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[[File:Khwarazm oasis.jpg|thumb|La Corasmia, a sud del lago d'Aral, in un'immagine satellitare del 2009.]]
La '''Corasmia''' o '''Khwārizm''' ([[Lingua persiana|persiano]]/[[Lingua araba|arabo]] خوارزم, ''Ḫ<sup>v</sup>ārazm'' o ''Ḫwārizm''; [[Lingua uzbeka|uzbeko]] ''Xorazm''; [[Lingua inglese|inglese]] ''Khwãrezm'') è una regione storica dell'[[Asia centrale|Asia centro-occidentale]], corrispondente attualmente a parti dell'[[Uzbekistan]] e del [[Turkmenistan]]. Comprendeva le [[oasi]] situate lungo il corso inferiore dell'[[Amu Darya]] (l'antico ''[[Amu Darya|Oxus]]'') e attorno al suo delta, ed era compresa tra il [[lago d'Aral]] (a nord), i deserti del [[Karakum]] e del [[Kyzylkum]] e l'[[altopiano di Ustyurt]], che la limitavano sugli altri lati. In epoca islamica, confinava con le regioni del [[Grande Khorasan|Khorasan]] e della [[Transoxiana]].
Città principale della regione (assieme a [[Kath]] e a [[Khiva]]) è stata per lungo tempo Gurgānj, l'odierna [[Kunya-Urgench|Konye-Urgench]] («Vecchia Urgench»), nell'estremo nord del Turkmenistan. La città non deve essere confusa con la città di [[Urgench]], fondata in Uzbekistan nella seconda metà del XIX secolo.
Fino alla sua completa turchizzazione etnica e linguistica, completatasi nel tardo Medioevo, i [[Corasmi]] di lingua [[Iranici|iranica]] costituivano il principale gruppo etnico della regione.
== Storia ==
=== Preistoria ===
Reperti risalenti al [[Neolitico]], all'[[età del Bronzo]] e alla prima [[età del Ferro]] indicano che nell'area ferveva già una certa attività.
=== Antichità ===
La storia antica di questa regione non è ben conosciuta; oltre alle notizie di carattere mitico che si trovano nelle fonti persiane circa la partecipazione di essa alle favolose guerre tra [[Persiani|Irani]] e [[Tūrān|Turani]], abbiamo in [[Erodoto]] notizia di un regno corasmio precedente alla conquista persiana. Dopo essere appartenuta all'[[Persia#L'impero achemenide|impero persiano]] (Erodoto assegna i Corasmi con i [[Parti]], gli [[Aria (regione storica)|Arii]] e i [[Sogdiana|Sogdiani]] al sedicesimo [[Satrapie achemenidi|distretto fiscale]] di [[Dario I di Persia|Dario]]), la regione era divenuta autonoma quando vi giunse [[Alessandro Magno]]; [[Arriano]] (IV, 5) narra che nel 328 a.C. il suo re, Farasmane, offrì spontaneamente la sua sottomissione al Macedone. Fino alla [[Conquista islamica della Transoxiana|conquista araba]] che vi introdusse l'[[Islam]] e la sua cultura, non si hanno notizie sicure sul paese; quando il famoso condottiero musulmano [[Qutayba ibn Muslim]] si impadronì della regione nel 712 d.C., vi trovò regnante una dinastia residente nella città di Kāth, sul cui passato [[Al-Biruni|al-Bīrūnī]] dà molte notizie in gran parte leggendarie, insieme con altre di molto valore sulle religioni e sul calendario, che indicano che il paese conservava elementi antichi di cultura iranica, così come [[Iranici|iranica]] era la sua lingua, il [[Lingua corasmia|corasmio]]. Questi sovrani di Kāth portavano già il nome di ''[[Impero corasmio|Khwārizm Shāh]]'', rimasto poi proprio di tutti i dominatori della regione; essi continuarono a governare sotto la supremazia del governatore arabo del [[Grande Khorasan|Khorāsān]] residente a [[Merv]], così come avvenne per [[Bukhara]]. Il potere centrale arabo cedette poi man mano, come altrove, all'affermarsi delle dinastie nazionali. Così nel 995 d.C. il principe di Gurgānj (''al-Giurgiāniyyah'') Maḥmūd ibn Muḥammed, che era rimasto indipendente, fondò una dinastia di Khwārizm Shāh già autonoma, che estese il suo potere su tutto il paese, e presso la quale vissero per qualche tempo al-Bīrūnī, nato presso Khiva, e anche [[Avicenna]]. Sotto questi sovrani, la Corasmia si affermò come importante centro di [[cultura araba]] e [[Cultura persiana|persiana]].
