (e compresa nel successivo testo ''Atti e parole''). Stilato alla "Hautesville House" il 2 dicembre del 1859, metteva in guardia contro una possibile [[guerra civile]]:
{{Citazione|Visto in prospettiva politica, l'omicidio di John Brown sarebbe un peccato imperdonabile. Genererebbe nell'Unione una crepa aperta che condurrà alla fine alla sua completa distruzione. È possibile che l'esecuzione di Brown consoliderà la schiavitù in Virginia, ma è certo che scuoterà l'intero tessuto della democrazia americana. Vi salvate dalla vergogna, ma avete rinunciato alla gloria. Visto in prospettiva morale, mi sembra che una parte della luce umana sarà spenta, e che le nozioni di giustizia e ingiustizia saranno oscurate nel giorno in cui si assisterà all'assassinio dell'Emancipazione ad opera Libertà. (...)
 
Fate sapere all'America, e che ci rifletta su bene, che c'è qualcosa di più spaventoso di [[Caino]] che uccide [[Abele]], ed è [[George Washington]] che uccide [[Spartaco]]<ref>{{cita web|url=https://en.wikisource.org/wiki/Victor_Hugo%27s_letter_to_the_London_News_regarding_John_Brown|titolo=Lettera di Victor Hugo al London News riguardante John Brown}}</ref>.}}
Chiese a Tubman di riunire gli ex schiavi che vivevano nell'attuale [[Ontario meridionale]] e che sarebbero stati disposti ad unirsi alla sua forza combattente, incarico che ella si premurò a compiere: fu in un tale contesto che Brown scese dalla stazione di Harper's Ferry il 3 di luglio. Alcuni giorni dopo sotto il nome di Isaac Smith prese in affitto una fattoria nel confinante Maryland qui cominciò ad attendere l'arrivo delle reclute; ma esse non si materializzarono mai nei numeri che si attendeva<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 138</ref>.
La lettera venne inizialmente pubblicata sul ''[[London News]]'' e fu rapidamente riprodotta in innumerevoli copie. Dopo l'esecuzione di Brown il celebre scrittore francese scrisse una serie di lettere aggiuntive sul capitano e sulla causa dell'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America|abolizionismo]]<ref>David S. Reynolds, ''John Brown, abolitionist: the man who killed slavery, sparked the Civil War, and seeded civil rights'' (John Brown, abolizionista: l'uomo che uccise la schiavitù, scatenò las Guerra Civile e seminò i diritti civili), Vintage, 2009. pp. 408–10</ref>.
I sostenitori di Brown interpretarono gli scritti di Hugo come la prova del sostegno internazionale alla causa contro lo [[schiavismo]]. Il commento più noto a raggiungere l'America dall'Europa fu un [[opuscolo]] del 1861 intitolato ''John Brown par Victor Hugo'' ("John Brown, di Victor Hugo") che includeva una breve [[biografia]] del capitano e la ristampa di due delle lettere scritte da Hugo a favore di Brown, compresa quella del 9 dicembre<ref>Seymour Drescher, "Servile Insurrection and John Brown's Body in Europe", in Paul Finkelman, ed. ''His Soul Goes Marching On: Responses to John Brown and the Harpers Ferry Raid'', University Press of Virginia, 1995. pp. 343-344</ref>. Il [[frontespizio]] dell'opuscolo ritraeva un impiccato ed era un'[[incisione]] realizzata dallo stesso scrittore: il capitano era in un brevissimo lasso di tempo divenuto celebre proprio a causa della condanna subita<ref>Seymour Drescher, "Servile Insurrection and John Brown's Body in Europe", in Paul Finkelman ed., ''His Soul Goes Marching On: Responses to John Brown and the Harpers Ferry Raid'', University Press of Virginia, 1995. p. 345</ref>.
{{citazione|Le conseguenze immediate del sacrificio di John Brown furono enormi. Le campane suonate a morto dalla [[Nuova Inghilterra]] fino a [[Chicago]] e le salve dei cannoni in omaggio al martire; i comizi tenuti alla presenza di decine di migliaia di persone commosse e indignate; in poco tempo ritratti, opuscoli e canzoni popolari circolarono massivamente. Il capitano era diventato un'[[Idea]]: e quest'idea stava suscitando nel Nord migliaia di uomini risoluti, pronti a dar la vita per la causa dell'eliminazione della schiavitù|Raimondo Luraghi, ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, Vol. I, pp. 147-148}}
 
[[File:'The Last Moments of John Brown' by Thomas Hovenden, De Young Museum.JPG|miniatura|Gli ultimi momenti prima dell'esecuzione, quadro del Museo DeYoung, 1884]]
Alla fine di agosto s'incontrò per l'ultima volta con Douglass a [[Chambersburg (Pennsylvania)]] e qui rivelò all'amico tutto il piano; Douglass non mancò di esprimere forti riserve e respinse le sue richieste perché si unisse alla missione. L'ex schiavo e futuro leader del [[movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896)]] venne in realtà probabilmente a conoscenza approfonditamente dei piani di Brown fin dai primi mesi del 1859 ed aveva già compiuto tutta una serie di tentativi atti a scoraggiare i neri dall'arruolamento<ref>[http://www.cr.nps.gov/nr/travel/underground/pa2.htm "John Brown House"], ''Aboard the Underground Railway'', National Park Service, accessed 3/25/2007</ref><ref>[http://www3.iath.virginia.edu/jbrown/fdlife.html excerpt from ''The Life and Times of Frederick Douglass,'' (1881, reprint New York: Pathway Press, 1941), pp. 350-354] accessed 3/25/2007</ref>.
 
== Morte e conseguenze ==
Alla fine di settembre Charles Blair spedì 950 picche, che arrivarono puntualmente a destinazione.
La mattina del 2 dicembre John Brown lasciò un breve messaggio come [[testamento]] spirituale; esso si rivelò acutamente profetico:
{{citazione|Io, John Brown, sono abbastanza sicuro che i crimini di questa terra colpevole non saranno mai eliminati se non con il sangue. Mi ero, come ora penso, fino ad oggi vanamente lusingato che si sarebbe potuto verificare senza troppo spargimento di sangue<ref name="Territorial Kansas Online"/>.}}
Lesse devotamente la propria ''[[Bibbia]]'' e scrisse un'ultima lettera indirizzata alla moglie, che conteneva anche il proprio testamento civile. Alle 11 del mattino fu scortato dalla prigione attraverso uno schieramento di 2.000 soldati, fino a giungere a pochi isolati di distanza in un piccolo campo, là ove erano state erette le forche. Tra i presenti vi furono il futuro generale confederato "Stonewall" Jackson e il giovane attore [[John Wilkes Booth]] (futuro [[assassinio di Abraham Lincoln|attentatore di Abraham Lincoln]]) che aveva preso in prestito una divisa da miliziano per poter essere ammesso all'esecuzione)<ref>Evan Carton, ''Patriotic Treason: John Brown and the Soul of America'', 2006, pp. 332–33.</ref>. Il poeta nazionale [[Walt Whitman]] (già famoso per ''[[Foglie d'erba]]'' e di lì a poco infermiere impegnato nell'assistenza dei feriti dell'[[Union Army]]) in ''Year of Meteors'' descrisse accuratamente l'evento<ref>Walt Whitman Archive, [http://www.whitmanarchive.org/published/LG/1881/poems/103 "Year of Meteors"]; consultato il 13 marzo 2011</ref>.
 
