Bitetto: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Bitetto
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera = Bitetto-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Bitetto-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Bari
|Amministratore locale = Fiorenza Pascazio
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data rielezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2020#Bitetto|22-9-2020]]
|Data istituzione = 17 marzo 1861
|Altitudine =
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Binetto]], [[Bitonto]], [[Bitritto]], [[Modugno (Italia)|Modugno]], [[Palo del Colle]], [[Sannicandro di Bari]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1380
|Nome abitanti = bitettesi
|Patrono = [[Giacomo Illirico|Beato Giacomo]], [[san Michele Arcangelo]], [[Maria Addolorata|Maria S.S. Addolorata]]
|Festivo = 27 aprile (Beato Giacomo), 29 settembre (san Michele), prima domenica di settembre (Addolorata)
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Bitetto (province of Bari, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Bitetto all'interno della città metropolitana di Bari
|
}}
'''Bitetto''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: [[Aiuto:IPA|[biˈtetto]]]<ref>{{Cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/ricerca?lemma=Bitetto |titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|sito=
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Bitetto è situata nell'entroterra barese, a {{M|17
Dal punto di vista [[Idrogeologia|idrogeologico]], il territorio del Comune di Bitetto è lambito a Nord dal ramo principale di lama Lamasinata, il che pone di fatto parte del territorio comunale in una condizione di esposizione a rischi di alluvione. In particolare si segnala una situazione di emergenza in corrispondenza della Lama Circoletta dove sono state realizzate case abusive. Ciononostante, solo una piccola parte del territorio comunale risulta ad oggi investita dalle perimetrazioni del P.A.I<ref>{{Cita web|url = http://www.ba2015.org/index.php?option=com_content&view=article&id=51&Itemid=70 |titolo = Bitetto|accesso = 15 novembre 2015|sito =
* Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Puglia n. 153 del 2.03.2004<ref>{{Cita web|url = http://www.tuttitalia.it/puglia/77-bitetto/rischio-sismico/|titolo = Rischio sismico di Bitetto (BA)|accesso = 15 novembre 2015|sito = Tuttitalia.it}}</ref>.
=== Clima ===
Il clima del territorio è tipicamente [[Clima mediterraneo|mediterraneo]], con inverni freschi, spesso sferzati da freddi venti balcanici, ed estati calde, a volte anche torride per l'azione di caldi venti sciroccali.
La stazione meteorologica più vicina a Bitetto è quella di Bari Palese. Il
La tabella sottostante mostra i dati dei valori medi registrabili nel comune di Bitetto.{{ClimaAnnuale|nome=Bitetto <!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->|tempmax01=12|tempmax02=13|tempmax03=15|tempmax04=18|tempmax05=22|tempmax06=26|tempmax07=28|tempmax08=28|tempmax09=25|tempmax10=21|tempmax11=17|tempmax12=14 <!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->|tempmin01=5|tempmin02=5|tempmin03=7|tempmin04=9|tempmin05=13|tempmin06=17|tempmin07=19|tempmin08=19|tempmin09=17|tempmin10=13|tempmin11=9|tempmin12=6 <!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->|pioggia01=51|pioggia02=57|pioggia03=52|pioggia04=47|pioggia05=37|pioggia06=32|pioggia07=27|pioggia08=39|pioggia09=62|pioggia10=65|pioggia11=54|pioggia12=63 <!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->|umido01=77|umido02=74|umido03=72|umido04=68|umido05=68|umido06=65|umido07=64|umido08=65|umido09=68|umido10=72|umido11=76|umido12=78}}
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]] di Bitetto<ref>{{Cita web|url = http://www.confedilizia.it/clima-PUGLIA.htm|titolo = CONFEDILIZIA
** [[Zona climatica]] C;
** [[Grado giorno|Gradi Giorno]] 1380.
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- Beth Hetium (villaggio arido), termine forse di origine greca che indica la struttura del paese, costituito da piccoli raggruppamenti agricoli situati in territorio privo di sorgenti o acque stagnanti.
== Storia ==
=== Origini ===
Tra il [[II millennio a.C.|secondo]] e il [[I millennio a.C.|primo millennio a. C]]. i nomadi [[Iapigi]], provenienti dalle coste dalmate, si insediarono sul territorio dell'odierna Puglia, dividendosi in [[
Le antiche popolazioni costruivano casupole con muri a secco o capanne, delle quali alcuni resti sono stati ritrovati in territorio bitettese, nei pressi della
Con l'arrivo di coloni greci sulle coste messapiche e la fondazione di importanti città come [[
Non è stata però mai rinvenuta traccia di centri abitati nel territorio di Bitetto, ad eccezione di qualche vaso dell'età del bronzo, sebbene l'origine della città venga ritenuta antichissima, coeva alla vicina [[Bitonto]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Michele Garruba|titolo=Serie critica de'sacri pastori Baresi|url=https://archive.org/details/bub_gb_iWuMrbaTSMEC|anno=1844|editore=Tipografia Fratelli Cannone|città=Bari}}</ref>. Altri, tuttavia, fissano le sue origini al IX secolo<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Lorenzo Giustiniani|titolo=Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli
A partire dal III secolo a.C., con l'espansione di Roma, si costruirono ville rustiche e ''masse'' tra i campi coltivati, mentre si formavano municipi lungo tre
=== Medioevo ===
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e la sconfitta di [[Goti]] e [[Longobardi]], la Puglia fu riconquistata dall'[[Impero bizantino]]. In questo periodo la regione sopportò un gravoso carico fiscale, ma si arricchì dal punto di vista culturale: il patrimonio artistico dell'epoca, infatti, fu profondamente influenzato dai nuovi elementi bizantini.