Nel 1017 [[Mahmud di Ghazna]] si impadronì della regione, che fu da lui affidata al governo di Altun Tash, dalla cui famiglia fu governata finché cadde sotto la [[Impero selgiuchide|supremazia selgiuchide]]; questa si protrasse, con qualche interruzione e con varie vicende, complicate dalle lotte con le stirpi turche, fino alla morte del sultano [[Ahmed Sanjar]] (1157). Durante la dominazione selgiuchide si era affermata sempre più l'influenza della famiglia di [[Anushtigin]], che [[Malik Shah I|Malik Shah]] aveva fatto governatore della Corasmia, e di cui il figlio Qutb ad-Din Muhammad assunse già il titolo di ''Khwārizm Shāh''; accanita fu la lotta tra Atsiz, figlio di Qutb ad-Din e Sanjar, che subì da lui una memoranda sconfitta. Alla morte di Sanjar il paese era saldamente in mano alla nuova dinastia di ''Khwārizm Shāh'', che lo portò al suo massimo splendore e lo liberò anche dal tributo dovuto ai [[Kara Khitay]], sconfitti definitivamente nel 1210. Tra i più famosi sovrani di questa dinastia ricordiamo Ala ad-Din Tekish, suo figlio [[Muhammad II del Khwarezm|Ala ad-Din Muhammad]] e il figlio di quest'ultimo [[Jalal al-Din Mankubirni]], che difese eroicamente, ma inutilmente, il suo regno contro [[Gengis Khan]], che nel 1221 prese Gurganj. Nel più glorioso periodo di questa dinastia, il regno dei ''Khwārizm Shāh'', elemento assai importante nell'equilibrio politico di allora, giungeva dagli [[Urali]] al [[Golfo Persico]], e dall'[[Indo]] quasi all'[[Eufrate]], con gran parte della Persia. Anche Bukhara era sotto il loro dominio. Alla floridezza economica promossa dalla posizione cosi favorevole nella valle dell'[[Amu Darya]], corrispondeva una brillante fioritura di scienza e letteratura; Gurgānj fu un centro assai importante di cultura araba e persiana.
=== Età moderna ===
In seguito alla disgregazione dell'impero mongolo, la regione della Corasmia si ritrovò suddivisa tra il [[Khanato dell'Orda d'Oro]] e il [[Khanato Chagatai|Khanato di Chagatai]], e la sua capitale Gurganj (oggi [[Kunya-Urgench|Konye-Urgench]], «Vecchia Gurganj», da non confondere con la moderna città di [[Urgench]], situata a vari chilometri di distanza), nuovamente ricostruita, divenne nuovamente uno dei più grandi e importanti centri commerciali dell'Asia centrale. A metà del XIV secolo, la Corasmia ottenne l'indipendenza dal [[Khanato dell'Orda d'Oro]] sotto la dinastia Sufide. Tuttavia, [[Tamerlano]] riteneva la Corasmia una potenziale rivale per [[Samarcanda]] e, nel corso di cinque campagne, distrusse completamente Gurganj nel 1388. A seguito di questo evento, nonché ad uno spostamento del corso dell'Amu Darya, il centro principale della Corasmia si spostò a [[Khiva]], che divenne, nel XVI secolo, la capitale del [[Khanato di Khiva]], retto dalla dinastia degli [[Khanato di Khiva|Arabshanidi]].
