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{{Bio
|Nome = Pao
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = all'anagrafe '''Paolo Bordino'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 28 ottobre
|AnnoNascita = 1977
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 2000
|Attività = artista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , attivo dal 2000 nel panorama dell'[[arte di strada]]; a partire dal 2007 lavora anche nella [[pittura su tela]]
}}
== Biografia ==
Pao si forma principalmente in teatro, dove lavora come fonico, tecnico di palcoscenico e macchinista con la compagnia di [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]], studia e lavora presso i laboratori del [[Teatro alla Scala]] di Milano.
I suoi primi interventi da autodidatta nel campo della [[street art]] nascono nel 2000<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/05/Gatto_Pao_quei_ragazzi_del_co_9_080105065.shtml Gatto, Pao e quei ragazzi del muretto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, nonostante non abbia una vera nascita nell'ambito del writing, ma si interessi soprattutto di re-interpretare il contesto urbano in modo creativo e giocoso: le sue opere più famose e conosciute sono i pinguini dipinti sui paracarri<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/22/una_colonia_pinguini_conquista_panettoni_co_7_0104228243.shtml E una colonia di pinguini conquista i panettoni di Milano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, i dissuasori della sosta trasformati in delfini, i pali della luce in margherite, i bagni pubblici in lattine Campbell, nati con ispirazione diretta a partire dall'oggetto stesso<ref>{{Cita web|http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/08/04/uomo-che-dipinge-pinguini.html|L'uomo che dipinge pinguini|7 maggio 2012}}</ref>.
== Mostre ed esposizioni principali ==
Pao espone in molte occasioni a partire dal 2001. Tra le mostre più importanti: "Street art sweet art" del 2007 al PAC di Milano, dove espone l'opera ''Il velo di Maya''<ref>A. Riva, "Street Art Sweet Art", Skira 2007</ref>;“Ceccarini underground” a Riccione nel 2008, dove decora il sottopasso di [[viale Ceccarini]] con un murale su pannelli con i suoi personaggi giocosi e colorati; la collettiva "Triennale design museum" alla Triennale di Milano nel 2010; la collettiva "Intralci" nel 2011 a Milano. Nel 2010 si svolge la prima personale "Mondotondo"<ref>{{Cita web|http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte_e_cultura/10_maggio_19/Vanzetto-maestri-cartoni-giapponesi-1703043387157.shtml|Pao: «Maestri? I cartoni giapponesi»|7 maggio 2012}}</ref>: Pao presenta in quest'occasione 40 opere di cui dipinti su tela, sculture, installazioni e opere su vetroresina, che trasformano lo spazio in un “Mondo Tondo” immaginario, abitato da diversi personaggi tra cui pinguini, coccodrilli, mostri, animali e vegetali resi con forme morbide, semplificate e tonde, che trasmettono allegria e che si muovono in una realtà nuova e fantastica, interpretata e rielaborata con ironia, vivacità, creatività<ref>[http://www.mondotondo.net/ Pao Mondotondo]</ref>.
Nel novembre del 2016 realizza 'La street art per la storia', in piazza dei Mercanti a Milano. Le opere vengono distrutte da alcuni vandali pochi giorni dopo l'inaugurazione.
== Storia ==▼
== Temi e tecniche ==
Pao dipinge in strada utilizzando soprattutto lo spray, nelle opere su tela e altri supporti usa anche l'acrilico e l'inserimento di elementi in legno o altri materiali, sperimentando molto. Nel passaggio dalla strada alla tela usa tecniche e linguaggi diversi: in strada dialoga molto con il contesto, rispettando lo spazio e dando maggior importanza al messaggio che vuole comunicare e a colori forti e visibili; sulla tela dà molta importanza alla forma, indagando percorsi più complessi e discorsi più profondi.
I soggetti delle opere sono generalmente fantastici, colorati, molto giocosi, ironici, spensierati<ref>{{Cita web|http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/01/31/quanta-strada-hanno-fatto-quei-pinguini.html|Quanta strada hanno fatto quei pinguini|7 maggio 2012}}</ref>. Attraverso sperimentazioni sui materiali, ricerche prospettiche, distorsioni visive e utilizzo di geometrie curve, Pao cerca di superare la bidimensionalità della tela, e in parallelo, la tridimensionalità del nostro mondo. Un esempio è l'opera ''Il velo di Maya'': l'elemento tridimensionale fa la sua comparsa nella bidimensione del dipinto permettendo così al protagonista di superare i limiti della sua realtà, e come lui, anche noi possiamo entrare in una dimensione che va oltre la nostra.<ref>"Pao. Mondotondo", Skira, Milano, 2010</ref>
<references />▼
== Collegamenti esterni ==
[http://www.paopao.it Sito ufficiale]
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{{Portale|biografie|writing}}
[[Categoria:Graffiti writer italiani|Pao]]
{{Musei della provincia di Varese}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Musei di Varese]]
[[Categoria:Ville di Varese|Panza]]
[[Categoria:Fondo Ambiente Italiano]]
[[Categoria:Pinacoteche della Lombardia]]
[[Categoria:Musei di arte moderna d'Italia]]
[[Categoria:Musei di arte contemporanea d'Italia]]
[[Categoria:Giardini di Varese]]
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▲<pre>{{Portale|Architettura|Emilia}}
▲[[Categoria:Basiliche di Piacenza]]
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