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''Internamento libero'' : [[Lungro]] (20) -- [[Rogliano (Italia)|Rogliano]] (15) -- [[Castrovillari]] (15) -- [[Acri (Italia)|Acri]] (7) -- [[Laino Borgo|Laino Bruzio]] (7) -- [[San Marco Argentano]] (7) -- [[Celico]] (5), [[Spezzano della Sila]] (5) -- [[Campana (comune italiano)|Campana]] (4) -- [[Mormanno]] (4) -- [[Santa Sofia d'Epiro]] (4) -- [[Carpanzano]] (3) -- [[Bianchi (Italia)|Bianchi]] (2) -- [[Cerisano]] (2)
La '''musica dell'Olocausto''' fu composta nei ghetti, nei campi di concentramento, negli accampamenti dei partigiani, tr i rifugiati o in clandestinita', come un modo per esprimere i contrastanti sentimenti di dolore e sgomento, rivolta e speranza delle [[vittime dell'Olocausto|vittime]] di fronte alle persecuzioni politiche e razziali messe in atto dalla Germania nazista e dai suoi alleati, tra il 1933 e il 1945. Dopo la fine della seconda guerra mondiale la musica e' diventata uno strumento della memoria per i [[superstiti dell'Olocausto]] e le generazioni successive, in una lunga serie di opere musicali ispirate all'Olocausto.
 
{| class="wikitable" style="font-size:96%;width:99%;text-align:left;"
==
! Località / Totale presenze ebrei (1940-43) / Ebrei internati (estate 1943) /
 
|- valign="top"
Numerosi musicisti e compositori furono coinvolti nell'Olocausto a causa della loro appartenenza "razziale" o in conseguenze delle loro idee politiche e del loro orientamento sessuale.<ref>???</ref> La musica stessa divenne terreno di scontro, facendosi il nazismo promotore di un proprio distintivo stile musicale che bollava come "[[arte degenerata]]" il [[jazz]], la [[dissonanza]] e ogni tendenza musicale anti-conformista.<ref>M. Meyer, ''The Politics of Music in the Third Reich'', New York: Peter Lang, 1993; M.H. Kater, ''The Twisted Muse: Musicians and their Music in the Third Reich'', Oxford: Oxford University Press, 1997.</ref> Le teorie naziste si basavano sul saggio di [[Richard Wagner]] in cui egli contrapponeva la musica "tedesca" a quella "ebraica", e la musica esercito' un ruolo centrale nella propaganda del Terzo Reich.
| [[San Marco Argentano]] / 87 / 0
|- valign="top"
| Note (1940-43) : Il primo campo mfn['mo'vmf'mkvm ;mfvol;m klmf,folp;,.,cl'vm] ,fvokp
|}
| Note (1943-45) : Gli internati presenti in paese furono tutti liberati nel settembre 1943 con l'arrivo degli Alleati, inclusi quelli trasferiti a [[Ferramonti]].
 
I musicisti perseguitati reagirono usando la loro arte come una forma di resistenza spirituale e uno strumento di denuncia dell'oppressione. Il compositore inglese Michael Tippett (1905-1997), un pacifista impegnato, concepì l'oratorio A Child of Our Time dopo aver appreso del pogrom della Kristallnacht (Night of Broken Glass) del novembre 1938 in Germania e Austria. Desideroso di comunicare un messaggio universale di tolleranza, Tippett ha omesso qualsiasi riferimento agli eventi attuali nel suo libretto. Ha tratto ispirazione musicale dai compositori dell'epoca barocca Bach e Handel e dagli spirituals afroamericani. Un figlio del nostro tempo, intitolato a un romanzo dello scrittore anti-nazista Odon von Horwath, fu completato nel 1941 e si esibì per la prima volta a Londra nel marzo del 1944. [[Erich Itor Kahn]] giunge negli Stati Uniti nel 1941 dalla Francia come rifugiato. Assieme a lui altri compositori, ([[Kurt Weill]], [[Mario Castelnuovo-Tedesco]], [[Vittorio Rieti]]). La comunita' dei rifugiati include anche numerosi musicisti e direttori d'orchestra, fuggiti per motivi politici o razziali come [[Arthur Rubinstein]] e [[Arturo Toscanini]].
 
<<La storia del Comune di Montechiarugolo negli anni della Seconda Guerra Mondiale è strettamente legata alle vicende di due luoghi: il Castello quattrocentesco appartenente alla famiglia Marchi e situato nel pieno centro del paese, e gli alberghi Terme e Bagni nella località di Monticelli Terme.>>
Non tutti i compositori si trovarono nella condizione di poter far sentire liberamente la propria voce. Per gli artisti vissuti in clandestinita' sotto l'occupazione nazista (come [[Joseph Beer]] in Francia e [[??]] in Italia), la produzione musicale si svolge nell'ansia continua dell'arresto e della deportazione; la loro arte si preserva solo grazie al supporto e alla complicita' di amici ed estimatori.
 
=== Il campo di internamento di Montechiarugolo ===
Anche nei ghetti e nei campi di internamento la musica continua tenacemente a esistere. Alla musica "ufficiale"che i prigionieri sono spesso costretti a eseguire nelle orchestre e nelle bande che i nazisti costituiscono si contrappongono la musica clandestina, i canti di protesta. Nei ghetti si continuano ad offrire concerti. La musica diventa una forma di resistenza spirituale per i musicisti e il loro pubblico. A Terezin il Requiem di Verdi diventa un canto di speranza nell'imminente giudizio. I bambini del ghetto trovano in [[Brundibar]] l'espressione collettiva dei loro sentimenti di rivolta e resistenza al male. Anche a Buchenwald i detenuti politici organizzano concerti serali alla ''Kinohalle''.<ref>[http://orelfoundation.org/journal/journalArticle/more_music_for_the_kinohalle/ More Music for the Kinohalle!].</ref>
 
Dal giugno 1940 fino al settembre 1943 un'ala del Castello di Montechiarugolo fu riadattata a ospitare un campo di internamento civile maschile, uno di tanti attivati dal Ministero dell'Interno per accogliere i "sudditi di paesi nemici", uomini di età diversa e di provenienza sociale e professionale differenti che si trovarono in Italia, per lavoro o per ragioni di studio, al momento dello scoppio della guerra.<ref>[https://resistenzamappe.it/extraurbani/montechiarugolo/il-campo-di-concentramento-del-castello-di-montechiarugolo Il campo di concentramento del Castello di Montechiarugolo].</ref> Tra di essi furono compresi sin da subito anche numerosi [[ebrei internati in Italia|profughi ebrei]] giunti in Italia (inclusi quelli provenienti dalla Germania o dai territori occupati dal Terzo Reich). Di fatto con tale decisione essi furono (almeno temporaneamente) risparmiati dagli eccidi dell'[[Olocausto]].
Coscienti dell'importanza della loro testimonianza per le generazioni future, i compositori si preoccupano di lasciare le loro opere in nascondigli di fortuna, quando anche per loro giunga il momento della deportazione finale nei campi di sterminio o di lavoro coatto. Ci si affida altrimenti alla memoria dei superstiti, che permettera' nel dopoguerra di ricostruire alcuni dei brani perduti.
 
La parte dell'edificio di pertinenza del campo era capace di accogliere circa 200 internati, una cifra che, in realtà, non fu mai raggiunta; tra il 1940 e il 1943 il numero di internati oscillò infetti tra i 50 e i 150 uomini. Lo stabile, provvisto di impianti idrico ed elettrico ma in precario stato di conservazione, era composto da un piano terreno e due superiori, comprendenti complessivamente una trentina di stanze di varia grandezza. Era inoltre provvisto di un giardino, di ampi e ben recintati cortili, nonché di spazi accessori per i servizi e la cucina, dove alcuni gestori del paese preparavano i due pasti giornalieri per i reclusi.<ref>[https://www.memorieincammino.it/luoghi/montechiarugolo-pr/ Memorie in cammino].</ref>
Dopo la liberazione la musica diviene strumento di memoria e di compianto di fronte alla tragedia vissuta.
 
I primi prigionieri a giungere nel castello, già nel giugno-luglio 1943, furono una cinquantina di [[ebrei internati in Italia|profughi ebrei]]. A metà agosto 1940 si unirono a loro di cittadini francesi e britannici ritenuti, nel crudo linguaggio della burocrazia ministeriale, tra i più "pericolosi". Particolarmente sorvegliati e temuti furono i membri del gruppo di una ventina di giovani studenti anglo-maltesi che, prima della guerra, frequentavano università italiane.
A partire dagli anni '60 alla memoria si affianca la riflessione sulla lezione dell'Olocausto, sulle sue cause e radici e i compositori di fanno interpreti delle domande delle nuove generazioni. By Dylan o Guccini l'Olocausto diventa il veicolo del pacifismo.
 
Nell'autunno del 1940 giunsero al Castello anche prigionieri dal [[campo di internamento di Scipione Castello]], situato sempre nella provincia di Parma a Salsomaggiore Terme. A metà dicembre i prigionieri del campo erano ormai 118, di cui 79 britannici, 28 francesi e i rimanenti ebrei o di altre nazionalità. Nell'aprile del 1941 vennero trasferiti da Venezia 58 marittimi jugoslavi, originari della Dalmazia. Con questi ultimi arrivi, alla metà di luglio, il campo raggiunse il picco massimo delle presenze: 146 internati.
Il successo dei film come Schindler List o La vita e' bella e' determinato in larga misura ache dalla forza espressiva dello loro colonne sonore, John Williams e Piovani, entrambe premiate con il premio Oscar.
 
La presenza ebraica fu rilevante, specialmente nei primi anni. Per il campo passarono a più riprese almeno 65 ebrei. Per la maggior parte di loro si trattò comunque solo di una sistemazione temporanea prima di essere trasferiti in altre località.<ref>[http://www.annapizzuti.it/ Ebrei stranieri internati in Italia].</ref>
 
La vita quotidiana degli internati trascorreva tra le camere, il loggiato e il cortile del castello, il cui ingresso era vigilato da un gruppo di carabinieri che vi avevano impiantato un posto di guardia fisso. La sorveglianza interna e le altre mansioni "di polizia" erano svolte da alcuni agenti di pubblica sicurezza, al comando di un funzionario cui competeva anche il ruolo del direttore del campo. Si susseguirono in questo incarico: Carmine Medici, Olindo Tiberi, Iginio Adami, Mauro Majello e Vittorio Pietrantonio. Comuni a tutti gli internati furono le difficoltà connesse alla costrizione in una struttura piuttosto fatiscente e alla quale non erano stati apportati gli adattamenti adeguati per poter ospitare una comunità di persone così numerosa. I prigionieri trascorsero larga parte del tempo nella corte del castello, nelle loro stanze e lungo il camminamento superiore dell’edificio. Con apposito permesso del direttore, i reclusi potevano accedere al giardino, o recarsi in paese per particolari incombenze. Molte furono le occasioni di contatto con la popolazione del borgo, sebbene questo non fosse ufficialmente consentito.
 
Tra trasferimenti e nuovi arrivi la popolazione del campo contava nell'estate del 1943 circa 100 reclusi, tra cui solo 9 ebrei (per la maggior parte di nazionalità inglese).
 
Il 9 settembre 1943 si presentarono al campo quattro militari tedeschi che ingiunsero di aprire le porte. Il direttore, commissario di P.S. Vittorio Pietrantonio, si rifiutò di obbedire all'ordine. Seguirono momenti di tensione. Il comandante del reparto tedesco diede ordine di fare fuoco mentre dal retro numerosi prigionieri (inclusi i nove ebrei presenti) fuggivano scavalcando le mura e dandosi alla macchia.<ref>[https://resistenzamappe.it/extraurbani/montechiarugolo/il-campo-di-concentramento-del-castello-di-montechiarugolo Il campo di concentramento del Castello di Montechiarugolo].</ref>
 
Il breve assedio si concluse con la resa e l'arresto del direttore del campo, degli agenti e dei circa 50 reclusi rimasti nel castello (sui 103 originariamente presenti). Il campo venne chiuso e gli internati furono alloggiati nell'edificio delle scuole elementari di via Veneri, nel quartiere reggiano di Santa Croce, dove rimasero fino al dicembre dello stesso anno, per poi essere trasferiti altrove.
 
Se guardiamo all'insieme dei 65 ebrei che per periodi più o meno lunghi soggiornarono al Castello, otto di loro - arrestati dopo l'8 settembre 1943 in varie località della penisola - perirono ad [[Auschwitz]]. 57 furono i sopravvissuti. A tre di loro era stato concesso di emigrare prima dell'estate 1943. Gli altri - rimasti in Italia anche durante il periodo dell'occupazione tedesca - riuscirono tutti con vicissitudini varie a sfuggire alla morte, inclusi i nove fuggiti dal Castello nel settembre 1943. Tre dei fuggitivi furono arrestati nel dicembre 1943 nel vicino comune di [[Traversetolo]] (Parma), dove si erano rifugiati; essendo di nazionalità inglese tuttavia non furono deportati ad [[Auschwitz]], ma come prigionieri di guerra a [[Bergen-Belsen]] dove rimasero fino alla Liberazione il 1 maggio 1945.<ref>[http://www.annapizzuti.it/ Ebrei stranieri internati in Italia].</ref>
 
A una fase diversa dell'[[Olocausto in Italia]] appartiene l'istituzione nel dicembre 1943 del [[campo di concentramento di Monticelli Terme]] presso gli alberghi Terme e Bagni, sempre nel territorio del comune di [[Montechiarugolo]]. Si trattò non più di un luogo di internamento ma di uno dei [[campi di concentramento della Repubblica Sociale Italiana]], dove furono rinchiusi una quarantina di donne e bambini ebrei della Provincia di Parma, trasferiti quindi nel marzo 1944 a [[Fossoli]] per essere deportati e uccisi ad [[Auschwitz]].<ref>[https://resistenzamappe.it/extraurbani/montechiarugolo/campo-di-concentramento-di-transito-di-monticelli-terme Il campo di concentramento di transito di Monticelli Terme].</ref>
* 1937-45 -- Hanns Eisler - Deutsche Sinfonie op 50
 
''Bibliografia'' : Carlo Spartaco Capogreco, ''I campi del duce. L'internamento civile nell'Italia fascista (1940-1943)'', Giulio Einaudi Editore, Torino 2004; Marco Minardi, ''Tra chiuse mura. Deportazione e campi di concentramento nella provincia di Parma 1940-1945'', Comune di Montechiarugolo 1987.
* [[Jozef Kropinski]], Rezygnacja
 
* [[Erich Itor Kahn]], Ciaccona dei tempi di guerra (1943)
* 1944 -- [[Gideon Klein]], Partita für Streicher (1944)
 
<<si arrese e i prigionieri ancora nel castello vennero trasferiti oltr’Enza dal reparto tedesco e il campo venne chiuso.
==Brani musicali e compositori (elenco parziale)==
Nei giorni successivi all'8 settembre 1943 i tedeschi presero possesso del campo, arrestarono il direttore e gli agenti e trasferirono una cinquantina di internati (quelli che dei 103 presenti non erano riusciti a fuggire) nell'edificio delle scuole elementari di via Veneri, nel quartiere reggiano di Santa Croce, lasciandoli lì fino al dicembre dello stesso anno, per poi trasferirli altrove.>>
 
==== Il campo di concentramento di Montechiarugolo ====
===1930-1939===
 
Il Campo di Monticelli Terme, era presso l’Albergo Bagni (per le donne e i bambini) (6 dicembre 1943 – 9 marzo 1944).
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
 
|- bgcolor=yellow
Con la chiusura del campo, però, non terminò il ruolo occupato da Montechiarugolo nell'ambito del sistema concentrazionario fascista: nell'autunno 1943 si aprì una nuova fase che vide protagonista la neonata Repubblica Sociale Italiana. Dopo il tentativo di "isolamento" degli oppositori e dei nemici, ora iniziava la fase di "raccolta" di antifascisti ed ebrei, riuniti in campi di concentramento provinciali in attesa di essere trasferiti in campi di concentramento speciali e appositamente attrezzati. E così, il vice commissario federale del Partito Fascista Repubblicano di Parma, Guglielmo Ferri, in una circolare del 3 dicembre 1943 diretta ai commissari dei fasci repubblicani della provincia, dispose che fossero riattivati i campi di concentramento provinciali e che, in particolare, le donne e i bambini ebrei fossero raccolti negli alberghi Terme e Bagni di Monticelli Terme di Montechiarugolo. Il destino di chi passava per questo campo era ormai segnato: la deportazione nei campi di concentramento e di stermino nazisti. Le prime donne e bambini giunsero a Monticelli agli inizi di dicembre 1943. Alla fine del mese erano già 40. Il campo venne chiuso definitivamente il 9 marzo 1944 quando gli internati furono trasferiti tutti a Fossoli di Carpi, da dove partirono per Auschwitz insieme ad altre 835 persone con il convoglio del 5 aprile. Tra i bambini rinchiusi nei due edifici di Monticelli ci furono anche Donato e Cesare Della Pergola, figli del rabbino di Parma e di Emilia Camerini, catturati il 12 dicembre 1943 e condotti al campo con la madre, le zie e la nonna.
!Anno
!Opera
!Compositore
!Note
|-
|1933
|''Moorsoldatenlied''
|[[Rudi Goguel]] (1908-1976)
|Canto di protesta in tedesco, fu composto nell'agosto 1933 su liriche di Johann Esser and Wolfgang Langhoff nel campo di concentramento di Börgermoor. Divenne immediatamente popolare tra i prigionieri. Tradotto in inglese e spagnolo conobbe un successo internazionale tra i militanti antifascisti. Goguel sopravviverà a oltre 10 anni di detenzione in vari campi di concentramento.
|-
|1937
|''Der Weg der Verheißung'' / ''The Eternal Road''
|[[Kurt Weill]] (1900-1950)
|L'opera-oratorio, di ispirazione sionistica su testo di [[Franz Werfel]], fu rappresentata per la prima volta al Manhattan Opera House il 7 gennaio 1937 (per un totale di 153 rappresentazioni), nella versione inglese di [[Ludwig Lewisohn]].
|-
|1938
|''Undzer shtetl brent'' (La nostra citta' sta bruciando)
|[[Mordecai Gebirtig]] (1877-1942)
|Canto di protesta in yiddish, fu composto a Cracovia come risposta ad un pogrom avvenuto nel 1936 nella città polacca di Przytyk. La resistenza ebraica sceglierà il canto come proprio inno durante l'Olocausto. Gebirtig viene assassinato dai nazisti nel giugno 1942 nel [[ghetto di Cracovia]].
|-
|1938
| ''Dachau Lied'' (Canto di Dachau)
| [[Herbert Zipper]] (1905-1997)
| Il compositore compose il canto di protesta (in tedesco) nel settembre 1938 su liriche di un altro prigioniero politico, Jura Soyfer. Dapprima eseguito in segreto, il canto divenne popolare tra i prigionieri. Al contrario di Soyfer (morto a Buchenwald), Zipper fu liberato per intervento della sua famiglia attraverso il pagamento di un'ingente cauzione. Fuggì a Parigi e quindi nelle Filippine dove fu direttore dell'Orchestra sinfonica di Manila. Dopo la guerra emigrò negli Stati Uniti.
|}
 
===1940-1949===
 
== Storia ==
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
 
|- bgcolor=yellow
==Riepilogo medaglie tuffi (Olimpiadi, Mondiali, Europei)==
!Anno
 
!Opera
===1920-1927===
!Compositore
 
!Note
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
|-
|- bgcolor="#EFEFEF"
|1941
! width=150 | Competizione
| ''A Child of Our Time''
! width=250 | Oro
| [[Michael Tippett]] </br> (1905-1997)
! width=250 | Argento
| Il compositore, un pacifista impegnato, concepì l'oratorio come risposta agli eventi della [[Notte dei cristalli]]. L'opera fu eseguita la prima volta al teatro Adelphi, Londra, il 19 marzo 1944.
! width=250 | Bronzo
|-
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
|1942
 
| ''Fest steht''
|- style="background-color:lightblue"
| [[Erich Frost]] </br> (1900-1987)
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1927|''2^ Europeo'' <br> (Bologna 1927)]] <br> {{Med|O|Europa}} 0 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 2
| Il compositore, testimone di Geova, compose questo inno nel 1942 mentre era imprigionato nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Frost sopravvisse alla prigionia e l'inno - tradotto anche in inglese - divenne uno dei piu' popolari nella tradizione dei Testimoni di Geova.
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|-
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|1943
|''{{Med|B|Europa}} [[Luciano Cozzi]] (T3m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Ezio Selva]] (P10m)
|''Stradella in Venedig'' (Stradella a Venezia)
 
|[[Joseph Beer]] (1908-1987)
|Beer compose l'operetta vivendo sotto falsa identità nel sud della Francia. Originario di Leopoli, fu l'unico membro della sua famiglia a sopravvivere all'Olocausto.
|-
|1943
|''[[Brundibár]]''
|[[Hans Krása]] (1899-1944)
|L'opera per bambini, su libretto di Adolf Hoffmeister, fu originariamente composta nel 1938 ma poi adattata dal compositore per la sua rappresentazione al [[campo di concentramento di Theresienstadt]] il 23 settembre 1943 (per un totale di 55 repliche fino al settembre 1944). Ne fu protagonista indiscusso il piccolo [[Honza Treichlinger]], che, come il compositore e la maggioranza del pubblico e del cast, trovera' la morte ad Auschwitz.
|-
| 1943
| ''Ciaccona dei tempi di guerra''
| [[Erich Itor Kahn]] (1905-1956)
| Benche' Kahn riuscisse ad emigrare nel 1941 dalla Francia negli Stati Uniti, la sua vita e la sua opera restarono profondamente segnate dall'esperienza dell'Olocausto.
|-
|1943
|''Study for String Orchestra''
|[[Pavel Haas]] (1899-1944)
|La piu' famosa tra le composizioni musical di Pavel Haas al [[campo di concentramento di Theresienstadt]], dove fu eseguita sotto la direzione di [[Karel Ančerl]].
|-
|1943
| ''[[Inno delle Nazioni]]''
|[[Arturo Toscanini]] (1867-1957)
| Adattamento della cantata di Giuseppe Verdi come inno antifascista.
|-
| 1943-1944
| ''Der Kaiser von Atlantis''
| [[Viktor Ullmann]] (1898-1944)
| L'opera, composta a Theresienstadt, non vi fu mai rappresentata, perche' la censura nazista vide in essa una critica troppo scoperta dei regimi totalitari. L'opera sara' eseguita per la prima volta ad Amsterdam nel 1975.
|-
| 1944
| ''Partita für Streicher''
| [[Gideon Klein]] (1919-1945)
| Assieme a [[Pavel Haas]], [[Hans Krása]], e [[Viktor Ullmann]], Klein fu tra i maggiori compositori operanti a Terezin. Deportato ad Auschwitz e quindi a Fürstengrube, vi mori' nel 1945.
|-
| 1947
| ''[[Un sopravvissuto a Varsavia]]''
| [[Arnold Schoenberg]] (1874-1951)
| "Oratorio per voce recitante, coro maschile e orchestra". In stile dodecafonico, è uno dei primi e più celebri brani musicali ispirati all'Olocausto. L'opera fu presentata per la prima volta il 4 novembre 1948 ad [[Albuquerque]] (New Mexico) dalla locale Civic Symphony Orchestra sotto la direzione di [[Kurt Frederick]].
|-
| 1947
| ''Yizkor (In memoriam) ''
| [[Ödön Pártos]] (1907-1977)
| Composizione musicale "per viola e orchestra". Il compositore e violista, nato e cresciuto in Ungheria e gia' membro dell'orchestra sinfonica di Budapest, era emigrato in Palestina nel 1938, unendosi all'[[Orchestra filarmonica d'Israele]].
|-
| 1948
| ''Lider fun di getos un lagern'' / ''Canti dei ghetti e dei lager''
| [[David Botwinik]] (n.1920)
| Nato a Vilna, il giovane compositore ebreo raccolse centinaia di canti inediti in yiddish intervistando i superstiti dei ghetti e dei lager e li raccolse in una pubblicazione che usci' a cura del poeta [[Halpern Leivick]].
|-
| 1948
| ''Ilse Koch''
| [[Woody Guthrie]] (1912-1967)
| Il cantautore americano scrisse questa canzone l'8 ottobre 1948, traendo ispirazione dal caso di [[Ilse Koch]], "la strega di Buchenwald", criminale di guerra tedesca, il cui caso aveva avuto grande eco nell'opinione pubblica americana.
|-
|1949
|''Die Asche von Birkenau''
|[[Günter Kochan]] (1930-2009)
| La cantata fu composta nel 1949 durante una visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Pubblicata nel 1951, fu eseguita per la prima volta il 25 maggio 1966 dalla Berlin Symphony Orchestra diretta da [[Kurt Masur]] a Berlino.
|}
 
===1960-1969===
 
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|- bgcolor=yellow"#EFEFEF"
! width=210 | Competizione
!Anno
! width=250 | Oro
!Opera
! width=250 | Argento
!Compositore
! width=250 | Bronzo
!Note
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
|-
 
| 1962
|- style="background-color:lightgreen"
| ''Babi Yar'', sinfonia n.13
|[[Tuffi ai Giochi della XVIII Olimpiade|'''Olimpiade''' <br> (Tokyo 1964)]] <br> {{Med|O|Olimpiadi}} 0 - {{Med|A|Olimpiadi}} 1 - {{Med|B|Olimpiadi}} 0
| [[Dmitrij Šostakovič]] (1906-1975)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| Basato su un poema del poeta russo [[Evgeny Evtushenko]] che aveva visitato Babi Yar, luogo di uno dei piu' sanguinosi massacri dell'Olocausto.
|'''{{Med|A|Olimpiadi}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
|-
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|1964
 
| ''With God on Our Side''
|- style="background-color:lightblue"
| [[Bob Dylan]] (n.1941)
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1966|''11^ Europeo'' <br> (Utrecht 1966)]] <br> {{Med|O|Europa}} 1 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 1
| La canzone cita l'Olocausto chiedendo provocatoriamente come sia possibile che, ad ogni sterminio, Dio sia dalla "nostra" parte.
|''{{Med|O|Europa}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
|-
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| 1965
|''{{Med|B|Europa}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
| '' Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz''
 
| [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]] (1924-1990)
|- style="background-color:lightgreen"
| Tratto dalle musiche di scena composte per un dramma di Peter Weiss ambientato ad Auschwitz.
|[[Tuffi ai Giochi della XIX Olimpiade|'''Olimpiade''' <br> (Città del Messico 1968)]] <br> {{Med|O|Olimpiadi}} 1 - {{Med|A|Olimpiadi}} 1 - {{Med|B|Olimpiadi}} 0
|-
|'''{{Med|O|Olimpiadi}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
| 1966
|'''{{Med|A|Olimpiadi}} [[Klaus Dibiasi]] (T3m)
| ''[[Auschwitz (brano musicale)|Auschwitz (La canzone del bambino nel vento)]]''
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| [[Francesco Guccini]] (n.1940)
 
| Celeberrima canzone del cantautore italiano.
|-
| 1966
| ''Nuit et brouillard''
| [[Jean Ferrat]] (1930-2010)
| Canzone del cantautore francese.
|-
| 1967
| ''Dies Irae''
| [[Krzysztof Penderecki]] (n.1933)
| "An oratorio in undiminished memoriam of the dead from the death camp at Oświęcim"
|-
| 1968
| ''I never saw another butterfly''
| [[Charles Davidson]] (n.1929)
| Opera corale ispirata ai poemi dei bambini di Terezin.
|-
| 1969
| ''Dachau Blues''
| [[Captain Beefheart]] (1941-2010)
| Una canzone di uno dei maggiori esponenti del rock sperimentale statunitense.
|-
| 1969
| ''Story of Isaac''
| [[Leonard Cohen]] (1934-2016)
| Una canzone del celebre cantautore ebreo canadese.
|}
 
===1970-1979===
 
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|- bgcolor=yellow"#EFEFEF"
! width=150 | Competizione
!Anno
! width=250 | Oro
!Opera
! width=250 | Argento
!Compositore
! width=250 | Bronzo
!Note
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
|-
| 1975
| ''Rock Around The Bunker''
| [[Serge Gainsbourg]] (1928-1991)
| Concept album incentrato sul tema dell'Olocausto, ispirato alle memorie personali del cantautore francese di origine ebraico-ucraina.
|-
| 1977
| ''Symphony of Sorrowful Songs'', sinfonia n.3
| [[Henryk Górecki]] (1933-2010)
| Opera sinfonica ispirata all'Olocausto.
|-
|1978
|''No Love Lost''
|[[Joy Division]]
|
|-
|1979
|''Songs from the Depths of Hell''
| [[Aleksander Tytus Kulisiewicz]]
|
|}
 
|- style="background-color:lightblue"
===1980-1989===
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1970|''12^ Europeo'' <br> (Barcellona 1970)]] <br> {{Med|O|Europa}} 1 - {{Med|A|Europa}} 2 - {{Med|B|Europa}} 1
|''{{Med|O|Europa}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
|''{{Med|A|Europa}} [[Klaus Dibiasi]] (T3m) <br> {{Med|A|Europa}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
|''{{Med|B|Europa}} [[Giorgio Cagnotto]] (P10m)
 
|- style="background-color:lightgreen"
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|[[Tuffi ai Giochi della XX Olimpiade|'''Olimpiade''' <br> (Monaco 1972)]] <br> {{Med|O|Olimpiadi}} 1 - {{Med|A|Olimpiadi}} 1 - {{Med|B|Olimpiadi}} 1
|- bgcolor=yellow
|'''{{Med|O|Olimpiadi}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
!Anno
|'''{{Med|A|Olimpiadi}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
!Opera
|'''{{Med|B|Olimpiadi}} [[Giorgio Cagnotto]] (P10m)
!Compositore
!Note
|-
|1984
|''A Red Sector A''
|[[Rush]]
|
|-
| 1988
| ''Different Trains''
| [[Steve Reich]] (n.1936)
| l'autore ebreo, cresciuto negli Stati Uniti, confronta i propri ricordi dell'infanzia con quelli dei propri coetanei cresciuti in Europa durante l'Olocausto.
|}
 
|- style="background-color:yellow"
===1990-1999===
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 1973|'''1^ Mondiale''' <br> (Belgrado 1973)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 1 - {{Med|A|Mondo}} 1 - {{Med|B|Mondo}} 0
|'''{{Med|O|Mondo}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
|'''{{Med|A|Mondo}} [[Klaus Dibiasi]] (T3m)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
 
|- style="background-color:lightblue"
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1974|''13^ Europeo'' <br> (Vienna 1974)]] <br> {{Med|O|Europa}} 2 - {{Med|A|Europa}} 1 - {{Med|B|Europa}} 0
|- bgcolor=yellow
|''{{Med|O|Europa}} [[Klaus Dibiasi]] (T3m) <br> {{Med|O|Europa}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
!Anno
|''{{Med|A|Europa}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
!Opera
| align="center"|-- -- -- -- -- --
!Compositore
!Note
|-
|1992
|''Trains of no return''
| [[Ofra Haza]]
|
|-
| 1993
| ''Musiche del film "Schindler's List"''
| [[John Williams]] (n.1932)
| Vincitore del premio Oscar.
|-
|1994
|''This train revised''
|The Indigo Girls
|
|-
| 1994
| ''In memoriam Anne Frank''
| [[Howard Goodall]] (n.1958)
| Commissionato da The Voices Foundation.
|-
| 1997
| ''Musiche del film "La vita è bella"''
| [[Nicola Piovani]] (n.1946)
| Vincitore del premio Oscar.
|-
|1998
| ''Train de Vie''
| [[Goran Bregovic]] (1998)
|
|}
 
|- style="background-color:yellow"
===2000-2009===
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 1975|'''2^ Mondiale''' <br> (Cali 1975)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 1 - {{Med|A|Mondo}} 1 - {{Med|B|Mondo}} 0
|'''{{Med|O|Mondo}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
|'''{{Med|A|Mondo}} [[Klaus Dibiasi]] (T3m)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
 
|- style="background-color:lightgreen"
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|[[Tuffi ai Giochi della XXI Olimpiade|'''Olimpiade''' <br> (Montréal 1976)]] <br> {{Med|O|Olimpiadi}} 1 - {{Med|A|Olimpiadi}} 1 - {{Med|B|Olimpiadi}} 0
|- bgcolor=yellow
|'''{{Med|O|Olimpiadi}} [[Klaus Dibiasi]] (P10m)
!Anno
|'''{{Med|A|Olimpiadi}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
!Opera
| align="center"|-- -- -- -- -- --
!Compositore
!Note
|-
| 2001
| ''I Believe in the Sun''
| [[Howard Goodall]] (n.1958)
| Eseguito per l'Holocaust Memorial Day.
|-
|2005
|''Numeri da scaricare''
|[[Francesco De Gregori]]
|
|-
|2008
|''Il carmelo di Echt''
|[[Franco Battiato]]
|
|-
| 2009
| ''Kadisz''
| [[Krzysztof Penderecki]]
|
|}
 
|- style="background-color:lightblue"
===2010-2019===
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1977|''14^ Europeo'' <br> (Jönköping 1977)]] <br> {{Med|O|Europa}} 0 - {{Med|A|Europa}} 1 - {{Med|B|Europa}} 0
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|''{{Med|A|Europa}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
 
|- style="background-color:yellow"
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 1978|'''3^ Mondiale''' <br> (Berlino 1978)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 0 - {{Med|B|Mondo}} 1
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|'''{{Med|B|Mondo}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
 
{|border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|- bgcolor=yellow
!Anno
!Opera
!Compositore
!Note
|-
| 2010
| ''A Song of Hope''
| [[Howard Goodall]] (n.1958)
| Eseguito per l'Holocaust Memorial Day.
|-
| 2010
| ''Fun khurbn tsum lebn: naye yidishe lider'' / ''Dall'Olocausto alla vita: Nuovi canti in yiddish''
| [[David Botwinik]] (n.1920)
| Nel 1948, il giovane Botwinik aveva pubblicato una raccolta di canti dei ghetti e dei lager. La nuova collezione presenta 56 canti originali del compositore ispirati alla memoria dell'Olocausto.
|-
| 2012
| ''Last Train to Tomorrow''
| [[Carl Davis]] (n.1936)
| Una rievocazione dei [[Kindertransport]], per orchestra e coro di bambini.
|}
 
===1980-1989===
 
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
==Note==
|- bgcolor="#EFEFEF"
<references/>
! width=150 | Competizione
! width=250 | Oro
! width=250 | Argento
! width=250 | Bronzo
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
 
|- style="background-color:lightgreen"
==Bibliografia==
|[[Tuffi ai Giochi della XXII Olimpiade|'''Olimpiade''' <br> (Mosca 1980)]] <br> {{Med|O|Olimpiadi}} 0 - {{Med|A|Olimpiadi}} 0 - {{Med|B|Olimpiadi}} 1
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|'''{{Med|B|Olimpiadi}} [[Giorgio Cagnotto]] (T3m)
 
|- style="background-color:lightblue"
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1985|''17^ Europeo'' <br> (Sofia 1985)]] <br> {{Med|O|Europa}} 0 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 1
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|''{{Med|B|Europa}} [[Domenico Rinaldi]] (P10m)
 
|}
==Collegamenti esterni==
 
===1990-1999===
* [http://holocaustmusic.ort.org/ Music and the Holocaust]
* [http://www.culturalfemminile.com/2017/01/28/olocausto-la-memoria-nella-musica/ Canzoni sull'Olocausto]
* [https://guidovitiello.com/2009/01/27/schindler%E2%80%99s-playlist-canzoni-sull%E2%80%99olocausto/ Canzoni sull'Olocausto]
* [https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/27-gennaio-giornata-della-memoria-10-brani-per-ricordare 10 brani per ricordare]
 
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
|- bgcolor="#EFEFEF"
! width=150 | Competizione
! width=250 | Oro
! width=250 | Argento
! width=250 | Bronzo
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
 
|- style="background-color:lightblue"
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1991|''20^ Europeo'' <br> (Atene 1991)]] <br> {{Med|O|Europa}} 0 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 1
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|''{{Med|B|Europa}} [[Davide Lorenzini]] (T3m)
 
|- style="background-color:lightblue"
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1997|''23^ Europeo'' <br> (Siviglia 1997)]] <br> {{Med|O|Europa}} 0 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 1
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|''{{Med|B|Europa}} [[Nicola Marconi]] & [[Donald Miranda]] (T3m sincro)
 
|- style="background-color:lightblue"
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 1999|''24^ Europeo'' <br> (Istanbul 1999)]] <br> {{Med|O|Europa}} 1 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 0
|''{{Med|O|Europa}} [[Nicola Marconi]] & [[Donald Miranda]] (T3m sincro)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
 
|}
 
===2000-2009===
 
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
|- bgcolor="#EFEFEF"
! width=150 | Competizione
! width=250 | Oro
! width=250 | Argento
! width=250 | Bronzo
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
 
|- style="background-color:lightblue"
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 2002|''26^ Europeo'' <br> (Berlino 2002)]] <br> {{Med|O|Europa}} 1 - {{Med|A|Europa}} 1 - {{Med|B|Europa}} 2
|''{{Med|O|Europa}} [[Nicola Marconi]] (T1m)
|''{{Med|A|Europa}} [[Tania Cagnotto]] (P10m)
|''{{Med|B|Europa}} [[Nicola Marconi]] & [[Tommaso Marconi]] (T3m sincro) <br> {{Med|B|Europa}} [[Tania Cagnotto]] & [[Maria Marconi]] (T3m sincro)
 
|- style="background-color:lightblue"
==Lista di attori bambini internazionali==
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 2004|''27^ Europeo'' <br> (Madrid 2004)]] <br> {{Med|O|Europa}} 2 - {{Med|A|Europa}} 1 - {{Med|B|Europa}} 3
|''{{Med|O|Europa}} [[Tania Cagnotto]] (P10m) <br> {{Med|O|Europa}} [[Nicola Marconi]] & [[Tommaso Marconi]] (T3m sincro)
|''{{Med|A|Europa}} [[Nicola Marconi]] (T1m)
|''{{Med|B|Europa}} [[Tania Cagnotto]] (T1m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Valentina Marocchi]] (P10m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Brenda Spaziani]] & [[Valentina Marocchi]] (P10m sincro)
 
|- style="background-color:yellow"
===1880s===
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2005|'''11^ Mondiale''' <br> (Montréal 2005)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 0 - {{Med|B|Mondo}} 1
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|'''{{Med|B|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] (T3m)
 
|- style="background-color:lightblue"
'''1881''' -- [[Benoît Duval]] (France) -- [[Elsie Leslie]] (USA)
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 2006|''28^ Europeo'' <br> (Budapest 2006)]] <br> {{Med|O|Europa}} 0 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 4
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|''{{Med|B|Europa}} [[Cristopher Sacchin]] (T1m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Maria Marconi]] (T1m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Nicola Marconi]] & [[Tommaso Marconi]] (T3m sincro) <br> {{Med|B|Europa}} [[Michele Benedetti]] & [[Francesco Dell'Uomo]] (P10m sincro)
 
|- style="background-color:yellow"
'''1886''' -- [[Alan Williamson]] (UK)
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2007|'''12^ Mondiale''' <br> (Melbourne 2007)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 0 - {{Med|B|Mondo}} 2
| align="center"|-- -- -- -- -- --
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|'''{{Med|B|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] (T3m) <br> {{Med|B|Mondo}} [[Cristopher Sacchin]] (T1m)
 
|- style="background-color:lightblue"
'''1887''' -- [[Colin Williamson]] (UK)
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 2008|''29^ Europeo'' <br> (Endhoven 2008)]] <br> {{Med|O|Europa}} 1 - {{Med|A|Europa}} 0 - {{Med|B|Europa}} 3
|''{{Med|O|Europa}} [[Tania Cagnotto]] (P10m)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|''{{Med|B|Europa}} [[Cristopher Sacchin]] (T1m) <br> [[Maria Marconi]] (T1m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Francesco Dell'Uomo]] (P10m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Tania Cagnotto]] & [[Noemi Batki]] (P10m sincro)
 
|- style="background-color:yellow"
===1890s===
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2009|'''13^ Mondiale''' <br> (Roma 2009)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 1 - {{Med|B|Mondo}} 1
---
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* [[Tom Williamson]] (UK, 1891-1959)
|'''{{Med|A|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] & [[Francesca Dallapé]] (T3m sincro)
---
|'''{{Med|B|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] (T3m)
* [[Stuart Williamson]] (UK, 1893-1972)
---
* [[Buster Keaton]] (USA, 1895-1966)
---
* @ [[Gladys Hulette]] (USA, 1896–1991)
---
* [[Yale Boss]] (USA, 1899–1977)
* [[Kenneth Casey]] (USA, 1899-1965)
* @ [[Adele DeGarde]] (USA, 1899-1972)
* [[Paul Kelly]] (USA, 1899-1956)
* [[Roy Royston]] (UK, 1899-1976)
---
 
|}
==1900s==
 
==== 2010--- 1900 --- =2019===
* @ [[Gladys Egan]] (1900–1985)
* @ [[Madeline Fairbanks]] (1900-1989)
* @ [[Marion Fairbanks]] (1900-1973)
* @ [[Edna Foster]] (USA, 1900-)
* [[Albert Hackett]] (USA, 1900-1990)
* [[Judson Melford]] (USA, 1900-1978)
** [[Eileen Percy]] (USA, 1900-1973) -- [[Antrim Short]] (USA, 1900-1972)
 