In quegli anni Bitetto iniziò a unificarsi, andando a costituire un unico villaggio la cui popolazione era in crescita. Esso si stringeva intorno a un [[cenobio]] istituito dai [[monaci basiliani]] in contrada San Marco, tra Bitetto e [[Bitritto]]. Conventi di questo tipo erano edificati per volere dei Bizantini: in questo modo, infatti, riuscivano a esercitare un maggior controllo sul territorio e la popolazione, sfruttando l'influenza religiosa e politica dei monaci sulle famiglie contadine, asservite ai [[Gasindio|gasindi]] per dissodare la gleba. In questa località sono state ritrovate tombe, medaglie, monete e alcuni ruderi risalenti per forma, iscrizioni e stile all'epoca bizantina. Dopo la cacciata dei Bizantini da Bari a opera del duca normanno, [[Roberto il Guiscardo]], avvenuta il 1071, il cenobio, abbandonato dai basiliani, andò lentamente in rovina, riducendosi a un cumulo di pietre coperte di erbe.
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Al [[X secolo]] risale il primo documento scritto, una pergamena del Codice Diplomatico Barese dell'anno 959 d.C., che riporta l'esistenza di tre cappelle ''in loco di Bitetto o Vitecte'', dedicate rispettivamente a santa Maria, san Michele Arcangelo e san Tommaso, dove due sacerdoti celebravano la messa, previo pagamento di un censo annuale all'[[arcidiocesi di Bari-Bitonto|arcivescovo di Bari]], Giovanni II. Nel documento si legge che esisteva un luogo chiamato ''Bitectum'' dove erano raggruppate delle casupole, formando appunto il ''locus'', un villaggio esteso su un'antica contrada senza alcun recinto protettivo.
Cinquant'anni dopo, ''Bitecte'' era una solida collettività di residenti con obbiettivi comuni e comportamento solidaristico, una ''civitas'' in grado anche di partecipare con pari dignità alla lega delle città di Bari, Bitonto, Trani ribellatesi ai dominatori bizantini, contro i quali ''fecerunt bellum in Bitete'', nell'anno 1011: è infatti qui che ebbe luogo la battaglia tra [[Melo di Bari]] e i bizantini.<ref>{{Cita web|url=http://www.bitettoweb.it/storia.php|titolo=Storia di Bitetto: "La città Feudale"
Nel corso dell'[[XI secolo]] Bitetto fu elevata a [[diocesi di Bitetto|sede vescovile]], in quanto nel [[1089]] la [[bolla pontificia|bolla]] ''Quia nostris temporibus'' di [[papa Urbano II]] la cita come suffraganea di [[arcidiocesi di Bari-Bitonto|Bari]]; sul finire del secolo la Mensa arcivescovile ricevette in feudo la vicina Bitritto<ref name=":0" />. La città venne distrutta per ben due volte nel 1164 da [[Guglielmo il Malo]]<ref>{{Cita libro|autore= Romualdo Guarna Arcivescovo Salernitano |titolo= Chronicon sive Annales
In epoca normanna, parte del territorio comunale venne stornato da [[Federico II di Svevia|Federico II]] e devoluto alla nascente città di [[Altamura]], dove si stabilirono molti bitettesi. Il figlio [[Corrado IV di Svevia]], tuttavia, la distrusse ancora una volta nel 1251, poiché fedele a papa [[Papa Innocenzo IV|Innocenzo IV]]<ref name=":1" />. Con l'ascesa degli angioini, Bitetto ebbe nuovo splendore: sotto il regno di [[Carlo I d'Angiò|Carlo I]] cominciò la sua ricostruzione come cittadella, fortificata con torri e mura nel 1261<ref name=":1" />, quindi fu tra le città più ricche della [[Terra di Bari (regione storica)|Terra di Bari]] e il borgo fu ingentilito da diversi edifici civili, alcuni dei quali pervenuti ad oggi.