Brown fu accompagnato dallo [[sceriffo]] e dai suoi assistenti, ma da nessun pastore religioso in quanto aveva costantemente respinto il clero schiavista. Poiché la regione era in preda all'[[isteria]] collettiva, molti dei presenti che venivano dal Nord, compresi i giornalisti, si trovavano in una situazione di costante pericolo, ed era assai improbabile che un ecclesiastico abolizionista avrebbe potuto essere al sicuro se solo avesse cercato di fargli visita<ref>David Potter, ''The Impending Crisis'', p. 378</ref>.
[[File:'The Last Moments of John Brown' by Thomas Hovenden, De Young Museum.JPG|thumb|Gli ultimi momenti prima dell'esecuzione, quadro del Museo DeYoung, 1884]]
[[File:John Brown 1933 Statue by George Fite Waters.JPG|miniatura|Primo piano della statua inaugurata nel 1933 dedicata al capitano.]]
{{citazione|Ho richiesto che mi si risparmi ogni presa in giro, o preghiere ipocrite dette per me, quando sarò pubblicamente assassinato: e che i miei soli assistenti religiosi siano dei poveri piccoli ragazzi e ragazze schiavi, trasandati, cenciosi, a testa e a piedi nudi; guidati da qualche vecchia madre schiava dai capelli grigi. Addio!|Raimondo Luraghi, ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 145.}}
Scelse così di non ricevere alcun servizio religioso né in carcere né sul patibolo. Fu impiccato alle 11:15 e dichiarato morto alle 11:50, dopo 35 minuti di agonia; il suo corpo venne posto in una bara di legno con il cappio ancora avvolto attorno al collo. La cassa fu quindi issata su un treno in partenza per inviarla alla sua casa di famiglia a [[New York]] per la sepoltura<ref>David Potter, ''The Impending Crisis'', pp. 378–79</ref>.
 
Al Nord intanto si svolgevano grandi riunioni e celebrazioni commemorative, si suonarono le campane delle chiese, si spararono colpi di cannone e scrittori famosi come Emerson e Thoreau si unirono a molti altri per lodare apertamente Brown<ref>David Potter, ''The Impending Crisis'', p. 379</ref>.
Il 16 ottobre [[1859]] John Brown attaccò l'arsenale federale di [[Harper's Ferry]], in [[Virginia]] allo scopo di provocare una rivolta degli schiavi neri della [[Virginia]] che sarebbero stati poi armati col materiale prelevato dall'arsenale stesso.
{{citazione|La questione della [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]], nel clima reso rovente dal caso Brown, avrebbe fornito la cornice al quadro, e insieme il cemento capace di unire esteriormente il tutto e di coalizzare interessi disparati e persino divergenti in un solo terribile blocco che avrebbe alla fine stritolato il Sud.|[[Raimondo Luraghi]]<ref>''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, p. 153</ref>}}
Il tentativo fallì, mentre gli schiavi che avrebbero tratto vantaggio dal successo dell'azione rimasero del tutto apatici, forse per timore delle reazioni governative. Nell'assalto delle truppe regolari, che intendevano stroncare l'azione, morirono due [[United States Marine Corps|Marines]] e dieci seguaci di John Brown.
 
[[File:John Brown Wax Museum, Harpers Ferry, WV IMG 4669.JPG|miniatura|Il John Brown Wax Museum ad [[Harper's Ferry]].]]
=== Arresto e processo ===
=== Conseguenze del raid ===
Catturato<ref name="Territorial Kansas Online" /> con altri cinque suoi compagni, fu [[pena di morte|condannato a morte]]<ref name="Territorial Kansas Online" /> il 2 novembre [[1859]] per cospirazione, omicidio e insurrezione armata e il 2 dicembre [[Impiccagione|impiccato]].
Si ritiene che l'azione compiuta contro Harper's Ferry abbia ricoperto un ruolo importante nel preparare la nazione a una [[guerra civile]]<ref>David Potter, ''The Impending Crisis'', pp. 356–84.</ref>. I proprietari di schiavi del Sud, ascoltando le prime notizie secondo cui centinaia di abolizionisti erano coinvolti nel [[raid]], furono tranquillizzati dal fatto che l'incursione si fosse dimostrata così poco preparata, ma temettero che altri avessero potuto emulare il gesto di Brown per cercare di guidare una [[rivolta]] generale di schiavi<ref>Reynolds, 2005, p. 6</ref>.
=== Reazione di Victor Hugo ===
[[File:Harper's Ferry Raid Monument.jpg|thumb|Monumento in ricordo del raid]]
[[File:HFRM detail.jpg|left|thumb|Particolare della scritta sul monumento in ricordo del raid]]
[[Victor Hugo]], dal suo esilio nel [[Guernsey]], tentò di ottenere l'assoluzione per John Brown: mandò una lettera aperta che fu pubblicata dalla stampa di entrambi i lati dell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] (Atti e parole). Questo testo, scritto alla Hautesville House il 2 dicembre [[1859]], metteva in guardia contro una possibile guerra civile:
{{Citazione|Politicamente parlando, l'omicidio di John Brown sarebbe un peccato imperdonabile. La sua morte probabilmente consoliderà la schiavitù in Virginia, ma darà una scossa all'intera democrazia americana. Si creerebbe così in seno all'Unione una ferita che, rimanendo latente, nel lungo periodo si aprirà. Vi siete così salvati dalla vergogna, ma avete rinunciato alla gloria. Moralmente parlando, sembra che una parte della luce umana si chiami fuori dalla vostra causa, e che le nozioni di giustizia e ingiustizia siano così nascoste nell'oscurità, aspettando il giorno in cui la luce rifulga e si vedrà l'assassinio commesso ai danni dell'emancipazione commesso nel nome stesso della libertà.
 
In tutto il [[profondo Sud]] s'iniziò a riorganizzare il decrepito sistema della [[milizia]] statale; questo, ben consolidatosi entro il 1861, divenne una [[forza armata]] pronta e disponibile. Ciò rese i secessionisti inizialmente molto meglio preparati allo scontro rispetto al Nord<ref name="Crofts">Daniel W. Crofts, ''Reluctant Confederates: Upper South Unionists in the Secession Crisis'' (1989), pp. 70 ff.</ref>.
Lasciate che gli Stati Uniti pensino che c'è qualcosa di più spaventoso di [[Caino]] che uccide [[Abele]], ed è [[George Washington|Washington]] che uccide [[Spartaco]].|}}<ref>[http://en.wikisource.org/wiki/Victor_Hugo%27s_letter_to_the_London_News_regarding_John_Brown Lettera di Victor Hugo al London News riguardante John Brown]</ref>
 
Gli esponenti sudisti del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] denunciarono l'incursione come una conseguenza inevitabile del programma politico del neonato [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]], che associarono strettamente all'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America|abolizionismo]]. Alla luce delle imminenti [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860|elezioni presidenziali del 1860]] i Repubblicani cercarono di prendere le distanze il più possibile da Brown, condannando il ''raid'' e condannando il suo ''leader'' come un folle fanatico<ref name="Crofts"/>.
== Morte e conseguenze ==
{{citazione|La questione della [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]], nel clima reso rovente dal caso Brown, avrebbe fornito la cornice al quadro, e insieme il cemento capace di unire esteriormente il tutto e di coalizzare interessi disparati e persino divergenti in un solo terribile blocco che avrebbe alla fine stritolato il Sud.|[[Raimondo Luraghi]]<ref>''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, p. 153</ref>}}
Dopo la sua morte, avvenuta poco prima della [[Guerra di secessione americana|guerra di secessione]], John Brown, soprannominato ''il Capitano'' per aver militato con tale grado nella milizia dello Stato del [[Kansas]] (di sentimenti anti-sudisti) dei ''freesoilers''<ref>Vennero così chiamati coloro che sostenevano che le nuove terre del [[Stati Uniti medio occidentali|Midwest]] dovessero essere riservate «alla gente bianca libera»</ref>, venne acclamato come un eroe.
 
Come spiega lo storico Daniel W. Crofts, Brown ottenne il successo postumo di polarizzare la sfida politica: "l'incursione di Brown riuscì brillantemente, difatti piantò un cuneo nella già provvisoria e fragile dialettica tra Repubblicani e i loro oppositori e contribuì a intensificare la radicalizzazione su base geografica che presto divise il Partito Democratico e l'Unione stessa."<ref name="Crofts"/>.
La sua azione del 1859, benché fallimentare, entusiasmò la nazione. Fu processato per tradimento contro il Commonwealth della Virginia, l'omicidio di cinque sudisti a favore della schiavitù, e incitamento alla rivolta degli schiavi e, riconosciuto colpevole su tutti i fronti, fu impiccato. I sudisti hanno affermato che la sua ribellione è stata la punta di un iceberg abolizionista, espressione dell'abolizionismo del Partito Repubblicano.
 