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
==== --- 1901 --- ====
|- bgcolor="#EFEFEF"
* [[Curt Bois]] (Germany, 1901-1991)
! width=150 | Competizione
* [[Bebe Daniels]] (1901-1971)
! width=250 | Oro
* [[Edna Hamel]] (1901-1964)
! width=250 | Argento
* [[Mildred Harris]] (1901-1944)
! width=250 | Bronzo
* [[Fridtjof von Kaulbach]] (Germany, 1901-1968)
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
* [[Reginald Sheffield]] (Eric Desmond; USA, 1901-1957)
* [[John Tansey]] (USA, 1901-1971)
* [[Paul Willis]] (USA, 1901-1960)
* [[Wolfgang Zilzer]] (Paul Andor; Germany, USA, 1901-1971)
** <[[Lila Lee]]> (USA, 1901-1973)
 
|- style="background-color:yellow"
==== --- 1902 --- ====
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2011|'''14^ Mondiale''' <br> (Shanghai 2011)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 0 - {{Med|B|Mondo}} 1
* [[William Collier Jr.]] (''Buster Collier''; USA, 1902-1987)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* * [[Marjorie Daw]] (USA, 1902-1979)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* * [[Marie Eline]] (USA, 1902–1981)
|'''{{Med|B|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] (T1m)
* [[Harold Goodwin]] (USA, 1902-1987)
* [[Raymond Hackett]] (USA, 1902-1958)
* [[Roy Hauck]] (USA, 1902–1983)
* * [[Gertrude Short]] (USA, 1902-1968)
 
|- style="background-color:yellow"
==== --- 1903 --- ====
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2013|'''15^ Mondiale''' <br> (Barcellona 2013)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 2 - {{Med|B|Mondo}} 0
* [[Thomas Carnahan Jr.]] (1903-1949)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* [[Andy Clark]] (1903-1960)
|'''{{Med|A|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] (T1m) <br> {{Med|A|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] & [[Francesca Dallapé]] (T3m sincro)
* [[Roy Clark]] (1903-1993)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* [[Dolores Costello]] (1903-1973)
* [[Eleanor Kahn]] (1903–1982)
* [[Russell McDermott]] (1905–1993)
* [[Eduardo Notari]] (Italy, 1903-1986)
* [[Ermanno Roveri]] (Italy, 1903-1968)
* [[Violet Wilkey]] (USA, 1903–1976)
 
|- style="background-color:yellow"
==== --- 1904 --- ====
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2015|'''16^ Mondiale''' <br> (Kazan 2015)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 1 - {{Med|A|Mondo}} 0 - {{Med|B|Mondo}} 2
* [[Luigi Petrungaro]] (1904-1990) <Italy>
|'''{{Med|O|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] (T1m)
* [[Danny Reulos]] (1904?-)
| -- -- -- -- -- --
|'''{{Med|B|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] (T3m) <br> {{Med|B|Mondo}} [[Tania Cagnotto]] & [[Maicol Verzotto]] (T3m sincro misto)
 
|- style="background-color:lightgreen"
==== --- 1905 --- ====
|[[Tuffi ai Giochi della XXXI Olimpiade|'''Olimpiade''' <br> (Rio de Janeiro 2016)]] <br> {{Med|O|Olimpiadi}} 0 - {{Med|A|Olimpiadi}} 1 - {{Med|B|Olimpiadi}} 1
* [[Maria Bay]] (Italy, 1905-)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* [[Maria Orciuoli]] (Italy, 1905-)
|'''{{Med|A|Olimpiadi}} [[Tania Cagnotto]] & [[Francesca Dallapé]] (T3m sincro)
* [[Renato Visca]] (Italy, 1905-)
|'''{{Med|B|Olimpiadi}} [[Tania Cagnotto]] (T3m)
 
|- style="background-color:yellow"
==== --- 1906 --- ====
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2017|'''17^ Mondiale''' (Budapest 2017)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 0 - {{Med|B|Mondo}} 3
* [[Tula Belle]] (Norway-USA, 1906–1992)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* [[Stephen Carr]] (USA, 1906-1986)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
* [[Helene Costello]] (USA, 1906-1957)
|'''{{Med|B|Mondo}} [[Giovanni Tocci]] (T1m) <br> {{Med|B|Mondo}} [[Alessandro De Rose]] (grandi altezze) <br> {{Med|B|Mondo}} [[Elena Bertocchi]] (T1m)
* [[Eraldo Giunchi]] (Italy, 1906-1956)
* [[Early Gorman]] (''Baby Early'', 1906-1982)
* [[Fabien Haziza]] (France, b.1906)
* [[George Hupp]] (USA, b.1906)
* [[Maurice Mathieu]] (France, b.1906)
* [[Willie Sanders]] (UK, 1906-1990)
 
|}
==== --- 1907 --- ====
* [[Edward Peil Jr.]] (USA, 1907–1962)
* [[Lillian Wade]] (''Baby Lillian''; 1907-1990)
 
==== 2020--- 1908 --- =2029===
* [[Franco Cappelli]] (Italy, 1908-)
* [[Carmen DeRue]] (1908–1986)
* [[Aldo Mezzanotte]] (Italy, 1908-1926)
* [[Thelma Salter]] (1908–1953)
 
{| class=wikitable cellspacing="1" cellpadding="3" style="border:1px solid #AAAAAA;font-size:90%"
==== --- 1909 --- ====
|- bgcolor="#EFEFEF"
* [[Bobby Connelly]] (1909–1922)
! width=150 | Competizione
! width=250 | Oro
! width=250 | Argento
! width=250 | Bronzo
|- align="center" valign="top" bgcolor="#FFFFFF"
 
|- style="background-color:yellow"
==1910s==
|[[Tuffi ai campionati mondiali di nuoto 2022|'''19^ Mondiale''' <br> (Budapest 2022)]] <br> {{Med|O|Mondo}} 0 - {{Med|A|Mondo}} 1 - {{Med|B|Mondo}} 0
| align="center"|-- -- -- -- -- --
|'''{{Med|A|Mondo}} [[Matteo Santoro]] & [[Chiara Pellacani]] (T3m sincro misto)
| align="center"|-- -- -- -- -- --
 
|- style="background-color:lightblue"
==== --- 1910 --- ====
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 2020|''35^ Europeo'' <br> (Budapest 2020)]] <br> {{Med|O|Europa}} 2 - {{Med|A|Europa}} 3 - {{Med|B|Europa}} 2
* @ [[Sally Blane]] (Elizabeth Jane Young; USA, 1910-1997)
|''{{Med|O|Europa}} [[Elena Bertocchi]] (T1m) <br> {{Med|O|Europa}} [[Chiara Pellacani]] & [[Matteo Santoro]] (T3m sincro)
* @ [[Mae Giraci]] (USA, 1910-2006)
|''{{Med|A|Europa}} [[Chiara Pellacani]] (T3m) <br> {{Med|A|Europa}} [[Elena Bertocchi]] & [[Chiara Pellacani]] (T3m sincro) <br> {{Med|O|Europa}} Team Event ([[Chiara Pellacani]], [[Sarah Jodoin Di Maria]], [[Andreas Sargent Larsen]], [[Riccardo Giovannini]])
* @ [[Virginia Lee Corbin]] (USA, 1910-1942)
|''{{Med|B|Europa}} [[Giovanni Tocci]] (T1m) <br> {{Med|B|Europa}} [[Chiara Pellacani]] (T1m)
* # [[Billy Jacobs]] (USA, 1910-2004)
* @ [[Kittens Reichert]] (USA, 1910-1990)]
* @ [[Lucille Ricksen]] (USA, 1910–1925)
* @ [[Zoe Rae]] (USA 1910–2006)
 
|- style="background-color:lightblue"
==== --- 1911 --- ====
|[[Tuffi ai Campionati europei di nuoto 2022|''36^ Europeo'' <br> (Roma 2022)]] <br> {{Med|O|Europa}} 4 - {{Med|A|Europa}} 3 - {{Med|B|Europa}} 7
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|}
* [[Ben Alexander (attore)|Ben Alexander]] (USA, 1911-1969)]
* [[Ettore Casarotti]] (Italy, 1911-...)]
* [[Martin Herzberg]] (Germany, 1911-1972)
* [[Newton House]] (USA, 1911–1987)]
* [[Frankie Lee]] (USA, 1911-1970)]
* @ [[Gertude Messinger]] (USA, 1911-1995)]
* [[Spec O'Donnell]] (USA. 1911–1986) // [http://www.imdb.com/name/nm0640837/ IMDb]
* [[Oscar Rudolph]] [http://www.imdb.com/name/nm0748979/ IMDb] (USA, 1911–1991)]
* [[Marie Osborne]] (USA, 1911–2010)
* [[Lorna Volare]] (Australia, USA, 1911–1998)
 
==== ---Giochi 1914Olimpici --- ====
{{vedi anche|Tuffi ai Giochi olimpici}}
* [[Mickey Daniels]] (USA, 1914–1970)
 
==== ---Campionati 1915mondiali --- ====
{{vedi anche|Campionato mondiale di tuffi|Medaglie dei Campionati mondiali di nuoto - Tuffi}}
* [[Junior Durkin]] (USA, 1915–1935)
* [[Marcella Sabatini]] (Italy, 1915-)
==== --- 1916 --- ====
* [[Josephine Adair]] (1916-1997)
* [[Jack Morgan]] (USA; 1916–1981)
 
==== ---Campionati 1917europei --- ====
{{vedi anche|Campionati europei di tuffi|Medaglie europee di tuffi}}
* [[Philippe De Lacy]] (France, USA, 1917–1995)
* [[Don Marion]] (1917-)
* [[Mimmo Palermi]] (Italy, 1917-1925)
 
==== ---Voci 1918correlate --- ====
*[[Federazione Italiana Nuoto]]
* [[Jackie Condon]] (1918–1977)
* [[Dannie Mac Grant]] (USA, 1918–2006)
* [[Dean Riesner]] (1918–2002)
 
==Collegamenti esterni==
==== --- 1919 --- ====
*{{cita web|http://www.federnuoto.it/|Sito ufficiale della FIN}}
* [[Tim Holt]] (USA, 1919–1973)
 
{{Rappresentative sportive nazionali italiane}}
==1920s==
 
==== --- 1920 --- ====
* [[Jean Darling]] (1922–2015)
* [[David Durand]] (USA, 1920–1998)
* [[Betsy King Ross]] (1922–1989)
* [[Bobby Nelson]] (USA, 1922–1974) / <[https://www.imdb.com/name/nm0625190/ IMDb]>
 
==== --- 1921 --- ====
 
==== --- 1922 --- ====
* [[Franco Brambilla]] (Italy, 1922-1942)
 
[[File:Gedenkstätte KZ Gunskirchen.jpg|thumb|Il memoriale del campo]]
==== --- 1923 --- ====
[[File:Mauthausen Nebenlager Gunskirchen, Tafel 1.jpg|thumb|Targa commemorativa (inglese/tedesco)]]
* [[Mario Artese]] (Italy, 1923-1997)
[[File:Mauthausen Nebenlager Gunskirchen, Tafel 2.jpg|thumb|Targa commemorativa (tedesco)]]
* [[Edith Fellows]] (1923–2011)
* [[Carmencita Johnson]] (1923–2000)
* [[Mary Ann Jackson]] (1923–2003)
* [[Jimmy Lydon]] (USA, 1923-)
* [[Helen Parrish]] (1923–1959)
* [[Malcolm Sebastian]] (1923-2006)
 
Il '''campo di concentramento di Gunskirchen''', era un [[lager]] [[Nazismo|nazista]], uno dei quarantanove [[Sottocampi di Mauthausen|sottocampi]] del [[Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen|campo di concentramento di Mauthausen]], sito nell'[[Gunskirchen|omonima località austriaca]], attivo dal dicembre del 1944 fino al 4 maggio 1945, il giorno in cui fu scoperto e liberato da militari statunitensi.
==== --- 1924 --- ====
* [[Betty Brewer]] (1924-)
* [[Tommy Bupp]] (1924-1983)
 
==== ---Storia 1925 --- ====
* [[Wally Albright]] (USA, 1925–1999) // [https://www.imdb.com/name/nm0017044/ IMDb]
* [[Carl R. Botefuhr]] (USA, 1925–1996) || [https://www.imdb.com/name/nm0004110/ IMDb]
* [[Bill Burrud]] (1925–1990)
* [[Bill Cody Jr.]] (USA, 1925–1989) <[https://www.imdb.com/name/nm0168559/ IMDb]>
* [[Dorothy DeBorba]] (1925–2010)
* [[Rex Downing]] (1925-)
* [[Bobby 'Wheezer' Hutchins]] (1925–1945)
* [[Tommy Kelly]] (1925–2016)
* [[Pino Locchi]] (Italy, 1925-1994)
* [[Dickie Moore]] (USA, 1925–2015) // [https://www.imdb.com/name/nm0601129/ IMDb]
* [[Jacqueline Taylor]] (1925–2014)
* [[Jerry Tucker]] (USA, 1925–2016) // [https://www.imdb.com/name/nm0875893/ IMDb]
 
Le prime indicazioni sulla edificazione del campo in un'area forestale incontaminata risalgono al 27 dicembre 1944; a quel tempo circa 400 prigionieri furono impiegati nella costruzione del sottocampo. Questi prigionieri furono inizialmente ospitati in un ex edificio scolastico nel villaggio di Gunskirchen. Il campo divenne operativo nel marzo 1945, come campo di accoglienza per gli oltre 15.000 prigionieri ebrei ungheresi che erano stati precedentemente impiegati nella costruzione di fortificazioni al confine con l'Ungheria. "Evacuati" a Mauthausen, vi avevano trovato rifugio in tende.
==== --- 1926 --- ====
* [[Miranda Bonansea]] (Italy, 1926-)
* [[Tommy Bond (attore)|Tommy Bond]] (USA, 1926–2005)
* [[Gloria Jean]] (1926-)
* [[Marilyn Knowlden]] (1926-)
* [[Shirley Jean Rickert]] (1926–2009)
* [[Elio Sannangelo]] (Italy, 1926-)
 
La decisione di trasferire i prigionieri a Gunskirchen si era resa necessaria perche' le condizioni sanitarie inadeguate della tendopoli mettevano in pericolo l'intero campo di Mauthausen. Ai prigionieri ungheresi furono uniti anche i molti prigionieri ebrei giunti a Mauthausen da Auschwitz o altri campi con le marce della morte. L'accorpamento dei prigionieri ebrei in un campo separato fu molto probabilmente dovuto anche alla direttiva di Heinrich Himmler, secondo la quale gli ebrei dovevano essere tenuti in vita come possibile pegno di scambio.<ref>Daniel Blatman, ''Die Todesmärsche 1944/45. Das letzte Kapitel des nationalsozialistischen Massenmords'', Reinbek/Hamburg 2011, ISBN 978-3-498-02127-6, p.386s.</ref>
==== --- 1927 --- ====
* [[Cora Sue Collins]] (1927-)
* [[Ronnie Cosby]] (1927-2010)
* [[Sybil Jason]] (1927–2011)
* [[Joy Lane]] (1927–2018)
* [[Carl Switzer]] (''Alfalfa''; USA, 1927–1959)
* [[Virginia Weidler]] (1927–1968)
* [[Robert Winkler (attore)|Robert Winkler]] (USA, 1927–1989)
 
I prigionieri, tra cui numerose donne e bambini, lasciarono il campo principale di Mauhausen in tre gruppi tra il 16 e il 28 aprile 1945. Per i prigionieri indeboliti, queste marce verso Gunskirchen, a 55 chilometri di distanza, divennero marce della morte. Numerose persone morirono lungo la strada o furono uccise dalle guardie. Presumibilmente ci furono oltre 1500 vittime.<ref>Blatman, ''Die Todesmärsche 1944/45'', p.388.</ref>
==== --- 1928 --- ====
* [[George McFarland]] (''Spanky''; USA, 1928–1993)
* @ [[Shirley Temple]] (USA, 1928–2014)
 
Le baracche provvisorie di Gunskirchen furono presto completamente sovraffollate. Nelle ultime settimane e giorni prima della liberazione la situazione andò completamente fuori controllo: la maggior parte dei prigionieri si trovarono privi di alcun riparo entro i recinti del campo esposti alla pioggia e alle intemperie, le forniture di cibo e acqua scarseggiarono fino a cessare del tutto, un'epidemia di tifo si diffuse senza controllo. Centinaia di persone morivano nel campo ogni giorno. Si cercò inizialmente di seppellire i morti in fosse comuni, poi a migliaia rimasero insepolti nel campo.
==== --- 1929 --- ====
* [[Scotty Beckett]] (USA, 1929–1968)
* [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]] (Italy, 1926-)
* [[Billy Lee]] (USA, 1929–1989)
 
== La Liberazione del campo (3-5 maggio 1945) ==
==1930s==
 
L'SS-Hauptsturmführer Karl Schulz annunciò il 3 maggio 1945 che voleva consegnare il campo agli americani. Lo stesso giorno, i dipendenti del Comitato Internazionale della Croce Rossa arrivarono al campo e cercarono di assicurare i primi rifornimenti. Molti dei prigionieri ancora in forze abbandonarono il campo in cerca di cibo. Quando il 4-5 maggio 1945 l'esercito americano raggiunse il campo, si trovò di fronte ad una situazione spaventosa: 5.419 prigionieri esausti affollavano il campo.<ref>Blatman, ''Die Todesmärsche 1944/45'', p.392.</ref> Per più di 1.000 di essi era ormai troppo tardi: morirono di malattia e di stenti nei giorni seguenti. Secondo le prime stime americane, almeno 3.000 morti erano in fosse comuni o ancora insepolti nel campo. Altre stime nel 1946 parlano di 4.500 corpi.<ref>Blatman, ''Die Todesmärsche 1944/45'', p.392.</ref>
==== --- 1930 --- ====
* [[Cesare Barbetti]] (Italy, 1930-2006)
* [[Sugar Dawn]] (1931-)
* [[Marianne Edwards]] (1930–2013)
* [[Darla Hood]] (1930–1979)
* [[Bobby Larson]] (USA, 1930–2002) <[https://www.imdb.com/name/nm0488951/?ref_=nmls_hd Imdb]>
* [[Charlene Wyatt]] (1930-)
 
Tra i prigionieri liberati a Gunschirchen c'erano anche molti bambini ungheresi giunti al campo con le loro famiglie e numerosi adolescenti provenienti da Auschwitz ed evacuati a Mauthausen nel gennaio 1945. Tra di essi anche i nuclei superstiti di due gruppi di lavoro che si erano formati ad Auschwitz con bambini provenienti di Teresin (i "Birkenau Boys") e dal [[ghetto di Kovno]] (i "Kovno Boys").
==== --- 1931 --- ====
* [[Joan Carroll]] (1931–2016)
* [[Franco Interlenghi]] (Italy, 1931-2015)
* [[Gianni Musy]] (''Gianni Glori''; Italy, 1931-2011)
* [[Juanita Quigley]] (1931–2017)
* [[Billie Thomas]] (USA, 1931–1980) || <African-American>
* [[Ann E. Todd]] (1931-)
 
==Deportati italiani nel lager di Gunskirchen==
==== --- 1932 --- ====
* [[Leonardo Bragaglia]] (Italy, 1932-)
* [[Mickey Kuhn]] (1932-)
* [[Baby LeRoy]] (1932-2001)
* [[Peggy Ann Garner]] (1932–1984)
 
Tra i prigionieri del lager di Gunskirchen c'erano anche alcuni italiani:
==== --- 1933 --- ====
* [[Joel Davis]] (USA, 1933–1966)
* [[Rinaldo Smordoni]] (Italy, 1933–)
 
* [[Lodovico Barbiano di Belgiojoso]]
==== --- 1934 --- ====
* [[Bruno Vasari]]
* [[Vito Annicchiarico]] (Italy, 1934-)
* [[Rahamin Coen (Cohen)]]
* [[Gino Leurini]] (Italy, 1934-2014)
* [[Richard Lyon (attore)|Richard Lyon]] (UK, 1934–2013)
* [[Lindy Wade]] (1934-)
 
==== ---La 1935memoria --- ====
* [[Caryll Ann Ekelund]] (1935–1939)
* [[Donald Mayo]] (1935–1992)
* [[Mariù Pascoli]] (Italy, 1935-)
* [[Don Stewart]] (USA, 1935–2006)
 
Nel 1979, 1.227 morti furono riesumati da fosse comuni e sepolti nel Memoriale di Mauthausen. Una lapide nella foresta vicino a Gunskirchen reca l'iscrizione: "Il 4 maggio 1945, il campo di concentramento di Gunskirchen fu scoperto e liberato in questo luogo dalla 71a divisione di fanteria dell'esercito degli Stati Uniti".
==== --- 1936 --- ====
* [[Michael Chapin]] (USA, 1936-)
* [[Carlo Delle Piane]] (Italy, 1936-)
* [[Gary Gray]] (USA, 1936–2006)
* [[Sharyn Moffett]] (1936-)
 
Nel 1981 è stato eretto un monumento alla confluenza di Lambcher Strasse con Bundesstrasse 1.<ref>[https://www2.land-oberoesterreich.gv.at/internetgeschichte/InternetGeschichteTkzgedenkstSuchenListe.jsp?gemcan=41203&gemeinde=Gunskirchen Gedenkstätte KZ Gunskirchen].</ref>
==== --- 1937 --- ====
* [[Enzo Cerusico]] (Italy, 1937-1991)
* [[Luciano De Ambrosis]] (Italy, 1937-)
 
==== ---Note 1938 --- ====
* [[Kathryn Beaumont]] (1938-)
* [[Maurizio Di Nardo]] (Italy, 1938-)
* [[Arlene Gray]] (1938-)
* [[Eilene Janssen]] (1938-)
* [[Baby Sandy]] (1938)
 
<references/>
==== --- 1939 --- ====
* [[Vittoria Febbi]] (Italy, 1939-)
* [[Mario Girotti]] (''Terence Hill''; Italy, 1939-)
* [[Jimmy Hunt]] (1939-)
* [[Enrico Olivieri]] (Italy; 1939-)
* [[Alfonsino Pasca]] (Italy; 1939-)
* [[Enzo Staiola]] (Italy; 1939-)
 
==1940sBibliografia==
Testimonianze dirette di italiani prigionieri nel Lager di Gunskirchen:
* Lodovico Barbiano di Belgiojoso, ''Notte, nebbia, racconto di Gusen'', Guanda, Parma 1996, ISBN 88-7746-936-6
* Bruno Vasari, ''Mauthausen, bivacco della morte'', La Fiaccola, Milano 1945
 
{{Olocausto}}
==== --- 1940 --- ====
{{Campi di concentramento in Austria}}
* [[Guido Martufi]] (Italy, 1940-)
{{Campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale}}
* [[Georges Poujouly]] (France, 1940–2000)
{{Controllo di autorità}}
* [[Alain Emery]] (France, 1940-)
{{portale|ebraismo|nazismo|Seconda guerra mondiale|storia}}
 
==== --- 1941 --- ====
* [[Tommy Kirk]] (USA, 1941-)
* [[Tommy Rettig]] (USA, 1941–1996)
 
==== --- 1942 --- ====
 
==== ---I 1943bambini ---di Kovno ====
* [[Lee Aaker]] (USA, 1943)
* [[Mary Jane Saunders]] (1943-)
 
Tra gli uomini destinati a Dachau in seguito alla liquidazione del ghetto c'erano anche 130 ragazzi adolescenti tra gli 8 i 16 anni (i bambini più piccoli erano stati lasciati con le donne a Stutthof). Giudicati inadatti per il lavoro forzato, giunti a Landsberg essi furono separati dagli adulti con l'intento di mandarli a morire ad Auschwitz. Nei giorni in cui essi rimasero a Landsberg ad essi si unì di nascosto il diciassettenne Wolf Galperin cui il padre aveva chiesto di non lasciar solo il fratello minore Shlomo che era stato selezionato a far parte del gruppo. Maggiore d'età e dotato di forte carisma, Wolf divenne il capo riconosciuto del gruppo.
==== --- 1944 --- ====
* [[Michel Ray]] (UK, 1941-)
 
Ormai separati dagli adulti, i 131 ragazzi giunsero da Landsberg a Dachau. Furono sistemati in una baracca di legno e fecero una doccia. La sosta a Dachau, tuttavia, era intesa solo come una tappa del viaggio in treno da Landsberg a Birkenau. Durante l'intero viaggio i ragazzi, già uniti dagli anni trascorsi assieme nel [[ghetto di Kovno]], si consolidarono come gruppo ordinato, sotto la guida di Wolf Galperin.
==== --- 1945 --- ====
* [[Richie Andrusco]] (1945-)
 
Trascorsi 10 giorni a Dachau, il gruppo partì per Auschwitz. Due ragazzi riuscirono a fuggire dal trasporto gettandosi dal treno in corsa: uno di loro fu ucciso dalle guardie, ma l'altro, Daniel Inbar, sopravviverà sotto falsa identità come un bambino di strada fino alla liberazione.
==== --- 1946 --- ====
* [[Brigitte Fossey]] (1946-) <Francia>
* [[Michael Winkelman]] (1946–1999)
 
Furono quindi 129 i ragazzi del gruppo che arrivarono ad Auschwitz nella notte tra il 31 luglio e il 1 agosto 1944. Presentandosi come gruppo di lavoro organizzato, superarono collettivamente la selezione. Non furono immediatamente inviati alle camere a gas, ma vennero ammessi al campo con un numero tatuato sulle braccia da B-2774 a B-2902. Furono alloggiati nell'area A, il campo di transito. A Birkenau esisteva già un'analoga squadra di circa 90 adolescenti (i cosiddetti "Birkenau Boys") formata da Mengele al momento della liquidazione del [[Campo per le famiglie di Terezín a Auschwitz-Birkenau]]. A loro erano affidati compiti di routine e di collegamento tra le varie sezioni del campo, come la raccolta giornaliera dei morti nelle varie baracche effettuata su speciali carretti o la consegna di materiale vario. Ai bambini di Kovno furono affidate mansioni simili. I bambini formavano un gruppo coeso ed efficiente, ma le autorità del campo decisero che il loro numero eccedeva le loro esigenze.
==== --- 1947 --- ====
 
Due selezioni nel settembre 1944, una alla vigilia di Rosh Hashanah e la seconda a Yom Kippur, portarono circa 70-80 membri del gruppo originale alle camere a gas. I ragazzi sopravvissuti furono trasferiti al campo D, dove furono aggregati ai "Bitrkenau Boys". Nel frattempo, almeno un altro ragazzo di Kovno (Kalman Arieli) che non era stato originariamente selezionato come parte dei 130 ragazzi si unì a loro proveniente da Dachau.
==== --- 1948 --- ====
* [[Phillip Alford]] (USA, 1948-) || [https://www.imdb.com/name/nm0019221/ IMDb]
* [[Robert 'Rusty' Stevens]] (USA, 1948-)
* [[Jeri Weil]] (1948-)
* [[Wendy Winkelman]] (1948-)
 
Con la liquidazione del campo di Auschwitz nel gennaio 1945, coloro che rimasero furono dispersi. Alcuni furono separati dal resto del gruppo e furono mandati a Buchenwald o in altri campi. Tra questi molti non ce la fecero a sopravvivere, ma cinque di loro furono liberati l'11 aprile 1945 tra i [[Bambini di Buchenwald]] e due altri (incluso wolf Galperin) riuscirono a fuggire durante marce della morte.
==== --- 1949 --- ====
* [[Kevin Corcoran]] (USA, 1949–2015)
* [[Stanley Fafara]] (USA, 1949–2003)
* [[Martin Stephens]] (UK, 1949-)
 
Dei ragazzi rimasti a Auschwitz, alla fine più di 30 di loro furono evacuati con una marcia della morte il 18 gennaio 1945. Due morirono nel viaggio, gli altri arrivarono a Mauthausen. A differenza degli altri detenuti del campo, i ragazzi non furono messi al lavoro. Uno di loro fu deportato a Melk e vi morì. I restanti furono inviati a metà aprile 1945 a Gunskirchen, dove il 5 maggio 1945 furono liberati dai soldati americani, almeno 31 di loro.
==1950s==
 
Alla fine circa 40 del gruppo dei bambini di Kovno sopravvissero. L'aiuto e la cura reciproci, la perseveranza e la resistenza che i bambini seppero darsi l'uno per l'altro, furono un fattore determinante per la loro sopravvivenza. <ref>[http://www.eilatgordinlevitan.com/kovno/kovno_pages/kovno_stories_131.html The 131 Boys from Kovno].</ref>
==== --- 1950 --- ====
* [[Jon Provost]] (1950-)
* [[Teddy Rooney]] (1950–2016)
 
==== ---I 1951sopravvissuti ---e ==la memoria==
* [[Susan Melvin]] (1951-)
* [[Jay North]] (USA, 1951-)
 
Per i bambini di Mengele, la liberazione di Auschwitz il 27 gennaio 1945 non significò un facile ritorno alla normalità. La maggior parte di loro era rimasta senza famiglia e ci vorranno anni prima che per loro si ricostituissero condizioni di stabilità. Molti porteranno per tutta la vita i segni degli esperimenti cui furono sottoposti. Le loro storie individuali sono estremamente diverse. Di molti si sono perse le tracce nel dopoguerra. Nel 1984 Eva & Miriam Mozes crearono un'associazione che riunisse i gemelli come loro sopravvissuti: C.A.N.D.L.E.S. (Children of Auschwitz Nazi Deadly Lab Experiments Survivors). Nel 1995 fu aperto a [[Terre Heute]] (in [[Indiana]]) un museo per preservare la memoria della loro esperienza.<ref>[https://candlesholocaustmuseum.org/ CANDLES Holocaust Museum and Holocaust Center].</ref> Si riportano qui a titolo puramente indicativo i nome e le note bibliografiche di alcuni dei gemelli che hanno fornito al museo la loro testimonianza:
==== --- 1953 --- ====
* [[David Bradley]] (UK; 1953-)
* [[Judy Whitney]] (1953)
 
* ''Jacob & Reizel Feingold'' ([[Berlino]], 3 nov 1927). La famiglia si era rifugiata dalla Germania in Olanda dopo [[Kristallnacht]]. Nel 1940 furono deportati a [[Westerbork]]. Nel 1944 furono inviati a [[Theresienstadt]] e quindi a Auschwitz. Alla liberazione i due gemelli persero contatto. Riunitisi in un campo profughi in Germania, emigrarono nel 1947 negli Stati Uniti.
==== --- 1955 --- ====
* [[Larry Mathews]] (1955-)
 
* ''Harry & Sitonia Schlesinger'' (Munkacz, CZ, 9 mar 1929). A Auschwitz Harry lavoro' come fattorino all'ospedale. Nel gennaio 1945 fu evacuato dal campo e raggiunse Melk, Mauthuasen e Gunskirchen, dove fu liberato. Si riuni' a Munkacz ai genitori e alla sorella, sopravvissuti, prima di emigrare nel 1947 in Israele e nel 1955 negli Stati Uniti
==== --- 1957 --- ====
* [[Julie Dawn Cole]] (1957-)
 
* ''Herman (Tsvi) & Siegmund (Zigi) Vizel'' (Cechia, 15 feb 1930). Tsvi si stabili' in Israele. Del fratello, se sopravvisse, non se ne conosce la sorte.
==== --- 1958 --- ====
* [[Alain Cohen]] (France; 1958-)
* [[Lisa Loring]] (1958-)
---
 
* ''Sandor & Tibor Solomon'' (Sevlus, Cechia, 11 mag 1931). I due fratelli furono tra i passeggeri della nave ''[[Exodus (nave)|Exodus 1947]]'' che nel luglio 1947 cerco' inutilmente di raggiungere la Palestina dalla Francia.
====1960s====
 
* ''Eva & Vera Weiss'' (Kosice, CZ, 1932). Eva e Vera furono evacuate dal campo nel gennaio 1945 e portate a Ravensbrück e quindi a Bergen-Belsen, dove furono liberate. Trascorsi due anni in un campo rifugiati in Svezia, emigrarono in Israele.
* [[Erin Murphy]] (1964-)
 
* ''Jiri & Josef Fiser'' (Cechia, 1936). I gemelli arrivarono ad Auschwitz da [[Theresienstadt]] e sopravvissero alla selezione del campo per famiglia solo perche' selezionati da Mengele.
 
* ''René & Renate Guttmann'' (Cechia, 21 dic 1937). Arrivati ad Auschwitz da [[Theresienstadt]] René & Renate sopravvissero ma separati l'uno dall'altra. Così accadde che René, evacuato prima della Liberazione, fu adottato da una famiglia in Cechia, mentre di Renate, rimasta ad Auschwitz, si prese cura una donna polacca. La bambina finì quindi in un orfanotrofio in Francia ed adottata da una famiglia negli Stati Uniti. Fu a quel punto che nel 1950 René fu rintracciato e ricongiunto alla sorella negli Stati Uniti.
====Additional names====
 
* ''Olga & Vera Grossman'' (Cechia, 1938). Sopravvissero con la madre ma nelle difficili condizioni del dopoguerra furono mandate nel 1947 con un gruppo di orfani in Irlanda e quindi in Inghilterra. A 15 anni si riunirono alla madre in Israele.
* [[Norma Gene Nelson]]
 
* ''Josef & Martha Kleinmann'' (Cechia, 1940). Dopo la liberazione un prigioniero, Smuel Grünfeld, si prese cura di lui portandolo con se' in Ungheria. Alla morte di lui la figlia lo adotto' e Josef crebbe negli Stati Uniti come Peter Grünfeld. Della sorella, se sopravvisse, non se ne conosce la sorte.
==Lista di attori bambini in Italia==
 
 
{|class="wikitable sortable"
 
!Name
== Adattamenti del personaggio al cinema e alla televisione ==
!Born [Died]
 