Durante il regno di [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]] di Russia, le presunte voci della presenza di [[oro]] sulle sponde dell'[[Amu Darya]], assieme al desiderio di garantire all'[[Impero russo]] una rotta commerciale verso l'Indo (nell'attuale [[Pakistan]]), una spedizione commerciale armata, guidata dal principe Alexander Bekovich-Cherkassky, venne inviata nella regione, ma fu respinta da Khiva.
Fu solamente sotto gli zar [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]] e [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]] che ebbero inizio i primi seri tentativi di annettere la regione. Uno dei pretesti principali per condurre spedizioni militari russe contro Khiva fu quello di liberare gli schiavi russi detenuti nel khanato e impedire la futura cattura e vendita di altri schiavi.
Nei primi anni di quello che in seguito verrà definito il «Grande gioco», gli interessi russi nella regione entrarono in collisione con quelli dell'[[Impero britannico]], occupato, nel 1839, nella [[prima guerra anglo-afghana]].
Il Khanato di Khiva si ridusse gradualmente di dimensioni a seguito dell'avanzata russa nel [[Turkestan]] (la regione comprendente anche la Corasmia) e, nel 1873, venne siglato un trattato di pace che faceva di Khiva un [[protettorato]] russo quasi indipendente.
Dopo che la presa di potere da parte dei [[Bolscevismo|bolscevichi]] a seguito della [[rivoluzione d'ottobre]], nel territorio dell'antico Khanato di Khiva venne istituita la [[Repubblica Sovietica Popolare Corasmia]] (successivamente Repubblica Socialista Sovietica Corasmia), che però ebbe breve durata, in quanto nel 1924 venne infine incorporata nell'[[Unione Sovietica]] e l'antico Khanato si ritrovò suddiviso nelle nuove [[Repubblica Socialista Sovietica Turkmena]], [[Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka|Uzbeka]] e [[Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Karakalpaka|Karakalpaka]] (inizialmente parte della [[Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Kazaka]] come Oblast' del Karakalpakstan).
La più vasta regione storica della Corasmia subì un'ulteriore divisione. La parte settentrionale divenne la [[Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka]] e nel 1925 quella occidentale divenne la [[Repubblica Socialista Sovietica Turkmena]]. Inoltre, nel 1936, la parte nord-occidentale divenne la [[Repubblica Socialista Sovietica Kazaka]]. A seguito del collasso dell'[[Unione Sovietica]] nel 1991, queste divennero rispettivamente [[Uzbekistan]], [[Turkmenistan]] e [[Kazakistan]]. Molte delle antiche città corasme sono situate al giuorno d'oggi nella [[Regione di Khorezm|Provincia di Khorezm]], in [[Uzbekistan]].
Oggi, l'area in passato occupata dalla Corasmia è abitata da una popolazione mista di [[uzbeki]], [[caracalpachi]], [[turkmeni]], tagiki, [[tatari]] e [[kazaki]].
{{Tassobox
|nome=Folidoti
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Le scaglie sono formazioni [[Cheratina|cheratinizzate]] dell'[[epidermide]], appoggiate su piegature rivolte all'indietro del [[derma]] sottostante. Nella sezione trasversale si possono distinguere tre strati: lo strato dorsale superiore occupa circa un sesto dello spessore e consiste di cellule appiattite fortemente cheratinizzate. Lo strato intermedio, che occupa lo spazio più grande, è formato da cellule meno cheratinizzate e appiattite. Lo strato ventrale (o inferiore) forma la parte inferiore della scaglia e ha uno spessore di appena poche cellule. Tutti e tre gli strati si formano a partire da diverse aree germinali dell'[[epidermide]]. L'assenza di filamenti indica che le squame non corrispondono a peli appiccicati tra loro come si pensava in precedenza. La loro struttura è paragonabile a quella delle [[Unghia|unghie]] dei [[Primates|primati]] e, come queste, le scaglie crescono costantemente, compensando l'usura. Di conseguenza, differiscono anche dalle squame che ricoprono il corpo dei [[Squamata|rettili squamati]], che a volte devono essere cambiate ogni anno<ref name="Spearman 1967"/>.
