Dipartimento del Taro: differenze tra le versioni

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|linkLocalizzazione = DepartementsTaro ofdepartement French Empire South 1811-fr(1812).svg
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|superficie = 5.768 [[km²]]<ref name=almanac>{{cita web|httphttps://www.napoleon-series.org/research/almanac/chapter10/c_chapter10i.html|L'ALMANACH IMPÉRIAL POUR L'ANNÉE 1810, CHAPITRE X, Sect. II, Tarn - Yonne|28-09-2010}}</ref>
|superficieAnno = 1810
|popolazione = 295.885<ref name=almanac/>
|popolazioneAnno = 1810
|dipendente da = {{Bandiera[[File:Flag of France (1794-1815).svg|FRA}}20px|border]] [[Primo Impero francese]]
|suddiviso in = 3 ''[[arrondissement francesidipartimentali della Francia|arrondissement]]''
|formaAmministrativa = Dipartimento dell'Impero Francese
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}}
Il '''dipartimento del Taro''' (''département du Taro'') fu un [[dipartimento]] dell'[[impero napoleonico]] situato in [[Italia]]. Prende il nome dal [[Taro (fiume)|fiume Taro]] che lo attraversa. Creato il 24 maggio [[1808]], quando il [[ducato di Parma, Piacenza e Guastalla]] venne annesso alla [[Primo impero francese|Francia]] in seguito al [[Trattato di Fontainebleau (1807)|Trattato di Fontainebleau]], aveva come capoluogo [[Parma]] e terminò il 21 maggio [[1814]].
 
==Storia==
[[File:Blason ville fr Parme-Empire.svg|thumb|left|upright=0.7|Stemma di Parma durante l'Impero napoleonico]]
===L'invasione napoleonica e la successiva annessione alla Francia===
[[File:Moreau Saint-Mery.jpg|thumb|left|Médéric Louis Élie Moreau de Saint-Méry, amministratore del ducato nel 1802.]]
Il 21 marzo [[1801]] con il [[trattato di Lunéville]] che sancisce la pace tra la Francia e l'Austria, [[Napoleone Bonaparte]] si impadronisce del Ducato di Parma e Piacenza, il confine contestato in Italia veniva sistemato con il [[Granducato di Toscana]] trasformato in [[Regno d'Etruria]] e assegnato a [[Ludovico I di Etruria|Ludovico di Borbone]], figlio del duca di Parma [[Ferdinando di Borbone]] in cambio del Ducato parmense. Precedentemente, nel [[1796]], le truppe francesi avevano occupato Piacenza e con il [[Trattato di San Ildefonso (1800)|trattato di Sant'Ildefonso]] concluso con la Spagna, la Francia promise di assegnare all'Infante di Parma la [[Toscana]] e le [[Legazione di Romagna|Legazioni romagnole]] con il titolo regio.
Il 10 ottobre 1802 viene annunciata la morte di sua altezza reale l'infante duca don Ferdinando di Borbone il quale rifiutava ancora di lasciare i suoi territori. Il decesso fu diagnosticato come colera sporadico dai medici francesi ma forse si trattò di avvelenamento<ref>Le sue ultime parole furono ''i m'l'an fata!'' (me la hanno fatta!) tradotto dal [[dialetto di Parma]]</ref>. Il 24 dello stesso mese avviene la comunicazione della devoluzione alla sovranità francese del Ducato di Parma in seguito alla recente morte dell'infante duca di Parma in virtù di una convenzione precedentemente conclusa tra la Francia e la Spagna.<ref>Annali di Storia delle Università italiane - Volume 9 (2005) ASUP, Divisione Unica, cartella 18, fasc. 3, il n. 75, del 24 ottobre</ref><br />
 
A questo periodo risalgono le numerose [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]] perpetrate nel territorio di Parma;
con l'armistizio del 9 maggio 1796, il Ducato di Parma e Piacenza dovette consegnare 20 quadri, identificati da commissari francesi. Nel 1803, per ordine del ministro Moreau de Saint Mery, furono tolti gli intagli e gli ornati del [[Palazzo Farnese (Piacenza)|palazzo Farnese di Piacenza]], da San Sisto il quadro dell’Incoronata coi SS. Anselmo e Martino di [[Giuseppe Maria Crespi|Giuseppe Crespi]], dal Duomo i due quadri del Lanfranco di Sant’Alessio e San Corrado, da San Lazzaro la tavola di San Rocco opera di [[Jusepe de Ribera|Giuseppe Ribeira]]. Ettore Rota pubblica alcune tabelle riassuntive: 55 opere dal ducato di Parma, delle quali 30 restituite. Il ''San Corrado'' del Lanfranco e ''l’Incoronata'' del Ribeira rimangono in Francia dove sono ancora visibili. Le restanti opere risultano disperse.
[[File:Maurin - Cambaceres.png|thumb|Jean-Jacques Régis de Cambacérès. Principe dell'impero e duca di Parma (puramente nominale) dal 1808 alla fine del dipartimento del Taro]]
Nello stesso anno, Napoleone affidò il governo a [[Médéric Louis Élie Moreau de Saint-Méry]] già presente a Parma dal marzo [[1801]] per preparare il cambiamento. Moreau de Saint-Méry prende possesso del ducato in qualità di amministratore delegato generale degli Stati Parmensi, patrocinato dal [[Talleyrand]]. Con una serie di atti amministrativi, fu l'artefice di importanti riforme nel campo del Diritto: abolì le leggi anti-ebraiche, vietò la tortura, separò completamente le leggi civili dalle leggi penali, fece anche la riforma dei tribunali introducendo nuove leggi, alcune derivate dalla nuova legislazione francese. Il 1º luglio [[1805]] le riforme giuridiche che introdusse scomparvero con l'introduzione del [[codice napoleonico]] in tutto l'Impero.
 