!Years active (as child actors) & selected filmography
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|-
! Anno
|[[Maurizio Ancidoni|Ancidoni, Maurizio]]
! Film
|1959
! "Capo Rosso"
|1969-1973 -- ''[[Le avventure di Ciuffettino]]'' (1969)
! I due malviventi
! Note
|-
| [[1911]]
|[[Carlo Angeletti|Angeletti, Carlo]]
| ''[[Il riscatto di Capo Rosso (film 1911)|Il riscatto di Capo Rosso]]'', regia di [[J. Searle Dawley]]
|1950
| [[Yale Boss]]
|1958-1964 -- ''[[It Started in Naples|La baia di Napoli]]'' (1960)
| Sconosciuti
| Film muto
|-
| [[1929]]
|[[Vito Annicchiarico|Annicchiarico, Vito]] (Vito Chiari)
| ''[[Un bambino che non molla mai]]'', regia di [[Yasujirō Ozu]]
|1934
| [[Tomio Aoki]]
|1945-1950 -- ''[[Rome, Open City]]'' (1945)
| [[Tatsuo Saitō]], [[Takeshi Sakamoto]]
| Libero adattamento
|-
| [[1952]]
|[[Jacopo Olmo Antinori|Antinori, Jacopo Olmo]]
| "Il ratto di Capo Rosso", episodio del film ''[[La giostra umana]]'' (''O. Henry's Full House''), regia di [[Howard Hawks]]
|1997
| [[Lee Aaker]]
|2007-2014 -- ''[[Me and You (film)|Io e te]] (2012)
| [[Fred Allen]], [[Oscar Levant]]
| USA
|-
| [[1959]]
|[[Tina Apicella|Apicella, Tina]]
| ''[[Noi gangster]]'' (''Le Grand Chef''), regia di [[Henri Verneuil]]
|1946
| [[Papouf]]
|1951 -- ''[[Bellissima (film)|Bellissima]]'' (1951)
| [[Fernandel]], [[Gino Cervi]]
| Libero adattamento
|-
| [[1959]]
|[[Asia Argento|Argento, Asia]]
| ''[[Il riscatto di Capo Rosso (film 1959)|Il riscatto di Capo Rosso]]'', regia di [[Alvin Rakoff]]
|1975
| [[Teddy Rooney]]
|1984-1989 -- ''[[Zoo (film 1988)|Zoo]]'' (1988)
| [[William Bendix]], [[Hans Conried]]
| Film televisivo
|-
| [[1963]]
|[[Mario Artese|Artese, Mario]]
| "Il riscatto di Capo Rosso", episodio del film ''[[Delovye ljudi]]'', regia di [[Leonid Iovič Gajdaj]]
|1923 [1997]
| [[Sergey Tikhonov]]
|1939-1940 -- ''[[The Little Adventurers]]'' (1939) -- ''[[Gli ultimi della strada]]'' (1940) -- ''[[Piccolo alpino]]'' (1940)
| [[Georgiy Vitsin]], [[Aleksei Smirnov]]
| URSS
|-
| [[1975]]
|[[Andrea Balestri|Balestri, Andrea]]
| ''[[Il riscatto di Capo Rosso (film 1975)|Il riscatto di Capo Rosso]]'', regia di [[Tony Bill]]
|1963
| [[Robbie Rist]]
|1972-1975 -- ''[[The Adventures of Pinocchio (1972 film)|Le Avventure di Pinocchio]]'' (1972)
| [[Harry Dean Stanton]], [[Joe Spinell]]
| Film televisivo
|-
| [[1977]]
|[[Fabiola Balestriere|Balestriere, Fabiola]]
| ''[[Il riscatto di Capo Rosso (film 1977)|Il riscatto di Capo Rosso]]'', regia di [[Jeffrey Hayden]]
|2003
| [[Pat Petersen]]
|2007-2017 -- ''[[Un posto al sole]]'' (2007-2017)
| [[Strother Martin]], [[Jack Elam]]
| Film televisivo
|-
| [[1998]]
|[[Cesare Barbetti|Barbetti, Cesare]]
| ''[[Il riscatto di Capo Rosso (film 1998)|Il riscatto di Capo Rosso]]'', regia di [[Bob Clark]]
|1930 [2006]
| [[Haley Joel Osment]]
|1935-1945 -- ''[[The Three-Cornered Hat (film)|Il cappello a tre punte]]'' (1935) -- ''[[Dagli Appennini alle Ande (1943 film)|Dagli Appennini alle Ande]]'' (1943)
| [[Christopher Lloyd]], [[Michael Jeter]]
|-
| Film televisivo
|[[Maria Bay|Bay, Maria]]
|1905 ca.
|1911-1916 -- ''[[If One Could See Into the Future]]'' (1911) -- ''[[The Extinguished Light]]'' (1912) -- ''[[Il figlio del burattinaio]]'' (1913)
|-
|[[Matteo Bellina|Bellina, Matteo]]
|1979
|1987-1994 -- ''[[Un bambino di nome Gesù]]'' (1987)
|-
|[[Pierino Bilancione|Bilancione, Pierino]]
|1942 [2000]
|1954 -- ''[[The Gold of Naples|L'oro di Napoli]]'' (1954)
|-
|[[Ilary Blasi|Blasi, Ilary]]
|1981
|1987-1989
|-
|[[Brigitta Boccoli|Boccoli, Brigitta]]
|1972
|1982-1987 -- ''[[Manhattan Baby]]'' (1982)
|-
|[[Miranda Bonansea|Bonansea, Miranda]]
|1926
|1935-1942 -- ''[[The Blind Woman of Sorrento (1934 film)|La cieca di Sorrento]]'' (1934) -- ''[[The Joker King|Il re burlone]]'' (1935)
|-
|[[Francesco Bonelli|Bonelli, Francesco]]
|1967
|1980 -- ''[[Voltati Eugenio]]'' (1980)
|-
|[[Leonardo Bragaglia|Bragaglia, Leonardo]]
|1932
|1943-1946
|-
|[[Franco Brambilla (attore)|Brambilla, Franco]]
|1922 [1942]
|1934-1937 -- ''[[Vecchia guardia (film)|Vecchia guardia]]'' (1934) -- ''[[Scipio Africanus: The Defeat of Hannibal|Scipione l'Africano]]'' (1937)
|-
|[[Eleonora Brown|Brown, Eleonora]]
|1948
|1960-1964 -- ''[[Two Women|La ciociara]]'' (1960)
|-
|[[Valter Brugiolo|Brugiolo, Valter]]
|1961
|1967-1970 -- ''Zum zum zum - La canzone che mi passa per la testa'' (1969) -- ''Il suo nome è Donna Rosa'' (1969) -- ''Mezzanotte d'amore'' (1970)
|-
|[[Eleonora Cadeddu|Cadeddu, Eleonora]]
|1995
|1998-2010 -- ''Un medico in famiglia'' (1998-)
|-
|[[Michael Cadeddu|Cadeddu, Michael]]
|1987
|1994-2004 -- ''Un medico in famiglia'' (1998-2013)
|-
|[[Umberto Caglini|Caglini, Umberto]]
|1976
|1988-1990 -- ''[[Un milione di miliardi]]'' (1988) -- ''[[Marco – Über Meere und Berge|Dagli Appennini alle Ande]]'' (1990)
|-
|[[Carlo Calenda|Calenda, Carlo]]
|1973
|1984 -- ''[[Cuore (film 1984)|Cuore]]'' (1984)
|-
|[[Laura Calgani|Calgani, Laura]]
|2000
|2008-2013 -- ''[[Tutti pazzi per amore]]'' (2008-2012)
|-
|[[Niccolò Calvagna|Calvagna, Niccolò]]
|2006
|2006-2017 -- ''[[Mio papà]]'' (2014)
|-
|[[Giorgio Cantarini|Cantarini, Giorgio]]
|1992
|1997-2000 -- ''[[Life is Beautiful|La vita è bella]] (1997) -- ''[[Gladiator (2000 film)|Gladiator]]'' (2000)
|-
|[[Franco Cappelli|Cappelli, Franco]]
|1908
|1920-1922 -- ''[[Biribì, il piccolo poliziotto torinese]]'' (1920) -- ''[[Le scogliere della morte]]'' (1921)
|-
|[[Raffaella Carrà|Carrà, Raffaella]]
|1943
|1952 -- ''[[Tormento del passato]]'' (1952)
|-
|[[Ettore Casarotti|Casarotti, Ettore]]
|1911
|1916-1922 -- ''[[Cenere]]'' (1916)
|-
|[[Salvatore Cascio|Cascio, Salvatore]]
|1979
|1988-1992 -- ''[[Cinema Paradiso]]'' (1988) -- ''[[Everybody's Fine (1990 film)|Stanno tutti bene]]'' (1990)
|-
|[[Myriam Catania|Catania, Myriam]]
|1979
|1985-1994 -- ''[[Papà prende moglie]]'' (1994)
|-
|[[Niccolò Centioni|Centioni, Niccolò]]
|1993
|1996-2010 -- ''Rocco'' (2004) -- ''I Cesaroni'' (2006-12)
|-
|[[Enzo Cerusico|Cerusico, Enzo]]
|1937 [1991]
|1948-1953 -- ''[[Heart and Soul (1948 film)|Cuore]]'' (1948) -- ''[[In Olden Days|Altri tempi]]'' (1952)
|-
|[[Valentina Cervi|Cervi, Valentina]]
|1974
|1984 -- ''[[Portami la luna]] (1984)
|-
|[[Renato Cestiè|Cestiè, Renato]]
|1963
|1970-1979 -- ''[[St. Michael Had a Rooster|San Michele aveva un gallo]]'' (1972) -- ''[[The Last Snows of Spring|L'ultima neve di primavera]]'' (1973)
|-
|[[Roberto Chevalier|Chevalier, Roberto]]
|1952
|1958-1969 -- ''David Copperfield'' (1965)
|-
|[[Federica Citarella|Citarella, Federica]]
|1987
|1999-2001 -- ''[[Sei forte, maestro]]'' (2000-2001)
|-
|[[Stefano Colagrande|Colagrande, Stefano]]
|1955
|1966-1967 -- ''[[Misunderstood (1966 film)|Incompreso]]'' (1966)
|-
|[[Manuel Colao|Colao, Manuel]]
|1980 ca.
|1992-1994 -- ''[[The Flight of the Innocent|La corsa dell'innocente]]'' (1992)
|-
|[[Giuseppe Cristiano|Cristiano, Giuseppe]]
|1990
|1999-2003 -- ''[[I'm Not Scared|Io non ho paura]]'' (2003)
|-
|[[Duilio Cruciani|Cruciani, Duilio]]
|1958 [1984]
|1970-1975 -- ''[[Cuore (film 1973)|Cuore]]'' (1973)
|-
|[[Peppeddu Cuccu|Cuccu, Peppeddu]]
|1948
|1960 -- ''[[Banditi a Orgosolo]]'' (1960)
|-
|[[Giancarlo Damiani|Damiani, Giancarlo]]
|1949
|1957 -- ''[[The Window to Luna Park|La finestra sul Luna Park]]'' (1957)
|-
|[[Luciano De Ambrosis|De Ambrosis, Luciano]]
|1937
|1944-1950 -- ''[[The Children Are Watching Us|I bambini ci guardano]]'' (1944)
|-
|[[Lorenzo De Angelis|De Angelis, Lorenzo]]
|1984
|1995-2001 -- ''[[Casper(film|Casper]]'' (1995) (voice)
|-
|[[Barbara De Bortoli|De Bortoli, Barbara]]
|1971
|1978-1980
|-
|[[Cinzia De Carolis|De Carolis, Cinzia]]
|1960
|1969-1975
|-
|[[Giulietta De Riso|De Riso, Giulietta]]
|1898 [1990]
|1911-1913
|-
|[[Paola Del Bosco|Del Bosco, Paola]]
|1952
|1961-1964 -- ''[[Tutto è musica]]'' (1963)
|-
|[[Carlo Delle Piane|Delle Piane, Carlo]]
|1936
|1948-1953 -- ''[[Heart and Soul (1948 film)|Cuore]]'' (1948) - ''[[Cops and Robbers (1951 film)|Guardie e ladri]]'' (1951)
|-
|[[Gianluca Di Gennaro|Di Gennaro, Gianluca]]
|1990
|2004-2006 -- ''[[A Children's Story|Certi bambini]]'' (2004)
|-
|[[Maurizio Di Nardo|Di Nardo, Maurizio]]
|1938
|1948-1954
|-
|[[Franco Di Trocchio|Di Trocchio, Franco]]
|1948
|1957-1964 -- ''[[Fathers and Sons (1957 film)|Padri e figli]]'' (1957) -- ''[[Doctor and the Healer|Il medico e lo stregone]]'' (1957) -- ''[[The Traffic Policeman|Il vigile]]'' (1960)
|-
|[[Camilla Diana|Diana, Camilla]]
|1990
|1999-2014
|-
|[[Nicolò Diana|Diana, Nicolò]]
|1996
|2004-2010 -- ''[[The Lark Farm|La masseria delle allodole]]'' (2007)
|-
|[[Nicoletta Elmi|Elmi, Nicoletta]]
|1964
|1969-1976 -- ''[[Deep Red|Profondo Rosso]]'' (1975)
|-
|[[Ciro Esposito|Esposito, Ciro]]
|1981
|1992-1998 -- ''[[Ciao, Professore!]]'' (1992)
|-
|[[Paco Fabrini|Fabrini, Paco]]
|1973
|1979-1986 -- ''[[The Gang That Sold America|Squadra antigangsters]]'' (1979)
|-
|[[Vittoria Febbi|Febbi, Vittoria]]
|1939
|1949-1953 -- ''[[Alarm Bells (film)|Campane a martello]]'' (1949)
|-
|[[Paolo Ferrari (attore)|Ferrari, Paolo]]
|1929
|1938-1943 -- ''[[Ettore Fieramosca (1938 film)|Ettore Fieramosca]]'' (1938) -- ''[[Gian Burrasca (1943 film)|Gian Burrasca]]'' (1943)
|-
|[[Giusva Fioravanti|Fioravanti, Giusva]]
|1958
|1967-1975 -- ''[[La famiglia Benvenuti]]'' (1968-69)
|-
|[[Domenico Formato|Formato, Domenico]]
|1949
|1962 -- ''[[The Four Days of Naples]]'' (1962)
|-
|[[Fabrizio Forte|Forte, Fabrizio]]
|1970
|1977-1979 -- ''[[Padre Padrone]]'' (1977)
|-
|[[Giovanni Frezza|Frezza, Giovanni]]
|1972
|1980-1985 -- ''[[The House by the Cemetery|Quella villa accanto al cimitero]]'' (1981) -- ''[[The New Barbarians (1982 film)|I nuovi barbari]]'' (1982) -- ''[[A Blade in the Dark|La casa con la scala nel buio]]'' (1983)
|-
|[[Giulio Maria Furente|Furente, Giulio Maria]]
|1997
|2005-2012 -- ''[[Un posto al sole]]'' (2007-12)
|-
|[[Matteo Gadola|Gadola, Matteo]]
|1995 ca.
|2005 -- ''[[Once You're Born You Can No Longer Hide|Quando sei nato non puoi più nasconderti]]'' (2005)
|-
|[[Benedetta Gargari|Gargari, Benedetta]]
|1995
|1998-2007 -- ''[[Facing Windows]]'' (2003)
|-
|[[Ludovica Gargari|Gargari, Ludovica]]
|1997
|2004-2010 -- ''[[Provaci ancora prof]]'' (2005-)
|-
|[[Franco Gasparri|Gasparri, Franco]]
|1948 [1999]
|1961-1962 -- ''[[Goliath Against the Giants|Golia contro i giganti]]'' (1961) -- ''[[Samson (1961 Italian film)|Sansone]]'' (1961) -- ''[[The Fury of Hercules|La furia di Ercole]]'' (1962)
|-
|[[Elio Germano|Germano, Elio]]
|1980
|1993 -- ''[[Ci hai rotto papà]]'' (1993)
|-
|[[Simone Giannozzi|Giannozzi, Simone]]
|1960
|1966 -- ''[[Misunderstood (1966 film)|Incompreso]]'' (1966)
|-
|[[Marco Girondino|Girondino, Marco]]
|1969
|1978-1980 -- ''[[Lo scugnizzo]]'' (1979)
|-
|[[Massimo Giuliani|Giuliani, Massimo]]
|1951
|1956-1966 -- ''[[Face in the Rain]]'' (1963)
|-
|[[Eraldo Giunchi|Giunchi, Eraldo]]
|1906 [1956]
|1913-1916 -- ''Cinessino in Africa'' (1913)
|-
|[[Gianluca Grecchi|Grecchi, Giancluca]]
|1997
|2002-2011
|-
|[[Terence Hill|Hill, Terence (Mario Girotti)]]
|1939
|1951-1956 -- ''[[Vacation with a Gangster|Vacanze col gangster]]'' (1951)
|-
|[[Franco Interlenghi|Interlenghi, Franco]]
|1931 [2015]
|1946 -- ''[[Shoeshine (film)|Sciuscià]]'' (1946)
|-
|[[Gino Leurini|Leurini, Gino]]
|1934 [2014]
|1948-1951 -- ''[[Wonderful Adventures of Guerrin Mescino]]'' (1952) -- ''[[Tomorrow Is Too Late|Domani è troppo tardi]]'' (1950) -- ''[[Cops and Robbers (1951 film)|Guardie e ladri]]'' (1951)
|-
|[[Pino Locchi|Locchi, Pino]]
|1925 [1994]
|1932-1942 -- ''[[The Canal of the Angels|Il canale degli angeli]]'' (1934) -- ''[[Mr. Desire|Il signore desidera?]]'' (1934) -- ''[[The Joker King|Il re burlone]]'' (1935)
|-
|[[Loris Loddi|Loddi, Loris]]
|1958
|1963-1976
|-
|[[Giulia Luzi|Luzi, Giulia]]
|1994
|2006-2011 -- ''[[I Cesaroni]]'' (2006-2011)
|-
|[[Roberto Maccanti|Maccanti, Roberto]]
|1963
|1976 -- ''[[1900 (film)|1900]] (1976)
|-
|[[Angelo Maggio|Maggio, Angelo]]
|1944
|1950-1954 -- ''[[Il Mulatto]]'' (1950) -- ''[[Angelo tra la folla]]'' (1950)
|-
|[[Pietro Mannino|Mannino, Pietro]]
|1988
|1996-2004 -- ''[[Una donna per amico]]'' (1998-2001) -- ''[[Un medico in famiglia]] (1998-2004)
|-
|[[Vittorio Manunta|Manunta, Vittorio]]
|1941
|1950-1952 -- ''[[Never Take No for an Answer]]'' (1951) -- ''[[Stranger on the Prowl|Imbarco a mezzanotte]]'' (1952)
|-
|[[Gianluca Manunza|Manunza, Gianluca]]
|1972
|1979-1985 -- ''[[La liceale seduce i professori]]'' (1979)
|-
|[[Guido Martufi|Martufi, Guido]]
|1940
|1948-1957 -- ''[[Westward the Women]]'' (1951) -- ''[[Nel gorgo del peccato]]'' (1954)
|-
|[[Danilo Massi|Massi, Danilo]]
|1956
|1965-1966
|-
|[[Alessandra Mastronardi|Mastronardi, Alessandra]]
|1986
|1999-2001 -- ''[[Il manoscritto di Van Hecken]]'' (1999)
|-
|[[Franco Melidoni|Melidoni, Franco]]
|1944
|1954 -- ''[[Poverty and Nobility|Miseria e nobiltà]]'' (1954)
|-
|[[Franco Merli|Merli, Franco]]
|1957
|1974 -- ''[[Arabian Nights (1974 film)|Il fiore delle mille e una notte]]'' (1974)
|-
|[[Marco Mestriner|Mestriner, Marco]]
|1973
|1986 -- ''[[The Flavor of Corn|Il sapore del grano]]'' (1986)
|-
|[[Geronimo Meynier|Meynier, Geronimo]]
|1941
|1955-1957 -- ''[[Amici per la pelle]]'' (1955) -- ''[[Il Cocco di mama]]'' (1955) -- ''[[Guendalina]]'' (1957)
|-
|[[Aldo Mezzanotte|Mezzanotte, Aldo]]
|1908 [1926]
|1919-1921 -- ''[[Il protetto della morte]]'' (1919) -- ''[[Sansone e i rettili umani]]'' (1920) -- ''[[Il mostro di Frankenstein]] (1921)
|-
|[[Ludovica Modugno|Modugno, Ludovica]]
|1949
|1954-1960
|-
|[[Alessandro Momo|Momo, Alessandro]]
|1956 [1974]
|1969-1974 -- ''[[Malicious (1973 film)|Malizia]]'' (1973) -- ''[[Scent of a Woman (1974 film)|Profumo di donna]]'' (1974)
|-
|[[Gianni Musy|Musy, Gianni]] (Gianni Glori)
|1931 [2011]
|1941-1943 -- ''Oro nero'' (1942) -- ''Harlem'' (1943)
|-
|[[Italo Nardulli|Nardulli, Italo]]
|1974 [1991]
|1980-1988 -- ''[[Treasure Island in Outer Space]]'' (1987)
|-
|[[Tommaso Neri|Neri, Tommaso Maria]]
|2001
|2010-2017 -- ''[[The Solitude of Prime Numbers|La solitudine dei numeri primi]]'' (2010)
|-
|[[Edoardo Nevola|Nevola, Edoardo]]
|1948
|1954-1965 -- ''Il ferroviere / Man of Iron'' (1956) -- ''Il maestro / The Teacher and the Miracle'' (1957)
|-
|[[Giancarlo Nicotra|Nicotra, Giancarlo]]
|1944 [2013]
|1950-1958 -- ''[[Man, Beast and Virtue]]'' (1953)
|-
|[[Eduardo Notari|Notari, Eduardo]]
|1903 [1986]
|1912-1920
|-
|[[Enrico Olivieri|Olivieri, Enrico]]
|1939
|1948-1956 -- ''[[Fuga in Francia]]'' (1948) -- ''[[The River Girl|La donna del fiume]]'' (1954)
|-
|[[Maria Orciuoli|Orciuoli, Maria]]
| 1905 ca.
|1913-1915 -- ''[[The Mystery of St. Martin's Bridge|L'assassina del Ponte S. Martin]]'' (1913) -- ''[[La principessina di Bedford]]'' (1914) -- ''[[La piccola detective]]'' (1915)
|-
|[[Brando Pacitto|Pacitto, Brando]]
|1996
|2006-2012 -- ''[[The Holy Family (film)|The Holy Family]]'' (2006)
|-
|[[Mimmo Palermi|Palermi, Mimmo]]
|1917 [1925]
|1923-1924 -- ''Il paradiso'' (1923) -- ''La freccia nel cuore'' (1925) -- ''La via del peccato'' (1925)
|-
|[[Adriano Pantaleo|Pantaleo, Adriano]]
|1983
|1992-1999 -- ''[[Ciao, Professore!]]'' (1992)
|-
|[[Marco Paoletti|Paoletti, Marco]]
|1949
|1957-1964 -- ''Il maestro / The Teacher and the Miracle'' (1957) -- ''[[El Lazarillo de Tormes]]'' (1959) -- ''[[Dagli Appennini alle Ande (1959 film)|Dagli Appennini alle Ande]]'' (1959)
|-
|[[Gabriele Paolino|Paolino, Gabriele]]
|2000
|2006-2016 -- ''[[Un medico in famiglia]]'' (2009-2016)
|-
|[[Alfonsino Pasca|Pasca, Alfonsino]]
|1939
|1946 -- ''[[Paisan|Paisà]]'' (1946)
|-
|[[Mariù Pascoli|Pascoli, Mariù]]
|1935
|1941-1946 -- ''[[Piccolo mondo antico]]'' (1941) -- ''[[La fuggitiva]]'' (1941) -- ''[[Senza famiglia]]'' (1946)
|-
|[[Simona Patitucci|Patitucci, Simona]]
|1970
|1976-1977 -- ''[[I nuovi mostri]]'' (1977)
|-
|[[Gabriele Patriaca|Patriaca, Gabriele]]
|1988
|1996-2001
|-
|[[Paolo Pavesi|Pavesi, Paolo]]
|1963
|1976 -- ''[[1900 (film)|1900]] (1976)
|-
|[[Luigi Petrungaro|Petrungaro, Luigi]]
|1904 [1990]
|1913-1917 -- ''[[Il tamburino sardo]]'' (1915)
|-
|[[Sandro Pistolini|Pistolini, Sandro]]
|1949 [2009]
|1952-1962 -- ''Il piccolo Lord'' (1960)
|-
|[[Andrea Pittorino|Pittorino, Andrea]]
|2002
|2005-2016 -- ''[[Don Matteo]]'' (2009-11)
|-
|[[Alex Polidori|Polidori, Alex]]
|1995
|2001-2007
|-
|[[Paola Quattrini|Quattrini, Paola]]
|1944
|1949-1958
|-
|[[Francesca Rinaldi|Rinaldi, Francesca]]
|1973
|1980-1987
|-
|[[Matteo Ripaldi|Ripaldi, Matteo]]
|1983
|1991-1996 -- ''[[Nestore, l'ultima corsa]]'' (1994)
|-
|[[Federico Rizzo|Rizzo, Federico]]
|1981
|1989-1996 -- ''[[The Icicle Thief]]'' (1989)
|-
|[[Isabella Rocchietta|Rocchietta, Isabella]]
|1978
|1982-1991
|-
|[[Ermanno Roveri|Roveri, Ermanno]]
|1903 [1968]
|1912-1921 -- ''[[Christus (1916 film)|Christus]]'' (1916) -- ''[[Dagli Appennini alle Ande (1916 film)|Dagli Appennini alle Ande]]'' (1916)
|-
|[[Federico Russo|Russo, Federico]]
|1997
|2004-2012 -- ''[[I Cesaroni]]'' (2006-2012)
|-
|[[Marcella Sabatini|Sabatini (or Sabbatini), Marcella]]
|1915
|1919-1926 -- ''[[The Stronger Passion|Beatrice]] (1921) -- ''[[La donna e l'uomo]]'' (1923) -- ''[[La via del dolore]]'' (1924)
|-
|[[Pamela Saino|Saino, Pamela]]
|1987
|1997-2002
|-
|[[Elio Sannangelo|Sannangelo, Elio]]
|1926
|1935-1940 -- ''{{ill|Amore (1936 film)|lt=Amore|it|Amore (film 1935)}}'' (1935) -- ''[[Il piccolo alpino]]'' (1940)
|-
|[[Domenico Santoro|Santoro, Domenico]]
|1958
|1970-73 -- ''[[The Adventures of Pinocchio (1972 film)|The Adventures of Pinocchio]]'' (1972)
|-
|[[Sara Santostasi|Santostasi, Sara]]
|1993
|2000-2007
|-
|[[Jacopo Sarno|Sarno, Jacopo]]
|1989
|1996-2001
|-
|[[Roberta Scardola|Scardola, Roberta]]
|1986
|1995-1999
|-
|[[Andrea Scirè|Scirè, Andrea]]
|1942
|1955 -- ''[[Amici per la pelle]]'' (1955)
|-
|[[Margot Sikabonyi|Sikabonyi, Margot]]
|1982
|1994-1997 --
|-
|[[Rinaldo Smordoni|Smordoni, Rinaldo]]
|1933
|1946-1949 -- ''[[Sciuscià]]'' (1946)
|-
|[[Alessandro Sperduti|Sperduti, Alessandro]]
|1987
|1998-2001
|-
|[[Enzo Staiola|Staiola, Enzo]]
|1939
|1948-1954 -- ''[[Bicycle Thieves|Ladri di biciclette]]'' (1948)
|-
|[[Tresy Taddei|Taddei, Tresy]]
|1987
|1997-1999 -- ''[[La medaglia]]'' (1997)
|-
|[[Marc Tainon|Tainon, Marc]]
|1993
|1999-2008
|-
|[[Paola Tedesco|Tedesco, Paola]]
|1952
|1964 -- ''[[The Gospel According to St. Matthew (film)|Il vangelo secondo Matteo]]'' (1964)
|-
|[[Carlotta Tesconi|Tesconi, Carlotta]]
|1988
|1994-2004 --
|-
|[[Marco Todisco|Todisco, Marco]]
|1998
|2006-2011
|-
|[[Paolo Torrisi|Torrisi, Paolo (Maurizio Torresan)]]
|1951 [2005]
|1961-1966
|-
|[[Luca Turco|Turco, Luca]]
|1990
|1999-2005 -- ''[[Un posto al sole]]'' (1999ff)
|-
|[[Matteo Urzia|Urzia, Matteo]]
|1989
|1996-2003
|-
|[[Sven Valsecchi|Valsecchi, Sven]]
|1968
|1974-1980 -- ''[[Nenè]]'' (1977) -- ''[[Silver Saddle|Sella d'argento]]'' (1978)
|-
|[[Joska Versari|Versari, Joska]]
|1976
|1986-1989 -- ''[[The Family (1987 film)|La famiglia]]'' (1987)
|-
|[[Renato Visca|Visca, Renato]]
|1905
|1913-1919 -- ''[[The Rival Engineers|I due macchinisti]]'' (1913) -- ''Christus'' (1916) -- ''Giovanni Episcopo'' (1916)
|-
|[[Marco Vivio|Vivio, Marco]]
|1978
|1983-1995 -- ''[[Tutta colpa del paradiso]]'' (1985) -- ''[[The Family (1987 film)|La famiglia]]'' (1987) -- ''[[Un bambino in fuga]]'' (1990)
|-
|[[Paolo Vivio|Vivio, Paolo]]
|1980
|1989-1993 -- ''[[Ci hai rotto papà]]'' (1993)
|-
|[[Giancarlo Zarfati|Zarfati, Giancarlo]]
|1946
|1947-1963 -- ''[[La famiglia Passaguai]] (1951) -- ''[[Bravissimo (film)|Bravissimo]] (1955) -- ''[[Totò, Peppino e... la dolce vita]] (1961)
|-
|[[Marta Zoffoli|Zoffoli, Marta]]
|1972
|1981-1986 -- ''[[Three Brothers (1981 film)|Tre fratelli]]'' (1981)
|-
|[[Greta Zuccheri Montanari|Zuccheri Montanari, Greta]]
|1999
|2009-2011 -- ''[[The Man Who Will Come|L'uomo che verrà]]'' (2009)
|}
 
 
{{Bio
{{Quartiere
|Nome = Gustl
|nomeQuartiere = Campo di detenzione per bambini polacchi di Łódź
|Cognome = Gstettenbaur
|nomeUfficiale = Kinder-KZ Litzmannstadt
|Sesso = M
|stemmaQuartiere =
|LuogoNascita = Straubing
|bandieraQuartiere =
|GiornoMeseNascita = 1 marzo
|immagine = Plan obozu przy ul. Przemyslowej w Lodzi 2013.jpg
|AnnoNascita = 1914
|didascalia = La planimetria del campo
|LuogoMorte = Bad Hindelang
|linkMappa =
|GiornoMeseMorte = 20 novembre
|comuneMappa =
|AnnoMorte = 1996
|siglaStato = Polonia
|Epoca = 1900
|siglaRegione =
|regioneAttività = attore
|Nazionalità = tedesco
|siglaProvincia =
|provincia =
|nomeComune = Łódź
|linkStemma =
|circoscrizione =
|quartiere =
|distretto =
|presidente =
|altriQuartieri =
|data =
|codice =
|cap =
|superficie =
|noteSuperficie =
|altitudine =
|abitanti = 1.600
|noteAbitanti =
|anno = 11 dicembre 1942 - 19 gennaio 1945
|nomeAbitanti =
|patrono =
|festivo =
|localizzazione =
|sito =
}}
La sua carriera di attore è durata quasi cinquant'anni: il suo esordio in teatro e al cinema risale al 1928 come [[attore bambino]] e, da allora fino alla metà degli anni settanta (con la sola eccezione del periodo bellico), è stato attivo al cinema, in teatro e alla televisione.
 
== Biografia ==
Il '''campo di detenzione per bambini polacchi di Łódź''' (''Kinder-KZ Litzmannstadt''; o piu' precisamente ''Polen-Jugendverwahrlager der Sicherheitspolizei in Litzmannstadt'' in tedesco, e ''Prewencyjny Obóz Policji Bezpieczeństwa dla Młodzieży Polskiej w Łodzi'' in polacco) è stato un campo di detenzione minorile istituito nel dicembre 1942 dai nazisti nell'area del [[ghetto di Łódź]]; alle bambine era riservato anche una sezione distaccata a [[Dzierżązna]]. Vi furono detenuti circa 1.600 bambini polacchi non-ebrei, in prevalenza tra gli 8 e i 14 anni, orfani o arrestati per piccoli crimini o comunque abbandonati in conseguenza della morte o arresto dei loro genitori. Quando le truppe sovietiche giunsero a Łódź il 19 gennaio 1945 trovarono al campo circa 900 ragazzi.
August Ludwig "Gustl" Gstettenbaur nasce a [[Straubing]] in [[Baviera]] nel 1914. Fin da bambino è attivo nel mondo dello spettacolo esibendosi come acrobata e imitatore. Alla morte del padre nel 1928 è adottato dal suo istruttore-impresario, George "Joe" Stark, che lo porta con sé a Berlino dove con lui si esibisce in spettacoli di cabaret. Il talento del bambino attrae l'attenzione del celebre attore [[Eugen Klöpfer]] che lo vuole con sé in teatro come interprete del paggio di Falstaff nell'[[Enrico IV, parte II]] di [[William Shakespeare]] al [[Lessingtheater]] a Berlino. Il successo gli apre le porte del cinema. A 13 anni Gustl diventa in breve uno degli [[attori bambini]] tedeschi più ricercati. E' protagonista della commedia ''[[Der Piccolo vom Goldenen Löwen]]'' (1928) e di numerosi altri film muti, tra cui ''[[Frau in Mond]]'' (1929) di [[Fritz Lang]], dove ha una parte memorabile come uno dei cinque membri del primo equipaggio a raggiungere la luna a bordo di un razzo. La sua popolarità è tale che nel 1929 lo scrittore tedesco [[Carl Zuckmayer]] scrisse appositamente per lui il lavoro teatrale per bambini [[Kakadu-Kakada]]. Sempre per il teatro Gustl crea la parte del paggio nell'operetta ''[[Al cavallino bianco]]'' (''Im weißen Rößl'') di [[Erik Charell]], di cui sarà interprete per ben 17 mesi al [[Großes Schauspielhaus]] di [[Berlino]]. Gli sono dedicati articoli sulla principali riviste specializzate.<ref>{{cita web|https://www.virtual-history.com/movie/person/734/#google_vignette|Virtula History|lingua=de}}.</ref>
 
L'esperienza in teatro gli fa superare senza alcun problema il passaggio al sonoro nel cinema, in cui rimane per tutti gli anni trenta una presenza popolare come comprimario in numerosissime pellicole di intrattenimento.
==La vicenda==
 
La sua intensa carriera attoriale si interrompe con la guerra (quando potrà partecipare solo a due pellicole). Sopravvissuto agli eventi bellici, lascia Berlino per ritornare con la moglie nella nativa [[Baviera]] a [[Bad Hindelang]]. Riprende a lavorare per il cinema nel 1950 con una parte nel film ''[[Der Geigenmacher von Mittenwald]]'' di [[Rudolf Schündler]] e di nuovo si ritrova richiestissimo come affidabile comprimario in una lunga serie di pellicole, la maggior parte delle quali di ambiente bavarese. Dal 1960 partecipa anche a serie televisive.
L'11 dicembre 1942, un campo per bambini e giovani polacchi (Polenjugendverwahrlager der Sicherheitspolizei in Litzmannstadt) divenne operativo in un'area separata entro i confini del [[ghetto di Łódź]], una sezione delimitata approssimativamente da quelle che oggi sono le vie Emilii Plater, Gornicza e Zagajnikowa. Il cancello principale del campo era situato su via Przemyslowa Street; quindi, è stato spesso indicato come "il campo di via Przemyslowa".<ref>"[http://www.lodz-ghetto.com/the_camp_for_polish_children.html,37 The Campo for Polish Children]", ''Litzmannstadt Ghetto''.</ref>
 
Il suo ultimo impegno per il cinema è nel film ''[[Der gestohlene Himmel]]'' (1974) di [[Theo Maria Werner]].
Una direttiva del 28 novembre 1942 a firma di [[Heinrich Himmler]] spiegava che sarebbe stato un campo per adolescenti polacchi, considerati criminali o abbandonati:
 
Gustl Gstettenbaur muore nel 1996 a [[Bad Hindelang]], all'età di 82 anni.
:L'incuria della gioventù polacca si è sviluppata seriamente e costituisce un grave pericolo per i giovani tedeschi. Le ragioni di questa negligenza si trovano principalmente nello standard di vita incredibilmente primitivo dei polacchi ... I bambini polacchi vagano senza supervisione o occupazione, commerciando, accattonando, rubando, diventando una fonte di pericolo sia per i bambini tedeschi dal punto di vista morale, sia per il fatto che potrebbero continuare la loro attività criminale".<ref>Roman Harbar, Zofia Tokarz, Jacek Wilczur, ''Czas niewoli, czas śmierci'', Warszawa: Interpress, 1979.></ref>
 
== Filmografia (parziale) ==
Il riferimento razzista allo "standard di vita incredibilmente primitivo dei polacchi" mostra come non si trattasse di una struttura educativa per riabilitare i criminali minorenni. In realtà, il "riformatorio minorile" di Łódź si inquadrava all'interno delle politiche di arianizzazione e pulizia etnica che prevedevano la germanizzazione dei territori conquistati ad est con la completa eliminazione degli ebrei e dei rom e la riduzione in schiavitù delle popolazioni slave.
===Cinema===
* ''[[Der Piccolo vom Goldenen Löwen]]'', regia di [[]] (1928)
* ''[[Die Räuberbande]]'', regia di [[]] (1928)
* ''[[Wolga-Wolga]]'', regia di [[]] (1928)
 
* ''[[Der Sonderling]]'', regia di [[]] (1929)
[[File:Kinder Kz.jpg|thumb|left|L'appello dei bambini a Łódź]]
* ''[[Der Kampf der Tertia]]'', regia di [[]] (1929)
[[File:Polish children in Nazi-German labor camp in Dzierżązna.jpg|thumb|left|L'appello delle bambine a Dzierżązna]]
* ''[[Frau im Mond]]'', regia di [[]] (1929)
Durante la [[seconda guerra mondiale]], migliaia di bambini polacchi provenienti dalle aree inglobate nel Reich e dal Governatorato Generale furono detenuti nei campi di concentramento nazisti. Alcuni di loro considerati "di valore dal punto di vista razziale" furono sottratti alle loro famiglie e selezionati per i programmi di adozione e germanizzazione.<ref>[http://lamus-dworski.tumblr.com/post/124571573926/kinder-kz-litzmannstadt-was-a-nazi-german-facility Tumblr]</ref> Ai campi di concentramento erano destinati quelli ritenuti "di scarso valore razziale" e condannati quindi allo sfruttamento lavorativo. In campi come Potulice o Auschwitz i bambini entravano in prigionia con i loro familiari, anche quando venivano poi da essi separati all'interno della struttura detentiva. A Łódź invece non v'erano adulti: i piccoli detenuti erano in prevalenza bambini provenienti da orfanotrofi; o ragazzi di strada, condannati per vagabondaggio o piccoli reati; o comunque minori abbandonati, perche' i loro genitori erano stati uccisi o arrestati per motivi politici. All'inizio l'età minima dei detenuti nel campo fu fissata a 8 anni, poi abbassata a 6, ma è documentata la presenza di bambini più piccoli, anche di 2 anni.<ref>Michael Hepp, "Denn ihrer ward die Hölle".</ref> Quando i minori raggiungevano un'età superiore ai 16 anni, venivano trasferiti nei campi di lavoro coatto della Germania.
* ''[[Die Herrin und ihr Knecht]]'', regia di [[]] (1929)
* ''[[Großstadtkinder – Zwischen Spree und Panke]]'', regia di [[]] (1929)
 
* ''[[Delikatessen]]'', regia di [[]] (1930)
Per la costruzione del campo a Łódź si presero all'inizio in considerazioni varie località, incluso il Monastero francescano di Łódź. Si optò alla fine per un'area limitrofa al [[ghetto di Łódź|ghetto ebraico]], che garantiva condizioni di sicurezza ottimali e che, se necessario, sarebbe potuta essere ampliata a piacimento di pari passo con la liquidazione del ghetto.
* ''[[Dolly macht Karriere]]'', regia di [[]] (1930)
* ''[[Die Marquise von Pompadour]]'', regia di [[]] (1930)
* ''[[Wien, du Stadt der Lieder]]'', regia di [[]] (1930)
* ''[[Die zärtlichen Verwandten]]'', regia di [[]] (1930)
* ''[[Kohlhiesels Töchter]]'', regia di [[]] (1930)
* ''[[Königin einer Nacht]]'', regia di [[]] (1930)
 
* ''[[Schuberts Frühlingstraum]]'', regia di [[]] (1931)
Le condizioni di vita erano durissime. I bambini polacchi detenuti erano completamente isolati sia dal mondo esterno sia dagli ebrei del ghetto, essendo l'area del campo interamente circondata da un'alta recinzione fatta di assi e pattugliata dalle sentinelle tedesche. I giovani detenuti avevano numeri invece di nomi, indossavano abiti e zoccoli di prigione grigi e lavoravano dalla mattina alla sera, proprio come facevano i loro coetanei nel ghetto, dall'altra parte del muro, anche 10-12 ore al giorno. Avevano anche gli stessi insegnanti: gli artigiani ebrei, scortati lì dalle autorità naziste. I bambini cucivano vestiti, costruivano scarpe di paglia, ripulivano gli zaini e raddrizzavano gli aghi. Le ragazze lavoravano nella lavanderia, nella cucina, nell'officina del sarto e nel giardino. Ad esse era riservata anche una sezione separata del campo che operava in una proprietà privata a [[Dzierżązna]], a 15 chilometri da Łódź, una fattoria agricola dove le condizioni di vita era lievemente migliori. La disciplina in entrambi i campi era rigidissima: i bambini venivano regolarmente picchiati o frustati per la minima infrazione.<ref>"[http://www.holocaustresearchproject.org/ghettos/Lodz/lodzghetto.html The Lodz Ghetto]", ''H.E.A.R.T''.</ref> Le condizioni igieniche, specie nel campo di Łódź, erano deplorevoli. Durante l'epidemia di tifo che scoppiò tra la fine del 1942 e l'inizio del 1943, 280 bambini che si ammalarono in quell'occasione furono mandati in un ospedale nel ghetto in via Dworska 74 (che ora è via Organizacji WiN), dove furono curati dai medici ebrei. Nel maggio 1944 esplose un'altra epidemia di [[tracoma]].
* ''[[Der Storch streikt]]'', regia di [[]] (1931)
* ''[[Kyritz – Pyritz]]'', regia di [[]] (1931)
* ''[[Im Banne der Berge (Der Wilderer von der Moosbacheralm)]]'', regia di [[]] (1931)
* ''[[Der falsche Ehemann]]'', regia di [[]] (1931)
* ''[[Elisabeth von Österreich]]'', regia di [[]] (1931)
* ''[[Die Nacht ohne Pause]]'', regia di [[]] (1931)
 
* ''[[Mädchen zum Heiraten]]'', regia di [[]] (1932)
[[File:Przemyslowa Lodz tablica pamiatkowa 1.jpg|thumb|150px|La targa commemoratica in via Przemyslowa 34]]
* ''[[Strich durch die Rechnung]]'', regia di [[]] (1932)
[[File:Łódź Pomnik Martyrologii Dzieci.jpg|thumb|150px|Il "monumento del cuore spezzato" (1971)]]
* ''[[Das Geheimnis um Johann Orth]]'', regia di [[]] (1932)
[[File:Przemyslowa Lodz katedra tablica pamiatkowa.jpg|thumb|150px|Il memoriale alla cattedrale (2013)]]
* ''[[Paprika]]'', regia di [[]] (1932)
Il numero esatto di coloro che transitarono per il campo è difficile da stabilire in mancanza di dati certi. La prima monografia pubblicata da Józef Witkowski nel 1975 parlava di 12.000 bambini e migliaia di vittime.<ref>Józef Witkowski, ''Hitlerowski obóz koncentracyjny dla małoletnich w Łodzi'', Wrocław: Zakład Narodowy im. Ossolińskich, 1975.</ref> Le cifre si riferivano al totale dei bambini polacchi che secondo le stime del tempo sarebbero stati avviati ai programmi di germanizzazione e che si ipotizzava fossero transitati per il campo, pur in mancanza di alcuna fonte documentaria che lo confermi. Il numero, tuttora riportato in diverse fonti e memoriali, è considerato oggi del tutto esagerato e irrealistico ad indicare coloro che furono detenuti nel campo, viste le modeste capacità ricettive della struttura.<ref>[http://archive.is/Ar4cp Dziennik].</ref> Sappiamo ad esempio che nell'aprile 1943 al campo c'erano solo 300 bambini e che tra il 1943 e il 1944 vi giunsero 1.086 ragazzi e 250 ragazze,<ref>"[http://www.holocaustresearchproject.org/ghettos/Lodz/lodzghetto.html The Łódź Ghetto]", ''H.E.A.R.T''.</ref> il che porta verosimilmente alla stima di un totale di circa 1.600 bambini detenuti.<ref>"[http://www.lodz-ghetto.com/the_camp_for_polish_children.html,37 The Campo for Polish Children]", ''Litzmannstadt Ghetto''.</ref>
 
* ''[[Hochzeit am Wolfgangsee]]'', regia di [[]] (1933)
Diversi bambini morirono di fame, freddo e malattia o per le percosse subite. Non si trattava comunque di un campo finalizzato allo sterminio dei detenuti. I morti documentati sono 136,<ref>"[http://www.lodz-ghetto.com/the_camp_for_polish_children.html,37 The Campo for Polish Children]", ''Litzmannstadt Ghetto''.</ref> che furono sepolti in una speciale sezione del cimitero ebraico del ghetto, un numero realistico considerando alcune testimonianze che parlano di una media di 1-2 decessi alla settimana.<ref>Anna Gronczewska, Jak Niemcy „wychowywali” polskie dzieci w obozie przy ul. Przemysłowej; [w:] „Co tydzień historia” dod. do „Polska. Dziennik Łódzki”, z 30 XI 2017, s. 2–3.</ref> Altri bambini lasciarono il campo per essere condotti in Germania avendo superati i 16 anni. Un gruppo di una decina di ragazzi provenienti dal campo che si trovavano nella prigione di Łódź in attesa di essere trasferiti altrove, morì nel massacro dei detenuti ad opera delle SS, avvenuto il 17 gennaio 1945, due giorni prima dell'arrivo delle truppe sovietiche. Alla fine della guerra rimanevano circa 900 bambini prigionieri nel campo di Łódź e un numero imprecisato in quello piu' piccolo di [[Dzierżązna]].<ref>"[http://www.lodz-ghetto.com/the_camp_for_polish_children.html,37 The Campo for Polish Children]", ''Litzmannstadt Ghetto''.</ref> La maggior parte dei bambini lasciò il campo per conto proprio, cercando di ricongiungersi a propri familiari e tornare ai loro villaggi di residenza. Degli orfani e dei malati si presero cura le associazioni assistenziali. Il campo fu smantellato.
* ''[[Gipfelstürmer]]'', regia di [[]] (1933)
* ''[[Die kalte Mamsell]]'', regia di [[]] (1933)
 
* ''[[Du bist entzückend, Rosmarie!]]'', regia di [[]] (1934)
==La memoria==
* ''[[Jungfrau gegen Mönch]]'', regia di [[]] (1934)
* ''[[Bei der blonden Kathrein]]'', regia di [[]] (1934)
* ''[[Ihr größter Erfolg]]'', regia di [[]] (1934)
* ''[[Besuch am Abend]]'', regia di [[]] (1934)
* ''[[Zu Straßburg auf der Schanz]]'', regia di [[]] (1934)
 
* ''[[Der Vogelhändler]]'', regia di [[]] (1935)
Del campo oggi rimangono solo pochi edifici, in particolare il vecchio edificio amministrativo al numero 34 di via Przemyslowa, in cui negli anni settanta fu collocata una targa commemorativa. Per molti anni dopo la guerra, la gente non sapeva nemmeno dell'esistenza di questo campo per bambini e giovani polacchi. Il 9 maggio 1971 il "monumento del cuore spezzato" fu inaugurato nel Parco Szare Szeregi (l'ex Parco Promienistych, appena fuori dalla vecchia area del campo), per commemorare i bambini polacchi imprigionati e uccisi nel campo di via Przemysłowa. Il monumento, opera di Jadwiga Janus e Ludwik Mackiewicz, raffigura un ragazzo denutrito che si stringe idealmente a un cuore spezzato. C'è uno spazio vuoto della forma di un bambino nel cuore e un'iscrizione che dice: "La vita ti è stata presa ma noi ricordiamo". Il 7 novembre 2013 una targa in memoria dei piccoli "martiri" è stata collocata anche all'interno dell'atrio della cattedrale di Łódź.
* ''[[Kampf um Kraft]]'', regia di [[]] (1935)
 
* ''[[Standschütze Bruggler]]'', regia di [[]] (1936)
==Note==
* ''[[Der Jäger von Fall]]'', regia di [[]] (1936)
* ''[[Soldaten – Kameraden]]'', regia di [[]] (1936)
 
* ''[[Das Schweigen im Walde]]'', regia di [[]] (1937)
<references/>
 
* ''[[Musketier Meier III]]'', regia di [[]] (1938)
==Bibliografia==
* ''[[Frau Sixta]]'', regia di [[]] (1938)
 
* ''[[Der Edelweißkönig]]'', regia di [[]] (1939)
* Józef Witkowski: Hitlerowski obóz koncentracyjny dla małoletnich w Łodzi. Wrocław: Zakład Narodowy im. Ossolińskich, 1975.
* ''[[Sommer, Sonne, Erika]]'', regia di [[]] (1939)
* Joanna Podolska e Dorota Dekiert, ''Traces of the Litzmannstadt Getto: A Guide to the Past'', Piatek Trzynastego, 2004, ISBN 83-7415-001-7.
* Michael Hepp, "Denn ihrer ward die Hölle. Kinder und Jugendliche im "Jugendverwahrlager Litzmannstadt" ("For They Lived Through Hell: Children and Adolescents in the “Litzmannstadt Camp taking custody of Children and Adolescents"), in: Mitteilungen der Dokumentationsstelle zur NS-Sozialpolitik (Announcements of the Documentation Agency on Nazi Social Policy) 11-12 (April 1986), pp. 49-71
 
* ''[[Der laufende Berg]]'', regia di [[]] (1941)
==Voci correlate==
 
* ''[[Die heimlichen Bräute]]'', regia di [[]] (1944)
* [[Bambini dell'Olocausto]]
* [[Ghetto di Łódź]]
 
* ''[[Der Geigenmacher von Mittenwald]]'', regia di [[]] (1950)
==Collegamenti esterni==
 
* ''[[Grenzstation 58]]'', regia di [[]] (1951)
* "[http://www.lodz-ghetto.com/the_camp_for_polish_children.html,37 The Campo for Polish Children]", ''Litzmannstadt Ghetto''.
* ''[[Die Alm an der Grenze]]'', regia di [[]] (1951)
* "[http://www.holocaustresearchproject.org/ghettos/Lodz/lodzghetto.html The Lodz Ghetto]", ''H.E.A.R.T''.
* ''[[Der letzte Schuß]]'', regia di [[]] (1951)
* [http://lamus-dworski.tumblr.com/post/124571573926/kinder-kz-litzmannstadt-was-a-nazi-german-facility Tumblr]
 
* ''[[Heimatglocken]]''
{{Portale|Polonia|Seconda guerra mondiale|nazismo}}
<!--
[[Categoria:Campi di concentramenti nazisti|Lodz]]
-->
 
* ''[[Geh mach dein Fensterl auf]]''
Campo di concentramento per bambini di Potulice.
1953: Ehestreik
1953: Das Dorf unterm Himmel
1954: Unternehmen Edelweiß
1954: Wenn ich einmal der Herrgott wär
1955: Der dunkle Stern
1955: Das Lied von Kaprun
1955: Das Schweigen im Walde
1955: In Hamburg sind die Nächte lang
1956: Husarenmanöver
1956: Liebe, Schnee und Sonnenschein
1956: Heidemelodie
1956: Der Schandfleck
1957: Der Pfarrer von St. Michael
1957: Der Jungfrauenkrieg
1957: Jägerblut
1957: Der Edelweißkönig
1961: Vor Jungfrauen wird gewarnt
1961: Drei weiße Birken
1964: Die lustigen Weiber von Tirol
1967: Wiener Schnitzel
1969–1971: Königlich Bayerisches Amtsgericht
1969: Der Marksteinrucker
1969: Die alte Burgl
1969: Der Parasit
1971: Die Haberer
1971: Der Bierpantscher
1974: Der gestohlene Himmel
 
===Televisione===
Si presume che in totale circa 25.000 prigionieri siano stati imprigionati nel campo. persone. Nel registro delle morti sono state registrate 1.127 persone, tra cui 767 bambini.
{{...|attori}}
 
===Film TV===
* ''[[Die Schule der Väter]]'', regia di [[Leopold Lindtberg]] (1955)
* ''[[Die Zwillinge aus Venedig]]'', regia di [[Ettore Cella]] e [[Horst Braun]] (1963)
* ''[[Das Rätsel von Piskov]]'', regia di [[Karl Peter Biltz]] (1969)
* ''[[Chopin-Express]]'', regia di [[Michael Kehlmann]] (1971)
* ''[[6 Zimmer Sonnenseite]]'', regia di [[Rolf von Sydow]] (1975)
* ''[[Strafsache gegen F.]]'', regia di [[Wolfgang Glück]] (1978)
* ''[[Achterloo IV]]'', regia di [[Reinhard Zobel]] e [[Friedrich Dürrenmatt]] (1989)
* ''[[Entführung aus der Lindenstraße]]'', regia di [[George Moorse]] (1995)
 
===Serie TV===
 
* ''[[Alle meine Tiere]]'' - un episodio (1963)
 
* ''[[Gewagtes Spiel]]'' - un episodio (1965)
 
* ''[[Der Forellenhof]]'' - un episodio (1966)
{{Bio
* ''[[Fernfahrer]]'' - un episodio (1967)
|Nome = Alberto
* ''[[Ferdinand Fuchs bittet um Mitarbeit]]'' - un episodio (1968)
|Cognome = Todros
* ''[[Die Kramer]]'' - un episodio (1969)
|Sesso = M
* ''[[Ein Chirurg erinnert sich]]'' - un episodio (1972)
|LuogoNascita = Pantelleria
* ''[[Der Nervtöter]]'' - un episodio (1973)
|GiornoMeseNascita = 21 luglio
* ''[[Die Powenzbande]]'' - un episodio (1974)
|AnnoNascita = 1920
* ''[[Freiwillige Feuerwehr]]'' - un episodio (1976)
|LuogoMorte = Torino
* ''[[MS Franziska]]'' - un episodio (1978)
|GiornoMeseMorte = 25 maggio
* ''[[Kumpel mit Chauffeur]]'' - un episodio (1981)
|AnnoMorte = 2003
* ''[[Tatort]]'' - un episodio (1987)
|Attività = antifascista
* ''[[Ein Fall für zwei]]'' - 2 episodi (1987, 1990)
|Nazionalità = italiano
* ''[[Die Wache]]'' - un episodio (1994)
|PostNazionalità = , di origine ebraica da parte di padre, [[superstite dell'Olocausto]], deputato al Parlamento
* ''[[Lindenstraße (soap opera)|Lindenstraße]]'' - 318 episodi (1987-2004)
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==Biografia==
 
Alberto Todros nasce nel 1920, figlio di padre ebreo e di madre cattolica. Piemontese nasce a [[Pantelleria]] poiché la madre era siciliana e, secondo l'uso dell'epoca, aveva voluto portare a termine la gravidanza a casa dei genitori.
 