I registri notarili locali del XIV e XV secolo attestano l'esistenza di una fiorente comunità ebraica dedita al commercio di tessuti e immobili e al noleggio di animali.<ref>{{cita pubblicazione | autore = Cesare Colafemmina | autore2 = Diego De Ceglia | url = http://www.serena.unina.it/index.php/sefer/article/view/5572 | titolo = L'attività degli ebrei negli atti notarili del secolo XV a Bitetto e Palo | rivista = Sefer Yuḥasin | volume = 2 | anno = 2018 | pp = 195-237 | via = archive.is | lingua = en | oclc = 8539777833 | issn = 2281-6062 | doi = 10.6092/2281-6062/5572 | formato = pdf | editore = Università Federico II | città = Napoli | urlarchivio = https://archive.is/20200429155554/http://www.serena.unina.it/index.php/sefer/article/view/5572 | dataarchivio = 29 aprile 2020 | urlmorto = no | accesso = 29 maggio 2020 }}</ref>
Nel [[1349]] Bitetto fu assediata e saccheggiata dalle truppe ungheresi guidate dal re [[Ludovico di Ungheria|Ludovico]] contro la regina [[Giovanna I di Napoli|Giovanna I]], cui la città era rimasta fedele, per regolare la successione a [[Roberto d'Angiò]]<ref>{{Cita libro|autore=Domenico da Gravina|titolo=Chronicon de rebus in Apulia gestis }}</ref>. Successivamente la città venne ceduta dalla corona alla nobiltà feudale degli Arcamone e, dopo il [[1419]], la regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II]] la donò a [[Lorenzo Attendolo|Lorenzo de Attendolis]], talmente autoritario da allontanare il vescovo. Fu quindi data da [[Alfonso V d'Aragona]] ad [[Andrea Matteo III Acquaviva]], duca d'[[Atri]] e signore di [[Martina Franca]]. In seguito alla ribellione del duca, nel 1507 la città fu donata a [[Prospero Colonna (condottiero)|Prospero Colonna]]. In seguito il feudo torno agli Acquaviva, per poi essere soggetto a una continua serie di vendite<ref name=":1" />.
=== Età moderna ===
Il [[XV secolo]] vide il progressivo peggioramento delle condizioni di vita della popolazione bitettese: tra la fine del XV e l'inizio del [[XVI secolo]] la città venne colpita dalla peste, uccidendo, secondo i registri dell'epoca, {{formatnum:3249}} abitanti<ref>{{Cita libro|autore= Notaio Antonio de Iulianis di Bitetto |titolo= Protocolli degli anni 1482 e 1503
Nel [[1731]] il regio demanio sottrasse il feudo di Bitetto, comprendente anche [[Carbonara (Bari)|Carbonara]], [[Binetto]], [[Erchie]] e [[Mesagne]] al marchese di [[Mesagne]] Donato Timperi, reo di insolvenza fiscale per oltre un trentennio. Successivamente se lo aggiudicò all'asta per 61.000 ducati il barone Francesco Noja di [[Mola di Bari]], ma di ascendenza fiamminga, che fece edificare nei pressi delle mura il suo palazzo.
Dopo la proclamazione della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] nel [[1799]], in diverse città del regno sorsero repubbliche giacobine, il cui simbolo era l'albero della libertà piantato nel centro della piazza principale. A Bitetto il dottore in giurisprudenza Angelo Antonucci, di fede repubblicana, tentò di condurre la città alla ribellione contro il barone, senza riscuotere alcun successo a causa della forza e prepotenza di Vincenzo Noja. Con l'arrivo delle truppe francesi, tuttavia, il 5 aprile la città si arrese e il barone fuggì con la sua famiglia. Dietro pagamento di 16800 ducati al capo dell'armata francese, la città occupata fu risparmiata; venne quindi piantato l'albero della libertà. Quando, però, i [[Sanfedismo|sanfedisti]] del cardinale [[Fabrizio Ruffo]] risalirono il regno, i bitettesi, consci della prossima sconfitta dei rivoluzionari, si scatenarono contro i repubblicani. Il 16 maggio 1799, dopo soli quaranta giorni, la repubblica cadde e il barone riprese il potere<ref name=":2">{{Cita
=== Età contemporanea ===
[[File:Porta Piscina Bitetto.jpg|
[[File:Bitett2.gif|
Nel [[1818]], con la bolla ''De Utiliori'', papa Pio VII soppresse l'ormai decaduta diocesi di Bitetto, accorpandola definitivamente all'arcidiocesi di Bari.
Nel [[XIX secolo]] cominciò l'espansione della città fuori dalle mura medievali, con l'abbattiemento delle antiche porte: in particolare furono rimossi i battenti della porta delle Piscine, onore e vanto del popolo per la sua bellezza, e furono demolite la porta Comunale, ritenuta troppo angusta, e la porta della Maddalena; questa decisione, oltre a favorire l'espansione del borgo e le comunicazioni tra la parte antica e moderna, permise una maggiore salubrità dell'aria, permettendo un continuo ricambio della stessa.