=== Scheletro ===
[[File:Manis tetradactyla skeleton.jpg|thumb|Scheletro di [[Phataginus tetradactyla|pangolino dalla coda lunga]] (''Phataginus tetradactyla'').]]
Il numero di vertebre varia da specie a specie, e va dalle 48 del [[Smutsia temminckii|pangolino di Temminck]] (''Smutsia temminckii'') alle oltre 70 del pangolino dalla coda lunga<ref name="Heath 1995"/>. A seconda delle specie, la [[colonna vertebrale]] è formata in tutto da 7 vertebre cervicali, da 12 a 15 vertebre toraciche, da 5 o 6 vertebre lombari, da 2 a 4 vertebre sacrali e da 21 a 50 vertebre caudali<ref name="Jentink 1882"/><ref name="Gaubert 2011"/>. I pangolini riescono a raggomitolarsi perfettamente su sé stessi, in quanto il [[Bacino (anatomia)|bacino]] è molto corto, l'[[ileo]] è piegato verso l'esterno e le [[Vertebra lombare|vertebre lombari]] sono allungate. Le [[Vertebra caudale|vertebre caudali]] presentano una serie di [[Chevron (anatomia)|chevron]] sul lato inferiore, che fungono da base per i forti muscoli della coda, grazie ai quali essa può essere avvolta intorno al corpo quando l'animale si arrotola<ref name="Storch 2004"/>. Il [[Sterno#Processo xifoideo o ensiforme|processo xifoideo]] all'estremità posteriore dello [[sterno]] giunge fino alla [[Bacino (anatomia)|regione pelvica]] e funge da punto di inserzione per i complessi muscoli della lingua<ref name="Doran et al. 1973"/>.
In tutte le specie di pangolino, sia in quelle scavatrici che in quelle arboricole, l'[[Omero (anatomia)|omero]] è particolarmente forte. Presenta un'articolazione del gomito molto ampia e - caratteristica tipica di questi animali - una sviluppata ''crista deltoidea'', una cresta ossea che funge da punto di inserzione per i muscoli della spalla. Nel [[femore]], la terza sporgenza (''Trocanther tertius''), un altro punto di inserzione muscolare, è situato verso il basso, in prossimità dell'articolazione del ginocchio, ed è quindi appena visibile. Nei Folidoti più primitivi questa era situata molto più alto ed era più sviluppata<ref name="Emry 1970"/><ref name="Botha et al. 2007"/>. Un'altra caratteristica particolare del pangolino sono le estremità delle dita (vale a dire le falangi distali), sia delle zampe anteriori che posteriori, che hanno una forma allungata e presentano in cima profonde rientranze in cui si inseriscono gli artigli<ref name="Rose et al. 2005"/>.
=== Organi interni ===
Una particolarità dei pangolini è la lunga lingua vermiforme ricoperta di [[saliva]] appiccicosa, grazie alla quale assumono il cibo. Nel pangolino gigante essa può essere lunga fino a 70 cm ed essere estroflessa fuori per 25 cm, mentre nel pangolino cinese essa può crescere fino a 41 cm di lunghezza e avere un diametro di 1,1 cm<ref name="Lin et al. 2015"/>. La sua complessa muscolatura è costituita da fibre muscolari estendentisi longitudinalmente e radialmente. A riposo, la sua parte anteriore viene tenuta arrotolata in bocca. La superficie della lingua è irruvidita nella parte anteriore da una serie di papille coniche, mentre sulla sua parte superiore si trovano papille gustative fungiformi. La lingua non è collegata con l'[[osso ioide]], come in altri mammiferi, ma con la parte posteriore dello sterno attraverso un sistema muscolare esterno, [[Omologia (biologia)|corrispondente]] in parte all'osso ioide. L'osso ioide, invece, ha una funzione diversa: viene utilizzato infatti per frantumare all'ingresso dell'[[esofago]] gli insetti rimasti attaccati alla lingua. Le [[Ghiandola salivare|ghiandole salivari]] sono molto grandi e si estendono fin nella regione toracica e ascellare<ref name="Doran et al. 1973"/><ref name="Chan 1995"/><ref name="Prapong et al. 2009"/>.