Con la morte del padre nel 1925, due anni dopo la nascita del fratello [[Carlo Todros|Carlo]], la famiglia conduce una vita resa difficile da ristrettezze economiche. Con le leggi razziali i fratelli Todros sono esclusi dalla scuola pubblica a Torino (TO) perché di padre ebreo. Dopo l'8 settembre, sono attivi in un gruppo antifascista che raccoglie armi nell'imperiese e partecipa ad azioni di sabotaggio contro i nazifascisti. Già più volte arrestati e rilasciati, nel dicembre 1943 i due fratelli sono incarcerati a Imperia (IM) e poi tradotti al Sant'Agostino di Savona (SV) e a Marassi a Genova (GE). Trasferiti al [[campo di transito di Fossoli]] (Carpi, MO), il 21 giugno 1944 sono inseriti nel trasporto che il 24 giunge a Mauthausen (trasporto Tibaldi n. 53). Qui Alberto è classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza), riceve il numero di matricola n. 76603 ed è registrato come tecnico delle costruzioni. Attivo nel Comitato clandestino di resistenza, è liberato il 5 maggio 1945 ad opera dell'[[US Army|Esercito statunitense]]. Torna in Italia a giugno. Anche suo fratello Carlo sopravvive alla prigionia.
 
Nel dopoguerra Alberto completa gli studi in ingegneria e inizia l'attività politica nel [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. Segretario di una Sezione torinese del partito comunista, Todros entra nel comitato federale del PCI e nel 1951 viene eletto come consigliere e assessore comunale e provinciale a Torino, incarico che ricoprirà per 24 anni. Dal 1963 al 1979, per quattro legislature, è deputato al Parlamento, dove fa parte della Commissione Lavori Pubblici.<ref>[http://storia.camera.it/deputato/alberto-todros-19200721 Camera dei deputati: Portale Storico].</ref> Fermamente contrario alle politiche di cementificazione e alla costruzione di quartieri dormitorio, Alberto Todros è stato a lungo membro effettivo dell'Istituto nazionale d'urbanistica. Stimato urbanista, ha firmato i piani regolatori di Alessandria, Vado Ligure, Venaria, Beinasco, ha partecipato alla realizzazione del piano intercomunale di Savona e ha fatto parte della commissione di studio di quello intercomunale di Torino. Presidente dell'[[ANED]] di Torino, nel 1996 Todros ha pubblicato un libro di memorie sulla sua esperienza di deportato.
 
Muore a Torino il 25 maggio 2003.
 
==Opere==
* {{cita libro|nome=Alberto |cognome=Todros |titolo=Memorie 1920-1952 |città=Torino |editore=Trauben |anno=1999}}
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{de}} John Holmstrom, ''The Moving Picture Boy: An International Encyclopaedia from 1895 to 1995'', Norwich, Michael Russell, 1996, pp. 62-63.
* {{cita libro|nome=Giovanna |cognome=D'Amico |titolo=I siciliani deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti 1943-1945 |città=Palermo |editore=Sellerio |serie=Nuovo Prisma |anno=2006 |isbn=978-88-389-2100-1 }}
* Mario Bonfantini, ''Un salto nel buio'', Milano: Feltrinelli, 1959.
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.metarchivi.it/biografie/p_bio_vis.asp?id=400 Sistema integrato dei cataloghi d'archivio]
* "[http://www.anpi.it/donne-e-uomini/2251/alberto-todros Alberto Todros]", [[ANPI]]
* [http://www.lageredeportazione.org/binary/lager_deportazione_new/testimonianze/TODROS.1143132865.pdf Testimonianza di Alberto Todios]
 
{{Controllo di autorità}}
[http://www.testimonianzedailager.rai.it/testimoni/test_36.asp Testimonianza di Carlo Todros sul sito della RAI.]
{{Portale|biografie|cinema|televisione|teatro}}
 
[[Categoria:Attori bambini tedeschi]
{{portale|biografie|ebraismo|nazismo|Seconda guerra mondiale}}
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[[Categoria:Ebrei italiani]]
[[Categoria:Superstiti italiani dell'Olocausto]]
-->
 
 
1943/45 "Schiavi di Hitler"
Gli italiani in cifre
 
(da "Rassegna ANRP" n°1/2 - gennaio/febbraio 2001)
 
== In aiuto dei bambini ==
di Claudio Sommaruga
 
Le testimonianze dei bambini sopravvissuti sono piene di ricordi di violenze e atrocità di cui i bambini furono vittime da parte delle SS, delle forze di polizia e dei loro collaboratori. Anche la popolazione locale si rese talora responsabile di atti efferati, spesso facendosi attivamente complice nelle operazioni di cattura e uccisione, o al più rimanendo indifferente di fronte alla sorte dei più piccoli. Furono però numerosi anche gli atti individuali di generosità di persone che misero a rischio le loro vite per salvare bambini dalle deportazioni e dallo sterminio o li aiutarono a sopravvivere nei ghetti e nei campi di concentramento.
camp4.gif (8870 byte)
 
Alcune delle operazioni di salvataggio di più ampia scala, come quelle portate a termine da [[Raoul Wallenberg]] e [[Giorgio Perlasca]] a Budapest, da [[Oskar Schindler]] in Polonia o dalla resistenza in Danimarca, coinvolsero un largo numero di famiglie con bambini. Alcuni individui in particolare, ebrei e non-ebrei, fecero della salvezza dei bambini ebrei lo scopo principale della loro vita. Già prima della scoppio della [[seconda guerra mondiale]] [[Nichola Winton]] in Inghilterra, i coniugi [[Gilbert e Eleanor Kraus]] negli Stati Uniti e si adoperarono con successo perché gruppi significativi di bambini ebrei potessero essere accolti come rifugiati nei loro paesi. Atri come [[Irena Sendler]] in Polonia, [[Johan van Hulst]] in Olanda e [[Andrée Salomon]] in Francia furono a capo di organizzazioni che negli anni più duri dell'Olocausto sottrassero migliaia di bambini alla deportazione sistemandoli in luoghi di rifugio e accoglienza. Nei ghetti e nei campi di internamenti i bambini trovarono persone che si adoperarono fino all'ultimo per dare loro un'educazione, assistenza o una parvenza di vita normale, da [[Janusz Korczak]] e [[Stefania Wilczyńska]], direttori dell'orfanotrofio di Varsavia, agli educatori che a [[Theresienstadt]] li coinvolsero in un'incredibile serie di progetti culturali, come [[Fredy Hirsch]], [[Friedl Dicker-Brandeis]], [[Hans Krása]], [[František Zelenka]] e [[Camilla Rosenbaum]]. Persino nei campi di concentramento e stermino non mancarono episodi di solidarietà che in taluni casi come a [[Bergen-Belsen]] (grazie a [[Luba Tryszynska]] o [[Yehoshua Birnbaum]]) e a [[Buchenwald]] (grazie a [[Antonín Kalina]]) risultarono nella sopravvivenza di centinaia di essi.
 
C'è schiavo e schiavo, qualcuno è più sfruttato degli altri.
Gli schiavi "commerciabili", come quelli dei piantatori americani, avevano speranze di sopravvivere; quelli "di stato", come quelli di Hitler, avevano un costo, non un prezzo, e la loro vita era sospesa a un perfido calcolo
di costi e benefici. Le tutele umanitarie dei vinti sono recenti; per migliaia di anni le guerre non facevano prigionieri, ma razziavano schiavi, come forze di lavoro a basso costo, da mantenere finché utili.
Anche l'operazione "Asse" della Wehrmacht non si limitò, l'8 settembre 1943, a neutralizzare l'Esercito Italiano, ma lo deportò nel Reich per colmare vuoti di energie sempre meno reintegrabili dopo Stalingrado.
Gli "schiavi di Hitler" erano "vuoti a perdere", "pezzi usa e getta" tutt'al più cedibili, a centinaia, ma non a milioni, alle case farmaceutiche per 170 marchi cadauno o noleggiabili a fabbriche e contadini a 6 marchi al giorno (meno di metà di un operaio tedesco), con costi di approvvigionamento e gestione inferiori a 2
marchi. Anche le fabbriche traevano rilevanti profitti e l'esercito poteva inviare più soldati al fronte! I numeri non hanno anima, ma possono essere spietati, anche gonfiati o risicati dagli utenti per partigianeria o ignoranza ma sempre omertosi ed enigmatici per lacune di raccolta e dei contenuti; possono riuscire, tuttavia, più obiettivi ed eloquenti delle parole. Le cifre che qui si riportano sono solo orientative, valgono come ordini di grandezza per ancorare una storia che la memoria labile ed emotiva può fuorviare. Sono cifre che sembrano meno sbagliate e più accettabili, nella ridda dei numeri ricorrenti, ufficiali o a spanne e sono state vagliate e mediate tra varie fonti e ricercatori italiani e tedeschi.
Tra questi si menzionano: Luigi Cajani, Carmine Lops, Gabriele Hammermann, Lutz Klinkhammer, Brunello Mantelli, Gustavo Ottolenghi, Giorgio Rochat, Antonio Rossi, Gerhard Schreiber, Claudio Sommaruga ed altri e gli archivi ministeriali militari e civili italiani (repubblichini e regi/repubblicani) e tedeschi. La galassia concentrazionaria nazista sfruttò, di fatto, dal 1933 circa 25.000.000 di schiavi di 28 nazioni, dei quali 9.250.000 prigionieri militari (di cui 5.300.000 russi e 700.000 italiani - IMI); 4.350.000 deportati politici (di cui 2.300.000 tedeschi); 7.900.000 deportati razziali e "diversi" (ebrei, zingari, omosessuali, alienati, criminali...); 3.850.000 lavoratori sedicenti liberi, emigrati o rastrellati, dalla Francia, Italia ed Europa Orientale. I Lager di detenzione furono: 24 di sterminio diretto o col lavoro duro sottoalimentato (KL, KZ) (con 1.700 dipendenze e 9.950 siti); 850 Lager militari e dipendenze (St., Of., etc., di cui 142 principali); 2.000 Battaglioni di lavoratori militarizzati (Bau-Btl); alcune decine di migliaia di Arbeits Kommando di fabbrica (AK).
Tutto il Grande Reich coi Governatorati (G.G.) e i territori occupati erano un immane Lager di sopraffazione dei diritti della persona umana, quest'ultima catalogata in Obermenschen, i superuomini (ariani dolicocefalo-biondi nordici e prussiani; brachicefalo-bruni alpini), Menschen, scarsamente uomini (ariani
mediterranei dolicocefalo-bruni e poco alti) e Untermenschen, i subumani o cose (asiatici, euro-orientali, siberiani, semiti, tarati, etc.). I morti, in prevalenza ebrei e russi, furono 16.000.000 (per inedia, tifo, tbc, bombardamenti, gas e pallottole) dei quali 4.600.000 militari, 4.700.000 civili e 6.700.000 "diversi" (razziali, etc.).
I superstiti furono solo 9.000.000. Ogni commento è superfluo, perché le cifre sono eloquenti! Negli anni di guerra, i non idonei al lavoro (donne, bambini, anziani, inabili) venivano soppressi al più presto; gli altri venivano spremuti col lavoro duro e fame, come olive fino alle sanse, con speranze di vita ottimizzate, in un calcolo crudele di costi/benefici, in 9 mesi, salvo accorciamenti, con 1750 calorie giornaliere (min. 600/900, max poco più di 2000 per lavori pesanti) contro un fabbisogno, secondo il lavoro, di 2500/3000. Il deficit energetico era fornito dalle riserve corporee, con un contributo complessivo annuo di 500 mila tonnellate di petrolio equivalente! Gli schiavi italiani furono in tutto 1.000.000, di cui 716.000 i cosiddetti intemati militari (IMI e KGF) iniziali, 44.000 deportati in KZ, 170.000 lavoratori liberi civili (volontari e precettati) ed infine 78.000 altoatesini emigrati, che avevano optato per la nazionalità tedesca, ma riscopertisi italiani a guerra perduta! In queste cifre non sono compresi gli schiavi sfruttati direttamente dai tedeschi in Italia, nella Todt e, indirettamente, nei battaglioni di disciplina: alcune migliaia di coscritti renitenti della "leva Graziani" e poi trasferiti in parte nel Reich come ausiliari della RSI. I deportati politici e razziali nei KZ e Straflager/Gestapo furono in tutto circa 44.000, dei quali 8.900 ebrei e zingari (6.750 ebrei italiani, alcune centinaia di stranieri catturati in Italia e 1.900 ebrei del Dodecaneso), forse 30.000 "oppositori" (inclusi dei partigiani arrestati senz'armi), alcune centinaia di ufficiali antifascisti rastrellati, 2200 carcerati militari di Peschiera. A questi si aggiungono 3000 coatti IMI transitati nei KZ e Straflager (con oltre 900 ufficiali, di cui 374 nello Straflager di Colonia), per lo più per resistenza ideologica, sabotaggi, tentata evasione, infrazioni gravi.
Tra i deportati di truppa (molti nelle fabbriche sotterranee di Dora) ci furono dei bravi minatori senza colpe, ma validi capi squadra. I sopravvissuti furono circa 4.000 "politici" ed ex IMI, 830 ebrei italiani e 179 dell'Egeo.
Tra i lavoratori civili, detti ipocritamente "liberi", all'8 settembre 1943 erano presenti in Germania 80/120.000 italiani civili, residuo di un numero maggiore di emigrati dal 1940, in parte rimpatriati per fine contratto o per ferie e sorpresi in Italia dall'"8 settembre". Parecchi erano fascisti, non avendo vissuto in Italia il crollo del regime. Agli emigrati si aggiunsero, nel '44, 74.000 operai volontari o rastrellati in Italia (per un decimo donne), così da raggiungere 170.000 civili presenti, a fine guerra, dei 246.000 emigrati dal 1940. I deceduti per malattia o sotto i bombardamenti sarebbero stati 10.000.
I militari lavoratori "ausiliari" (volontari e obbligati) erano al seguito diretto delle FF.AA. germaniche (Wehrmacht, Luftwaffe, Flak, nebbiogeni) o della "Todt", mentre i "combattenti" erano inquadrati come "legionari RSI" nelle divisioni allogene delle SS (italiana, sud tirolese e miste di varie nazionalità). Degli
810.000 militari italiani catturati dai tedeschi, 94.000 optarono alla cattura, per coerenza od opportunismo, come combattenti (14.000) o ausiliari (80.000). Dei 716.000 IMI restanti, durante l'internamento, 43.000 optarono nei Lager come combattenti (nei primi 8 mesi) e 60.000 (in tutto l'internamento) come ausiliari (nei Bti di lavoratori militarizzati, assegnati in prevalenza alla Luftwaffe) in alternativa alla "civilizzazione". I Bti, un centinaio e particolarmente del Genio, costituiti da reparti già esistenti o di formazione, avevano una forza di 500/1.000 elementi coordinati da sottufficiali (raramente da ufficiali) italiani agli ordini di un
maresciallo tedesco.
Le disposizioni iniziali dell'OKW (Ober Kommando Wehrmacht, a stretto contatto col Fuhrer) prevedevano l'eliminazione sul campo dei militari italiani resistenti con le armi, l'internamento (IMI) dei non resistenti e lo "status" di prigionieri di guerra senza tutele (KGF) per i resistenti catturati senz'armi e considerati come disertori badogliani. I KGF erano inquadrati in battaglioni (Bti) anche misti o affiancati con Bti di ausiliari volontari, al servizio diretto della Wehrmacht, nelle retrovie del Fronte Orientale e in quelle, indefinite, del
Fronte Balcanico; non dovevano operare nei territori del Reich nè avere contatti con gli IMI e con la popolazione tedesca. I KGF furono al massimo 21.000 e provenivano dalla difesa di Roma, dalla Francia e soprattutto dalla Grecia (isole Ionie, Egee, etc.) e dai Balcani. Nei KGP furono anche inquadrati 2.200 ex
partigiani italiani dei Balcani, catturati senz'armi e considerati disertori. Lo "status" dei KGF italiani era mal definito, figurando nelle statistiche, anche per propaganda, come KGF, IMI, "ausiliari" della RSI a disposizione dei tedeschi o direttamente "ausiliari" delle FF.AA. germaniche. E come "ausiliari" e collaboratori li considerarono i russi che, anziché liberarli come gli IMI, ne deportarono 12.200 in Bielorussia e in Siberia, in seconda prigionia (con 1.150 deceduti), rimpatriandoli con un anno di ritardo coi sopravissuti dell'ARMIR (coi quali però non ebbero contatti) e magari indottrinati.
I lavoratori IMI, intemati nel Reich e nei territori controllati, in 284 Lager e dipendenze, di transito, smistamento o detenzione (una novantina nel Reich e in Polonia, di cui un quarto con ufficiali), furono inizialmente 716.000 ridottisi, nel corso della prigionia, di 103.000 unità per "opzioni" militari: 42.000 combattenti (19.000 nelle SS, 23.000 con la RSI) e 61.000 ausiliari lavoratori, in prevalenza per la Luftwaffe.
Altre riduzioni si ebbero per decessi (51.000), deportazioni in KZ (3.000), per lavoro civile volontario o inquadramenti nei Bau-Btl militarizzati (fino a 100.000 uomini, 60.000 a fine 1944 nei Balcani), ridottisi a 28.000, nel Reich, a fine guerra. La storia del lavoro degli IMI si svolge in due fasi.
1 - Dalla "cattura" all'agosto 1944 - Forza lavoro disponibile iniziale 716.000 uomini, ridotti al 1 luglio 1944, dopo opzioni e decessi, a 588.000 IMI (di cui 499.000 nel Reich, compresi 19.000 ufficiali). La truppa IMI, come i prigionieri di guerra, fu obbligata a lavorare, in condizioni vietate dalle Convenzioni internazionali, sotto diretto controllo delle FF.AA. germaniche nei Bti, o presso terzi, come manovalanza, edili, ferrovieri, minatori, contadini. La retribuzione era marginale, da O a 20 Lager-Mark/giorno, secondo rendimenti e multe. Gli Ufficiali non erano obbligati, ma pressati a lavorare: 2.300 si ingaggeranno come lavoratori volontari, ma 463 verranno coatti (374 nello Straflager-Gestapo di Colonia).
2 - Dall'agosto 1944 alla "liberazione" - Gli accordi Mussolini-Hitler del 20 luglio 1944, comunicati il 2 agosto, prevedevano la smilitarizzazione abusiva dei militari italiani (che si consideravano prigionieri di guerra di un altro esercito) e la loro civilizzazione d'autorità. I renitenti subiranno violenze, verranno dismessi
d'autorità dai Lager (dopo il 1° settembre 1944) e costretti a presentarsi agli uffici di collocamento per ottenere il lavoro e la tessera annonaria per poter mangiare. L'accattonaggio era punito con la deportazione ai lavori forzati. Il 20 agosto 1944, in molti Lager viene celebrata la "Festa dell'apertura dei cancelli", ma per ragioni tecniche e per la resistenza degli IMI, gli ingaggi si protrarranno fino al marzo 1945. Esauriti i volontari, inizieranno le precettazioni anche degli ufficiali (2.300 a Wietzendorf). A fine guerra a Wietzendorf verranno liberati 4.000 ufficiali IMI, già depennati dagli archivi WAST, ma che non si fece in tempo ad avviare al lavoro. In questo periodo, di fronte al lavoro, gli IMI si distinguono in:
ausiliari lavoratori, nei Bti, in alternativa alla "civilizzazione". Con quelli del 1° periodo a fine guerra saranno 61.000;
lavoratori volontari liberi, impegnatisi per fame e depressione, con rinuncia alla fuga (prerogativa dei prigionieri). Molti, allo stremo delle forze, se non ci fosse stata la civilizzazione non avrebbero retto un secondo inverno nei reticolati e la propaganda fascista si farà vanto del loro provvidenziale salvataggio!
lavoratori precettati liberi e finti precettati (volontari sostituenti precettati per crearsi un alibi), trattati come i volontari coatti per lo più irriducibili renitenti al lavoro, punibili col lavoro duro, sotto scorta armata, in KZ o Straflager; o internati restanti nel Lager, in attesa di precettazione, ufficiali superiori, anziani inabili, sanitari, cappellani e ordinanze.
Gli ex IMI "civilizzati", a fine guerra saranno 495.000, per 2/3 volontari (per fame o depressione!) con firma di impegno e per 1/3 precettati. Tra i lavoratori liberi figurano 8.050 ufficiali di cui 5.400 volontari, 2.300 precettati e 358 coatti in Straflager (Muhiberg e altri), più 2.300 ex IMI e militari deportati in KZ dall'Italia. I deceduti sono circa 10.000. I civilizzati, al rilascio dal Lager, ricevevano in marchi gli eventuali accrediti precedentemente maturati e burocraticamente registrati, che potevano aggirarsi, complessivamente, in
poco o nulla per la truppa e sui 1.150 marchi per un sottotenente, fino a 2.100 per un tenente colonnello.
Essi godevano, inoltre, di una illusoria semilibertà di movimento e di orario, ricevevano un salario mensile di 120 (max 180) marchi al mese, ma dovevano pagarsi tutto: vitto, integrazioni alimentari, sigarette, alloggio (magari nell'ex Lager coi cancelli aperti e il piantone tedesco), vestiario, lavanderia, riuscendo difficilmente a risparmiare e a mandar soldi a casa. Alla liberazione, la Wehrmacht aveva ancora in forza 28.000 lavoratori dei Bti e 14.000 IMI (8.000 ufficiali in attesa di precettazione al lavoro, ufficiali superiori e anziani, inabili nei
lazzaretti, un migliaio di ordinanze e un miglialo di sanitari). Rimpatriarono 560.000 ex-IMI (lavoratori e non), ma tra loro si mimetizzarono 40.000 civili e collaboratori, non identificati dal Ministero ma dai conteggi. Gli schiavi non sono tutti uguali e alcuni sono più schiavi di altri. I numeri non hanno anima, ma in quelli degli "schiavi di Hitler" c'è tutto il dolore di una umanità impotente e sopraffatta!
 
{{Bio
| Nome = MartaYoram Israel
| Cognome = AscoliFridman
| Sesso = FM
| LuogoNascita = TriesteBłonie
| GiornoMeseNascita = 919 novembresettembre
| AnnoNascita = 19261934
| LuogoMorte = TriesteRishon LeTsiyon
| GiornoMeseMorte = 233 marzogennaio
| AnnoMorte = 20142017
| Epoca = 1900
| Attività = scrittriceinsegnante
|Attività2 =
| Nazionalità = italiana
|Attività3 =
| NazionalitàNaturalizzato =
|Nazionalità = polacco
| PostNazionalità = , di padre ebreo, [[superstite dell'Olocausto]], testimone della [[Shoah italiana]] e autrice di un [[libri di memorie sull'Olocausto|libro di memorie sull'Olocausto]], incentrato sulla sua esperienza di deportata al [[campo di concentramento di Auschwitz]]
|PostNazionalità = , naturalizzato israeliano. Fuggito a 8 anni nel 1942 dal [[ghetto di Varsavia]], dove vi era rinchiuso come ebreo con la sua famiglia, sopravvive all'Olocausto nelle campagne della Polonia, passando per non-ebreo e vivendo di espedienti. La sua esperienza di [[bambino dell'Olocausto]] ha ispirato il romanzo di [[Uri Orlev]] ''[[Corri ragazzo, corri]]'' (2001) e quindi il [[Corri ragazzo corri (film 2013)|film dallo stesso titolo]] diretto da [[Pepe Danquart]] nel 2013. Dopo la guerra, è vissuto in Israele
|Categorie = no
}}
 
== Biografia ==
Marta Ascoli nasce a [[Trieste]] nel 1926 in una famiglia mista, padre di origine ebraica (Giacomo Ascoli) e madre cattolica (Ida Tommasini).<ref>"[http://www.nomidellashoah.it/1scheda.asp?id=7254 Marta Ascoli]", ''I nomi della Shoah italiana''.</ref> È battezzata ed educata alla fede cristiana cattolica, ma come ''[[Mischling]]'' ("mezzo-sangue"), all'età di 17 anni fu arrestata il 19 marzo 1944 e condotta alla [[Risiera di San Sabba]].<ref>"[http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-7254/ascoli-marta.html Marta Ascoli]", [[Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea]].</ref> Da lì il 29 marzo 1944 fu deportata assieme al padre al [[campo di concentramento di Auschwitz]] a bordo del convoglio n.25T. Per non lasciare solo il padre, Marta viaggia in un vagone dove è l'unica donna.
 
Yoram Israel Fridman, detto "Srulik", nasce in Polonia nel 1934. Di famiglia ebraica, è figlio di un fornaio del villaggio di [[Błonie]] vicino a Varsavia.
Il 16 agosto dello stesso anno le autorità tedesche comunicarono alla madre rimasta a Trieste che il marito e la figlia erano morti nei pressi di Monaco il 20 luglio "in un attacco terroristico" durante il trasferimento ad un campo di transito in Germania. In realtà, il marito era deceduto nelle camere a gas dopo l'arrivo del convoglio il 4 aprile 1944. Marta (cui venne assegnato il numero 76749) invece sopravvisse alle selezioni, alle durissime condizioni di lavoro, alla fame, al freddo, alle malattie.
 
Con l'occupazione tedesca della Polonia,
Con l'avvicinarsi delle truppe sovietiche, il 31 dicembre 1944 Marta fu trasferita al [[campo di concentramento di Bergen-Belsen]]. Qui, ormai allo stremo, decise di farla finita inoltrandosi nella zona proibita vicino alla recinzione di filo spinato che circondava il campo. La sentinella la vide, le venne incontro, le intimò di spostarsi, ma non sparò.<ref>''[https://marisamoles.wordpress.com/2010/01/26/per-non-dimenticare-la-shoa-la-storia-di-marta-ascoli/ Marisa Moles's Weblog]'' (26 gennaio 2010).</ref> Marta fu liberata dagli inglesi il 15 aprile 1945.
 
Con la sua famiglia Srulik è imprigionato nel [[ghetto di Varsavia]], dove sopravvive per due anni alle terribili condizioni di vita, alla fame e alle malattie. Nel 1942, di fronte alle imminenti deportazioni verso i campi di sterminio, viene fatto uscire di nascosto dal ghetto dal padre che muore sotto i colpi delle pattuglie tedesche. Rimasto solo, Srulik si unisce dapprima ad una banda di orfani che vivono nascosti nella foresta. Nel costante terrore delle pattuglie tedesche, deve adattarsi in fretta alla ferocia del nuovo ambiente. Diventa abile nel pescare i pesci a mani nude, cacciare anatre e rubare cibo e legna dalle varie fattorie che incontra. Quando il gruppo si disperde con il sopraggiungere dell'inverno, Srulik si trova solo a bussare alle porte di contadini polacchi per chiedere rifugio in cambio di lavoro, incontrando spesso rifiuti e percosse. Alla fine viene accolto in una fattoria da una contadina polacca, moglie e madre di partigiani. La donna lo ribattezza Jurek Staniak e lo istruisce a comportarsi da non-ebreo, insegnandogli le preghiere cattoliche, dandogli un crocifisso e un rosario e, soprattutto, avvertendolo di non togliersi mai i pantaloni o farsi vedere da alcuno in modo da nascondere la propria circoncisione.<ref>{{cita web|url=https://www.jpost.com/arts-and-culture/entertainment/the-boy-who-ran-for-three-years-to-escape-the-holocaust-350518|titolo=The boy who ran for three years to escape the Holocaust (''Jerusalem Post'', 27 aprile 2014)|lingua= en}}.</ref>
Il rientro in Italia nel giugno 1945 è carico di emozioni, per il ritorno alla vita e la sorpresa della madre che la credeva morta. Marta si sposa nel 1957 con Onofrio Puzzolo, con il quale ha due figli, Davide e Miriam.
 
Nonostante tutte le precauzioni, è troppo pericolo rimanere a lungo nello stesso luogo e Srulik deve nuovamente riprendere la sua vita di vagabondo, da un villaggio all'altro, lavorando come bracciante agricolo sotto la minaccia sempre presente di essere scoperto. Alcuni contadini lo aiutano a sopravvivere, altri sono pronti a tradirlo ai nazisti per una ricompensa. Un giorno, avendo trovato lavoro in una fattoria, il suo braccio rimane intrappolato in una macchina per la macinazione del grano e deve essergli amputato. Nonostante questo incidente, Jurek riesce a sfuggire alla cattura e sopravvivere fino alla liberazione. Passando ancora per cattolico, trascorre i tre anni successivi in un orfanotrofio a Lodz. Per ingraziarsi le simpatie degli adulti e guadagnarsi del cibo, Jurek racconta storie fantasiose su come ha perso il braccio, prima incolpando un carro armato tedesco e infine assicurando ai suoi ascoltatori che Hitler gli ha tagliato personalmente il braccio.<ref>{{cita web|url=https://jewishjournal.com/culture/arts/128626/yom-hashoah-the-boy-who-ran-the-man-who-lived/|titolo=Yom HaShoah: The boy who ran, the man who lived (''Jewish Journal'', 23 aprile 2014)|lingua= en}}.</ref>
Nell'ottobre 1986 Marta torna per la prima volta ad Auschwitz con un viaggio organizzato dall'[[ANED]]. Nel 1998 decide di mettere per iscritto le proprie memorie da [[Auschwitz]] nel libro ''Auschwitz è di tutti'', tradotto anche in inglese e sloveno. Diviene un'attiva testimone della Shoah italiana, partecipando a numerosi incontri pubblici.
 
Nel 1948, viene rintracciato da un'agenzia di ricerca ebraica e, nonostante le sue iniziali reticenze, alla fine decide di tornare alle sue radici e di riappropriarsi della propria identità. Emigrato in Israele, Surek impara la lingua e completa gli studi. Lavora come insegnante di matematica e nel 1963 si sposa con una giovane di origine russa.
:«Il Lager - ripeteva sempre - non è mai uscito dal mio cuore e dal mio cervello. Niente potrà riparare la ferita subita, ma sono convinta che noi ex-deportati possiamo fare qualcosa per gli altri, il mio ricordo non può e non deve rimanere chiuso tra le mura di casa, all'interno della famiglia, sento che la mia sventura riguarda tutti, le vittime di ogni violenza, ma anche chi continua a pensare all'altro come nemico da annientare, da liquidare».<ref>''[http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/03/25/news/addio-marta-ascoli-sopravvissuta-al-lager-1.8915544 Il Piccolo]'' (25 marzo 2014).</ref>
 
Fridman è sin dagli anni novanta un attivo testimone dell'Olocausto.<ref>{{cita web|url=https://www.chicagotribune.com/news/ct-xpm-1998-05-01-9805010254-story.html|titolo=Survival and Identity (''Chicago Tribune'', 1 maggio 1998)|lingua= en}}.</ref> Come [[Jack Kuper]] o [[Meir Brand]], fa parte di quel particolare gruppo di [[bambini dell'Olocausto]] che sono sopravvissuti in totale abbandono come ragazzi di strada. La sua esperienza attrae l'attenzione della scrittore [[Uri Orlev]], anch'egli un sopravvissuto dal [[ghetto di Varsavia]], che nel 2001 fa di Surek il protagonista del romanzo ''[[Corri ragazzi, corri]]''. Nel 2013 il romanzo diventa un film diretto dal regista tedesco [[]]. Friedman è presente in Polonia alla presentazione del film il 10 gennaio 2014, tre anni prima della sua morte nel 2017.
Muore a Trieste nel 2014.
 
== Opere ==
 
* Marta Ascoli, ''Auschwitz è di tutti'', Trieste: Lint, 1998; rist. Milano: Rizzoli, 2011.
** ''Auschwitz Belongs to Us All'' (trad. inglese), RCS Libri, 2013.
** ''Auschwitz je tudi tvoj'' (trad. slovena di Magda Jevnikar), Trieste: Mladika, 2014.
 
==Note==
<references/>
 
== Voci correlate ==
==Bibliografia==
* [[Ghetto di Varsavia]]
* Liliana Picciotto, ''Il libro della memoria'' (II ed.; Milano: Mursia, 2001).
* [[Bambini dell'Olocausto]]
* [[Superstiti dell'Olocausto]]
* [[Film dell'Olocausto]]
* [[Libri di memorie dell'Olocausto]]
 
== Collegamenti esterni ==
* ''[http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/03/25/news/addio-marta-ascoli-sopravvissuta-al-lager-1.8915544 Il Piccolo]'' (25 marzo 2014)
* ''[https://marisamoles.wordpress.com/2010/01/26/per-non-dimenticare-la-shoa-la-storia-di-marta-ascoli/ Marisa Moles's Weblog]'' (26 gennaio 2010)
* "[http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-7254/ascoli-marta.html Marta Ascoli]", [[Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea]].
 
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Il '''Ghetto di Kovno''' ([[Kaunas]], [[Lituania]]) è stato uno dei più ampi tra i [[ghetti nazisti]] della [[seconda guerra mondiale]] nei territori conquistati in seguito all'invasione tedesca dell'Unione Sovietica. Istituito nell'agosto 1941, servì come luogo di raccolta per i circa 30.000 ebrei della città. Il numero dei suoi abitanti fu progressivamente ridotto attraverso una lunga serie di eccidi, fino alla liquidazione finale del ghetto nel luglio 1944.
 
==La storia==
 
[[File:Massacre Kovno Garage 27 JUNE 1942.jpg|thumb|Vittime dei pogrom antiebraici del giugno 1941]]
La città di [[Kovno]] ([[Kaunas]]) era uno dei centri piu' vitali della presenza ebraica in Lithuania. Nel 1939, vi vivevano circa 40.000 ebrei, un quarto della popolazione totale della città. Nel 1940-41, in seguito al [[Patto Molotov-Ribbentrop]], Kovno fu annessa all'Unione Sovietica con il resto della Lituania. Il nuovo regime impose pesanti restrizioni anche all'autonomia delle istituzioni ebraiche. Il 14 giugno 1941, centinaia di famiglie ebree, tra cui proprietari di fabbriche, mercanti, personaggi pubblici e attivisti e dirigenti sionisti, furono mandati in esilio in Siberia (paradossalmente, salvandoli dall'imminente [[Olocausto]]).<ref>"[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005174 Kovno]", [[United States Holocaust Memorial Museum]].</ref>
 
Medem Sanatorium
Quando il 22 giugno 1941 ebbe inizio l'[[Operazione Barbarossa|invasione tedesca dell'Unione Sovietica]], cominciarono subito i primi eccidi di ebrei ad opera dei nazionalisti lituani e quindi delle truppe tedesche. Si stima che 10.000 ebrei furono assassinati tra il giugno e il luglio del 1941. Luoghi privilegiati degli eccidi divennero le fortezze che circondano la citta', in particolare al Nona, ma anche la Quarta e la Settima. Con le uccisioni vennero anche le confische delle proprietà. La propaganda antisemita e la prospettiva di un profitto personale alimentarono la partecipazione popolare ai pogrom antiebraici.<ref>"[http://www.holocaustresearchproject.org/ghettos/kovno.html The Kovno Ghetto]", H.E.A.R.T.</ref>
 
Struttura educativa e clinica per bambini e giovani adulti a rischio di tubercolosi. Questo sanatorio, che ha funzionato a Międzeszyn vicino a Varsavia tra il 1926 e il 1942, prende il nome dal leader bundista Vladimir Medem (1879-1923) ed è stato l'istituto più noto del Bund e della TSYSHO (l'Organizzazione scolastica centrale yiddish) in Polonia. Fino alla seconda guerra mondiale, è stato riconosciuto a livello internazionale per il suo approccio pedagogico riformista e il suo orientamento laico di sinistra.
Alla fine di agosto del 1941, la maggior parte degli ebrei nella Lituania rurale erano stati uccisi o deportati. I tedeschi si concentrarono ora sulla sorte degli ebrei che vivevano nelle grandi città.
 
===Il ghetto (agosto 1941)===
 
Le radici del Medem Sanatorium risalgono alle prime colonie estive di TSYSHO, dove i consulenti spesso notavano la cattiva salute dei bambini delle famiglie della classe operaia urbana. Per affrontare questo problema, Medem ha sollecitato donazioni dagli Stati Uniti. TSYSHO ha acquistato una villa in una regione ricreativa fuori Varsavia, ha aggiunto una nuova ala e ha adattato l'edificio secondo i più moderni standard medici ed educativi. Il comitato esecutivo, composto interamente da aderenti al Bund e guidato da Yekusiel (Noyekh) Portnoy, nominò direttore l'esperto insegnante Shloyme Gilinski (1888–1961). Sotto la guida di Gilinski, circa 10.000 bambini furono curati presso il Sanatorium Medem tra il 1926 e il 1939.
Quando il ghetto fu istituito nell'agosto del 1941, conteneva 29.760 ebrei. L'area assegnata consisteva in due parti (il "piccolo ghetto" e il "grande ghetto"), entrambe situate nel quartiere di Slobodka, ai lati della via principale. Un recinto di filo spinato, con postazioni presidiate da guardie lituane, era sistemato attorno al ghetto, le cui porte erano sorvegliate anche dalla polizia tedesca.
 
L'istituzione del ghetto non significo' una pausa negli eccidi. Il 4 ottobre 1941 il piccolo ghetto fu liquidato e furono uccisi 3.000 ebrei. Il 28-29 ottobre 1941, fu organizzata la "Gross Aktion", nel corso della quale 9.200 persone (2,007 uomini, 2,920 donne, e 4,273 bambini) furono portate al Nono Forte e lì uccisi.<ref>"[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005174 Kovno]", [[United States Holocaust Memorial Museum]].</ref>
 
In confronto all'anno precedente, il 1942 fu un periodo relativamente "tranquillo" nella vita del ghetto di Kovno. La vita rimase molto difficile per la fame, il freddo e le malattie. Le autorità tedesche vietarono le gravidanze e le nascite, minacciando di morte le donne che non avessero abortito entro il settimo mese. Vi fu tuttavia una tregua nei massacri, dato che i tedeschi avevano bisogno di tutti coloro che erano rimasti in vita nel ghetto dall'età di 16 anni per lavorare nelle fabbriche che sostenevano il loro sforzo bellico.
 
Bambini su slitte al Sanatorium Medem, Miedzeszyn, Polonia, 1930s. (YIVO)
[[File:Kovno Judenrat 1943.jpg|thumb|left|Il consiglio ebraico del ghetto, presieduto da Elhanan Elkes]]
La clinica è stata finanziata dalle donazioni dei sindacati ebraici in Polonia e delle organizzazioni dei lavoratori ebrei americani. Fino al 1935, anche il denaro pubblico (proveniente dalle autorità municipali e dagli assicuratori sanitari) copriva una parte dei costi. I bambini generalmente rimanevano da due a sei mesi e la lista di attesa per l'ammissione era lunga. Alcuni bambini sono rimasti per più di un anno e molti sono tornati per ulteriori cure. Il sanatorio ospitava una media di 140 bambini durante l'inverno e circa 350 in estate.
Le attività di vita quotidiana erano lasciate all'amministrazione di un Consiglio degli Anziani della Comunità del Ghetto Ebraico di Kovno (Aeltestenrat der Jedischen Ghetto Gemeinde Kauen), presieduto dal Dr. Elhanan Elkes, e da Leib Garfunkel, un avvocato e leader sionista, che fungeva da suo vice.<ref>"[http://www.holocaustresearchproject.org/ghettos/kovno.html The Kovno Ghetto]", H.E.A.R.T.</ref>
 
L'Aeltestenrat nominò e supervisionò la polizia ebraica, che era responsabile per il lavoro forzato e il mantenimento dell'ordine pubblico. Il Consiglio cerco' anche di far fronte alla drammatica situazione alimentare, razionando le limitate forniture. Per la salute, il benessere e i servizi culturali fu creato un ospedale e una clinica medica, una casa per anziani, una mensa per i poveri, una scuola e un'orchestra. L'educazione pubblica dei bambini era stata vietata, fu comunque mantenuta sotto la copertura delle scuole di formazione professionale. Si organizzarono persino concerti, conferenze, serate letterarie e altri eventi culturali. Nel ghetto si formarono gruppi di resistenza (che riuscirono a far fuggire dal ghetto almeno 300 persone, che si unirono ai partigiani, ed anche alcuni neonati, affidati alla cura a famiglie cristiane).
 
Le linee guida pedagogiche del Sanatorio Medem erano in linea con le riforme educative dell'epoca. L'attenzione centrale era sul miglioramento della salute fisica e mentale dei bambini e sulla creazione di un'atmosfera di fiducia reciproca. La responsabilità personale, uno spirito collettivo, un'etica del lavoro e l'autodisciplina venivano insegnati in modi su misura per i bambini. La natura e l'aria fresca hanno giocato un ruolo importante. Il giardinaggio, la cura degli animali e le lezioni di storia naturale facevano parte della routine quotidiana; i pazienti erano sia osservatori che partecipanti attivi. Giochi, creatività e talenti artistici sono stati promossi in vari modi.
L'Aeltestenrat soprattutto si preoccupo' di organizzare una forza-lavoro interna al ghetto composta da 6.500 donne, bambini e anziani, nella speranza che il loro lavoro a favore dell'industria bellica tedesca li rendesse indispensabili, ritardandone lo sterminio.<ref>"[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005174 Kovno]", [[United States Holocaust Memorial Museum]].</ref>
 
==La liquidazione del ghetto (8-13 luglio 1944)==
 
Gia' nell'estate del 1943 i tedeschi iniziarono a liquidare i pochi ghetti rimasti ([[ghetto di Bialystok|Bialystok]] ad agosto; [[ghetto di Minsk|Minsk]], [[ghetto di Lida|Lida]], [[ghetto di Vilnius|Vilnius]] a settembre, [[ghetto di Riga|Riga]] a novembre). Anche a Kovno le operazioni si smantellamento cominciarono nell'autunno 1943, con la dispersione della forza lavoro nei vari campi di concentramento. Il 26-27 marzo 1944, 250 bambini e molti degli anziani del ghetto furono inviati a morire a [[Auschwitz]].<ref>"[http://www.jewishmag.com/154mag/kovno_ghetto/kovno_ghetto.htm From the Lithuanian Holocaust]", ''The Jewish Magazine''</ref>
 
“Proteggere gli uccelli. Prenditi cura degli uccelli in inverno: dai loro cibo, proteggili dal gelo e dalla neve ". Pannello in yiddish da una mostra allestita dagli studenti della scuola TSYSHO del Sanatorium Medem, Varsavia, 1933. (YIVO)
Per l'efficienza dei suoi apparati produttivi, tuttavia, il ghetto di Kovno fu uno degli ultimi ad essere smantellato, agli inizi di luglio 1944, quando l'Armata Rossa stava gia' avvicinandosi alla citta'.
Lo yiddish era il linguaggio di comunicazione predominante e trovava regolarmente nuove forme di espressione nelle rappresentazioni teatrali per bambini come Di lalkes (The Dolls) e Der shpaykhler (The Storehouse), così come nelle canzoni e nei neologismi. Allo stesso tempo, istituzioni di autogoverno come un consiglio dei bambini e vari comitati e autorità hanno insegnato i principi di autonomia e responsabilità di gruppo. Era un'istituzione decisamente laica; concetti etici che sottolineavano l'umanità, la fratellanza e la solidarietà sono stati sottolineati invece della pratica religiosa. Tutto ciò ha richiesto insegnanti altamente motivati ​​e impegnati, formati in psicologia infantile moderna e teoria dell'educazione. La struttura ha registrato osservazioni dettagliate dei bambini, conservate in un fascicolo di scheda accuratamente conservato che includeva anche informazioni sul background familiare di ogni bambino.
 