=== Indagine del Senato ===
Molti abolizionisti del Nord presero subito a considerare Brown come un [[martire]], sacrificatosi per i peccati della nazione; poco dopo l'evento [[William Lloyd Garrison]] pubblicò un editoriale nel ''[[The Liberator (periodico 1831)|Liberator]]'' giudicando l'assalto di Brown come "ben intenzionato, ma tristemente malgestito" e "selvaggia e futile"<ref>[http://fair-use.org/the-liberator/1859/10/28/the-tragedy-at-harpers-ferry "The Tragedy at Harper's Ferry"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060218064443/http://fair-use.org/the-liberator/1859/10/28/the-tragedy-at-harpers-ferry |date=18 febbraio 2006 }}, fair-use.org; accesso 12 novembre 2015.</ref>. Il celebre giornalista tuttavia ne difese il personaggio dai detrattori della carta stampata sia del Nord sia del Sud, dichiarando che coloro che sostenevano i principi della [[rivoluzione americana]] non avrebbero mai potuto opporsi in modo coerente al ''raid'' di Brown. Il giorno in cui il capitano subì l'[[impiccagione]] Garrison ribadì il punto della questione a [[Boston]]: "ogni qualvolta nascano, non posso che augurare il massimo successo possibile a tutte le [[insurrezione|insurrezioni]] di schiavi"<ref>Vedi: [http://fair-use.org/the-liberator/1838/09/28/declaration-of-sentiments-adopted-by-the-peace-convention opposed any use of violence on principle] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060501120504/http://fair-use.org/the-liberator/1838/09/28/declaration-of-sentiments-adopted-by-the-peace-convention |date=1 maggio 2006 }}</ref><ref>[http://teachingamericanhistory.org/library/index.asp?document=569 John Brown and the Principle of Nonresistance] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071014204752/http://teachingamericanhistory.org/library/index.asp?document=569 |data=14 ottobre 2007 }} 16 dicembre 1859</ref>.
=== Conseguenze del raid ===
[[File:BrownMemorial1911.png|thumb|Statua del 1911 in marmo bianco a grandezza naturale alla memoria di John Brown a [[Kansas City (Kansas)]].]]
 
Al termine della guerra civile [[Frederick Douglass]] scrisse: "il suo zelo nei confronti della causa della mia [[razza (categorizzazione umana)|razza]] era molto più grande del mio - era come il sole ardente davanti alla mia luce sbiadita - la mia era limitata dal tempo, la sua tesa verso le sconfinate rive dell'eternità. Io potevo vivere per lo schiavo, mentre Brown poteva morire per lui"<ref>Frederick Douglass, ''John Brown. An Address at the Fourteenth Anniversary of Storer College, May 30, 1881''; online [https://www.gutenberg.org/files/31839/31839-h/31839-h.htm at Project Gutenberg], gutenberg.org; accesso 12 novembre 2015.</ref>.
== Eredità ==
{{citazione|Su e giù per l'intero conflitto{{ - }}
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neppure la più saggia [[Sibilla]] seppe mai stabilire{{ - }}
perché entrambi erano ugualmente reali.|[[Henry David Thoreau]]<ref>Citato in [[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, p. 148</ref>}}
[[File:John Brown statue at Quindaro Township.jpg|miniatura|Statua del 1911 in marmo bianco a grandezza naturale alla memoria di John Brown a [[Kansas City (Kansas)]].]]Molti dei futuri ''[[capo (ruolo)|leader]]'' del [[movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896)]] - [[Martin Robison Delany]], [[Henry Highland Garnet]], [[Frederick Douglass]], [[Harriet Tubman]] - all'epoca dei fatti conoscevano e rispettavano Brown: le attività commerciali degli [[afroamericani]] in tutto il Nord tennero abbassate le serrande in segno di lutto il giorno della sua esecuzione<ref>James Loewen, ''[[Lies My Teacher Told Me]]'', (New York:, The New Press1995Press, 1995 - 2007) p. 180</ref>.
 
Poco dopo la sua morte lo stesso Victor Hugo predisse che "''avrebbe aperto una fenditura latente che avrebbe finito con il separare l'Unione''"; molti poeti e letterati risposero all'evento con la loro ispirazione.
 
Nel 1863 [[Julia Ward Howe]] scrisse quello che sarebbe rapidamente divenuto l'inno maggiormente popolare della guerra civile, ''[[The Battle Hymn of the Republic]]'', sulle note di ''John Brown's Body'' e che includeva la frase "''come morì per rendere santi gli uomini, lasciamoci morire per rendere gli uomini liberi''", assimilando il sacrificio di Brown a quello di [[Gesù Cristo]]<ref>Loewen, p. 179</ref>.
 
Gli scrittori continuano a discutere vigorosamente sulla personalità, la sanità, le motivazioni, la moralità e la relazione di Brown con l'abolizionismo<ref name="CHOWDER>Ken Chowder. "[http://www.americanheritage.com/content/father-american-terrorism?page=show The Father of American Terrorism]". ''[[American Heritage (magazine)|American Heritage]]''. February/March 2000.</ref>; ad esempio, nel suo postumo ''The Impending Crisis, 1848-1861'' (1976) [[David Potter]] sostenne che l'effetto emotivo del [[raid di John Brown contro Harpers Ferry]] superò di gran lunga l'effetto filosofico dei ''[[dibattiti Lincoln-Douglas]]'' e non fece altro che riaffermare la profonda divisione socio-culturale esistente tra Nord e Sud.
[[File:Malcolm X NYWTS 2a.jpg|miniatura|[[Malcolm X]] fu un ammiratore del capitano Brown.]]
[[File:John Brown exhibiting his hangman (20380774421).jpg|thumb|Il fantasma di John Brown che imprigiona in una gabbia per canarini l'ex presidente secessionista [[Jefferson Davis]] in abiti muliebri. Ai suoi piedi gli schiavi appena liberati danzano felici (1865).]]
[[Malcolm X]] disse che i [[bianchi americani]] non potevano unirsi alla sua "Organization of Afro-American Unity" del [[nazionalismo nero]], ma che "''se John Brown fosse ancora vivo oggi, forse lui potremmo anche accettarlo''"<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=JaT6tBKGK3sC&pg=PA40|titolo=Mystery of Malcolm X |nome=Hans J.|cognome=Massaquoi|opera=[[Ebony (magazine)Magazine|Ebony]]|data=Septembersettembre 1964|p=40|accesso=23 febbraio 2010}}</ref>.
 
In seguito lo si volle descrivere come un fanatico monomaniacale o all'opposto come un autentico eroe. Nel 1931 le "United Daughters of the Confederacy" e i "Sons of Confederate Veterans" eressero un monumento a Heyward Spencer, l'uomo di colore libero che divenne la prima fatale vittima del raid, rivendicandolo come "''rappresentante dei negri a noi vicini, che non avrebbero imbracciatoleimbracciato le armi contro il Sud''"<ref>http://www.wvculture.org/history/journal_wvh/wvh56-1.html</ref>.
 