Lo [[stomaco]], molto muscoloso, è deputato alla frantumazione meccanica degli insetti. È dotato di un [[Tessuto epiteliale|epitelio squamoso]] corneo e stratificato, che lo protegge dai morsi e dal veleno delle formiche e delle termiti. La muscolatura del [[piloro]], notevolmente sviluppata, macina il cibo ingerito e garantisce un'ulteriore frantumazione grazie ad una serie di spine ossificate (spine piloriche); in aggiunta, per favorire tale processo, i pangolini ingeriscono piccoli sassolini. Le [[Stomaco#Epitelio|ghiandole piloriche]] sono molto lunghe e di forma tubolare, e sono riunite in ammassi ghiandolari che si svuotano attraverso un passaggio centrale verso il piloro<ref name="Nisa et al. 2010"/><ref name="Beal et al. 2009"/>. Nel pangolino cinese l'intero [[Intestino|tratto intestinale]] raggiunge una lunghezza di 5,2 m e circa 1 cm di diametro. È di forma tubolare e non presenta alcuna differenza tra l'[[intestino tenue]] e l'[[intestino crasso]]: solo pochi esemplari presentano un leggero ispessimento o formazione a spirale che potrebbero indicare la transizione da intestino tenue a crasso. Il [[Cieco (anatomia)|cieco]] non è presente<ref name="Lin et al. 2015"/>. I pangolini sono dotati di [[Ghiandola anale|ghiandole anali]], le cui secrezioni odorose vengono utilizzate come mezzo di comunicazione e, forse, di difesa. Le femmine hanno un [[utero]] bicorne (''Uter bicornis''). I maschi hanno un [[pene]] piccolo, ma non hanno [[scroto]]: i testicoli sono situati infatti sotto la pelle<ref name="Gaubert 2011"/><ref name="Heath 2013a"/>.
Il [[cervello]] è molto semplice e di piccole dimensioni - nel pangolino di Giava ha un peso che costituisce appena lo 0,2-0,5% del peso corporeo<ref name="Weber 1892"/>. Solo il [[bulbo olfattivo]] è ben sviluppato, e si ritiene pertanto che l'olfatto giochi un ruolo importante nella ricerca del cibo e nella comunicazione con i conspecifici. Secondo quanto indicherebbe la struttura del cervello, e principalmente del [[cervelletto]], le specie asiatiche sarebbero più primitive di quelle africane<ref name="Hackethal 1976"/>.
== Distribuzione e habitat ==
[[File:Manis ranges.png|thumb|Distribuzione dei pangolini.
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'''Specie asiatiche'''
{{legenda|#333399|Pangolino indiano}}
{{legenda|#ffaa22|Pangolino cinese}}
{{legenda|#11bbff|Pangolino di Giava}}
{{legenda|#ff0000|Pangolino delle Filippine}}
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'''Specie africane'''
{{legenda|#4444dd|Pangolino di Temminck}}
{{legenda|#22dd22|Pangolino tricuspide}}
{{legenda|#22aa00|Pangolino gigante}}
{{legenda|#ff0090|Pangolino dalla coda lunga}}
]]
I pangolini vivono nell'[[Africa]] a sud del [[Sahara]] e nell'[[Asia meridionale]], [[Sud-est asiatico|sud-orientale]] e nelle regioni meridionali di quella [[Asia orientale|orientale]]. In Africa, la loro area di distribuzione si estende dal [[Senegal]] e dal [[Sudan]] fino al [[Sudafrica]]. In Asia, sono diffusi dal [[Pakistan]] e dal [[Nepal]], attraverso l'[[India]], la [[penisola indocinese]], la [[Cina]] meridionale e la [[penisola malese]], fino al [[Borneo]] e alle [[Filippine]]. I pangolini vivono quindi principalmente in regioni [[Clima tropicale|tropicali]]<ref name="Gaubert 2011"/>.