L'8 luglio 1944, le forze tedesche e le milizie ausiliarie lituane penetrarono nel ghetto. Nei cinque giorni successivi (9-13 luglio), i militari fecero uso di granate fumogene e bombe incendiarie per costringere anche gli ebrei rimasti nascosti a uscire allo scoperto. Circa 2.000 ebrei morirono soffocati o tra le fiamme o in seguito alle esplosioni.<ref>"[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005174 Kovno]", [[United States Holocaust Memorial Museum]].</ref> Alla fine i 6.000 sopravvissuti saranno deportati nei campi di concentramento di [[Stutthof]] e [[Dachau]].
 
Il Sanatorio Medem divenne presto famoso e fu visitato da rappresentanti di organizzazioni educative. Il film Mir kumen su (We Are on Our Way; titolo statunitense, Children Must Laugh), girato nel sanatorio nel 1935, dà una vivida impressione della vita quotidiana dei bambini. Il regista Aleksander Ford, con la collaborazione della socialista ed educatrice polacca Wanda Wasilewska e del bundista Jakob (Yankev) Pat, ha prodotto un film che era un misto di documentario e narrativo. In esso, i bambini ricostruiscono la storia di tre nuovi arrivati ​​e della loro rapida integrazione nella comunità del sanatorio, mentre allo stesso tempo il film spiega le linee guida educative della clinica. Inizialmente bandito in Polonia e proiettato solo all'estero (nel 1937 a Parigi, per esempio), il film fu finalmente proiettato nel 1938 a Vilna. [Per una canzone del film, vedere i media relativi a questo articolo.]
Quando il 1° agosto 1944 le forze sovietiche liberarono Kovno, solo un gruppo di 90 ebrei emersero dai bunker nascosti nell'area dell'ex-ghetto. Alcune centinaia erano i sopravvissuti unitisi ai partigiani nella foresta. 2.500 saranno i reduci dai campi di concentramento.<ref>"[http://www.holocaustresearchproject.org/ghettos/kovno.html The Kovno Ghetto]", H.E.A.R.T.</ref>
 
==La memoria==
 
[[File:Kaunas KZ IX. Fort Memorial 09.JPG|thumb|Monumento in ricordo degli uccisi al Nono Forte]]
[[File:Kauno getas 2007-06-08.jpg|thumb|Monumento in memoria delle vittime del ghetto]]
 
Ci sono vari monumenti a Kaunas in ricordo delle vittime dell'Olocausto. Il più imponente è quello eretto nel 1984 nel Nono Forte, gia' dal 1958 trasformato in museo delle atrocità naziste.
 
Il Sanatorio di Medem era indissolubilmente legato al Bund. In quanto repubblica socialista dei bambini, mirava a presentare un'anticipazione delle idee della sinistra per il futuro e, come tale, forniva un'importante fonte di speranza. Allo stesso tempo, i bambini hanno riportato alle loro famiglie e ad altri gruppi al di fuori del sanatorio un senso di yidishkayt (ebraicità) specificamente orientato al Bund, contribuendo a un concetto di identità ebraico di sinistra e laico. La sua importanza, tuttavia, ha reso vulnerabile anche il Medem Sanatorium. Nel 1931, un gruppo di comunisti ebrei organizzò un attacco alla clinica, suscitando forti reazioni tra i socialisti polacchi e il movimento operaio socialista internazionale.
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
Dopo che i tedeschi invasero la Polonia, il sanatorio Medem fu prima chiuso e poi saccheggiato nel settembre 1939. L'organizzazione clandestina del Bund decise di riaprire la clinica pochi mesi dopo. Nonostante il rapido deterioramento delle condizioni della struttura, gli insegnanti sono comunque rimasti fedeli ai concetti educativi del TSYSHO e hanno continuato ad ammettere i bambini; ad esempio, 130 alunni sono arrivati ​​da un orfanotrofio ebraico di lingua polacca. Fino alla deportazione dei bambini e del personale rimanente il 22 agosto 1942, la struttura era gestita da Anna Broide-Heler, Manie Zigelboym (moglie di Artur Zigelboym), Sonie Nowogrodska (moglie di Emanuel Nowogrodski) e Roze Aykhner, che accompagnava i bambini a Treblinka.
* Geoffrey P. Megargee, Christopher Browning, Martin Dean: ''The United States Holocaust Memorial Museum Encyclopedia of Camps and Ghettos, 1933–1945: Vol. 2 – Ghettos in German-Occupied Eastern Europe.'' Indiana University Press, 2012. ISBN 0-253-35599-0. S. 675–678.
 
==Voci correlate==
 
==Bibliografia==
* [[Ghetti nazisti]]
 
Hayyim Solomon Kazdan, Di geshikhte fun yidishn shulvezn in umophengikn Poyln (Città del Messico, 1947); Hayyim Solomon Kazdan, Lerer-yizker-bukh: Di umgekumene lerer fun Tsisho-shuln a Poyln (New York, 1954); Hayyim Solomon Kazdan, ed., Medem-Sanatorye-bukh (Tel Aviv, 1971).
== Collegamenti esterni ==
 
Autore
* "[http://www.holocaustresearchproject.org/ghettos/kovno.html Kovno]", H.E.A.R.T.
Gertrud Pickhan
* "[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005174 Kovno]", [[United States Holocaust Memorial Museum]]
* "[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/music/shavli_and_kovno.asp Kovno Ghetto and Lithuania]", [[Yad Vashem]]
* "[http://www.jewishmag.com/154mag/kovno_ghetto/kovno_ghetto.htm From the Lithuanian Holocaust]", ''The Jewish Magazine''
 
==Collegamenti esterni==
 
* {{cita web|url=https://yivoencyclopedia.org/article.aspx/Medem_Sanatorium|titolo=Medem Sanatorium|lingua=en}}
{{Olocausto}}
{{Portale|Ebraismo}}
 
<nowiki>[[Categoria:Shoah]]
[[Categoria:Ghetti ebraici della Lituania|K]]</nowiki>
 
 
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[[File:Einsatzgruppen murder Jews in Ivanhorod, Ukraine, 1942 (cropped).jpg|thumb|"Non abbiamo dimenticato" (1942)]]
Le '''foto di eccidi delle Einsatzgruppen''' documentano alcuni dei massacri compiuti da unità mobili tedesche che nel corso dell'[[Olocausto]] si resero responsabili dell'uccisione di circa 1.500.000 persone (in massima parte ebrei) nei paesi occupati dell'Est europeo. I massacri avvennero prevalentemente negli anni 1941-42 nei territori occupati dell'Unione sovietica, dopo l'inizio dell'Operazione Barbarossa e prima che entrasse in funzione a pieno regime la rete di campi di sterminio nei quali perirono la maggior parte degli ebrei della Polonia occidentale.
 
Le uccisioni avvenivano di norma in segreto, in luoghi reclusi, lontano da occhi indiscreti. Alcuni di questi eccidi furono però documentati con foto scattate per uso interno dall'amministrazione tedesca o privatamente da membri dei plotoni esecuzione come un macabro trofeo da esibirsi con i propri commilitoni.
{{Torna a|Giusti tra le nazioni|Olocausto in Italia}}
La '''Lista dei giusti tra le nazioni italiani''', redatta dall'Istituto [[Yad Vashem]] di Gerusalemme, comprende al 2017 i nominativi di 682 cittadini italiani non ebrei che nel periodo dell'[[Olocausto]] si prodigarono per la salvezza dei perseguitati razziali.
 
== Eccidi vari (1941) ==
==L'elenco ufficiale dei giusti italiani==
 
<gallery>
Il presente elenco non e' in alcun modo inclusivo di tutti coloro che si prodigarono per la salvezza degli ebrei italiani durante l'Olocausto. Contiene esclusivamente le famiglie italiane alle quali il titolo di "Giusti tra le nazioni" sia stato ufficialmente riconosciuto dall'Istituto [[Yad Vashem]] di Gerusalemme, secondo i criteri specifici dell'onorificenza.<ref>"[http://www.yadvashem.org/yv/pdf-drupal/italy.pdf Italy]", [[Yad Vashem]].</ref> (i nominativi dei membri della famiglie sono seguiti dall'indicazione del luogo dove è avvenuta l'opera di soccorso e dalla data in cui l'onorificenza è stata accordata)
File:The last Jew in Vinnitsa, 1941.jpg|[[L'ultimo ebreo di Vinnitsa]] (1941)
File:Men with an unidentified unit execute a group of Soviet civilians kneeling by the side of a mass grave.jpg|Uccisioni in lugo indetermanato in Ucraina (1941)
</gallery>
 
== [[Massacro di Liepāja]] (15-17 dicembre 1941) ==
===A ===
 
<gallery>
# ACETI -- Pietro Aceti, con i figli Mario e Giuseppina -- [[Gignese]] -- 2003.<ref>"[http://db.yadvashem.org/righteous/family.html?language=en&itemId=4433375 Aceti]", [[Yad Vashem]].</ref>
File:LiepajaLatvia1941.jpg|Raduno dei prigionieri
# ADAMI -- Ulisse Adami, & Ade (Cardini) Adami -- [[Siena]] -- 1982. <ref>"[http://db.yadvashem.org/righteous/family.html?language=en&itemId=4022605 Adami]", [[Yad Vashem]].</ref> [vedi anche Cardini]
# AFAN DE RIVERA COSTAGUTI -- Achille Afan de Rivera Costaguti, & Giulia (Florio) -- [[Roma]] -- 2002.<ref>"[http://db.yadvashem.org/righteous/family.html?language=en&itemId=4071262 Costaguti]", [[Yad Vashem]].</ref>
# ALDOVRANDI -- Antonio Aldrovandi, & Giulia (Porta) Aldovrandi -- 2013.<ref>"[http://db.yadvashem.org/righteous/family.html?language=en&itemId=9912634 Aldrovandi]", [[Yad Vashem]].</ref>
# ALESSANDRI -- Spartaco Alessandri, con la madre Mimma Alessandri -- [[Cagli]] -- 2004.<ref>"[http://db.yadvashem.org/righteous/family.html?language=en&itemId=4463042 Alessandri]", [[Yad Vashem]].</ref>
# ALESSANDRINI -- don Armando Alessandrini -- [[Roma]] -- 1996
# AMBROSTOLO -- Emilio Ambrostolo, & Virginia -- [[Cessole]] -- 1999
# AMENDOLA -- Maria Amendola -- [[Roma]] -- 1983
# AMERIO -- Padre Pasquale Amerio -- [[Saluzzo]] -- 1983
# ANDREANI -- Luisa Colombo Andreani -- [[Como]] -- 2004
# ANDREONI -- Gildo Andreoni, con la madre Elisa Muzzarelli e la sorella Rosa Andreoni -- 2014
# ANGELA -- [[Carlo Angela]] -- [[San Maurizio Canavese]] -- 2001
# ANICHINI -- Giuseppe Anichini, & Anna -- [[Livorno]] -- 2007
# ANNONI -- Fosco Annoni, con la sorella Tina Annoni -- [[Leopoli]], Ucraina, e [[Parma]] -- 1993
# ANTOLINI -- Umberto Antolini, con i genitori -- [[Ferrara]] -- 1983
# ANTONIAZZI -- Maria Antoniazzi (madre Antonia) -- [[Roma]] -- 2004
# ANTONIOLI -- don Francesco Antonioli -- [[Roma]] -- 1996
# ANTONIONO -- Pietro Antoniono, & Maria (Brunetto), con il figlio Carlo Antoniono -- [[Torre Canavese]] -- 2013
# ARLERI -- Giovanni Battista Arleri, & Clelia (Damonte), con il figlio Elio Arleri -- [[Asti]] -- 2004
# ARNALDI -- [[Rinaldo Arnaldi]] -- 1983
# AVENIA -- Giacomo Avenia -- [[Calestano]] -- 1999
# AVONDET -- Michel Avondet, & Leontina -- 1981
# AZZALI -- Giuseppe Azzali -- 2003
 
</gallery>
===B===
# BADETTI -- Virginia Badetti (madre Maria Augustina) -- 1998
# BADINI -- Gustavo Badini, & Rosanna (Andreon) -- 2011
# BARALE -- Don Vincenzo Barale -- 2014
# BARBANO -- Sigismondo Ugo Barbano (Collegio San Giuseppe De Merode) -- 2014
# BARBIERI -- Ostilio Barbieri, & Amelia (Prevoli) Barbieri -- [[Calestano]] -- 1999
# BARDINI-SCEBANENKO -- Liuba Bardini Scebanenko -- 2002
# BARTALI -- [[Gino Bartali]] -- 2013
# BARTALUCCI (I) -- Biagio Bartalucci, & Armida (Bellucci) -- 2003
# BARTALUCCI (II) -- Bruno Bartalucci & Giacomina (Gallinaro) -- 2003
# BARTOLESCHI -- Vincenzo Bartoleschi, & Rosmunda (Gennari), con il figlio Benedetto Bartoleschi -- 2005
# BASSI (I) -- Mons. Angelo Bassi -- 2004
# BASSI (II) -- [[Giacomo Bassi]] -- [[San Giorgio su Legnano]] -- 1998
# BASSO -- Lida (Frisini) Basso -- 1978
# BASTIANON -- Alessandro Bastianon -- 1997
# BATTISTELLA -- Ida (Granzotto) Battistella -- 2015
# BECCARI -- Mons. [[Arrigo Beccari]] -- [[Nonantola]] -- 1964
# BELLATO -- Mons. Agostino Bellato -- 2013
# BELLIO -- Gino Bellio, & Elsa (Poianella) Bellio -- 1998
# BELMESSIERI -- Giovanni Belmessieri, con la figlia Gina Belmessieri || || 2005
# BENEDETTI -- Emilia Benedetti (suor Maria Agnese) -- 1998
# BERTOGLIO -- Mons. [[Francesco Bertoglio]] -- [[Roma]] -- 2011
# BERTONE -- Antonio Bertone -- 2006
# BETTIN -- Regina Bettin, & Giovanni Bettin -- 1994
# BEZZAN -- Emmo Bezzan, & Brunilde (Sigismondi) Bezzan, con la figlia Lavinia Bezzan Poggi -- 1984
# BIASION -- Giovanna Maria (Vavassori) Biasion -- 2012
# BILLOUR -- Amato Billour, & Letizia Billour -- 1981
# BISOGNI (I) -- Martino Bisogni, & Maria (Mazzieri) Bisogni -- [[Pitigliano]] -- 2002
# BISOGNI (II) -- Renato Bisogni, & Giovanna -- 1974
# BIVIGLIA -- Suor Giuseppina Biviglia -- 2013
# BIZZI -- Edmondo Carlo Bizzi, & Nerina (Montebello) Bizzi, con le figlie Bianca Bizzi Palmonari e Laura Bizzi -- 2004
# BOCCHESE -- Arturo Bocchese, & Renata (Brambilla) Bocchese -- 2015
# BOETTO -- Card. [[Pietro Boetto]] -- [[Genova]] -- 2016
# BOLDETTI -- Luciana Boldetti -- 1984
# BOLLEDI -- Anna Bolledi (suor Emerenzia) -- 1997
# BONAITI -- Giuseppe Bonaiti, & Luigia (Baracchetti) Bonaiti -- 1997
# BONECHI -- Ettore Bonechi -- 2007
# BONI-BOLDONI -- don [[Enzo Boni-Boldoni]] -- [[Quara]] -- 2002
# BORGOGNI -- Vasco Borgogni, & Ada (Rosi) Borgogni || [[Siena]] || 2012
# BORROMEO -- Borromeo, Giovanni || [[Roma]] || 2004
# BORSOTTO -- Antonio Borsotto -- 2014
# BORTOLAMEOTTI -- Mons. Guido Bortolameotti -- 1981
# BOSSI -- Mons. Francesco Bossi || [[Crema (Italia)|Crema]] || 2014
# BRACCAGNI -- Don Alfredo Braccagni -- 1978
# BRACCI -- Umberto Bracci, con la figlia Lina Bracci Marchetti -- 1990
# BRANDI (I) -- Nino Brandi, & Rita (Scrivani) Brandi -- 2004
# BRANDI (II) -- Suor Ermella Brandi -- 2013
# BRANDONE -- Domenico Brandone, & Luigia (Armellino) Brandone || [[Cessole]] || 1999
# BRECCIA FRATADOCCHI -- Giuseppe Breccia Fratadocchi, & Lucia -- 2012
# BRIZI -- Luigi Brizi, con il figlio Trento Brizi -- [[Assisi]] -- 1997
# BRONDELLO -- don [[Francesco Brondello]] -- 2004
# BRIGNOLI -- Luigi Brugnoli, & Ombrellina (Cavalca) Brugnoli -- 2000
# BRUNACCI -- Mons. [[Aldo Brunacci]] -- [[Assisi]] -- 1977
# BRUNAZZO -- Guerrino Brunazzo -- 2016
# BRUNETTI -- Roberto Brunetti, & Maria Brunetti -- [[Caprarola]] -- 2005
# BRUSASCA -- [[Giuseppe Brusasca]] -- 1969
# BRUTTI -- Giuseppe Brutti, & Elvira (Lucci) Brutti -- 2004
# BUCCI -- Giovanbattista Bucci, & Laura Bucci -- 2005
# BUFFA -- Don Franco Buffa -- 2015
# BULGARI -- [[Constantino Bulgari]], & [[Laura Bulgari]] -- [[Roma]] -- 2003
# BUONAIUTI -- [[Ernesto Buonaiuti]] -- [[Roma]] -- 2012
# BURIAN -- Anita (Pesante) Burian -- 1983
# BUSNELLI -- Sandra Busnelli (suor Ester) -- 1995
# BUSSA -- Don [[Eugenio Bussa]] -- 1990
 
== Massacro degli ebrei di Ivanhorod, Ucraina (1942) ==
===C===
# CABRUSA -- Emilia Cabrusa, & Giorgio -- [[Velletri]] -- 1997
# CAGLIO -- Virgilio Caglio, & Amalia -- 1999
# CAGNASSI -- Sabino Cagnassi -- 2014
# CALIGIURI -- Clelia Caligiuri -- [[Piavon (Oderzo)|Piavon]] -- 1966
# CAMPOLMI -- Gennaro Campolmi -- [[Firenze]] -- 1976
# CANDINI -- Pio Candini, & Gina -- [[San Giorgio di Piano]] -- 1998
# CANELLI -- Luca Canelli -- 1999
# CANESSA -- [[Mario Canessa]] || [[Tirano]] || 2008
# CANOVA -- Alfonso Canova || [[Bologna]] || 1968
# CAPPELLO -- Giovanni Cappello, & Luigia || [[Venezia]] || 1996
# CARDINALI -- Ciro Cardinali || [[Livorno]] || 2007
# CARDINI (I) -- [[Gino Cardini]] || [[Siena]] || 1982
# CARDINI (II) -- Lodovico Cardini, & Lydia || [[Siena]] || 1982
# CARINI -- Alberto Carini, & Maria (Giacconi) || || 2009
# CARLOTTO -- don [[Michele Carlotto (presbitero)]] || [[Valli del Pasubio]] || 1996
# CARONIA -- [[Giuseppe Caronia|Caronia, Giuseppe]] || [[Roma]] || 1996
# CARUGNO -- Carugno, Osman || [[Bellaria-Igea Marina|Bellaria]] || 1985
# CASALE -- Maddalena Casale (Giraudi) || || 2012
# CASAROTTO -- Giuseppe Casarotto, & Teresa (Pozzato) || || 2013
# CASINI (I) -- [[Leto Casini|Casini, don Leto]] || [[Firenze]] || 1966
# CASINI (II) -- Casini, Enzo & Maria Pia (Bellini) || || 1977
# CASOLARI -- Giovanni Casolari, & Denilia (Romani), con le sorelle Cristina e Maria -- 2013
# CASTALDO -- Castaldo, Maria -- 2011
# CASTELLI -- Filippo Castelli, & Gina (Frangini) || [[Roma]] || 1983
# CASTRACANE -- Roberto Castracane || [[Villa Santa Maria]] || 1978
# CATANEO -- Lydia Cataneo (Gelmi) -- [[Bergamo]] -- 1974
# CAVASIN -- Mons. Vittorio Cavasin -- 2015
# CECCHINI (I) -- Elena Cecchini -- 2013
# CECCHINI (II) -- Saturno Cecchini, & Derna (Peruzzi) -- 2015
# CEI -- Maria Maddalena Cei, per le [[Suore Serve di Maria Santissima Addolorata|Serve di Maria SS. Addolorata]] -- [[Firenze]] -- 1997
# CERIOLI -- Angelo Cerioli, con la figlia Dina -- [[Magenta (Italia)|Magenta]] -- 1997
# CEVOLI -- Giorgio Cevoli -- 2006
# CICUTTI -- Lajos Cicutti, con i figli Luigi & Jozsef -- [[Budapest]] || 2000
# CITTERICH -- Mario Citterich, & Lina -- [[Salonicco]] || 1987
# CIUCCOLI -- Francesco Ciuccoli, & Emilia -- [[Chiusi della Verna|Giampereta]] || 2002
# CIVICA -- Giuseppe Civica, & Angelina -- 2006
# CODURI -- Elvezio Coduri, & Olive Cosgrove -- [[Suna (Verbania)|Suna]] || 1983
# COLBERTALDO -- Colbertaldo, Ida (Mozzachiodi) -- 2010
# COLSALVATICO -- [[Tullio Colsalvatico]] -- [[Fiastra]] || 2009
# COMBA -- Alfredo Comba, & Maria (Avondet) -- 1981
# CONCI -- Ines Conci, & Aurelio -- [[Milano]] -- 1978
# CONTE -- Natale Conte, & Maria -- 2016
# CORDANI -- Severino Cordani, & Celestina, con la figlia Maria -- 2015
# CORNINI -- Attilio Cornini, & Iole (Bosi) -- 2011
# CORRIAS -- [[Salvatore Corrias]] -- 2006
# CORSETTI -- Maria Corsetti (suor Ferdinanda) -- 1997
# CORSINI -- Ugo Corsini -- 2013
# COSTANTINI -- Cesare Costantini, & Letizia (Frangini) -- [[Roma]] -- 1983
# COSTANZI -- Giuseppe Costanzi, & Elena (Simonetti) -- [[Roma]] -- 1999
# CRIPPA-LEONI -- Lina Crippa-Leoni -- [[Milano]] -- 1978
# CROCI -- Guido Croci -- 2015
# CUGNACH -- Vittorio Cugnach -- 2006
# CUNIAL -- Fausto Cunial -- [[Possagno]] -- 1997
# CUPERTINO -- Past. Daniele Cupertino, & Teresa (Morelli) -- [[Roma]] -- 1983
# CUSTO -- Emanuele Custo, & Rosetta -- Cadibrocco di [[Serra Riccò]] -- 1989
 
<gallery>
=== D ===
File:Einsatzgruppen murder Jews in Ivanhorod, Ukraine, 1942.jpg|Uccisione di donne e bambini
# DAELLI -- don [[Alessandro Daelli]] ([[Roma]]) - 2 settembre 1999
File:Ivanhorod Einsatzgruppen photograph after.jpg|I cadaveri delle vittime
# DAINELLI -- Luciano Dainelli, e i genitori Vincenzo Dainelli & Adele Pacchiarotti Dainelli ([[Pitigliano]], Grosseto) - 18 marzo 2002
</gallery>
# DALLA COSTA -- Sua Eminenza [[Elia Dalla Costa]] arcivescovo di Firenze - 26 novembre 2012
# DALLA TORRE -- don [[Angelo Dalla Torre]] ([[Treviso]]) - 14 dicembre 1965
# DALLA VALLE -- Antonio Dalla Valle ([[Bagnacavallo]], Ravenna) - 28 aprile 1974
# DANESE --
# DARMON-VALERI -- [[Pina Valeri Darmon]] ([[Roma]]) - 29 gennaio 1974
# DE ANGELIS -- [[Enrico De Angelis (giusto tra le nazioni)|Enrico De Angelis]] & [[Giuseppina Di Carlo De Angelis]] ([[Roma]]) - 24 giugno 1996
# DE BELLIS -- Orlando e Maria De Bellis, Porto Recanati, 2006
# DE BENI -- [[Benedetto De Beni]] - 8 settembre 1996
# DE FIORE -- [[Angelo De Fiore]] ([[Roma]]) - 8 luglio 1969
# DE FRANC -- [[Benvenuto De Franc]] & [[Carlotta Carletti De Franc]] ([[Roma]]) - 5 luglio 1983
# DE GHANTUZ-CUBBE -- Don Raffaele de Ghantus-Cubbe -- 2010
# DE MARCO -- Alfredo e Giuseppina De Marco (Rucci) la figlia Giulia Atessa (CH) (30 aprile 2006)
# DE MICHELI-TOMMASO -- [[Mario De Micheli]] & [[Ada Tommasi De Micheli]] - 18 novembre 1982
# DE ZOTTI -- don [[Giuseppe De Zotti]] - 14 dicembre 1965
# DELLA LUCIA
# DELLA NAVE -- [[Giovanni Della Nave]] & [[Mariangela Rabbiosi Della Nave]] - 23 luglio 2003
# DELLA SALE
# DELL'AGNOLA
# DEQUARTI
# DI GORI --[[Piero Di Gori]] & [[Albina Di Gori]] ([[Montale]], Pistoia) - 4 ottobre 1992
# DI GRASSI [[Sem Grassi]] & [[Maria Grassi]] ([[San Piero Agliana]], Pistoia) - 4 ottobre 1992
# DI PIETRO -- fratel [[Alessandro Di Pietro (sacerdote cattolico)|Alessandro Di Pietro]], ([[Roma]]) - 16 luglio 2001
# DI RUSSO
# DOMINICI
# DRESSINO -- padre [[Antonio Dressino]], ([[Roma]]) - 31 luglio 1995
# DRIGO -- [[Giuditta Drigo]] - 19 aprile 1998
 
== Massacro degli ebrei di [[ghetto di Mizocz|Mizocz]] (14 ottobre 1942) ==
=== E (1) ===
# EHRHARD -- padre Maria Leone Ehrhard -- [[Roma]] -- 2001
 
<gallery>
=== F (19) ===
Jews from the Mizocz Ghetto rounded up with the assistance of the Gendarmerie and Ukrainian Schutzmannschaften for execution.jpg|Raduno dei prigionieri
# FACIBENI -- [[Giulio Facibeni|Facibeni, mons. Giulio]] -- [[Firenze]] -- 1996
File:Jewish women and children are ordered to undress prior to their execution outside the Mizocz Ghetto.jpg|Spoliazione delle vittime
# FAGIOLO -- [[Vincenzo Fagiolo|Fagiolo, mons. Vincenzo]] -- [[Roma]] -- 1983
File:Naked Jewish women wait in a line before their execution by Ukrainian auxiliary police.jpg|Attesa dell'esecuzione
# FAINA -- Faina, Aldo & Francesca -- 2008
A German policeman prepares to complete the Mizocz mass execution by shooting two Jewish children.jpg|Le vittime nella fossa
# FALCHETTI -- Falchetti, Agostino & Clementina (Martifagni) -- 2015
File:German officer executes Jewish women who survived a mass shooting outside the Mizocz ghetto, 14 October 1942.jpg|Esecuzione degli ultimi superstiti
# FANTERA -- Fantera, Bruno, con la madre Esifile -- [[Roma]] -- 2008
</gallery>
# FANTONI -- Fantoni, Renato & Beatrice (Bartolini) --
# FARAONI -- Faraoni, Alfonso & Delia
# FELICI -- Felici, Pietro
# FERRARI (I) -- Ferrari, Anna (Bedone) & Giovanni -- 1997
# FERRARI (II) -- Ferrari, suor Maria Angelica -- 1992
# FERRARIS -- Ferraris, Luigi --
# FOCHERINI -- [[Odoardo Focherini|Focherini, Odoardo]] -- [[Carpi]] -- 1969
# FOLCIA -- Folcia, suor Marta -- 1994
# FRABONI -- Fraboni, Benedetto --
# FRACCON -- [[Torquato Fraccon|Fraccon Torquato]] -- 1978
# FRANCHITTI -- Franchitti, Nicandro
# FRANGINI -- Frangini, Amalia -- [[Roma]] -- 1983
# FRIELINGSDORF -- Frielingsdorf, Maurizio & Maria
# FURLAN -- Furlan, Elvira -- 1990
 
===G=Note==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
# GALBIATI
# GALETTI -- [[Salvatore Galetti]] & [[Anna Signori Galetti]] ([[Laglio]]) - 23 marzo 2005
# GALLINA -- [[Elio Gallina]] ([[Treviso]]) - 2007
# GALVANI (I) -- [[Pietro Galvani]] & [[Giovanna Belmessieri Galvani]] - 18 aprile 2005
# GALVANI (II) -- Guelfo Galvani ([[Milano]]) - 14 ottobre 1985
# GANDOLFI -- [[Giuseppe Gandolfi]] & [[Albina Gigliotti Gandolfi]] ([[Ostia Parmense]], Parma) - 23 febbraio 2005
# GARAGNOLI
# GARBINI -- [[Antonio Garbini]] ([[Magenta (Italia)|Magenta]], Milano) - 22 dicembre 1997
# GARDIN
# GARIBALDI -- [[Ciro Garibaldi]] & [[Maria Cassinelli Garibaldi]] ([[Frisolino]]) - 22 dicembre 1997
# GAROFANO -- [[Francesco Garofano]] & [[Elsa Garofano]] ([[Grognardo]], Alessandria) - 16 gennaio 1979
# GATTI -- [[Arturo Gatti (giusto tra le nazioni)|Arturo Gatti]] ([[Karvaloc]], Iugoslavia) - 15 giugno 1991
# GAZZOLA
# GELATI
# GENNARETTI
# GENNARI
# GENTILI -- [[Mario Gentili]] ([[Roma]]) - 25 febbraio 1996
# GERBALENA-ZANARDI -- [[Luciano Gerbalena-Zanardi]] ([[Roma]]) - 8 settembre 1986
# GERBALENA
# GHELLI -- Vittorio Ghelli & Bianca Ghelli ([[Milano]]) - 14 ottobre 1985
# GIANAROLI
# GIGLI
# GILARDI
# GIORDANO
# GIORGETTI -- [[Ezio Giorgetti]] ([[Bellaria-Igea Marina]], Rimini) - 5 maggio 1964
# GIORGI (I)
# GIORGI (II)
# GIOVANNOZZI -- [[Giorgio Giovannozzi]] & [[Luisa Bezzan Giovannozzi]] - 3 maggio 1984
# GIOVANNUCCI
# GIROTTI -- padre [[Giuseppe Girotti]] ([[Torino]]) - 14 febbraio 1995
# GRADASSI -- don [[Giulio Gradassi]] (Castiglioni, [[Firenze]]) - 30 marzo 1975
# GRANGER
# GRASSO -- [[Luigi Grasso]] & [[Maria Cagliero Grasso]] (Loreto di [[Fossano]]) - 4 aprile 2001
# GUIDI -- [[Otello Guidi]] ([[Roma]]) - 2007
# GUZZETTI
 
* [http://bostonreview.net/susie-linfield-witness-to-murder-nazi-photography-holocaust A Witness to Murder], in ''Boston Review'' (1 settembre 2005)
=== H ===
# HUGON -- Carlo Hugon, & Ernestina (Fontana) Hugon -- 2013
 
{{Olocausto}}
=== I ===
{{Controllo di autorità}}
# IEZZI -- Emidio Iezzi, & Milietta -- [[Guardiagrele]] -- 1996
{{Portale|Ebraismo}}
# INNOCENTI -- Alberto Innocenti -- 2012
# ISOTTON -- Ferdinando Isotton, & Evangelina -- [[Possagno]] -- 1990
 
=== J ===
# JEMOLO -- [[Arturo Carlo Jemolo]] & Adele (Morghen), con la figlia [[Adele Maria Jemolo]] -- [[Roma]] -- 1968
 
=== L ===
# LABADINI -- Francesco Labadini -- 2015
# LAI -- Lelio Lai, & Lina (Vannini) Lai -- 1996
# LAVIZZARI -- Barbara Lavizzari (suor Maria Giuseppina) -- 2003
# LAZZARINI -- [[Giacinto Domenico Lazzarini]] - 1978
# LAZZERI -- Don Innocenzo Lazzeri -- 2015
# LEFEVRE -- Amedeo Lefevre, & Nilde (Cesaretti) Lefevre -- [[Roma]] -- 1992
# LELLI -- Alfredo Lelli, & Livia Lelli -- [[Maltignano]] -- 2004
# LENTI -- Ida (Brunelli) Lenti -- [[Monselice]] -- 1993
# LESTINI -- Pietro Lestini, con la figlia Giuliana Lestini -- [[Roma]] -- 1995
# LEVORATO -- Giulio Levorato, & Stella (Colognato) Levorato -- [[Venezia]] -- 2012
# LEVRERO -- Don Emanuele Levrero -- [[Genova]] -- 2009
# LOBATI --Goffredo Lobati, & Stefania (Balocchi) Lobati, con il figlio Adolfo Lobati -- 2012
# LOMAZZI (I) -- Davide Lomazzi, & Giovanna -- 2011
# LOMAZZI (II) -- Erminio Lomazzi, & Ada -- 2011
# LONARDONI -- Giuseppe Lonardoni, & Genoveffa -- 2006
# LORENZINI (I) -- [[Antonio Lorenzini]] -- 2001
# LORENZINI (II) -- Lorenzo Lorenzini, & Antonietta (Giudici) Lorenzini -- [[Firenze]] -- 2010
# LORIGA -- Francesco Loriga, & Carmen Loriga -- 2008
# LUCCHESI -- Mario Lucchesi -- 2015
 
=== M (49 famiglie) ===
# MACCIA -- Guglielmo Maccia & Amelia Fassero Maccia ([[Milano]]) -- 1995
# MAGISTRALI -- Don Ubaldo Magistrali -- 2015
# MAGNA -- [[Battista Magna]] ([[Magenta (Italia)|Magenta]], Milano) - 22 dicembre 1997
# MAGRI -- Leonilde (Simonazzi) Magri -- 2014
# MALAN -- [[Silvia Avondet Malan]] - 24 febbraio 1981
# MANA -- Don Antonio Mana -- 2015
# MANCINI -- [[Gustavo Mancini]] - 31 gennaio 1978
# MANI -- Antonio Mani, & Bartolomea (Bertoli) Mani -- [[Lavenone]] -- 2000
# MARCELLO DEL MAJNO -- Alessandro Marcello del Majno -- 2015
# MARCHEGGIANI -- Ivo Marcheggiani -- 2012
# MARCONI --
# MARCUCCI -- [[Mario Marcucci]] & [[Maria Marcucci]] ([[Roma]]) - 6 maggio 2002
# MARIE-XAVIER -- [[Marie Marteau]] (madre Marie de Saint Francois Xavier) ([[Roma]]) - 6 maggio 2002
# MAROZZINI --
# MARRONE -- [[Calogero Marrone]] -- 2012
# MARTELLA -- [[Mario Martella]] ([[Roma]]) - 30 agosto 2007
# MARTINETTI (I)
# MARTINETTI (II)
# MASCIADRI -- [[Ginevra Bedetti Masciadri]] ([[Como]]) - 13 ottobre 2004
# MASSARELLI
# MATERASSI
# MAY -- Ernesto May (Crema) 21 novembre 2007
# MAZZA -- [[Giuseppe Mazza]] & [[Maria Bonaiti Mazza]] - 4 settembre 1997
# MAZZANTI
# MAZZARELLO
# MAZZOCCA
# MAZZOCCHI
# MECACCI -- don [[Vivaldo Mecacci]] - 31 gennaio 1978
# MEINARDI -- Giuseppe Meinardi ([[Cuneo]]) - 16 dicembre 1998
# MELANI -- don [[Alfredo Melani]] ([[Roma]]) - 2 settembre 1999
# MENEGHELLO -- Mons. Giacomo Meneghello
# MENGOZZI -- mons. [[Duilio Mengozzi]] ([[Sansepolcro]]) - 3 settembre 2013
# MICHELONE -- don [[Martino Michelone]] ([[Moransengo]], Asti) 8 maggio [[2011]]<ref>- http://www.zenit.org/article-26668?l=italian Zenit, 12/05/2011</ref>
# MILANA -- Agapito Milana & Assunta Milana, e i figli Angelo Maria Milana, Giulia Milana & Lida Milana ([[Olevano Romano]], Roma) - 4 aprile 2001
# MILESI
# MINARDI -- [[Luisa Minardi]] ([[Parma]]) - 25 agosto 2003
# MISTRUZZI
# MOGLIA -- Ugo Moglia ([[Torino]]) - 1º gennaio 2004
# MOLINARI
# MONTANARI
# MONTESANO
# MORALDO -- [[Triora#Francesco Moraldo a Creppo|Francesco Moraldo]] ([[Triora|Creppo di Triora]], Imperia) - 11 febbraio 1999
# MORANI -- Vittoria Maria Morani -- 2013
# MOREALI -- [[Giuseppe Moreali]] ([[Nonantola]], Modena) - 18 febbraio 1964
# MORGANTI -- [[Guido Morganti]] ([[Cattolica]]) - 14 gennaio 2007
# MOSCA-GORETTA
# MUCCIARINI
# MURATORI
# MUSSO Renato Musso & Enrica Cavalchini Musso ([[Roma]]) - 16 dicembre 1998
 
=== N (9) ===
# NAPOLEONE -- Raffaello Napoleone, & Caterina -- 2007
# NATALI -- [[Umberto Natali e Amina Nuget|Umberto Natali & Amina Nuget Natali]] ([[Pescia]]) - 26 novembre 2003
# NATONI -- [[Ferdinando Natoni]] ([[Roma]]) - 14 novembre 1994
# NEMBRINI
# NERI
# NICCACCI -- padre [[Rufino Niccacci]] ([[Assisi]]) - 17 aprile 1974
# NICOLINI -- mons. [[Giuseppe Placido Nicolini]] ([[Assisi]]) - 6 dicembre 1977
# NODARI -- Francesco Lorenzo Nodari & Maria Chiara Carnazzi Nodari ([[Gandino]], Bergamo) - 9 agosto 2004
# NUCCIARELLI -- Agostino Nucciarelli & Annunziata Simonelli Nucciarelli ([[Pitigliano]], Grosseto) - 18 marzo 2002
 
=== O (5) ===
# OBERTO -- Luigi Oberto, & Maria (Roggero) -- [[La Morra]] -- 1998
# OLLARI -- don Ernesto Ollari -- [[Calestano|Canesano di Calestano]] -- 1999
# ONGARO -- Bortolo Ongaro, & Battistina -- [[Gandino]] -- 2004
# ORDAN -- Cesare Ordan, & Linda (Piron) -- [[Campolongo Maggiore]] -- 2013
# OTTONELLO -- Giacomo Ottonello, con la sorella Rosetta -- 2015
 
=== P (27) ===
# PACE -- [[Angelo Pace]] & [[Filomena Pace]] - 19 novembre 1979
# PALATUCCI -- [[Giovanni Palatucci]] ([[Fiume]]) - 12 settembre 1990
# PALAZZINI -- card. [[Pietro Palazzini]] ([[Roma]]) - 26 maggio 1983
# PANCANI -- [[Leonilda Barsotti Pancani]] - 11 febbraio 1999
# PANNINI -- [[Elvira Pannini]] - 26 ottobre 1982
# PAOLI -- Don [[Arturo Paoli]] ([[Lucca]]) - 19 maggio 1999
# PARENTI -- [[Armando Parenti]] & [[Margherita Parenti]] - 2006
# PASIN -- Don [[Ferdinando Pasin]] ([[Treviso]]) - 23 dicembre 1999
# PEREZ -- Luigi Perez & Sandra Perez ([[Gazzo Veronese]], Verona) - 2 agosto 1999
# PERLASCA [[Giorgio Perlasca]] ([[Budapest]], Ungheria) - 9 giugno 1988
# PERNA -- Giovanni Perna, & Renata (Servilli) Perna -- 2014
# PERRON -- Don Cirillo Perron -- 2014
# PERRONE -- [[Lorenzo Perrone]] - 7 giugno 1998
# PERUGINI -- Stefano Perugini & Adele Mozzetti Perugini e il figlio Sem Perugini ([[Pitigliano]], Grosseto) - 18 marzo 2002
# PESANTE -- [[Giovanni Pesante]] & [[Angelica Pesante]] - 26 maggio 1983
# PIANA -- [[Ercole Piana]] & [[Gina Piana]] - 10 agosto 1978
# PICCININI -- don [[Gaetano Piccinini]] (Roma) - 2011<ref>- http://www.zenit.org/article-27182?l=italian Zenit, 22 giugno 2011</ref>
# PIGLIAPOCO -- [[Attilio Pigliapoco]] & Lidia Pigliapoco ([[Polverigi]], Marche) - 27 giugno 1995
# POCE
# POLI
# POLLO
# PORENA-MORI -- [[Linda Porena Mori]] - 2006
# POSTA -- Don [[Ottavio Posta]] ([[Isola Maggiore]], [[Perugia]]) - 15 settembre 2011<ref>- http://www.agi.it/perugia/notizie/201109121405-cro-rt10104-a_don_ottavio_posta_onoreficenza_per_aver_salvato_3o_ebrei AGI</ref>
# PRETTI -- [[Felice Pretti]] [[Giuseppina Gusmano Pretti]] - 11 ottobre 2000
# PRICCO
# PUGI -- [[Luigi Pugi]] - 27 gennaio 1977
# PUPITA -- Giuseppe Pupita, & Elena Pupita, con la figlia Anna Maria Pupita -- 2015
 