Verso la metà del XX secolo alcuni studiosi erano ancora abbastanza convinti che John Brown fosse un fanatico e un assassino, mentre alcuni afroamericani sostenevano una visione decisamente più positiva dell'uomo<ref>Louis A. DeCaro Jr., "Black People's Ally, White People's Bogeyman: A John Brown Story" in Andrew Taylor and Eldrid Herrington (editors), ''The Afterlife of John Brown'' (New York: Palgrave/Macmillan, 2005), pp. 11–26.</ref><ref>David S. Reynolds, ''John Brown, Abolitionist: The Man Who Killed Slavery, Sparked the Civil War, and Seeded Civil Rights'', (2005); Stephen Oates quotedcitato atin [http://www.nps.gov/archive/hafe/jbrown/oates-text.htm]</ref>; il giornalista [[Richard Owen Boyer]] considera Brown "''un americano che ha dato la sua vita per raggiungere l'obiettivo che milioni di altri americani potessero un giorno essere ugualmente liberi''". Altri hanno espresso giudizi altrettanto positivi<ref>Russell Blake. "Review of Peterson, Merrill D., John Brown: The Legend Revisited." ''H-CivWar, H-Net Reviews.'', December, 2006. [http://www.h-net.org/reviews/showrev.php?id=12597 online]</ref><ref>{{Cita libro|autore1=Timothy Patrick McCarthy|autore2=John Stauffer|titolo=Prophets Of Protest: Reconsidering The History Of American Abolitionism|url=https://books.google.com/books?id=6UM4AAAAQBAJ&pg=PR29|anno=2012|editore=New Press|p=29}}</ref><ref>SeeVedi alsoanche: {{Cita libro|autore=Connie A. Miller, Sr.|titolo=Frederick Douglass American Hero: and International Icon of The Nineteenth Century|url=https://books.google.com/books?id=9ykO8sKDE30C&pg=PA166|anno=2008|editore=Xlibris |p=166|lingua=en}} and {{Cita libro|autore=Lori McManus|titolo=Key People of the Civil War|url=https://books.google.com/books?id=Y1V9pV_Ljg0C&pg=PA15|anno=2011|editore=Capstone PressInc|p=15}}</ref>.
 
Diverse opere riguardanti Brown pubblicate nel primo scorcio del XXI secolo sono notevoli per la completa assenza di ostilità che ha caratterizzato invece opere del tutto simili un secolo prima (quando le visioni di Lincoln erano state ormai de-empatizzate e avevano subito un forte regresso dopo la fine dell'[[Era della Ricostruzione]] tramite le ''[[Leggi Jim CrownCrow]]'' e la conseguente [[segregazione razziale negli Stati Uniti d'America]]<ref>Loewen, pp. 181-189</ref>.
 
Il giornalista e scrittore documentarista Ken Chowder considera Brown un "''testardo... egoista, ipocrita e talvolta ingannevole, eppure... in certi momenti, un grande uomo''" e sostiene che egli sia stato adottato sia dalla [[sinistra politica]] che dalla destra e che le sue azioni vennero fatte "ruotare" per adattarsi alla visione del mondo predominante in vari momenti della storia americana<ref name="CHOWDER"/>.
 