Il loro ''habitat'' comprende un'intera varietà di ambienti diversi, come foreste rivierasche e [[Palude|paludose]], [[Foresta pluviale|foreste pluviali]], [[Savana|savane]] aperte e savane arbustive, oltre a formazioni vegetative a mosaico. Inoltre, si adattano bene anche ad ambienti secondari creati dall'uomo, come [[Piantagione|piantagioni]], giardini urbani e terreni agricoli, che devono tuttavia fornire abbastanza ripari sotto forma di alberi o rocce e tane. Questi animali, tuttavia, evitano gli insediamenti umani e i campi coltivati e sono sensibili ai [[Pesticida|pesticidi]]. Sui [[Niligiri|monti Nilgiri]], in India, il [[Manis crassicaudata|pangolino indiano]] (''Manis crassicaudata'') viene segnalato fino ad un'altitudine di circa 2300 m. Requisito fondamentale per la presenza dei pangolini è, oltre a una fitta vegetazione di sottobosco, la presenza di fonti alimentari sufficienti di [[Formicidae|formiche]] e [[Isoptera|termiti]] e di acqua<ref name="Gaubert 2011"/>.
A causa dei diversi ''habitat'' frequentati e in alcuni casi alla specializzazione su diversi tipi di fonti alimentari, le specie [[Simpatria|simpatriche]] raramente tendono ad occupare le stesse [[Nicchia ecologica|nicchie ecologiche]]. In alcuni casi, tuttavia, si incontra un maggior grado di specializzazione. Per esempio, nelle regioni in cui coabita con il pangolino tricuspide, il pangolino dalla coda lunga tende a prediligere regioni più acquitrinose. Il [[Manis pentadactyla|pangolino cinese]] (''Manis pentadactyla''), invece, vive anche nelle regioni settentrionali del Vietnam, dove condivide l'areale con il [[Manis javanica|pangolino di Giava]] (''Manis javanica''): quest'ultimo, tuttavia, si incontra quasi sempre ad altitudini superiori ai 600 m. Anche con gli altri insettivori altamente specializzati, come l'[[Orycteropus afer|oritteropo]] africano (''Orycteropus''), non c'è quasi nessuna competizione nelle stesse aree occupate, grazie alla particolare specializzazione di nicchia dei pangolini<ref name="Gaubert 2011"/>.
== Note ==
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[[File:Mob of Red Kangaroos (Macropus rufus).jpg|left|thumb|Mob of red kangaroos at the Wagga Wagga Botanic Gardens]]
Red kangaroos live in groups of 2–4 members. The most common groups are females and their young.<ref name="Tyndale 2005"/> Larger groups can be found in densely populated areas and females are usually with a male.<ref>{{cite journal|author=Johnson, C. N. |year=1983|title=Variations in Group Size and Composition in Red and Western Grey Kangaroos, ''Macropus rufus'' (Desmarest) and ''M. fulignosus'' (Desmarest)|journal=Australian Wildlife Research|volume=10|pages= 25–31|doi=10.1071/WR9830025 }}</ref> Membership of these groups is very flexible, and males (boomers) are not territorial, fighting only over females (flyers) that come into heat. Males develop proportionately much larger shoulders and arms than females.<ref>{{cite journal|author= Jarman, P. |year= 1983|title=Mating system and sexual dimorphism in large, terrestrial, mammalian herbivores|journal=Biological Reviews|volume=58|pages=485–520|doi=10.1111/j.1469-185X.1983.tb00398.x|issue= 4}}</ref> Most agonistic interactions occur between young males, which engage in ritualised fighting known as ''boxing''. They usually stand up on their hind limbs and attempt to push their opponent off balance by jabbing him or locking forearms. If the fight escalates, they will begin to kick each other. Using their tail to support their weight, they deliver kicks with their powerful hind legs. Compared to other kangaroo species, fights between red kangaroo males tend to involve more wrestling.<ref name = "McCullough 2000"/> Fights establish dominance relationships among males, and determine who gets access to estrous females.<ref name="Tyndale 2005"/> Alpha males make agonistic behaviours and more sexual behaviours until they are overthrown. Displaced males live alone and avoid close contact with others.<ref name="Tyndale 2005"/>
[[File:
===Reproduction===
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