{{Bio
=== R (22) ===
|Nome = Michał
# RAFFA -- mons. Maurizio Raffa (Roma) - 23 novembre 2009
|Cognome = Głowiński
# RAGIONIERI -- [[Alberto Ragionieri]] & [[Clelia Casolino Ragionieri]] - 23 agosto 2004
|Sesso = M
# RAIMONDO -- Matteo Raimondo, & Maria, con il figlio Giuseppe -- 2013
|LuogoNascita = Varsavia
# RASPINO -- padre [[Francesco Raspino]] ([[Saluzzo]], Cuneo) - 22 maggio 1983
|GiornoMeseNascita = 4 novembre
# RAVERA -- [[Carlo Ravera]] & [[Maria Ravera]] (Alba, Cuneo)- 23 gennaio 1975
|AnnoNascita = 1934
# RECCHIA -- Emilio Recchia -- 2013
|LuogoMorte =
# REPETTO -- Don [[Francesco Repetto]] ([[Genova]]) - 29 aprile 1976
|GiornoMeseMorte =
# RICCARDI -- [[Pellegrino Riccardi]] - 26 dicembre 1988
|AnnoMorte =
# RICHELDI -- Don [[Benedetto Richeldi]] - 3 maggio 1973
|Epoca = 1900
# RICHETTO -- [[Carmelo Richetto]] & [[Angiola Quattrin Richetto]] ([[Villar Dora]], Torino) - 13 settembre 1982
|Attività = filologo
# RICOTTI -- padre [[Cipriano Ricotti]] ([[Firenze]]) - 10 dicembre 1972
|Attività2 = storico
# RIGHI
|Attività3 =
# RIZZETTO
|Nazionalità = polacco
# RIZZOLIO -- [[Beatrice Rizzolio]] - 23 gennaio 1975
|PostNazionalità = . Ebreo, [[superstite dell'Olocausto]], è autore di un libro di memorie sulla sua esperienza di [[bambino dell'Olocausto]] che dal [[ghetto di Varsavia]] fu salvato sotto falsa identità in un orfanotrofio cattolico. Dopo la guerra, ha conosciuto una importante carriera accademica all'Università di Varsavia
# RODA-BOGGIO --
|Categorie = no
# ROMANI
}}
# ROMOLI
# mons. [[Luigi Rosadini]] - 26 ottobre 1982
# ROSSI (I)
# ROSSI (II)
# ROTTA -- mons. [[Angelo Rotta]] ([[Budapest]], Ungheria) - 16 luglio 1997
# RUDELLI -- [[Vincenzo Rudelli]] ([[Gandino]], Bergamo) - 9 agosto 2004
 
=== SBiografia ===
# SACCHI (I) -- Sacchi, Riccardo & Edmea -- [[Sustinente]] -- 1999
# SACCHI (II) -- Sacchi, Vando & Ebe -- 2000
# SALA (I) -- Sala, Anna -- [[Venezia]] -- 2000
# SALA (II) -- [[Dante Sala|Sala, don Dante]] -- [[Mirandola]] -- 1969
# SALVI (I) -- Salvi, don Carlo -- [[Genova]] -- 1976
# SALVI (II) -- Salvi, Elena -- 2005
# SANTERINI -- Santerini, Mario & Lina -- [[Firenze]] -- 1966
# SAPINO -- Sapino, Giuseppe -- [[San Martino Canavese|Pranzalito a San Martino Canavese]] -- 1989
# SARACCO -- Saracco, Michelina -- [[Govone]] -- 1988
# SARCOLI -- Sarcoli, Livia -- 2014
# SCARLATTI -- Scarlatti, Gino & Esterina -- 2008
# SCHIVO (I) -- [[Andrea Schivo|Schivo, Andrea]] -- 2010
# SCHIVO (II) -- [[Beniamino Schivo|Schivo, mons. Benamino]] -- [[Città di Castello]] -- 1986
# SCRIVANI -- Scrivani, Giuseppe & Teresa (Muzio) -- 2004
# SELVI -- Selvi, Gino & Rina -- 2006
# SENISE -- Senise, Francesco & Gilda (Rossi) --
# SERAFINI -- Serafini, Francesca --
# SERGIANI -- Sergiani, Enrico & Luigina (Manzaroli) -- 1994
# SERRA -- Serra, Fernando & Eugenia (Cutelli) --
# SERRANI -- Serrani, Villebaldo e Teresa -- 2007)
# SERVALLI -- Servalli, Giovanni -- [[Gandino]] -- 2004
# SGATTI -- Sgatti, Alessandro & Irina, con la figlia Luce Sgatti -- [[Marina di Carrara]] -- 1981
# SIBONA -- Sibona, Enrico -- [[Maccagno]] -- 1992
# SIGNORI -- Signori, Gino -- [[Amburgo]] -- 1984
# SILVESTRI -- Silvestri, Maria Adelaide (Sabatini) --
# SIMEONI -- Simeoni, don Giovanni -- [[Firenze]] e [[Treviso]] -- 1965
# SIMONELLI -- Domenico Simonelli & Letizia Serri Simonelli ([[Pitigliano]], Grosseto) - 18 marzo 2002
# SOFFICI (I) -- Dante Soffici & Giulia Soffici, ([[Figline Valdarno|Brollo di Figline Valdarno]], Firenze) - 14 novembre 1988
# SOFFICI (II) -- Oreste Soffici & Marianna Soffici
# SONNO -- [[Fortunato Sonno]] ([[Pitigliano]], Grosseto) - 30 maggio 2002
# SOTGIU -- [[Girolamo Sotgiu]], & Bianca (Ripepi)
# SPADA -- [[Lorenzo Spada]] ([[Demonte]], Cuneo) - 14 novembre 1974
# SPINGI -- [[Vito Spingi]] - 10 settembre 1974
# STABLUM -- padre [[Emanuele Stablum]] ([[Roma]]) - 16 aprile 2001
# STADERINI -- Fausto Staderini & Bice Gilardoni Staderini ([[Roma]]) - 21 giugno 2010<ref>[http://casamemoria.wordpress.com/2010/06/24/due-romani-nel-giardino-dei-giusti/ Due romani nel Giardino dei Giusti | Memoria e Storia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
# STEFANINA -- Suor Stefanina -- 2015
# STOCCO -- [[Oddo Stocco|Stocco, don Oddo]] -- [[San Zenone degli Ezzelini]] -- 2011
# STORTINI -- Stortini, Quirino & Sperandia -- 2006
# SUCCI -- Succi, Luigi & Maria (Pini) -- 2013
 
Michal Glowinski nasce nel 1934 a Varsavia in una famiglia ebraica. is among the most renowned literary scholars in Poland and the author of numerous works of literary criticism, history, and theory. He is a long-time professor at the Institute of Literary Studies of the Polish Academy of Sciences in Warsaw.
=== T ===
# TAGLIABUE -- Tagliabue, Luigi & Angela (Mariani) -- [[Desio]] -- 1989
# TAGNI -- Tagni, Rocco & Giuseppina (Oberti) -- 2008
# TALAMONTI (I) -- Talamonti, Adelino, con il figlio [[Fides Talamonti]] -- [[Offida]] -- 1979
# TALAMONTI (II) -- Talamonti, Camillo, con i figli Fernando Talamonti & Emma Talamonti (madre Fernanda -- [[Offida]] -- 1979
# TAMBALO --Tambalo, Alberto -- 2013
# TAMBINI -- Tambini, Aurelio & Aurelia, con i figli Vincenzo Tambini & Rosita Tambini -- [[Bagnacavallo]] -- 1974
# TANI -- Tani, Raffaello & Iolanda -- 2006
# TANTALO -- Don [[Gaetano Tantalo]] -- [[Tagliacozzo]] -- 1978.<ref>"[http://db.yadvashem.org/righteous/family.html?language=en&itemId=4043719 Gaetano Tantalo]", [[Yad Vashem]].</ref>
# TAROLI -- Taroli, Emilia (suor Paola) -- [[Venezia]] -- 2013
# TIBERTI -- Tiberti, Egidio & maria (Barberi)
# TIBURZIO -- Tiburzio, Giuseppe, con i genitori Giovanni Tiburzio & Emma Tiburzio -- 1974
# TIRAPANI -- Tirapani, Mario -- 2014
# TIRELLI -- Tirelli, Francesco -- 2008
# TOGLIATTO
# TOMATIS
# TORREGGIANI -- Torreggiani, Fernando -- [[Marchirolo]] -- 2001
# TOSI --Tosi, Angelo & Teresa -- 2012
# TREDICI -- [[Vittorio Tredici|Tredici, Vittorio]] -- [[Roma]] -- 1997
# TRELLA --- Trella, Serafino & Amalia (de Rosa) -- 2011
# TRIBBIOLI -- Tribbioli, suor Maria Agnese -- 2009
# TURRINI -- Adele Turrini -- 1981
 
Michal Glowinski nasce nel 1934 a Varsavia in una famiglia ebraica. Con l'occupazione tedesca della Polonia all'inizio della [[seconda guerra mondiale]], insieme alla sua famiglia, fu posto nel [[ghetto di Pruszków]], dopo di che fu trasferito nel [[ghetto di Varsavia]]. È uno dei bambini ebrei salvati dallo sterminio dall'organizzazione di [[Irena Sendler]]. Fatto uscire clandestimento dal ghetto, fu posto nell'istituto di cura della Congregazione delle Suore Servi della Vergine Maria a Turkowice [4] . Nei suoi ricordi, Black Seasons , ha dedicato quattro capitoli all'orfanotrofio di Turkawice, dove la crudeltà di alcuni bambini verso di lui è contrastata con la bontà e l'amicizia di altri.
=== V (14)===
# VAGNI -- Alberto Vagni -- 2014
# VAIANI -- Caterina Vaiani -- [[Magenta (Italia)|Magenta]] -- 1997
# VALACCHI -- Vittoria Valacchi -- 2013
# VANNELLI -- Amelio Vannelli -- 2014
# VANNINI -- Caterina (Mecacci) Vannini -- 1978
# VAROLI -- Luigi Varoli, & Anna -- [[Cotignola]] -- 2002
# VENTURINO -- Giovanna (Negro) Venturino, con le figlia Maria Teresa Amedea Segre (Venturino) e la sorella Margherita Soliani Raschini (Negro) -- 2012
# VEROLINO -- Mons. [[Gennaro Verolino]] -- [[Budapest]] & [[Roma]] -- 2005
# VESPIGNANI -- suor Benedetta Vespignani -- 1994
# VIALE -- Don [[Raimondo Viale]] -- [[Borgo San Dalmazzo]] -- 2000
# VILLANI -- Mara (Muggiani) Villani -- 2013
# VINAY -- Past. [[Tullio Vinay]] -- [[Firenze]] -- 1981
# VINCENTI -- Don [[Federico Vincenti]] -- [[Perugia]] -- 1997
# VIRGILI -- Virgilio Virgili, & Daria (Maestrini), con le figlie Mercedes Virgili Faraoni & Gianna Virgili Carnali -- [[Cagli|Secchiano di Cagli]] -- 1992
 
Dopo la guerra ha studiato letteratura polacca presso l'Università di Varsavia , dove ha conseguito la laurea nel 1955. Ha debuttato nel 1954 con una recensione su Manfred Adolf Rudnicki pubblicata su Życie Literackie . Negli anni 1955-1958 lavorò come titolare di una borsa di studio presso il Dipartimento di Teoria della Letteratura sotto la guida del prof. Kazimierz Budzyk . Allo stesso tempo, ha sviluppato attività critiche, rivedendo principalmente volumi di poesie, tra cui in " Vita letteraria " e " Creatività ". Dal 1958 all'Istituto di ricerca letteraria dell'Accademia polacca delle scienze. Abilitato nel 1967 sulla base della tesi intitolata "Una serie di studi sulla storia e la teoria del romanzo polacco." Nel 1976 ottiene il titolo accademico di professore. Nel 1978 è diventato membro fondatore della Scientific Courses Society . Nel 1986 divenne professore ordinario. Dal 1990 ha presieduto il Consiglio scientifico dell'Istituto. È membro della Warsaw Scientific Society e dell'Associazione degli scrittori polacchi .
=== W ( 1 )===
# WIEL -- [[Alessandro e Luisa Wiel|Alessandro Wiel, & Luisa]] -- [[Quartarezza]] e [[Pasiano|Azzanello di Pasiano]] -- 1997
 
Nel 2010, il romanzo autobiografico di Michał Głowiński dal titolo Cerchi di stranezza in cui ha rivelato il suo orientamento omosessuale [6] [7] .
=== Z (7) ===
# ZANARDI -- Francesco Zanardi, & Ottavia -- 2012
# ZANCHI -- Margherita (Beduschi) Zanchi -- [[Rivarolo Mantovano]] -- 2000
# ZANGANELLI -- Girolamo Zanganelli, & Giuseppina -- 2007
# ZANOLETTI -- Mario Zanoletti -- 2006
# ZANZI -- Vittorio Zanzi, & Serafina -- [[Cotignola]] -- 2002
# ZARA -- Adele Zara -- [[Oriago]] -- 1996
# ZENARI -- Eugenio Zenari, & Teresa -- 2006
 
Ha quattro titoli di Dottore Honoris Causa (28 settembre 2000. - Jagiellonian University , 23 aprile 2001. - . Università di Adam Mickiewicz University di Poznan , il 10 marzo 2003. - Università di Opole [8] 25 aprile 2018. - Università di Kazimierz Wielki in Bydgoszcz ). Nel 2002 gli è stato assegnato il Kazimierz Wyki [9] . Nel 2004 gli è stato assegnato il Herder premiato dalla fondazione Alfred Toepfer ad Amburgo. Nel gennaio 2007 gli è stata assegnata la medaglia d'oro Gloria Artis per il merito alla cultura [10] . Nel 2008 si è laureatopremio letterario del PEN Club polacco Jan Parandowski [11] . L'8 marzo 2013, per l'eccezionale servizio di ricerca, documentazione e commemorazione della storia del marzo '68 , in occasione del 45 ° anniversario di questi eventi, è stato decorato con la Croce degli ufficiali dell'Ordine della Polonia Restituta [12] [13] . Quattro volte nominato per il Nike Literary Award : nel 1997 per Speech under assiege , nel 1999 per Black Seasons , nel 2001 per Ulysses Day e altri schizzi su argomenti non mitologici e nel 2011 per Circles of Strangeness [14]. L'11 dicembre 2016 ha ricevuto il premio letterario Łódź. Julian Tuwim lo ha premiato per "non solo standard letterari, ma anche etici" e "impegno per gli affari mondiali" [15] .
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia Autobiografia==
* Israel Gutman, Liliana Picciotto, Bracha Rivlin, ''I Giusti d'Italia. I non ebrei che salvarono gli ebrei. 1943-1945'', Mondadori, ISBN 88-04-55127-5
 
* Samuel Pisar. ''Le sang de l'espoir'' (Paris: Laffont, 1979).
==Note generali==
** Ed. inglese: ''Of Blood and Hope'' (Boston: Little, Brown, 1980).
 
==Opere==
Tra gli uomini e donne di ogni ceto che ospitarono e protessero ebrei a rischio della loro vita, in alcuni casi sacrificando la loro vita, vi sono:
 
* ''Poetyka Tuwima a polska tradycja literacka'' (1962)
* pastori protestanti (il valdese [[Tullio Vinay]] e l'avventista [[Daniele Cupertino]]);
* ''Porządek, chaos, znaczenie'' (1968)
* medici ([[Carlo Angela]], [[Giovanni Borromeo]], [[Giuseppe Caronia]], [[Luca Canelli]], [[Enzo Casini]], [[Giuseppe Moreali]]);
* ''Powieść młodopolska'' (1969)
* funzionari dello Stato, impiegati comunali (Antonio Gigli), carabinieri ([[Giacomo Avenia]], [[Giacomo Bassi]], [[Osman Carugno]], [[Roberto Castracane]], [[Angelo De Fiore]], [[Francesco Garofano]], [[Antonio Lorenzini]], [[Ercole Piana]], [[Carlo Ravera]], [[Pellegrino Riccardi]], [[Enrico Sibona]], [[Vittorio Zanzi]], [[Calogero Marrone]];
* ''Gry powieściowe'' (1973)
[[File:Giorgio Perlasca monumento a Budapest.JPG|thumb|Monumento a Budapest dedicato a Giorgio Perlasca, che fintosi consigliere dell'ambasciata spagnola salvò 5.000 ebrei ungheresi]]
* ''Style odbioru'' (1977)
* membri della Resistenza, partigiani e antifascisti ([[Rinaldo Arnaldi]], [[Giuseppe Brusasca]], [[Giacinto Domenico Lazzarini]], [[Fortunato Sonno]], [[Lorenzo Spada]]).
* ''Nowomowa po polsku'' (1990)
* il vescovo cattolico monsignor [[Giuseppe Placido Nicolini]] ad [[Assisi]], il nunzio apostolico [[Angelo Rotta]] a [[Budapest]], il cardinale ed arcivescovo di Firenze [[Elia Dalla Costa]], i futuri vescovi e cardinali don [[Vincenzo Fagiolo]] e don [[Pietro Palazzini]] a Roma, mons. [[Gennaro Verolino]] a Budapest;
* ''Mity przebrane'' (1990)
* sacerdoti cattolici e suore (don [[Angelo Bassi]], don [[Arrigo Beccari]], don Enzo Boni Baldoni, don [[Guido Bartolameotti]], don Alfredo Braccagni, don Francesco Brondello, [[don Eugenio Bussa]], don Ugo Corsini, don [[Michele Carlotto (presbitero)|Michele Carlotto]], don [[Leto Casini]], don Alessandro Daelli, don Angelo Dalla Torre, don Giuseppe De Zotti, don [[Giulio Facibeni]], don Alfredo Melani, fratel Alessandro Di Pietro, don Giulio Gradassi, don Vivaldo Mecacci, don Ernesto Ollari, don [[Arturo Paoli]], don Ferdinando Pasin, don [[Francesco Repetto]], don [[Benedetto Richeldi]], don Luigi Rosadini, don [[Dante Sala]], don [[Carlo Salvi]], don [[Beniamino Schivo]], don Giovanni Simioni, don Gaetano Tantalo, don [[Raimondo Viale]]), (padre [[Armando Alessandrini]], padre [[Pasquale Amerio]], padre [[Francesco Antonioli]], padre [[Benedetto Maria]], padre [[Aldo Brunacci]], padre [[Antonio Dressino]], padre [[Mario Leone Ehrhard]], padre [[Giuseppe Girotti]], padre [[Rufino Niccacci]], padre [[Francesco Raspino]], padre [[Cipriano Ricotti]], padre [[Emanuele Stablum]]), (madre [[Maria Antoniazzi]], madre [[Virginia Badetti]], madre [[Emilia Benedetti]], madre [[Anna Bolledi]], madre [[Ester Busnelli]], madre [[Maria Corsetti]], madre [[Maria Maddalena Cei]], madre [[Maria Angelica Ferrari]], madre [[Marta Folcia]], madre [[Elisabetta Maria Hesselblad]], madre [[Barbara Lavizzari]], madre [[Marie Marteau]], madre [[Emma Talamonti]], madre [[Benedetta Vespigiani]], madre [[Paola Taroli]]);
* ''Marcowe gadanie. Komentarze do słów. 1966–1971'' (1991)
* ''Rytuał i demagogia. Trzynaście szkiców o sztuce zdegradowanej'' (1992)
* ''Poetyka i okolice'' (1992)
* ''Peereliada. Komentarze do słów. 1976–1981'' (1993)
* ''Mowa w stanie oblężenia. 1982-1985'' (1996)
* ''Zaświat przedstawiony: szkice o poezji Bolesława Leśmiana'' (1998)
* ''Czarne sezony'' (1998, wspomnienia)
* ''Końcówka'' (1999)
* ''Dzień Ulissesa i inne szkice na tematy niemitologicze'' (2000)
* ''Magdalenka z razowego chleba'' (2001, [[powieść]])
* ''Gombrowicz i nadliteratura'' (2002)
* ''Historia jednej topoli'' (2003)
* ''Skrzydła i pięta'' (2004)
* ''Ironia'' (2005)
* ''Kładka nad czasem'' (2006)
* ''Monolog wewnętrzny Telimeny i inne szkice'' (2007)
* ''Fabuły przerwane. Małe szkice 1998–2007'' (2008)
* ''Kręgi obcości. Opowieść autobiograficzna'' (2010)
* ''Carska filiżanka. Szesnaście opowieści'' (2016)
 
==Note==
Tra i giusti italiani vi sono persone, come [[Giorgio Perlasca]] o [[Angelo Rotta]], la cui azione ha portato alla salvezza di migliaia di persone; altri (come [[Francesco Repetto]] e [[Carlo Salvi]], [[Leto Casini]] e padre [[Cipriano Ricotti]], padre [[Aldo Brunacci]] e padre [[Rufino Niccacci]], don [[Arturo Paoli]], padre [[Maria Benedetto]], don [[Arrigo Beccari]], don [[Raimondo Viale]], ecc.) i quali si trovarono a gestire complesse reti di assistenza clandestina in collaborazione con la [[DELASEM]]; e persone che più semplicemente, ma con uguale dedizione, hanno salvato anche una sola vita.
<references/>
 
Vari tra essi subirono l'esperienza del carcere, degli interrogatori e delle percosse (don [[Arrigo Beccari]], don [[Alfredo Braccagni]], [[Alfonso Canova]], don [[Leto Casini]], [[Leonilda Barsotti Pancani]], [[Ferdinando Natoni]], don [[Dante Sala]], [[Vincenzo Tambini]], e altri). Sei di essi furono deportati in Germania ([[Lina Crippa-Leoni]] e [[Torquato Fraccon]] a [[Campo di concentramento di Mauthausen|Mauthausen]], padre [[Giuseppe Girotti]], [[Calogero Marrone]] e [[Giovanni Palatucci]] a [[Dachau]], [[Odoardo Focherini]] a [[Hersbruck]], [[Enrico Sigona]]). Cinque di essi ([[Odoardo Focherini]], [[Torquato Fraccon]], padre [[Giuseppe Girotti]], [[Calogero Marrone]] e [[Giovanni Palatucci]]) non fecero ritorno dalla loro prigionia; altri morirono nella lotta partigiana, come [[Rinaldo Arnaldi]], perito in combattimento sull'altopiano di Asiago, e [[Lorenzo Spada]], catturato e impiccato nella piazza di [[Demonte]] (Cuneo).
 
La solidarietà italiana si estese oltre i confini nazionali: [[Giorgio Perlasca]], monsignor [[Angelo Rotta]] e i Cicutti in [[Ungheria]]; i Citterich (i genitori del giornalista [[Vittorio Citterich]]) in [[Grecia]]; Gino Signori in [[Germania]]; Lorenzo Perone in [[Polonia]]; Fosco Annoni in [[Ucraina]].
 
Il numero dei giusti italiani è in continuo aumento con il crescere delle testimonianze e della documentazione ma risulta ancora sottostimato in confronto a quello registrato in altre nazioni europee: la salvezza dell'80-85% della popolazione ebraica italiana dovette infatti richiedere la complicità e la connivenza di migliaia di persone. Per molte di esse si ha una qualche documentazione più circostanziata o sono emerse testimonianze attendibili, pur in assenza, al momento, di un riconoscimento ufficiale.
 
== Voci correlate ==
* [[Ghetto di Białystok]]
 
* [[Campo di concentramento di Dachau]]
* [[Olocausto in Italia]]
* [[GiustiBambini tra le nazionidell'Olocausto]]
* [[Superstiti dell'Olocausto]]
* [[Libri di memorie sull'Olocausto]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://www.yadvashem.org/yv/pdf-drupal/en/education/pisar_holocaust_studies.pdf|Samuel Pisar Website|lingua=en}}
 
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Ebraismo|nazismo|letteratura}}
{{portale|seconda guerra mondiale|ebraismo}}
<!--
[[Categoria:Ebrei polacchi]]
[[Categoria:Superstiti dell'Olocausto]]
[[Categoria:Bambini dell'Olocausto]]
-->
 
<nowiki>[[Categoria:Giusti tra le nazioni| ]]</nowiki>
 
 
====Bambini interpretati da attori/attrici adulti====
 
Nella tradizione teatrale ed operistica i ruoli di bambini erano di norma interpretati da attrici. Lo richiedeva in primo luogo il volume della voce e la capacita' di presenza scenica, prima ancora dell'impegno interpretativo e della capacita' di memorizzare la parte. Soltanto alcuni bambini prodigio si dimostrarono capaci di affermarsi sulla scena in ruoli protagonistici, talora addirittura interpretando ruoli di adulti.
 
Questa tradizione rimase viva agli inizi della storia del cinema, specialmente per ruoli che avessero alle spalle una consolidata tradizione interpretativa teatrale (da Peter Pan, a Little Lord Fauntleroy, a Oliver Twist. Ben presto ci si rese conto di come le caratteristiche tecniche del cinema, dall'uso sempre più comune dei primi piani alle minore peso della memorizzazione dovuto alle continue pause nelle riprese, permettessero agli attori bambini di superare le limitazioni imposte dal teatro. L'uso sempre più comune dei primi piani garantiva una presenza scenica, mentre le continue pause nelle riprese delle scene liberavano gli attori bambini dal peso di una memorizzazione dell'intero copione. L'utilizzazione di attrici adulte in ruoli di bambini fu presto abbandonato, anche se con alcune notevoli eccezioni, tra cui la più notevole e' quella di [[Mary Pickford]] che ancora negli anni venti continuerà a cimentarsi con successo in ruoli di bambino/a. Ancora piu' a lungo rimase vivo l'uso di usare attrici bambine, in luogo di maschi; a parità di età esse erano considerate piu' mature e affidabili. Ci sono casi, come quelle di che si specializzarono indifferentemente in ruoli maschili o femminili o che addirittura costruirono per se' sullo schermo un ruolo esclusivamente maschile ([[Edna Foster]]).
 
Tale pratica e' oggi quasi completamente abbandonata, con l'eccezione del doppiaggio, dove spesso la voce di [[attori bambini]] e' ancora spesso assegnata ad attrici, o in film dove i contenuti "maturi" suggeriscono di usare attori o attrici maggiorenni che dimostrino meno della loro età piuttosto che ricorrere ad "autentici" adolescenti.
 
====Whitewashing====
 
Specie nel cinema americano per lungo tempo è stata comune la pratica del "whitewahing", per cui tutte le parti principali erano di norma affidate ad attori "bianchi", indipendentemente dall'identità etnica dei personaggi. Il fenomeno tuttavia è stato meno rilevante per quanto riguarda gli attori bambini perchè i pregiudizi razziali del tempo permettevano che tra bambini di "razze", etnie, sesso e condizione diverse si potesse stabilire una certa familiarità non piu' tollerata in età adulta. A condizione che la leadership "bianca" non fosse apertamente messa in discussione, i bambini venivano spesso presentati riuniti in gangs multietniche interagendo fra loro su un piano di sostanziale parità con modalità che sarebbero state impensabili nella società "adulta".
loro identità specifica ne' interrotto il loro rapporto secolare con la nazione che li ospita.
 
Il fenomeno, ancora in parte presente si e' drasticamente ridotto a partire dagli anni cinquanta ed attori bambini di ogni etnia si sono affermati anche nel cinema americano.
Una città polacca situata a circa 124 miglia (200 km) a sud-ovest di Varsavia, famosa
per Jasna Gora (Bright Mountain), la chiesa che contiene un santuario con l'icona
della Madonna Nera di Czestochowa, venerata in tutta la Polonia.
La comunità ebraica di Czestochowa fu fondata nel 1765, quando
numerato 75. Crebbe a 500 entro il 1808, e cinquant'anni dopo ce ne furono 3.000
Ebrei, formando un terzo della popolazione totale. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale,
28.500 ebrei vivevano in città. Nell'area di Czestochowa, sulle rive del
Fiume Warta, ci sono ricchi giacimenti di minerali, che costituiscono la base per le acciaierie.
Czestochowa divenne un ricco centro industriale nel diciannovesimo secolo
con la costruzione di strade e ferrovie nella zona. Gli ebrei si sono attivati
parte in tutti i settori, così come nel settore bancario, nazionale e internazionale
commercio e artigianato. Una fattoria di formazione agricola ebraica e una scuola commerciale
operato a Czestochowa durante gli anni tra le due guerre, oltre alle reti di
scuole ebraiche religiose e laiche, come nella maggior parte delle grandi comunità ebraiche di
Polonia.
 
====Rappresentazioni etniche caricaturali====
==Arte==
 
Anche quando i personaggi di etnie minoritarie siano stato interpretati da attori bambini della stessa etnia, questo non ha significato la fine del pregiudizio razziale. Come nel caso degli adulti, gli attori bambini afroamericani, nativi americani, asiatico-americani, ecc. si sono spesso trovati costretti ad offrire una parodia di se stessi, riproducendo gli stereotipi anche i più odiosi, cui li condannavano i pregiudizi della maggioranza. Anche in simili contesti molti di loro sono riusciti a distinguersi per la dignità e la professionalità delle loro interpretazioni, da [[Ernest Morrison]] e agli altri piccoli interpreti afroamericani delle ''[[Simpatiche canaglie]]'', fino a [[Cordell Hickman]] e [[Glenn Leedy]].
==Cinema==
 
Al tempo stesso la maggior libertà goduta dagli attori bambini e la loro naturale capacità di attrarre l'attenzione e il benvolere degli spettatori faceva sì che spesso essi si trovassero a svolgere un ruolo pioneristico nell'affermazione dei diritti della propria gente. E' il caso di [[Robert Gordon (regista)|Robert Gordon]], che già negli anni venti offre un ritratto non stereotipato di ragazzo ebreo-americano, e del nativo americano [[Anthony Numkena]] negli anni cinquanta. Ancora più impegnativo fu il cammino che dovettero affrontare gli attori bambini afroamericani; i pregiudizi erano così radicati che ci volle uno sforzo collettivo e prolungato negli anni tra il cinquanta e il settanta, nel quale si distinsero in particolare [[Philip Hepburn]], [[Steven Perry]], [[Marc Copage]], [[Kevin Hooks]], [[Kyle Johnson]], [[George Spell]], [[Erin Blunt]], [[Todd Bridges]] e [[Kim Fields]].
==Letteratura==
 
==Musica=Disabilita===
 
Per lungo tempo la disabilità è stata considerata una vergogna sociale da tenersi nascosta all'interno della famiglia o in istituti religiosi, o altrimenti uno scherzo di natura da esibirsi e sfruttarsi per fini commerciali nei circhi e nei teatri. Gia' nei secoli precedenti ma in particolare nel XIX divenne popolare l'esibizione di disabili come fenomeni da baraccone negli Stati Uniti e in Europa. Tra di loro c'erano anche molti bambini, ai quali il circuito dei "freak shows" offriva l'unica alternativa ad una vita di totale reclusione, sia pure in condizioni di sfruttamento estremo se non di vera e propria schiavitù, comprati e venduti da affaristi senza scrupoli. Si trattava generalmente di gemelli siamesi o bambini affetti da nanismo o da altri malformazioni, la sua visione a pagamento suscitava negli spettatori orrore e compassione. Alcuni di questi bambini raggiunsero grande fama come [[Charles Sherwood Stratton]] (conosciuto con il nome d'arte di [[General Tom Thumb]]), attivo nel circo Barnum sin dall'età di 5 anni.
* [[Giovanni Obadiah]] (1070-1150), proselito
[[Ilona e Judit Gófitz]] (1701-1723), [[Millie e Christine McKoy]] (1851-1912), [[Giacomo e Giovanni Battista Tocci]] (1875-...) [[Daisy e Violet Hilton]] (1908-1969).
* [[Guglielmo Ebreo da Pesaro]] (1420-...), convertito al cattolicesimo
* [[David Sacerdote]] (1550-1625), compositore
* [[Salamone Rossi]] (1570-1630), compositore
* [[Lorenzo da Ponte]] (Emanuele Conegliano; 1749-1838), librettista, convertito al cattolicesimo
* [[Abramo Basevi]] (1818-1885), compositore, critico musicale
* [[Giacomo Orefice]] || 1865-1922 || compositore
* [[Leone Sinigaglia]] (1868-1944), compositore, [[vittima dell'Olocausto]]
* [[Guido Alberto Fano]] (1875-1961), compositore, direttore d'orchestra, pianista
* [[Giorgio Polacco]] (1875-1860), direttore d'orchestra, emigrato negli Stati Uniti
* [[Giuseppina Finzi-Magrini]] || 1878-1944 || cantante lirico
* [[Fernando Liuzzi]] (1884-1940), compositore, musicologo
* [[Mario Castelnuovo-Tedesco]] (1895-1968), compositore, pianista, emigrato negli Stati Uniti
* [[Aldo Finzi]] || 1897-1945 || compositore
* [[Renzo Massarani]] (1898-1975), compositore, emigrato in Brasile
* [[Enrico Fubini]] (1935), musicologo
 
Josephene Myrtle Corbin (1868-1928).
==Cinema, teatro, televisione==
 
Il cinema affronta con reticenza la problematica della disabilita' infantile, considerata troppo scioccante per essere apertamente mostrata, soprattutto nelle sue forme piu' estreme.
* [[Fiorenzo Fiorentini]] (1920-2003), attore
* [[Moni Ovadia]] (1946), attore
* [[Plinio Fernando]] (1947), attore
 
==La disabilità nel cinema==
==Politica==
 
Forme lievi di disabilità sono parte dell'esperienza di vita comune, e socialmente accettare in un mondo popolato da storpi, ciechi, sordi, . I soggetti disabili venivano compatiti, al parti dei malati e affidati alla compassione, talora vivendo di elemosine. Vi erano tuttavia forme di disabilita' (fisiche o mentali) che generano orrore e a cui a lungo è stato attaccato uno stigma sociale che le rendeva una vergogna da tenersi nascosta all'interno della famiglia o in istituti religiosi, o altrimenti uno scherzo di natura da esibirsi e sfruttarsi per fini commerciali nei circhi e nei teatri.
* [[Isacco Artom]] || 1829-1900 ||
* [[Edoardo Arbib]] || 1840-1906 ||
* [[Leone Wollemborg]] || 1859-1932 ||
 
Nel cinema (come nella vita) la figura del disabile (lo storpio, il cieco, il sordo, il muto, lo "[[scemo del villaggio]]") fa parte dell'esperienza comune e come tale è presente nelle innumerevoli storie raccontate. C'erano forme di disabilita' pero' che non risultavano socialmente accettate. In quanto generavano orrore e vergogna esse erano anche dal cinema o sistematicamente ignorate, o introdotte solo in film di genere horror in figure come quelle di Quasimodo in ''[[Il gobbo di Notre Dame]]'' (1923) o del Fantasma dell'Opera.
==Sport==
 
Il primo film a porre lo spettatore direttamente a contatto con questo mondo e' ''[[Freaks (film 1932)|Freaks]]'', regia di [[Tod Browning]] (1932), in cui i disabili, costretti per vivere ad esibirsi nei circhi e nelle fiere, formano un universo separato e solidale.
 
Solo con la seconda guerra mondiale il cinema (e la società intera) si pongono ll problema di educare il pubblico all'accettazione di ogni forma di disabilità. Si tratta in primo luogo del problema del reinserimento sociale dei tanti mutilati e disabili di guerra trattato in film come ''[[I migliori anni della nostra vita]]'' (1946) e ''[[Il mio corpo ti appartiene]]'' (1950). Proprio per la sua interpretazione nel primo di questi film [[Harold Russell]], mutilato di guerra, riceve nel 1947 l'Oscar per miglior attore non protagonista e un Oscar speciale per la valenza sociale del messaggio di speranza e inclusione trasmesso dal suo personaggio.
 
''[[Anna dei miracoli]]'' (''The Miracle Worker''), regia di [[Arthur Penn]] (1962) rappresenta un altro importante passo in avanti. Il film promuove il trattamento di casi considerati fino ad allora disperati ed elogia lo sforzo eroico di operatori sociali e insegnanti impegnati al recupero dei disabili.
 
In ''[[Il buio oltre la siepe (film)|Il buio oltre la siepe]]'' (''To Kill a Mockingbird''), regia di [[Robert Mulligan]] (1962) la lotta contro le barriere razziali abbraccia anche l'accettazione del disabile della casa accanto che da escluso e oggetto di paura si rivela amico e protettore.
 
Con [[The Elephant Man]] (1980) il tema della disabilita' e' visto per la prima volta dalla prospettiva del disabile che da fenomeno di baraccone ritorna ad essere persona con i suoi sentimenti e la sua dignità che devono essere in ogni caso rispettati.
 
Da allora il cinema (e la televisione) sono diventati i veicoli principali per la promozione dei diritti dei disabili e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica per un atteggiamento di accoglienza e contro l'ignoranza e i troppi pregiudizi che ancora circondano varie tipologie di disabilità.
Olocausto in Francia
vedi [http://www.apra.asso.fr/Camps/En/Persecution-Juifs.html Persecution of Jews]
 
==Filmografia (parziale)==
L'introduzione dello STATO FRANCESE il 10 luglio 1940 stava per aprire un nuovo periodo nella storia dei campi di internamento francesi, la cui amministrazione andava da ora in poi a passare sotto il controllo della Sicurezza Nazionale.
 
* ''[[The Drunkard's Child]]'' (1909) <crippled boy>
Inizialmente, e in conformità con l'articolo 19 della Convenzione di Armistizio, le autorità di occupazione richiederanno che vengano loro consegnati "tutti gli emigranti tedeschi e austriaci che Reich reclamerà". Molti di loro erano ebrei.
* ''[[Only in the Way]]'' (1911) <crippled girl>
* ''[[The High-Born Child and the Beggar]]'' (1913) <crippled boy>
* ''[[Freaks (film 1932)|Freaks]]'', regia di [[Tod Browning]] (1932)
* ''[[Streets of New York]]'', regia di [[William Nigh]] (1939)
* ''[[Anna dei miracoli]]'' (''The Miracle Worker''), regia di [[Arthur Penn]] (1962)
* ''[[Il buio oltre la siepe (film)|Il buio oltre la siepe]]'' (''To Kill a Mockingbird''), regia di [[Robert Mulligan]] (1962)
* ''[[Gli esclusi]]'' (''A Child Is Waiting''), regia di [[John Cassavetes]] (1963)
* ''[[Incontro al Central Park]]'' (''A Patch of Blue''), regia di [[Guy Green]] (1965)
* ''[[The Elephant Man]]'', regia di [[David Lynch]] (1980)
* ''[[L'uomo della pioggia]]'' (''Rain Man''), regia di [[Barry Levinson]] (1988)
* ''[[Il mio piede sinistro]]'' (''My Left Foot: The Story of Christy Brown''), regia di [[Jim Sheridan]] (1989)
* ''[[Buon compleanno Mr. Grape]]'' (''What's Eating Gilbert Grape''), regia di [[Lasse Hallström]] (1993)
* ''[[Forrest Gump]]'', regia di [[Robert Zemeckis]] (1994)
* ''[[Perdiamoci di vista]]'', regia di [[Carlo Verdone]] (1994)
* ''[[L'ottavo giorno]]'' (Le Huitième Jour), regia di [[Jaco van Dormael]] (1996)
* ''[[Mi chiamo Sam]]'' (I Am Sam), regia di [[Jessie Nelson]] (2001)
* ''[[Le chiavi di casa]]'' regia di [[Gianni Amelio]] (2004)
* ''[[Lo scafandro e la farfalla]]'' (''Le scaphandre et le papillon''), regia di [[Julian Schnabel]] (2007)
* ''[[Stelle sulla terra (film)|Stelle sulla terra]]'' (''Taare Zameen Par''), regia di [[Aamir Khan]] (2007)
* ''[[Adam (film 2009)|Adam]]'', regia di [[Max Mayer]] (2009)
* ''[[Il discorso del re]]'' (The King's Speech), regia di [[Tom Hooper]] (2010)
* ''[[Quasi amici]]'' (''Intouchables''), regia di [[Olivier Nakache]] e [[Éric Toledano]] (2011)
* ''[[Un sapore di ruggine e ossa]]'' (''De rouille et d'os''), regia di [[Jacques Audiard]] (2012)
* ''[[Io sono Mateusz]]'' (Chce się żyć), regia di [[Maciej Pieprzyca]] (2013)
* ''[[La teoria del tutto]]'' (''The Theory of Everything''), regia di [[James Marsh]] (2014)
* ''[[Io prima di te]]'' (''Me Before You''), regia di [[Thea Sharrock]] (2016)
* ''[[Ogni tuo respiro]]'' (''Breathe''), regia di [[Andy Serkis]] (2017)
* ''[[Mark's Diary]]'', regia di [[Giovanni Coda]] (2019)
 
Quindi, per rispondere alle pressioni tedesche, lo Stato francese si presterà volentieri all'attuazione di una serie di misurazioni tendenti ad escludere gli ebrei.
 
Un antisemitismo latente sarà alimentato e amplificato da una campagna che mira a rendere ebreo il capro espiatorio di tutte le disgrazie che si erano appena sciolte nel Paese.
 
Maria Eisenstein (Maria Luisa Moldauer Steele)
Una propaganda in questa direzione manterrà questa politica e disturberà gli spiriti.
 
Maria Eisenstein (Vienna, 1914 - Los Angeles, 1994) nasce a Vienna da una famiglia ebraica di origini polacche. Nel 1936 si trasferisce a Firenze per frequentare l’università. Oltre al polacco, parla correttamente il tedesco, il francese e l'italiano. Nonostante la promulgazione delle [[leggi razziali fasciste]] nel 1938 riesce a laurearsi in Lettere nell’autunno 1939, nell'ultima sessione consentita dal governo fascista a quegli ebrei che risultassero già iscritti all'Università.
II è necessario ricordare come nel settembre del 1939, 300.000 ebrei erano in Francia, tra cui 120.000 stranieri e apolidi. Nel settembre 1940, saranno 350 000 di cui 40 000 provenienti da Belgio, Lussemburgo e Olanda e 6 500 provenienti da Bade e dal Palatinat e deportati nella zona meridionale dai nazisti.
 
Nell'estate del 1940, all’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale Maria Moldauer si trovava in Sicilia. Qui, con la scusa di un colloquio con il questore, viene arrestata per essere trasferita come tutti gli ebrei "stranieri" residenti in Italia in uno dei [[campi per l'internamento civile nell'Italia fascista]]. La destinazione che le è assegnata è Villa Sorge a [[Lanciano]], un edificio preso per l'occasione in affitto dalle autorita' fasciste, dove e' reclusa assieme ad altre donne (alcune con bambini) di nazionalita' "nemica" (ebree, inglesi, slave).
A partire dal settembre 1939, le forze di polizia francesi avevano arrestato 15.000 "nemici" nazionali che sarebbero stati internati nei campi di LES MILES (Bouches-du-Rhone), poi GURS (Bassi-Pirenei), di LE VERNET (Ariège) e ST-CYPRIEN (Pirenei orientali).
 
Maria vi resta dal 4 luglio al 13 dicembre 1940.
Nel maggio 1940, gli arresti riprenderanno. Su 40000 civili internati nel sud della Francia, c'era il 70% di ebrei.
 
Con spirito arguto e schietto, Maria appunta su un taccuino tutto quello che sente e che vede. I prigionieri sono sottoposti ad un regime di semi-liberta. Non c’è il filo spinato e neppure l’orrore, a Villa Sorge. Le giornate trascorrono vuote e monotone, in un edificio sempre più fatiscente, per le detenute sottoposte senza difesa ai mille piccoli soprusi quotidiani dei loro carcerieri, che sistematicamente rubano loro cibo e denaro, e a quella che Maria percepisce come totale complicita' e indifferenza da parte della popolazione locale.
Le prime misure antisemite appariranno nell'agosto del 1940 e saranno seguite a settembre dalle ordinanze tedesche che trasportano lo statuto degli ebrei nella zona occupata e che definiscono l'ebreo.
 
Maria Moldauer non muore nella Shoah. Le deportazioni dall'Italia cominceranno solo dopo l'8 settembre 1943. Riesce a sopravvivere con Samuel Eisenstein, divenuto nel frattempo suo marito.
Il 18 ottobre 1940, Vichy promulga a sua volta una legge che stabilisce lo statuto degli ebrei e apre le operazioni di censimento.
 