Lo scontento della popolazione causato dalla coscrizione militare culmina nel [[1806]] con la sommossa dei contadini di [[Castel San Giovanni]], che degenera in un combattimento con i soldati francesi a [[Bardi (Italia)|Bardi]] e [[Borgotaro]]. Napoleone vede in questi eventi la prova dell'incapacità di Moreau de Saint-Méry di gestire la situazione con maggior fermezza e lo fa sostituire con il generale [[Jean-Andoche Junot|Junot]], che riceve ordini per una repressione rigorosa. Moreau de Saint-Méry cade in disgrazia, senza incarico né salario di consigliere di Stato, e rientra a [[Parigi]] rovinato.<ref>Adele Vittoria Marchi, ''Parma e Vienna'', Artegrafica Silva, Parma, 1988.</ref><ref>Gianfranco Stella, ''Parma'', ed. Quaderni Parmensi, Parma 1988</ref>
 
Il nuovo prefetto Nardon, con decreto del 20 marzo 1806, divide il territorio in tredici ''mairies'' (comuni) nominando primo sindaco di Parma [[Stefano Sanvitale e]]; nel 1808 gli stati parmensi, diventano il Dipartimento del Taro e parte integrante dell'Impero francese, ad esclusione del principato di [[Guastalla]] che venne staccato dal Ducato di Parma e assorbito dal [[Dipartimento del Crostolo]]. Parallelamente alla formazione di questo dipartimento, la [[Gazzetta di Parma]] cambiò il suo nome in ''Giornale del Taro'' dal [[1811]] al 1814.
Nel 1808 Napoleone nomina due cariche simboliche, [[Jean-Jacques Régis de Cambacérès]], principe dell'impero e duca di Parma e Charles François Lebrun, duca di Piacenza, entrambi mantennero il titolo onorifico fino al 1814.
 
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* [[Borgo San Donnino]] (l'odierna [[Fidenza]])
* [[Piacenza]]
 
[[File:Blason ville fr Parme-Empire.svg|thumb|left|upright=0.75|thumb|left|Stemma di Parma durante lnell'Impero napoleonico]]
 
La popolazione del territorio era stimata a 375. 558 abitanti per una superficie di 502.236 ettari.
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Circondario di Parma
*Sig.De Gubernatis, Sotto-Prefetto a Parma, 7 dicembre 1805 - 30 marzo 1812.
*Littardi, 30 marzo 1812 - 15 febbraio 1814.
*Capoluoghi delle Giustizie di Pace: [[Colorno]], [[Corniglio]], [[San Donato (Parma)|Donato (San)]], [[Fornovo di Taro|Fornovo]], [[Langhirano]], [[San Pancrazio Parmense|Pancrazio (San)]], Parma (due Giustizie di pace), [[Poviglio]], [[Sissa]], [[Traversetolo]], Vairo.
*Sig. ..........., Sindaco a Parma.
 
Circondario di Piacenza
*Sig. Caravel, Sotto-Prefetto a Piacenza, 7 dicembre 1805 - 15 febbraio 1814.
*Capoluoghi delle Giustizie di Pace: [[Agazzano]], [[Bettola]], [[Borgonovo Val Tidone|Borgonovo]], [[Castel San Giovanni]], [[Pianello Val Tidone|Pianello]], [[Piacenza]] (due giustizie di pace), [[Ponte dell'Olio]], [[Pontenure]], [[Rivergaro]], [[Rottofreno]].
*Sig. ............, Sindaco a Piacenza.
 
Circondario di Borgo San Donnino
*Sig. Locard, Sotto-Prefetto a Borgo San-Donnino, 7 dicembre 1805 - 6 novembre 1811.
*Ferdinando Cornacchia, 13 novembre 1811 - agosto 1812.
*Capoluoghi delle Giustizie di Pace: [[Bardi (Italia)|Bardi]], [[Borgo San Donnino]], [[Busseto]], [[Carpaneto Piacentino|Carpaneto]], [[Cortemaggiore]], [[Fiorenzuola]], [[Fontanellato]], [[Lugagnano Val D'Arda|Lugagnano]], [[Monticelli d'Ongina]], [[Noceto]], [[Pellegrino Parmense]], [[San Secondo Parmense]], [[Zibello]].
Circondario di Guastalla
 
* Payani, 7 dicembre 1805 (il 30 marzo 1806 il circondario è ceduto a Paolina Borghese e il 24 maggio 1806 passa al Regno d'Italia).
 
==Note==
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==Bibliografia==
*''Tavole di confronto delle misure parmigiane col nuovo sistema metrico calcolate giusta i rapporti pubblicati dalla commissione dei pesi e delle misure del Dipartimento del Taro e date in luce ad uso comune da Giacomo Blanchon'', COLLA Ferdinando, Parma, dalla Stamperia Giacomo Blanchon, 1809
*Mario Palazzino, ''L'occhio del governo. Sottoprefetti e governatori nei ducati parmensi dalla dominazione francese all'Unità d'Italia 1805-1860'', edizioni DIABASIS, 2004.
 
== Voci correlate ==
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*[[Ducato di Parma]]
*[[Dipartimento del Crostolo]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Dipartimenti francesi annessi con la Rivoluzione e il Primo Impero}}