Gli autori Toledo (2002), Peterson (2002), DeCaro (2002, 2007), Reynolds (2005) e Carton (2006) apprezzano criticamente la storia di Brown, ponendosi così decisamente lontano dalle opinioni degli scrittori precedenti<ref>{{Cita news|cognome1=Ehrenreich|nome1=Barbara|titolo='John Brown, Abolitionist': A Soldier in the Army of the Lord|url=https://www.nytimes.com/2005/04/17/books/review/john-brown-abolitionist-a-soldier-in-the-army-of-the-lord.html?_r=0|accesso=12 dicembre 2016|opera=The New York Times|data=17 aprile 2005}}</ref>; il passaggio ada una prospettiva di apprezzamento su Brown sposta molti storici bianchi verso la visione a lungo sostenuta dagli studiosi neri come [[William Edward Burghardt Du Bois]], [[Benjamin Arthur Quarles]] e [[Lerone Bennett, Jr.]]<ref>{{Cita libro|curatore-cognome=Quarles|curatore-nome=Benjamin|titolo=Blacks on John Brown|anno=1972|url=https://archive.org/details/blacksonjohnbrow00quar|data=1972|editore=University of Illinois Press|città=Urbana, Illinois}}</ref>
[[File:John-Brown-Pollia-1935.jpg|thumbminiatura|John Brown che libera un giovane schiavo, statua eretta alla memoria nel 1935 a [[New York]].]]
=== Storiografia ===
Gli storici affermano che l'incursione contribuì all'aumento di tensioni che, un anno dopo con l'elezione di [[AbramoAbraham Lincoln|Lincoln]] presidente fortemente antischiavista, sfoceranno nella secessione degli stati schiavisti del Sud e nella conseguente [[guerra di secessione americana]]:
* Il biografo Richard Owen Boyer disse che era ''"un Americano che diede la sua vita perché milioni di suoi concittadini potessero essere liberi''";<ref name=chowder>Ken Chowder, ''The Father of American Terrorism.'' ''American Heritage'' (2000) 51(1): 81+ online atin {{cita web |url=http://files.blog-city.com/files/M06/158072/b/chowder.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=22 aprile 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070808175559/http://files.blog-city.com/files/M06/158072/b/chowder.pdf |dataarchivio=8 agosto 2007 }}</ref>
* Il biografo Stephen B. Oate lo descrisse come ''"criticato come un sognatore folle (...) ([ma)] in realtà uno degli esseri umani più acuti della sua generazione''";<ref name="Oates">[http://www.nps.gov/archive/hafe/jbrown/oates-text.htm Historian Stephen B. Oates on John Brown]</ref>
* Il biografo David S. Reynolds gli diede il merito di aver iniziato la guerra di secessione o meglio di aver ucciso la schiavitù e mette in guardia i colleghi che non la pensano come lui dal guardarsi bene dall'identificarlo come terrorista.<ref>David S. Reynolds, ''John Brown, Abolitionist: The Man Who Killed Slavery, Sparked the Civil War, and Seeded Civil Rights'', (2005).</ref> Egli lo vede come l'ispiratore del [[Martin Luther King#Il movimento per i diritti civil|movimento per i diritti civili]] un secolo più tardi, argomentando la medesima idea sopra esposta;<ref>Reynolds, (2005); forper historiographyla seestoriografia vedi: Merrill D. Peterson, ''John Brown: The Legend Revisited'' (2002) and review by Aimee Lee Cheek, ''Journal of Southern History'' 70:2 (2004) pp. 435–6.</ref>
* Lo storico Paul Finkelman lo prende in considerazione nelle sue ricerche come un ''"semplice membro di un mondo violento''" e attesta che Brown è "un cattivo tattico, stratega, pianificatore e generale - ma che non è pazzo";<ref name=chowder/>
* Il biografo Louis A. DeCaro Jr., che ha chiarito molti punti della vita precedente e la carriera pubblica, conclude che nonostante egli fosse ''"abolizionista soltanto perché equiparava la schiavitù col peccato, la sua lotta contro la schiavitù era molto più personale e religiosa di quanto lo fosse per molti abolizionisti, proprio come il suo rispetto e l'affetto per i neri era molto più personale e religioso di quanto non lo fosse per la maggior parte dei nemici della schiavitù";''<ref>Louis A. DeCaro Jr., ''Fire from the Midst of You: A Religious Life of John Brown'', (New York: NYU Press, 2002), 6.</ref>
* Lo storico e documentarista Louis Ruchames scrive: ''"L'azione di Brown fu frutto di un grande idealismo e ciò gli conferisce un posto accanto ai grandi liberatori dell'umanità";''<ref>Louis Ruchames, ''A John Brown Reader'', (New York: Abelard & Schuman, 1959), 12.</ref>
* Il biografo Otto Scott, introducendo la sua opera, scrive a proposito di Brown: ''"Nei tardi [[anni 1850]] un nuovo tipo di assassino politico appare negli Stati Uniti. Costui non viene per uccidere i buoni ma i cattivi... i suoi propositi sono gli stessi dei suoi predecessori più remoti: costringere la nazione ad una nuova linea politica attraverso il meccanismo del terrore";''<ref>Otto Scott, ''The Secret Six: John Brown and the Abolitionist Movement'' (Murphys, Calif.: Uncommon Books, 1979, 1983), 3.</ref>
* Il criminologo James N. Gilbert scrive: "Gli atti di Brown sono conformi alle attuali definizioni di terrorismo, e le sue predisposizioni psicologiche sono coerenti con il modello terroristico;";<ref>James N. Gilbert, "A Behavioral Analysis of John Brown: Martyr or Terrorist?" ''Terrible Swift Sword: The Legacy of John Brown,'' edited by Peggy A. Russo and Paul Finkelman, (Athens, (Ohio:), Ohio University Press, 2005), 112.</ref>
* Il romanziere Bruce Olds lo chiama ''"fanatico, (...) ossessionato, (...) uno zelota, e (...) psicologicamente squilibrato''";
* Il giornalista Ken Chowder afferma che egli è ''"testardo (...) egoista, a tratti perfido; e (...) talvolta certo un grande uomo''"; Chowder aggiunge che Brown è stato adottato come vessillo sia dalla destra che dalla sinistra, e le sue azioni servono a far fare un testacoda alla concezione del mondo dell'America;<ref name=chowder/>
[[File:John Brown's Body Lies a Moulderin' in THIS Grave.jpg|thumbminiatura|La tomba di John Brown nel 2009.]]
* L'avvocato Brian Harris scrisse: "In qualunque modo si osservino le conseguenze di Harper's Ferry, e per coloro per cui fu semplicemente un'azione fallimentare che si è conclusa con le evitabili morti di innocenti, non potranno notare che essa ha senz'altro avuto il merito di essere stata posta in essere per i più nobili dei motivi. Ciò non si può dire per la sadica strage di Pottawatomie. Quest'ultima non è stata di alcuna utilità, ma è servita solo per sfogare la rabbia di un vecchio, e ciò va a scapito dell'immagine di Brown.", ''L'intolleranza: società divise sotto processo'', Wildy, Simmonds & Hill, 2008;
*[[Malcolm X]] disse che le persone bianche non potevano unirsi alla sua causa in favore dei neri l'organizzazione dell'unità afro-americana, ma ''se John Brown fosse ancora vivo, noi potremmo accettarlo'';<ref>{{Cita libro |url=http://books.google.com/books?id=JaT6tBKGK3sC&pg=PA40 |titolo=Il Mistero di Malcolm X |nome=Hans J. |cognome=Massaquoi |serie=Ebony |data=settembre 1964 |pagine=40 |accesso=23 febbraio 2010}}</ref>
* Ci fu anche una Lega Rivoluzionaria intitolata a John Brown organizzata nel 1969 a Houston, in Texas che lavorò con il People's Party II e la Mexican American Youth Organization nella Rainbow Coalition. Giovani gruppi radicali bianchi, neri e messicani-americani (chicani) lavorarono per migliorare le loro comunità di origine. Sia il People's Party II che la John Brown Revolutionary League parteciparono in un assedio armato contro la polizia di Houston il 26 luglio del 1970. Carl Hampton, ''leader'' del People's Party II (che più tardi divenne il movimento delle [[Pantere Nere]]) fu ucciso negli scontri. Bartee Haile, ''leader'' del JBRL fu ferito. 400 sostenitori, in gran parte neri, furono arrestati poco dopo gli scontri;{{Senza fonte}}
*L'avvocato Brian Harris scrisse: ''In qualunque modo si osservino le conseguenze di Harper's Ferry, e per coloro per cui fu semplicemente un'azione fallimentare che si è conclusa con le evitabili morti di innocenti, non potranno notare che essa ha senz'altro avuto il merito di essere stata posta in essere per i più nobili dei motivi. Ciò non si può dire per la sadica strage di Pottawatomie. Quest'ultima non è stata di alcuna utilità, ma è servita solo per sfogare la rabbia di un vecchio, e ciò va a scapito dell'immagine di Brown.'' L'intolleranza: società divise sotto processo. Wildy, Simmonds & Hill, 2008;
* Il documentarista e scrittore Ken Chowder lo definisce "il padre del [[terrorismo]] americano";<ref>{{Cita web |cognome=Chowder |nome=Ken |url=http://www.americanheritage.com/content/father-american-terrorism |titolo=Il padre del terrorismo americano |editore=Americanheritage.com |data=1º marzo 2000|accesso=26 settembre 2012}}</ref>
*Ci fu anche una Lega Rivoluzionaria intitolata a John Brown organizzata nel 1969 a Houston, in Texas che lavorò con il People's Party II e la Mexican American Youth Organization nella Rainbow Coalition. Giovani gruppi radicali bianchi, neri e messicani-americani (chicani) lavorarono per migliorare le loro comunità di origine. Sia il People's Party II che la John Brown Revolutionary League parteciparono in un assedio armato contro la polizia di Houston il 26 luglio del 1970. Carl Hampton, leader del People's Party II (che più tardi diventerà il movimento delle [[Pantere Nere]]) fu ucciso negli scontri. Bartee Haile, leader del JBRL was fu ferito. 400 supporter, in gran parte neri, furono arrestati poco dopo gli scontri;{{Citazione necessaria}}
* I [[Weather Underground|Weathermen]], in quello che viene considerato il loro "manifesto politico", gli dedicano un paragrafo: "John Brown è per noi un esempio di dedizione, di fiducia nel potere del popolo di influenzare la storia, di volontà di rischiare il tutto per tutto per la causa della liberazione."<ref>Weather Underground. '' Prateria in fiamme: il programma politico dei Weather Underground''. - Milano: Collettivo editoriale Librirossi, stampa 1977.</ref>
*Il documentarista e scrittore Ken Chowder lo definisce ''il padre del [[terrorismo]] americano'';<ref>{{Cita web |cognome=Chowder |nome=Ken |url=http://www.americanheritage.com/content/father-american-terrorism |titolo=Il padre del terrorismo americano |editore=Americanheritage.com |data=1º marzo 2000|accesso=26 settembre 2012}}</ref>
[[File:John Brown's Song - Project Gutenberg eText 21566.jpg|miniatura|Il [[frontespizio]] della canzone ''[[John Brown's Body]]''.]]
*I [[Weather Underground|Weathermen]], in quello che viene considerato il loro "manifesto politico", gli dedicano un paragrafo: ''John Brown è per noi un esempio di dedizione, di fiducia nel potere del popolo di influenzare la storia, di volontà di rischiare il tutto per tutto per la causa della liberazione.''<ref>Weather Underground. '' Prateria in fiamme: il programma politico dei Weather Underground''. - Milano : Collettivo editoriale Librirossi, stampa 1977.</ref>
[[File:John Brown's Song - Project Gutenberg eText 21566.jpg|thumb|Il [[frontespizio]] della canzone ''[[John Brown's Body]]''.]]
 
=== Nelle arti ===
La condanna a morte di John Brown fornì agli abolizionisti una causa per cui combattere, un [[Martirio (cristianesimo)|martire]] a cui rifarsi. D'ora in poi, egli diventeràdiventò un esempio da seguire per i combattenti, e ispireràispirò una canzone che diventeràdiventò l'inno della causa dell'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]]:
:John Brown's body lies a-mold'ring in the grave.
:His soul goes marching on.
:(Il corpo di John Brown giace nella tomba.
:La sua anima marcia tra noi.)
; ''[[John Brown's Body]]'': conosciuta in origine come la ''canzone di John Brown'', recitata dai soldati dell '[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]] a partire dalla [[Campagna di Vicksburg]] e poi durante la [[Campagna di Atlanta]] e nel corso della [[Marcia verso il mare di Sherman]]
:John Brown's body lies a-mouldering in the grave; (3X)
:His soul's marching on!
Riga 363 ⟶ 360:
:Now, three rousing cheers for the Union; (3X)
:As we are marching on!
:(Dalla [[Biblioteca del Congresso]]<ref>[httphttps://memory.loc.gov/ammem/scsmhtml/scsmhome.html "We'll Sing to Abe Our Song": Musica su Lincoln, L'emancipazione, e la Guerra Civile, da Alfred Whital Stern Collection of Lincolniana]</ref>)
[[File:John Brown exhibiting his hangman (20380774421).jpg|miniatura|Il fantasma di John Brown che imprigiona in una gabbia per canarini l'ex presidente secessionista [[Jefferson Davis]] in abiti muliebri. Ai suoi piedi gli schiavi appena liberati danzano felici (1865).]]
; Versione di William Weston Patton:
:Old John Brown's body lies moldering in the grave,
Riga 389 ⟶ 387:
:For the dawn of old John Brown has brightened into day,
:And his soul is marching on
==== Nella letteratura e nel cinema ====
Viene citato nella canzone di [[Giorgio Gaber]] "Un'Idea":
I due ritratti cinematografici più famosi di Brown sono stati entrambi interpretati dall'attore [[Raymond Massey]]. Il film del 1940 ''[[I pascoli dell'odio]]'', interpretato da [[Errol Flynn]] e [[Olivia de Havilland]], dipingeva Brown in modo completamente antipatico come un pazzo vigliacco; Massey ha aggiunto a questa impressione rappresentandolo con uno sguardo dagli occhi selvaggi. La pellicola ha dato l'impressione di non opporsi alla schiavitù, fino al punto di far dire ad un personaggio della "[[Mammy]]", dopo una battaglia particolarmente feroce: "il signor Brown ci ha promesso la libertà, ma... se questa è la libertà, non ne desidero alcuna".
:...
 