Dopo la liberazione di Roma Maria e il marito lavorano con le autorita' di occupazione alleata. La pubblicazione del diario avvenne a Roma già nell'autunno del 1944, subito dopo la liberazione della città, a guerra non ancora conclusa.<ref>Maria Eisenstein, ''Internata numero 6: donne fra i reticolati del campo di concentramento'', Roma: D. De Luigi, 1944 (rist. Milano: Tranchida, 1994; e Milano: Mimesis, 2014).</ref>
Seguiranno tutti i tipi di divieti e controlli, in particolare per quanto riguarda l'assestamento delle società ebraiche, il divieto di determinate attività economiche, la circolazione dei capitali e il controllo dei loro beni. In molti casi saranno richiesti certificati razziali.
 
Terminata la guerra, Maria andrà negli Stati Uniti con la madre, anche lei scampata all’Olocausto. Il marito la raggiungerà più tardi. I due si lasceranno pero poco dopo e, senza figli in comune, si perderanno di vista.
Il 29 marzo 1941 fu creato a PARIGI una COMMISSIONE GENERALE PER LE DOMANDE EBREI a seconda del MINISTERO DELL'INTERNO ed era posto sotto la responsabilità di Xavier VALLAT (1891-1972), membro del parlamento all'estrema destra e famigerato anti- semite sotto IIIrd République. Sarà sostituito da Louis DARQUIER DE PELLEPOIX (1897-1980) nel maggio 1942.
 
Non si sa quasi niente della vita di Maria Eisenstein in America. E' giornalista ma non pubblica altri libri di racconti o memorie.
Verrà allora la creazione, il 19 ottobre 1941, di una FORZA DI POLIZIA ALLE DOMANDE EBREI, che sarà dedicata a una spietata caccia agli ebrei e agli stranieri, anche a causa di molte denunce.
 
Maria muore a Los Angeles nel 1994.
Fin dall'inizio del 1941, l'SS-Obersturmfuhrer Théo DANNECKER (1913-1945), capo del Servizio per le imprese ebraiche nel GESTAPO in Francia, aveva voluto creare un rappresentante "Judenrat" della comunità ebraica, ma la resistenza di certe associazioni portano in definitiva alla creazione, il 29 novembre 1941, dell'UGIF (Unione generale degli ebrei di Francia) incaricato di portare un aiuto agli internati e alle loro famiglie.
 
Per lungo tempo del suo diario si perde memoria fino alla sua ripubblicazione in Italia nel 1994 e quindi nel 2014. Esistono oggi diversi studi che hanno raccolto le testimonianza e le esperienze di coloro che tra il 1940 e il 1943 furono prigionieri nei [[campi per l'internamento civile nell'Italia fascista]].<ref>Carlo Spartaco Capogreco, ''Ferramonti. La vita e gli uomini del più grande campo d'internamento fascista, 1940-1945'', Giuntina, 1987; Elisabeth Bettina, ''It Happened in Italy: Untold Stories of How the People of Italy Defied the Horrors of the Holocaust'', Nashville: Thomas Nelson, 2009.</ref>. L'opera di Maria Eisenstein mantiene tuttavia caratteri di eccezionalita' in quanto e' l'unico diario pervenutoci da quegli anni, del quale si conosca l'esistenza.
buono per l'invio
Un legame di 2 franchi per l'invio di pacchi agli internati e ai prigionieri.
 
Nel 2013 il Comune di Lanciano le dedica la via a fianco di Villa Sorge.<ref>[http://www.lancianonews.net/notizie/attualita/2225/intitolata-la-via-che-porta-a-villa-sorge-alla-scrittrice-maria-eisenstein Lanciano News (3 ottobre 2013)]</ref>
Da quel momento, la politica di esclusione degli ebrei attuata dallo Stato francese si conformerà alla volontà dei tedeschi di passare a una logica di deportazione e sterminio. È l'implementazione della "Soluzione finale".
 
==Bibliografia==
Il raid di "Vél 'd' Hiv" del 16 luglio e 17 1942 a PARIGI, durante il quale 12 884 ebrei saranno arrestati, non sarà l'unico e molti altri seguiranno anche nella capitale come in provincia .
* Gianni Orecchioni, ''I sassi e le ombre. Storie di internamento e di confino nell’Italia fascista. Lanciano 1940-1943''
 
==Collegamenti esterni==
Così, nel gennaio 1943, un raid organizzato a ROUEN e nel dipartimento di Seine-Inférieure in rappresaglie all'attacco dopo essere costato la vita Sonderfuhrer STAEDLER, di Feldkommandantur 517 (ROUEN) abbattuto alla porta dell'Hotel De Dieppe il 2 gennaio , in particolare toccherà donne, bambini e anziani.
* [http://anpi.it/media/uploads/patria/2012/10-14_PALOMBARO.pdf Articolo di Nicola Palombaro sui campi di internamento fascisti]
* [http://www.lancianonews.net/notizie/attualita/2225/intitolata-la-via-che-porta-a-villa-sorge-alla-scrittrice-maria-eisenstein Lanciano News (3 ottobre 2013)]
* [https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/25/25-aprile-maria-e-il-diario-come-anna-frank-sopravvisse-ai-campi-fascisti-ma-il-suo-libro-fu-riscoperto-dopo-70-anni/5133277/ Il Fatto Quotidiano]
* [http://mimesisedizioni.it/maria-eisenstein/ Mimesis Edizioni]
* [http://www.noixvoi24.it/it-it/notizie/569f6555d199708009003602/giorno-della-memoria-lanciano-e-il-suo-campo-di-concentramento-femminile Articolo sul campo di internamento di Lanciano su noixvoi24.it]
 
In ROUEN, 137 ebrei di cui 24 bambini arrestati nella notte dal 15 al 16 gennaio sono trasportati in DRANCY. I convogli dei giorni seguenti li porteranno ad AUSCHWITZ da dove la maggior parte non tornerà.
 
Questa grande incursione seguì poco quella di metà ottobre 1942, durante la quale 85 ebrei, in maggioranza nativa di Rouen, furono arrestati. A ROUEN come dappertutto, la polizia francese aveva fatto il lavoro sporco e arrestato 24 ebrei. Il prefetto di Seine-Inférieure, con soddisfazione del dovere raggiunto, scrisse la sua relazione del 1 ° novembre 1942 in questi termini:
 
La liberazione avvenne il 3 dicembre 1943
"Su ordine dei servizi tedeschi, 24 ebrei stranieri con i loro figli sono stati arrestati e condotti al campo di Drancy per essere deportati a est. Questa misura che pulirà l'atmosfera politica è approvata dai mezzi sani".
27/01/16
Il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto, costringe chiunque abbia del sangue che scorre nelle vene a fare i conti con un passato neanche troppo lontano e ad affrontare l’argomento. Si dice spesso “per non dimenticare”, espressione che rischia di scadere nella banalità e nella retorica, ma che esprime in pieno il senso che giornate come queste vogliono significare.
 
Ricordare e appropriarsi di cose non vissute sulla propria pelle è alquanto difficile, ma è a questo che servono le preziose testimonianze di chi invece ha visto e assistito, come quelle riportate nel libro di Gianni Orecchioni I sassi e le ombre. Storie di internamento e di confino nell’Italia fascista. Lanciano 1940-1943, dove vengono descritte le vicende di chi è stato all’interno dei campi di internamento dislocati in Abruzzo. Sì, perché è anche questo un punto centrale della questione: spesso si menzionano i grandi campi di concentramento come Auschwitz o Dachau, tralasciando o non sapendo che anche in ambito nazionale e regionale ne furono attivati molti.
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Nel libro ci si sofferma sul campo di concentramento (e non di sterminio) di Lanciano, dove furono internate delle donne nel corso della seconda guerra mondiale e che venne liberato il 3 dicembre 1943.
Secondo Serge KLARSFELD, 75 721 ebrei saranno deportati. Restano meno di 2 000. Gli 11.000 bambini deportati tra il 23 marzo 1942 e il 22 agosto 1 944 wi
 
Scrive Orecchioni: «Dopo poco più di due settimane dall’entrata in guerra dell’Italia, il 27 giugno 1940, con l’arrivo delle tre prime internate, iniziava l’attività del campo di concentramento femminile di Villa Sorge. La villa era situata a Lanciano, in provincia di Chieti, in contrada Viale Cappuccini ed era ubicata a circa un chilometro dalla città. Dal contratto di locazione allora stipulato risulta che essa era composta da 3 piani: «un piano terra con 4 camere, ingresso, gabinetto e un vano rustico; un primo piano con 5 camere, cucina, gabinetto con bagno e terrazzino coperto; un secondo piano con 3 vani». Il suo proprietario, l’Avv. Filippo Sorge, domiciliato a Pescara, l’aveva affittata alla Regia Prefettura di Chieti con un contratto annuale rinnovabile per la somma di £. 5.400 annue (pari a 450 lire mensili) a decorrere dal 3 giugno 1940, ossia già prima della dichiarazione di guerra di Mussolini. Come risulta dal contratto di locazione, la villa era ancora sprovvista degli impianti di gas e di luce elettrica ed era chiaramente specificato l’uso che il Ministero dell’Interno avrebbe fatto dell’immobile, che era quello dell’alloggiamento degli internati e dei confinati. [...] Il 15 settembre 1940 erano internate a Villa Sorge 49 donne più 4 bambini, ma nel complesso erano già passate nel campo 71 internate, 27 delle quali ebree. [...] Un altro nucleo consistente d’internate era costituito dalle «suddite nemiche» provenienti da vari Paesi, 14 delle quali erano inglesi».
 
Ma perché queste donne furono costrette al soggiorno forzato?
 
La risposta è scritta poco dopo nel testo: «La composizione così variegata delle internate era frutto del Regio decreto dell’8 luglio 1938, n. 1415, con cui si stabiliva che in Italia, appena iniziata la guerra, sarebbero stati internati gli stranieri di Stati nemici per motivi di sicurezza interna [...] onde evitare possibili forme di spionaggio e di collaborazione con gli oppositori interni, che pure venivano sottoposti ad analoga prigione preventiva».
 
Va detto che a questo decreto si aggiungevano le leggi razziali che privavano del diritto di soggiorno gli ebrei stranieri che per evitare le persecuzioni naziste avevano trovato rifugio in Italia.
 
Per ricostruire le dinamiche che si svolgevano all’interno del campo, lo studioso si è avvalso del libro di Maria Eisenstein L’internata numero 6, uscito nel 1944, dove viene narrato in prima persona il suo soggiorno coatto nel campo tra il 4 luglio e il 13 dicembre 1940.
 
Sono tanti gli aspetti che emergono dalle descrizioni di quella che era la “non vita” all’interno di Villa Sorge: «nel campo si era venuta a creare una microeconomia per cui ciascuno metteva a disposizione le proprie competenze per svolgere particolari funzioni remunerate: la cucina, le lezioni di lingua, il lavoro a maglia, la scrittura delle lettere», ma «quel che maggiormente irritava Maria era la degradazione umana del campo. Vivere malgrado tutto, accettare la vita come viene non è facile».
A number of children saved by the ''Kindertransport''s went on to become prominent figures in public life, with no fewer than four becoming Nobel Prize winners. These include:
* [[Benjamin Abeles]] (from Czechoslovakia), physicist
* [[Yosef Alon]] (from Czechoslovakia), Israeli military officer and fighter pilot who served as air and naval attaché to the United States, assassinated under suspicious circumstances in Maryland in 1973.
* {{Interlanguage link multi|Andre Asriel|de}} (from Austria), composer
* [[Frank Auerbach]] (from Germany), British painter
* [[Alfred Bader]] (from Austria), Canadian chemist, businessman, and philanthropist
* [[Gretel Beer]] (from Austria), British cookbook author
* Harry Bibring (from Austria), British historian and lecturer<ref>{{cite web|title=Child Survivors of the Holocaust - Harry Bibring|url=http://www.bbc.co.uk/history/worldwars/genocide/holocaust_survivors_gallery_03.shtml|publisher=[[BBC]]|accessdate=7 September 2015}}</ref>
* [[Leslie Brent]] (from Germany), British immunologist
* [[Julius Carlebach]] (from Germany), British sociologist, historian and rabbi
* [[Rolf Decker]] (from Germany), American professional, Olympic and international footballer
* {{Interlanguage link multi|Alfred Dellheim|de}} (from Germany), East German businessman and chairmann of [[Union of Persecutees of the Nazi Regime]]
* [[Alf Dubs|Alfred Dubs, Baron Dubs]] (from Czechoslovakia), British politician
* [[Susan Einzig]] (from Germany), British book illustrator and art teacher
* [[Rose Evansky]] (from Germany), British hairdresser
* [[Walter Feit]] (from Austria), American mathematician
* Hans Fellner (from Austria), British bookseller<ref>{{cite news|last1=Barker|first1=Nicolas|title=Obituary: Hans Fellner|url=https://www.independent.co.uk/news/people/obituary--hans-fellner-1330248.html|accessdate=7 September 2015|work=[[The Independent]]|date=24 July 1996}}</ref>
* [[Bill Graham (promoter)|Bill Graham]] (from Germany), American impresario and rock concert promoter
* Vera Gissing (from Czechoslovakia) British author<ref name="Gissing2007">{{cite book|last=Gissing|first=Vera|title=Pearls of Childhood: The Poignant True Wartime Story of a Young Girl Growing Up in an Adopted Land|date=March 2007|publisher=Pavilion Books|isbn=978-1-86105-986-4}}</ref>
* [[John Grenville]] (from Germany), British historian
* [[Heini Halberstam]] (from Czechoslovakia), British mathematician
* [[Geoffrey Hartman]] (from Germany), American literary critic
* [[Eva Hesse]] (from Germany), American artist
* Helen Hesse Charash (from Germany), Eva's sister<ref>{{cite book|url=https://books.google.com/books?id=GpKjAQFlBI8C&pg=PA133 |title=Vanessa Corby, '&#39;Eva Hesse: Longing, Belonging and Displacement'&#39;, pp. 133-137 |publisher=Books.google.com |date= |accessdate=2012-04-18}}</ref>
* {{Interlanguage link multi|Hans Jacobus|de}} (from Germany), German journalist
* [[Walter Kaufmann (author)|Walter Kaufmann]] (from Germany) Australian and German author
* [[Walter Kohn]] (from Austria), American physicist and Nobel laureate
* [[George Kovacs]] (from Austria), American innovator in lighting fixture design
* [[Renata Laxova]] (From Czechoslovakia), American geneticist.
* {{Interlanguage link multi|Bertha Leverton|de}} [[MBE]] (from Germany), British founder of the Reunion of the Kindertransport
* [[Gerda Mayer]] (from Czechoslovakia), English poet
* [[Frank Meisler]] (from Danzig), architect and sculptor
* [[Henry Mendelson]] (from Germany), former chairman of the Australian Council of Christians and Jews
* [[Gustav Metzger]] (from Germany), artist and political activist resident in Britain and stateless by choice
* [[Ruth Morley, nee Birnholz]] (from Austria), American costume designer for film and theater, created the ''[[Annie Hall look]]''
* [[Otto Newman]] (from Austria), British sociologist
* [[Hanna Peiser]] (from Danzig), Israeli sculptor and artist
* [[Arno Allan Penzias|Arno Penzias]] (from Germany), American physicist and Nobel laureate
* [[Hella Pick]] [[CBE]] (from Austria), British journalist
* [[Erich Reich|Sir Erich Reich]] (from Austria), British entrepreneur
* [[Karel Reisz]] (from Czechoslovakia), British film director
* [[Wolfgang Rindler]] (from Austria), British / American physicist prominent in the field of [[General Relativity]]
* [[Paul Ritter]] (from Czechoslovakia), architect, planner and author
* Dr. [[Fred Rosner]] (from Germany), Professor of medicine and medical ethicist
* Sir [[Walter Salomon]] British founder of [[Young Enterprise]] in England in 1962/63 which has since spread throughout Europe
* [[Joe Schlesinger]], [[Order of Canada|CM]] (from Czechoslovakia), Canadian journalist and author
* [[Hans Schwarz (artist)|Hans Schwarz]] (from Austria), artist
* [[Lore Segal]] (from Austria), American novelist, translator, teacher, and author of children's books, whose adult book ''In Other People's Houses'' describes her own knocked-from-house-to-house experiences
* [[Steve Shirley|Dame Stephanie ''Steve'' Shirley]] [[DBE]] (from Germany), British businesswoman and philanthropist
* [[Michael Steinberg (music critic)|Michael Steinberg]], (from Breslau, Germany—now Wrocław, Poland), American music critic
* [[Guenter Treitel|Sir Guenter Treitel]] (from Germany), British law scholar
* [[Philip Urbach]] (from Germany), Principal Lecturer at the [[Polytechnic of North London]]
* [[Dr. Lisl Wangermann]] (from Austria), Botanist
* [[Dr. Ernst Wangermann]] (from Austria), Historian
* [[Hanuš Weber]] (from Czechoslovakia), Swedish TV producer
* [[Kurt Weiler]] (from Germany), producer animated cartoons ([[DEFA]])
* [[Dr. Ruth Westheimer]] (from Germany) American therapist and sex expert
* [[Lily Renée]] Wilhelm, Comic book pioneer<ref>{{cite web |title=Lily Renee, Escape Artist : From Holocaust Survivor to Comic Book Pioneer |url=http://www.indiebound.org/book/9780761381143 |work=Indie Bound |publisher=American Booksellers Association |accessdate=9 January 2013}}</ref> (graphic novelist, illustrator)<ref>{{cite book|last=Robbins|first=Trina|title=Lily Renee, escape artist : from Holocaust survivor to comic book pioneer|year=2011|publisher=Graphic Universe|___location=London|isbn=9780761381143}}</ref>
* [[Herbert Wise]] (from Austria) British theater and television director.<ref>{{cite news|last1=Holmes|first1=Mannie|title=Herbert Wise, ‘I, Claudius’ Director, Dies at 90|url=http://variety.com/2015/film/obituaries-people-news/herbert-wise-i-claudius-director-dies-at-90-1201570490/|work=Variety|date=14 August 2015}}</ref>
 
Viene comunque sottolineato che «attraverso le loro testimonianze e analizzando le relazioni dei medici provinciali sulle condizioni igienico-sanitarie dei campi, emerge che quello di Villa Sorge era uno dei più vivibili [...]», eccetto per il periodo che seguì il 12 febbraio 1942, cioè quando la villa divenne un campo di concentramento maschile per nazionalisti e comunisti slavi, dove la mancanza di acqua e medicinali la resero particolarmente degradata.
 
Nell’impossibilità di riassumere in poche righe vicende che meriterebbero ben più ampio spazio, si può solo dire che dalla lettura di punti di vista esterni e grazie a mirati approfondimenti storici si ha la sensazione che si vogliano “smascherare” colpe che una coscienza nazionale ha voluto spesso celare, «quasi che il popolo italiano fosse costituzionalmente immune dal compiere vere e proprie forme di persecuzione», nell’intenzione di far emergere e diffondere verità che talvolta si preferisce nascondere, ma che si ha il dovere di conoscere e ricordare.
 
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!Anno!!Fanny Price!!Film||Note
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| [[1983]] || [[Sylvestra Le Touzel]] || ''[[Mansfield Park (1983 TV serial)|Mansfield Park]]'', BBC miniseries (UK), regia di [[David Giles (director)|David Giles]] ||
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| [[1999]] || [[Frances O'Connor]] || ''[[Mansfield Park (film)|Mansfield Park]]'', film directed by [[Patricia Rozema]] regia di [[David Giles (director)|David Giles]] || This film alters several major elements of the story and depicts Fanny as author of some of Austen's actual letters as well as her children's history of England. It emphasises Austen's disapproval of slavery.
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Esistono studi e pubblicazioni che hanno raccolto specificatamente le memorie e le esperienze di coloro che tra il 1940 e il 1943 furono prigionieri nei [[campi per l'internamento civile nell'Italia fascista]].<ref>Carlo Spartaco Capogreco, ''Ferramonti. La vita e gli uomini del più grande campo d'internamento fascista, 1940-1945'', Giuntina, 1987; Elisabeth Bettina, ''It Happened in Italy: Untold Stories of How the People of Italy Defied the Horrors of the Holocaust'', Nashville: Thomas Nelson, 2009.</ref> La testimonianza più eccezionale è il diario redatto in quegli anni da [[Maria Eisenstein]], una giovane ebrea austriaca giunta in Italia nel 1936, durante la sua prigionia nel campo di internamento di [[Lanciano]]. Il diario fu pubblicato a Roma già nell'autunno del 1944 subito dopo la liberazione della città a guerra non ancora conclusa.<ref>Maria Eisenstein, ''Internata numero 6: donne fra i reticolati del campo di concentramento'', Roma: D. De Luigi, 1944 (rist. Milano: Tranchida, 1994; e Milano: Mimesis, 2014).</ref>
 
== [http://www.lancianonews.net/notizie/attualita/2225/intitolata-la-via-che-porta-a-villa-sorge-alla-scrittrice-maria-eisenstein Lanciano News (3 ottobre 2013)] ==
 
Intitolata la via che porta a Villa Sorge alla scrittrice Maria Eisenstein
 
Lei era una internata reclusa nel campo di Villa Sorge a lanciano, campo che raccoglieva le donne dissidenti con il regime o semplicemente sgradite perchè di origine ebraica. Si chiamava Maria Luisa Moldauer Steele) ed era nata a Vienna nel 1914 da famiglia ebraica che risiedeva in Polonia, visse a lungo nella capitale austriaca. Oltre al polacco, parlava correttamente il tedesco, il francese e un impeccabile italiano. Trasferitasi in Italia nel 1936 si iscrisse alla facoltà di Lettere e Filosofia a Firenze dove si laureò nel 1939. Ed è quì che venne colpita dalle leggi razziali italiane e venne internata nella seconda metà del 1940 nel campo di concentramneto di Lanciano. Amica di Brancati e di Accornero, lavorò per gli Alleati a Roma e, dopo il matrimonio celebrato da Elio Toaff, raggiunse sana e salva gli Stati Uniti, insieme alla madre sopravvissuta alla Shoah, dove lavorò come giornalista. Muore a Los Angeles nel 1994. Quella reclusione ovviamente la segnò a vita e si tradusse nel libro L'internata numero 6. Né diario né romanzo, ma con la verità cruda del primo e la fantasia del secondo: questo volume dovrebbe occupare un posto preciso tra i libri che ci hanno lasciato una documentazione precisa dei campi di concentramento in Italia durante il fascismo. Maria è formidabile nell'elaborare un proprio personalissimo stile nella lingua d'adozione, l'italiano, con cui ha cocciutamente riempito i fogli del manoscritto ritrovato nel dicembre del '43 dal tenente dell'esercito americano MacReegan, durante una convalescenza in ospedale. Sarebbe già questo un motivo sufficiente per leggere questa straordinaria testimonianza e meditare e per noi lancianesi scoprire un mondo che fin ora ci era sembrato così distante e che pure era così vicino.
*1983: ''[[Mansfield Park (1983 TV serial)|Mansfield Park]]'', BBC series directed by [[David Giles (director)|David Giles]], starring [[Sylvestra Le Touzel]] as Fanny Price, [[Nicholas Farrell]] as Edmund Bertram and [[Anna Massey]] as Mrs Norris.
*1999: ''[[Mansfield Park (film)|Mansfield Park]]'', film directed by [[Patricia Rozema]], starring [[Frances O'Connor]] as Fanny Price and [[Jonny Lee Miller]] as Edmund Bertram (interestingly, he also featured in the 1983 version, playing one of Fanny's brothers). This film alters several major elements of the story and depicts Fanny as author of some of Austen's actual letters as well as her children's history of England. It emphasises Austen's disapproval of slavery.
*2003: ''Mansfield Park'', a radio drama adaptation commissioned by BBC Radio 4, starring [[Felicity Jones]] as Fanny Price, [[Benedict Cumberbatch]] as Edmund Bertram, and [[David Tennant]] as Tom Bertram.<ref>{{cite web |url=http://www.bbcamerica.com/anglophenia/2014/05/listen-pre-fame-benedict-cumberbatch-david-tennant-radio-4s-mansfield-park/ |title=Listen: Pre-fame Benedict Cumberbatch (and David Tennant) in Radio 4's ''Mansfield Park'' |last=MacAlpine |first=Fraser |year=2014 |publisher=BBC America |accessdate=27 September 2016}}</ref>
*2007: ''[[Mansfield Park (2007 TV drama)|Mansfield Park]]'', a television adaptation produced by [[Company Pictures]] and starring [[Billie Piper]] as Fanny Price and [[Blake Ritson]] as Edmund Bertram, was screened on [[ITV1]] in the UK on 18 March 2007.<ref>{{cite news|url=http://www.yorkshirepost.co.uk/news/historic-hall-to-host-austen-adaptation-1-2383344 |title=Historic hall to host Austen adaptation|first=Brian|last=Dooks|work=[[Yorkshire Post]]|date=16 August 2006|accessdate=16 August 2006}}</ref>
*2011: ''[[Mansfield Park (opera)|Mansfield Park]]'', a chamber opera by [[Jonathan Dove]], with a libretto by [[Alasdair Middleton]], commissioned and first performed by Heritage Opera, 30 July – 15 August 2011.<ref>{{cite news|url=http://www.standard.co.uk/goingout/theatre/mansfield-park-arcola-theatre-review-7426270.html |title=Mansfield Park, Arcola Theatre – Review|first=Kieron|last=Quirke|work=[[Evening Standard]]|date=16 August 2011|accessdate=19 August 2011}}</ref>
*2012: ''Mansfield Park'', stage adaptation by Tim Luscombe, produced by the [[Theatre Royal, Bury St Edmunds]], toured the UK in 2012 and 2013.<ref>{{cite news|url=http://www.telegraph.co.uk/culture/theatre/theatre-reviews/9562796/Mansfield-Park-Theatre-Royal-Bury-St-Edmunds-review.html|title=Mansfield Park, Theatre Royal Bury St Edmunds – Review| first=Eve|last=Stebbing|work=[[Daily Telegraph]]|date=24 September 2012|accessdate=19 February 2014}}</ref>
*2014: "From Mansfield with love", web series modernisation produced by Foot in the Door Productions began airing on YouTube<ref>{{cite av media|url=https://www.youtube.com/watch?v=njBFxjzu7_E&list=PLmsm7oFLjXNecAKxAdpf8YQ4ezL3H7lEA&index=1&t=242s|title=Dear Will...|date=3 December 2014|work=YouTube|accessdate=21 February 2017}}</ref>
*2017: ''Seeking Mansfield'', a retelling written by young adult novelist Kate Watson set in modern-day Chicago<ref>{{Cite book|url=https://www.kirkusreviews.com/book-reviews/kate-watson/seeking-mansfield/|title=SEEKING MANSFIELD by Kate Watson {{!}} Kirkus Reviews|language=en-us}}</ref>.
 
Stamane alla presenza delle autorità cittadine si è intitolata la strada proprio a Maria Eisestein nel viottolo che affianca Villa Sorge. Fra studenti del De Titta e il racconto formidabile del professor Gianni orecchioni presidente dell'A.N.P.I. la storia sembra essersi riproposta in tutta la sua tremneda crudeltà. Presente inoltre una delegazione slovena fra cui due splendide donne ora 71enni che 70 fa in quel campo ci erano nate:Katarina Jalacin e Daisy Dente. Non ricordano ovviamente nulla di quei giorni ma fa impressione sapere che entrambe conservano delle fotografie di loro neonate con le loro mamme a Villa delle Rose! Si perchè le donne di villa Sorge erano internate "Libere"...che contraddizione un pasticcio di parole che ancora una volta ci riporta all'assurdità di un periodo che mai si dovrebbe smettere di racconatre alle nuove generazioni. Presente anche Santino Spinelli che nel suo intervento ha parlato della Shoah del popolo Rom ancora troppo spesso stigmatizzato dalla storia.
 
== [https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/25/25-aprile-maria-e-il-diario-come-anna-frank-sopravvisse-ai-campi-fascisti-ma-il-suo-libro-fu-riscoperto-dopo-70-anni/5133277/ Il Fatto Quotidiano] ==
 
25 aprile, Maria e il diario come Anna Frank: sopravvisse ai campi fascisti ma il suo libro fu riscoperto dopo 70 anni
di Ilaria Lonigro
 
La storia di "Internata numero 6", Maria Eisenstein, prigioniera in Abruzzo insieme ad altre 74 ebree e straniere (e quindi "nemiche della patria". Il suo romanzo, scritto con stile e talento, sul suo periodo di internamento, è rimasto a lungo sconosciuto. Fino alla riscoperta - dopo una ricerca di trent'anni - di un professore di Storia, Carlo Spartaco Capogreco. Che a ilfatto.it dice: "Perché quelle pagine sono finite nell'oblio? Perché vanno contro il mito del buon italiano"
 
E’ stata la Anna Frank italiana, eppure Maria Eisenstein e il suo romanzo L’internata numero 6, scritto durante i cinque mesi di prigionia in un campo fascista in Abruzzo e pubblicato nel 1944, restano ancora sconosciuti, a 74 anni dalla liberazione. Il motivo, oggi come allora, è lo stesso. “Questo libro va contro il mito del buon italiano”, suggerisce a ilfattoquotidiano.it Carlo Spartaco Capogreco, professore di Storia contemporanea all’università della Calabria. A lui, da trent’anni sulle tracce di Maria, che chiama affettuosamente “l’internata”, si deve la riscoperta del suo volume, di cui ha firmato la prefazione nell’ultima edizione, per i tipi di Mimesis, nel 2015. Una storia rilanciata nell’ultimo numero del Giornale di Storia, rivista online che nell’ultimo numero monografico (scaricabile gratis) dedica un approfondimento alle leggi razziste nell’Italia fascista con novità e fonti inedite.
 
Un taccuino per sopravvivere all’internamento
E’ il 1940 quando Maria Moldauer, ventiseienne polacca, colta e di buona famiglia, laureata in Lettere all’Università di Firenze, raggiunge il suo fidanzato in Sicilia e qui, con la scusa di un colloquio con il questore, viene condotta in carcere e poi trasferita, per volere del ministero dell’Interno, a Lanciano, in Abruzzo, a Villa Sorge.
 
Quattro bagni, di cui tre rotti, caratterizzano l’edificio preso in affitto dal regime per internarvi, in attesa di un’eventuale deportazione, 75 donne ebree o straniere, dunque “nemiche della patria”. Maria appunta sul taccuino tutto quello che sente e che vede. Con spirito arguto e schietto, descrive in prosa asciutta e ironica le invidie, i sospetti e le angosce delle prigioniere e tratteggia lo squallore dei loro carcerieri, ordinari nella loro meschinità. Fa quasi sorridere per esempio la descrizione del commissario Pistone, sessantottenne spinto da una “passione senile per la trentenne Natascia”, “pietoso”, “falso”, “vanitoso e triviale”. A dargli man forte nel campo è una donna, la direttrice Marfisi, una casalinga abruzzese scrupolosa nell’applicare i dettami del Fascio (esemplare il rimprovero a una prigioniera che ha appena tentato il suicidio: “Il ministero non lo permette!”) tanto quanto nel rubare, in modo sistematico e sfacciato, cibo e soldi alle internate.
 
Le giornate si nutrono di vuoto e angoscia. “Tutto stagna in una patologica attesa della fine”, scrive Eisenstein, numero di matricola 6, come legge lei stessa sopra la sua branda ogni sera, quando, nel buio, smette di essere un numero e torna ad essere Maria, e allora la assale “il coraggio d’aver paura”. Non il coraggio di reagire: è capace solo di “sterili conati di ribellione”. E quando il fidanzato la abbandona al suo destino, la sua forza crolla. “E ancora avrei potuto resistere all’abbandono della donna, non a quello dell’essere umano, della numero 6”. Per sopravvivere al Campo, serve un appiglio. “Per essere corazzate ci vuole una grande fede in qualcosa o in qualcuno (…). Nel campo (…) questa fede muore”.
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!Anno!!Salome!!Film
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| [[1908]] || [[]] || ''[[Salome (film 1908)|Salome]]'', regia di [[J. Stuart Blackton]]
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| [[1908]] || [[]] || ''[[Salomé (film 1908)|Salomé]]'', regia di [[Albert Capellani]]
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| [[1910]] || [[]] || ''[[Salomè (film 1910)|Salomè]]'', regia di [[Ugo Falena]]
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| [[1918]] || [[]] || ''[[Salomè (film 1918)|Salomè]]'', regia di [[J. Gordon Edwards]]
 
Cattiveria e indifferenza: Villa Sorge è la quintessenza dell’Italietta fascista
*''[[Salomè (film 1918)|Salomè]]'' ([[1918]]) diretto da [[J. Gordon Edwards]] con [[Theda Bara]]
Fuori dalla Villa, la società civile è complice. Durante le uscite, centellinate e controllate, in paese le donne si imbattono nell’indifferenza degli abitanti, o, peggio, nella loro cattiveria, quasi in una Dogville ante litteram, il film di Lars Von Trier in cui Nicole Kidman è una latitante vessata e ricattata dai paesani che le danno riparo. “A voi che siete nemiche della patria non dovrei vendere niente – dice loro una contadina – Dovreste morire tutte di fame. Ma, se vi vendo qualcosa, magari a più degli altri. Questo mi mette a posto la coscienza”. L’unico momento di evasione, Maria lo trova grazie alla febbre, quando tocca i 41 gradi e la culla nei suoi vaneggiamenti. “Sprofondo nel buio del delirio: delizioso”.
*''[[Salomè (film 1923)|Salomè]]'' ([[1923]]) diretto da [[Charles Bryant]] con [[Alla Nazimova]]
*''[[Salomè (film 1953)|Salomè]]'' ([[1953]]) diretto da [[William Dieterle]]
*''[[Salomè (film 1972)|Salomè]]'' ([[1972]]) diretto da [[Carmelo Bene]]
*''[[Salomè (film 1986)|Salomè]]'' ([[1986]]) diretto da [[Claude D'Anna]]
*''[[L'ultima Salomè|Salomè]]'' ([[1988]]) diretto da [[Ken Russell]]
 
Non c’è il filo spinato e neppure l’orrore, a Villa Sorge. Tutto è blando e piccolo, meschino e squallido: Villa Sorge è la quintessenza dell’Italietta fascista. La cattiveria degli aguzzini, più che odio, le suscita pietà. “Qui è messo a nudo il fondo umano, qualche volta ripugnante, spesso commovente”. Come la visione di Liselotte, un’internata sensuale che, in mancanza di uomini, sfoga il suo bisogno con il cibo. “Non i pianti, le invocazioni, né gli attacchi di isterismo e nemmeno le tranquille disperazioni di talune, possono rendermi palese tutta la stupida crudeltà del nostro internamento: lo fa invece la vista di questo donnone di 32 anni, distesa sulla branda, col vestito che le è scoppiato sui fianchi e sul petto, gli occhi semichiusi, le gengive impegnate in un ritmico movimento di masticazione: tutto il suo essere che vive per una caramella”.
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!Anno!!Nicola II!!Film
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| [[1928]] || [[Camilla von Hollay]] (la falsa Anastasia) || ''[[La falsa Anastasia]]'' (''Anastasia, die falsche Zarentochter''), film muto (Germania), regia di [[Arthur Bergen]]
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| [[1928]] || [[Anne Shirley]] || ''[[Clothes Make the Woman]]'', film muto (USA), regia di [[Tom Terriss]]
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| [[1932]] || [[Anne Shirley]] || ''[[Rasputin e l'imperatrice]]'' (''Rasputin and the Empress'')), film (USA), regia di [[Richard Boleslavsky]]
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| [[1953]] || [[Mary Kerridge]] (Anna Broun) || ''[[Anastasia (film 1956)|Anastasia]]'', film (USA), regia di [[Anatole Litvak]]
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| [[1956]] || [[Lilli Palmer]] (Anna Anderson) || ''[[Anastasia, l'ultima figlia dello zar]]'' (''Anastasia, die letzte Zarentochter''), film (Germania Ovest), regia di [[Falk Harnack]]
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| [[1956]] || [[Ingrid Bergman]] (Anna Koreff) || ''[[Anastasia (film 1956)|Anastasia]]'', film (USA), regia di [[Anatole Litvak]]
|-
| [[1971]] || [[Fiona Fullerton]] || ''[[Nicola e Alessandra]]'' (''Nicholas and Alexandra''), film (UK), regia di [[Franklin J. Schaffner]]
|-
| [[1974]] || [[Pippa Vickers]] || ''[[Tell the King the Sky Is Falling]]'', film TV (UK), regia di [[David Sullivan Proudfoot]]. Per la serie ''[[La caduta delle aquile]]'' (''Fall of Eagles'').
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| [[1977]] || [[Graciela Borges]] || ''[[Dulce Anastasia]]'', film TV (Argentina), regia di [[Alberto Rinaldi]]
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| [[1986]] || [[Jennifer Dundas]] (Anastasia) & [[Amy Irving]] (Anna Anderson) || ''[[Anastasia - L'ultima dei Romanov]]'' (''Anastasia: The Mystery of Anna''), miniserie TV (USA), regia di [[Marvin J. Chomsky]]
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| [[1991]] || [[Olga Borisova]] || ''[[Assassin of the Tsar]]'' (''Tsareubiytsa''), film (Russia), regia di [[Karen Shakhnazarov]]
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| [[1995]] || [[Tushka Bergen]] || ''[[#La fine della storia|La fine della storia]]'' (''Zarya''), film TV (USA), regia di [[Jim Charleston]], episodio (6x6) della serie ''[[Un medico tra gli orsi]]'' (''Northern Exposure'')
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| [[1996]] || [[Cristina Vichev]] || ''[[Il successore]]'' (''The Successor''), film (USA), regia di [[Rodoh Seji]]
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| [[1996]] || [[Patricia Kovács]] || ''[[Rasputin - Il demone nero]]'' (''Rasputin: Dark Servant of Destiny''), film TV (USA), regia di [[Uli Edel]]
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| [[1997]] || [[Meg Ryan]] (voice) || ''[[Anastasia (film 1997)|Anastasia]]'', film d'animazione (USA), regia di [[Don Bluth]] e [[Gary Goldman]]
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| [[2000]] || [[Olga Budina]] || ''[[I Romanov: una famiglia imperiale]]'' (''Romanovy: Ventsenosnaya semya''), film (Russia), regia di [[Gleb Panfilov]]
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| [[2003]] || [[Algina Lipskish]] || ''[[The Lost Prince]]'', film TV (UK), regia di [[Stephen Poliakoff]]
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| [[2007]] || [[Kimberly Diamond]] || ''[[Mystery of the Romanovs]]'', documentario (USA), regia di [[Dan Krauss]] e [[Pam Rorke Levy]]. Per la serie: ''National Geographic Presents''.
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| [[2007]] || [[Suzanne Schmedding]] || ''[[The Romanovs' Last Photograph]]'', cortometraggio (USA), regia di [[Catherine Faris King]]
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| [[2013]] || [[Ally Ioannides]] || ''[[The Tsarevich]]'', cortometraggio (USA), regia di [[Geoffroy Faugérolas]]
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Sulle tracce di Maria, la Anna Frank italiana
A differenza di Anna Frank, però, Maria Moldauer non muore nella Shoah. Si salva, fugge, con quello che nel frattempo è diventato suo marito: Samuel Eisenstein, di cui terrà il nome. Lei andrà negli Stati Uniti con quello che resta della sua famiglia scampata all’Olocausto. Lui la raggiungerà più tardi, i due si lasceranno poco dopo. Senza figli in comune, si perderanno di vista. Non si sa quasi niente della vita di Maria Eisenstein in America. “Una cosa è certa, non ha più scritto. E’ strano: aveva il talento, la stoffa. Ma la vita crea gli eroi, crea i momenti, crea i bisogni della scrittura”, riflette Capogreco.
 
E quando, all’inizio degli anni Novanta, il professore si metterà sulle tracce di Maria, incontrerà Samuel. Insieme la cercheranno, a colpi di lettere e telefonate, per scoprire solo dopo la riedizione in Italia de L’Internata numero 6, nel 1994, che Maria se ne era andata da tre mesi, senza sapere che il suo unico libro, pubblicato cinquant’anni prima, era tornato alla luce dall’altra parte dell’Atlantico. “I libri sono un’arma formidabile: lei è morta ma al tempo stesso è resuscitata, nel ’94, perché nel ’94 è uscito il suo libro: nessuno la conosceva. Dopo di allora si è parlato per la prima volta del campo di Lanciano. Ma L’internata numero 6 non si è mai presentato a Lanciano, interessante come termometro” sostiene lo studioso, che è autore anche de I campi del Duce (Einaudi). “Il suo libro è finito nell’oblio come ci sono finiti i campi stessi (qui il focus del Giornale di Storia). E’ tutto un oblio il Dopoguerra italiano, non c’è da meravigliarsi se c’è un rigurgito fascista. Serve la memoria, ma se non si fa la storia, quale memoria ci sarà?”.
 
 
<<Nel romanzo ''La notte'' [[Elie Wiesel]] afferma che ad Auschwitz esisteva un vero e proprio "traffico di minori", elemento confermato da [[Corrado Saralvo]] e numerosi altri testimoni.I sentimenti del campo nei confronti di questi bambini "privilegiati" erano contrastanti, andando dalla compassione all'odio. Molto dipendeva dal kapo per il quale il bambino lavorava e del quale era divenuto strumento. [[Primo Levi]] parala con disprezzo Ancora Wiesel parla di un bambino da tutti amato osse spesso invidiata, talora persino odiata dagli altri prigionieri, essi erano Nel romanzo La notte Wiesel descrive la morte per impiccagione di un ragazzino da tutti amato>>
 
 
 
 
==Storia==
 
Il campo di concentramento per bambini di Sisak fu aperto il 3 agosto 1942 in seguito all'[[Operazione Kozara]], vasta offensiva anti-partigiana iniziata nel giugno 1942 che portò all'arresto e imprigionamento di migliaia di civili serbi. [14] Ufficialmente si trattava di un luogo di soggiorno per i bambini rifugiati", orfani o separati dai loro genitori, sotto gli auspici della "discendenza femminile Ustasha" e "Servizio di sicurezza di Ustasha", e sotto il diretto controllo del dott. Antun Najžer, un medico.
[[Sam Pivnik]], autore de [[L'ultimo sopravvissuto (romanzo)]], superstite di Auschwitz.
\
I bambini erano alloggiati a Sisak in vari edifici: l'ex Associazione jugoslava di falconeria (la cosiddetta "Sokolana"), il convento delle suore di San Vincenzo, il magazzino del riso salino, il magazzino delle saline di Rajs, la scuola elementare Novi Sisak e il la cosiddetta "Karantena" (quarantena). Tutti questi edifici erano totalmente inadatti a ospitare bambini e privi di qualsiasi struttura di accoglienza. Bambini, anche di pochi mesi, giacevano completamente abbandonati a se stessi per terra su un sottile strato di paglia, senza vestiti o coperte.
 
Un primo gruppo di 906 bambini arrivò al capo il 3 agosto 1942. Il giorno seguente fu la volta di un altro gruppo di 650 bambini; il terzo gruppo, arrivato il 6 agosto, consisteva di 1272 bambini. Nella serra di Teslić e nelle caserme di nuova costruzione, "Karantena", era stato creato un campo di concentramento generale per uomini, donne e bambini. Tra l'agosto e il settembre del 1942, il campo ospitò un totale 3.971 bambini, i cui genitori erano stati selezionati per lavori forzati nella Germania nazista. Dall'agosto 1942 all'8 febbraio 1943, nel campo di Sisak sono stati imprigionati 6.693 bambini, in maggioranza bambini serbi provenienti da Kozara, Kordun e Slavonia, ma anche bambini ebrei e di etnia rom o sinti. Quando scoppiò un'epidemia di tifo, Najžer ordinò il trasferimento dei bambini infetti all'ospedale improvvisato, che, tuttavia, aumentò la mortalità tra i bambini
[[Felix Weinberg]], autore di [[Boy 30529: A Memoir]], superstite di Auschwitz.
 