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Durante il [[Risorgimento]] il popolo bitettese si mostrò fedele alla corona [[Borbone delle Due Sicilie|borbonica]]: mentre i liberali progettavano il da farsi in vista dell'arrivo di un contingente garibaldino il 5 settembre, il popolo covava la ribellione, motivata dalle privazioni subite, dalla fame (l'inverno e la primavera del 1860 erano stati particolarmente duri) e dalla paura di dover cambiare re, ritenendo [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] troppo distante rispetto a [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]], che aveva fatto distribuire pane e latte a causa della carestia. Il 3 settembre il popolo, preoccupato che lo stemma borbonico fosse sostituito con quello [[Casa Savoia|sabaudo]], assaltò il Posto di Guardia, ribellandosi contro i galantuomini; requisirono tutte le armi e ripristinarono la [[Guardia urbana|Guardia Urbana]], l'istituzione dell'antica monarchia. La rivolta, dopo essersi calmata verso sera, riprese durante la notte e fu definitivamente sedata alle quattro del giorno successivo, con l'arresto dei rivoltosi da parte della [[Guardia nazionale italiana|Guardia Nazionale]]. Il cinque settembre giunsero anche i garibaldini, guidati dl tenente colonnello Romano e dal comandante Tanzi. Una sentenza del febbraio 1861 stabilì che, dei 205 fermati, solo 123 venissero trattenuti, anche se di questi 24 restarono in carcere, mentre gli altri avevano l'obbligo di presentarsi al Tribunale di Trani quando richiesto; intanto ben 67 colpevoli erano ancora latitanti. Il 24 agosto 1861 la Gran Corte Criminale di Bari emesse la sentenze: i rivoltosi furono condannati per la maggior parte ai lavori forzati, con pene diverse a seconda della colpevolezza; pochi furono condannati alla reclusione, solo uno fu scagionato<ref name=":2" />.
Bitetto partecipò attivamente alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] durante la [[seconda guerra mondiale]]. Il 9 settembre, diffusasi la notizia dell'[[armistizio di Cassibile]], un reparto di tedeschi, di stanza nell'edificio della scuola elementare, si appostò nei campi, tra il parco della Benedetta e quello dei Tre ponti, sistemando le mitragliatrici in direzione del paese. In mattinata arrivò un reparto di fanti, il cui comandante fu avvisato da Padre Geremia, frate del Santuario del Beato Giacomo, di non percorrere la strada verso [[Grumo Appula]], ma di sorprendere i nazisti alle spalle. Egli, tuttavia, non prestò ascolto al consiglio e fece disporre i soldati in fila indiana lungo la strada, ponendoli sotto il tiro dei tedeschi, che spararono. I soldati italiani, quindi, si ritirarono, cercando rifugio nelle case circostanti; i tedeschi allora si avvicinarono al paese uccidendo alcuni soldati. Un atto di particolare ferocia fu commesso contro il sottotenente Pietrangelo Siviglia, che vigilava lungo la [[Ferrovia Bari-Taranto|linea ferroviaria Bari - Taranto]]: fu prelevato da una pattuglia tedesca, portato in una cava e abbattuto a colpi di mitraglietta; il suo corpo fu interrato fino al petto in una buca scavata da un soldato italiano. Quando giunse la voce che i tedeschi si stavano avvicinando al paese, il popolo insorse: una camionetta tedesca che giungeva da [[Palo del Colle]] fu sorpresa e bloccata; in piazza Diaz un'autocolonna nazista proveniente da [[Bitritto]] fu raggiunta da colpi di fucile e da due bombe a mano. La resistenza terminò alle ore 17.00: i tedeschi andarono via e il paese fu libero, pur col sacrificio di 22 soldati<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Palumbo|titolo=Cronache Vissute
=== Simboli ===
[[File:Bitetto-Stemma.png|
Lo stemma, risalente al 1200, è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 12 luglio 1935<ref name="Bozzetti"/> e successivamente concesso con decreto del presidente della Repubblica del 23 aprile 1988.<ref>{{cita web|titolo= Bitetto |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?269 |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
Il liocorno indica che il valore dei bitettesi deve risiedere nelle virtù intellettive della saggezza, della prudenza e dell'astuzia, così come l'animale fantastico ha la sua forza nel capo. La vite
Il gonfalone cittadino ripropone lo stemma su un drappo verde<ref name="Bozzetti">{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/f8d018b2-d8cb-493b-82b4-68a1cc0c0b54/223-bitetto|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Bitetto|accesso=15 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>, riccamente ornato con ricami argentei e recante in alto la denominazione della città.
=== Onorificenze ===
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|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al Merito Civile
|collegamento_onorificenza= Città decorate al merito civile
|motivazione = Occupata dalle truppe tedesche all'indomani dell'armistizio, la città si rese protagonista di una coraggiosa e tenace resistenza. Oggetto di una feroce rappresaglia contò numerose vittime, ma la popolazione tutta, dando prova
}}
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del presidente della Repubblica
| data = 9 ottobre 2007<ref>{{cita testo|titolo= D.P.R. di concessione 09/10/2007 |url= https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti-citta/ba/bitetto.pdf |autore= Presidenza della Repubblica}}</ref><ref>{{cita web|sito= Comune di Bitetto|url= https://www.comune.bitetto.ba.it/contenuti/?cat=11 |titolo= Riconoscimenti}}</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'Interesse ==
=== Architetture religiose ===
====
{{Vedi anche|Cattedrale di San Michele Arcangelo (Bitetto)}}
[[File:S03 06 01 026 image 3243.jpg|thumb|La chiesa di San Michele Arcangelo in una foto storica|315x315px]]Principale monumento del paese, la [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Bitetto)|chiesa di San Michele Arcangelo]] è uno degli esempi più puri del [[romanico pugliese]]. L'epigrafe nei pressi del portale rivela che la facciata fu edificata nel [[1335]] da Mastro Lillo da Barletta su commissione del vescovo Bonocore, che volle ricostruire il tempio della città nel luogo dove sorgeva una cattedrale più antica. Bitetto era infatti sede diocesana sin dall'[[XI secolo]].