:In Virginia il signor Brown
Massey ritraeva Brown di nuovo nel poco noto e a basso budget ''[[I sette ribelli]]'', in cui non era solo il personaggio principale, ma bensì anche raffigurato in un modo molto più sobrio e simpatetico<ref>{{cita libro|autore1=Andrew Taylor|autore2=Eldrid Herrington|titolo=The Afterlife of John Brown|url=https://books.google.com/books?id=HebFAAAAQBAJ&pg=PA22|anno=2005|editore=Palgrave Macmillan|pp=22-23}}</ref>.
:era l'uomo più antirazzista
 
:un giorno sua figlia sposò
Massey insieme a [[Tyrone Power]] e [[Judith Anderson]] ha poi recitato nell'acclamata lettura drammatica del 1953 del poema ''[[John Brown's Body (poema)|John Brown's Body]]'' (1928), vincitore del [[premio Pulitzer per la poesia]] a [[Stephen Vincent Benét]]. Tre attori in abito formale hanno recitato in una presentazione di due ore del poemetto. La produzione ha girato per 60 città in 28 differenti Stati<ref>{{cita libro|autore=William T. Leonard|titolo=Once Was Enough|url=https://books.google.com/books?id=s5MqAAAAMAAJ|anno=1986|editore=Scarecrow Press|p=126}}</ref>.
:un uomo di colore
[[File:THUMBNAIL001L.jpg|miniatura|Il [[murale]] di [[John Steuart Curry]].]]
:lui disse bene
 
:ma non era di buon umore
Nel 1938-40 il pittore [[John Steuart Curry]] dipinse ''Tragic Prelude'', un [[murale]] di Brown con in mano un fucile e una ''[[Bibbia]]'', posizionato nel [[Campidoglio (Topeka)|Campidoglio]] di [[Topeka]].
:...
[[File:Douglass argued against John Brown's plan to attack the arsenal at Harpers Ferry - NARA - 559102.jpg|miniatura|sinistra|''[[Frederick Douglass]] argued against John Brown's plan to attack the arsenal at Harpers Ferry'', di [[Jacob Lawrence]].]]
==== Fiction ====
 
Tra le opere letterarie che lo vedono [[protagonista]] abbiamo:
Nel 1941 l'artista afroamericano [[Jacob Lawrence]] illustrò la vita di Brown in ''The Legend of John Brown'', una serie di 22 dipinti a [[guazzo]]. Nel 1977 queste erano in condizioni così fragili da non poter essere esposte e il [[Detroit Institute of Arts]] dovette commissionare a Lawrence di ricreare le serie come [[serigrafia]].
* L'[[apologia]] ''In difesa del Capitano John Brown'' ove [[Henry David Thoreau]], difendendolo con decisione, lo dipinse come un personaggio dotato delle più nobili virtù e si indignò per il trattamento a lui riservato dallo Stato (ovvero l'[[impiccagione]]), dalla [[stampa]] e dall'[[opinione pubblica,]] che ne misero in ridicolo l'impresa;
 
Il risultato è stato un ''portfolio'' in edizione limitata di 22 stampe a mano, pubblicate con un poema, ''John Brown'' di Robert Hayden, commissionato appositamente per il progetto.
 
Sebbene Brown fosse stato un argomento popolare per molti pittori ''The Legend of John Brown'' fu la prima serie a esplorare la sua eredità da una prospettiva afroamericana<ref>{{cita libro|autore1=Andrew Taylor|autore2=and Eldrid Herrington|titolo=The Afterlife of John Brown|url=https://archive.org/details/afterlifejohnbro00tayl|anno=2005|editore=Palgrave Macmillan|pp=[https://archive.org/details/afterlifejohnbro00tayl/page/n139 127]–28}}</ref>. Altri dipinti come ''The Last Moments of John Brown'' di Hovenden immortalano una storia apocrifa, in cui una donna nera offre al condannato Brown il suo bambino da baciare mentre va verso la forca. Probabilmente è stato un racconto inventato dal giornalista [[James Redpath]]<ref>Furnas, J. C. ''The Road to Harpers Ferry''. p. 45</ref>.
 
Brown è stato anche oggetto di numerose opere letterarie; molti poeti americani hanno scritto poesie su Brown, tra cui [[John Greenleaf Whittier]], [[Louisa May Alcott]] e [[Walt Whitman]]<ref>Brian McGinty, p. 289</ref>. Il poeta polacco [[Cyprian Kamil Norwid]] scrisse due poesie lodando Brown: "''John Brown''" e il più noto ''Do obywatela Johna Brown'' ("Per il Cittadino John Brown")<ref>{{cita pubblicazione|cognome1=Kliger|nome1=George|cognome2=Albrecht|nome2=Robert C.|anno=1963|titolo=A Polish poet on John Brown|url=https://archive.org/details/sim_polish-review_summer-1963_8_3/page/80|editore=University of Illinois Press|rivista=The Polish Review|volume=8|numero=3|pp=80-85|jstor=25776494}}</ref>.
 
''Marching Song'' (1932) è invece un'opera inedita sulla leggenda di John Brown scritta da [[Orson Welles]]<ref>{{cita libro|cognome=McGilligan|nome=Patrick|wkautore=Patrick McGilligan (biographer)|data=2015|titolo=Young Orson|anno=2015|url=https://archive.org/details/youngorsonyearso0000mcgi|città=New York|editore=Harper|isbn=978-0-06-211248-4}}</ref>. Il romanzo biografico del 1998 su John Brown, ''[[Cloudsplitter]]'', di [[Russell Banks]] è stato finalista del [[premio Pulitzer]]; è narrata dal punto di vista del figlio sopravvissuto, [[Owen Brown]]<ref>Russell Banks, ''Cloudsplitter'', New York, Harper Flamingo, 1998.</ref>.
 
Il romanzo di [[James McBride]] del 2013 ''The Good Lord Bird'' racconta la storia di John Brown attraverso gli occhi di un giovane schiavo, Henry Shackleford, che accompagna Brown ad Harper's Ferry. Il romanzo ha vinto il ''[[National Book Award]]'' del 2013 per la narrativa<ref>{{cita news|titolo=James McBride wins National Book Award for fiction |autore=Minzesheimer, Bob |url=https://www.usatoday.com/story/life/books/2013/11/20/national-book-awards/3652957/ |pubblicazione=USA Today |data=21 novembre 2013 |accesso=2 dicembre 2013}}</ref>.
 