Le condizioni di vita nel campo erano cosi' dure che le testimonianze raccolte riportano il numero delle vittime per fame e malattia tra i 1152 e i 1630. L'intervento della Croce Rossa portò alla chiusura del campo con il trasferimento di 2200 bambini a Zagabria, mentre altri 1.600 furono accolti dalla popolazione locale. Alla fine della guerra 1690 furono i bambini restituiti alle loro famiglie.
alcuni perche; insieriti in trasporti di lavoratori" non soggetti alle selezioni
 
Il nome di Fredy Hirsch è inseparabilmente legato all'educazione dei bambini e dei giovani nel ghetto di Terezín, e infine nel "campo-famiglia" di Birkenau. In particolare, il "blocco dei bambini", fondato sull'iniziativa di Hirsch nella sezione BIIb del campo Birkenau, è stato un notevole tentativo di creare una piccola oasi all'interno del campo di morte. Il suo scopo principale era assicurare che i minori prigionieri di Auschwitz avessero, almeno per breve tempo, un ambiente più tollerabile in cui sarebbero stati isolati dalla tragica realtà che li circondava.
==LA MEMORIA==
 
Per commemorare la sofferenza nel campo di concentramento, nel 1958 fu costruita una fontana con statue di sette bambini. La placca attaccata è stata distrutta all'inizio del 1990 dai nazionalisti croati. [4] Dalla precedente edificio principale di quattro piani del campo era ormai una discoteca . [2] cimitero dei bambini Viktorovac , fino a 2.000 bambini sono sepolti in, è stato completamente trascurato in quanto non è stato etichettato come tale. [4]La trasformazione dell'edificio in una discoteca è stata severamente criticata dal lato serbo. Dopo anni di abbandono, la targa commemorativa è stata finalmente ricostruita nel 2013 per iniziativa del Consiglio nazionale serbo (SNV). [3] L'SNV assunto nello stesso anno di applicazione per lo stato del cimitero bambino monumento dovrebbe ricevere. [3] Il primo giorno di ricordo si è tenuto nel 1990, ha avuto luogo la 2012th [4]
 
I forti legami di Hirsch con gli scouting e gli ideali sionisti cominciarono a formarsi nella sua infanzia in Aachen. Come figli, lui e suo fratello Paul, due anni più anziani, erano attivi nella direzione del Jüdischer Pfadfinderbund Deutschland (JPD), che era vicino all'organizzazione sportiva ebraica Maccabi Hatzair.
 
Dopo che Hitler è venuto al potere, la famiglia Hirsch andava in modi diversi. Il fratello di Fredy e la madre Olga insieme al nuovo marito (il padre di Fredy era morto nel 1926) andarono in Bolivia, mentre Fredy, un sionista ardente, rimase in Germania. Era solo disposto a cercare una nuova casa se fosse in Palestina. Nel 1933 lasciò Aachen, lavorando per qualche tempo come capo della JPD a Düsseldorf. L'anno successivo si trasferì a Francoforte sul Meno, e poi nel 1935 emigrò a Praga, come molti altri ebrei tedeschi.
 
Coloro che conobbero Fredy Hirsch lo ricordano come può anche essere visto nelle sue foto: un giovane uomo ben costruito e attraente con la posizione corretta di un atleta, i capelli ricresciuti in modo elegante. Arrivato in Cecoslovacchia vive prima a Ostrava, poi a Brno e dal 1939 a Praga. Si dedicò a lavorare con i giovani, alla formazione sportiva e alla preparazione di halutzim (pionieri in ceco) per aliya (collegamento in ceco) alla "Terra Promessa". Fino al 1940 organizzava campi di scout estivi nei pressi del villaggio di Bezpráví sulle Orlice fiume. A Praga, Hirsch ha guidato un gruppo di ragazzi di età compresa tra 12 e 14 anni, chiamati Havlaga. Nell'ottobre 1939, all'ultimo minuto, il gruppo è riuscito a partire per la Danimarca, un anno dopo si trasferisce in Palestina.
 
* {{cita web|https://www.rc-rijeka.hr/it/storia-delleterno-ragazzo-che-sopravvisse-ad-auschwitz-ed-al-reparto-di-mengele|Oleg Mandić}}
Il nome di Hirsch è collegato anche al parco giochi Hagibor nel quartiere Strašnice di Praga. Dopo un certo numero di decreti e divieti anti-ebrei emessi sotto il protettorato, il campo da giuoco è diventato uno dei pochi luoghi dove i bambini ebrei erano ancora autorizzati a giocare all'aperto e fare sport. Hirsch ha organizzato sport, competizioni, campi e produzioni teatrali per centinaia di bambini lì, diffondendo tra loro gli ideali di lavoro di squadra, responsabilità e abilità fisiche.
 
nel settembre 1939, Kasztner contribuì a creare un centro di informazione a Cluj per i rifugiati ebrei provenienti da Germania, Austria e Polonia. Dopo che il governo ungherese chiuse Új Kelet per la sua posizione sionista nel 1941, Kasztner si trasferì a Budapest nel 1942 per trovare un impiego. Una volta lì, Kasztner e altri attivisti sionisti (tra cui Joel e Hanzi Brand) aiutarono ad organizzare il Comitato di Soccorso e Salvataggio (Va'adat Ezra ve-Hatzalah o la Va'adah) nel 1943, per il salvataggio dei profughi ebrei che cercavano di sfuggire al Terrore nazista nei paesi vicini entrando in Ungheria.
Fredy Hirsch è arrivato a Terezín il 4 dicembre 1941 come parte di una squadra chiamata Aufbaukommando II, composta da Hirsch e da altri 22 dipendenti della comunità ebraica che avevano il compito di organizzare la vita nel ghetto appena creato. Fin dall'inizio dell'esistenza del ghetto, sono state create speciali camere per i bambini, che vivevano separati dai loro genitori. Più tardi sono stati trasformati in "heims" - circa undici case per bambini dove un certo numero di assistenti e insegnanti si dedicavano all'educazione semi-legale dei bambini. Fredy Hirsch, Egon Redlich e Bedřich Prager erano responsabili della cura dei giovani. Hirsch e gli altri assistenti hanno cercato di migliorare le condizioni di vita dei bambini nel ghetto in qualsiasi modo possibile. Hirsch ha insistito che i bambini devono esercitare ogni giorno e prestare attenzione all'igiene personale per mantenere la loro condizione psicologica e fisica, perché in questa posizione la loro unica speranza di sopravvivenza. Il fatto che Hirsch venisse dalla Germania, e la sua sicurezza, significava che alcuni membri della SS avevano un certo grado di rispetto per lui. È riuscito così a guadagnare spazio per un parco giochi, dove nel maggio del 1943 si sono svolti i Giochi di Maestri di Terezín. Hirsch ha anche acquisito la capacità di portare gli individui dai trasporti previsti a est, e spesso hanno fatto uso di questo per beneficiare dei bambini.
 
Negoziati con la SS
Nell'estate del 1943 è arrivato a Terezín un trasporto di 1.200 bambini ebrei del ghetto liquidato a Białystok. Sono stati tenuti isolati dagli altri ebrei di Terezín, ed è stato annunciato un rigoroso divieto di comunicazione con loro. Tuttavia, Fredy Hirsch è riuscito a contattare il proprio assistente. È stato catturato e come punizione è stato incluso nel trasporto che è andato per il campo di famiglia a Auschwitz-Birkenau il 6 settembre con 5.000 prigionieri.
Dopo l'invasione e l'occupazione tedesca dell'Ungheria, il 19 marzo 1944, l'attenzione del Comitato di Soccorso e Salvataggio si trasformò in negoziati con le SS per scambiare persone con equipaggiamenti militari e camion, denominati "Sangue per merci".
 
A partire dall'aprile 1944, Kasztner e Joel Brand entrarono in trattativa con Dieter Wisliceny e Adolf Eichmann delle SS nella speranza di sospendere le deportazioni di ebrei dall'Ungheria. Alla fine di aprile del 1944, Adolf Eichmann propose di "vendere" 10.000 ebrei in cambio di camion consegnati ai nazisti. Brand si è recato in Turchia per presentare la proposta agli alleati e ai rappresentanti dello Yishuv (la comunità ebraica in Palestina). Dopo che il Brand non è riuscito a tornare da Istanbul, Kasztner ha assunto le trattative con Eichmann e Kurt Becher, anche se la deportazione di massa degli ebrei ungheresi è iniziata nel maggio del 1944.
I 5.000 deportati, prevalentemente ebrei ceche, hanno incluso circa 300 bambini di età compresa tra 15 e sotto. Era molto insolito che ci fossero bambini a Birkenau in quel momento, poiché la maggior parte di loro furono uccisi appena arrivò il trasporto. Oltre al campo di famiglia di Terezín, però, c'erano anche bambini nel campo zingaro. Grazie alla capacità di Hirsch di negoziare con i comandanti nazisti (ha sempre curato di apparire ben presentati e di stivali puliti) è riuscito a riservare uno degli edifici in legno nel campo di famiglia per il "blocco dei bambini".
 
Ha poi rinunciato alla sua posizione vantaggiosa come lagerkapo e divenne il capo del blocco dei bambini. Il blocco fu arredato in modo diverso dalla maggior parte degli altri edifici prigionieri di Birkenau. Invece di letti a castello a tre piani aveva tavoli da tavola ai quali erano seduti i bambini - poiché i bambini passavano solo la giornata qui, tornando alle loro famiglie di notte. Le pareti all'interno dell'edificio erano decorate con immagini di Biancaneve e dei Sette Nani, eschechi, fiori e personaggi da favola. I bambini passavano la maggior parte del giorno nel blocco 31. Qui mangiarono, e oltre alla zuppa, furono ottenuti altri alimenti da pacchi che erano arrivati ​​al campo ma i cui destinatari erano già morti. Anche se i bambini hanno naturalmente sofferto di fame, nessuno di loro è morto di malnutrizione prima che i prigionieri del trasporto di settembre siano stati uccisi in marzo. I bambini furono protetti anche dal regno del terrore altrimenti omnicomprensivo dei funzionari SS. Altre caratteristiche positive del blocco dei bambini erano che le chiamate giornaliere erano brevi e si sono svolte all'interno dell'edificio stesso, piuttosto che avvenire all'esterno e durare diverse ore - particolarmente crudele nel gelo e nella pioggia - come era il caso dei detenuti adulti. I bambini nel blocco hanno lezioni segrete e improvvisate, insegnate in piccoli gruppi in base all'età. Se si avvicinava una pattuglia di SS, le lezioni si trasformarono rapidamente in giochi, o i bambini cominciarono a cantare canzoni tedesche, che erano permesse. Anche per i custodi, lavorando nel blocco dei bambini avevano un certo vantaggio: un ambiente intellettuale e sotto il tetto, il che rendeva più facile per loro di mantenersi in condizioni psicologiche e fisiche relativamente buone. Gli insegnanti avrebbero comunicato ai bambini il contenuto dei libri che si ricordavano. Insegnavano loro la geografia, la storia, giocavano con loro e cantarono con loro. Alla fine del 1943 e all'inizio del 1944 i bambini hanno anche provato e realizzato una produzione di Snow White e dei sette nani. Erano presenti degli uomini SS, incluso il dottor Mengele, che applaudiva i bambini con entusiasmo, li aveva seduti sul ginocchio e chiese loro di chiamarlo zio. Dopo l'arrivo dei trasporti di dicembre c'erano circa 500 bambini nel blocco e Hirsch riuscì ad ottenere un ulteriore edificio per i bambini. Poiché il trasporto di settembre si avvicinò alla fine del suo periodo di quarantena di sei mesi verso la fine di febbraio 1944, i membri del movimento di resistenza del campo hanno contattato Fredy Hirsch. Sapevano che la parola "Sonderbehandlung", scritta sulla carta d'identità di ogni prigioniero nel campo familiare, significava veramente la morte nella camera a gas. In Fredy Hirsch, che godeva di autorità naturale tra i prigionieri, vide un potenziale leader della rivolta prevista. Hirsch si è trovata ad affrontare una decisione difficile: una ribellione significherebbe la possibilità di uccidere diversi uomini SS e di una minima possibilità di fuga per una manciata di prigionieri, ma anche una certa morte per la grande maggioranza dei prigionieri nel campo della famiglia e senza dubbio, una certa morte per tutti i bambini. La mattina dell'8 marzo ha ripreso la questione con Rudolf Vrba, collegato al movimento di resistenza di Auschwitz. Vrba lo visitò e gli disse che non c'era dubbio che l'intero trasporto stava dirigendo verso le camere a gas. Hirsch chiese un'ora per decidere. Un'ora dopo, Vrba lo trovò incosciente. Un medico ha dichiarato di aver preso un sovradosaggio di tranquillanti. Quella sera il corpo di Fredy Hirsch è stato bruciato nel crematorio di Birkenau, insieme ai resti dei 3.792 prigionieri assassinati del campo familiare di Terezín. Ancora una speculazione su quanto è accaduto nei minuti finali della sua vita. Non è del tutto chiaro come sia riuscito a ottenere una dose fatale della medicina, né se fosse veramente un suicidio. Prima della sua morte, Hirsch ha nominato i suoi successori come capo del blocco dei bambini - Seppl Lichtenstern e Jan Brammer.
 
Rudolf Kastner (1906–1957) era un ebreo ungherese, giornalista e politico sionista, che durante la Seconda Guerra Mondiale, costituì il Comitato per l’Aiuto ed il Soccorso, insieme ad altri figure di spicco della comunità ebraica locale: l’Ungheria infatti era un paese libero e sovrano, alleato della Germania ma pur sempre formalmente indipendente. Anche per questo il Comitato riuscì a far lasciare il paese ad oltre 22000 ebrei tra il 1941 e il marzo 1944. Il 19 marzo 1944 la Germania nazista invase l’Ungheria (il cui governo voleva ritirarsi dalla guerra) e la situazione divenne drammatica: 800.000 ebrei, metà dei quali a Budapest stavano per essere deportati.
Kastner andò a parlamentare con Adolf Heichmann, regista dell’operazione, per consentire ad un certo numero di ebrei di fuggire in cambio di oro, diamanti e contanti. Il 30 giugno 1944 un treno composto di 35 vagoni partiva dalla stazione di Budapest carico di ebrei di varia estrazione sociale (quelli più ricchi pagarono 1.000 dollari ciascuno per coprire la propria e la fuga degli altri) e 273 bambini, molti dei quali orfani: erano i mesi della deportazione ad Auschwitz di 437.000 ebrei ungheresi (tre quarti dei quali sarebbero subito stati inviati alle camere a gas). Ad ogni passeggero del treno di Kastner era stato permesso di portare due cambi di vestiti, sei cambi di biancheria intima, e il cibo per 10 giorni. La situazione è simile a quella del più noto Schindler.
Nella lista stilata da Kastner e da altri membri del Comitato per il Soccorso c’erano 199 sionisti dalla Transilvania e 230 da Budapest, e 126 ortodossi e ebrei ultra-ortodossi, tra cui 40 rabbini. C’erano studiosi, artisti, casalinghe, contadini, agricoltori, industriali e banchieri, giornalisti, insegnanti e infermieri, tra cui lo scrittore Béla Zsolt, lo psichiatra Léopold Szondi e la cantante lirica Dezső Ernster. C’erano inoltre anche 388 persone di Cluj, città natale di Kastner, e tutti i membri della sua famiglia e di quelle di alcuni suoi collaboratori.
 
'''Alfred (Fredy) Hirsch''' was born in [[Aachen, Germany]] in 1916.<ref name="holocaust.cz">{{cite web|url=http://www.holocaust.cz/en/history/people/alfred-fredy-hirsch-2/|title=Alfred (Fredy) Hirsch - Holocaust|first=Nux s.r.o.|last=(www.nux.cz)|website=www.holocaust.cz}}</ref> Hirsch was a Jewish teacher and sportsman,<ref name="FH">{{Cite web |url=http://www.kampocesku.cz/article/16545/fredy-hirsch |title=Fredy Hirsch |last=Toman |first=Brod |last2=Sládek |first2=Luděk |publisher=kampocesku.cz |access-date=25 May 2017}}</ref> notable for helping and supporting thousands of Jewish children during the German occupation of [[Czechoslovakia]] in [[Prague]], the [[Theresienstadt concentration camp|Theresienstadt ghetto]] and then, in the [[Auschwitz concentration camp]]. He was given several opportunities to leave occupied Europe but would not leave the children alone. He was taken unconscious to the gas chambers and murdered together with almost all the children under his supervision on March 1944.<ref name="holocaust.cz"/>
 
[[File:Stolperstein Fredy Hirsch - Aachen (3).JPG|thumb|[[Stolperstein]] (stumbling stone) for Fredy Hirsch near his childhood residence in 7 Richardstrasse in [[Aachen]].<ref>{{cite web|url=http://www.wgdv.de/stolpersteine/personenverzeichnis/90-hirsch,-alfred-fredy|title=Hirsch, Alfred (Fredy)|first=|last=Theresa|website=www.wgdv.de}}</ref>]]
 
Kastner avrebbe poi scritto dopo la guerra, in un rapporto sulle azioni del suo Comitato, che vedeva il treno come una “arca di Noè”, perché conteneva una sezione trasversale della comunità ebraica ungherese, con una certa attenzione verso quelli che avevano lavorato nel servizio pubblico.
== Homosexuality ==
Quando il treno fu fermato al confine austriaco i passeggeri entrarono nel panico, temendo fosse deviato verso Auschwitz: questo dimostra come già durante la guerra era abbastanza chiaro cosa stesse succedendo nei campi di sterminio. Eichmann decise, per ragioni che rimangono poco chiare, di deviare il treno verso il campo di concentramento di Bergen-Belsen nel nord-ovest della Germania, vicino Hannover: a Linz furono fermati, fatti scendere e condotti in una stazione di disinfestazione per ricevere una visita medica e una doccia. Rimasero nudi per ore in attesa di vedere il personale medico o andare nelle docce: tenuto conto che già girava voce di cose fossero le “docce” dei campi nazisti, il terrore che provarono non è immaginabile.
Fredy's [[homosexuality]] was known to many people in Theresienstadt and in Auschwitz, and was notable considering the prejudice towards homosexuals at that time.<ref>{{cite web|url=http://www.jpost.com/Diaspora/Educator-who-saved-Holocaust-youth-commemorated-in-his-native-Aachen-444801|title=Educator who saved Holocaust youth commemorated in his native Aachen|publisher=}}</ref>
Il 9 luglio il treno fermò a Bergen Belsen, e furono registati 1684 ebrei, che furono stipati nel Ungarnlager, cioè la sezione ungherese del campo, e qui restarono fermi per alcuni mesi. Viveano stipati in camerate da 130 persone circa ed avevano una dieta quotidiana che consisteva di 330 grammi di un pessimo pane grigio, 15 grammi di margarina, 25 grammi di marmellata, un litro di zuppa (soprattutto di rapa), un succedaneo del caffè, e talvolta formaggio o salsiccia, con latte ed extra razioni per i bambini sotto i quattordici anni.
Ad agosto il primo treno con 318 passeggeri partì per la Svizzera, ed un secondo a dicembre: alla fine 1670 ebrei arrivarono salvi nel villagio di Caux, presso Montreux, e furono sistemati in hotel di lusso requisiti e trasformati in residenze per rifugiati.
 
== Note ==
 
<references/>
 
* [[Joseph Joffo]] (b.1931) 1973
== Bibliografia ==
* {{cite book|last=Kämper|first=Dirk|title=Fredy Hirsch und die Kinder des Holocaust (in German)|publisher=Orell Füssli|date=2015|isbn=978-3-280-05588-5}}
* [https://collections.ushmm.org/search/catalog/irn37287 Oral history interview with Auscwitz survivor] [[Dina Babbitt]] that mentions Fredy Hirsch
 
* [[Jack Klajman]] (b.1931), ''Out of the Ghetto'', London ; Portland, OR : Vallentine Mitchell, 2000 <Ghetto di Varsavia>
 
 
*[[Rbin Katz]] (b.1931), ''Gone to Pitchipoï : a boy's desperate fight for survival in wartime'' Boston : Academic Studies Press, 2012.
I RAGAZZI DI VILLA EMMA
 
*[[Bernat Rosner]] (b.1933), ''An Uncommon Friendship''
I '''ragazzi di Villa Emma''' sono un gruppo di orfani ebrei che dalla Germania e dall'Europa dell'Est trovarono rifugio in Italia dall'Olocausto in una struttura gestita dalla [[DELASEM]], situata alla periferia di [[Nonantola]], in [[provincia di Modena]], tra il 1942 e il 1943. Dopo l'8 settembre 1943, grazie anche all'aiuto ricevuto dsl [[presbitero|sacerdote]] don [[Arrigo Beccari]] e dal medico [[Giuseppe Moreali]] il gruppo riusci a sfuggire alle deportazioni e a rifugiarsi in territorio svizzero.
 
*[[Anita Lobel]] (b.1934), ''No pretty pictures: a child of war'' New York : Greenwillow Books, 1998. <wiki.en> <wiki.de>
== Storia ==
La vicenda storica di quelli che sono conosciuti come "i ragazzi di Villa Emma" ha inizio nel [[1940]], quando l'organizzazione sionista di [[Recha Freier]] condusse gruppi di giovani ebrei dalla Germania alla Palestina attraverso la Jugoslavia e la Turchia. L'occupazione tedesca della Jugoslavia nell'aprile 1941 bloccò la strada e costrinse un gruppo di loro a cercare rifugio in Italia. Per qualche tempo il gruppo si fermò in Slovenia nei territori annessi all'Italia, fino a quando l'organizzazione ebraica italiana di assistenza ai rifugiati [[DELASEM]] riescì ad ottenere il permesso perché essi potessero essere accolti in Italia.
 
*[[Naomi Samson]] (b.1933), ''Hide : a child's view of the Holocaust'' Lincoln : University of Nebraska Press, 2000.
Il delegato bolognese della [[DELASEM]], [[Mario Finzi]], prese in affitto una villa di campagna, [[Villa Emma ([[Nonantola]]) per dare una sistemazione al gruppo. I fuggiaschi arrivarono a Nonantola il 17 luglio [[1942]] in un edificio da anni abbandonato, privi di tutto. [[Arrigo Beccari|Don Beccari]], con l'aiuto dell'amico medico [[Giuseppe Moreali]] e di don [[Ennio Tardini (religioso)|Ennio Tardini]], si presero cura delle loro necessità, dalle brandine prelevate dai locali del seminario ai libri per la scuola.
 
*[[Isaac Millman]] (b.1933), ''Hidden Child'', New York: Farrar, Straus and Giroux, 2005
I locali erano ampi e dal dicembre 1942 si prese in considerazione la possibilita' di accogliere altri rifugiati.
 
Isaac Millman was born in France in 1933 and was a hidden child during the German occupation of France during the Second World War. Both his mother and father were deported to Auschwitz where they were killed.
Nell'aprile del [[1943]] giunse così a Nonantola un secondo gruppo di 33 orfani che dalla [[Bosnia]] e [[Croazia]] si erano rifugiati a [[Spalato]] (allora territorio italiano), attraversando clandestinamente la frontiera.
 
He left for America in 1948, a teenager, when he was adopted by an American Jewish family in Brooklyn, NY. He graduated from the Pratt Institute in 1952 with a degree in fine arts and worked as senior art director for a large sales promotion agency. He is the author and illustrator of the four Moses books, the author and illustrator of “Hidden Child” and “Arbeit Macht Frei - Work Sets You Free,” as well as the illustrator of the Howie Bowles books by Kate Banks.
Per un anno i ragazzi poterono condurre a [[Nonantola]] un'esistenza relativamente tranquilla dedicandosi alla cura della casa, a lavori agricoli, di falegnameria e di cucito e alle lezioni scolastiche, impartite dai loro accompagnatori, tra i quali [[Josef Indig]], [[Marco Shoky]] e il pianista [[Boris Jochvedson]]. Nonostante i divieti e il controllo della Questura, la popolazione locale familiazzò con gli orfani. Armando Moreno,
 
He lives with his wife in New York City. They have two sons and four grandsons.
Con l'8 settembre e l'occupazione nazista dell'Italia, la situazione cambiò radicalmente. I ragazzi di Villa Emma sono ora in imminente pericolo di vita. In meno di 36 ore, don Arrigo Beccari e [[Giuseppe Moreali]] li affidano a famiglie locali o li nascondono nei locali del seminario.
 
Ricorda don Beccari:
{{citazione|La situazione era molto pericolosa. I ragazzi non potevano restare alla villa. Pensammo di accoglierne una parte, circa 30, in seminario. Il rettore, mons. [[Ottaviano Pelati]], ed io chiamammo i seminaristi maggiorenni e chiedemmo se erano d'accordo ad ospitare i ragazzi della villa su all'ultimo piano, che era vuoto. Parlammo anche del rischio che si correva, ma loro non esitarono e ci dissero di sì. Allo stesso modo risposero anche le famiglie di Nonantola presso cui si rifugiarono altri ragazzi e ragazze. Alcuni furono accolti anche nell'asilo delle suore. Rimasero nascosti una decina di giorni, vestiti da seminaristi.}}
 
*[[Jack Mandelbaum]] (b.1927) = Andrea Warren, ''Surviving Hitler: A Boy in the Nazi Death Camps'', New York: HarperCollinsPublishers, 2001. <wiki.en>
In tutto, le famiglie che accolsero i ragazzi furono circa trenta, oltre ai sacerdoti del seminario e alle suore ospedaliere.
 
*[[Leon Leyson]] (born Leib Lezjon).''The boy on the wooden box: how the impossible became possible ... on Schindler's list'' New York : Atheneum Books for Young Readers, 2013 <autobiografia. Salvatosi nella Schindler List>
Si provvide quindi a fornire ai ragazzi documenti falsi per l'espatrio in [[Svizzera]] che con l'aiuto della [[DELASEM]] avvenne a piccoli gruppi tra il 6 e il 17 ottobre [[1943]], guadando di notte il fiume [[Tresa]]. Uno soltanto tra i piccoli ospiti di Villa Emma, Salomon Papo, che malato dovette essere affidato a un ospedale, perirà ad [[Auschwitz]]. Salvi anche tutti gli accompagnatori, con l'eccezione di [[Goffredo Pacifici]], il bidello di Villa Emma, che sarà arrestato e deportato una settimana dopo mentre portava in Svizzera altri ebrei. Tra coloro che avevano contribuito alla loro salvezza anche [[Mario Finzi]] sara' deportato e morira' ad Auschwitz. Don Beccari continuò ad operare nella Resistenza e nella operazioni clandestine a sostegno agli ebrei perseguitati in Italia. Arrestato nel settembre 1944, non confessò mai la sua attività. Rimase sette mesi nel carcere bolognese di [[Chiesa di San Giovanni in Monte#Ex-monastero|San Giovanni in Monte]] fino alla [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana|Liberazione]].
 
Nel frattempo in Svizzera le associazioni sioniste alloggiarono i ragazzi d Villa Emma in un istituto a Bex nella valle del Rodano, da dove la maggior parte di loro pote' finalmente giungere in Palestina al termine della guerra, nel maggio del 1945.
 
 
 
Uri Orlev was born in Warsaw in 1931. When the Second World War broke out, his father – a physician and an officer in the Polish Army – was captured on the Russian front. Uri Orlev, his mother Zofia and his younger brother spent the first years of the war in Warsaw and in Warsaw ghetto. After his mother was killed by the Nazis, Orlev and his brother were cared for by their aunt Stefania. The two brothers were smuggled out of the ghetto and hidden by Polish families. In 1943 they were sent together with aunt Stefania to Bergen-Belsen. While on a train, carrying them to an unknown destination, they were liberated by the 9th U.S. Army in April 1945. In September 1945 Aunt Stefania send them in a group of children to Palestine – Eretz Israel at that time. Only in 1954 did they meet their father again in Israel. Until 1976 Orlev wrote for adults. Since then he has written for youth and children and published 32 books for different age groups. His books were translated into more than 38 languages. He has also translated children’s and adults books from Polish into Hebrew. His children’s books have received world-wide recognition. He has won more than 40 prizes and awards both in Israel and abroad, and he is the winner of The 1996 Hans Christian Andersen Author Award. Orlev lives in Yemin Moshe neighborhood is Jeruslaem with his wife. He is the father of two daughters and two sons, and grandfather to six grandchildren, so far.<ref>{{cita web|https://www.shortstoryproject.com/writers/uri-orlev/|Uri Orlev}}</ref>
 
 
== La memoria ==
 
<!---[[Categoria:Sinagoghe della Germania]]--->
Per la loro opera in favore dei ragazzi di Villa Emma, il 18 febbraio [[1964]] l'Istituto [[Yad Vashem]] di Gerusalemme conferi a don Arrigo Beccari e al medico [[Giuseppe Moreali]] il titolo di [[giusti tra le nazioni]].
 
Dagli anni novanta i "ragazzi di Villa Emma" si ritrovano periodicamente a Nonantola, e il 9 settembre [[2001]] a [[Haifa]] in Israele hanno dedicato un parco, Gan Nonantola, con un monumento creato da [[Tilla Offenberger]], un'artista tra i "ragazzi di Villa Emma", con un'iscrizione in ebraico e italiano a ricordo di don Arrigo Beccari, Giuseppe Moreali e di coloro che li hanno protetti e salvati.
 
Villa Emma, che per anni ha versato in uno stato di abbandono, oggi, riportata agli antichi splendori, è proprietà privata.
 
A Nonantola, nel marzo [[2004]] è stata costituita la ''"Fondazione Villa Emma - Ragazzi ebrei salvati"'', che ha tra i soci fondatori il Comune di Nonantola e la [[Provincia di Modena]].
 
== Filmografia ==
 
{{Infobox person
Ai ragazzi di Villa Emma la [[RAI]] ha dedicato nel [[2004]] la [[miniserie televisiva]] ''[[La fuga degli innocenti]]'' e il film-documentario con testimonianze degli ex ragazzi di Villa Emma ''I ragazzi di Villa Emma. Giovani ebrei in fuga'', prodotto da [[Rai Educational]] e ''[[La storia siamo noi]]''. Già prima era stato prodotto ''I giorni di Villa Emma. Una mini-troupe di ragazzi e i loro genitori realizzano un film sulla Resistenza. Anno scolastico 1977-78, Classe 3 D, Classe 4 A Scuola elementare'', Editore Poligrafico Artioli, Nonantola 1978, ora su DVD.
| name = Carlo Angeletti
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| birth_date = {{birth date|1950|12|18|df=y}}
| birth_place = [[Rome]], [[Italy]]
| years_active = 1958-1964
}}
 
'''Carlo Angeletti''', known as '''Marietto''' (born 18 December 1950) is an [[Italy|Italian]] [[child actor]], active between 1958 and 1964.
Die Kinder der Villa Emma, film tedesco uscito nel 2016<ref>http://www.imdb.com/title/tt5579600</ref> e uscito in francese su M6 in novembre 2016
 
==Career==
== Canzoni su Villa Emma ==
Carlo Angeletti was born in Rome in 1950. [1] Considered the Italian answer to the Spani Pablito Calvo, for his knowledge of English he was one of the few children actors of Italian cinema to be involved in international film productions. [2]
Nel 2005 è stata composta una canzone su Villa Emma<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=b2uEgQveIP0 Il brano "Villa Emma" dei Gasparazzo]</ref> dalla band [[Gasparazzo]]; il brano omonimo viene pubblicato nel cd "Rosso Albero" (progetto ideato e prodotto dal Comune di [[Nonantola]] e dall'associazione "Materiale Resistente" di [[Correggio (Italia)|Correggio]]), ed è contenuto anche nel cd dei Gasparazzo "Esiste chi resiste"<ref>[http://newmodellabel.com/gasparazzo-esiste-chi-resiste-il-concept-album-acustico-sulla-resistenza-dal-28-gennaio-2014/ Cd "Esiste chi resiste" dei Gasparazzo]</ref> del 2014.
 
He made his debut at the age of seven in 1958 in the film ''[[Angel in a Taxi]]'', directed by [[Antonio Leonviola]] and starring [[Vittorio De Sica]]. It was on that occasion that he took the stage name of "Marietto" from the name of the character he played in the film.
== Note ==
<references />
 
International success came with the film ''[[It Started in Naples]]'' (1960), directed by [[Melville Shavelson]] and starring [[Sophia Loren]], [[Clark Gable]] and [[Vittorio De Sica]].
== Bibliografia ==
* [[Josef Indig Ithai]], ''Anni di fuga. I ragazzi di Villa Emma a Nonantola'', a cura di Klaus Vogt, Giunti, Firenze 2004
* [[Klaus Voigt]], ''Villa Emma: Ragazzi ebrei in fuga, 1940-1945'', La Nuova Italia, Firenze 2002
* ''Dalla parte giusta. Lettere dal carcere di don Arrigo Beccari'', a cura di Enrico Ferri, Giuntina, Firenze 2007
* Enrico Ferri, ''La vita libera: Biografia di don Arrigo Beccari'', Mucchi, Modena 1997
* [[Israel Gutman]], Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, ''I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45'' Mondadori, Milano 2006, pp.&nbsp;40–43.
* Maria Laura Marescalchi, Anna Maria Ori, ''Nonantola e i salvati di Villa Emma. Luglio 1942 - Ottobre 1943. Una guida per la scuola e per i visitatori'', Fondazione Villa Emma, Nonantola 2007
* ''Villa Emma. I luoghi e le persone'', a cura dell'Amministrazione Comunale e del Comitato per le celebrazioni del 50. della guerra di liberazione, Nonantola 1993
* Ilva Vaccari, ''Villa Emma. Un episodio agli albori della Resistenza modenese nel quadro delle persecuzioni razziali'', Istituto storico della Resistenza, Modena 1960
* ''Tutti salvi. La vicenda dei ragazzi ebrei di Villa Emma. Nonantola, 1942-1943'', Monica Debbia, Marzia Luppi, Artestampa, Modena 2002
* ''I ragazzi di Villa Emma. Giovani ebrei in fuga. Strumenti per l'approfondimento'', a cura di Maria Laura Marescalchi e Anna Maria Ori, Fondazione Villa Emma, Modena 2009
* ''Ragazzi ebrei a Villa Emma. Nonantola 1942-1943. Una storia di solidarieta'', [S. l. : s. n., dopo il 2005]
* ''Nonantola e i salvati di Villa Emma. Una guida per la scuola e per i visitatori'', a cura di Maria Laura Marescalchi e Anna Maria Ori, Quid, Nonantola 2007
 
Marietto was active until 1964, when he was fourteen years old, in several international productions, notably, Melville Shavelson's ''[[The Pigeon That Took Rome]]'' (1962) with [[Charlton Heston]], and François Villiers's ''[[Jusqu'au bout du monde]]'' (1963). Also worthy of note is his last performance in ''[[Behold a Pale Horse (film)|Behold a Pale Horse]]'' (1964) directed by [[Fred Zinnemann]] and starring [[Gregory Peck]], [[Anthony Quinn]] and [[Omar Sharif]].
== Mostra fotografica - Cataloghi ==
* ''I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola. Fotografie di una mostra'', a cura di Ombretta Piccinini, Klaus Voigt, traduzioni Annette Antignac et al., Nonantola : Comune, Archivio storico - Izieu : Maison d'Izieu, [2004]
* ''I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola. Milano, Museo di storia contemporanea. 29 gennaio-13 marzo 2005. Mostra fotografica'', a cura di Ombretta Piccinini, Klaus Voigt, Comune, Archivio storico, Nonantola 2005
* Voigt, Klaus, ''Villa Emma. Ragazzi ebrei in fuga 1940-1945'', trad. di Loredana Melissari, La nuova Italia, Scandicci 2002
* ''I ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola. Fotografie di una mostra'', a cura di Ombretta Piccinini, Klaus Voigt; trad.: Loredana Melissari, Comune di Nonantola, Archivio storico, Nonantola 2002
 
After abandoning his career as an actor, he graduated in Medicine and Surgery at the University of Rome "La Sapienza" in 1974, then specializing in Obstetrics and Gynecology (1984), which he made his profession.
== Narrativa ==
* Pederiali, Giuseppe, ''I ragazzi di villa Emma'', B. Mondadori, Milano 1989
 
== Collegamenti esterniFilmography ==
* {{cita web|http://www.fondazionevillaemma.org/|Fondazionevillaemma.org}}
* {{cita web|http://www.villaemma.com/|Villaemma.com}}
* {{cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=614|titolo=Lastoriasiamonoi.rai.it: puntata dedicata ai ragazzi di Villa Emma}}
* {{cita web|http://www.emscuola.org/labdocstoria/storiae/Rivista/Rivista08/download/03Villani.pdf|Intervista a Klaus Voigt}}
* {{cita web|http://www.catholiceducation.org/articles/catholic_stories/cs0070.html|''Don Arrigo Beccari: A Safe Haven in Villa Emma'', di Sally M. Rogow}}
* {{cita web|http://www.jewishaz.com/jewishnews/011005/accepted.shtml|''They accepted us fully'', by Leisah Namm}}
* {{cita web|http://www.imdb.com/title/tt0404608/plotsummary|''La fuga degli Innocenti'' (2004)}}
* {{cita web|http://www.encanta.it/televisione30.html|Approfondimento su ''La fuga degli innocenti''}}
* {{cita web|http://www.ucei.it/uceinforma/rassegnastampa/2005/dicembre/IlrestodelCarlino/291205.asp|''Vivo grazie a lui'', di Jacob Goldberg e Simone Martarello}}
* {{cita web|http://www.linformazione.com/archivio/20051228/12_PR2812.pdf|L'addio a don Beccari ''il giusto''}}
 
* ''[[Le avventure di Pinocchio (serial tv)|Le avventure di Pinocchio]]'', directed by [[Luigi Comencini]] - Mini serial TV (1972)
{{Portale|cattolicesimo|ebraismo|nazismo}}
* ''[[Torino nera]]'', directed by [[Carlo Lizzani]] (1972)
* ''[[Kid il monello del West]]'', directed by [[Tonino Ricci]] (1973)
* ''[[Furia nera (film 1975)|Furia nera]]'', directed by [[Demofilo Fidani]] (1975)
* ''[[Faccia di Picasso]]'', directed by [[Massimo Ceccherini]] (2000)
* ''[[Il sogno ha ucciso il domani]]'', directed by [[Davide Viazzi]] - short film (2004)
* ''[[Circus (cortometraggio)|Circus]]'', directed by Davide Viazzi - short film (2007)
* ''Le avventure di Pinocchio - Il documentary'', subject by Andrea Balestri and Fabio Rossitto, adaptation by Andrea Balestri, directed by Fabio Rossitto (2009) - Role: himself<ref>[http://www.romafictionfest.it/Selezione-Ufficiale-2009/Sezioni-Parallele/Lavori-in-Corso/Le-avventure-di-Pinocchio-Il-documentario Le avventure di Pinocchio - Il documentario - Presentato al ""RFF" 2009] {{webarchive |url=https://web.archive.org/web/20091003041342/http://www.romafictionfest.it/Selezione-Ufficiale-2009/Sezioni-Parallele/Lavori-in-Corso/Le-avventure-di-Pinocchio-Il-documentario |date=3 October 2009 }}</ref>
 
== Notes ==
<nowiki>[[Categoria:Antisemitismo]]
<references/>
[[Categoria:Fascismo]]
[[Categoria:Nazismo]]
[[Categoria:Shoah]]
[[Categoria:Ville della provincia di Modena|Emma]]
[[Categoria:Architetture di Nonantola]]
[[Categoria:Ebraismo in Italia]]
[[Categoria:Luoghi dell'ebraismo]]</nowiki>
 
== Discography ==
 
He recorded three songs:
* ''Mamma vorrei''
* ''Chi è che ha rubato il mare'', by [[Roberto Vecchioni]]
* ''Andrea Pinocchio'', music by [[Fiorenzo Carpi]], the author for all Comencini's Pinocchio music.
 
== External links ==
 
*[http://www.andreabalestri.it/ Official website di Andrea Balestri]
*Podcast [https://web.archive.org/web/20100202160621/http://www.pinocchiopodcast.com/ Le Avventure di Pinocchio read by Andrea Balestri]
*Book Official website [http://www.leavventuredipinocchio.com/ Io, il pinocchio di Comencini]
*{{IMDb name|0050112}}
 
{{Authority control}}
<!--
{{DEFAULTSORT:Balestri, Andrea}}
[[:Category:1963 births]]
[[:Category:Living people]]
[[:Category:People from Pisa]]
[[:Category:Italian male film actors]]
[[:Category:Italian male child actors]]
-->
 
Gli esperimenti sulle malattie infettive
Per alcune malattie, come la dissenteria, la malaria, la tubercolosi e la febbre gialla,bambini sottoposti ad esperimenti che venivano contratte dai soldati tedeschi durante le battaglie e che in alcuni casi si erano mostrate fatali, era necessario trovare una cura rapida che potesse far guarire in pochi giorni le persone che ne erano affette. Mengele utilizzava la vivisezione per studiare le malattie infettive e le lesioni interne che procuravano.
 
 
 
'''Carlo Angeletti''', known as "Marietto" (born 18 December 1950) is an Italian child actor, active between 1958 and 1964.
 
== Biography ==
Carlo Angeletti was born in Rome in 1950. [1] Considering the Italian answer to the Spanish Pablito Calvo, for his knowledge of English he was one of the few children actors of Italian cinema to be involved in international film productions. [2]
 
He made his debut at the age of seven in 1958 in the film Ballerina e Buon Dio, directed by Antonio Leonviola alongside Vittorio De Sica. It was on this occasion that he took the stage name of Marietto from the name of the character he played in that film.
 
International success came with the film La baia di Napoli (directed by Melville Shavelson, 1960), alongside Sophia Loren, Clark Gable and Vittorio De Sica.
 
He was active until 1964, when he was fourteen years old, also in some German films never distributed in Italy and in several international productions, noting in particular for Melville Shavelson's Easter Lunch (1962) with Charlton Heston, and A thread of hope (1963) by François Villiers. Also worthy of note is his latest performance in ... and came the day of revenge (1964) by Fred Zinnemann alongside Gregory Peck, Anthony Quinn and Omar Sharif.
 
Abandoned his career as an actor, he later graduated in Medicine and Surgery at the University of Rome "La Sapienza" in 1974, then specializing in Obstetrics and Gynecology (1984).
 
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===Sopravvissuti===
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* [[Romania]] -- [[Aharon Appelfeld]] (b.1932) / [[Edith Balas]] (b.1929) / [[Magda Herzberger]] (b.1926) / [[Liviu Librescu]] (1930-2007) / [[Dan Pagis]] (1930-1986) / [[Kati Preston]] (b.1939) / [[Elie Wiesel]] (1928-2016).
* [[Ucraina]] -- [[Martin Greenfield]] (b1928).
* [[Ungheria]] -- [[Edith Bruck]] (b.1932) / [[John Chillag]] (1927-2009) / [[Peter Fischl]] (b.1930) / [[Yosef Goldman]] (1942-2015) / [[Miklos Kanitz]] (1939-2006) / [[Imre Kertész]] (1929-2016) / [[Tom Lantos]] (1928-2008) / [[Nicholas Nagy-Talavera]] (1929-2000) / [[Tibor Rubin]] (1929-2015) / [[Péter Szondi]] (1929-1971) / [[Irene Zisblatt]] (b.1929).