Orientata secondo l'antico uso con il presbiterio ad est, la
L'interno, che nel [[Settecento]] fu pesantemente intonacato ed è stato riportato all'originario stile romanico nel [[1959]], è scandito in tre navate da setti murari a triplo ordine, dove le arcate a doppia ghiera sono sormontate da falsi matronei e più in alto da monofore. Il transetto è triabsidato secondo gli stilemi del romanico pugliese.
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Nella piazza antistante la chiesa è esposto ''Icaro'', opera dello scultore statunitense Greg Wyatt.
====
Il convento, fondato nel 1432, fu inizialmente abitato dai [[Frati Minori Osservanti]], quindi dai [[Frati minori riformati]], per passare poi nelle mani del Comune, che lo cedette alla confraternita del Purgatorio. Rimasto abbandonato, fu in seguito occupato dai Frati nel 1908, ma non nel complesso originario, bensì in un nuovo convento costruito sulle volte del coro e della sagrestia. L'antico convento, malridotto e depredato, fu affidato nel 1981 ai Frati, diventando casa di formazione per i chierici di teologia.
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=== Architetture civili ===
==== Il Palazzo del Barone ====
Situato a ridosso delle mura medievali e della Porta Piscine, l'unica sopravvissuta delle tre originali, si trova il Palazzo Baronale, complesso molto pregevole costruito nel 1773 su volere della famiglia Noya, proveniente da [[Mola di Bari]], che nel 1743 aveva acquistato il feudo di Bitetto dal
==== Il Sedile ====
[[File:Sedile Bitetto.jpg|miniatura|Il Sedile]]
Posto di fronte alla
Inizialmente era di forma cubica, con tre grandi arcate [[Arco ogivale|ogivali]] rivolte alla piazza che davano accesso agli uffici per le cause riguardanti piccoli reati e per la redazione degli atti legati alla vita pubblica. Nel XVIII secolo fu innalzato il primo piano e fu costruita una torre campanaria. Al primo piano fu alloggiata, nel XIX secolo, la gendarmeria [[Borbone di Napoli|borbonica]]. Probabilmente una delle stanze fu adibita a prigioni per i criminali in attesa di trasferimento. Sulla facciata è presente una [[protome]] leonina, utilizzata come [[gogna]] per i condannati, e una [[meridiana]] con [[gnomone]], trasformata in un quadrante di orologio.
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==== La casa dei Cavalieri di Malta ====
{{Vedi anche|Casa dei Cavalieri di Malta}}
Di questo monumento medievale, sito nel centro storico, si sa pochissimo: la stessa attribuzione all'Ordine dei Cavalieri di Malta proviene dalla tradizione locale. Studi recenti attestano, tuttavia, la presenza di numerosi possedimenti di quest'
==== Il Monumento ai Caduti ====
Situato in piazza Umberto I, il monumento, dedicato ai caduti bitettesi della [[
=== Architetture militari ===
==== Mura ====
La muraglia era caratterizzata da imponenza e solidità, che avrebbero garantito la salvezza della città in caso di assedio. in tempi critici, le vie esterne erano vigilate da soldati posti di guardia su alcuni dei trentasei torrioni di forma rettangolare che insistevano sul perimetro della cerchia muraria, a quindici metri l'uno dall'altro, ma a due a due per custodire le porte di accesso. Esternamente appariva compatta e ininterrotta, senza alcuna apertura per non indebolirne le difese. Una prima muraglia viene attestata già dal 1099, epoca in cui vi era
==== Porte ====
Si poteva accedere alla città attraverso tre porte, abbattute nel [[XIX secolo]] durante il processo di espansione della città al di fuori del borgo antico. Esse erano aperte di giorno, dopo che la campana della
[[File:Coa fam ITA de angelis.jpg| ===== Porta Piscina =====
Si
===== Porta Comunale =====
Riga 204 ⟶ 212:
=== Altro ===
==== Osservatorio faunistico ====
A Bitetto ha sede l'Osservatorio faunistico regionale - Centro Recupero Selvatici, una struttura tecnica della regione con funzioni di indirizzo, programmazione e coordinamento<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.puglia.it/index.php?page=prg&id=26|titolo=QUIregione - Il Sito web Istituzionale della Regione Puglia
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Il comune di Bitetto non ha [[Frazione (geografia)|frazioni]] all'interno del proprio territorio. Curiosamente, sulla maggior parte delle mappe viene erroneamente indicata ''contrada Fratta'' come tale. Tuttavia, essa è solo una [[strada vicinale]] posta appena al di fuori del centro abitato, sulla quale si affacciano alcune abitazioni private.