Tra le altre opere letterarie che lo vedono come [[protagonista]] abbiamo:
* L'[[apologia]] ''In difesa del Capitano John Brown'' ove [[Henry David Thoreau]], difendendolo con decisione, lo dipinse come un personaggio dotato delle più nobili virtù e si indignò per il trattamento a lui riservato dallo Stato (ovvero l'[[impiccagione]]), dalla [[stampa]] e dall'[[opinione pubblica]], che ne misero in ridicolo l'impresa;
* [[Edwin Arlington Robinson]]. ''John Brown'' (1921). Un [[monologo]] drammatico nel quale Brown finge di parlare con sua moglie la notte prima dell'esecuzione;
* Leonard Ehrlich, ''God's Angry Man'' (1932)<ref>{{cita web|url=https://archive.org/details/godsangryman00ehrl|titolo=Scheda}}</ref>.
* [[Stephen Vincent Benet]], [[Premio Pulitzer per la poesia]]. ''[[John Brown's Body]]'' (1929)
* ''Plexus'', il secondo libro della "[[trilogia]] della crocifissione in rosa" di [[Henry Miller]];
* Leonard Ehrlich. ''God's Angry Man'' (1932)<ref>[https://archive.org/details/godsangryman00ehrl Scheda]</ref>.
* ''[[I pascoli dell'odio]]'' (1940) (pellicola cinematografica)
* [[Plexus]] (il secondo libro della "[[trilogia]] della crocifissione in rosa2) di [[Henry Miller]];
* Nella raccolta di poesie di [[Langston Hughes]] a pagina 10 ce n'è una intitolata ''16 ottobre'' nella quale sono celebrate le azioni di John Brown.
* [[Terry Bisson]]., ''[[Fire on the Mountain (romanzo)]]'' (1988)
* [[Michelle Carla Cliff]], ''Free Enterprise''. (1993)
* [[Russell Banks]]. ''[[Cloudsplitter]]'' (1998). [[Biografia]] romanzata che arrivò finalista al [[premio Pulitzer]]; è narrata dal punto di vista del figlio sopravvissuto, [[Owen Brown]];
* [[George MacDonald Fraser]], ''[[Flashman and the Angel of the Lord]]'' (1994). Il protagonista, Harry Paget Flashman, viene coinvolto nel [[raid di John Brown contro Harpers Ferry]]; il romanzo contiene sia la descrizione del [[raid]] che uno studio sul personaggio di John Brown;
* [[Michelle Carla Cliff]]. ''Free Enterprise''. (1993)
* Bruce Olds, ''Raising Holy Hell'', 1995
* [[George MacDonald Fraser]]. ''[[Flashman and the Angel of the Lord]]'' (1994). Il protagonista, Harry Paget Flashman, viene coinvolto nel [[raid di John Brown contro Harpers Ferry]]; il romanzo contiene sia la descrizione del [[raid]] che uno studio sul personaggio di John Brown;
* Bruce[[Ann Olds.Rinaldi]], ''RaisingMine HolyEyes HellHave Seen'', (1995).1997
* [[Geraldine Brooks (scrittrice)|Geraldine Brooks]], ''March: A Love Story in a Time of War'', 2006
* [[Ann Rinaldi]]. ''Mine Eyes Have Seen''. (1997)
* [[GeraldineEric Brooks (scrittrice)|Geraldine BrooksFlint]]., ''March[[1824: AThe Love Story in a Time ofArkansas War]]'', (2006)
* Kevin G. Summers, "His Soul Goes Marching On" in ''Tales of Moreauvia'', volume I, 2008.
* [[Eric Flint]]. ''[[1824: The Arkansas War]]'' (2006)
* Kevin G. Summers, "His Soul Goes Marching On" in ''Tales of Moreauvia'', volume I (2008).
* [[James McBride]]. ''The Good Lord Bird'' (2013)
 
== Influenze ==
 
== Note ==
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* Barney, William L. "Brown, John". ''The Civil War and Reconstruction: A Student Companion.'' New York: Oxford University Press, Inc., 2001.
* DeCaro, Louis A. Jr. ''"Fire from the Midst of You": A Religious Life of John Brown'' (2002)
* {{en}} [[William Edward Burghardt Du Bois]] ''John Brown'' (1909) [https://books.google.com/books?id=Sg-oAAAAIAAJ&source=gbs_navlinks_s ''John Brown''] ({{ISBN|0-679-78353-9}})
* [[Paul Finkelman]], ed. ''His Soul Goes Marching On: Responses to John Brown and the Harpers Ferry Raid'' (1995)
* [[J.C. Furnas|Furnas, J. C.]] ''The Road to Harpers Ferry''. New York, William Sloane Associates, 1959
* Goodrich, Thomas ''War to the Knife: Bleeding Kansas, 1854–1861'' (1998).
* [[Tony Horwitz|Horwitz, Tony]]. ''Midnight Rising: John Brown and the Raid That Sparked the Civil War''. New York: Henry Holt & Co., 2011.
* Hotchkiss, Jed. "John Brown's Raid." The Confederate Military History. Oct. 27, 2009. [http://civilwarhome.com/johnbrown.htm%20 John Brown's Raid] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100310152643/http://www.civilwarhome.com/johnbrown.htm |date=10 marzo 2010 }}
* {{en}} Ken Chowder, ''Il padre del terrorismo americano: un patrimonio americano'', 2000,
[https://web.archive.org/web/20070808175559/http://files.blog-city.com/files/M06/158072/b/chowder.pdf versione online];
* Laughlin-Schultz, Bonnie. ''The Tie that Bound Us: The Women of John Brown's Family and the Legacy of Radical Abolitionism.'' Ithaca, NY: Cornell University Press, 2013.
* {{cite encyclopediacita libro|lastcognome=Long |firstnome=Roderick |authorlinkwkautore=Roderick T. Long |editor-first=Ronald |editor-last=Hamowy |editor-linkcuratore=Ronald Hamowy |encyclopediapubblicazione=The Encyclopedia of Libertarianism |titletitolo=Brown, John (1800–1859) |url= https://books.google.com/books?id=yxNgXs3TkJYC |yearanno=2008 |publishereditore= [[SAGE Publications|SAGE]]; [[Cato Institute]] |___locationcittà= Thousand Oaks, CA |doi= 10.4135/9781412965811.n26|isbn= 978-1-4129-6580-4 |oclc=750831024| lccn = 2008009151 |pages= 39–40 |quote= |refpp=39-40 }}
* Malin, James. ''John Brown & the Legend of Fifty-Six'' (1942) ({{ISBN|0-8383-1021-4}})
* {{Cita libro|cognome1=McGinty|nome1=Brian|url= https://books.google.com/books?id=aZQxEsFJV-IC&printsec=frontcover&dq=john+brown%27s+trial&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiugbmT9e7QAhVE4iYKHQnKA5QQ6AEIGjAA#v=onepage&q=john%20brown's%20trial&f=false|titolo=John Brown's Trial|data=2009|editore=[[Harvard University Press]]|isbn=978-0-674-03517-1}}
* McGlone, Robert E. ''John Brown's War against Slavery''. Cambridge, CUP, 2009.
* [[Allan Nevins]]. ''Ordeal of the Union''. 2 vols. (1947)
Riga 451 ⟶ 456:
* Rodriguez, Junius P., ed. ''Encyclopedia of Slave Resistance and Rebellion''. Westport, CT: Greenwood, 2006.
* [[Otto Scott|Scott, Otto]], ''The Secret Six: John Brown and The Abolitionist Movement'' (1979).
* {{Cita pubblicazione|cognome1=SenGupta|nome1=Gunja|titolo=Bleeding Kansas: A Review Essay|rivista=Kansas History|data=Winter 2001|numero=24|pp=318–341318-341|url=http://www.kshs.org/publicat/history/2001winter_sengupta.pdf}}
* Smith, Ted A., ''Weird John Brown: Divine Violence and the Limits of Ethics.'' Stanford, CA: Stanford University Press, 2015.
* {{Cita libro|cognome=Villard |nome=Oswald Garrison |titolo=John Brown 1800–1859: A Biography Fifty Years After |editore=Houghton Mifflin |anno=1910 |url=https://books.google.com/books?id=JVZ9Xn_qY4MC&source=gbs_navlinks_s |cid=villard}} ([https://archive.org/details/johnbrownfiftybio00villuoft Archivio])
=== Fonti primarie ===
* [http://www.kansasmemory.org/locate.php?categories=1245-4645 John Brown letters and photos on Kansas Memory], the digital portal of the Kansas State Historical Society
* Louis Ruchames, ed. ''A John Brown Reader: The Story of John Brown in His Own Words, in the Words of Those who Knew Him'' (1959)
* [[Franklin Benjamin Sanborn]] (ed.) (1891): ''The Life and Letters of John Brown''
* DeCaro, Louis A. Jr. ''John Brown – The Cost of Freedom: Selections from His Life & Letters'' (New York: International Publishers, 2007)
* [[Henry David Thoreau]] (1859): ''[[s:A Plea for Captain John Brown|A Plea for Captain John Brown]]''
* {{en}} [[Andrew Johnson]] (1859): [https://web.archive.org/web/20051103073709/http://www.adena.com/adena/usa/cw/cw234.htm ''Ciò che John Brown ha fatto in Kansas''] (12 dicembre, 1859): un discorso pronunziato alla [[Camera dei rappresentanti (degli Stati Uniti d'America)]], 12 dicembre, 1859. Originariamente pubblicato per ''Il Congressional Globe, I procedimenti ufficiali del Congresso'', Pubblicato da John C. Rives, Washington, D. C. 36º congresso, prima sessione, Nuove serie..No. 7, martedì, 13 dicembre, 1859, pagine 105–106. Ricuperato 16 maggio, 2005.
=== Altre letture ===
* {{Cita libro|cognome=Hinton |nome=Richard Josiah |titolo=John Brown and his men; with some account of the roads they traveled to reach Harper's Ferry |editore=New York: Funk & Wagnalls Company |anno=1894 |url=https://archive.org/details/johnbrownhismenw00hint_0}}
* {{Cita libro|cognome= Von Holst |nome=Hermann |titolo=John Brown |editore=Boston, Cupples and Hurd |anno=1889 |url=https://archive.org/details/johnbrown00vonh}}
=== Disponibili online ===
* {{en}} [http://www.guardian.co.uk/commentisfree/belief/2009/dec/03/john-brown-anniversary "John Brown, il buon 'fanatico'"] di Clinton Cox (2009)
* {{en}} [http://www.tls.timesonline.co.uk/article/0,,25340-2597455,00.html "Il corpo e il sangue di John Brown"] di Ari Kelman: una recensione nei [http://www.the-tls.co.uk TLS], 14 febbraio, 2007.
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20060618001421/http://www.kshs.org/places/johnbrown/index.htm Museo Nazionale John Brown sul sito storico] Osawatomie, [[Kansas]]
* {{en}} [http://www.vlib.us/amdocs/texts/ajohnson1859.html Ciò che John Brown ha fatto in Kansas] la battaglia di Osawatomie, 1856
* {{cita web|1=http://www.ku.edu/heritage/kshistory/johnbrown.html|2=John Brown, abolizionista, di David Reynolds, 2005|lingua=en}}|accesso=5 ([ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060818132654/http://www.ku.edu/heritage/kshistory/johnbrown.html|dataarchivio=18 Archivio]agosto 2006|urlmorto=}}()
* {{cita web|1=http://www.wvculture.org/History/jnobrown.html|2=Archivi della Virginia Occidentale e storia|lingua=en|accesso=5 ottobre 2012|dataarchivio=11 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080111050237/http://www.wvculture.org/History/jnobrown.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://gutenberg.net.au/ebooks07/0700461.txt|Project Gutenberg: Il corpo di John Brown (1928) (testo integrale della canzone)|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.bartleby.com/233/711.html|John Brown, di Edwin Arlington Robinson, 1921|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=en:Author:John Brown (1800-1859)}}
[https://en.wikiquote.org/wiki/John_Brown_(abolitionist) Su Wikiquote]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://archive.org/search.php?query=%28%28subject%3A%22Brown%2C%20John%22%20OR%20subject%3A%22John%20Brown%22%20OR%20creator%3A%22Brown%2C%20John%22%20OR%20creator%3A%22John%20Brown%22%20OR%20title%3A%22John%20Brown%22%20OR%20description%3A%22Brown%2C%20John%22%20OR%20description%3A%22John%20Brown%22%29%20OR%20%28%221800-1859%22%20AND%20Brown%29%29%20AND%20%28-mediatype:software%29 J. Brown] su [[Internet Archive]]
* [https://curlie.org/Society/History/By_Time_Period/Nineteenth_Century/People/Brown%2C_John/ J. Brown] su [[DMOZ]]
* {{cita web|http://www.kansastravel.org/johnbrownmuseum.htm|Museo John Brown|lingua=en}}
* {{en}} Johnson, Mary. [http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/jbintroduction.html ''La sua anima cammina ancora: La Vita e l'eredità di John Brown'', Dipartimento della cultura e della storia del West Virginia]
* {{cita web|http://www.nyhistory.com/gerritsmith/nelba.htm|''Sito sulla storia dello Stato di New York'', La fattoria di John Brown|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.kansashistory.us/johnbrown.html ''John Brown, Abolizionista: L'uomo che uccise la schiavitù'' di David S. Reynolds] estratto
* {{Cita web |url=httphttps://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/10/14/AR2009101402520.html |titolo=150 anni più tardi, la rivolta fallita di John Brown continua a marciare |autore=Michael E. Ruane |data=14 ottobre 2009 |sito=Washington Post|lingua=en }}
* {{cita web|http://www.americanmusicpreservation.com/BattleHymnoftheRepublic.htm|La canzone di John Brown e l'inno da battaglia della Repubblica|lingua=en}}
* [http://www.whilbr.org/TheInsurrection/index.aspx Correspondence relating to the Insurrection at Harper's Ferry, October 17, 1859], Senate of Maryland, 1860. ''Western Maryland History Online''
* [http://www.kshs.org/p/cool-things-john-brown-pike/10239 John Brown Pike – Kansas Historical Society]
* "John Brown and his Men, with Some Account of the Roads Traveled to Reach Harper's Ferry," [http://www.valpo.edu/vpr/carterjohn.html poem] by [[Jared Carter]].
* [http://www.kshs.org/p/cool-things-john-brown-desk/10177 John Brown Desk], Kansas Historical Society website
* [http://www.kentparksandrec.com/parks/city-wide-parks/john-brown-tannery-park John Brown Tannery Park], Site of the Franklin Mills Tannery, now a municipal park in Kent, Ohio
* [http://www.kshs.org/p/cool-things-harpers-ferry-revolver/10248 Harpers Ferry Revolver – Kansas Historical Society]
* {{Cita pubblicazione|url=http://www.bpl.org/exhibitions/past-exhibitions/home-front/activist-authors|editore=[[Boston Public Library]]|opera=Exhibitions|titolo=Home Front: Boston and the Civil War|capitolo=John Brown, Lock of hair, 1859|anno=2011|accesso=5 aprile 2018|dataarchivio=7 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180307151327/http://www.bpl.org/exhibitions/past-exhibitions/home-front/activist-authors/|urlmorto=sì}} (memento of [[James Miller McKim]])
* {{cita web|http://fabpedigree.com/s032/f250617.htm|Il pedigree di John Brown|lingua=en}}
* {{en}} [httphttps://www.wsws.org/articles/2009/dec2009/brow-d04.shtml 150 anni dall'impiccagione di John Brown] di Fred Mazelis, ''World Socialist Web Site'', dicembre 2009
* {{en}} [httphttps://www.nytimes.com/2009/12/02/opinion/02reynolds.html Il martirio della libertà] editoriale del NY Times di David S. Reynolds, 2 dicembre, 2009
* {{en}} [httphttps://www.nytimes.com/2009/12/02/opinion/02horwitz.html L'undici settembre del 1859] editoriale del NY Times di Tony Horwitz, 2 dicembre, 2009
* {{en}} [http://www.whilbr.org/TheInsurrection/index.aspx Corrispondenza in relazione all'insurrezione ad Harper's Ferry, 17 ottobre, 1859], Senato del Maryland, 1860. ''Storia del Maryland occidentale online''
* {{cita web|http://www.kshs.org/search/index/query:john%20brown|oggetti appartenuti a John Brown su Kansas Historical Society|lingua=en}}
* {{en}} ''John Brown e i suoi uomini, con un resoconto delle strade percorse per raggiungere Harper's Ferry,'' [http://www.valpo.edu/vpr/carterjohn.html poesia] di Jared Carter.
 
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