Riga 234 ⟶ 221:
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia|titolo=Abitanti censiti (1731-1858)|dimx=455|dimy=373|popmax=7000|passo1=500|passo2=500|a1=1731|a2=1745|a3=1751|a4=1761|a5=1771|a6=1781|a7=1801|a8=1811|a9=1821|a10=1831|a11=1841|a12=1851|a14=1858|a15=|a16=|a17=|a18=|a19=|a20=|p1=2648|p2=2161|p3=2173|p4=2287|p5=2645|p6=2853|p7=2916|p8=3367|p9=3471|p10=4032|p11=4775|p12=5315|p13=5878|p14=5878|p15=|p16=|p17=|p18=|p19=|p20=|fonte=
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti
* [[India]],
* [[Romania]],
=== Religione ===
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A Bitetto sono venerati tre santi patroni:
* [[Giacomo Illirico|Beato Giacomo Illirico]] (27 aprile), frate francescano che ha vissuto nel locale convento.
* [[Maria Addolorata]] (prima domenica di settembre), venerata fin dal '700 per le grazie ricevute; in particolare si ricorda il miracolo del ''mandorlo rifiorito'', avvenuto il 13 e 14 marzo 1747, quando, dopo un'improvvisa gelata notturna, ci fu una rifioritura delle gemme dei mandorli grazie alle preghiere e alla devozione alla Vergine<ref>{{Cita web|url=http://www.parrocchiabitetto.it/wp-content/uploads/2015/03/8-mar15.pdf|titolo=Miracolo del Mandorlo Rifiorito (1747)|accesso=27 luglio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160806183948/http://www.parrocchiabitetto.it/wp-content/uploads/2015/03/8-mar15.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[San Michele Arcangelo]] (
=== Tradizioni e folclore ===
==== Fiere ====
A Bitetto si svolgono tradizionalmente due fiere: una il 25 marzo, festa dell'[[Annunciazione|Annunziata]], e l'altra il 22 luglio, giorno della [[Maria Maddalena|Maddalena]].
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==== Carnevale ====
[[File:Maschera Carnevale Bitetto.jpg|
Nei giorni precedenti martedì grasso a Bitetto si
Bitetto possiede una sua maschera, ripresa da una in pietra posta sulla facciata di un palazzo del centro storico.
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==== Mercato Medievale e Corteo Storico ====
[[File:Bitetto10.jpg|sinistra|miniatura|Scena del Corteo Storico]]
Ogni anno, tra il 25 aprile e il 1º maggio, a Bitetto si svolge una rievocazione medievale, durante la quale il Borgo Antico torna all'epoca di [[Beato Giacomo Illirico|Fra' Giacomo]] ([[XV secolo]]); in particolare viene rievocato un episodio storico, ovvero il Ringraziamento del duca d'Atri e signore di Bitetto [[Andrea Matteo III Acquaviva|Andrea Matteo Acquaviva]] al frate. Il duca, infatti, aveva partecipato alla [[Congiura dei baroni]] contro [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]] e, sconfitto, si era rifugiato in convento: qui incontrò Fra' Giacomo che gli predisse il perdono del Re, a differenza degli altri congiurati che sarebbero stati decapitati; inoltre il Frate gli predisse la nascita di un figlio maschio. Verificatesi entrambe le predizioni, il Duca tornò a Bitetto con la famiglia e la corte per ringraziare il Frate, facendo costruire, in segno di devozione, la strada rettilinea che collega il Convento Francescano al paese (oggi via Beato Giacomo)<ref>{{Cita web|url= http://www.bitettoweb.it/corteo_storico.php|titolo=
==== Presepe vivente ====
Ogni anno, dal 24 dicembre al 6 gennaio, all'interno del Santuario del Beato Giacomo, si svolge il Presepe vivente, organizzato dai frati francescani, diviso in due ambientazioni: da un lato scene di vita popolare, che ripropongono i mestieri del passato, dall'altro la scena sacra, ambientata nel '400, con il Beato Giacomo e la Sacra Famiglia in abiti del XV secolo, inseriti in un contesto rinascimentale<ref>{{Cita web|url=http://www.bitettoweb.it/presepe_vivente_a_bitetto.php|titolo=Presepe Vivente a Bitetto (BA) presso il Convento del Beato Giacomo
== Cultura ==
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==== Musei ====
===== Museo della Devozione e del Lavoro =====
Parte integrante del Santuario del Beato Giacomo, il Museo documenta le umili condizioni di vita della popolazione locale nei secoli passati. Il museo espone oggetti provenienti da donazioni private o da altri conventi, che rappresentano uno spaccato di vita quotidiana, incentrato sui temi della vita domestica, del lavoro femminile del ricamo, della vita dei campi e dei mestieri ormai quasi scomparsi.
=== Media ===
==== Stampa ====
* ''bitettonline.it'', giornale online<ref>{{Cita web|url=http://www.bitettonline.it/|titolo=Bitettonline.it - Il portale dedicato a Bitetto|sito=Bitettonline.it|accesso=28 luglio 2016|dataarchivio=8 luglio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160708142415/http://www.bitettonline.it/|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Cucina ===
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* la ''[[scarcella]]'', dolce pasquale consistente in una colomba di pane addolcito e glassato, al cui centro è posto solitamente un uovo sodo;
* le ''[[chiacchiere]]'', dolce tipico di carnevale.
Tipiche della città sono l'[[uva]], le [[Percoca|percoche]] o [[Percoca|percochi]] e, in particolare, l'[[Oliva]] Tèrmite,
== Economia ==
[[File:Bitetto Campagna.jpg|miniatura|Campagna di Bitetto]]{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
L'economia cittadina è da sempre legata all'agricoltura, in particolare all'[[Olivo|ulivo]]: gli uliveti, infatti, costituiscono il 75% dei terreni coltivati<ref>{{Cita web|url= http://www.taccuinistorici.it/ita/news/medioevale/prodotti-tradizionali-italiani/Termite-di-Bitetto.html|titolo=Termite di Bitetto|sito=
L'industria è costituita da aziende che operano nei comparti dell'agroalimentare, edile, metallurgico, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione, della produzione e distribuzione di gas.
Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario<ref>{{Cita web|url= http://www.italiapedia.it/comune-di-bitetto_Struttura-072-010 |titolo=
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio>https://www.comune.bitetto.ba.it/contenuti/?sezione=8&type=3&id=10607</ref><ref name=bitettoweb>https://www.bitettoweb.it/i_sindaci.php</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno 1956|13 dicembre 1964|[[Giovanni Palumbo]]| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 dicembre 1964|12 luglio 1970|Michele Brindisi| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 luglio 1970|29 gennaio 1973|Domenico Demarco| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|3 febbraio 1973|27 aprile 1974|Antonio Di Turi| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 aprile 1974|10 dicembre 1974|Giuseppe Ferorelli| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito =
|Note = <ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|11 dicembre 1974|19 maggio 1976|Francesco Paolo Fazio| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Partito Socialista Democratico Italiano]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|21 maggio 1976|26 settembre 1977|Roberto Cianciotta| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Partito Socialista Democratico Italiano]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|29 ottobre 1977|19 febbraio 1978|Giacomo Marcario| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|27 aprile 1978|30 agosto 1978|Cataldo Leone| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito =
|Note = <ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|30 agosto 1978|25 maggio 1980|Domenico Desantis| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 agosto 1980|7 gennaio 1983|Oronzo Palmieri| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 febbraio 1983|30 settembre 1983|Giuseppe Maiullari| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito =
|Note = <ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|1º ottobre 1983|26 giugno 1986|Tommaso Trotta| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|27 giugno 1986|23 giugno 1988|Armando Costa| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Partito Socialista Italiano]]
|Note = <ref name=archivio /><ref name=bitettoweb />
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 luglio 1988|19 luglio 1991|[[Giovanni Palumbo]]| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 luglio 1991|21 marzo 1993|Matteo Soranno| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|21 marzo 1993|23 novembre 1993|Cinzia Carrieri| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
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|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 novembre 1993|28 luglio 1996|Giovanni Iacovelli| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|5 settembre 1996|18 novembre 1996|Nicola Covella| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
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|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|18 novembre 1996|14 maggio 2001|Anna Paladino| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[centro-sinistra]]
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 maggio 2001|30 maggio 2006|Armando Costa| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[centro-destra]]
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|30 maggio 2006|15 marzo 2011|Giovanni Iacovelli| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[centro-sinistra]]
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|15 marzo 2011|17 maggio 2011|Paola Maria Bianca Schettini| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
Riga 385 ⟶ 487:
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|17 maggio 2011|10 ottobre 2014|Stefano Occhiogrosso| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Il Popolo della Libertà]]
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 ottobre 2014|2 giugno 2015|Rossana Riflesso| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
Riga 402 ⟶ 504:
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|17 aprile 2015|2 giugno 2015|Mario Volpe| 5 = Commissario prefettizio
|Nome =
Riga 411 ⟶ 513:
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|2 giugno 2015|
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[centro-sinistra]]
|Note = <ref name=interno />
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 ottobre 2020|''in carica''|Fiorenza Pascazio| 5 =
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[centro-sinistra]]
|Note = <ref name=interno />
}}
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=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Lituania|Prienai}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Józefów (Masovia)}}<ref>{{cita web|url= http://www.comune.bitetto.ba.it/index.php/fd=announcement/c=avvisi/routine=infos/id=43.htm|titolo= Avviso evento del gemellaggio sul sito di Bitetto|accesso=7 agosto 2011}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
{{Vedi anche|Strade provinciali della città metropolitana di Bari}}
La città è collegata ai comuni limitrofi dalle Strade Provinciali 67 (Bitetto-Bitritto), 87 (Bitetto-Palo del Colle), 90 (Bitetto-Sannicandro di Bari), 184 (Bitetto-Cassano delle Murge), 1 (Bitetto-Modugno-Grumo). Il comune è, inoltre, servito da una circonvallazione (SP 206), che consente di smistare il traffico al di fuori del centro abitato.
[[File:Stazione di Bitetto.jpg|
=== Ferrovie ===
{{Vedi anche|Stazione di Bitetto-Palo del Colle}}
Bitetto è servita dalla [[ferrovia Bari-Taranto]], gestita dalle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]], che consente i collegamenti, attraverso corse giornaliere, con i capoluoghi [[Bari]] e [[Taranto]] e con altri comuni minori, in particolare [[Modugno (Italia)|Modugno]], [[Grumo Appula]], [[Acquaviva delle Fonti]] e [[Gioia del Colle]].
La stazione, servita da tre binari, è posta in zona periferica.
=== Mobilità urbana ===
Le autolinee per i collegamenti con i comuni limitrofi sono gestiti dalla [[STP Bari]] (linea [[Bitonto]]-[[Palo del Colle]]-Bitetto-[[Binetto]]-[[Grumo Appula]]-[[Sannicandro di Bari]]-[[Bitritto]]-[[Adelfia]]) e dalle [[Ferrovie Appulo Lucane]] (linea [[Bari]]-[[Modugno (Italia)|Modugno]]-Bitetto-[[Palo del Colle]]-[[Binetto]]-[[Grumo Appula]]-[[Toritto]]-[[Altamura]]-[[Gravina in Puglia|Gravina di Puglia]]-[[Irsina]]-[[Genzano di Lucania]]-[[Matera]]-[[Potenza (Italia)|Potenza]]).
== Sport ==
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==== A.S.D. Bitetto ====
[[File:Sport Bitettese calcio.jpg|miniatura|I tifosi del Bitetto al Comunale prima del restyling.]]
La squadra di calcio della città è l
==== Altre squadre ====
Bitetto ospita dal [[2013]] la [[Pink Sport Time]], società di calcio femminile della [[città di Bari]]. La squadra ha giocato a Bitetto due stagioni di [[Serie B (calcio femminile)|Serie B]] ([[Serie B 2013-2014 (calcio femminile)|2013-14]] e [[Serie B 2016-2017 (calcio femminile)|2016-17]]) e quattro stagioni di [[Serie A (calcio femminile)|Serie A]] ([[Serie A 2015-2016 (calcio femminile)|2015-16]], [[Serie A 2017-2018 (calcio femminile)|2017-18]], [[Serie A 2018-2019 (calcio femminile)|2018-19]] e [[Serie A 2018-2019 (calcio femminile)|2019-20]]).
In passato erano attive altre società calcistiche, tra cui la G.S. Bitettese<ref>http://forzamagicobitetto-news.blogspot.com/2008/10/presentazione-in-municipio.html</ref> e la A.S. El Wafaa<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/08/13/bitetto-il-calcio-solidarieta.html</ref>.
=== Altri Sport ===
A Bitetto sono attive due società di [[pallavolo]], la Pianeta Sport, la cui squadra femminile milita in Serie D, e la Volley Bitetto, che svolge solo attività giovanile.
A Bitetto è presente anche una squadra di [[Pallacanestro]]: la Team Fortitudo Bitetto presente dal 2019<ref>{{Cita web|url=https://www.coni.it/it/registro-societa-sportive/home/registro-2-0/registro_dettaglio.html?id_societa=94983|titolo=}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|Rosa|Antonacci De Marco|Realtà di Bitetto racchiuse in atti noti e meno noti|1990|Tip. Magaletti|Bari|cid=Antonacci De Marco 1990}}
* {{cita libro|Rosa|Antonacci De Marco|Bitetto nell'età borbonica|1993|Tipolito Vitetum|Bitetto|cid=Antonacci De Marco 1993}}
* Lino Fazio, ''Gli affratati di Bitetto''.
* Lino Fazio, ''Bitetto nel Medioevo: profilo storico-urbanistico di un borgo rurale di Puglia,'' Bitetto, Tipolito Vitetum, 1997.
* Lino Fazio, ''Bitetto e il suo beato''.
* Lino Fazio, ''Zibaldone bitettese,'' Bitetto, Tipolito Vitetum, 2023.
* Mons. V.G. Massari, Domenico Fazio, ''Vitetum,'' Tivoli Tipografia D'Arte Fratelli Picchi, 1959.
* Don Riccardo Iacovelli, ''Cronologia dei vescovi bitettesi''
* Michele Garruba, ''Serie critica de'sacri pastori baresi'', Bari, Tipografia Fratelli Cannone, 1844.
* Clara Gelao, ''La Cattedrale di Bitetto: le addizioni settecentesche'', Bari, Edipuglia, 1998.
* Luigi Mongiello, ''Bitetto, il luogo antico e i suoi abitanti'', Bari, Tipografia Vito Grandolfo, 1975.
*
* Giovanni Palumbo, ''Visioni antiche di Bitetto'', Grumo Appula, Tipografia A. Laddago Antonelli, 1963.
* Giovanni Palumbo, Francesco Schettini e Francesco Occhiogrosso, ''Bitetto: la cattedrale, monumento del secolo XI'', Grumo Appula, Tipografia Laddago Antonelli, 1960.
*
== Voci correlate ==
* [[Carlo Arcamone]]
* [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Bitetto)]]
* [[Città metropolitana di Bari]]
* [[Diocesi di Bitetto]]
* [[Francesco Paolo Nicolai]]
* [[Giacomo Illirico]]
* [[Girolamo Volpi]]
* [[Giuseppe Volpi (nobile)]]
* [[Puglia]]
* [[Stazione di Bitetto-Palo del Colle]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
*
{{Comuni della città metropolitana di Bari}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Puglia}}
[[Categoria:Bitetto| ]]
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